RENDICONTI Socidd. Hcl1ian", di Minercll09Ìl1 e Pe/rologil;l, JI (Z}: 'Pp. U9-In
eom",nlcar.lQne
p~nl.al.a
ali.. Riunione dell.. SIMP ln Abano tPacion) Il 3 &!UanO 11llll
SIGNIFICATO DEL CHIMISMO
DELLE PORZIONI PELITICHE NELLE
«MAR E DI ANTOGNOLA»
DELLA lO A DI ZOCCA (MODENA)
GIANCARLO BecCHI, FEDERICO LUCCHINI, VANNA MINGt."zZI,
NORIS MORANDI, MARIA CARLA NANNETTI
lnituto di Mineralogia e Petrogufia dell'Università, Piazza S. Donalo l, 40127 Bologna
RIASSUNTO. - Viene riportato lo sludio del chimismo principale e la disnibuzione di Li, B, Se,
V, Cr, Co, Ni, Cu, Zn, Ga, Rb, Sr, Y, Zr, Nb,
Ba, La, Ce, Pb. e Th nelle porzioni peliliche di
tre seziooi straligrafidx: di .. Maroe di Antognola .,
gii. studiate dal puntO di vista mineralogico d..
MEZZETTI et al. (l980) nella zona di Zocca (MO),
Lo studio sperimentale, condono sulk fruioni fini
« 2 IJom) di 27 campioni marnosi ed argillosi, ha
componato dosaggi di dementi maggiori, minori'
ed in IrtlCcia in XRF e AAS, cklerminazioni quanlilative di B per via spcnrografia., di qual'7.O per
via dilfrauometrica, di
con melodo volumeuico
e di H.O e
in TG.
Il chimismo principa.k di IUlli i campioni con·
siderati risulta coer=le con b distribuzione dei
minerali argillosi presenti. Nei campioni • sola
smectile è stato possibile osservare che il chimismo
è corrispondente a quello di montmorilloniri tipiche:.
La distribuzione degli demenli maggiori ed in
lracce in relazione .i componenti argillosi fa emer·
gere correlazioni positive di serpcntino «In MgO,
Cr e Ni, di illite con K,O e Rb, di c.olinite con
TiO" AIA, B, V, La e Ce, di clorite con numerosi
elementi; al conlra.rio la smectite dei campioni ove
sono presenti più fasi argillose non presenta nessuna
correlazione positiva, ma negative quelle con illite
e di conseguenza con K,O e Rb,
L'insieme delle caratterisliche geochimiche per·
melle di ipotiuare che serpentino e clorite abbiano
avutO provenienze diverse, rispettivamente da ser·
pcntinili e da rocce rio::he in biotite, sottolinea
il fallO che l'illite presente non è sempre di natura
detrilica ed evidenzia, infine, la divenitl fra le
smCClili dei livelli puri e IUlle le _Itre,
L·uli!iuuione degli dementi B e V nd dia·
gra.mma per le definizioni pIolee.mbientali ha moSlralO una distribuzione Omoge'nea di lutti i c.m·
piani nel CIImpo dei sedimenti marini, con esclusione:
di quelli a sola smectile. Per quesli ultimi il con·
tenuto in ckui elementi risulterebbe quindi principalmenle condizionato da una ra.pidissima forma·
rione da prodolli vulcanoderivali.
Per approfondire i aratleri pelrochimici di lali
prodotti originari sono stali uliliuaoti diagrammi
co.
co.
da cui è risultata una affinità subalcalina ed una
composizione dacitico-riodacitica dei materiali vul·
canici slessi.
ABSTlACT. _ Major aod lrate dements che:mistry
(Li, B, Se, V, Cr, Co, Ni, Cu, Zn, Ga, Rb, Sr,
Y, Zr, Nb, Ba, La, Ce, Pb and Th) of the: day
portions « 2 IJ.m) of 27 sdected samples from J
slratigraphk series of the: .. Maroe di Antognola.
near Zocca (Modena) are given. The structural and
morphologic cha.r.ctCT5 along with the minenlogic
oornposition are reporled by MazETTI el al. (1980).
The chemica.l an..lyses were pcrformed by XRF,
AAS, optieal spearography, gasvolumetry .M TG;
lhe quarlz conlenl wu valued by powdCT X-'"-)'
dilfractomc:lty,
The bulk chemistty is consislent with lhe day
mineraiogy di"ribution in lhe: IWIlples; thc: diocta·
hc:rlral smeclile from the: monomioc:ralic umples
result Iypiali monunoriUonile.
Positive correlations al high confidence levels
(> 9:S Qb) exi" between: Il) serpcnline: and MIO,
Cr and Ni; bl ilIite aDd K.O, Rb; c) kaolinite and
Tio., AJ..O., B, V, La and Ce: d) chlorite and
numerous dements. No posilive correlation, but
only negalive with iIIite and K.O and Rb, is shown
by smecli\e.
The whole geochemical features allow lO hypoIhesize dilfercn! sources for serpenline (from ser·
pentinites of ophiolitic compiexes) and chlorite
(from biotite bearing rocks), emphasize both Ihe
presente of detrital and neogenic illila, and Ihe
differences belwecn Ihe smettiles from thl: moflOo
mineralic samples and lhe olhers.
Applying lhe: discriminant plol of POTTE. et al.
(I%}) based on Band V contenI! IO definc: lhe
environment of ckposilion, 21 umples are correctly
c1assified (marine sediments), while 6, the: pure
smettite ones, are ddined fresh waler sediments,
owi~ lO lhe: preservalion of the originai composition of lhe parental voka.nic intrabasin maleria!.
Tbc penochemical characters of these oroduets
are in\'eStigated using Ihc: di.agrams ZrrriQ..t>.'b/Y
md Zr-Sr and the or~nal volcanic rocks l''tS\Ih
daciles-rhyodaciles al cala.lkaline alfinilY.
840
G. I:IOCCHI, F. LUCCHINI, V. MINGUZZI, N. MOI/.ANDI, M.C. NANNETTI
lntrocluzione
Nel quadro delle ricerche sulla caratteriz·
zazione composizionale dei sedimenti argil·
10si dell'Emilia-Romagna, è stato determinatO
il chimismo relativo agli elementi maggiori,
minori ed In traccia delle porzIOni pelitiche
nelle Marne di Antognola della zona di Zoc·
ca, Modena.
In particolare sono state studiate le fraZIOni < 2 IJ.m di 27 camplom provenienti
da tre seZIOni già esaminate da MEZZETTl
et al. (1980) dal punto di vista mineralogico
(sez. 1 . Missano; sez. 2 . Zocchetta; sez . .3 Castellino).
Questi AA. avevano individuato sostanziali eterogeneità lirologico-composizionali
nell'ambito delle tre seZIOni ed In più ave·
vano segnalato contenuti anomali o addirittura eccezionali di componenti (smectili, serpemino e cristobalite) che, lO normali con·
dizioni genetiche di sedimenti pelitici, hanno
frequenza assai limitata. Le cause di queste
concentrazioni anomale sono state individuale nella rielaborazione c risedimentazione di
materiali vulcanoderivati all'interno del bacmo studiato, nell'intensa attività vulcanica
lO aree limitrofe o ancora nell'erosione subita da masse onolitiche serpeminizzate_
Queste interessanti ricostruzioni richiedono però una verifica atttaverso l'individuaZlOne di parametri oggettivi.
Si è ritenuto perciò che lo studio del chimismo (<< maggiore» ma soprattutto « mino·
re ») della frazione fine di queste rocce p0tesse fornire simili parametri.
Obiettivi di questa ricerca risultano pertanto: I) l'individuazione di utili correlazioni tra chimismo e composizione mineralogica delle frazioni fini; 2) indicazioni utili
per la ricostruzione delle provenienze dei
materiali sedimentati, dell'ambiente di deposizione e dei meccanismi di genesI di livelli
monomineralici intercalati nella serie nor·
male delle Marne di Antognola.
Metodi di Il.udio
Per tutte le determinazioni analitiche SI
è usara la frazione granulometrica < 2 IJ.m,
omogeneizzata a secco In mortaio di agata.
Questa frazione risuha costituita da mmerali argillosi, quarzo e calcite (MEZZETTI
et aL, 1980); di questi due ultimi compo-
TABELLA I
Composizione chimica (% in peso e ppml e
percentuali relative dei minerali argiltosi (da
MEZZETTi et al., 1980) dei campioni della
~<':_ 1 (Missano) delle Marne di Antognola
nella zona di Zocca (Modena)
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nenti SI è resa necessafla la quantificazione
per ottenere dati chimici relativi al soli minerali argillosi.
La percentuale di quarzo è stata determinata con analisi diflrattometrica quantitativa,
utilizzando la proporzionalità esistente tra
l'intensità del riflesso 101 del minerale e la
sua percentuale. Per la taratura è stato scelto
il campione A7 (con basso tenore lO quarzo
e buona stabilità nella pesata dovuta allo
scarso contenu[Q in sme<:tite) da'I quale, con
SIGNIFICATO DEL CHIMISMO DELLE PORZIONI
il metodo delle aggiunte successive di quar· esclusi Rb, Sr, Y, Zr, Nb, Th e Pb per i
zo Merk puro, polverizzato alla stessa gra· quali si è usalO il metodo del rapporto picco
nulometria dei campioni da analizzare, sono netto/fondo.
state ottenute miscele con quarzo nell'interI dati analitici così ottenuti sono stati
vallo ~-30 %.
ricalcolati, dopo somazione dei valori di
La percentuale di calcite nei campioni è SiO~ equivalente a quarzo % e Cao e CO~
stata determinata sia sulla base di analisi equivalenti a calcite %, sulla base della sola
termoponderale in flusso di CO~ anidra che H~O-. La scelta di queslO dato, e non di
in gasvolumetria secondo il metodo proposto H 20 tot., è stata fatta per rendere i dati più
da FABBRI et al. (1973). Per l'analisi TG si omogenei e confrontabili. La mancanza di
è usata un'apparecchialUra Du Pont modo correlazioni significative tra il contenutO %
990, adottando un incremento di tempera· di calcite e le concentrnzioni dei singoli e1e·
tura di ~O"/min. Il valo~ di CO~ è StalO menti in traccia nei campioni [out-venant è
valutato utilizzando una rottura di pendenza stata interpretata come indicativa di conte·
della curva TG, individuabile intorno ai nuti scarsi o assenti di questi nel carbonato,
7~<r' C. L'analisi gasvolumetrica ha confero
e quindi tali da non richiedere correzioni spe·
mato per tutti i campioni il dato ricavato cifiche per il contributo della calcite.
dall'analisi TG.
Per ogni campione è stato ricavato un dato
relativo alla quantità di H~.() di adsorbimen- Ri8ultali analilil:'.i
tO, variabile in base alla natura dei
Nelle tabelle l, 2 e 3 vengono riportati,
minerali argillosi. Per ottene~ questo si è sezione per sezione, i risultati delle analisi
valutata la perdita percentuale in peso del chimiche, unitamente a quelli dell'analisi mi·
campione lasciato a temperatura ambiente in neralogica delle fasi argillose (MEZZETTI et
flusso di C~ secca 6no al raggiungimenro aL, 1980). seguendo l'ordine straligrnfico
di peso OO5[ante.
dei campioni dal basso verso l'alto.
Dalle curve TG e DTG si sono ricavati
anche i valori percentuali di H~.() (fino a
S~t.;on~ Mùsano (ub. I) - I risultati ana·
2~0" Cl e di H~O· (da 2~OU C a 1000" C)
litici
indicano che i prodotti pelitici presen·
dopo sottrazione del valore di CO~.
tana chimismo abbastanza omogeneo. Si stac·
Le analisi rdative ad elementi maggiori, cano solamente i campioni A47 e An, più
minori ed in traccia sono state eseguite sem- poveri in SiO~, Ni e Cr, ma più ricchi in
pre su polvere preventivamente riscaldata in AbOa. K~O e B rispetto a tutti gli altri, nei
forno a 8~on C per un tempo di circa 12 ore: quali è evidente l'impronta della presenza
ciò allo scopo di evitare errori di pesata, del serpentino (aumento di MgO, MnO, Ni
piuttosto frequenti in campioni con alta per- e Cr, e calo di B).
centuale in H~O di adsorbimento, e per fa·
Talora concentrazioni anomale di Zr. Y
cilitare la preparazione ed il mantenimento
e Nb testimoniano la presenza di minerali
delle pasticche per XRF. Dosaggi spettrOgrafici di alcuni elementi su campioni prima accessori.
e dopo l'essiccamento non hanno evidenziaSezione Zocchettll (tab. 2) - ~ caratterizto significative variazioni nel chimismo rela·
zata dai campioni a sola smeclite che presen·
tive agli elementi pill volatili.
Le singole determinazioni sono stale effet- tano chimismo particolare (più SiO::, Zr e Th,
tuate; a)·Na, Mg e Li mediante spetlrofoto- e meno Fe~03, MgO, K~O, Li, B, Rb e
metria di assorbimento atomico (Perkin El· metalli di transizione). Per i rimanenti camo
mer 303); h) B mediante spettrografia onica pioni i caratteri fondamentali rispecchiano
(Hilger E 4781 secondo il metOdo di BocCIII quelli visti in precedenza nella sezione n. I,
ma con maggior tenore in SiO~.
6< MINGUZZI (1979); cl i rimanenti 26 eleo
Il campione A 14 alla base della serie, ma
menti mediante fluorescenza di raggi X (PhiIips 1410) secondo i melOdi proposti da di collocazione stflltigrafica non ben definita,
FRANZINI et al. (1975) per gli elementi mago presenta caratteri peculiari ed intermedi tra
giori e LEONI 6< SAtTTA (1976) per le tracce, quelli di A47 e A32 di sezione L
842
G. BOCCHI, F. LUCCHINI, V. MINGUZZI, N. MORANDI, M.C. NANNETTI
TABELLA 2
Comporizione chimica (% in peso e ppm) e percentuali relative dei mineralj argillosi (da
MEZZETTI et aL, 1980) dei campioni della sez. 2 (Zocchetta) del/e Ma"", di Antogno/a
nella zona di Zocca (Modena)
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]4
Sezione Castellino (tab. 3) La composizione mineralogica simile di 4 dei 5 campioni
studiati è rispecchiata da un chimismo omogeneo e molto vicino a quello della maggioranza dei campioni di sez. l. Si stacca il
campione A40, costituito da un aggregato
criptocristallino di fasi della silice e 611osilicati con miérofossili silicei.
Tra le tracce spiccano gli elevati contenuti
in Ba di A37 e A38 indicativi della probabile presenza di baritina.
I caratteri geochimici degli elementi mag-
SIGNIFICATO DEL CHIMISMO DELLE PORZIONI
TABELLA 3
Composiziolu chimica (% in peso e ppm) e
percentuali relative dei minerali argillosi (da
MEZZETTI et al., 1980) dei campioni della
sez. 3 (Castellino) delle Marne di Antognola
nella zona di Zocca (Modena)
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843
giori risultano complessivamente abbastanza
coerenti con la mineralogia delle fasi argillose. Esistono però talora eccessi di SiO~,
AbO:1 e Fe~Oa che fanno pensare alla presenza di ossidi e idrossidi amorfi. I campioni
a sola smectite presentano un chimismo tipico delle montmorilloniti (WEAVER & POLLARD, 1973; GR 1M, 1978).
Per quanto riguarda gli elementi In traccia i dati della letteratura In genere risultano scarsi e relativi ad «argille» In senso
lato. I risultati ottenuti sono comunque coerenti con le medie mondiali (WEDHEPOL,
1969) se SI eccettuano i campioni a sola
smectite che presentano un chimismo delle
tracce particolare.
Per meglio analizzare le relazioni tra fasi
argillose e chimismo è stata calcolata la matrice di correlazione su 20 campioni, escludendo cioè quelli a sola smectite ed il campione A40. I risultati ottenuti, relativi
a correlazioni positive con significatività
> 95 %, sono i seguenti:
Serpentino: MgO, Cr, Ni.
Illite: K~O, Rb.
Caolinite: TiO~, AI~O:i, B, V, La, Ce.
Clorite: TiO~, ALO:" fe 2 0a, Na~O, K~O,
Li, B, V, Co, Rb, La, Ce, Th.
Smectite: nessuna correlazione positiva,
ma negativa quella con illite e di conseguenza
con K~O e Rb.
Discussione e conclusioni
I risultati analitici e le relazioni sottoli·
neate, oltre che indicare come si ripartiscono
preferibilmente gli elementi nelle diverse
fasi, sembrano interessanti per ricostruire la
storia genetica del sedimento . .t infatti possibile entro certi limiti stabilire se il mlOerale argilloso sIa di neoformazione o detri·
tico, e in questo caso risalire al prodotto di
partenza.
A questo proposito si possono fare le seguenti osservazlom e deduzioni:
1) Il serpenrino conferma la propria origine detritica legata allo smantellamemo di
masse ofiolitiche serpeminizzate. In tale senso risultano indicative le correlazioni positive del serpentino con MgO, Cr e Ni e le
concentrazioni elevate di questi elementi nel
campioni più ricchi di serpentino, impove.
riti peraltro IO B con il quale il minerale
ha correlazione negativa. Ciò è IO accordo
844
F.
G. BOCCHI,
1
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O.,
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LUCCHINI,
V.
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MINGUZZI, N. MORANDI, M.C. NANNEITI
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Fig. I. -
•• ,.uppo
Dendrogrunma (modo Q) onenUIO uli·
lizzando Iuni i paramelri riponali nelle l.b. I,
2 e }. A sinisltI 5On(I indiane le sigle dei ampioni
ed in .ho i valori dei rodlicieflli di COI'Teluione.
con quanto stgnalalO da FAUST et al. (1956)
per st~ntini di derivazione da rocce ultrafemiche nei confronti di quelli legati a fenomeni di contatto su carbonati.
2) La clorite si correla positivamente con
numerosi clementi, differenti però da quelli
del scrpentino, con il quale è in correlazione
inversa. Queste osservazioni permetlono di
ipotizzare provenienze diverse per serpentino
e clorite, ed un'origine detritica di quest'ul·
rima legata ad originari prodoui biotitici
(indicative al riguardo sono le correlazioni
positive con Fet03, K2 0, Rb è Th).
3) L'illite presente sembra avere caratteristiche diverse nel campione A47 (e forst
anche A32) rispetto agli altri. In questo
infalli il contenuto totale in B è più elevalO
e di conseguenza l'illite, che ne è il principale portatore rispetto alla clorite e caolinite
presenti (HARDER. 1970), risulta arricchita
in B. indicando un'origine essenzialmente
per neoformazione in ambiente marino. Caraneristiche opposte hanno i rimanenti campioni che mostrano contenuti in B troppo
bassi perchè l'ilIite prestnte possa considerarsi .. illite vera ... , cioè di neoformazione.
secondo HARDER. (1970) e CoRADOSSI et al.
(1980). La natura fondamentalmente detritica della iIlite nella maggioranza dei campioni è inoltre confermata dalle correlazioni
con K~ e Rb, indicative di origine per
.. wcathering » di feldspati e miche (BUTLER•
1953 e 1954).
4) Le smcctiti dei campioni misti risultano diverse da quelle dei livelli monomineralici. Ciò è abbastanza chiaro confrontando
campioni di questo genere con Al, particolarmente ricco in smectite ma con chimismo
differente, e osservando come i tenori in
B e Li non cambino nei campioni A7, A8,
A9 e All, ove la somma smectite+ilIite
resta costante ma cambiano le proporzioni
dei due minerali. Se la smectite avesse le
stesse caratteristiche di quella degli strati puri i valori di B, Li ed elementi di transizione
dovrebbero diminuire all'aumentare della
smectite. Si può pensare pertanto che
illite e sm«tite in questi campioni presentino somiglianze compositive almeno in
queste t!"l1cce, staccandosi le smectiti dalle
altre già menzionate dei livelli puri. Verosimilmente, se ancot1l si tratta di prodotti di
trasformazione di vulcanoderivati, è necessario attribuire loro una stOria genetica e
deposizionale più complessa.
Ulteriori indicazioni che la geochimica di
questi prodotti permette di ottenere riguardano la possibilità di correlare campioni di
sezioni diverse.
A tale 6ne sui 20 campioni che presentano
più fasi argillose è stata eseguita la « cluster
analysis,. utilizzando tutti i parametri a disposizione riportati nelle tabelle 1, 2 e 3, ed
i cui risultali sono riassunti nel dendrogramma di 6gura I. Vengono evidenziati 4 gruppi
di campioni che a grandi linee sembrano corrispondere rispettivamente ai campioni dei
livelli inferiori (gruppo 2), a quelli sommi·
tali (gruppo 3) e a quelli intermedi (gruppo 4), mentre il gruppo l riunisce campioni
basali appartenenti alle formazioni di letto
o di in~rta collocazione. QueslO risultato,
che per gli autori ha per ora solo un valore
indicativo, lascia ben sperare per quando si
disporrà di un maggior numero di dati provenienti da diverse serie collegate alla Stessa
problematica.
845
SIGNIFICATO DEL CHIMISMO DELLE PORZIONI
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A32
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Fig. 2. -
Diagramma
.a.V da
---
0·01
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PoTru el al. (19631.
(Uni
Infine risulta interessante analizza~ il si·
gnificalo paleoambientale della geochimica
delle Marne di Antognola, pur tenendo ben
presente che, sopranUllo a causa dei fenomeni postdeposizionali, le indicazioni che si
possono ottenere trovano gli Autori in par·
ziale disaccordo sul significato di determinati
elementi (Ga ad esempio) pur ammetlendo
che l'uso della geochimica possa essere un
utile aiuto nelle interpretazioni paleoambien·
lali (KEITH & DEGENS, 19.59; POTTER el al.,
196.3; DEwIs et al., 1972; PERRY, 1972;
KAZAKOV el aL, 197'>.
Le concentrazioni di elementi in traccia
quali B, Li, Ga, V ed il rapporto K/Rb
come indicatori paleoambientali e l'uso di
B e V nel diagramma di POTTER et al.
(1963) di figura 2 indicano ambiente marino
per tutti i campioni della Formazione delle
Marne di Antognola - esclusi quelli a sola
smectite - con un buon addensamento di
punti. Interessante è la posizione dei camo
piani A47 e A.32 che, staccandosi dagli altri,
si confermano differenti anche in questo dia·
gramma.
I campioni a sola smeclite cadono invece
nel campo delle acque dolci, in contrasto con
l'evidenza geologica, sottolineando la di·
versità di queste smectiti rispeno agli altri
minerali argillosi studiati, e confermando
l'ipotesi di MEZZETTI et al. (1980) di una
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0.10
N bI Y
Fig. 3. -
CHEsna
olr
Diagramma ZrrriÙrNb/Y da WIN·
Fwyo (l9n). Sono riportati i cam-
pioni • sola smcctite_
formazione rapidissima da prodotti vulcanoderivali caldi dei quali è stato mantenuto
il chimismo (eccettuati Cao, alcali e Ni).
Simile genesi sembra possa ipotizzarsi anche
per il campione A40 che, pur cadendo nel
campo dei sedimenti di acque marine, è net·
tamente spostato verso il limite con il campo
delle acque dolci, e nel quale l'abbondanza
di silice derivata dalla trasformazione dei prodotti vulcanici stessi ha provocato attività
biologica e precipitazione diretta di fasi della
silice, come già osservato da MEZZETTI et
al. (1980).
Il particolare tipo di genesi dei campioni
a sola smectite, evidenziato dai dati chimici
ottenuti, autorizza l'uso dei diagrammi tipici
delle vulcaniti per studiare i caratteri petrochimici dei prodotti vulcanici originari, co·
me recentemente già lentato da HUFF et al.
(1981) per K·bentoniti ordoviciane.
Il diagramma Zr/TiO t • Nh/Y (WIN'
CHESTER & FLOYD, 1977) di figura 3 indica
che le smectiti in esame derivano da prodotti ad affinità subaIcalina e composizione dacitico-rioclacitica. Il diagramma Zr·Sr
846
G. BOCCHI, F. LUCCHINI, V. MINGUZZI, N. MORANDI, M.C. NANNETTI
(1964) e MEZZETTI (1969)
per
alcune
aree
dell'Appennino
centro-setten'"o
trionale, sono inseriti in un quadro geologico
più ampio da WEZEL (1976) e da LoCARDI
& VEZZANI (1980) insieme a campioni provenienti da diverse altre zone dell'AppenCAO
.00
nino.
La somiglianza nel chimismo e l'affinità
••
petrogenetica di tutti questi prodolti coevi
permettono di ipotizzare una loro comune
dipendenza dello stesso evento magmatico.
•
È intenzione degli autori approfondire l'ar'o°fo-~-~~~~n;;;-~-~;J:; gomento studiando numerose altre sezioni in
IO
Z.
100
ppm
.00
prodotti coevi appenninici, e individuare, attraverso il chimismo, alcuni livelli che posFig. 4.
Diagramma Zr-Sr da PEARCE (1973).
sano essere utilizzati come livelli guida per
Sono riportati i campioni a sola smectite.
correlazioni intra- ed interbacinali.
ZETTI & OLlVtERI
."
,
'"
1973) sottolinea l'affinità calcalcalina (fig. 4).
Tutto questo concorda con il chimismo di
prodotti vulcanoclerivati oligo-miocenici segnalati frequentemente in Appennino: si
tratta però per lo più, di cineriti i CUI caratteri, descritti petrochimicamente da MEZ-
(PEARCE,
Ringraziamenti. - Gli autori esprimono viva gratitudine al sig. A. MORDENTI per l'esecuzione delle
analisi g3Svolumetriche di CO, ed al sig. G. GRASSI
per aver curato il collegamento interattivo con il
Centro di Calcolo Interunivcrsitario (C.IN.E.C.A.)
e per la collaborazione nella fase di elaborazione
statistica mediante programma .. MINT lO.
Ricerca condotta con Il contributo finanziario del
C.N.R. (Contr. 80.02606.0') e del Ministero P.L.
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