Comune di
Isola del Piano
COMPOSTIA
E
N
BE
MOCI
dai rifiuti nascono i fiori
WWW.COMPOSTIAMOCIBENE.IT
A cura di
Con il contributo di
Presentazione
Con questa iniziava, che si va ad affiancare ad altre già intraprese in tema ambientale, si
vuole dare un contributo ai ciadini ed agli uten del servizio di gesone rifiu per un
migliore e più consapevole approccio per un modo di vivere più sostenibile.
La collaborazione dei ciadini ha consento di raggiungere un buon livello della percentuale di raccolta differenziata, ben al di sopra della media nazionale, ma si riene importante cercare, con interven organizzavi e formavi, di migliorare sempre i risulta
nell’interesse dell’ambiente e quindi di noi stessi.
Questo opuscolo, che viene affiancato da ulteriori iniziave (incontri con gli alunni delle
scuole e con i ciadini, creazione di pagine internet con indicazioni e consigli più deaglia), vuole essere un piccolo contributo per aiutare ad adoare un modo di vivere più sostenibile e per garanre un futuro migliore alle nuove generazioni.
Parcolare aenzione viene dedicata nella gesone della frazione organica dei rifiu che,
volendo, può essere “traata” anche nelle nostre case. Ma è anche importante, come
vedrete, cercare di produrre meno rifiu prestando aenzione agli sprechi, scegliendo
prodo con meno imballaggi o con imballaggi riciclabili che portano benefici all’ambiente
e ai bilanci familiari. Cambiare le piccole abitudini domesche comporta qualche sacrificio, ma può portare a risulta importan.
L’Amministrazione Comunale
NOI E I RIFIUTI
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A partire dalla rivoluzione industriale, con l’avvento della “società
dei consumi” e con la concentrazione della popolazione nelle città, il
problema dei rifiuti è diventato sempre più grave, e la loro gestione
sempre più complessa.
Nel 1979 in Italia si producevano circa 13 milioni di tonnellate di
rifiuti urbani. In soli 20 anni, nel 1999, la produzione era più che
raddoppiata, raggiungendo le 28,4 tonnellate. Oggi siamo intorno ai
32 milioni di tonnellate, che significa una produzione media di 540
kg di rifiuti ogni italiano, neonati compresi.
Nel tempo, oltre ad aumentare la quantità, è anche cambiata la
composizione. Sono sempre più aumentati gli imballaggi (carta,
cartone, plastica e alluminio) e si sono intrufolati nelle nostre vite, e
quindi anche nella spazzatura, alcuni rifiuti pericolosi e fortemente
inquinanti, come sostanze chimiche, pile e medicinali.
Per tanti anni si è pensato di poter risolvere il problema
semplicemente seppellendo queste montagne di rifiuti nelle
discariche, ma un pò alla volta ci si è dovuti rendere conte che così
non si poteva andare avanti.
NOI E I RIFIUTI
La Discarica
Le discariche, a questi ritmi, si riempiono velocemente e bisogna
sempre aprirne altre, divorando il territorio e avvicinandosi ai centri
urbani, con grandi disagi per i cittadini, perchè le discariche puzzano,
ma non solo.
Attirano parassiti e possono inquinare l’aria, il suolo e le falde
acquifere. Le leggi si sono fatte più severe e questo ha ridotto un pò
la pericolosità delle discariche, ma allo stesso tempo ha fatto salire
alle stelle i costi dello smaltimento.
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NOI E I RIFIUTI
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L’ inceneritore
A partire dagli anni Settanta hanno cominciato a diffondersi gli
inceneritori, proposti come la soluzione del problema, ma ben presto
ci si è dovuti rendere conto che anziché risolverlo lo complicavano:
costi più alti, inquinamenti pericolosissimi come la diossina e, alla
fine, un residuo di circa il 30% di ceneri altamente tossiche da
smaltire in discariche speciali. Il tutto, alla fine, si è rivelato ancora
più costoso, pericoloso e complicato della discariche.
Nel frattempo, i movimenti ambientalisti e i politici più saggi
proponevano e cominciavano
a sperimentare una soluzione
basata sulla raccolta differenziata, il riciclaggio e la riduzione
a monte che in Italia è partita
molto lentamente e che ancora oggi avrebbe bisogno di
maggiore convinzione ed impegno da parte di tutti. Oggi, in Italia, siamo arrivati a raccogliere in maniera differenziata il 30,6% dei rifiuti. Di
strada se ne è fatta, ma tanta ancora ce n’è da fare, perchè in quel 70%
di rifiuti che ancora finisce in discarica o incenerita ci sono tantissime
risorse preziose che potrebbero invece essere riutilizzate e riciclate con
grandi benefici per l’ambiente. Ad esempio, produrre un bene partendo
da materiale riciclato anziché da materie prime vergini, permette di consumare molto meno energia, e quindi ridurre anche le emissioni.
NOI E I RIFIUTI
La Raccolta
differenziata
e il riciclaggio
Riciclaggio e risparmio energetico
 In presenza di materiale recuperato il vetro può essere lavorato a
800° anziché a 1400°;
 per produrre 1 kg di carta riciclata si utilizzano 1500-2000 Kcal
invece di 10.000;
 produrre alluminio riciclato richiede il 5% dell’energia necessaria
partendo da materia prima vergine.
Anche riciclare plastica consente di risparmiare energia rispetto
a produrla nuova, ma nel caso della plastica anche il riciclaggio
presenta diversi problemi, e la cosa migliore sarebbe ridurne l’uso
al minimo. Esattamente il contrario di quello che avviene oggi, che
se ne fa un grande uso.
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LA PREVENZIONE
Ancora più importante che
riciclare, è ridurre la nostra
produzione di rifiuti. Nel
tempo, il nostro stile di vita, ci
ha resi sempre più spreconi.
Compriamo tante cose che non
ci servono veramente, con la
spesa portiamo a casa montagne
di imballaggi pressochè inutili,
spesso ci affidiamo ai prodotti
usa e getta invece che a quelli
durevoli e le industrie fanno
di tutto per rifilarci oggetti che
durano poco e non si riparano, per
costringerci a comprarli di nuovo,
a volte buttiamo cose che potrebbero ancora essere utilizzate,
magari da altri. Tanto si può fare, nella nostra vita quotidiana,
per diminuire la nostra
quantità
di
rifiuti
scoprendo che in questo
modo si possono anche
risparmiare tanti soldi.
Se vai sul sito della nostra campagna
troverai molti consigli
interessanti e semplici.
www.compostiamocibene.it
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I RIFIUTI ORGANICI
Dei rifiuti che produciamo ogni giorno, circa un terzo sono rifiuti
organici come scarti di cucina e avanzi dei pasti.
Sono proprio questi, assieme a quelli “pericolosi”, che creano
maggiori problemi in discarica, perchè fermentano, liberando
gas inquinanti e puzzolenti, si decompongono generando liquami
dannosi per l’acqua e il terreno, attirano parassiti di ogni tipo e, se
non si adottano particolari accorgimenti, possono anche provocare
esplosioni.
Buttarli in discarica non solo crea problemi all’ambiente e alla
salute, ma è anche un grande spreco, perchè questi rifiuti, raccolti
separatamente e trattati in maniera adeguata, possono trasformarsi
in risorse preziose.
Negli ultimi anni, la raccolta differenziata dei rifiuti organici si è
sempre più diffusa, raggiungendo, nel 2010, 4,2 milioni di tonnellate,
che rappresentano il 36% dei rifiuti urbani raccolti separatamente.
Questi rifiuti sono stati inviati in buona parte ad impianti di
compostaggio che hanno prodotto 1,2 milioni di tonnellate di
compost di qualità. Di questi, circa il 70% è stato impiegato in
agricoltura, e il resto utilizzato per il giardinaggio e la cura del
paesaggio.
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I RIFIUTI ORGANICI
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Il Compost
In natura, la sostanza organica morta (foglie secche, spoglie di animali, feci e così via) viene decomposta da microrganismi, muffe e insetti
presenti nel terreno e nella materia organica stessa. L’attività di questi
organismi consuma ossigeno e produce calore, come la respirazione, e
le molecole organiche sono trasformate in anidride carbonica, acqua,
sali minerali e humus.
Attraverso il compostaggio si riproduce questo processo in maniera più
controllata e controllabile e in tempi più brevi, ricavandone una sostanza
chiamata compost che può essere utilizzato per favorire l’inizio di un
nuovo ciclo biologico, come nutrimento per le piante. L’aumento delle
temperature produce un effetto simile alla pastorizzazione, per cui il
compost è un prodotto igienizzato che non presenta rischi per le piante
e per l’uomo. Inoltre è stabilizzato, quindi inodore e non putrescibile. Il
compostaggio può essere realizzato su scala domestica, con attrezzature e
procedimenti molto semplici, come vedremo più avanti. Oppure all’interno
di impianti industriali che operano con grandi quantitativi. Alcuni di questi
impianti (detti “a digestione anaerobica), oltre a produrre il compost,
recuperano il gas che si sprigiona durante la fermentazione. Si tratta di un
gas naturale (biogas) che può essere utilizzato come fonte energetica.
L’Italia è un Paese considerato a rischio di desertificazione, perchè
il suolo sta perdendo la sua fertilità a causa di un utilizzo agricolo
sbagliato. La presenza di sostanza organica in molti suoli è scesa sotto
la soglia dell’1%. Secondo i dati delle Nazioni Unite il 5,5% del territorio
Italiano ha questo tipo di problema.
L’utilizzo del compost in agricoltura permette di recuperare fertilità in
maniera naturale, evitando o riducendo l’utilizzo di sostanze chimiche
inquinanti e dannose per la salute. Può sostituire l’apporto di letame,
più difficilmente reperibile e più caro.
Il compost migliora la struttura del terreno, la capacità del suolo di
assorbire e rilasciare acqua e di trattenere gli elementi nutritivi in
forma facilmente assimilabile per le piante. Inoltre favorisce l’attività
dei microrganismi utili presenti a terra, aiuta a prevenire i marciumi di
radici e colletti. Può essere anche usato per la pacciamatura.
Raccolta di qualità
Un compost di buona qualità deve essere il più possibile privo di impurità. Per questo è importante fare attenzione, nella raccolta differenziata, a cosa si butta nella
frazione organica.
Nei rifiuti organici raccolti in Italia ci sono
ancora molte impurità,
oltre il 5%, e di queste,
una frazione rilevante
sono plastiche, magari
perchè si utilizzano buste sbagliate per gettare i rifiuti umidi.
Le impurità fanno aumentare i costi del trat-
I RIFIUTI ORGANICI
Compost e fertilità
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I RIFIUTI ORGANICI
tamento: il Consorzio Italiano Compostatori stima questi costi di cernita, vagliatura e smaltimento delle impurità plastiche sui 26.000.000
di euro all’anno. Inoltre si corre il rischio che il compost non sia utilizzabile, infatti la legge prevede che le impurità nel prodotto finito non
superino lo 0,5%.
Certificazione di compostabilità
Per risolvere almeno in parte questo
problema, dal 2010 è obbligatorio conferire
il rifiuto organico all’interno di sacchetti
“compostabili”, cioè realizzati in materiali
che si decompongono naturalmente
durante il processo di compostaggio in circa
90 giorni, come ad esempio le bioplastiche e la carta. La definizione
di “compostabiltà” è descritta in uno standard internazionale: la
Norma UNI EN 13432 del 2002. Secondo questo disciplinare, per
essere definito compostabile, un prodotto deve essere biodegradabile
e disintegrabile in tempi brevi, trasformato dai microrganismi in
acqua, anidride carbonica e fertile compost. Allo stesso tempo non
deve rilasciare sostanze pericolose e non deve alterare la qualità del
compost prodotto. Per certificare quali materiali sono effettivamente
compostabili, il CIC (Consorzio Italiano Compostatori) ha creato
il Marchio “Compostabile CIC” che viene applicato sui prodotti
industriali che rispondono alla norma UNI EN 13432 del 2002, dopo
averli sottoposti ad un esame accurato. I prodotti certificati con
questo marchio possono essere tranquillamente buttati nella raccolta
dell’organico o nella compostiera domestica.
Per maggiori informazioni
puoi visitare il sito
www.compostabile.com
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Oltre a scegliere sacchetti compostabili, è importante buttare
nel compost solo sostanze effettivamente biodegradabili, senza
nessuna impurità. Possono essere inseriti scarti sia crudi che cotti,
ma non liquidi e non caldi. Ovviamente tolti dalle confezioni.
Possono essere inseriti:
 scarti da cucina vegetali e animali, anche legnosi come gusci di
frutta secca
 bucce di frutta
 gusci d’ uovo
 fondi di caffè, anche in cialde se in carta (non quelle in plastica)
 tè e camomilla, anche nei filtri
 scarti di carne e pesce, comprese lische, ossa e piume
 tovaglioli e fazzoletti di carta
 fiori recisi, piante di appartamento, scarti di manutenzione di
piccole aree verdi, come erba tagliata, piccoli rami, trucioli e
cenere di legna.
I RIFIUTI ORGANICI
Cosa buttare nel bidone dell’organico
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IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO
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Il compostaggio domestico rappresenta la soluzione più
ecologica e più economica per gestire i
rifiuti organici. Infatti
permette di evitare
gli impatti ambientali del trasporto e del
trattamento dei rifiuti. Inoltre consente di
produrre un ottimo terriccio per il giardinaggio o l’orto.
Uno studio della Regione Lombardia ha mostrato che grazie al compostaggio domestico, per ogni tonnellata di rifiuto trattato, si evita
una emissione in atmosfera di 20 Kg di CO2 e si ottiene un risparmio
energetico di 298 kWh. A volte i Comuni o le aziende che gestiscono la
raccolta dei rifiuti forniscono gratuitamente ai cittadini le compostiere. Altre volte applicano degli sconti sulla tariffa dei rifiuti alle famiglie
che fanno il compost in casa. A pagina 19 trovi le informazioni relative
al tuo comune. La condizione migliore per il compostaggio domestico
è la disponibilità di un giardino o anche di una piccola aiuola. Ma si
può attuare anche su un balcone, o addirittura in casa. Si possono
utilizzare le compostiere che si trovano in commercio, oppure si possono auto-costruire. Volendo, si può anche fare in una semplice buca
scavata nel terreno.
Sul sito della campagna
(www.compostiamocibene.it),
nella sezione documenti, troverai
informazioni, consigli, suggerimenti,
sia su come realizzare un composter
che su come produrre il compost.
Qui intanto ti forniamo
alcune informazioni basilari.
Famiglia media di 3 persone:
 produzione rifiuti: circa 1.500 kg/anno, di cui 525 kg organici
(pari al 35%);
 circa il 70% si allontana sotto forma di C02 E H20;
 rimangono circa 160 kg di compost in un anno
 peso specifico compost circa 0,3 kg/litro;
 ogni 10 mesi si preleva il prodotto finale;
 un composter da 300 litri è più che sufficiente
Dove mettere il composter
Il composter dovrebbe essere posizionato in un luogo ombreggiato d’estate e esposto al sole in inverno. L’ideale potrebbe essere un sito sotto
la chioma di un albero a foglie caduche.
Cosa mettere nel compost
In generale, per la scelta dei materiali
che possiamo mettere nel composter, si
può fare riferimento a quanto già detto
per la raccolta differenziata (vedi tabella
pag.11), facendo attenzione ad alcuni materiali che è meglio compostare con cautela. Le piume di uccelli vanno inserite in
piccole quantità, possibilmente sminuzzate e ben distribuite. Lo stesso
vale per il pesce, le ossa e la carne. Se si hanno a disposizione, è utile
inserire cenere di legna e terriccio esausto di vecchi vasi. E anche segatura, trucioli e foglie secche, soprattutto se il compost tende ad essere
troppo umido. In generale, più il materiale è sminuzzato, più veloce sarà
il processo di degradazione e agevoli i rivoltamenti e le movimentazioni.
IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO
Come dimensionare il composter:
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IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO
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Le regole d’oro
Per attivare il processo di compostaggio è necessaria la presenza dei microrganismi. Per
favorirli la massa non dovrebbe
essere né troppo secca né troppo umida, quindi è bene miscelare materiali più e meno ricchi
di umidità. Un’indicazione di massima è mescolare due parti di avanzi
“verdi” con una parte di avanzi “marroni”.
In caso di necessità può essere opportuno annaffiare il composto se
tende ad asciugarsi o aggiungere materiale secco se è troppo bagnato.
Un metodo empirico per verificare se la miscela ha il giusto grado di
umidità è “la prova del pugno”, che consiste nello strizzare con la mano
un po’ di compost:
 se qualche goccia scende tra le dita e il materiale non si disperde il
compost ha una buona umidità;
 se l’acqua cola come se schiacciaste una spugna, è troppo bagnato;
 se non cola nulla e il mucchietto si disfa, è troppo secco.
È importante anche rivoltare e movimentare il materiale di tanto in tanto, per favorire la circolazione di ossigeno, in ogni caso non va mai compresso. In questo modo si previene anche la formazione di cattivi odori.
Problemi e soluzioni
Topi, ratti e larve di insetti
Topolini di campagna, ratti e larve di ditteri (mosche, moscerini...) sono ospiti davvero indesiderati per il compost, anche se
soltanto per motivi igienici. La loro presenza può verificarsi solo
nel caso siano stati inseriti residui di carne, pasta e cibi preparati, scelta che ci sentiamo di sconsigliare, o di adottare con la
massima attenzione.
Formazione di cattivi odori
I cattivi odori si producono conseguentemente ad una cattiva aerazione della massa, spesso dovuta ad un suo compattamento, ad una proporzione eccessiva di erba o rifiuti di
cucina, al ristagno di acqua sul fondo.
È pertanto sufficiente rivoltare immediatamente il compost,
favorendone l’aerazione, aggiungere eventualmente un materiale strutturante come la legna triturata e cospargere con
bentonite per eliminare i cattivi odori.
Seguendo queste poche indicazioni, si assisterà progressivamente a
questi fenomeni:
1. sviluppo, sulla superficie dei materiali, di colonie di muffe
2. riscaldamento progressivo della massa messa a compostare, fino
a raggiungere 50-60°C al suo interno
3. disgregazione dei materiali, con una riduzione del volume iniziale
(oltre al 50%)
4. progressiva sparizione dei colori originali e generale imbrunimento di tutti i componenti
IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO
Moscerini
La frutta in decomposizione attrae i cosiddetti “moscerini
della frutta” che sono assolutamente innocui sia per chi prepara il compost, sia per le piante che saranno successivamente coltivate con il compost. Per ridurre la loro presenza
bisogna coprire bene gli scarti con qualche centimetro di
terra o di foglie ed erba secca.
5. raffreddamento e stabilizzazione del compost che si è formato
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IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO
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Tempi e impieghi
I tempi per la formazione del compost possono variare in funzione delle condizioni climatiche esterne, dei materiali impiegati e del
mantenimento di un giusto livello di umidità e ossigenazione. In generale, in estate il processo è più rapido, e più lento in inverno. In
base al grado di maturazione il compost può avere impieghi diversi,
come indicato in tabella.
Tipologia
Tempo di
maturazione
Aspetto
Impieghi
Compost
fresco
Fino a
4 mesi
Materiale non ancora
omogeneo, elementi
in via di degradazione, parti non ancora
stabilizzate
Non utilizzare a contatto
con le piante e le radici,
non usare in presemina.
Può essere interrato in
modo da completare il
processo di compostaggio
Compost
giovane
Fino a
10 mesi
Abbastanza omogeneo,
elementi
degradati e in via di
stabilizzazione
Utilizzabile in presemina,
per vasi miscelato con
altrettanto terreno. Non
usare a diretto contatto
con il sole.
Compost
maturo
Oltre i
10 mesi
Materiale omogeneo, elementi degradati e stabilizzati
Adatto a tutti gli usi, anche puro e in pieno sole
Seguendo le indicazioni presenti in tabella in base al tipo di compost,
questo potrà essere utilizzato come terriccio per le piante in vaso e
fioriere, oppure sparso sul terreno in cui si intendono piantare ortaggi. Potrà essere mescolato alla terra di riempimento delle buche di
piantagione di alberi da frutta o viti. Oppure potrà essere usato per
la pacciamatura attorno alle piante.
Sul sito
www.compostiamocibene.it
troverai una intera sezione
dedicata agli impieghi del compost
Nel Comune di Isola del Piano i rifiu organici sono raccol a domicilio
due volte a semana per le utenze domesche e quaro volte a
semana per le utenze non domesche (servizi commerciali ecc.).
I condomini con più di oo utenze possono chiedere un bidone condominiale con chiave.
Le utenze domesche dotate di terreno e giardino
possono richiedere ad ASET la composera
per il compostaggio domesco.
Sfalci e potature
Gli scar di manutenzione del verde vanno conferi negli apposi
cassone di colore verde. Per usufruire del servizio è necessario
ulizzare la chiave che permee di aprire il coperchio del cassoneo. Il
materiale va conferito sfuso, senza l’ulizzo di sacche. Possono essere conferi sfalci
d’erba, foglie, potature e ramaglie di piccola pezzatura provenien da avità di giardinaggio domesco. Le potature di grandi dimensioni, i rami di diametro superiore ai 3-4 cm
vanno invece conferi tramite il servizio di raccolta ingombran, che sono raccol da ASET
direamente al domicilio dei clien (al livello stradale), previo appuntamento telefonico
con l’Ufficio Clien di Igiene Ambientale dell’ASET (0721-802518).
Sul sito della campagna puoi visitare
la pagina dedicata al comune di Isola del Piano
www.compostiamocibene.it/isola-del-piano
con tue le informazioni uli
per una correa gesone dei rifiu.
Recapiti utili
Comune
P.za Umberto, I
Tel. 0721/720127-8
Fax 0721/720972
[email protected]
ASET
Via Enrico Maei, 17
61032 Fano (PU)
Tel. 0721 83391
[email protected]
Si ricorda che è vietato l’abbandono di rifiu, anche in prossimità dei cassone.
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Si ringraziano per la collaborazione e per l'entusiasmo gli alunni,
gli insegnanti e il direttore della Scuola Primaria di
Isola del Piano dell'Istituto comprensivo "A. Bucci"
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