dimensione GEOMETRA 2 2006 Organo ufficiale del Comitato Regionale dei collegi dei geometri del Friuli Venezia Giulia Mensile - Sped. in a.p. 70% - D.C.B. - UD - Direttore responsabile BRUNO RAZZA EDITORIALE Il 2007 sarà l’anno del “telematico” per tutti è ora di attrezzarsi con convinzione di Bruno Razza 7 DONNE GEOMETRA La certezza di aver fatto un buon lavoro di Nicla Manetti 9 AMBIENTE Il rifiuto: una risorsa trascurata di Osvaldo De Castro 14 AMBIENTE (EDILIZIA SOSTENIBILE) Progetto “Cjase” del Comune di Udine: la sostenibilità del costruire e dell’abitare di Pierluigi Da Col e Marco Disnan 21 GEOMETRA 4 dimensione Indice BIO-EDILIZIA Intervista con il diavolo della casa di Maurizio Pelos 25 FORMAZIONE Illustrare la nostra professione ai ragazzi delle scuole medie di Gloria Gobetti 27 AMBIENTE Sistemi di mitigazione dell’inquinamento da Radon di Livio Lacosegliaz 33 FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Progettazione edilizia e normativa sismica di Tiziano Fior 35 ATTIVITÀ DEL COLLEGIO DI PORDENONE Pianificazione e gestione tecnica dell’emergenza sismica di Antonio Tieghi ATTIVITÀ DEI COLLEGI DI PORDENONE E UDINE Esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio della libera professione di Geometra di Pierdomenico Abrami 2/2006 37 Editoriale Il 2007 sarà l’anno del “telematico” per tutti è ora di attrezzarsi con convinzione di Bruno Razza 2/2006 dimensione GEOMETRA Il direttore di DG Bruno Razza Dopo i primi nove mesi di sperimentazione della trasmissione telematica degli atti di aggiornamento catastali per i fabbricati DOCFA, i Geometri, d’accordo con l’Agenzia del Territorio e le altre realtà interessate (principalmente periti edili ed agrari), intendono ampliare l’esperienza fin qui acquisita. L’obiettivo dichiarato è quello di avviare entro il 2006, la sperimentazione telematica in tutte le province italiane, maturando una complessiva esperienza che possa consentire di addivenire ad una condivisa e definitiva applicazione a regime nel 2007, della trasmissione telematica degli atti di aggiornamento. Gradualmente, a partire dai prossimi mesi, verranno attivate le sperimentazioni in altre province, oltre a quelle pilota che già lo hanno fatto nel corso del 2005 (Ravenna, Milano, Torino, Firenze, Prato, Napoli, Bari, Lecce) dove per di più, si aprirà la possibilità di ampliare il numero degli sperimentatori. Nelle province dove già la sperimentazione è stata attivata, si tratta di verificare la “tenuta” del sistema anche in presenza di un grande numero di pratiche presentate per via telematica, quindi è necessario ampliare la base dei tecnici Geometri liberi professionisti disponibili a spedire le loro pratiche DOCFA con il nuovo metodo. Per altro, è indispensabile che tutte le realtà catastali italiane siano in grado di lavorare convenientemente per via telematica, Laboratorio informatico 4 dimensione GEOMETRA 2/2006 per acquisire dimestichezza con le nuove tecnologie procedurali e per poter finalmente ottimizzare l’attività del personale, storicamente oberato da una mole consistente di lavoro arretrato, che nonostante tutti i tentativi attivati negli ultimi anni, non è mai stato possibile eliminare completamente. Come si sa, la totale trasmissione telematica degli atti di aggiornamento catastali e non solo quelli per i fabbricati (DOCFA), ma anche quelli per i terreni (PREGEO) in corso di attivazione, è un obiettivo prioritario sia dell’Agenzia del Territorio, che dell’intera categoria professionale dei Geometri. Basta ricordare quanti vantaggi, con il “colloquio” telematico tra Geometra ed Ufficio Catastale, siano acquisibili immediatamente in termini di snellimento delle procedure, ottimizzazione degli Uffici, eliminazione delle file e dei disagi dell’utenza tecnica presso gli sportelli, accelerazione straordinaria dei tempi di presentazione, acquisizione e registrazione degli atti, eliminazione totale della discrezionalità nella ricezione degli elaborati tecnici con standardizzazione dei controlli e delle verifiche, il tutto in un evidente miglioramento della qualità del prodotto tecnico che viene inserito nella banca dati. Per questo stimoliamo ed accettiamo di buon grado l’ampliamento della sperimentazione, auspicando che si possa addivenire in tempi brevi, all’obbligatorietà della trasmissione telematica di tutti gli atti di aggiornamento catastale. In questa stessa direzione, dovrebbe andare anche l’ultimo provvedimento legislativo in materia, che è contenuto nel decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 29 dicembre scorso, incredibilmente inserito nei “provvedimenti urgenti in materia di agricoltura, agroindustria, ecc.” Detto provvedimento amplia l’uso dell’accessibilità telematica a tutte le procedure ed a tutti gli atti, ampliandolo anche a tutti i soggetti, dimostrando la ferma volontà dell’Amministrazione di pro- 6 seguire con convinzione lungo la strada intrapresa. E’ il caso di sottolineare che in noi, desta qualche preoccupazione l’apparente totale liberalizzazione dei soggetti ai quali la nuova norma sembra consentire la possibilità di interfacciarsi telematicamente con la banca dati dell’Agenzia del Territorio, temendo che ciò possa portare ad un deprecabile quanto sconveniente svilimento delle professionalità e delle competenze tecniche necessarie in tema di Catasto. Per questo ci siamo lamentati nelle sedi opportune ed abbiamo suggerito qualche emendamento che, al momento di andare in macchina con questo numero di Dimensione Geometra, è ancora in discussione nelle ultime giornate di lavoro al Senato e quindi non sappiamo se il decreto di cui sopra sarà convertito in legge così com’è oppure sarà emendato. In ogni caso, per la completa attivazione a regime della trasmissione telematica degli atti di aggiornamento, è necessario che vengano risolti i problemi evidenziati dalla sperimentazione e che ancora non sono stati opportunamente definiti. Si tratta delle modalità di attivazione dei collegamenti telematici, che attualmente sono ancora troppo ferraginose, delle modalità di pagamento dei tributi, condizionate ancora da orari di sportello, di obbligatorietà di versamento locali e di procedure obsolete d’incasso, nonché del riconoscimento della firma digitale garantita del professionista, che dovrebbe poter usare la propria firma elettronica ormai per tutti gli atti tecnici che redige, al di là della “chiave” fornita dall’Amministrazione. Nel frattempo, nelle nostre realtà è necessario che oggi si parli di telematico, che ci si renda conto della doverosità di attrezzarsi, che ci si prepari convenientemente e soprattutto, che si capisca quanto quest’argomento non riguarda altri, lontani da noi, ma interessa direttamente ed obbligatoriamente i nostri studi professionali, il nostro lavoro e tutte le cose di ogni giorno. Donne Geometra Recentemente riera, appaiono purtroppo delle ecce- mi sono dimes- zioni e delle rarità.e con questa realtà sa dall’incarico ci siamo confrontate. di “Coordinatri- Anche le donne Geometra parlano di ce” della Consulta professionalità, di disponibilità a met- Nazionale Fem- tersi in gioco, di voglia di formarsi ed minile, un ruolo che ho svolto dal gen- aggiornarsi continuamente per stare naio 2004 con grande impegno e devo al passo con le innovazioni della so- dire, anche con grandi soddisfazioni. cietà. Con l’aiuto ed il contributo impor- Inoltre, hanno acquisito normalmen- tante di tante colleghe provenienti da te, la capacità di organizzare la loro tante parti d’Italia, ho potuto lavora- vita privata e lavorativa senza sacrifi- re intensamente, raggiungendo obiet- care l’una o l’altra anche senza atten- tivi significativi che fino a poco tempo dere chissà quali provvedimenti legi- fa sembravano lontanissimi se non ad- slativi. dirittura irraggiungibili. L’idea di lavo- Il mio impegno principale è stato quel- rare per costituire la Consulta, è sor- lo di proporre programmi ed iniziative, ta da tanti incontri svoltisi in periferia principalmente per raggiungere l’obiet- tra colleghe appassionate del nostro la- tivo della costituzione della Consul- voro e della nostra voglia di partecipa- ta Femminile in ogni Collegio d’Ita- re fattivamente all’attività della cate- lia ed abbiamo accolto risultati lusin- goria. Con un pizzico d’orgoglio, pos- ghieri con l’entusiastica partecipazio- so dire che molte cose sono partite da ne di tante brave colleghe. Udine e dalla nostra Regione ed oggi Abbiamo cercato di promuovere l’im- sono una bella realtà. magine rinnovata della donna Geome- Abbiamo ben compreso quanto si deb- tra, di informare e di formare, di stabi- ba sempre lottare per difendere il no- lire contatti, realizzare incontri ed or- stro ruolo e mostrare in ogni occasione ganizzare manifestazioni, molto spes- la nostra professionalità e quanto pre- so riuscendoci, con successo. giudizio esista ancora verso le donne Di questo risultato sono evidentemente che, se riescono a fare un po’ di car- molto contenta, ma il recente avvento 7 2/2006 di Nicla Manetti dimensione GEOMETRA La certezza di aver fatto un buon lavoro Professione e comunicazione. Incontro con la sociologa Maria Bruna Pustetto 2/2006 dimensione GEOMETRA Professione e sociale. Incontro con l’imprenditrice Cristina Papparotto e l’avvocato Renata Masotti di altre idee ed altre aspettative all’in- no condiviso con me tutte le iniziati- terno della Consulta Femminile Na- ve e con le quali ho avuto la fortuna zionale, diverse da quelle che origina- e la soddisfazione di lavorare a lungo riamente ne avevano ispirato l’istitu- con passione ed entusiasmo. zione, mi hanno provocato alcune per- In ogni caso il mio impegno rimane sonali delusioni e quindi ho ritenuto inalterato per l’attività femminile al- di non poter più condividere respon- l’interno della nostra categoria a livel- Diritto di famiglia. Incontro con l’avvocato Renata Masotti e il ragioniere Marco Balestra sabilità ed impegno dall’interno, por- lo provinciale e regionale, auspican- tandomi alle dimissioni. do che ancora una volta le iniziative Con discrezione, mi metto quindi in delle donne Geometra si rivelino im- disparte dalle responsabilità nazionali portanti ed utili non solo per noi stes- della Consulta Femminile, ringrazian- se, ma per tutti i Geometri di oggi e do le colleghe che in questi anni han- di domani. 8 La qualità del- tata ed era sviluppata l’abitudine del riu- la vita è divenuta tilizzo dagli avanzi derivanti dalle attività una delle maggio- umane; però il rifiuto non riutilizzabile ri preoccupazio- veniva considerato un inutile scarto che ni a cui viene ora veniva allontanato depositandolo in luo- prestata particola- ghi non accessibili. Ma fin dall’antichità re attenzione dai nostri amministratori. è stato riscontrato che i rifiuti abbando- Nel contesto di questa maggior attenzio- nati in quantità rilevante danno luogo a ne ai sistemi di vita, il rispetto dell’am- fenomeni di inquinamento. biente diviene uno degli obiettivi prio- In tempi relativamente recenti, per ren- ritari da perseguire. In quest’ottica par- dere più economico il riutilizzo di al- ticolare attenzione va posta alle proble- cuni rifiuti con i quali si può dare vita a matiche che implicano la presenza dei materie prime secondarie, è stata istitui- rifiuti sul territorio. ta la raccolta differenziata dei rifiuti per Partendo dal presupposto che per rifiu- categorie merceologiche: l’esito di que- to si intende tutto ciò che non si vuole sta raccolta è strettamente collegato al più utilizzare, si deve intraprendere un coinvolgimento responsabile degli stessi virtuoso percorso teso a ricavare risor- produttori dei rifiuti. Il riuso era abbon- se dai rifiuti al fine di risparmiare ma- dantemente utilizzato nel passato per il terie prime. L’economia dell’usa e getta recupero di beni duraturi (es. bottiglie), comporta un dispendio di materie pri- ma ha registrato in molti casi dei costi di me che non tiene conto della circostan- esercizio superiori a quelli di produzio- za che molte risorse non sono reintegra- ne dei medesimi beni con sistemi rein- bili in tempi brevi. Con attenti processi genierizzati, che con la conseguenza che il rifiuto può diventare una risorsa uti- così si sono limitate le procedure di riu- le, mentre se abbandonato può costitui- tilizzo e sono aumentati i rifiuti. re una fonte d’inquinamento che altera I rifiuti solidi, inclusi fra essi i rifiuti or- i processi naturali di depurazione. ganici, storicamente venivano smaltiti in La presenza dei rifiuti non ha creato discariche, ma si è riscontrato che una di- problemi particolari nei secoli scorsi in scarica provoca effetti negativi (perco- quanto la produzione dei rifiuti era limi- lazioni inquinanti, biogas,ecc.) a causa 9 dimensione di Osvaldo De Castro 2/2006 Il rifiuto: una risorsa trascurata GEOMETRA Ambiente 2/2006 dimensione GEOMETRA Isola ecologica della concentrazione dei rifiuti, che di- tempo per sedimentazione. Ma anche i minuisce la naturale capacità di biode- materiali inerti possono essere oggetto gradazione essendo superati i limiti na- di un procedimento di riuso con i trita- turali di ecosostenibilità, e questi effetti sassi e i tritamattoni, che possono forni- persistono anche dopo decenni dalla lo- re nuove materie prime secondarie. Un ro dismissione. Conseguentemente la ge- altro sistema tradizionale di smaltimen- stione delle discariche è una attività che to dei rifiuti solidi secchi e di quelli or- va controllata: deve iniziare con la loro ganici è la loro distruzione con incene- predisposizione, va implementata duran- rimento, ma queste modalità di termo- te il corso dell’esercizio con il controllo distruzione disperdono diverse energie dei materiali conferiti e deve prosegui- che possono essere recuperate con vir- re anche dopo la dismissione, in quanto tuosi processi di termovalorizzazione i processi di decomposizione in una di- (produzione di energia elettrica o tele- scarica non si neutralizzano se non tra- riscaldamento). Nonostante le critiche scorrono almeno 30 anni. I materiali iner- che vengono mosse all’incenerimento ti invece non necessitano di trattamen- dei rifiuti, questo sistema di smaltimen- ti, ma vanno individuati separati siti per to attualmente, con i vari controlli sul- il loro deposito: essi si smaltiranno nel le emissioni di fumi a cui possono esse- 10 smaltimento dei rifiuti che dà maggiore accurata loro selezione, dei buoni ferti- garanzia al rispetto dell’ambiente, anche lizzanti organici utilizzabili in agricoltu- se ha un costo superiore a quello delle ra o, previa biostabilizzazione, che attua discariche. I pericoli derivanti dalle emis- una significativa riduzione volumetrica sioni dei fumi provenienti dagli incene- del materiale, possono essere riutilizza- ritori possono essere superati con l’au- ti come fonte di calore. silio di filtri in grado di trattenere le so- Nel passato i sistemi di smaltimento dei stanze tossiche. Le ceneri derivanti dalla rifiuti liquidi urbani erano dei colletto- termodistruzione, essendo materiali iner- ri che scaricavano i liquami direttamen- ti, vanno smaltite nelle discariche. Alcu- te nei corsi d’acqua, con il pericolo di ni rifiuti secchi e quelli organici possono provocare un inquinamento delle acque. venire anche riciclati, ma si deve verifica- Nell’economia industriale, in cui si de- re il risultato del riciclaggio il cui costo, vono smaltire anche i rifiuti liquidi de- rispetto alla qualità della materia secon- rivanti da attività produttive, sono sta- daria ottenuta, può risultare superiore a ti adottati impianti di depurazione del- quello dell’incenerimento. Infatti l’ope- le acque che restituiscono l’acqua puri- razione di riciclaggio implica una perdi- ficata e che raccolgono i fanghi ricavati ta di quantità e di qualità della materia dalla depurazione, che possono smaltiti prima trattata, perdita che va annoverata o riutilizzati in base alla natura dei rifiu- fra i costi di produzione. Dai rifiuti orga- ti liquidi trattati. Con le acque depurate nici ( rifiuti umidi domestici e rifiuti di (le acque grigie) si può creare un sistema GEOMETRA giardinaggio) si possono ricavare, previa dimensione re sottoposti gli impianti, è il sistema di dimensione GEOMETRA 2/2006 di distribuzione civile duale, distinto da vinciale dei rifiuti è prevista una consul- quello delle acque potabili, con cui que- tazione ed un confronto con i comuni al ste acque possono essere utilizzate per fine di rendere i consiglieri provinciali le necessità umane che non comporta- coscienti e convinti di cosa approvano. no un loro consumo fisico. La maggior Il piano va ad interessare tutti i cittadini attenzione riservata all’ecosostenibilità che sono gli utenti finali del piano, per- dell’ambiente ha suggerito, per elimina- ciò si devono trovare forme di consulta- re i rifiuti derivanti dal traffico urbano, zione degli stessi. un trattamento delle acque piovane nel- L’obiettivo finale del piano provinciale le aree urbane pavimentate realizzando dei rifiuti è una riduzione dei siti desti- dei serbatoi sotterranei di accumulo del- nati come discarica ed un aumento del- le acque di prima pioggia, che sono al- la quantità dei rifiuti che vengono av- tamente inquinanti, in modo che le ac- viati alla raccolta differenziata, nonché que che convergono nei collettori abbia- la riduzione dei rischi derivanti dal loro no ridotti tassi di tossicità. Con tali ac- abbandono. Va quindi inizialmente pro- corgimenti le acque piovane più inqui- posta una sistematica raccolta differen- nate possono venire incanalate per esse- ziata dei rifiuti che, oltre ad indirizzarli re riutilizzate, previo trattamento, o re- allo smaltimento per categorie merceo- stituite non inquinate nei corsi d’acqua. logiche, implica l’applicazione di proce- Altro aspetto da non trascurare in ma- dimenti di riciclo e di riuso che sono fi- teria di rifiuti è la bonifica dei siti inqui- nalizzati al recupero di alcune materie nati, operazioni che riguardano princi- prime o alla creazione di materie prime palmente aree produttive dimesse, che secondarie. Il sistema della raccolta dei erano operanti in tempi nei quali la sen- rifiuti porta a porta, avviato con la colla- sibilità verso l’ambiente era diversa. In borazione degli utenti, anche se implica questo caso le problematiche da affron- un costo suppletivo, ha un riscontro po- tare possono essere diverse e mediamen- sitivo perché previene il loro abbando- te comportano interventi molto onerosi no selvaggio. L’economia dei consumi sta sia da un punto di vista tecnico sia eco- esponenzializzando il sistema dell’usa e nomico: con tali azioni si possono recu- getta, che comporta un incremento quasi perare per le necessità umane territori geometrico nella produzione dei rifiuti: che non erano fruibili. si pensi al riguardo alla quantità di rifiuti La problematica connessa all’esistenza che vengono realizzati con gli attuali si- dei rifiuti è stata demandata ad un pia- stemi di imballaggio. Qualunque sarà il no regionale che traccia le linee guida sistema di trattamento dei rifiuti, avremo dei comportamenti che in questa mate- in ogni caso una presenza di residui del ria devono assumere gli enti locali. Un processo di trattamento che non posso- secondo livello di programmazione di no essere eliminati in modo diverso dal- settore è stato demandato al piano pro- la discarica.Alla luce di quanto esposto vinciale che devono approvare le provin- si rende opportuna una politica econo- ce. Il piano provinciale è uno strumen- mica che elenchi fra i suoi obiettivi an- to attuativo, perciò lo stesso deve esse- che la riduzione della produzione dei ri- re fattibile ed economicamente sosteni- fiuti e la razionalizzazione del loro siste- bile. Nella fase formativa del piano pro- ma di smaltimento. 12 Ambiente (Edilizia sostenibile) Progetto “Cjase” del Comune di Udine: la sostenibilità del costruire e dell’abitare di Pierluigi Da Col e Marco Disnan Terza parte Convenienza delle caldaie ing. Pierluigi Da Col R30 rendimento (certificato) di rife- a condensazione rispetto a rimento al 30% del carico con quelle ad alto rendimento esercizio a 80/60°C L’analisi della documentazione tecni- Rmp rendimento (calcolato) di riferi- ca di molteplici primari Costruttori di mento medio pesato (per il 30% caldaie a gas consente di indicare, per del tempo al 100% del carico: la fascia di potenze di maggior interes- non solo periodi più freddi, ma se corrente (e di cui alle presenti note: anche avviamenti, ivi compresi 25 - 250 kW), i seguenti valori di ren- quelli per la rapida produzione dimento medio in condizioni di nor- di acqua calda sanitaria e per il male, effettivo esercizio: residuo 70% del tempo al 30% - caldaie ad alto rendimento 91,3% del carico) con temperature di - caldaie a condensazione 96,8% esercizio 80/60°C In merito si evidenzia che i predetti valori sono ottenuti per interpolazione Risulta infatti: pesata tra quelli certificati a carico in- per caldaie “ad alto rendimento”: termedio e massimo e devono evidente- (92,2 * 0,3) + (90,9 * 0,7) =91,3 mente intendersi come riferimenti me- per caldaie a condensazione: di e non dati di uno specifico prodotto, (97,5 * 0,3) + (96,5 * 0,7) = 96,8 come risulta dall’elaborazione dei dati 2/2006 dimensione GEOMETRA contenuti nel prospetto seguente R100 R30 Rmp Caldaia “alto rendimento” 92,2 90,9 91,3 Caldaia “a condensazione” 97,5 Pertanto, senza tener conto dell’eventuale, ulteriore miglioramento dovuto al recupero del calore di condensazione delle caldaie a ciò predisposte (che si ha ragione di ritenere effettivamen- 96,5 96,8 te attuabile ed attuato solo nei casi di utenze “a bassa temperatura”, identifi- dove: cabili nella maggior parte dei casi con R100 rendimento (certificato) di rife- gli impianti a pavimento radiante -og- rimento al 100% del carico con gi la più diffusa tra le possibili tipolo- esercizio a 80/60°C gie ad irraggiamento- e ben più difficil- 14 da sanitaria), a parità di altre condizio- - del 7% circa per l’effettiva possibi- ni, rispetto alle centrali termiche con lità di recuperare il calore latente di i generatori ad alto rendimento, quel- vaporizzazione dei fumi, consenten- le con le caldaie a condensazione con- do così di sfruttare -almeno in par- sentono una riduzione dei consumi, ed te- il potere calorifico superiore del in definitiva anche dei costi di gestio- gas metano. ne, del 6% circa: È questa infatti la giustificazione dei (96,8 - 91,3) / 91,3 = 6% rendimenti superiori al 100% se riferiti al potere calorifico inferiore: nel- Nel caso di caldaie a condensazione le caldaie tradizionali, per ogni mc di installate per impianti di riscaldamen- gas consumato vengono mediamen- to d’ambiente con pannelli radianti a te evacuati 1,6 kg di acqua allo sta- pavimento (od altri ad irraggiamen- to di vapore. to), i consumi si ridurranno ulterior- In merito si evidenzia espressamente mente: che sia la quantità di condensa prodotta - del 10% circa per la possibilità di ga- sia quella di calore che si può “recupe- rantire pari condizioni di benessere rare” dai fumi sono inversamente pro- ambientale con temperatura dell’aria porzionali alla temperatura di eserci- interna ai locali mediamente inferio- zio dell’impianto e perciò tanto mag- re di un grado rispetto a quelle che giori quanto più bassa è la temperatu- dovrebbero essere raggiunte impie- ra di ritorno in caldaia. GEOMETRA gando corpi scaldanti di altro tipo; dimensione mente per la produzione di acqua cal- Consumi di combustibile negli impianti a caldaiette e centralizzati autonomi nel di mandata all’impianto di riscalda- settore residenziale mento in funzione delle condizioni Dal punto di vista dei consumi, e quin- climatiche esterne, stione corrente, si ha ragione di ritene- ° maggior cura ed attenzione nella conduzione e manutenzione del ge- re una qualche convenienza degli im- neratore, con certo incremento del- pianti centralizzati autonomi rispetto la sicurezza, a beneficio dei singo- a quelli con singole caldaiette. li inquilini e dei loro vicini, aspetto Non senza aver espressamente ricor- questo invero difficilmente quan- dato che le due tipologie impiantisti- tificabile dal punto di vista stretta- che consentono di ottenere una iden- mente economico-gestionale. di della quasi totalità dei costi di ge- tica autonomia gestionale sia per tem- Potrebbe inoltre considerarsi il fatto che perature sia per orari di utilizzo, può ubicando la rete di distribuzione princi- infatti considerarsi che: pale in murature interne a locali abita- - i vantaggi degli impianti con singola ti, parte delle corrispondenti dispersioni caldaietta: termiche contribuisce comunque -an- ° assenza delle reti di distribuzione principali (per acqua calda sanitaria corché in forma incontrollata- al riscal- e riscaldamento d’ambiente) e quin- rando la diversa periodicità e cura nella di delle corrispondenti dispersioni, manutenzione delle due categorie di ge- damento di questi stessi. Anche trascu- - sono certamente compensati daI van- neratori in esame (certamente inferiore taggi degli impianti con produzione per le caldaiette), deve inoltre conside- centralizzata del calore: rarsi che se i rendimenti di combustio- ° minore potenza termica complessiva installata, ne dei generatori di calore di maggiore dimensione GEOMETRA 2/2006 ° presenza di un sistema centralizzato di regolazione della temperatura 16 potenza e delle caldaiette possono ri- massima potenza, così certamente non pianto con collettori solari per la pro- è a potenza ridotta, ove quelli delle cal- duzione di acqua calda sanitaria; daiette sono certamente inferiori in ma- * in 20 anni il maggior costo dell’impian- niera non trascurabile e che perciò, ri- to a pannelli a pavimento (il più diffu- spetto a quelli con caldaiette, a parità so tra quelli ad irraggiamento) rispetto di temperature ed orari di utilizzo, gli a quello (più usuale) con radiatori. impianti centralizzati-autonomi con- Per quanto riguarda infine l’incidenza sentono un minor consumo di combu- dei costi complementari di conduzio- stibile pari almeno al 5%. ne e manutenzione (visite di verifica e controllo generatori, pulizia dei camini), Indici qualitativi di gestione in relazione anche al numero di uten- negli impianti termici ti, si sono rilevate le seguenti riduzio- Nel caso in cui nella determinazione dei ni medie: costi di gestione si tenesse - più corret- * 15% per gli impianti centralizzati-au- tamente- conto anche degli oneri sia di tonomi con caldaia da 50 kW rispet- conduzione/manutenzione sia di ammor- to a quelli a caldaiette; tamento, la convenienza a favore degli * 15% per gli impianti centralizzati-au- impianti centralizzati-autonomi riferita tonomi con caldaia da 100 e 175 kW ai soli consumi (e quindi costi) di com- rispetto a quella da 50 kW; bustibile, è ancora più elevata. Pare infat- * 15% per gli impianti centralizzati-au- ti appena il caso di evidenziare, per cia- tonomi con caldaia da 200 e 250 kW scuna unità abitativa con impianto del rispetto a quelle da 100 e 175 kW. predetto tipo: Si è inoltre constatato che * il minor rateo di ammortamento, sia * il costo della manutenzione degli im- per il più contenuto costo unitario di pianti con caldaie a condensazione è costruzione, sia per la maggior robu- (mediamente) superiore del 15% ri- stezza e quindi durata dei generatori spetto a quello richiesto per i più usuali di calore rispetto alle caldaiette; generatori “ad alto rendimento” di pari potenza. duzione e manutenzione ordinaria: Per diverse tipologia edilizie si può per- ° periodiche visite di verifica e controllo dei generatori, tanto giungere in via analitica alla iden- ° pulizia dei camini. Per quanto sopra espresso si è considera- ne dai quali si deduce non solo la gene- to che debba essere ammortizzato: lizzati – autonomi rispetto a quelli con * in 10 anni il costo della caldaietta e del caldaiette, ma anche che la convenienza relativo sistema di evacuazione fumi; permane dotando i primi di impianto so- * in 12 anni il costo complessivo dell’im- lare (centralizzato) per la produzione di pianto centralizzato-autonomo con cal- acqua calda sanitaria nonché l’ulteriore daia sino a 100 kW; convenienza di caldaie a condensazione tificazione di indici qualitativi di gestiorale convenienza degli impianti centra- * in 15 anni il costo complessivo dell’im- per edifici di dimensioni medio-grandi pianto centralizzato-autonomo con cal- (oltre i 20 alloggi) pur se privi di impianti daia da 150 a 250 kW; di riscaldamento ad irraggiamento. 17 2/2006 * la minore incidenza dei costi di con- GEOMETRA * in 15 anni il costo complessivo dell’im- dimensione tenersi sostanzialmente equivalenti alla Edificio con 6 alloggi indici qualitativi di gestione (con valore medio di riferimento) IMPIANTO AMMORT. CONSUMI CONDUZ. TOT. con caldaiette 0,300 0,650 0,050 1,000 centralizzato-autonomo 0,274 0,618 0,043 0,935 centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione 0,306 0,559 0,049 0,914 centralizzato-autonomo con con caldaia a condensazione e riscaldamento a pavimento 0,420 0,507 0,049 0,976 caldaiette e solare autonomo 0,589 0,592 0,050 1,231 caldaiette e solare centralizzato 0,457 0,592 0,050 1,099 centralizzato-autonomo con solare centralizzato 0,431 0,559 0,043 1,033 centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione e e solare centralizzato 0,463 0,527 0,049 1,039 centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione, riscaldamento a pavimento e solare centralizzato 0,577 0,455 0,049 1,081 NB * l’impianto centralizzato-autonomo si intende completo di sistema per contabilizzazione dei consumi * ammortamenti: ° impianto a caldaiette: solo queste e relativi camini ° riscaldamento a pavimento: solo maggior costo rispetto impianto a radiatori ° impianto centralizzato-autonomo ed impianto solare (ottimizzato per la produzione annua di acqua calda): intero costo di costruzione Edificio con 10 alloggi indici qualitativi di gestione (con valore medio di riferimento) AMMORT. CONSUMI CONDUZ. TOT. con caldaiette 0,300 0,650 0,050 1,000 centralizzato-autonomo 0,279 0,618 0,037 0,934 centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione 0,320 0,559 0,043 0,922 centralizzato-autonomo con con caldaia a condensazione e riscaldamento a pavimento 0,434 0,507 0,043 0,984 caldaiette e solare autonomo 0,589 0,592 0,050 1,231 caldaiette e solare centralizzato 0,425 0,592 0,050 1,067 centralizzato-autonomo con solare centralizzato 0,404 0,559 0,037 1,000 centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione e e solare centralizzato 0,445 0,527 0,043 1,015 centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione, riscaldamento a pavimento e solare centralizzato 0,559 0,455 0,043 1,057 2/2006 dimensione GEOMETRA IMPIANTO NB * l’impianto centralizzato-autonomo si intende completo di sistema per contabilizzazione dei consumi * ammortamenti: ° impianto a caldaiette: solo queste e relativi camini ° riscaldamento a pavimento: solo maggior costo rispetto impianto a radiatori ° impianto centralizzato-autonomo ed impianto solare (ottimizzato per la produzione annua di acqua calda): intero costo di costruzione 18 AMMORT. CONSUMI CONDUZ. TOT. con caldaiette 0,300 0,650 0,050 1,000 centralizzato-autonomo 0,162 0,618 0,037 0,817 centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione 0,182 0,559 0,043 0,784 centralizzato-autonomo con con caldaia a condensazione e riscaldamento a pavimento 0,296 0,507 0,043 0,846 caldaiette e solare autonomo 0,589 0,592 0,050 1,231 caldaiette e solare centralizzato 0,409 0,592 0,050 1,051 centralizzato-autonomo con solare centralizzato 0,270 0,592 0,037 0,899 centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione e e solare centralizzato 0,291 0,527 0,043 0,861 centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione, riscaldamento a pavimento e solare centralizzato 0,405 0,455 0,043 0,903 NB * l’impianto centralizzato-autonomo si intende completo di sistema per contabilizzazione dei consumi * ammortamenti: ° impianto a caldaiette: solo queste e relativi camini ° riscaldamento a pavimento: solo maggior costo rispetto impianto a radiatori ° impianto centralizzato-autonomo ed impianto solare (ottimizzato per la produzione annua di acqua calda): intero costo di costruzione GEOMETRA IMPIANTO dimensione Edificio con 20 alloggi indici qualitativi di gestione (con valore medio di riferimento) Edificio con 30 alloggi indici qualitativi di gestione (con valore medio di riferimento) IMPIANTO AMMORT. CONSUMI CONDUZ. TOT. con caldaiette 0,300 0,650 0,050 1,000 centralizzato-autonomo 0,150 0,618 0,031 0,799 centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione 0,169 0,559 0,036 0,764 centralizzato-autonomo con con caldaia a condensazione e riscaldamento a pavimento 0,283 0,507 0,036 0,826 caldaiette e solare autonomo 0,589 0,592 0,050 1,231 caldaiette e solare centralizzato 0,399 0,592 0,050 1,041 centralizzato-autonomo con solare centralizzato 0,249 0,559 0,031 0,839 centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione e e solare centralizzato 0,268 0,527 0,036 0,831 centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione, riscaldamento a pavimento e solare centralizzato 0,382 0,455 0,036 0,873 NB * l’impianto centralizzato-autonomo si intende completo di sistema per contabilizzazione dei consumi * ammortamenti: ° impianto a caldaiette: solo queste e relativi camini ° riscaldamento a pavimento: solo maggior costo rispetto impianto a radiatori ° impianto centralizzato-autonomo ed impianto solare (ottimizzato per la produzione annua di acqua calda): intero costo di costruzione Edificio con 50 alloggi indici qualitativi di gestione (con valore medio di riferimento) 2/2006 dimensione GEOMETRA IMPIANTO AMMORT. CONSUMI CONDUZ. TOT. con caldaiette 0,300 0,650 0,050 1,000 centralizzato-autonomo 0,147 0,618 0,031 0,796 centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione 0,165 0,559 0,036 0,760 centralizzato-autonomo con con caldaia a condensazione e riscaldamento a pavimento 0,279 0,507 0,036 0,822 caldaiette e solare autonomo 0,589 0,592 0,050 1,231 caldaiette e solare centralizzato 0,383 0,592 0,050 1,025 centralizzato-autonomo con solare centralizzato 0,229 0,559 0,031 0,819 centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione e e solare centralizzato 0,248 0,527 0,036 0,811 centralizzato-autonomo con caldaia a condensazione, riscaldamento a pavimento e solare centralizzato 0,362 0,455 0,036 0,853 NB * l’impianto centralizzato-autonomo si intende completo di sistema per contabilizzazione dei consumi * ammortamenti: ° impianto a caldaiette: solo queste e relativi camini ° riscaldamento a pavimento: solo maggior costo rispetto impianto a radiatori ° impianto centralizzato-autonomo ed impianto solare (ottimizzato per la produzione annua di acqua calda): intero costo di costruzione 20 di Maurizio Pelos Il collega Mauri- sono sempre “arrotondati” (in gergo tec- zio Pelos, esperto nico “le guscie”)? Probabilmente perché in bio-edilizia, ci i muratori di allora non erano in grado propone oggi con di fare spigoli diritti, oppure per le ra- grande simpatia, gioni che le “guscie” venivano realizzate ma con elementi di passando una bottiglia bagnata con mo- fondata preoccupazione, una sorte di “in- to rotatorio sull’intonaco e conoscendo tervista” con le opportunità del moderno le abitudini degli operai, noti beoni, ciò nostro costruire, che lui chiama ironica- giustificava la presenza di una bottiglia mente “il diavolo della casa”. in cantiere regolarmente piena di vino al dimensione Intervista con il diavolo della casa GEOMETRA Bio-Edilizia Cementi armati, reti elettrosaldate, into- No niente di tutto questo! La ragione è naci premiscelati, pitture antimuffe, ser- molto più tecnica: tutti sappiamo che ramenti in alluminio e p.v.c. (polivinil- l’aria calda tende a salire verso l’alto, cloruro), pavimenti laminati, materassi quando raggiunge il soffitto, questa ten- a molle e in lattice, ecc ... de a spostarsi verso i lati della stanza per Abbiamo davvero migliorato la qualità lasciare spazio ad altre particelle di aria e la vivibilità delle nostre case e quindi calda; in presenza di una “guscia” arro- la qualità della nostra vita? tondata queste particelle trovano un aiu- Anche se tutto è più veloce da mettere in to nel loro spostamento creando dei mi- opera e più economico, l’abitante è cer- cro vortici ed impedendo il formarsi di tamente meno sano, continuamente af- pericolose sacche di aria calda/umida e flitto da mal di testa, insonnia, disturbi conseguenti formazioni di condense e nervosi e psichici, allergie, gastriti, coli- muffe, ciò succede in prossimità di an- ti e da sempre nuove malattie croniche goli retti (angoli morti). e degenerative, finora sconosciute e in- E’ incredibile come abbiamo potuto per- guaribili spesso causate proprio dall’am- dere queste conoscenze di base sull’arte biente che ci circonda. del costruire. No non è incredibile, è dia- … bolico! Appunto questa è opera del dia- Vi siete mai chiesti perché nelle vecchie volo, e come questa chissà quante altre case il raccordo tra le pareti ed i soffitti “diavolerie” esistono nell’edilizia. Forse 21 2/2006 mattino e vuota alla sera. dimensione GEOMETRA 2/2006 per rendersi conto di quanto “malessere” za, il cemento è un materiale di provenien- alberga nelle nostre case è meglio chie- za naturale. dere al diavolo in persona di raccontarci – Certo, il cemento bianco lo è, ma si come sia riuscito a convincere gli uomi- rapprende troppo presto, bisogna la- ni ad anteporre il profitto dell’industria e vorarlo subito e poi essendo puro è un del commercio al proprio benessere. po’ caro e ...le nostre imprese ci devono … guadagnare qualcosina (in più) per cui Non me lo immaginavo cosi, l’inferno! lo misceliamo con delle ceneri che ne ri- – Lei è … tardano la presa e facilitano la sua la- – Il DIAVOLO della casa, e questi so- vorazione. – no i miei collaboratori, glieli presento: il – Mi scusi signor (o devo chiamarlo dottor?) geometra XXXX, il perito XXXX, l’in- DIAVOLO, ma quali ceneri usate? – gegnere XXXX, l’architetto XXXX, il – Lei è un gran curioso ...comunque costruttore XXXX e annoveriamo tra usiamo le ceneri di scarto delle lavora- i nostri collaboratori anche chimici, fi- zioni di altiforni. – sici, medici, ricercatori e ...politici. E lei – Ma queste ceneri non possono presenta- ...chi è? – re tracce di radioattività? – – Si è vero non mi sono presentato: Mauri- – Certo!! – zio Pelos, geometra (... pentito...) e ora mi – Ma in un edificio si usano, centinaia e for- occupo di bio edilizia e di feng shui.– se migliaia di chilogrammi di cemento. – – AH, AH! Un altro illuso, che crede di – Appunto, in un edificio costruito con sanare il mondo? Finché ci saremo noi malte di cemento per fare calcestruzzi, DIAVOLI a minare il benessere non riu- fissare i mattoni e intonaci (tanti) la scirete nel vostro intento. percentuale di radioattività è ben supe- Come vede annoveriamo fior fiore di riore che all’esterno dello stesso! ...Ora tecnici preparati (e convinti) tra i no- continuiamo il nostro giro informativo stri aiutanti, e in questi laboratori ve- e lasciamo i nostri tecnici del cemento rifichiamo la nocività dei prodotti e so- al loro prezioso lavoro. luzioni impiegate nell’edilizia.– Questo è il reparto CEMENTI ARMATI – Vedo dei laboratori attrezzati. (già il nome è una garanzia di males- – Certamente qui viene impiegata la sere!). I nostri ingegneri sono i migliori più alta tecnologia di ricerca. Questo del campo, qui si progettano e si calco- ad esempio è il reparto “cementi”. Co- lano le strutture metalliche di grattacie- me lei ben sa, il cemento è il RE dei ma- li ma anche di casette. Il ferro permet- teriali. Bene, grazie ai nostri collabora- te costruzioni mastodontiche, colossali, tori, legislatori in testa, siamo riusciti gigantesche, permette all’uomo di dimo- a soppiantare nel tempo l’utilizzo del- strare il suo potere.– la calce, legante eterno, antibatterico per – Vero! Però anche un materiale freddo, eccellenza, eccezionale antimuffa, otti- estremamente rigido, per nulla elastico e mo regolatore dell’igronomia (assorbe poi costruite e progettate delle vere “gab- l’umidità degli ambienti per poi rila- bie”. – sciarla gradatamente), con questo pro- – Si delle gabbie dove intrappolare gli dottino: il cemento.– uomini. Delle gabbie di Faraday dove – Certo, ma a parte la rigidità, la freddez- si esclude che possa penetrare il cam- 22 2/2006 dimensione GEOMETRA Cementi armati po elettrico naturale, che chiaramente – Uffa! certo, certo che si potrebbero usa- sarebbe benefico per gli abitanti, e con- re altri materiali, scaglie di legno ad temporaneamente impedisce a quello esempio, e qualcuno già lo usa ma an- artificiale (elettrico, elettromagnetico e cora pochi per fortuna e il loro costo è statico), nocivo per l’uomo, di uscire. chiaramente un po’ più alto e fintanto Delle gabbie dove la perturbazione ma- che non ci sarà una legge che ne impe- gnetica raggiunge il suo massimo ed il disce l’uso noi useremo prodotti tossi- corpo umano è molto sensibile avendo ci, facilmente reperibili sul mercato ed ferro nel sangue e particelle con cari- a buon prezzo, a volte sono chi le deve che magnetiche, funziona un po~ come smaltire che ci paga per “occultarle” un la risonanza magnetica nucleare che si po’ come fanno sparire persone scomo- usa nelle ricerche mediche, chiaramen- de in certi ambienti malavitosi annegan- te in forma un po~ artigianale. Ed in- doli nei pilastri di cemento. fine delle magnifiche gabbie che in pre- Come ad esempio succede nel REPAR- senza di un forte calore si sciolgono per- TO CARTONGESSI.– dendo la loro naturale capacità di so- – Cartongesso: cellulosa, gesso, acqua – stegno afflosciandosi su se stesse tra- – Ingenuo, illuso, nel cartongesso ci pos- volgendo tutto e tutti.– siamo mescolare tutto ciò che dobbiamo – E’ quello che è successo 1’11 settembre nascondere, far sparire, tutto ciò che ci alle Twin Towers! – può far risparmiare e perché no anche – Lo ammetto, li siamo andati giù un pò far guadagnare qualche soldino. Le fi- pesantini, l’amico Bin ha richiesto i no- bre di asbesto ad esempio, l’amianto in- stri tecnici migliori. – somma, tritato e mescolato con gesso e – Trovo tutto ciò sconvolgente! – cartoni può servire alla bisogna.– – No tutto ciò è perfettamente normale – Non mi dica che vengono riciclate fibre è di routine. Come in quest’altro labo- di amianto per costruire pannelli di car- ratorio: REPARTO MATTONI .– tongesso??? – Non mi dica che riuscite a manipolare – Ora non più, però l’abbiamo fatto – anche i mattoni? E’ argilla naturale. – – Incomincio a sentirmi male, mi vien la – C’è argilla e argilla. Deve sapere che nausea, mal di testa. l’argilla contiene acqua e questo liqui- – E’ normale i nostri reparti sono co- do può trattenere e veicolare forme di struiti come le vostre case! – radioattività molto pericolose, quali il – Devo uscire a prendere una boccata gas radon ad esempio. Chiaramente noi d’aria fresca – non ci curiamo di verificare tale presen- – Non vuoI continuare il nostro giro “tu- za. Poi le misceliamo con prodotti sinte- ristico” degli altri reparti, pitture, collan- tici tipo polistiroli per creare delle pic- ti, impianti elettrici, arredi – cole sacche d’aria e migliorare le carat- – Forse un’altra volta, penso che per il mo- teristiche termiche del prodotto.– mento avrò molte cose su cui ragionare, la – Cuocendo questo impasto di argilla e po- saluto signor (o dottor) DIAVOLO. listirolo non si creano pericolose combustio- – AH AH AH AH...!!!... – ni che inquinano l’aria? e non si potrebbero … usare altri materiali non tossici che in fase di Nota: Lo spunto di questo articolo viene dalla lettura del libro “la cucina del diavolo – sai cosa mangi” di Gunther Schwab – Macro Edizioni. cottura non ammorberebbero l’aria? – 24 di Gloria Gobetti La collega Gloria Gobetti ha scritto una sintesi di un nostro opuscolo informativo rivolto agli studenti delle scuole medie. Il comitato di redazione pensando di far cosa gradita a tutti gli iscritti (che non sono più studenti) ha deciso di pubblicarla per rendere nota anche l’attività promozionale fatta dai nostri collegi. L’informazione è importante per avere la possibilità di scegliere e per dei ragazzi che frequentano la terza media è ancora più importante in quanto gli permette di avere un’immagine più concreta del loro percorso formativo e lavorativo. Da ciò il Comitato Regionale Collegi dei Geometri del Friuli Venezia Giulia ha promosso la predisposizione di un opuscolo informativo aderendo all’iniziativa dalla Commissione Donne del Collegio dei Geometri di Udine che lo ha ideato e realizzato. L’opuscolo contiene una prima parte intitolata IL GEOMETRA: UNA SCELTA PROFESSIONALE SICURA nella quale viene spiegato chi è il Geometra Libero Professionista. “.... è un’attività lavorativa che nel corso degli anni ha avuto una significativa evoluzione: oggi chi fa il Geometra di professione ha mol- te soddisfazioni ma anche notevoli e crescenti responsabilità tecniche e morali. ..... ama il territorio e la sua tutela in tutti i suoi aspetti tecnici: la topografia, l’edilizia, l’estimo e la protezione civile sono solo alcuni aspetti che i Geometri trattano quotidianamente con passione ed entusiasmo, ma anche con sacrificio per conquistare la fiducia dei clienti e per affermarsi con la forza della propria competenza e capacità”. e perchè tale figura professionale è richiesta dal mercato del lavoro “.... è il tecnico più completo e polivalente che opera sui beni immobili e sul territorio. E’ il professionista più vicino ai problemi patrimoniali della famiglia, alle esigenze tecniche delle imprese, degli enti pubblici e delle società. La Libera Professione sarà continuamente in crescita e saranno sempre più richieste dal mercato figure professionali con queste caratteristiche”. Una seconda parte individua i due percorsi per diventare Geometra Libero Professionista dopo il diploma: 1) iscrizione al Registro dei Praticanti, tirocinio, esame di stato e iscrizione all’Albo Professionale; 2) possibilità di scelta tra 3 corsi di laurea triennale. La terza parte illustra, anche con l’ausilio di significative immagini di cantieri, particolari costruttivi, progetti realizzati con programmi di disegno, tecnici durante un rilie- 25 dimensione Anche noi facciamo l a nostra promozione 2/2006 Illustrare la nostra professione ai ragazzi delle scuole medie GEOMETRA Formazione 2/2006 dimensione GEOMETRA vo topografico ed altro, l’ampia gamma di attività professionali svolte dai Geometri. L’opuscolo che è stato distribuito a tutte le classi terze delle Scuole Medie della nostra Regione, riporta, per concludere l’informazione, i nominativi e gli indirizzi degli Istituti per Geometri di tutta la Regione. Friuli Venezia Giulia. Il Collegio dei Geometri di Udine ha inoltre sovvenzionato la predisposizione del “Piano di offerta formativa” dell’Istituto Tecnico Statale per Geometri G.G. Marinoni di Udine per l’anno scolastico 2005/2006. E’ un documento rivol- to agli studenti ed alle famiglie che definisce il progetto educativo della scuola e nel quale il Collegio si è riservato l’ultima pagina riportando l’indicazione delle varie attività svolte dal geometra introdotte da un pensiero del Consigliere Nazionale geom. Bruno Razza: “Il lavoro del Geometra è sempre attuale, soddisfa la committenza, rende un servizio qualificato alla società e gratifica il libero professionista. Noi possiamo e dobbiamo spiegare ai giovani studenti e alle loro famiglie, che anche nella nostra categoria, ci sono grandi speranze per il futuro”. Copertina dell’opuscolo 26 di Livio Lacosegliaz Il radon, indaga- principale to come uno dei misurazioni delle concentrazioni di più pericolosi ne- radon nelle 1319 scuole ed asili nido mici naturali del- nonché in diverse abitazioni, dal 2000 l’uomo viene av- al 2003. viato verso la con- Avendo riscontrato in molte scuole danna alla inefficacia della sua azione ed edifici civili concentrazioni di ra- criminosa. don molto elevate, la sezione dell’AR- Come si sa, il radon è un gas incolore, PA citata ha esteso la propria attività inodore e radioattivo che si forma dal- anche nell’effettuazione di azioni di ri- la disintegrazione dell’uranio contenu- medio e alla verifica dell’efficacia del- to nelle rocce, che si diffonde nell’aria le azioni stesse. dal sottosuolo. Esso può accumularsi A tal fine sono state effettuate altre mil- nei locali chiusi anche ad alte concen- le misure di concentrazione del radon trazioni (che si misurano in Bequerel/ con strumenti passivi utilizzando rive- mc), superando, per le abitazioni esi- latori a tracce CR39 in configurazio- stenti, i 400 Bq/mc, indicazione que- ne Radosys per quanto riguarda il lun- sta raccomandata dalla Comunità Eu- go periodo mentre per le misure a bre- ropea (Euratom 143/90). ve periodo (una o più settimane) sono Per nostra fortuna anche questo nostro state effettuate mediante elettreti della terribile nemico suoi limiti operativi, es- ditta E-Perm nella configurazione SST. sendo un gas e volatile. Su questa carat- Le misurazioni in continuo sono state teristica sono stati impostati tutti i si- effettuate con un AB4 e un AB5 della stemi di mitigazione della sua attività ditta Pylon e due RAD7 della Durrid- nociva, consistenti essenzialmente nel- ge Company. la ventilazione naturale e quando que- Le azioni di rimedio attuate hanno ri- sta non sia possibile, quella meccanica, guardato essenzialmente quattro tipo- progettata ed attuata dall’uomo. logie di intervento, fra le più frequenti La sezione di fisica ambientale del- nella regione e più precisamente: l’ARPA Friuli Venezia Giulia di Udine - la ventilazione naturale del sotto- delle suolo 27 2/2006 è stata coinvolta quale protagonista nell’effettuazione dimensione Sistemi di mitigazione dell’inquinamento da Radon GEOMETRA Ambiente - la ventilazione naturale del vespaio guito il seguente schema: lo strumento - la depressurizzazione del sottosuolo attivo per la misura in continuo della - la depressurizzazione del vespaio concentrazione di radon è stato posto La loro pratica esecuzione è consisti- nel locale ove la concentrazione misu- ta nella apertura di alcuni fori per la rata è risultata la più elevata. Accanto a ventilazione del vespaio o nella crea- questo strumento è stata sistemata una zione di condotte di aerazione natu- coppia di rivelatori passivi ad elettreta rale nel sottosuolo oppure nei casi in ed altri elettreti sono stati posti nei ri- cui l’intervento di base non ha dato i manenti locali dell’edificio secondo la risultati sperati, aumentando il nume- dimensione e tipologia dello stesso. Du- ro dei fori o delle condotte o applican- rante la prima settimana le misure so- do un certo numero di aspiratori per la no state effettuate ad azione di rimedio depressurizzazione. spenta (OFF), la seconda settimana ad Ad effettuazione delle azioni di rime- azione di rimedio accesa (ON) e la ter- dio è stato necessario verificare l’effi- za settimana ad azione di rimedio nuo- cacia dell’azione intrapresa mediante vamente spenta (OFF). I risultati del- effettuazione delle misure per un pe- le misure di verifica vengono riportati riodo minimo di tre settimane tra loro nella seguente tabella 1 ove per edifi- contigue. Per l’effettuazione delle mi- ci e tipologia d’intervento sono eviden- sure è stata utilizzata sia la strumenta- ziate le concentrazioni medie di radon zione attiva che passiva. (medie di tutti i locali del pianoterra) La procedura delle misurazioni ha se- ad azione di rimedio attivata e non at- Tabella 1. Concentrazioni medie di radon in diversi edifici, ad azione di rimedio attivata e disattivata (media sui locali del piano terra) e percentuale dell’efficacia dell’azione di rimedio per diverse tipologie di intervento. Concentrazione media di radon (Bq/m3) Azione di rimedio Ventilazione naturale del sottosuolo 2/2006 dimensione GEOMETRA Ventilazione naturale del vespaio Depressurizzazione del sottosuolo Depressurizzazione del vespaio Edificio Efficacia media (%) Efficacia media per tipologia di azione di rimedio (%) 83 Azione di rimedio disattivata Azione di rimedio attivata Scuola 1 516 90 83 Scuola 1 1713 192 89 Scuola 2 518 136 72 Abitazione 378 113 69 Scuola 1 613 97 81 Scuola 2 566 23 96 Scuola 3* 603 119 80 Abitazione 325 42 86 Scuola 1 1270 213 83 Scuola 2 1472 135 91 Scuola 3 198 39 80 Scuola 4* 636 83 87 1136 64 94 Scuola 5 *Gli aspiratori funzionano ad intermittenza 28 77 86 87 Concentrazione (Bq/m3) OFF Concentrazione (Bq/m3) ON Concentrazione (Bq/m3) OFF Variazione (%) Aula medi 1383 1165 1435 -17 Sala giochi 1110 1086 1341 -11 Refettorio 1312 1073 1325 -19 Dormitorio 1292 1344 1238 +6 tivata (spenta) e l’efficacia media otte- co esempio di implementazione dell’azio- nuta con le azioni di rimedio attivata, ne di rimedio fino al livello desiderato. Si espresse in percentuale (tabella 1). tratta del caso di una scuola materna do- Al fine di rendere più esaustiva la pro- tata di un vespaio non ventilato. Il primo cedura fin qui illustrata si ritiene uti- intervento è consistito nell’effettuazione di le riportare testualmente l’esempio di numerosi fori al fine di ventilare natural- un’azione di rimedio e relativa verifica mente il vespaio. I risultati delle misure ef- riportata nella relazione redatta dai tec- fettuate, riportati in tabella 2, hanno di- nici della Sezione di Fisica Ambienta- mostrato che tale intervento non poteva le dell’ARPA di Udine dal titolo “EFFI- essere considerato sufficiente. CACIA DI DIVERSE TIPOLOGIE DI Sono stati allora applicati 2 aspiratori con AZIONI DI RIMEDIO PER LA RIDU- una potenza di 20 W ciascuno a due dei ZIONE DELLA CONCENTRAZIO- fori e sono stati chiusi provvisoriamente NE DI RADON INDOOR”. tutti gli altri fori. La riduzione della con- “In questo paragrafo viene esposto un tipi- centrazione di radon è risultata superio- GEOMETRA Locale dimensione Tabella 2. Concentrazioni di radon in una scuola materna ad azione di rimedio attivata e disattivata e variazioni percentuali. *Aspiratori accesi ma, per errore, fori di ventilazione aperti. 29 2/2006 Figura 1. Effetto, sull’andamento della concentrazione di radon in una scuola materna, dell’applicazione di un’azione di rimedio consistente nella depressurizzazione del vespaio effettuata mediante 2 ventole da 20 W. Figura 2. Effetto, sull’andamento della concentrazione di radon in una scuola materna, dell’applicazione di un’azione di rimedio consistente nella depressurizzazione del vespaio effettuata mediante 4 ventole da 20 W. re all’80% e la concentrazione ad azio- che il sistema avrà bisogno di una con- ne di rimedio attivata è risultata pari a tinua manutenzione con particolare ri- 185 Bq/m (vedi figura 1). guardo agli aspiratori. Altre problemati- Poiché le misure sono state effettuate nel che possono in parte od in toto vanifica- periodo più freddo dell’anno, la significati- re le azioni di rimedio. Fra queste van- va riduzione della concentrazione ottenuta no citate: le modificazioni edilizie o ag- risultava probabilmente più che sufficien- giunte all’impianto di base, la non chiu- te a garantire una concentrazione media sura dei fori in esubero predisposti per annua inferiore ai 500 Bq/m3. Tuttavia la ventilazione naturale e/o l’elimina- l’amministrazione scolastica ha deciso di zione di griglie esistenti (tale mancanza implementare ulteriormente l’azione di ri- non consente una regolare depressuriz- medio mediante l’applicazione di altri 2 zazione dei locali), la scelta e/o l’attiva- aspiratori da 20 W ciascuno ad altret- zione sbagliata dei tempi di funziona- tanti fori. Contestualmente i restanti fori mento dei ventilatori. In linea di princi- sono stati definitivamente chiusi. pio è opportuno far funzionare gli aspi- Il risultato è riportato in figura 2. La ri- ratori nei momenti in cui le concentra- duzione complessiva della concentrazio- zioni di radon sono più elevate in modo ne di radon è stata superiore al 90% con da impedire l’accumulo all’interno dei una concentrazione di radon raggiunta locali dell’edificio e in contemporanea intorno a 60 Bq/m .” con la presenza di persone. Le azioni di rimedio sopra descritte ba- In conclusione, sulla base dell’esperien- sate sull’utilizzo degli aspiratori sono za accumulata dal lavoro svolto dalla molto semplici ma, la loro efficacia non Sezione di Fisica Ambientale dell’AR- può essere garantita nel tempo in quan- PA di Udine si può affermare to innumerevoli fattori possono incide- - che qualora la fonte principale di ra- re sul costante funzionamento, va da se don indoor sia costituita dall’emana- 2/2006 dimensione GEOMETRA 3 3 30 - la scelta più opportuna dei tempi di per la riduzione delle concentrazioni funzionamento degli aspiratori sulla di radon negli edifici sono possibili base degli andamenti nel tempo, del- - la riduzione della concentrazione di le concentrazione di radon nei singoli radon indoor nell’ordine dell’80-90% edifici può ottimizzare l’efficacia del- non è particolarmente complessa ne l’azione di rimedio limitando i costi costosa di esercizio e di manutenzione. 2/2006 dimensione GEOMETRA zione dal suolo le azioni di rimedio Galleria 32 Al via i corsi sulla normativa sismica riservati a tutti i Geometri della nostra Regione di Tiziano Fior Come è già stato scimento dei crediti formativi annuali, anticipato diret- costituisce una traguardo imprescin- tamente dai Col- dibile per chi vuole continuare la pro- legi, il Comita- fessione in modo qualificato, confron- to Regionale dei tarsi e raccogliere le sfide che la socie- Collegi dei Geo- tà continuamente lancia. metri del Friuli Venezia Giulia in at- Il corso, che è di iniziativa regionale, tuazione della Convenzione tra il Con- si articolerà su un percorso di 60 ore siglio Nazionale Geometri, il Diparti- secondo il programma definito con i mento della Protezione Civile – Uffi- docenti e riportato di seguito, per con- cio Sismico Nazionale ed il Consorzio tenere i costi ad ogni sessione è neces- Interuniversitario Reluis ha organizza- sario un numero di circa 70 iscritti, in to un corso di aggiornamento profes- questa prospettiva il costo del percor- sionale sulla normativa antisismica di so formativo è di € 450,00. cui all’ordinanza n° 3274 del 20 mar- Un convegno di presentazione è pre- zo 2003 e successive modifiche e del vista per il 18 febbraio all’E.N.A.I.P. D.M 14/9/05. di Pasian di Prato mentre il primo cor- La formazione e l’aggiornamento pro- so per il Collegio di Udine partirà già fessionale prevista anche dal nostro dal prossimo 24 febbraio 2006. dimensione Progettazione edilizia e normativa sismica GEOMETRA Formazione e aggiornamento professionale nuovo Codice deontologico, costituiscono un preciso impegno e dovere di ogni iscritto per costituire un insostituibile bagaglio culturale che qualifica ogni professionista sensibile e desideroso di proporsi ed affermarsi in una società ed in un mercato in continua evoluzione. Le linee giuda sulla formazione emerse nel 43° Congresso di Categoria dell’ottobre scorso prevedono che il per- 33 2/2006 corso formativo, anche con il ricono- Corso di aggiornamento sulla normativa sismica (O.P.C.M. 3274 e successive modifiche ed integrazioni - D.M. 14/9/05) ELEMENTI DI MECCANICA DELLE STRUTTURE (8 ore) · Elementi strutturali: travi, pareti e piastre. Caratteristiche di sollecitazione. · vSforzi e deformazioni. · Criteri di rottura. · Fondamenti di statica, strutture isostatiche ed iperstatiche. · Stabilità dell’equilibrio. Meccanismi di collasso. · Tipologie strutturali. Carichi. · Fondamenti di dinamica delle strutture ad un grado di libertà. ELEMENTI DI GEOTECNICA (12 ore) · Principali tipi di terre e misura delle loro proprietà indici; principio degli sforzi efficaci; criteri di rottura del terreno; prove geognostiche in laboratorio e in sito. · Fondazioni superficiali e profonde e opere di sostegno: verifiche di calcolo secondo l’approccio tradizionale e secondo le nuove normative. · Definizione delle categorie di suolo di fondazione secondo la normativa sismica. STATI LIMITE ULTIMI E DI ESERCIZIO (12 ore) · Dalle tensioni ammissibili agli stati limite. · Il comportamento dei materiali. · Stati limite ultimi e di esercizio per strutture in cemento armato. · Stati limite ultimi e di esercizio per strutture in acciaio. · Stati limite ultimi e di esercizio per strutture in legno. COMPORTAMENTO SISMICO DELLE STRUTTURE PROGETTO DELLE NUOVE COSTRUZIONI (12 ore) · Generalità sulla sismica. La duttilità e i suoi effetti sul comportamento sismico della struttura. · Principi base inerenti il “criterio di gerarchia delle resistenze”. · Caratteristiche generali degli edifici e interazione tra progettazione strutturale ed architettonica. · Particolari costruttivi strutturali. 2/2006 dimensione GEOMETRA · Prescrizioni costruttive sugli elementi non strutturali. COMPORTAMENTO SISMICO DELLE STRUTTURE - COSTRUZIONI ESISTENTI (16 ore) · Configurazioni di danno delle costruzioni in muratura e con struttura in cemento armato. · Indagini diagnostiche nelle costruzioni in muratura ed in cemento armato. · Metodi di analisi e di accertamento sismico delle costruzioni in muratura ed in cemento armato. · Tecniche di riabilitazione strutturale e di miglioramento sismico di costruzioni in muratura e di membrature lignee. · Tecniche di miglioramento e di adeguamento sismico di costruzioni con struttura in cemento armato. 34 Ultimato a Pordenone il primo corso per Geometri realizzato in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile di Antonio Tieghi Il corso, organizza- tematiche riguardanti i temi trattati sia to dal Collegio di negli scritti che durante i corso. Pordenone con la Pur non essendo un esame semplice, tut- partecipazione del ti i corsisti sono stati abilitati, ricevendo Collegio di Gori- anche i complimenti per il grado di pre- zia e con i docenti parazione raggiunto, sicuramente supe- della Protezione Civile Nazionale, sul- riore alla media degli altri corsi analoghi la pianificazione e la gestione tecnica già effettuati in altre regioni. dell’emergenza sismica, è terminato nei La consegna degli attestati ha sicura- giorni scorsi con un indubbio successo. mente gratificato i corsisti, oltre ad al- Il test finale si è articolato in un’eserci- cuni consiglieri regionali, erano presen- tazione pratica di agibilità su un edificio, ti anche i presidenti dei Collegi di Go- tramite un apposito programma, per la rizia e Pordenone e il consigliere nazio- visualizzazione dello stesso, su una serie nale geom. Bruno Razza. di domande a risposta multipla ed infi- Al corso hanno partecipato 30 corsisti, ne si è concluso con un colloquio sulle 25 colleghi e 5 dipendenti comunali, dimensione Pianificazione e gestione tecnica dell’emergenza sismica GEOMETRA Attività del Collegio di Pordenone 35 2/2006 Scorcio della sala nella giornata finale del corso ed immediate alle necessità che di volta in volta si presentano, anche a seguito delle nuove norme che vengono legiferate. Non ultima, ma per noi importantissima, è la nuova classificazione sismica del territorio regionale, che impone la progettazione antisismica su tutto il territorio, innescando nuovi processi di progettaIl tavolo dei relatori alla chiusura del corso zione a cui i colleghi delle zone di bas- l’interesse e la partecipazione sono sta- sa pianura friulana e di Trieste non sono ti molto alti, soprattutto quando si sono abituati e che richiedono agli stessi de- affrontati gli argomenti relativi alle ca- gli approfondimenti normativi. ratteristiche progettuali e statiche delle Conoscenze che richiedono un sempre strutture antisismiche, che hanno evi- maggiore coinvolgimento dei professioni- denziato come ci siano delle convinzioni tecniche sorpassate o comunque non perfettamente in linea con le più recenti disposizioni e conoscenze. La nostra è una professione che evolve, le esigenze di formazione ed aggiornamento aumentano sempre di più, sia per restare al passo con i tempi, che per fornire ai nostri committenti un servizio che sia sempre all’altezza della professione che esercitiamo. In questa ottica la formazione continua deve permeare, in maniera sempre più incisiva la nostra professione, ci de- sti anche nella vita pubblica delle realtà ve portare a sviluppare sempre di più cittadine che essi vivono, infatti a mar- le capacità per dare delle riposte chiare gine del corso si è evidenziata la necessità della redazione dei piani di emergenza comunali, che sono sicuramente un nuovo sviluppo della professione, e 2/2006 dimensione GEOMETRA richiedono un’approfondita conoscenza del territorio e delle sue potenzialità, sia come presenza di rischi, che come elementi gestionali per supportare le esigenze della popolazione in caso di emergenza. Emergenza che bisogna ricordare, può non essere solo sismica, ma anche di altro tipo, come i recenti eventi alluvioUn momento della consegna degli attestati 36 nali hanno dimostrato. di Pierdomenico Abrami per UDINE: Presidente Prof. Andrea NAPOLITANO (preside dell’I.T.G. Marchesini di Sacile) Commissario Prof. Francesco TERRANOVA (docente di Estimo all’I.T.G. Marinoni di Udine) Commissari geom. Gianfranco DRI, geom. Luigi FRANCESCUTTI, geom. Maurizio TALOTTI. per PORDENONE: Presidente Prof.ssa Maria Gabriella MARZANO (preside dell’I.T.G. Sansovino di Oderzo) Commissario Prof.ssa Sandra BRUNETTI (docente di Agraria all’I.T.G. Pertini di Pordenone) Commissari geom. Enzo PEGORER, geom. Claudio TURCHET, geom. Francesco VANIN. Questi gli esiti: UDINE Candidati Presenti alle prove scritte Ammessi alla prova orale Abilitati n. 74 n. 55 n. 45 n. 38 PORDENONE Candidati Presenti alle prove scritte Ammessi alla prova orale Abilitati n. 50 n. 42 n. 39 n. 39 N.B.: i rispettivi rapporti per i Collegi di Gorizia e Trieste sono stati pubblicati in Dimensione Geometri n.12/2005. L’Istituto Tecnico per Geometri G.G. Marinoni di Udine 37 2/2006 La sessione 2005 degli esami sopra menzionati si è conclusa nel dicembre scorso. E’ stata la ventesima, dal 1985, in attuazione della Legge n. 75/1985. La prima prova scrittografica aveva per tema la ristrutturazione con ampliamento di un vecchio fabbricato con cambio di destinazione d’uso: da deposito a ristorante. La seconda prova scrittografica riguardava un progetto di divisione ereditaria previo determinazione del valore della massa dividenda e delle quote di diritto spettanti agli eredi nell’ipotesi di successione per legge. Due le commissioni esaminatrici: una per il Collegio di Udine e una per quello di Pordenone e così composte: dimensione Esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio della libera professione di Geometra GEOMETRA Attività dei Collegi di Udine e Pordenone IN COPERTINA Vista dal Monte Lussari dimensione GEOMETRA ORGANO UFFICIALE DEL COMITATO REGIONALE DEI COLLEGI DEI GEOMETRI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA DIRETTORE RESPONSABILE BRUNO RAZZA COMITATO DI REDAZIONE PIER GIUSEPPE SERA (Go) ANTONIO TIEGHI (Pn) LIVIO LACOSEGLIAZ (Ts) GIOVANNI PIETRO BIASATTI (Ud) COORDINATORE DI REDAZIONE ELISA CANCIANI (Ud) PROPRIETÀ COMITATO REGIONALE DEI COLLEGI DEI GEOMETRI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA EDITORE, DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE ASSOCIAZIONE DEI GEOMETRI DELLA PROVINCIA DI UDINE per conto del Comitato Regionale dei Collegi dei Geometri del Friuli Venezia Giulia Via Grazzano 5/b 33100 Udine Tel 0432 501503 Fax 0432 504048 e-mail: [email protected] STAMPA GraphicLinea print factory Via Buonarroti, 41 33010 Feletto Umberto (Ud) Tel 0432 570182 Fax 0432 573861 PUBBLICITÀ EURONEWS SRL Piazza 1° maggio, 4 33100 Udine Tel 0432 512270 Fax 0432 512271 e-mail: [email protected] AUTORIZZ. DEL TRIBUNALE DI UDINE N. 42/92 DEL 21.11.92 PREZZO DI COPERTINA € 2,00 ARRETRATI € 3,00 ABBONAMENTO 12 NUMERI € 20,00 ABBONAMENTO ESTERO (EUROPA) € 27,00 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana