Si tratta di un Servizio messo in atto dal Comune e affidato, per la gestione, al Consorzio Socio
Assistenziale “Alba - Langhe - Roero” in cui si convogliano aspetti ludici ma soprattutto educativi, che
gli oltre 190 animatori ed aiuto animatori svolgono direttamente.
Anche quest’anno si è scelto di dedicare una parte del tempo investito a progetti specifici cercando
in questo modo di aiutare i ragazzi a riflettere, sperimentarsi e mettersi in gioco su tematiche più
“impegnative”.
L’Estate 2004 vede il progetto “Ambientiamoci” innestarsi sull’ordinaria attività, apportando, in tal
modo, un significativo “valore aggiunto”.
Si coglie l’occasione di questa pubblicazione per ringraziare chi pensa, organizza e gestisce queste
attività, rivolte a quelli che saranno i “Cittadini del Domani”
Il Responsabile Area Minori
e.p. Nicola Conti
Introduzione
L’ESTATE RAGAZZI ALBA 2004, dal titolo “ P..Artiamo per l’Estate, vede coinvolti, per la città di Alba,
circa 900 bambini, dai 6 ai 14 anni, suddivisi in dieci Centri cittadini: parrocchia Divin Maestro,
Parrocchia S. Cassiano, Centro Storico, parrocchia Cristo Re, G.S. Europa, parrocchia Mussotto,
parrocchia Moretta, Casa M. Ausiliatrice, parrocchia S. Rocco Cherasca e parrocchia S. Margherita.
Premessa
Il progetto “Ambientiamoci” ha offerto la possibilità ad ogni centro di attivare percorsi di sensibilizzazione,
promozione e cura dell’ambiente e delle sue risorse, cercando di sviluppare al massimo atteggiamenti
di responsabilità e consapevolezza.
I ragazzi hanno avuto modo di formarsi e sperimentarsi in azioni concrete: laboratori, giochi e uscite
sono serviti da stimolo per porre attenzione a temi strettamente collegati all’ambiente. Potendo, infatti, approfondire direttamente le conoscenza delle materie prime e dalla loro importanza, si é cercato di
sensibilizzare ad una maggiore coscienza del loro utilizzo e della possibilità reale di limitarne gli sprechi.
Analogamente si è posta attenzione al territorio e alle sue condizioni di pulizia, all’utilizzo delle risorse
primarie e alla raccolta differenziata.
Il coinvolgimento attivo dei ragazzi, poi, ha permesso di dare vita ad un percorso originale di educazione
e di responsabilità, condiviso con gli animatori. I ragazzi si sono, così, avvicinati al tema in maniera positiva
attraverso percorsi l’osservazione, la sperimentazione e la rielaborazione delle esperienze stesse.
Un frutto di tutto il lavoro è sicuramente questo libretto, all’interno del quale vengono riportati parte
delle attività realizzate: fotografie, impressioni, “flash”, scritti o immagini diventano quindi “segni” del
“cammino” fatto dai ragazzi e dagli animatori di tutti i centri.
“Sprecare meno, riciclare di più e differenziare sempre” sono i sottotitoli di questo scritto ma sono anche
testimonianza delle tre “aree” su cui maggiormente si è operato.
L’intero ambito cittadino si è reso un po’ “sfondo” di tutto il percorso creando così un ulteriore obiettivo: dare
visibilità a quanto fatto, incidere, sebbene in maniera meno diretta, su tutta la popolazione e“fissare” i percorsi
realizzati, al fine di renderli esperienza condivisibile, e di coniugare le tematiche ambientali con quelle
prettamente educative.
Non si ritiene infatti che possa esistere una crescita individuale avulsa da un contesto fisico e relazionale.
Questo libretto, i lavori che ogni Centro metterà a disposizione della comunità locale (cartelloni, attrezzature per la raccolta differenziata...) così come la creazione di uno ”slogan” che si utilizzerà come tema per
adesivi da divulgare (al fine di prevenire atteggiamenti negativi) resteranno così, una traccia visibile di
quest’estate 2004.
Con la speranza che tale lavoro possa diventare una risorsa per tutti e ringraziando chi ha permesso il
realizzarsi di questo progetto, auguriamo una Buona lettura!
3
“...In natura nulla si crea e nulla si distrugge
ma tutto si rigenera...”
4
Non è mai facile affrontare un tema così attuale e importante come quello dell’ambiente e di tutte le conseguenze legate alle azioni scorrette dell’uomo.
Questo argomento è costantemente sulla bocca di tutti, media e giornali ne parlano spesso con reticenza e difficoltà ma anche con la consapevolezza di aver a che fare con un problema di importanza
locale e mondiale.
Da parte nostra abbiamo cercato di analizzare soprattutto i comportamenti che riguardano l’utilizzo
dei rifiuti, dell’acqua, dell’energia e che possono essere corretti o migliorati nella quotidianità di ogni
giorno.
Il punto di partenza della nostra riflessione è stato proprio quello che è il risultato delle nostre azioni
spesso molto poco ambientaliste: cioè quel famigerato cestino della spazzatura tanto facilmente
pieno e pesante quanto difficilmente evitabile per le nostre esigenze.
…dobbiamo sprecare meno…
Questo punto è stato fondamentale per comprendere lo spreco di una delle risorse più importanti
del nostro pianeta: l’acqua.
Infatti abbiamo notato come sia elevato lo spreco d’acqua in determinate azioni della nostra
giornata: mentre ci laviamo i denti, ci facciamo la doccia, usiamo lo scarico del wc o semplicemente
non chiudendo il rubinetto.
Sprecare meno
…dobbiamo sprecare meno…
Con i ragazzi abbiamo cercato di dare delle regole per ridurre al minimo lo spreco di acqua nel nostro
Centro; sono nati, così, I DIECI COMANDACQUA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Chiudere sempre il rubinetto dopo aver bevuto
Ricordarsi di chiudere sempre lo scarico del wc dopo averlo usato
Se un bambino ha dimenticato di chiudere un rubinetto, lo facciamo noi al posto suo
Evitare di usare l’acqua per schizzare gli altri bambini, gli specchi e i pavimenti dei bagni
Tenere chiuso il rubinetto mentre ci si lava i denti
Usare l’acqua avanzata durante i pasti per bagnare le piante
Aprire il rubinetto mai al getto massimo ma regolarlo in modo da non sprecare l’acqua
Evitare i gavettoni e non giocare con la pistola ad acqua
Bagnare la sabbia nella sabbionaia lo stretto indispensabile
In coda per bere tenere sempre il rubinetto chiuso tra un bambino e l’altro
L’idea di realizzare “Arcobaleno” è nata dalla voglia di creare un personaggio
che fosse in grado di insegnare ai ragazzi l’utilizzo di alcuni materiali di recupero, come cartone, bottiglie, bicchieri di plastica,lana, stoffa e che, al con tempo,
fosse anche l’esternazione di uno dei concetti più grandi e attuali: la pace.
6
“Abbiamo imparato a utilizzare materiali di recupero per creare
simpatici pupazzi. Gli ingredienti sono stati: la segatura di una
segheria, vecchie calze di nylon, bottoni, spago e semi di prato.
Abbiamo riempito la calza con i semi ricoprendoli con la segatura,
chiudendola con un nodo realizzato con l’aiuto degli animatori.
Dopo abbiamo attaccato i bottoni per gli occhi e fatto un nodino
per il naso. Da ultimo è stata disegnata la bocca e, così, finalmente
il nostro “Casimiro” era pronto. Adesso tutti i giorni lo bagniamo
sulla testa aspettando che i suoi capelli di erba crescano.
Ieri abbiamo costruito da soli alcuni giocattoli veri con i tappi di sughero, il cartoncino colorato e gli
stuzzicadenti della cucina. Abbiamo costruito una barca, un aereo e persino un treno con tutti i vagoni.
Mi sono divertito molto …..”
VIAGGIO NELLA PIANA DELLE EX LUMACHE TRISTI
C’era una volta una banda di ragazzotti che non amava giocare a calcio, guardare la televisione o
andare in bicicletta, come era invece abitudine dei compagni.
7
Il loro passatempo preferito era recarsi tutti i giorni al Pian delle Lumache
Tristi, diventata la loro sede di giochi sballati e nascosti, guidati dalla suggestione che provocava un cumulo di macerie e di rifiuti riversati dal popolo “distratto” della città.
Quella montagna di rifiuti rappresentava per
loro il mondo dei colori, dei rumori, dei
sogni, che non avevano nulla a che vedere
con quelli del mondo ordinato e familiare
che li circondava: plastica, lattine, travi e assi
di legno, stoffa, contenitori in disuso, lamiera,
vetro, cartone, giornali e riviste vecchie
erano i residui di una vita domestica di un
popolo che emarginava la bellezza delle periferie.
Marco, tra tutti i ragazzi della banda, era un acuto osservatore dell’ambiente
e vedeva in quegli oggetti tutta la ricchezza che gli stessi potevano ancora
dare ed essere…(continua a pagina 12)
8
“…Ogni bimbo ha portato da casa qualcosa (es. bottoni rotti, tappi di sughero o di bottiglie, pezzi di
stoffa, giornali vecchi) che, non servendo più, sarebbe stato buttato via. Con questi oggetti hanno realizzato bellissime composizioni e disegni
…
Un altro laboratorio interessante è stato quello con le lattine: le abbiamo trasformate in originali portacenere. Li abbiamo prodotti tagliando le lattine in spicchi che abbiamo poi incrociato e incollato sulla
base del portacenere realizzata con quella delle lattine.”
…
“Creare un sole con la faccia è stato facile:
ci vuole un pallone rotondo, della colla, della carta
da cucina e un pennello.
Spalmando di colla mista ad acqua il palloncino e
mettendo strisce di carta sul palloncino fino a coprirlo solo metà, cercando di rendere il tutto più rotondo possibile; si crea così una superficie che asciugando diventa solida e a forma sferica.
Una volta perfettamente asciutta si colora con i
colori più belli e vivaci e quando anche il colore è
Recuperare di più
“Proviamoci anche noi”
colore è asciugato si può staccare la nostra forma di carta e colla dal pallone. Con dei fondi di bottiglia
tagliati a triangolo abbiamo fatto i raggi del sole e li abbiamo attaccati tutt’intorno alla nostra mezza sfera
di carta, li abbiamo colorati ed abbiamo disegnato gli occhi e la bocca ai nostri soli.”
”IL SOGNO DI JEORGE”
C’era una volta una città’ di nome SPAZZATUR-CITY, dove viveva un bambino di nome Jeorge. Egli sporcava sempre, buttando cartacce per terra. Una notte fece un
sogno. Sogno’ che la sua città si trasformava nella città più sporca
del mondo: monti di spazzatura invece che montagne ricoperte
di corallo e al posto di piante fiorite solo tanta immondizia.
Allora, capendo che ciò gli dispiaceva, decise di migliorare la sua
città’. Quando si sveglio’, andò subito in comune, comunicando
al sindaco la sua proposta di cambiamento.
Il sindaco, essendo d’accordo, riunì tutti i cittadini, pregando loro
di non sporcare più la città, altrimenti si sarebbe trasformata in una
vera e propria spazzatura.
Da allora la città si chiamo’: RECICLUB- CITY.
10
Sono state seguite anche alcune tracce di riflessione sulla modalità dei ragazzi di buttare via gli oggetti.
Per far ciò abbiamo proposto la battaglia dei giornali, che richiedeva la divisione dei ragazzi in due gruppi
all’interno di un terreno di gioco delimitato e diviso da una riga di metà campo. Al via sono stati buttati
nelle due parti del campo diversi fogli di giornale appallottolati. Lo scopo del gioco era di mandarli nel
campo avversario, liberandosi dei rifiuti. Trascorsi cinque minuti vinceva la squadra con meno immondizia
nella propria parte di gioco.
Abbiamo affrontato anche il tema dell’inquinamento del mare, attraverso un laboratorio ludico. Le squadre erano due: gli inquinatori e i pesci. Su un telo teso – il mare – la squadra degli inquinatori buttava rifiuti
mentre i pesci, da sotto, dovevano liberarsene. Da qui è emersa l’importanza di avere un rispetto particolare
per il mare, perché buttandoci dentro ogni sorta di rifiuti rendiamo difficile la vita ai pesci ma anche a noi
stessi. Spesso, infatti, quando facciamo il bagno d’estate ci troviamo
a nuotare tra l’immondizia altrui e, talvolta, nostra. Per evitare di buttare
via una vecchia casetta di legno e comprarne una nuova, abbiamo
realizzato con gli animatori una nuova struttura con il materiale di
recupero trovato in Oratorio. Così, con seghe, martelli e chiodi
abbiamo ristrutturato la nostra casa, intitolandola “La casa della
pace”. I colori utilizzati per dipingerla sono stati quelli dell’arcobaleno,
proprio in onore della pace. La casa è stata disegnata e colorata
anche all’interno, con un arredo di cuscini realizzati con stoffa, ago,
filo e fogli di giornale. Accanto alla struttura abbiamo ricavato
11
un piccolo orto dove abbiamo piantato fiori ed erbe aromatiche, come il basilico che ci servirà poi per
preparare un gustoso pesto per condire la pasta. La casa ora è un vero splendore e i bimbi più piccoli
hanno finalmente un posto importante dove giocare.
(Continua il)
VIAGGIO NELLA PIANA DELLE EX LUMACHE TRISTI
“…..Marco, a questo punto, chiama Alì e gli dice:
«Alì, che cosa ti suggerisce questa montagna di spazzatura?».
Alì, osservandola attentamente, risponde:
«E’ un mucchio di rifiuti, ho giusto qui un accendino per dargli fuoco!».
Marco:«Ma sei fuori!? Se bruciamo i rifiuti inquiniamo l’aria e rischiamo che vengano a prenderci e non ci
permettano più di giocare qui! Le vedi tutte quelle bottiglie colorate? Secondo me potrebbero diventare
un lampadario o un porta vasi. Invece, con il cartone, potremmo fare delle cornici e delle maschere.
Il polistirolo potrebbe diventare, sbriciolandolo, neve, molto più bianca di quella grigia ed inquinata che
cade in inverno. Con il legno, potremmo preparare dei cestini per i rifiuti, delle panchine per i parchi, dei
tavoli e delle sedie per i pic-nic o delle giostre».
12
Alì: «Hai ragione! Così potremmo venire a prepararci dei pranzetti e delle cenette e li potremmo mangiare
seduti ai nostri tavoli!».
A questo punto Alì chiama immediatamente i suoi compagni di avventura e li mette al corrente della proposta fatta da Marco.
Da quel giorno la discarica non è più solo il luogo del gioco, ma cantiere che produce oggetti simpatici
e, perché no, anche utili.
La carta dei quotidiani e delle riviste era stata messa a macerare nelle pozzanghere di acqua per diventare carta pesta; le bottiglie di plastica erano diventate grappoli colorati come lampadari; le lattine delle
bibite dei “suonavento”, che ad ogni brezza tintinnavano e accompagnavano il lavoro dei ragazzi; il
legno, inchiodato ed assemblato, è diventato l’arredo domestico dell’ambiente; i vetri, incollati ad un
rudere di una parete, sono diventati un mosaico che al passare del sole riflette raggi multicolori.
In pochi giorni di gioco e lavoro quell’ambiente triste e desolato, deturpato dalla distrazione del popolo
della città, era diventato, quasi per magia, un ambiente allegro e vissuto non più soltanto de quei ragazzi che fuggivano dalla città. (continua a pagina 25)
…
L’ accumulo di materiali diversi ha reso possibile il loro utilizzo durante le attività di laboratorio.
In particolare abbiamo sfruttato i “nostri” rifiuti, cioè quelli che produciamo durante le merende: i vasetti
13
vuoti di yogurt per costruire maracas, lattine vuote per dar vita a magnifiche sculture, barattoli di vetro per
formare variopinte lampade.
…
“Noi ragazzi abbiamo notato che, nei giardinetti, c’è una scarsa presenza di contenitori per i rifiuti e per
questo alcune persone, un po’ per pigrizia è un po’ per maleducazione, tendono a disperdere nell’ambiente alcuni rifiuti come lattine vuote, cartacce, mozziconi di sigarette, bottiglie vuote, fazzoletti di carta
usati, ecc...
Per questo, noi dell’Estate Ragazzi, abbiamo pensato di risolvere questo problema,
unendo lo sport e la salvaguardia dell’ambiente, per mezzo
di contenitori di rifiuti.
Ecco come li abbiamo creati:
FASE 1: Dopo esserci procurati dei pannelli di legno, li
abbiamo ricoperti integralmente di cementite e, in seguito
lasciati asciugare.
FASE 2: Poi li abbiamo abbelliti con colori e forme vivaci.
14
FASE 3: Successivamente, per mezzo di un martello e di alcuni chiodi
abbiamo fissato al pannello i contenitori per i rifiuti.
...ED IL RISULTATO???
VI ASPETTIAMO DI PERSONA
A VEDERE CON I VOSTRI OCCHI
15
“abbiamo disegnato con le tempere, alcuni disegni li abbiamo
fatti diluendo (molto!) la tempera con materiali di recupero:
per l’arancione la fanta ,per il marrone il caffè e la coca-cola…”
“Ci sono venute anche altre idee …
il gioco con i rifiuti.
“Prendendo spunto da libri e giornali e sempre utilizzando bottiglie
di plastica, giornali, cartoncini e lattine abbiamo realizzato alcuni
modelli di case tipiche delle varie zone del mondo che stiamo
osservando e scoprendo durante quest’Estate Ragazzi.
In particolare abbiamo progettato ed elaborato un grattacielo delle
metropoli americane, una capanna delle zone del centro Africa,
una piramide Maya (centro sud America) e un tempio indiano.”
16
“…Questo è stato il primo passo nel cercare di migliorare
il nostro rapporto con l’ambiente a noi vicino.
In ogni angolo del cortile della parrocchia sono stati
sistemati numerosi bidoni per la raccolta differenziata:
vetro, carta, plastica e lattine.
Grazie alla divisione di questi rifiuti abbiamo immediatamente notato che il nostro famoso cestino della
spazzatura si riempiva molto meno facilmente di prima.”
Differenziare sempre
“Abbiamo riflettuto con i ragazzi sulla raccolta differenziata
ed i contenitori adatti”
Per accostare i bambini più piccoli al complesso tema della raccolta differenziata sono stati proposti
alcuni giochi sui “rifiuti” così che i ragazzi, divertendosi, potessero riflettere sui piccoli gesti quotidiani
da loro compiuti.
Si è cercato di far loro capire l’importanza e il peso dell’imballaggio
di un prodotto, che rappresenta circa il 50% del totale dei rifiuti soli
urbani. Gli imballaggi, infatti, hanno un brevissimo ciclo di vita e
costituiscono un volume che finisce in discarica, saturando lo spazio
disponibile in maniera selvaggia.Si è inoltre tentato di ragionare
sull’importanza che ciascuno di noi da all’estetica di un prodotto,
alimentare o gioco che sia. L’attenzione alla forma, al colore, ai
materiali impiegati, la continua ricerca di differenziazione sono
crescenti e, pertanto, l’imballaggio ha acquistato un grado di importanza crescente nella comunicazione e nelle strategie di vendita.
Per animare la discussione abbiamo proposto ai ragazzi di cercare in
scatole e imballaggi di ogni tipo un piccolo bottone che ci serviva.
I ragazzi hanno aperto tutte le confezioni contenute nel sacco e non lo hanno trovato ma nessuno ha in
realtà guardato in fondo al sacco.
Riflettendo: non sempre l’essenziale, ciò che veramente ci serve, si nasconde dietro ad
accattivanti confezioni.
18
PINA LA LATTINA PORCELLINA
“Tutti i giorni, la lattina Pina, quando doveva gettare la carta, lo faceva buttandola sul pavimento della
propria casa. Un giorno andò a fare la spesa e, non appena torno’ a casa, non riuscì ad aprire la porta.
Facendo un giro, vide dalla finestra che la casa era piena di carta e ciò no permetteva alla porta di aprirsi.
Allora decise di chiamare i SOCCORRITORI LATTINARI,
i quali le tolsero tutta la carta da in casa.
Cosi’ la lattina Pina visse felice e contenta,
imparando a buttare la spazzatura negli
appositi contenitori”.
19
20
JA SAM PAPIR, I JA ÎELIM DA
ÎIVIM. AKO ÎELI· DA JA ÎIVIM,
MOLIM TE STAVI ME LI
ODGOVARAJUåU
KANTU; HA KOJOJ PI·E PAPIR I
VIDJEåEMO SE OPET.
IO SONO LA CARTA; IO VOGLIO
VIVERE. SE TU VUOI CHE IO VIVA
PER FAVORE METTIMI
NELL’APPOSITO CASSONETTO;
E SUL CASSONETTO SCRIVI CARTA
E CI RIVEDREMO DI NUOVO.
OVO JE ÎELJA SVAKOG PAPIRA, A
TAKO I PORUKA
HVALA.
QUESTO È L’AUGURIO
E IL MESSAGGIO CHE HA LA CARTA.
GRAZIE.
“Parlando con i ragazzi abbiamo scoperto che la maggior parte di loro “dice” di fare la raccolta differenziata a casa: purtroppo a casa è facile fare ciò vista la bassa quantità di rifiuti prodotti e la vicinanza dei cassonetti appositi. A questo punto ci siamo accorti che una struttura pubblica come l’oratorio nella quale per
cinque settimane 150 tra educatori e ragazzi passano le loro giornate non offre la possibilità di differenziare. Allora abbiamo deciso di costruire dei cassonetti (ovviamente con materiale recuperato) per i maggiori tipi di materiale riciclabile presente in una struttura del genere (es. carta, plastica, lattina) colorandoli
per dar loro un aspetto più gradevole (vedi foto, sempre se la mettete).
L’idea è che i cassonetti non durino solo cinque settimane ma
che diventino una parte integrante e stabile dell’oratorio per
dare concretamente a tutti i fruitori del luogo la possibilità di
effettuare la raccolta differenziata.
Anche se molti dei ragazzi (soprattutto i più grandi) conoscevano già i criteri di divisione dei materiali, gli operatori hanno
fatto fare ai più piccoli dei cartelloni, dei disegni che istruissero
i ragazzi nel differenziare correttamente che spiegassero perché
è importante e che rendessero più facile e divertente l’atto del
differenziare
Dopo che l’opera di raccolta è iniziata e i primi cassonetti sono
stati riempiti, dovevamo decidere cosa fare di tutto questo
materiale riciclato. Potevamo darlo agli operatori ecologici che
21
lo portassero nei vari centri specializzati nel riciclaggio, ma ci siamo detti: “e se invece lo riciclassimo noi?”.
E a questo punto abbiamo scoperto come del materiale considerato da molti del rifiuto possa essere ancora utilizzabile e diventare addirittura UN OPERA D’ARTE.
Con un po’ di ingegno e di fantasia siamo riusciti a produrre:
OGGETTO COSTRUITO
MATERIALE UTILIZZATO
Dosaspaghetti
Fiori
Tende “colorate e rumorose”
Bottiglie colorate
Castelli magici
Mosaici
Stampini per rilievo
Cartone
Calze, tappi di sughero
Cucchiaini di plastica (quelli del gelato)
Vetro (succhi di frutta)
Bottiglie di plastica
Carta
Lattine
Arrivati a questo tutti noi, ragazzi ed operatori, abbiamo compreso l’importanza e l’utilità della raccolta
differenziata, ma la comunità ha le stesse nostre conoscenze? I nostri genitori, i nostri amici, sanno
differenziare? Come abbiamo già detto molti di noi fanno la raccolta differenziata e questo ci fa capire che
molti degli adulti sanno già come differenziare anche se spesso per pigrizia o svogliatezza questa non viene
effettuata regolarmente.
22
Allora noi operatori con i ragazzi delle medie abbiamo deciso di compiere una piccola opera di sensibilizzazione che racchiudesse i principali motivi per i quali fosse importante differenziare per far si che ciò
che si può fare venga fatto con costanza e perseveranza.
Abbiamo, quindi, prodotto una “lettera” usando anche toni forti (come
ad esempio il titolo “VIVIAMO IN UN PORCILE”, scelto dai ragazzi) e
puntando su alcuni elementi cari ai più grandi (come le tasse sui rifiuti e l’amore per i propri figli).
Questa lettera è stata consegnata a tutti i nostri genitori ed è stata
distribuita in tutti i quei luoghi maggiormente frequentati dagli abitanti
del quartiere (es. la chiesa, i supermercati, i parchi giochi, ecc...) nella speranza che qualcuno accolga le
nostre richieste.
“VIVIAMO IN UN PORCILE!!!”
Al giorno d’oggi ognuno di noi produce 1,5 kg di rifiuti al giorno. Nel 1980 se ne producevano “solo” 0,7
kg. In 20 anni c’è stato un aumento superiore al 100%!!!!!
Questo significa che, attualmente, la città di Alba (30.000 abitanti circa) produce ogni giorno 45.000 kg
di rifiuti!!!! Questa quantità riempirebbe un campo da calcio!!! Pensate a questa immensa quantità se
moltiplicata per giorni e giorni.....
23
A noi ragazzi non va bene così! Ed è per questo che chiediamo a noi stessi (come stiamo già facendo nel
centro estivo) e a voi adulti di rispettare almeno alcune di queste semplici regole per permetterci di
ridurre la quantità di rifiuti pro-capite, di crescere in luogo pulito e per vivere la vita in un luogo sano,
e non in una discarica!!
• Se avete i cassonetti della raccolta differenziata sotto casa, FATELA!! Con la raccolta differenziata si può
recuperare ben il 90% dei rifiuti (tra scarti organici, vetro, plastica, lattine, alluminio, carta) riducendo
la quantità non riciclabile da 1500 grammi a 150 al giorno!;
• FATE ATTENZIONE AD USARE CORRETTAMENTE I CASSONETTI!! Solo con un loro uso appropriato si
può favorire un corretto riciclo;
• Se la città di Alba non raggiungerà almeno il 35% di raccolta differenziata, dovrà pagare
una multa! E questa si ripercuoterà sulle vostre tasse sui rifiuti!! Quindi, adoperatevi!;
• Se non avete i cassonetti sotto casa, niente paura! Ci sono operatori che passano a raccogliere la
raccolta differenziata porta a porta, basta informarsi!;
• Aiutateci a tenere pulito il territorio (in particolare i parchi gioco e l’oratorio dove ci divertiamo tanto!);
è solo questione di buona volontà;
• L’ecologia è un bene di tutti: imparate a rispettarla e ad insegnarla, per non dover vivere in un
PORCILE!;
• I trasgressori possono essere duramente puniti! Se vi scopriremo non esiteremo a farvelo notare!
24
NOI CI TENIAMO AL NOSTRO QUARTIERE E AL NOSTRO FUTURO!
AIUTATECI A SALVAGUARDARLO!!!
(Continua il)
VIAGGIO NELLA PIANA DELLE EX LUMACHE TRISTI
…La spazzatura rimasta era soltanto più quella organica che, messa nelle fioriere costruite dai ragazzi, ha
fatto germogliare fiori e piante che abbelliscono e profumano la nuova Piana delle Lumache Allegre.
Da quel giorno anche i grandi, quando vanno alla Piana delle Lumache Allegre, hanno imparato a
differenziare la spazzatura sistemandola nei contenitori appositi realizzati con le proprie mani dai ragazzi.
LABORATORIO DI FOTOGRAFIA:
Ogni ragazzo di 2^ e 3^ elementare ha avuto la sua macchina
fotografica e con essa ha cercato di documentare quelli che sono gli
spazi che il quartiere prevede per i bambini ( parchi, giostre, cassonetti, …).
Un gruppo, invece, ha fotografato la città come sta cambiando: dove
fino a ieri c’era un viale alberato oggi c’è una rotonda.
25
LABORATORIO DI FALEGNAMERIA:
Nato come continuazione del progetto dello scorso anno, ai ragazzi è stato proposto di realizzare con il
legno fioriere e cestini per i rifiuti che saranno posizionati nel centro, nei parchi del quartiere su proposta
dei ragazzi.
URA...lmente PULITA
T
A
N
Il
e
mi
ar
r
o
oa
igli
mbie
nte non è salu re, ma lo posso m
ta
...basta RICICLARE
26
“Questo è stato il primo passo nel cercare di migliorare il nostro rapporto con l’ambiente.
In ogni angolo del cortile della parrocchia sono stati sistemati numerosi bidoni per la raccolta
differenziata: vetro, carta, plastica e lattine.
Grazie alla divisione di questi rifiuti abbiamo immediatamente notato che il nostro famoso cestino
della spazzatura si riempiva molto meno facilmente di prima.”
Recuperiamo
Insieme
Cellophan
Ingombranti
Carta
Lattine
Altri
Rifiuti
Ecologicamente
27
“Abbiamo preso dei vecchi scatoloni, li abbiamo dipinti e trasformati
in contenitori diversi, colorati e disegnati a seconda del materiale che
intendevamo separare e li abbiamo utilizzati per la raccolta differenziata”.
“Noi, invece, dopo aver raccolto e portato materiali di prodotti ormai
consumati, abbiamo deciso di costruire con questi, bidoni per la raccolta
differenziata dei rifiuti. I materiali che abbiamo utilizzato sono stati
principalmente le bottiglie di plastica, giornali e riviste, lattine e cartoni
vari.Dopo esserci divisi in gruppi ci siamo divertiti e sbizzarriti a modellare
questi rifiuti e a creare i nuovi contenitori per i seguenti materiali:
carta,plastica e latta. Durante i lavori abbiamo capito l’importanza di
recuperare e differenziare le rimanenze dei vari prodotti consumati.
Per ultima cosa ci piace sapere che i nostri bidoni verranno utilizzati da
un bar del nostro quartiere”.
28
L ‘ ALFABETO DELL’AMBIENTE
Cose che vorrei nella mia città
A come…
B come…
C come…
D come…
E come…
F come…
G come…
H come…
I come…
L come…
M come…
N come…
O come…
P come…
Q come…
R come…
S come…
T come…
U come…
Autobus elettrici
Bidoni per la raccolta differenziata
Coscienza ecologica
Discariche ben gestite
Educazione
Fabbriche meno inquinanti
Giardini puliti
Hope for the future
Isole pedonali
Leggi più severe contro chi inquina
Maggior riciclaggio
Natura più rispettata
Oasi ecologiche
Pulizia nelle strade
Quartieri più sani
Risparmio energetico
Salvaguardia del paesaggio
Trasporto di rifiuti più efficiente
Uso corretto dell’acqua
29
LA LANGA
È UN PARADISO
LA LANGA
È COME UN SORRISO
STAMPATO SULLA BOCCA
È L’ACQUA IN UNA BROCCA.
SE ASCOLTI BENE BENE
UNA STRANA SENSAZIONE
TI VIENE
LA NATURA
CANTA E TACE
MA REGNA TANTA
PACE!!!
30
Stampa: tipografia “l’artigiana - Alba”
Scarica

Opuscolo Ambientiamoci_OK