LA MISURAZIONE DELLA DISTANZA SOCIALE INTER-ETNICA. QUESTIONI TEORICHE, METODOLOGICHE E TECNICHE Alessandra Decataldo 2009 Acireale-Roma, Bonanno LA DISTANZA SOCIALE INTER-ETNICA: QUADRI TEORICI E METODOLOGICI Il concetto di distanza sociale è utilizzato nell’ambito delle scienze sociali in due differenti accezioni: a) strutturale, secondo cui si intende l’intervallo che all’interno dello spazio sociale separa la posizione di due o più attori appartenenti a gruppi (etnici, sociali, religiosi, ecc.) differenti; b) psicologica (che ha avuto maggiore fortuna), secondo cui si indica il grado di comprensione simpatetica di un soggetto nei confronti di un altro appartenente a una cultura (etnica, di classe, religiosa, ecc.) diversa. Alessandra Decataldo 2 Durante gli anni ’20 del secolo scorso nella Scuola di Chicago nasce la sociologia delle relazioni razziali. Esponente di questa Scuola è Park, che in Human Migration and the Marginal Man (1928; tr. it. 1986), analizza la figura sociale dello straniero a partire da: a) l’approfondimento della condizione di crisi del sistema di appartenenza (Michels); b) il ruolo di mutamento sociale che egli svolge nella società in cui si inserisce (Simmel e Sombart). La riflessione di Park viene, però, sviluppata in rapporto al diverso contesto storico delle migrazioni moderne. Alessandra Decataldo 3 La figura dello straniero di Simmel (1908; tr. it. 1986) indica: 1) l’esistenza di una riserva contenuta in ogni rapporto sociale; 2) la compresenza in ogni gruppo di una chiusura entro i propri confini culturali e di una comunicazione con l’esterno (fonte di cambiamento). Il concetto di distanza sociale simmeliano rappresenta una complessa interpretazione della socialità come forme di distanza intese sia in senso geometrico sia in senso metaforico. 4 Alessandra Decataldo Park pubblica il primo articolo dedicato al concetto di distanza sociale (1924; tr. it. 2005). Pur partendo dal concetto simmeliano, abbandona la dimensione geometrica a favore di quella metaforica. Di esso distingue quattro sottodimensioni: a) normativa, prescritta dalle norme culturali; b) interattiva, manifestantesi nell’interazione di due o più individui; c) culturale, riferita al grado di affinità dei valori professati da due parti; d) personale, relativa al grado di comprensione tra due soggetti in posizione diversa. Alessandra Decataldo 5 Agli inizi degli anni ’20 del secolo scorso il concetto di distanza sociale viene usato nell’ambito della Pacific Coast Race Relations Survey, diretta da Park e Bogardus. Nel corso di questa ricerca Park chiede al collega di progettare un indicatore quantitativo di distanza sociale. Il concetto di distanza sociale operativizzato risulta ulteriormente impoverito: la scala tratta solo la sottodimensione personale o soggettiva delle quattro originariamente individuate da Park. 6 Alessandra Decataldo PROBLEMI DI RILEVAZIONE E MISURAZIONE DELLA DISTANZA SOCIALE Nel 1925 Bogardus, quindi, introduce l’uso della scala di distanza sociale come tecnica per la misurazione dell’apertura al contatto nei confronti degli stranieri. Operazionalizza, così, l’idea secondo la quale le relazioni che si instaurano fra i membri di una società possono essere spazialmente collocate entro un continuum che va dall’accettazione del contatto intimo fino al rifiuto dell’altro, passando attraverso posizioni di indifferenza e ostilità. 7 Alessandra Decataldo I sette items che compongono la scala sono disposti in ordine gerarchico di ipotizzata intimità: rispondendo affermativamente a quello che denota maggiore intimità, si dovrebbe reagire in modo egualmente affermativo a tutti gli item seguenti (che presuppongono gradi di intimità inferiori). Per questo la scala viene definita “cumulativa”. Il fatto che gli elementi della scala presentino tale carattere di cumulatività viene considerato come una prova dell’esistenza del continuum sottostante (del quale gli item sono indicatori). 8 Alessandra Decataldo Questa tecnica prevede solo risposte dicotomiche di accettazione o rifiuto a compiere una determinata azione con una specifica nazionalità. In teoria, se gli elementi sono perfettamente scalati solo alcune sequenze di risposte dovrebbero essere possibili. Indicando con 1 la risposta positiva e con 0 quella negativa, dovrebbero essere possibili solo le sequenze: 1111, 1110, 1100, 1000, 0000. 9 Alessandra Decataldo In una delle sue esperienze di ricerca, Bogardus sottopone la scala a 1.725 americani, che si devono esprimere relativamente a una quarantina di nazionalità. Per semplificare i passaggi del ragionamento che qui si vuole condurre si prenderanno in considerazione solo le reazioni nei confronti di quattro di esse (inglese, svedese, polacca e coreana). Analizzando il continuum d’intimità (Graf. 1), per ogni nazionalità emerge sempre lo stesso ordine di graduatoria. 10 Alessandra Decataldo Inglese Svedese Polacca en tel a Pa r ici zia Am Vi cin ato vo ro La za ina n Ci tt a d Vi sit a Es clu s io ne 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Coreana Graf. 1 – Confronto fra i continua di disponibilità a compiere le sette azioni con le quattro nazionalità Fonte: nostra elaborazione su Bogardus, 1928 Alessandra Decataldo 11 Le differenze, però, nelle percentuali di soggetti che si sono dichiarati disponibili a compiere ognuna delle azioni diventano via via crescenti passando dal continuum relativo alla nazionalità inglese, a quello della svedese, della polacca e della coreana. Gli scarti nelle percentuali di soggetti disposti a compiere ognuna delle azioni non appaiono costanti né ad un’osservazione intra-continuum né ad una inter-continua. Le due modalità che nelle intenzioni di Bogardus avrebbero dovuto connotare l’area del rifiuto (accetterei nel paese come visitatore soltanto ed escluderei dal paese) non sono collocabili rispetto al continuum di disponibilità all’azione nei confronti di ognuna delle quattro nazionalità. Alessandra Decataldo 12 La prima soluzione trovata da Bogardus ai problemi emersi dalla somministrazione della sua scala è l’eliminazione dei due item denotanti l’area del rifiuto. Inoltre, Bogardus decide di attribuire agli item restanti dei punteggi da 1 a 5 – ove 1 è il peso che assegna all’accettazione della parentela e 5 a quella della cittadinanza. Poi opera una semplice moltiplicazione della percentuale di risposte positive attribuite a ogni item per il punteggio da lui assegnato allo stesso. Successivamente, somma i risultati così prodotti, ottenendo un punteggio complessivo per ognuna delle quattro nazionalità. Alessandra Decataldo 13 Inglese Svedese Polacca en tel a Pa r ici zia Am Vi cin ato vo ro La Ci tt a d ina n za 500 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 Coreana Graf. 2 – Confronto fra i continua di disponibilità a compiere le cinque azioni (ponderate) con le quattro nazionalità Fonte: nostra elaborazione su Bogardus, 1928 Alessandra Decataldo 14 Le differenze, sia complessivamente sia rispetto a ogni singola azione, sono rimaste nette. Gli scarti nelle percentuali di soggetti disposti a compiere ognuna delle azioni continuano a non apparire costanti né ad un’osservazione intracontinuum né ad una inter-continua. Però, le azioni si pongono per tutte le nazionalità sul continuum ipotizzato dall’autore in fase di concettualizzazione. Evidentemente le azioni occupano le posizioni ipotizzate perché Bogardus ha attribuito un uguale punteggio per tutte le nazionalità. 15 Alessandra Decataldo La ponderazione dovrebbe indicare la maggiore disponibilità al contatto con uno straniero sottostante all’accettazione di intraprendere una determinata azione. Essa, nel modo in cui è stata realizzata da Bogardus, è discutibile dal momento che le azioni non assumono lo stesso significato in relazione a tutti i gruppi nazionali. Inoltre, essa avrebbe dovuto essere fatta in senso inverso: il peso maggiore avrebbe dovuto essere attribuito all’azione considerata più intima. 16 Alessandra Decataldo LA MISURAZIONE DELLA DISTANZA SOCIALE DALLO STRANIERO FRA GLI STUDENTI DI SCUOLA MEDIA SUPERIORE DEL LAZIO A cavallo tra il 2002 e il 2003 la Fondazione “Gianni Statera” ha condotto uno studio su presenza, natura, caratteristiche e definizione sociale dello straniero e volto a evidenziare i fattori che concorrono alla formazione dei sistemi di rappresentazione sociale dello straniero da parte dei giovani di scuola media superiore (Agnoli, a c. di, 2004). All’interno del questionario è stata inserita una scala di Bogardus, adattata per stimare la percezione della distanza sociale dei giovani intervistati rispetto a differenti gruppi nazionali. Alessandra Decataldo 17 Le azioni (tutte seguite da “con uno straniero immigrato”) sono ipotizzate nel seguente ordine di intimità crescente: 1) mangiare un pasto allo stesso tavolo; 2) lavorare a stretto contatto; 3) andare in locali; 4) iscriverti ad una scuola; 5) stringere amicizia; 6) ospitare nella tua casa per alcuni giorni; 7) fidanzarti. 18 Alessandra Decataldo Si è cercato di individuare il grado d’intimità riconosciuto ad ogni singola azione conteggiando il numero di volte in cui gli intervistati si sono dichiarati disposti a compierla (indipendentemente dal gruppo nazionale). Meno un’azione è stata segnalata, più dovrebbe essere riconosciuta come intima. Appare evidente dalla tabella 1 che il continuum evidenziato dagli intervistati si discosta da quello ipotizzato dal ricercatore, e sembra presentare quattro gruppi di azioni. 19 Alessandra Decataldo Tab. 1 – Continuum delle azioni in base al grado d’intimità N=2.962 (v. a.) Minima intimità Mangiare un pasto allo stesso tavolo (15.786) Stringere amicizia (15.246) Lavorare a stretto contatto (13.632) Andare in locali (11.743) Iscriversi ad una scuola (11.731) Ospitare nella tua casa (11.554) Massima intimità Fidanzarsi (9.218) 20 Alessandra Decataldo Il numero di segnalazioni registrate complessivamente per tutte le azioni è 88.910 (se tutti gli intervistati si fossero dichiarati disponibili a compiere ogni azione con tutti i gruppi nazionali questo valore sarebbe stato pari a 228.074 complessivamente e a 32.582 per una singola azione). Procedendo al calcolo del rapporto (percentualizzato) fra il numero effettivo di segnalazioni ottenute da ciascuna azione e il suo massimo teorico, si scopre che la distanza fra ognuno dei quattro gruppi di azioni individuati è costante, all’incirca pari a 7 punti percentuali. 21 Alessandra Decataldo Un secondo obiettivo della scala tipo Bogardus è stato collocare i gruppi nazionali su un continuum di distanza sociale. Il primo tentativo è consistito nel contare il numero complessivo di volte in cui gli intervistati si sono dichiarati disponibili a compiere ognuna delle azioni con un gruppo nazionale. Si è poi calcolato il rapporto fra il numero effettivo di segnalazioni ottenute da ciascuna nazionalità e il suo massimo teorico (il massimo teorico per ogni nazionalità è 20.734) (Tab. 2 e Graf. 3). 22 Alessandra Decataldo Tab. 2 – Rapporto fra segnalazioni effettive e segnalazioni teoriche relativamente alle nazionalità N=2.962 Nazionalità Spagnola Statunitense Francese Brasiliana Indiana Cinese Senegalese Polacca Marocchina Filippina Albanese Segnalazioni effettive (v. a.) 13.266 12.310 11.755 10.382 6.563 6.414 6.139 5.872 5.627 5.525 5.155 (Segnalazioni effettive/segnalazioni teoriche)*100 64,0 59,3 56,7 50,0 31,6 30,9 29,6 28,3 27,1 26,6 24,9 23 Alessandra Decataldo Graf. 3 – Confronto fra i continua di disponibilità relativi a tutte le nazionalità (survey research) 70 60 50 40 30 20 rs i nz a Fi da sa ne ll a sp ita re O Is cr tu a sc un a d si a iv er A L av or ar ca li lo ca nd a re co e a st re tto re St ri ng e in nt at to ic iz ia am pa st o un an gi ar e M uo la 10 Spagnola St at unit ense Francese Brasiliana Indiana P olacca Senegalese Cinese Marocchina Albanese Filippina Il grafico 3 riporta il calcolo del rapporto (percentualizzato) tra il numero effettivo di segnalazioni registrate per ciascuna azione e il massimo teorico ottenibile per la stessa relativamente a tutti gli undici gruppi nazionali. Alessandra Decataldo 24 Il continuum d’intimità per ogni nazionalità non è uguale per tutti e non è perfettamente sovrapponibile a quello generale. Gli intervistati, nel valutare la possibilità di entrare in contatto con gli stranieri, fanno registrare la presenza di due macro-gruppi: 1) il primo composto dagli immigrati dei paesi nordoccidentali e dai brasiliani, nei confronti del quale si è manifestata una maggiore apertura, ma con valori fortemente disomogenei; 2) il secondo, formato da tutte le altre nazionalità, caratterizzato da una minore disponibilità e da una forte omogeneità. Alessandra Decataldo 25 Borgadus riteneva necessario affiancare agli strumenti della survey research altre tecniche che permettessero di entrare più in profondità nelle informazioni, come l’intervista di gruppo focalizzata (cfr. Bogardus, 1926). L’esigenza di integrare le linee interpretative individuate nel corso dell’indagine survey fra gli studenti di scuola superiore del Lazio con una tecnica maggiormente adatta a entrare in profondità nell’informazione è parso, quindi, poter essere soddisfatta realizzando un’indagine facente uso della tecnica del focus group. I focus group sono stati realizzati con l’aspettativa di ottenere stimoli riflessivi e di feedback, soprattutto in merito alla dimensione tecnico-operativa. Alessandra Decataldo 26 La loro progettazione è stata vincolata ai criteri sottostanti alla realizzazione della precedente survey research, sia per quanto riguarda la scelta del campione che la costruzione dello strumento di rilevazione. Le discussioni di gruppo sono state strutturate in due fasi: la prima sessione ha previsto un momento di compilazione privata di una graduatoria relativa a sette azioni, citate nel testo originario della scala di distanza sociale dell’indagine survey. L’intenzione era di stabilire un continuum dall’azione identificata come la più intima a quella meno intima. Alessandra Decataldo 27 Al momento della compilazione privata di tale cartellino è seguito un dibattito collettivo circa le motivazioni delle scelte fatte. Le stesse operazioni sono state compiute relativamente a un secondo cartellino, che riportava gli undici gruppi nazionali citati anche nel questionario e rispetto ai quali si è chiesto di compilare una seconda graduatoria di disponibilità a compiere ognuna delle azioni indicate in ordine al grado d’intimità riconosciuto a esse. Una seconda parte del lavoro ha previsto la riflessione dei ragazzi relativamente alle loro scelte in considerazione di una definizione soggettiva di “nazionalità vicina” e “nazionalità lontana”. Alessandra Decataldo 28 Una sessione supplementare ha previsto il commento, alla luce della proiezione di due grafici (uno relativo alla graduatoria delle azioni e uno a quella dei gruppi nazionali), dei principali risultati dell’indagine survey. L’analisi dei dati ha previsto due momenti: 1) un’analisi aggregata dei risultati dei cartellini con finalità esclusivamente descrittiva; 2) un’analisi ermeneutica dei testi integrali delle discussioni di gruppo (per rispondere agli obiettivi della ricerca di analizzare in profondità le motivazioni sottostanti alle risposte dei partecipanti, ma anche a causa dell’omogeneità intra-gruppo e inter-gruppo e della relativa brevità dei testi). Alessandra Decataldo 29 I risultati della somministrazione del primo cartellino mostrano un ri-allineamento delle azioni lungo un nuovo continuum d’intimità: 1) fidanzarsi; 2) ospitare nella tua casa (che riacquista, così, la sua valenza d’intimità privata scissa dal contatto che si può avere in un luogo pubblico come la scuola o un locale); 3) stringere amicizia (fortemente rivalutata rispetto ai risultati dell’indagine con questionario); 4) lavorare a stretto contatto (ritenuta un’azione implicante maggiore intimità rispetto a quanto emerso dalla ricerca ad ampio raggio); Alessandra Decataldo 30 5) iscriversi ad una scuola; 6) mangiare un pasto allo stesso tavolo; 7) andare in locali (iscriversi ad una scuola e andare in locali, in particolare, sembrano perdere il grado di intimità attribuitele nel corso della survey research). La graduatoria compilata da ogni partecipante in merito alle azioni è stata strumentale alla somministrazione del secondo cartellino. I risultati confermano l’esistenza di due macrogruppi, come nel caso della ricerca con questionario. Alessandra Decataldo 31 Dall’analisi dei risultati del secondo cartellino emerge come il continuum d’intimità individuato dai partecipanti attraverso il primo perda di validità se rapportato alle singole nazionalità e non sia uguale per tutti i gruppi nazionali. Soprattutto stringere amicizia, riconosciuta in prima istanza come azione intima, non implica, poi, la selettività nella scelta delle nazionalità con cui intraprenderla. Il grafico 4 evidenzia che i partecipanti non manifestano un atteggiamento nettamente distinto nei confronti dei due macro-gruppi dei desiderabili e degli indesiderabili se non con riferimento all’ultimo tratto, ossia agli item fidanzarsi e ospitare nella tua casa. Alessandra Decataldo 32 Graf. 4 – Confronto fra i continua di disponibilità relativi a tutte le nazionalità (focus group) 90 80 70 60 50 40 30 ne ll a rs i nz a Fi da tu a ca sa ic izi a sp ita re re O as tre e vo ra r La St rin ge co tto d si a iv er Is cr am nt at to uo la sc un a un an gi ar e M A nd a re in lo ca pa sto li 20 Spagnola Francese Brasiliana Statunitense Polacca Indiana Marocchina Senegalese Albanese Filippina Cinese Alessandra Decataldo 33 Questi risultati confermano che il grado di intimità riconosciuto alle azioni (rilevato attraverso il primo cartellino) non coincide con la disponibilità a compierle con differenti gruppi nazionali. Questa indagine integrativa ha permesso di accertare come vengono utilizzati dai rispondenti gli item della scala di distanza sociale. In particolare ha evidenziato che l’assunto tecnico di cumulatività della scala non è sempre dimostrabile poiché: 1) non può essere supposto che tutti gli intervistati accordino alla medesima azione lo stesso grado di intimità; 2) l’uguale reazione dei soggetti rispetto a ogni azione con riguardo a qualsiasi gruppo nazionale non può essere Alessandra Decataldo data per scontata. 34 La somministrazione della scala di distanza sociale dovrebbe essere scissa in due momenti: 1) inizialmente si dovrebbe permettere all’intervistato di collocare le azioni sul proprio personale continuum di intimità per constatare se esso corrisponda a quello ipotizzato; 2) solo successivamente è lecito chiedere agli intervistati di indicare con quali gruppi nazionali sarebbero disposti a intraprendere ognuna delle azioni (anche se sarebbe preferibile permettere a questi di graduare la propria disponibilità per operare delle distinzioni). 35 Alessandra Decataldo Gli item da formulare devono dipendere da oggetto di valutazione, unità d’analisi e contesto in indagine e dall’obiettivo cognitivo perseguito. Relativamente a questa ricerca, solo fidanzarti e ospitare nella tua casa meritano di rimanere inalterati in quanto buoni indicatori della distanza sociale percepita rispetto a un gruppo nazionale. Per gli altri sarebbe necessario introdurre delle modifiche: in particolare, l’item stringere amicizia meriterebbe una nota di specificazione che trattasi di un rapporto significativo (distinto da fare la semplice conoscenza). 36 Alessandra Decataldo LA MISURAZIONE DELLA DISTANZA SOCIALE FRA I RESIDENTI NELLE CASE DELLO STUDENTE DELLA SAPIENZA La multiculturalità è un dato strutturale della nostra società. Si registrano, in Italia, sempre più frequentemente, forme di convivenza tra italiani e stranieri in ambienti circoscritti, in contesti quali la scuola, il lavoro e la famiglia. Un contesto che costituisce un luogo di convivenza inter-etnica estremamente significativo è la Casa dello studente, caratterizzato dal fatto che tale convivenza è coatta e mezzo in vista della soddisfazione del bisogno abitativo. Alessandra Decataldo 37 Tale convivenza copre la sezione più intima del vissuto e della fruizione di spazi fisici (bagno, camera da letto, ecc.) che usualmente si condivide solo con parenti, partner o con amici significativi. Un’indagine condotta a cavallo fra il 2007 e il 2008 ha avuto come oggetto d’indagine le forme/formazioni sociali della convivenza inter-etnica all’interno del contesto Casa dello studente della Sapienza Università di Roma. I dati di questa indagine sottendono sia le differenze che possono emergere all’interno di una popolazione culturalmente omogenea, sia quelle che emergono all’interno di una popolazione culturalmente disomogenea per appartenenza nazionale, religiosa, colore della pelle, ecc. Alessandra Decataldo 38 Inoltre, gli intervistati non fanno riferimento ad una condizione immaginifica di contatto (la scala di Bogardus chiede usualmente all’intervistato di immaginare di trovarsi in una specifica condizione di contatto), ma ad una realmente esperita. Tutte queste condizioni hanno implicato che la somministrazione della scala di distanza sociale venisse scissa in ben tre momenti. In primo luogo è stata progettata una domanda atta a permettere all’intervistato di collocare le azioni sul proprio personale continuum di intimità. Gli item ritenuti pertinenti con l’oggetto di valutazione, le unità d’analisi coinvolte e lo specifico contesto di indagine sono otto, ipotizzate nel seguente ordine di intimità decrescente: Alessandra Decataldo 39 1) fidanzarsi; 2) stringere un rapporto di amicizia significativo; 3) condividere la stanza; 4) trascorrere il tempo libero (uscire insieme, praticare attività sportive/ricreative, ecc.); 5) studiare insieme; 6) scambiare libri e altro materiale universitario; 7) fare la semplice conoscenza; 8) consumare un pasto allo stesso tavolo a mensa. 40 Alessandra Decataldo Il particolare contesto d’indagine ha reso necessario introdurre un’ulteriore domanda tesa a individuare le nazionalità realmente presenti nello Studentato dell’intervistato, in modo che funzionasse da filtro per la successiva – la vera e propria scala di distanza sociale –, onde interrogare gli intervistati sulla base di quanto maturato in seguito a reali esperienze di contatto. La terza domanda ha richiesto agli intervistati di indicare con quali nazionalità, tra quelle indicate precedentemente come presenti all’interno del proprio Studentato, sarebbero stati disposti ad intraprendere ognuna delle azioni già ordinate alla prima domanda. Alessandra Decataldo 41 Per individuare il continuum emergente si è proceduto a calcolare per ogni item il valore mediano e la differenza interquartilica relativamente alle posizioni di graduatoria espresse. È stato possibile individuare un continuum generale espresso dalla totalità dei casi validi (N=376), che mostra già le prime differenze con l’ordine di graduatoria ipotizzato dal ricercatore (Tab. 4). Inoltre, si è proceduto all’individuazione dei continua relativi ai tre gruppi in cui è stata scissa la popolazione degli intervistati: italiano (N=185), albanese (N=148) e altro (N=43). 42 Alessandra Decataldo Tab. 4 – La graduatoria di intimità delle azioni per la popolazione totale e i tre gruppi Continuum generale 1° Fidanzarsi 3° Condividere la stanza 3 4° Trascorrere il tempo libero 4 5° Studiare insieme 5 6° Consumare un pasto 5 7° Scambiare libri e altro materiale universitario 7 8° Fare la semplice conoscenza 1 2° Stringere amicizia 3 Mediana 1° quartile 3° quartile 1 2 2 4 4 4 6 7 2 3 4 6 6 7 7 8 Continuum italiani 1° Fidanzarsi 1 3° Condividere la stanza 3 4° Trascorrere il tempo libero 4 5° Studiare insieme 5 6° Consumare un pasto 6 7° Scambiare libri e altro materiale universitario 7 8° Fare la semplice conoscenza Mediana 1° quartile 3° quartile 2° Stringere amicizia 2 1 2 2 4 4 4,5 6 7 2 3 3 5 6 7 7 8 8 8 43 Alessandra Decataldo Tab. 4 (continua) – La graduatoria di intimità delle azioni per la popolazione totale e i tre gruppi Continuum albanesi 1° Fidanzarsi 3° Condividere la stanza 3 4° Trascorrere il tempo libero 4 5° Studiare insieme 5 5° Consumare un pasto 1 2° Stringere amicizia 3 Mediana 1° quartile 3° quartile 8° Fare la semplice conoscenza 5 7° Scambiare libri e altro materiale universitario 7 1 2 2 4 4 4 6 7 1 3 4 6 6 6 7 8 Continuum altri 1° Fidanzarsi Mediana 1° quartile 3° quartile 1 2° Condividere la stanza 3 3° Stringere amicizia 3 4° Trascorrere il tempo libero 4 5° Studiare insieme 5 5° Consumare un pasto 7° Fare la semplice conoscenza 5 6° Scambiare libri e altro materiale universitario 6 1 2 2 3 4 4 4 6 4 4 5 5 6 6 7 8 8 7 44 Alessandra Decataldo Dalla tabella 4 appare evidente che la graduatoria di intimità con riferimento alla totalità dei casi corrisponde alla graduatoria delle azioni con riferimento ai soli intervistati di nazionalità italiana, ma non a quelle evidenziate dagli albanesi e dagli studenti di altre nazionalità. I risultati relativi alla seconda domanda mostrano come le Case dello studente della Sapienza abbiano, fra gli ospiti, rappresentanti da tutto il mondo, ma che la presenza maggiore si registra, oltre che per la nazionalità italiana, per quella albanese. 45 Alessandra Decataldo Data l’esiguità di casi registrati per ogni singola nazionalità diversa da quella albanese e italiana, si è deciso di aggregare in un’unica modalità i gruppi nazionali segnalati diversi da italiano e albanese. La netta maggioranza degli intervistati (l’86,8%) ha dichiarato che nella propria residenza convivono studenti di nazionalità italiana, albanese e altra, ma l’11,7% ha indicato solo i gruppi italiano e albanese. Si è tentato di controllare se i continua emersi con riferimento alla prima domanda restassero confermati allorché le azioni venivano declinate rispetto alle nazionalità. Alessandra Decataldo 46 Si è per questo ritenuto di poter ricostruire i continua emersi prendendo la percentuale di segnalazioni di disponibilità a compiere ogni singola azione con tutte le nazionalità. Di conseguenza l’azione considerata come più intima è quella per cui si registra la percentuale più bassa di soggetti disposti a compierla con tutte le nazionalità. La tabella 5 ha permesso di evidenziare che i continua d’intimità costruiti dagli intervistati pensando alle azioni (prima domanda), non corrispondono a quelli che scaturiscono allorché i soggetti devono immaginare di compiere ognuna di queste azioni con individui di una specifica nazionalità. Alessandra Decataldo 47 Tab. 5 – La graduatoria di intimità delle azioni emersa dalla scala di distanza sociale per la popolazione totale e i tre gruppi Continuum generale Azioni % 1° 29,1 Condividere la stanza 2° 33,8 Fidanzarsi 3° Stringere amicizia 4° Studiare insieme 45,6 5° Trascorrere il tempo libero Continuum italiani Azioni % 1° 42,3 Condividere la stanza 2° 45,8 Fidanzarsi 3° Studiare insieme 4° Stringere amicizia 54,0 48,5 5° Trascorrere il tempo libero 6° Scambiare libri e altro materiale universitario 7° Fare la semplice conoscenza 54,1 59,0 8° Consumare un pasto 62,3 47,7 Continuum albanesi Azioni % 1° 29,4 Condividere la stanza 2° 33,3 Fidanzarsi 3° Stringere amicizia 4° Studiare insieme 43,5 65,6 5° Trascorrere il tempo libero 48,1 5° Consumare un pasto 65,6 6° Consumare un pasto 60,3 6° Scambiare libri e altro materiale universitario 7° Fare la semplice conoscenza 69,0 7° Scambiare libri e altro materiale universitario 73,0 8° Fare la semplice conoscenza 63,7 Alessandra Decataldo 45,1 Continuum altri Azioni % 1° 27,8 Condividere la stanza 2° 29,7 Studiare insieme 3° 51,4 Fidanzarsi 3° Fare la semplice conoscenza 4° Trascorrere il tempo libero 5° Stringere amicizia 51,4 61,2 5° Consumare un pasto 55,6 71,8 6° Scambiare libri e altro materiale universitario 55,9 52,8 55,6 48 Questo risultato, oltre ad emergere per la totalità degli intervistati, affiora anche relativamente ad ognuno dei tre gruppi in cui è stata scomposta la popolazione intervistata. Pare evidente che: 1) il continuum ipotizzato dal ricercatore in fase di concettualizzazione non corrisponda a quello ricostruito dagli intervistati; 2) quest’ultimo, a sua volta, non combaci con quello emergente allorché le azioni vengono declinate come disponibilità ad intraprenderle con diversi gruppi nazionali. 49 Alessandra Decataldo In sostanza, questa rilevazione ha permesso di confermare come l’uguale reazione dei soggetti rispetto a ogni azione con riguardo a qualsiasi gruppo nazionale non possa essere data per scontata. In conclusione, l’esperienza di ricerca sulla convivenza all’interno degli Studentati della Sapienza ha permesso di confermare l’ipotesi, già avanzata nell’ambito dell’indagine sulla rappresentazione degli immigrati e sul pregiudizio etnico tra gli studenti del Lazio, che la scala di Bogardus, nella sua versione originale, sia uno strumento con pretese eccessivamente deterministiche. 50 Alessandra Decataldo La sua formulazione appare ormai non più in linea con i tempi dal momento che suppone la somministrazione ad una popolazione uniforme, quantomeno per appartenenza nazionale, e l’esistenza di una cultura nazionale omogenea. L’esperienza di ricerca con l’ausilio del focus group ha permesso di fare tesoro di un utile suggerimento in merito allo sforzo eccessivo e fuorviante, richiesto dalla versione originale della scala, di fare riferimento ad una situazione immaginifica di contatto. 51 Alessandra Decataldo A tutto ciò si deve aggiungere che l’analisi dei lavori di Bogardus e di una rappresentanza di altri studiosi che hanno successivamente utilizzato la sua scala, i risultati della ricerca sulla rappresentazione sociale dello straniero fra gli studenti e, adesso, quelli sulla convivenza interetnica sembrano tutti evidenziare che: 1) la cumulatività della scala sia solo supposta; 2) gli intervistati non riconoscano tutti la stessa intimità alla medesima azione; 3) non sussista un’uguale reazione dei soggetti rispetto a ogni azione con riguardo a qualsiasi gruppo nazionale. Alessandra Decataldo 52 In particolare, la scissione della somministrazione della scala di distanza sociale in tre momenti ha permesso di evidenziare, in primo luogo, che è indispensabile permettere all’intervistato di collocare le azioni sul proprio personale continuum di intimità per constatare se esso corrisponda a quello ipotizzato (onde evitare di dare per scontato che quanto assunto dal ricercatore sia valido anche per i rispondenti e che esista un unico continuum per tutti gli intervistati, anche qualora essi appartengano a gruppi culturali differenti). 53 Alessandra Decataldo Inoltre, quest’ultima esperienza di ricerca ha mostrato la proficuità di fare riferimento alla possibilità di intraprendere le azioni indicate dalla domanda con le nazionalità con cui si entra effettivamente in contatto, onde interrogare gli intervistati sulla base di quanto maturato in seguito, appunto, a reali esperienze. Quest’ultima operazione ha permesso di evidenziare che i continua d’intimità costruiti dagli intervistati pensando alle azioni (prima domanda), non corrispondono a quelli che scaturiscono allorché i soggetti devono immaginare di compiere ognuna di queste azioni con individui di una specifica nazionalità. 54 Alessandra Decataldo Inoltre, l’aver richiesto agli intervistati di ricostruire il proprio personale continuum d’intimità relativamente alle azioni ha permesso di pesare poi le azioni stesse al momento di valutare la distanza sociale manifestata nei confronti dell’altro-straniero. In questo modo è stato possibile salvaguardare l’intimità riconosciuta dagli intervistati stessi alle azioni e non imporre dei pesi conformi all’ipotesi del ricercatore. Sembra, pertanto, di poter concludere che, se si vuole continuare ad utilizzare questo strumento di rilevazione, sia necessario scindere la sua somministrazione in tre parti. Alessandra Decataldo 55 In primo luogo, dopo aver accuratamente progettato le azioni da introdurre nella scala (in modo che siano appropriate all’oggetto di valutazione, al contesto di rilevazione, alle specifiche unità sulle quali si realizza la rilevazione e all’obiettivo cognitivo), è necessario permettere agli intervistati di ordinare le azioni secondo il proprio continuum di intimità. In secondo luogo, è necessario accertarsi dei gruppi nazionali con i quali gli intervistati entrano effettivamente in contatto. Solo successivamente è lecito chiedere agli intervistati stessi di indicare con quali dei gruppi nazionali precedentemente indicati sarebbero disposti a intraprendere ognuna delle azioni. Alessandra Decataldo 56 Resta ferma l’idea, scaturita dall’indagine con l’ausilio del focus group, che sarebbe preferibile permettere agli intervistati di graduare la propria disponibilità per operare delle distinzioni ed esprimere una gradazione nelle preferenze. Tale suggerimento è, però, perseguibile solo a patto di trovare una formulazione che non appesantisca troppo la domanda e non renda troppo difficoltoso il compito dell’intervistato. Infine, se si volesse lanciare un proseguimento di questo lavoro, sarebbe sicuramente interessante giungere alla progettazione di uno strumento che recuperi interamente le dimensioni dell’originario concetto simmeliano, quindi anche gli aspetti relativi alla cosiddetta distanza geometrica. Alessandra Decataldo 57