II proposta di itinerario: Giano dell’Umbria e i Monti Martani (Abbazia di San Felice)
Fonte: immagine tratta dal testo “Guida turistico-culturale ai monasteri dell’Umbria” – Pubblicazione realizzata nell’ambito
dell’Interreg III C Mo.No.Pi.
III proposta di itinerario: San Cassiano, San Pellegrino, Taizzano, Visciano, Schifanoia
Fonte: immagine tratta dal testo “Guida turistico-culturale ai monasteri dell’Umbria” – Pubblicazione realizzata nell’ambito
dell’Interreg III C Mo.No.Pi.
40
Ancora più recenti le produzioni di itinerari, che vedono sempre il coinvolgimento della Regione Umbria in collaborazione con la Regione Lazio e l’APT di Rieti, nell’ambito del Progetto Interregionale “Itinerari di Fede”, focalizzate, anche in questo caso, sulla valorizzazione di
quei luoghi di culto dove sono tuttora visibili “le tracce del messaggio spirituale e culturale di
San Benedetto e San Francesco, nonché dei loro successori”30.
Gli itinerari promossi sono due:
a)
il “Cammino di San Francesco”: con percorso che si diparte da Assisi fino a Roma e
transito attraverso dieci tappe, nasce con l’obiettivo di riportare a nuovo la tendenza
dell’uomo al cammino come modalità di visita di un territorio, allo stesso modo dei
pellegrini di tutti i tempi. Il percorso, tuttavia, si presta ad essere fruito anche a cavallo
o in mountain bike e presenta valenze suggestive sotto il profilo naturalistico oltre che
spirituale. Tra le novità più importanti, si segnala la creazione, da parte dell’APT di Rieti,
di una rete “Wireless Network”, con collegamento veloce dai quattro santuari francescani, che consente di navigare gratuitamente ad alta velocità con un portatile, senza fili.
L’inserimento dell’Umbria in questo itinerario, originariamente promosso dall’APT di
Rieti all’interno dei confini della sola regione Lazio, lo rende paragonabile al Cammino
di Santiago di Compostela e sono evidenti anche i suoi punti di connessione con la Via
Francigena nella sua versione “orientale”;
b)
la “Via Benedicti”: coinvolge, come il citato Cammino di San Francesco, l’Umbria assieme al Lazio. Partendo dalla “Regula” di San Benedetto, il percorso si struttura tra dieci
monasteri, guidando il visitatore in quei luoghi che furono tappe della vita spirituale di
San Benedetto e dei suoi successori. Come visto per il “Cammino di San Francesco”,
viene fornita una legenda relativa al percorso in base alla quale si specifica che esso può
essere fruito in moto, come in macchina.
30
La citazione è tratta dal sito internet www.camminidifede.it
41
La brochure promozionale dei “Cammini di fede” si chiude sottolineando come il valore dei
due itinerari non sia esclusivamente legato al fascino dei luoghi di culto; infatti, l’offerta che si
presenta in questi territori è connessa anche a “natura”, “borghi”, “sapori” ed “eccellenza olearia”. Estremamente utile per il visitatore, che intende percorrere queste aree, la brochure informativa, la quale, oltre alla rappresentazione su cartografia dei due itinerari31, fornisce una
descrizione delle emergenze (chiese, abbazie, monasteri, certose, ecc.) poste lungo
l’itinerario, specificandone per ciascuna:
-
“Da vedere”: breve sezione nella quale vengono indicati alcuni particolari di interesse per
il turista/amante dell’arte;
-
“Ordine” cui appartengono i fondatori della singola emergenza inserita nel circuito;
-
“Prodotti” venduti: si tratta per lo più di prodotti erboristici (liquori, creme, unguenti,
ecc) smerciati all’interno o in prossimità delle emergenze segnalate;
-
“Visite”: informa il visitatore in merito ai giorni e agli orari di accesso alle strutture segnalate nonché ai riferimenti telefonici e all’indirizzo mail cui rivolgersi per fissare eventuali
giorni di “accesso” o semplicemente chiedere informazioni di qualsiasi genere.
Le sezioni citate, corredate da relative foto, sono disponibili in lingua inglese oltre che, ovviamente, in lingua italiana.
La Regione Umbria e il Sacro Convento di Assisi stanno, inoltre, realizzando un progetto,
“Assisi come Santiago de Compostela”, che si propone di individuare un’ipotesi di percorso
rivolto al pellegrinaggio religioso, all’insegna della riscoperta del messaggio, dei luoghi e dei
sentieri di San Francesco. Esso dovrebbe nascere dall’incontro di due itinerari, con comune
punto di arrivo ad Assisi. Il primo con partenza dalla Verna, il secondo, per chi proviene da
Sud, con partenza da Greccio. I cammini (con tappe di 20-25 chilometri al giorno) saranno
percorribili in una settimana.
31
Da precisare che all’interno di tale cartografia sono segnalati anche i siti rientranti tra le “Città dell’Olio”, i
“Borghi più belli d’Italia” e le “Bandiere Arancioni”.
42
Tali percorsi sono stati elaborati in modo da incontrare i più suggestivi sentieri naturalistici
regionali, e quelli delle regioni confinanti, come l’antica strada franchigena”.
1.2 Agenzia di Promozione Turistica
L’APT produce, al momento, la Guida “Itinerari alla scoperta dell’Umbria 2007”, nella quale
gli itinerari presentati non sono impostati su specifici tematismi bensì sugli ambiti territoriali
individuati con riferimento alla posizione rispetto al capoluogo di regione (“A Sud-Est di Perugia”, “A Est di Perugia”, e così via).
Diversamente la Guida Generale “Alla scoperta dell’Umbria”, del 2007, nella quale l’Umbria
viene presentata come terra dalle diverse sfaccettature: tra “i sette motivi per cui vale la pena
di visitare l’Umbria” c’è anche il profondo spirito religioso che ancora oggi si respira. La sezione “Umbria mistica. Peregrinando tra i luoghi della fede”, in realtà, non propone un vero e
proprio itinerario bensì alcuni fatti storici di fede cui segue l’informazione sia sui luoghi che
sulle valenze riconducibili a tali fatti o, più in generale, di carattere religioso (chiese, abbazie,
ecc.). Inoltre, dalla collaborazione tra APT, Regione Umbria e Unione Europea è nata anche
la pubblicazione “Umbria Segreta. Santuari terapeutici” che, pur non illustrando proposte di itinerario, di fatto si traduce nella indicazione di una serie di località umbre che ospitano quei
“luoghi sacrali a cui le persone si rivolgevano per il bisogno di cure, ma anche luoghi culturali
che hanno bisogno delle cure degli uomini”32. I siti segnalati, complessivamente diciannove,
vengono descritti quanto a storia e caratteristiche artistico-architettoniche; inoltre, vengono
raccontate le pratiche terapeutiche realizzate nel luogo nonché quelle propiziatorie completate dal “calendario” degli eventi devozionali, dalla indicazione dei testi e delle riviste con approfondimenti sul sito, e da informazioni sul “come raggiungerci”.
1.3 Servizi Turistici Associati Territoriali
La gran parte dei dodici Servizi Turistici Associati territoriali possiede produzioni cartacee o
di altra natura (itinerari segnalati sul web) rivolte al turismo religioso, molte delle quali sono
tuttavia riconducili alle produzioni effettuate, a livello centrale, in occasione del Giubileo del
2000. Di seguito si citano le situazioni riscontrate facendo seguito a contatti telefonici con i
singoli Servizi nonché a ricerche in loco.
Il Servizio Turistico Associato dell’Amerino valorizza, sul sito internet regionale del turismo, “I
32
Citazione dalla pubblicazione “Umbria Segreta. Santuari terapeutici”, realizzato inoltre con la collaborazione
del CEDRAV.
43
Luoghi francescani dell’Amerino – San Francesco e le vie della spiritualità medievale”, che tra ispirazione dai pellegrinaggi condotti dal Santo in questi territori. Principale oggetto di valorizzazione sono il convento di San Francesco, a Lugnano in Teverina, la raffigurazione del “miracolo delle rondini” nel Castello di Alviano e la Grotta di Guardea con la adiacente chiesa di
Santa Illuminata, tutti luoghi che conservano memoria del passaggio di san Francesco.
All’indicazione dei luoghi di visita collegati alla figura del Santo si aggiungono anche le segnalazioni di testimonianze di particolare valore storico, artistico e così via anche se non necessariamente collegate al tematismo religioso.
Il Servizio Turistico Associato di Assisi possiede depliant informativi rivolti al turismo religioso:
1) “Itinerari francescani”: si tratta di cinque itinerari, tracciati anche su cartina dell’Umbria,
che ripropongono gli omonimi itinerari tematici del Giubileo, con diverse modifiche rispetto alla versione originale. Così come ovvio e come previsto nella versione originaria,
tutti gli itinerari in questione convergono su Assisi, che rappresenta sempre l’ultima tappa dei percorsi; le descrizioni sono brevi, concentrate sui “passaggi” di San Francesco e,
ovviamente, sulle chiese e quant’altro si erge a testimonianza di tali passaggi;
Fonte: “Itinerari Francescani”, Guida del Comune di Assisi, Servizio Turistico Associato
44
2) “Assisi al tempo di frate Francesco – Guida ai monumenti romanici della città e del suo
territorio”. Il titolo di questa piccola guida sembra offrire soluzioni di itinerario rivolte al
turismo religioso ma così non è: infatti, addentrandosi nel contenuto dell’opuscolo emerge come San Francesco funga da “scusante” per illustrare i monumenti romanici presenti nel territorio di Assisi e in quelli limitrofi facenti parte del Servizio Turistico Territoriale Associato.
Il Servizio Turistico Associato del Ternano propone tre itinerari francescani, “poco conosciuti”33, per complessivi sessantanove chilometri: il primo, da Spoleto a Collescipoli; il secondo
da Collescipoli a Stroncone; il terzo da Stroncone al Santuario di Greccio. Tendenzialmente,
trattasi di itinerari estrapolati da quanto prodotto per il Giubileo rispetto ai quali viene isolata
la specifica parte relativa al Ternano. Si fa presente che esiste in merito un testo, “Di qui passò San Francesco”34, che presenta l’itinerario (o gli itinerari fruibili a spezzoni) dedicato al Santo, corredato di cartine, sentieri e persino una descrizione del percorso dedicata a chi vuole
percorrere l’itinerario in bicicletta.
Il Servizio Turistico dell’Alta Valle del Tevere propone “Un viaggio all’interno della spiritualità”
attraverso la visita ai conventi e ai monasteri di clausura presenti nel territorio di Città di Castello. “La visita ai monasteri, anche se limitata ai soli luoghi permessi, può diventare pellegrinaggio attraverso un mondo che trasmette a ciascuno quel messaggio di speranza, cardine
del turismo religioso, anche quando all’interesse per le cose dello spirito, si unisce quello per
le testimonianze della civiltà artistica che ha lasciato in ogni convento e monasteri dei capolavori nascosti”35. Di fatto, non viene segnalato un vero e proprio percorso, soprattutto sono
omesse tutte quelle informazioni di agevolazione alla fruizione della/e visita/e.36
Il Servizio Turistico Associato Valle Umbra ha prodotto una guida territoriale al cui interno è
inserita una specifica sezione “Itinerari francescani” (presente anche nella sezione dedicata ai
Comprensori regionali all’interno del sito istituzionale della Regione): anche in questo caso,
l’approccio descrittivo non è quello tipico dell’itinerario tanto più che non è presente nulla a
livello grafico in merito a soste e modalità di collegamento. Ciononostante, viene indicata una
33
Così come citato nel sito www.paesaggi.umbria2000.it
“Di qui passò San Francesco. 350 chilometri a piedi tra La Verna, Gubbio, Assisi... fino a Rieti”, di Angela Maria
Seracchioli, Editrice Berti - i libri di Terre di Mezzo, anno 2004.
35
Citazione proveniente sito ufficiale dei Servizi Turistici Associati regionali, www.paesaggi.umbria2000.it
36
Soprattutto in relazione alla natura degli oggetti di visita, in relazione ai quali si sarebbe potuto identificare
giornate e orari di accesso nonché eventuali recapiti telefonici per questo ed altro tipo di informazioni connesse.
34
45
sorta di ordine delle località toccate dal percorso (sei complessivamente: Foligno, Bevagna,
Montefalco, Nocera Umbra, Spello, Trevi e Bovara) all’interno delle quali le valenze valorizzate sono prevalentemente di carattere religioso. Sempre nella descrizione delle aree toccate
dal percorso, si citano anche quegli eventi storici collegati alla fede ma anche alle origini e ai
trascorsi delle valenze posizionate lungo il tragitto.
1.4 Province di Perugia e Terni
Le Province di Perugia e Terni posseggono anch’esse specifiche produzioni legate al turismo
religioso, come appreso dai rispettivi siti internet.
La Provincia di Perugia propone attualmente diverse tipologie di offerta connesse al filone religioso:
-
“pubblicazioni” finalizzate a promuovere la conoscenza del patrimonio storico, culturale,
architettonico diffuso sul territorio anche con l’obiettivo di renderle attrattive sotto un
profilo turistico. In particolare, si cita la recente pubblicazione “Nel silenzio delle abbazie”
che traccia due percorsi di visita aventi ad oggetto, appunto, il patrimonio abbaziale umbro. Le direttrici interessate si snodano lungo i due assi, occidentale ed orientale, del territorio provinciale: il primo con partenza da San Salvatore di Monte Corona (Umbertide) fino a San Felice (Giano); il secondo porta da Vallingegno (Gubbio) a Sant’Eutizio
(Preci);
-
“cicli di visita” a risorse ed attrattive di diversa natura, tra cui “Storie di chiostri” che costituisce l’offerta coerente con i prodotti incentrati sulla spiritualità cui ci stiamo riferendo.
Si tratta di programmi di visita, come accennato, alle più significative abbazie benedettine
presenti sul territorio provinciale durante i quali il visitatore può beneficiare del supporto
di guide professioniste e di “momenti musicali e teatrali ispirati ad aspetti della vita monastica”37. Questa iniziativa mira ad essere replicata allo scopo di qualificarsi come evento ricorrente ed in quanto tale potrebbe porsi anche come declinazione degli itinerari
religiosi attualmente presenti sul mercato umbro;
-
“itinerari turistici tradizionali”: a tale proposito, si segnala la presenza di un “Sentiero Francescano della Pace”, il cui percorso si snoda tra Assisi e Gubbio, “da tutti riconosciuto
come emblematicamente francescano”. Tale itinerario, la cui percorrenza può essere effettuata a piedi come a cavallo o in bicicletta purché, si badi bene, sia escluso l’uso di
qualsiasi mezzo a motore, si propone come alternativa alla fruizione della viabilità ordinaria e delle aree compromesse in genere; nel rispetto e nella salvaguardia del paesaggio
37
Citazione proveniente dal sito ufficiale della Provincia di Perugia, www.provincia.perugia.it.
46
e delle zone circostanti. Il Sentiero viene presentato come occasione “per un’esperienza
di preghiera, di meditazione, di riflessione e di scoperta di sé, proponendosi come un
gioioso momento di contatto con la natura, d’incontro tra persone di culture, razze e religioni diverse, e come elemento di riflessione sul valore della pace come perdono,
comprensione, tolleranza e giustizia, e sui tempi e sui modi di realizzazione di tutto questo”. Il Sentiero si struttura attraverso sette tappe, rispetto alle quali vengono indicate
tempi di percorrenza a piedi nonché modalità di percorrenza alternative con l’utilizzo dei
mezzi pubblici (dato in contrasto con quanto indicato in precedenza in merito alla non
percorribilità del percorso con mezzi a motore). A questo genere di informazioni se ne
aggiungono altre relative ai musei (con gli orari di visita), e il calendario degli eventi presenti ad Assisi, Valfabbrica e Gubbio, i tre comuni interessati dal Sentiero. Alle sette tappe è dedicato un approfondimento (sezione “mappa”), dove tuttavia, pur soffermandosi
in maniera puntuale sui racconti della vita di San Francesco collegati alla tappa in oggetto,
non è reperibile alcuna informazione pratica sul tratto “fisico” da percorrere, sui punti di
sosta e quant’altro. Sono invece disponibili informazioni particolareggiate su aspetti ed
emergenze storico-architettoniche presenti nelle varie tappe, nonché sulla geologia e la
geomorfologia del territorio stesso. Ferma restando la proposizione del Sentiero così
come strutturato, nel sito web è presente anche l’indicazione di altre mete (esterne al
Sentiero) presso le quali si possono ammirare “vecchi insediamenti, ville, chiese non più
officiate in cui ferve una sempre gradevole attività, anche ricettiva, garantita dalla Provincia di Perugia per mezzo di opportuni restauri”. La visita a questi luoghi viene presentata
come prosieguo del cammino di chi intende arrivare più in fondo alla ricerca della sacralità: infatti, “la profonda energia di un uomo che attraversa le fasi più delicate della sua
"conversione" oltrepassa i confini stessi del cammino materialmente inteso e si espande,
nelle forme più varie, verso altri luoghi, altra natura, altri monumenti, altri itinerari”.
Mappa del “Sentiero francescano della pace”38
1° tratto La Strada dell’"Esodo"
Torre di Zampa
2° tratto Pieve S.Nicolò
Il Pioppo
38
Tratto dal sito internet: http://sentierofrancescano.provincia.perugia.it.
47
3° tratto Valfabbrica
4° tratto Castello di Coccorano
5° tratto Castello di Biscina
Chiesa di Caprignone
Eremo di S.Pietro in Vigneto
6° tratto Abbazia e Castello di Vallingegno
In vista della Città Ospitale
7° tratto Fondaco degli Spadalonga
Chiesa di S.Maria della Vittoria
Gubbio, Chiesa e convento di S.Francesco
La Provincia di Terni promuove i “Luoghi francescani” che vengono individuati principalmente
in tre aree del territorio provinciale:
1) Ternano: in questo ambito territoriale le testimonianze legate a San Francesco sono riconducibili a chiese e monasteri, nonché alla celebre Grotta di San Francesco. Non si
tratta di un vero e proprio percorso, anche se il tracciato ideale, così come ideato, si collega poi al sentiero francescano che termina nel Santuario di Greccio a Rieti. I comuni interessati dai “Luoghi francescani” nel Ternano sono Terni, San Gemini e Stroncone.
2) Amerino: riprende integralmente il percorso promosso dal Servizio Turistico Territoriale
di competenza (vd. sopra).
3) Orvietano: le località toccate dai “Luoghi francescani” sono sostanzialmente Baschi, con il
“conventino” (la cui storia è legata sia a San Francesco che a San Jacopone da Todi), la
Grotta, l’Elce, la Fonte e lo Scoglio sul Tevere; e Montegabbione con il convento della
Scarzuola.
48
1.5 Comuni
L’analisi degli itinerari relativi ai Comuni dell’Umbria è stata condotta facendo ricorso ai siti
internet istituzionali, allo scopo di individuare la presenza di sezioni/aree specificamente dedicate agli itinerari, compresi quelli a caratterizzazione religiosa. Tutti i novantadue comuni
dell’Umbria hanno costituito oggetto di ricerca con l’eccezione di quei casi, pochi in verità, di
quei comuni il cui sito internet al momento non è stato approntato o è in fase di allestimento.
Esiguo risulta essere il numero di proposte di itinerari religiosi rintracciabili in questi siti: ci si
limita, di solito, alla segnalazione dei tematismi prevalenti (francescanesimo o altro) senza alcuna indicazione in merito al percorso da compiere (anche perché le descrizioni tendono a
limitarsi al territorio di competenza del singolo Comune) o, in alcuni casi, con la previsione di
percorsi, così come di seguito si approfondirà, basati su alcune architetture di carattere religioso, piuttosto che su luoghi di fede intesi in senso proprio.
Nello specifico, sono stati rintracciati itinerari, indicati come “religiosi”, dai rispettivi Comuni,
così come di seguito indicato:
Amelia. Gli itinerari religiosi presentati sono tre:
a) il Cammino della Luce, “Itinerario della via Romea del Corridoio Bizantino e della Via Amerina”. Si tratta di una parte del ben più vasto itinerario che si snoda da Aquileia a Roma, rispetto al quale si sta cercando di organizzare il tratto che congiunge Perugia a Roma, transitando, appunto, per Amelia. Altre indicazioni non sono fornite;
“Itinerario della via Romea del Corridoio Bizantino e della Via Amerina”
Fonte: www.camminodellaluce.it
49
b) “Itinerario Mariano”: il culto mariano rappresenta da sempre un importante punto di riferimento per la comunità di fedeli di Amelia, a tal punto che nella città sono numerose le Chiese, le immagini e le edicole consacrate al Suo culto. Pertanto, l’itinerario si presenta come un
percorso tra chiese e santuari dei quali si fornisce una breve descrizione, dalle origini alle successive evoluzioni storiche;
c) “Itinerario francescano” rispetto al quale non sono fornite indicazioni.
Assisi. Il sito web del Comune prevede un link al sito istituzionale della “Strada Mattonata di
Assisi”. Essa “costituisce storicamente il percorso primario degli itinerari francescani”39 in
quanto connette la Basilica di Santa Maria degli Angeli con quella di San Francesco ad Assisi, i
due luoghi massimi di devozione nel territorio di Assisi. Attualmente, il percorso è stato
completamente recuperato e, pertanto, costituisce un unico itinerario di pellegrinaggio.
Cerreto di Spoleto. Rappresenta lo snodo di molteplici itinerari storici dei quali sono state
tracciate quattro proposte, tutte con avvio dalla località di Borgo Cerreto: la “via della Cura”,
la “via dei Flavi”, la “via del Contado” e la “via della Fede”. Quest’ultimo itinerario, a caratterizzazione religiosa, si conclude presso il Santuario della Madonna della Stella, meta di pellegrinaggi devozionali40.
Gubbio. All’interno della sezione “itinerari tematici” è presente un unico esempio di itinerario
religioso: l’itinerario francescano. Si tratta di un semplice elenco delle valenze ritenute meritevoli di visita, senza tuttavia aggiunte di sorta né in merito al percorso da seguire né descrittive
dei contenuti di tali valenze (Chiesa di San Francesco, Raccolta d’arte di San Francesco, Chiesa di San Francesco della Pace, Chiesa della Vittorina, Monastero di S. Verecondo a Vallingegno, Chiesa di S. Maria Assunta a Caprignone).
Narni. Sono segnalati tre itinerari: francescano, mariano e benedettino. Ruotano principalmente intorno ad architetture riferite a questi filoni, salvo l’itinerario francescano nel quale
sono evidenti anche luoghi e località cui sono associati momenti della vita del Santo.
39
Citazione tratta dal sito internet www.assisimattonata.com.
Percorso: Borgo Cerreto – Chiesa di S. Lorenzo (sec. XIII) – Insediamento Francescano; Ponte – Chiesa di
S. Maria (sec. XII) – Pieve Romanica; Ponte – Chiesa di S. Martino (sec. XVI) – Edicola devozionale; Ponte –
Chiesa di S. Giuliano (sec. XII) – Chiesa romanica campestre; Rocchetta – Chiesa di S. Nicola (sec. XII) – Cappella cimiteriale; Rocchetta – Chiesa di S. Giacomo (sec. XIII) – Chiesa parrocchiale; Rocchetta – Chiesa della
Madonna del Verde (sec. XVI) – Edicola devozionale; Madonna della Stella – Chiesa di S. Croce (sec. XIV) –
Eremo rupestre.
40
50
Sant’Anatolia di Narco. Si tratta di un itinerario qualificato esclusivamente dalla segnalazione
di Chiese ubicate immediatamente nel centro del paese o in località limitrofe all’interno di
ben più celebri castelli (Caso, Gavelli, Grotti). L’itinerario si sostanzia nell’elenco di tali Chiese
con una breve descrizione della storia e dei contenuti;
Terni. A differenza di quanto riscontrato per altre realtà comunali, gli itinerari presenti nel sito
di questo comune si estendono al di là dei confini urbani fino a comprendere realtà che fanno parte del più ampio comprensorio del ternano. Pertanto, come è naturale attendersi, si fi51
nisce per ritrovare quegli stessi itinerari promossi dal relativo Servizio Turistico Associato, anche se oltre al francescanesimo qui sono citati anche i luoghi legati alla figura di San Benedetto. Relativamente a quest’ultimo, l’area di interesse è quella della Valnerina, dove San Benedetto iniziò a raccogliere i primi frutti delle sue predicazioni; successivamente, ci si sposta verso le abbazie di Sant’Eutizio e San Felice di Narco, oggetto della gran parte degli itinerari fino
a questo momento analizzati, nonché verso Narni (Monastero di San Cassiano) e Stroncone
(Abbazia di San Benedetto in Fundis). Quanto al francescanesimo, i luoghi legati al Santo si
dipartono dalla Chiesa di San Francesco a Terni, proseguendo per una serie di templi (San
Salvatore e San Pietro), sempre in Terni, per poi arrivare nel comune di Stroncone da cui,
cambiando totalmente direzione arrivare al Sacro Speco di Narni prima e a Calvi dopo (presepio artistico del XIV secolo).
Valfabbrica. In realtà, non si rinviene una vera e propria descrizione dell’itinerario, in quanto ci
si limita ad evocare Valfabbrica come luogo di sosta di San Francesco, lungo il transito che lo
condusse da Assisi verso Gubbio, causa l’ingrossamento del Chiascio dovuto al disgelo primaverile.
Nell’ambito degli itinerari rintracciabili nei diversi siti predisposti da organizzazioni di natura
pubblica va collocato anche Italia.it, portale del Ministero per le Riforme e le Innovazioni nella
Pubblica Amministrazione. Il sito www.Italia.it prevede una sezione riservata agli itinerari (naturalistici, artistici e architettonici, enogastronomici e religiosi). Tre gli itinerari religiosi che
coinvolgono l’Umbria:
a)
“Assisi, Gubbio e Todi”, relativamente al quale si precisa sia la lunghezza in chilometri
che le modalità e il tempo di percorrenza; a tale proposito, esso risulta fruibile in auto e
sembra pensato in risposta alle esigenze di un visitatore weekendista;
b) “La Via Romea: il Cammino di nord – est”, del quale non sono evidenziate le tappe e
che attraversa diverse regioni oltre l’Umbria. Tale percorso, inoltre, viene suddiviso in
due grandi filoni tematici corrispondenti a specifiche aree territoriali: “Un grande crocevia
di popoli” e “Itinerari religiosi e luoghi dello spirito”. Quanto all’Umbria, inserita in questo
secondo filone, le località coinvolte sono descritte come appartenenti a loro volta sia ad
un circuito storico-artistico (Foligno, Todi, Spoleto e Terni), sia a quella porzione di territorio che si caratterizza per la capacità di attrarre la fede e la devozione dei cristiani
(“Assisi e i luoghi francescani”);
c)
“Sulla via Francigena, da Viterbo ad Acquapendente”. È la versione moderna del pellegrinaggio medievale che da Canterbury portava a Roma, percorso all’inverso con partenza
da Viterbo. L’Umbria è presente con il territorio del comune di Orvieto, “valido esempio
52
di come l’opera dell’uomo sia riuscita ad integrarsi con la natura”41. La modalità di percorrenza suggerita, per un percorso complessivo di circa 100 km, è “a piedi, come moderni pellegrini”42.
2. Altri soggetti operanti nella promozione territoriale
2.1 Guida Rossa del Touring Club Italiano
All’interno della Guida dedicata all’Umbria non sono segnalati itinerari di alcun genere.
Si fa presente, tuttavia, che tra “Le ragioni di una visita” il territorio umbro è presente come
luogo di “pace”, con un’iniziativa, “la Marcia della Pace”, in cui culmina tutta la spiritualità che
dall’Umbria si muove verso il resto del mondo.
2.2 Guida di “Dove” dedicata all’Umbria
La Guida Umbria, edita da “Le Guide di Dove” e distribuita in abbinamento al Corriere della
Sera e alla stessa rivista “Dove”, realizzata in collaborazione con la Regione Umbria e con il
contributo delle Province di Perugia e Terni e delle relative Camere di Commercio, distribuita nel 2007, offre diverse declinazioni di itinerario (d’arte, enogastronomici, natura e divertimento) tra le quali non è previsto nulla con riferimento al turismo religioso.
2.3 Portali e siti internet di privati che a fini promozionali e/o commerciali inseriscono proposte di circuito/itinerario in ambito umbro
L’offerta di itinerari rivolti al turismo religioso presente su siti internet gestiti da privati non si
discosta particolarmente, quanto ai tematismi e ai territori, da quella promossa dagli enti appena visti.
41
42
Citazione tratta dal sito internet www.italia.it.
Citazione tratta dal sito internet www.italia.it.
53
www.Umbriaearte.it
All’interno di questo portale che si propone di divulgare e valorizzare l’Umbria in tutti i suoi aspetti,
arte e cultura soprattutto, sono segnalati gli “itinerari dei luoghi francescani in Umbria”. Trattasi, tuttavia, non tanto di itinerari quanto di una mappa dei
luoghi “segnati” dal passaggio del Santo.
Fonte: www.umbriaearte.it
www.assisionline.it/sentiero51.html
È un sito di promozione dell’offerta turistica assisana, nell’ambito del quale una sezione contiene informazioni in merito al Monte Subasio. In questo contesto, sono inseriti anche 14
sentieri segnalati, progettati dal Club Alpino Italiano, Sezione di Foligno, che collegano tutti i
centri abitati posti intorno al monte, nonché le numerose stazioni ferroviarie.
Questi sentieri sono stati rilevati al suolo dai soci volontari del CAI, con l’ausilio di apparecchi
ricevitori satellitari (GPS), e ciò fa sì che ne sia garantita la fruibilità. Inoltre, per ogni sentiero
è indicato il dislivello, i chilometri e il grado di difficoltà.
Il sentiero n. 51, oltre che per gli aspetti naturalistici, si caratterizza per il fatto di ripercorrere
il tragitto da Nocera Umbra ad Assisi, effettuato da San Francesco morente. Così come accennato e diversamente dalla gran parte degli itinerari censiti, vengono fornite importanti coordinate dell’itinerario quali: quota di partenza (469 m), quota di arrivo (635 m), lunghezza
del percorso (20 Km), tempo di percorrenza (7 h), grado di difficoltà (bassa).
54
www.argoweb.it
Anche questo è un portale di promo-valorizzazione del territorio umbro, al cui interno, tra gli
itinerari, viene segnalato anche un itinerario religioso interregionale con transito nei comuni
di Umbertide, Città di Castello, Citerna e Sansepolcro.
“Nelle vicinanze di Umbertide si segnalano l’Eremo e l’Abbazia di Montecorona fondata nel
1008 da S. Romualdo, mentre proseguendo in direzione di Trestina e Città di Castello si incontrano il Santuario e la Pieve di Canoscio e con una breve deviazione si raggiungono l'interessante Abbazia Benedettina di Petroia e a Morra un Oratorio con un ciclo di affreschi del
Signorelli. Giunti a Città di Castello si può visitare il Convento delle Cappuccine, il Convento
degli Zoccolanti, la Madonna del Belvedere e l’Eremo di Buon Riposo luogo di culto legato
alla figura di S. Francesco. Proseguendo verso Sansepolcro e Pieve S. Stefano si trovano
l’Eremo di Montecasale e quello della Verna legati ai fatti più salienti della vita del Santo umbro”43.
www.discoveritalia.it
Il portale turistico dell’Istituto Geografico DeAgostini propone un itinerario religioso in una
veste insolita. “Umbria, terra di santi e di guerrieri” si propone di integrare i luoghi della fede
43
Descrizione integrale dell’itinerario tratta da www.argoweb.it/tifernate/itinerari.it
55
con i luoghi che hanno dato i natali “ai più spregiudicati capitani di ventura del rinascimento”44. L’itinerario viene sviluppato lungo un lasso temporale di tre giorni, durante i quali si
provvede a fornire una descrizione dei luoghi di visita, distinguendo gli impegni tra mattina e
pomeriggio. Il sito, inoltre, offre informazioni su come arrivare al territorio; quanto alla mobilità si danno i riferimenti di alcune delle principali aziende della mobilità umbre. Informazioni
ulteriori sono fornite su: dove dormire e mangiare, i vini, le specialità e i prodotti tipici. I luoghi interessati dall’itinerario sono: Assisi, il Monte Subasio, Spello, Foligno, Bevagna e Montefalco. In realtà, non sempre risulta evidente il collegamento tra i luoghi e i testimoni della santità come della guerra.
www.lamiaumbria.it
È un portale turistico che promuove aziende del settore turistico ricettivo e, fra le diverse sezioni, presenta anche i seguenti “itinerari religiosi”:
-
Il Cuore dell’Umbria. L’itinerario, della lunghezza complessiva di 90 km, si snoda tra Assisi, Spello, Foligno, Trevi, Spoleto, Monteluco, Montefalco. La valenza religiosa
dell’itinerario è da farsi risalire più alla presenza di chiese ed altre architetture religiose inserite nel circuito che al collegamento dei territori con vere e proprie testimonianze di
fede.
-
Il Sentiero Francescano della Pace. Il percorso, che si sviluppa tra i comuni di Assisi, Valfabbrica e Gubbio, è ripreso integralmente dalla produzione della Provincia di Perugia,
già vista.
-
Il Cammino di Assisi. La descrizione dell’itinerario in realtà è presente all’interno del sito
internet www.camminodiassisi.it, a cui il sito rimanda. Il percorso, che parte fuori regione
(a Montepaolo Dovadola), termina in Assisi, città che “sarà elevata a punto di convergenza universale”. La peculiarità di questo percorso è quella di essere la risultanza del
collegamento tra i diversi pellegrinaggi tradizionali che già esistevano localmente45. Rispetto alla presentazione dell’itinerario, oltre alla sua rappresentazione grafica, sono presenti cenni storici sui comuni interessati dal percorso e sulle realtà oggetto di interesse
da visitare. La descrizione si sofferma più su aspetti di carattere storico, artistico e così
via, che su elementi connessi alla fede.
44
45
Citazione tratta da www.discoveritalia.it
Foto e citazione sono tratte dal sito web www.camminodiassisi.it.
56
Associazione Guide Turistiche dell’Umbria (www.assoguide.it)
L’Associazione Guide propone itinerari che, tuttavia, non transitano necessariamente tra più
comuni.
-
“Itinerario francescano – Assisi: visita agli Eremi con i pulmini”, con percorso tra gli Eremi
(di San Damiano e delle Carceri) e la Porziuncola di Santa Maria degli Angeli;
-
“Itinerario di Santa Rita”, concentrato sulla visita a Cascia e a Norcia, territorio che ha
dato i natali a San Benedetto.
www.medioevoinumbria.it
Il portale medioevoinumbria.it è specializzato nella promozione dell’Umbria in relazione a tutte le sue peculiarità: storia, arte, artigianato, mestieri, gastronomia, folklore. La promozione
avviene anche attraverso la promozione di itinerari, tra cui quelli religiosi segnalati sono perfettamente coincidenti, quanto a tematismi portanti, con i percorsi regionali del Giubileo
2000: Francescano - Benedettino – dell’Amore Misericordioso ed Eucaristico - della Santità
Femminile. Indicazioni più dettagliate sui percorsi sono individuabili, all’interno del sito, solo
con riguardo ai primi due itinerari citati:
-
Itinerario francescano: assimilabile alle molteplici versioni di itinerari francescani già viste
si caratterizza per una presentazione rivolta a mettere in luce i suoi aspetti naturalistici e
culturali oltre a quelli spirituali. “Un itinerario per tutti coloro che amano il trekking, l'escursionismo, la mountain bike e l'equitazione, per tutti coloro che sanno accontentarsi
57
di un alloggio in un rifugio montano o un agriturismo e di piccoli ristoranti e taverne dove poter ancora vivere un soggiorno unico e esclusivo a contatto con la natura incontaminata”46.
-
Itinerario benedettino, del quale non viene fornito il percorso né in veste discorsiva né in
veste grafica. I luoghi interessati dall’itinerario sono ovviamente legati alla vita, l’azione, la
predicazione di San Benedetto e sono collocati in Valnerina, il cui territorio viene presentato come ricco di abbazie, eremi e santuari.
3. Ordini religiosi e associazioni ecclesiastiche
Sono stati, infine, visitati i siti web dei principali religiosi ordini presenti in Umbria, in particolare di quegli ordini religiosi di appartenenza delle principali figure della Santità cui l’Umbria ha
dato i natali. Da, qui, in primo luogo, i siti internet legati all’Ordine Francescano:
www.ofsassisi.it (Ordine dei Francescani Secolari di Assisi) e siti internet dei francescani in genere, di seguito elencati:
SITI DELLE FAMIGLIE DEI FRATI
www.ofm.org - Curia generale Frati Minori
www.ofmcap.org - Curia generale Frati Minori Cappuccini
www.francescanitor.org - Terzo Ordine Regolare
46
La citazione e l’immagine sono state tratte dal sito internet www. medioevoinumbria.it
58
SITI DELLE SUORE FRANCESCANE
www.sorellefrancescane.it - Sorelle francescane della carità
www.alcantarine.org - Suore francescane Alcantarine
www.angeline.it - Suore francescane Angeline
www.francescane.it - Francescane missionarie del Sacro Cuore
LUOGHI FRANCESCANI
www.sanfrancescoassisi.org - Sito ufficiale della Basilica e del Sacro Convento di Assisi
www.santantonio.org - Portale della Basilica del Santo di Padova e delle opere collegate
www.santuariodellaverna.com - Santuario della Verna
www.eremocarceri.it - Eremo delle Carceri Assisi
TESTIMONI
www.beataangeladafoligno.it - Sito sulla Beata Angela da Foligno
CULTURA FRANCESCANA
www.collegiosanlorenzo.org - Collegio Internazionale San Lorenzo
www.istcap.org - Istituto Storico dei Frati Cappuccini
www.seraphicum.org - Istituto Teologico Seraphicum Roma
ALTRI SITI
www.lacasafrancescana.it - Sito di una associazione onlus francescana siciliana
www.camaldoli.it - Sito internet dell’Ordine dei Camaldolesi
www.osb.org - Sito internet dell’Ordine dei Benedettini
www.santaritadacascia.org - Sito internet dell’Ordine di Santa Rita da Cascia
Sono stati anche analizzati i siti web di alcune fra le principali Associazioni italiane di natura
ecclesiastica:
www.gifraumbria.splinder.com - Gioventù Francescana dell’Umbria
www.unitalsi.it – associazione di volontariato per il trasporto di malati a Lourdes
All’interno di tali siti, tuttavia, non sono stati riscontrati elementi informativi qualificabili come
itinerari turistici.
59
4. Considerazioni su alcuni aspetti relativi agli itinerari religiosi umbri (Allegato 1)
L’analisi del materiale reperito sui percorsi rivolti al turismo religioso e spirituale in Umbria rivela la presenza di una molteplicità di soggetti che concorrono alla produzione di questa tipologia di offerta.
I soggetti promotori di queste iniziative sono, infatti, sia di matrice pubblica che privata con
un impegno particolare della Regione verso questa tipologia di iniziative.
Da notare, ancora, l’intervento di soggetti non ubicati territorialmente in Umbria, soprattutto
per quel che concerne gli itinerari più recenti, che stanno contribuendo, con la loro attività,
non solo ad arricchire l’offerta quanto a qualificarla con servizi innovativi.
Infatti, una criticità diffusa, fra gli itinerari consultati, è la forte destrutturazione, vale a dire gli
itinerari così come presentati non comunicano elementi determinanti quali la lunghezza del
percorso, le sue tappe, le modalità di percorrenza (a piedi, in macchina, ecc.) e la durata.
Gli itinerari esaminati, inoltre, sono principalmente concentrati su alcuni grandi filoni corrispondenti, di fatto, alla vita e alle opere di due Santi: San Francesco e San Benedetto. Sono
presenti anche offerte di itinerari incentrate sulle testimonianze lasciate da altri Santi quali
Santa Chiara, Santa Rita, San Romualdo, ecc. Altri itinerari, invece, sono rivolti alla conoscenza di luoghi sacri, non tanto in quanto testimonianza di alcune fasi del cristianesimo, quanto
come attrattori aventi una valenza storico-artistico-culturale.
In merito agli attrattori, dunque, va precisato che possono farsi due grandi distinzioni; da un
lato, alcuni itinerari valorizzano quelle testimonianze di fede legate ad uno specifico personaggio (Santo) e pertanto ai luoghi del suo passaggio e, più in generale, a quei luoghi collegati
a determinate fasi della sua esistenza che, in quanto tali, sono ritenuti degni di visita (ad esempio, i luoghi dove San Francesco si ritirava in preghiera, dove fu destinatario delle rivelazioni divine, dove subì un’operazione chirurgica agli occhi, ecc.).
Sono molteplici, invece, le situazioni in cui l’itinerario si configura come religioso pur senza valorizzare in alcun modo uno o più “luoghi della fede”, ma per il semplice motivo di segnalare
all’attenzione strutture appartenenti all’edilizia religiosa in genere, collegate tra di loro
dall’epoca storica di realizzazione (ad esempio, il romanico) o da fattori di prossimità geografica. Si ingenera, pertanto, confusione sul significato da attribuire al concetto di itinerario religioso visto che a volte esso consiste nel percorso che mette a valore e in rete luoghi rappresentativi di testimonianze di fede, mentre altre volte consiste in percorsi che circuitano semplicemente esempi di architettura religiosa svincolati da specifiche testimonianze di fede.
60
In quest’ultimo caso, gli itinerari promossi arrivano a valorizzare anche esclusivamente alcuni
esempi di architettura religiosa che, pertanto, diventano tematismo essi stessi (ad esempio, itinerari dei “conventi e monasteri di clausura”, delle “abbazie”, ecc.). Altre volte, ancora, il
modello architettonico valorizzato viene collegato alla figura di un Santo in quanto fondatore
di un ordine (ad esempio, itinerari di visita delle “abbazie benedettine”).
Gli ultimi due casi appena citati si caratterizzano, rispetto agli itinerari religiosi intesi in senso
tradizionale (visti sopra), in quanto all’esperienza tipica del pellegrino si associa anche quella
legata al desiderio di apprendere elementi di natura artistico-culturale.
Da notare, infine, che, sia pure rari, sono presenti ipotesi di itinerario dove tra le attrattive valorizzate sono presenti, oltre a quelle religiose e a quelle culturali, anche quelle ambientali
rappresentate, più che altro, dal contesto di inserimento del percorso di visita che, per
l’appunto, si presenta come fattore paesaggistico di pregio. Questi casi, per solito, contengono suggerimenti in merito alla modalità di visita, con la specifica indicazione del mezzo da utilizzare per la percorrenza, allo scopo di riuscire a godere pienamente proprio degli aspetti
naturalistici (dunque, a piedi, in bici, a cavallo, ecc.).
Quanto alle modalità di presentazione, molti degli itinerari promossi non utilizzano testi accattivanti ma, soprattutto, si rilevano grosse differenze quanto alla impostazione delle modalità di comunicazione degli itinerari stessi. Infatti, alcuni itinerari risultano molto descrittivi e
pertanto di lunghezza anche eccessiva, soprattutto se si considera che mancano assolutamente di contenuti relativi ai tempi e alle modalità di percorrenza, mentre si soffermano su elementi storici eventualmente utilizzabili una volta in loco piuttosto che nella fase di individuazione/scelta del percorso da intraprendere.
Questo approccio, tipicamente associato alla guidistica tradizionale (ma anche a brochure,
depliant e opuscolo acquisibili presso gli uffici di informazione e accoglienza territoriale), appare maggiormente discutibile per quegli itinerari che sono presenti su internet e che, dunque, sono consultati da casa piuttosto che al momento della fruizione vera e propria. Risulta
positiva, anche se non sempre utilizzata, la pratica di associare, alla presentazione scritta
dell’itinerario, una cartina esemplificativa dei luoghi toccati dall’itinerario stesso e che consente, in qualche modo, di sopperire alla carenza di altre informazioni necessarie, così come già
accennato (ad esempio, tempi di percorrenza o, ancora, sviluppo concreto dell’itinerario, vale
a dire indicazione dell’ordine delle località da visitare).
Sono presenti, inoltre, alcuni casi in cui la descrizione dell’itinerario è assolutamente minimale
e ridotta al semplice elenco dei punti di visita, senza alcuna specifica descrittiva dei tematismi
o quantomeno delle singole tappe del percorso. In altri casi ancora, non esiste di fatto una
61
proposta fattiva di itinerario, ma esclusivamente la storia del Santo e/o della testimonianza di
fede che precede e giustifica la scelta dei luoghi che, tuttavia, si dà per scontata e, dunque,
non viene esplicitata, ma si rimanda semplicemente al percorso ritenuto “noto”.
I luoghi privilegiati dagli itinerari religiosi sono naturalmente connessi a quei territori che più
sono stati “culla” di testimonianze di fede da parte dei personaggi già evocati. Primo fra tutti il
territorio di Assisi, che appare come centrale rispetto alla gran parte degli itinerari analizzati.
In primo luogo, Assisi: in questi casi gli itinerari, si dipartono (o arrivano) da Nord (direzione
La Verna), da Nord Ovest (direzione Cortona), da Nord Est (direzione Gubbio) e da Sud
(Terni).
Assisi è presente non solo in quelle produzioni di itinerario incentrate sul francescanesimo,
ma anche in quelli benedettini sia che privilegino la fascia meridionale (Narni – Ferentillo –
Norcia – Massa Martana – Assisi) che nella versione più ampia (da Norcia a Narni passando
per Terni). La stessa città di Assisi viene inserita anche quando sono oggetto di valorizzazione
le sue architetture religiose e alle opere d’arte che le rendono patrimonio dell’umanità: basti
pensare al citato itinerario religioso “Assisi – Gubbio – Todi”, di cui al Portale del Turismo Italiano, dove il filo conduttore non è legato alle testimonianze di fede bensì alle architetture
della sacralità, quali la Basilica di San Francesco e la Rocca Maggiore di Assisi, il complesso
conventuale di San Francesco a Gubbio o il Palazzo del Podestà di Todi. Quanto a
quest’ultimo, come ad altre attrattive non citate nel presente documento, ma presenti
nell’itinerario in questione, esso testimonia la volontà di valorizzare un circuito non necessariamente concentrato su risorse propriamente legate alla religione, quanto piuttosto risorse
che in primo luogo sono espressione della storia e della vita dei territori ed in quanto tali non
possono fare a meno di rientrare in un progetto di visita a queste località.
Sempre in merito ad Assisi, questo territorio risulta centrale anche nell’itinerario proposto da
Discovery Italia (il portale turistico dell’Istituto Geografico De Agostini); tale itinerario “Umbria, terra di santi e di guerrieri”, tuttavia, si caratterizza in quanto, come si evince dal titolo,
pur partendo dal presupposto che la terra umbra possiede “il più alto numero di santi”, si basa sull’abbinamento tra le figure di alcuni Santi e quelle di “spregiudicati capitani di ventura del
Rinascimento” cui questa terra avrebbe dato i natali. Da notare che il dettaglio di questo itinerario non si riferisce né ai Santi che intende celebrare, se non allorquando si limita ad una
breve citazione di Assisi come città di San Francesco e Santa Chiara, né, tantomeno ai “capitani di ventura” dell’epoca rinascimentale.
In termini di tematismi proposti, connessioni con altre tipologia di offerta sono presenti in
maniera esplicita solo in alcune proposte di itinerario, in particolare in quella del CAI dove
62
“turismo” e “natura” si fondono lungo un sentiero che, ripercorrendo per lunghi tratti il viaggio compiuto da San Francesco morente da Nocera Umbra ad Assisi, “attraversa luoghi di rilevante interesse naturalistico”.
Infine, gli itinerari esaminati presentano, in diversi casi, una estensione che va oltre i confini
regionali, estendendosi verso regioni contigue quali Toscana e Lazio. Sotto questo profilo,
occorrerà verificare la effettiva connessione con strutture e territori non ricadenti in ambito
regionale onde comprenderne la concreta fruibilità da parte dei turisti.
5. Soggetti dell’intermediazione viaggi (umbri) operanti nella commercializzazione di offerte rivolte al turismo religioso
In Umbria i tour operator e le agenzie attive nei servizi incoming e nell’organizzazione di viaggi
di gruppo che si rivolgono con offerte specifiche al turismo religioso sono una minoranza.
Premesso che la maggioranza delle agenzie su specifica richiesta risulta in grado di rispondere
a richieste di confezionamento per gruppi o individuali di viaggi/vacanze in Umbria a tema religioso o spirituale, in realtà si tende a privilegiare la proposta di un Umbria caratterizzata dalle città d’arte e dalla natura.
L’immagine mistica e spirituale rimane sullo sfondo e solo in poche occasioni gli itinerari proposti vanno oltre un approccio di turismo culturale. Nella maggior parte dei casi i tour
operator incoming umbri non presentano offerte specifiche per il turismo religioso.
Spesso il prodotto pellegrinaggio è proposto ai residenti (parrocchie, cral, individuali, ecc.)
come viaggio verso le classiche mete europee.
Tabella 1 - Le agenzie di viaggio umbre con offerte specifiche per il turismo religioso
Agenzia di
viaggio
Sede
Sito Internet
Artur
Perugia
www.artur.it
Ascesi Tour
Assisi
www.ascesitour.it
Auckland
Viaggi
Foligno
www.aucklandviaggi.com
www.vivereumbria.it
Cosmoviaggi
Assisi
www.cittadella.org
Attività attinenti al turismo religioso
Organizzazione itinerari di scoperta e conoscenza
di luoghi d'arte, cultura, natura (viaggi di gruppo).
Incoming Umbria: viaggi di gruppo a tema culturale, pellegrinaggi. Itinerari su richieste specifiche di
CRAL, Associazioni, ecc.
Incoming su Assisi: tour organizzati, pacchetti,
strutture ricettive, escursioni, noleggio bus, ecc. In
particolare: tour “Sulle orme di S. Francesco” (4
giorni)
Incoming in Umbria: ospitalità, itinerari, eventi. In
particolare: tour “Visita ai luoghi sacri minori”
(Colfiorito, Val Menotre, ecc.)
Itinerari religiosi nel mondo, organizzazione congressuale e ospitalità in Assisi
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Agenzia di
viaggio
Sede
Sito Internet
Euromar
Turismo
Assisi
www.euromarturismo.com
Franciscus
Assisi
www.franciscus.it
www.initaliacon.it
Fulginium
Viaggi
Foligno
www.fulginium.com
Attività attinenti al turismo religioso
Incoming per l'Umbria: ricettivo e tour. In particolare, fra i tour: “Sulle orme di S. Francesco” (6
giorni), “Umbria mistica” (4 giorni)
Incoming in Italia Centrale. Specialista per Germania. Servizi incoming: ricettivo per gruppi e individuali, noleggio bus, servizio guide, ecc. Viaggi di
gruppo e individuali: viaggi culturali e pellegrinaggi
Viaggi di gruppo con pullman, Tour, individuali e di
gruppo, Italia ed estero. Incoming Umbria. In particolare: itinerari religiosi - pellegrinaggi.
Incoming in Umbria e Toscana. In particolare: catalogo “Umbria terra di santi e lavoratori” (6 giorni). Pellegrinaggi a Lourdes.
Tour operator incoming: catalogo "Umbria e Toscana tutto l'anno“; tour in Umbria: “I sentieri dello spirito: sulle orme di S. Francesco” (5 giorni).
Tour operator incoming per Umbria. In particolare, organizzazione di escursioni: “Assisi e Montefalco: S. Francesco e S. Chiara”; “ Cascia e S. Rita”.
Tour: “Umbria terra di Santi” (4 giorni)
Tour operator incoming per Umbria e Toscana;
tour gruppi e individuali: “Sulle tracce di Jacopone”, “Umbria Mistica”; prenotazione strutture ricettive in Umbria
Agenzia di viaggio incoming; servizi per gruppi su
Assisi (prenotazioni di alberghi, ristoranti, bus, guide, visite alle chiese, messe, entrate ai musei, ecc.)
Tour operator outgoing. Leader in Umbria per
organizzazione pellegrinaggi nei maggiori santuari
d'Italia e d'Europa. Specializzato in viaggi per
gruppi precostituiti: parrocchie, associazioni e circoli
Bus operator (noleggio vetture e pullman gran
turismo). Attività: organizzazione gruppi. In particolare: itinerari religiosi, itinerari caratteristici umbri, viaggi culturali. Il sito è solo in inglese.
Grato Viaggi e
Foligno
Turismo
www.grato.it
Grifo Viaggi
S.R.L.
Perugia
www.grifoviaggi.it
Il Postiglione
Spoleto
www.ilpostiglione.com
I Viaggi
di Iacopone
Todi
www.iviaggidijacopone.com
Mavitur
Assisi
Menigatti
I Viaggi
Perugia
Paliani Tour
Marsciano www.palianitour.it
Rubino Viaggi
Panicale
www.rubinoviaggi.it
Viaggi religiosi outgoing, turismo sociale. Incoming
Umbria
Tasting
Travel
Spoleto
www.tastingtravel.it
Tour operator incoming per l'Umbria: specializzato in organizzazione di percorsi gastronomici. In
particolare, fra i tour: “Sentieri sacri” (7 giorni)
Yalta Viaggi
Perugia
www.yaltaviaggi.com
- Tour operator incoming per l’Italia e bus operator.
www.yaltaviaggi.it . (solo in In particolare, presenta, in inglese, il tour “Franciinglese)
scan Spirituality”
www.menigattiviaggi.it
Fonte: analisi offerte presenti nei siti web aziendali
64
PARTE III
Ricognizione e rilevazione, rispetto all’offerta di itinerari religiosi, di
servizi di fruizione e di offerte territoriali collegate e coerenti
65
La presenza di itinerari religiosi sul territorio Umbro, come visto, è fortemente diffusa, sia pure, con una maggiore concentrazione in alcune aree (Assisano) piuttosto che in altre. Tuttavia, la definizione di percorsi di itinerario su di un territorio deve essere supportata da strumenti che ne consentano una adeguata fruizione, soprattutto in considerazione del fatto che
la percorrenza di questi tracciati si rivolge a individui che decidono di sostare sul territorio e
che, pertanto, necessitano di un’offerta ricettiva e/o di altre forme di intrattenimento. Allo
scopo di verificare la sostenibilità di un turismo che vive la sua vacanza con un approccio spirituale e che cerca, oltre ai servizi tradizionali, una serie di opportunità di “intrattenimento”
coerenti con la spiritualità cercata, sono stati censiti determinati elementi ritenuti di completamento alla esperienza religiosa vissuta attraverso l’itinerario e che con la loro presenza
quantitativa e qualitativa determinano il livello di attrattività potenziale di un territorio rispetto
al turismo religioso: ricettività religiosa, musei di interesse religioso, santuari, abbazie e siti benedettini e luoghi di interesse religioso.
Da questi primi dati, i comprensori umbri, così come emerge dalla mappa inserita di seguito,
presentano una diversa vocazione rispetto al turismo religioso. I comprensori che si caratterizzano come più ricettivi, rispetto a tale fenomeno, per servizi di accoglienza e di “intrattenimento” offerti, sono l’Assisano e il Folignate, mentre l’unica area veramente “debole” quanto agli aspetti censiti è quella dell’Amerino.
A tale ricerca, effettuata a tavolino, è stata affiancata un’attività di incontri presso le strutture
operanti nel campo dell’accoglienza del turista religioso (già citata) nell’ambito della quale il
confronto si è focalizzato, oltre che sul profilo del turista religioso, sulle caratteristiche
dell’offerta, ricettiva e di servizi, e sulle connesse attività di promozione.
Pertanto, di seguito, verranno analizzati i risultati di queste due tipologie di analisi, corredati
da una serie di tabelle informative appositamente implementate.
66
67
Musei di interesse religioso
Luoghi di interesse religioso
(Giubileo 2000)
Abbazie e siti benedettini
(PUT)
Ricettività religiosa
Santuari
da 0 a 2
da 0 a 2
da 0 a 5
da 0 a 5
da 3 a 5
da 3 a 5
da 6 a 10
da 6 a 10
Orvietano
Oltre 5
Oltre 5
da 11 a 15
da 11 a 20
oltre 15
oltre 20
Amerino
Tuderte
Trasimeno
Perugino
Alta Valle
del Tevere
Ternano
Eugubino
Alto
Chiascio
Spoletino
Valnerina
Cascia
Folignate
Nocera
Umbra
Assisano
1. Ricettività religiosa (Allegato 2)
Il censimento della ricettività si è valso di fonti regionali, nonché di ricerche secondarie e di
ricerche effettuate su internet47. Sono state individuate più di 150 strutture, complessivamente presenti sul territorio regionale, che si caratterizzano per i servizi offerti proprio al turismo
religioso. Tali strutture sono fortemente concentrate nell’Assisano, mentre il comprensorio
del Lago Trasimeno sembra il meno ricettivo rispetto a questa tipologia di offerta.
In alcuni casi, la natura delle strutture è immediatamente rilevabile dalla classificazione ufficiale
fatta al momento dell’iscrizione al REC: così avviene per le “case religiose d’ospitalità”, poco
meno di sessanta, risultanti (alcune, in numero di cinquantadue) dal sito internet
www.umbria2000.it, altre (in numero di sei) dai diversi siti internet consultati. Altrimenti, trattasi di strutture alberghiere (poco più di dieci) i cui servizi si caratterizzano proprio per essere
immediatamente rivolti ad un turista religioso e che spesso sono di proprietà ecclesiastica (ad
esempio, ordini religiosi). Infine, si tratta di edifici adibiti ad usi prettamente religiosi (abbazie,
conventi, ecc.), che abitualmente od occasionalmente accolgono pellegrini e quanti altri vogliano fare esperienze di vita diverse da quelle dell’uomo moderno.
In particolare, si è cercato di censire specifici aspetti di queste strutture:
-
attività svolte/servizi offerti. Principalmente, trattasi di: esercizi e ritiri spirituali, incontri di
preghiera, ricerca vocazionale, organizzazione convegni, corsi di studio, campi scuola,
corsi di preparazione al matrimonio. Sono presenti anche situazioni di monasteri che, più
che rivolgersi al turista religioso inteso in senso tradizionale, accolgono persone che avvertono esigenze più profonde di verifica vocazionale da effettuare anche attraverso un
vero e proprio ritiro spirituale. Ancora, si va diffondendo un’offerta di accoglienza, anche
questa proposta principalmente da eremi e abbazie, per consentire, a chi richiede il soggiorno, di vivere esperienze di silenzio, di preghiera e di lavoro; in sintesi, di condivisione
di tutti gli aspetti della vita monastica. Altri servizi offerti, per lo più dai conventi, sono la
possibilità di prendere parte alle messe e ai vespri, in determinati momenti della giornata. I servizi appena visti possono essere fruiti facendone espressa richiesta e/o, in alcuni
casi, “in autogestione”, vale a dire provvedendo autonomamente all’organizzazione delle
attività pur fruendo della struttura di accoglienza. L’ipotesi si verifica, di solito, quando a
47
Le informazioni sono state tratte dal sito regionale www.umbria2000.it; dal sito
http://www.italyguide.com/ACCOGLIE/CAS_REL/umbria/perugia/perugia.html, dal sito www.hospites.it e dai
singoli siti, ove esistenti, delle strutture censite.
68
chiedere accoglienza è un gruppo (ad esempio, esercizi spirituali realizzati dal prete che
accompagna il gruppo).
-
Apertura. Le strutture censite sono aperte tutto l’anno, nella gran parte dei casi, ma sono presenti anche diversi casi di stagionalità, soprattutto per l’arco temporale che va da
aprile (o Pasqua) ad ottobre. Le “chiusure brevi” sono limitate ai mesi di gennaio e febbraio.
-
Clienti/Ospiti. L’accoglienza all’interno delle strutture censite, ove rilevabile, è rivolta a
target di mercato spesso differenti. Una prima distinzione è quella tra chi accoglie anche
i gruppi e chi invece riserva l’accoglienza solo ad individuali: questa ultima ipotesi, rara in
verità, è comunque esclusiva di strutture dove prevale il rigore monastico. Collegata alla
tipologia di clienti in “gruppo” è la formula dell’autogestione, che diverse strutture dichiarano di consentire al proprio interno: si tratta solitamente di una ricettività con una buona capacità in termini di numero di posti letto, che si rivolge a gruppi organizzati con un
proprio padre spirituale o, comunque, una propria forma di organizzazione e che sceglie
la struttura unicamente come punto di accoglienza. Il prezzo diventa l’elemento discriminante, a fronte del quale la struttura non garantisce alcuni tipi di servizi (ad esempio, la
pulizia delle stanze).
Altra differenza, riscontrata nei target di mercato di queste strutture, risiede
nell’accoglienza indistinta di uomini e donne o solo di clienti appartenenti a uno dei due
sessi; anche quest’ultimo caso è limitato a monasteri, conventi, ecc. dove vengono accolti, appunto, solo ospiti dello stesso sesso di chi occupa stabilmente la struttura. Si segnalano, inoltre, alcuni casi in cui l’accoglienza viene riservata solo ai parenti di coloro i quali
risiedono nella struttura o esclusivamente ai religiosi. Infine, va sottolineata la frequenza
con la quale si fa riferimento ora alle famiglie ora ai giovani, quali target “privilegiati” di
queste tipologie di strutture di accoglienza.
-
Capacità ricettiva. Le situazioni che si presentano sono estremamente diversificate: il
18% circa delle strutture non possiede più di dieci posti letto, il 50% possiede da 11 a 50
posti letto, il 20% tra 50 e 100 posti letto e ben il 12% oltre 100 posti letto. Assisi ospita
la maggior parte delle strutture di grandi dimensioni (oltre i 100 posti letto).
-
Servizi offerti. Sono stati individuati sia i servizi tradizionali offerti dalle strutture censite
che i servizi per così dire “tipici”. Tra i primi: sale convegni (adibite soprattutto ad attività
coerenti con lo spirito di questa ricettività), ristorazione (o anche cucine attrezzate per
l’autogestione), parcheggi (fondamentali per quanti vogliano dare accoglienza ai gruppi),
sala ritrovo, campi calcetto (per quel target giovanile già richiamato sopra), biblioteca,
69
giardino ma anche animazione e assistenza sanitaria di emergenza. I servizi e le strutture
“tipici” prevalentemente offerti sono: cappelle (per poter pregare ma anche usufruire di
messe, celebrazioni, ecc.), assistenza religiosa, messa quotidiana. Molte delle strutture
censite risultano essere accessibili ai portatori di handicap.
2 Attrattive collegate
Musei “di interesse religioso” (Allegato 3)
I musei individuati48, complessivamente trenta, sono ubicati sull’intero territorio regionale, con
una particolare concentrazione nei comprensori dell’Assisano e del Trasimeno. Si tratta di
musei reputati, per i contenuti, attrattivi per il turismo religioso.
Gli aspetti analizzati, così come visto già per l’ospitalità, oltre alla ubicazione, sono i seguenti:
-
Gestione. Ben dodici dei trenta musei censiti sono gestiti dall’Associazione “Rete Museale Ecclesiastica Umbra” costituita per iniziativa della Conferenza Episcopale Umbra, che
“si propone di contribuire in primo luogo alla conservazione e alla valorizzazione dei musei e
delle raccolte che hanno carattere di ecclesiasticità o sono di interesse religioso esistenti in
Umbria, proponendoli quali strumenti di animazione culturale delle comunità cristiane e della
società”. Altri sette musei sono gestiti dalla società “Sistema Museo”, uno dalla cooperativa “Lagodarte” mentre, nelle altre ipotesi, con ogni probabilità, la gestione è affidata alla
Curia Vescovile o ad altri soggetti appartenenti al mondo ecclesiastico.
-
Orari di apertura. Le situazioni sono tra di loro estremamente differenti: orari di apertura quotidiana uguali per tutti i mesi dell’anno, apertura anche serale, orari di apertura legati alla stagionalità, chiusure nei giorni festivi o nelle festività tradizionali (Pasqua e Natale) o, al contrario, aperture garantite anche in questi periodi; ingressi possibili anche al di
fuori degli orari previsti purché previa prenotazione telefonica.
-
Servizi. Anche in questo caso, le situazioni contemplate oscillano pesantemente da realtà
con servizi accessori di varia natura a realtà in cui è assente qualsiasi tipo di servizio integrativo. In linea di massima, la gran parte dei musei censiti offrono il servizio di visite guidate, e, nel caso dei musei gestiti dalla “Sistema Museo” è possibile fruire anche del ser-
48
Le fonti utilizzate per acquisire informazioni sono state: www.museiecclesiatici.it, www.umbria2000.it,
www.sistemamuseo.it,
www.ditt.it,
www.turismo.comune.perugia.it,
www.enit.it,
www.bellaumbria.it,
www.artenorcia.it
70
vizio visite guidate rivolte alle scolaresche e ai gruppi. Emblematici alcuni casi: ad esempio, la Galleria d’arte contemporanea della “Pro Civitate Christiana” che possiede biblioteca, auditorium, sale conferenze, ristorante, camere, bar, libreria, cappella con liturgia
cattolica quotidiana, ascensore, scivolo e bagno a norma per i disabili. Ancora, sempre in
tema di offerta plurima di servizi, il Museo Diocesano e Cripta di San Rufino, con museum-shop; mini-guide in italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo; visite guidate al
Museo ed alla Cattedrale su prenotazione; attività didattica per le scuole e le parrocchie;
laboratorio di restauro; mostre temporanee; conferenze; concerti; visita alla mostra permanente d’arte sacra contemporanea Maria di G. Dettoni (sala S. Maria delle Rose). Alcune realtà museali, per il particolare contesto nel quale sono ubicate, sono in grado di
offrire liquori monastici ed erboristeria, nonché la possibilità di visionare laboratori di restauro e produzione di paramenti liturgici (Museo dell’Abbazia di Sant’Eutizio).
Santuari (Allegato 4)
Il reperimento dati sui Santuari presenti in Umbria si è valso, in primo luogo, dei risultati del
programma di ricerche coordinato dal prof. André Vauchez (Direttore dell’Ecole Française
de Rome) sul tema “L’Uomo, lo spazio e il sacro nei paesi del Mediterraneo”, da cui è derivato il “Censimento dei santuari cristiani in Italia dall’antichità ai nostri giorni”.
Per santuario, nell’ambito di tale ricerca, è stato inteso qualsiasi luogo segnato da “apparizioni” e “miracoli”, oggetto per questo di devozione e di pellegrinaggio spontaneo, anche se nato al di fuori delle istituzioni ecclesiastiche.
Da qui, è stato tratto l’allegato elenco di Santuari presenti in Umbria, integrato dai dati provenienti da altre fonti: la “Guida ai Santuari” e i siti internet “www.finesettimana.it” e
“www.santuari.it”. Complessivamente, sul territorio regionale risultano esistenti 235 Santuari,
con una concentrazione massima nei comprensori Assisano e Folignate.
Monasteri e siti benedettini (Allegato 5)
I “monasteri e siti benedettini”, così come rilevati nell’ambito del PUT della Regione Umbria
(tavola 26)49, costituiscono prima di tutto emergenze di interesse religioso, oltre che risorse
aventi valore storico artistico.
Essi sono in numero complessivo di 102, con una forte concentrazione nei territori dei
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Dati messi gentilmente a disposizione dalla Dott.ssa Orietta Niciarelli, Responsabile della Sezione Data Base
Territoriali - Regione UMBRIA- Servizio Informativo Territoriale.
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Comprensori Folignate – Nocera Umbra e Eugubino Alto Chiascio.
Luoghi di interesse religioso (Allegato 6)
In questo caso, si è fatto uso delle segnalazioni, riportate su cartografia, di cui alla produzioni
“Itinerari della santità” relativi al Giubileo del 2000: trattasi di 25 siti classificati come “Luoghi
di interesse religioso”.
3. Servizi collegati
Le risultanze delle interviste effettuate a responsabili di ordini religiosi e gestori di strutture di
accoglienza rivolte al turismo religioso hanno evidenziato come i servizi richiesti, da questa tipologia di ospite, siano classificabili all’interno di due categorie strettamente dipendenti dal
luogo di erogazione:
-
internamente alla struttura ricettiva. Sale per incontri; sale con proiezione di filmati dedicati, ad esempio, alla vita dei Santi: questo tipo di servizi sono richiesti da quei turisti che
si muovono in gruppo e che hanno con sé una propria guida spirituale. Gli individuali così come i gruppi chiedono, inoltre, alcuni servizi di “messa a disposizione di informazioni”
quali gli orari di accesso alle basiliche / chiese, gli orari delle messe, ecc. Gli individuali
chiedono, inoltre, di poter fruire di servizi spirituali anche personalizzati (esercizi spirituali,
formazione e aggiornamento).
-
esternamente alla struttura ricettiva. Gli individuali come i gruppi esprimono l’esigenza di
poter prendere parte a messe, vespri e celebrazioni similari. Uno dei servizi che raccoglie
in alcune località, come Cascia, molti consensi è la “confessione”. Proprio in Cascia, è stata progettata e realizzata una “Penitenzieria” nella quale viene celebrato il sacramento
del perdono e, per questo, sono sempre a disposizione sacerdoti confessori nelle lingue
più diffuse.
Anche gli incontri di preghiera risultano molto richiesti, anche al di fuori della struttura ricettiva di accoglienza, così come le visite a luoghi di interesse religioso (monasterie, abbazie, ecc.).
4. Principali criticità riscontrate
Dall’analisi desk e dagli incontri con gli opinion leader sono emerse alcune criticità che investono l’organizzazione delle strutture e dei servizi rivolti al turismo religioso.
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Prima di soffermarsi sui “nodi” che il “sistema” presenta, tuttavia, è opportuno sottolineare
quegli elementi che connotano il mercato di riferimento del turismo religioso, in particolare
le peculiarità della domanda di turismo religioso in Umbria, così come emerso nell’ambito dei
suddetti incontri:
-
Elevata fidelizzazione della clientela. I turisti religiosi sono particolarmente fedeli sia ai territori che alle strutture ricettive di accoglienza. Ciò significa che una buona accoglienza e
una corretta erogazione dei servizi richiesti sono un ottimo investimento imprenditoriale
in quanto garanzia del ritorno degli ospiti. La valutazione della ricettività avviene non solo
in ragione della qualità delle strutture e dei servizi, quanto anche in considerazione del
rapporto di complicità che si instaura con la struttura stessa. Quando si attiva un rapporto fidelizzato le prenotazioni intervengono con forte anticipo (anche di un anno).
-
Basso ricorso alla intermediazione e utilizzo dei canali di commercializzazione diversi da quelli turistici tradizionali. La clientela religiosa si organizza in maniera completamente autonoma sia quando arriva alla destinazione da individuale che come gruppo. In quest’ultimo
caso, l’organizzazione del viaggio è affidata alla parrocchia o all’associazione/movimento
di appartenenza.
-
Forte utilizzo del passaparola per ottenere informazioni in fase di scelta della destinazione e
delle strutture ricettive. La promozione delle strutture ricettive, principalmente, e della destinazione in seconda istanza si svolge quasi prevalentemente attraverso il “passaparola”.
Internet è utilizzato in qualità di strumento utile a completamento delle informazioni già
ottenute: il sito web diventa, in tal modo, un importante descrittore di prodotto più che
un efficace strumento di vendita.
-
Clientela esigente. Va sfatata la convinzione in base alla quale il turista religioso ha una
bassa capacità di spesa ed è “disposto ad accontentarsi”: in realtà, emerge un profilo di
cliente attento alla qualità del prodotto e, in particolare, alla qualità (e quantità) dei servizi di ristorazione; pronto ad acquistare prodotti tipici e artigianali con evidenti ricadute
a favore delle filiere connesse (agricoltura, artigianato, commercio e pubblici esercizi).
-
Stagionalità. I periodi di permanenza coincidono solo in parte con quelli mediamente
preferiti dal turismo vacanziero: infatti, l’alta stagione si registra nei mesi primaverili ed estivi, ma il mese di agosto non raccoglie grandi consensi.
-
Presenza di diversi segmenti di utenti all’interno del più generico segmento del turismo religioso. Da un lato, è stata storicamente prevalente la quota di gruppi originati
dall’associazionismo, piuttosto che dal movimento delle singole parrocchie. Tuttavia, è
stata segnalata una interessante tendenza all’incremento della quota parte di turisti che si
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muovono individualmente: famiglie, nella gran parte dei casi, ma anche singoli. Questi ultimi sembrano particolarmente attratti (anche se si tratta ancora di una nicchia di mercato) dai ritiri spirituali in eremi, abbazie, lontani dalla confusione e dallo stress della vita
quotidiana.
-
Cambiamento delle aree di provenienza. Tradizionalmente, il turismo religioso verso
l’Umbria proviene dalle regioni del Sud Italia (Campania, Puglia e Calabria, soprattutto).
Negli ultimi tempi, si assiste alla riduzione dell’incidenza sulle presenze dei turisti provenienti dal Mezzogiorno a favore di quelli del Nord. Trattasi di un diverso tipo di turismo
in quanto maggiormente rappresentato da individuali piuttosto che da gruppi. Quanto
agli stranieri, si nota una buona presenza di turisti spagnoli la cui scelta dell’Umbria sembra motivata esclusivamente (o quasi) da motivazioni di ordine religioso.
Come già accennato sopra, durante gli incontri effettuati sono emerse anche una serie di criticità, confermate anche dalle analisi desk. La problematica principale riscontrata concerne le
risorse umane, in quanto fattore determinante per l’erogazione dei servizi religiosi (ma non
solo) forniti ai turisti. Infatti, alcuni ordini avvertono profondamente la crisi delle vocazioni ed
il conseguente invecchiamento dei religiosi presenti nei luoghi sacri. Questo fenomeno determina, già da oggi, difficoltà nell’erogazione di servizi ritenuti essenziali dal turista sia in
quanto tale (accoglienza, informazioni, apertura al pubblico, mantenimento dell’atmosfera,
ecc.) che in quanto mosso più specificamente da motivazioni di ordine religioso (messe, confessioni, assistenza spirituale, ecc.). Ciò determina situazioni nelle quali non si è in grado, da
parte dei soggetti religiosi, di far fronte alle richieste di informazione di una domanda potenzialmente interessata, di fronte alla mancanza delle “energie umane” per rispondere ai potenziali visitatori.
Altro elemento di criticità consiste nell’insufficiente livello di collegamento tra i luoghi sacri
umbri e tra questi e altri extra-regione. In particolare , si è potuto constare una certa difficoltà da parte degli ordini religiosi che gestiscono luoghi sacri anche fuori dall’Umbria a far rete,
cioè a connettere fra loro secondo tematismi coerenti l’insieme di questi luoghi (un esempio
è dato dalla carenza di collegamenti fra il santuario di Cascia e quello di S. Chiara a Montefalco, ambedue gestiti dall’ordine agostiniano, e fra questi e gli altri santuari dell’ordine quale il
santuario di Tolentino e quello di Pavia) Dunque si constatano situazioni in cui la circuitazione delle risorse non viene realizzata neanche tra strutture appartenenti allo stesso ordine religioso: ove questa si realizza, spesso avviene in maniera del tutto spontanea, per iniziativa
dello stesso turista, così come capita per il binomio Tolentino – Cascia.
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Sempre per rimanere in questo ambito, sembra mancare anche una vera e propria consapevolezza della esistenza di itinerari religiosi, da fornire se non altro come informazioni ai visitatori di un luogo sacro.
Tuttavia, su questo versante, si registra comunque il consolidarsi di un interesse, da parte soprattutto delle conferenze episcopali regionali e degli ordini religiosi (e non tanto delle strutture ricettive di accoglienza), a rendere fruibili percorsi “di fede” connessi con le figure e la “filosofia” della spiritualità di appartenenza; ne è esempio il “percorso del sale” (da Genova a
Pavia, ripercorrendo il tragitto che fece il corpo del Santo nell’VIII secolo), valorizzato nel
2006 in occasione delle celebrazioni per il Giubileo Agostiniano (750 anni dalla Grande Unione dell’Ordine Agostiniano), e che l’ordine agostiniano vorrebbe valorizzare in modo
permanente.
Una criticità che è emersa con riferimento alla sola città di Assisi è, invece, la dimensione dei
flussi in arrivo che determina problemi di “organizzazione degli spazi”, di arredo urbano, di disponibilità di parcheggi adeguati per auto e bus, di sicurezza e ordine pubblico (accattonaggio, piccola criminalità, ecc.), e così via. Naturalmente, la sensibilità a queste tematiche è causata dal sovraffollamento che i principali luoghi sacri di Assisi devono sopportare.
Diversamente, seguono alcune ulteriori problematiche quali quelle collegate alla formula
dell’“autogestione”, spesso privilegiata dall’utenza in oggetto. Questa formula di accoglienza
solleva diversi aspetti di criticità: la necessità di ottemperare alle diverse normative in tema di
sicurezza, igiene, responsabilità civile, ecc.; gli effetti negativi sulla qualità del soggiorno nelle
strutture ricettive, dovuti al “taglio” nell’erogazione di alcuni servizi (per rendere comunque
economica la gestione del gruppo a fronte della riduzione di prezzo convenuta), taglio che,
tuttavia, non sempre risulta essere compatibile con il corretto funzionamento dell’intero processo di erogazione dei servizi.
In termini propositivi, infine, sono emersi spunti sui quali si potrebbe focalizzare una serie di
iniziative ed interventi allo scopo di potenziare e qualificare i flussi turistici connessi al fenomeno religioso:
-
focalizzare l’attenzione, per potenziare i flussi, sull’organizzazione di “eventi religiosi” in
considerazione del loro ruolo di attrattori di nuovi flussi in arrivo. La capacità che
l’evento ha di far arrivare nella destinazione nuovi turisti religiosi (individuali e/o gruppi
organizzati da associazioni, movimenti, diocesi, parrocchie, ecc.) si trasforma in occasione
di acquisizione di parte di questi flussi in ragione dell’elevata propensione alla fidelizzazione che questo turismo ha rispetto a territori e strutture di accoglienza;
-
necessità di utilizzare sistematicamente gli strumenti di comunicazione della chiesa locale,
75
degli ordini religiosi, dei santuari e delle associazione per veicolare le linee di offerta ed i
pacchetti per il turismo religioso;
-
concentrare l’attenzione sulle forme di comunicazione dirette a parrocchie, diocesi e associazioni cattoliche, presidiando quelle sedi di incontro fra domanda e offerta che già
oggi sono operative e quelle che stanno per essere attivate. Naturalmente, dovrà essere
valutata l’efficacia dei diversi eventi per evitare inutile spreco di risorse umane e finanziarie;
-
opportunità di bilanciare con molta attenzione la combinazione fra aspetti turisticoculturali e religiosi nei pacchetti di offerta, per non banalizzare le motivazioni spirituali e
assicurare un’esperienza autentica in luoghi caratterizzati da una atmosfera coerente;
-
necessità di qualificare l’offerta per il turismo religioso partendo dalla “valorizzazione pastorale dei beni culturali ecclesiastici”, la cui presentazione viene oggi delegata normalmente alle guide turistiche ufficiali (regionali) o all’intervento non sistematico e professionale dei responsabili religiosi dei luoghi sacri;
-
sensibilizzare il sistema delle imprese turistico-ricettive umbre, almeno quelle più direttamente interessate ai flussi di turismo religioso, alle esigenze e bisogni di questo tipo di
turismo;
-
investire per lo sviluppo di club di prodotto capaci di mettere a sistema le politiche di
prodotto, promozionali e di commercializzazione delle offerte per il turismo religioso,
superando l’attuale forte frammentazione;
-
raccogliere e razionalizzare la grande produzione di itinerari e sentieri, in maniera da migliorare la qualità complessiva dei materiali informativi e promozionali, assicurare la continua disponibilità di tali materiali concentrando le risorse e sviluppando economie di
scala;
-
garantire la manutenzione dei “sentieri” dal punto di vista della segnaletica e della cartellonistica illustrativa in loco del percorso e della effettiva transitabilità (pulizia dalla vegetazione, interventi di ripristino in caso di frane o altre cause che determinano difficoltà di
fruizione dei sentieri).
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sviluppo turistico e territori lenti part 2