Approccio ai rischi I rischi sono presenti ovunque. Tuttavia non vanno minimizzati e nemmeno drammatizzati. Un approccio obiettivo costituisce un compito di condotta decisivo. In qualità di superiore, ogni volta che assegna un compito assume anche la responsabilità dei rischi per altre persone! Gestisca quindi i suoi rischi come descritto qui di seguito. 1 Riconoscere Tutti i rischi correlati al compito devono essere identificati. Che cosa può succedere negli ambiti Persone, Materiale, Metodi e Ambiente? 2 Valutare I rischi riconosciuti sono valutati secondo la seguente matrice in base alla probabilità che un evento si verifichi e all’entità dei danni. L’entità dei danni va giudicata secondo i seguenti criteri: potenziale di danno (molteplicità, entità, ecc.), perdurare dei danni, ripercussioni su terzi, danni d’immagine (altri criteri a seconda del settore di rischio). Disponga (almeno idealmente) i rischi nella matrice! Entità dei danni Catastrofica Elevata Media Form 06.100 i NDEs 293-3687 / SAP 2550.4689 Molto probabile Probabile Possibile Improbabile Ridotta Probabilità che un evento si verifichi 3 Gestire I rischi che non possono essere assunti vanno evitati o ridotti con misure adeguate. In questo modo si può ridimensionare la probabilità che un evento si realizzi e/o l’entità potenziale dei danni. Rischi fondamentali (settore in alto a destra, rosso) – Verificare il compito! Cercare delle alternative. – Definire e applicare le misure di gestione dei rischi. – Se il rischio può essere assunto: definire e tener pronte delle misure d’urgenza. – È necessaria l’approvazione del livello superiore. Rischi critici (settore intermedio, giallo) – Definire e applicare le misure di gestione dei rischi. – Se il rischio deve/può essere assunto: definire e tener pronte delle misure d’urgenza. Rischi non decisivi (settore in basso a sinistra, verde) – Affrontare i rischi, tenendo sempre la situazione sotto controllo. 4 Sorvegliare L’esecuzione e l’efficacia delle misure introdotte devono essere continuamente controllate. Siccome le condizioni quadro e i presupposti interni sono sottoposti a costanti variazioni, per ogni compito, sia identico ad altri che nuovo, ma anche durante impieghi di lunga durata, occorre sempre ripercorrere le fasi precedentemente descritte. Valgono i seguenti principi: • Non assumere alcun rischio inutile. • Agire soltanto nel contesto del compito fondamentale. • Ridurre entro termini ragionevoli i rischi necessari con uno sforzo sostenibile nell’ottica dell’utilità auspicata. • Attenersi rigorosamente alle prescrizioni di sicurezza. • Ricorrere al buon senso e chiedere un secondo parere a un camerata esperto. Un approccio sensato ai rischi è un’opportunità! SM CEs, settembre 2008