AGENDA 21 LOCALE DI PRIMIERO
PIANO DI AZIONE LOCALE
FORUM FINALE, 3 GIUGNO 2005
“Occorre avviare un grande movimento di liberazione per sconfiggere le ingiustizie fra gli esseri
umani e con la natura, una nuova protesta per la sopravvivenza capace di farci passare dalla
ideologia della crescita a quella dello sviluppo. Nessuno ci salverà se non le nostre mani, il
nostro senso di responsabilità verso le generazioni future, verso il "prossimo del futuro" di cui
non conosceremo mai il volto, ma la cui vita, la cui felicità dipendono da quello che noi faremo
o non faremo domani e nei decenni futuri. La costruzione di uno sviluppo sostenibile e la pace
si conquistano soltanto con la giustizia nell'uso dei beni della Terra, unica nostra casa comune
nello spazio, con 'una giustizia planetaria per un uomo planetario' “.
(Giorgio Nebbia, “Lo sviluppo sostenibile”, 1991).
2
INDICE
Introduzione
pag. 4
Cronologia dei principali eventi di agenda 21
pag. 6
Partecipanti dei tavoli tematici
pag. 8
Elenco partecipanti totali
pag. 9
Gruppo tematico: “acqua”
pag. 10
Gruppo tematico: “Turismo sostenibile/Viabilità
pag. 14
Gruppo tematico: “Gestione del territorio
pag. 21
Allegato: buone pratiche sul tema acqua
pag. 32
3
INTRODUZIONE AL PIANO DI AZIONE LOCALE DI PRIMIERO
Il presente documento è il risultato del lavoro dei partecipanti ai tavoli tematici del Forum di Agenda 21 di
Primiero che, a partire dal mese di ottobre 2004 fino ad aprile 2005 hanno affrontato, analizzato, discusso diverse
tematiche da cui sono nate le proposte condivise riportate nelle pagine seguenti.
Tale lavoro si inserisce nel più ampio progetto di Agenda 21 locale, nato in seno ad un Accordo per la
promozione e l’avvio di iniziative per lo Sviluppo Sostenibile di Primiero attivato dal Comprensorio insieme alle
Amministrazioni del territorio, sostenuto dalla Provincia Autonoma di Trento, dal Parco Paneveggio Pale di San Martino e
da partner locali (ACSM, BIM Brenta, Primiero Energia).
L’elemento sostanziale di tutto il percorso è stata la partecipazione al Forum (ben oltre 80 persone) che ha
visto, oltre ai cittadini e insieme alle Amministrazioni locali, rappresentanti di associazioni, del mondo economico locale
e del settore turistico, ognuno portatore di esperienza, idee e proposte ed interessato a sperimentare questo nuovo
modo di decidere lo sviluppo da dare al proprio territorio.
Il primo risultato dell’incontro di idee, punti di vista differenti, aspettattive è stata l’elaborazione del Piano di
Azione Locale, che contiene un ampio ventaglio di azioni per lo sviluppo sostenibile locale da consegnare alle
Amministrazioni ed esprime un contributo reale per migliorare il territorio e lo sviluppo di Primiero.
Nell’ambito degli incontri svolti dai tavoli, a partire dalla visione soggettiva che ogni partecipante aveva dello
sviluppo sostenibile del proprio territorio, attraverso il confronto reciproco di punti di vista diversi tra loro, sono state
individuate le criticità che si oppongono ad esso e conseguentemente gli obiettivi da raggiungere; sono infine le azioni
proposte, insieme alle buone pratiche avviate, quelle che concretamente mirano a realizzare le visioni ipotizzate.
Il valore di fondo che ha motivato i partecipanti risiede nell’occasione di confrontarsi e scambiarsi idee su temi di
basilare importanza e urgenza. Questo può avvenire, in Agenda 21, tra tutti i cittadini che condividono la voglia,
l’intenzione e il sogno di fare qualcosa per il presente e soprattutto per le generazioni future. Perché se è vero che i
cambiamenti saranno lenti e, a volte, impercettibili, l’aver deciso di stare insieme qualche sera per dare un contributo di
qualsiasi tipo (tutti sono esperti della propria terra) può dare inizio ad un nuovo modo di essere cittadini, un nuovo
4
modo di essere coinvolti come persone che hanno a cuore la comunità in cui hanno deciso di vivere, con passione e
dedizione.
E dopo il Piano d’Azione?
Il Piano d’Azione non è tuttavia da considerare un punto di arrivo del processo di Agenda 21 Locale, né segna il termine
dei lavori del Forum e dei suoi componenti. Il documento è invece da considerarsi un punto di partenza, un riferimento
preciso al quale tutti i partecipanti al Forum, sia di quelli istituzionali, sia di quelli privati, sia di quelli sociali dovranno
raffrontarsi nell’atto di definire le proprie politiche di sviluppo. La presentazione e diffusione del Piano d’Azione segna
quindi un momento importante nel processo di Agenda 21 Locale e ancor più per l’attuazione dei suoi principi di
sostenibilità: il passaggio dalla fase pianificatoria a quella operativa. Al fine di facilitare l’adozione di tale documento sarà
importante impostare un percorso di diffusione e consultazione dove gli obiettivi e le azioni contenute in esso potranno
essere conosciute dalla più ampia parte della popolazione residente nel territorio.
Il processo di Agenda 21 - come processo di medio-lungo periodo - dovrà quindi favorire continuamente la
partecipazione dei cittadini che, una volta attivata, resta un patrimonio sociale importante che va sostenuto.
Per continuare nello spirito della condivisione, il Forum continuerà ad essere attivo con una Commissione Permanente
che lo rappresenterà e che dialogherà con le Amministrazioni, per monitorare la realizzazione dei passaggi futuri.
5
CRONOLOGIA DEI PRINCIPALI EVENTI DI AGENDA 21
Tonadico, 29 marzo 2004, Sala Negrelli - Comprensorio: Accordo Ambientale del Territorio di Primiero per realizzare il
progetto “Cominciamo dall’acqua. Un’Agenda 21 locale per lo sviluppo
sostenibile a Primiero”
Tonadico, 12 giugno 2004, Sala Negrelli - Comprensorio:ATTIVAZIONE DEL FORUM CIVICO DI AGENDA 21
Tonadico, 22 settembre 2004, Villa Welsperg, - Parco: WORKSHOP DI PREPARAZIONE: sperimentazione della metodologia di
lavoro e prima individuazione delle visioni di sostenibilita’
OTTOBRE 2004: AVVIO TAVOLI TEMATICI - APRILE 2005: CHIUSURA DEI LAVORI
Coordinatore del Forum: Andrea Angrilli
Facilitatori: Andrea Angrilli, Davide Galesso, Monica Valentini, Michele Zuin
Verbalizzatrici: Silvia Bonat, Erica Schweizer
Sedi utilizzate: Imer: Sala Adunanze, Transacqua: Casa Sociale, Tonadico: Sala Negrelli e Sala Giunta (per Focus Group) del Comprensorio
TAVOLO ACQUA: 10 incontri: 19 ottobre, 2 novembre, 10 dicembre, 18 gennaio, 1 e 15 febbraio, 1 e 15 marzo, 5 e 19 aprile
FOCUS GROUP SULLE BUONE PRATICHE SUL TEMA ACQUA: 3 incontri: 8 e 9 marzo, 22 marzo
TAVOLO TURISMO-VIABILITA’: 10 incontri: 21 ottobre, 4 e 25 novembre, 19 gennaio, 2 e 16 febbraio, 2 e 16 marzo, 6 e 20 aprile
TAVOLO GESTIONE DEL TERRITORIO: 10 incontri: 22 ottobre, 5 e 26 novembre, 20 gennaio, 3 e 17 febbraio, 3 e 17 marzo, 7 e 21 aprile
6
Canal San Bovo, 11 novembre 2004, Sala Cassa Rurale: Incontro di approfondimento sulle esperienze di Agenda 21 già attuate
Tonadico, 23 novembre 2004, Sala Negrelli – Comprensorio: Incontro di approfondimento sul PGUAP
Tonadico, 11 dicembre 2004, Sala Negrelli – Comprensorio: FORUM INTERMEDIO: presentazione dei lavori dei tavoli e primi dati
della DAP (Diagnosi Ambientale Partecipata)
Tonadico, 24 febbraio 2005, Sala Assembleare – Comprensorio: Incontro di approfondimento sulla revisione del Piano di Parco
Tonadico, 13 maggio 2005, Sala Negrelli – Comprensorio: FORUM di condivisione dei lavori finali dei tavoli e presentazione
ufficiale della DAP
Transacqua, 3 giugno 2005, Oratorio di Pieve: FORUM FINALE DI PRESENTAZIONE DEL
PIANO DI AZIONE LOCALE (PAL)
7
PARTECIPANTI DEI TAVOLI TEMATICI
TAVOLO ACQUA: 33 partecipanti:
Bernardin Fabio, Bertagnin Loss Lucia, Cesari Lia, Colaone Francesco, Corona Antonia, Dalla Sega Vanna, Fent Erminio,
Fabbris Pierluigi, Franceschinel Renzo, Gaio Luca, Gobber Laura, Gubert Daniele, Longo Angelo, Loss Eliana, Loss Enzo,
Orler Melchiorre Lino, Pea Caterina, Pradel Pietro, Pradel Roberto, Rattin Pio, Scalet Mario, Segat Vittorio, Simoni Marino,
Sperandio Alessandro, Sperandio Gaspare, Stefani Adriana, Svaizer Floriano, Taufer Flavio, Taufer Vanda, Trotter
Cristiano, Zeni Luciano, Zortea Fiorella, Zortea Luigi.
TAVOLO TURISMO-VIABILITA’: 39 partecipanti:
Bettega Alberto, Bettega Gianfranco, Brandstetter Fulvio, Chiavarelli Nicola, Cesa Ornella, Cordella Pierantonio, Debertolis
Piermarco, Depaoli Piero, Di Lenardo Diana, Fabbris Pierluigi, Faoro Elisa, Fent Erminio, Fontana Ivan, Gadenz Simonetta,
Gaio Luca, Gobber Laura, Gubert Daniele, Ischia Paola, Lorenzet Tazia, Loss Enzo, Marini Luisa, Paccagnella Maria Teresa,
Pea Caterina, Perhauz Maria Sofia, Pradel Pietro, Pradel Roberto, Rattin Santo, Scalet Alberto, Simoni Marino, Stompanato
Antonio, Tana Donatella, Taufer Vanda, Tavernaro Maria Antonietta, Zanetel Leonardo, Zanetel Simonetta, Zortea
Fiorella, Zortea Rossella, Zorzi Cristina,
Zuppa Maria Rosaria.
TAVOLO GESTIONE DEL TERRITORIO: 26 partecipanti:
Bettega Alberto, Bettega Gianfranco, Brandstetter Margherita, Castellaz Mariano, Chiavarelli Nicola, Corona Antonia,
Corona Daniele, Di Lenardo Diana, Fabbris Pierluigi, Gadenz Aurelio, Gobber Roberto, Gubert Daniele, Loss Eliana, Nami
Riccardo, Perhauz Maria Sofia, Paccagnella Maria Teresa, Rattin Pio, Scalet Mario, Schweizer Willy, Scutari MarcelloM
Simion Antonia, Simion Giorgio, Stefani Andreina, Tana Donatella, Zugliani Mauro, Zuppa Maria Rosaria.
8
ELENCO PARTECIPANTI
TOTALI(72)
Bernardin Fabio, Comune Tonadico
Bertagnin Loss Lucia, cittadina
Bettega Alberto, Caseificio Primiero
Bettega Gianfranco, tecnico Comprensorio
Brandstetter Fulvio, cittadino
Brandstetter Margherita, Comune Imer
Castellaz Mariano, cittadino
Cesa Ornella, cittadina
Cesari Lia, cittadina
Chiavarelli Nicola, tecnico – libero professionista
Colaone Francesco, cittadino
Cordella Pierantonio, Asat
Corona Antonia, Comune Canal San Bovo
Corona Daniele, cittadino
Dalla Sega Vanna, cittadina
Debertolis Piermarco, Associazione Artigiani
Depaoli Piero, cittadino
Di Lenardo Diana, cittadina
Fabbris Pierluigi, cittadino
Faoro Elisa, Associazione Altro Turismo
Fent Erminio, cittadino
Fontana Ivan, Comune Canal San Bovo
Franceschinel Renzo, cittadino
Gadenz Aurelio, Comune Tonadico
Segat Vittorio, tecnico Primiero Energia
Gadenz Simonetta, Bottega Mandacaru
Simion Antonia, cittadina
Gaio Luca, Acsm
Simion Giorgio, cittadino
Gobber Laura, tecnico Comprensorio
Simoni Marino, Comune Transacqua
Gobber Roberto, Comprensorio
Sperandio Alessandro, cittadino
Gubert Daniele, Comune Tonadico
Sperandio Gaspare, Comune Canal San Bovo
Ischia Paola, Università - Trento
Stefani Adriana, Associazione Ecomuseo
Longo Angelo, Primiero Energia
Stefani Andreina, Comune Canal San Bovo
Lorenzet Tazia, cittadina
Stompanato Antonio, Presidente Apt
Loss Eliana, Appa
Svaizer Floriano, Comune Mezzano
Loss Enzo, Azienda Ambiente
Tana Donatella, cittadina
Marini Luisa, cittadina
Taufer Flavio, Comitato Difesa Torrente Vanoi
Nami Riccardo, tecnico – libero professionista
Taufer Vanda, cittadina
Orler Melchiorre Lino, cittadino
Tavernaro Maria Antonietta, cittadina
Paccagnella Maria Teresa, cittadina
Trotter Cristiano, Ente Parco
Pea Caterina, cittadina
Zanetel Leonardo, Famiglia Cooperativa
Perhauz Maria Sofia, cittadina
Zanetel Simonetta, Appa
Pradel Pietro, BIM Brenta
Zeni Luciano, ACSM Primiero
Pradel Roberto, cittadino
Zortea Fiorella, cittadina
Rattin Pio, cittadino
Zortea Luigi, Comune Canal San Bovo
Rattin Santo, Consorzio Turistico Vanoi
Zortea Rossella, Pro Loco Vanoi
Scalet Alberto, Comune Tonadico
Zorzi Cristina, Associazione Mamma Mia
Scalet Mario, cittadino
Zugliani Mauro, Ass. Industriali
Schweizer Willy, tecnico – libero professionista
Zuppa Maria Rosaria, cittadina
Scutari Marcello, tecnico Pat – Servizio Foreste
9
GRUPPO TEMATICO: “ACQUA”
SCENARIO 1: Primiero…un territorio in cui la cittadinanza consideri l’acqua un patrimonio della comunità da fruire
consapevolmente e da difendere (Primiero come esempio nel risparmio dell’acqua)
CRITICITÀ
OBIETTIVI
AZIONI
ATTORI
Mancanza di sensibilità da parte della Ob.1 Sensibilizzazione della comunità
Comunità in riferimento alla tematica circa la necessità di risparmiare l’acqua
dello scenario
Incapacità di dare direttive e farle
rispettare
Ob.2 Adottare una regolamentazione
complessiva del ciclo dell’acqua e farla
rispettare
La sensibilità da acquisire richiede un Ob. 3 Primiero di venti un esempio nel
tempo lungo (generazionale)
risparmio dell’acqua con sistemi innovativi
(Risparmio)
I consumi idrici dell’utenza in
Ob. 4 Sensibilizzare al risparmio
generale sono elevati e tendono a
dell’acqua
crescere nel tempo
Ob. 5 Premiare il virtuosismo nel
risparmio idrico
Le tariffe sull’uso domestico di acqua Ob. 6 Omogeneizzare le tariffe (per
non incentivano al risparmio
incentivare al risparmio)
I consumi idrici dell’utenza in
Ob. 7 Misurare la quantità d’acqua
generale sono elevati e tendono a
consumata per categoria
crescere nel tempo
Ob. 8 Monitorare le reti per ridurre al
minimo le perdite d’acqua (Reti idriche)
Az. 1 Creare una campagna di informazione permanente alle
famiglie in particolare. Informazione periodica che utilizza canali
già esistenti (Mezzano informa, Primiero Oggi, Voci di Primiero,
Radio Primiero, sito Parco)
Az. 2 Adottare nelle scuole la festa dell’acqua sull’esempio della
settimana dell’acqua dell’Ecomuseo e della giornata degli alberi
Az. 3 Valutare di estendere l’azione 2 a tutta la popolazione
Az. 4 Introdurre manifestazioni di sensibilizzazione sull’acqua
partendo da situazioni nelle quali c’è carenza idrica (Africa)
Az. 5 Rispetto cogente delle normative esistenti attraverso il
controllo.
Acsm e Media
Ecomuseo, Scuole, Appa
Magimoto, Amici
dell’Africa
Comuni
Az. 6 Introdurre i riduttori di flusso sulle fontane (vd. buone
pratiche)
Az. 7 Individuazione di famiglie campioni che applicheranno i
riduttori di flusso. Diffusione dei risultati della sperimentazione
(vd. buone pratiche)
Az. 8 Premiazione di bimbi/ragazzi che si sono distinti nelle
attività legate alla diffusione della cultura del risparmio
Az. 9 Tariffazione proporzionale al consumo effettivo quale
metodo di equità.
Az. 10 Misurare la quantità d’acqua consumata per categoria.
Az. 11 Monitorare le reti per ridurre al minimo le perdite
d’acqua, mirato alle realtà con peggior bilancio idrico. Il
monitoraggio inoltre è prezioso perché l’acqua si inquina anche
durante la fase di passaggio attraverso le reti
Ob. 9 Ristrutturare le reti di distribuzione Az. 12 Ristrutturare le reti di distribuzione idrica
idrica e anche gli scarichi
Az. 13 Verifica del collegamento (separazione) reti bianche –
reti nere per incidere sulla tariffa.
Bim Brenta
Scuole
Forum, Comuni
Acsm, Comuni
Acsm?
Comuni
10
Assenza delle figure della Pubblica
Amministrazione
CRITICITÀ
Insediamenti di alta quota che
disturbano le falde idriche
Le risorse economiche non vengono
usate secondo i principi dello
Sviluppo sostenibile
Prelievi per le centrali
Assenza delle figure della Pubblica
Amministrazione
Sfiducia nella qualità dell’acqua
Dove si persa l’idea di un’acqua
buona e di un’acqua come elemento
di paesaggio?
Ob. 10 Adozione ed applicazione del Piano d’Azione da parte dei Comuni
SCENARIO 2: L’acqua come specchio della qualità del territorio
OBIETTIVI
AZIONI
ATTORI
Ob. 11 Dotare di fognature tutti gli
insediamenti di alta quota (ad es. il
Pradidali!)
Az. 14 Dotare di fognature tutti gli insediamenti di alta quota
(ad es. il Pradidali!)
Ob. 12 Mantenere il controllo sulle
risorse generate dalle centrali del
Primiero
Az. 15 Destinare una percentuale (X%) degli utili idroelettrici
Primiero Energia, Comuni
all’implementazione del Piano d’Azione.
Az. 16 Reimpiegare gli utili per migliorare l’efficienza della rete
idrica (soprattutto acquedottistica).
Az. 17 Informare, anche gli abitanti, che l’acqua è buona e ha
APPA
caratteristiche costanti.
Az. 18 Organizzare controinformazione per diminuire il potere
della tv in particolare sulle acque in bottiglia
Az. 19 Informare i cittadini dei risultati delle analisi di potabilità.
Ob. 13 Tornare all’uso dell’acqua di
rubinetto (in casa, negli alberghi…)
Ob. 14 Condurre un’indagine su un’idea
condivisibile di un’acqua buona e di
un’acqua come elemento di paesaggio
Ob. 15 Valorizzare le acque dei diversi
comuni del Primiero.
Ob.16 Gli alberghi promuovano l’acqua
locale
Ob. 17 Rinaturalizzazione dei corsi
d’acqua
Ob. 18 Promuovere la pulizia degli argini
Ob. 19 Recuperare l’accessibilità
all’acqua (spesso persa per arginazioni
che rendono impraticabili le sponde)
Az. 20 Prevedere che i sistemi distributivi di rete preservino la
qualità caratteristiche delle singole acque.
Az. 21 Bottiglia di acqua regalo con una scheda con le sue
caratteristiche organolettiche da lasciare nelle camere d’albergo.
Az. 22 Dotare i ristoranti di brocche per l’acqua di Primiero
Az. 23 Ottenere la certificazione ISO 14001 per l’acqua di
Primiero.
Az. 24 Svolgere un monitoraggio dei corsi d’acqua a partire da
quelli che non sono stati compromessi con lo scopo della
rinaturalizzazione.
Az. 25 Istituzione del Parco del Vanoi (per la Trota).
Az. 26 Promuovere la pulizia degli argini, ponendo particolare
attenzione nei tempi dello sfalcio (anche a scopi turistici)
Az. 27 Prevedere nel parco a Fiera una rampa che scenda
all’acqua, ponendo la massima attenzione alla sicurezza
Az. 28 Prevedere lungo la pista ciclabile che parte da Mezzano
delle zone di contatto con l’acqua
Proprietari
Provincia (come
finanziatrice)
Apt,
albergatori e ristoratori
Bacini Montani
Serv. Acque Pubbliche
Provincia
Bacini Montani
Comuni
Serv. Acque Pubbliche
Bacini
Comuni
11
Crescita dell’antropizzazione
Ob.20 Informare sulle buone pratiche
comportamentali in montagna
Ob. 21 Riutilizzo delle acque reflue dei
depuratori
Ob. 22 Adozione degli impianti duali
CRITICITÀ
Az. 29 Calibrare l’informazione sui diversi tipi di persona che
vengono a fruire della montagna (distinguere l’esperto
dall’inesperto)
Az. 30 Prevedere l’ utilizzo in agricoltura delle acque reflue dei
depuratori (nel caso vi sia uno sviluppo dell’agricoltura)
Az. 31 Adozione degli impianti duali – Presente nelle azioni del
Focus Group
APT
SCENARIO 3: Acqua come risorsa per lo sviluppo sostenibile del Primiero
OBIETTIVI
AZIONI
Le risorse economiche non vengono
usate secondo i principi dello
Sviluppo sostenibile
Ob. 23 Obiettivo di principio: - Utilizzo razionale delle risorse esistenti (Risorse monetarie ed Utili).
Ob. 24 Ricerca di risorse economiche
Az. 32 Istituire un apposito tavolo che consideri ed individui le
esterne (ciò che non viene dalla
azioni migliori per ottenere la ricerca delle risorse economiche
Provincia)
esterne (ciò che non viene dalla Provincia).
Assenza delle figure della Pubblica
Ob. 25 Indirizzare gli utili dello
Az. 33 Consentire, attraverso un “ufficio” permanente nel
Amministrazione
sfruttamento idroelettrico anche in
tempo, la continuazione delle attività di A21. Tale ufficio si
progetti di valorizzazione del patrimonio
prevede gestito da figure già presenti negli uffici delle
acqua.
amministrazioni locali (es. Comprensorio).
Ogni anno cresce il consumo di
Ob. 26 Utilizzare parte degli utili
Az. 34 Vincolare le amministrazioni a destinare gli utili di ACSM
energia elettrica
energetici per incentivare interventi a
per progetti di valorizzazione del patrimonio acqua.
favore dell’uso di fonti rinnovabili di
energia.
Interessi diversi
Ob. 27 Individuazione degli strumenti di condivisione delle scelte amministrative (Informazione e scelte)
Bisogna trovare un equilibrio migliore Ob. 28 Creare una struttura per gli
Az. 35 Creare una struttura per gli interventi di impatto sul
tra sfruttamento ed utilizzo
interventi di impatto sul territorio
territorio e di controllo delle azioni di Agenda 21
sostenibile pubblico a fini ambientali Ob. 29 Istituire nella scuola ma anche
in modo rispettoso
all’esterno e per tutta la cittadinanza
Informazione ed uso di un linguaggio assemblee pubbliche periodiche.
Ob 30 Informazione chiara con
in cui i termini abbiano lo stesso
linguaggio chiaro e costante.
significato
Bisogna trovare un equilibrio migliore Ob. 31 Identificare dei Parametri dello
Az.36 Promuovere nel caso di costruzione di un’opera, un’Analisi
tra sfruttamento ed utilizzo
sfruttamento idrico per le amministrazioni Costi-Benefici non solo economica, che riconosca il limite
sostenibile pubblico a fini ambientali che consentano di valutare i costi-benefici ambientale e sociale, che renda valutabile cosa si va a perdere
in modo rispettoso
(collettivi) non solo economici ma anche
nelle varie situazioni.
ambientali e sociali (Sfruttamento idrico)
ATTORI
ACSM
Comprensorio
Comuni
Comprensorio
Forum (col la struttura
gestionale prevista
nell’azione)
Comprensorio
12
Ob. 32 Valutare l’applicazione di un
“parametro di saturazione” di facile
comprensione per valutare l’equilibrio
migliore tra sfruttamento ed utilizzo
pubblico
Az. 37 Applicare il Minimo Deflusso Vitale ai bacini sfruttati e
vincolare alla tutela i bacini non sfruttati (raccogliendo le
posizioni degli abitanti su determinati alvei da tutelare).
Prevedere uno strumento di livello comprensoriale che consenta
di valutare le fonti di captazione ed i bacini di tutela ad un livello
territoriale generale (un PGUAP di Comprensorio)
Az. 38 Attivare in Comprensorio un tavolo permanete
“eterogeneo” che svolga azione di monitoraggio sullo
sfruttamento idrico
Ob. 33 Chiudere alcune fonti di
captazione se nello studio (Ob. 30)
emergano costi ambientali insostenibili,
favorendone lo smantellamento e
prevedendo nelle fasi di progettazione
anche i costi di dismissione.
Ob. 34 Sperimentare nuovi modelli e
Az. 39 Promozione del bilancio sociale in ACSM
sensibilità per realizzare progetti condivisi
per l’utilizzo del bene acqua
Ob. 35 Stabilire dei sistemi di controllo
Az. 40 Realizzazione di un Piano di Sviluppo Locale (una sorta di
sui limiti stabiliti
PGUAP comprensoriale) Generale in cui vi sia anche una parte
sull’acqua (che definisca le aree di intervento) e che consenta il
controllo.
Az. 41 Controllo stretto da parte della comunità, attraverso il
Forum Permanente
Ob. 36 Definire un progetto condiviso di Az. 42 Definire gli strumenti per la prosecuzione di A21 del
sviluppo sostenibile
Comprensorio.
Informazione ed uso di un linguaggio Ob. 37 Stimolare l’adozione di strumenti/infrastrutture di risparmio idrico ed energetico - ed informare sulla
in cui i termini abbiano lo stesso
loro esistenza/adozione (Risparmio idrico ed energetico) Già considerato nello Scenario 1 con la
significato
sensibilizzazione. (Vd. buone pratiche)
Cresce il consumo privato di acqua
Ob. 38 Razionalizzare, economizzare per Az. 43 Razionalizzare, economizzare per quanto possibile il
quanto possibile il consumo privato di
consumo privato di acqua, utilizzando anche nuove tecnologie
acqua, utilizzando anche nuove
tecnologie (Risparmio idrico ed energ.)
Ogni anno cresce il consumo di
Ob 39 Razionalizzazione dell’uso
Az. 44 Fornire contributi per l’acquisto di elettrodomestici a
energia elettrica
energetico impiegando strumenti di
basso consumo e l’installazione di pannelli solari. Per tali acquisti
controllo ed incentivi per chi risparmia
il Pubblico sia un apripista. Fornire informazione capillare con
Anche con l’utilizzo di apparecchi a basso riunioni, sul costo dei pannelli e sui tempi necessari ad
consumo
ammortizzare i costi.
Az. 45 Individuazione di un produttore o di un prodotto che
abbia una analisi Costi/Benefici positiva, ed applicarlo sulle
utenze del Comprensorio
Az. 46 Creare e promuovere organizzazioni di cittadini che, in
modo collettivo, agiscano per creare economie di scala volte
all’acquisto di pannelli solari o elettrodomestici a basso consumo
Comuni
ACSM
Consigli comunali
Comuni
Provincia
APAT
Comune
ACSM
Gruppi/Organizzazioni di
cittadini, Cooperative di
consumo
13
Ob. 40 Sensibilizzare le imprese che non
operano nel settore turistico ai fini di
razionalizzare i consumi idrici ed
energetici
Bisogna trovare un equilibrio migliore Ob. 41 Sviluppare il progetto di una
tra sfruttamento ed utilizzo
azienda che imbottiglia l’acqua del
sostenibile pubblico a fini ambientali Primiero certificata
in modo rispettoso
Ob. 42 Valutare l’adozione di un marchio
sulla qualità dell’acqua
Az. 47 Cassa Rurale e ACSM regalino lampadine a basso
consumo invece di agende e calendari.
Az. 48 Intervenire sui privati incentivando l’uso dei riduttori di
flusso (vd. buone pratiche)
Az.49 Riunione con Associazioni di categoria per spiegare il
percorso di A21 e in particolare del tavolo acqua
ACSM, Cassa Rurale
Az. 50 Sviluppare il progetto di una azienda che imbottiglia
l’acqua del Primiero certificata.
Az. 51 Distribuzione dell’acqua in caraffa su cui vengano
presentati i dati di qualità.
Az. 52 Valutare l’adozione di un marchio sulla qualità dell’acqua
Parco, APT, Ass. di
Categoria
Comprensorio, Focus
GRUPPO TEMATICO
“Turismo sostenibile/Neve, Trasporti/Viabilità, Rifiuti/Raccolta e depurazione delle Acque, Aria”
SCENARIO Rifiuti:Educare per cambiare le abitudini sui consumi e nello stesso tempo raggiungere una maggiore
consapevolezza nel considerare il rifiuto come risorsa e il suo riutilizzo.
CRITICITÀ
OBIETTIVI
AZIONI
ATTORI
Rifiuti bruciati
Riconoscimento difficile dei rifiuti (ex.
Plastiche)
Turisti e raccolta differenziata:
Poca informazione del turista come
conseguenza della mancata
informazione da parte del
proprietario/agenzia (ad es. mancata
consegna dei sacchetti).
Il Turista di passaggio è difficilmente
raggiungibile con le informazioni e
poco controllabile.
Mancanza di incentivi alla riduzione
di produzione rifiuti
Informazione
Ob 43 Informazione e assistenza per il
compostaggio domestico
Ob 44 Predisporre uno sportello che
fornisca consulenza sulla raccolta rifiuti,
la produzione e il compostaggio, il
consumo alternativo, il risparmio
energetico
Az. 53 Predisporre uno sportello che fornisca consulenza sulla
raccolta rifiuti, la produzione e il compostaggio, il consumo
alternativo, il risparmio energetico
Az 54 Creazione di una figura di esperto itinerante nei vari
comuni e operativa con compiti di informazione e segnalazione
Azienda Ambiente
Ob 45 Informare sui rischi di bruciare i
rifiuti
Ob 46 Campagna informativa sull’utilizzo Az 55 Campagna informativa sull’utilizzo di imballaggi, vuoto a Azienda Ambiente
di imballaggi, vuoto a rendere, riciclabili,
rendere, riciclabili, ricariche (evitare poliaccoppiati)
ricariche (evitare poliaccoppiati)
Az 56 Creazione di un opuscolo informativo da parte delle
Scuole, Appa, Azienda
scuole e con il contributo di esperti e sua diffusione nelle
Ambiente
famiglie
14
Az. 57 Coordinare le attività che già ci sono nelle diverse scuole.
Az. 58 Predisporre un manuale locale su cosa è bene/male fare
(ad es. prodotti pericolosi o tossici), come sunto del lavoro degli
studenti e del materiale formulato dagli enti promotori (con
informazioni differenziate a seconda dell’età).
Ob 48 Diffondere una chiara
Az. 59 Diffondere una chiara segnalazione della presenza della
segnalazione della presenza della raccolta raccolta differenziata in modo da informare delle sue regole
differenziata in modo da informare delle
anche il turista (Ex. Io mi rifiuto).
Azienda Ambiente
sue regole anche il turista.
Az . 60 Introdurre una figura (ex. Nonno vigile) che nei periodi
Ob 49 Incentivare la diffusione delle
di maggior afflusso di turisti nelle aree frequentate (pic-nic)
info/regole di raccolta anche al turista
spieghi ai turisti le modalità di differenziazione
tramite il coinvolgimento dei proprietari e
delle agenzie.
Ob 47 Predisporre un manuale locale su
cosa è bene/male fare (ad es. prodotti
pericolosi o tossici)
Ostacoli legati alla Mentalità corrente
Mancanza di acquisto critico,
Mancato riutilizzo, recupero,
riparazione di ciò che può ancora
essere utilizzato, mancanza di
incentivi al recupero
Educazione
Ob 50 Ridurre i consumi contro la
mentalità corrente
Ob 51 Sensibilizzare e incentivare i
negozi e gli esercizi sui temi legati ai
rifiuti e alla diffusione di politiche per la
riduzione degli imballaggi
Mancano gli spazi come ad esempio
il mercato dell’usato o i mercatini per
Ob 52 Privilegiare prodotti locali,
i bambini, dove è possibile
naturali, biodegradabili
recuperare molte cose.
Ob 53 Promuovere un uso più
prolungato delle cose
Ob 54. Incoraggiare la consegna a
domicilio
Ob 55 Divulgare informazioni sui prodotti
al fine di promuovere acquisti rispondenti
a reali esigenze (con ricambi)
Ob. 56 Privilegiare lampade al sodio che
hanno un minore inquinamento luminoso,
non abbagliano e sono più efficienti.
Ob. 57. Ridurre nelle ore notturne
l’illuminazione nelle zone periferiche non
frequentate
Az. 61 Campagna informativa per il disincentivo dell’utilizzo
delle stoviglie di plastica.
Az. 62 Introdurre una sperimentazione nei negozi locali per la
distribuzione di prodotti a basso impatto da imballaggio
(dispenser)
Az. 63 Stimolare i negozianti a privilegiare prodotti con poco
imballaggio.
Az. 64 Stimolare i negozianti a mettere a disposizione le
ricariche e prevedere i vuoti a rendere.
Az. 65 Informare sulla possibilità di utilizzare i pannolini di
cotone, ipotizzando eventuali sistemi di incentivo per il loro
utilizzo.
Az. 66 Promuovere Corsi su riparazioni
Az. 67 Creare una zona di transito degli oggetti in disuso prima
che divengano rifiuti.
Az. 68 Incoraggiare la consegna a domicilio della spesa.
Az. 69 Diffusione di prodotti multimediali che spiegano i
meccanismi di riciclo.
Az. 70 Privilegiare lampade al sodio che hanno un minore
inquinamento luminoso, non abbagliano e sono più efficienti.
Categorie economiche
Associazioni di categoria
Cooperativa
Azienda Ambiente,
Comuni
Azienda Ambiente
Categorie economiche
Azienda Ambiente
Comuni
Az. 71 Ridurre nelle ore notturne l’illuminazione nelle zone
periferiche non frequentate
15
Regolamenti, controllo e sanzione
Ob. 58 Incentivare un maggior controllo
dei fumi dai camini
Ob. 59 Controllare e sanzionare chi non
rispetta le regole comuni sui rifiuti
Az. 72 Coinvolgimento di Spazzacamino per rendere più efficace Comuni,
la sensibilizzazione
spazzacamini
Az. 73 Stimolare controlli e sanzioni per chi non rispetta le
regole comuni sui rifiuti
Manca l’approvazione dei
Ob 60 Promuovere l’approvazione dei regolamenti sulla raccolta differenziata per una rapida definizione
regolamenti comunali in materia di
delle regole, la divulgazione delle informazioni e l’applicazione di controlli
raccolta differenziata che stabiliscono
regole, controlli e sanzioni.
Problemi estetici e di decoro urbano
legati ai bidoni
Ob. 61 Migliorare l’estetica dei bidoni e il Az. 74 Introdurre incentivi per l’acquisto da parte degli esercenti Comuni, Azienda
decoro delle aree di scarico rifiuti
(soprattutto albergatori) di presse per cartoni
Ambiente
Consorzio ambiente
Az. 75 Attivare un addetto alla pulizia delle campane
SCENARIO Viabilità/Trasporti:Il Primiero diventi un esempio e un precursore di un modo alternativo di intendere la viabilità
CRITICITÀ
OBIETTIVI
AZIONI
ATTORI
Scarsa attenzione e coordinamento
del sistema di collegamento
stagionale degli Skibus invernali ed
estivi (ad esempio in Val Canali e nel
Vanoi) rispetto agli orari di apertura
di impianti/negozi/scuole/uffici.
Ob. 62 Individuare le zone pedonali possibili in tutti i paesi e collegarli con un anello ciclo-pedonale
separato dal traffico veicolare.
Ob. 63 Utilizzare per il trasporto pubblico Az. 76 Stimolare una maggiore attenzione in sede di
(soprattutto turistico) mezzi più
pianificazione alla creazione di aree/poli che possono essere
compatibili
serviti dai mezzi pubblici più facilmente
Ob. 64 Organizzare gli orari dei mezzi pubblici sul pendolarismo stagionale (invernale)
Uso eccessivo degli automezzi propri Ob. 65 Fare manutenzione costante a marciapiedi, strade…
Az. 77 Promuovere la creazione di “percorsi sicuri” sul modello
per il trasporto di una sola persona. Ob. 66 Programmazione a livello
sovracomunale della mobilità.
di quelli di San Martino.
Mobilità pubblica pensata solo in
Az. 78 Proporre “A piedi sicuri” per gli alunni delle scuole
funzione del turista
Ob. 67 Incentivare la riduzione dell’uso
incentivati a recarsi a scuola a piedi
del mezzo proprio (formazione), anche
Manca un sistema organico e
Az. 79 Creazione di manifestazioni che incentivano l’uso della
per i turisti.
completo ciclo-pedonale. Poca
bicicletta e dei mezzi eco-compatibili (ex. Giornata in bicicletta)
attenzione a come ci si muove a
Az. 80 Proporre la giornata senz’auto
piedi sul territorio.
Az. 81 Sperimentare la chiusura del traffico in determinate
Scarsa manutenzione o assenza di
fasce orarie
marciapiedi
Az. 82 Stimolare l’introduzione della monorotaia come
collegamento alternativo all’uso dell’auto.
La velocizzazione e la semplificazione
Comuni
Comuni
Scuole, Appa
Scuole, Appa, Comuni
16
infrastrutture di comunicazione
informatiche (banda larga) sono
inadeguate
Ob. 68 Incentivare i privati all’uso di fonti Az. 83 Predisposizione/rafforzamento di uno sportello tecnico
alternative (riscaldamento).
che fornisca informazioni sul risparmio energetico e le fonti
alternative, sulla normativa per gli incentivi…
Az. 84 Creazione di materiale informativo divulgativo sul tema
Ob. 69 Promuovere l’uso delle risorse
Az. 85 Stimolare la diffusione delle conoscenze anche tramite la
rinnovabili per l’energia come l’idrogeno
possibilità di ottenere informazioni personalizzate e soluzioni
tecniche ad hoc da parte degli impiantisti.
Ob. 70 Incentivare l’uso delle risorse
Az. 86 Incentivare la diffusione di case costruite in base a criteri
rinnovabili in loco
di bioedilizia tramite la riduzione degli oneri di urbanizzazione
Az. 87 Sollecitare una rapida introduzione del teleriscaldamento
anche in Valle.
Ob. 71 Individuazione degli strumenti
Az. 88 Introdurre dei sistemi di monitoraggio della qualità
per il monitoraggio dell’aria
dell’aria (centraline).
Ob. 72 Promuovere l’infrastrutturazione Az. 89 Stimolare l’introduzione più rapida possibile delle fibre
dell’ultimo miglio, recuperando il ritardo ottiche e l’attivazione dei nodi per pubblici e privati
tecnologico,
Ob. 73 Istituire meccanismi perché lo Az. 90 Dare maggiore visibilità ai corsi finanziati dal FSE di
strumento tecnologico sia un modo di alfabetizzazione informatica
interagire diverso nel nuovo panorama
delle comunicazioni
Ob. 74 Favorire una maggiore diffusione
dello strumento tecnologico
Comprensorio?
Comprensorio
Associazione artigiani
Comuni
Ordine architetti…
comuni
Provincia
Comuni
Agenzie che offrono corsi
17
CRITICITÀ
SCENARIO Turismo: Turismo di qualità, di nicchia, alternativo
OBIETTIVI
AZIONI
Poca visibilità del Primiero nel
panorama turistico attuale, poca
valorizzazione della sua unicità
Appiattimento e omologazione
dell’offerta turistica (troppe stazioni
turistiche che si assomigliano)
Stagionalità limitate, con un picco ad
agosto e a Natale, con conseguente
impoverimento del personale, non
qualificato, e dell’accoglienza.
ATTORI
Ob. 75 Individuazione del limite, compatibile Az. 91 Individuare delle aree da sottoporre a delle azioni di
alle risorse territoriali, delle presenze in modo salvaguardia sottoponendoli a flussi di presenze
da uscire dalla logica del loro incremento
programmati.
continuo che spesso non garantisce un
corrispondente aumento del reddito in valle.
Ob. 76 Rinnovare l’offerta turistica con
Az. 92 Ripristinare i sentieri e la segnaletica partendo dal
proposte DI QUALITA’ che anticipino i tempi: catasto dei sentieri
La montagna è un canale di proposte diverse:
Az. 93 Creare o valorizzare i percorsi sulle tematiche
- Primiero e Benessere Globale: la cura del
benessere trova la sua giusta collocazione culturali-spirituali.
in una realtà di montagna con un forte
Mancanza del senso del limite nelle
collegamento con la natura (Parco,
presenze, per cui si cerca di sfruttare
passeggiate, silenzi…)
in tutti i modi i periodi di grossa
- Primiero e Spiritualità
affluenza turistica incrementando il
Ob. 77 Allungare il periodo turistico (almeno 10 mesi all’anno e almeno 24 ore di presenza), in modo da
più possibile la ricettività
garantire un’attività lavorativa con reddito adeguato al personale locale e il rientro delle risorse investite:
Pendolarismo turistico difficile da
Turismo ALTERNATIVO a completamento di quello stagionale
controllare
Ob. 78 Individuare la tipologia turistica a cui Az. 94 Proporre un tipo di sci diverso che si avvalga di
difficoltà a condividere una strategia rivolgersi (ospite che vuole realmente godere persone competenti in grado di scegliere itinerari e percorsi
turistica rapporti difficili con gli altri
della montagna)
sicuri (tra quelli già individuati) che soddisfino gli sciatori
settori per la mancanza di dialogo
motivati
Ob. 79 Indirizzare la proposta turistica su
Potenzialità turistiche non
Az. 95 Proporre itinerari per il trekking rivolti al turista che
alcune tipologie turistiche precise DI NICCHIA
pienamente utilizzate
ama la natura
Scarsa qualità del Servizio e
dell’accoglienza. Manca la cultura
Ob. 80 Recuperare il turista giovane
dell’accoglienza dell’ospite anche
Ob. 81 Portare il comparto turistico a
Az. 96 Creare e diffondere delle “buone pratiche” sul
perché vi è una scarsa
riflettere sul problema e sull’ottimizzazione
risparmio idrico ed energetico studiate per il comparto
professionalità nel settore.
del consumo di acqua ed energia
turistico (ex. Riduttori di flusso, “spreco di asciugamani”)
Manca una valorizzazione della
Ob. 82 Definire delle misure per
Az. 97 Ricerca dei casi virtuosi e loro applicazione
tradizione gastronomica (prodotti
responsabilizzare gli operatori e gli ospiti per
tipici e tradizionali).
contenere i consumi idrici ed energetici.
Pianificatore
sovracomunale
Ob. 83 Sensibilizzare l’ospite sul fatto che si
Poca consapevolezza della propria
sta conducendo una campagna sul risparmio
cultura locale e della propria identità.
idrico ed energetico
Ciò porta a non valorizzare appieno
Associazione albergatori,
associazioni di categoria
Az. 98 Fare una campagna che pubblicizzi gli interventi per
il risparmio adottati e ne spieghi la ragione.
Sat
Maestri di sci
Guide alpine
Associazione albergatori,
Comprensorio,
associazioni di categoria
18
Ob. 84 Aggiornare l’offerta turistica e
renderla adeguata alle tipologie turistiche
individuate (servizi offerti, infrastrutture…):
partire innanzi tutto da strutture adeguate:
Coinvolgere
le
strutture
preesistenti
all’interno di un meccanismo virtuoso che si
facciano carico di gestire le strutture (bar…)
che mantengono vive le presenze e rendono
vivo il paese
Ob. 85 Riqualificazione del turismo extraalberghiero che può fornire un servizio
maggiormente culturale che si distingue
dall’offerta alberghiera classica
Ob. 86 Valorizzazione della tradizione
gastronomica (orzo, tosella, formaggi),
storica, artigianale (uso dei telai e produzione
capi in lana)…
Az. 99 Creazione di sistemi di partnernariato tra piccoli
Categorie economiche,
esercenti (negozi, bar, centri sportivi…) in modo da garantire comuni
aperture più lunghe anche in periodi di bassa stagione.
Singoli esercenti
Az. 100 Studiare meccanismi da applicare nei regolamenti
comunali in grado di garantire l’apertura degli esercizi in
orari/periodi più lunghi
comuni
Az. 101 Incentivare la partecipazione degli operatori del
settore extra-alberghiero e un loro coinvolgimento nelle
iniziative sul territorio
Apt
Associazioni di categoria
Az. 102 Incentivare le iniziative esistenti (ex. Via del
formaggio) che mirano alla valorizzazione delle tradizioni,
sostenendole (molte si reggono sul volontariato).
Az. 103 Attivare meccanismi di maggior coordinamento tra
le iniziative per evitare sovrapposizioni nel calendario
Az. 104 Promuovere la produzione e la distribuzione in loco
dei prodotti locali (ex piccoli frutti).
Ob. 87 Promuovere il ritorno del turista
Az. 105 Promuovere un maggior coordinamento delle
dall’albergo al territorio, elemento di
iniziative/visite sul territorio tra albergatori, Parco e enti
aggregazione sociale e di legame affettivo
Ob. 88 Ottenere la certificazione Emas per il Primiero.
Ob. 89 Introduzione di un marchio per il Primiero come concetto di sintesi della realtà e di riconoscibilità
turistica
Ob. 90 Individuazione e sviluppo in sinergia
Az. 106 Agenda 21 permanente sul turismo basata su
delle particolarità territoriali del sistema
principi di sviluppo sostenibile, sussidiarietà e competitività
Primiero: Vanoi, Val Canali (natura, verde),
attraverso il coordinamento dei vari attori.
San Martino (sci, elevato livello qualitativo
Az. 107 Realizzazione di una guida turistica con più
alberghi), Fiera (cuore culturale).
informazioni su Primiero e facile da consultare
Ob. 91 Ricercare nella giusta reciprocità la
Az. 108 Creazione di una fattoria didattica
presenza del Parco
Az. 109 Favorire il dialogo tra il Parco e gli operatori.
Ob. 92 Coinvolgere i settori economici con
Az. 110 Creazione di un meccanismo permanente di
investimenti imprenditoriali: lo sviluppo locale confronto sui temi del turismo e dello sviluppo sostenibile:
deve partire e incentivare l’imprenditorialità
Apt come strumento di coordinamento
locale:
Apt, Caseificio, Comitato
via del formaggio,
Altro Turismo
Associazione albergatori,
Parco
Comprensorio, comuni
Apt, categorie
economiche, Acsm,
comuni
Apt, Sat
Parco
Apt locale e Apt del
Trentino,
Consorzi di
commercializzazione,
19
Az 111 Creazione di sinergie con altre realtà territoriali
(Padova, Venezia, Rovereto-Mart)
Ob. 93 Riqualificazione del personale
turistico e della popolazione in modo che
aiutino il turista a cogliere le bellezze del
territorio, sviluppare cultura dell’accoglienza:
turismo come opportunità di crescita sociale,
culturale di tutta la popolazione
Az. 112 Formazione delle categorie più a contatto con il
turista come maestri di sci, vigili…
Az. 113 Arricchire i programmi scolastici con elementi
derivanti dal contesto territoriale, formando gli insegnanti
sulle peculiarità locali
Az. 114 Organizzare corsi per far riappropriare i locali del
loro territorio, aumentando così la capacità di accoglienza
(ex. Su gastronomia, storia locale…)
Ob. 94 Riscoperta della realtà locale da parte della popolazione in modo che possa sentirsi parte di essa –
Dobbiamo noi per primi riappropriarci del nostro territorio perché tutti siamo strumenti di turismo.
Ob. 95 Sostenere/Incentivare la cablatura via Az. 115 Allontanare le antenne il più possibile dai centri
abitati.
cavo con eliminazione delle antenne
Az. 116 Adottare dei regolamenti sovracomunali vincolanti
Ob. 96 Allontanare le antenne il più possibile
per gli operatori che intendono installare antenne.
dai centri abitati
Scuole,
Enaip
Comuni
20
GRUPPO TEMATICO: “Gestione del territorio (abbandono, spopolamento, sicurezza idro-geologica, sfruttamento
edilizio, aree agricole, tutela paesaggistica)”
SCENARIO TERRITORIO:Nuovo modello urbanistico, sociale e culturale per la valorizzazione delle risorse locali in sinergia tra di loro
CRITICITÀ
OBIETTIVI
AZIONI
ATTORI
1. Programmazione e gestione territoriale
Scarsa cultura del territorio
Scarsa conoscenza geografica,
dell’uso del territorio (geologia),
culturale della storia del territorio
soprattutto tra i giovani
Pianificazione territoriale
frammentaria
Pur esistendo numerosi strumenti
urbanistici, non è stato impedito il
degrado urbanistico, anche perché i
piani vengono spesso stravolti nei loro
principi dal piano successivo.
Ob. 97 Diffondere una
cultura/consapevolezza del territorio
fin dall’età scolare nei suoi aspetti di
geografia, storia… e uso del territorio.
Ob. 98 Promuovere una pianificazione
urbanistica il più possibile unitaria
Ob. 99 Promuovere un assetto
istituzionale il più possibile unitario e
coerente con un’aggiornata, obiettiva e
corretta lettura del territorio
Az. 117 Dedicare parte dei programmi scolastici (storia,
geografia, morfologia) alla realtà locale e del territorio.
Scuole
Az. 118 Organizzare delle uscite da parte delle scuole e dei
cittadini sui siti che presentano una peculiarità (di fragilità
oppure “esempi negativi”)
Az. 119 Sensibilizzare le amministrazioni comunali affinché
introducano un assessore alla cultura
Az. 120 Promuovere le conferenze sui temi legati al territorio e
collegarle a delle uscite mirate per la popolazione locale.
Az. 121 Promuovere una mostra permanente o itinerante sulla
storia dei primi insediamenti di Primiero
Az. 122 Predisporre delle conferenze e degli incontri rivolte ai
tecnici urbanistici /architetti per la diffusione di una cultura del
territorio
Az. 123 Reintrodurre il Piano Urbanistico Comprensoriale che
tenga conto delle differenze tra le realtà del Vanoi, Primiero e
San Martino
Az. 124 Proporre un referendum consuntivo sull’introduzione
del Piano Urbanistico Comprensoriale
Acsm,
Comitato storico locale?
Assessorato alla cultura
Parco
Fondazione Ligabue,
Ecomuseo, Comuni
Ecomuseo, Parco,
Comprensorio
Comuni, Comprensorio/
Comunità di valle
Comuni, comitato
cittadini
21
Manca a Primiero un rapporto di scala
coerente tra realtà territoriale e
pianificazione urbanistica: ciascuna
tematica deve essere pianificata ala
scala adeguata: comprensoriale
(viabilità primaria e infrastrutture,
boschi, pascoli, paesaggio, acque,
servizi primari, sicurezza...) o di valle
e a scala comunale o di singolo paese
(insediamenti, artigianato, verde
nell’abitato, centri storici, piccolo
commercio e servizi frazionali...)
Manca del tutto a Primiero una
pianificazione di scala comprensoriale
e di valle che poggi su una cultura
condivisa del territorio
L’assetto istituzionale frammentato
influisce negativamente sulle capacità
di programmazione amministrativa di
valle
Fondovalle sovraccarico di attività
industriali impattanti
Ob. 100 Promuovere la condivisione di
una griglia di principi di base su cui
poggi la programmazione urbanistica
Ob. 101 Promuovere una
pianificazione e una progettazione
cosciente basata su valutazione
collettiva di costi e benefici
Ob. 102 Pianificazione deve stabilire il
limite nell’uso del territorio per evitare
le situazioni di sovraccarico
Az . 125 Introdurre una griglia di principi condivisi dove:
?? si escluda nuovo consumo di territorio
?? si introduca un elenco di aree da proteggere
definitivamente “intoccabili”
?? Individui la sagoma di centri abitati e delle aree verdi
collettive.
?? Individui anelli ciclo pedonali vicini ai paesi funzionali
alla socialità e alla scolarità
?? Escluda nuovi collegamenti sciistici al di fuori delle aree
già antropizzate
Az. 126 Monitorare i costi e i benefici collettivi dei maggiori
interventi edilizi permettendo l’imposizione di correttivi per la
loro mitigazione
Comuni
Az. 127 Promuovere la partecipazione e la condivisione dei
cittadini sui grandi progetti nella fase preliminare, definitiva e a
fine progetto
Comuni
2. Residenza e edilizia
CRITICITÀ
OBIETTIVI
Abbandono dei centri storici da parte
dei residenti che privilegiano le case
nuove
Ob. 103 Favorire il riuso dell’edilizia
esistente sia storica che recente da
parte dei residenti (recupero soluzioni
abitative dei centri storici)
Ob. 104 Valorizzare il recupero delle
tipologie locali e delle soluzioni
abitative storiche (prodotti legno)
dando all’architettura un forte ruolo
sociale e culturale.
Ob. 105 Selezionare l’architettura
storica originale e di qualità da
salvaguardare.
Ob. 106 Sottoporre ogni ipotesi di
espansione urbana al vaglio di
Disaffezione del residente nei
confronti del patrimonio storico:
conseguenza delle difficoltà derivanti
da ristrutturazioni difficili, scomodità
di parcheggio…
Si assiste allo spreco del territorio per
espansioni edilizie spesso con l’alibi
AZIONI
ATTORI
Az. 128 Incentivi comunali specifici per le ristrutturazioni delle
case nei centri storici qualificanti le tipologie locali (non a
pioggia)
Az. 129 Creazione di una serie di appuntamenti di
sensibilizzazione rispetto al valore intrinseco del recupero dei
centri storici per i tecnici
Az. 130 Promuovere il confronto con altre realtà simili in Alto
Adige sul tema del recupero delle tipologie locali (ex. Poggioli)
Comuni, (Commissione
edilizia individua
tipologie)
Ordine degli architetti
Comuni, Ordine degli
architetti.
Az. 131 Costituire un gruppo di tutela delle tipologie locali.
Comuni, comprensorio
Az. 132 Identificazione di isole paesistiche da salvaguardare nel
rispetto delle specificità di ogni singola zona
Gruppo tutela tipologie
locali
22
Blocco degli affitti e valore elevato
delle case che provocano l’immobilità
del mercato e spinge a cercare nuove
aree di espansione edilizie
Mancata distinzione tra turista e
residente: si rivolgono allo stesso
mercato
Ob. 107 Agire sul mercato degli affitti
Ob. 108 Modificare il sistema di
ospitalità turistica rendendo di nuovo
disponibili gli alloggi d’affitto e
attivando nuove tipologie di ricettività
Il sistema di ospitalità turistica è
rigido e antiquato – ridotte tipologie
di offerta - e la domanda di seconde
case da parte di non residenti
prevarica le esigenze locali e induce
alla svendita del patrimonio edilizio
Carenza di soluzioni abitative per le
prime case di tutti i ceti sociali e
individui residenti
Ob. 109 Introdurre dei meccanismi in
modo da favorire delle ricadute sui
residenti.
Az. 133 Condividere con la popolazione le scelte progettuali
attraverso adeguati strumenti virtuali (rendering) visti nell’ottica
del cittadino
Az. 134 Studio di esperienze svolte da altre amministrazioni per
risolvere problematiche analoghe: ad esempio comune di Trento
pratica esenzioni Ici a chi affitta seconde case per chi è in cerca
di una prima casa.
Az. 135 Incentivi differenziati per chi ristruttura locali per affitti
annui non stagionali.
Az. 136 Per ogni nuovo gruppo abitativo, una quota và
riservata ai residenti a prezzo inferiore a quello di mercato.
Az. 137 Limitare la costruzione di seconde case (in generale)
Az. 138 Limitare la costruzione di seconde case diversificando
la metratura minima calpestabile per le ristrutturazione nei
centri storici.
Assessorato politiche
sociali, Associazioni di
categorie
Amministrazione,
Associazione di cittadini
Comuni
3. Tutela del paesaggio
CRITICITÀ
Espansione delle aree sciistiche
Molte aree ex prative o pascolive si
vanno rimboschendo spontaneamente
I paesi si sentono “accerchiati” e
quasi soffocati dalla presenza del
bosco a ridosso dei centri e delle
abitazioni.
L’economia turistica è forzata a
sostituire la sua risorsa primaria
paesaggio naturale con nuovi
paesaggi costruiti mutuati da
situazioni e modelli inadeguati
(divertimentificio – disneyizzazione
del paesaggio)
Poca consapevolezza da parte degli
OBIETTIVI
Ob. 110 Tutela delle aree che
definiscono il paesaggio da considerare
intoccabili
Ob. 111 Infrastrutture da effettuarsi
su aree già sfruttate escludendo
consumo di nuovo territorio.
Ob. 112. Diversificare gli interventi di
sfalcio:
- Incentivare sfalcio qualora sia
collegato ad attività di allevamento e
nelle aree urbanizzate marginali (a
ridosso dei paesi);
- ridurre lo sfalcio al di fuori di queste
aree: considerare terreni abbandonati
non come spazi persi all’uomo ma
come natura che si sta rigenerando
AZIONI
Az. 139 Individuazione partecipata delle aree che definiscono il
paesaggio da considerare intoccabili
ATTORI
Comuni, scuole, Parco,
gruppi di cittadini
Az. 140 Promuovere il recupero del fieno sfalciato creando
una filiera che coinvolga gli allevatori, (prevedendo lo scambio
di prodotti al posto del compenso economico)
Az. 141 Creazione di una cooperativa/associazione di contadini
che si occupa dello sfalcio dei prati e della sua successiva
vendita agli allevatori.
23
Ob. 113. Sviluppare una nuova
attenzione al paesaggio sia naturale
che costruito valutando la sostenibilità
degli interventi
Ob. 114. Maggiore valorizzazione del
paesaggio (paesaggio non ha bisogno
di aggiunte)
Az. 142 Incentivare gli interventi che si basano sui criteri della
biocompatibilità, ecologici e a basso impatto energetico.
Amministrazioni comunali
Az. 143 Istituire un concorso di Land Art (ex. Arte Sella).
4. Sicurezza idrogeologica
CRITICITÀ
Il nostro territorio ha una lunga storia
di acque minacciose che tendiamo a
dimenticare (alta piovosità, eventi
alluvionali…)
Si passa da una fase di tranquillità
all’emergenza estrema
Le azioni di controllo e prevenzione
sono spesso calate dall’alto e non
condivise (vedi vicenda del PECRI),
mentre a livello comunale la
pianificazione è troppo vicina al
cittadino (quasi un sistema feudale)
incapace di porre dei limiti
Si sono ormai abbandonati i sistemi e
saperi tradizionali di micro-controllo
delle acque (rogge…)
La cementificazione è attuata, nella
totale
indifferenza
alle
sue
conseguenze
La messa in sicurezza del territorio e
dei corsi d’acqua spesso è costretta a
rincorrere usi inappropriati del suolo
Mancanza di manutenzione anche
ordinaria delle opere già esistenti
La responsabilità di chi decide di
edificare in zone a rischio non viene
mai accertata
OBIETTIVI
Ob. 115 Promuovere una condivisa
attenzione e conoscenza delle
situazioni di rischio meteorico e
idrogeologico e del loro controllo,
partendo dalle scuole
Ob. 116 Promuovere una
partecipazione attiva per il controllo del
territorio, recuperando quando previsto
del Pecri.
Ob. 117 Coordinare lo sviluppo
urbanistico e l’uso del suolo con la
messa in sicurezza del territorio a
partire dai suoi costi (economici e
sociali).
AZIONI
Az. 144 Mostra permanente con le immagini dell’alluvione del
1966
Az. 145 Studio storico sulle Brentane e sua pubblicazione/
diffusione
Az. 146 Conferenza annuale per informare la popolazione su
urgenze/emergenze che coinvolgono la comunità
Az. 147 Recupero dei micro-presidi di protezione civile sul
territorio
Az. 148 Promuovere la segnalazione da parte del singolo
cittadino rispetto al rischio idrogeologico
Az. 149 Promuovere l’attenzione alla manutenzione delle
opere idrauliche specie all’interno dei paesi
Az. 150 Griglia di Principi condivisi pianificatori tenga conto di
rischio idrogeologico
Az. 151 Vietare le costruzioni vicino agli alvei
Az. 152 Introduzione nei PRG di una norma che regolamenti
(limitandola) la percentuale di impermeabilizzazione.
Az. 153 Potere di veto da esercitarsi in sede di PRG da parte
dell’azienda di sistemazione montana SOLO in caso di evidente
rischio idrogeologico.
Ob. 118 Maggior coerenza sulla scelta delle destinazioni urbanistiche/d’uso in rapporto alla pericolosità
idrogeologica.
ATTORI
Acsm
Comitato storico locale
Comuni
Protezione civile
cittadini
Comuni,
geologi competenti
Azienda di sistemazione
montana
Comuni (consiglio
comunale)
24
SCENARIO RISORSE: Modello Economico, Sociale e Culturale – Per una valorizzazione delle risorse del territorio in
sinergia tra loro e per un riequilibrio dei settori economici
CRITICITÀ
OBIETTIVI
AZIONI
ATTORI
1. Modello economico, sociale e culturale: Per una valorizzazione delle risorse del territorio in sinergia tra loro e
per un riequilibrio dei settori economici
Scarsa percezione e conoscenza delle
squilibrio economico e scarsa
condivisione delle risorse locali.
Mancanza di un quadro chiaro
dell’evoluzione della popolazione e
delle sue esigenze.
Povertà culturale nel cercare
innovazioni.
Mancanza di innovazione, coordinam.
progettualità e nuovi operatori
CRITICITÀ
Ob. 119 Individuazione oggettiva delle Az. 154 Condurre una indagine conoscitiva sulle risorse locali
risorse disponibili
Az. 155 Produrre un report sullo stato dell’economia locale per
avere un quadro generale
Ob. 120 Riequilibrio e sussidiarietà dei Az. 156 Destinare una percentuale degli utili derivanti dai
settori economici.
canoni idroelettrici per progetti che mirano al riequilibrio dei
settori
Ob. 121 Individuazione dell’evoluzione Az. 157 Condurre una ricerca sull’evoluzione sociale in atto in
sociale e delle nuove esigenze
valle (andamento demografico, immigrazione…) per avere uno
emergenti.
strumento di pianificazione sociale
Ob. 122 Elaborazione di progetti
Az. 158 Coinvolgere i cittadini e le amministrazioni
condivisi di ricerca e sviluppo per la
nell’attuazione dei progetti di ricerca e sviluppo tramite
valorizzazione delle risorse locali.
meccanismi partecipativi (es. Agenda 21)
OBIETTIVI
AZIONI
ATTORI
2. Abbandono del territorio Agricolo – Per un territorio vivo e un’agricoltura locale sostenibile: Un’agricoltura che, pur in condizioni
climatiche e logistiche non favorevoli, sviluppi, anche a partire dalla storia di Primiero, delle produzioni (di autoconsumo e/o di co-produzione) locali e sostenibili, anche in
funzione di salvaguardia di spazi verdi (orti, campi e territori di raccolta) e varietà vegetali (spontanee o coltivate) che costituiscono un irrinunciabile e minacciato patrimonio
di biodiversità naturale e culturale: i sapori e i saperi legati all’agricoltura di montagna anche in un’ottica di valorizzazione turistica del territorio
Agricoltura ed Economia
Ob. 123 Reintegrare l’agricoltura nella Az. 159 Promuovere progetti di sussidiarietà, tra agricoltura e
L’agricoltura è marginalizzata dal
realtà economica locale con la
turismo, sia a livello associativo (sulla conservazione del
mondo economico.
sussidiarietà dei settori più forti
paesaggio agricolo), sia come impegno di singoli (sulla
ristorazione di qualità).
A livello associativo si dovrebbero prevedere 2 scale: 1) I
Settori Forti (Turismo ed idroelettrico) dovrebbero sostenere i
Agriturismi
deboli attraverso un piano economico 2) Piccoli Gruppi o
Singoli (ad. es. collegando un ristorante ad una serie di
produttori)
Az. 160 Attivare una sperimentazione relativa ad una rete di
distribuzione diretta tra agricoltori e operatori turistici
V. Az 187, Ob 131
25
Aree Abbandonate
Molte aree un tempo usate a fini
agricoli oggi non lo sono più
Autoconsumo
I campi e gli orti di autoconsumo
vanno scomparendo
Agricoltura ed Allevamento
L’integrazione tra allevamento e
agricoltura è stata abbandonata e le
filiere produttive frammentate
Varietà locali
Le specie e varietà locali di vegetali
vanno scomparendo
I saperi
Si vanno perdendo molti saperi di
trasformazione, conservazione e
utilizzo dei prodotti agricoli
tradizionali e tipici
Dal produttore al consumatore
I sistemi di scambio di beni alimentari
a livello locale vanno scomparendo. Si
è artificiosamente e forzatamente
Ob. 124 Mantenere o recuperare le
aree agricole esistenti o potenziali per
lo sviluppo di policolture sostenibili e
fondate su specie e varietà locali con
un programma ben definito e
coordinato tecnicamente
Ob. 125 Protezione attiva degli orti
(inteso come “verde profondo”), dei
frutteti e dei campi come componenti
essenziali e vitali della realtà insediativa
di Primiero. Il verde profondo, a
differenza del verde superficiale che è
estetico, va inteso come parte del
verde in cui l’albero può crescere
perché la radice ha la possibilità di
andare in profondità
Ob. 126 Ricomporre le connessioni tra
agricoltura e allevamento, anche come
riutilizzo di “sottoprodotti” che
altrimenti divengono rifiuti
Ob. 127 Salvaguardare le specie e
varietà locali (come roseti, vigne…), sia
spontanee che coltivate, attraverso la
loro conoscenza e un uso sostenibile
Ob. 128 Recupero, restauro e
integrazione delle filiere agro/alimentari
locali e delle produzioni tipiche
Ob. 129 Sviluppo di artigianato
agroalimentare di lavorazione dei
prodotti locali
Ob. 130 Sviluppo di una cultura
alimentare (autoproduzione,
conservazione, preparazioni e consumi)
consapevole e coerente con le risorse
locali
Ob. 131 Promuovere l’avvicinamento
di produttori e consumatori di prodotti
agroalimentari locali a tutti i livelli, per
sostenere e incentivare l’agricoltura
Az. 161 Individuare le aree potenzialmente utilizzabili/adatte
a fini agricoli specie di tipo biologica (indagine su potenzialità
agricole del territorio)
Az. 162 Sviluppo e tenuta di un “bilancio” degli orti e delle
aree coltivate
Appa, Scuole, Case di
riposo, Università terza
età…
Az. 163 Sviluppo di azioni e incentivi di salvaguardia degli
spazi coltivati anche come “verde profondo” sull’esempio degli
orti scolastici
Az. 164 Indagine sulle filiere e progetto pilota di
riconnessione.
Az. 165 Indagine e catalogazione delle specie e varietà
vegetali locali, ornamentali e coltivate, esistenti o che si
possono introdurre in loco con metodi sostenibili
Az. 166 Sulla base degli studi fatti (specificati al punto 1.
Modello economico, sociale e culturale), sia sulla tradizione
che nel presente, proporre disciplinari di produzione che
coordinino i vari attori della filiera.
Az. 167 Condurre un’indagine sui sistemi tradizionali di
produzione agroalimentare per individuare disciplinari di
produzione di specialità e produzioni tipiche
Az. 168 Ideare corsi e seminari sulla cultura tradizionale
gastronomica.
Az. 169 Sviluppare un rapporto diretto fra produttori e
consumatori-fruitori “qualsiasi”, “occasionali”(secondo la
filosofia della Filiera Corta).
Cam. Comm.
Ricerca
Enti Pubblici
Presidi Slowfood
Univ. 3a età, Scuola
Gruppi d'acquisto
26
Strutture ed Infrastrutture
Le strutture e infrastrutture legate
all’agricoltura (muretti, recinzioni,
rogge, mulattiere…) si stanno
degradando.
Spazi abitativi tradizionali
Si vanno perdendo gli spazi abitativi
tradizionali legati all’agricoltura:
cantine, soffitte…
Lavoro
La componente di lavoro giovane e
qualificata trova difficile inserimento
nella realtà produttiva
CRITICITÀ
Az. 170 Creare gruppi di acquisto. Promuovere la
coproduzione: un piccolo produzione crea un bacino di clienti
che prenotano i prodotti
Mense
Ass. Private
Coop. Produttori
Ob. 132 Salvaguardia e recupero di
strutture e infrastrutture
prioritariamente a fini produttivi o di
protezione del territorio e solo
secondariamente e in sussidiarietà a
fini turistici
Ob. 133 Salvaguardia mirata di spazi
abitativi legati all’agricoltura e alla
conservazione/affinamento dei prodotti,
in particolare soffitta e volt
Az. 171 Individuazione ed applicazione di criteri di costruzione
(per muretti, recinzioni…) che valorizzino le risorse locali
(legno) e in linea con le tradizioni
Az. 172 Incentivi economici finalizzati e mirati nelle zone dove
si svolgono le attività produttive (non a pioggia).
Comuni
Parco
Provincia
Ob. 134 Programmi educativi
innovativi e sostenibili che attraggano e
coinvolgano i giovani. Formazione e
correlazione tra la realtà nostra passata
e presente e professionalità per una
turismo ed un vivere diversi.
Az. 175 Creare laboratori, stages, seminari ed altri tipi di
“Formazione Breve” che prevedano un programma di corsi
molto finalizzati (es. cesti: nel caso specifico c’è ancora un
artigiano in grado di farli e perciò di insegnare le tecniche di
costruzione). Tali corsi possono essere pensati sia per gli
operatori che per i turisti.
Az. 176 In relazione all’azione 193, richiesta all’ENAIP di
ripensare alla materie insegnate proponendo invece materie
legate al territorio: no ferro ma alberghiero, agroalimentare,
legno.
OBIETTIVI
Az. 173 Individuare gli spazi con un censimento, non
finalizzato al vincolo. In seguito prevedere degli strumenti
compensativi del volume edilizio o di sgravio degli oneri per la
conservazione ed il riuso di tali spazi
Az. 174 Fornire degli esempi di come questi spazi possano
essere usati bene (nel rispetto del loro uso tradizionale)
AZIONI
Parco
Ecomunseo
ENAIP
ATTORI
3. Abbandono dei pascoli - Molti allevamenti locali e sostenibili (Non solo bovine da latte): Degli allevamenti che valorizzino la risorsa
primaria erba inserendo specie e varietà animali (bovine, ovine, caprine, suine, equine, apicole, avicole...) idonee al territorio e al clima di Primiero,
recuperando, ma anche innovando, le relative filiere agroalimentari.
Regressione
Ob. 135. Mantenimento o recupero
Az.177 Progetto pilota di applicare 5 Eurocent/litro dei
Molti pascoli e malghe e molti edifici
delle aree a prato o pascolo esistenti se latticini per incentivare singoli allevatori al ripristino di aree
delle malghe sono abbandonati e in
ancora utilizzabili per lo sviluppo di
strategiche. (a partire da quelle più visibili).
degrado o usati come agriturismo
allevamenti sostenibili e fondati su
Az. 178 Programmare una protezione attiva di territori vocati
Molti prati di mezza quota sono oggi
specie e varietà locali o adeguate ai
all’allevamento che individui le aree potenzialmente utilizzabili
abbandonati o sfalciati senza produrre luoghi
per ciascun tipo di allevamento.
fieno destinato all’allevamento
mantenendo e
Caseificio
Parco
Apicoltori
As. allevatori
27
Baite
Molte baite sono abbandonate o
riusate o vendute come seconde case
Ob. 136 Ripensare l’uso e il riuso delle
baite in relazione alla loro posizione
territoriale e all’incidenza degli
interventi, finalizzandoli
prioritariamente allo sviluppo di
allevamenti sostenibili
Strutture ed Infrastrutture
Le strutture e infrastrutture legate
all’allevamento (muretti, recinzioni,
rogge, mulattiere….) si stanno
degradando
Ob. 137 Salvaguardia e recupero di
strutture e infrastrutture
prioritariamente a fini produttivi o di
protezione del territorio e solo
secondariamente e in sussidiarietà a
fini turistici
Ob. 138 Recupero e incremento delle
specie e razze animali locali allevate:
bovini, ovini, equini, caprini, suini, api,
pollame, troticoltura e animali da
cortile…Non ragionare solo in termini di
bovini
Tecniche di allevamento e razze locali
Presenza di un mono-allevamento
senza allevamenti complementari
Le specie animali locali vanno
scomparendo o sono già scomparse e
si riducono numericamente
Spazi abitativi e edifici tradizionali
Si vanno perdendo edifici e spazi
abitativi di fondovalle legati
all’allevamento: stalle, fienili, pollai,
apiari…
Ob. 139 Salvaguardia mirata di edifici
e spazi abitativi legati all’agricoltura e
alla conservazione/affinamento dei
prodotti, in particolare soffitta e volt
Lavoro
La componente di lavoro giovane e
qualificata trova difficile inserimento
nella realtà produttiva
Ob. 140 Programmi educativi
innovativi e sostenibili che attraggano e
coinvolgano i giovani. Formazione e
correlazione tra la realtà nostra passata
e presente e professionalità per una
turismo ed un vivere diversi.
Az. 179 Valutare la sostenibilità del riuso delle baite e la
vocazione delle baite su cui ricadono. Non più come adesso il
riuso a pioggia. Ragionare per zone (basandosi sull’onere
sociale – quota, allacciamenti -che il riuso comporta).
Az. 180 Individuazione delle zone vocate all’allevamento
stabilendo eventuali vincoli di utilizzazione (con particolare
attenzione all’allevamento).
Az. 181 Individuazione ed applicazione di criteri di costruzione
(per muretti, recinzioni…) che valorizzino le risorse locali
(legno) e in linea con le tradizioni
Az. 182 Indagine e catalogazione delle specie e razze animali
esistenti o che si possono introdurre in loco con metodi
sostenibili
Az. 183 Promozione di progetti pilota per il potenziamento o
la reintroduzione di singoli settori di allevamento secondo la
vocazione del territorio.
Az. 184 Azioni di sostegno agli allevamenti marginalizzati e
riconoscimento del loro valore di tutela del paesaggio.
Az. 185 Individuare nelle filiere produttive dei passaggi che
richiedano strutture che potrebbero essere usate in forma
cooperativa e da cui formare una struttura che fornisca servizi
e macchinari ed in seguito formazione e controllo di qualità.
Tale struttura ha l’intento di garantire qualità e visibilità
Az. 186 Individuare gli spazi con un censimento, non
finalizzato al vincolo. In seguito prevedere degli strumenti
compensativi del volume edilizio o di sgravio degli oneri per la
conservazione ed il riuso di tali spazi
Az. 187 Fornire degli esempi di come questi spazi possano
essere usati bene (nel rispetto del loro uso tradizionale)
Az. 188 Creare laboratori, stages, seminari ed altri tipi di
“Formazione Breve” che prevedano un programma di corsi
molto finalizzati (es. cesti: nel caso specifico c’è ancora un
artigiano in grado di farli e perciò di insegnare le tecniche di
costruzione). Tali corsi possono essere pensati sia per gli
operatori che per i turisti.
Comuni
Parco
Provincia
Parco
Ecomunseo
ENAIP
28
Az. 189 Richiesta all’ENAIP di ripensare alla materie
insegnate proponendo invece materie legate al territorio: no
ferro ma alberghiero, agroalimentare, legno.
Foraggi “esterni”
Inquinamento con foraggi “esterni” e
conseguente impoverimento del
numero di specie vegetali
somministrate al bestiame.
Ob. 141 Promuovere una
valorizzazione dei foraggi locali e la loro
difesa come “cru” determinanti la
qualità dei prodotti degli allevamenti (il
latte, il miele, le carni, ecc.)
Dal produttore al consumatore
I sistemi di scambio di beni alimentari
a livello locale vanno scomparendo. Si
è artificiosamente e forzatamente
separata la produzione dal consumo
introducendo, sempre ed ovunque, la
mediazione monetaria
Ob. 142 Promuovere l’avvicinamento
di produttori e consumatori di prodotti
agroalimentari locali a tutti i livelli, per
sostenere e incentivare l’agricoltura
locale e sviluppare di sistemi di
scambio dei prodotti locali “dal
produttore al consumatore”
(accorciarne la distanza), interni al
territorio o verso l’esterno.
CRITICITÀ
OBIETTIVI
Az. 190 Studio delle diverse aree del territorio (anche il
rododendro!)
Az. 191 Eseguire un'analisi vocazionale
Az. 192 Diffondere l'informazione agli allevatori dei risultati di
tale analisi
Az. 193 Partendo dai produttori/allevatori sensibili, creare una
struttura centralizzata sia come luogo di analisi che come
punto di commercializzazione. (Tale azione è subordinata ad
una massa critica minima di allevatori/produttori)
Az. 194 Sviluppare un rapporto diretto fra produttori e
consumatori-fruitori “qualsiasi”, “occasionali”, portando alla
creazione della Filiera Corta
Az. 195 Creare gruppi di acquisto
Promuovere la coproduzione: un piccolo produzione crea un
bacino di clienti che prenotano i prodotti
AZIONI
Parco
Enti Pubblici
Università
Mammamia
Mense
ATTORI
4. - Per un bosco condiviso e vissuto come risorsa primaria rinnovabile: Un Comparto boschivo che rinasca e si sviluppi a partire dalla ricchezza
quantitativa e qualitativa (non solo abete e non solo assi…) dei nostri boschi. Che ripensi la definizione di bosco inglobando e controllando i fenomeni di abbandono
(boschivo, prativo, pascolivo e urbano) in prospettiva di maggior biodiversità e rigenerazione dei suoli. Che valorizzi i vari legni attraverso filiere di trasformazione locali che
facciano tesoro della storia dell’artigianato locale e delle peculiarità tecnologiche e qualitative delle singole essenze (abete di risonanza, faggio, betulla, frassino,
maggiociondolo: vedi l’esempio dei rastrelli e delle stròze).
La visione che si ha del bosco
Ob. 143 Riappropriarsi del bosco come Az. 196 Organizzare iniziative culturali nel bosco e sul
Il bosco viene frequentemente considerato
ecosistema nella sua completezza: non bosco, a partire dalle scuole
“alberi” e basta: ne abbiamo una visione
solo legno e non solo altofusto
riduttiva e distorta
Provincia
Ob. 144 Sviluppare una cultura del
Az. 197 Cura e mantenimento di sentieri per
Parco
bosco sostenibile e coerente con le
escursionismo
Servizi Forestali
risorse e con le situazioni locali per
Az. 198 Gare di Orientamento calibrate in modo
Custodi forestali
consentire al bosco di tornare fattore di specifico (invece delle lanterne mandare verso specie
(comunali)
vivibilità e qualità della vita a Primiero.
vegetali, usando il dialetto…)
Demanio
29
Ob. 145 Promuovere una cura/pulizia
del bosco e del paesaggio sostenibili
Il bosco come risorsa della comunità locale
Il bosco non è più vissuto come una risorsa
familiare.Le attività di prelievo di legname
a fini domestici sono sempre meno dirette,
comportando un distacco dal bosco
Il legno e gli addetti locali
I boscaioli locali sono sempre meno
Si è persa la professionalità con
conseguente interruzione del collegamento
con la popolazione locale e la visione de
legno come risorsa economica
Il legno e la produzione
Negli ultimi 10-15 anni circa il 15% dei
boschi di produzione è uscito dalla
produzione, in particolare quello privato
Le infrastrutture
Le strutture e infrastrutture legate al bosco
sono onerose sia economicamente che
ambientalmente e poco utilizzate dal
turismo
I “saperi”
Si vanno perdendo i saperi tradizionali
legati all’uso ed alla lavorazione del legno,
sostituiti da procedimenti industriali
Il lavoro
Il legname locale è spesso non appetibile
economicamente, le attività di coltivazione
ed esbosco sono meno redditizie
10. La lavorazione artigianale ed industriale
del legname locale è calata
Ob. 146 Riavvicinamento delle
comunità al bosco. Riappropriazione
della coscienza dell’uso civico: titolarità
estesa a tutte le componenti boschive
Ob. 147 Trasmettere ai giovani e alla
popolazione locale la cultura che il
bosco è anche un’opportunità
lavorativa
Az. 199 Fare dei sentieri specifici (tematici) che partano
dal centro abitato e si inoltrino nel bosco e che possano
essere affrontati con guide.
Az. 200 Informare sugli incentivi esistenti riguardanti la
cura/pulizia del bosco, in particolar modo per il bosco
privato.
Az. 201 Organizzare la "Giornata della Pulizia del Bosco"
con le scuole
Az. 202 Organizzare gite ecologiche che si propongano
la pulizia del bosco.
Az. 203 Informare e coinvolgere la cittadinanza sulla
vastità del tema.
Az. 204 Creare scuole tecniche nel settore del legno
Comuni
ENAIP
Az. 205 Imitare la Val di Fiemme per quel che riguarda
il legno legato al settore alberghiero
Ob. 148 Ridefinire i tipi di boschi in relazione alla scelta dello sviluppo sostenibile e ricalibrare il
rapporto tra economia, protezione dell’ambiente e biodiversità
Ob. 149 Ridurre al minimo
indispensabile l’infrastrutturazione dei
boschi
Ob. 150 Mantenere e recuperare i
saperi tradizionali sul bosco e sul legno
Ob. 151 Promuovere attivamente la
materia prima locale e i prodotti del
bosco (legni) e del sottobosco (erbe,
funghi, piccoli frutti…)
Ob. 152 Ripensare l’uso della risorsa
legno in tutte le forme sostenibili,
esistenti o potenziali
Az. 206 Non fare infrastrutture nei boschi di protezione
Az. 207 Istituire un unico organo che decida della
viabilità forestale ed agricola. La pianificazione
urbanistica deve occuparsi di questo ambito usando la
zonizzazione.
Az. 208 Documentazione degli antichi saperi sull'uso del
legno
Az. 209 Riprogettazione con l'uso degli antichi saperi
creando musei etnografici
Az. 210 Mettere a disposizione attraverso laboratori, le
conoscenze degli anziani
Pianificazione
Urbanistica
Musei Etnografici
Ecomuseo
Parco
Az. 211 Valorizzare la vecchia segheria del Vanoi o la
Scala Granda quali luoghi per un "Museo dei Legni".
30
Ob. 153 Riprogettare o creare delle filiere del legno al passo coi tempi e col mercato ricercando
nicchie proprie.
Az. 212 Favorire l'edilizia in legno di qualità
Ob. 154 Promuovere usi del legno ad
alto valore aggiunto di lavoro onde
Az. 213 Formare degli artigiani che siano in grado di
mantenere competitiva la materia
fare usi del legno ad alto valore aggiunto.
prima
ENAIP
31
Scarica

piano di azione locale