COSTRUIRE
UNA CASA
DELLA STORIA
EUROPEA
UN PROGETTO
DEL PARLAMENTO
EUROPEO
IN QUEST’OPUSCOLO
Il presente opuscolo fornisce un quadro del lavoro intrapreso e dei progressi compiuti dall’inizio del 2011 nel progetto di creazione di una Casa della
storia europea. Descrive nei particolari l’evoluzione del progetto, trattando aspetti quali gli sviluppi architettonici, i progressi raggiunti nel processo
interpretativo e l’esperienza offerta al visitatore, così come la definizione del contenuto e della struttura narrativa dell’esposizione permanente.
Al tempo stesso aiuta a familiarizzare con alcuni aspetti del processo di costruzione della Casa della storia europea, come la concezione
dell’esposizione, la programmazione didattica e informativa e la futura strategia collezionistica. Espone la logica dei principali ambiti delle sue
attività, come la ricerca museografica e storica, in modo da far cogliere la genesi del progetto sino al suo stato attuale. Inoltre, delinea la visione
futura della Casa della storia europea dopo la sua apertura, prevista per la fine del 2015.
I bozzetti contenuti nel presente opuscolo, realizzati da Claudia Daman, sono liberamente ispirati al progetto preliminare (agosto 2012) di Arnaud
Dechelle di studioDiem, e sono qui riprodotti per sua gentile concessione.
Casa della storia europea — Parlamento europeo
Rue Wiertz 60/Wiertzstraat 60
B-1047 Bruxelles, BELGIO
[email protected]
http://europarl.europa.eu/visiting/it/visits/historyhouse.html
Parlamento europeo
Direzione generale della Comunicazione
© Unione europea, 2013.
Riproduzione autorizzata con citazione della fonte.
Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, 2013
ISBN 978-92-823-3989-3
doi:10.2861/73475
Printed in Belgium
Stampato su carta sbiancata senza cloro elementare (ECF)
Casa
della storia
europea
INDICE
PREFAZIONE • 2
INTRODUZIONE • 4
SINTESI • 6
UNA CASA PER LA STORIA EUROPEA • 8
AL CENTRO STA IL VISITATORE • 15
L’ESPOSIZIONE PERMANENTE • 22
LA TRAMA PRINCIPALE DELL’ESPOSIZIONE PERMANENTE • 31
FARE APPELLO A TUTTI I SENSI • 39
COLLEZIONI FUTURE • 42
UN PUNTO DI RIFERIMENTO CULTURALE • 44
GESTIONE DEL PROGETTO • 45
PREFAZIONE
«Lo studio della storia è l’inizio della saggezza politica». Così il giurista e filosofo politico francese Jean Bodin definiva l’indiscutibile legame tra
storia e politica.
Il mio predecessore, il professor Hans-Gert Pöttering, ha affermato che la Casa della storia europea sarà il luogo che alimenterà il nostro ricordo
della storia e del processo di unificazione europei, costituendo uno spazio di riflessione sul significato dell’identità europea. L’istituzione da
parte del Parlamento europeo di una Casa della storia europea a Bruxelles costituisce una significativa innovazione nel modo in cui un sistema
democratico avanzato affronta il suo rapporto con il passato.
CASA
DELLA STORIA
È alla luce di tali considerazioni che l’Ufficio di presidenza del Parlamento ha appoggiato all’unanimità la creazione della Casa della storia europea
e ha nominato una commissione di esperti per dare corpo al progetto. I membri della commissione hanno saputo mostrare come la Casa della
storia europea consentirebbe agli europei di tutte le generazioni di trovarsi in un luogo che incarni l’idea europea. Il processo di creazione di
uno spazio pubblico, nello specifico di una «Casa», che sorgerà nell’edificio un tempo occupato dalla clinica dentistica Eastman, sarà il quadro
nel quale il politico riveste il ruolo di facilitatore del dibattito democratico e in cui gli storici e i curatori svolgono liberamente il proprio compito,
quello di trasmettere la propria conoscenza e la propria lettura della storia europea. Questo principio ha costituito fin dagli esordi il presupposto
di un ampio consenso politico nel nostro Parlamento, un consenso garantito da due importanti organi consultivi: il consiglio direttivo, presieduto
dal professor Hans-Gert Pöttering, e il comitato accademico, presieduto dal professor Włodzimierz Borodziej.
Ai sensi dell’articolo 167 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, L’Unione europea (UE) ha il dovere di contribuire al miglioramento
della conoscenza e della diffusione della cultura e della storia dei popoli europei. In quanto presidente del Parlamento europeo è pertanto per
me un onore e un dovere presentare un progetto che fungerà da ponte tra il mondo accademico e il grande pubblico. La progettazione e la
gestione di questa Casa rispecchieranno la più recente riflessione museale e cercheranno altresì di porre il museo in prima linea nel dibattito
non solo sul passato, ma anche sul futuro dell’Europa.
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Nel 2012 l’Unione ha vinto il premio Nobel per la pace per la sua opera pluridecennale a favore della riconciliazione e della democrazia in un
continente che fu devastato dalla guerra e dal totalitarismo. Il premio è destinato non solo alle istituzioni europee ma, in primo luogo, a tutti
i cittadini europei. Per tale motivo, nella futura esposizione permanente presso la Casa della storia europea saranno custoditi la medaglia e il
certificato del premio Nobel a simbolo del riconoscimento di sei decenni di lavoro. La Casa sarà il luogo più indicato per consentire ai cittadini
di ammirare liberamente il loro premio.
Sono persuaso che la Casa della storia europea impegnerà i visitatori in una riflessione critica su ciò che il processo di integrazione europea
significa per il nostro presente comune e per il nostro futuro insieme. La Casa della storia europea offrirà uno spazio necessario per il dibattito,
per la conoscenza e per lo scambio di pareri riguardo alla storia dell’Europa, del suo popolo e delle sue istituzioni. Stiamo costruendo il nostro
progetto europeo su solide radici comuni, ma il senso della nostra unione politica deriva dal futuro.
CASA
DELLA STORIA
Martin Schulz
Presidente del Parlamento europeo
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INTRODUZIONE
Gli obiettivi e la missione della Casa della storia europea sono stati definiti nelle «Linee progettuali per una Casa della storia europea», un
documento di riflessione elaborato nel 2008 da un comitato di eminenti storici ed esperti di vari paesi europei sotto la presidenza dal professor
Hütter, presidente della Fondazione della Haus der Geschichte di Bonn, in risposta all’iniziativa di creare la Casa della storia europea, annunciata
dall’ex presidente del Parlamento europeo Hans-Gert Pöttering nel 2007.
La Casa della storia europea sarà una risorsa aperta a un pubblico generale e specializzato, europeo e non solo. Sarà uno degli elementi centrali
della strategia dei servizi ai visitatori del Parlamento europeo a Bruxelles. Sarà ubicata in un contesto storico, all’interno di un importante sito
architettonico della capitale belga. Nel corso del tempo acquisirà una presenza su Internet, svilupperà partenariati e cooperazioni e assumerà un
profilo culturale che si estenderà ben oltre i limiti fisici della sua effettiva ubicazione.
CASA
DELLA STORIA
La Casa della storia europea
sarà una risorsa aperta
a un pubblico generico
e specializzato,
europeo e non solo.
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Il proposito è soprattutto
di garantire che tutti
i futuri visitatori godano
di un’esperienza della
migliore qualità.
CASA
DELLA STORIA
Nel costruire una Casa della storia europea, il proposito è soprattutto di garantire che tutti i futuri visitatori godano di un’esperienza della migliore
qualità. Ai fini del progetto, è indispensabile che la messa a punto dell’esposizione avvenga in un clima di trasparenza, comunicazione e dialogo
con il pubblico, poiché da ciò dipendono il successo della realizzazione della Casa e la sua sostenibilità nel lungo periodo. È a questo che mira
principalmente il presente documento, che rappresenta appunto una delle prime opportunità di informare il pubblico in merito al progetto.
Questo documento, come del resto tutta l’iniziativa della Casa della storia europea, è il frutto del continuo e prezioso lavoro dei membri e degli
ex membri del comitato accademico e del consiglio direttivo, nonché del costante e valido sostegno dell’Ufficio di presidenza, del segretariato
generale del Parlamento europeo e delle sue direzioni. Esso rappresenta un piccolo ma significativo passo avanti nel processo ambizioso ed
emozionante di creare ciò che si spera sarà un duraturo punto di riferimento culturale europeo.
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SINTESI
La Casa della storia europea ha elaborato una missione e degli obiettivi capaci di permettere il successo della sua principale ambizione: divenire
un centro duraturo di scambio concernente la storia europea e quella dell’Unione europea.
L’apertura della Casa è prevista alla fine del 2015 nell’edificio Eastman ristrutturato, nel Parc Léopold, che si trova nel cuore del quartiere europeo
di Bruxelles. Il progetto architettonico valorizzerà l’edificio offrendo spazi espositivi aperti che integreranno l’edificio originale.
La Casa porrà al centro il visitatore e sarà aperta a tutti, in linea con le politiche del Parlamento sulla parità di accesso. Accoglierà inoltre i gruppi
in visita al Parlamento europeo. Saranno messi a punto programmi speciali per gruppi, giovani e scuole.
CASA
DELLA STORIA
L’offerta comprenderà mostre permanenti, itineranti e temporanee, eventi e programmi culturali nonché un bar e un negozio.
Attraverso la narrazione espositiva della mostra permanente, il visitatore scoprirà la storia europea, il mito delle sue origini, le molteplici prospettive
che apre sull’identità e il patrimonio culturale dell’Europa. Per far comprendere al visitatore i tumultuosi eventi del XX secolo, la mostra affronterà
dapprima le convinzioni e la fede nel progresso che definirono il XIX secolo — l’epoca in cui l’Europa fece il suo «ingresso nella modernità» —
prima della degenerazione bellica. Seguirà una sezione tematica sulla ricerca di una vita migliore attraverso un’Europa sempre più unita. Il visitatore
sarà incoraggiato a riflettere sull’Europa di oggi, sullo status e sulla posizione dell’Unione europea così come sul ruolo che ogni individuo può
svolgere nel modellarne il futuro.
Tre criteri principali hanno determinato la scelta degli aspetti decisivi della storia europea da inserire nella trama della Casa: sono stati privilegiati
innanzitutto gli eventi o i processi che hanno avuto origine in Europa, che si sono diffusi in tutto il territorio europeo e che sono significativi
ancor oggi. Nell’intera esposizione permanente l’approccio storico sarà prevalentemente cronologico; tuttavia, ove opportuno e necessario,
sarà adottato un approccio tematico.
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La Casa della storia europea ha elaborato una missione
e degli obiettivi capaci di permettere il successo
della sua principale ambizione: divenire un centro
duraturo di scambio concernente la storia europea
e quella dell’Unione europea.
CASA
DELLA STORIA
Il concetto di «memoria condivisa» sarà onnipresente nella narrazione storica, costituendo un punto di partenza per l’interpretazione della storia,
includendo l’aspetto passivo e quello attivo di questo fenomeno, che si sviluppa in un contesto sociale e che caratterizza e lega gruppi di persone.
Una serie di strumenti e tecniche museali, compresi elementi di connessione, Leitmotive, fils rouges e la metafora visiva della «casa» saranno
utilizzati lungo tutta la mostra per favorire un orientamento e un riconoscimento agevoli. Ad esempio, il concetto di «centro e periferia» costituirà
uno dei fili conduttori dell’esposizione, mentre dei punti di riferimento visivi guideranno il visitatore attraverso il percorso narrativo, fornendo
ulteriori informazioni.
La collezione in corso di preparazione per l’esposizione permanente sarà il principale veicolo di comunicazione dei messaggi che la Casa intende
trasmettere. Essa sarà integrata da tecnologie multimediali, opportunità di interazione per i visitatori e aree dove questi ultimi potranno ottenere
ulteriori informazioni.
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UNA CASA PER LA STORIA EUROPEA
Con l’allestimento di una Casa della storia europea, il Parlamento europeo si propone di offrire al visitatore l’opportunità di conoscere processi ed
eventi storici europei e di impegnarsi in una riflessione critica sul loro significato odierno. Sarà una risorsa espositiva, documentaria e informativa
che collocherà gli sviluppi e gli eventi del passato in una più ampia prospettiva storica e critica, riunendo e giustapponendo le esperienze
contrastanti degli europei nel corso della storia.
La Casa della storia europea sarà un’istituzione culturale il cui fine specifico è di offrire una visione transnazionale della storia europea che tenga
conto del suo carattere diversificato e delle sue molteplici interpretazioni e rappresentazioni.
CASA
DELLA STORIA
La Casa aspira ad accrescere la conoscenza della storia europea e delle sue implicazioni. Ambisce altresì a far comprendere a un pubblico più
vasto possibile il contesto in cui, nei secoli passati, hanno preso forma molte delle sue idee e dei suoi valori. In tal modo la Casa intende fornire
al visitatore gli strumenti per comprendere la storia europea tenendo conto del più ampio contesto globale, come pure facilitare la discussione
e il dibattito sull’Europa e sull’Unione europea.
Si propone di offrire al visitatore l’opportunità
di conoscere i processi e gli eventi storici europei e
di impegnarsi in una riflessione critica
sul loro significato odierno.
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CASA
DELLA STORIA
© Unione europea, 2011; edificio George Eastman: © Architetto: Polak
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© European Union 2011 PE-EP George Eastman building | © Architect: Polak
La Casa della storia
europea sorgerà nel cuore
del quartiere europeo
di Bruxelles.
© University of Rochester Medical Center, Eastman Institute for Oral Health
La ristrutturazione
rispetterà anche le
caratteristiche originali
dell’edificio.
CASA
DELLA STORIA
© E. Young/AACMA-JSWD
© E. Young/AACMA-JSWD
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UNA CASA ACCOGLIENTE
La Casa della storia europea sorgerà nel cuore del quartiere europeo di Bruxelles, vicino al Parlamento europeo e non distante dagli edifici delle
altre principali istituzioni dell’Unione.
L’edificio che ospiterà il futuro museo si trova nel Parc Léopold, un parco all’inglese creato nel XIX secolo all’interno di un ex possedimento privato
che all’epoca fu dedicato alla scienza e alla conoscenza. Costruito inizialmente nel 1934-1935 per ospitare una clinica dentistica per i bambini
svantaggiati, l’edificio fu finanziato da una donazione di George Eastman, filantropo statunitense inventore della macchina fotografica Kodak.
Nello stesso periodo, analoghe cliniche dentistiche Eastman furono istituite a Londra, Parigi, Roma e Stoccolma. Il progetto dell’edificio originale
fu elaborato dall’architetto svizzero Michel Polak.
CASA
DELLA STORIA
La futura destinazione d’uso dell’edificio è stata convalidata da un contratto stipulato nel 2011 con i vincitori del concorso architettonico
internazionale per la realizzazione del progetto «Casa della storia europea»: si tratta di un pool formato dagli studi di architettura Atelier d’architecture
Chaix & Morel et associés (Francia), JSWD Architekten (Germania) e TPF (Belgio). Il loro progetto prevede la ristrutturazione delle facciate originali
e di alcune sale, nonché un’estensione moderna nel giardino e sul tetto, in modo da mantenere l’estetica storica del palazzo. La ristrutturazione
rispetterà anche le caratteristiche originali dell’edificio, come la sala d’attesa dell’ex clinica, decorata dal pittore Camille Barthélémy con dipinti
ispirati alle favole di Jean de La Fontaine. Questi dipinti murali verranno restaurati e faranno parte del futuro atrio.
La Casa della storia europea accoglierà anche coloro che non hanno intenzione di visitare le mostre: la caffetteria e il punto vendita, ad esempio,
saranno aperti a tutti. Le sale di conferenza e un auditorium ospiteranno eventi culturali e programmi didattici.
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AL CENTRO STA IL VISITATORE
Situata nel cuore del quartiere europeo di Bruxelles, la Casa della storia europea farà
parte di un triangolo di strutture dedicate ai visitatori, in linea con la politica in materia
di visitatori del Parlamento europeo. Questa politica prevede un itinerario o percorso
pubblico fra tre diversi siti che, insieme, costituiranno il servizio di informazioni
completo per i visitatori del Parlamento europeo. Attualmente è possibile visitare
l’aula parlamentare, l’«emiciclo», in uno degli edifici del Parlamento e il centro
visitatori del Parlamento europeo, il «Parlamentarium». Questa seconda struttura
presenta il Parlamento europeo e ne illustra le funzioni e i poteri nel contesto del
quadro istituzionale dell’Unione europea e dei suoi processi decisionali.
CASA
DELLA STORIA
© Arnaud Dechelle, Studio Diem UK
La Casa della storia europea sarà un’ulteriore tappa dell’itinerario proposto al
pubblico; la sua funzione — complementare a quella delle esistenti strutture
dedicate ai visitatori — sarà di contestualizzare la storia dell’Europa e dell’Unione
europea alla luce del passaggio del tempo e della memoria.
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VALUTAZIONI E INDAGINI
Poiché il visitatore è posto al centro di tutte le attività della Casa della storia europea, è essenziale che le strutture e le attività di quest’ultima ne
soddisfino pienamente le aspettative ed esigenze. Pertanto, la Casa della storia europea baserà la sua offerta su un’analisi quantitativa e qualitativa
del profilo dei potenziali visitatori e delle loro aspirazioni.
Punto cardine della concezione della Casa è la convinzione che il visitatore non debba necessariamente disporre di una conoscenza approfondita
della storia europea per poter comprendere il contenuto del museo.
I risultati delle ricerche più recenti indicano che i visitatori arriveranno per la maggior parte in gruppi. In considerazione di ciò, la Casa si avvarrà
di strumenti di logistica perfezionati per l’organizzazione di visite di gruppo. L’analisi del profilo degli attuali visitatori del Parlamento europeo
suggerisce che la maggior parte dei visitatori rientrerà in due fasce di età: giovani fino ai 25 anni e persone dai 56 anni in su. L’adozione di una
politica di accesso gratuito costituirà un fattore inclusivo importante per attirare e coinvolgere alcune categorie della popolazione. Vi saranno
inoltre programmi didattici per particolari categorie di gruppi.
CASA
DELLA STORIA
Il visitatore non deve necessariamente disporre
di una conoscenza approfondita della storia europea
per poter comprendere il contenuto del museo.
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Inoltre, la Casa offrirà servizi anche ai turisti culturali e alla scoperta della capitale, agli studenti, nonché alle famiglie.
A tale proposito è importante sottolineare che la Casa della storia europea aderisce — in linea con la politica del Parlamento europeo — ai valori
e alla pratica dell’uguaglianza e della non discriminazione nonché al sostegno della diversità in un ambiente aperto e inclusivo. L’obiettivo è
quindi di offrire un museo che permetta a tutti i visitatori di beneficiare della stessa esperienza assicurando pari opportunità di apprendimento
e coinvolgimento personale.
CASA
DELLA STORIA
La Casa offrirà servizi ai gruppi, ai turisti
culturali e alla scoperta della capitale,
agli studenti, nonché alle famiglie.
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SERVIZI AL PUBBLICO
La Casa della storia europea intende fornire ai suoi visitatori un ventaglio
coerente di servizi.
Il nucleo della Casa consisterà in un’esposizione permanente sulla storia
europea, incentrata principalmente sul XX secolo, con approfondimenti
retrospettivi concernenti processi ed eventi dei secoli precedenti.
Particolare enfasi sarà posta sulla contestualizzazione della storia
dell’integrazione europea.
CASA
DELLA STORIA
Il progetto prevede inoltre la possibilità di ospitare, in linea di principio,
una mostra temporanea all’anno, il cui contenuto sarà strettamente
legato al nucleo principale della missione e degli obiettivi della Casa
della storia europea.
Le mostre itineranti costituiranno un ulteriore e importante veicolo di
sensibilizzazione e di rafforzamento della cooperazione con altri musei
a livello nazionale, regionale o locale.
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Sebbene il nucleo principale della Casa della storia europea sarà costituito dalle esposizioni, queste saranno completate da una varietà di attività
online e offline. È prevista la messa a punto di esposizioni online di cui potrebbero avvalersi altre istituzioni per iscrivere le proprie mostre in un
contesto europeo più ampio.
Ampi programmi didattici pensati per bambini, giovani, adulti e famiglie saranno organizzati per accompagnare le esposizioni. Tali programmi
mireranno a ispirare il pensiero critico, sulla base della convinzione che l’educazione storica non è meramente una questione di generale conoscenza
storica, bensì comprende anche l’acquisizione di competenze quali la ricerca, la critica, l’analisi di documenti storici, la contestualizzazione e la
comunicazione. Essi forniranno inoltre opportunità di cooperazione con gli istituti d’istruzione a livello locale e anche con reti più distanti.
CASA
DELLA STORIA
Ampi programmi didattici
accompagneranno le esposizioni.
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MULTILINGUISMO
La Casa della storia europea offrirà i suoi principali servizi in almeno 24 lingue, tante quante saranno le lingue ufficiali dell’Unione europea alla
data di apertura prevista. Dispositivi multimediali consentiranno ai visitatori di esplorare il museo nella lingua dei rispettivi paesi di origine.
Essendo il multilinguismo inteso come espressione della diversità culturale in Europa, la Casa della storia europea desidera che i visitatori
percepiscano il multilinguismo come una delle sue risorse principali.
CASA
DELLA STORIA
Essendo il multilinguismo inteso come espressione della
diversità culturale in Europa, la Casa della storia europea
desidera che i visitatori percepiscano il multilinguismo
come una delle sue risorse principali.
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UN LUOGO IN COSTANTE EVOLUZIONE
La Casa della storia europea è un progetto destinato a evolvere in continuazione. L’obiettivo è di costruire nel corso del tempo una fonte essenziale
di informazioni e un patrimonio di conoscenze specialistiche sulla storia europea. A tale scopo, l’esposizione permanente e la collezione saranno
regolarmente aggiornate e ampliate. Il processo sarà completato da valutazioni dei prodotti e delle attività della Casa della storia europea, alla
luce delle nuove tendenze e dei nuovi sviluppi in materia di museografia e di storia.
Per far sì che la Casa della storia europea divenga un punto centrale per la ricerca e il dibattito sulla storia europea, saranno creati collegamenti
con iniziative e dibattiti tra i più diversi in Europa.
CASA
DELLA STORIA
La Casa della storia europea cercherà inoltre di diventare parte integrante del panorama culturale locale e internazionale, creando forti legami e
accordi di cooperazione con le reti esistenti e le istituzioni partner.
La Casa della storia europea cercherà inoltre di
diventare parte integrante del panorama culturale
locale e internazionale, creando forti legami e accordi di
cooperazione con le reti esistenti e le istituzioni partner.
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L’ESPOSIZIONE PERMANENTE
I contenuti della Casa della storia europea trascendono i confini nazionali, regionali e locali. L’esposizione permanente avrà una prospettiva più
ampia rispetto alla somma delle storie nazionali. Rivelerà inoltre la diversità della storia europea, le sue interpretazioni e rappresentazioni. La
conoscenza di questa diversità sarà comunicata chiaramente al visitatore.
La realizzazione della Casa della storia europea, in particolare della sua esposizione permanente, è basata su un duplice obiettivo: da un lato,
l’esposizione fornirà una narrazione storica coerente che ciascun visitatore interessato potrà cogliere con facilità; dall’altro, essa sensibilizzerà
in merito all’esistenza di una molteplicità di diverse interpretazioni storiche, punti di vista, sfumature di percezione e di memoria, in modo da
stimolare la riflessione e il dibattito.
CASA
DELLA STORIA
L’esposizione permanente avrà
una prospettiva più ampia
rispetto alla somma delle
storie nazionali.
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L’esposizione sensibilizzerà in merito
all’esistenza di una molteplicità di diverse
interpretazioni storiche, punti di vista,
sfumature di percezione e di memoria, in
modo da stimolare la riflessione
e il dibattito.
UNA MOLTEPLICITÀ DI PROSPETTIVE STORICHE
La Casa della storia europea offrirà un filo conduttore per l’esposizione permanente sulla storia europea. La selezione degli eventi storici da inserire
nella trama principale dell’esposizione è stata definita sulla base di tre criteri: particolare attenzione sarà prestata agli eventi e ai processi che
hanno avuto origine in Europa, che si sono espansi in tutta Europa e che sono significativi ancor oggi. Questi tre criteri hanno permesso l’esame
di ampi periodi della storia mantenendo una visione analitica.
Partendo da una ricerca storica aggiornata, la Casa della storia europea si concentrerà sui fenomeni considerati importanti nella storia d’Europa.
Diverse memorie e interpretazioni contrapposte della storia saranno rappresentate in giustapposizione in modo da farne cogliere le relazioni
reciproche, sfruttando appieno il potenziale museografico dell’allestimento.
CASA
DELLA STORIA
La Casa della storia europea mostrerà come la presentazione della storia sia un costrutto definito da valori e percezioni individuali. Verrà
utilizzato il concetto di «memoria condivisa» come base per l’interpretazione della storia, includendo l’aspetto passivo e quello attivo di questo
fenomeno, che si sviluppa in un contesto sociale e che caratterizza e lega gruppi di persone. La Casa della storia europea rifletterà sulla maniera
in cui fattori fondamentali e sviluppi decisivi nella storia
europea abbiano potuto contribuire alla formazione di
una coscienza storica europea. Inoltre, il concetto di una
«memoria condivisa» dovrebbe contribuire allo sviluppo
di una prospettiva critica, una prospettiva che cerca di
svelare le intenzioni e le motivazioni che portano alla
costruzione della storia.
La Casa della storia europea mostrerà come
la presentazione della storia sia un costrutto
definito da valori e percezioni individuali.
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La Casa presenterà la storia europea come un processo in costante evoluzione. Per questa ragione, l’esposizione permanente conterrà alcune
sezioni volte a sensibilizzare il visitatore in merito a questioni delicate e a problematiche ancora in discussione, invitandolo a fare un passo
indietro e a riflettere sulla diversità delle interpretazioni storiche. In tal modo il visitatore sarà incoraggiato a partecipare a un dibattito sulle
diverse percezioni degli eventi storici.
UN’EUROPA IN ESPANSIONE
La Casa della storia europea sarà incentrata sulla presentazione e sull’interpretazione dei vari e talvolta tortuosi processi della storia del continente
nel XX secolo. Lo sviluppo del processo di integrazione europea sarà presentato nel suo contesto storico generale. Si mostreranno i collegamenti
con la storia mondiale e con la posizione dell’Europa sulla scena internazionale.
CASA
DELLA STORIA
La Casa della storia europea si adopera per presentare una visione dell’Europa che sia quanto più ampia possibile: oriente e occidente, nord e
sud. I suoi contenuti trascenderanno i limiti e i confini geografici e psicologici. Essa ricorderà inoltre che l’allargamento dell’Unione europea ha
implicato una costante revisione delle dimensioni dell’Europa dal punto di vista fisico e psicologico.
La Casa della storia europea si adopera
per presentare una visione dell’Europa
che sia quanto più ampia possibile:
oriente e occidente, nord e sud.
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CRONOLOGIA E TEMI
Il filo conduttore principale, definito nel documento «Linee progettuali per una Casa della storia europea», sarà costituito dalla storia dell’Europa e
porrà l’accento sul XX secolo. La trama sarà supportata da una suddivisione cronologica e suddivisa in numerosi ambiti tematici collegati tra loro.
La struttura globale dell’esposizione permanente sarà cronologica, iniziando al secondo piano dell’edificio porterà il visitatore fino all’ultimo
piano. Questo filo conduttore cronologico sarà accompagnato da un approccio tematico che consentirà al visitatore di acquisire una visione
d’insieme tramite retrospettive e valutazioni più ampie, in cui la cronologia interna degli eventi, delle cause e delle conseguenze sarà presentata
in un contesto storico più ampio.
CASA
DELLA STORIA
Il primo ambito tematico fungerà da introduzione e guida alla mostra, mentre l’ultimo, trattato all’ultimo piano dello spazio espositivo, darà
modo di valutare la visita nel suo complesso e di approfondire la conoscenza in un ambiente interattivo che stimola il visitatore a porsi e a porre
domande. Gli altri ambiti tematici saranno dedicati alla storia europea degli ultimi due secoli.
ARTICOLAZIONE DEI CONTENUTI
La trama principale è suddivisa in sei ambiti tematici, a loro volta suddivisi in temi e, se necessario, in sottotemi. Questi saranno integrati da esempi
che daranno maggiore spessore alla narrazione principale illustrando i diversi processi ed eventi attraverso piccole storie o storie più personali
e offrendo al visitatore un flashback nel tempo e nello spazio.
Un principio guida della messa a punto dell’esposizione consiste nell’offrire vari tipi di visite, secondo le aspettative e disponibilità del visitatore.
Alcuni visitatori, ad esempio, dispongono solo di una quantità di tempo limitata per fruire dei principali messaggi dell’esposizione.
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Per poter tener conto della diversità dei visitatori e del tempo che
possono dedicare alla visita della Casa, l’esposizione si articolerà
in maniera da consentire loro di seguire un determinato itinerario
o un itinerario raccomandato, ma lascerà loro anche la libertà di
decidere quanto tempo dedicarvi e fino a che punto approfondire
la visita. Il modo in cui sarà articolata l’esposizione terrà anche
conto dei limiti inerenti alle visite di gruppo.
Il contenuto sarà presentato in maniera articolata, avvalendosi
di vari mezzi di comunicazione, che vanno dall’esposizione di
oggetti originali all’uso di dispositivi multimediali. L’obiettivo è
quello di conseguire un’esposizione equilibrata in cui gli strumenti
multimediali non siano una presenza dominante o ingombrante,
ma siano utilizzati in maniera adeguata ed efficace a supporto
del contenuto. Questo principio varrà anche per gli strumenti
interattivi.
Il contenuto sarà presentato in
maniera articolata, avvalendosi di vari
mezzi di comunicazione, che vanno
dall’esposizione di oggetti originali
all’uso di dispositivi multimediali.
CASA
DELLA STORIA
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UN NESSO DI IDEE
In tutta l’esposizione sarà presente un motivo ricorrente: quello del concetto di «centro e periferia». È questo un tema onnipresente nella storia
europea, che anche oggi rimane al centro della discussione sull’evoluzione dell’Unione europea. Nelle varie epoche, aree diverse dell’Europa
hanno avuto il ruolo di centro o di periferia, in senso sia spaziale sia psicologico. Si potrebbe dire che l’Europa si è sviluppata soprattutto attraverso
questi processi di spostamento di confini, centri e poteri. Il senso di appartenenza o di marginalizzazione è importante per ogni europeo, ad
esempio nel suo rapporto con l’evoluzione dell’Unione europea.
Elementi visivi ricorrenti saranno al punto di partenza di ciascun ambito tematico come punti di riferimento per il visitatore. Il loro scopo principale
è di introdurre il visitatore all’ambito tematico, di orientarlo e di illustrare l’evoluzione temporale del tema trattato. Essi consentiranno inoltre alle
guide di adattare le rappresentazioni grafiche, i suoni e l’illuminazione in base alle esigenze di particolari gruppi, fornendo loro una presentazione
personalizzata della natura del contenuto e dell’esperienza fruibile su ciascun piano.
CASA
DELLA STORIA
La narrazione espositiva sarà integrata da un’installazione spaziale ispirata alle metafore della casa che si svilupperà perpendicolarmente sui cinque
livelli dell’esposizione permanente, presentando su ciascun piano una vetrina verticale, visibile dalla scalinata, nella quale saranno custoditi oggetti
iconici collegati all’ambito tematico trattato al piano. Uno spazio alle spalle di questa vetrina fornirà inoltre un’ulteriore chiave di interpretazione
della metafora della casa, che illustrerà l’ambito tematico trattato su quel livello.
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LA TRAMA PRINCIPALE DELL’ESPOSIZIONE PERMANENTE
L’EUROPA PRENDE FORMA
Lo scopo del primo ambito tematico, intitolato «L’Europa prende forma», è di coinvolgere i visitatori nella comprensione degli elementi essenziali
che compongono la storia europea. Come punto di partenza dell’esposizione permanente, esso fornirà anche un’introduzione al contenuto
della Casa della storia europea e spiegherà che quest’ultima, in quanto réservoir della memoria europea, presenta e descrive un passato europeo
condiviso che trascende le prospettive nazionali e regionali. Sarà percepita come un ponte tra la ricerca sulla storia europea e il pubblico.
CASA
DELLA STORIA
L’Europa non è un’entità da dare per scontata: le percezioni, le immagini e le concezioni dell’Europa sono mutate nel corso delle epoche. Ciò
nonostante, l’Europa possiede un patrimonio comune, caratterizzato da particolari caratteristiche, tradizioni e conquiste che distinguono la
sua cultura da quella di altri continenti. L’introduzione a questo ambito tematico renderà il visitatore consapevole del fatto che la memoria è
costitutiva per l’umanità, in quanto rappresenta la base della comprensione di sé e dell’apprendimento, sia come individui sia come membri
di un gruppo sociale. Si chiarirà in questo modo che la memoria è inestricabilmente intrecciata con l’oblio: conservare qualcosa nella memoria
significa, ineluttabilmente, perdere di vista qualcos’altro o attribuirgli un altro significato. La selezione del passato ricordato è sempre guidata
da interessi attuali. La memoria non è mai fissa, cambia continuamente. Per tale ragione, qualsiasi riflessione sull’identità culturale e qualsiasi
descrizione della storia sono essenzialmente delle costruzioni intellettuali.
Uno dei modi più efficaci di rappresentare il continente è stato attraverso la sua personificazione. L’antico mito di Europa e del Toro divenne un
simbolo del continente, dando luogo, nel corso della storia, a una molteplicità di interpretazioni. Considerato da una prospettiva moderna, il mito
indica il fatto che la cultura Europea ha radici antiche al di fuori dell’Europa stessa.
Anche le mappe costituiscono un importante strumento per rappresentare l’immagine dell’Europa e l’autodefinizione politica del continente,
trasformatasi radicalmente dall’antichità ai giorni nostri. La mappa dell’Europa non è definita da confini geografici netti ma da caratteristiche e
traiettorie culturali, politiche, sociali e psicologiche.
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In questo ambito tematico sarà via via dipanata la filosofia della Casa della storia europea: la concentrazione sulla storia europea, le questioni di
identità nazionale e transnazionale, la molteplicità delle percezioni, la questione di una memoria europea e il leitmotiv «centro e periferia», che
evidenzierà come il centro di gravità sia mutato nel corso del tempo.
L’ASCESA DELL’EUROPA
Il secondo ambito tematico si concentra sul XIX secolo, epoca rivoluzionaria e ribelle. L’Europa conobbe trasformazioni radicali, sotto il profilo
politico, economico, sociale e culturale, che tramutarono una società feudale tradizionale in un ordine sociale moderno. Con la rivoluzione francese
si erano affermate in tutta Europa le idee di libertà, uguaglianza, autodeterminazione e il concetto di diritti umani e civili.
CASA
DELLA STORIA
Nacquero nuove visioni politiche. Nel quadro di questo processo, le rivoluzioni del 1848-1849 rappresentano una svolta che aprì la strada a
nuove forme di rappresentazione politica attraverso i partiti, i sindacati e diverse altre associazioni e che portò a un graduale ampliamento della
partecipazione democratica e dei diritti costituzionali. Il nazionalismo, considerato come fondamento della sovranità e come unico legittimo
fondamento dello Stato, era in ascesa. L’industrializzazione cambiò radicalmente sia le modalità di lavoro sia le strutture sociali. Emersero nuovi
strati sociali, quello della borghesia e quello della classe operaia.
Nella seconda metà del XIX secolo l’Europa divenne il centro della finanza e del commercio mondiali. L’organizzazione capitalistica del lavoro
permise una produttività senza precedenti, ma fece nascere anche tensioni sociali di dimensioni e livelli inediti. Dagli ambienti rurali le popolazioni
si spostarono verso città sovrappopolate e questo determinò l’instaurarsi di terribili condizioni di vita. In questa nuova società classista, la questione
della giustizia sociale divenne una delle tematiche centrali del dibattito politico. L’avvento di un movimento dei lavoratori di orientamento marxista
diede vita a una nuova realtà politica che si opponeva al liberalismo propugnando una serie di obiettivi rivoluzionari. La necessità di fornire tutele
contro i rischi del lavoro salariale non regolamentato fece entrare in gioco una nuova definizione dei doveri e delle responsabilità dello Stato,
dando origine agli elementi fondamentali dello Stato sociale. Si affermarono definizioni e interpretazioni moderne della scienza strumentale e
razionale, accompagnate da miglioramenti nel sistema dell’istruzione e da avanzamenti nella conoscenza e nell’innovazione tecnica.
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Agli occhi dell’élite europea non vi era criterio più ovvio per misurare il progresso se non quello dell’espansione del potere coloniale europeo. La
vastità stessa dell’espansione imperialista rafforzò il senso autoreferenziale di superiorità europea nei confronti del resto del mondo. Il nazionalismo
e la visione della civiltà europea erano permeati da idee razziste e dal darwinismo sociale. Negli anni precedenti la prima guerra mondiale, l’Europa
era all’apice della sua potenza.
Alla vigilia della prima guerra mondiale la popolazione europea era ancora, per lo più, di tipo rurale. L’asincronia con i processi dello sviluppo
sociale portò a migrazioni di massa dalle campagne alle città, dalle regioni più povere a quelle più ricche, nonché a un’emigrazione di vaste
proporzioni. Sul finire del XIX secolo, l’accumularsi delle frizioni sociali e della concorrenza internazionale aveva generato un potenziale motivo
di conflitto caratterizzato da vari aspetti.
CASA
DELLA STORIA
IL DECLINO DELL’EUROPA
L’ambito tematico successivo considera la traiettoria discendente dell’Europa nella prima metà del XX secolo. Lo scoppio della prima guerra
mondiale fu un punto di non ritorno per la potente Europa del XIX secolo. Le modalità e la tecnologia della guerra erano cambiate; oltre a
provocare la morte di milioni di giovani uomini su tutti i fronti, con un numero di vittime senza precedenti, la guerra di massa ebbe conseguenze
umane devastanti sulla società in senso lato. Trasformò il contesto politico dell’Europa ed ebbe un profondo impatto sulla memoria europea.
Tutti gli Stati, vecchi e nuovi, che emersero dalla grande guerra erano essenzialmente democrazie parlamentari rappresentative, ad eccezione
dell’Unione Sovietica. Nei vent’anni che seguirono, tuttavia, in più della metà di questi stessi Stati europei la democrazia si dimostrò troppo fragile
per sopravvivere alle forti tensioni sociali e politiche che stavano crescendo in tutto il continente. La rivoluzione d’ottobre del 1917 fu un evento
che scosse il mondo, imponendo un ordine alternativo a quello del capitalismo, del liberalismo e della democrazia parlamentare. L’ideologia
marxista venne utilizzata per legittimare il regime comunista nell’Unione Sovietica, un regime basato su un onnipresente terrore di massa.
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Il nazionalsocialismo fu una reazione al liberalismo e al crescente movimento operaio socialista, in generale, e alla rivoluzione d’ottobre, in
particolare. Sotto la leadership del partito nazista, la Germania — che pure era considerata tra i paesi più avanzati dal punto di vista culturale ed
economico — costruì un regime totalitario fondato su una ideologia di odio razziale e progettò una guerra che sarebbe culminata nell’occupazione
di buona parte dell’Europa orientale e occidentale e nello sterminio sistematico di milioni di ebrei.
La «rottura di civiltà» della Shoah rappresenta l’inizio e il nucleo del discorso europeo della memoria. Per molti anni gli Stati hanno sottaciuto
le proprie mancanze. Nel frattempo, il riconoscimento della Shoah come crimine contro l’umanità unico nel suo genere è diventato il punto di
riferimento negativo dell’autocoscienza europea.
La seconda guerra mondiale fu una «guerra totale» in cui i civili divennero bersaglio delle operazioni militari. Così, l’Europa diventò teatro di
violenze e di carneficine senza precedenti. Da qui il definitivo declino della posizione dell’Europa nel mondo e la divisione del continente, che
ne definirono la storia nei rimanenti anni del secolo.
CASA
DELLA STORIA
Nel 1944 iniziò la graduale liberazione del continente. Le sofferenze dei civili, tuttavia, non terminarono, anzi, continuarono e raggiunsero l’apice
nel caos degli sfollamenti e delle punizioni. La liberazione non poté essere percepita da tutti allo stesso modo: per alcuni fu motivo di esultanza,
per altri fu solo motivo di paura, terrore e tragedia. Con la fine della guerra, l’Europa e il mondo ripensarono con orrore a quanto accaduto e
cercarono di ricominciare con la ferma convinzione che si doveva impedire con ogni mezzo la catastrofe di un’altra guerra. Tuttavia, gli alleati di
allora stavano diventando gli oppositori e i nemici di oggi.
UNA CASA DIVISA
In questo ambito tematico si vedrà che dopo la seconda guerra mondiale l’Europa aveva toccato il fondo. Da potenza mondiale di primo piano
era diventata un continente devastato e diviso, che dipendeva dalle due superpotenze anche per le decisioni sul suo stesso futuro. Per molte
delle sue genti, l’unico pensiero era la sopravvivenza. La ricostruzione degli alloggi, il ripristino delle infrastrutture e, ovviamente, delle strutture
politiche erano fondamentali. Milioni di europei cercavano di fare ritorno alle loro vecchie case o di trovarne di nuove.
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La cortina di ferro divenne la linea di divisione storica del continente. Gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica svilupparono programmi tra loro antagonistici:
da un lato la liberalizzazione economica e la democratizzazione, dall’altro la modernizzazione attraverso piani statali e leadership del partito
comunista. Molto presto la loro lotta per accaparrarsi sfere di influenza polarizzò il mondo e divise nettamente l’Europa in due blocchi. Solo
un esiguo numero di paesi riuscì a rimanere in disparte o ad assumere o a mantenere una posizione neutrale o non allineata. Anche i paesi
decolonizzati divennero teatro di questa lotta per il potere.
In questa situazione di strategie concorrenti e rivalità bipolari e sotto la minaccia delle armi nucleari, l’Europa assunse una direzione nuova e
sorprendente. Da una parte e dall’altra della cortina di ferro l’economia cresceva a un ritmo analogo, nonostante la diversità tra i sistemi politici
ed economici dell’est e dell’ovest. Per l’Europa fu un periodo di enormi differenze, ma anche di inaspettate convergenze. L’Europa occidentale
conobbe una fase di riconciliazione internazionale e prosperità economica, lo sviluppo dello Stato sociale e il consolidamento democratico e
istituzionale, mentre gli Stati socialisti sotto il controllo dell’Unione Sovietica vissero un periodo di industrializzazione forzata, di sempre maggiore
sicurezza sociale e di campagne per l’alfabetizzazione di massa, imposte da dittature, alcune spietate, a loro volta sostenute militarmente dall’Unione
Sovietica. Nati su basi ideologiche tra loro diverse e incorporati in regimi socioeconomici differenti, i sistemi di sicurezza sociale si diffusero in
tutta Europa. La rivalità tra di essi mise in evidenza la necessità di una riforma.
CASA
DELLA STORIA
Nell’Europa occidentale l’apertura del processo di integrazione europea aveva avviato un percorso che avrebbe avuto conseguenze di vasta
portata. Con grande effetto persuasivo, pensatori di retroterra culturali assai diversi tra loro espressero l’idea che il mantenimento della pace e la
ricerca della riconciliazione richiedessero nuove soluzioni politiche. La fondazione della Comunità economica europea, una forma di organizzazione
senza eguali finalizzata a integrare le economie e, in una certa misura, gli ordinamenti giuridici di diversi Stati-nazione indipendenti, segna un
cambiamento importante nella storia del continente. Impedisce all’Europa occidentale di regredire verso i meccanismi sciovinistici, aggressivi e
imperialistici del periodo precedente.
In questa tappa, l’esposizione si concentra sugli eventi essenziali di tale processo, partendo dal Congresso dell’Aia del 1948 e proseguendo con
l’istituzione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio, il fallimento della Comunità europea di difesa, i trattati di Roma, la creazione di
una politica agricola comune, il trattato dell’Eliseo, la «crisi della sedia vuota» e il primo allargamento della Comunità europea nel 1973.
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ABBATTERE LE FRONTIERE
Passando all’ambito tematico successivo, si vedrà come il 1973 segni la fine del periodo di generale prosperità e l’inizio di una lunga epoca di
instabilità economica, frutto della recessione economica internazionale, dell’esplosione dei costi energetici e dell’inasprirsi della concorrenza
estera. Con la crisi petrolifera, l’Europa acquisì consapevolezza della sua dipendenza energetica — e dei limiti del suo progresso. Il declino
dell’industria carbosiderurgica, che aveva gettato le basi del boom post-bellico e aveva dato origine al processo di integrazione europea, portò
per la prima volta in 40 anni a un aumento della disoccupazione nell’Europa occidentale, ponendo l’esigenza di una ristrutturazione economica.
Sempre negli anni settanta, si diffuse il dibattito sui «lavoratori ospiti», rivelatore di un importante cambiamento sociale e delle carenze esistenti
a livello dell’integrazione dei migranti. I paesi socialisti, già preoccupati del loro relativo ritardo economico, si dimostrarono inefficienti e incapaci
di attuare riforme strutturali; il tenore di vita delle loro popolazioni peggiorò.
CASA
DELLA STORIA
Visti dalla prospettiva dell’Europa occidentale, gli anni settanta possono essere considerati un’epoca di mobilitazione, alimentata in larga misura
dalla nuova generazione che non aveva vissuto la seconda guerra mondiale. Richieste di maggiore partecipazione provenivano da ogni parte
e si esprimevano nuove preoccupazioni riguardo ai diritti individuali: il risultato fu un indebolimento del consenso democratico che aveva
caratterizzato gli anni precedenti. Infine, la caduta delle ultime dittature occidentali nell’Europa meridionale pose fine all’isolamento di questi
paesi e portò alla loro adesione alla Comunità europea.
La conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa fu un momento decisivo dell’incessante confronto tra i due blocchi antagonisti, che
portò l’Europa al «cambiamento attraverso l’avvicinamento». L’Atto finale di Helsinki del 1975 che, prevalentemente per iniziativa della Comunità
europea, istituì i diritti umani come norma fondamentale, divenne un punto di riferimento per dissidenti e movimenti d’opposizione dell’Europa
orientale: per questo motivo esso è nell’esposizione il punto di partenza per la presentazione dell’ultimo decennio dei paesi socialisti. La stagnazione,
la crescente divaricazione tra promesse e realtà e l’erosione dell’autorità pubblica erano palpabili. La gente si mobilitava per chiedere maggiore
libertà, giustizia sociale e riforme politiche. Questi movimenti portarono infine alle rivoluzioni del 1989 e all’emblematica caduta del muro di
Berlino. La guerra fredda che aveva dominato e immobilizzato la situazione politica in Europa per 45 anni, giunse al termine.
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Il crollo dell’impero sovietico accelerò il processo di integrazione europea. Ne sono prova lampante la «corsa» all’allargamento, lo sviluppo delle
strutture sovranazionali e l’ampliamento delle competenze a un numero sempre maggiore di settori, con la conseguente erosione dei confini
politici, geografici, economici e psicologici. L’europeizzazione contiene in sé elementi sia integranti — il rafforzamento dei legami e delle affinità
intra-europei — sia disintegranti — i processi di delimitazione e frammentazione.
Gli sviluppi associabili al tema «abbattere le frontiere» trovano corrispondenza nelle pietre miliari dell’integrazione europea, che vanno dall’istituzione
del Consiglio europeo nel 1974 alle prime elezioni dirette del Parlamento europeo nel 1979, dalla realizzazione del mercato unico ai cicli di
allargamento del periodo 1980-1986 e del 1995, dal trattato di Maastricht all’attuazione della convenzione di Schengen nel 1995, dalle discussioni
su un trattato che adottasse una Costituzione per l’Europa ai nuovi allargamenti del periodo 2004-2007 e di quelli successivi.
CASA
DELLA STORIA
GUARDARE AL FUTURO
Quest’ultimo ambito tematico si differenza da quelli che costituiscono il nucleo dell’itinerario storico proposto nella Casa della storia europea.
Mentre il primo ambito tematico introdurrà al contenuto della Casa, l’ultimo darà la possibilità di valutare e approfondire i temi della visita.
Coinvolgerà il visitatore in un processo di analisi attiva sul tema delle responsabilità condivise per decisioni e scelte importanti che continuano
a plasmare la storia dell’Europa e il suo rapporto con il resto del mondo.
In questo ambito tematico il visitatore sarà posto di fronte al seguente interrogativo di carattere generale: quali sono le diverse percezioni degli
europei riguardo al futuro? In risposta al quesito, il visitatore sarà accompagnato, ad esempio, nell’analisi del futuro ruolo dello Stato nazione: si
osserverà come l’Europa tratta la diversità e si esamineranno le questioni che si prestano meglio a essere affrontate a livello europeo. Le questioni
critiche e di attualità relative agli Stati membri dell’Unione europea saranno affrontate nell’ambito di argomenti quali l’economia, i diritti umani,
la democrazia, il nazionalismo e la diversità, temi che hanno tutti radici profonde in Europa e in cui i visitatori si saranno imbattuti diverse volte
nel corso della visita alla Casa della storia europea.
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Il visitatore sarà invitato a addentrarsi nelle origini culturali dell’Europa utilizzando una varietà di strumenti interattivi come fonti di ulteriore
esperienza, apprendimento e ricerca. Più che negli altri ambienti dell’esposizione, il visitatore sarà incoraggiato ad approfondire le tematiche sia
storiche sia attuali, come la questione del patrimonio europeo e di ciò che potrebbe contribuire a una identità europea. Tali questioni saranno
state presentate come fils rouges per tutto l’arco dell’esposizione; qui il visitatore sarà invitato a farsi coinvolgere e a rispondere agli interrogativi
in un ambiente più interattivo, partecipativo e persino ludico.
Infine e soprattutto, in tutta l’esposizione permanente della Casa della storia europea sarà comunicata l’idea che non esiste un unico modo
predeterminato di definire l’Europa, e che sono possibili numerose combinazioni di fattori così come diverse percezioni individuali e collettive.
CASA
DELLA STORIA
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FARE APPELLO A TUTTI I SENSI
Secondo la Casa della storia europea, le esposizioni devono comunicare idee. Esse dovranno mettere il visitatore in condizione di comprendere
i messaggi grazie a un’esperienza multisensoriale e partecipativa. Inoltre, il visitatore avrà la possibilità di scegliere il proprio itinerario fisico o
concettuale.
È indispensabile che la struttura dell’esposizione offra un quadro confortevole e stimolante in cui il visitatore possa trovare mezzi di apprendimento
e motivi di appagamento. A tale scopo sarà previsto un certo numero di elementi strutturali ripetitivi, che aiuteranno i visitatori a orientarsi nella
mostra e a individuare al suo interno il proprio percorso personale.
CASA
DELLA STORIA
Per offrire ai visitatori un’esperienza varia, l’ambientazione dei sei ambiti tematici principali, distribuiti sui cinque piani dell’edificio, sarà sviluppata
in modo da creare per ciascuno di essi un’atmosfera diversa.
Per ciascun ambito tematico sono stati definiti modelli diversi di tipologia spaziale. Tali modelli concettuali corrispondono al tipo di organizzazione
spaziale intuitiva che, nella fase attuale, appare più consono alle diverse tappe della narrazione storica. Tale tipologia aiuterà a orientare lo sviluppo
dei concetti nello spazio e ad assicurare che ogni livello possegga una sua identità spaziale oltre che un diverso centro tematico.
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La varietà delle esperienze sarà assicurata mediante variazioni della densità degli oggetti e del livello di interattività per ciascun ambito tematico:
l’uso dei mezzi multimediali e tecnologici muterà a seconda del contenuto. Presi nel loro insieme, tutti questi fattori contribuiranno a creare
un’esperienza più ricca e coinvolgente per ogni tipo di visitatore.
CASA
DELLA STORIA
Secondo la Casa della
storia europea, le
esposizioni devono
comunicare idee.
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COLLEZIONI FUTURE
Essendo una nuova istituzione, la Casa della storia europea non possiede una sua collezione preesistente e dovrà costituirne una partendo da zero.
La strategia della Casa della storia europea in materia di collezioni è incentrata su elementi del patrimonio materiale, tangibili e non, del XX e del
XXI secolo, ma cercherà di acquisire, se disponibili, anche oggetti interessanti dei secoli precedenti. Il termine «collezione» ha qui un senso ampio,
comprendendo oggetti, documenti e materiale d’archivio come patrimonio tangibile, da integrare con testimonianze di elementi non tangibili.
La prima fase dello sviluppo della collezione, dal 2012 al 2014, sarà incentrata sulla raccolta di materiali attraverso prestiti a lungo e a breve termine
che contribuiranno direttamente a formare l’esposizione permanente e la prima esposizione temporanea: in questo periodo l’attenzione sarà
concentrata sulla ricerca di elementi utili nelle collezioni europee (e se necessario anche extraeuropee), e sulla raccolta di oggetti da utilizzare
per l’esposizione permanente e per quella temporanea.
CASA
DELLA STORIA
Nell’estate del 2012 un progetto pilota ha analizzato le possibilità di ottenere prestiti a lungo termine. Nell’autunno dello stesso anno il premio
Nobel per la pace assegnato all’Unione europea ha fornito lo spunto per un esercizio di raccolta di materiali attinenti a tutti gli eventi ufficiali
e non che ruotavano attorno alla cerimonia di assegnazione dei premi in Norvegia, che ha reso possibile il trasferimento a Bruxelles dei primi
oggetti della collezione della Casa della storia europea.
La nuova collezione diventerà
il «nucleo» di un réservoir
permanente della memoria
europea condivisa.
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L’obiettivo della Casa della storia europea è di supportare il filo conduttore dell’esposizione con oggetti quanto più possibile originali. Questi saranno
selezionati in base alla loro capacità di trasmettere messaggi pregnanti e di offrire al visitatore un’esperienza arricchente. Inoltre, testimonianze
registrate e storie personali svolgeranno un ruolo importante nel tramandare la memoria e nel presentare gli eventi storici in particolari prospettive.
La nuova collezione diventerà il «nucleo» di un réservoir permanente della memoria europea condivisa.
Si cercheranno testimonianze di cui sia provato il legame con un determinato personaggio, evento, processo o periodo conosciuto della storia
d’Europa e considerato importante dalla Casa (si tratterà di un’ampia gamma di tematiche e manufatti, da oggetti utilizzati in situazioni quotidiane
a opere o documenti di alto significato e valore culturale o artistico).
Sia i visitatori sia le istituzioni saranno invitati a contribuire alle collezioni e ai progetti futuri: da questo punto di vista, il servizio online della Casa
della storia europea svolgerà un importante ruolo di informazione e di supporto alla collezione.
CASA
DELLA STORIA
È attualmente in corso di elaborazione una strategia specifica per la raccolta dei materiali, tangibili e non, che andranno a documentare la storia
del processo di unificazione europea.
La Casa della storia europea si atterrà, nella sua attività di raccolta e nella sua collezione, alle varie normative in vigore nell’Unione europea sui
patrimoni tangibili e intangibili, nonché al codice etico per i musei dell’International Council of Museums (ICOM).
Sia i visitatori sia le istituzioni
saranno invitati a contribuire
alle collezioni e ai progetti futuri.
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UN PUNTO DI RIFERIMENTO CULTURALE
La Casa della storia europea diverrà un luogo di esplorazione, impegno e appagamento dello spirito. La sua ambizione è di diventare in futuro
una sede permanente in grado di offrire a chiunque sia interessato alla storia europea una piattaforma di riflessione, apprendimento, discussione
e messa in comune di opinioni e idee. La Casa della storia europea fungerà da elemento di connessione per istituzioni, visitatori e ricercatori.
Sarà un centro di eccellenza, da cui si guarderà al futuro dell’Europa nel contesto del suo passato e in cui si incoraggerà, si renderà possibile e si
sosterrà la riflessione sulla storia dell’integrazione europea e sulla posizione che essa occupa nella nostra vita quotidiana.
CASA
DELLA STORIA
La Casa della storia europea diverrà
un luogo di esplorazione, impegno
e appagamento dello spirito.
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GESTIONE DEL PROGETTO
La responsabilità della Casa della storia europea spetta all’Ufficio del Parlamento europeo, che indirizza diverse strutture istituzionali.
Il suo gruppo di contatto per la Casa della storia europea, presieduto dal vicepresidente Miguel Angel Martínez Martínez e composto dai
vicepresidenti Isabelle Durant, Georgios Papastamkos, Gianni Pittella, Alejo Vidal-Quadras, Roberta Angelilli e Bogusław Liberadzki, deputati al
Parlamento europeo, ha assicurato il controllo del progetto sin dalle prime sue fasi.
Le commissioni parlamentari pertinenti partecipano da vicino alla realizzazione della Casa della storia europea. Si occupano di tutti gli aspetti
finanziari con la commissione per i bilanci e la commissione per il controllo dei bilanci. La commissione per la cultura e l’istruzione ha sostenuto
il progetto e ne monitora regolarmente l’avanzamento.
CASA
DELLA STORIA
Il consiglio direttivo, presieduto da Hans-Gert Pöttering, già presidente del Parlamento europeo, è un organo composto da figure di alto livello del
mondo politico e da rinomate personalità pubbliche e riunisce esponenti di diverse istituzioni europee e delle autorità di Bruxelles. Nel consiglio,
cui spetta la supervisione della gestione generale del progetto e che beneficia della consulenza di Harald Rømer, già segretario generale del
Parlamento, sono rappresentate le principali famiglie politiche e i più importanti organi del Parlamento. Il consiglio direttivo svolge una funzione
di consulenza e sovrintende alla gestione generale del progetto.
Fanno parte del consiglio Włodzimierz Borodziej, Étienne Davignon, Hans-Walter Hütter, Miguel Angel Martínez Martínez, Gérard Onesta,
Doris Gisela Pack, Chrysoula Paliadeli, Charles Picqué, Alain Lamassoure, Wojciech Roszkowski, Peter Sutherland, Androulla Vassiliou,
Diana Wallis e Francis Wurtz.
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Il comitato accademico, presieduto dallo storico Włodzimierz Borodziej e composto da storici e professionisti di musei di fama internazionale,
svolge un ruolo di controllo e consulenza su questioni storiche e di trascrizione museografica.
Ne fanno parte Norman Davies, Hans-Walter Hütter, Matti Klinge, Anita Meinarte, Hélène Miard-Delacroix, Mary Michailidou, Oliver Rathkolb,
Antonio Reis, Maria Schmidt, Jean-Pierre Verdier e Henk Wesseling.
Il gruppo di lavoro accademico del progetto della Casa della storia europea è un’unità del segretariato generale del Parlamento, direzione generale
della Comunicazione (direttore generale Juana Lahousse-Juárez), direzione C — Relazioni con i cittadini (direttore Stephen Clark). L’unità è guidata
dalla storica e curatrice Taja Vovk van Gaal e ha l’incarico di preparare le mostre e di strutturare il futuro museo.
CASA
DELLA STORIA
Ne fanno parte: Michèle Antoine, Erika Aronowitsch, Nicolas Auzanneau, Kieran Burns, Perikles Christodoulou, Étienne Deschamps,
Hans de Waegeneer, Christine Dupont, Nathalie Duquesne, Ronald Evers, Martí Grau Segú, Anna Huth, Constanze Itzel, Pirjo Kemppainen,
Sonia Marconi, Raili Minkkinen, Andrea Mork, Françoise Petit, Elisabeth Pluijmen, Ollivier Rocher, Tessa Ryan, Raivis Sīmansons e Zofia Wóycicka.
Il gruppo responsabile degli aspetti edilizi del progetto è un servizio interno al segretariato generale del Parlamento, direzione generale delle
Infrastrutture e della logistica (direttore generale Constantin Stratigakis), direzione Progetti immobiliari (direttore Diogo Quintela), unità Progetti
immobiliari a Bruxelles. L’unità è guidata dall’architetto dei servizi interni Xavier Lacroix, che ha organizzato il concorso architettonico iniziale
e ha oggi l’incarico di vigilare sull’esecuzione del progetto di ristrutturazione ed estensione degli architetti esterni.
Ne fanno parte Dave Baudoux, Charalampos Chaitas, Florence Decrop, Andrew Kabelis, Philippe Masson, Jean-Pierre Pamart,
Ricardo Quiros Lazaro e Danièle Van de Lanotte.
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La Casa della storia europea opera a stretto contatto con le altre direzioni generali del segretariato generale del Parlamento, in particolare le
direzioni generali Finanza, Traduzione, Personale, Innovazione e supporto tecnologico e Interpretazione e conferenze.
Nelle sue attività museografiche il Parlamento europeo è stato assistito da BL Associates (Francia). Il progetto preliminare è stato messo a punto
in collaborazione con studioDiem (Regno Unito).
Il 26 marzo 2013 il Parlamento europeo ha firmato un contratto con una società di progettazione museale con sede a Siviglia (Spagna):
General de Producciones y Diseño.
CASA
DELLA STORIA
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© E. Young/AACMA-JSWD
Floor 06
Piano
06
Floor 05
Piano
05
Floor 04
Piano
04
Floor 03
Piano
03
Esposizione
permanente
Permanent
exhibition
Floor 02
Piano
02
Auditorium
Conference/Projection
room
Esposizione
permanente
Permanent
exhibition
Aula didattica
Educational
room
Piano
Floor 01
01
Auditorium
Conference/Projection
room
Esposizione
temporanea
Temporary
exhibition
Aula didattica
Educational
room
Area di ingresso
Welcoming
areas
Floor 00
Piano
00
Esposizione
temporanea
Temporary
exhibition
Caff
etteria
Cafeteria
Punto vendita
Shop
Area di ingresso
Welcoming
areas
BD-30-12-991-IT-C
ISBN 978-92-823-3989-3
doi:10.2861/73475
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