intervista I Navigare in mare aperto Dirigendo la barca dall’Umbria “Per imparare a navigare in mare aperto, per difendersi dagli attacchi in un mercato mondiale dalle acque tanto turbolente, non sono necessarie troppe strategie. In realtà, è tutto più semplice di quanto si possa pensare. Basta imparare ad ascoltare, percepire i segnali, intuire per primi le direzioni da intraprendere: e lavorare, lavorare, lavorare. Non bisogna essere squali. Ma investire. Dare fiducia alle risorse umane presenti in azienda, perché quello che si semina, si raccoglie”. Luigi Fogliani Testo: Monica La Torre Foto: Giovanni Galardini Sailing in the open sea Steering the boat from Umbria “Learning how to sail in the open sea and how to defend yourself from attacks in the very choppy waters of the global market doesn’t require too many strategies. It’s really much simpler than you might imagine. All you need to do is learn to listen, heed the signs, be the first to sense the right directions to take and work, work, work. You don’t have to be a shark but you do need to invest. You need to trust the company’s human resources, because you reap what you sow.” Luigi Fogliani 116 A volte, anche l’Umbria può raccontare delle storie che pesano, nel panorama dell’impresa italiana. Una piccola regione, ma assolutamente centrale quale la nostra, nasconde delle vere e proprie corazzate, solide e ben piantate nel mercato mondiale, in ambiti tra l’altro estremamente strategici. E’ il caso del gruppo FAE – Tecnifor. Sulla carta, la FAE è riassumibile in poche righe: nasce nel 1975 nel settore delle attrezzature per cantieri edili. Si sviluppa con la produzione e il noleggio di monoblocchi coibentati e prefabbricati modulari leggeri per uffici di cantiere, campi di lavoro, abitazioni, camping e protezione civile. Negli anni ‘80 amplia la produzione di prefabbricati in acciaio-cemento, monopiano e multipiano, edifici industriali, capannoni, uffici, laboratori, sale controllo e sottostazioni elettriche. Nel 1990 entra in Europa, Africa e Medio Oriente. Oggi, il prodotto viene fornito “chiavi in mano” con impiantistica elettrica, idraulica, condizionamento, antincendio e antintrusione. Nella realtà, il processo è molto più elaborato e complesso. Come del resto in tutte le esperienze dietro le quali si celano vite vissute e generazioni di imprenditori. Come si arriva in pochi anni ad imporsi sul mercato mondiale dei prefabbricati e della logistica, sino a vantare clienti quali Ferrari, Comitato Olimpico, Poste Italiane, Nike, Autostrade, Nordic Ski, Eni, Edison, Enel, Tetrapak, Snam, Rai, Mediaset, Videotime, Ansaldo Finmeccanica, Nuovo Pignone GE? E soprattutto, come si crea in Umbria un’impresa marketing oriented, svincolata da legacci politici e pastoie burocratiche, equidistante da centri di potere e tuttavia capace di aprire ben sette sedi in Italia ed all’estero? A raccontarlo, il presidente della FAE, Luigi Fogliani. Umbro DOC, attaccatissimo al suo territorio ed alla sua azienda, dirige il centro strategico e logistico della FAE da timoniere esperto. Il suo ultimo fiore all’occhiello, è il quartier generale in Trentino per i premondiali 2012 e mondiali di sci nordico 2013 Sometimes even Umbria can tell weighty stories about Italian businesses. This is a small region but absolutely central and hides some real battleships that are solidly anchored within the global market, in extremely strategic areas. This is the case with the FAE group – Tecnifor. On paper, FAE can be summed up in a few words. It was created in 1975, in the field of construction site equipment. It was developed by producing and renting prefabricated, insulated, lightweight modular blocks for construction site offices, work camps, houses, campsites and civil protection. In the Eighties, it widened its range of prefabricated products to include steel-reinforced concrete, single-storey and multi-storey industrial buildings, warehouses, offices, laboratories, control rooms and electricity substations. In 1990, it branched into Europe, Africa and the Middle East. Today, its supplies “turnkey” products, including electrical systems, plumbing, air conditioning, fire prevention and security products. In reality, this process is more elaborate and complex than it seems, as is always true when such experiences involve lifetimes and generations of businessmen. How do you enter into the prefabricated building and logistics global markets in just a few years, to the point where you can boast customers like Ferrari, The Olympic Committee, Nike, Autostrade, Nordic Ski, Eni, Edison, Enel, Tetrapak, Snam Rai, Mediaset, Videotime, Ansaldo Finmeccanica, Nuovo Pignone GE? Above all, how do you create a marketing-oriented business in Umbria, while remaining free from political ties and red-tape and equidistant from the centres of power and succeed in opening seven branches in Italy and abroad? Luigi Fogliani, President of FAE, tells us how. 117 Le origini Testimoni dell’Umbria nel mondo “Non ricordo affatto il giorno in cui ho iniziato a lavorare. In realtà, è come se lo avessi fatto da sempre”, racconta, “sin da quando, a sedici anni, mi davo da fare nell’impresa edile di famiglia. Sono 50 anni ormai che mi confronto tutti i giorni con il settore. Ed è stato proprio studiando i bisogni, analizzando i mercati potenziali dell’edilizia, che ho iniziato quest’avventura, decidendo di investire nel prefabbricato. Già il terremoto del 1974, in Valnerina, aveva contribuito a spingerci verso quel settore. Successivamente, quando sull’onda delle commesse pubbliche tutti si stavano buttando lì, con logiche diverse dalle nostre, abbiamo deciso di fare un nuovo salto in avanti. Di anticipare le tendenze. Ed è stato solo studiando il mercato francese (avanguardistico, a quei tempi, rispetto al nostro), che ci siamo resi conto delle direzioni che il settore stava prendendo. Un’analisi approfondita, che ha finito con l’aprirci nuovi orientamenti, nuovi mercati. Conquiste fatte muovendo i primi passi – pioneristici – nel settore dei servizi. Noleggio, logistica, strutture “chiavi in mano”: questo il nostro core business. Dalle reti infrastrutturali al cestino di carta, passando per sanitari, arredi, circuiti complessi”. Va da sé che la nostra azienda, pur rivolta al mercato mondiale, rimane fortemente umbra. Per questo un punto di forza è valorizzare le risorse umane interne. è lì che bisogna investire. Non c’è bisogno di volare tanto in alto, per scoprire il profilo adatto a ricoprire ruoli strategici. è meglio “allevare” le proprie risorse all’interno dell’azienda, favorirne l’ambizione e l’attaccamento, e stimolarne prospettive di crescita comune. Il vero successo dell’imprenditore, deriva da questa capacità: saper cogliere al volo le opportunità che ti offre il tuo dipendente, capirne le potenzialità spesso nascoste. Certo, è altrettanto strategico riuscire a cambiare rapidamente situazioni non produttive, o stagnanti. Altrimenti, si rischia di essere sorpassati da quanti dividono il tuo stesso mercato. Un’azienda ferma, è un’azienda destinata a scomparire. Abbiamo 200 famiglie che dipendono da noi: e questo, non possiamo permettercelo. Quindi, quando un posizionamento, o una strategia, si rivela meno efficace del previsto, si corre ai ripari. Rapidamente, senza tragedie, con serenità. Le sfide “Inizialmente, per imparare a piazzarci laddove nascevano nuovi mercati, è stato necessario aprire uffici esteri: il primo dei quali, ovviamente, in Francia, all’epoca leader indiscussa del settore. A quei tempi”, prosegue Fogliani, “il noleggio, la logistica, i servizi applicati all’edilizia in Italia erano inesistenti. Ecco perché abbiamo dovuto investire fortemente in comunicazione: tutti dovevano conoscerci, sapere chi eravamo e cosa facevamo. Per questo, da trent’anni siamo presenti su tutte le riviste di settore. Non bisogna aver paura di farsi vedere, e non bisogna temere la concorrenza. Anzi: è uno stimolo straordinario. Bisogna rifuggire dalla tentazione di nascondersi, per paura di competere. è quello il vero rischio. In settori come il nostro, è necessario fare forti investimenti in comunicazione ed innovazione: se non altro, per capire cosa si deve fare, e come lo si deve fare. 118 He was born in Terni and is deeply attached to his land and to his company. He directs the strategic and logistics centre of the FAE like a skilled helmsman steering his boat. Not surprisingly, his latest showpiece is the general headquarters of the America’s Cup at Bagnoli. The Origins “I can’t really remember the day I started working. In reality, it feels like I’ve been doing this forever”, he tells us: “since I was sixteen, working in the family construction business. I’m Impresa Italia: rischio e opportunità I rischi che si corrono oggi dipendono in larga parte dalle lungaggini burocratiche che soffocano l’impresa. Il nostro è un paese che mette a dura prova i sistemi produttivi. Ed è un paese dove, al tempo stesso è fondamentale mantenersi equidistanti da qualsiasi potere politico. Noi siamo leader italiani del settore. Ma solo l’otto, nove per cento del nostro fatturato viene dal settore pubblico. Questo non vuol dire affatto non essere interessati: anzi, nel nostro territorio siamo sempre pronti a sostenere iniziative meritorie, ad aiutare e contribuire, laddove ci vengano chieste risorse per progetti condivisibili. Significa solo volersi far strada con l’affidabilità e la competenza. Ovvero, poter intavolare trattative con l’autorevolezza che deriva dal fatto di essere azienda leader in Italia. E questo, soprattutto quando si devono compiere i primi passi in ambiti nuovi, è fondamentale. fifty now and I exchange views with the industry on a daily basis. I started out on this adventure by studying requirements and analyzing potential construction markets. I decided to invest in prefabricated structures. The 1975 earthquake in Valnerina had already pushed us in this direction. After this, however, when everyone was on the wake of public procurements and putting in their bids with a different logic from ours, we decided to go one step further and anticipate the trends. By studying the French market (a much more-cutting edge market than ours) we realized which directions the industry was taking. An in-depth analysis opened up new horizons and new markets for us, which we won over by taking our first steps, like pioneers, in the services sector. Rentals, logistics and “turnkey” structures were our core business, from infrastructure networks to waste-paper bins, bathroom fittings, furnishings and complex circuitry. The challenges “At the beginning, in order to learn to position ourselves on new emerging markets, we had to open new branches. The first of these was obviously in France, the undisputed leader in the industry at that time. “In those days”, Fogliani continues, “rentals, logistics and construction related services did not exist in Italy. For this reason, we had to invest heavily in communications. We wanted everyone to know us, know who we were and what we did. That’s why we have always been present in the industry magazines for the past thirty years. You mustn’t be afraid to show yourself, nor should you fear the competition. On the contrary, this is an extraordinary stimulus. You must avoid the temptation to hide yourself away because of the fear of competing and this is the real risk. In industries like ours, significant investments in communications and innovation are needed, at least to figure out what you need to do and how to do it. is bound to disappear, but 200 families depend on us, so we cannot afford to let this happen. Therefore, when a placement or a strategy turns out to be less effective than expected, we run to the rescue, quickly, with serenity and without tragedies. Evidence of Umbria in the world It goes without saying that while our company directs its attention to the global market, it is still strongly Umbrian. For this reason, one of our strengths is that of enhancing our internal human resources and this is where investments are necessary. You don’t have to go too high up to discover the most appropriate profiles required to fill strategic roles. It is even better to produce your own resources within the company, favouring ambition and loyalty and stimulating the prospects of a shared growth. The real success of an entrepreneur comes from his knowledge of how to seize the opportunities that your employees have to offer and understand their often hidden potentials. The ability to rapidly change any unproductive or stagnant situation is equally important; otherwise, you risk being overtaken by those who share the market with you. An inert company Business in Italy: risks and opportunities Today’s risks depend largely on the lengthy bureaucratic red-tape that stifles businesses. Our country puts a lot of strain on production systems and it is also fundamental to remain equidistant from any political power. We are the Italian leaders in this industry but only eight or nine percent of our turnover comes from the public sector. This doesn’t mean that we are of little interest. Indeed, we are always ready to support worthwhile initiatives in our territory and provide help or contribute to shared projects whenever our resources are requested. It just means wanting to lead the way with reliability and with expertise or opening negotiations with the authority the comes with being the industry’s leading company in Italy. Above all, when taking your first steps in new areas, this is of fundamental importance. 119