Istituto per i Processi Chimico-Fisici
SD Processi Chimico-Fisici BA
Opuscolo formativo
e
Procedure di Sicurezza
Procedure generali di buona prassi in laboratorio
All'interno degli ambienti dell'Istituto sono adottate le seguenti procedure di buon comportamento
in laboratorio.
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E' vietata la presenza di una sola persona all'interno dell'Istituto per qualunque operazione
complessa o che possa comportare rischi elevati, condotta al di fuori del normale orario di
lavoro, in caso di inderogabile necessità la presenza di una sola persona deve essere
autorizzata con procedure codificate e comunque l'operatore deve avere la possibilità di
contattare rapidamente chi possa fornirgli assistenza;
la pulizia e l'ordine degli ambienti di lavoro, in particolare del banco di lavoro, sono
elementi fondamentali per evitare incidenti e per intervenire tempestivamente e agevolmente
in caso di necessità, anche per questo non devono essere introdotte sostanze e/o oggetti
estranei alle attività di lavoro;
rispettare le elementari norme igieniche, lavare abbondantemente con acqua e sapone le
mani alla fine del lavoro, prima di consumare cibi o bevande o di utilizzare i servizi igienici;
nei locali dell'istituto è vietato fumare;
nei laboratori è vietato conservare e assumere cibi o bevande per evitare i rischi di
contaminazione, per lo stesso motivo è buona norma non conservare cibi o altro nelle tasche
del camice;
non portare oggetti alla bocca, è vietato l'utilizzo di pipette a bocca, utilizzare le propipette
in dotazione;
è obbligatorio indossare il camice e, ove previsto, gli idonei dispositivi di protezione
individuale (guanti, occhiali, maschere, ecc.);
in laboratorio è buona norma, e fortemente consigliabile, indossare sempre gli appositi
occhiali di sicurezza (per proteggersi da schizzi o altro); è inoltre consigliabile non utilizzare
le lenti a contatto che potrebbero costituire un impedimento nelle operazioni di lavaggio
degli occhi in caso di contaminazione con sostanze chimiche;
prima di utilizzare qualsiasi apparecchiatura è obbligatorio leggere il manuale con le
istruzioni, trattare con cura la componentistica elettrica, tenere il più lontano possibile (circa
120 cm.) le apparecchiature elettriche dalle fonti di umidità e/o da vapori di solventi
infiammabili;
prima di utilizzare qualsiasi prodotto chimico acquisire le informazioni sulle sue
caratteristiche attraverso la lettura della scheda di sicurezza, le frasi di rischio e i consigli di
prudenza, attenersi alle indicazioni riportate per la manipolazione, lo stoccaggio e lo
smaltimento;
tutte le nuove sostanze introdotte, se non sono disponibili dati tossicologici precisi, devono
essere trattate alla stessa stregua delle sostanze pericolose (tossiche, ecc.);
etichettare a norma di legge, correttamente e chiaramente tutti i recipienti in modo che sia
possibile riconoscerne sempre, facilmente, anche a distanza di tempo, il contenuto; e'
consigliabile segnalare su ogni confezione la data d'inizio dello stoccaggio;
è buona norma conservare i contenitori a un'altezza tale che permetta sia di leggerne
agevolmente l'etichetta, sia di prelevarli o riporli senza rischio. Per la sistemazione dei
prodotti è fondamentale considerare la pericolosità delle sostanze da conservare e la loro
reattività e compatibilità reciproca. In generale è necessario che i prodotti fra loro
incompatibili siano tenuti ben separati (ad esempio: gli acidi dovranno essere conservati
lontano dalle basi, gli ossidanti dai riducenti);
le confezioni dei liquidi, in particolare di quelli corrosivi, devono sempre essere poste su
ripiani provvisti di bordo e di materiale idoneo, che ne contenga idoneamente eventuali
versamenti;
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lo stato generale dei depositi va verificato con cadenza almeno semestrale. Si dovrà
controllare la consistenza delle giacenze, l'integrità dei contenitori e dell'etichettatura.
Dovranno essere eliminati tutti i prodotti che abbiano superato i tempi previsti per una
corretta conservazione (ad esempio: le sostanze facilmente perossidabili, che possono
diventare fonte di rischio, e i prodotti che si degradano nel tempo);
non deve essere permessa la presenza sotto cappa di sostanze infiammabili oltre quelle
utilizzate per l'operazione in corso;
contenitori di infiammabili, quando non sono utilizzati, devono essere sempre perfettamente
chiusi. I contenitori vuoti vanno bonificati e lasciati aperti;
utilizzare sempre le cappe aspiranti per le reazioni chimiche rischiose, per il prelievo o il
travaso di solventi;
conservare in laboratorio solo i quantitativi minimi di sostanze infiammabili, o comunque
pericolose, strettamente necessari al lavoro della giornata;
custodire correttamente gli agenti pericolosi (cancerogeni, mutageni, radioattivi, biologici),
chiusi a chiave, e manipolarli con estrema prudenza;
non lasciare mai senza controllo le reazioni in corso;
è vietato scaricare in fogna o nei cassonetti per i rifiuti urbani i rifiuti chimici, biologici e
radioattivi, o comunque pericolosi;
raccogliere immediatamente eventuali spandimenti;
a fine lavoro accertarsi che la propria postazione di lavoro sia in ordine e che tutti gli
apparecchi, eccetto quelli necessari, siano spenti e verificare la chiusura degli erogatori gas.
Procedure per il corretto utilizzo di una Attrezzatura di laboratorio
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Gli strumenti che possono avere delle parti meccaniche in movimento devono essere protette
in modo da non provocare danni agli operatori o ai materiali posti nelle vicinanze.
Le aree eventualmente interessate dal movimento automatico devono essere chiaramente
segnalate.
Le parti in tensione delle apparecchiature sono protette da schermi che non vanno mai
rimossi, se non è previsto dal costruttore, ed anche in questo caso solo dopo aver sconnesso
l'alimentazione elettrica.
Durante l'utilizzo, devono essere indossati i DPI in dotazione e/o a disposizione (cappe,
guanti monouso, guanti per alte temperature, camice, etc)
Alla fine delle sessioni di lavoro eseguire i cicli di pulizia indicati dal costruttore.
Se prodotti, i liquidi di scarico, raccolti in appositi contenitori direttamente collegati
all'apparecchio, e gli eventuali rifiuti solidi, devono essere eliminati secondo le procedure
stabilite.
Gli apparecchi e gli accessori smontati devono essere decontaminati prima di procedere a
qualsiasi intervento di manutenzione e/o riparazione, specialmente se tali interventi saranno
eseguiti da personale esterno del laboratorio.
Qualora la procedura prevede l'utilizzo di agenti chimici pericolosi o cancerogeni, campioni
biologici potenzialmente contaminati o agenti biologici, SONO UTILIZZATE
APPARECCHIATURE DEDICATE ed è necessario controllare e decontaminare le
superfici dell'apparecchio, i portacampioni e l'area di lavoro circostante: indossare per
questa operazione i guanti e cambiare con frequenza i mezzi utilizzati per la pulizia (garze e
altro).
Procedure per corretto utilizzo di un Analizzatore Automatico
Gli strumenti automatici di analisi possono avere parti meccaniche in movimento che devono essere
protette in modo da non provocare danni agli operatori o ai materiali posti nelle vicinanze.
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Le aree eventualmente interessate dal movimento automatico devono essere chiaramente
segnalate
Le parti in tensione delle apparecchiature dovrebbero essere protette da schermi che non
vanno mai rimossi, se non è previsto dal costruttore, ed anche in questo caso solo dopo aver
sconnesso l'alimentazione elettrica
Occorre quindi controllare e decontaminare le superfici dell'apparecchio, i portacampioni e
l'area di lavoro circostante: indossare per questa operazione i guanti e cambiare con
frequenza i mezzi utilizzati per la pulizia (garze e altro)
Nel caso in cui i puntali delle pipette non siano monouso, agire per la pulizia e/o
sostituzione con estrema cautela per evitare ferite accidentali.
Alla fine delle sessioni di lavoro eseguire i cicli di pulizia indicati dal costruttore
I liquidi di scarico, raccolti in appositi contenitori direttamente collegati all'apparecchio, ed i
rifiuti solidi, sono da considerarsi materiali potenzialmente infetti e devono essere eliminati
secondo le procedure stabilite.
Gli apparecchi e gli accessori smontati devono essere decontaminati prima di procedere a
qualsiasi intervento di manutenzione e/o riparazione, specialmente se tali interventi saranno
eseguiti da personale esterno del laboratorio. Se le caratteristiche costruttive lo permettono
le parti smontate potranno essere sterilizzate.
Nel caso non sia stato possibile eseguire le operazioni di decontaminazione segnalare in
modo visibile il pericolo biologico
Procedure per il corretto utilizzo dei Bagni ad Ultrasuoni e dei Sonicatori
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Utilizzare apparecchi progettati per l'uso di laboratorio.
Verificare prima dell'uso le condizioni dei contenitori (bicchieri, sacchetti) e delle chiusure
(tappi, coperchi), evitare l'uso di contenitori di vetro, e comunque accertarsi che non siano
incrinati.
Evitare di riempire i contenitori oltre misura.
Indossare i guanti, utilizzare una protezione per il viso, camice monouso.
Indossare dispositivi individuali per protezione dell'udito (tappi, cuffie) se non si dispone di
apposita schermatura (scatola insonorizzata).
Procedure per l'utilizzo in sicurezza di una Centrifuga
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Controllare che tutti gli accessori, rotore, contenitori, provette siano integri ed adatti allo
scopo;
Se si usano rotori swing-aut controllare e pulire periodicamente il sistema di aggancio dei
buckets (portaprovette o contenitori) al corpo principale del rotore in modo che sia
assicurata l'efficienza del sistema oscillante;
I contenitori con le provette in sede devono essere appaiati per peso e correttamente
bilanciati;
Porre particolare attenzione durante la fase di caricamento dei campioni, durante la fase di
impostazione d'esercizio della macchina, delle prime fasi di avviamento e nella fase di
apertura della camera di centrifugazione e recupero del centrifugato.
Evitare di riempire le provette, in particolare se si utilizzano rotori ad angolo fisso: tra il
livello del liquido ed il bordo della provetta devono essere lasciati circa 2 cm;
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Utilizzare, se possibile, provette da centrifuga di materiale infrangibile, provviste di tappo di
chiusura, meglio se a vite.
I portaprovette una volta utilizzati debbono essere tenuti capovolti per far asciugare il
liquido di bilanciamento;
Non chiudere le provette con parafilm e con alluminio in fogli i cui frammenti possono
entrare in contatto con la parte elettrica della macchina e causare cortocircuiti;
Non utilizzare composti infiammabili nella centrifuga ed in prossimità di essa;
I materiali che contengono o potrebbero contenere agenti biologici pericolosi di gruppo 3 e 4
devono essere centrifugati separatamente dagli altri materiali; i contenitori devono essere
riempiti ed aperti sotto cappa di sicurezza biologica;
Una volta avviata la centrifuga aspettare che essa sia a regime prima di allontanarsi;
Se, nella fase di avviamento o durante l'esercizio, si verificassero dei rumori o vibrazioni
anomale, interrompere il processo operativo e identificare il problema;
Non forzare per alcun motivo lo sportello di apertura della centrifuga, in fase di avviamento,
di esercizio o alla fine centrifugazione e rivolgersi a personale esperto o ai manuali d'uso nel
caso non si dovesse aprire a fine esercizio
In caso di mancanza di corrente elettrica, il recupero dei campioni deve essere effettuato
secondo le istruzioni contenute nel manuale fornito dal costruttore;
Pulire immediatamente e disinfettare (ad esempio con etanolo al 40%.) in caso di fuoriuscita
di liquido; gli accessori e l'interno delle centrifughe vanno puliti e disinfettati regolarmente,
sempre prima di eseguire riparazioni;
In caso di rottura delle provette durante la fase di centrifugazione attendere almeno un'ora
prima dell'apertura della centrifuga in modo tale che si depositi l'aerosol formatosi nella
camera di centrifugazione;
Utilizzare centrifughe che consentono l'apertura solo a rotore perfettamente fermo;
Durante le operazioni di carico e scarico delle centrifughe indossare i guanti;
I residui della centrifugazione e il surnatante vanno smaltiti secondo le norme previste per lo
smaltimento del materiale chimico e biologico;
Per le utracentrifughe è opportuno tenere un diario su cui segnare la data dell'utilizzo, la
RCF utilizzata, il tempo di esercizio, il materiale centrifugato, e l'operatore e gli eventuali
problemi che si vengono a creare;
Pulire ed eventualmente disinfettare accuratamente la centrifuga prima di qualsiasi
intervento da parte dei tecnici addetti alla manutenzione o alla riparazione dello strumento;
Alla fine di ogni ciclo di utilizzo la centrifuga deve essere lasciata aperta in modo che possa
evaporare la condensa che si potrebbe formare e spenta.
Procedure per un corretto utilizzo delle attrezzature munite di VDT
Durante l'attività lavorativa l'operatore addetto al VDT deve:
assumere la postura corretta di fronte al video, con piedi ben poggiati al pavimento (o poggiapiedi
se di statura particolarmente bassa) e schiena poggiata allo schienale della sedia nel tratto lombare,
regolando allo scopo l'altezza della sedia e l'inclinazione dello schienale;
posizionare lo schermo dei video di fronte in maniera che, anche agendo su eventuali meccanismi
di regolazione, lo spigolo superiore dello schermo sia posto un po' più in basso dell'orizzontale che
passa per gli occhi dell'operatore e ad una distanza dagli occhi pari a circa 50-70 cm.
disporre la tastiera davanti allo schermo , salvo che lo schermo non sia utilizzato in maniera
saltuaria, e il mouse, od eventuali altri dispositivi di uso frequente, sullo stesso piano della tastiera
ed in modo che siano facilmente raggiungibili;
tenere gli avambracci appoggiati sul piano di lavoro in modo da alleggerire la tensione dei muscoli
dei collo e delle spalle;
evitare, per quanto possibile, posizioni di lavoro fisse per tempi prolungati (> 90 minuti). Nel caso
ciò fosse inevitabile si raccomanda la pratica di frequenti esercizi di rilassamento (collo, schiena,
arti superiori ed inferiori);
illuminare correttamente il posto di lavoro, possibilmente con luce naturale, mediante la
regolazione di tende o veneziane presenti, ovvero con illuminazione artificiale. Le condizioni di
maggiore comfort visivo sono raggiunte con illuminamenti non eccessivi e con fonti luminose poste
al di fuori del campo visivo dell'operatore e che non si discostino, per intensità, in misura rilevante
da quella dello schermo VDT (a bassa luminosità), in modo da evitare contrasti eccessivi;
orientare ed inclinare lo schermo per eliminare, per quanto possibile, riflessi sulla sua superficie;
assumere la postura corretta di fronte al video in modo tale che la distanza occhi-schermo sia pari a
circa 50-70 cm;
utilizzare gli eventuali mezzi di correzione della vista (occhiali, lenti a contatto) se prescritti.
PROCEDURE PER L’IMPIEGO IN SICUREZZA DELL’AZOTO LIQUIDO
RISCHI DERIVANTI DALL'AZOTO LIQUIDO
L'azoto liquido è inerte, privo di colore e di odore, e mantenuto ad una temperatura di -196 °C. Il contatto
accidentale con l'azoto liquido o con il gas che si sviluppa può causare dei congelamenti simili ad ustioni,
che possono essere anche gravi.
L'azoto liquido, evaporando in locali chiusi, di dimensioni ridotte e privi di ventilazione, può ridurre la
concentrazione di ossigeno presente in aria al di sotto dei limiti di respirabilità.
I recipienti di azoto liquido vanno tenuti in locali molto ben ventilati e di ampie dimensioni, in quanto la
continua evaporazione di azoto dai recipienti può spostare l'ossigeno presente nell'aria.
In condizioni di mancanza di ossigeno si ha perdita di coscienza; la morte può sopravvenire senza che si
avverta alcun sintomo preliminare.
TRASPORTO DEI CONTENITORI
Per trasportare i contenitori di azoto liquido si deve:
1. Indossare scarpe antinfortunistiche e guanti di lavoro.
2. Caricare il contenitore su carrello, assicurandolo con una catena o cinghia di trattenuta, che ne
impedisca il rovesciamento.
3. Effettuare il trasporto rapidamente, evitando di abbandonare il carico senza custodia.
4. Non immagazzinare, nemmeno per breve periodo, il contenitore in locale angusto, chiuso e non ventilato.
5. Per il trasporto su diversi piani il contenitore deve essere caricato su un ascensore o montacarichi, senza
presenza di persone all'interno e con un collega che chiamerà l'ascensore al piano di arrivo, dopo
l'avvenuto carico.
TRAVASO DELL'AZOTO LIQUIDO
Per travasare piccole quantità di azoto liquido dai contenitori si deve:
1. Lavorare in locale ventilato.
2. Proteggere gli occhi con occhiali o visiera.
3. Indossare un grembiule impermeabile resistente alle basse temperature, lungo fino ai piedi.
4. Indossare guanti atermici, di taglia abbondante in modo da poterli sfilare qualora, in caso di incidente,
fossero irrigiditi dal gelo.
5. Appoggiare il contenitore da riempire su una superficie stabile (preferibilmente un piano di lavoro del
laboratorio, dotato di bordi rialzati).
6. Trattenere il contenitore da riempire con una pinza lunga, in materiale non conduttore (legno, plastica).
7. Effettuare il prelievo con uno strumento idoneo, evitando versamenti a "zampillo nell'imbuto" e avendo
cura di non provocare schizzi al corpo, in particolare sui piedi.
IMPIEGO DELL'AZOTO LIQUIDO
Poiché quando notevoli quantitativi di materiali sono congelati in azoto liquido si sviluppa pressoché
istantaneamente una quantità di azoto in fase gassosa, le operazioni di congelamento devono essere
frazionate o effettuate in ambiente con ampia circolazione d'aria.
Per introdurre i materiali si deve:
1. Proteggere gli occhi con occhiali o visiera.
2. In indossare un grembiule impermeabile resistente alle basse temperature, lungo fino ai piedi.
3. Indossare guanti atermici, di taglia abbondante in modo da poterli sfilare qualora, in caso di incidente,
fossero irrigiditi dal gelo.
4. Introdurre i materiali da congelare con una pinza lunga, in materiale non conduttore (legno, plastica).
INTERVENTI DI EMERGENZA
· Non usare fiamme e non fumare
· Segnalare il pericolo ed avvertire gli altri Utenti
· Allontanare le persone estranee dalla zona pericolosa
· Tenersi “sopra vento”
In caso di perdite
In caso di segnalazione di pericolo di sottoossigenazione (< 18% di ossigeno) allontanarsi immediatamente
dal locale ed astenersi dalle altre operazioni. In caso contrario:
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Chiudere la perdita
·
Lasciare evaporare
·
Impedire che il liquido penetri nelle fogne, nelle cantine e negli scavi; i vapori possono creare
atmosfera soffocante
In caso di incendio
· Raffreddare i contenitori esposti al fuoco mediante irrorazione con acqua
Primo soccorso
· In caso di contatto col liquido, disgelare con acqua le parti del corpo interessate, poi togliere gli indumenti
con prudenza
· Sottoporsi a cure mediche quando si avvertono sintomi attribuibili all’inalazione o al contatto della
sostanza con la pelle o gli occhi
Composti chimici incompatibili
La tabella elenca alcuni composti chimici e alcune classi di composti chimici tra loro
incompatibili. Per ragioni di sicurezza; tali composti vanno tenuti separati perché un loro contatto
può produrre una reazione violenta e pericolosa o con rischio di liberazione di sostanze (gas)
tossiche e nocive.
La tabella è indicativa e comunque non esaustiva (considerata la vastità dell'insieme dei composti chimici).
Alcune informazioni (Pericoli Chimici) sono state tratte dalle schede internazionali di sicurezza chimica (ICSC)
presenti
nel
sito:
http://www.cdc.gov/niosh/ipcs/italian.html
ed
anche
http://www.chemexper.com;
http://www.chemdat.merck.de; http://www.carloerbareagenti.com.
Le informazioni riportate in tabella sono il più possibile accurate e rappresentano le migliori e più aggiornate di cui
disponiamo, ma non si assume alcuna responsabilità relativamente al loro uso. Gli utilizzatori sono tenuti ad
effettuare adeguate indagini per determinare l’idoneità delle informazioni per le loro specifiche esigenze.
Sostanza
(Idr)Ossido di
calcio
o calce viva
(solido bianco,
igroscopico)
CaO
Acetilene
o etino
(gas incolore)
C2H2
Caratteristiche (alcune)
CAS 1305-78-8
Temp. Ebollizione: 2850°C
Temp. Fusione: 2570°C
i
R 38-41
S 22-24-26-39
CAS 74-86-2
Temp. Ebollizione: - 83,6 °C
Temp. Fusione: -84 °C
F+
CAS 67-64-1
Temp. Ebollizione: 56,2°C
Temp. Fusione:-95,4°C
o Dimetil chetone
(liquido incolore – odore
caratteristico)
F
C3H6O
R 11-36-66-67
S 2-9-16-26
Acido acetico glaciale
(liquido incolore)
CH3COOH
Xi
CAS 64-19-7
Temp. Ebollizione 118°C
Temp. Fusione: 17 °C
C
R 10-35
S 23-26-45
Acqua, acidi
La soluzione in acqua è una base medio forte. Reagisce con
acqua generando sufficiente calore per accendere materiali
combustibili. Reagisce violentemente con acidi , alogeni ,
metalli .
R 5-6-12
S 9-16-33
Acetone
incompatibile con
Ossidanti, Fluoro, Cloro, Bromo. Rame
(tubazioni), Argento, Mercurio e loro
composti.
La sostanza può polimerizzare per forte riscaldamento. La
sostanza si decompone per forte riscaldamento e aumento di
pressione , che causa pericolo di incendio e esplosione. La
sostanza è un forte agente riducente e reagisce violentemente
con ossidanti e con fluoro e cloro sotto l'influenza della luce,
causando pericolo di incendio e esplosione. Reagisce con rame,
argento, e mercurio o i suoi sali, formando composti sensibili
all'urto (acetiluri).
Miscele concentrate di acido Solforico,
Nitrico e Acetico. Perossidi.
La sostanza può formare perossidi esplosivi a contatto con forti
ossidanti quali acido acetico, acido nitrico e perossido di
idrogeno. Reagisce con cloroformio e bromoformio in ambiente
basico causando pericolo di incendio e esplosione. Attacca la
plastica.
Acido cromico, Acido nitrico, Anidride
cromica (o triossido di cromo (VI)),
Glicole etilenico, Acido perclorico,
Perossidi, Permanganato, Basi (NaOH).
La sostanza è un acido debole. Reagisce violentemente con
ossidanti e basi. Attacca molti metalli formando gas
infiammabile/esplosivo (Idrogeno). Attacca alcune forme di
plastica, gomma e rivestimenti.
CAS 7664-39-3
Temp. Ebollizione: 19,5 °C
Acido fluoridrico o Temp. Fusione:- 83 °C
fluoruro di idrogeno
(gas incolore o liquido
T+
C
N
fumante – odore
R 26/27/28-35
pungente)
S 1/2-7/9-26-28-36/37/39-45
HF
solubile in acqua (~38,2% t.eboll.
112°C)
Acido nitrico
CAS 7697-37-2
Temp. Ebollizione: 83°C
Temp. Fusione: -42°C
concentrato fumante
(liquido da incolore a
giallo – odore pungente)
O
HNO3.
R 8-35
S 23-26-36-45
Acido ossalico
o etandioico
(solido bianco)
(COOH)2
Acido perclorico o
C
CAS 144-62-7
Temp. Ebollizione:
Temp. Fusione: 101°C
Xn
CAS 7601-90-3
Temp. Ebollizione: 199°C
Temp. Fusione: -112°C
C
CAS 88-89-1
Temp. Ebollizione:
Temp. Fusione: 122°C
Acido Picrico
E
T
R: 2-4-23/24/25
S: 1/2-28-35-37-45
Acido solforico
(liquido incolore)
H2SO4
CAS 7664-93-9.
Temp. Ebollizione: 340°C
Temp. Fusione: 10°C
C
R: 35
S: 1/2-26-30-45
La sostanza è un acido forte, reagisce violentemente con le basi
e è corrosiva. Reagisce violentemente con molti composti
causando pericolo di incendio e esplosione. Attacca il metallo, il
vetro, alcune forme di plastica, gomma e rivestimenti.
Acido acetico, Riducenti (alcol, carbone),
acetone, anilina, acido cianidrico, acido
solfidrico, gas e liquidi infiammabili. Basi.
La sostanza si decompone per riscaldamento producendo ossidi
di azoto. La sostanza è un forte ossidante e reagisce
violentemente con materiali combustibili e riducenti, e.g.,
trementina, carbone, alcool. La sostanza è un acido forte,
reagisce violentemente con le basi ed è corrosiva per i metalli.
Reagisce molto violentemente con sostanze chimiche organiche
(e.g., acetone, acido acetico, anidride acetica) causando pericolo
di incendio ed esplosione. Attacca alcune plastiche.
ossidanti forti. mercurio, argento e loro
sali.
A contatto con superfici calde o fiamme questa sostanza si
decompone formando acido formico e monossido di carbonio.
La soluzione in acqua è un acido medio-forte. Reagisce
violentemente con forti ossidanti causando pericolo di incendio e
esplosione. Reagisce con alcuni composti dell'argento con
formazione di ossalato d'argento esplosivo.
R 21/22
S 2-24/25
idrogeno perclorato.
(liquido incolore – odore
pungente)
O
HClO4
R 5-8-35
S 23-26-36-45
Basi, ammoniaca gassosa o in soluzione
acquosa.
N
Acido acetico, anidride acetica, bismuto e
le sue leghe, alcoli, carta, legno e altre
sostanze organiche.
Può esplodere per riscaldamento. La sostanza si decompone per
forte riscaldamento producendo fumi tossici e corrosivi . La
sostanza è un forte ossidante e reagisce violentemente con
materiali combustibili e riducenti, sostanze organiche e basi forti
causando pericolo di incendio e esplosione. Attacca molti
metalli formando gas infiammabile/esplosivo (idrogeno). L'acido
è instabile a concentrazioni superiori al 72%; può esplodere per
shock o urto quando secco o durante essiccamento. Miscele con
materiali combustibili (come ad es. carta) possono
autoinnescarsi a temperatura ambiente.
Ossidanti, materiali riducenti
Può decomporsi in modo esplosivo per urto, attrito o
scuotimento. Può esplodere per riscaldamento. Composti
sensibili agli urti sono formati con metalli, specialmente con
rame, piombo, mercurio e zinco. Alla combustione, forma ossidi
tossici di carbonio e azoto. Reagisce vigorosamente con
ossidanti e materiali riducenti.
Acqua, basi, clorati e perclorati,
permanganato di potassio e simili, sostanze
organiche, combustibili e riducenti.
La sostanza è un forte ossidante e reagisce violentemente con
materiali combustibili e riducenti. La sostanza è un acido forte,
reagisce violentemente con le basi e è corrosiva con i più
comuni metalli forma gas infiammabili esplosivi (Idrogeno).
Reagisce violentemente con acqua e sostanze organiche con
sviluppo di calore. Al riscaldamento si formano fumi (o gas)
tossici o irritanti (ossidi di zolfo).
Acido nitrico, nitrato d’argento, forti
ossidanti (acido perclorico e nitrico).
Alcoli e Polialcoli
Ammoniaca
CAS 7664-41-7
Temp. Ebollizione: -33°C
Temp. Fusione: -78°C
gas e in soluzione
(gas incolore con forte
odore pungente - liquido
T
N
incolore)
R
10-23-34-50
NH4OH
S 1/2-9-16-26-36/37/39-45-61
Ammonio
persolfato
CAS 7727-54-0
Temp. Ebollizione:
Temp. Fusione: 120°C
o Diammonio persolfato
(cristalli incolore –
O
Xn
polvere bianca)
R: 8-22-36/37/38-42/43
(NH4)2S2O8
S: 2-22-24-26-37
Anidride acetica o
mercurio, cloro, bromo, iodio, acido
fluoridrico, ipoclorito di calcio, acidi.
Composti sensibili agli urti sono formati con ossidi di mercurio,
argento e oro. La sostanza è una base forte, reagisce
violentemente con acidi ed è corrosiva. Reagisce violentemente
con forti ossidanti e alogeni . Attacca rame, alluminio zinco e le
loro leghe. Si scioglie in acqua producendo calore.
sostanze combustibili, agenti riducenti, sali
d’argento, ferro, alluminio in polvere.
La sostanza è un forte ossidante e reagisce con materiali
combustibili e riducenti. La sostanza si decompone per forte
riscaldamento producendo fumi tossici e corrosivi contenenti
ammoniaca , ossidi di azoto e ossidi di zolfo . In soluzione,
reagisce violentemente con ferro, alluminio in polvere e sali
d'argento. La soluzione in acqua è un acido medio-forte.
CAS 108-24-7
Temp. Ebollizione: 139°C
Temp. Fusione: -73°C
Alcoli (etilico, fenolo, ecc..), acido
perclorico, glicole etilenico
CAS 62-53-3
Temp. Ebollizione: 184°C
Temp. Fusione: -6,2°C
ossidanti, acido nitrico, perossido di
idrogeno.
ossido acetico
La sostanza si decompone per combustione producendo fumi e
(liquido incolore – odore
gas tossici contenenti acido acetico. Reagisce violentemente con
pungente)
C
alcoli, ammine, ossidanti, basi forti e acqua. In presenza di
(CH3CO)2O
acqua, o quando secca, attacca molti metalli.
R: 10-20/22-34
S: 1/2-26-36/37/39-45
CAS 1333-82-0
acido acetico, naftalene, canfora, glicerolo,
Temp. Ebollizione:
benzene, benzina, alcoli, liquidi
Anidride cromica Temp. Fusione: 197°C
infiammabili, riducenti, basi (..-OH).
o Triossido di cromo
(VI) (vale anche per
La sostanza si decompone sopra 250°C a ossido di cromo e
ossigeno , che aumenta il pericolo di incendio. La sostanza è un
Acido cromico)
T
O
N
ossidante e reagisce violentemente con materiali
(solido marrone
R: 45-46-9-24/25-26-35-42/43-48/23- forte
combustibili e riducenti. causando pericolo di incendio e
rossastro)
62-50/53
esplosione. La soluzione in acqua è un acido forte, reagisce
S 53-45-60-61
violentemente con le basi ed è corrosiva.
Anilina
o fenilammina o
amminobenzene
(liquido incolore)
C6H5NH2
T
N
R 20/21/22-40-48-23/24/25-50
S 28-36/37-45-61
CAS 7440-22-4
Temp. Ebollizione: 2162°C
(e suoi Sali)
Temp. Fusione: 961,79°C
(metallo, bianco lucente) Metallo prezioso
Ag
Attivo contro i batteri
Argento
Arsenico
CAS 7440-38-2
Temp. Ebollizione:
Temp. Fusione:
La sostanza si decompone per forte riscaldamento a temperature
sopra i 190°C producendo fumi tossici e corrosivi ( ammoniaca e
ossidi di azoto ) e vapori infiammabili. La sostanza è una base
debole. Reagisce vigorosamente con forti ossidanti causando
pericolo di incendio e esplosione. Reagisce violentemente con
acidi forti. Attacca il rame e le sue leghe.
acetilene, acido ossalico, acido tartarico,
ammoniaca (e sali d’ammonio), soluzioni
concentrate di acqua ossigenata, acidi forti
Composti sensibili agli urti sono formati con acetilene. Reagisce
con acidi causando pericolo di incendio. Il contatto con una forte
soluzione di acqua ossigenata può portare ad una violenta
decomposizione con formazione di ossigeno gassoso. Il contatto
con ammoniaca può formare composti che sono esplosivi in
ambiente secco.
agenti riducenti (qualsiasi).
Si formano fumi tossici per riscaldamento. La reazione violenta
con forti ossidanti e alogeni causa pericolo di incendio e
esplosione. La reazione con acidi genera gas tossico Arsina.
(materiali e/o prodotti che
lo contengono)
(cristalli grigi – inodoreT
N
combustibile)
R: 23/25-50/53
As
S: 1/2-20/21-28-45-60-61
CAS 10049-04-4
Temp. Ebollizione: 11°C
Biossido di cloro o Temp. Fusione: -59°C
Ossido di cloro o
Perossido di cloro.
(gas giallo rosso – odore
O
T+
N
pungente)
R: 6-8-26-34-50
ClO2
S: 1/2-23-26-28-36/37/39-38-45-61
Bromo
Carbone attivo
(carbone macinato
finemente – polvere o
solido neri in forme
varie)
O Acetiluro di calcio
Cristali o blocchi
grigio/neri – odore
caratteristico)
CaC2
Cianuri
(es. KCN, NaCN -Sali
derivati dall’acido
cianidrico HCN)
(polvere bianca
cristallina, igroscopica –
odore caratteristico)
(sostanze tossiche che
agiscono rapidamente)
Clorati
(es. KClO3, NaClO3derivati dall’acido clorico
HClO3)
N
Si formano fumi tossici per riscaldamento. La sostanza è un
forte ossidante e reagisce violentemente con materiali
combustibili e riducenti. Reagisce violentemente con
ammoniaca acquosa, metalli , composti organici e fosforo
causando pericolo di incendio e esplosione. Attacca alcuni tipi di
plastica, gomma e rivestimenti.
ipoclorito di calcio, sostanze ossidanti
CAS 7440-44-0
Temp. Ebollizione:
Temp. Fusione:
(impiegato nella preparazione di
filtri per la depurazione –
adsorbimento - di gas e liquidi)
Carburo di calcio
Può esplodere per riscaldamento, esposto alla luce solare o se
sottoposto ad urti o a scintille. La sostanza è un forte ossidante e
reagisce violentemente con materiali combustibili e riducenti.
Reagisce violentemente con composti organici , fosforo,
idrossido di potassio e zolfo, causando pericolo di incendio ed
esplosione. Reagisce con acqua producendo acido cloridrico e
acido clorico.
ammoniaca, fosforo, acetilene, butano e
altri derivati del petrolio, butadiene,
idrogeno, carburo di sodio, trementina,
metalli in polvere fine, metalli alcalini.
CAS 7726-95-6
Temp. Ebollizione: 58,8°C
Temp. Fusione: -,2°C
(liquido pesante rossobruno a temperatura
ambiente – odore intenso
C
T+
e sgradevole)
R 26-35-50
Br2
S 1/2-7/9-26-45-61
ammoniaca, metano, fosforo, idrogeno
solforato
CAS 75-20-7
Temp. Ebollizione:
Temp. Fusione: 2300°C
F+
R: 15
S: 2-8-43
CAS
Temp. Ebollizione:
Temp. Fusione:
T+
N
R 26/27/28-32-50/53
S 7-28.1-29-45-60-61
CAS
Temp. Ebollizione:
Temp. Fusione:
La sostanza può accendersi spontaneamente al contatto con aria.
Alla combustione, forma monossido di carbonio tossico se la
ventilazione è insufficiente. La sostanza è un forte agente
riducente e reagisce violentemente con ossidanti quali bromati,
clorati e nitrati.
Acqua, alogeni, acido cloridrico, acqua
ossigenata, zolfo
Composti sensibili agli urti sono formati con nitrati di argento e
sali di rame. La sostanza si decompone violentemente a contatto
con umidità e acqua producendo Acetilene, gas altamente
infiammabile ed esplosivo, che causa pericolo di incendio e
esplosione. Reagisce con cloro, bromo, iodio, acido cloridrico,
piombo, fluoruro di magnesio, perossido di sodio e zolfo
causando pericolo di incendio e esplosione. Miscele con cloruro
di ferro (III), ossido di ferro (III) e cloruro di stagno (III)
prendono fuoco facilmente e bruciano con violenza.
acidi organici e inorganici, anidride
carbonica, alcali.
La sostanza si decompone rapidamente a contatto con acidi , e
lentamente al contatto con acqua, umidità o anidride carbonica
producendo acido cianidrico. La soluzione in acqua è una base
medio forte.
sali di ammonio, acidi, polveri metalliche,
zolfo, materiale combustibile o organico in
forma di polvere fine, carbonio.
KClO3 - La sostanza si decompone al riscaldamento oltre
O
Xn
400°C a contatto con acidi forti producendo fumi tossici
contenenti biossido di cloro, cloro ed ossigeno. La sostanza è un
forte ossidante e reagisce violentemente con materiali
combustibili e riducenti causando pericolo di incendio e
esplosione. In presenza di acqua attacca molti metalli.
Cloro
Ammoniaca, basi, acetilene, etilene,
butadiene, benzina e derivati del petrolio,
idrogeno, carburo di sodio, trementina e
metalli polverizzati.
CAS 7782-50-5
Temp. Ebollizione: -34,4°C
Temp. Fusione: -101,5
(gas biatomico verde
giallastro)
(si sviluppa mescolando
candeggina – ipoclorito
di sodio – e acido
R 23-36/37/38-50
muriatico – HCl-)
S 1/2-9-45-61
Cl2.
Cloroformio
La soluzione in acqua è un acido forte, reagisce violentemente
con le basi ed è corrosiva. Reagisce violentemente con molti
composti organici, ammoniaca, idrogeno e metalli finemente
suddivisi causando pericolo di incendio ed esplosione. In
presenza di acqua attacca molti metalli. Attacca plastica, gomma
e indumenti.
CAS 67-66-3
Temp. Ebollizione: 61°C
Temp. Fusione: -63°C
Sodio, potassio, basi e ossidanti forti,
alluminio e zinco.
o triclorometano
(liquido incolore – odore
caratteristico e piacevole)
CHCl3
R 22-38-40-48/20/22
S 36/37
CAS
Temp. Ebollizione:
Cloruri
(es., MgCl2, NH4Cl, ecc..) Temp. Fusione:
Cloruro di
benzalconio
A contatto con superfici calde o fiamme questa sostanza si
decompone formando fumi tossici e corrosivi ( acido cloridrico,
fosgene e vapori di cloro). Reagisce violentemente con basi
forti, forti ossidanti, alcuni metalli quali alluminio, magnesio e
zinco causando pericolo di incendio ed esplosione. Attacca
plastica, gomma e rivestimenti.
acido solforico
CAS 63449-41-2
Temp. Ebollizione:
Temp. Fusione:29-34°C
La sostanza si decompone per forte riscaldamento producendo
fumi tossici e corrosivi contenenti ammoniaca cloro e ossidi di
azoto
(polvere bianco/giallina
igroscopica)
R: 21/22-34-50
S: 2-36/37/39-45-61
CAS 7447-40-7
Temp. Ebollizione:
Cloruro di potassio Temp. Fusione:
(cristalli igroscopici ,
incolore)
KCl
Irritante
R36/37/38
S24/25-26-41
Composti di alchil- CAS
Temp. Ebollizione:
alluminio
(es. Al(C2H5)3 - Al(C4H9- Temp. Fusione:
Sali di ammonio, acidi, zolfo, polveri
metalliche, sostanze organiche
Può reagire violentemente con bromo trifluoruro. Può produrre
esplosioni con permanganatodi potassio e acido solforico.
acqua
i)3 - (H5C2)2AlCl)
(auto ignizione spontanea a
contatto con l’aria)
Diclorometano
CAS 000075-09-2
Temp. Ebollizione: 40°C
Temp. Fusione: -95°C
metalli (polvere di alluminio e magnesio),
sodio, potassio, basi, ossidanti.
(o Cloruro di metilene)
(liquido incolore – odore
etereo)
R 40
CH2Cl2
S 23.2-24/25-36/37
A contatto con superfici calde o fiamme queste sostanze si
decompongono formando fumi tossici e corrosivi. Reagisce
violentemente con metalli quali la polvere di alluminio e la polvere
di magnesio, basi forti e forti ossidanti causando pericolo di
incendio e esplosione. Attacca alcune forme di plastica gomma e
rivestimenti.
CAS 10049-04-4
Temp. Ebollizione:
o biossido di cloro o
Temp. Fusione:
ossido di cloro o
perossido di cloro.
(gas rosso-giallo - odore
O
T+
pungente).
Ammoniaca, metano, fosfina, idrogeno
solforato.
Diossido di Cloro
N
La sostanza è un forte ossidante e reagisce violentemente con
materiali combustibili e riducenti. Reagisce violentemente con
composti organici , fosforo, idrossido di potassio e zolfo, causando
pericolo di incendio ed esplosione.
ClO2
R: 6-8-26-34-50
S: 1/2-23-26-28-36/37/39-38-45-61
CAS 7782-41-4
Fluoro
Temp. Ebollizione: -188,12°C
(gas giallo pallido quasi Temp. Fusione: -219,62°C
incolore – odore
pungente).
F2 .
R 7-26-35
S 1/2-9-26-36/37/39-45
CAS 12185-10-3
Temp. Ebollizione: 276,85 °C
Fosforo bianco
(solido cristallino ceroso Temp. Fusione: 44,15°C
bianco - odore agliaceo
caratteristico sgradevole)
P
R: 17-26/28-35-50
S: 1/2-5-26-38-45-61
Idrazina
o diammina
CAS 302-01-2
Temp. Ebollizione: 114°C
Temp. Fusione: 2°C
(liquido incolore fumante
– odore pungente)
T
C
N
H2NNH2
R: 10-45-23/24/25-34-43-50/53
S: 53-45-60-61
CAS
Temp. Ebollizione:
(es. C5-12 -n-Pentano, n- Temp. Fusione:
Esano, n-eptano, nottano, nonano, benzene,
toluene, xilene)
Idrocarburi in
generale
gassoso è estremamente aggressivo, va
isolato pressoché da qualsiasi altra sostanza.
La sostanza è un forte ossidante e reagisce violentemente con
materiali combustibili e riducenti. Reagisce violentemente con
acqua producendo vapori tossici e corrosivi: ozono e acido
fluoridrico. Reagisce violentemente con
ammoniaca,metalli,ossidanti, e molti altri materiali, causando
pericolo di incendio e esplosione.
zolfo, ossidanti (es. clorati e perclorati),
alogeni (Cl, F, Br,….) aria, agenti riducenti,
basi forti.
La sostanza può accendersi spontaneamente al contatto con aria
producendo fumi tossici e (ossidi di fosforo ). Reagisce
violentemente con ossidanti, alogeni e zolfo, che causa pericolo di
incendio e esplosione. Reagisce con basi forti e genera gas tossici
(fosfina).
perossido di idrogeno, acido nitrico,
idrogeno solforato, metalli e ossidi metallici
La sostanza si decompone producendo fumi di ammoniaca,
idrogeno e ossidi di azoto , che causa pericolo di incendio e
esplosione. La sostanza è un forte agente riducente e reagisce
violentemente con ossidanti. La sostanza è una base medio forte.
Reagisce violentemente con molti metalli, ossidi metallici e
materiali porosi causando pericolo di incendio e esplosione. Per la
decomposizione non serve aria o ossigeno.
fluoro, cloro, bromo, acido formico,
ossidanti, (anidride cromica, perossidi,
perclorati), benzina, trementina
Reagiscono con forti ossidanti causando pericolo di incendio e
esplosione.
Idrogeno solforato
o Solfuro di idrogeno o CAS 7783-06-4
Idruro di Zolfo
Temp. Ebollizione: -60°C
conosciuto anche come Temp. Fusione:-86°C
Acido solfidrico
F+
T+
N
(gas incolore o liquido se
R
12-26-50
compresso – odore di
S 1/2-9-16-28-36/37-45-61
uova marce)
H2 S
CAS 7553-56-2
Temp. Ebollizione: 184°C
Iodio
Temp. Fusione: 114°C
(cristalli nero/bluastro o
porpora scuro – odore
pungente).
Xn
N
I2
R: 20/21-50
S: 2-23-25-61
CAS 7778-54-3
Temp. Ebollizione:
Ipoclorito di calcio Temp. Fusione: 100°C
o calcio ossicloruro
(solido bianco – odore
caratteristico)
O
Xn
C
Ca(ClO)2
R: 8-22-31-34-50
S: 1/2-26-36/37/39-45-61
acido nitrico fumante, sostanze ossidanti
Il riscaldamento può causare combustione violenta o esplosione.
La sostanza si decompone per combustione producendo gas
tossici (ossidi di zolfo). Reagisce violentemente con forti
ossidanti, causando pericolo di incendio e esplosione. Attacca
molti metalli e alcune plastiche.
acetilene, ammoniaca, polveri metalliche
Si formano fumi tossici per riscaldamento. La sostanza è un
forte ossidante e reagisce con materiali combustibili e riducenti.
Reagisce violentemente con polveri metalliche, antimonio,
ammoniaca, acetaldeide, acetilene causando pericolo di incendio
e esplosione.
acidi, ammoniaca, ammine,
La sostanza si decompone rapidamente per forte riscaldamento
al di sopra di 175°C e a contatto con acidi producendo cloro e
ossigeno e causa pericolo di incendio e esplosione. La sostanza è
un forte ossidante e reagisce violentemente con materiali
N combustibili e riducenti. La soluzione in acqua è una base medio
forte. Reagisce violentemente con ammoniaca, ammine,
composti azotati e molte altre sostanze causando pericolo di
esplosione. Attacca molti metalli formando gas
infiammabile/esplosivo (idrogeno). Attacca la plastica.
CAS 7681-52-9
Temp. Ebollizione:
o Sodio ossicloruro con Cl Temp. Fusione:
Ipoclorito di sodio
attivo >10%
(soluzione giallastra –
odore caratteristico)
NaClO
C
N
R: 31-34-50
S: 1/2-28-45-50-61
CAS
Temp. Ebollizione:
liquidi infiammabili Temp. Fusione:
in generale
Mercaptoetanolo
CAS 60-24-2
Temp. Ebollizione: 157°C
Temp. Fusione: <-100°C
o Tioglicole o
Monotioetilenglicole
(liquido incolore – odore
N
T
caratteristico)
R: 22-23/24-34-51/53
HSCH2CH2OH
S: 26-36/37/39-45-61
CAS 7439-97-6
Mercurio
Temp. Ebollizione: 357°C
o argento vivo.
Temp. Fusione: -39°C
(metallo argenteo liquido,
pesante e mobile –
inodore è un veleno che si
R: 23-33-50/53
accumula
S: 1/2-7-45-60-61
Hg
metalli alcalini
(Na, K, Ca - Al e Mg in
polvere)
CAS
Temp. Ebollizione:
Temp. Fusione:
CAS 6484-52-2
Temp. Ebollizione: 210°C (decomp.)
Nitrato di ammonio Temp. Fusione: 169°C
(solido incolore e
inodore, igroscopico)
O
NH4NO3
R 8-9
S 15-16-41
CAS 7632-00-0
Temp. Ebollizione: 320°C
Temp. Fusione: 280°C
Nitrito di sodio
(solido bianco tendente al
giallo, igroscopico)
O
T
N
NaNO2
R: 8-25-50
S: 1/2-45-61
CAS 9004-70-0
Nitrocellulosa o
nitrato di cellulosa con N2 Temp. Ebollizione:
Temp. Fusione:
inferiore 12,6%.
(solido bianco)
acidi, carbone attivo
La sostanza si decompone per riscaldamento, a contatto con
acidi e se esposta alla luce producendo gas tossici e corrosivi
contenenti cloro. La sostanza è un forte ossidante e reagisce
violentemente con materiali combustibili e riducenti causando
rischio di incendio ed esplosione. La soluzione acquosa è una
base forte, reagisce violentemente con acidi ed è corrosiva.
Attacca molti metalli.
nitrato di ammonio, anidride cromica,
perossido di idrogeno, acido nitrico,
perossido di sodio, alogeni
Ossidanti (HNO3), metalli
La sostanza si decompone per forte riscaldamento (>75°C)
producendo gas tossici di ossidi di zolfo. Reagisce con ossidanti
e metalli.
acetilene, ammoniaca e basi forti, idrogeno
Si formano fumi tossici per riscaldamento. Reagisce
violentemente con ammoniaca e alogeni causando pericolo di
incendio e esplosione. Attacca l'alluminio e molti altri metalli
formando amalgame.
acqua, tetracloruro di carbonio e altri
alogenuri alchilici, anidride carbonica,
alogeni
Reagisce violentemente con acqua, causando pericolo di
incendio e esplosione. . La sostanza si decompone rapidamente
sotto l'influenza di aria e umidità , formando gas
infiammabile/esplosivo (idrogeno).
acidi, polveri metalliche, zolfo, materiali
combustibili e riducenti.
Il riscaldamento può causare combustione violenta o esplosione.
La sostanza si decompone per forte riscaldamento o producendo
fumi tossici (ossidi di azoto) La sostanza è un forte ossidante e
reagisce con materiali combustibili e riducenti.
sali d’ammonio, ammine, acidi
Può esplodere per riscaldamento sopra 530°C. La sostanza si
decompone a contatto con acidi producendo fumi tossici (ossidi
di azoto). La sostanza è un forte ossidante e reagisce con
materiali combustibili e riducenti causando pericolo di incendio
ed esplosione. La soluzione acquosa è una base debole. Reagisce
con alluminio , composti di ammonio, ammine.
Fosforo e metalli
Infiammabile spontaneamente quando secca. La sostanza si
decompone rapidamente per combustione causando pericolo di
incendio e esplosione, producendo ossidi di azoto . Reagisce con
ossidanti , basi e acidi .
C12H16(ONO2)4O6
Ossigeno
(gas compresso - inodore)
O2
Pentossido di
fosforo
o Anidride fosforica
(cristalli bianchi o
polvere –igroscopico)
P2O5
permanganato di
potassio
(cristalli viola scuro)
KMnO4
Perossido di
idrogeno
o acqua ossigenata
(> 60% in acqua)
(liquido incolore)
H2O2
Perossido di sodio
R: 11
S: 2-16-33-37/39
CAS 7782-44-7
Temp. Ebollizione: -183°C
Temp. Fusione: -218.4°C
O
R: 8
S: 2-17
CAS 1314-56-3
Temp. Sublimazione: 360°C
Temp. Fusione: 340°C
R: 35
S: 1/2-22-26-45
CAS 7722-64-7
Temp. Ebollizione:
Temp. Fusione: 240°C
O
CAS 7722-84-1
Temp. Ebollizione: 125°C (70%)
Temp. Fusione: -39°C (70%)
C
R: 5-8-20/22-35
S: 1/2-17-26-28-36/37/39-45
CAS
Temp. Ebollizione:
Temp. Fusione: 460°C
o Sodio diossido
(polvere gialla tendente al
bianco)
Na2O2
R: 8-35
S: 1/2-8-27-39-45
Rame
polvere rossa (limatura)
Cu
Sodio Azide
(e altre Azidi)
(cristalli incolori e
inodori)
NaN3
La sostanza è un forte ossidante e reagisce con materiali
combustibili e riducenti,, che causa pericolo di incendio e
esplosione.
acqua, acido perclorico, basi forti, alcoli
La soluzione in acqua è un acido forte reagisce violentemente
con le basi ed è corrosiva. Reagisce violentemente con acido
perclorico causando pericolo di incendio e esplosione. Reagisce
violentemente con acqua generando acido fosforico. In presenza
di acqua attacca molti metalli.
metalli in polvere, glicerolo, glicol
etilenico, benzaldeide, acido solforico
La sostanza si decompone per forte riscaldamento producendo
gas tossici e fumi irritanti . La sostanza è un forte ossidante e
reagisce con materiali combustibili e riducenti, che causa
pericolo di incendio e esplosione. Reagisce violentemente con
metalli in polvere, causando pericolo di incendio.
R: 8-22-50/53
S: 2-60-61
O
olii, grassi,idrogeno, propano, liquidi
infiammabili, solidi e gas infiammabili
CAS 7440-50-8
Temp. Ebollizione: 2595°C
Temp. Fusione: 1083°C
rame, cromo, ferro e gran parte dei sali
degli altri metalli, alcoli, acetone, anilina,
sostanze combustibili liquide e solide,
acido solforico
La sostanza si decompone per riscaldamento o sotto l'influenza
della luce producendo ossigeno , che aumenta il pericolo di
incendio. La sostanza è un forte ossidante e reagisce
violentemente con materiali combustibili e riducenti causando
pericolo di incendio e di esplosione particolarmente in presenza
di metalli. Attacca molte sostanze organiche, e.g., tessuti e carta.
acqua, metalli in polvere, metanolo,
etanolo, acido acetico, anidride acetica,
benzaldeide, (di)solfuro di carbonio,
glicerolo, glicol etilenico, acetato di etile,
acetato di metile, furfurale,
Reagisce con acqua causando pericolo di incendio. Reagisce con
composti organici e metalli in polvere causando pericolo di
esplosione. La sostanza è un forte ossidante e reagisce
violentemente con materiali combustibili e riducenti.
acetilene, perossido di idrogeno, sodio
azide
Composti sensibili agli urti sono formati con composti
acetilenici, ossido di etilene e azidi. Reagisce con forti ossidanti
quali i clorati, i bromati e gli iodati causando pericolo di
esplosione.
CAS 26628-22-8
Temp. Ebollizione:
Temp. Fusione: 275°C
acqua, acidi, metalli pesanti (Cu, Pb,
Argento, mercurio, ottone), ammonio
Può esplodere per riscaldamento sopra il punto di fusione,
specialmente per riscaldamento rapido , che causa pericolo di
incendio e esplosione. La soluzione in acqua è una base debole.
Reagisce con rame, piombo, argento, mercurio e disolfuro di
carbonio per formare composti particolarmente sensibili agli
urti. Reagisce con acidi, formando idrogeno azide tossico e
esplosivo.
T+
sodio selenito
R: 28-32
S: 1/2-28-45
CAS 10102-18-8
Temp. Ebollizione:
Temp. Fusione: 320°C
(solido igroscopico)
Na2SeO3
R: 23-28-31-43-51/53
S: 1/2-28-36/37-45-61
(liquido incolore – odore
pungente)
C6H16N2
Tetracloruro di
carbonio o
CAS 110-18-9
Temp. Ebollizione: 121°C
Temp. Fusione:
Carbammide
(cristalli bianchi)
NH2CONH2 / CH4N2O
Acidi, forti ossidanti, cloruri acidi
inorganici.
Prodotti di decomposizione (termica) pericolosi:
F
C
R: 11-20/22-34
S: 16-26-36/37/39-45
CAS 56-23-5
Temp. Ebollizione: 76.5°C
Temp. Fusione: -23°C
tetraclorometano
(liquido incolore – odore
T
N
caratteristico)
R:
23/24/25-40-48/23-52/53-59
CCl4
S: 1/2-23-36/37-45-59-61
Urea o
A contatto con superfici calde o fiamme queste sostanze si
decompongono formando gas tossici. La soluzione in acqua è
una base debole. Reagisce con acidi forti causando pericolo di
intossicazione.
acidi
solfuri
TEMED
acidi forti
CAS 57-13-6
Temp. Ebollizione:
Temp. Fusione: 132.7-135°C
Monossido di carbonio e anidride
carbonica, ossidi di azoto (NOx)
sodio, potassio, alluminio, magnesio,
zinco.
A contatto con superfici calde o fiamme questa sostanza si
decompone formando fumi tossici e corrosivi ( acido cloridrico,
vapori di cloro, fosgene). Reagisce con alcuni metalli quali
alluminio, magnesio, zinco causando pericolo di incendio ed
esplosione.
ossidanti forti, perclorati
La sostanza si decompone per forte riscaldamento al disopra del
punto di fusione producendo gas tossici. Reagisce violentemente
con ossidanti forti, nitriti, cloruri inorganici, cloriti e perclorati
causando pericolo di incendio ed esplosione.
CAS
Temp. Ebollizione:
Temp. Fusione:
GAS in BOMBOLE
Nello stesso locale non vanno mai tenute bombole contenenti gas fra di loro incompatibili
Bombola contenete
O2 (ossigeno)
O2 (ossigeno)
Cl2 (cloro)
Cl2 (cloro)
Incompatibile con bombola di
H2 (idrogeno)
NH3 (ammoniaca)
H2 (idrogeno)
NH3 (ammoniaca)
Etichette
Classi e simboli di pericolosità
Simbolo
Sigla
Classi di pericolosità
Annotazioni
Sostanze e preparati solidi, liquidi, pastosi o gelatinosi
che, anche senza l'azione dell'ossigeno atmosferico,
possono provocare una reazione esotermica con rapida
formazione di gas e che, in determinate condizioni di
prova, detonano, deflagrano rapidamente o esplodono
in seguito a riscaldamento in condizioni di parziale
contenimento
E
O
Esplosivo
Comburente
R1 Esplosivo allo stato secco
R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre
sorgenti di agnizione
R3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o
altre sorgenti di agnizione
R4 Forma composti metallici esplosivi molto sensibili
R5 Pericolo di esplosione per riscaldamento
R6 Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria
R44 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente
confinato
R16 Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti
Sostanze e preparati che a contatto con altre sostanze,
soprattutto se infiammabili, provocano una forte
reazione esotermica
R8 Può provocare l'accensione di materie combustibili
R9 Esplosivo in miscela con materie combustibili
F+
Estremamente
infiammabili
Sostanze e preparati liquidi con punto di
infiammabilità estremamente basso e punto di
ebollizione basso e le sostanze ed i preparati gassosi
che a temperatura e pressione ambiente sono
infiammabili a contatto con l'aria
R12 Estremamente infiammabile
F
Facilmente
infiammabili
Sostanze e preparati che a contatto con l'aria, a
temperatura ambiente e senza apporto di energia
possono subire innalzamenti termici e da ultimo
infiammarsi
- solidi possono facilmente infiammarsi dopo un breve
contatto con una sorgente di accensione e che
continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo il
distacco della sorgente di accensione
- liquidi il cui punto di infiammabilità è molto basso
- che a contatto con l'acqua o con l'aria umida
sprigionano gas facilmente infiammabili in quantità
pericolose
R11 Facilmente infiammabile
T+
T
Molto tossici
Tossici
Sostanze e preparati che in caso di inalazione,
ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime
quantità possono essere letali oppure provocare
lesioni acute o croniche
R26 Molto tossico per inalazione
R27 Molto tossico a contatto con la pelle
R28 Molto tossico per ingestione
R20 Nocivo per inalazione
R23 Tossico per inalazione
Sostanze e preparati che in caso di inalazione,
ingestione o assorbimento cutaneo,in piccole quantità
possono essere letali oppure provocare lesioni acute o
croniche
R23 Tossico per inalazione
R24 Tossico a contatto con la pelle
R25 Tossico per ingestione
T
T
Cancerogeni categorie
1e2
Mutageni categorie 1 e
2
Sostanze e preparati che per inalazione, ingestione o
assorbimento cutaneo possono provocare il cancro o
aumentarne la frequenza
R45 Può provocare il cancro ,
R49 Può provocare il cancro per inalazione
Sostanze e preparati che per inalazione, ingestione o
assorbimento cutaneo, possono produrre difetti
genetici ereditari o aumentarne la frequenza
R46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie
T
Xn
Xn
Tossici per il ciclo
riproduttivo categorie
1e2
Tossici per il ciclo
riproduttivo categoria
3
Mutageni categoria 3
Sostanze e preparati che per inalazione, ingestione o
assorbimento cutaneo,possono provocare o rendere
più frequenti effetti nocivi nella prole o danni a carico
della funzione o delle capacità riproduttive maschili o
femminili
R60 Può diminuire la fertilità
R61 Può danneggiare i bambini non ancora nati
(R33 Pericolo di effetti cumulativi)
Sostanze e preparati che per inalazione, ingestione o
assorbimento cutaneo,possono provocare o rendere
più frequenti effetti nocivi nella prole o danni a carico
della funzione o delle capacità riproduttive maschili o
femminili
R62 Possibile rischio di riduzione della fertilità
R63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati
R64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno
(R33 Pericolo di effetti cumulativi)
Sostanze e preparati che per inalazione, ingestione o
assorbimento cutaneo, possono produrre difetti
genetici ereditari o aumentarne la frequenza
R68 Può provocare effetti irreversibili
Xn
Cancerogeni categoria
3
Sostanze e preparati che per inalazione, ingestione o
assorbimento cutaneo possono provocare il cancro o
aumentarne la frequenza
R40 Possibilità di effetti irreversibili – prove insufficienti
Xn
Nocivi
Sostanze e preparati che in caso di inalazione,
ingestione o assorbimento cutaneo possono essere
letali oppure provocare lesioni acute o croniche
R65 Nocivo: può causare danni ai polmoni in caso di ingestione
Xi
Irritanti
Sostanze e preparati non corrosivi il cui contatto
diretto, prolungato o ripetuto con la pelle e le mucose,
può provocare una reazione infiammatoria
R36 Irritante per gli occhi
R37 Irritante per le vie respiratorie
R38 Irritante per la pelle
Sostanze e preparati che per inalazione o
assorbimento cutaneo, possono dar luogo ad una
reazione di ipersensibilizzazione per cui una
successiva esposizione alla sostanza o al preparato
produce reazioni avverse caratteristiche
Xi
C
Sensibilizzanti
Corrosivi
R42 Può provocare sensibilizzazione per inalazione
R43 Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle
R 42/43 Può provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto
con la pelle
R48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione
prolungata
R66 L'esposizione ripetuta può provocare secchezza e
screpolatura della pelle
Sostanze e preparati che a contatto con i tessuti vivi
possono esercitare su di essi un'azione distruttiva
R34 Provoca ustioni
R35 Provoca gravi ustioni
Sostanze e preparati che qualora si diffondano
nell'ambiente, presentano o possono presentare rischi
immediati o differiti per una o più delle componenti
ambientali (ecotossici)
N
Pericolosi per
l’ambiente
R50 Altamente tossico per gli organismi acquatici
R51 Tossico per gli organismi acquatici
R52 Nocivo per gli organismi acquatici
R53 Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente
acquatico
R54 Tossico per la flora
R55 Tossico per la fauna
R56 Tossico per gli organismi del terreno
R57 Tossico per le api
R58 Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente
R59 Pericoloso per lo strato di ozono
I contenitori di qualunque prodotto chimico devono essere completamente svuotati (ed
eventualmente bonificati), prima di essere gettati allo scarico. Per i contenitori in vetro, una volta
svuotati, si devono utilizzare gli appositi raccoglitori.
INCOMPATIBILITA’ di stoccaggio più comuni
+
+
-
-
-
-
+
-
+
-
-
-
-
-
-
+
-
-
+
-
-
-
+
-
-
-
-
-
-
+
Q
+
-
+
-
Q
+
è consentito immagazzinarle assieme
Q
è consentito immagazzinarle assieme, purché vengano adottati
provvedimenti particolari
-
NON è consentito immagazzinarle assieme
Etichettatura delle sostanze cancerogene (R45, R49, R46) e mutagene (R40, R68)
Classe / Categoria
Simbolo*
Commenti – Frasi di rischio (R)
I prodotti cancerogeni classificati nelle classi 1 o 2
debbono essere etichettati con il simbolo “Tossico” e la
frase di rischio “Può provocare il cancro” (R45) o “Può
provocare il cancro per inalazione” (R49).
Le sostanze mutagene classificate in categoria 1 o 2
debbono essere etichettate con il simbolo “Tossico” e la
frase di rischio”Può provocare alterazioni genetiche
ereditarie” (R46).
1o2
I prodotti cancerogeni classificati nelle classi 1 o 2
debbono essere etichettati con il simbolo “Nocivo” e la
frase di rischio “Possibilità di effetti cancerogeni – prove
insufficienti” (R40).
Le sostanze mutagene classificate in categoria 3 debbono
essere etichettate con il simbolo “Nocivo” e la frase di
rischio “Possibilità di effetti irreversibili” (R68).
3
Pericoli associati ad alcuni idrocarburi Aromatici
Sostanza
Benzene
N° CAS
71-43-2
Simbolo(i)
,
Frasi di rischio (R)
R45 Può provocare il cancro
R 48/23/24/25 Tossico: pericolo di gravi
danni per la salute in caso di
esposizione prolungata per inalazione, a
contatto con la pelle e ingestione
R11 Facilmente infiammabile
R11 Facilmente infiammabile
R20 Nocivo per inalazione
Toluene
108-88-3
Xilene
95-47-6 (orto)
108-38-3 (méta)
106-42-3 (para)
1330-20-7 (miscelato)
R10 Infiammabile
R 20/21 Nocivo per inalazione
e a contatto con la pelle
R38 Irritante per la pelle
108-67-8
R10 Infiammabile
R37 Irritante per le vie respiratorie
R 51/53 Tossico per gli organismi
acquatici, può provocare a lungo
termine effetti negativi per l'ambiente
acquatico
Trimetilbenzene o
Mesitilene
,
,
Istituto per i Processi Chimico-Fisici
SD Processi Chimico-Fisici BA
Procedure di sicurezza per le attività lavorative negli uffici
Immagazzinamento/Archiviazione
Per i locali destinati a deposito/archivio (ex art. 63, comma1, D.Lgs. 81/08) è necessario avere,
su una parete o in altro punto ben visibile, la chiara indicazione del carico massimo del solaio
espresso in chilogrammi per metro quadrato di superficie (ex art. 162, comma 1, let. a), del D.Lgs.
81/08).
I carichi devono essere distribuiti razionalmente.
e scaffalature/armadi devono essere stabili e ove necessario ancorati
La documentazioni e i raccoglitori sui ripiani di armadi e scaffali devono essere disposti in modo
ordinato e corretto, (utilizzando contenitori adatti (non scatole o quanto altro) ); si deve partire
dai piani inferiori ed osservare un'attenta distribuzione dei carichi onde evitare possibili
ribaltamenti; è bene evitare di allocare in alto contenitori di dimensioni e peso di non agevole
manovra (anche la presenza di cassettiere-classificatori richiede accortezza nell'impiego e nella
distribuzione dei carichi poiché l'apertura contemporanea di più cassetti posti nella parte superiore
può provocarne il ribaltamento).
E' opportuno verificare anche la stabilità dei ripiani e dei loro punti di appoggio onde evitare
pericolosi cedimenti.
Per riporre la documentazione di frequente consultazione è opportuno utilizzare armadi con
altezza NON superiore ai 2 m.
L'utilizzo della parte alta degli armadi oltre i 2 m. deve essere sporadico ed occasionale, deve
avvenire secondo le procedure di seguito descritte e se del caso si deve richiedere l'ausilio del
servizio di facchinaggio; in ogni caso non si devono usare mezzi di fortuna (scatoloni, sgabelli o
sedie etc.) per accedere ai piani alti degli armadi.
Nel caso di utilizzo di scala portatile si deve:
· verificare che la scala sia conforme ai requisiti di legge (ad es. scala a castello, scala a
libretto dotata di dispositivo contro l'apertura accidentale, di guardiacorpo, di dispositivi
antisdrucciolo al piede, di piattaforma; scala a ganci dotata di guida di appoggio e ganci
sempre in condizioni ottimali, etc.).
· verificare che la scala sia di altezza adeguata
· verificare che il posizionamento della scala sia stabile
· salire e scendere sempre con il viso rivolto verso la scala
· avere sempre almeno tre arti appoggiati contemporaneamente sulla scala
· far utilizzare la scala da una persona per volta
· scendere dalla scala prima di effettuare qualsiasi spostamento laterale
· prestare la massima attenzione durante il trasporto manuale delle scale
· evitare di salire sulle scale se non si hanno ai piedi calzature idonee
· vietare alle gestanti l'uso delle scale
Nella movimentazione di materiale è necessario dedicare a tale operazione due unità di personale in
modo tale che venga rispettata la regola dei tre arti appoggiati sulla scala (ad es. l'operatore sale
sulla scala, preleva il materiale, lo posa sulla piattaforma/piano, scende dalla scala di qualche
gradino, lo porge al collega, scende dalla scala).
Nei locali depositi/archivi o per armadi alti ove vi è movimentazione continua di materiale oltre
i 2 metri di altezza è necessario utilizzare le scale a castello dotate di parapetto e corrimano.
E' necessario richiudere le ante degli armadi per evitare urti accidentali, in particolare quando si
tratta di ante in vetro trasparente senza bordo in legno o di metallo. Le ante scorrevoli devono essere
manovrate con le apposite maniglie per evitare lo schiacciamento delle dita.
Evitare di appoggiare al di sopra di armadi, scaffali e davanzali oggetti o vasi in quanto potrebbero
cadere.
Cucitrice a punti metallici
Prestare particolare attenzione quando sia andata in blocco nel tentativo di cucire fascicoli composti
da troppi fogli; in questo caso, infatti, l'operazione di rimozione dei punti bloccati può causare ferite
alle mani o al viso (punti proiettati dall'alimentatore a molla inopportunamente disinserito).
Fotocopiatrici
Le fotocopiatrici devono essere installate in locali spaziosi e ben aerati.
Si deve evitare assolutamente di accedere alle loro parti interne prima di aver interrotto
l'alimentazione elettrica, al fine di evitare contatti elettrici nel caso di malfunzionamento degli
interruttori interni di sicurezza.
Si ricorda inoltre che all'interno di tali apparecchiature ci sono parti di macchina ad alta temperatura
che possono provocare ustioni al contatto.
Vie di esodo
Le vie di esodo devono essere sgombre allo scopo di consentirne l'utilizzazione in ogni evenienza,
come peraltro previsto dal Certificato di Prevenzione Incendi e dall'art. 64, comma 1, lettera b) del
D.Lgs. 81/08 e smi.
Utenze elettriche locali
E' importante evitare che vi siano cavi volanti e provvedere che qualsiasi anomalia all'impianto
elettrico o ai cavi venga segnalato al Direttore/ Dirigente/Responsabile tecnico per i necessari
interventi di manutenzione o riparazione; ricordarsi che per sfilare le spine dalle prese non si deve
agire sul cavo ma direttamente sulle spine.
Scarica

Opuscolo formativo e Procedure di Sicurezza