ANNO 16 - N.4 - APRILE 2014 - direttore responsabile: angelo frigerio L’INTERVISTA focus on “Anche il digitale ha il suo prezzo” Disney, tripla magia per Saving Mr. Banks! In occasione dell’uscita home video del film ispirato alla creazione di ‘Mary Poppins’, la major pubblica il BD del grande classico. Di cui ricorrono quest’anno i 50 anni. Alessandro Caccamo, direttore marketing di 20th Century Fox HE, racconta le strategie della major nell’electronic sell-thru. E parla della tenuta e delle prospettive del prodotto fisico. A pagina 8 Redazione: Palazzo di Vetro, C.so della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362/600465 Fax 0362/600616 - E Mail: [email protected] - Periodico mensile - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI - Registrazione al Trib. di Milano n.536 del 12 agosto 1999 Editore: Frimedia S.r.l. Direttore Responsabile: Angelo Frigerio - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’uff. post. di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. A pagina 4 mercato estero A pagina 7 STATI UNITI HOLLYWOOD CHIUDE POP CORN TIME Amazzonia, il viaggio magico di Sai Sarà disponibile, in Dvd e BD, a partire dal 22 maggio, l’avvincente film di Dnc Entertainment, sulla grande foresta pluviale. gran bretagna SKY STORE APRE AL DVD pirateria Futurbox, smontata la truffa a Sky A pagina 10 ALL’INTERNO cinehollywood ODEON MAGAZINE vive la France! La Guardia di Finanza di Agropoli ha neutralizzato l’attività di contraffazione informatica. Realizzata attraverso un giro di schede prepagate dall’Ucraina alla Puglia, attraverso le Marche. A pagina 19 LA RICERCA DI DIGITASLBI Connected Commerce: gli smart device trasformano lo shopping Le nuove dinamiche che guidano gli acquisti si chiamano Ropo e Showrooming. Così, attraverso smartphone e tablet, l’online entra nei negozi. A pagina 20 ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV La società milanese alla conquista del mercato transalpino con il brand “Passion Découverte”. E una strategia di canale mirata. Intervista a Emanuele Cepparo. A pagina 9 speciale action - horror Una guida per buyer e retail. da pagina 15 a pagina 18 editoriale Ok, il prodotto è giusto di Angelo Frigerio Tra le belle sorprese e le speranze, in mezzo, ci sono le conferme. Per cominciare parliamo di un settore parallelo all’home video, quello dei videogiochi. Quando sul mercato arrivano i prodotti giusti, i riscontri positivi non mancano. Anche su quei formati che qualcuno ha considerato – con troppa superficialità – ormai da riporre in soffitta. Se la corsa delle console next gen – con Ps4 che sul nostro mercato ha preso la testa, imbastendo una prima fuga quasi in solitaria – procede in modo soddisfacente, non meno apprezzabili risultano le performance del software. La migliore distribuzione nel calendario delle varie uscite rispetto agli anni precedenti ha permesso di staccare importanti dividendi. I benefici si vedono. I gamer entrano nei negozi, acquistano, magari ci tornano. Non saremo di fronte a fuochi d’artificio o a effetti speciali, ma se solo si riavvolge il nastro a dodici mesi fa, sembra di stare Direttore Responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore Editoriale: RICCARDO COLLETTI Editore: Frimedia S.r.l. Stampa: Ingraph - Seregno (MB) pagina 2 in paradiso. Tutto questo, come si diceva, è merito dei prodotti giusti, che propongono contenuti interessanti a prezzi ‘corretti’. Al di là dell’incremento che il mercato registra nel suo fatturato, l’aspetto più evidente di questa fase attiene alla centralità del prodotto. La qualità di un brand, la sua storia, il modo in cui viene comunicato o raccontato concorrono a fare la differenza. Anche in ambiti che per molto tempo hanno sofferto (e che devono continuare a stringere i denti), come ad esempio il nostro home video, alcune new release cosiddette d’appeal hanno fatto centro. Stiamo parlando di Planes e Thor della Disney, come pure di Sole a catinelle e La grande bellezza. Insomma, è la dimostrazione che le chiacchiere stanno a zero: quando in campo scendono i fenomeni, anche lo spauracchio della crisi si abbassa d’intensità. [email protected] Redazione: Palazzo di Vetro, C.so della Resistenza, 23, 20821 Meda (MB) +Tel. 0362/600464 - Fax 0362/600616 [email protected] - www.mediastoreitalia.it Periodico mensile Anno 16 - n.4 - Aprile 2014 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI Registrazione al Tribunale di Milano n. 536 del 12 agosto 1999. Una copia 1,00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati personali in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge numero 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Frimedia srl. Responsabile dati: Riccardo Colletti, Palazzo di Vetro, C.so della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) La rivista è stata chiusa in redazione il 18 aprile Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014 L’INTERVISTA “Anche il digitale ha il suo prezzo” Alessandro Caccamo, direttore marketing di 20th Century Fox HE, racconta le strategie della major nell’electronic sell-thru. E parla della tenuta e delle prospettive del prodotto fisico. A cura di Andrea Dusio La prima a creare al proprio interno un team dedicato al digitale. La prima a convertire all’HD la propria library elettronica. E ora a dar vita a iniziative promozionali e di comarketing mirate alla comunicazione della versione Electronic Sell-Thru del proprio prodotto. 20th Century Fox HE Italia ha focalizzato una parte significativa della propria attività sulle piattaforme elettroniche. Ne parliamo con Alessandro Caccamo, direttore marketing della major. Come si configura l’andamento del prodotto fisico? Stiamo assistendo a una tenuta decisamente inaspettata delle new release, come volumi e anche come prezzo. Il vero problema è il catalogo. Riducendosi gli spazi nei punti vendita, la library di tutte le aziende nella sua completezza è disponibile solo online. Vediamo una crescita importante mese dopo mese negli etailer, con alcuni player che sviluppano numeri molto importanti. È però un peccato, perché l’home video è sempre stato vissuto anche come prodotto che fa tornare il cliente più volte nel punto vendita. Ma se l’esperienza d’acquisto è deludente, ci si disamora del punto vendita. Chi prova invece l’esperienza della vendita online rischia di non tornare più indietro. Che trend sta invece seguendo la distribuzione digitale? Il digitale rappresenta una fetta sempre più importante del mercato. È un segmento dove si confrontano competitori internazionali e locali. Oggi il valore sul totale home video è circa del 20%, ma da qui a cinque anni ci sono margini di crescita importanti. I dati di Screen Digest non prevedono un tracollo del fisico, che continuerà a valere il 65/70% del mercato nel 2017, con il digitale che però arriverà a un’incidenza rilevante, pari al 30/35%. Quello che noi abbiamo fatto negli ultimi due anni è cercare di avere un approccio di marketing molto forte sul prodotto. Quindi rendere disponibile su tutte le piattaforme un’importante library digitale, con lingua originale e italiano, versioni in HD. Infine un lavoro molto importante sul prezzo, perché chiaramente il business che più ci interessa in questo senso è la vendita. Come va posizionato il prodotto sulle piattaforme digitali? Siamo l’unica major ad avere un prezzo molto competitivo sul digitale. E con ciò intendo che il delta rispetto al packaged media è sensibile. Siamo gli unici a proporre per l’acquisto le new release a 9,99 euro per l’HD e 8,99 per l’SD, mentre i nostri competitor sono tra i 14 e i 16 euro. Se si vuole sviluppare il mercato digitale mantenendo comunque il fisico, bisogna creare una differenza di prodotto ma anche uno scarto nel prezzo che possa rendere comparabili le due offerte. Oggi il Blu-ray resta chiaramente il prodotto più ricco. E poi però stiamo cercando di arricchire anche l’offerta relativa alla configurazione del prodotto digitale. Quali sono le specifiche del marketing rivolto al consumo elettronico? Abbiamo cominciato a realizzare campagne media in cui inseriamo sia la comunicazione del digitale che del fisico, ad esempio la recente campagna banner e tv de I sogni segreti di Walter Mitty. Ma stiamo realizzando anche iniziative che sono volte a sostenere esclusivamente il prodotto digitale, con particolare attenzione alla parte mobile, linkabile direttamente a iTunes, Google Play o altre piattaforme. La vera sfida è far capire quanto sia facile il mondo digitale a quei consu- pagina 4 Alessandro Caccamo matori che non sanno ancora bene come funziona. Abbiamo fatto operazioni promozionali con Chili Tv, assieme a partner terzi - l’ultima è con Eni, che con ogni 30 euro di benzina consente di riceverne 5 per downloadare film dalla piattaforma digitale - ma ne abbiamo fatta anche una con Samsung e un’altra con Il Corriere della Sera, che ogni settimana dava dei codici omaggio ai propri lettori, per allargare la base di consumatori. Stiamo inoltre lavorando su attività rivolte ai consumatori di musica digitale affinché facciano il passo verso il consumo di cinema in digitale. Possiamo fare qualche esempio in tal senso? Abbiamo ideato un’attività di comarketing con un cantante italiano, Francesco Sarcina, che si è ispirato al film I sogni di Walter Mitty per scrivere una delle canzoni del suo ultimo album “Pagine”. Abbiamo creato un video mixando immagini girate a Milano con l’artista a quelle del film. Il clip è stato dato in esclusiva per una settimana a Google Play, e in quello stesso arco di tempo la canzone è stata offerta gratuitamente da iTunes, come forma di promozione dell’uscita digitale del film. È un esempio delle operazioni locali che si possono fare anche con partner Over The Top. Sarcina sta già facendo il giro delle radio e in ogni occasione pro- muove l’uscita digitale del film. Cambiando completamente target, per A spasso con i dinosauri, che esce a maggio in tutte le configurazioni di prodotto, abbiamo creato una canzone per bambini, il cui video viene realizzato dagli studenti delle scuole del fumetto di Milano e Palermo. L’idea è di utilizzare questo clip, che è una sorta di karaoke, come mezzo virale per tutti i social e i siti frequentati dalle mamme. Seppur integrate, le strategie di marketing per il fisico e il digitale seguono dunque canali e modalità diverse? Da un lato continuiamo a fare un marketing classico sui consumatori, proponendo l’uscita in tutte le configurazioni, con particolare attenzione alla comunicazione che passa attraverso i social, che sono diventati decisivi. Dall’altro, il marketing relativo al digitale è fondamentalmente retail marketing. Si lavora con chi gestisce le piattaforme, e con loro si vanno a creare delle promozioni e spazi appositi. Sino ad arrivare ad attività in cui noi siamo attori e loro il canale. La piattaforma digitale in realtà consente un controllo molto maggiore delle azioni promozionali rispetto al retail “fisico”. È anche più elastico. Addirittura su alcune di esse abbiamo accesso diretto alla piattaforma per modificare i prodotti in promozione, il periodo di promozione e il tipo di offerta, anche se la parte editoriale resta a loro. Quali sono generi e titoli che il consumatore digitale predilige? Ci saremmo aspettati differenze rispetto al consumo fisico. Invece rimaniamo il Paese “family” per eccellenza. Mentre in tutto il mondo il titolo Fox più venduto in versione digitale è Wolverine, in Italia è I Croods. Secondo è Turbo e solo terzo è Wolverine. Ribadisco però che molto importante è la percezione del prezzo. E per noi è la soglia psicologica dei 10 euro. Solo così si potrà accelerare il consumo. Un’altra cosa su cui dobbiamo accelerare è quella che gli Americani chiamano Avidity, ossia la creazione di opportunità per il cliente di ritornare il più spesso possibile sulla piattaforma, in virtù di promozioni e altre iniziative. Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014 attualità classifiche Lettere al Direttore Titolo in Dvd Casa di distribuzione 1 Lo Hobbit - La desolazione di Smaug [email protected] Riceviamo e pubblichiamo le lettere di Mario Trivelloni di Divavideo e di Roberto Frediani di Video Emporio, che hanno risposto all’editoriale pubblicato sul numero 3 di Mediastore Italia dal titolo “Brutti, sporchi e cattivi”. Gentile Direttore, sono il gestore di “un buon, vecchio negozio tradizionale“ di video e supporti multimediali (come si dice ora), e leggendo il suo ultimo editoriale su Mediastore Italia ho appreso che ci puo’ essere in atto una tendenza al ritorno ai negozi tradizionali, anche se nel nostro settore fatico a credere che possa esserci. Prima di tutto perchè il nostro settore è bersagliato da una concorrenza troppo impari e troppo frastagliata (oltre alla GD, le piattaforme on line, la pirateria, il digitale terrestre, editoria, catene di librerie ecc.). In particolare volevo sottolineare come, secondo me, danneggia la nostra sopravvivenza un fenomeno che molti considerano marginale, anche se in realta’ conti alla mano non è così, e cioè l’uscita, anche in contemporanea, dei Dvd nelle edicole. Due cose: molto spesso escono con un prezzo che noi con tutti gli sforzi, non possiamo permetterci, secondariamente non ci facciamo una bella figura coi clienti che per le volte successive vengono invogliati a passare prima dalle edicole. Vorrei che si facesse un po’ di clamore sul fatto che c’è un’evasione di Iva legalizzata soprattutto perchè sia dvd che Cd non vengono assolutamente venduti in abbinamento con il prodotto editoriale e non c’è nessuno che faccia controlli per fare rispettare la legge. Per assurdo, con le nostre tasse finanziamo i nostri concorrenti sleali dal momento che l’editoria gode di milioni di euro di sovvenzioni statali. Le ditte di distribuzione video non fanno nulla per permetterci di lavorare in mezzo alle diffi- home video noleggio coltà di questi ultimi anni.Faccio queste riflessioni dal momento che sono anni che stiamo cercando di differenziare la nostra offerta specializzandoci nel sell, classici, import,merchandising ecc., e ci vediamo vanificare i nostri sforzi da queste ingiustizie commerciali. Grazie. Mario Trivelloni Divavideo/La Divina Parma Gentile Direttore, il problema è che non ci sono più risorse per stare dietro ai loro porci comodi. Dispiace che dopo 25 anni di apertura, parlo per me, vissuti nella diversificazione più totale, e mi creda anche nella fatica di tutti i giorni, dobbiamo ancora dipendere dalle crisi degli altri e nessuno, dico mai nessuno ci ha mai riconosciuto come identità propria. Rimango a disposizione per ancora eventuali battaglie. Cordiali Saluti Roberto Frediani Video Emporio Certaldo (Fi) Data di uscita Warner Bros. Ent. Italia 09/04/14 2 La ragazza di fuoco - The hunger gamesUniversal Pictures 20/03/14 3 Thor - The dark worldThe Walt Disney C. Italia 12/03/14 4 Prisoners 26/02/14 Warner Bros. Ent. Italia 5 Colpi di fortunaFilmauro 02/04/14 6 FrozenThe Walt Disney C. Italia 09/04/14 7 Sole a catinelle Warner Bros. Ent. Italia 13/02/14 8 Il potere dei soldi Koch Media 02/04/14 9 Cose nostre-Malavita Eagle Pictures 12/03/14 10 I sogni segreti di Walter Mitty 20th Century Fox HE 09/04/14 11 Cani scioltiUniversal Pictures 05/02/14 12 Oltre il confine del male - Insidious 2Universal Pictures 08/04/14 13 Gravity Warner Bros. Ent. Italia 26/02/14 14 Il cacciatore di donne Eagle Pictures 29/01/14 15 Don Jon Addiction Koch Media 02/04/14 16 Captain Phillips - Attacco in mare apertoUniversal Pictures 19/02/14 17 Blue Jasmine 20/03/14 Warner Bros. Ent. Italia 18 Piovono polpette 2Universal Pictures 08/04/14 19 Jobs 01 Distribution 03/04/14 20 Fuga di cervelli Warner Bros. Ent. Italia 02/04/14 21 Un weekend da bamboccioni 2Universal Pictures 05/03/14 22 Maniac Eagle Pictures 02/04/14 23 Machine Gun Preacher Eagle Pictures 26/02/14 24 Come Ti Spaccio La Famiglia Warner Bros. Ent. Italia 05/12/13 25 Ender’s Game Eagle Pictures 26/02/14 Fonte: Settimana dal 7/04/2014 al 13/04/2014 Titolo home video vendita Casa di distribuzione Data di uscita 1 La ragazza di fuoco - The hunger gamesUniversal Pictures 26/03/14 2 Thor - The dark world 12/03/14 The Walt Disney C. Italia 3 Breaking bad - La serie completaUniversal Pictures 26/03/14 4 The walking dead stagione 3 20th Century Fox HE 27/03/14 5 Gravity Warner Bros. Ent. Italia 26/02/14 6 Sole a catinelle Warner Bros. Ent. Italia 13/02/14 7 Rush 01 Distribution 26/03/14 8 Blue Jasmine Warner Bros. Ent. Italia 26/03/14 9 The hunger games 1 & 2Universal Pictures 26/03/14 10 Cattivissimo me 2Universal Pictures 05/02/14 Classifica dei titoli più venduti a valore 13° settimana (dal 24.03.2014 al 30.03.2014), relativa ai supporti (Dvd e Blu-ray) aggregati, elaborata dall’Ufficio Studi Univideo su dati GfK. Milan Games Week ingrana la quarta L’evento consumer si svolgerà dal 24 al 26 ottobre 2014 a FieraMilanoCity. Cambiamenti in arrivo per la manifestazione videoludica consumer organizzata da Aesvi, associazione di categoria dell’industria dei videogiochi. L’appuntamento, che torna dal 24 al 26 ottobre 2014 al Padiglione 4/ Gate 5 di FieraMilanoCity, presenta alcune importanti novità. La prima è nel nome: che si trasforma in Milan Games Week, arricchendosi di una connotazione geografica. L’evento meneghino si inserisce, infatti, all’interno del circuito europeo di Games Week che approderà tra ottobre e novembre anche a Madrid e Parigi. Grazie a questa vicinanza temporale tra consumer show, i videogiocatori italiani potranno toccare con mano le anteprime più attese del settore. La seconda attiene all’organizzazione. Che, proprio dall’edizione 2014 (e per i prossimi cinque anni), sarà affidata a Fandango Club, gruppo dedicato all’event management e alla comunicazione non-convenzionale. Milan Games Week 2014 punterà non solo pagina 6 sui contenuti che l’hanno resa celebre nelle sue prime tre edizioni, come anteprime, tornei, cosplay, retrogaming e conferenze, ma potrà contare su un ricco palinsesto di eventi, capaci di far vivere alla città una grande esperienza videoludica. “Il 2013 è stato un anno importante per Games Week: con 60mila visitatori provenienti da tutta Italia, ospiti internazionali ed eccezionali anteprime, l’evento si è affermato come il consumer show videoludico più atteso dai videogiocatori italiani”, ha spiegato Andrea Persegati, presidente di Aesvi. “Crediamo tuttavia che la manifestazione abbia ancora un grande potenziale inespresso. Per questo, siamo felici di affidarne la guida a Fandango Club, certi che sarà il partner ideale per aiutarci a fare di Milan Games Week una kermesse all’altezza delle più importanti manifestazioni del settore in Europa e nel mondo”. “Sono anni che Fandango Club segue Games Week dall’interno, realizzando e occu- pandosi di diversi stand ad ogni edizione”, hanno commentato Marco Moretti e Michele Budelli, presidente e direttore generale della società. “Per questo siamo felicissimi di questa straordinaria opportunità, ringraziamo Aesvi per averci scelto e pensiamo di essere in grado di apportare miglioramenti utili a renderla ancora più valida, puntando sempre di più al nostro obiettivo: l’eccellenza. Crediamo infatti che Games Week rappresenti un asset irrinunciabile per il ‘sistema Paese’, un evento in cui cultura, gioco e aggregazione si fondono per offrire un’occasione di intrattenimento unica nel suo genere e dedicata a tutta la famiglia. Dopo la moda e il mobile, vogliamo che Milano diventi un punto di riferimento anche per il mondo del gaming, celebrandolo adeguatamente e facendolo crescere sempre di più. E dal momento che il mercato del videogioco rappresenta una fetta importante del nostro business, nessuno è più motivato di noi. Sarà un’edizione straordinaria”. Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014 Breaking News mercato estero 20th Century Fox, Shorty Award per The Wolverine Hollywood chiude Pop Corn Time Nel giro di quattro giorni Hollywood ha fatto chiudere la nuova piattaforma Torrent. Che rappresenta un salto di qualità nella violazione del diritto d’autore. Con film di prima visione in alta definizione, localizzati in 32 lingue. Chi c’è dietro? Film piratati in una qualità e quantità tale da aver terrorizzato Hollywood nel giro di 24 ore. Poi, dopo soli quattro giorni di vita, la chiusura. Pop Corn Time (http://getpopcornti.me) è diventato un caso. Nato apparentemente da una software house rampante, preoccupa tutti gli attori dell’industria e della filiera distributiva dei contenuti legali per la facilità con cui ha messo a disposizione sulla propria piattaforma open source ad altissima interoperabilità film e serie Tv in streaming, in qualità molto vicina alla High Definition, localizzati in più di 30 lingue. Sotto il profilo squisitamente tecnologico, Pop Corn (nessuna relazione con l’italiana PopCorn Tv, perfettamente legale) è un upgrade del famigerato Torrent, rispetto a cui semplifica però enormemente la ricerca. Per andare nel concreto: se per accedere ai file BitTorrent una qualche cognizione era necessaria, Pop Corn è “a prova di scemo”. L’unico requisito necessario è il sistema operativo: Windows 7, Linux oppure OS X 10.7. Anche da questo punto di vista, dunque, limitazioni praticamente assenti. Possibile che una soluzione così sofisticata sia stata sviluppata come forma di no profit? Qualcosa a nostro parere non torna. La versione ufficiale vuole infatti che il progetto Pop Corn abbia visto la luce grazie alla collaborazione dei developer di GiThub, una piattaforma di condivisione di codici, e che alla sua ottimizzazione e localizzazione abbiano contribuito gratuitamente designer e sviluppatori di tutto il mondo. L’accesso avveniva tramite lo scaricamento di un’app: il download era lecito e a tutti gli effetti legale, ma nel disclaimer veniva precisato che il suo utilizzo successivo sarebbe stato illegale e avrebbe potuto comportare una multa sino a 250mila dollari. Un’arma impropria, dunque, che però veniva propagandata dai suoi fondatori come uno strumento democratico. In un’intervista a TorrentFreak, Sebastian, pseudonimo di uno dei creatori del sito, spiegava che la piattaforma non ospitava concretamente nulla e che gli operatori collaboravano tutti gratuitamente. Come a dire: “allora è tutto in regola”. Fino a quando Kim Dotcom, già fondatore di Megaupload, ha per primo deciso di eliminare Pop Corn Time dalla propria piattaforma Kim Dotcom’s Mega. Anche alla luce dei suoi problemi giudiziari, il magnate tedesco deve aver compreso che non c’erano più margini per dare spazio a un’iniziativa così platealmente in violazione del diritto d’autore, a partire dalla presenza tra i codici BitTorrent dei film legati agli Oscar o di altri titoli attualmente in prima visione. E l’altro grande mistero di Pop Corn era la profondità di catalogo, che arrivava a ospitare vecchi titoli in bianco e nero, andando a coprire ogni tipologia di gusto. L’’annuncio ufficiale della chiusura è arrivato con una comunicazione che ribadiva il carattere non lucrativo dell’iniziativa e la sua legalità, affermando di aver effettuato quattro controlli approfonditi in tal senso. “Sapete qual è la cosa più importante che è accaduta grazie a Pop Corn Time? Che migliaia di persone si sono trovate d’accordo in merito al fatto che l’industria cinematografica ha posto troppe restrizioni ridicole sul percorso di troppi mercati. Prendete l’Argentina. I provider di streaming sembrano convinti che Tutti pazzi per Mary sia un film recente, mentre invece è sufficientemente vecchio che potrebbe andare a votare!”. L’ultimo capitolo della vicenda è però arrivato, con le voci insistenti secondo cui YTS, altra piattaforma open source che consente di accedere a contenuti audiovisivi in violazione del diritto d’autore, avrebbe intenzione di riportare in vita Pop Corn Time, sfruttando il proprio interfaccia di programmazione, che sarebbe più difficilmente attaccabile sotto il profilo del diritto. Questa gara planetaria a chi rimette per primo a beneficio di Internet una piattaforma in grado di procurare danni così rilevanti al business del cinema innesca ulteriori domande. Chi c’è dietro Pop Corn? Chi ha finanziato il suo sviluppo, al di là delle fiabe sulla sua gratuità? E come si può impedirne l’accesso dai singoli territori, anche in assenza di elementi evidenti di lucro? Hollywood è riuscita a bloccarne la diffusione, ma l’ordinamento del nostro Paese sarebbe capace di fare altrettanto? Sky Store apre al Dvd Il digital shop di BSkyB prevede la possibilità di acquistare packaged media. La scelta s’inserisce in un contesto di mercato che vede l’electronic sell-thru crescere lentamente. BSkyB, sussidiaria britannica di News Corp., lancia nel Regno Unito il proprio digital shop, denominato Sky Store. Secondo le indiscrezioni filtrate attraverso Cue Entertainment e confermate dalla stessa Sky nella giornata del 2 aprile, il sito metterà in vendita anche copie Dvd di film e Tv show, con un meccanismo a oggi mai applicato da una piattaforma Pay-tv. A replicare i dischi, secondo una modalità on demand, sarà Cinram, che già è fornitore in Uk di 20th Century Fox HE, Universal Pictures, Play.com e Argos.co.uk. La presenza del packaged media è indicativa della scelta di Sky Store di non offrire almeno in una fase iniziale le funzionalità UltraViolet. E se negli Usa a novembre il lancio della piattaforma di distribuzione digitale di Comcast è coincisa con i risultati record di sell-thru elettronico (Est) di Desplicable Me 2 (numeri altrettanto alti ha raggiunto nelle ultime settimane The Hunger Games: Catching Fire), la scelta di introdurre i Dvd, nonostante le dichiarazioni di Nicola Bamford, director di Sky Store, dimostra che rimane una certa prudenza nei confronti dell’individuazione del modello di business giusto. Sky Store a oggi è la prima iniziativa significativa sul territorio Uk che possa aspirare a competere con il leader di Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014 mercato iTunes. Ma se è vero che l’Est comincia negli Usa a registrare i primi risultati degni di nota, nel Regno Unito siamo a tutti gli effetti alla start up. Il supporto fisico è ancora padrone del mercato home video britannico e le vendite retail incidono ancora per il 64%, contro il 27% del comparto digitale (il residuale 9% è rental). Dunque l’apporto del packaged media è considerato fondamentale anche come driver per la transizione dei 10 milioni di abbonati Uk Sky all’uso dello shop digitale. E se la quota di consumatori britannici che conosce UltraViolet è ancora bassa (awareness certificata nel rapporto 2014 Media, Technology & Telecoms di YouGov al 19%, con solo il 13% dei rispondenti che conosce però le reali funzioni di UV), una ricerca Deloitte realizzata negli Usa dimostra che il digital rental è tuttora tre volte più appetibile del sellthru. L’interesse per lo streaming è raddoppiato nel giro di 12 mesi, passando dal 17 al 32% e il 37% dei consumatori è classificato come “digitally inclined” (con un incremento del 42% anno su anno). Ma il grande motore della crescita sono i tablet e gli smartphone, mentre l’Est, anche sotto il profilo dei numeri sviluppati nel 2013, pesa un terzo del combinato disposto di Vod e Svod: 424 milioni di dollari (per una crescita rispetto al 2012 del 44%) contro 1,4 miliardi. La digital distribution si avvia insomma a superare sin dal 2014 il valore di 2 miliardi di dollari, ma l’incidenza del sell resta limitata. La Consumer Electronics Association (Cea) ha d’altronde diffuso un altro dato, che indica come il packaged media sia preferito al digital download. Il 52% dei consumatori Usa dichiara di amare l’idea di acquistare il prodotto fisico e al 50% piace la possibilità di utilizzare il lettore BD/ Dvd. Il 74% dei rispondenti compera o noleggia film su supporto fisico e solo il 24% privilegia il digital download. Negli Usa come in Gran Bretagna, considerati i mercati a più alta conversione fisico vs. digitale, la tendenza è ancora fortemente polarizzata sul packaged media nel sell. Ecco perché la scelta di BSkyB potrebbe essere copiata da molti: riportare il BD e il Dvd all’interno del mondo del digital shopping, dando al consumatore la possibilità di scegliere con la maggiore libertà possibile come fruire il film, senza instaurare un legame troppo stretto tra commercio elettronico e distribuzione digitale. Come sempre, il mercato lo fanno i consumatori. E UltraViolet ancora una volta può attendere. Los Angeles (Usa) – 20th Century Fox Home Entertainment ha ottenuto con The Wolverine uno Shorty Award per la Best Social Media Campaign for Film. La sesta edizione del premio, che riguarda la presenza di persone, organizzazioni e champagne su Twitter e altri social, vede Fox come unica nominata tra le divisione home entertainment. La campagna per The Wolverine sui social media ha abbracciato un periodo di sei settimane, a cavallo della release BD e Dvd del 3 dicembre, con il coinvolgimento di Facebook, Twitter, Tumblr, Google+ e SnapChat. Solo su Facebook i fan hanno raggiunto la cifra di 5,3 milioni di unità. È stata creata anche una vicenda WolviLeaks, con lo “svelamento” di documenti che raccontano il retroterra della trama. Lori MacPherson lascia Disney Home Entertainment Los Angeles (Usa) – Lori MacPherson (foto), executive vice president global product management di Walt Disney Studios Home Entertainment, lascia la società dopo 23 anni. La decisione della manager si inserisce nel quadro di una ristrutturazione interna, che ha visto lo scorso autunno Janice Marinelli diventare president di Disney Studio in-home and digital distribution. Home video, contenuti HD al 60% nel 2017 Londra (Uk) – Secondo Michael Arrington, senior analyst di Ihs, il mercato del supporto fisico dai 22 miliardi di dollari del 2004 nel 2015 scenderà per la prima volta sotto i 10 miliardi. Ma la spesa dei consumatori in home entertainment per la prima volta nel 2017 supererà i 30 miliardi di dollari. Attualmente il 35% di tutti i contenuti acquistati è in HD, ma nei prossimi tre anni si arriverà al 60%. Una campagna theatrical per HMV Londra (Uk) – HMV ha masso in atto nei circuiti cinematografici una serie di spot relativi alla comunicazione al consumo della propria campagna vendite per Pasqua. Le inserzioni pubblicitarie avranno come oggetto i Blu-ray legati alle property Marvel. pagina 7 Disney, tripla magia per Saving Mr. Banks! In occasione dell’uscita home video del film ispirato alla creazione di ‘Mary Poppins’, la major pubblica il BD del grande classico, di cui ricorrono quest’anno i 50 anni. E il Dvd che racconta il rapporto tra il grande Walt e l’Italia. A cura di Tommaso Stigliani Una data, il 4 giugno. Una new release, Saving Mr. Banks. Un classico del live action - forse il più importante che Disney abbia mai prodotto - che torna nello splendore dell’Alta Definizione. E un documentario, che racconta per la prima volta la relazione tra il grande Walt e il nostro Paese. Un grande evento esclusivo per l’home video, con la pubblicazione congiunta di tre titoli che sono legati uno strettamente all’altro. Saving Mr. Banks, il film interpretato da Tom Hanks e Emma Thompson, sarà infatti lanciato nei formati Dvd e BD in concomitanza con il Blu-ray di Mary Poppins e il Dvd del nuovo documentario di Marco Spagnoli “Walt Disney e l’Italia - Una storia d’amore”. Disney ha deciso di supportare questa tripla uscita con una campagna marketing su tutti i propri media, dando congiuntamente grande supporto con attività sui social network e in ambito di comunicazione digitale. Per quanto riguarda il canale retail, l’attività al lancio prevede inoltre l’esposizione di materiale ad hoc in oltre 3mila punti vendita. Questo dispiego di forze da parte della major mira a valorizzare il link molto forte tra questi prodotti: Saving Mr. Banks è infatti ispirato alla storia mai raccontata prima della nascita del classico Disney Mary Poppins. Allorché Walt Disney promise alle figlie che avrebbe trasformato in un film il loro libro preferito non avrebbe certo sospettato di metterci vent’anni. Saving Mr. Banks è il racconto dell’incontro tra Walt, che aveva già cominciato a immaginarsi Mary Poppins, e P.L.Travers, l’autrice del libro e detentrice dei diritti, risoluta a non cederli. Il film diretto da John Lee Hancock (The Blind Side, Un sogno, una vittoria) ricostruisce il tenta- pagina 8 tivo di conquistare la fiducia della Travers con storyboard, canzoni e tutte le soluzioni straordinariamente creative che la fantasia di Disney aveva individuato per dar vita sul grande schermo al personaggio letterario di Mary Poppins. Ed entra nella difficile psicologia della sua autrice, legata ai ricordi di un’infanzia difficile, e per questo decisa a proteggere il proprio best seller con le paure che esso nascondeva. Come spiega lo stesso John Lee Hanckock: “È una storia davvero fantastica, ma non si tratta di uno sguardo dietro le quinte della realizzazione di Mary Poppins. Non vi troverete sul set con i giovani Julie Andrews e Dick Van Dyke. La nostra storia vi porterà 2-3 anni prima che la produzione vera e propria del film avesse inizio”. Non un film di backstage del set dei film, ma la vicenda di un’amicizia creata con fatica, allorché Walt capì che per trasformare Mary Poppins in film doveva capire perché la scrittrice fosse così “gelosa” di quel soggetto. Il cast vede impegnato un gruppo di attori straordinari, tra cui Colin Pharrell, Paul Giamatti, Jason Schwartzman e Kathy Baker. Ma Saving Mr. Banks è anche un viaggio nella Los Angeles dove sono nati molti dei capolavori di Hollywood, tra Disneyland, gli studios di Burbank, il Big Sky Ranch di Simi Valley, il Chinese Theatre dove avvenne la prima del film. E quale migliore occasione di Saving Mr. Banks per rilanciare un classico come Mary Poppins, che combinava animazione e live action con una tecnica mai tentata prima, e che oggi grazie al Blu-ray consente di sfruttare negli extra tutte le potenzialità dell’interattività, per rendere la fruizione dei più piccoli ancor più ludica e divertente? Nel BD tra i tantissimi contenuti extra compaiono un nuovissimo cortometraggio animato, tanti giochi e un’inedita canzone eliminata. Il classico di Robert Stevenson, che quest’anno compie 50 anni - e che incassò in sala la cifra straordinaria per allora di 102 milioni di dollari - e che vinse all’epoca cinque Oscar - tra cui quello per l’interpretazione di Julie Andrews e i riconoscimenti per la miglior colonna sonora e la miglior canzone - torna così a risplendere in un’edizione in grado di esaltare il mix tra diverse tecniche cinematografiche che determinò gran parte della sua magia, conquistando generazioni di spettatori. E a completare questo straordinario evento c’è l’edizione in Dvd di Walt Disney e l’Italia, il prezioso documentario di Marco Spagnoli che racconta il rapporto tra il grande uomo di cinema e il Bel Paese, a partire dal viaggio del 1935, con una serie di imperdibili testimonianze in grado di far rivivere momenti indimenticabili della vita e dell’opere creative di Walt Disney. Giornalisti, disegnatori, musicisti, stilisti, registi e attori italiani raccontano l’influenza che Walt ha esercitato nel loro immaginario creativo. Primo piano Cinehollywood, vive la France! La società milanese alla conquista del mercato transalpino con il brand “Passion Découverte”. E una strategia di canale mirata. Intervista a Emanuele Cepparo. A cura di Andrea Dusio Non è solo leader del segmento italiano dell’home video che cresce di più negli ultimi anni, la documentaristica. Cineholywood ha anche cominciato da due anni a lavorare con il prodotto special interest nel mercato francese. Con risultati decisamente interessanti. Ne parliamo con Emanuele Cepparo, che segue per la società milanese lo sviluppo del business in terra transalpina. A quando risale l’ingresso di Cinehollywood nel mercato francese? Siamo entrati come test, nell’autunno del 2012 dopo un’attenta valutazione delle potenzialità e delle particolarità distributive nell’ambito della documentaristica. Il mercato italiano e francese presentano molte caratteristiche in comune (storia, struttura distributiva, e altro ancora), ma quello d’Oltralpe oltre ad essere decisamente più importante mostra una maggiore ricettività verso il prodotto culturale. Nonostante questo, in Francia, non esiste una società specializzata esclusivamente nella distribuzione del prodotto culturale dalla A alla Z e i grandi documentari sono stati spesso distribuiti da società che avevano nel film il loro core business. In tal modo il documentario ha finito per seguire logiche commerciali tipiche dei film (forte sell in, ciclo di distribuzione corto, scarsa attività di refill) non riuscendo ad esprimere le proprie potenzialità. Il catalogo di Passion Découverte, questo è il nostro marchio in Francia, è invece composto esclusivamente da documentari, per la distribuzione dei quali abbiamo maturato un’esperienza di marketing pluridecennale che stiamo adattando anche per il mercato francese. Come siete distribuiti? L’azione di vendita si articola su tre diversi livelli. Innanzi tutto un contatto diretto con le principali catene retail per una gestione mirata dell’offerta e delle vendite di catalogo presso quelli che sono i leader nella distribuzione home video francese. Poi un accordo in esclusiva con distributori specializzati per i canali specializzati (musei, librerie). Infine accordi Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014 Emanuele Cepparo per le vendite in grande distribuzione dove è necessaria una particolare competenza logistica. Per ciascuno dei tre livelli adottiamo strategie mirate, in grado di soddisfare al massimo le esigenze dei clienti per tipologia di proposta: scontistica, materiale pop e servizi post-vendita. Il tutto allo scopo di massimizzare le vendite e garantire ad ogni soggetto della filiera distributiva il massimo guadagno nel rispetto delle regole della concorrenza. Quali sono le insegne e le catene di riferimento in Francia per il prodotto special interest? La catena di riferimento del settore è in assoluto Fnac. La quota di mercato di quest’insegna è significativa. Seguono una serie di catene specializzate minori che non hanno però nell’home video il loro core business. Sono poi presenti sul territorio alcune insegne non specializzate che hanno comunque un’area dedicata al video, con le quali è possibile sviluppare un buon lavoro proponendo prodotti selezionati che ben si allineano al loro target di riferimento. Com’è profilata la vostra offerta in Francia? Puntate sulle stesse property o la line up è diversa? La nostra offerta si compone oggi di oltre cento titoli ed entro fine anno prevediamo di lanciare una cinquantina di novità. Si tratta della crème de la crème del non fiction, selezionata dai nostri editor sulla base dei contenuti e della qualità tecnica e culturale dei filmati. Vogliamo essere riconosciuti come gli esperti nell’offerta cultu- rale di qualità, proponendo al pubblico francese una selezione delle migliori produzioni documentaristiche mondiali, quelle con i budget più alti. In Francia come in Italia il nostro catalogo rappresenta i più importanti produttori mondiali, tra i quali spiccano National Geographic, History Channel, Red Bull e Discovery Channel. Sono quattro brand di assoluto prestigio e la nostra azione coincide con un loro forte rilancio sul mercato francese. National Geographic ha recentemente allargato il suo bacino d’utenza televisivo raddoppiando il numero di abbonati (oltre 8 milioni), History Channel è entrato direttamente nel mercato televisivo francese solo a fine 2013, grazie ad un accordo con Planete+ che ne favorirà la diffusione e l’apprezzamento per le qualità delle sue produzioni. Discovery Channel è il canale tematico più visto sulla televisione a pagamento in Francia. Infine Red Bull, che ha un gran potenziale tra i giovani e gli appassionati di sport estremi per l’eccezionalità delle sue produzioni. Quattro gioielli sotto un’unica insegna: Passion Découverte. Quali risultati avete raccolto a oggi? Il mercato francese è uno dei più complessi e difficili a livello europeo. Dopo un anno e mezzo di duro lavoro possiamo dirci soddisfatti dei risultati ottenuti. Il 2014 rappresenta sicuramente l’anno di raccolta di quanto seminato nei due anni passati. Stiamo continuando a sviluppare la canalizzazione attraverso nuovi accordi. Il potenziale da sviluppare è ancora significativo, visto che il giro d’affari dell’home video è superiore al miliardo di euro. Come si differenzia per posizionamento prezzo, penetrazione dell’HD e del 3D il prodotto special interest all’estero? Il posizionamento prezzo è simile all’Italia. Il prezzo è su un livello medio-alto, specialmente per quanto riguarda le novità. Questo vale per Dvd, BD e BD 3D. Il Dvd rappresenta ancora lo zoccolo duro del mercato, mentre BD e BD 3D rappresentano circa il 25%. Sembra che la percezione del Blu-ray del pubblico francese sia simile a quella italiana; probabilmente non è stato recepito il concetto di Alta Definizione. Per quanto riguarda il 3D ci sono ancora ampi margini di miglioramento. Possiamo tracciare un ritratto dell’acquirente tipico di prodotto documentaristico in Francia? Cultura medio-alta, età compresa tra 35 e 50 anni, principalmente maschile e dotato di una buona capacità di spesa. I consumatori di home video in Francia acquistano in media due volte e mezza in più dei consumatori italiani. Il fenomeno della pirateria online, seppur presente, ha un’incidenza ancora marginale e limitata al pubblico giovane. Quali sono i costi principali da affrontare nel distribuire all’estero? Sicuramente le voci principali sono legate ai diritti e ai doppiaggi dei programmi. Un altro elemento rilevante è la comunicazione che cerchiamo di sviluppare in parte attraverso iniziative di co-marketing con i partner dei brand rappresentati sul territorio. Ritenete infine che la distribuzione in Francia possa in futuro essere allargata ad altri territori? Non si può mai sapere, anche se i numeri ci dicono che l’home video nel suo complesso è un mercato maturo, quindi ad oggi diventa difficile prevedere ulteriori ampliamenti territoriali. Comunque non siamo abituati a precluderci alcuna opportunità. Stiamo valutando alcune opzioni. pagina 9 FOCUS ON Amazzonia, il viaggio magico di Sai Sarà disponibile, in Dvd e BD, a partire dal 22 maggio l’avvincente film di Dnc Entertainment, sulla grande foresta pluviale. A cura di Andrea Dusio Ha raccolto uno straordinario successo di pubblico ai Festival di Venezia, Toronto e Rio de Janeiro. È stato poi protagonista di un’uscita cinematografica mirata, il 23 marzo scorso, in occasione della Giornata delle Foreste, consolidando così una fan base costituita da un target molto eterogeno, attratto dalla straordinaria qualità delle immagini ma anche dalla storia che il film sviluppa, staccandosi dal cliché del documentario a tema natura. Ora Amazzonia è pronta a raggiungere una visibilità ancora più ampia, grazie all’uscita in Dvd, Blu-ray e Blu-ray 3D, prevista per il 22 maggio, edito da Dnc Entertainment e distribuito in home video da Warner Bros. Entertainment Italia. Vera Affaba, ceo della società toscana, si è infatti innamorata subito di questo straordinario progetto: “Ho amato immediatamente questo film perché è un susseguirsi di emozioni forti e stimola la consapevolezza della minaccia che incombe sull’Amazzonia. Bambini, ragazzi e adulti resteranno incantati davanti a questo viaggio spettacolare ”. Tratta dal libro Amazonia, la vie au coeur de la forêt di Johanne Bernard, l’intera pellicola è stata girata con circa 18 mesi di riprese nel cuore pulsante della foresta amazzonica, grazie all’utilizzo della più moderna tecnologia in 3D. Il regista Thierry Ragobert è stato per più di dodici anni produttore e capo montatore di Jacques Cousteau, e mette qui a frutto l’esperienza con il grande oceanografo per creare un prodotto estremamente innovativo, che sfrutta l’idea di mettere al centro della narrazione un protagonista, come se fossimo in uno dei grandi franchise animation che hanno per protagonisti gli animali. E’ però poi grazie a questo escamotage dà vita a un irrepetibile racconto corale, dove il cuore della storia è l’eccezionale ecosistema che il film vuole insegnarci a preservare. Sono infatti oltre 5mila le specie animali e 40mila le specie di piante coinvolte in questo “capolavoro” di suoni e colori, che fanno pagina 10 da sfondo alla vicenda di Sai, una scimmia cappuccino cresciuta in cattività, che a causa dell’incidente di un aereo da turismo, finisce nella foresta amazzonica. Qui viene liberata da un coati e inizia a scoprire un mondo che non immaginava esistere. Esattamente come apparirebbe a un uomo, quel luogo meraviglioso all’inizio le sembra però inospitale: dovrà imparare a muoversi in un habitat sconosciuto e a rispettare la maniera in cui vivono le creature che lo popolano. A incarnare la voce narrante del film è stato chiamato Alessandro Preziosi, che spiega così la sua esperienza: “Il film è un viaggio intenso, divertente e a tratti commovente. Un film da vivere, che evidenzia il nostro evidente vincolo con Madre Natura. Un evento insomma da non perdere”. Il film sosterrà la campagna Wwf a favore dell’Amazzonia, e rappresenta uno strumento di edutainment in grado di insegnare a tutti, grandi e più piccoli, a vivere in armonia con Madre Natura, tanto da essere riconosciuto dal Wwf, che lo ha insignito del premio Ambiente. Isabella Pratesi, Direttore Conservazione Internazionale Wwf Italia, spiega: “Amazzonia aiuta ad avvicinare empaticamente i nostri cuori alle meraviglie di questa splendida foresta. Un patrimonio inestimabile di natura che rischiamo di perdere per sempre e che insieme, governi, cittadini del mondo e comunità locali, dobbiamo proteggere”. Ricco di momenti tutti da ridere, di scene di tensione, dove la scimmia cappuccino deve mettersi in salvo dalla minaccia di predatori particolarmente famelici, e con spazio addirittura a una love story, in cui Sai si invaghisce di una scimmietta che piace al capobranco, Amazzonia, coi suoi paesaggi mozzafiato, le creature variopinte, le albe e i tramonti dai colori incredibili, le cascate vertiginose e le nebbie che avvolgono la foresta pluviale, regalerà a tutti gli acquirenti di Blu-ray Disc e Dvd un viaggio indimenticabile. Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014 hitechweb.info hitechweb.info IL QUOTIDIANO DEL SETTORE tecnologico Il nuovo sito all news. Che fornisce in tempo reale informazioni sul mercato delle tecnologie, dell’entertainment e dei suoi protagonisti. ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV focus on DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO Ma le major fanno eccezione? Il ministro della Cultura Dario Franceschini annuncia che l’Italia intende uniformarsi alle politiche protezioniste dell’audiovisivo varate dal governo francese. Barack Obama è un uomo che non lascia nulla al caso. Nelle parole rivolte al neo ministro della Cultura Dario Franceshini (“Lei fa il lavoro più bello del mondo”) i ben informati hanno letto una “captatio benevolentiae” per dirla con quelli bravi. L’amministrazione Usa sarebbe infatti estremamente preoccupata in merito all’inclinazione del nuovo Dario Franceschini digitale, perché tutelare e remunerare correttamente gli autori vuol dire garantire loro la libertà di creare”. Ma il passaggio che ha allarmato il Governo Usa è un altro. Parlando subito dopo il presidente della Repubblica francese, François Hollande, alla riunione dei ministri della cultura a Parigi, Franceschini ha esortato a sostenere (...) segue a pagina III FOCUS ON a pagina III Tax Credit, “miracolo” all’italiana Dietro al ricorso sempre più frequente al credito d’imposta c’è un meccanismo che costituisce ormai uno standard. E che mette al sicuro gli imprenditori da qualsiasi rischio d’investimento… TELEVISIONE titolare del Mibact verso la cosiddetta “Eccezione Culturale”. E a ragione. Franceschini ha rivolto un appello agli altri titolari europei dei dicasteri culturali, rimarcando come il nostro governo intenda impegnarsi “Per individuare forme di fiscalità comuni a vantaggio della cultura e aprire un serio dibattito sul tema del diritto d’autore nell’era E dopo Fire c’è anche l’Android Tv a pagina IV PRIMO PIANO Le Film Commission valgono più del Fus Il Fondo Unico per lo Spettacolo viene superato, a valore, dall’intervento locale. A evidenziarlo è il report intitolato “Il senso del cinema e dell’audiovisivo per i territori”, curato dalla Fondazione Rosselli. Secondo le indiscrezioni pubblicate da “The Verge”, Google si appresta a varare una propria interfaccia. Che andrebbe a far concorrenza alla soluzione appena lanciata da Amazon. Ma anche a Chromecast. SCENARI a pagina IV Si scrive AnicaOnDemand. Si legge MyMovies Titoli del 2011. Un redirect alla piattaforma creata da Gianluca Guzzo. E una duplicazione dei servizi a valore aggiunto già presenti sul portale di cinema che vanta 400mila utenti unici al giorno. Davvero occorreva aspettare il Regolamento AgCom per lanciare qualcosa che c’era già? I alle pagine II e III ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV N.4 - aprile 2014 primo piano Le Film Commission valgono più del Fus Il Fondo Unico per lo Spettacolo viene superato, a valore, dall’intervento locale. A evidenziarlo è il report intitolato “Il senso del cinema e dell’audiovisivo per i territori”, curato dalla Fondazione Rosselli. Quanto pesa il contributo regionale sul finanziamento pubblico al cinema? Poco meno del 30% del totale. La risposta arriva dalla ricerca “Il senso del cinema e dell’audiovisivo per i territori”, realizzata dalla Fondazione Rosselli per Istituto Luce/Cinecittà. Le 18 Film Commission presenti in Italia sono oggi in grado di mettere in campo risorse per circa 10 milioni di euro, generando investimenti sul territorio che nel 2012 sono stati stimati in circa 260 milioni di euro, di fronte a un intervento pubblico locale di 56,3 milioni di euro complessivi (19 vengono da “fondi regionali” gestiti dalle film commission e ben 27,5 milioni da “altri fondi regionali”). I dati 2013, anche se non definitivi, segnano un’ulteriore crescita tanto delle risorse quanto degli investimenti. Sono 1.064 le produzioni che hanno girato sui territori, per un totale di 3.874 giornate di lavorazione. Un terzo di esse ha fruito di un supporto tecnicologistico, declinato in servizi di ospita- lità, sportelli unici, ricerca di location e altre tipologie di interventi consulenziali. Sono invece 150 le produzioni che hanno avuto accesso a contributi a fondo perduto a copertura o chiusura del piano finanziario, ma sempre e solo a fronte di vincoli molto precisi di spesa sul territorio e dell’impiego di operatori e maestranze locali. La prima valutazione possibile di questi numeri è che l’intervento locale oggi vale più del Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo) e si sta sostituendo al finanziamento del Mibact, a sua volta ridiretto sul Tax Credit. La seconda è che, a fronte di cifre significative, continua a mancare una legge nazionale e dunque ogni FC fa storia a sé, tant’è vero che i compilatori della ricerca, diretta da Bruno Zambardino (già coordinatore dell’istituto dell’Economia dei Media e da qualche settimana responsabile dell’area Comunicazioni dell’istituto per la Competitività, dove ha preso il posto di Giovanni Gangemi, passato in Siae) ha optato per classificarne 17 attualmente attive, anche se sul territorio ne esistono 20, e il problema semmai è che non c’è nessun vincolo di iscrizione all’associazione delle Italian Film Commission, e dunque manca a oggi una cabina di regia nazionale. Poi c’è un problema di altro genere: la ricerca è commissionata da Luce/Cinecittà, e già si fa un po’ fatica a capire perché vengano impiegato risorse dell’istituto della Tuscolana a questo scopo. Il Mibact supervisiona, ma al proprio interno ha un centro studi che produce solo un volumetto intitolato “Mini-cifre della cultura” e nessun altro strumento di compendio che sia utile alla comunità dei ricercatori e degli operatori di settore. Però, come ricorda Angelo Zaccone Teodosi in un articolo pubblicato su Tafter. it, l’Osservatorio dello Spettacolo interno al ministero ha beneficiato nel 2013 di 778mila euro e nel 2012 di 832mila euro, con un incremento superiore ai 300mila euro della propria dotazione II annuale. Certo, l’Osservatorio stila una relazione annuale al Parlamento. Forse però potrebbe essergli chiesto di predisporre ulteriori strumenti di ricerca, che aiutino a fotografare l’andamento complessivo del finanziamento pubblico, anche nella sua declinazione locale. E d’altronde, altri paper, come quello riassuntivo di tutti i dati del cinema italiano, sono affidati a realtà finanziate appositamente da Mibact, come la Fondazione Ente per lo Spettacolo. IsiCult, l’istituto diretto dallo stesso Zaccone, era stato il primo a produrre nel 2010 un osservatorio nazionale sulle Film Commission e i Film Fund. Lo sosteneva la Regione Lazio, e probabilmente sarebbe stato opportuno supportare quel monitoraggio per avere una serie statistica uniforme nel tempo. Invece la ricerca di Cinecittà, a quanto segnala sempre Zaccone, basa una parte dei suoi dati sulle rilevazioni di Symbola, la fondazione di Ermete Realacci, che a sua volta compila dal 2011 un paper ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV N.4 - aprile 2014 Tax Credit, “miracolo” all’italiana Dietro al ricorso sempre più frequente al credito d’imposta c’è un meccanismo che costituisce ormai uno standard. E che mette al sicuro gli imprenditori da qualsiasi rischio d’investimento… È il piccolo miracolo italiano del contributo pubblico: nel 2013 l’apporto del credito d’imposta ha superato il contributo diretto alla produzione cinematografica, 95 milioni di euro contro 91. Un risultato importante, dietro a cui si cela però il rischio di un utilizzo disinvolto, che nulla ha a che fare con l’investimento imprenditoriale nel settore. Fatta la legge (la normativa è del 2007), ormai “l’inganno” è stato perfezionato, ed è diventato uno standard, applicato in molti casi di Tax Credit esterno. Il meccanismo è molto semplice. Un’impresa decide di investire 100 in una produzione cinematografica. Il 40% è la misura dello sconto fiscale. Il rimanente 60% dovrebbe essere legato a eventuali utili del film. Quel che avviene è che invece il produttore rifonde il 70% (ma in alcuni casi si arriva anche all’85%) all’investitore. In casi di operazioni di una certa portata si provvede a un versamento in un conto corrente bloccato. Se la partecipazione al film è di minore entità, vengono scelte strade più spicce. Ciò che conta è che però a quel punto l’imprenditore è già rientrato del 40+70 e può ancora usufruire della possibilità di contabilizzare come perdita l’investimento, ottenendo a bilancio un ulteriore vantaggio fiscale. Nel caso gli utili non arrivino neanche successivamente, scattano altre strategie di way out, in modo che l’investitore possa rientrare dell’esposizione residuale. Le cose non cambiano nella sostanza neanche quando l’interlocutore è un istituto bancario: voci ben informate stimano che in quel caso il guadagno medio è del 15% rispetto alla cifra investita. Alcuni Istituti, poi, costringono il produttore, contrattualmente, a rifondere l’eventuale somma non recuperata. Inoltre le tempistiche molto strette in cui avviene il rientro del capitale investito consentono all’investitore di mettere sul tavolo potenzialmente tre o quattro operazioni di questo tipo l’anno. Il vantaggio per la produzione è comun- que di aver accesso a risorse, indubbiamente minori, ma in maniera sistematica nel tempo. Come può fare lo Stato a garantirsi di fronte a questa strategia di elusione fiscale? Il danno in un certo senso è doppio, perché il Mibac consente uno sconto fiscale di entità in definitiva maggiore a quello che è il reale investimento. Ecco perché il Tax Credit esterno oggi piace così tanto e si moltiplicano le notizie di imprese entusiaste di accedervi. Intanto i film si continuano a fare, grazie a una costruzione economica che appare meno complicata, ma che nella realtà vede coperto 3 dove appare 10. Per chi sa accontentarsi, è pur sempre benzina da mettere nella macchina produttiva, anche se così non rischia più nessuno, tranne lo Stato, cornuto e mazziato. Ma, visto che è difficilissimo dimostrarlo, il meccanismo resta virtuoso. Viva il Tax Credit, che fa ricco il cinema. E ancora più chi vi ha investito. Anche se il film non incassa nulla… segue dalla prima Ma le major fanno eccezione? intitolato “L’Italia che verrà, Industria Culturale, Made in Italy e Territori”, i cui numeri provengono da stime UnionCamere sulla dimensione locale del valore della cultura. Insomma, i numeri ufficiali non esistono, e qualcuno ha notato come la ricerca dell’Istituto Rosselli, che pur sempre riguarda il contributo pubblico, non riporti neppure un intervento del direttore generale Mibact Nicola Borrelli (che pure è intervenuto alla presentazione del rapporto, unitamente al presidente di Cinecittà Roberto Ciccutto). Per misurare con precisione entità delle risorse pubbliche e ricaduta degli investimenti sul territorio, sarebbe forse necessario che Anica (che è la prima beneficiaria delle attività delle FC) e Mibact individuassero uno strumento unico, a cui affidare i propri numeri e con cui attivare una stretta collaborazione diretta. Senza passare da Cinecittà, per favore. Tommaso Stigliani (...) l’eccezione culturale proposta dal governo francese. “Non è una forma di protezionismo ma un modo per pretendere che la cultura sia tutelata e sganciata da logiche esclusivamente di mercato”, ha spiegato il ministro, invitando la “collega” transalpina Aurélie Filippetti a Roma per una visita ufficiale che si terrà il 26 maggio. Le parole di Franceschini avrebbero creato qualche imbarazzo anche nel mondo dell’associazionismo d’impresa americano. Italia e Usa sono infatti a un passo dal siglare importanti trattati commerciali, strategici soprattutto per la nostra industria del food, ma di grande impatto per tutti i comparti. Anche per questo motivo l’amministrazione statunitense ha chiesto alle imprese di sostenere con forza l’iniziativa Usa a Expo (sponsorizzando la partecipazione, che costa 50 milioni di euro). Però si chiede all’Italia di non adottare misure che limitino la circolazione del prodotto Usa, anche e soprattutto per ciò che riguarda il settore cinema ed entertainment. E invece - checché ne dica Franceschini - è proprio la salvaguardia di quote fisse di prodotto europeo nei circuiti distributivi, unitamente all’obbligo di finanziare le produzioni locali da parte degli investitori esterni che vogliano fare business in Europa, il cardine “protezionistico” dell’eccezione culturale. Anche Massimo Bray, predecessore di Franceschini, aveva mostrato interesse per le teorie della Filippetti. Mai però si era spinto sino a un endorsement esplicito come quello di Franceschini. Cosa comporterebbero allora, se applicate in Italia, le misure di eccezione culturale? In attesa del 26 maggio, possiamo rifarci all’appello che due parlamentari europei molto vicini a Franceschini, Silvia Costa e David Sassoli, avevano rivolto al Governo Letta. Oggi quelle richieste sono fortemente in predicato di diventare realtà, proprio nel contesto del semestre italiano di Presidenza Europea. Anzitutto, la richiesta che le quote di produzione riservate al prodotto nazionale siano estese dalla televisione a tutti gli altri tipi di servizi di distribuzione di contenuti audiovisivi, applicando la Direttiva Ue 2010. Ma poi, soprattutto, regole di reinvestimento in prodotti culturali europei per gli operatori Over The Top della rete (Amazon, Google, Apple, Yahoo, Facebook, Netflix…), l’obbligo di pagare le tas- III se sul territorio, una direttiva europea sul diritto d’autore (su cui siamo d’accordo) e una regolamentazione sulle connected Tv. “Le major americane stanno imponendo lo switch off tecnologico verso il digitale, con la conseguente chiusura del 25/30% delle sale cinematografiche europee, proprio quelle dei centri storici, delle sale d’essai, delle associazioni e dei piccoli centri”, scrivevano David Sassoli e Silvia Costa. Non sappiamo se sono le major a imporre il passaggio al digitale. Di certo però non è vero che il 30% delle sale ha chiuso perché impossibilitata a convertirsi. Ma al di là di ciò, le quote di reinvestimento in produzione che la Filippetti e ora Franceschini vogliono imporre a tutti gli imprenditori che vogliono proporsi come distributori e broadcaster di cinema ed entertainment, più che proteggere il nostro prodotto potrebbero privare il mercato di attori già titubanti di fronte alle carenze infrastrutturali del nostro Paese, al suo modello fiscale e al tasso di pirateria informatica. Nonostante l’eccezione culturale, Netflix entrerà in Francia, perché c’è il Broadband e l’esecutivo ha mostrato di sapersi sedere attorno a un tavolo con i manager di Los Gatos. La lista dei servizi e delle piattaforme di cinema ed entertainment che invece rinunciano all’Italia si allunga ogni giorno. Hulu Plus, Love Film, la stessa Redbox (in un Paese che si era inventato l’automazione dei servizi di videonoleggio). Ed è tutto da verificare come potranno funzionare da noi le connected Tv, che sono alla start up e si vuole già normare, senza che si sia ancora definito il contesto di mercato. Resta infine un tema: oggi il cinema in sala in Italia vive sostanzialmente grazie a cinque distributori “major”, di cui quattro americani e uno di Stato. Gli indipendenti lavorano con grande coraggio, ma è giusto ricordare a Franceschini e ai fan dell’eccezione culturale che senza Warner, Universal, Disney e Fox le sale sarebbero morte. Altro che switch off obbligato. Il nostro governo dovrebbe fare ponti d’oro alle imprese di distribuzione americane, prima che a qualcuno altro venga in mente che, tutto sommato, dell’Italia si può fare senza. Andrea Dusio ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV N.4 - aprile 2014 scenari Si scrive AnicaOnDemand. Si legge MyMovies Titoli del 2011. Un redirect alla piattaforma creata da Gianluca Guzzo. E una duplicazione dei servizi a valore aggiunto già presenti sul portale di cinema che vanta 400mila utenti unici al giorno. Davvero occorreva aspettare il Regolamento AgCom per lanciare qualcosa che c’era già? La montagna ha partorito il topolino. Dopo tre anni di attesa, intervallati da proclami ricorrenti a rilanciare la necessità di un’offerta legale in rete, Anica lancia la propria piattaforma di streaming. Si chiama AnicaOnDemand, o, più sinteticamente Onde. E nasce, leggendo il comunicato, come “sinergia tra Anica, Can-Cross Advertainment Network, e MyMovies.it”. In realtà si tratta dell’infrastruttura e dell’interfaccia di MyMovies, a cui è stato aggiunto qualche titolo di catalogo, non necessariamente italiano, già ampiamente sfruttato in tutte le modalità di distribuzione. La cosa buffa è che per lanciare questa piattaforma si è attesa l’entrata in vigore del Regolamento AgCom, come se questa selezione di film di library fosse minacciata da chissà quale incombente spada di Damocle da parte della pirateria informatica. Basti dire che nella home page compaiono Hugo Cabret, Scialla!, Un giorno questo dolore ti sarà utile, Un giorno in più, Le Idi di Marzo e Acab, titoli del 2011 che sono già passati da parecchi mesi non solo in home video ma anche nei pacchetti cinema delle Pay-Tv. È ragionevole che quello che è stato presentato come il varo dell’offerta legale passi per l’offerta di film di tre anni fa? Eppure Anica ha fatto le cose in grande, con una tavola rotonda e naturalmente la presentazione di una ricerca firmata da Echo sui Digital Trends, perché quando si parla di cinema in Italia un bel report non manca mai. “Al centro dello sviluppo del settore dobbiamo mettere la produzione di contenuti. Il lancio della piattaforma AnicaOnDemand non cade nel giorno dell’avvio del nuovo regolamento AgCom per caso: abbiamo bisogno di lavorare in un quadro chiaro e articolato dei diritti, in cui ognuno deve fare il proprio mestiere”, ha detto Riccardo Tozzi. Vorremmo rassicurare il presidente di Anica: i film distribuiti da Onde sono stati scaricati tre anni fa, oggi in rete non li cercherebbe neppure un marziano. Il resto, la parte a valore aggiunto dell’iniziativa, è farina del sacco di MyMovies. Non a caso nel comunicato di Anica si legge: “Per raggiungere la nuova piattaforma di streaming on demand è possibile collegarsi all’indirizzo Internet www.mymovies.it/anicaondemand/, oppure direttamente all’Url www.anicaondemand. it, per poi essere immediatamente reindirizzati sulla pagina di accesso di MyMovies.it, che conta oltre 400mila utenti unici al giorno”. Non vorremmo infierire, ma un domain redirect si acquista in rete in cinque minuti e costa dieci euro. Come mai ci sono voluti tre anni? L’unico sforzo che è stato fatto è quello di segmentazione della library, “integrata” con il database di MyMovies, mediante categorie che vanno dai Premiati a Cannes, ai Drammatici Italiani, agli Oscar. “In un click sarà possibile raggiungere, noleggiare e fruire il capolavoro di De Sica del 1960, La ciociara”, si legge ancora nel comunicato, e non crediamo servano commenti. L’unica sezione realmente a valore aggiunto è Onde Screen, che propone in streaming titoli ancora nei cinema. Si tratta però di un servizio già offerta da MyMovies, allo stesso modo degli eventi live a numero chiuso. La piattaforma di Anica ha in tal senso duplicato le iniziative del portale, che da tempo con MyMoviesLive consente di partecipare a proiezioni online che funzionano esattamente come uno spettacolo in sala, con assegnazione del posto e un orario di inizio film. Ora: che in Italia fosse difficile fare meglio del portale dedicato al cinema creato da Gianluca Guzzo si sapeva tre anni fa come si sa oggi. Ma perché innalzare questo scenario di cartapesta, inventandosi l’esistenza di una piattaforma legale di Anica? Non sarebbe bastato dire che l’offerta legale è già, anche senza lo sforzo eccezionale messo in campo dai produttori cinematografici? Alberto Bellagente E dopo Fire c’è anche l’Android Tv Secondo le indiscrezioni pubblicate da “The Verge”, Google si appresta a varare una propria interfaccia. Che andrebbe a far concorrenza alla soluzione appena lanciata da Amazon. Ma anche a Chromecast. Lo scoop è di The Verge: Google sarebbe in procinto di rilasciare un dispositivo che ricalcherebbe le caratteristiche della Amazon Tv, andando a integrare l’offerta di Chromecast con una piattaforma Android in grado di supportare comandi vocali. Il prodotto si presenterebbe come un decoder, in grado di collegare il web alla Tv, e in tal senso si porrebbe come concorrenziale ad Apple Tv e Roku, oltre che a Fire Tv. Tra i servizi disponibili in day one ci dovrebbero essere Hulu, Pandora e anche Netflix, tutti accessibili tramite app. Il magazine online del gruppo Vox Media afferma infatti di essere in possesso di documenti esclusivi, che proverebbero come il sistema già in fase di lancio dovrebbe chiamarsi “Android Tv” e andrebbe considerato non come una piattaforma, quanto piuttosto come una nuova interfaccia per l’entertainment, “cinematica, divertente, fluida e veloce”. Un passo avanti dunque rispetto agli altri set top box già sul mercato, da Roku ad Apple Tv. E soprattutto un diretto concorrente per la soluzione più avanzata esistente in tal senso, Fire Tv di Amazon, presentata recentemente. Di una Google Tv si era parlato a lungo, ma il lancio di Chromecast aveva convinto molti che Mountain View - da dove comunque hanno rifiutato qualsiasi commento sulle in- discrezioni di The Verge - avesse optato per una strategia differente. L’interfaccia, di cui il sito statunitense mostra una preview, è sostanzialmente basata sullo scroll di un set di “carte”, che rappresentano film, tv show, app, giochi. Ogni menù dispone di una serie di cover in miniatura (o manifesti cinematografici), su cui si potrà cliccare direttamente. Dal punto di vista della piattaforma, le differenze con Fire Tv, anch’esso basato su piattaforma Android, non dovrebbero essere molto sensibili. La caratteristica che ne fa un prodotto Google sta nel lavoro sull’accesso ai contenuti, che nei documenti di cui è in possesso The Verge viene definito “semplice e magico”. Sarebbero in tal senso in via di definizione partnership con sviluppatori di app, chiamati a lavorare sugli standard che Mountain View ha definito per le interfacce di Play Movies, YouTube e Hangouts, ma anche a competere e integrare le terze parti già coinvolte al lancio (oltre a quelle già citate dovrebbe esserci Vevo). È probabile che gli sviluppatori siano chiamati contemporaneamente - almeno questa è l’opinione di The Verge - a creare un’interfaccia separata per Chromecast. Quanto impatterà la Android Tv sulla modalità di fruire l’entertainment? Esattamente come Amazon, anche Google sembra decisa a tenere aperte diverse porte, nella evidente impossibilità di individuare sin da ora una soluzione che sia autenticamente una killer application. Sembrerebbe però che Mountain View voglia provare a fabbricare la Android Tv da sola, in concorrenza coi propri tradizionali partner hardware. “L’aspirazione di Google è il salotto di casa”, spiega The Verge. Dove però si troverà a competere non solo con i set-top-box, ma soprattutto con le console di nuove generazione e con i BD player. La Android Tv potrebbe insomma ribaltare gli equilibri che si stanno definendo anche a livello di volumi di vendita tra i dispositivi per fruire entertainment. Su Amazon.com, Fire Tv proprio in queste ore ha superato i numeri di Chromecast. Seguono Roku (che in Italia non esiste) e Apple Tv. Fire Tv stava vendendo più di Kindle, ora invece le carte si rimescolano, e il desiderio crescente da parte dei consumatori di sfruttare il web per arricchire il sistema di contenuti fruibili sul televisore potrebbe trovarsi a fare i conti con un’eccessiva frammentazione dell’offerta. Il mondo delle connected Tv appare per adesso poco “smart” e molto confuso. Gli Over The Top lo stanno trasformando in un gioco di scatole cinesi. Il rischio è che il consumatore, disorientato, scappi ancor prima che i numeri diventino tali da poter dire che esiste un mercato di massa. IV breaking news ‘Sogni di Gloria’ vince a Houston Sogni di Gloria del collettivo John Snellinberg si aggiudica il premio come Miglior Film e Miglior Montaggio al 47°World Fest di Houston. Sogni di Gloria ha bissato il successo ottenuto in Italia al Rome Independent Film Festival, dove meno di un mese fa ha vinto come Miglior Film. Arriverà nelle sale italiane il prossimo 15 maggio distribuito da CG. Nel cast spiccano Carlo Monni e da Giorgio Colangeli. ‘Captain America 2’ a quota 159 milioni di dollari Nel weekend del 12 e 13 aprile Captain America 2 è ancora in testa alla classifica del box office Usa con oltre 41 milioni di dollari di incassi nell’ultima settimana, che consentono al film legato alla property Marvel di arrivare a un totale di 159 milioni di dollari mercato. Rio 2 – Missione Amazzonia debutta al secondo posto, incassando 39 milioni di dollari. A distanza, terzo posto per l’horror low budget Oculus, con 12 milioni di dollari nel weekend di apertura. Sessanta titoli al Far East Festival Viene inaugurata da una opening night il 25 aprile con la pellicola Aberdeen di Pang Ho-cheung (Hong Kong) la sedicesima edizione del “Far East Film Festival”, la rassegna di cinema dell’Estremo Oriente proposta a Udine dal Centro espressioni cinematografiche. In arrivo oltre 60 titoli della migliore produzione asiatica da nove Paesi e, per la prima volta, anche il genere documentario. Mibact, ok alla tutela del cinema America Semaforo verde da parte del Mibact alla tutela del cinema America di Roma per interesse storico-artistico. Ora la parola passa a Regione e Comune che dovranno attuare “ogni utile e specifica iniziativa finalizzata alla tutela dell’edificio”. L’America fu prima teatro e poi cinema. Nel 2012 è stato occupato da ragazzi dei licei romani per mantenere la vocazione culturale del luogo. La proprietà vuole farci venti appartamenti. speciale action - horror Una guida per buyer e retail New release e prodotti catalogo da mettere a scaffale da pagina 16 a pagina 18 UNIVERSAL PICTURES Un genere “strategico” Action e horror da sempre costituiscono degli asset rilevanti per la major. Ne parliamo con Isabella Foschini e Angela Telesca. Come si inserisce il genere action nelle strategie home video di Universal? Il genere action è da sempre, sia per Universal sia per il mercato, tra i più importanti. A livello di mercato, insieme al fantasy e all’animazione, rappresenta uno dei generi più presenti e più performanti rispetto al box office. E nel catalogo di Universal Italia l’action, insieme al fantasy, è sicuramente uno dei generi di riferimento, grazie a franchise storiche come la saga di Fast & Furious, quella di Jason Bourne, di Rambo, dal catalogo Paramount di Mission Impossible e Indiana Jones, dal catalogo Sony di Resident Evil, Terminator, Karate Kid. Oltre ai prodotti cinematografici, anche i direct-to-video action riscontrano degli ottimi risultati, come per esempio la saga di Death Race o Re Scorpione. Il catalogo viene poi continuamente alimentato da nuove release, che sia nel periodo lancio al cinema, sia nella finestra home video dei primi tre mesi e nel periodo successivo dai tre ai sei mesi costituiscono un elemento chiave per l’attivazione di campagne dedicate. Praticamente in ogni quarter abbiamo del contenuto per attivare delle promozioni su questo genere. Quali sono le principali release in ambito action e horror dei prossimi mesi? Quali le franchise ormai consolidate che per Universal costituiscono una garanzia? Per quanto riguarda l’action, avremo in uscita a giugno Jack Ryan, un film legato alla saga action/ thriller dai romanzi di Tom Clancy, con Chris Pine, Keira Knightley, Kevin Costner e Kenneth Branagh. Un successo cinematografico a livello internazionale con un box office di 135 milioni di dollari. Sempre a giugno ci sarà Lone Survivor, un war movie molto forte, ambientato in Afghanistan, con Mark Wahlberg, diretto da Peter Berg, il regista di The Kingdom e di Battleship. Andando invece pagina 16 sull’action/fantasy avremo a luglio 47 Ronin con Keanu Reeves, ambientato nell’antico Giappone. Questo titolo sarà accompagnato da altri due prodotti inediti al cinema in Italia, Man of Tai Chi, di e con Keanu Reeves, e Chinese Zodiac, l’ultimo film di Jackie Chan. Questi tre prodotti verranno lanciati sotto il cappello di collezione Asian Action, con attività promozionali, materiali punto vendita e comunicazione congiunte. A seguire in Q3 e Q4 avremo grandi franchise action/fantasy a iniziare con Amazing Spider-Man 2, Transformers 4, Hercules con Dwayne “The Rock” Johnson e l’ultimo film della saga dei Mercenari, un grande successo che unisce le più grandi star action di sempre, come Sly - Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger. Per il filone Horror, abbiamo appena lanciato Insidious 2 e a breve uscirà Il Segnato, il nuovo film spin off della franchise di successo Paranormal Activity. In Q4 avremo invece il sequel di La Notte del Giudizio. I segmenti di prodotto di cui stiamo parlando registrano, per quanto riguarda le novità, un’incidenza del prodotto Blu-ray più alta rispetto ad altri generi? Sicuramente sono prodotti che, sia in fase di novità sia in fase di catalogo, rappresentano un ottimo contenuto per il formato Blu-ray. Soprattutto quelli che hanno una declinazione sul fantasy nel periodo new release riescono a raggiungere uno share di 45%-50% sul venduto. Quali sono le azioni di marketing che porrete in essere a supporto delle principali new release? I lanci novità sono supportati da materiali dedicati per il punto vendita e da attività promozionali, che possono essere promozioni di prezzo nelle primissime settimane, offerte multi-buy con titoli affini (come per esempio la “Asian Action” legata a 47 Ronin) oppure con prodotti di catalogo legati alla novità per saga, cast o tema, con relativa comunicazione. Per i film più iconici e con fan base, quindi principalmente le saghe, faremo anche delle attività di pre-ordine e di gift with purchase. Per quanto riguarda il catalogo, come lavorate su questi generi? Qual è il posizionamento corretto per un film di library? Si tratta di due generi dal potenziale molto alto per il catalogo e sicuramente ancora di più per il formato Blu-ray. Il genere action è anche rappresentato da grandi franchise come Fast & Furious, Bourne, Mercenari, per cui ogni nuova uscita cinematografica rappresenta un’opportunità di ri-promozione del catalogo della franchise. Ovviamente cerchiamo anche di massimizzare le peculiarità dei clienti che meglio performano in questi generi, promuovendo in maniera tattica sia il Dvd che il Blu-ray. Tradizionalmente horror e action sono sempre stati generi da videoteca, capaci di realizzare numeri alti al noleggio, anche a prescindere dall’andamento in sala. E’ ancora così? Sì, anche per il noleggio sono prodotti che funzionano bene, sicuramente per quanto riguarda il genere action. Sotto il profilo delle superfici retail, cosa bisogna fare per difendere gli spazi dedicati a questa tipologia di prodotti? Come vanno veicolati a livello di commercio elettronico e nella distribuzione digitale? Legare ai lanci novità anche il drafting di catalogo è un’attività fondamentale, soprattutto per l’e-commerce e per la distribuzione digitale, dove gli spazi a disposizione consentono di arricchire l’offerta al consumatore. Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014 DA NON PERDERE 01 Distribution Koch Media Per il genere horror, Koch Media propone il cofanetto da cinque Dvd The Toxic Avenger, diretto da Michael Herz e Lloyd Kaufman. Nell’immaginaria città di Tromaville vive il giovane Melvin Ferd, un ragazzo imbranato che lavora in una palestra nella quale viene continuamente deriso e maltrattato. Durante uno di questi pesanti scherzi, Melvin viene inseguito da alcuni giovani e precipita da una finestra, cadendo in un contenitore di rifiuti tossici. Il ragazzo si trasforma nel mostruoso Toxic Avenger, il vendicatore tossico, e ingaggia una violenta lotta al crimine. In breve tempo diventerà un supereroe amato dai cittadini onesti della sua città. Il cofanetto, disponibile dall’8 maggio, contiene tutti i quattro film della saga (The Toxic Avenger, The Toxic Avenger Part II, The Toxic Avenger Part III – The Last Temptation of Toxie, Citizen Toxie – The Toxic Avenger IV) e più di 12 ore di extra. Inoltre il cofanetto definitivo Anniversary Edition rappresenta un prodotto imperdibile per gli appassionati del genere trash/splatter e anni ’80. E’ disponibile in Dvd e BD il film Escape Plan - Fuga dall’inferno, un action interpretato da Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger. Ray Breslin (Sylvester Stallone) - una delle principali autorità mondiali nel campo della sicurezza delle strutture carcerarie - decide di accettare un ultimo incarico: evadere dall’ultra - segreto e tecnologico penitenziario di ultimissima generazione, “La Tomba”. Ingannato ed ingiustamente imprigionato, Breslin si trova così a dover coinvolgere un altro detenuto, Emil Rottmayer (Arnold Schwarzenegger), per mettere in atto un audace Escape Plan Fuga dall’Inferno, ai limiti dell’inverosimile, per evadere dal più sicuro ed inespugnabile carcere mai concepito e costruito dall’uomo. L’epoca d’oro dei film d’azione hollywoodiani è stata dominata da due attori che hanno incarnato lo stereotipo dei lottatori solitari dalle spalle larghe, dalla mascella squadrata, che affrontano gli avversari con inflessibile determinazione. Per più di vent’anni Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger si sono contesi il primato in un genere cinematografico tipicamente americano ma non avevano mai prima d’ora recitato fianco a fianco, in un’avventura ricca di azione che vede i due giganti affrontare un degno nemico. Bim Distribuzione Dal listino di Bim Distribuzione segnaliamo il titolo horror Piranha 3D, diretto da Alexandre Aja. Sull’onda del successo del film Lo Squalo, nel 1978 fece la sua comparsa sul grande schermo un’altra temibile minaccia acquatica che non ha nulla da invidiare alla spietata macchina carnivora di Spielberg. Al posto di un’unica, gigantesca minaccia, centinaia di predatori letali e voraci. Con il film Piraña, il regista Joe Dante, il produttore esecutivo Roger Corman e lo sceneggiatore John Sayles riuscirono a rendere ancora più appassionante e “mordente” la formula de Lo Squalo. Da quel film sono stati tratti un sequel cinematografico (Piraña paura di James Cameron) e un remake televisivo. Ma nessuno dei due ha raggiunto i vertici di tensione e paura esplorati trent’anni dopo dal regista Alexandre Aja in Piranha 3D. Aja, autore di grandi successi horror come Alta tensione (2003) e Le colline hanno gli occhi (2006), ha dichiarato che Piranha 3D è “un ritorno agli anni 80, a quella sensazione di piacere un po’ perverso che provavi guardando da piccolo certi film. Film che ti spaventavano e divertivano insieme, pieni di nudi e di sangue: un’esperienza elettrizzante, di puro intrattenimento”. pagina 18 20th Century Fox HE Saranno disponibili dal 30 aprile il Blu-ray e il Dvd del film horror Lo sguardo di Satana - Carrie, distribuito da 20th Century Fox Home Entertainment. Una coinvolgente rivisitazione dell’iconico best-seller di Stephen King messa in scena dal regista Kimberly Peirce (Boys Don’t Cry, Stop-Loss), Lo sguardo di Satana - Carrie è il racconto di terrore di una piccola città che ha come protagoniste Chloe Grace Moretz (Kick-Ass 2, Dark Shadows) e Julianne Moore (Don Jon, Game Change). Il film racconta la storia horror di Carrie White (Clhoe Gace Moretz), una timida ragazza emarginata dai suoi compagni di scuola e protetta da una madre profondamente religiosa (Julianne Moore) che, dopo essere stata umiliata al ballo di fine anno, porta il terrore nella piccola cittadina con le sue facoltà telecinetiche. Diretto da Kimberly Peirce e prodotto da Kevin Misher, con la sceneggiatura di Lawrence D. Cohen e Roberto Aguirre-Sacasa, il film è una produzione di Metro-Goldwyn-Mayer Pictures e Screen Gems. Con oltre un’ora di esclusivi contenuti speciali da cardiopalma, Lo sguardo di Satana - Carrie in Blu-ray e Dvd include il dietro le quinte, i commenti del regista, le scene tagliate e quelle estese, il sorprendente video virale “Telekinetic Coffe Shop Surprise” e un finale alternativo inedito che lascerà tutti con il fiato sospeso. Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014 PIRATERIA Futurbox, smontata la truffa a Sky La Guardia di Finanza di Agropoli ha neutralizzato l’attività di contraffazione informatica. Realizzata attraverso un giro di schede prepagate dall’Ucraina alla Puglia, attraverso le Marche. A cura di Andrea Dusio Nei giorni che hanno preceduto l’entrata in vigore del regolamento AgCom, chi si aspettava un periodo di tregua nella lotta alla pirateria informatica, si è trovato invece a constatare come l’azione di contrasto a opera della Guardia di Finanza sia stata più che mai efficace. Dopo l’oscuramento di 46 siti da parte nel nucleo della Gdf di Roma, una nuova, clamorosa operazione, è stata messa a segno dalla Compagnia di Agropoli (Salerno), con il coordinamento della Procura di Vallo della Lucania. Dietro denuncia di Sky Italia e grazie alla collaborazione di Fmp (Federazione contro la pirateria musicale e multimediale) è stato infatti ordinato agli Internet service provider operanti nel nostro Paese il blocco degli accessi locali al portale Futubox, uno dei principali attori della distribuzione illecita di opere protette da licenze esclusive o da diritto d’autore. A margine dell’azione della Gdf sono state denunciate cinque persone. Un vincolo cautelare su 16 siti web da cui era garantito l’accesso a Futubox era già stato posto in essere a maggio 2013, ma la nuova operazione va a interrompere il vero e proprio “servizio” alternativo realizzato attraverso una sofisticata truffa a livello internazionale, con cui era stato reso possibile accedere all’intero palinsesto della Pay Tv fruibile in pay-per-view, tramite l’accensione di un abbonamento mensile di otto euro, che consentiva la visione su Internet sia da Pc che da dispositivi mobile. Dopo il sequestro di maggio, le ulteriori indagini svolte dalla Procura di Vallo della Lucania hanno infatti portato a individuare un cittadino italiano residente nelle Marche, che attraverso un dealer autorizzato Sky si procurava schede prepagate e poi le inviava in Ucraina, ai gestori di Futubox. Costoro potevano così aggiornare periodicamente la lista dei canali accessibili in streaming e rilanciare il segnale, rendendo fruibili anche alcuni eventi live trasmessi in esclusiva su piattaforma Sky, a partire dalla Formula 1 e dalle partite di calcio. Ma l’offerta copriva anche i pacchetti cinema e entertainment. Dalla Puglia, un informatico supportava l’attività illegale con la messa a punto di alcune “attività di marketing” in rete. E Futubox gli riconosceva il 25% del totale raccolta abbonamenti dall’Italia. Nella peculiare architettura di questa truffa, c’è da rilevare che l’utilizzo di un applicativo denominato “Private Tunnel” consentiva la navigazione anonima, senza cioè che fossero tracciabili gli estremi della connessione utilizzata. Quanto al versamento degli abbonamenti, le transazioni elettroniche erano veicolate sì attraverso i sistemi di pagamento di normale utilizzo, da PayPal a PostePay, sino a iKoruna e MoneyBookers, ma avevano come account terminale un indirizzo intestato alla nonna defunta del cittadino marchigiano indagato. Sempre a nome della nonna era stato attivato un account YouTube, grazie a cui erano veicolati alcuni video dimostrativi del funzionamento della piattaforma, con una variante “locale” denominata dall’informatico pugliese “Telebox”. Oltre a raggirare Sky, i nostri erano insomma riusciti a “fare fessi” pure i correi ucraini. I blocchi predisposti a maggio dalle autorità italiane erano aggirati attraverso il ricorso a un nuovo domain, FutuboxItalia.tk, ora a sua volta sequestrato, unitamente ad altri indirizzi Ip pronti per eventuali ulteriori spostamenti. L’operazione finalizzata dalla Gdf ha coinciso con le settimane di lancio dell’offerta Tv di Sky in streaming. Il servizio Sky Online, attivato per essere da subito competitivo con Cubovision e Infinity, ambisce a far diventare Internet una modalità di fruizione alternativa alla classica Pay, estremamente concorrenziale per prezzi dei pacchetti e soprattutto interoperabilità del sistema, che è utilizzabile su piattaforma Smart Tv (solo con Samsung per ora), Pc, Mac, iPad, Ps3 e Ps4, tablet (anche in questo caso a oggi solo Samsung) e dai prossimi mesi Xbox 360 e Xbox One. A eccezione delle partite di serie A e B al lancio, tutti gli altri eventi sportivi sono già accessibili con Sky Online. Per la Pay Tv di Murdoch il nuovo servizio è un assett strategico molto importante, soprattutto Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014 in Italia, dove i conti a oggi per la prima volta segnano un rosso, e l’offerta dello streaming è chiamata a integrare i numeri degli abbonati tradizionali senza cannibalizzarli. Anche per Sky la lotta alla pirateria diventa insomma più importante che mai. C’è infine da chiedersi, alla luce dei risultati delle ultime settimane, quale sarà l’impatto dell’attività di AgCom. Qualcuno, sul fronte dei garantisti a oltranza, già avanza la domanda: “Visti i sequestri della Gdf, davvero serviva il Regolamento”? Noi restiamo fiduciosi in merito all’impulso ulteriore che l’Authority potrà dare all’enforcement. Quando però si hanno a disposizione due soluzioni per un solo problema, il rischio è che l’una entri in conflitto con l’altra. Oggi sappiamo che chiudere i siti pirata è possibile, anche in Italia (pur con un alta percentuale di riapertura ad altri domain). Ora andiamo a sovrapporre all’attività delle Procure e dei nuclei specializzati della tributaria, supportati delle associazioni antipirateria, un’Hadopi nostrana. Ma la sensazione è che per certe tipologie di truffa, soprattutto se realizzate su scala internazionale, l’azione di polizia resterà fondamentale per il contrasto al fenomeno. Continueranno insomma a servire misure extra-strong, dall’Ucraina alla Puglia. E guai a pensare il contrario. pagina 19 La ricerca di DigitasLBi Connected Commerce: gli smart device trasformano lo shopping Le nuove dinamiche che guidano gli acquisti si chiamano Ropo e Showrooming. Così, attraverso smartphone e tablet, l’online entra nei negozi. Carol Pesenti Ropo e Showrooming: sono questi i termini che dovrebbero entrare nel vocabolario di tutti i retailer. Almeno secondo la nuova edizione di ‘Connected Commerce: a snapshot of the modern shopper’, una ricerca condotta da DigitasLBi – agenzia globale di marketing e tecnologia – attraverso un sondaggio online realizzato in Belgio, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Olanda, Singapore, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti. Lo scopo? tratteggiare il comportamento d’acquisto dei consumatori e delineare il futuro del retail. Dai dati raccolti emerge che il processo di acquisto del consumatore è sempre meno lineare e sempre più diversificato: ci si informa online e si acquista offline ma, al tempo stesso, si fa largo l’abitudine di cercare informazioni mentre si è nel punto vendita o di toccare con mano il prodotto in store, per poi cercare online il prezzo migliore. Questo è il trend che si sta affermando anche in Italia e il nostro Paese risulta tra le nazioni ‘entusiaste’ rispetto alle nuove opportunità offerte dai dispositivi mobili. “Il potenziale di smartphone e tablet sta rendendo sempre più labili i confini tra lo shopping tradizionale e il mondo dell’online”, evidenzia Carol Pesenti, head of Italy and Spain in DigitasLBi. “E se da un paio d’anni si è diffusa tra i consumatori la tendenza Ropo (Research Online Purchase Offline, l’abitudine a documentarsi in rete su un prodotto prima di acquistarlo fisicamente in negozio), ora si assiste alla nascita di un fenomeno inverso, lo Showrooming: visitare, cioè, il negozio per toccare dal vivo la merce e procedere con l’acquisto online, magari a un prezzo più contenuto”. In Italia resta altissima (l’87,1%) la percentuale degli intervistati che confermano la tendenza a scandaglia- pagina 20 re la rete alla ricerca di informazioni utili prima di recarsi in un negozio. Ma dal sondaggio emerge anche che nove italiani su dieci uscirebbero dal negozio se, tramite lo smartphone, scoprissero un prezzo più basso in un altro canale di vendita. In ogni caso, più della metà dei consumatori italiani (56,2%) concorda nel sostenere che l’arrivo degli smartphone ha modificato il modo in cui si fa shopping. E se solo il 28% degli utenti di smartphone afferma di aver effettuato un acquisto dal proprio dispositivo mobile negli ultimi tre mesi, ben il 71,7% usa il proprio smartphone all’interno di uno store per cercare online maggiori informazioni sui prodotti (55,5%) o per valutare recensioni lasciate da altri utenti (47,8%). L’80% degli italiani afferma inoltre di ritenere utile l’introduzione di servizi di innovazione digitale nel punto vendita: l’83,2% riceverebbe volentieri voucher e offerte speciali direttamente sul proprio device mobile una volta varcata la soglia del negozio e il 79,3% apprezzerebbe la possibilità di verificare da remoto la disponibilità di un prodotto in store. Sarebbe poi utilissima, secondo il 67% degli intervistati, una mappa che indichi dove localizzare determinati prodotti all’interno di un supermercato o di un centro commerciale, mentre il non plus ultra per il 70,1% sarebbe poter pagare direttamente dal proprio cellulare, evitando code alla cassa. Occorre precisare che lo store fisico continua a mantenere un forte appeal per gli italiani, che lo frequentano per testare dal vivo i prodotti (69,5%) o per affidarsi alla cortesia e all’esperienza di personale (51,8%). La ricerca segnala poi il sempre più decisivo ruolo dei social network, ora facilmente fruibili anche dai dispositivi mobili. In Italia sono Facebook (47,1%) e YouTube (25,4%) i due social in grado di influenzare maggiormente le decisioni di acquisto del consumatore finale, seguiti da Google+ (23,8%) e Twitter (11,9%). E tra i contenuti “social” in grado di spingere un utente a visitare un particolare negozio o a comprare un determinato brand, spiccano le promozioni (64,9%), i post degli amici (57,3%) e le inserzioni pubblicitarie (55,3%). In ogni caso, un dato è certo. I dispositivi mobili, perennemente connessi, consentono di ricercare valide alternative d’acquisto in qualsiasi istante. Per il settore retail sembrerebbe giunto il momento di mettere al centro il rapporto tra punto vendita tradizionale e online. E di ripensarlo in modo innovativo, per inserirsi con maggiore efficacia in un processo d’acquisto sempre più influenzato dalle nuove tecnologie in formato tascabile. Francesca Radaelli SPECIAL INTEREST cinehollywood In forma con la balance ball La seconda guerra mondiale Yellowstone 3D La palla è uno degli attrezzi più utilizzati oggi nel fitness. L’istruttrice Tanja Djelevic ha studiato un innovativo programma di esercizi con la palla ideale per lavorare sull’addome, oltre che per acquisire maggior equilibrio e flessibilità. Questo Dvd è un programma di esercizi originale, divertente ed efficace. Vi aiuterà a muovervi in modo corretto anche nelle attività quotidiane, riducendo il rischio di danneggiare schiena e articolazioni. Lavorando contemporaneamente su equilibrio e resistenza, riuscirete ad acquisire forza e stabilità, migliorando la postura e tonificando tutto il corpo. Che non abbiate mai provato gli esercizi con la palla, o che invece ne conosciate già le formidabili potenzialità, questo nuovo programma vi conquisterà. Il Dvd si articola in tre sessioni e prevede anche una versione degli esercizi per principianti. Il conflitto più devastante del XX secolo. Più di cinquanta Paesi coinvolti, decine di milioni di vittime, intere città e regioni rase al suolo. National Geographic dedica alla Seconda guerra mondiale un’opera in tre parti, per oltre due ore di durata, in cui gli eventi tragici e gli orrori di quegli anni vengono rievocati affiancando a filmati originali spesso inediti le testimonianze di uomini e donne che hanno vissuto sulla propria pelle la guerra. Dall’ascesa al potere di Hitler all’invasione della Polonia, da Pearl Harbor allo sbarco in Normandia, da Guadalcanal a Iwo Jima fino alle bombe di Hiroshima e Nagasaki, le grandi battaglie che hanno segnato la storia sono narrate dalla prospettiva di chi le ha combattute o subite e ha visto cadere i propri compagni. Parco nazionale più antico del mondo e Patrimonio dell’Umanità dal 1978, Yellowstone è uno dei luoghi più straordinari del pianeta: habitat di bisonti e grizzly, simboli del Nordamerica selvaggio, terra di grandi foreste, fiumi, canyon e praterie. E nascosto sotto tanta bellezza, un supervulcano. Già i primi esploratori, a metà del 1800, rimasero incantati da questi luoghi, che conservano ancora oggi la loro bellezza incontaminata. Le spettacolari immagini 3D permettono di apprezzare appieno le meraviglie del parco di Yellowstone: dagli impressionanti getti dei geyser alle spettacolari cascate, dalle terrazze multicolore di Mammoth Hot Springs alle numerosissime, e spesso rare, specie animali e vegetali che popolano questo ecosistema. Alla scoperta di un angolo di mondo, dove le forze della natura mostrano tutta la loro grandezza. Luce Cinecittà “Il politico più amato. E meno potente” L’ultimo lavoro di Filippo Vendemmiati ‘Non mi avete convinto’ è dedicato alla figura politica e umana di Pietro Ingrao, già presidente della Camera e leader dell’ex Partito Comunista. Luce Cinecittà e Tomato Doc&film presentano Non mi avete convinto - Pietro Ingrao, un eretico, un documentario diretto da Filippo Vendemmiati. Non è la biografia storica di Pietro Ingrao (politico, giornalista, partigiano italiano e storico esponente dell’ala sinistra del Partito Comunista Italiano), ma il suo racconto in prima persona, sulla politica come passione, “come strumento per cambiare un mondo che non mi piaceva”. La vita di Ingrao tra errori, sconfitte e rotture è connotata dalla ricerca continua, quasi dolorosa, di nuove forme di partecipazione e di comunicazione. Racconta di passaggi che potrebbero apparire minori, e sono centrali: come la sua grande passione per il cinema e la poesia. “Mi intendo più di cinema che di politica”, dice nel documentario. “Volevo fare il regista, sono stato spinto a calci nel sedere verso la politica”. O come l’immagine della luna di Lenola, il paese di origine: quella luna che Ingrao bambino sognò di acchiappare invano. Un bisogno che non lo ho mai più lasciato. “Se qualcuno ci riesce, telefonami”, dice durante l’intervista. O come i racconti della sorella Giulia, anche lei giovane di 90 anni e il vero controcampo del film: ricordi di legami personali, di affetti, di piccoli gesti privati di un ragazzo; dove la politica viene nominata di rado: un ragazzo è già un discorso politico. Forse un racconto controcorrente o fuori moda, perché trasmette un’idea nobile della politica, proprio oggi che questo “sentire” sembra un orizzonte lontano e inquinato, territorio di sentimenti anticasta, per altro spesso giustificati. La sceneggiatura del documentario si sviluppa attraverso l’io narrante dello stesso Ingrao. Una lunga intervista che è stata realizzata in più fasi dall’inizio di gennaio fino al giugno 2012, e il virtuale dialogo a distanza con un giovane studente che negli anni ’80, mentre prepara un esame universitario, viene distratto da una radio che trasmette l’intervento di Ingrao durante il XVI congresso del partito comunista italiano (marzo 1983). Accompagna l’intervista una laboriosa e approfondita ricerca d’archivio, che ha permesso di scoprire anche alcune registrazioni inedite: ad esempio lo straordinario discorso da presidente della Camera in occasione del V anniversario della strage di Piazza della Loggia a Brescia, maggio 1979, non un comizio, ma una lezione di storia. O ancora l’intervento del 1968 in Piazza della Signoria a Firenze, come pure la conferenza davanti a migliaia di giovani al Firenze Social Forum nel novembre del 2002 e una dotta lezione di letteratura a Recanati su Leopardi (febbraio 1988). Il film è da oltre un anno acquistabile on line nei principali video store, o sul sito Unitá on line. E’ stato inoltre commercializzato in Dvd in allegato al quotidiano vendendo più di 10mila copie. IL REGISTA Nella foto: Pietro Ingrao insieme (da sinistra) al regista Filippo Vendemmiati, al direttore della fotografia e montatore Simone Marchi ed al direttore di produzione Donata Zanotti di Tomato Doc&Film pagina 22 Filippo Vendemmiati lavora per la Rai Emilia Romagna dal 1987 e dal 1995 vive nella città di Bologna. La sua carriera di giornalista lo ha portato a trattare importanti eventi di cronaca. Come registaautore, si è occupato della tragedia della lebbra in India con il reportage La Grande Sorella, per il quale ha lavorato con i colleghi Marino Cancellari e Donata Zanotti. Per questo lavoro viene insignito del “Premio Enzo Baldoni” nel 2006. Viene colpito profondamente dall’omicidio di Federico Aldrovandi, avvenuto il 25 settembre 2005, e sulla vicenda scrive un libro e gira un documentario intitolati È stato morto un ragazzo. Nel 2012 realizza Non mi avete convinto, biografia dell’ex Presidente della Camera Pietro Ingrao, presentato alla 69ª Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film è uscito in Dvd, ha venduto quasi 10 mila copie ed è stato presentato con successo ai festival Cineindie di Padova, Bari BiFest, premio Marcellino De Baggis Taranto, Biografilm Festival Bologna, Del Film il racconto Puglia. “Se con È stato morto un ragazzo in fondo ho fatto i conti con un mestiere che mi piace sempre meno, il giornalismo, con Non mi avete convinto faccio i conti con una mia vecchia e mai spenta passione, la politica, purtroppo oggi così infangata e distante”, ha dichiarato Filippo Vendemmiati. Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014 schede prodotto Dallas Buyers Club I, Frankenstein Regia e cast: Jean-Marc Vallée. Con Matthew McConaughey, Jared Leto, Jennifer Garner, Denis O’Hare. Genere: drammatico Etichetta: Good Films Distribuzione: Koch Media Formato: Dvd, Blu-ray - N° dischi: 1 Release date: 19/06/2014 Prezzo consigliato: Dvd 16,99 euro, Blu-ray 19,99 euro Regia e cast: Stuart Beattie. Con Aaron Eckhart, Bill Nighy. Genere: horror, sci-fi Etichetta: Koch Media Distribuzione: Koch Media Formato: Dvd, Blu-ray (2D), Steelbook Limited Edition (Combo Dvd + BD 2D e 3D) N° dischi: Dvd 1 disco, Blu-ray 1 disco, Steelbook 2 dischi Release date: 19/06/2014 Prezzo consigliato: Dvd 16,99 euro, Blu-ray 19,99 euro, Steelbook 24,99 euro Trama: la storia vera di Ron Woodroof, un elettricista/cowboy ribelle del Texas al quale, nel 1986, viene diagnosticata l’Aids, con una prognosi di pochi giorni di vita. Frustrato dalla mancanza di opzioni mediche disponibili e tutt’altro che rassegnato a questa sorta di condanna a morte, Ron trova un’ancora di salvezza nei farmaci alternativi e in un mix di vitamine di sua invenzione. Entra così in contatto con altri ammalati e familiarizza con loro, superando l’iniziale omofobia e ritrovandosi al centro di un cospicuo business di contrabbando. Contenuti extra: Trailer, B-roll (3 clip), Scene tagliate, Interviste. Punti di forza: • Interpretazioni indimenticabili. • Un’incredibile storia vera. • Vincitore di tre premi Oscar nel 2014 e di due Golden Globe. Marketing e comunicazione: materiale punto vendita, ufficio stampa e PR. A spasso con i dinosauri Regia e cast: Neil Nightingale, Barry Cook. Con John Leguizamo, Justin Long, Karl Urban, Tiya Sircar. Genere: animazione Etichetta: 20th Century Fox Distribuzione: 20th Century Fox Home Entertainment Formato: Blu-ray 3D, Blu-ray e Dvd N° dischi: 1 Release date: 08/05/2013 Prezzo consigliato: Dvd 14,99 euro; BD 19,99 euro; BD 3D 26,99 euro Trama: nell’Era in cui i dinosauri dominano la Terra, Pachi, il più piccolo della specie, intraprende il più grande viaggio della sua vita. Mentre tenta di trovare il suo posto in un mondo spettacolare, circondato da grandi amici ma anche da pericolissimi nemici, Patchi scopre il coraggio necessario per diventare il leader del branco e il miglior eroe di sempre. Contenuti extra: Blu-ray Deluxe Edition: include il film in Blu-ray 3D, in Blu-ray e in Dvd; Cretaceous Cut (versione del film senza dialoghi disponibile in 2D&3D); Guida ai Dinosauri; Mappa interattiva; Gioco: Indovina il verso;. Brainosaur Trivia Track. Bd: Guida ai Dinosauri; Mappa interattiva; Gioco: Indovina il verso; Brainosaur Trivia Track. Dvd: Dino Files; Gioco: Abbina il richiamo. Punti di forza: A conferire una nuova dimensione a questo mondo è anche l’utilizzo del 3D che contribuisce a dare la sensazione di trovarsi dentro al film e di abitare questi paesaggi. Una sfida creativa unica che accompagna grandi e piccini in luoghi esotici abitati da dinosauri ricchi di personalità ed emozioni. Jobs Regia e cast: Joshua Michael Stern. Con Ashton Kutcher, Dermot Mulroney, Josh Gad, Matthew Modine. Genere: biografico Etichetta: M2 Pictures Distribuzione: 01 Distribution Formato: Dvd e Blu-ray Disc - N° dischi: 1 Release date: 15/05/2014 Trama: Cresciuto in un sobborgo operaio nel nord della California, Steve Jobs è un’anima persa alla disperata ricerca di un’identità. Viaggia in India alla ricerca dell’illuminazione. Insofferente verso i limiti della vita impiegatizia, si tuffa nel marketing per promuovere una scheda computer inventata da un suo amico d’infanzia. Usando le sue innate qualità di marketing unite alle conoscenze tecnologiche, Jobs convince il proprietario di un vicino negozio di elettronica ad acquistarne 100 unità. Arruola una manciata di amici per assemblarle nel garage dei suoi genitori, ed è così che nasce la Apple! Contenuti extra: Trailer, scene tagliate, featurette Punti di forza: Storia coinvolgente e appassionata di un uomo che ha cambiato per sempre le nostre abitudini quotidiane. Ashton Kutcher perfetto e somigliantissimo nel ruolo di Steve Jobs. Marketing e comunicazione: investimenti media, attività promozionali e eventi di PR mirati al target di riferimento. Biancaneve e i Sette Nani Regia e cast: William Cottrell, David Hand. Scritta da Jacob e Wilhem Grimm. Genere: Classico d’animazione Etichetta: Walt Disney Studios Home Entertainment Distribuzione: Walt Disney Company Italia Formato: Dvd e BD - N° dischi: 1 Release date: 14/05/2014 Prezzo consigliato: Dvd 16,99 euro; BD 24,99 euro Trama: Ritorna la Principessa Disney più amata in questa edizione con suono e immagini incantevoli. La storia magica, la musica da sogno e i personaggi indimenticabili del capolavoro di animazione Disney: Biancaneve e i Sette Nani. Prendi parte all’avventura della principessa Biancaneve in fuga dalla perfida matrigna, la Regina. Riscopri i sette adorabili nani che hanno fatto la storia del cinema d’animazione. E quando la Regina tenderà una trappola a Biancaneve con una mela incantata, solo la magia del bacio del vero amore potrà salvarla. Contenuti extra: Dvd: Commento audio di Walt Disney, video musicale “Il mio amore un dì verrà” interpretato da Ariel. BD: Commento audio di Walt Disney, Musica & Altro: video musicale “Il mio amore un dì verrà” di Ariel, video musicale “Someday my prince will come” di Tiffany Thornton, dietro le quinte Disney: Il ritorno di Biancaneve, scene eliminate, Giochi & Attività: specchio, specchio delle mie brame, cosa vedi?, il calderone dei diamanti Punti di forza: Ritorna il primo Classico targato Wal Disney in una veste tutta nuova, in alta definizione Disney Blu-ray ancora più spettacolare. Marketing e comunicazione: Campagna marketing con investimenti mirati su tv a target kids e sui canali Disney, attività online e social media. Materiale espositivo a supporto in 3000 punti vendita, in-store promotion con le principali insegne e attività retail cross-categoria con materiale pop ad hoc. Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014 Trama: 200 anni dopo la sua scioccante creazione, Adam, la creatura portata in vita dal dottor Frankenstein, vive ancora sulla terra, dove è in atto una lotta tra le forze del Bene e del Male: da un lato i demoni che vogliono conquistare la terra, dall’altro i Gargoyles che proteggono l’umanità. Adam, dopo aver scoperto di possedere la chiave che potrebbe distruggere il genere umano, diventerà protagonista di questa guerra epica e dovrà decidere da che parte schierarsi. Con il supporto di una scienziata, unico personaggio umano della storia, Frankenstein farà i conti con la propria coscienza e comprenderà finalmente l’essenza della sua natura. Contenuti extra: Dietro le quinte, Trailer e spot, Interviste. Contenuti extra Limited Edition Steelbook: Dietro le quinte, Trailer e spot, Interviste, “Le origini di Frankenstein”, Motion Comic, Featurettes (“Le creature del film”, “La nascita di un mostro”). Punti di forza: • Un cast stellare in scene d’azione epiche e spettacolari. • Tratto dalla graphic novel dall’atmosfera gotica di Kevin Grevioux. Marketing e comunicazione: materiale punto vendita, ufficio stampa e PR. Tutta colpa di Freud Regia e cast: Paolo Genovese Con Marco Giallini, Vittoria Puccini, Anna Foglietta, Vinicio Marchioni. Genere: commedia Etichetta: Medusa Distribuzione: Warner Bros. Home Entertainment Formato: Blu-ray e Dvd N° dischi: 1 Release date: 15/05/2014 Prezzo consigliato: Dvd 14,99 euro; BD 16,99 euro Trama: Francesco Taramelli (Marco Giallini) è un analista alle prese con tre casi disperati: una libraia (Vittoria Puccini) che si innamora di un ladro di libri; una gay (Anna Foglietta) che decide di diventare etero; e una diciottenne (Laura Adriani) che perde la testa per un cinquantenne. Ma il vero caso disperato sarà quello del povero analista, se calcolate che le tre pazienti sono le sue tre adorate figlie Contenuti extra: BD: Trailer; Papere; Backstage Lungo; Backstage Corto. Dvd: Trailer, Backstage Corto, Papere. Punti di forza: • Dopo il successo di Una famiglia perfetta, Paolo Genovese torna con una nuova commedia brillante sulle famiglie di oggi. Saving Mr. Banks Regia e cast: John Lee Hancock. Con Tom Hanks, EmmaThompson. Genere: drammatico Etichetta: Walt Disney Studios Home Entertainment Distribuzione: Walt Disney Company Italia Formato: Dvd e BD - N° dischi: 1 Release date: 04/06/2014 Prezzo consigliato: Dvd 14,99 euro; BD 19,99 euro Trama: L’attrice due volte vincitrice dell’Academy Award® Emma Thompson e l’attore due volte premio Oscar® Tom Hanks sono i protagonisti del film Disney Saving Mr. Banks, ispirato alla straordinaria storia mai raccontata prima della nascita del Classico Disney Mary Poppins. Deciso a mantenere una promessa fatta alle figlie, Walt Disney (T.Hanks) tenta di ottenere i diritti di utilizzo dell’amato libro di P. L. Travers (E. Thompson). Forte della sua incredibile visione creativa, Walt fa di tutto per riuscire nell’impresa ma si scontra con la risoluta intransigenza della scrittrice. Solo quando scaverà nei suoi ricordi d’infanzia, Walt capirà il senso delle paure che assillano la scrittrice, e insieme riusciranno a dare vita a Mary Poppins, facendone un capolavoro della storia del cinema. Contenuti extra: BD: Scene eliminate, The Walt Disney Studios: da Mary Poppins ai giorni nostri, l’aquilone. Punti di forza: • Una storia mai raccontata per scoprire come è nato il Classico Mary Poppins. In occasione di questo lancio sarà disponibile una nuova edizione del Classico Disney in alta definizione Blu-ray. A completare l’offerta verrà rilasciato il documentario esclusivo ‘Walt Disney e l’Italia – una storia d’amore’, che racconta come fosse legato e intrecciato il rapporto tra Walt Disney e il nostro paese. Marketing e comunicazione: Campagna marketing sui canali Disney, attività social media, materiale espositivo in 3000 punti vendita, in-store promotion con le principali insegne e attività retail cross-categoria con materiale pop ad hoc. Last Vegas Regia e cast: Jon Turteltaub. Con Michael Douglas, Robert De Niro, Morgan Freeman, Kevin Kline. Genere: commedia Etichetta: Universal Pictures Distribuzione: Universal Pictures Formato: Dvd e BD - N° dischi: 1 Release date: 14/05/2014 Prezzo consigliato: Dvd 14,99 euro, BD 16,99 Trama: i quattro amici Billy, Paddy, Archie e Sam si conoscono da sempre. In occasione dell’addio al celibato di Billy, lo scapolo incallito del gruppo, decidono di partire per Las Vegas con il proposito di rivivere i loro giorni di gloria. Billy finalmente si è deciso a sposare la sua compagna (ovviamente molto più giovane di lui). Ben presto però i quattro si renderanno conto che la Città del Peccato è molto cambiata da come la ricordavano; la loro amicizia sarà messa a dura prova. Contenuti extra: Commento al Film di Jon Turteltaub e Dan Fogelman; Diventando una Leggenda; Girando a Las Vegas; 4 Leggende; Il Party di Refoo; I 4 di Flatbush; Complesso Musicale. Punti di forza: Un cast stellare con quattro premi Oscar. Marketing e comunicazione: attività di ufficio stampa - campagna pubblicitaria su riviste di cinema. pagina 23