Evangelizzazione
...o mistificazione?
"Mi meraviglio che così presto voi passiate, da colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo, a un
altro vangelo. Ché poi non c'è un altro vangelo; però ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il
vangelo di Cristo. Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi
abbiamo annunciato, sia anatema. Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso: se qualcuno vi
annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema" (Galati 1:6-8).
La “Commissione per l’evangelizzazione” della Chiesa
evangelica valdese, in risposta all’Atto del Sinodo valdese
2013 sull’evangelizzazione, ha preparato un sito internet
all’indirizzo http://www.evangelizzazione.chiesavaldese.org/
index.html dove singoli e chiese possono trovare materiale
utile per preparare, in particolare, una “Settimana per
l’evangelizzazione” dal 5 all’11 maggio 2014 e contenente un
video, un volantino, un opuscolo ed un manifesto. Ci si
potrebbe rallegrare di questa iniziativa e dire “finalmente si fa
evangelizzazione”.
L’entusiasmo, però, viene subito spento dall’attento esame di
questo materiale, dove si trovano, nella migliore delle ipotesi,
delle “mezze verità” e sostanzialmente quella che
consideriamo pura e semplice mistificazione. Si fa, infatti,
passare per “Evangelo” (o “buona notizia”) qualcosa di molto
lontano da ciò che intende il Nuovo Testamento e per
“evangelizzazione” qualcosa di incongruente con il mandato
evangelico e la pratica apostolica. Aggiungiamo che questa
“incongruenza” è pressoché totale rispetto alle Confessioni di
fede della Riforma.
???
L’Atto del Sinodo 2013. Il Sinodo ribadisce
che ogni credente è chiamato ad essere
testimone del Risorto nella concretezza della
sua esistenza
Continua a pagina 2 in fondo
Queste “mezze verità” e palesi falsità sono espresse nel
progetto grafico del volantino che qui riproduciamo in ogni
sua parte. Esso è inteso, sia nella grafica che negli slogan che
esprime a cattivare la benevolenza e l’interesse. Le buone
notizie dell’Evangelo sono indubbiamente incapsulate nella
sacrificio di Cristo sulla croce e nella Sua Risurrezione, ma gli
slogan ed i testi presenti nel volantino non ne spiegano affatto
il significato, anzi, sono del tutto fuorvianti. Il risultato è, di
fatto, non l’annuncio dell’Evangelo, ma la indubbiamente la
promozione di quello che l’Atto del Sinodo indica come “far
conoscere meglio i contenuti della nostra fede e la realtà della
nostra testimonianza”, vale a dire il cristianesimo liberale
che prevale nell’attuale Chiesa valdese, che, a nostro avviso,
non è affatto il cristianesimo proclamato dal Nuovo
Testamento, ma al massimo un “umanesimo religioso”
contaminato dall’ideologia che oggi va per la maggiore e i
cui slogan sono per altro ripresi dal volantino stesso.
Ecco come la definisce un vocabolario il termine: “mistificazióne – “Distorsione, per lo più
deliberata, della verità e realtà dei fatti, che ha come effetto la diffusione di opinioni erronee
o giudizî tendenziosi, sia in campo ideologico sia, per esempio, nel settore del commercio e
della pubblicità, al fine di trarre vantaggio dalla credulità altrui; operare una mistificazione;
rimanere vittima di una mistificazione; tentativi di mistificazione; le mistificazioni. della
società contemporanea. Con significato più generico, imbroglio, falsificazione”.
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el Signore “Infatti chiunque
avrà invo
sarà salva
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to" (Rom
ani 10:13
).
Dire in generale “Dio ti ama” si fonda su un presupposto
universalistico estraneo alle Sacre Scritture che, al contrario,
parlano piuttosto della giusta ira di Dio verso l’umanità ribelle
sottoposta alla Sua altrettanto giusta ed inappellabile condanna.
Di questa ira di Dio che grava su di noi dobbiamo prima
prendere coscienza ed accettare, supplicando Dio di esserne
salvati.
"Non c'è nessuno che capisca, non c'è nessuno che cerchi Dio.
Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti. Non c'è
nessuno che pratichi la bontà, no, neppure uno" (Romani 3:1112). "L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e
ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con
l'ingiustizia ... perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno
glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a
vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è
ottenebrato. ... Per questo Dio li ha abbandonati ... ricolmi di
ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia,
di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; calunniatori,
maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi,
ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza
affetti naturali, spietati" (Romani 18,21,30-31). "Dio è un
giusto giudice, un Dio che si sdegna ogni giorno. Se il
malvagio non si converte, egli affila la sua spada; egli ha teso
l'arco suo e lo tiene pronto; dispone contro di lui strumenti di
morte; le sue frecce le rende infocate" (Salmo 7:11-13).
Le due citazioni bibliche qui addotte non si riferiscono al
presunto amore di Dio verso “tutti” in generale, ma all’amore
che Dio manifesta al Suo popolo eletto, a coloro che Egli ha
scelto dall’eternità di concedere loro la grazia della salvezza
inserendoli in un patto dove Dio ha fatto delle promesse che
fedelmente manterrà. Se tu non sei inserito in questo patto,
queste promesse non sono per te!
Nel “famoso” versetto “Dio ha tanto amato il mondo ecc.”, per mondo non si intende ogni essere umano
indistintamente, ma, nel contesto del brano anche persone che non appartengono allo storico popolo di
Israele, che gli israeliti chiamavano “mondo” opponendole a sé stessi. Qui si intendono quindi: persone di
ogni tipo e nazione, quelle che Egli ha scelto dall’eternità di concedere loro la grazia della salvezza. Dio,
infatti, nell’ambito dell’umanità condannata, decide di salvare solo un certo numero di persone a
dimostrazione della Sua misericordia così come la condanna dimostra la Sua giustizia. "...affinché rimanesse
fermo il proponimento di Dio, secondo elezione, che dipende non da opere, ma da colui che chiama (…) Ho
amato Giacobbe e ho odiato Esaù». Che diremo dunque? Vi è forse ingiustizia in Dio? No di certo! Poiché
egli dice ...: «Io avrò misericordia di chi avrò misericordia e avrò compassione di chi avrò compassione».
Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia. (…) Così dunque egli fa
misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole" (Romani 9:11-18).
quotidiana; che le nostre chiese sono delle realtà in cui la speranza della fede
è viva, pur nella consapevolezza del nostro peccato, e che l'invito a predicare
"la parola, insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole, convinci, rimprovera, esorta con ogni tipo di
insegnamento e pazienza" (2 Timoteo 4:2) rimane la prima urgenza della nostra vocazione. Auspica che tutte le
chiese utilizzino il materiale prodotto dalla Commissione evangelizzazione, per far conoscere meglio i
contenuti della nostra fede e la realtà della nostra testimonianza. Dà mandato alla Tavola d’istituire per l’anno
2014, in forma sperimentale, una "Settimana dell’evangelizzazione", possibilmente in primavera, e invita le
chiese ad organizzare iniziative di evangelizzazione. Ringrazia la Commissione evangelizzazione per il lavoro
svolto con creatività”.
Continuazione dalla pagina 1
DIO ACCOGLIE IN VISTA DEL RAVVEDIMENTO DEL PECCATORE PENITENTE
Dio non ci ama affatto così come siamo, anzi!
“[Noi crediamo] Che Iddio cava da quella corruttione e condannatione le persone ch'egli ha elette
dinnanzi la fondatione del mondo, non perché egli prevedesse in loro alcuna buona dispositione alla fede
o alla santità, ma per la sua misericordia in Jesu Christo suo figliolo, lasciandovi gli altri secondo la
raggione sovrana et irreprehensibile della sua libertà e giustitia. [Articolo 11 della Confessione di Fede
valdese del 1611 sempre in vigore].
Indubbiamente Dio ci parla attraverso la Bibbia e lì troviamo la
voce di Dio ed il Suo progetto di salvezza. In essa, però, non si
trova solo l’espressione del Suo amore (l’amore di Dio per i Suoi
eletti in Cristo), ma anche l’espressione della volontà (espressa
nella Sua Legge morale, quella che siamo tenuti ad osservare,
della Sua ira e del giusto giudizio di Dio, come pure l’appello al
ravvedimento dai tuoi peccati, che ti impedirebbero l’accesso
salvifico a Dio. In questo volantino manca del tutto ogni
riferimento alle conseguenze fatali del peccato dalle quali
l’opera di Cristo ci può salvare.
Queste sono le benedizioni di cui possono
godere i discepoli di Cristo, coloro per i
quali Egli è il loro Maestro, Signore e
Salvatore.
?
??
!!!
Questa affermazione così come sta, può essere molto
facilmente fraintesa e va spiegata molto
accuratamente, perché il perdono da parte di Dio è
rivolto al peccatore pentito ed implica la sua fede in
Cristo, il quale ha pagato Egli stesso, sacrificandosi sul
Calvario, la pena che sarebbe toccata a quei peccatori
che Dio Gli ha affidato affinché ricevano la Sua grazia.
Detta cosi, “Dio ti perdona sempre” potrebbe essere
frainteso per un perdono a buon mercato da parte di un
“dio” tollerante e bonario che passa sopra ad ogni
trasgressione della Sua volontà come se la cosa non
importasse poi molto.
La citazione di Matteo 1:21 indica chiaramente che Gesù
salva il Suo popolo dai loro peccati, vale a dire solo coloro
che Gli sono affidati. Qual è però il contesto delle altre?
“Padre, l'ora è venuta; glorifica tuo Figlio, affinché il Figlio glorifichi te, giacché gli hai dato
autorità su ogni carne, perché egli dia vita eterna a tutti quelli che tu gli hai dati. Questa è la
vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo (...)
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per quelli che tu mi hai dati, perché sono tuoi
(...) Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché
vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione del
mondo" (Giovanni 17:2-3, 24).
"Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. Se
confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da
ogni iniquità. Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in
noi. Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi
abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. Egli è il sacrificio propiziatorio
per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo" [per
gente di ogni tipo che venga a Cristo confessando i propri peccati] (1 Giovanni 1:8-10; 2:1-2).
Art. XIV della Confessione di fede valdese: [Noi crediamo] “Che Iddio ha tanto amato il mondo ch'egli ha
dato il Suo Figliolo per salvarci colla Sua perfettissima ubbidienza, quella specialmente ch'egli ha
dimostrata sofferendo la morte maledetta della croce, e colle vittorie ch'Egli ha riportate supra 'l
Diavolo, il peccato e la morte. “
Dio mostra la grandezza del Suo amore per noi, chiamati fuori dal mondo, nel fatto di essere stati affidati a
Cristo per essere salvati dai nostri peccati in virtù della Sua morte sacrificale in croce. Sarebbe stato infatti
impossibile che da noi stessi, a causa della nostra impotenza, noi avessimo potuto salvarci dalla perdizione
attraverso l'ubbidienza alla Legge di Dio, oppure offrendo sacrifici, offerte, od olocausti in espiazione dei nostri
peccati. Dio, così, giunta la pienezza del tempo, non risparmia Suo Figlio e ce lo manda come uomo, simile a
carne di peccato e a motivo del peccato. Egli si umilia come un servo per essere condannato al nostro posto,
ubbidendo fino alla morte ed alla morte di croce, quella più maledetta. Egli ci riscatta dalla maledizione che la
Legge commina verso coloro che non vi ubbidiscono, diventando Egli stesso oggetto di maledizione per noi.
Egli viene per ubbidire perfettamente alla Legge di Dio tanto che, in virtù e per l'efficacia della giustizia che
Egli ha acquisito ed all'espiazione che Egli ha compiuto, fatta una volta per sempre, noi siamo salvati, abbiamo
vita eterna. Tutto questo ci viene accreditato credendo in Lui. In questo, così, è l'amore: non che noi abbiamo
amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i peccati
nostri e di quelli di gente d'ogni tipo sparsa per il mondo. Come per la disubbidienza di uno solo, Adamo,
eravamo stati tutti costituiti peccatori, così anche per l'ubbidienza
di uno solo, Cristo, molti sono stati dichiarati giusti. Così come il
sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato, in Lui
siamo stati fatti oggetto pure di ogni benedizione: siamo stati
liberati dal timore della morte, abbiamo ricevuto i doni dello
Spirito Santo e in Lui e con Lui riportiamo vittoria sul peccato,
sulla morte e su Satana, che ora non può più accusarci.
Anche questa frase può essere facilmente fraintesa se non la
si spiega. Non à infatti una salvezza “a buon mercato”.
Non dice poi “da che cosa” Egli ci salvi.
L'articolo XVI della Confessione di fede valdese dice:
[Noi crediamo] Che il Signor Jesu havendoci
pienamente riconciliati a Dio con il sangue della
sua croce, in virtù del solo suo merito e non delle
nostre opere, noi siamo assolti e giustificati nel suo
cospetto.
Il liberalismo sostiene che tutto il genere umano sia in comunione
con Dio e che Egli accolga tutti senza discriminazioni di alcun
tipo. Nega, quindi, che il peccato ci separi da Lui e che
comunque, se il peccato esiste, esso possa essere facilmente
superato. Chi, però, prende il messaggio biblico seriamente
comprende come vi sia un muro insormontabile che ci separa da
Dio. Alcuni ritengono che l'umanità sia in grado di superare da
sola quel muro. Altri ancora ritengono che la grazia di Dio
intervenga a "aiutare" l'essere umano, nei suoi sforzi, a
raggiungere Dio. Questi ultimi si descrivono pure come
"sinergisti", sostenendo che la salvezza sia "uno sforzo
congiunto" fra Dio e l'essere umano). Altri ancora, come la
teologia riformata classica, vedono la salvezza come un'iniziativa unilaterale di Dio che provvede la grazia
della salvezza in Cristo a quanti dall'eternità Egli ha deciso di concederla, rigenerandoli spiritualmente e
mettendoli così in grado di accoglierla. L'articolo XVI della CFV si contrappone a qualunque concezione
sinergistica e alla pretesa che noi in qualche modo si debba ancora pagare per i nostri peccati e scontarne la
pena.
L’opuscolo che stiamo esaminando è un’accozzaglia di testi presi fuori dal contesto e slogan popolari che
rispondono sostanzialmente ad una teologia non biblica, il cui unico risultato è accreditare EQUIVOCI.
Il Catechismo di Heidelberg, nelle D/R 1 e 2 afferma:
1. D. In che consiste la tua unica consolazione in vita e
in morte?
R. Nel fatto che col corpo e con l’anima, in vita e in
morte, non sono più mio, ma appartengo ai mio
fedele Salvatore Gesù Cristo, il quale col suo prezioso
sangue ha pienamente pagato il prezzo di tutti i miei
peccati e mi ha redento da ogni potere del diavolo; e
mi preserva cosi che neppure un capello può cadermi
dal capo senza la volontà del Padre mio che è nel
cielo; ed anzi ogni cosa deve cooperare alla mia
salvezza. Pertanto, per mezzo del suo santo Spirito
egli mi assicura anche la vita eterna e mi rende di
tutto cuore volenteroso e pronto a vivere d’ora
innanzi per lui.
2. D. Quante cose ti è necessario conoscere per poter
vivere e morire nella beatitudine di questa
consolazione?
R. Tre cose: in primo luogo, la grandezza del mio
peccato e della mia miseria ; in secondo luogo, come
sono redento da tutti i miei peccati e dalla mia
miseria; ed infine, come debbo essere grato a Dio di
questa redenzione.
Tutto questo lo possono dire coloro che Dio ha condotto
ad affidarsi completamente ed unicamente a Gesù Cristo
come lopro Signore, Salvatore e Maestro. Sei tu fra
queste persone che accolgono l’opera della salvezza di
Dio in Cristo nei Suoi termini solamente?
L'articolo XVI della Confessione di fede valdese afferma: [Noi crediamo] "Che il Signor Jesu
havendoci pienamente riconciliati a Dio con il sangue della sua croce, in virtù del solo suo
merito e non delle nostre opere, noi siamo assolti e giustificati nel suo cospetto".
I cristiani possono dire: il nostro Signore Gesù Cristo ci ha pienamente riconciliati con Dio
attraverso quanto Egli ha realizzato per noi dando la Sua vita in sacrificio sulla croce per il
perdono dei nostri peccati. Questa riconciliazione è esclusivamente merito Suo e non si basa su
alcunché noi si abbia fatto, si faccia o si farà. Non dobbiamo e non dovremo più "scontare"
nulla: noi siamo assolti e giustificati nel cospetto di Dio in virtù di ciò che Dio ha operato per noi
in Cristo. Il Signore è la nostra giustizia. Di fatto, noi tutti eravamo smarriti come pecore,
ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi
tutti. Egli si è caricato delle nostre iniquità e ci ha reso giusti. Il sangue di Gesù, suo Figlio, ci
purifica da ogni peccato. Per l'ubbidienza di uno solo, Cristo, molti sono stati costituiti giusti.
L'appello di chi proclama l'Evangelo, così, non è: "Fate qualcosa per riconciliarvi con Dio", ma
"Siate riconciliati con Dio fondandovi sull'opera di Cristo". Infatti è per grazia che siamo stati
salvati, mediante la fede; e ciò non viene da noi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere
affinché nessuno se ne vanti. Egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la
sua misericordia, mediante la rigenerazione e del rinnovamento delle nostre persone ad opera
dello Spirito Santo. Cristo da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e
redenzione. Possiamo così dire: Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in
Cristo Gesù. Così noi otteniamo vita significativa ed eterna in comunione con Dio e con il suo
Cristo.
Il collage di parole accattivanti accosta Gesù a degli
slogan oggi popolari come se la fede cristiana biblica li
sostenesse tutti così come vengono intesi dalla cultura
contemporanea prevalente. Gesù, amore, testamento,
riforma, Bibbia, grazia, salvezza, viene associato a
“uguaglianza” e “laicità” ed a “uomini e donne”.
Ci troviamo così di fronte ad ingannevoli “mezze verità”.
Citare i versetti conclusivi di Giovanni 6:47-48 non
riscatta in alcun modo questa “evangelizzazione”
ambigua ed ingannevole, se non che Dio, nella Sua
misericordia, non parli al cuore di chi riceve questo
opuscolo, nonostante l’ideologia aliena, gli errori e la
confusione teologica che lo contamina.
Troverà, però, nelle attuali chiese valdesi quel pane
spirituale che cerca e di cui ha bisogno oppure gli
verranno offerte solo le “pietre” delle ideologie
contenporanee che vengono propagandate oggi dalla
maggioranza dei loro pulpiti? Riconoscerà da quei pulpiti
la voce del Pastore Gesù Cristo. Difatti: “Quando ha
messo fuori tutte le sue pecore, va davanti a loro, e le
pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Ma un
estraneo non lo seguiranno; anzi, fuggiranno via da lui
perché non conoscono la voce degli estranei” (Giovanni
10:4-5).
"Ma gli uomini malvagi e gli
impostori andranno di male in
peggio, ingannando gli altri ed
essendo ingannati. Tu, invece,
persevera nelle cose che hai
imparate e di cui hai acquistato la
certezza, sapendo da chi le hai
imparate, e che fin da bambino
hai avuto conoscenza delle sacre
Scritture, le quali possono darti la
sapienza che conduce alla
salvezza mediante la fede in Cristo
Gesù. Ogni Scrittura è ispirata da
Dio e utile a insegnare, a
riprendere, a correggere, a
educare alla giustizia, perché
l'uomo di Dio sia completo e ben
preparato per ogni opera
buona" (2 Timoteo 3:13-17).
Troverà in quelle comunità la vibrante vita spirituale
autentica di credenti consacrati al Signore che gli
testimonino l’opera potente del Cristo in loro ed in mezzo
a loro, fedeli (nonostante gli inevitabili difetti) alla
volontà rivelata del Signore in ogni anbito della loro vita?
L’esperienza, purtroppo, ci dice che nella maggior
parte dei casi non sarà così. Troppe volte, noi di
“Sentieri Antichi Valdesi” ci siamo dovuti occupare delle
vittime di quegli ambienti diventati malsani ed
“irrespirabili”. Ed allora queste persone il cui cuore è
stato toccato dalla grazia di Dio, se ne andranno via da
quei luoghi delusi ed in cerca di cristiani e comunità
cristiane diverse da quelle, compromesse come sono con
il mondo e aliene al Dio vero e vivente.
Evangelizzazione, dunque? Magari fosse! In realtà ci
vuole ben altro. Di fatto, ci verrebbe da dire, è meglio che
non facciano una tale evangelizzazione. Creerebbero
meno danni! Preghiamo il Signore Iddio, quindi, che una
tale “evangelizzazione” sia frustrata e vanificata e che
anzi, nonostante tutto ciò, che dopo un primo
fraintendimento, coloro che Dio ha eletto a salvezza non
si lasceranno ingannare dalla propaganda di simili chiese
corrotte ma sapranno reagire e denunciare l’errore. E’ una
certezza!
http://sentieriantichi.riforma.info—E-Mail [email protected]
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