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Iniziare a nutrirsi bene fin da piccoli
per crescere sempre meglio
AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL
Abteilung 23 - Gesundheitswesen
PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE
Ripartizione 23 - Sanità
Impressum
Quest’opuscolo è edito dalla: Provincia autonoma di Bolzano
Ripartizione sanità
Ufficio Igiene e salute pubblica
2013
Autore della 1a edizione: Prof. Klaus Pittschieler
Ex-Primario del Reparto di pediatria dell’Ospedale di Bolzano e membro della Società
europea di gastroenterologia, epatologia e alimentazione pediatrica (ESPGHAN)
Una parte dei testi è tratta dall’opuscolo „Stillen – Ein guter Beginn“ (Allattamento
materno... Un buon inizio!) con l’autorizzazione del Ministero austriaco della salute
Edizione rielaborata con la collaborazione di: Prof. Klaus Pittschieler, Evelyn Mayr
(Associazione consulenti per l’allattamento in Alto Adige/Italia IBCLC), Dorothea
Morandell (coordinatrice infermieristica del Reparto di pediatria dell’Ospedale di Bolzano),
dott.ssa Emanuela Pedevilla (pediatra di base di Bressanone, membro dell’Associazione
per la formazione permanente dei pediatri di base altoatesini–AFPA), dott.ssa Lydia
Pescollderungg (primaria del Reparto di pediatria dell’Ospedale di Bolzano), Heidrun
Rinner (infermiera pediatrica e consulente per l’allattamento IBCLC dell’Ospedale di
Bolzano), Barbara Walcher (Associazione consulenti per l’allattamento in Alto Adige/Italia
IBCLC)
Norme sullo svezzamento (prime pappe), elaborate dai Pediatri di Base del Comprensorio
Sanitario di Bressanone e del Servizio Preventivo di Bressanone sulla base dei consigli
dell’ESPGHAN, Associazione Austriaca e tedesca per Pediatria e norme dei Pediatri
italiani.
Il testo del presente opuscolo è stato comunicato al Ministero della Salute in data 22
maggio 2012 ai sensi del D.M. 16 gennaio 2002.
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Indice
Premessa........................................................................................................4
01 L’ALLATTAMENTO............................................................................................5
02 IL BAMBINO È NATO, COMINCIA L’ALLATTAMENTO...............6
Come allattare correttamente.......................................................................8
I dubbi dell’allattamento..............................................................................13
Allattare in situazioni difficili......................................................................16
03 INFORMAZIONI SULL’INTRODUZIONE DELLE PRIME
PAPPE............................................................................................................................17
04 CONSIGLI SULL’USO DEL FLUORO E DELLO IODIO...............20
3
Premessa
L’alimentazione del proprio bambino sta particolarmente a cuore ad ogni madre.
Poiché l’alimentazione di un neonato può influire anche sulla sua salute futura, essa
rappresenta uno degli ambiti prioritari della prevenzione sanitaria.
L’allattamento è l’alimentazione ideale per il neonato. Il latte materno contiene infatti tutte
le sostanze nutritive necessarie per garantire al bambino un sano sviluppo durante i primi
mesi di vita ed inoltre rafforza le sue difese immunitarie. L’allattamento al seno favorisce
anche il legame affettivo tra la madre ed il bambino.
Purtroppo l’allattamento al seno non è sempre possibile. Anche in questi casi è necessario
essere adeguatamente informati in merito a ciò che costituisce un’alimentazione moderna
e sana, scientificamente provata.
Questa nuova edizione dell’opuscolo sull’allattamento al seno e la nutrizione infantile è
stata integrata con le più recenti conoscenze scientifiche in materia ed include una guida
sull’alimentazione nel primo anno di vita. L’opuscolo contiene le basi dell’alimentazione
infantile ed illustra i benefici del latte materno.
Rivolgo infine un ringraziamento alla Ripartizione provinciale Sanità ed all’Azienda
Sanitaria dell’Alto Adige per aver realizzato questo opuscolo. Un particolare
ringraziamento va al Reparto di pediatria dell’Ospedale di Bolzano, alle pediatre di libera
scelta coinvolte ed all’Associazione consulenti per l’allattamento in Alto Adige/Italia IBCLC,
per la loro collaborazione.
L’Assessore alla sanità
dott. Richard Theiner
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01 L’ALLATTAMENTO
Sono ormai diversi anni che gli esperti nutrizionisti di tutto il mondo sottolineano in ogni
occasione che il latte materno, grazie alla sua composizione ottimale, rappresenta
l’alimentazione di gran lunga più indicata nei primi mesi di vita.
Per il neonato, infatti, il latte materno possiede tutti i requisiti per farlo crescere sano:
• è ben tollerabile e facilmente digeribile;
• contiene gli anticorpi che lo proteggono dalle infezioni;
• ha sempre la temperatura giusta;
• è sempre pulito e quasi sterile;
• è disponibile in qualsiasi momento;
• è ormai quasi certo che prevenga negli anni la tendenza all’obesità.
Per riuscire ad allattare bene, però, occorrono alcuni presupposti davvero importanti:
pazienza, tempo e tranquillità.
COME PREPARARSI ALL’ALLATTAMENTO DURANTE LA GRAVIDANZA
Sebbene l’allattamento sia un’attività che riguarda principalmente la madre ed il bambino,
anche il padre e i fratelli maggiori dovrebbero essere coinvolti. Se state aspettando un
figlio, quindi, annunciate ai vostri familiari la vostra intenzione di allattarlo. Altrettanto
importante è che il vostro medico e il vostro pediatra di famiglia abbiano un atteggiamento
positivo verso l’allattamento al seno, e vi siano realmente d’aiuto qualora ci fossero dei
problemi. Infine, se avete già deciso di allattare, cercate di partorire in una struttura che
favorisca attivamente l’allattamento al seno.
IL SENO DURANTE LA GRAVIDANZA
Col progredire della gravidanza le ghiandole mammarie s’ingrossano per prepararsi
all’allattamento ed i cambiamenti ormonali in atto possono determinare una maggiore
pigmentazione dei capezzoli e delle areole. Non c’è motivo di preoccuparsi se già durante
la gravidanza si verificano delle piccole perdite di latte. Chiarite i dubbi sull’allattamento al
seno già durante la gravidanza. Per saperne di più, comunque, potete rivolgervi al
personale specializzato.1
I VANTAGGI PER LA MAMMA
Allattando al seno, la mamma riesce a ripristinare più velocemente il proprio equilibrio
fisiologico dopo il parto. L’utero, ingrossatosi durante la gravidanza, con l’allattamento
torna più rapidamente alle proprie dimensioni normali, senza contare che allattando si
riduce anche il rischio di perdere troppo sangue durante il puerperio. Inoltre, se siete
aumentate molto di peso, allattando al seno riuscite a smaltire più facilmente i chili in
eccesso. Una donna che allatta è inoltre meno esposta al pericolo di contrarre il cancro del
seno o dell’ovaio.
1
Ostetriche ed ostetrici, pediatre e pediatri, vigilatrici o vigilatori d’infanzia, infermiere ed infermieri, assistenti
sanitari/e presso il consultorio materno-infantile, consulenti per l’allattamento IBCLC
5
02 IL BAMBINO È NATO: COMINCIA L’ALLATTAMENTO
Proprio il periodo immediatamente dopo la nascita è una fase particolarmente delicata per
la coppia genitore-figlio. Se un neonato sano dopo gli sforzi della nascita viene messo a
contatto diretto con la pelle della madre, si crea un imprinting (apprendimento) importante
per entrambi. Viene data in questo modo la possibilità al bambino di raggiungere da solo e
con il proprio ritmo il petto della madre.
Il suo istinto di suzione, infatti, è lo stimolo migliore per l’allattamento e favorisce la
secrezione d’ormoni che aumentano e regolano il flusso e la formazione del latte nelle
ghiandole mammarie.
Il contatto diretto con la pelle dopo la nascita favorisce il legame madre-figlio.
Oggigiorno, inoltre, sono sempre più numerosi i padri che vogliono assistere al parto, e
possono essere di grande aiuto e sostegno psicologico per la partoriente.
IL ROOMING-IN
L’espressione inglese rooming-in significa che alla madre ed al bambino è permesso stare
assieme durante tutto il soggiorno in ospedale. Questo stare insieme viene incontro alle
esigenze del bambino e permette alla mamma di conoscere il suo neonato nella sua
unicità. Questo facilita l’adattamento alla vita a casa.
L’INIZIO DELL’ALLATTAMENTO
Il metabolismo del neonato sano necessita proprio nei primi giorni di molti piccoli pasti.
Quanto prima si comincia ad allattare, infatti, tanto più rapidamente inizia a formarsi il latte,
e tanto meno dolorosa diventa la montata lattea per la madre. Subito dopo il parto, inoltre,
il primo latte prodotto, detto “colostro”, è molto ricco di anticorpi e sostanze nutritive
importanti per il bambino.
Se il vostro bambino sta con voi potrete riconoscere i suoi primi segnali di fame, come il
muovere la bocca in cerca del capezzolo, il leccare le labbra, l’emettere rumori di suzione,
suoni o gemiti lievi, il muovere la mano verso la bocca ed il diventare irrequieto. I bambini
raramente rispettano un programma regolare, attaccate quindi il vostro bambino al seno
ogni volta che lo desidera.
In ogni caso, più frequentemente attaccate il bambino al seno, maggiore è la
quantità di latte che si forma.
Per garantire un’efficace suzione al seno il periodo delicato delle prime settimane non
deve essere disturbato da elementi estranei che stimolano la suzione come ciucci o simili.
Ricordatevi che l’allattamento è un’esperienza nuova tanto per voi, quanto per il bambino.
Abbiate quindi pazienza e non pretendete che funzioni tutto subito. Innanzitutto il bambino
deve imparare a bere il latte dal seno e la mamma, come offrirgli il seno.
Ogni neonato è una persona con la propria individualità: alcuni succhiano subito, altri
vanno incoraggiati, altri ancora bevono molto e tutto in una volta, altri invece preferiscono
succhiare di meno, ma più frequentemente. Spesso ci vuole un po’ di tempo prima che la
mamma ed il bambino trovino la loro armonia nell’allattamento, ma è fondamentale che fin
dall’inizio il neonato sia attaccato al seno in modo corretto: in caso d’incertezze o difficoltà
sia in ospedale sia a casa chiedete il supporto di personale specializzato.
6
Anche in caso di problemi legati ad un travaglio prolungato, un taglio cesareo o modeste
malattie materne o neonatali, potete comunque allattare senza problemi, l’importante è
non scoraggiarsi. Anche nel caso di una temporanea separazione tra madre e neonato è
possibile offrire il proprio latte semplicemente estraendolo con una pressione manuale o
utilizzando un tiralatte.
7
COME ALLATTARE CORRETTAMENTE
Mettetevi nella posizione più comoda possibile, sdraiate o sedute a seconda delle vostre
preferenze, eventualmente usando un cuscino per sostenere le braccia. Se non volete
essere disturbate, fate in modo di restare sole col bambino. Ciò non significa, ovviamente,
che per allattare ci si debba nascondere, ma un ambiente troppo frenetico, o troppa gente
che vi gira intorno, può nuocere all’allattamento. Il bambino dovrebbe essere sdraiato con
la pancia adagiata su quella della madre e in posizione tale da raggiungere il capezzolo
senza dover ruotare la testa. A questo punto, afferrate il seno nella presa “a C” e
appoggiate il capezzolo sul labbro inferiore del neonato, finché non apre bene la bocca.
Appena il bambino ha il capezzolo in bocca, avvicinatelo velocemente a voi, facendo in
modo che durante la suzione non stringa in bocca solo il capezzolo, ma anche una parte
dell’areola, in modo che possa succhiare efficacemente senza causarvi lesioni o ragadi.
Ricordate che durante l’allattamento il neonato, attraverso le narici, respira comunque una
quantità d’aria sufficiente. Per mantenere il naso del bambino completamente libero non
dovete allontanare il seno dal naso del bambino.
Mentre allattate, poi, tenete il neonato il più possibile vicino al vostro corpo. Fatevi aiutare
senza timore da un’infermiera o da un’ostetrica. Ad ogni poppata offrite sempre entrambi i
seni, cominciando ogni volta dallo stesso lato per stimolare omogeneamente la secrezione
di latte.
Approfittate del ricovero in ospedale o in clinica per iniziare bene l’allattamento. Tutto il
personale sarà lieto d’esservi d’aiuto.
QUANTO DEVE DURARE UNA POPPATA
Potete lasciare succhiare il neonato finché non si stacca spontaneamente dal seno.
Se però avete la necessità d’interrompere la poppata – per esempio perché il bambino
non è attaccato correttamente o perché sentite dolore – non estraete bruscamente il
capezzolo dalla sua bocca, ma infilate delicatamente il vostro mignolo prima tra le sue
labbra nell’angolo della bocca e poi tra le gengive. Solo dopo che il bambino ha aperto la
bocca potete staccarlo dal seno.
IL “RUTTINO”
Al passaggio da un seno all’altro potete appoggiare il bambino sulla vostra spalla per il
ruttino.
Ma può anche accadere che il bambino allattato non abbia la necessità d’espellere aria.
Riponetelo quindi nella culla sdraiato sulla schiena e se si inquieta, riprendetelo in braccio
un attimo.
Anche un rigurgito di piccole quantità di latte è un evento normale dopo la poppata, e non
pregiudica il normale aumento di peso del neonato.
DOPO LA POPPATA
Una volta conclusa la poppata, se ne avete il tempo, trattenete ancora un po’ il bambino
con voi. Un neonato, infatti, non necessita solo di nutrimento ma anche dell’affetto e del
calore materno.
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UN’AVVERTENZA IMPORTANTE
Se invece dopo la poppata il bambino vomita quantità ingenti di latte o se avete la
sensazione che non aumenti abbastanza di peso non esitate a consultare il pediatra.
DUE ULTIME AVVERTENZE
• Nei primi giorni successivi al parto, un neonato sano può perdere fino al 10
percento del proprio peso alla nascita, recuperandolo però tra il 10° ed il 14° giorno
di vita.
• Per alcuni giorni dopo il parto la madre può avvertire dolori e contrazioni all’utero. È
un fatto normale, poiché l’allattamento fa ritornare velocemente l’utero alle sue
dimensioni normali.
COME PRENDERSI CURA DEL SENO DURANTE L’ALLATTAMENTO
Di fatto, non occorrono cure particolari se non la normale igiene personale. Una cosa
importante è lavarsi accuratamente le mani prima d’allattare. Ricordate, inoltre, che l’aria
fresca, la luce e i raggi del sole fanno sempre bene al seno che allatta. Dopo la poppata,
lasciate asciugare sul capezzolo il latte e i residui di saliva del bambino. Eccezionalmente
può essere necessario spalmare sui capezzoli un leggero strato di pomata, e se volete
sapere quali sono i prodotti più adeguati, consultate il personale specializzato.
QUANDO ARRIVA LA MONTATA LATTEA
Dopo circa due o tre giorni dal parto potreste avvertire un senso di tensione: il seno si fa
più duro e gonfio. È il momento in cui comincia la secrezione piena del latte. A volte
potreste avvertire una sensazione di congestione o di dolore. In questi casi si può alleviare
la tensione allattando frequentemente, anche di notte. Trascorsi alcuni giorni queste
sensazioni iniziali si riducono e il seno riacquista la normale morbidezza.
GLI ORARI DELL’ALLATTAMENTO
La frequenza delle poppate dipende essenzialmente da quanto spesso il bambino vuole
succhiare: ciascun neonato ha i propri ritmi. Nelle prime settimane di vita un minimo di otto
pasti in 24 ore è normale.
In ogni caso, è importante che la madre dia al bambino il tempo e la tranquillità necessaria
a trovare il proprio ritmo.
All’inizio è bene far succhiare il bambino da entrambi i seni. Se possibile, iniziate dal lato in
cui il neonato ha bevuto per l’ultima volta, lasciatelo succhiare per almeno un quarto d’ora,
poi fategli fare il ruttino e subito dopo attaccatelo all’altro seno. Verso la fine della poppata
il latte è molto nutriente, sicché al bambino va sempre lasciato il tempo necessario per
bere a sufficienza da ogni seno. Una volta acquisita dimestichezza, per molti bambini è poi
sufficiente succhiare ogni volta da una parte sola.
Ogni bambino – e naturalmente ogni madre – è una persona diversa. Cercate quindi di
comprendere le sue esigenze e non guardate l’orologio. Verso il terzo mese di vita il
lattante potrebbe mantenere intervalli regolari di 5 – 6 ore e saltare la poppata notturna ma
è anche possibile che il piccolo richieda tempi più lunghi.
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SUCCHIERÀ ABBASTANZA?
Il bambino recupera tra il 10° ed il 14° giorno di età il suo peso alla nascita.
Entro la fine del sesto mese, poi, avrà raddoppiato il suo peso alla nascita, e lo avrà
triplicato entro il primo anno di vita.
Nei primi tempi è importante far controllare regolarmente la crescita del bambino presso i
consultori. Il pediatra valuterà poi in occasione delle visite periodiche (bilanci di salute) che
vi sia una crescita regolare ed armonica associata ad un adeguato sviluppo neuromotorio.
Può succedere che il vostro bambino non cresca bene: allattatelo più frequentemente
(ricordate, più il seno viene stimolato dalla suzione, tanto più latte produce) e controllate
con regolarità in questo periodo il peso del bambino. Rivolgetevi con fiducia al personale
del consultorio, ad una consulente per l’allattamento o al vostro pediatra che sapranno
aiutarvi e darvi le giuste indicazioni. Cercate sostegno anche dai vostri familiari, che
dovranno garantire a voi ed al vostro bambino la giusta tranquillità.
Ricordate che non sempre un bambino piange perché ha fame: a volte lo fa perché non
si sente a proprio agio o semplicemente perché cerca il vostro affetto. Nel giro di qualche
settimana, però, imparerete a distinguere il pianto per fame dai vagiti motivati da cause
diverse e vi accorgerete che, se il bambino non piange per fame, attaccandolo al seno si
placa solo per pochi istanti o non si placa affatto.
In generale, comunque, si può essere certi che il bambino si nutra a sufficienza se:
• ha un aspetto sano;
• aumenta regolarmente di peso;
• bagna il pannolino cinque o sei volte al giorno;
• scarica a sufficienza, il che significa, nelle prime sei settimane, almeno 2 o 3
evacuazioni al giorno. Alcuni lattanti defecano anche dopo ogni poppata.
LE FECI DEL NEONATO ALLATTATO AL SENO
Durante l’allattamento al seno le feci del bambino sono morbide e a fiocchi, ma a volte
anche pastose e friabili, se non addirittura viscose. Il colore va dal giallognolo al verdastro,
mentre l’odore è acidulo, ma non sgradevole.
LE FASI DI CRESCITA
Quasi tutte le mamme hanno abbastanza latte, ma può capitare che il bambino per
qualche giorno voglia essere allattato più spesso, e queste fasi (normali nella sua
crescita) si riscontrano sovente nella 2a settimana, tra la 4a e la 6a settimana e verso il 3°
mese. Quando si verificano, è sufficiente attaccare il bambino al seno più spesso.
IL BAMBINO VA ALLATTATO ANCHE DI NOTTE?
Se possibile, nei primi mesi di vita il bambino dovrebbe dormire nella camera dei genitori,
ma nel proprio lettino. Alcuni imparano presto a non svegliarsi la notte, altri invece
continuano a lungo a svegliarsi e a voler essere allattati. Se però il bambino per una volta
dovesse dormire più a lungo del solito e voi sentiste il seno pieno e teso, anziché
svegliarlo per la poppata potete decongestionare il seno facendo uscire il latte con una
leggera spremitura manuale. Presupposto di ciò è una crescita regolare ed armonica del
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vostro bambino. Se ciò non fosse, proprio le poppate notturne sono importanti per
stimolare la produzione di latte.
COME ALIMENTARSI CORRETTAMENTE DURANTE L’ALLATTAMENTO
Un’alimentazione equilibrata aiuta molto la madre a sentirsi in forma e riposata, e deve
essere varia negli ingredienti e sufficiente nelle quantità. La preferenza va data agli
alimenti ad alto potere nutritivo che garantiscono un apporto adeguato di proteine (cibi a
base di carne, pesce o latticini “magri”, utili anche per soddisfare il maggiore fabbisogno
di calcio durante l’allattamento). Altrettanto essenziali sono i cereali, le verdure, la frutta
fresca ed i grassi pregiati degli oli vegetali. Se non siete solite consumare molto latte o
latticini, cercate di assumere il calcio di cui avete bisogno con altri alimenti che lo
contengono, come la verdura verde, i legumi, le noci e la frutta secca, oppure bevete
molta acqua minerale ad alto tenore di calcio. È utile consumare piccoli pasti intermedi e
bere a seconda del proprio stimolo della sete. In linea di massima se allattate potete
mangiare di tutto e non ci sono pietanze espressamente sconsigliate.
É bene evitare una dieta che esclude troppi alimenti. Un’alimentazione varia ed
equilibrata, infatti, è essenziale sia per voi, sia per il bambino che state allattando. Non
dimenticate inoltre che in questo periodo il vostro fabbisogno nutritivo è superiore al
normale.
La nicotina, l’alcol e le altre droghe finiscono in quantità più o meno rilevanti nel latte
materno e sono quindi assorbite dal neonato. Prima di assumere qualunque farmaco,
consultate sempre un medico.
UN BAMBINO ALLATTATO AL SENO HA BISOGNO DI BERE ANCHE TÈ O
ACQUA?
No, un bambino allattato completamente al seno non ha bisogno di altri liquidi.
LA VITAMINA K, LA VITAMINA D E IL FLUORO
Piuttosto, in aggiunta al latte il vostro bambino ha bisogno di vitamina K per la
coagulazione del sangue, vitamina D per la corretta mineralizzazione delle ossa e fluoro
per la profilassi della carie. Per l’indicazione, il dosaggio e la scelta dei preparati più idonei
consultate il vostro pediatra.
CHE FARE QUANDO NON SIETE PRESENTI AD UNA POPPATA DEL BAMBINO
Se una volta dovete assentarvi e non potete allattare personalmente il vostro bambino,
potete preparare una scorta del vostro latte spremendolo manualmente dal seno o
estraendolo con un tiralatte. Esistono tiralatte manuali o elettrici, acquistabili nei negozi
d’articoli sanitari o noleggiabili in farmacia.
Per imparare la tecnica corretta, fatevi consigliare dal personale specializzato.
Il latte materno, raccolto in un recipiente pulito e asciutto (lavato in lavastoviglie o in acqua
bollente, di vetro o di plastica resistente alla cottura) e poi chiuso accuratamente, può
essere conservato fino a due giorni in frigorifero. Se però non prevedete di usarlo entro 48
ore, subito dopo l’estrazione ponetelo in congelatore a –18 gradi, dove si può conservare
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fino a sei mesi. Prima d’essere dato al bambino, con un cucchiaino o col biberon, il latte va
riscaldato a bagnomaria, ma non nel forno a microonde.
Se dovete trasportare il vostro latte materno, ad esempio da casa in ospedale, tale
operazione deve essere effettuata entro 24 ore. Fate attenzione che la catena del freddo
non venga interrotta, utilizzando una borsa frigo con elementi refrigeranti.
PER QUANTO TEMPO VA ALLATTATO UN NEONATO
Il latte materno contiene tutti i liquidi e le sostanze nutritive di cui un bambino necessita nei
primi sei mesi di vita. Fino a quest’età, quindi, il bambino andrebbe esclusivamente
allattato al seno, dopodichè si può iniziare a somministrargli degli alimenti solidi. La data
esatta dipende dal grado di maturità individuale del singolo bambino e dovrebbe essere
non prima del quinto mese iniziato ed il settimo mese di vita. Parallelamente, però, anche
dopo il sesto mese potete continuare ad allattarlo finché fa piacere a voi e al bambino,
volendo anche nel secondo anno d’età ed oltre.
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I DUBBI DELL’ALLATTAMENTO
Capita sovente che le madri, soprattutto per il primo figlio, siano colte da una serie di dubbi
ed incertezze. In questo capitolo abbiamo cercato di dare risposta ai quesiti più frequenti.
Se però vi servissero altre informazioni, non esitate a rivolgervi al personale specializzato.
SONO CONSIGLIABILI LE COPPETTE PROTEGGI-CAPEZZOLO?
Per chi ha problemi d’allattamento (per esempio le ragadi) le coppette possono essere una
soluzione transitoria.
Non va tuttavia dimenticato che:
• la dimensione delle coppette deve essere adeguata al vostro capezzolo;
• può essere che la secrezione lattea non venga stimolata a sufficienza;
• il bambino impara una suzione sbagliata, ed in seguito è probabile che farà molta
fatica a riabituarsi a bere dal seno nudo;
• per alcune coppie madre-bambino può rappresentare invece un buon modo di
allattamento al seno.
Ecco perché, prima di usarle, è bene riflettere con attenzione e farsi consigliare dal
personale specializzato.
IL MIO LATTE HA UN ASPETTO DILUITO E ACQUOSO. È NORMALE?
Sí, è normale. Nei primi giorni il vostro latte, il cosiddetto colostro, ha una consistenza
cremosa di colore giallo, in seguito il suo aspetto e la sua consistenza cambiano e diventa
più fluido e bianco, ma ciò nonostante continua a fornire al bambino tutte le sostanze
nutritive di cui ha bisogno.
DOPO AVER ALLATTATO PER UNA SETTIMANA IL SENO È RIMPICCIOLITO. MI
STA ANDANDO VIA IL LATTE?
No! Il latte è ancora sufficiente, ma i tessuti del seno si sono abituati all’allattamento. È del
tutto normale, quindi, che vi sia una riduzione delle dimensioni.
A VOLTE HO DELLE PERDITE DI LATTE DAL SENO. CHE COSA POSSO FARE?
Potete fare pressione sul capezzolo col palmo della mano. Inserite nel reggiseno delle
coppette assorbilatte: cambiatele spesso, in modo che i capezzoli restino asciutti.
COME SI PUÒ EVITARE DI AVERE TROPPO LATTE?
Si tratta di due semplici accorgimenti che iniziano entrambi a non stimolare troppo il seno
e quindi di conseguenza a produrre meno latte:
•
•
offrire ad ogni poppata un solo seno;
non utilizzare un tiralatte per eliminare il latte in eccesso.
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Per evitare gli ingorghi mammari potrete far uscire una certa quantità di latte
massaggiando manualmente il seno. Anche il tè di salvia o di menta aiutano a ridurre la
secrezione di latte ma chiaramente vanno assunti con una certa cautela.
COME SI POSSONO EVITARE IL DOLORE AI CAPEZZOLI E LE RAGADI?
Nei primi giorni d’allattamento è piuttosto normale che i capezzoli siano più sensibili o
dolenti ma, se la situazione non migliora, verificate se state attaccando il bambino nel
modo corretto. Fate in modo che succhiando non irriti ulteriormente la parte più dolente del
capezzolo, magari cambiando posizione. Oppure, prima d’iniziare ad allattare, spremete
con la mano qualche goccia di latte dal seno in modo che esso perda tensione e il
bambino lo possa afferrare meglio. Se vi duole solo uno dei due capezzoli, iniziate la
poppata sempre dal lato opposto e solo dopo, quando il bambino è già quasi sazio e non
succhia più con troppa avidità, attaccatelo al seno più sensibile.
Esponete più spesso possibile il seno nudo all’aria fresca in modo da ridurre la sensibilità.
A casa indossate una T-shirt in cotone larga ed evitate di utilizzare coppette assorbilatte
bagnate. Dopo aver allattato lasciate asciugare i residui di latte sui capezzoli.
Eventualmente, potrebbe esservi d’aiuto una pomata apposita, applicata in un velo sottile.
In caso di dolore durante l’allattamento rivolgetevi tempestivamente al competente
personale specializzato.
CHE COSA POSSO FARE QUANDO IL SENO È TESO, DOLENTE E PIENO?
Provate a fare uscire il latte in eccesso con la spremitura manuale. Se il latte non scorre
potete aiutarvi con un impacco caldo e umido o una doccia calda, accompagnata da un
massaggio delicato sulla parte congestionata. Dopo la poppata, invece, un impacco
freddo allevia il dolore. Attaccate inoltre il neonato più spesso al seno che sentite più
pieno, cambiando più volte la posizione di allattamento.
SE COMPARE UN PUNTO ARROSSATO E DOLENTE SUL SENO BISOGNA
PREOCCUPARSI?
Ogni arrossamento dolente sul seno può essere indice di un ingorgo e, più raramente, di
un inizio di mastite. Pertanto, è meglio che vi rechiate subito da un medico soprattutto se
avvertite altri sintomi come cefalea, febbre o stordimento. Per favorire l’efficacia di ogni
terapia è meglio aumentare la frequenza delle poppate e osservare il riposo a letto. Pure
in questo caso, vale la regola del calore prima dell’allattamento - per favorire l’afflusso di
latte - e del freddo dopo la poppata, per alleviare il dolore.
SE IL BAMBINO S’AMMALA SI PUÒ PROSEGUIRE L’ALLATTAMENTO?
È naturale che un bambino malato abbia meno appetito di uno sano ma l’allattamento
deve assolutamente continuare: proprio quando è malato, un neonato ha più bisogno di
quelle sostanze contenute nel latte materno che lo aiutano a difendersi dalle infezioni. Se
poi il bambino ha la febbre ha bisogno di più liquidi, quindi è bene attaccarlo al seno più
spesso.
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QUANDO LA MAMMA È MALATA PUÒ CONTINUARE AD ALLATTARE?
Sí! In quasi tutte le patologie acute, anche se accompagnate da febbre, potete
tranquillamente proseguire l’allattamento.
Informate il vostro medico circa il vostro allattamento, in modo che possa scegliere una
terapia farmacologica appropriata.
CHI ALLATTA DEVE SMETTERE DEL TUTTO DI FUMARE, BERE ALCOLICI E
ASSUMERE FARMACI?
In generale, l’alcol dovrebbe essere evitato durante l’allattamento.
Quanto alle sigarette, se proprio non riuscite a non fumare, fatelo il meno possibile, solo
dopo la poppata e in ogni caso mai nella stanza in cui si trova il neonato.
Per i farmaci, infine, limitatevi a quelli prescritti da un medico che sia al corrente del vostro
allattamento.
È VERO CHE FINCHÉ SI ALLATTA NON SI PUÒ RESTARE INCINTE?
No! È vero che in alcune donne l’ovulazione e il ciclo mestruale riprendono solo alcuni
mesi dopo il parto, e che la probabilità di un concepimento in questo periodo è più bassa,
ma allattare, di per sé, non dà alcuna protezione da una gravidanza indesiderata.
Discutete le possibilità di contraccezione con la vostra ostetrica o il ginecologo.
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ALLATTARE IN SITUAZIONI DIFFICILI
Per il neonato malato o prematuro, potersi alimentare col latte materno è ancora più
importante. Non è raro, infatti, che questi bambini necessitino di controlli e assistenza
medica costanti e che quindi non possano vivere fin dall’inizio coi genitori. Anche in questi
casi, però, la madre non appena si riprende dal parto può cominciare a stimolare la
secrezione lattea, facendosi insegnare dal personale specializzato come eseguire
correttamente queste operazioni. E se all’inizio la quantità di latte estratto fosse esigua
non scoraggiatevi e siate fiduciose: anche una quantità ridotta può essere di grande aiuto
al neonato.
CHE FARE QUANDO NON SI PUÒ ALLATTARE
Ovviamente può accadere che, in seguito ad una malattia grave, un’operazione al seno o
altri motivi contingenti, la mamma non possa allattare il bambino. In questi casi, il neonato
dovrà fare a meno del latte materno, ma non dell’amore e dell’affetto che i genitori
possono dargli. Prendetevi tutto il tempo necessario per dargli il biberon, tenendolo in
braccio e facendolo sentire a contatto con la vostra pelle. Per vostro figlio è essenziale il
calore e il contatto col corpo materno, poiché solo cosí può sentirsi sicuro e protetto.
Non dimenticate, poi, che lo stesso affetto e le stesse attenzioni gli possono essere date
anche dal padre o da altre persone di riferimento e questo sarà un sollievo, sia per il
bambino, sia per voi, nei casi in cui non riuscirete ad essergli accanto di persona. Per il
modo corretto di alimentare artificialmente un neonato vedi l’appendice a quest’opuscolo
sul latte artificiale.
L’AGGIUNTA DI LATTE ARTIFICIALE
Dare del latte artificiale ad un bambino allattato al seno e che cresce bene non è solo
superfluo, ma può turbare il suo ritmo di suzione naturale e il suo senso di fame e sazietà.
Se avete la sensazione che la vostra secrezione di latte stia calando cercate per prima
cosa di avvicinare il bambino al seno con maggiore frequenza. Se anche questo
accorgimento si rivela inefficace, consultate il personale specializzato. Se il vostro
bambino avrà bisogno anche di un’alimentazione con latte artificiale, il vostro pediatra vi
informerà sulla scelta appropriata.
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03 INFORMAZIONI SULL’INTRODUZIONE DELLE PRIME PAPPE
COSA DI INTENDE PER LE PRIME PAPPE?
Col termine “prime pappe” si intendono tutti gli alimenti al di fuori del latte materno e del
latte artificiale.
Esso comprende la pappa di verdure – la pappa di frutta – la pappa serale – l’introduzione
di latticini e l’avvio del pasto con la famiglia in tavola. Le prime pappe sono una nuova
forma di alimenti e di alimentazione (cucchiaino/bicchierino) e un confronto con tanti nuovi
sapori.
Le prime pappe prima integrano il latte materno oppure il latte artificiale e sostituiscono poi
gli stessi gradualmente, affinché al termine del primo anno di vita verrà allattato al seno o
con il biberon per lo più solo alla mattina e alla sera.
QUANDO SI INIZIA CON LE PRIME PAPPE?
Secondo le più recenti linee guida i neonati allattati esclusivamente al seno così come
quelli nutriti con latte artificiale possono iniziare con le prime pappe tra il 4° mese
(compiuto) ed il 6,5° mese di vita.
Il bambino stabilisce il momento per l’assunzione del primo cibo solido e fa capire quando
è pronto.
Ai bambini che a sei mesi rifiutano qualunque tipo di alimenti solidi si dovrebbe offrire
regolarmente tali alimenti tenendo sotto controllo la crescita regolare e lo sviluppo del
bambino.
COME DOVREBBE ESSERE FATTO:
L’introduzione delle prime pappe deve avvenire gradatamente, con flessibilità e pazienza.
1. Iniziare con la pappa di verdure:
Con la pappa di verdure si inizia a mezzogiorno.
All’inizio il vostro bambino accetterà solo piccole quantità e perciò sarà necessario
aggiungere latte materno od offrirgli il biberon. Quando il vostro bambino, subito dopo il
pasto con il cucchiaio, non chiede di essere alimentato al seno o con il biberon e risulta
essere sazio per 2 o 3 ore, questo può essere considerato come la sostituzione del pasto
a base di latte. La quantità di pappa effettivamente mangiata varia da bambino a bambino.
Nuovi alimenti dovrebbero essere introdotti gradualmente uno dopo l’altro, ma un
nuovo tipo di verdura ogni 3 giorni.
Secondo le più recenti conoscenze si possono offrire tutti i tipi di verdura sin dall’inizio. Si
è dell’opinione che è addirittura consigliato offrire al bambino subito tutti i tipi di verdure
disponibili, così sarà stimolato il gusto del bambino e l’interesse per il cibo.
Più ricca la scelta di verdure, maggiore sarà l’accettazione di nuovi alimenti.
Preparazione della pappa di verdure: la verdura ben lavata si taglia a pezzetti, si
cuoce senza sale a vapore, si frulla e si aggiunge poi un cucchiaino di olio (olio
extravergine di oliva spremitura a freddo oppure olio di colza, che possono anche essere
alternati).
Già alla prima pappa va aggiunta carne, che si può dare 3 volte alla settimana (il
ferro e gli aminoacidi essenziali così importanti per il corpo in crescita ed in continua
evoluzione, sono disponibili in quantità sufficienti solo sotto forma di carne). La quantità
consigliata: 40-70 g al pasto (tipi di carne: pollo, vitello, manzo, agnello e coniglio).
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Con l’introduzione delle prime pappe può essere fatta un’aggiunta di cereali,
contenenti anche glutine: inizialmente piccole quantità, poi sempre maggiori.
2) La pappa di frutta
Circa un mese dopo l’inizio del pasto di mezzogiorno a base di verdure (carne) nel
pomeriggio si può iniziare con un semplice pasto a base di frutta. All’inizio sono consigliate
le mele o le pere cotte e frullate. Dopo circa due settimane si può dare anche la frutta
cruda ed aggiungere anche la banana. Inoltre possono essere offerti anche altri tipi di
frutta con prevalenza di frutta fresca, matura e locale. Come per la pappa di verdure anche
per la pappa di frutta possono essere aggiunti cereali, contenenti anche glutine.
3) Il pasto serale
A partire dall’ottavo mese può essere dato un pasto serale.
Cibi simili al pranzo (senza aggiunta di carne), oppure latte in polvere con l’aggiunta di
cereali, preparati con acqua bollita (seguire le istruzioni riportate sulla confezione).
4) 4. A tavola con la famiglia
Dall’8° al 9° mese di vita si può passare gradualmente ai cibi a tavola insieme alla famiglia.
Ormai il bambino può mangiare i cibi della famiglia, anche il pesce, frutti di mare, latticini,
uova, noci (ovviamente solo grattugiate) – il tutto senza aggiunta di sale.
Suggerimenti:
> Alimenti da agricoltura biologica presumibilmente contengono meno sostanze nocive,
quindi preferibili.
> La pappa di verdure pronta non deve essere tenuta nel frigo più di 24 ore per la perdita
di qualità e di vitamine.
> La precoce (prima del compimento del 4° mese di vita) e tardiva (dopo il compimento del
6° mese di vita) introduzione di alimenti contenenti glutine potrebbe aumentare il rischio di
ammalarsi di celiachia (intolleranza al glutine).
> Il contenimento del consumo dei cosiddetti alimenti allergizzanti nel primo anno di vita
non protegge né da allergie, né da atopia, né da celiachia.
> Ad eccezione del vaccino fresco, qualsiasi alimento, compresi pesci ed altri animali
marini, uova, noci grattugiate contenute in preparazioni alimentari possono essere
mangiati prima del compimento del primo anno di vita.
Prodotti del latte (yogurt, ricotta, formaggio) si possono dare in piccole quantità (1 yogurt
bianco a settimana) già dal 7° mese di vita compiuto.
Assolutamente da evitare prima del 1° anno di vita:
> sale
> latte di ogni genere (mucca, capra, agnello, asino, cavallo)
> bevande istantanee e tutte le bevande zuccherate
> alimenti ad alto contenuto di grassi o preconfezionati (impanato, cibi fritti, fast food...)
> alimenti facilmente ingoiabili e a rischio soffocamento: ad esempio noci, carote crude,
pezzi di mela cruda, ciliegie...)
> miele fino al 2° anno di vita per pericolo di botulismo.
LA SETE
Col passaggio agli alimenti solidi, la dieta del bambino non è più esclusivamente liquida.
Pertanto, per garantirgli un sufficiente apporto di liquidi, la sua dieta va integrata con
acqua, che il bambino dovrebbe bere dal bicchiere.
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ANCORA TRE AVVERTENZE IMPORTANTI
•
•
•
Non mettetevi mai in bocca la tettarella o il cucchiaio del bambino (ad esempio per
pulirli dopo che sono caduti). In questo modo, infatti, gli trasmettete precocemente i
batteri che causano la carie.
Un altro fattore altrettanto importante per la salute dei suoi denti è l’alimentazione:
evitate il più possibile di dare al bambino zucchero, miele o dolci di qualunque
genere. Soprattutto le bevande zuccherate assunte dal biberon sono un vero e
proprio veleno per la salute dei suoi denti. Il biberon non deve sostituire il ciuccio.
Fino al terzo anno d’età evitate di dare a vostro figlio dei cibi troppo duri che
potrebbero soffocarlo, per esempio noci e semi di tutti i tipi (p. es. arachidi, sesamo,
semi di lino), carote crude intere, ciliegie o caramelle dure. Anche oltre il terzo anno
di vita mangiando questo tipo di alimenti il bambino dovrebbe essere tenuto sotto
controllo perché sussistono ancora rischi di soffocamento.
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04 CONSIGLI SULL’USO DEL FLUORO E DELLO IODIO
IL FLUORO
Il fluoro è un oligoelemento che si deposita sotto forma di cristalli nello smalto dei denti,
proteggendolo dall’aggressione della carie.
In piccole quantità il fluoro è contenuto nell’acqua potabile, ma normalmente in Alto Adige
queste concentrazioni non sono sufficienti a garantire una profilassi efficace della carie.
Ecco perché, nel corso del primo anno di vita, bisognerebbe cominciare a somministrare al
bambino il fluoro in gocce. Più avanti, invece, lo smalto si rinforza grazie allo
spazzolamento quotidiano dei denti con un dentifricio a base di fluoro, senza contare che
si può ricorrere alle pastiglie o al sale da cucina fluorato. Il vostro pediatra, comunque, vi
potrà consigliare anche alla luce della concentrazione di fluoro nell’acqua potabile locale e
dello stato dentale del bambino.
Per conoscere il tenore di fluoro nell’acqua potabile ci si può rivolgere al proprio Comune,
al pediatra o all’Ufficio analisi acqua di Bolzano.
LO IODIO
Per favorire una prevenzione efficace del gozzo, soprattutto in un territorio povero di iodio
come il nostro, è consigliabile usare sistematicamente sale da cucina iodurato.
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