Architettura virtuale
Accademia di Brera AA. 2014-­‐2015 -­‐ Prof. Gabriella Lo Ricco
Internazionale Situazionista, Pinot Gallizio, Piero Simondo, Elena Verrone, Michèle Bernstein, Guy Debord, Asger Jorn e Walter Olmo, Parigi 1957
”L’architettura è il mezzo più semplice per articolare il tempo e lo spazio, per modellare la realtà, per far sognare. Non si tratta solamente di articolazione e di modulazione plastica, espressione di una bellezza passeggera. Ma di un’articolazione influenzale che si inscrive nella curva eterna dei desideri umani e dei progressi nella realizzazione di questi desideri”. !
Ivain G., Formulario per un nuovo urbanismo, 1953
Guy Debord, The Naked City, 1957
”Per fare una DERIVA, andate in giro a piedi senza meta od orario. Scegliete man mano il percorso non in base a ciò che sapete, ma in base a ciò che vedete intorno. Dovete essere straniati e guardare ogni cosa come se fosse la prima volta. Un modo per agevolarlo è camminare con passo cadenzato e sguardo leggermente inclinato verso l’alto in modo da portare al centro del campo visivo l’architettura e lasciare il piano stradale al margine inferiore della vista. Dovete percepire lo spazio come un insieme unitario e lasciarvi attrarre dai particolari”. Guy Debord
G. Debord, The Naked City, 1957
Constant, Progetto per New Babylon, 1959-­‐71
Constant, Progetto per New Babylon, 1959-­‐71
Yona Friedman, Ville Spatiale per Parigi, 1958
Yona Friedman, Spatial City, Parigi 1958
”Viviamo in un mondo democratico; per democratico intendo un sistema in cui la maggioranza ha sempre ragione senza che le minoranze abbiano torto. […] Il privilegio più importante acquisito fino ad oggi è il ‘diritto alla personalità’”. Yona Friedman, Utopie realizzabili, 1974
Alison and Peter Smithson with Nigel Henderson and Eduardo Paolozzi in London, 1956
Cedric Price, Fun Palace, Londra 1961
Archigram: Warren Chalk, Peter Cook, Dennis Crompton, David Greene, Ron Herron, Mike Webb
Cover “Archigram” 4 Londra 1964
Ron Herron, Walking City, 1964 Peter Cook, Plug-­‐in City, 1962-­‐64 Kenzo Tange, Piano per Tokyo, 1960-­‐1961
Kikutake Kiyonori, Ocean City, Tokyo 1962
Kisho Kurokawa, Helix City, Tokyo 1961
Kurokawa Kisyo, Nakagin Capsule Tower Building, Tokyo, 1972
Kisho Kurokawa, Helix City, Tokyo 1961
Hans Hollein, Walter Pichler, “Architelura assoluta”, Vienna 1963
“La forma di un’opera architelonica non si sviluppa partendo dai presupposm materiali di uno scopo. Un’opera architelonica non deve mostrare il proprio modo d’uso, non è espressione di una strulura nè di una progelazione, non è un involucro, nè un riparo. Un’opera architelonica è se stessa. !
L’architelura è senza scopo.” !
Hans Hollein, «Architelura assoluta», Vienna 1963 “L’architelura domina lo spazio. Lo domina con la materia e con il vuoto. Domina lo spazio per mezzo dello spazio” !
Pichler/Hollein «Architelura assoluta» 1963 Han Hollein, “ Trasformamons”, 1963, Vienna
Adolfo Natalini, Andrea Branzi, Paolo Deganello, Giberto Coretti, Massimo Morozzi, “Superarchitettura”, Pistoia 1966
Archizoom, No Stop City, 1970
Superstudio, Monumento Continuo a New York 1969
Frank O. Ghery, Guggenheim Museum, Bilbao 1997
Frank O. Ghery, Guggenheim Museum, Bilbao 1997
Elizabeth Diller, Ricardo Scofidio, Eyebeam School and Museum, New Tork 2001
Elizabeth Diller, Ricardo Scofidio, Eyebeam School and Museum, New Tork 2001
Toyo Ito, Taichung Metropolitan Opera House, Taiwan 2014
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Introduzione al corso: gli anni 60-70