INFERMIERI PROFESSIONALI ASSISTENTI SANITARI VIGILATRICI D’INFANZIA Prot. n. Data Oggetto: 4704/14p. 24 Ottobre 2014 Richiesta chiarimenti – Articolo La Repubblica del 22.10.2014 Collegio Provinciale IPASVI Torino 10126 TORINO Via Stellone n. 5 Telefono 011.663.40.06 Telefax 011.663.66.01 Cod. Fisc. 80089990016 Preg.mo Dr. Mussano Paolo Direttore Sanitario P.O. Maria Vittoria Via Cibrario n. 72 10144 TORINO E p.c. Preg.mo Dr. Dall’Acqua Maurizio Direttore generale ASL TO 2 C.so Svizzera n. 164 10149 TORINO Egregio, sono stata veramente stupita di quanto letto sul quotidiano LA REPUBBLICA del 22 u.s. nelle pagine di Torino Cronaca e sinceramente, per la conoscenza che ho del Suo lavoro, ho difficoltà a credere che Lei si sia espresso in tal senso. E' infatti a me noto il rispetto che Lei ha per gli infermieri che con lei e tutta l'équipe collaborano a fornire la migliore risposta al cittadino, pur nelle difficoltà che quotidianamente incontrano. Certa di ciò, in ragione del mio ruolo, ho comunque volontà di adottare tutte le misure a tutela della dignità della comunità professionale che ho l'onore di rappresentare. In tal senso ho inviato un testo alla Dr.ssa Sara Strippoli - che allego in calce - per presentare la posizione del Consiglio Direttivo in merito all'articolo da lei firmato. Oggi mi rivolgo a Lei per chiedere chiarimenti rispetto alla situazione che è stata illustrata nell'articolo in modo tale da, qualora confermata, procedere con le opportune azioni. Sono certa di trovare da Lei la massima collaborazione anche per restituire alla popolazione un'informazione corretta scevra da un'immagine della sanità approssimata e poco attenta ai bisogni delle persone " ... Prima di liquidare il problema assegnando un codice di non urgenza rischiando di incorrere in un errore che in alcuni casi è costato la vita, ci sarà un medico che potrà fare una visita." In attesa di un suo riscontro colgo l'occasione per inviare Distinti saluti X Dott.ssa Maria Adele Schirru (Presidente) Dott.ssa Barbara Chiapusso (Vice Presidente) Allegato 1. – Testo lettera a Dott.ssa Strippoli Mail del 22.1.2014 Gent. ma Dott.ssa Strippoli, in riferimento all'articolo intitolato "Nasce il nuovo pronto soccorso: visite subito per tutti" mi permetto di sollevare alcune osservazioni per quanto riportato nello stesso con particolare riferimento all'affermazione "i pazienti avranno quindi l'opportunità di un doppio filtro le tradizionali domande degli operatori rivolte a chi è in attesa, la compilazione della scheda e l'assegnazione delle priorità, ma anche un controllo più approfondito che dovrebbe favorire una maggiore appropriatezza nella diagnosi... ...omissis... prima di liquidare il problema assegnando un codice di non urgenza rischiando di incorrere in un errore che in alcuni casi è costato la vita, ci sarà un medico che potrà fare una visita.” Nel merito di quanto riportato esprimo la mia più profonda contrarietà in quanto lesiva della professionalità di tutti gli operatori infermieristici coinvolti in tale attività. Nel ricordare che la funzione del triage introdotta dalle prime linee guida (G.U. 17 maggio 1996, in attuazione a quanto previsto dal DPR 27 marzo 1992 per il sistema di emergenza e urgenza) deve essere svolta da personale infermieristico adeguatamente formato, sono a testimoniare come l'impegno e la competenza degli infermieri che operano nel settore abbia nel tempo fatto evolvere il sistema di emergenza urgenza partecipando attivamente nell'implementazione di modelli organizzativi, inerenti il triage così come previsti e riportati nella letteratura nazionale ed internazionale. La sicurezza del paziente è in assoluto il primo obbiettivo perseguito dal professionista infermiere che, nonostante le criticità del sistema, si adopera affinché sia erogata la migliore assistenza possibile. Nessun operatore ha mai "liquidato il problema assegnando un codice di non urgenza mettendo a rischio la vita delle persone". L'articolo mette invece a rischio la credibilità della professione infermieristica descrivendo una situazione che non corrisponde alla realtà dei fatti. A nome mio e di tutto il Consiglio Direttivo chiedo che l'argomento venga ripreso e chiarito restituendo, alla famiglia professionale che rappresento, la dovuta dignità. M. Schirru