La costruzione della relazione
educativa
Il nesso emozione e cognizione
La dimensione affettiva nel processo di
formazione
Da una prospettiva relazionale, che considera l’
interazione sociale a fondamento
dell’apprendimento e dello sviluppo, la
dimensione affettiva risulta essere parte
integrante del processo di formazione
• Chiamiamo queste espressioni esterne ’ affetti
primari ‘ o affetti fondamentali ‘, in base alla
natura primaria o differenziata degli stati
emotivi a cui corrispondono. (Siegel 127) per
sottolineare quanto l’affetto sia
essenzialmente un segnale sociale, nel senso
che l’espressione delle emozioni ha come
scopo principale la comunicazione
interpersonale
Le emozioni e la loro
modulazione
Le emozioni non sono entità fisse: come
fenomeni dinamici
bisogna abituarsi ad intenderle come
fluttuazioni
Le funzioni fondamentali delle
emozioni
• Funzione biologica (regolativa)
• Funzione cognitiva
• Funzione sociale
“Le emozioni , come ‘processi organizzativi e
integrativi’ svolgono un ruolo centrale nel
coordinare le attività della mente” (Siegel 235)
Emozioni
Le emozioni costituiscono una sintesi
fra specifici programmi genetici già
precostituiti alla nascita
e
le esperienze culturali e soggettive
compiute dall’individuo
La funzione biologica delle emozioni
Le emozioni fanno parte dei
dispositivi bioregolatori
di cui siamo equipaggiati in modo da
sopravvivere
vale a dire
Le emozioni dotano automaticamente gli
organismi di comportamenti orientati alla
sopravvivenza
La duplice funzione biologica
• La prima è la produzione di una reazione
specifica alla situazione induttrice
• La seconda è la regolazione dello stato
interno dell’organismo in modo da prepararlo
alla reazione specifica.
L’induzione delle emozioni
Nel corso dell’evoluzione, gli organismi hanno
acquisito i mezzi per reagire a certi stimoli
– specie a quelli potenzialmente utili o
pericolosi per la sopravvivenza –
attraverso la collezione di risposte che oggi
chiamiamo emozioni.
Due tipi di circostanze
Le emozioni si presentano
• quando l’organismo elabora certi oggetti o
situazioni con uno dei suoi dispositivi
sensoriali,
• quando la mente di un organismo evoca dalla
memoria certi oggetti o situazioni e li
rappresenta nel processo mentale
La meccanica dell’emozione
Nell’elaborazione dell’ emozione succede che certe regioni del
cervello inviano comandi ad altre regioni cerebrali e quasi ad
ogni parte del corpo.
I comandi viaggiano lungo due vie:
• Una è il flusso sanguigno
• L’altra è una via neuronale
Il risultato di tali comandi chimici e neuronali coordinati è un
cambiamento globale dell’organismo:
Non solo gli organi che ricevono i comandi cambiano per effetto
del comando , ma lo stesso cervello viene modificato e in
modo altrettanto notevole
La regolazione delle emozioni
La regolazione delle emozioni è un processo responsabile del monitoraggio,
della valutazione e delle modificazioni delle reazioni emotive
relativamente alla loro intensità e durata.
La regolazione è processo necessario
• sia per dare flessibilità ai processi comportamentali, che le emozioni
contribuiscono a motivare e a guidare,
• sia per consentire all’organismo di reagire con prontezza ed efficienza ai
cambiamenti ambientali, mantenendo l’attivazione interna entro i limiti
che ottimizzano la prestazione
Thompson (1991)
La conoscenza dei meccanismi su cui si basa il
funzionamento del cervello è fondamentale
per comprendere quei fondamentali processi
della mente
che sono le emozioni
L’induzione delle emozioni
Nel corso dell’evoluzione, gli organismi hanno
acquisito i mezzi per reagire a certi stimoli –
specie a quelli potenzialmente utili o
pericolosi per la sopravvivenza – attraverso la
collezione di risposte che oggi chiamiamo
emozioni.
Influenza dello sviluppo e della
cultura sul prodotto finale
Bisogna tener conto di una notevole varietà di
stimoli che possono indurre una emozione
non solo
ma bisogna tener conto anche del fatto che
- quale che sia il grado di predisposizione
biologica dell’apparato emotivo lo sviluppo e la cultura hanno una grande
influenza sul prodotto finale
gli induttori esterni all’apparato
biologico
Se è vero che l’apparato biologico, che produce
le emozioni, è in larga misura predisposto,
gli induttori
non ne fanno parte, sono esterni all’apparato
Sistemi cerebrali legati alla produzione e al
riconoscimento delle emozioni
Non esiste un unico centro cerebrale per
l’elaborazione delle emozioni, ma piuttosto un
certo numero di sistemi distinti e connessi che
separano le configurazioni emotive
elaborazione delle emozioni
Il cervello infatti induce emozioni da un
numero estremamente piccolo di siti cerebrali,
per la maggior parte situati al disotto della
corteccia cerebrale
questi siti
partecipano in misura diversa all’elaborazione
delle emozioni
L’influenza dell’insieme dei comandi
In altre parole, sia il cervello sia il corpo sono
ampiamente e profondamente influenzati dall’
insieme dei comandi, sebbene l’origine di tali
comandi sia circoscritta a un’area cerebrale
relativamente piccola che reagisce a un
particolare contenuto del processo mentale
Emozioni e sentimenti
E’ attraverso i sentimenti
– i quali sono diretti verso l’interno e privati –
che le emozioni
le quali sono dirette verso l’esterno e pubbliche
iniziano ad avere effetto sulla mente.
Legame tra fenomeni cerebrali e
processi mentali
“Le emozioni rappresentano le modalità fondamentali
con cui la mente emerge dalle interazioni fra
• processi neurofisiologici
e
• relazioni interpersonali”
( Siegel 130)
Il progresso delle Neuroscienze
A partire dagli anni '80, il vertiginoso progresso
delle neuroscienze ha portato conferme
sperimentali sempre più numerose sul legame
esistente tra fenomeni cerebrali e processi
mentali
Base fisiologica dell’indagine sulla
mente
Acquista in tal modo una solida base fisiologica di
riferimento l'indagine sulla mente e sulla coscienza.
Mente e coscienza hanno cessato di essere considerate
argomento di pura speculazione filosofica, per
entrare a pieno titolo nel campo della ricerca
scientifica.
La mente
La mente può essere intesa come un’entità funzionale, percepita
soggettivamente, che si basa su meccanismi fisici (strutture e
funzioni cerebrali), ma che possiede processi complessi suoi propri
(autoregolazione): governa l’intero organismo e le sue interazioni
con l’ambiente (esperienza).
Rapporto mente -cervello
La mente emerge dalle attività del cervello, le
cui strutture e funzioni sono direttamente
influenzate dalle esperienze interpersonali
Il cervello
Il cervello è rinchiuso nella sua scatola cranica,
comunica con l'esterno solo tramite le terminazioni
sensoriali che ricevono gli stimoli visivi, sonori,
olfattivi, tattili, li traducono in un codice specifico,
trasmettono queste informazioni in codice a diverse
regioni del cervello, le quali le traducono e le
trasformano in percezioni. Così, ogni conoscenza,
percettiva, ideale o teorica, è nello stesso tempo una
traduzione e una ricostruzione
Lo sviluppo del cervello è
“esperienza dipendente”
I circuiti cerebrali si sviluppano con modalità che sono
direttamente legate alla loro attivazione.Tutte le
esperienze quotidiane possono contribuire a plasmare la
strutture del nostro cervello, provocando l’attivazione di
determinati circuiti, consolidando collegamenti
preesistenti e inducendo la creazione di nuove sinapsi ( ciò
che costituisce l’engramma di una esperienza). Al
contrario l’assenza di esperienze può portare a fenomeni
di morte cellulare “pruning”= processo di potatura.
Sigel, pag.13
Il cervello come sistema
Il cervello può essere considerato come un
sistema vivente aperto e dinamico, un insieme
integrato formato da componenti diverse che
interagiscono fra loro secondo modalità definite (i
geni) e variabili (le esperienze) per dare luogo alle
proprietà caratteristiche del sistema nel suo
complesso.
Per poter sopravvivere un sistema deve essere
aperto alle influenze dell’ambiente, e il cervello in
questo senso non costituisce un’eccezione: è
funzionalmente legato ad altri sistemi, ed in
particolare ad altri cervelli.
Siegel, pag. 16
Dice Siegel:
“Le emozioni sono viste come flussi di energia, o
stati di arousal e attivazione, che coinvolgono
il cervello e altri sistemi dell’organismo, e che
a livello della mente influenzano
l’elaborazione delle informazioni attraverso
processi di valutazione dei significati”
(Siegel 156-7)
Distinzione in
• Emozioni primarie
ovvero processi mentali rapidi e automatici per
lo più inconsci
• Emozioni fondamentali (rabbia,paura, tristezza
gioia) implicano l’esperienza interna della
coscienza
Emozioni primarie
In seguito a determinati stimoli, il cervello e altri
sistemi dell’organismo entrano in uno stato di
aumentata vigilanza associato al messaggio.
Questa reazione attiva meccanismi cognitivi
(attivazione = arousal ; valutazione = appraisal)
Le emozioni primarie si riferiscono agli stati cerebrali
generati dai fenomeni di attivazione
Il processing emozionale prepara il cervello e il resto
dell’organismo all’azione
Emozioni fondamentali
(discrete o di base )
Le emozioni fondamentali
a differenza delle emozioni primarie, spesso inconsce,
si determinano quando la mente conferisce un significato ai suoi
processi di attivazione e valutazione.
Le emozioni fondamentali possono considerarsi
stati della mente differenziati
ovvero
pattern di attivazione specifici
Il sistema cerebrale è influenzato
dall’esperienza
Le esperienze influenzano in maniera diretta la
struttura del cervello attraverso la creazione, il
mantenimento o il rafforzamento dei
collegamenti neuronali
Il funzionamento neurale alla base
delle funzione psichica
Le odierne neuroscienze concepiscono il
cervello come un sistema informatico, in
continua evoluzione e costruzione, capace di
automodificarsi sia nelle sue funzioni che nella
sua stessa morfologia.
(non ci sono impronte come sulle pellicole, ma
solo codici, come nei calcolatori.)
Lo sviluppo neurale
La posizione delle attuali neuroscienze è che lo
sviluppo neurale e quindi quello psichico
procede secondo apprendimenti:
apprendimenti di funzioni che si verificano in
epoca neonatale.
Apprendimento
• L’Apprendimento, da questa prospettiva, non
è inteso in relazioni a contenuti, né viene
inteso come una recezione passiva, bensì
come
apprendimento di funzioni.
• Queste determineranno il tipo di elaborazione
attiva che avverrà per ogni successiva
esperienza.
Apprendimento come mutamento
L’apprendimento, in quanto mutamento delle
modalità di funzionamento psichico,
• è un’acquisizione relativa ad una
elaborazione attiva,
• è inconcepibile senza il riferimento alla
formazione di un traccia mnestica.
Traccia mnestica
La formazione di tracce mnestiche si origina già
nel periodo della gestazione attraverso la
comunicazione gestante/feto
La Memoria
Quando parliamo di tracce, ci riferiamo alla
memoria
ovvero
all’insieme dei processi che la mente utilizza
per registrare le nostre esperienze,attraverso
la creazione di rappresentazioni.
il concetto di traccia mnestica oggi diverso da
quello di un tempo è da intendersi come
iscrizione di una acquisizione funzionale.
Le più importanti tracce sono quelle delle
funzioni affettive
che via via
il sistema, elaborando l’esperienza, apprende
Genesi delle strutture di base della
funzione psichica (la mente)
Di conseguenza, gli studi più recenti e la
ricerca in campo psicologico e
pedagogico, mettono in evidenza come
le caratteristiche determinanti la futura
struttura psichica siano da ricercare nei
primi due anni di vita.
Relazione tra emozioni e memoria
Tra memoria ed emozioni esiste una relazione
profonda : dall’ emozione dipende, infatti, il
modo in cui vengono immagazzinati gli
avvenimenti e le esperienze, così come la
rievocazione di esse risente dello stato
d'animo.
i caratteri psichici sono “appresi”
Accanto all’ereditarietà genetico-biologica, oggi
si è imposta la considerazione che
• i caratteri psichici siano in qualche modo
“appresi”
• le condizioni socio-educative abbiano effetti
determinanti nel modellare i caratteri psichici
Funzione cognitiva delle emozioni
Lo sviluppo della Mente umana
1)Dal modello pulsionale al modello relazionale
2) Il ruolo delle esperienze individuali nello
sviluppo della mente
Il modello protomentale
un modello psicoanalitico dei processi cognitivi
Oggi lo sviluppo della psicologia sperimentale e delle neuroscienze fornisce
una visione della mente che non può più conciliarsi con la metapsicologia
freudiana. (modello energetico-pulsionale)
la teoria del protomentale vuole fornire una nuova metapsicologia, che
spieghi il funzionamento mentale descritto dalla psicoanalisi in accordo
con le attuali altre scienze della mente. Fulcro di questa nuova teoria sono
la formazione, l'organizzazione e la costruzione delle tracce della memoria
implicita, che si struttura a partire dall'epoca fetale e continuamente si
trasforma nell'apprendere dalla progressiva esperienza lungo la vita
dell'uomo.
La costruzione delle strutture mentali
di base
il modello energetico/pulsionale di Freud, mal si
accorda con le scoperte relative all’importanza
dell’esperienza primaria (neonatale e fetale)
per la costruzione delle strutture mentali di
base, e con l’attività che queste esplicano sin
dall’inizio nei confronti della realtà esterna,
attraverso la selezione, la lettura e
l’elaborazione di ogni informazione sensoriale.
Il modello protomentale
Il Modello protomentale considera l'originaria
esperienza e il suo configurarsi come tale, il punto
di partenza per una rappresentazione del mondo, e
al tempo stesso è l'elemento che consente di
parlare di psicoanalisi come teoria
dell'apprendimento
Gli affetti come processi di tipo
cognitivo
• Lo studio di Imbasciati, dunque, è finalizzato
ad individuare le modalità con cui, attraverso
meccanismi di introiezione e proiezione concetti kleiniani - si possa giungere alla
formazione di strutture cognitive (= strutture
psichiche) secondo l'impostazione bioniana (=
apprendere dall’esperienza)
Inconscio rappresentazionale
A partire da Bion, e anche grazie allo sviluppo delle neuroscienze
e alla crisi di una visione deterministica dei problemi in
questione,
l'inconscio
si è andato sempre più delineando come un insieme di
rappresentazioni (inconscio rappresentazionale lo denomina
Imbasciati di contro all'inconscio pulsionale di Freud),
rappresentazioni che si vanno configurando in relazione alla
primaria esperienza di origine sensoriale, rappresentazioni
che trasformano gli elementi sensibili in elementi psichici a
costituire il mondo interno (= l'inconscio), condizione
indispensabile al collegamento/corrispondenza con il mondo
esterno di cui la conoscenza consiste
La rappresentazione di affetto
Il modello protomentale – teorizzato a partire da una
concezione rappresentazionale, anzicchè dinamica,
dell'inconscio - permette di configurare la
rappresentazione, all'origine del processo psichico,
come
rappresentazione di affetto
(quest'ultimo non è una spinta interna - un endos
innato di derivazione biologica) e, dunque,
l'affetto
come la forma primitiva della cognizione, in quanto
condizione indispensabile al riconoscimento
percettivo
Percezione come attività di lettura degli input sensoriali
• La percezione non è un processo automatico in senso
biologico, ma corrisponde ad una serie di operazioni
mentali le quali organizzano le afferenze in insiemi di
molteplici e contemporanee sensorialità
• Questi insiemi possono essere letti, cioè possono
avere un significato,sempre che vengano trattenuti in
memoria.
riconoscimento percettivo
Un tale processo di lettura (riconoscimento
percettivo)
- effetto della processazione di input sensoriali non si applica solo ad input che provengono
dall’esterno (mondo ambiente) ma anche ad
input che provengono dall’interno (realtà
interiore = affettività)
gli affetti in termini di
apprendimenti
• Le processazioni che “mescolano” la lettura di
input esterni con quella di prodotti interni
possono costituire la chiave per comprendere
gli affetti in termini di apprendimenti
• Apprendimenti che si costituiscono come
strutture (modi) per i successivi
apprendimenti dall’esperienza.
operazioni protomentali
Questa costruzione di progressive strutture
funzionali operative può essere descritta come
progressione di “operazioni protomentali”
Condizione di possibilità della
percezione
Quanto alla lettura degli input esterni, è ormai
scientificamente dimostrato che si costruisce
originariamente sulla base dell’interazione con
altri esseri umani, ovvero attraverso
l’esperienza relazionale primaria
La modulazione materna
La madre(il care - giver) modula fin dai primi
giorni di vita un linguaggio(veicolato dai media
fisici del neonato) che permette al neonato di
costruire determinate strutture funzionali
primarie: quelle sulle quali costruirà la sua
singola modalità di strutturarsi e di
funzionare.
funzionamento affettivo come base della
cognizione
Le funzioni della relazione primaria, studiate
dalla psicoanalisi, possono essere descritte
come
• funzioni di decodifica,da parte del sistema
mente materno, dei significanti espressi dal
neonato
• di comprensione dei relativi significati
• di restituzione di risposte “adeguate”
Risposte “leggibili”dal sistema
mente
La restituzione di risposte adeguate significa
“leggibili”dal sistema mente del bambino e
dunque “apprese” come nuovi significanti che,
ritenuti in memoria, costituiranno la base per i
futuri progressivi apprendimenti in termini di
significati.
Funzione mentale perché
neurologica
La strutturazione di tali funzioni è mentale
perché neurologica:
sappiamo infatti che ogni acquisizione poggerà
su corrispondenti strutture
neurobiologiche,che vengono a costruirsi nel
sistema nervoso centrale (il moltiplicarsi delle
sinapsi ) ad ogni apprendimento.
lo sviluppo psichico
La struttura morfologica neurale è conseguente
al tipo di apprendimento: lo sviluppo, dal
punto di vista neurologico e dunque
psichico,non è determinato soltanto dal
codice genetico,ma,assai più,dalla particolare
elaborazione dell’esperienza.
Funzione sociale delle emozioni
Le emozioni – primarie o fondamentali – sono
i mezzi di comunicazione
che ci permettono di percepire gli stati della mente degli altri. (Siegel
147)
Uno ‘stato della mente ’ può esser definito come
“ la creazione di un profilo di attivazione all’interno della rete
neurale, che organizza le funzioni del cervello e quindi le esperienze
delle mente.”
(Siegel 121)
Uno stato emotivo interno che si rivela esternamente attraverso
segnali non verbali – il tono della voce, l’espressione del viso, i
movimenti del corpo - viene chiamato
‘ espressione affettiva ’ o semplicemente ‘ affetto ‘.
l’espressione delle emozioni ha come scopo principale la
comunicazione interpersonale.
Nel linguaggio comune non si distingue tra
emozione e sentimento, adottandoli
praticamente come sinonimi.
Ci abitueremo ad operare invece una
separazione intendendo per
emozioni
le componenti di un processo di attivazione
esibite e rese pubbliche, e per sentimenti le
componenti che restano invece private.
Le emozioni si manifestano attraverso un
sistema complesso, vario e articolato di
espressioni
Si tratta di indizi alcune volte evidenti e espliciti ,
altre volte microscopici e impliciti
Lo stabilirsi di
connessioni emozionali empatiche
si basa sulla possibilità di esprimere,
manifestare all’esterno i nostri stati interiori
Diversi movimenti del corpo - dalla mimica
facciale ai gesti, alla voce, alla postura partecipano in maniera sinergica alla
manifestazione delle emozioni
Il legame tra le emozioni e le espressioni del
volto ad esempio è stato considerato
dominante in psicologia fino al termine degli
anni ’80
La manifestazione delle emozioni è importante
non solo per giungere a un’appropriata
definizione di sé e degli altri, ma anche per
costruire/alimentare/modificare i nostri
legami interpersonali,attraverso un processo
continuo di negoziazione e mediazione
emotiva
E’ fondamentalmente attraverso ‘comunicazioni
emotive ’ che le menti di due individui possono
entrare in connessione.
Durante le prime fasi della vita gli schemi di comunicazione
interpersonale che si stabiliscono con le figure di attaccamento
influenzeranno direttamente la maturazione delle strutture
cerebrali
Siegel
Attraverso l’espressione delle emozioni le nostre
menti sono in grado di riconoscere i segnali
non verbali che gli altri trasmettono e che
rivelano i loro stati mentali.
La capacità di un individuo di recepire i segnali
che gli vengono trasmessi e di riflettere sugli
stati mentali di altre persone è un requisito
essenziale per lo sviluppo di relazioni solide ed
emotivamente coinvolgenti e rappresenta una
dimensione fondamentale dell’esperienza
umana
Su tale capacità si basa infatti la possibilità di
entrare in sintonia con gli altri e di ‘sentire’ e
condividere i loro stati della mente, attraverso
forme di comunicazioni verbali e non verbali.
Questa forma di comunicazione ci consente di
• percepire le intenzioni degli altri ,
• gli elementi su cui si concentra la loro
attenzione ,
• il loro modo di valutare gli eventi ,
• e quindi, di comprendere o di prevederne il
comportamento
Queste forme di interazione interpersonale
permettono lo stabilirsi di stati di
sintonizzazione affettiva
che favoriscono l’amplificazione di emozioni
positive e la riduzione di emozioni negative
In termini di sviluppo, grazie a questa capacità di
sintonizzazione empatica,
i genitori possono percepire i bisogni dei propri
figli, e di conseguenza agire in modo tale da
rendere più elevate le loro possibilità di
sopravvivenza.
Così come la possibilità di sintonizzarsi con gli
stati della mente del genitore consente al
bambino di amplificare i suoi stati emozionali
positivi, di controllare quelli negativi e di
sviluppare capacità di autoregolazione
Intendiamo per processi di autoregolazione i
diversi meccanismi che la mente, in quanto
sistema complesso, utilizza per coordinare e
organizzare le sue attività. L’autoregolazione è
strettamente legata alla modulazione delle
emozioni
ovvero
alla regolazione dei flussi di energia e di
informazioni attraverso la modulazione degli
stati di attivazione e l’attribuzione dei significati
alle rappresentazioni cognitive derivate
dall’esperienza.
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La costruzione della relazione educativa