ANNO 16 - N.4 - APRILE 2014 - direttore responsabile: angelo frigerio
L’INTERVISTA
focus on
“Anche il digitale
ha il suo prezzo”
Disney, tripla magia
per Saving Mr. Banks!
In occasione dell’uscita home video del film ispirato alla
creazione di ‘Mary Poppins’, la major pubblica il BD del
grande classico. Di cui ricorrono quest’anno i 50 anni.
Alessandro Caccamo, direttore marketing
di 20th Century Fox HE, racconta le strategie
della major nell’electronic sell-thru. E parla
della tenuta e delle prospettive del prodotto fisico.
A pagina 8
Redazione: Palazzo di Vetro, C.so della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362/600465 Fax 0362/600616 - E Mail: [email protected] - Periodico mensile - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI - Registrazione al Trib. di Milano n.536 del 12 agosto 1999 Editore: Frimedia S.r.l. Direttore Responsabile: Angelo Frigerio - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’uff. post. di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
A pagina 4
mercato estero
A pagina 7
STATI UNITI
HOLLYWOOD CHIUDE
POP CORN TIME
Amazzonia, il viaggio
magico di Sai
Sarà disponibile, in Dvd e BD, a partire dal 22 maggio,
l’avvincente film di Dnc Entertainment,
sulla grande foresta pluviale.
gran bretagna
SKY STORE APRE AL DVD
pirateria
Futurbox, smontata
la truffa a Sky
A pagina 10
ALL’INTERNO
cinehollywood
ODEON MAGAZINE
vive la
France!
La Guardia di Finanza di Agropoli ha neutralizzato l’attività
di contraffazione informatica. Realizzata attraverso un giro di schede
prepagate dall’Ucraina alla Puglia, attraverso le Marche.
A pagina 19
LA RICERCA DI DIGITASLBI
Connected Commerce: gli smart
device trasformano lo shopping
Le nuove dinamiche che guidano gli acquisti si chiamano Ropo e Showrooming.
Così, attraverso smartphone e tablet, l’online entra nei negozi.
A pagina 20
ECONOMIA E POLITICA
DI CINEMA, WEB, TV
La società milanese
alla conquista
del mercato transalpino
con il brand
“Passion Découverte”.
E una strategia di canale
mirata. Intervista
a Emanuele Cepparo.
A pagina 9
speciale
action - horror
Una guida per buyer e retail.
da pagina 15 a pagina 18
editoriale
Ok, il prodotto
è giusto
di Angelo Frigerio
Tra le belle sorprese e le
speranze, in mezzo, ci sono
le conferme. Per cominciare parliamo di un settore
parallelo all’home video,
quello dei videogiochi.
Quando sul mercato arrivano i prodotti giusti, i riscontri positivi non mancano.
Anche su quei formati che
qualcuno ha considerato –
con troppa superficialità –
ormai da riporre in soffitta.
Se la corsa delle console next gen – con Ps4 che
sul nostro mercato ha preso la testa, imbastendo una
prima fuga quasi in solitaria – procede in modo
soddisfacente, non meno
apprezzabili risultano le
performance del software.
La migliore distribuzione
nel calendario delle varie
uscite rispetto agli anni
precedenti ha permesso
di staccare importanti dividendi. I benefici si vedono. I gamer entrano nei
negozi, acquistano, magari
ci tornano. Non saremo di
fronte a fuochi d’artificio o
a effetti speciali, ma se solo
si riavvolge il nastro a dodici mesi fa, sembra di stare
Direttore Responsabile:
ANGELO FRIGERIO
Direttore Editoriale:
RICCARDO COLLETTI
Editore:
Frimedia S.r.l.
Stampa:
Ingraph - Seregno (MB)
pagina 2
in paradiso. Tutto questo,
come si diceva, è merito
dei prodotti giusti, che propongono contenuti interessanti a prezzi ‘corretti’. Al
di là dell’incremento che
il mercato registra nel suo
fatturato, l’aspetto più evidente di questa fase attiene
alla centralità del prodotto. La qualità di un brand,
la sua storia, il modo in cui
viene comunicato o raccontato concorrono a fare
la differenza.
Anche in ambiti che per
molto tempo hanno sofferto (e che devono continuare a stringere i denti), come
ad esempio il nostro home
video, alcune new release
cosiddette d’appeal hanno
fatto centro. Stiamo parlando di Planes e Thor della
Disney, come pure di Sole a
catinelle e La grande bellezza.
Insomma, è la dimostrazione che le chiacchiere stanno a zero: quando in campo scendono i fenomeni,
anche lo spauracchio della
crisi si abbassa d’intensità.
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Redazione: Palazzo di Vetro,
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Anno 16 - n.4 - Aprile 2014
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Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014
L’INTERVISTA
“Anche il digitale
ha il suo prezzo”
Alessandro Caccamo, direttore marketing di 20th Century Fox HE, racconta le strategie
della major nell’electronic sell-thru. E parla della tenuta e delle prospettive del prodotto fisico.
A cura di Andrea Dusio
La prima a creare al proprio interno un team
dedicato al digitale. La prima a convertire all’HD
la propria library elettronica. E ora a dar vita a iniziative promozionali e di comarketing mirate alla
comunicazione della versione Electronic Sell-Thru
del proprio prodotto. 20th Century Fox HE Italia
ha focalizzato una parte significativa della propria
attività sulle piattaforme elettroniche. Ne parliamo con Alessandro Caccamo, direttore marketing
della major.
Come si configura l’andamento del prodotto fisico?
Stiamo assistendo a una tenuta decisamente inaspettata delle new release, come volumi e anche
come prezzo. Il vero problema è il catalogo. Riducendosi gli spazi nei punti vendita, la library di
tutte le aziende nella sua completezza è disponibile solo online. Vediamo una crescita importante
mese dopo mese negli etailer, con alcuni player
che sviluppano numeri molto importanti. È però
un peccato, perché l’home video è sempre stato vissuto anche come prodotto che fa tornare il
cliente più volte nel punto vendita. Ma se l’esperienza d’acquisto è deludente, ci si disamora del
punto vendita. Chi prova invece l’esperienza della
vendita online rischia di non tornare più indietro.
Che trend sta invece seguendo la distribuzione
digitale?
Il digitale rappresenta una fetta sempre più importante del mercato. È un segmento dove si confrontano competitori internazionali e locali. Oggi
il valore sul totale home video è circa del 20%, ma
da qui a cinque anni ci sono margini di crescita
importanti. I dati di Screen Digest non prevedono un tracollo del fisico, che continuerà a valere
il 65/70% del mercato nel 2017, con il digitale
che però arriverà a un’incidenza rilevante, pari al
30/35%. Quello che noi abbiamo fatto negli ultimi
due anni è cercare di avere un approccio di marketing molto forte sul prodotto. Quindi rendere
disponibile su tutte le piattaforme un’importante
library digitale, con lingua originale e italiano, versioni in HD. Infine un lavoro molto importante sul
prezzo, perché chiaramente il business che più ci
interessa in questo senso è la vendita.
Come va posizionato il prodotto sulle piattaforme digitali?
Siamo l’unica major ad avere un prezzo molto
competitivo sul digitale. E con ciò intendo che il
delta rispetto al packaged media è sensibile. Siamo gli unici a proporre per l’acquisto le new release a 9,99 euro per l’HD e 8,99 per l’SD, mentre
i nostri competitor sono tra i 14 e i 16 euro. Se si
vuole sviluppare il mercato digitale mantenendo
comunque il fisico, bisogna creare una differenza
di prodotto ma anche uno scarto nel prezzo
che possa rendere comparabili le due offerte.
Oggi il Blu-ray resta chiaramente il prodotto
più ricco. E poi però stiamo cercando di arricchire anche l’offerta relativa alla configurazione del prodotto digitale.
Quali sono le specifiche del marketing rivolto al consumo elettronico?
Abbiamo cominciato a realizzare campagne media in cui inseriamo sia la comunicazione del digitale che del fisico, ad
esempio la recente campagna banner e tv
de I sogni segreti di Walter Mitty. Ma stiamo
realizzando anche iniziative che sono volte a sostenere esclusivamente il prodotto
digitale, con particolare attenzione alla
parte mobile, linkabile direttamente a
iTunes, Google Play o altre piattaforme.
La vera sfida è far capire
quanto sia facile il mondo digitale a quei consu-
pagina 4
Alessandro Caccamo
matori che non sanno ancora bene come funziona.
Abbiamo fatto operazioni promozionali con Chili
Tv, assieme a partner terzi - l’ultima è con Eni, che
con ogni 30 euro di benzina consente di riceverne
5 per downloadare film dalla piattaforma digitale
- ma ne abbiamo fatta anche una con Samsung e
un’altra con Il Corriere della Sera, che ogni settimana dava dei codici omaggio ai propri lettori, per
allargare la base di consumatori. Stiamo inoltre lavorando su attività rivolte ai consumatori di musica
digitale affinché facciano il passo verso il consumo
di cinema in digitale.
Possiamo fare qualche esempio in tal senso?
Abbiamo ideato un’attività di comarketing con
un cantante italiano, Francesco Sarcina, che si è
ispirato al film I sogni di Walter Mitty per scrivere
una delle canzoni del suo ultimo album “Pagine”.
Abbiamo creato un video mixando immagini girate a Milano con l’artista a quelle del film. Il clip è
stato dato in esclusiva per una settimana a Google
Play, e in quello stesso arco
di tempo la canzone è stata offerta gratuitamente
da iTunes, come forma
di promozione dell’uscita digitale del film. È un
esempio delle operazioni
locali che si possono fare
anche con partner Over
The Top. Sarcina sta già
facendo il giro delle radio
e in ogni occasione pro-
muove l’uscita digitale del film. Cambiando completamente target, per A spasso con i dinosauri, che
esce a maggio in tutte le configurazioni di prodotto, abbiamo creato una canzone per bambini, il cui
video viene realizzato dagli studenti delle scuole
del fumetto di Milano e Palermo. L’idea è di utilizzare questo clip, che è una sorta di karaoke, come
mezzo virale per tutti i social e i siti frequentati
dalle mamme.
Seppur integrate, le strategie di marketing per il
fisico e il digitale seguono dunque canali e modalità diverse?
Da un lato continuiamo a fare un marketing classico sui consumatori, proponendo l’uscita in tutte
le configurazioni, con particolare attenzione alla
comunicazione che passa attraverso i social, che
sono diventati decisivi. Dall’altro, il marketing relativo al digitale è fondamentalmente retail marketing. Si lavora con chi gestisce le piattaforme,
e con loro si vanno a creare delle promozioni e
spazi appositi. Sino ad arrivare ad attività in cui noi
siamo attori e loro il canale. La piattaforma digitale in realtà consente un controllo molto maggiore
delle azioni promozionali rispetto al retail “fisico”.
È anche più elastico. Addirittura su alcune di esse
abbiamo accesso diretto alla piattaforma per modificare i prodotti in promozione, il periodo di
promozione e il tipo di offerta, anche se la parte
editoriale resta a loro.
Quali sono generi e titoli che il consumatore digitale predilige?
Ci saremmo aspettati differenze rispetto al consumo fisico. Invece rimaniamo il Paese “family”
per eccellenza. Mentre in tutto il mondo il titolo
Fox più venduto in versione digitale è Wolverine,
in Italia è I Croods. Secondo è Turbo e solo terzo è
Wolverine. Ribadisco però che molto importante
è la percezione del prezzo. E per noi è la
soglia psicologica dei 10 euro. Solo così si
potrà accelerare il consumo. Un’altra cosa su cui dobbiamo accelerare
è quella che gli Americani chiamano Avidity, ossia la creazione
di opportunità per il cliente di
ritornare il più spesso possibile sulla piattaforma, in virtù di
promozioni e altre iniziative.
Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014
attualità
classifiche
Lettere
al Direttore
Titolo in Dvd
Casa di distribuzione
1 Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
[email protected]
Riceviamo e pubblichiamo le lettere di Mario Trivelloni di
Divavideo e di Roberto Frediani di Video Emporio, che hanno risposto all’editoriale pubblicato sul numero 3 di Mediastore Italia dal titolo “Brutti, sporchi e cattivi”.
Gentile Direttore,
sono il gestore di “un buon,
vecchio negozio tradizionale“ di
video e supporti multimediali
(come si dice ora), e leggendo il
suo ultimo editoriale su Mediastore Italia ho appreso che ci
puo’ essere in atto una tendenza
al ritorno ai negozi tradizionali,
anche se nel nostro settore fatico
a credere che possa esserci. Prima
di tutto perchè il nostro settore è
bersagliato da una concorrenza
troppo impari e troppo frastagliata (oltre alla GD, le piattaforme
on line, la pirateria, il digitale
terrestre, editoria, catene di librerie ecc.). In particolare volevo sottolineare come, secondo
me, danneggia la nostra sopravvivenza un fenomeno che molti
considerano marginale, anche se
in realta’ conti alla mano non è
così, e cioè l’uscita, anche in contemporanea, dei Dvd nelle edicole. Due cose: molto spesso escono
con un prezzo che noi con tutti gli
sforzi, non possiamo permetterci,
secondariamente non ci facciamo
una bella figura coi clienti che
per le volte successive vengono
invogliati a passare prima dalle
edicole. Vorrei che si facesse un
po’ di clamore sul fatto che c’è
un’evasione di Iva legalizzata
soprattutto perchè sia dvd che
Cd non vengono assolutamente
venduti in abbinamento con il
prodotto editoriale e non c’è nessuno che faccia controlli per fare
rispettare la legge. Per assurdo,
con le nostre tasse finanziamo i
nostri concorrenti sleali dal momento che l’editoria gode di milioni di euro di sovvenzioni statali. Le ditte di distribuzione video
non fanno nulla per permetterci
di lavorare in mezzo alle diffi-
home video noleggio
coltà di questi ultimi anni.Faccio
queste riflessioni dal momento
che sono anni che stiamo cercando di differenziare la nostra
offerta specializzandoci nel sell,
classici, import,merchandising
ecc., e ci vediamo vanificare i
nostri sforzi da queste ingiustizie
commerciali.
Grazie.
Mario Trivelloni
Divavideo/La Divina
Parma
Gentile Direttore,
il problema è che non ci sono
più risorse per stare dietro ai
loro porci comodi.
Dispiace che dopo 25 anni di
apertura, parlo per me, vissuti
nella diversificazione più totale, e mi creda anche nella fatica
di tutti i giorni, dobbiamo ancora dipendere dalle crisi degli
altri e nessuno, dico mai nessuno ci ha mai riconosciuto come
identità propria.
Rimango a disposizione per
ancora eventuali battaglie.
Cordiali Saluti
Roberto Frediani
Video Emporio
Certaldo (Fi)
Data di uscita
Warner Bros. Ent. Italia 09/04/14
2 La ragazza di fuoco - The hunger gamesUniversal Pictures 20/03/14
3 Thor - The dark worldThe Walt Disney C. Italia 12/03/14
4 Prisoners
26/02/14
Warner Bros. Ent. Italia
5 Colpi di fortunaFilmauro 02/04/14
6 FrozenThe Walt Disney C. Italia 09/04/14
7 Sole a catinelle
Warner Bros. Ent. Italia 13/02/14
8 Il potere dei soldi
Koch Media
02/04/14
9 Cose nostre-Malavita Eagle Pictures 12/03/14
10 I sogni segreti di Walter Mitty 20th Century Fox HE 09/04/14
11 Cani scioltiUniversal Pictures 05/02/14
12 Oltre il confine del male - Insidious 2Universal Pictures
08/04/14
13 Gravity
Warner Bros. Ent. Italia 26/02/14
14 Il cacciatore di donne
Eagle Pictures 29/01/14
15 Don Jon Addiction
Koch Media 02/04/14
16 Captain Phillips - Attacco in mare apertoUniversal Pictures 19/02/14
17 Blue Jasmine 20/03/14
Warner Bros. Ent. Italia
18 Piovono polpette 2Universal Pictures
08/04/14
19 Jobs 01 Distribution
03/04/14
20 Fuga di cervelli
Warner Bros. Ent. Italia
02/04/14
21 Un weekend da bamboccioni 2Universal Pictures 05/03/14
22 Maniac Eagle Pictures
02/04/14
23 Machine Gun Preacher
Eagle Pictures
26/02/14
24 Come Ti Spaccio La Famiglia Warner Bros. Ent. Italia
05/12/13
25 Ender’s Game
Eagle Pictures
26/02/14
Fonte:
Settimana dal 7/04/2014 al 13/04/2014
Titolo
home video vendita
Casa di distribuzione
Data di uscita
1 La ragazza di fuoco - The hunger gamesUniversal Pictures
26/03/14
2 Thor - The dark world
12/03/14
The Walt Disney C. Italia 3 Breaking bad - La serie completaUniversal Pictures 26/03/14
4 The walking dead stagione 3
20th Century Fox HE 27/03/14
5 Gravity
Warner Bros. Ent. Italia 26/02/14
6 Sole a catinelle
Warner Bros. Ent. Italia 13/02/14
7 Rush 01 Distribution
26/03/14
8 Blue Jasmine
Warner Bros. Ent. Italia 26/03/14
9 The hunger games 1 & 2Universal Pictures
26/03/14
10 Cattivissimo me 2Universal Pictures 05/02/14
Classifica dei titoli più venduti a valore 13° settimana (dal 24.03.2014 al 30.03.2014), relativa ai supporti
(Dvd e Blu-ray) aggregati, elaborata dall’Ufficio Studi Univideo su dati GfK.
Milan Games Week ingrana la quarta
L’evento consumer si svolgerà dal 24 al 26 ottobre 2014 a FieraMilanoCity.
Cambiamenti in arrivo per la manifestazione videoludica consumer organizzata da Aesvi, associazione di categoria dell’industria
dei videogiochi. L’appuntamento, che torna
dal 24 al 26 ottobre 2014 al Padiglione 4/
Gate 5 di FieraMilanoCity, presenta alcune
importanti novità.
La prima è nel nome: che si trasforma in
Milan Games Week, arricchendosi di una
connotazione geografica. L’evento meneghino si inserisce, infatti, all’interno del circuito
europeo di Games Week che approderà tra
ottobre e novembre anche a Madrid e Parigi.
Grazie a questa vicinanza temporale tra consumer show, i videogiocatori italiani potranno
toccare con mano le anteprime più attese del
settore.
La seconda attiene all’organizzazione.
Che, proprio dall’edizione 2014 (e per i prossimi cinque anni), sarà affidata a Fandango
Club, gruppo dedicato all’event management
e alla comunicazione non-convenzionale.
Milan Games Week 2014 punterà non solo
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sui contenuti che l’hanno resa celebre nelle
sue prime tre edizioni, come anteprime, tornei, cosplay, retrogaming e conferenze, ma
potrà contare su un ricco palinsesto di eventi, capaci di far vivere alla città una grande
esperienza videoludica.
“Il 2013 è stato un anno importante per
Games Week: con 60mila visitatori provenienti da tutta Italia, ospiti internazionali ed
eccezionali anteprime, l’evento si è affermato
come il consumer show videoludico più atteso dai videogiocatori italiani”, ha spiegato
Andrea Persegati, presidente di Aesvi. “Crediamo tuttavia che la manifestazione abbia
ancora un grande potenziale inespresso. Per
questo, siamo felici di affidarne la guida a
Fandango Club, certi che sarà il partner ideale per aiutarci a fare di Milan Games Week
una kermesse all’altezza delle più importanti manifestazioni del settore in Europa e nel
mondo”.
“Sono anni che Fandango Club segue Games Week dall’interno, realizzando e occu-
pandosi di diversi stand ad ogni edizione”,
hanno commentato Marco Moretti e Michele
Budelli, presidente e direttore generale della
società. “Per questo siamo felicissimi di questa straordinaria opportunità, ringraziamo
Aesvi per averci scelto e pensiamo di essere in grado di apportare miglioramenti utili a
renderla ancora più valida, puntando sempre
di più al nostro obiettivo: l’eccellenza. Crediamo infatti che Games Week rappresenti
un asset irrinunciabile per il ‘sistema Paese’,
un evento in cui cultura, gioco e aggregazione si fondono per offrire un’occasione di
intrattenimento unica nel suo genere e dedicata a tutta la famiglia. Dopo la moda e il
mobile, vogliamo che Milano diventi un punto
di riferimento anche per il mondo del gaming,
celebrandolo adeguatamente e facendolo
crescere sempre di più. E dal momento che il
mercato del videogioco rappresenta una fetta importante del nostro business, nessuno è
più motivato di noi. Sarà un’edizione straordinaria”.
Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014
Breaking News
mercato estero
20th Century Fox, Shorty Award
per The Wolverine
Hollywood chiude
Pop Corn Time
Nel giro di quattro giorni Hollywood ha fatto chiudere la nuova piattaforma Torrent.
Che rappresenta un salto di qualità nella violazione del diritto d’autore.
Con film di prima visione in alta definizione, localizzati in 32 lingue. Chi c’è dietro?
Film piratati in una qualità e quantità tale da aver terrorizzato
Hollywood nel giro di 24 ore. Poi, dopo soli quattro giorni di vita,
la chiusura. Pop Corn Time (http://getpopcornti.me) è diventato
un caso. Nato apparentemente da una software house rampante,
preoccupa tutti gli attori dell’industria e della filiera distributiva
dei contenuti legali per la facilità con cui ha messo a disposizione
sulla propria piattaforma open source ad altissima interoperabilità
film e serie Tv in streaming, in qualità molto vicina alla High Definition, localizzati in più di 30 lingue.
Sotto il profilo squisitamente tecnologico, Pop Corn (nessuna
relazione con l’italiana PopCorn Tv, perfettamente legale) è un
upgrade del famigerato Torrent, rispetto a cui semplifica però
enormemente la ricerca. Per andare nel concreto: se per accedere ai file BitTorrent una qualche cognizione era necessaria, Pop
Corn è “a prova di scemo”. L’unico requisito necessario è il sistema
operativo: Windows 7, Linux oppure OS X 10.7. Anche da questo
punto di vista, dunque, limitazioni praticamente assenti.
Possibile che una soluzione così sofisticata sia stata sviluppata
come forma di no profit? Qualcosa a nostro parere non torna. La
versione ufficiale vuole infatti che il progetto Pop Corn abbia visto
la luce grazie alla collaborazione dei developer di GiThub, una
piattaforma di condivisione di codici, e che alla sua ottimizzazione e localizzazione abbiano contribuito gratuitamente designer e
sviluppatori di tutto il mondo. L’accesso avveniva tramite lo scaricamento di un’app: il download era lecito e a tutti gli effetti legale,
ma nel disclaimer veniva precisato che il suo utilizzo successivo sarebbe stato illegale e avrebbe potuto comportare una multa sino a
250mila dollari. Un’arma impropria, dunque, che però veniva propagandata dai suoi fondatori come uno strumento democratico.
In un’intervista a TorrentFreak, Sebastian, pseudonimo di uno
dei creatori del sito, spiegava che la piattaforma non ospitava
concretamente nulla e che gli operatori collaboravano tutti gratuitamente. Come a dire: “allora è tutto in regola”. Fino a quando
Kim Dotcom, già fondatore di Megaupload, ha per primo deciso
di eliminare Pop Corn Time dalla propria piattaforma Kim Dotcom’s Mega. Anche alla luce dei suoi problemi giudiziari, il magnate tedesco deve aver compreso che non c’erano più margini
per dare spazio a un’iniziativa così platealmente in violazione del
diritto d’autore, a partire dalla presenza tra i codici BitTorrent dei
film legati agli Oscar o di altri titoli attualmente in prima visione.
E l’altro grande mistero di Pop Corn era la profondità di catalogo,
che arrivava a ospitare vecchi titoli in bianco e nero, andando a
coprire ogni tipologia di gusto.
L’’annuncio ufficiale della chiusura è arrivato con una comunicazione che ribadiva il carattere non lucrativo dell’iniziativa e la
sua legalità, affermando di aver effettuato quattro controlli approfonditi in tal senso.
“Sapete qual è la cosa più importante che è accaduta grazie a
Pop Corn Time? Che migliaia di persone si sono trovate d’accordo
in merito al fatto che l’industria cinematografica ha posto troppe
restrizioni ridicole sul percorso di troppi mercati. Prendete l’Argentina. I provider di streaming sembrano convinti che Tutti pazzi
per Mary sia un film recente, mentre invece è sufficientemente vecchio che potrebbe andare a votare!”.
L’ultimo capitolo della vicenda è però arrivato, con le voci insistenti secondo cui YTS, altra piattaforma open source che consente di accedere a contenuti audiovisivi in violazione del diritto
d’autore, avrebbe intenzione di riportare in vita Pop Corn Time,
sfruttando il proprio interfaccia di programmazione, che sarebbe
più difficilmente attaccabile sotto il profilo del diritto. Questa gara
planetaria a chi rimette per primo a beneficio di Internet una piattaforma in grado di procurare danni così rilevanti al business del
cinema innesca ulteriori domande. Chi c’è dietro Pop Corn? Chi
ha finanziato il suo sviluppo, al di là delle fiabe sulla sua gratuità?
E come si può impedirne l’accesso dai singoli territori, anche in
assenza di elementi evidenti di lucro? Hollywood è riuscita a bloccarne la diffusione, ma l’ordinamento del nostro Paese sarebbe
capace di fare altrettanto?
Sky Store
apre al Dvd
Il digital shop di BSkyB prevede la possibilità di acquistare packaged media.
La scelta s’inserisce in un contesto di mercato
che vede l’electronic sell-thru crescere lentamente.
BSkyB, sussidiaria britannica di News
Corp., lancia nel Regno Unito il proprio
digital shop, denominato Sky Store. Secondo le indiscrezioni filtrate attraverso
Cue Entertainment e confermate dalla
stessa Sky nella giornata del 2 aprile, il
sito metterà in vendita anche copie Dvd
di film e Tv show, con un meccanismo a
oggi mai applicato da una piattaforma
Pay-tv. A replicare i dischi, secondo una
modalità on demand, sarà Cinram, che
già è fornitore in Uk di 20th Century
Fox HE, Universal Pictures, Play.com e
Argos.co.uk. La presenza del packaged
media è indicativa della scelta di Sky
Store di non offrire almeno in una fase
iniziale le funzionalità UltraViolet. E
se negli Usa a novembre il lancio della piattaforma di distribuzione digitale di Comcast è coincisa con i risultati
record di sell-thru elettronico (Est) di
Desplicable Me 2 (numeri altrettanto alti
ha raggiunto nelle ultime settimane The
Hunger Games: Catching Fire), la scelta
di introdurre i Dvd, nonostante le dichiarazioni di Nicola Bamford, director
di Sky Store, dimostra che rimane una
certa prudenza nei confronti dell’individuazione del modello di business giusto.
Sky Store a oggi è la prima iniziativa
significativa sul territorio Uk che possa
aspirare a competere con il leader di
Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014
mercato iTunes. Ma se è vero che l’Est
comincia negli Usa a registrare i primi
risultati degni di nota, nel Regno Unito siamo a tutti gli effetti alla start up.
Il supporto fisico è ancora padrone del
mercato home video britannico e le vendite retail incidono ancora per il 64%,
contro il 27% del comparto digitale (il
residuale 9% è rental). Dunque l’apporto del packaged media è considerato
fondamentale anche come driver per la
transizione dei 10 milioni di abbonati
Uk Sky all’uso dello shop digitale.
E se la quota di consumatori britannici
che conosce UltraViolet è ancora bassa
(awareness certificata nel rapporto 2014
Media, Technology & Telecoms di YouGov al 19%, con solo il 13% dei rispondenti che conosce però le reali funzioni
di UV), una ricerca Deloitte realizzata
negli Usa dimostra che il digital rental
è tuttora tre volte più appetibile del sellthru. L’interesse per lo streaming è raddoppiato nel giro di 12 mesi, passando
dal 17 al 32% e il 37% dei consumatori
è classificato come “digitally inclined”
(con un incremento del 42% anno su
anno). Ma il grande motore della crescita sono i tablet e gli smartphone, mentre l’Est, anche sotto il profilo dei numeri sviluppati nel 2013, pesa un terzo
del combinato disposto di Vod e Svod:
424 milioni di dollari (per una crescita rispetto al 2012 del 44%) contro 1,4
miliardi. La digital distribution si avvia
insomma a superare sin dal 2014 il valore di 2 miliardi di dollari, ma l’incidenza del sell resta limitata. La Consumer
Electronics Association (Cea) ha d’altronde diffuso un altro dato, che indica
come il packaged media sia preferito al
digital download. Il 52% dei consumatori Usa dichiara di amare l’idea di acquistare il prodotto fisico e al 50% piace
la possibilità di utilizzare il lettore BD/
Dvd. Il 74% dei rispondenti compera o
noleggia film su supporto fisico e solo il
24% privilegia il digital download.
Negli Usa come in Gran Bretagna,
considerati i mercati a più alta conversione fisico vs. digitale, la tendenza è
ancora fortemente polarizzata sul packaged media nel sell. Ecco perché la scelta di BSkyB potrebbe essere copiata da
molti: riportare il BD e il Dvd all’interno
del mondo del digital shopping, dando
al consumatore la possibilità di scegliere
con la maggiore libertà possibile come
fruire il film, senza instaurare un legame
troppo stretto tra commercio elettronico e distribuzione digitale. Come sempre, il mercato lo fanno i consumatori.
E UltraViolet ancora una volta può attendere.
Los Angeles (Usa) – 20th Century Fox
Home Entertainment ha ottenuto con The
Wolverine uno Shorty Award per la Best
Social Media Campaign for Film. La sesta edizione del premio, che riguarda la
presenza di persone, organizzazioni e
champagne su Twitter e altri social, vede
Fox come unica nominata tra le divisione
home entertainment. La campagna per
The Wolverine sui social media ha abbracciato un periodo di sei settimane, a
cavallo della release BD e Dvd del 3 dicembre, con il coinvolgimento di Facebook, Twitter, Tumblr, Google+ e SnapChat.
Solo su Facebook i fan hanno raggiunto
la cifra di 5,3 milioni di unità. È stata creata anche una vicenda WolviLeaks, con lo
“svelamento” di documenti che raccontano il retroterra della trama.
Lori MacPherson lascia Disney
Home Entertainment
Los Angeles (Usa) – Lori MacPherson (foto), executive vice president global product management di Walt Disney
Studios Home Entertainment, lascia la
società dopo 23 anni. La decisione della
manager si inserisce nel quadro di una
ristrutturazione interna, che ha visto lo
scorso autunno Janice Marinelli diventare
president di Disney Studio in-home and
digital distribution.
Home video, contenuti HD
al 60% nel 2017
Londra (Uk) – Secondo Michael Arrington, senior analyst di Ihs, il mercato del
supporto fisico dai 22 miliardi di dollari
del 2004 nel 2015 scenderà per la prima
volta sotto i 10 miliardi. Ma la spesa dei
consumatori in home entertainment per la
prima volta nel 2017 supererà i 30 miliardi
di dollari. Attualmente il 35% di tutti i contenuti acquistati è in HD, ma nei prossimi
tre anni si arriverà al 60%.
Una campagna
theatrical per HMV
Londra (Uk) – HMV ha masso in atto nei
circuiti cinematografici una serie di spot
relativi alla comunicazione al consumo
della propria campagna vendite per Pasqua. Le inserzioni pubblicitarie avranno
come oggetto i Blu-ray legati alle property
Marvel.
pagina 7
Disney, tripla magia
per Saving Mr. Banks!
In occasione dell’uscita home video del film ispirato alla creazione di ‘Mary Poppins’, la major pubblica il BD del
grande classico, di cui ricorrono quest’anno i 50 anni. E il Dvd che racconta il rapporto tra il grande Walt e l’Italia.
A cura di Tommaso Stigliani
Una data, il 4 giugno. Una new release,
Saving Mr. Banks. Un classico del live action
- forse il più importante che Disney abbia
mai prodotto - che torna nello splendore
dell’Alta Definizione. E un documentario,
che racconta per la prima volta la relazione
tra il grande Walt e il nostro Paese.
Un grande evento esclusivo per l’home
video, con la pubblicazione congiunta di
tre titoli che sono legati uno strettamente
all’altro. Saving Mr. Banks, il film interpretato da Tom Hanks e Emma Thompson, sarà
infatti lanciato nei formati Dvd e BD in concomitanza con il Blu-ray di Mary Poppins e
il Dvd del nuovo documentario di Marco
Spagnoli “Walt Disney e l’Italia - Una storia
d’amore”. Disney ha deciso di supportare
questa tripla uscita con una campagna marketing su tutti i propri media, dando congiuntamente grande supporto con attività
sui social network e in ambito di comunicazione digitale. Per quanto riguarda il canale retail, l’attività al lancio prevede inoltre
l’esposizione di materiale ad hoc in oltre
3mila punti vendita.
Questo dispiego di forze da parte della
major mira a valorizzare il link molto forte
tra questi prodotti: Saving Mr. Banks è infatti
ispirato alla storia mai raccontata prima della nascita del classico Disney Mary Poppins.
Allorché Walt Disney promise alle figlie che
avrebbe trasformato in un film il loro libro
preferito non avrebbe certo sospettato di
metterci vent’anni. Saving Mr. Banks è il racconto dell’incontro tra Walt, che aveva già
cominciato a immaginarsi Mary Poppins, e
P.L.Travers, l’autrice del libro e detentrice
dei diritti, risoluta a non cederli. Il film diretto da John Lee Hancock (The Blind Side,
Un sogno, una vittoria) ricostruisce il tenta-
pagina 8
tivo di conquistare la fiducia della Travers
con storyboard, canzoni e tutte le soluzioni
straordinariamente creative che la fantasia
di Disney aveva individuato per dar vita sul
grande schermo al personaggio letterario
di Mary Poppins. Ed entra nella difficile
psicologia della sua autrice, legata ai ricordi di un’infanzia difficile, e per questo decisa a proteggere il proprio best seller con
le paure che esso nascondeva. Come spiega
lo stesso John Lee Hanckock: “È una storia
davvero fantastica, ma non si tratta di uno
sguardo dietro le quinte della realizzazione
di Mary Poppins. Non vi troverete sul set con
i giovani Julie Andrews e Dick Van Dyke. La
nostra storia vi porterà 2-3 anni prima che
la produzione vera e propria del film avesse inizio”. Non un film di backstage del set
dei film, ma la vicenda di un’amicizia creata con fatica, allorché Walt capì che per
trasformare Mary Poppins in film doveva capire perché la scrittrice fosse così “gelosa”
di quel soggetto. Il cast vede impegnato un
gruppo di attori straordinari, tra cui Colin
Pharrell, Paul Giamatti, Jason Schwartzman
e Kathy Baker. Ma Saving Mr. Banks è anche
un viaggio nella Los Angeles dove sono nati
molti dei capolavori di Hollywood, tra Disneyland, gli studios di Burbank, il Big Sky
Ranch di Simi Valley, il Chinese Theatre
dove avvenne la prima del film.
E quale migliore occasione di Saving Mr.
Banks per rilanciare un classico come Mary
Poppins, che combinava animazione e live
action con una tecnica mai tentata prima,
e che oggi grazie al Blu-ray consente di
sfruttare negli extra tutte le potenzialità
dell’interattività, per rendere la fruizione
dei più piccoli ancor più ludica e divertente? Nel BD tra i tantissimi contenuti extra
compaiono un nuovissimo cortometraggio
animato, tanti giochi e un’inedita canzone
eliminata.
Il classico di Robert Stevenson, che
quest’anno compie 50 anni - e che incassò in sala la cifra straordinaria per allora di
102 milioni di dollari - e che vinse all’epoca
cinque Oscar - tra cui quello per l’interpretazione di Julie Andrews e i riconoscimenti
per la miglior colonna sonora e la miglior
canzone - torna così a risplendere in un’edizione in grado di esaltare il mix tra diverse
tecniche cinematografiche che determinò
gran parte della sua magia, conquistando
generazioni di spettatori.
E a completare questo straordinario
evento c’è l’edizione in Dvd di Walt Disney
e l’Italia, il prezioso documentario di Marco Spagnoli che racconta il rapporto tra il
grande uomo di cinema e il Bel
Paese, a partire dal viaggio del
1935, con una serie di imperdibili testimonianze in grado di far rivivere momenti
indimenticabili della vita e
dell’opere creative di Walt Disney. Giornalisti, disegnatori,
musicisti, stilisti, registi e attori
italiani raccontano l’influenza
che Walt ha esercitato nel
loro immaginario creativo.
Primo piano
Cinehollywood,
vive la France!
La società milanese alla conquista del mercato transalpino con il brand
“Passion Découverte”. E una strategia di canale mirata.
Intervista a Emanuele Cepparo.
A cura di Andrea Dusio
Non è solo leader del segmento italiano dell’home video che cresce di più negli
ultimi anni, la documentaristica. Cineholywood ha anche cominciato da due anni
a lavorare con il prodotto
special interest nel mercato
francese. Con risultati decisamente interessanti. Ne parliamo con Emanuele Cepparo, che segue per la società
milanese lo sviluppo del business in terra transalpina.
A quando risale l’ingresso
di Cinehollywood nel mercato francese?
Siamo entrati come test,
nell’autunno del 2012 dopo
un’attenta valutazione delle
potenzialità e delle particolarità distributive nell’ambito della documentaristica. Il
mercato italiano e francese
presentano molte caratteristiche in comune (storia,
struttura distributiva, e altro
ancora), ma quello d’Oltralpe oltre ad essere decisamente più importante mostra una maggiore ricettività
verso il prodotto culturale.
Nonostante questo, in Francia, non esiste una società
specializzata esclusivamente
nella distribuzione del prodotto culturale dalla A alla
Z e i grandi documentari
sono stati spesso distribuiti
da società che avevano nel
film il loro core business. In
tal modo il documentario
ha finito per seguire logiche
commerciali tipiche dei film
(forte sell in, ciclo di distribuzione corto, scarsa attività
di refill) non riuscendo ad
esprimere le proprie potenzialità. Il catalogo di Passion
Découverte, questo è il nostro marchio in Francia, è
invece composto esclusivamente da documentari, per
la distribuzione dei quali
abbiamo maturato un’esperienza di marketing pluridecennale che stiamo adattando anche per il mercato
francese.
Come siete distribuiti?
L’azione di vendita si articola su tre diversi livelli.
Innanzi tutto un contatto diretto con le principali catene
retail per una gestione mirata dell’offerta e delle vendite
di catalogo presso quelli che
sono i leader nella distribuzione home video francese.
Poi un accordo in esclusiva
con distributori specializzati
per i canali specializzati (musei, librerie). Infine accordi
Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014
Emanuele Cepparo
per le vendite in grande distribuzione dove è necessaria
una particolare competenza
logistica. Per ciascuno dei
tre livelli adottiamo strategie
mirate, in grado di soddisfare al massimo le esigenze dei
clienti per tipologia di proposta: scontistica, materiale
pop e servizi post-vendita. Il
tutto allo scopo di massimizzare le vendite e garantire ad
ogni soggetto della filiera distributiva il massimo guadagno nel rispetto delle regole
della concorrenza.
Quali sono le insegne e
le catene di riferimento in
Francia per il prodotto special interest?
La catena di riferimento del settore è in assoluto
Fnac. La quota di mercato di
quest’insegna è significativa.
Seguono una serie di catene
specializzate minori che non
hanno però nell’home video
il loro core business. Sono
poi presenti sul territorio
alcune insegne non specializzate che hanno comunque
un’area dedicata al video,
con le quali è possibile sviluppare un buon lavoro proponendo prodotti selezionati che ben si allineano al loro
target di riferimento.
Com’è profilata la vostra
offerta in Francia? Puntate
sulle stesse property o la line
up è diversa?
La nostra offerta si compone oggi di oltre cento titoli
ed entro fine anno prevediamo di lanciare una cinquantina di novità. Si tratta della
crème de la crème del non
fiction, selezionata dai nostri
editor sulla base dei contenuti e della qualità tecnica e
culturale dei filmati. Vogliamo essere riconosciuti come
gli esperti nell’offerta cultu-
rale di qualità, proponendo
al pubblico francese una selezione delle migliori produzioni documentaristiche
mondiali, quelle con i budget più alti. In Francia come
in Italia il nostro catalogo
rappresenta i più importanti produttori mondiali, tra i
quali spiccano National Geographic, History Channel,
Red Bull e Discovery Channel. Sono quattro brand di
assoluto prestigio e la nostra
azione coincide con un loro
forte rilancio sul mercato
francese. National Geographic ha recentemente allargato il suo bacino d’utenza
televisivo raddoppiando il
numero di abbonati (oltre
8 milioni), History Channel
è entrato direttamente nel
mercato televisivo francese
solo a fine 2013, grazie ad
un accordo con Planete+
che ne favorirà la diffusione e l’apprezzamento per le
qualità delle sue produzioni.
Discovery Channel è il canale tematico più visto sulla
televisione a pagamento in
Francia. Infine Red Bull, che
ha un gran potenziale tra i
giovani e gli appassionati di
sport estremi per l’eccezionalità delle sue produzioni.
Quattro gioielli sotto un’unica insegna: Passion Découverte.
Quali risultati avete raccolto a oggi?
Il mercato francese è uno
dei più complessi e difficili
a livello europeo. Dopo un
anno e mezzo di duro lavoro possiamo dirci soddisfatti
dei risultati ottenuti. Il 2014
rappresenta
sicuramente
l’anno di raccolta di quanto
seminato nei due anni passati. Stiamo continuando a
sviluppare la canalizzazione
attraverso nuovi accordi. Il
potenziale da sviluppare è
ancora significativo, visto
che il giro d’affari dell’home
video è superiore al miliardo
di euro.
Come si differenzia per
posizionamento prezzo, penetrazione dell’HD e del 3D
il prodotto special interest
all’estero?
Il posizionamento prezzo
è simile all’Italia. Il prezzo
è su un livello medio-alto,
specialmente per quanto riguarda le novità. Questo vale
per Dvd, BD e BD 3D. Il Dvd
rappresenta ancora lo zoccolo duro del mercato, mentre
BD e BD 3D rappresentano
circa il 25%. Sembra che la
percezione del Blu-ray del
pubblico francese sia simile
a quella italiana; probabilmente non è stato recepito il
concetto di Alta Definizione.
Per quanto riguarda il 3D ci
sono ancora ampi margini di
miglioramento.
Possiamo tracciare un ritratto dell’acquirente tipico
di prodotto documentaristico in Francia?
Cultura medio-alta, età
compresa tra 35 e 50 anni,
principalmente maschile e
dotato di una buona capacità di spesa. I consumatori di
home video in Francia acquistano in media due volte e
mezza in più dei consumatori italiani. Il fenomeno della
pirateria online, seppur presente, ha un’incidenza ancora marginale e limitata al
pubblico giovane.
Quali sono i costi principali da affrontare nel distribuire all’estero?
Sicuramente le voci principali sono legate ai diritti e
ai doppiaggi dei programmi.
Un altro elemento rilevante è la comunicazione che
cerchiamo di sviluppare in
parte attraverso iniziative di
co-marketing con i partner
dei brand rappresentati sul
territorio.
Ritenete infine che la distribuzione in Francia possa
in futuro essere allargata ad
altri territori?
Non si può mai sapere,
anche se i numeri ci dicono
che l’home video nel suo
complesso è un mercato maturo, quindi ad oggi diventa
difficile prevedere ulteriori
ampliamenti territoriali. Comunque non siamo abituati
a precluderci alcuna opportunità. Stiamo valutando alcune opzioni.
pagina 9
FOCUS ON
Amazzonia,
il viaggio
magico di Sai
Sarà disponibile, in Dvd e BD,
a partire dal 22 maggio l’avvincente
film di Dnc Entertainment,
sulla grande foresta pluviale.
A cura di Andrea Dusio
Ha raccolto uno straordinario successo
di pubblico ai Festival di Venezia, Toronto
e Rio de Janeiro. È stato poi protagonista di
un’uscita cinematografica mirata, il 23 marzo scorso, in occasione della Giornata delle
Foreste, consolidando così una fan base costituita da un target molto eterogeno, attratto dalla straordinaria qualità delle immagini
ma anche dalla storia che il film sviluppa,
staccandosi dal cliché del documentario a
tema natura. Ora Amazzonia è pronta a raggiungere una visibilità ancora più ampia,
grazie all’uscita in Dvd, Blu-ray e Blu-ray 3D,
prevista per il 22 maggio, edito da Dnc Entertainment e distribuito in home video da
Warner Bros. Entertainment Italia.
Vera Affaba, ceo della società toscana, si
è infatti innamorata subito di questo straordinario progetto: “Ho amato immediatamente questo film perché è un susseguirsi di
emozioni forti e stimola la consapevolezza
della minaccia che incombe sull’Amazzonia.
Bambini, ragazzi e adulti resteranno incantati davanti a questo viaggio spettacolare ”.
Tratta dal libro Amazonia, la vie au coeur de
la forêt di Johanne Bernard, l’intera pellicola è stata girata con circa 18 mesi di riprese
nel cuore pulsante della foresta amazzonica,
grazie all’utilizzo della più moderna tecnologia in 3D.
Il regista Thierry Ragobert è stato per più
di dodici anni produttore e capo montatore di Jacques Cousteau, e mette qui a frutto
l’esperienza con il grande oceanografo per
creare un prodotto estremamente innovativo, che sfrutta l’idea di mettere al centro
della narrazione un protagonista, come se
fossimo in uno dei grandi franchise animation che hanno per protagonisti gli animali.
E’ però poi grazie a questo escamotage dà
vita a un irrepetibile racconto corale, dove
il cuore della storia è l’eccezionale ecosistema che il film vuole insegnarci a preservare.
Sono infatti oltre 5mila le specie animali e
40mila le specie di piante coinvolte in questo “capolavoro” di suoni e colori, che fanno
pagina 10
da sfondo alla vicenda di Sai, una scimmia
cappuccino cresciuta in cattività, che a causa dell’incidente di un aereo da turismo,
finisce nella foresta amazzonica. Qui viene
liberata da un coati e inizia a scoprire un
mondo che non immaginava esistere. Esattamente come apparirebbe a un uomo, quel
luogo meraviglioso all’inizio le sembra però
inospitale: dovrà imparare a muoversi in un
habitat sconosciuto e a rispettare la maniera
in cui vivono le creature che lo popolano.
A incarnare la voce narrante del film è stato chiamato Alessandro Preziosi, che spiega
così la sua esperienza: “Il film è un viaggio
intenso, divertente e a tratti commovente.
Un film da vivere, che evidenzia il nostro
evidente vincolo con Madre Natura. Un
evento insomma da non perdere”.
Il film sosterrà la campagna Wwf a favore dell’Amazzonia, e rappresenta uno strumento di edutainment in grado di insegnare a tutti, grandi e più piccoli, a vivere in
armonia con Madre Natura, tanto da essere
riconosciuto dal Wwf, che lo ha insignito del
premio Ambiente.
Isabella Pratesi, Direttore Conservazione
Internazionale Wwf Italia, spiega: “Amazzonia aiuta ad avvicinare empaticamente i nostri cuori alle meraviglie di questa splendida
foresta. Un patrimonio inestimabile di natura che rischiamo di perdere per sempre e
che insieme, governi, cittadini del mondo e
comunità locali, dobbiamo proteggere”.
Ricco di momenti tutti da ridere, di scene di tensione, dove la scimmia cappuccino deve mettersi in salvo dalla minaccia di
predatori particolarmente famelici, e con
spazio addirittura a una love story, in cui Sai
si invaghisce di una scimmietta che piace al
capobranco, Amazzonia, coi suoi paesaggi
mozzafiato, le creature variopinte, le albe e
i tramonti dai colori incredibili, le cascate
vertiginose e le nebbie che avvolgono la foresta pluviale, regalerà a tutti gli acquirenti
di Blu-ray Disc e Dvd un viaggio indimenticabile.
Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014
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ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV
focus on
DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO
Ma le major
fanno eccezione?
Il ministro della Cultura Dario Franceschini annuncia
che l’Italia intende uniformarsi alle politiche protezioniste
dell’audiovisivo varate dal governo francese.
Barack Obama è un uomo che
non lascia nulla al caso. Nelle parole rivolte al neo ministro della
Cultura Dario Franceshini (“Lei
fa il lavoro più bello del mondo”) i ben informati hanno letto
una “captatio benevolentiae” per dirla con quelli bravi. L’amministrazione Usa sarebbe infatti
estremamente preoccupata in
merito all’inclinazione del nuovo
Dario Franceschini
digitale, perché tutelare e remunerare correttamente gli autori
vuol dire garantire loro la libertà
di creare”. Ma il passaggio che
ha allarmato il Governo Usa è
un altro. Parlando subito dopo
il presidente della Repubblica
francese, François Hollande, alla
riunione dei ministri della cultura a Parigi, Franceschini ha esortato a sostenere (...)
segue a pagina III
FOCUS ON
a pagina III
Tax Credit,
“miracolo” all’italiana
Dietro al ricorso sempre più frequente al credito d’imposta
c’è un meccanismo che costituisce ormai uno standard. E che mette al sicuro
gli imprenditori da qualsiasi rischio d’investimento…
TELEVISIONE
titolare del Mibact verso la cosiddetta “Eccezione Culturale”.
E a ragione. Franceschini ha rivolto un appello agli altri titolari
europei dei dicasteri culturali,
rimarcando come il nostro governo intenda impegnarsi “Per
individuare forme di fiscalità
comuni a vantaggio della cultura e aprire un serio dibattito sul
tema del diritto d’autore nell’era
E dopo Fire c’è anche
l’Android Tv
a pagina IV
PRIMO PIANO
Le Film
Commission
valgono più del Fus
Il Fondo Unico per lo Spettacolo viene superato, a valore,
dall’intervento locale. A evidenziarlo è il report intitolato
“Il senso del cinema e dell’audiovisivo per i territori”,
curato dalla Fondazione Rosselli.
Secondo le indiscrezioni pubblicate da “The Verge”, Google si appresta
a varare una propria interfaccia. Che andrebbe a far concorrenza alla soluzione
appena lanciata da Amazon. Ma anche a Chromecast.
SCENARI
a pagina IV
Si scrive AnicaOnDemand.
Si legge MyMovies
Titoli del 2011. Un redirect alla piattaforma creata da Gianluca Guzzo. E una duplicazione
dei servizi a valore aggiunto già presenti sul portale di cinema che vanta 400mila utenti unici
al giorno. Davvero occorreva aspettare il Regolamento AgCom per lanciare qualcosa che c’era già?
I
alle pagine II e III
ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV
N.4 - aprile 2014
primo piano
Le Film Commission
valgono più del Fus
Il Fondo Unico per lo Spettacolo viene superato, a valore, dall’intervento locale. A evidenziarlo è il report intitolato
“Il senso del cinema e dell’audiovisivo per i territori”, curato dalla Fondazione Rosselli.
Quanto pesa il contributo regionale
sul finanziamento pubblico al cinema?
Poco meno del 30% del totale. La risposta arriva dalla ricerca “Il senso del
cinema e dell’audiovisivo per i territori”, realizzata dalla Fondazione Rosselli
per Istituto Luce/Cinecittà. Le 18 Film
Commission presenti in Italia sono oggi
in grado di mettere in campo risorse
per circa 10 milioni di euro, generando
investimenti sul territorio che nel 2012
sono stati stimati in circa 260 milioni di
euro, di fronte a un intervento pubblico
locale di 56,3 milioni di euro complessivi (19 vengono da “fondi regionali”
gestiti dalle film commission e ben 27,5
milioni da “altri fondi regionali”). I dati
2013, anche se non definitivi, segnano
un’ulteriore crescita tanto delle risorse
quanto degli investimenti.
Sono 1.064 le produzioni che hanno girato sui territori, per un totale di
3.874 giornate di lavorazione. Un terzo
di esse ha fruito di un supporto tecnicologistico, declinato in servizi di ospita-
lità, sportelli unici, ricerca di location e
altre tipologie di interventi consulenziali. Sono invece 150 le produzioni che
hanno avuto accesso a contributi a fondo perduto a copertura o chiusura del
piano finanziario, ma sempre e solo a
fronte di vincoli molto precisi di spesa
sul territorio e dell’impiego di operatori
e maestranze locali.
La prima valutazione possibile di
questi numeri è che l’intervento locale
oggi vale più del Fus (Fondo Unico per
lo Spettacolo) e si sta sostituendo al finanziamento del Mibact, a sua volta ridiretto sul Tax Credit. La seconda è che,
a fronte di cifre significative, continua
a mancare una legge nazionale e dunque ogni FC fa storia a sé, tant’è vero
che i compilatori della ricerca, diretta
da Bruno Zambardino (già coordinatore dell’istituto dell’Economia dei Media e da qualche settimana responsabile
dell’area Comunicazioni dell’istituto
per la Competitività, dove ha preso il
posto di Giovanni Gangemi, passato in
Siae) ha optato per classificarne 17 attualmente attive, anche se sul territorio
ne esistono 20, e il problema semmai è
che non c’è nessun vincolo di iscrizione all’associazione delle Italian Film
Commission, e dunque manca a oggi
una cabina di regia nazionale. Poi c’è
un problema di altro genere: la ricerca è
commissionata da Luce/Cinecittà, e già
si fa un po’ fatica a capire perché vengano impiegato risorse dell’istituto della Tuscolana a questo scopo. Il Mibact
supervisiona, ma al proprio interno ha
un centro studi che produce solo un volumetto intitolato “Mini-cifre della cultura” e nessun altro strumento di compendio che sia utile alla comunità dei
ricercatori e degli operatori di settore.
Però, come ricorda Angelo Zaccone Teodosi in un articolo pubblicato su Tafter.
it, l’Osservatorio dello Spettacolo interno al ministero ha beneficiato nel 2013
di 778mila euro e nel 2012 di 832mila
euro, con un incremento superiore ai
300mila euro della propria dotazione
II
annuale. Certo, l’Osservatorio stila una
relazione annuale al Parlamento. Forse
però potrebbe essergli chiesto di predisporre ulteriori strumenti di ricerca,
che aiutino a fotografare l’andamento
complessivo del finanziamento pubblico, anche nella sua declinazione locale.
E d’altronde, altri paper, come quello
riassuntivo di tutti i dati del cinema italiano, sono affidati a realtà finanziate
appositamente da Mibact, come la Fondazione Ente per lo Spettacolo. IsiCult,
l’istituto diretto dallo stesso Zaccone,
era stato il primo a produrre nel 2010 un
osservatorio nazionale sulle Film Commission e i Film Fund.
Lo sosteneva la Regione Lazio, e probabilmente sarebbe stato opportuno
supportare quel monitoraggio per avere
una serie statistica uniforme nel tempo.
Invece la ricerca di Cinecittà, a quanto
segnala sempre Zaccone, basa una parte
dei suoi dati sulle rilevazioni di Symbola, la fondazione di Ermete Realacci, che
a sua volta compila dal 2011 un paper
ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV
N.4 - aprile 2014
Tax Credit,
“miracolo” all’italiana
Dietro al ricorso sempre più frequente al credito d’imposta c’è un meccanismo
che costituisce ormai uno standard. E che mette al sicuro gli imprenditori
da qualsiasi rischio d’investimento…
È il piccolo miracolo italiano del contributo pubblico: nel 2013 l’apporto del
credito d’imposta ha superato il contributo diretto alla produzione cinematografica, 95 milioni di euro contro 91.
Un risultato importante, dietro a cui si
cela però il rischio di un utilizzo disinvolto, che nulla ha a che fare con l’investimento imprenditoriale nel settore.
Fatta la legge (la normativa è del 2007),
ormai “l’inganno” è stato perfezionato,
ed è diventato uno standard, applicato
in molti casi di Tax Credit esterno.
Il meccanismo è molto semplice.
Un’impresa decide di investire 100 in
una produzione cinematografica. Il
40% è la misura dello sconto fiscale. Il
rimanente 60% dovrebbe essere legato a
eventuali utili del film. Quel che avviene è che invece il produttore rifonde il
70% (ma in alcuni casi si arriva anche
all’85%) all’investitore. In casi di operazioni di una certa portata si provvede
a un versamento in un conto corrente
bloccato. Se la partecipazione al film è di
minore entità, vengono scelte strade più
spicce. Ciò che conta è che però a quel
punto l’imprenditore è già rientrato del
40+70 e può ancora usufruire della possibilità di contabilizzare come perdita
l’investimento, ottenendo a bilancio un
ulteriore vantaggio fiscale. Nel caso gli
utili non arrivino neanche successivamente, scattano altre strategie di way
out, in modo che l’investitore possa rientrare dell’esposizione residuale.
Le cose non cambiano nella sostanza
neanche quando l’interlocutore è un
istituto bancario: voci ben informate
stimano che in quel caso il guadagno
medio è del 15% rispetto alla cifra investita. Alcuni Istituti, poi, costringono
il produttore, contrattualmente, a rifondere l’eventuale somma non recuperata. Inoltre le tempistiche molto strette
in cui avviene il rientro del capitale
investito consentono all’investitore di
mettere sul tavolo potenzialmente tre o
quattro operazioni di questo tipo l’anno.
Il vantaggio per la produzione è comun-
que di aver accesso a risorse, indubbiamente minori, ma in maniera sistematica nel tempo.
Come può fare lo Stato a garantirsi di
fronte a questa strategia di elusione fiscale? Il danno in un certo senso è doppio, perché il Mibac consente uno sconto
fiscale di entità in definitiva maggiore a
quello che è il reale investimento. Ecco
perché il Tax Credit esterno oggi piace
così tanto e si moltiplicano le notizie di
imprese entusiaste di accedervi. Intanto
i film si continuano a fare, grazie a una
costruzione economica che appare meno
complicata, ma che nella realtà vede coperto 3 dove appare 10. Per chi sa accontentarsi, è pur sempre benzina da mettere nella macchina produttiva, anche se
così non rischia più nessuno, tranne lo
Stato, cornuto e mazziato. Ma, visto che
è difficilissimo dimostrarlo, il meccanismo resta virtuoso. Viva il Tax Credit,
che fa ricco il cinema. E ancora più chi
vi ha investito. Anche se il film non incassa nulla…
segue dalla prima
Ma le major fanno eccezione?
intitolato “L’Italia che verrà, Industria
Culturale, Made in Italy e Territori”, i
cui numeri provengono da stime UnionCamere sulla dimensione locale del valore della cultura. Insomma, i numeri
ufficiali non esistono, e qualcuno ha
notato come la ricerca dell’Istituto Rosselli, che pur sempre riguarda il contributo pubblico, non riporti neppure un
intervento del direttore generale Mibact
Nicola Borrelli (che pure è intervenuto
alla presentazione del rapporto, unitamente al presidente di Cinecittà Roberto
Ciccutto). Per misurare con precisione
entità delle risorse pubbliche e ricaduta
degli investimenti sul territorio, sarebbe
forse necessario che Anica (che è la prima beneficiaria delle attività delle FC)
e Mibact individuassero uno strumento
unico, a cui affidare i propri numeri e
con cui attivare una stretta collaborazione diretta. Senza passare da Cinecittà,
per favore.
Tommaso Stigliani
(...) l’eccezione culturale proposta dal governo francese. “Non è
una forma di protezionismo ma un modo per pretendere che
la cultura sia tutelata e sganciata da logiche esclusivamente
di mercato”, ha spiegato il ministro, invitando la “collega”
transalpina Aurélie Filippetti a Roma per una visita ufficiale
che si terrà il 26 maggio. Le parole di Franceschini avrebbero
creato qualche imbarazzo anche nel mondo dell’associazionismo d’impresa americano. Italia e Usa sono infatti a un passo
dal siglare importanti trattati commerciali, strategici soprattutto per la nostra industria del food, ma di grande impatto
per tutti i comparti. Anche per questo motivo l’amministrazione statunitense ha chiesto alle imprese di sostenere con
forza l’iniziativa Usa a Expo (sponsorizzando la partecipazione, che costa 50 milioni di euro). Però si chiede all’Italia di
non adottare misure che limitino la circolazione del prodotto
Usa, anche e soprattutto per ciò che riguarda il settore cinema
ed entertainment. E invece - checché ne dica Franceschini - è
proprio la salvaguardia di quote fisse di prodotto europeo
nei circuiti distributivi, unitamente all’obbligo di finanziare
le produzioni locali da parte degli investitori esterni che vogliano fare business in Europa, il cardine “protezionistico”
dell’eccezione culturale. Anche Massimo Bray, predecessore
di Franceschini, aveva mostrato interesse per le teorie della Filippetti. Mai però si era spinto sino a un endorsement
esplicito come quello di Franceschini. Cosa comporterebbero
allora, se applicate in Italia, le misure di eccezione culturale?
In attesa del 26 maggio, possiamo rifarci all’appello che due
parlamentari europei molto vicini a Franceschini, Silvia Costa e David Sassoli, avevano rivolto al Governo Letta. Oggi
quelle richieste sono fortemente in predicato di diventare realtà, proprio nel contesto del semestre italiano di Presidenza
Europea. Anzitutto, la richiesta che le quote di produzione
riservate al prodotto nazionale siano estese dalla televisione a tutti gli altri tipi di servizi di distribuzione di contenuti
audiovisivi, applicando la Direttiva Ue 2010. Ma poi, soprattutto, regole di reinvestimento in prodotti culturali europei
per gli operatori Over The Top della rete (Amazon, Google,
Apple, Yahoo, Facebook, Netflix…), l’obbligo di pagare le tas-
III
se sul territorio, una direttiva europea sul diritto d’autore (su
cui siamo d’accordo) e una regolamentazione sulle connected Tv. “Le major americane stanno imponendo lo switch off
tecnologico verso il digitale, con la conseguente chiusura del
25/30% delle sale cinematografiche europee, proprio quelle
dei centri storici, delle sale d’essai, delle associazioni e dei
piccoli centri”, scrivevano David Sassoli e Silvia Costa. Non
sappiamo se sono le major a imporre il passaggio al digitale.
Di certo però non è vero che il 30% delle sale ha chiuso perché
impossibilitata a convertirsi. Ma al di là di ciò, le quote di
reinvestimento in produzione che la Filippetti e ora Franceschini vogliono imporre a tutti gli imprenditori che vogliono
proporsi come distributori e broadcaster di cinema ed entertainment, più che proteggere il nostro prodotto potrebbero
privare il mercato di attori già titubanti di fronte alle carenze
infrastrutturali del nostro Paese, al suo modello fiscale e al
tasso di pirateria informatica. Nonostante l’eccezione culturale, Netflix entrerà in Francia, perché c’è il Broadband e
l’esecutivo ha mostrato di sapersi sedere attorno a un tavolo
con i manager di Los Gatos. La lista dei servizi e delle piattaforme di cinema ed entertainment che invece rinunciano
all’Italia si allunga ogni giorno. Hulu Plus, Love Film, la stessa Redbox (in un Paese che si era inventato l’automazione dei
servizi di videonoleggio). Ed è tutto da verificare come potranno funzionare da noi le connected Tv, che sono alla start
up e si vuole già normare, senza che si sia ancora definito il
contesto di mercato. Resta infine un tema: oggi il cinema in
sala in Italia vive sostanzialmente grazie a cinque distributori
“major”, di cui quattro americani e uno di Stato. Gli indipendenti lavorano con grande coraggio, ma è giusto ricordare a
Franceschini e ai fan dell’eccezione culturale che senza Warner, Universal, Disney e Fox le sale sarebbero morte. Altro che
switch off obbligato. Il nostro governo dovrebbe fare ponti
d’oro alle imprese di distribuzione americane, prima che a
qualcuno altro venga in mente che, tutto sommato, dell’Italia
si può fare senza.
Andrea Dusio
ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV
N.4 - aprile 2014
scenari
Si scrive AnicaOnDemand.
Si legge MyMovies
Titoli del 2011. Un redirect alla piattaforma creata da Gianluca Guzzo. E una duplicazione
dei servizi a valore aggiunto già presenti sul portale di cinema che vanta 400mila utenti unici
al giorno. Davvero occorreva aspettare il Regolamento AgCom per lanciare qualcosa che c’era già?
La montagna ha partorito il
topolino. Dopo tre anni di attesa, intervallati da proclami
ricorrenti a rilanciare la necessità di un’offerta legale in
rete, Anica lancia la propria
piattaforma di streaming. Si
chiama AnicaOnDemand, o,
più sinteticamente Onde. E
nasce, leggendo il comunicato, come “sinergia tra Anica,
Can-Cross
Advertainment
Network, e MyMovies.it”. In
realtà si tratta dell’infrastruttura e dell’interfaccia di MyMovies, a cui è stato aggiunto
qualche titolo di catalogo, non
necessariamente italiano, già
ampiamente sfruttato in tutte
le modalità di distribuzione.
La cosa buffa è che per lanciare
questa piattaforma si è attesa
l’entrata in vigore del Regolamento AgCom, come se questa
selezione di film di library fosse minacciata da chissà quale
incombente spada di Damocle
da parte della pirateria informatica. Basti dire che nella
home page compaiono Hugo
Cabret, Scialla!, Un giorno questo dolore ti sarà utile, Un giorno
in più, Le Idi di Marzo e Acab,
titoli del 2011 che sono già passati da parecchi mesi non solo
in home video ma anche nei
pacchetti cinema delle Pay-Tv.
È ragionevole che quello
che è stato presentato come il
varo dell’offerta legale passi
per l’offerta di film di tre anni
fa? Eppure Anica ha fatto le
cose in grande, con una tavola rotonda e naturalmente la
presentazione di una ricerca
firmata da Echo sui Digital
Trends, perché quando si parla di cinema in Italia un bel
report non manca mai. “Al
centro dello sviluppo del settore dobbiamo mettere la produzione di contenuti. Il lancio
della piattaforma AnicaOnDemand non cade nel giorno
dell’avvio del nuovo regolamento AgCom per caso: abbiamo bisogno di lavorare in un
quadro chiaro e articolato dei
diritti, in cui ognuno deve fare
il proprio mestiere”, ha detto
Riccardo Tozzi. Vorremmo rassicurare il presidente di Anica:
i film distribuiti da Onde sono
stati scaricati tre anni fa, oggi
in rete non li cercherebbe neppure un marziano.
Il resto, la parte a valore aggiunto dell’iniziativa, è farina
del sacco di MyMovies. Non
a caso nel comunicato di Anica si legge: “Per raggiungere
la nuova piattaforma di streaming on demand è possibile
collegarsi all’indirizzo Internet
www.mymovies.it/anicaondemand/, oppure direttamente
all’Url www.anicaondemand.
it, per poi essere immediatamente reindirizzati sulla pagina di accesso di MyMovies.it,
che conta oltre 400mila utenti
unici al giorno”. Non vorremmo infierire, ma un domain
redirect si acquista in rete in
cinque minuti e costa dieci
euro. Come mai ci sono voluti
tre anni?
L’unico sforzo che è stato fatto è quello di segmentazione
della library, “integrata” con
il database di MyMovies, mediante categorie che vanno dai
Premiati a Cannes, ai Drammatici Italiani, agli Oscar. “In
un click sarà possibile raggiungere, noleggiare e fruire il
capolavoro di De Sica del 1960,
La ciociara”, si legge ancora nel
comunicato, e non crediamo
servano commenti.
L’unica sezione realmente a
valore aggiunto è Onde Screen, che propone in streaming
titoli ancora nei cinema. Si
tratta però di un servizio già
offerta da MyMovies, allo stesso modo degli eventi live a numero chiuso. La piattaforma di
Anica ha in tal senso duplicato
le iniziative del portale, che da
tempo con MyMoviesLive consente di partecipare a proiezioni online che funzionano esattamente come uno spettacolo
in sala, con assegnazione del
posto e un orario di inizio film.
Ora: che in Italia fosse difficile fare meglio del portale
dedicato al cinema creato da
Gianluca Guzzo si sapeva tre
anni fa come si sa oggi.
Ma perché innalzare questo
scenario di cartapesta, inventandosi l’esistenza di una piattaforma legale di Anica? Non
sarebbe bastato dire che l’offerta legale è già, anche senza
lo sforzo eccezionale messo in
campo dai produttori cinematografici?
Alberto Bellagente
E dopo Fire c’è anche l’Android Tv
Secondo le indiscrezioni pubblicate da “The Verge”, Google si appresta a varare una propria interfaccia.
Che andrebbe a far concorrenza alla soluzione appena lanciata da Amazon. Ma anche a Chromecast.
Lo scoop è di The Verge: Google sarebbe in
procinto di rilasciare un dispositivo che ricalcherebbe le caratteristiche della Amazon
Tv, andando a integrare l’offerta di Chromecast con una piattaforma Android in grado
di supportare comandi vocali. Il prodotto
si presenterebbe come un decoder, in grado
di collegare il web alla Tv, e in tal senso si
porrebbe come concorrenziale ad Apple Tv e
Roku, oltre che a Fire Tv.
Tra i servizi disponibili in day one ci dovrebbero essere Hulu, Pandora e anche
Netflix, tutti accessibili tramite app. Il magazine online del gruppo Vox Media afferma
infatti di essere in possesso di documenti
esclusivi, che proverebbero come il sistema
già in fase di lancio dovrebbe chiamarsi “Android Tv” e andrebbe considerato non come
una piattaforma, quanto piuttosto come una
nuova interfaccia per l’entertainment, “cinematica, divertente, fluida e veloce”. Un passo avanti dunque rispetto agli altri set top
box già sul mercato, da Roku ad Apple Tv.
E soprattutto un diretto concorrente per la
soluzione più avanzata esistente in tal senso,
Fire Tv di Amazon, presentata recentemente.
Di una Google Tv si era parlato a lungo, ma
il lancio di Chromecast aveva convinto molti che Mountain View - da dove comunque
hanno rifiutato qualsiasi commento sulle in-
discrezioni di The Verge - avesse optato per
una strategia differente. L’interfaccia, di cui
il sito statunitense mostra una preview, è
sostanzialmente basata sullo scroll di un set
di “carte”, che rappresentano film, tv show,
app, giochi. Ogni menù dispone di una serie
di cover in miniatura (o manifesti cinematografici), su cui si potrà cliccare direttamente. Dal punto di vista della piattaforma, le
differenze con Fire Tv, anch’esso basato su
piattaforma Android, non dovrebbero essere
molto sensibili. La caratteristica che ne fa un
prodotto Google sta nel lavoro sull’accesso
ai contenuti, che nei documenti di cui è in
possesso The Verge viene definito “semplice
e magico”. Sarebbero in tal senso in via di
definizione partnership con sviluppatori di
app, chiamati a lavorare sugli standard che
Mountain View ha definito per le interfacce
di Play Movies, YouTube e Hangouts, ma anche a competere e integrare le terze parti già
coinvolte al lancio (oltre a quelle già citate
dovrebbe esserci Vevo). È probabile che gli
sviluppatori siano chiamati contemporaneamente - almeno questa è l’opinione di The
Verge - a creare un’interfaccia separata per
Chromecast. Quanto impatterà la Android
Tv sulla modalità di fruire l’entertainment?
Esattamente come Amazon, anche Google
sembra decisa a tenere aperte diverse porte,
nella evidente impossibilità di individuare
sin da ora una soluzione che sia autenticamente una killer application. Sembrerebbe
però che Mountain View voglia provare a fabbricare la Android Tv da sola, in concorrenza coi propri tradizionali partner hardware.
“L’aspirazione di Google è il salotto di casa”,
spiega The Verge. Dove però si troverà a
competere non solo con i set-top-box, ma soprattutto con le console di nuove generazione
e con i BD player. La Android Tv potrebbe
insomma ribaltare gli equilibri che si stanno
definendo anche a livello di volumi di vendita tra i dispositivi per fruire entertainment.
Su Amazon.com, Fire Tv proprio in queste
ore ha superato i numeri di Chromecast. Seguono Roku (che in Italia non esiste) e Apple
Tv. Fire Tv stava vendendo più di Kindle, ora
invece le carte si rimescolano, e il desiderio
crescente da parte dei consumatori di sfruttare il web per arricchire il sistema di contenuti fruibili sul televisore potrebbe trovarsi a
fare i conti con un’eccessiva frammentazione
dell’offerta. Il mondo delle connected Tv appare per adesso poco “smart” e molto confuso. Gli Over The Top lo stanno trasformando
in un gioco di scatole cinesi. Il rischio è che il
consumatore, disorientato, scappi ancor prima che i numeri diventino tali da poter dire
che esiste un mercato di massa.
IV
breaking news
‘Sogni di Gloria’
vince a Houston
Sogni di Gloria del collettivo John Snellinberg si aggiudica il premio come Miglior
Film e Miglior Montaggio al 47°World
Fest di Houston. Sogni di Gloria ha bissato
il successo ottenuto in Italia al Rome Independent Film Festival, dove meno di un
mese fa ha vinto come Miglior Film. Arriverà nelle sale italiane il prossimo 15 maggio
distribuito da CG. Nel cast spiccano Carlo
Monni e da Giorgio Colangeli.
‘Captain America 2’
a quota 159 milioni di dollari
Nel weekend del 12 e 13 aprile Captain
America 2 è ancora in testa alla classifica
del box office Usa con oltre 41 milioni di
dollari di incassi nell’ultima settimana, che
consentono al film legato alla property Marvel di arrivare a un totale di 159 milioni
di dollari mercato. Rio 2 – Missione Amazzonia debutta al secondo posto, incassando
39 milioni di dollari. A distanza, terzo posto per l’horror low budget Oculus, con 12
milioni di dollari nel weekend di apertura.
Sessanta titoli
al Far East Festival
Viene inaugurata da una opening night
il 25 aprile con la pellicola Aberdeen di
Pang Ho-cheung (Hong Kong) la sedicesima edizione del “Far East Film Festival”,
la rassegna di cinema dell’Estremo Oriente
proposta a Udine dal Centro espressioni
cinematografiche. In arrivo oltre 60 titoli
della migliore produzione asiatica da nove
Paesi e, per la prima volta, anche il genere
documentario.
Mibact, ok alla tutela
del cinema America
Semaforo verde da parte del Mibact alla
tutela del cinema America di Roma per
interesse storico-artistico. Ora la parola
passa a Regione e Comune che dovranno
attuare “ogni utile e specifica iniziativa finalizzata alla tutela dell’edificio”. L’America fu prima teatro e poi cinema. Nel 2012
è stato occupato da ragazzi dei licei romani
per mantenere la vocazione culturale del
luogo. La proprietà vuole farci venti appartamenti.
speciale
action - horror
Una guida per buyer e retail
New release e
prodotti catalogo
da mettere a scaffale
da pagina 16 a pagina 18
UNIVERSAL PICTURES
Un genere “strategico”
Action e horror da sempre costituiscono degli asset rilevanti per la major.
Ne parliamo con Isabella Foschini e Angela Telesca.
Come si inserisce il genere action nelle strategie
home video di Universal?
Il genere action è da sempre, sia per Universal
sia per il mercato, tra i più importanti. A livello
di mercato, insieme al fantasy e all’animazione,
rappresenta uno dei generi più presenti e più performanti rispetto al box office. E nel catalogo di
Universal Italia l’action, insieme al fantasy, è sicuramente uno dei generi di riferimento, grazie a
franchise storiche come la saga di Fast & Furious,
quella di Jason Bourne, di Rambo, dal catalogo Paramount di Mission Impossible e Indiana Jones, dal
catalogo Sony di Resident Evil, Terminator, Karate Kid. Oltre ai prodotti cinematografici, anche i
direct-to-video action riscontrano degli ottimi risultati, come per esempio la saga di Death Race o
Re Scorpione. Il catalogo viene poi continuamente
alimentato da nuove release, che sia nel periodo
lancio al cinema, sia nella finestra home video dei
primi tre mesi e nel periodo successivo dai tre ai
sei mesi costituiscono un elemento chiave per l’attivazione di campagne dedicate. Praticamente in
ogni quarter abbiamo del contenuto per attivare
delle promozioni su questo genere.
Quali sono le principali release in ambito action
e horror dei prossimi mesi? Quali le franchise ormai consolidate che per Universal costituiscono
una garanzia?
Per quanto riguarda l’action, avremo in uscita a
giugno Jack Ryan, un film legato alla saga action/
thriller dai romanzi di Tom Clancy, con Chris
Pine, Keira Knightley, Kevin Costner e Kenneth
Branagh. Un successo cinematografico a livello internazionale con un box office di 135 milioni di
dollari. Sempre a giugno ci sarà Lone Survivor, un
war movie molto forte, ambientato in Afghanistan,
con Mark Wahlberg, diretto da Peter Berg, il regista di The Kingdom e di Battleship. Andando invece
pagina 16
sull’action/fantasy avremo a luglio 47 Ronin con
Keanu Reeves, ambientato nell’antico Giappone.
Questo titolo sarà accompagnato da altri due prodotti inediti al cinema in Italia, Man of Tai Chi, di
e con Keanu Reeves, e Chinese Zodiac, l’ultimo film
di Jackie Chan. Questi tre prodotti verranno lanciati sotto il cappello di collezione Asian Action,
con attività promozionali, materiali punto vendita
e comunicazione congiunte. A seguire in Q3 e Q4
avremo grandi franchise action/fantasy a iniziare
con Amazing Spider-Man 2, Transformers 4, Hercules
con Dwayne “The Rock” Johnson e l’ultimo film
della saga dei Mercenari, un grande successo che
unisce le più grandi star action di sempre, come
Sly - Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger.
Per il filone Horror, abbiamo appena lanciato Insidious 2 e a breve uscirà Il Segnato, il nuovo film
spin off della franchise di successo Paranormal Activity. In Q4 avremo invece il sequel di La Notte del
Giudizio.
I segmenti di prodotto di cui stiamo parlando
registrano, per quanto riguarda le novità, un’incidenza del prodotto Blu-ray più alta rispetto ad altri
generi?
Sicuramente sono prodotti che, sia in fase di novità sia in fase di catalogo, rappresentano un ottimo contenuto per il formato Blu-ray. Soprattutto
quelli che hanno una declinazione sul fantasy nel
periodo new release riescono a raggiungere uno
share di 45%-50% sul venduto.
Quali sono le azioni di marketing che porrete in
essere a supporto delle principali new release?
I lanci novità sono supportati da materiali dedicati per il punto vendita e da attività promozionali, che possono essere promozioni di prezzo nelle
primissime settimane, offerte multi-buy con titoli
affini (come per esempio la “Asian Action” legata
a 47 Ronin) oppure con prodotti di catalogo legati
alla novità per saga, cast o tema, con relativa comunicazione. Per i film più iconici e con fan base,
quindi principalmente le saghe, faremo anche delle attività di pre-ordine e di gift with purchase.
Per quanto riguarda il catalogo, come lavorate
su questi generi? Qual è il posizionamento corretto per un film di library?
Si tratta di due generi dal potenziale molto alto
per il catalogo e sicuramente ancora di più per il
formato Blu-ray. Il genere action è anche rappresentato da grandi franchise come Fast & Furious,
Bourne, Mercenari, per cui ogni nuova uscita cinematografica rappresenta un’opportunità di ri-promozione del catalogo della franchise. Ovviamente
cerchiamo anche di massimizzare le peculiarità
dei clienti che meglio performano in questi generi, promuovendo in maniera tattica sia il Dvd che
il Blu-ray.
Tradizionalmente horror e action sono sempre
stati generi da videoteca, capaci di realizzare numeri alti al noleggio, anche a prescindere dall’andamento in sala. E’ ancora così?
Sì, anche per il noleggio sono prodotti che funzionano bene, sicuramente per quanto riguarda il
genere action.
Sotto il profilo delle superfici retail, cosa bisogna fare per difendere gli spazi dedicati a questa
tipologia di prodotti? Come vanno veicolati a livello di commercio elettronico e nella distribuzione
digitale?
Legare ai lanci novità anche il drafting di catalogo è un’attività fondamentale, soprattutto per
l’e-commerce e per la distribuzione digitale, dove
gli spazi a disposizione consentono di arricchire
l’offerta al consumatore.
Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014
DA NON PERDERE
01 Distribution
Koch Media
Per il genere horror, Koch Media
propone il cofanetto da cinque Dvd
The Toxic Avenger, diretto da Michael
Herz e Lloyd Kaufman. Nell’immaginaria città di Tromaville vive il giovane
Melvin Ferd, un ragazzo imbranato che
lavora in una palestra nella quale viene
continuamente deriso e maltrattato.
Durante uno di questi pesanti scherzi,
Melvin viene inseguito da alcuni giovani e precipita da una finestra, cadendo in un contenitore di rifiuti tossici.
Il ragazzo si trasforma nel mostruoso
Toxic Avenger, il vendicatore tossico, e
ingaggia una violenta lotta al crimine.
In breve tempo diventerà un supereroe amato dai cittadini onesti della sua
città. Il cofanetto, disponibile dall’8
maggio, contiene tutti i quattro film
della saga (The Toxic Avenger, The Toxic
Avenger Part II, The Toxic Avenger Part
III – The Last Temptation of Toxie, Citizen Toxie – The Toxic Avenger IV) e più
di 12 ore di extra. Inoltre il cofanetto
definitivo Anniversary Edition rappresenta un prodotto imperdibile per gli
appassionati del genere trash/splatter
e anni ’80.
E’ disponibile in Dvd e BD il film Escape Plan - Fuga dall’inferno, un
action interpretato da Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger.
Ray Breslin (Sylvester Stallone) - una delle principali autorità mondiali
nel campo della sicurezza delle strutture carcerarie - decide di accettare un ultimo incarico: evadere dall’ultra
- segreto e tecnologico penitenziario di ultimissima generazione, “La Tomba”. Ingannato
ed ingiustamente imprigionato, Breslin si trova così a dover coinvolgere un altro detenuto,
Emil Rottmayer (Arnold Schwarzenegger),
per mettere in atto un audace Escape Plan Fuga dall’Inferno, ai limiti dell’inverosimile,
per evadere dal più sicuro ed inespugnabile
carcere mai concepito e costruito dall’uomo.
L’epoca d’oro dei film d’azione hollywoodiani è stata dominata da due attori che hanno
incarnato lo stereotipo dei lottatori solitari
dalle spalle larghe, dalla mascella squadrata,
che affrontano gli avversari con inflessibile
determinazione. Per più di vent’anni Sylvester
Stallone e Arnold Schwarzenegger si sono contesi il primato in un genere cinematografico tipicamente americano ma non avevano mai prima
d’ora recitato fianco a fianco, in un’avventura ricca di azione che vede i
due giganti affrontare un degno nemico.
Bim Distribuzione
Dal listino di Bim Distribuzione segnaliamo il titolo horror Piranha 3D, diretto da Alexandre Aja. Sull’onda del successo del film Lo Squalo, nel 1978 fece la
sua comparsa sul grande schermo un’altra temibile minaccia acquatica che non
ha nulla da invidiare alla spietata macchina carnivora di Spielberg. Al posto di
un’unica, gigantesca minaccia, centinaia di predatori letali e voraci. Con il film
Piraña, il regista Joe Dante, il produttore esecutivo Roger Corman e lo sceneggiatore John Sayles riuscirono a rendere ancora più appassionante e “mordente”
la formula de Lo Squalo.
Da quel film sono stati tratti un sequel cinematografico (Piraña paura di James
Cameron) e un remake televisivo. Ma nessuno dei due ha raggiunto i vertici di
tensione e paura esplorati trent’anni dopo dal regista Alexandre Aja in Piranha
3D.
Aja, autore di grandi successi horror come Alta tensione (2003) e Le colline hanno gli occhi (2006), ha dichiarato che Piranha 3D è “un ritorno agli anni 80, a quella sensazione di piacere un po’ perverso che provavi guardando da piccolo certi
film. Film che ti spaventavano e divertivano insieme, pieni di nudi e di sangue:
un’esperienza elettrizzante, di puro intrattenimento”.
pagina 18
20th Century Fox HE
Saranno disponibili dal 30 aprile il Blu-ray e il Dvd del film horror Lo
sguardo di Satana - Carrie, distribuito da 20th Century Fox Home Entertainment. Una coinvolgente rivisitazione dell’iconico best-seller di
Stephen King messa in scena dal regista Kimberly Peirce (Boys Don’t Cry,
Stop-Loss), Lo sguardo di Satana - Carrie è il racconto di terrore di una
piccola città che ha come protagoniste Chloe Grace Moretz (Kick-Ass 2,
Dark Shadows) e Julianne Moore (Don Jon, Game Change).
Il film racconta la storia horror di Carrie White (Clhoe Gace Moretz),
una timida ragazza emarginata dai suoi compagni di scuola e protetta da
una madre profondamente religiosa (Julianne Moore) che, dopo essere
stata umiliata al ballo di fine anno, porta il terrore nella piccola cittadina
con le sue facoltà telecinetiche. Diretto da Kimberly Peirce e prodotto
da Kevin Misher, con la sceneggiatura di Lawrence D. Cohen e Roberto
Aguirre-Sacasa, il film è una produzione di Metro-Goldwyn-Mayer Pictures e Screen Gems.
Con oltre un’ora di esclusivi contenuti speciali da cardiopalma, Lo
sguardo di Satana - Carrie in Blu-ray e Dvd include il dietro le quinte, i
commenti del regista, le scene tagliate e quelle estese, il sorprendente
video virale “Telekinetic Coffe Shop Surprise” e un finale alternativo inedito che lascerà tutti con il fiato sospeso.
Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014
PIRATERIA
Futurbox, smontata
la truffa a Sky
La Guardia di Finanza di Agropoli ha neutralizzato l’attività di contraffazione informatica.
Realizzata attraverso un giro di schede prepagate dall’Ucraina alla Puglia, attraverso le Marche.
A cura di Andrea Dusio
Nei giorni che hanno preceduto l’entrata in vigore del
regolamento AgCom, chi si aspettava un periodo di tregua nella lotta alla pirateria informatica, si è trovato invece a constatare come l’azione di contrasto a opera della
Guardia di Finanza sia stata più che mai efficace. Dopo
l’oscuramento di 46 siti da parte nel nucleo della Gdf di
Roma, una nuova, clamorosa operazione, è stata messa
a segno dalla Compagnia di Agropoli (Salerno), con il
coordinamento della Procura di Vallo della Lucania.
Dietro denuncia di Sky Italia e grazie alla collaborazione di Fmp (Federazione contro la pirateria musicale
e multimediale) è stato infatti ordinato agli Internet service provider operanti nel nostro Paese il blocco degli
accessi locali al portale Futubox, uno dei principali attori
della distribuzione illecita di opere protette da licenze
esclusive o da diritto d’autore.
A margine dell’azione della Gdf sono state denunciate
cinque persone. Un vincolo cautelare su 16 siti web da
cui era garantito l’accesso a Futubox era già stato posto
in essere a maggio 2013, ma la nuova operazione va a interrompere il vero e proprio “servizio” alternativo realizzato attraverso una sofisticata truffa a livello internazionale, con cui era stato reso possibile accedere all’intero
palinsesto della Pay Tv fruibile in pay-per-view, tramite
l’accensione di un abbonamento mensile di otto euro,
che consentiva la visione su Internet sia da Pc che da dispositivi mobile.
Dopo il sequestro di maggio, le ulteriori indagini
svolte dalla Procura di Vallo della Lucania hanno infatti portato a individuare un cittadino italiano residente
nelle Marche, che attraverso un dealer autorizzato Sky si
procurava schede prepagate e poi le inviava in Ucraina,
ai gestori di Futubox. Costoro potevano così aggiornare
periodicamente la lista dei canali accessibili in streaming
e rilanciare il segnale, rendendo fruibili anche alcuni
eventi live trasmessi in esclusiva su piattaforma Sky, a partire dalla Formula 1 e dalle partite di calcio. Ma l’offerta
copriva anche i pacchetti cinema e entertainment. Dalla
Puglia, un informatico supportava l’attività illegale con la
messa a punto di alcune “attività di marketing” in rete. E
Futubox gli riconosceva il 25% del totale raccolta abbonamenti dall’Italia.
Nella peculiare architettura di questa truffa, c’è da rilevare che l’utilizzo di un applicativo denominato “Private Tunnel” consentiva la navigazione anonima, senza
cioè che fossero tracciabili gli estremi della connessione utilizzata. Quanto al versamento degli abbonamenti,
le transazioni elettroniche erano veicolate sì attraverso
i sistemi di pagamento di normale utilizzo, da PayPal a
PostePay, sino a iKoruna e MoneyBookers, ma avevano
come account terminale un indirizzo intestato alla nonna defunta del cittadino marchigiano indagato. Sempre a
nome della nonna era stato attivato un account YouTube,
grazie a cui erano veicolati alcuni video dimostrativi del
funzionamento della piattaforma, con una variante “locale” denominata dall’informatico pugliese “Telebox”.
Oltre a raggirare Sky, i nostri erano insomma riusciti a
“fare fessi” pure i correi ucraini. I blocchi predisposti a
maggio dalle autorità italiane erano aggirati attraverso il
ricorso a un nuovo domain, FutuboxItalia.tk, ora a sua
volta sequestrato, unitamente ad altri indirizzi Ip pronti
per eventuali ulteriori spostamenti.
L’operazione finalizzata dalla Gdf ha coinciso con le
settimane di lancio dell’offerta Tv di Sky in streaming.
Il servizio Sky Online, attivato per essere da subito competitivo con Cubovision e Infinity, ambisce a far diventare Internet una modalità di fruizione alternativa alla
classica Pay, estremamente concorrenziale per prezzi dei
pacchetti e soprattutto interoperabilità del sistema, che
è utilizzabile su piattaforma Smart Tv (solo con Samsung
per ora), Pc, Mac, iPad, Ps3 e Ps4, tablet (anche in questo caso a oggi solo Samsung) e dai prossimi mesi Xbox
360 e Xbox One. A eccezione delle partite di serie A e B
al lancio, tutti gli altri eventi sportivi sono già accessibili
con Sky Online. Per la Pay Tv di Murdoch il nuovo servizio è un assett strategico molto importante, soprattutto
Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014
in Italia, dove i conti a oggi per la prima volta segnano un
rosso, e l’offerta dello streaming è chiamata a integrare i
numeri degli abbonati tradizionali senza cannibalizzarli.
Anche per Sky la lotta alla pirateria diventa insomma più
importante che mai.
C’è infine da chiedersi, alla luce dei risultati delle
ultime settimane, quale sarà l’impatto dell’attività di
AgCom. Qualcuno, sul fronte dei garantisti a oltranza,
già avanza la domanda: “Visti i sequestri della Gdf, davvero serviva il Regolamento”? Noi restiamo fiduciosi in
merito all’impulso ulteriore che l’Authority potrà dare
all’enforcement. Quando però si hanno a disposizione
due soluzioni per un solo problema, il rischio è che l’una
entri in conflitto con l’altra. Oggi sappiamo che chiudere i siti pirata è possibile, anche in Italia (pur con un alta
percentuale di riapertura ad altri domain). Ora andiamo a sovrapporre all’attività delle Procure e dei nuclei
specializzati della tributaria, supportati delle associazioni
antipirateria, un’Hadopi nostrana. Ma la sensazione è
che per certe tipologie di truffa, soprattutto se realizzate
su scala internazionale, l’azione di polizia resterà fondamentale per il contrasto al fenomeno. Continueranno
insomma a servire misure extra-strong, dall’Ucraina alla
Puglia. E guai a pensare il contrario.
pagina 19
La ricerca di DigitasLBi
Connected Commerce:
gli smart device
trasformano lo shopping
Le nuove dinamiche che guidano gli acquisti
si chiamano Ropo e Showrooming.
Così, attraverso smartphone e tablet, l’online entra nei negozi.
Carol Pesenti
Ropo e Showrooming: sono questi i
termini che dovrebbero entrare nel vocabolario di tutti i retailer. Almeno secondo
la nuova edizione di ‘Connected Commerce: a snapshot of the modern shopper’, una ricerca condotta da DigitasLBi
– agenzia globale di marketing e tecnologia – attraverso un sondaggio online realizzato in Belgio, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Olanda, Singapore,
Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti.
Lo scopo? tratteggiare il comportamento
d’acquisto dei consumatori e delineare il
futuro del retail.
Dai dati raccolti emerge che il processo di acquisto del consumatore è sempre
meno lineare e sempre più diversificato:
ci si informa online e si acquista offline
ma, al tempo stesso, si fa largo l’abitudine
di cercare informazioni mentre si è nel
punto vendita o di toccare con mano il
prodotto in store, per poi cercare online
il prezzo migliore.
Questo è il trend che si sta affermando
anche in Italia e il nostro Paese risulta tra
le nazioni ‘entusiaste’ rispetto alle nuove
opportunità offerte dai dispositivi mobili.
“Il potenziale di smartphone e tablet sta
rendendo sempre più labili i confini tra lo
shopping tradizionale e il mondo dell’online”, evidenzia Carol Pesenti, head of
Italy and Spain in DigitasLBi. “E se da un
paio d’anni si è diffusa tra i consumatori
la tendenza Ropo (Research Online Purchase Offline, l’abitudine a documentarsi
in rete su un prodotto prima di acquistarlo fisicamente in negozio), ora si assiste
alla nascita di un fenomeno inverso, lo
Showrooming: visitare, cioè, il negozio
per toccare dal vivo la merce e procedere
con l’acquisto online, magari a un prezzo più contenuto”. In Italia resta altissima
(l’87,1%) la percentuale degli intervistati
che confermano la tendenza a scandaglia-
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re la rete alla ricerca di informazioni utili prima di recarsi in un negozio. Ma dal
sondaggio emerge anche che nove italiani
su dieci uscirebbero dal negozio se, tramite lo smartphone, scoprissero un prezzo
più basso in un altro canale di vendita.
In ogni caso, più della metà dei consumatori italiani (56,2%) concorda nel sostenere che l’arrivo degli smartphone ha
modificato il modo in cui si fa shopping.
E se solo il 28% degli utenti di smartphone afferma di aver effettuato un acquisto
dal proprio dispositivo mobile negli ultimi tre mesi, ben il 71,7% usa il proprio
smartphone all’interno di uno store per
cercare online maggiori informazioni sui
prodotti (55,5%) o per valutare recensioni lasciate da altri utenti (47,8%). L’80%
degli italiani afferma inoltre di ritenere
utile l’introduzione di servizi di innovazione digitale nel punto vendita: l’83,2%
riceverebbe volentieri voucher e offerte
speciali direttamente sul proprio device
mobile una volta varcata la soglia del negozio e il 79,3% apprezzerebbe la possibilità di verificare da remoto la disponibilità
di un prodotto in store. Sarebbe poi utilissima, secondo il 67% degli intervistati,
una mappa che indichi dove localizzare
determinati prodotti all’interno di un
supermercato o di un centro commerciale, mentre il non plus ultra per il 70,1%
sarebbe poter pagare direttamente dal
proprio cellulare, evitando code alla cassa. Occorre precisare che lo store fisico
continua a mantenere un forte appeal per
gli italiani, che lo frequentano per testare
dal vivo i prodotti (69,5%) o per affidarsi
alla cortesia e all’esperienza di personale
(51,8%).
La ricerca segnala poi il sempre più
decisivo ruolo dei social network, ora
facilmente fruibili anche dai dispositivi
mobili. In Italia sono Facebook (47,1%) e
YouTube (25,4%) i due social in grado di
influenzare maggiormente le decisioni di
acquisto del consumatore finale, seguiti
da Google+ (23,8%) e Twitter (11,9%). E
tra i contenuti “social” in grado di spingere un utente a visitare un particolare
negozio o a comprare un determinato
brand, spiccano le promozioni (64,9%),
i post degli amici (57,3%) e le inserzioni
pubblicitarie (55,3%).
In ogni caso, un dato è certo. I dispositivi mobili, perennemente connessi,
consentono di ricercare valide alternative
d’acquisto in qualsiasi istante. Per il settore retail sembrerebbe giunto il momento
di mettere al centro il rapporto tra punto
vendita tradizionale e online. E di ripensarlo in modo innovativo, per inserirsi
con maggiore efficacia in un processo
d’acquisto sempre più influenzato dalle
nuove tecnologie in formato tascabile.
Francesca Radaelli
SPECIAL INTEREST
cinehollywood
In forma con la balance ball
La seconda guerra mondiale
Yellowstone 3D
La palla è uno degli attrezzi più utilizzati oggi nel fitness.
L’istruttrice Tanja Djelevic ha studiato un innovativo programma di esercizi con la palla ideale per lavorare sull’addome, oltre che per acquisire maggior
equilibrio e flessibilità. Questo Dvd
è un programma di esercizi originale, divertente ed efficace. Vi aiuterà a
muovervi in modo corretto anche nelle
attività quotidiane, riducendo il rischio
di danneggiare schiena e articolazioni.
Lavorando contemporaneamente su
equilibrio e resistenza, riuscirete ad acquisire forza e stabilità, migliorando la
postura e tonificando tutto il corpo. Che
non abbiate mai provato gli esercizi con
la palla, o che invece ne conosciate già
le formidabili potenzialità, questo nuovo programma vi
conquisterà. Il Dvd si articola in tre sessioni e prevede anche una versione degli esercizi per principianti.
Il conflitto più devastante del XX secolo. Più di cinquanta Paesi coinvolti, decine di milioni di vittime, intere
città e regioni rase al suolo. National Geographic dedica alla Seconda guerra mondiale
un’opera in tre parti, per oltre due
ore di durata, in cui gli eventi tragici e gli orrori di quegli anni vengono rievocati affiancando a filmati
originali spesso inediti le testimonianze di uomini e donne che hanno vissuto sulla propria pelle la
guerra. Dall’ascesa al potere di
Hitler all’invasione della Polonia,
da Pearl Harbor allo sbarco in
Normandia, da Guadalcanal a Iwo
Jima fino alle bombe di Hiroshima e
Nagasaki, le grandi battaglie che hanno segnato la storia
sono narrate dalla prospettiva di chi le ha combattute o
subite e ha visto cadere i propri compagni.
Parco nazionale più antico del mondo e Patrimonio
dell’Umanità dal 1978, Yellowstone è uno dei luoghi più straordinari del pianeta: habitat di bisonti e grizzly, simboli del
Nordamerica selvaggio, terra di grandi foreste, fiumi, canyon e praterie. E
nascosto sotto tanta bellezza, un supervulcano. Già i primi esploratori, a
metà del 1800, rimasero incantati da
questi luoghi, che conservano ancora
oggi la loro bellezza incontaminata. Le
spettacolari immagini 3D permettono
di apprezzare appieno le meraviglie
del parco di Yellowstone: dagli impressionanti getti dei geyser alle spettacolari cascate, dalle terrazze multicolore
di Mammoth Hot Springs alle numerosissime, e spesso rare,
specie animali e vegetali che popolano questo ecosistema.
Alla scoperta di un angolo di mondo, dove le forze della natura mostrano tutta la loro grandezza.
Luce Cinecittà
“Il politico più amato.
E meno potente”
L’ultimo lavoro di Filippo Vendemmiati ‘Non mi avete convinto’
è dedicato alla figura politica e umana di Pietro Ingrao,
già presidente della Camera e leader dell’ex Partito Comunista.
Luce Cinecittà e Tomato
Doc&film presentano Non mi
avete convinto - Pietro Ingrao,
un eretico, un documentario
diretto da Filippo Vendemmiati.
Non è la biografia storica di
Pietro Ingrao (politico, giornalista, partigiano italiano e
storico esponente dell’ala sinistra del Partito Comunista
Italiano), ma il suo racconto
in prima persona, sulla politica come passione, “come
strumento per cambiare un
mondo che non mi piaceva”.
La vita di Ingrao tra errori,
sconfitte e rotture è connotata dalla ricerca continua, quasi dolorosa, di nuove forme di
partecipazione e di comunicazione.
Racconta di passaggi che
potrebbero apparire minori,
e sono centrali: come la sua
grande passione per il cinema
e la poesia. “Mi intendo più
di cinema che di politica”,
dice nel documentario. “Volevo fare il regista, sono stato
spinto a calci nel sedere verso
la politica”. O come l’immagine della luna di Lenola, il
paese di origine: quella luna
che Ingrao bambino sognò di
acchiappare invano. Un bisogno che non lo ho mai più
lasciato. “Se qualcuno ci riesce, telefonami”, dice durante
l’intervista.
O come i racconti della
sorella Giulia, anche lei giovane di 90 anni e il vero controcampo del film: ricordi di
legami personali, di affetti, di
piccoli gesti privati di un ragazzo; dove la politica viene
nominata di rado: un ragazzo
è già un discorso politico.
Forse un racconto controcorrente o fuori moda, perché trasmette un’idea nobile
della politica, proprio oggi
che questo “sentire” sembra
un orizzonte lontano e inquinato, territorio di sentimenti
anticasta, per altro spesso giustificati.
La sceneggiatura del documentario si sviluppa attraverso l’io narrante dello stesso
Ingrao. Una lunga intervista
che è stata realizzata in più
fasi dall’inizio di gennaio
fino al giugno 2012, e il virtuale dialogo a distanza con
un giovane studente che negli anni ’80, mentre prepara
un esame universitario, viene
distratto da una radio che trasmette l’intervento di Ingrao
durante il XVI congresso del
partito comunista italiano
(marzo 1983).
Accompagna
l’intervista
una laboriosa e approfondita ricerca d’archivio, che ha
permesso di scoprire anche
alcune registrazioni inedite:
ad esempio lo straordinario
discorso da presidente della
Camera in occasione del V
anniversario della strage di
Piazza della Loggia a Brescia,
maggio 1979, non un comizio, ma una lezione di storia.
O ancora l’intervento del
1968 in Piazza della Signoria
a Firenze, come pure la conferenza davanti a migliaia di
giovani al Firenze Social Forum nel novembre del 2002
e una dotta lezione di letteratura a Recanati su Leopardi
(febbraio 1988). Il film è da
oltre un anno acquistabile on
line nei principali video store, o sul sito Unitá on line. E’
stato inoltre commercializzato in Dvd in allegato al quotidiano vendendo più di 10mila
copie.
IL REGISTA
Nella foto:
Pietro Ingrao insieme
(da sinistra) al regista
Filippo Vendemmiati,
al direttore
della fotografia
e montatore
Simone Marchi
ed al direttore
di produzione
Donata Zanotti
di Tomato Doc&Film
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Filippo Vendemmiati lavora per la Rai Emilia Romagna dal 1987 e dal 1995 vive nella città di Bologna. La sua carriera di giornalista lo ha portato a
trattare importanti eventi di cronaca. Come registaautore, si è occupato della tragedia della lebbra
in India con il reportage La Grande Sorella, per il
quale ha lavorato con i colleghi Marino Cancellari
e Donata Zanotti. Per questo lavoro viene insignito
del “Premio Enzo Baldoni” nel 2006. Viene colpito
profondamente dall’omicidio di Federico Aldrovandi,
avvenuto il 25 settembre 2005, e sulla vicenda scrive un libro e gira un documentario intitolati È stato
morto un ragazzo. Nel 2012 realizza Non mi avete
convinto, biografia dell’ex Presidente della Camera
Pietro Ingrao, presentato alla 69ª Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film è uscito in Dvd, ha
venduto quasi 10 mila copie ed è stato presentato
con successo ai festival Cineindie di Padova, Bari
BiFest, premio Marcellino De Baggis Taranto, Biografilm Festival Bologna, Del Film il racconto Puglia.
“Se con È stato morto un ragazzo in fondo ho fatto
i conti con un mestiere che mi piace sempre meno,
il giornalismo, con Non mi avete convinto faccio i
conti con una mia vecchia e mai spenta passione,
la politica, purtroppo oggi così infangata e distante”,
ha dichiarato Filippo Vendemmiati.
Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014
schede prodotto
Dallas Buyers Club
I, Frankenstein
Regia e cast: Jean-Marc Vallée. Con Matthew McConaughey,
Jared Leto, Jennifer Garner, Denis O’Hare.
Genere: drammatico
Etichetta: Good Films
Distribuzione: Koch Media
Formato: Dvd, Blu-ray - N° dischi: 1
Release date: 19/06/2014
Prezzo consigliato: Dvd 16,99 euro, Blu-ray 19,99 euro
Regia e cast: Stuart Beattie. Con Aaron Eckhart, Bill Nighy.
Genere: horror, sci-fi
Etichetta: Koch Media
Distribuzione: Koch Media
Formato: Dvd, Blu-ray (2D),
Steelbook Limited Edition (Combo Dvd + BD 2D e 3D)
N° dischi: Dvd 1 disco, Blu-ray 1 disco, Steelbook 2 dischi
Release date: 19/06/2014
Prezzo consigliato: Dvd 16,99 euro, Blu-ray 19,99 euro, Steelbook 24,99 euro
Trama: la storia vera di Ron Woodroof, un elettricista/cowboy ribelle del Texas al quale, nel 1986,
viene diagnosticata l’Aids, con una prognosi di pochi giorni di vita. Frustrato dalla mancanza di opzioni
mediche disponibili e tutt’altro che rassegnato a questa sorta di condanna a morte, Ron trova un’ancora di salvezza nei farmaci alternativi e in un mix di vitamine di sua invenzione. Entra così in contatto
con altri ammalati e familiarizza con loro, superando l’iniziale omofobia e ritrovandosi al centro di un
cospicuo business di contrabbando.
Contenuti extra: Trailer, B-roll (3 clip), Scene tagliate, Interviste.
Punti di forza:
• Interpretazioni indimenticabili.
• Un’incredibile storia vera.
• Vincitore di tre premi Oscar nel 2014 e di due Golden Globe.
Marketing e comunicazione: materiale punto vendita, ufficio stampa e PR.
A spasso con i dinosauri
Regia e cast: Neil Nightingale, Barry Cook. Con John Leguizamo,
Justin Long, Karl Urban, Tiya Sircar.
Genere: animazione
Etichetta: 20th Century Fox
Distribuzione: 20th Century Fox Home Entertainment
Formato: Blu-ray 3D, Blu-ray e Dvd
N° dischi: 1
Release date: 08/05/2013
Prezzo consigliato: Dvd 14,99 euro; BD 19,99 euro; BD 3D 26,99 euro
Trama: nell’Era in cui i dinosauri dominano la Terra, Pachi, il più piccolo della specie, intraprende il più
grande viaggio della sua vita. Mentre tenta di trovare il suo posto in un mondo spettacolare, circondato
da grandi amici ma anche da pericolissimi nemici, Patchi scopre il coraggio necessario per diventare
il leader del branco e il miglior eroe di sempre.
Contenuti extra: Blu-ray Deluxe Edition: include il film in Blu-ray 3D, in Blu-ray e in Dvd; Cretaceous
Cut (versione del film senza dialoghi disponibile in 2D&3D); Guida ai Dinosauri; Mappa interattiva;
Gioco: Indovina il verso;. Brainosaur Trivia Track. Bd: Guida ai Dinosauri; Mappa interattiva; Gioco:
Indovina il verso; Brainosaur Trivia Track. Dvd: Dino Files; Gioco: Abbina il richiamo.
Punti di forza:
A conferire una nuova dimensione a questo mondo è anche l’utilizzo del 3D che contribuisce a dare la
sensazione di trovarsi dentro al film e di abitare questi paesaggi. Una sfida creativa unica che accompagna grandi e piccini in luoghi esotici abitati da dinosauri ricchi di personalità ed emozioni.
Jobs
Regia e cast: Joshua Michael Stern. Con Ashton Kutcher,
Dermot Mulroney, Josh Gad, Matthew Modine.
Genere: biografico
Etichetta: M2 Pictures
Distribuzione: 01 Distribution
Formato: Dvd e Blu-ray Disc - N° dischi: 1
Release date: 15/05/2014
Trama: Cresciuto in un sobborgo operaio nel nord della California, Steve Jobs è un’anima persa alla
disperata ricerca di un’identità. Viaggia in India alla ricerca dell’illuminazione. Insofferente verso i limiti
della vita impiegatizia, si tuffa nel marketing per promuovere una scheda computer inventata da un suo
amico d’infanzia. Usando le sue innate qualità di marketing unite alle conoscenze tecnologiche, Jobs
convince il proprietario di un vicino negozio di elettronica ad acquistarne 100 unità. Arruola una manciata di amici per assemblarle nel garage dei suoi genitori, ed è così che nasce la Apple!
Contenuti extra: Trailer, scene tagliate, featurette
Punti di forza:
Storia coinvolgente e appassionata di un uomo che ha cambiato per sempre le nostre abitudini quotidiane. Ashton Kutcher perfetto e somigliantissimo nel ruolo di Steve Jobs.
Marketing e comunicazione: investimenti media, attività promozionali e eventi di PR mirati al target
di riferimento.
Biancaneve e i Sette Nani
Regia e cast: William Cottrell, David Hand. Scritta da Jacob
e Wilhem Grimm.
Genere: Classico d’animazione
Etichetta: Walt Disney Studios Home Entertainment
Distribuzione: Walt Disney Company Italia
Formato: Dvd e BD - N° dischi: 1
Release date: 14/05/2014
Prezzo consigliato: Dvd 16,99 euro; BD 24,99 euro
Trama: Ritorna la Principessa Disney più amata in questa edizione con suono e immagini incantevoli.
La storia magica, la musica da sogno e i personaggi indimenticabili del capolavoro di animazione Disney: Biancaneve e i Sette Nani. Prendi parte all’avventura della principessa Biancaneve in fuga dalla
perfida matrigna, la Regina. Riscopri i sette adorabili nani che hanno fatto la storia del cinema d’animazione. E quando la Regina tenderà una trappola a Biancaneve con una mela incantata, solo la magia
del bacio del vero amore potrà salvarla.
Contenuti extra: Dvd: Commento audio di Walt Disney, video musicale “Il mio amore un dì verrà”
interpretato da Ariel. BD: Commento audio di Walt Disney, Musica & Altro: video musicale “Il mio amore
un dì verrà” di Ariel, video musicale “Someday my prince will come” di Tiffany Thornton, dietro le quinte
Disney: Il ritorno di Biancaneve, scene eliminate, Giochi & Attività: specchio, specchio delle mie brame,
cosa vedi?, il calderone dei diamanti
Punti di forza:
Ritorna il primo Classico targato Wal Disney in una veste tutta nuova, in alta definizione Disney Blu-ray
ancora più spettacolare.
Marketing e comunicazione: Campagna marketing con investimenti mirati su tv a target kids e sui canali Disney, attività online e social media. Materiale espositivo a supporto in 3000 punti vendita, in-store
promotion con le principali insegne e attività retail cross-categoria con materiale pop ad hoc.
Mediastore Italia - n°4 -Aprile 2014
Trama: 200 anni dopo la sua scioccante creazione, Adam, la creatura portata in vita dal dottor Frankenstein, vive ancora sulla terra, dove è in atto una lotta tra le forze del Bene e del Male: da un lato i
demoni che vogliono conquistare la terra, dall’altro i Gargoyles che proteggono l’umanità. Adam, dopo
aver scoperto di possedere la chiave che potrebbe distruggere il genere umano, diventerà protagonista
di questa guerra epica e dovrà decidere da che parte schierarsi. Con il supporto di una scienziata, unico personaggio umano della storia, Frankenstein farà i conti con la propria coscienza e comprenderà
finalmente l’essenza della sua natura.
Contenuti extra: Dietro le quinte, Trailer e spot, Interviste. Contenuti extra Limited Edition Steelbook:
Dietro le quinte, Trailer e spot, Interviste, “Le origini di Frankenstein”, Motion Comic, Featurettes (“Le
creature del film”, “La nascita di un mostro”).
Punti di forza:
• Un cast stellare in scene d’azione epiche e spettacolari.
• Tratto dalla graphic novel dall’atmosfera gotica di Kevin Grevioux.
Marketing e comunicazione: materiale punto vendita, ufficio stampa e PR.
Tutta colpa di Freud
Regia e cast: Paolo Genovese Con Marco Giallini, Vittoria Puccini,
Anna Foglietta, Vinicio Marchioni.
Genere: commedia
Etichetta: Medusa
Distribuzione: Warner Bros. Home Entertainment
Formato: Blu-ray e Dvd
N° dischi: 1
Release date: 15/05/2014
Prezzo consigliato: Dvd 14,99 euro; BD 16,99 euro
Trama: Francesco Taramelli (Marco Giallini) è un analista alle prese con tre casi disperati: una libraia (Vittoria Puccini) che si innamora di un ladro di libri; una gay (Anna Foglietta) che decide di diventare etero;
e una diciottenne (Laura Adriani) che perde la testa per un cinquantenne. Ma il vero caso disperato sarà
quello del povero analista, se calcolate che le tre pazienti sono le sue tre adorate figlie
Contenuti extra: BD: Trailer; Papere; Backstage Lungo; Backstage Corto. Dvd: Trailer, Backstage Corto, Papere.
Punti di forza:
• Dopo il successo di Una famiglia perfetta, Paolo Genovese torna con una nuova commedia brillante
sulle famiglie di oggi.
Saving Mr. Banks
Regia e cast: John Lee Hancock. Con Tom Hanks, EmmaThompson.
Genere: drammatico
Etichetta: Walt Disney Studios Home Entertainment
Distribuzione: Walt Disney Company Italia
Formato: Dvd e BD - N° dischi: 1
Release date: 04/06/2014
Prezzo consigliato: Dvd 14,99 euro; BD 19,99 euro
Trama: L’attrice due volte vincitrice dell’Academy Award® Emma Thompson e l’attore due volte premio
Oscar® Tom Hanks sono i protagonisti del film Disney Saving Mr. Banks, ispirato alla straordinaria
storia mai raccontata prima della nascita del Classico Disney Mary Poppins. Deciso a mantenere una
promessa fatta alle figlie, Walt Disney (T.Hanks) tenta di ottenere i diritti di utilizzo dell’amato libro di P.
L. Travers (E. Thompson). Forte della sua incredibile visione creativa, Walt fa di tutto per riuscire nell’impresa ma si scontra con la risoluta intransigenza della scrittrice. Solo quando scaverà nei suoi ricordi
d’infanzia, Walt capirà il senso delle paure che assillano la scrittrice, e insieme riusciranno a dare vita a
Mary Poppins, facendone un capolavoro della storia del cinema.
Contenuti extra: BD: Scene eliminate, The Walt Disney Studios: da Mary Poppins ai giorni nostri,
l’aquilone.
Punti di forza:
• Una storia mai raccontata per scoprire come è nato il Classico Mary Poppins. In occasione di questo
lancio sarà disponibile una nuova edizione del Classico Disney in alta definizione Blu-ray. A completare
l’offerta verrà rilasciato il documentario esclusivo ‘Walt Disney e l’Italia – una storia d’amore’, che racconta come fosse legato e intrecciato il rapporto tra Walt Disney e il nostro paese.
Marketing e comunicazione: Campagna marketing sui canali Disney, attività social media, materiale
espositivo in 3000 punti vendita, in-store promotion con le principali insegne e attività retail cross-categoria con materiale pop ad hoc.
Last Vegas
Regia e cast: Jon Turteltaub. Con Michael Douglas, Robert De Niro,
Morgan Freeman, Kevin Kline.
Genere: commedia
Etichetta: Universal Pictures
Distribuzione: Universal Pictures
Formato: Dvd e BD - N° dischi: 1
Release date: 14/05/2014
Prezzo consigliato: Dvd 14,99 euro, BD 16,99
Trama: i quattro amici Billy, Paddy, Archie e Sam si conoscono da sempre. In occasione dell’addio al
celibato di Billy, lo scapolo incallito del gruppo, decidono di partire per Las Vegas con il proposito di rivivere i loro giorni di gloria. Billy finalmente si è deciso a sposare la sua compagna (ovviamente molto più
giovane di lui). Ben presto però i quattro si renderanno conto che la Città del Peccato è molto cambiata
da come la ricordavano; la loro amicizia sarà messa a dura prova.
Contenuti extra: Commento al Film di Jon Turteltaub e Dan Fogelman; Diventando una Leggenda;
Girando a Las Vegas; 4 Leggende; Il Party di Refoo; I 4 di Flatbush; Complesso Musicale.
Punti di forza:
Un cast stellare con quattro premi Oscar.
Marketing e comunicazione: attività di ufficio stampa - campagna pubblicitaria su riviste di cinema.
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