VOLTERRA – MONTECATINI VAL DI CECINA PIANO STRUTTURALE, IL PUNTO DI VISTA DEL TURISMO ALLA RICERCA DI UNA IDENTITA’ SL&A – turismo e territorio Angelo Angeli, Michela Valentini, Patrizia Politi Giugno 2005 presentazione del 5 settembre 2005 IL PUNTO DI VISTA TURISTICO A. Gli strumenti della pianificazione urbanistica pongono le basi per costruire ciò che in un futuro rappresenterà il nuovo prodotto turistico vendibile. B. Vi sono pertanto sia elementi complessivi di gradevolezza della città sia specifiche scelte alternative tra destinazioni d’uso, sia soprattutto elementi di fondo nella definizione delle strategie di sviluppo che si riflettono sulla forma e sulla funzione urbana. C. Le città italiane, in particolar modo quelle toscane, hanno una grande immagine e sono una sorta di grande impresa in un grande gruppo produttivo, l’Italia turistica. Ognuna di loro rappresenta almeno un prodotto, una destinazione più o meno forte. LO SCENARIO NAZIONALE DEL TURISMO NELLE CITTA’: UNA CRITICITA’ ANNUNCIATA Il turismo culturale, nell’ultimo quinquennio, è in una fase di stallo Negli ultimi anni c’è stato addirittura una diminuzione nelle presenze di turisti La Toscana è tra le regioni che subiscono maggiormente tale tendenza Gli stranieri sono in calo, specie quelli provenienti dalla Germania (nell’ultimo anno: - 4,6%) A livello nazionale, il calo colpisce di più l’extra alberghiero VOLTERRA: UN MODELLO IN CRISI DAL 2001 I t u r is t i a V o lt e r r a ( p r e s e n z e v.a . s e r ie s t o r ic a 1 9 9 7 - 2 0 0 4 ) 300.000 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 0 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 UN MODELLO INTERNAZIONALE CHE SOFFRE Tu r i st i i t a l i a n i e st r a n i er i a Vol t er r a (p r esen ze v.a . ser i e st or i c a 1997-2004) 140.000 130.000 120.000 110.000 100.000 90.000 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 1997 1998 1999 2000 ITALIANI 2001 2002 STRANIERI 2003 2004 UNA CRISI CONFERMATA ANCHE DA ALTRI ELEMENTI: I BENI CULTURALI SONO MENO VISITATI (ma aumentano le scolaresche) Big lie t t i ve n d u t i ( v.a . s e r ie s t o r ic a 1 9 9 9 -2 0 0 4 ) 120000 100000 80000 60000 40000 20000 0 1999 2000 2001 Pinacoteca 2002 Museo Guarnacci 2003 2004 GLI ELEMENTI POSITIVI: IL RAPPORTO VIRTUOSO CITTA’ – CAMPAGNA Un confronto tra prodotti “città d’arte” e “campagna toscana” 180.000 160.000 140.000 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 1999 2000 2001 presenze città 2002 2003 presenze campagna Dati di Volterra senza agriturismo e agriturismo di Volterra più tutto Montecatini V.C. 2004 L’analisi degli elementi di prodotto: LA CITTA’ (si perde il rapporto virtuoso tra posti letto e presenze, il tasso di occupazione si abbassa notevolmente) relazione tra anni, presenze e posti letto nel prodotto città presenze/100 n.p.letto L’analisi degli elementi del prodotto: LA CAMPAGNA (presenze e posti letto crescono insieme ma la stagionalità è spiccata ed il tasso di occupazione basso) relazione tra anni, presenze e p.letto nel prodotto campagna presenze/100 n.p.letto Quali scenari per il prodotto città Si possono ipotizzare tre scenari di sviluppo diversi, che portano ad intervenire sulla città in maniera totalmente diversa: 1. Una città museo chiusa, estremamente tutelata, come fosse un mobile da tenere ma che solo pochi si 2. Una città museo aperta, ovvero disponibile ad accogliere le masse. L’identità viene completamente scalfita, possono permettere e solo pochi sanno apprezzare. Si vuole conservare l’identità anche se tale identità trova oggi molte difficoltà e contraddizioni. Questo scenario si basa molto sul fatto che Volterra coincide con la toscanità, ovvero la marca che la Toscana ha nel mondo.Tale modello però ad oggi è in crisi (verso gli stranieri) ed anche verso gli italiani che ricercano in Italia mete nuove e soprattutto dove ci sia un’occasione per cui andare. e si sostituisce una raffigurazione falsificata. La città diventa una sorta di salotto in cui stare per poco tempo e divertirsi, acquistare. Il modello si presta ad un target mordi e fuggi, remunerativo nel breve tempo (per il gran numero di turisti) ma rischioso nel lungo. 3. Una città che vuole recuperare e valorizzare la propria identità, ma che deve puntare a diversificare ulteriormente i suoi target. Puntare maggiormente sul mercato italiano introducendo elementi di dinamicità (eventi di spessore, mostre, ecc.). e ricercare modalità più attraenti per i mercati stranieri. Il piano strutturale non è un piano di rilancio del comparto, ma è certamente una base di ragionamento da cui si potrebbe partire per un nuovo impulso anche al turismo. Si può aprire un confronto tra città simili per struttura e dimensione ma completamente diverse per posizionamento nel mercato turistico, da qui sarà più facile comprendere le scelte possibili e le conseguenze anche a livello strutturale il posizionamento di Volterra: una scelta strategica da compiere turismo tradizionale formula residenziale Slow food turismo dinamico a movimento lento Orvieto Spoleto Tradizione Dinamismo Volterra San Gimignano Cascia turismo tradizionale formula "di passaggio" Fast food turismo dinamico a movimento veloce Quali scenari per il prodotto campagna Si possono ipotizzare due scenari di sviluppo diversi, che portano a modificare la struttura del paesaggio in maniera profondamente diversa: 1. Identità come risorsa - massimizzare il valore aggiunto presente nella forza della identità insita nel concetto di “campagna Toscana” affiancando gli interventi di incremento dell’efficienza con una forte azione di tutela e conservazione attiva del paesaggio naturale, rurale, costruito. 2. Identità come gravame - Sviluppare interventi di accrescimento dell’efficienza strutturale (viabilità, nuova edificazione, recupero edilizio, nuovi modelli ricettivi) anche a parziale detrimento dei valori della “campagna Toscana” allineandosi così con modelli di sviluppo propri di altre regioni L’opinione dei residenti Volterra: il patrimonio storico soffre delle ricadute negative dovute ad una gestione poco coordinata; un luogo connotato da una forte presenza della natura, considerata una vera e propria risorsa bella e rilassante, ma anche molto lenta o addirittura morta; mancanza di iniziative culturali attraenti, di locali ricreativi, di luoghi per la cultura per qualificare quello che c’è; una città “preziosa” una esclusività non sufficientemente utilizzata come valore aggiunto una città poco sviluppata, da un punto di vista turistico non vi è un corretto rapporto prezzo-qualità sconta una situazione di isolamento per la raggiungibilità non produce nuove attività imprenditoriali, non riesce a stare al passo con i tempi. Montecatini un comune dal “bel paesaggio” silenzioso ma statico Una staticità, non vissuta in modo negativo; gli abitanti sono contenti della tranquillità e dell’ambiente Volontà di sfruttare maggiormente le peculiarità e modificare la situazione di “arretratezza turistica Il senso di isolamento infrastrutturale e di scarsa attività imprenditoriale, sono vissuti comunque “positivamente” data le forte volontà a salvaguardare la natura del luogo. Tre principi per il Piano Strutturale Valorizzare l’identità Ogni città, ogni territorio fonda il suo successo sulla capacità di affermare valori culturali, economici e sociali propri come vantaggi competitivi specifici. L’efficienza Nel sistema ospitale l'insieme dei servizi si coniuga con l'insieme delle motivazioni di attrazione. Il prodotto turistico, nella maggior parte dei casi ed il sistema Volterra-Montecatini è fra questi, deve portare con sé il massimo del grado di efficienza, un grado alto che per definizione deve coniugarsi con la tutela dell’identità culturale e di paesaggio propria dei prodotti turistici che vengono promossi. Rispetto a ciò che è presente nell’immaginario del mercato il vero punto di forza sta proprio in questo binomio inscindibile che storicamente (la Toscana come esempio alto di civiltà) ne fa da sempre la differenza. Sostenibilità ambientale Le aspettative della qualità della vita dei residenti si saldano strettamente a quelle dei flussi di visitatori. la componente ambientale, intesa come insieme di problematiche connesse alla gestione ed al consumo delle risorse, è divenuta componente primaria dei prodotti turistici in generale, quasi sempre diviene elemento efficace di comunicazione e si connota anche come strumento di valorizzazione dell’identità. Dalla enunciazione di questi tre principi, che attraversano tutte le azioni di pianificazione, nello sviluppo del piano stesso se ne vanno delineando gli indirizzi per il rafforzamento del sistema ospitale. Il rinnovamento e consolidamento della capacità di attrazione della città e della sua campagna costituisce la principale priorità strategica, in funzione del miglioramento di ogni altro aspetto sia esso economico che relativo alla qualità della vita dei residenti. Prime linee guida per il Piano Strutturale Integrazione strutturale, di prodotto e di comunicazione del binomio città campagna Efficienza nella viabilità di raggiungimento, identità con la massima tutela paesaggistica Tutela dello “status” di alcuni assi viari, valorizzando il loro ruolo di strade parco Razionalizzazione in chiave di accoglienza delle aree di parcheggio Tutela del paesaggio costruito, attenzioni agli inserimenti e riqualificazione Luoghi centrali di attrazione intorno ai quali avviare processi di progettualità integrata Favorire la ricettività nel patrimonio edilizio esistente, coerenza con la “marca toscana” Tutela dell’insediamento di funzioni produttive tradizionali nei centri Tutela del paesaggio rurale Curare la relazione paesaggistica tra città storica e campagna, tra borghi e campagna, Limitare e correggere l’insorgere di “periferie” Camille Corot Musée du Louvre