Scuola sicura
6. Sapresti elencare i principali obblighi e doveri dei lavoratori
in tema di sicurezza sul posto di lavoro?
Decreti legislativi n. 626/94 e n. 242/96
Un nuovo modo di
affrontare il problema
della Sicurezza
7. Ritieni utile un tuo fattivo contributo al servizio di
prevenzione e protezione, ai fini del miglioramento della
sicurezza sul lavoro?
8. Sei a conoscenza delle vie di esodo ed uscite di sicurezza in
caso di incendio o di emergenza?
9. Qual è il comportamento adeguato in caso di emergenza?
10. La lettura del presente manuale ti è stata utile per il
miglioramento delle tue conoscenze sui rischi connessi
all’attività lavorativa?
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Il decreto legislativo 626/94, integrato e modificato
con il successivo decreto legislativo 242/96, relativo
al miglioramento della sicurezza e della salute dei
lavoratori sul luogo di lavoro, nel dare attuazione alla
direttiva quadro comunitaria 89/391/CEE e ad altre
sette direttive comunitarie riguardanti la stessa materia, ha disegnato un nuovo modello di prevenzione
nel quale la sicurezza sul lavoro diviene un processo
organizzativo diffuso e distribuito capillarmente.
Precedentemente al 19 settembre 1994, data di
pubblicazione del decreto legislativo n. 626, vi erano
già delle norme specifiche relative alla sicurezza sul
lavoro,
ma il nuovo decreto ha introdotto
un’organizzazione della sicurezza
che affida a ciascun lavoratore un
ruolo di responsabilità a tutela
della salute propria e di quella di
tutti i suoi colleghi.
1
Le principali figure
coinvolte
Il Datore di lavoro
Nelle istituzioni scolastiche la figura professionale
che risponde ai requisiti del “soggetto titolare del
rapporto di lavoro” cui spettano i poteri di gestione è
il DIRIGENTE SCOLASTICO.
Obblighi del Datore di lavoro
Elabora il documento di “valutazione dei rischi”. (*)
Nomina il Responsabile del Servizio di Prevenzione
e Protezione
§ Designa gli addetti al S.P.P.R.
§ Nomina, nei casi previsti dalla legge, il medico
competente.
§ Informa/forma i lavoratori
Questionario
1. Chi è il datore di lavoro nella tua scuola?
2. Chi è il Responsabile della Sicurezza?
3. Quali sono i principali compiti del servizio di prevenzione
e protezione?
§
§
(*) Per effettuare la valutazione dei rischi e l’elaborazione del
Documento, il Datore di lavoro si può avvalere della collaborazione
del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (ai sensi
dell’art.3 comma 1 del D.M. n. 382 del 29 settembre 1998).
2
4. Conosci i nomi dei componenti del servizio di prevenzione
e protezione?
5. Nella tua scuola è stato nominato il Rappresentante dei
lavoratori?
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IL PRIMO SOCCORSO
L’art. 15 del D.L. 626/94, stabilisce che il datore di lavoro,
tenendo conto della natura, delle attività e delle dimensioni
del luogo di lavoro, adotta i provvedimenti necessari in
materia di primo soccorso.
DIFFERENZE TRA
PRIMO E PRONTO SOCCORSO
Il primo soccorso consiste nell’applicazione
di un insieme di semplici manovre ad una
persona colpita da un
incidente o da un malore senza l’ausilio di
attrezzature.
Il pronto soccorso è quello
prestato nelle strutture preposte (ospedali, cliniche,
ecc.) da personale specializzato e segue il primo
soccorso. (Talvolta il primo
Il datore di lavoro effettua la valutazione dei rischi
ed elabora il relativo documento di valutazione dei
rischi in collaborazione con:
• il responsabile del servizio di prevenzione e
protezione,
• il medico competente, nei casi previsti dalla
norma,
• il rappresentante dei lavoratori.
soccorso può essere risolutivo
in caso di piccoli incidenti).
Il documento di valutazione
dei rischi deve contenere le
indicazioni su:
§ programmazione del
piano di valutazione
rischi,
§ criteri adottati ed esiti
della valutazione,
§ programmazione degli
interventi.
34
3
Il Servizio di Prevenzione e Protezione
Il servizio di prevenzione e
protezione dai rischi non era
presente
nella
normativa
pregressa ed è stato introdotto
per la prima volta dal decreto
legislativo n. 626 (art. 2 lett. c).
Il servizio è definito come
“l’insieme delle persone, sistemi
e mezzi esterni o interni
all’azienda finalizzati all’attività
di prevenzione e protezione dai
rischi professionali nell’azienda,
ovvero unità produttiva”.
IL DIRIGENTE
SCOLASTICO
I DOCENTI
Il servizio è composto dal
Responsabile della Sicurezza, dal medico competente, ove previsto, e da
un certo numero di addetti
che varia in funzione delle
dimensioni dell’unità operativa.
I componenti sono designati dal datore di lavoro.
Il Responsabile del Servizio
di Prevenzione e Protezione dai rischi
Il decreto legislativo 626/94 (lett. e) del medesimo art. 2)
definisce il Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione, come “la persona designata dal datore di
lavoro in possesso di attitudini e capacità adeguate”.
Il Responsabile della Sicurezza collabora, quindi, con il
datore di lavoro e, quando previsto, con il medico competente.
4
Modalità operative
IL PERSONALE
NON DOCENTE
STUDENTI
Emana l’ordine di evacuazione e sovrintende
alle operazioni di sgombero.
• Interrompono immediatamente ogni attività
• Prendono e portano appresso il registro di
classe
• Guidano gli studenti verso l’uscita di
sicurezza, seguendo il percorso previsto
coadiuvato da apri-fila, serra-fila ed aiuto
disabili
• Raggiunta la zona di raccolta compilano il
modulo di evacuazione verificando la
presenza e le condizioni degli studenti
• Fanno pervenire alla direzione delle operazioni il modulo di evacuazione.
• adeguatamente compilato.
Controlla le operazioni di evacuazione ed in
particolare:
• Evita che il flusso diventi caotico
• Vigila sulle uscite di sicurezza
• Verifica che nessuno studente sia rimasto
all’interno della scuola
• Il personale di segreteria effettua le chiamate
di soccorso.
• Seguono le norme di comportamento previste
dal piano di emergenza.
• Seguono le indicazioni del docente che
accompagna la classe
• Camminano in modo sollecito, senza soste non
preordinate e senza spingere i compagni
• Collaborano con il docente per controllare le
presenze dei compagni prima e dopo lo
sfollamento
• Si attengono alle indicazioni del docente nel
caso che si verifichino contrattempi che
richiedano una modificazione del piano.
.
• fare opera di sensibilizzazione
Gli studenti apri fila, serra fila ed aiuto disabili devono eseguire i propri
compiti, collaborare responsabilmente durante l’evacuazione e fare
opera di sensibilizzazione.
33
MODALITÀ DI EVACUAZIONE
Appena avvertito l’ordine di evacuazione tutte
le persone presenti
nell'edificio devono immediatamente eseguirlo,
lasciando tutti gli oggetti sul posto e mantenendo la massima calma:
1. Il personale di segreteria effettua le chiamate di soccorso;
2. L'insegnante prende il registro di classe con il modulo di
evacuazione e coordina le operazioni di evacuazione,
intervenendo dove è necessario;
3. Gli studenti escono dall’aula in fila indiana al seguito dei
compagni apri-fila che,
prima di imboccare il
corridoio verso l’uscita
assegnata o il vano
scala, devono accertarsi
che sia completato il
passaggio delle classi
secondo le precedenze
stabilite dal piano;
4. Il personale ATA disattiva gli impianti;
5. Tutti raggiungono il luogo di raccolta previsto dal piano.
È bene ricordare che…
Il segnale di evacuazione durante le prove di emergenza può essere
di due tipi:
1. evacuazione immediata in seguito a incendio o altro tipo di
emergenza: segnale prolungato per 30-50 secondi.
2. evacuazione in seguito a terremoto: prima segnale
intermittente per 50 secondi e poi prolungato.
In caso di vera emergenza viene dato solo il segnale prolungato
di immediata evacuazione, tenendo presente che in caso di
scossa tellurica bisogna aspettare la fine della scossa.
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Compiti del responsabile del S.P.P.
Ø Individua gli eventuali fattori di rischio.
Ø Effettua la valutazione dei rischi ed elabora il documento di
“valutazione dei rischi”.
Ø Individua le misure di sicurezza.
Ø Elabora le procedure per la sicurezza.
Ø Elabora il piano di emergenza.
Ø Realizza la cartografia con l’indicazione delle vie di esodo.
Ø Informa gli addetti al S.P.P.R.
Ø Informa il personale della scuola sui comportamenti da tenere in
caso di pericolo.
Ø Organizza e valuta le prove di evacuazione.
Ø Coordina l’attuazione dei programmi di prevenzione e protezione.
Il Responsabile del Servizio
di Prevenzione e Protezione
sceglie gli addetti ai vari
servizi e si avvale della
collaborazione del
rappresentante dei lavoratori
per la sicurezza e, dove
previsto, del medico
competente.
In sostanza, quindi, il Responsabile della Sicurezza
sovrintende a tutte la problematiche connesse con la
gestione della sicurezza e
salute nei luoghi di lavoro
e rappresenta il braccio
operativo del datore di
lavoro.
Almeno una volta all’anno, il
datore di lavoro, in accordo con
il responsabile della sicurezza,
indice una riunione sulla prevenzione e protezione dei rischi alla
quale partecipano, oltre al datore
di lavoro e al responsabile della
sicurezza, anche il rappresentante dei lavoratori e, ove previsto, il medico competente.
5
Il Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza
Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza svolge un
ruolo di tramite tra lavoratori e datore di lavoro per quanto
concerne la salute e la sicurezza.
È infatti eletto o designato dai lavoratori ed ha il compito di
rappresentare questi ultimi per quello che riguarda gli aspetti
della sicurezza e della salute sul posto di lavoro.
I principali adempimenti che competono al rappresentante dei
lavoratori, il quale deve avere libero accesso ai luoghi di
lavoro, sono quelli di:
Ø Avvertire il Responsabile del S.P.P.R. degli eventuali
rischi per la salute e la sicurezza individuati nei luoghi di
lavoro.
Ø Fare ricorso alle autorità competenti se ritiene che le
misure di prevenzione e protezione adottate nel posto di
lavoro non siano idonee a garantire la sicurezza.
Ø Promuovere l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione
delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e
l’integrità fisica dei lavoratori.
Secondo piano
Piano sottotetto
Il rappresentante dei lavoratori deve essere
formato in materia di sicurezza e salute negli
ambienti di lavoro con particolare riferimento
ai rischi specifici esistenti nel proprio ambito di
rappresentanza.
Deve ricevere, inoltre, le informazioni e la
documentazione inerente la valutazione
dei rischi e le relative misure preventive
adottate. Deve essere consultato dal datore
di lavoro in merito alla designazione degli
addetti al Servizio di Prevenzione e
Protezione.
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31
Pianoterra
Il medico competente
Non è obbligatoria nella Scuola la figura del medico eccetto quei
casi in cui sia ritenuto necessario per la presenza di laboratori,
macchine, apparecchi e attrezzature di lavoro o esposizione ad
agenti chimici, fisici e biologici.
L’obbligo di tale nomina è subordinata a quanto risultante dal
documento di valutazione dei rischi visto che la sorveglianza
sanitaria è prevista solo per i lavoratori esposti a rischio specifico
(es. rumore, videoterminale per oltre 4 ore consecutive, ecc.).
I lavoratori
Primo piano
È la categoria dei soggetti in funzione dei quali vengono poste
tutte le misure di prevenzione e protezione ed è costituita dalle
persone che “prestano il proprio lavoro alle dipendenze di un
datore di lavoro” (art. 2 lett. a).
Il loro coinvolgimento è essenziale per la riuscita degli interventi
di prevenzione e di protezione.
OGNI LAVORATORE HA IL DOVERE DI CONTRIBUIRE, ATTRAVERSO
LE PROPRIE CONOSCENZE SPECIALISTICHE E MEDIANTE LA
FORMAZIONE RICEVUTA DAL DATORE DI LAVORO, AL COSTANTE
MANTENIMENTO DEGLI STANDARD DI SICUREZZA.
30
7
In particolare ogni lavoratore deve:
Planimetria generale
a) Osservare le disposizioni impartite dal datore di lavoro e
dal responsabile della sicurezza.
b) Segnalare prontamente al datore di
lavoro, al responsabile della sicurezza e
al rappresentante dei lavoratori le
disfunzioni e le carenze dei dispositivi di
sicurezza in dotazione, nonché ogni
eventuale situazione di pericolo di cui
venga a conoscenza.
c) Adoperarsi direttamente, nei limiti
delle proprie competenze e possibilità, per eliminare o circoscrivere, in caso di emergenza, le
situazioni di pericolo, dandone
notizia al Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Piano Seminterrato
d) Non rifiutare, salvo giustificato motivo, la
designazione all’incarico di attuare le misure di
primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e
gestione dell’emergenza.
e) Partecipare con profitto e diligenza alle iniziative di
informazione e formazione.
8
29
IL PIANO DI EMERGENZA
IL DECRETO LEGISLATIVO N. 626/94 IDENTIFICA NEL
LAVORATORE IL CUORE DEL SISTEMA PREVENZIONALE
Gli obiettivi principali di un piano di emergenza sono:
•
•
•
Ridurre i pericoli per i lavoratori
Prestare primo soccorso alla persone colpite
Circoscrivere e limitare i danni
La conoscenza dell’ambiente scolastico è il presupposto
fondamentale per costruire il piano di evacuazione.
La prima operazione da compiere è infatti quella di
individuare le caratteristiche spaziali e distributive
dell’edificio (ad es. il numero dei piani ed aule per piano)
utilizzando le planimetrie a disposizione, integrandole ove
vi fossero delle carenze ed aggiornando gli eventuali cambiamenti (modifiche delle destinazioni d’uso, spostamenti
di muri, chiusure di porte, ecc.)
SIMBOLOGIA GRAFICA
Per non creare confusione nella lettura i segni grafici devono
essere limitati a quelli essenziali.
I percorsi d'esodo sono evidenziati con frecce di diverso
colore per identificare meglio, visivamente, le varie uscite di
sicurezza.
Per identificare le uscite di sicurezza, gli idranti e gli
estintori si usa la simbologia grafica prevista dal D.P.R.
8/6/82. n. 524.
28
EGLI È AL CENTRO DELL’INTERO IMPIANTO DELLA
SICUREZZA
I diritti dei lavoratori
Il decreto n. 626 introduce innovazioni anche nei “diritti”
connessi con l’espletamento dell’attività lavorativa e
che consistono nella possibilità di:
Ø Verificare mediante il rappresentante dei lavoratori
per la sicurezza, l’applicazione delle misure di
sicurezza
Ø Abbandonare il posto di lavoro in caso di pericolo
grave ed immediato
Ø Prendere iniziative per evitare un pericolo grave ed
immediato
Ø Eleggere il rappresentante dei lavoratori.
Ma soprattutto …. ricevere informazioni adeguate
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PROTEZIONE
LAVORATORI DIPENDENTI
Il mezzo più utile ed immediato per
un primo, efficace intervento su un
principio di incendio è l’estintore.
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI
E
PRIMO
PRIMO
SOCCORSO
SOCCORSO
EVACUAZIONE
EVACUAZIONE
ANTINCENDIO
ANTINCENDIO
PREVENZIONE
RESPONSABILE SERVIZIO
PREVENZIONE E PROTEZIONE
L’Albo della
Sicurezza
DATORE DI LAVORO
10
Ricordare che in caso di
incendio non devono essere
mai adoperati gli idranti, il
cui uso è riservato ai Vigili
del Fuoco
Questo indispensabile strumento che, per
numero, caratteristiche e ubicazione deve
essere adeguato alle dimensioni degli
ambienti ed alla specifica tipologia delle
attività lavorative, deve essere sempre munito
di etichetta sulla quale sono riportate oltre al
tipo di agente estinguente, anche le necessarie
istruzioni per un uso corretto.
L’insieme di tutti i comportamenti che devono essere posti in
atto in caso di incendio o di terremoto o altro, devono essere
esaminati, in apposite riunioni periodiche, dal Responsabile
della Sicurezza insieme a tutti i lavoratori.
Nel corso di queste riunioni, dovranno essere esaminate, tra
l’altro, le modalità d’uso degli estintori, il piano di evacuazione
e le relative vie di fuga, la distribuzione dei cartelli, che
indicano i percorsi di esodo, ed ogni altro specifico problema,
nell’obiettivo di dare ad ogni lavoratore una informazione
precisa su ciò che è stato predisposto dal datore di lavoro e su
quale siano le corrette azioni da intraprendere in caso di
calamità.
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La valutazione dei rischi
Chiunque avverta uno dei segnali tipici di
un incendio quali: avvistamento o odore di
fumo, improvviso scoppio, allarme acustico
dei rivelatori di fumo, ecc. deve avvisare
immediatamente gli addetti al servizio
antincendio, i quali provvederanno a:
1. Ricercare il luogo di
origine o la causa del segnale
2. Sollecitare
l’aiuto dei
colleghi nelle
vicinanze
3. Interrompere
l’alimentazione
elettrica
4. Prendere l’estintore più vicino
5. Scoperto il focolare d’incendio
soccorrere eventuali vittime.
26
11
La valutazione dei rischi si
conclude con la redazione del
documento di valutazione dei
rischi e con il relativo piano di
sicurezza nel quale vengono
illustrate
tutte
le
misure
preventive da attuare, finalizzate
alla salvaguardia della salute e
della sicurezza dei lavoratori.
Divieto di fumo
I Principali rischi legati
all’attività lavorativa
In una scuola come la nostra, a parte il panico (unico vero
grande rischio), sono da prendere in considerazione il posto di
lavoro inadeguato (per il personale di segreteria) e il
microclima che coinvolge tutti.
Nelle pagine seguenti verranno trattati, in forma sintetica, i
pericoli derivanti da:
1.
2.
3.
POSTO DI LAVORO INADEGUATO
IL MICROCLIMA
IL PANICO
Verranno, inoltre trattate le procedure da adottare in caso di
¶ TERREMOTO
¶ INCENDIO
e infine verrà illustrato il piano di emergenza elaborato per
il nostro Istituto.
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Utilizzo di apparecchi
generatori di calore
Utilizzazione di impianti e apparecchiature elettriche
NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI
INCENDIO
n
n
n
Mantieni la calma;
Se l'incendio si è sviluppato in classe, esci subito chiudendo
la porta;
Se l'incendio è fuori della tua classe ed il fumo rende
impraticabili le scale e i corridoi:
•
chiudi bene la porta e cerca di sigillare le fessure con
panni possibilmente bagnati;
•
apri la finestra e chiedi soccorso;
•
se il fumo non ti fa respirare filtra
l'aria attraverso un fazzoletto,
meglio se bagnato, e sdraiati sul
pavimento (il fumo tende a salire
verso l'alto).
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È bene ricordare che…
La prevenzione degli incendi è, in tema di sicurezza sul
posto di lavoro, una delle attività primarie (anche se
nelle scuole il pericolo è molto ridotto!) e deve essere
messa in atto avendo come obiettivo di :
• ridurre la possibilità che possa insorgere un
incendio,
• limitare le eventuali conseguenze,
• consentire l’evacuazione dal luogo di lavoro in
condizioni di sicurezza,
• garantire l’intervento dei soccorritori, attraverso
l’attuazione delle seguenti misure:
1. IL POSTO DI LAVORO
Il posto di lavoro è l’insieme degli elementi fisici (locali,
arredi, apparecchiature, ecc.) e ambientali (illuminazione,
aerazione, grado di umidità, rumorosità, ecc.), con i quali il
lavoratore entra in contatto durante la sua quotidiana attività.
Da un posto di lavoro non adeguato possono derivare rischi
al corpo umano sia per ciò che riguarda l’apparato muscoloscheletrico sia per la vista. È compito del datore di lavoro
controllare che l’ambiente di lavoro e le attrezzature siano
adeguate alle disposizioni di legge.
1. predisposizione di vie di esodo sicure, chiaramente
segnalate e libere da ostacoli,
2. limitazioni della presenza di sostanze infiammabili,
3. installazione di adeguati sistemi di rivelazione ed
allarme in caso di incendio.
Molti incendi possono essere
prevenuti richiamando l’attenzione dei lavoratori sui pericoli
più comuni ed impartendo al
riguardo precise istruzioni, con
particolare riferimento a:
Il lavoro al videoterminale
Accumulo di rifiuti e
scarti combustibili
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Occorre precisare che il d.l. 626/94 definisce come videterminalisti quei lavoratori che utilizzano il vdt in modo sistematico ed
abituale per almeno 4 ore consecutive al giorno, dedotte la
pause, per l’intera settimana lavorativa.
13
Il monitor
Fasi dell’incendio
L’incendio si suddivide in
tre fasi:
1. una fase iniziale o
ignizione, caratterizzata dalla presenza di
fumo;
2. una fase centrale
nella quale si verifica
l’incendio vero e proprio (con il flash
over);
3. una fase finale di
estinzione o soppressione.
COME COMPORTARSI IN CASO DI INCENDIO
Facendo riferimento al triangolo del fuoco ricordiamo
che tra gli elementi necessari allo sviluppo ed alla
propagazione di un incendio c’è l’aria: infatti per
bruciare il fuoco ha bisogno dell’ossigeno presente
nell’aria. Spesso, quindi, è sufficiente un piccolo
accorgimento per “soffocare” sul nascere un principio
di incendio, intervenendo in tal modo sul triangolo del
fuoco, “rompendo” uno dei lati del triangolo, come ad
esempio gettare una coperta o un asciugamano sopra
un principio di incendio.
14
23
La tastiera
Incendio
Gli elementi fondamentali per produrre un fuoco sono:
il combustibile
(carta, legno,
benzina, gas)
il comburente
(l’ossigeno
contenuto
nell’aria)
La postura
il calore
(fiammifero, accendino,
corto circuito, fulmine, che
costituiscono l’innesco del
fuoco).
Essi possono essere figurativamente
rappresentati con un triangolo: il
TRIANGOLO DEL FUOCO
22
15
NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI
TERREMOTO
Se ti trovi in un luogo chiuso:
Ø Mantieni la calma;
Ø Non precipitarti fuori;
Ø Resta in classe e riparati sotto il banco, sotto l'architrave
della porta o vicino ai muri portanti;
Ø Allontanati dalle finestre, porte con vetri, armadi perché
cadendo potrebbero ferirti;
Ø Se sei nei corridoi rientra nella tua classe o in quella vicina;
Ø Dopo il terremoto, all'ordine di evacuazione, abbandona
l'edificio e ricongiungiti con gli altri compagni di classe
nella zona di raccolta assegnata.
Se sei all’aperto:
L’illuminazione
La luce, sia essa naturale o artificiale, è sovente la
variabile più complicata da controllare, dovendosi
garantire una illuminazione sufficiente ed un contrasto
appropriato tra schermo e ambiente di lavoro.
16
Ø Mantieni la calma;
Ø Allontanati dall'edificio, dagli alberi, dai lampioni
e dalle linee elettriche perché potrebbero cadere e
ferirti;
Ø Cerca un posto dove non hai nulla sopra di te; se
non lo trovi cerca riparo sotto qualcosa di sicuro
come una panchina;
Ø Non avvicinarti ad animali spaventati.
21
Rischi possibili nell’ambiente
naturale:
Terremoto
La Terra è composta da strati concentrici.
Essenzialmente si distinguono 3 strati:
La luce naturale per le
sue notevoli variazioni è
un mezzo inadeguato per
illuminare i posti di lavoro al VDT. Per tale
motivo le finestre devono
essere munite di apposite tende regolabili e la
posizione delle postazioni di lavoro, rispetto alle
finestre stesse, deve
possibilmente seguire i
seguenti criteri:
• La Crosta: è solida
• Il Mantello:
Mantello: si trova in uno stato
plastico (fluido)
• Il Nucleo:
Nucleo: in parte liquido, in parte
solido
La crosta terrestre è composta da una
ventina di “zolle” che si muovono sulla
parte superiore del mantello secondo un
moto complesso, conosciuto come
«deriva dei continenti». Uno strato di
rocce in movimento viene chiamato
faglia. Quando una faglia ne comprime
un’altra riuscendo a vincere la forza di
attrito,
si determina un veloce
slittamento con un improvviso rilascio di
energia, che fa vibrare la crosta terrestre
determinando il terremoto.
20
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2. IL MICROCLIMA
3. IL PANICO
Gli ambienti di lavoro devono avere una regolare superficie finestrata, un buon ricambio d’aria, giusti livelli di umidità, illuminazione e temperatura, e devono essere forniti di attrezzature di
lavoro ergonomicamente idonee.
TUTTI QUESTI ELEMENTI ANALIZZATI NEL LORO
INSIEME COSTITUISCONO I PARAMETRI DI
VALUTAZIONE DEL MICROCLIMA
IL FUMO
È stato ormai accertato che le centinaia di componenti
nocivi del fumo (composti organici estremamente
tossici e cancerogeni) provocano danni rilevanti anche
tramite il cosiddetto fumo passivo.
Le fonti di rumore possono
interagire negativamente con le
normali attività d’ufficio causando
notevoli riduzioni di attenzione e
di capacità lavorativa.
UMIDITÀ E
CALORE
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IL PANICO, IN CASO DI EMERGENZA, RISULTA IL PIÙ
GRANDE PERICOLO NEGLI AMBIENTI SCOLASTICI
SI MANIFESTA CON DIVERSI TIPI DI REAZIONI EMOTIVE:
• timore e paura
• oppressione
• ansia con manifestazioni isteriche
• accelerazione del battito cardiaco (tachicardia)
• tremore alle gambe
• difficoltà di respirazione
• aumento o caduta della pressione
• giramenti di testa e vertigini
compromettendo alcune funzioni fondamentali quali:
• L’ATTENZIONE
• IL CONTROLLO DEI MOVIMENTI
• LA FACOLTÀ DI RAGIONAMENTO
COSA FARE PER SUPERARLO?
IL RUMORE
Le lampade, i computer o VDT, le
stampanti e fotocopiatrici possono determinare valori di umidità e
di calore anormali.
approntando un piano di emergenza che consenta di:
•
•
•
•
Essere preparati a situazioni di pericolo;
Stimolare la fiducia in se stessi;
Indurre un sufficiente autocontrollo per attuare
comportamenti razionali e corretti;
Controllare la propria emotività e saper reagire
all’eccitazione collettiva.
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opuscolo scuola sicura