G. G. Belli Dipartimenti a. s. 2011-2012 La valutazione nella scuola secondaria di I grado Il presente opuscolo vuole fornire alcune indicazioni normative sulla valutazione. Dopo la pubblicazione del D.M. 139 del 22 agosto 2007 (Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione) e la pubblicazione delle Indicazioni per il curricolo del settembre 2007 (Fioroni), la valutazione degli apprendimenti è stata oggetto di numerose attenzioni da parte del legislatore. All’interno delle Indicazioni nazionali, a proposito della valutazione, si scrive: “Agli insegnanti compete la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione didattica, nonché la scelta dei relativi strumenti nel quadro dei criteri deliberati dai competenti organi collegiali. La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. Alle singole istituzioni scolastiche spetta poi la responsabilità dell’autovalutazione, che ha la funzione di introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, ai fini del suo continuo miglioramento, anche attraverso dati di rendicontazione sociale o dati che emergono da valutazioni esterne” Nel D.M. 139/2007 si accenna invece alle metodologie che favorirebbero gli apprendimenti: “L’obbligo di istruzione si caratterizza, dunque, per la congruenza dei saperi e delle competenze acquisite, che assicurano l’equivalenza formativa di tutti i percorsi, nel rispetto dell’identità dell’offerta formativa e degli obiettivi che caratterizzano i curricoli dei diversi ordini, tipi e indirizzi di studio. L’accesso ai saperi fondamentali è reso possibile e facilitato da atteggiamenti positivi verso l’apprendimento. La motivazione, la curiosità, l’attitudine alla collaborazione sono gli aspetti comportamentali che integrano le conoscenze, valorizzano gli stili cognitivi individuali per la piena realizzazione della persona, facilitano la possibilità di conoscere le proprie attitudini e potenzialità anche in funzione orientativa. A riguardo, possono offrire contributi molto importanti -con riferimento a tutti gli assi culturali- metodologie didattiche capaci di valorizzare l’attività di laboratorio e l’apprendimento centrato sull’esperienza”. Prima della pubblicazione della Riforma Gelmini (D. legisl. 137/2008 convertito poi nella Legge 169/2008) e dello Schema finale di valutazione del 28 maggio 2009, che introdurranno accanto alla valutazione degli apprendimenti anche la valutazione del comportamento, passando dalla valutazione espressa con un giudizio alla valutazione espressa con un indicatore numerico, era stata pubblicata la Circolare Ministeriale n. 10 del 23 gennaio 2009 (Valutazione degli apprendimenti e del comportamento) in cui si ribadiva che i “criteri essenziali per una valutazione di qualità sono: 1. la finalità formativa; 2. la validità, l’attendibilità, l’accuratezza, la trasparenza e l’equità; 3. la coerenza con gli obiettivi di apprendimento previsti dai piani di studio; 4. la considerazione sia dei processi di apprendimento sia dei loro esiti; 5. il rigore metodologico nelle procedure; 6. la valenza informativa”. Seguiranno poi il Decreto n. 5 del 16 gennaio 2009 (Criteri e modalità applicative della valutazione del comportamento) e l’atteso DPR 122 del 22 giugno 2009 (Regolamento con le indicazioni sulla messa in atto delle disposizioni sulla valutazione) che a proposito della valutazione ribadisce : Art. 3. La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e 1 G. G. Belli Dipartimenti a. s. 2011-2012 il rendimento scolastico complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l'individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo, anche in coerenza con l'obiettivo dell'apprendimento permanente di cui alla «Strategia di Lisbona nel settore dell'istruzione e della formazione», adottata dal Consiglio europeo con raccomandazione del 23 e 24 marzo 2000. Art 4. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sul rendimento scolastico devono essere coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal piano dell'offerta formativa, definito dalle istituzioni scolastiche ai sensi degli articoli 3 e 8 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275 Art. 5. Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del piano dell'offerta formativa […] Art. 8 Certificazione delle competenze 1. Nel primo ciclo dell'istruzione, le competenze acquisite dagli alunni sono descritte e certificate al termine della scuola primaria e, relativamente al termine della scuola secondaria di primo grado, accompagnate anche da valutazione in decimi, ai sensi dell'articolo 3, commi 1 e 2, del decreto-legge […] 3. La certificazione finale ed intermedia, già individuata dall'accordo del 28 ottobre 2004 sancito in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto1997, n. 281, per il riconoscimento dei crediti formativi e delle competenze in esito ai percorsi di istruzione e formazione professionale, è definita dall'articolo 20 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226. 5. Le certificazioni delle competenze concernenti i diversi gradi e ordini dell'istruzione sono determinate anche sulla base delle indicazioni espresse dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione (INVALSI) e delle principali rilevazioni internazionali. Studenti con bisogni educativi speciali Per gli studenti che presentino una diagnosi di DSA (Disturbo specifico di apprendimento) sarà la Legge 170/2010 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico) con il successivo regolamento applicativo DM 12 luglio 2011 a indicare, in particolare all’art. 6 ai commi 2 e 4 le indicazioni per la valutazione degli apprendimenti: “2. Le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che consentono all’alunno o allo studente con DSA di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, mediante l’applicazione di misure che determinino le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare - relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove - riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria […] 4.Le Istituzioni scolastiche attuano ogni strategia didattica per consentire ad alunni e studenti con DSA l’apprendimento delle lingue straniere. A tal fine valorizzano le modalità attraverso cui il discente meglio può esprimere le sue competenze, privilegiando l’espressione orale, nonché ricorrendo agli strumenti compensativi e alle misure dispensative più opportune. Le prove scritte di lingua straniera sono progettate, presentate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà connesse ai DSA”. 2 G. G. Belli Dipartimenti a. s. 2011-2012 Per quegli studenti che invece avessero una diagnosi di ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) verrà diffusa una nota (N. 4089 del 15/6/2010) in cui “si sottolinea l'importanza e delicatezza della valutazione periodica del comportamento dell'alunno (voto di condotta). Occorre infatti tenere conto del fatto che il comportamento di un alunno con ADHD è condizionato fortemente dalla presenza dei sintomi del disturbo. Sarebbe pertanto auspicabile che la valutazione delle sue azioni fosse fatta evitando di attribuire valutazioni negative per comportamenti che sono attribuibili a fattori di tipo neurobiologico”. Le competenze In questi ultimi anni, anche in seguito alla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 settembre 2006, la valutazione non è più concentrata esclusivamente sulle conoscenze. L’attenzione si sposta sull’osservazione e la conseguente valutazione dei processi di apprendimento, che rilevano le strategie adottate dai discenti per raggiungere le competenze. A tal proposito si ricorda “Il Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli”, all’interno della citata Raccomandazione europea, che contiene le seguenti definizioni: • “Conoscenze”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. • “Abilità”, indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). • “Competenze” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia. La valutazione nel pof della scuola Il Piano dell’offerta formativa della scuola Belli comprende anche una sezione sulla valutazione. Individuate nelle teorie costruttiviste di Vygotskij, nel cooperative learning quale strategia per un apprendimento sociale (nonché per la gestione della classe) e nelle teorie sulle intelligenze multiple di Gardner lo sfondo pedagogico e didattico di riferimento si afferma che “accoglienza, Integrazione, continuità, orientamento” sono i cardini del progetto formativo della scuola. Il processo valutativo è presente in tutti questi aspetti. Per i ragazzi con bisogni educativi speciali si stabilisce, ad esempio, che “I criteri di valutazione e le verifiche si stabiliscono, sulle indicazioni dei G.H.L., collegialmente nei Consigli di Classe e si attuano attraverso prove soggettive e oggettive (colloqui, libere espressioni, questionari, ecc.). Importante è la registrazione puntuale delle modifiche comportamentali, la loro frequenza e stabilità, attraverso l’osservazione sistematica mirata […] Per la valutazione si terrà conto, inoltre, della opportunità di valutare i progressi degli alunni disabili a partire dai loro livelli di partenza e dalle loro potenzialità peculiari, in linea con gli interventi programmati nel P.E.I. a prescindere dal raggiungimento degli obiettivi standard”. Si sottolinea il valore orientativo della valutazione e la sua connessione a tutta l’azione formativa globale: “Tutta l’attività di valutazione è incentrata nell’accertamento, progressivo, delle Conoscenze (sapere) e delle Abilità (saper fare). Ad esse si affianca, in una prospettiva lunga l’intero triennio, la finale valutazione delle competenze. Sono queste le tre parole chiave dell’intero 3 G. G. Belli Dipartimenti a. s. 2011-2012 processo valutativo. I saperi e le competenze per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione sono riferiti a quattro assi culturali: dei linguaggi, matematico, scientificotecnologico, storico-sociale”. Sono altresì presenti i criteri trasversali di valutazione scelti e condivisi con la Rete di scuole di Roma nord (ancora da tradurre in criteri disciplinari, tenendo conto del percorso della scuola secondaria di primo grado articolato in un triennio di scuola). Gli indicatori scelti sono stati: la comprensione del linguaggio specifico di ciascuna disciplina, l’applicazione e organizzazione degli apprendimenti, la riflessione sui processi (metacognizione). Per ogni descrizione si è stabilita una corrispondenza con la valutazione numerica in decimi, allo scopo di rendere il più possibile trasparente e armonica la valutazione degli apprendimenti e delle competenze nell’intero istituto: Criteri di valutazione (elaborazione Scuole Rete Interdistrettuale Roma Nord) Non usa il linguaggio specifico della disciplina. Non applica le limitate conoscenze. Ha scarsa percezione del proprio percorso di apprendimento: valutazione 4 Incontra, anche se guidato, difficoltà nella comprensione e nell’uso del linguaggio specifico della disciplina. Possiede conoscenze nel complesso frammentarie ed è incerto e impreciso nella loro applicazione. Ha una limitata consapevolezza del proprio percorso di apprendimento: valutazione 5 Comprende e usa il linguaggio specifico della disciplina, se guidato e sollecitato. Applica le conoscenze essenziali. La consapevolezza del percorso di apprendimento è in via di acquisizione: valutazione 6 Comprende e usa il linguaggio specifico della disciplina, talvolta guidato. Organizza le conoscenze operando semplici collegamenti. E’ parzialmente consapevole delle procedure del proprio apprendimento: valutazione 7 Comprende e usa il linguaggio specifico della disciplina. Organizza e applica le conoscenze, operando collegamenti. E’ complessivamente consapevole delle procedure del proprio apprendimento: valutazione 8 Comprende e usa con sicurezza il linguaggio specifico della disciplina. Organizza, rielabora e applica le conoscenze in forma personale, operando collegamenti in modo puntuale. E’ pienamente consapevole delle procedure del proprio apprendimento: valutazione 9 Comprende e padroneggia il linguaggio specifico della disciplina. Organizza, rielabora e applica le conoscenze in forma personale, operando collegamenti in modo approfondito, critico e originale. Sa spiegare le procedure del proprio apprendimento: valutazione 10 Criteri per la valutazione dell’impegno Studia ed esegue con regolarità i compiti assegnati - E’ collaborativo con i compagni e gli adulti - E’ puntuale nelle consegne - Porta il materiale e ne ha cura. A. Sempre B. Spesso C. A volte D. Quasi mai/mai 4 G. G. Belli Dipartimenti a. s. 2011-2012 La valutazione per la certificazione delle competenze I criteri per la valutazione delle competenze tengono conto delle tre competenze trasversali: a. imparare ad imparare b. comunicare, comprendere e rappresentare c. risolvere problemi Anche nella certificazione delle competenze, attualmente oggetto di revisione da parte del Ministero, la valutazione ha una traduzione numerica in decimi. Gli indicatori descrivono il percorso di un intero triennio di scuola e tengono conto anche dell’esame finale del ciclo e sono stati anch’essi costruiti e stabiliti insieme alla Rete delle scuole di Roma nord: Organizza il proprio apprendimento attraverso l’uso consapevole e creativo di corrette strategie, fonti e metodi, in funzione degli obiettivi e dei tempi di lavoro. Comprende ed interpreta messaggi di diverso genere e complessità elevata; rappresenta efficacemente pensieri, emozioni e conoscenze disciplinari, utilizzando i linguaggi ed i supporti disponibili. Risolve in modo autonomo e originale le problematiche, progettando soluzioni personali e creative avvalendosi dei linguaggi propri della disciplina Organizza il proprio apprendimento attraverso l’uso consapevole di corrette strategie, fonti e metodi in funzione degli obiettivi e dei tempi di lavoro. Comprende messaggi di diverso genere e complessità elevata, rappresenta efficacemente pensieri, emozioni, avvalendosi di vari supporti e dei linguaggi delle diverse discipline. Risolve in modo autonomo le problematiche, progettando soluzioni personali e creative, avvalendosi dei linguaggi propri della disciplina Organizza il proprio apprendimento attraverso l’uso corretto di fonti e metodi, in funzione degli obiettivi. Comprende in modo corretto messaggi di diverso genere e complessità; esprime e comunica in modo autonomo pensieri e conoscenze, usando correttamente i linguaggi propri delle diverse discipline. Risolve le problematiche progettando soluzioni in modo autonomo Organizza il proprio apprendimento attraverso l’uso adeguato di fonti e metodi, in funzione degli obiettivi. Comprende in modo abbastanza corretto messaggi di diverso genere; esprime e comunica in modo adeguato pensieri e conoscenze. Risolve in modo autonomo problematiche semplici, raccogliendo i dati e le risorse necessarie. Organizza il proprio apprendimento in modo semplice, utilizzando fonti e metodi di lavoro a lui congeniali. Comprende globalmente messaggi semplici, talvolta guidato, utilizzando in modo parziale i supporti disponibili. Produce messaggi comunicativi essenziali. Riconosce e risolve semplici problematiche, ricorrendo talvolta all’aiuto esterno 10 9 8 7 6 Le sfide Se la valutazione è il focus di tutto il processo di apprendimento e certificare le competenze è un obiettivo della scuola nei suoi vari cicli, allora ci si dovrebbe interrogare su quali siano i percorsi che i docenti devono predisporre per avviare verso il possesso di competenze, quali siano le competenze sulle quali puntare e soprattutto come progettare e valutare la manifestazione del possesso delle competenze da parte degli studenti. Forse questa è la prossima sfida che ci attende per una scuola che porti ad un autentico successo scolastico, all’integrazione delle differenze e alla formazione di cittadini solidali e preparati ad inserirsi nella società del futuro in modo attivo e consapevole. 5 G. G. Belli Dipartimenti a. s. 2011-2012 6