rato è molto ridotto.
Il sistema bus appartiene alla categoria della trasmissione via
cavo.
Per bus si intende una linea dati che collega i diversi dispositivi
del sistema domotico e che trasmette tutte le informazioni di
controllo.
Il bus è il cavo che collega i diversi dispositivi presenti nelle
casa e che permette la circolazione dell’informazione nel sistema.
Una caratteristica particolarmente interessante di questa trasmissione via cavo è la possibilità di poter immettere un comando nel sistema attraverso dispositivi differenti: poiché non
esiste una relazione diretta tra comando e automazione, è
possibile collegare al sistema interfacce diverse, in base alle
capacità dell’utente.
OSPEDALE
SANTA CORONA
PIETRA LIGURE
UNITA’ SPINALE UNIPOLARE
Direttore: Antonino Massone
APPARTAMENTO
DOMOTICO
(Le barriere scavalcate)
Il sistema consente (a pulsante, a soffio, a scansione ed a voce) di controllare le luci, le porte, le finestre, lo schienale del
letto, alcuni pensili della cucina, e tutti gli apparecchi dotati di
telecomando (TV, stereo, lettore DVD, condizionatore).
Si ringraziano per la collaborazione alla parte grafica:
Giulio Barbero e Anna Franzoni
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A cura S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing
Cos’è la domotica?
La domotica è una disciplina che si occupa dell’integrazione
dei dispositivi elettronici, degli elettrodomestici e dei sistemi di
comunicazione e di controllo che si trovano nelle nostre abitazioni.
Questa nuova tecnologia non nasce specificatamente per le
persone con disabilità, ma per una risposta più generale ad
esigenze di comfort, sicurezza, risparmio energetico, comodità
verso la quale sta sempre più evolvendosi l’architettura.
E’ stato però inevitabile, da parte di coloro che si occupano di
disabilità interessarsi a questa nuova tecnologia.
L’interazione tra i riabilitatori e i tecnici della domotica ha portato in breve alla attuazione ed implementazione di progetti
specifici.
In mancanza di questi, o nell’attesa che si realizzino il riabilitatore attinge a piene mani da tutto ciò che già esiste adattandolo.
Ecco perché, visitando il nostro appartamento troverete ausili
“dedicati” ed altri che sono di comune utilizzo in un normale
appartamento confortevole.
Come possiamo notare dalla piantina l’appartamento è composto di:
- Ingresso
- Una camera da letto
- Cucina
- Soggiorno (di piccole dimensioni)
- Ampio bagno.
La struttura è dotata di:
- Porta scorrevole automatizzata all’ingresso con videocitofono
- Impianto d’aria condizionata
- Sistema d’allarme che in caso di necessità richieda l’aiuto
degli operatori del reparto
- Camera provvista/fornita di comodino domotico (kit con tele
comando universale ad infrarossi, azionabile a soffio o con il
comando vocale, che permette di controllare l’ambiente cir
costante), letto elettrico elevabile in altezza, materasso anti
decubito, sollevapersone a soffitto
- Cucina ergonomica priva di sportelli sotto i piani di lavoro per
facilitarne l’utilizzo ad una persona in carrozzina
- Bagno attrezzato con doccia che permetta l’ingresso sia ad
una sedia comoda che ad una barella doccia e lavandino che
consenta l’avvicinamento ad una carrozzina.
Le modalità attraverso cui avviene la comunicazione tra l’unità
che impartisce il comando e l’utenza sono i raggi infrarossi e il
sistema bus.
Per quanto riguarda i raggi infrarossi il segnale viaggia nell’etere, parte dal trasmettitore e raggiunge il dispositivo di
“traduzione del segnale” che trasmetterà il comando all’utenza.
Questo tipo di raggi non ha la possibilità di attraversare corpi
opachi (quali ed esempio muri, porte, persone…), ma consente di controllare sempre visivamente l’utenza che si sta comandando e quindi il rischio di dare un comando errato o indeside-
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Chi contattare per l’accesso?
La segreteria dell’Unità Spinale Unipolare
tel. 019.6234803
fax 019.6234847
Come è fatto l’appartamento?
Domotica e Progetto Riabilitativo
Quando una persona con una grave menomazione deve essere riabilitata viene affidata ad un team multi professionale che
ha il compito di stilare, con la partecipazione della persona
stessa, un progetto che ha il fine ultimo di far raggiungere al
soggetto il massimo livello di autonomia possibile compatibile
con il deficit.
L’handicap (la disabilità condizionata negativamente dal rapporto con l’ambiente) viene così aggredita da due direzioni: la
prima stirando al massimo le possibilità di recupero del paziente, la seconda abbattendo le barriere architettoniche che il paziente non sarebbe in grado di superare autonomamente.
Il progetto riabilitativo non vede perciò come primo atto il tentativo di compensare le incapacità del soggetto appianandogli la
strada, al contrario un programma riabilitativo ben condotto è
quello che, a parità di lesione, vede il minor utilizzo di ausili
possibile.
Il domicilio di una persona disabile deve essere il più possibile
vicino a quello di una persona senza problemi.
Le maggiori difficoltà la persona mielolesa le trova nella camera da letto e in bagno (vestizione, trasferimenti e igiene) e in
cucina (alimentazione e preparazione dei cibi), l’appartamento
è stato pertanto concepito ipetrofizzando questi locali a svantaggio della zona salotto.
Per il superamento di una barriera si possono usare due linee
di condotta
La prima è quella che vede l’utilizzo di ausili o ortesi ben congegnate la seconda è quella della modifica dell’ambiente.
Per fare un esempio: da parte di una persona in carrozzina
I ripiani alti di una libreria o di una cucina non sono raggiungibili.
Per renderli fruibili abbiamo due strade: verticalizzare la persona utilizzando una carrozzina elevabile o uno standing in grado di muoversi elettricamente oppure far scendere i pensili tramite dei comandi elettrici o manuali.
Ancora, un persona paraplegica non riesce a raggiungere agevolmente nel letto la posizione seduta da quella supina. Questo handicapp è superabile in due modi, o fornendo un appiglio
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Con chi si può accedere?
sospeso al di sopra del letto (trapezio) o addestrando il paziente a compiere, con strategie particolari, l’azione. Quest’ultima
scelta permetterà al paziente di raggiungere l’autonomia non
solo nel proprio appartamento ma in qualsiasi appartamento
comunemente arredato (albergo, casa di amici).
Per contro un paziente mieloleso con una lesione più grave
potrebbe riuscire con grandi sforzi ad usare il trapezio per i
cambi di postura ma la cosa potrebbe risultargli talmente faticosa che nel lungo periodo lo in-durrebbe ad abbandonare tale
pratica e diventare dipendente dall’aiuto di una persona (quindi
non autonomo); in questo caso la dotazione di un letto articolato elettrico potrebbe evitare la dipendenza da altri.
Questi pochi esempi per illustrare due concetti della riabilitazione moderna e cioè quello della personalizzazione del progetto e della centralità del paziente cui deriva la necessità di
provare assieme a lui le varie soluzioni prima di intraprendere
una strada, di effettuare una scelta.
Non esistono pertanto schemi preconfezionati basati sulla patologia, sull’età o quantaltro. La decisione va presa dopo un
attento esame del singolo caso effettuato da più figure professionali dopo lunghe prove e avendo ben presente che si tratta
di un problema complesso.
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Con un accompagnatore in grado di gestire l’utente, che dovrà
risiedere con lui nell’appartamento stesso.
Durata dell’accesso
Durata: una settimana.
Il programma di massima prevede:
mercoledì: arrivo in reparto, illustrazione dell'appartamento,
verifica delle esigenze di ausili,
giovedì e venerdì: addestramento da parte del terapista occupazionale all'utilizzo delle attrezzature disponibili
sabato e domenica: week end di prova, in completa autonomia
lunedì: verifica con il terapista occupazionale dei problemi insorti durante il week end e indicazione sugli ausili utili al domicilio
martedì: dimissione
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Materiale
Verranno forniti dall’azienda ospedaliera: materiale per cateterismi/evacuazione e la terapia farmacologia.
Come avviene l’accesso per gli esterni?
Attraverso una prima valutazione da parte dell’equipe del questionario ergoterapico ed infermieristico, da compilarsi al momento della richiesta di ingresso in appartamento domotico.
Attraverso una visita fisiatrica e una valutazione del terapista
occupazionale all’ingresso nell’appartamento
Chi utilizzerà l’appartamento domotico?
Nella parte finale della riabilitazione intensiva post acuzie il paziente “esce” dal reparto. Lo fa in diverse occasioni, accompagnato dal terapista o dai familiari, nel pomeriggio per andare
per negozi o la sera per una cena in pizzeria o al ristorante.
Tutto ciò permette alla persona di mettere in pratica ciò che ha
imparato sulle autonomie e sull’utilizzo della carrozzina. E’ indispensabile per reintegrarsi di nuovo nel mondo esterno un
poco alla volta.
Di particolare importanza è il week-end a casa. Il paziente e i
suoi familiari si devono a questo punto cimentare con tutte le
problematiche della gestione della persona mielolesa, non solo
quelle legate alla mobilità ma anche quelle connesse con la
gestione viscerale (vescica e intestino neurologici). Se qualcosa è andata storta se ne discuterà il lunedì in reparto con i
membri del team.
Per molti pazienti è possibile effettuare queste prove presso il
proprio domicilio, per altre, essendo l’abitazione molto lontana
dall’Unità Spinale, no.
Per queste ultime l’utilizzo dell’appartamento domotico diventa
quindi indispensabile corollario al progetto riabilitativo.
E’ intuitivo che più è grave la lesione neuromotoria e più ci si
avvantaggierà della struttura.
Per questo motivo è prevista una seconda modalità di utilizzo
dell’appartamento, quella cioè dedicata prevalentemente a
persone tetraplegiche che desiderano provare soluzioni domotiche da utilizzare poi nel proprio domicilio
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Indicazioni all'accesso
L'indicazione per l'accesso all'appartamento predimissioni in
regime di ricovero ordinario esiste per i pazienti mielolesi che
abbiano almeno una delle seguenti caratteristiche:
- Ricoverati presso L'USU con domicilio troppo distante da
Pietra Ligure per poter organizzare dei week end terapeutici al
domicilio: l'accesso all'appartamento ha il significato di far provare al paziente ed alla famiglia una situazione simile a quella
del rientro a casa, per verificare l'addestramento del paziente
e dei famigliari;
- Ricoverati con domicilio vicino, ma con barriere architettoniche che non consentono l'esecuzione di week end terapeutici:
l'accesso all'appartamento ha il duplice significato di simulare il
rientro a casa e di far provare praticamente le possibili soluzioni per l'abbattimento delle barriere architettoniche;
- Ricoverati con tetraplegia e conseguente necessità di intervento domotico domiciliare per il raggiungimento della massima autonomia: l'accesso all'appartamento ha il significato duplice di verificare se la famiglia è in grado di gestire il rientro al
domicilio e di far provare al paziente le tecnologie più sofisticate esistenti, al fine di valutare quali interventi di ristrutturazione
siano opportuni e utili al domicilio.
E' possibile il ricovero di un paziente proveniente da altre
strutture ospedaliere con le stesse caratteristiche previo accordo con i medici del reparto di provenienza.
E' possibile il ricovero di disabili provenienti dal domicilio,
previa visita ambulatoriale, solo se affetti da tetraplegia con
necessità di provare la tecnologia domotica.
Modalita' di accesso
L'accesso all'appartamento predimissioni, in regime di ricovero, ha durata di una settimana.
Per l'accesso all'appartamento devono essere accettate e rispettate le seguenti norme:
- il paziente deve essere accompagnato da una persona di
sua scelta, che garantisca la sua presenza durante il ricovero
e che sia in grado di garantire l'assistenza necessaria al
paziente
- il paziente con l'accompagnatore deve provvedere alla preparazione dei pasti ed a mantenere in ordine l'appartamento.
- essendo il periodo in appartamento protetto finalizzato alle
prove per l'autonomia, l'intervento da parte del personale infermieristico (dopo una valutazione all'ingresso delle necessità di ausili) avviene solo per cause di emergenza, non per la
gestione assistenziale quotidiana.
- durante il periodo in appartamento protetto non sono programmati accertamenti medici routinari; il personale medico
segue il paziente per quanto riguarda le emergenze e per la
prescrizione degli ausili
- durante il periodo in appartamento protetto il paziente, precedentemente ricoverato, si reca autonomamente in palestra per
proseguire il trattamento fisioterapico impostato.
- La maggior parte del lavoro viene svolto insieme all'ergoterapista, che segue il paziente e l'accompagnatore in tutte le
fasi dell'addestramento e che cura in collaborazione con il medico la prescrizione degli ausili.
Per soggetti affetti da patologie gravemente invalidanti
(diverse dalla mielolesione) che possano giovarsi di un intervento domotico al domicilio è prevista la possibilità previa prenotazione di una visita all'appartamento.
In tale occasione il personale avrà la possibilità di mostrare gli
ausili e sarà possibile valutare in modo personalizzato e specifico se esiste un'indicazione al ricovero.
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