CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Tanzania 2014
SCHEDA TANZANIA – L’AFRICA CHIAMA
Volontari richiesti : N 2
SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: IRINGA
INTRODUZIONE
FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo
realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di
contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo, al superamento di quelle
condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potuti essere, sono o sono stati fonte di conflitti e di
maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti
così intesi e volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della
solidarietà internazionale, Volontari nel mondo FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni
XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha presentato nel febbraio del 2007 all’UNSC il progetto madre “Caschi
Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di
costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale,
etnico…) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti, attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo. I
conflitti infatti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, dove i diritti umani non sono tutelati, i processi
decisionali non sono democratici e partecipati e dove alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto
di servizio civile vuole essere una ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione
della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore
terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il
degrado ambientale; e che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione,
mediazione e di riconoscimento della positività dell’altro.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA
IL PROGETTO:
TANZANIA
La Repubblica Unita di Tanzania è nata il 25 aprile 1964 dall’unione del Tanganica e dell’isola di Zanzibar.
Tanzania. Questa è una nazione pacifica e, grazie alla stabilità della sua leadership politica, ha saputo
evitare il coinvolgimento nei numerosi conflitti che hanno infiammato i Paesi confinanti, svolgendo anzi un
ruolo chiave nella prevenzione dell’escalation della violenza e nella cooperazione regionale. Dal 1977 il
Paese è stato governato dal partito unico Chama cha Mapinduzi (CCM) – Partito della Rivoluzione - guidato
dal "padre della patria" Julius Nyerere. Il movimento è di ispirazione socialista e nasce dalla fusione dei fronti
di liberazione nazionali del Tanganika e di Zanzibar. Nyerere ha governato fino al 1985, quando lascia il
Governo ad Ali Hassan Mwiniy, che ha guidato il paese fino alle elezioni del 1995, le prime aperte ad altri
partiti. Da questa tornata elettorale il CCM è risultato comunque vincitore e il 23 novembre ha assunto la
carica di Presidente della Repubblica e Capo del Governo Benjamin Mkapa, poi riconfermato nel 2005.
Attualmente è presidente Jakaya Mrisho Kikwete, che ha vinto le elezioni del 2005 e del 2010.
Nel corso degli anni la Tanzania è stata sempre in prima linea nella lotta all’apartheid e ha dato un contributo
significativo alla decolonizzazione del continente africano. Durante gli anni novanta, al Paese è stato
richiesto in modo particolare di svolgere un ruolo di mediazione nei conflitti armati dei vicini Ruanda e
Burundi ed ha accolto moltissimi rifugiati dall'Angola e dal Ruanda. Inoltre, è stato la sede della prima
conferenza regionale sui rifugiati ruandesi dopo l'offensiva militare lanciata nell'ottobre 1990 dai ribelli del
Fronte Patriottico Ruandese (FPR).
La Tanzania si trova fra i 10 Paesi più poveri del mondo: infatti il 65,6% della popolazione vive sotto la soglia
di povertà e nella classifica di indice di sviluppo umano si colloca al 152° posto con un indice dello 0,466.
Inoltre il tasso medio annuo di inflazione tra il 1990 e il 2012 è del 12,7%. Nonostante l’economia nel 2012
sia cresciuta del 6,5%, grazie all’aumento del prezzo dell’oro, la maggior parte della popolazione è rimasta
esclusa dai conseguenti benefici e sono aumentate in maniera preoccupante la disoccupazione giovanile e
le disparità di reddito. (Dati UNICEF2012)
L’economia è tuttora fortemente dipendente dal settore agricolo, che impegna il 40% della popolazione
attiva. Ciononostante il 15,8% della popolazione risulta sottopeso e c’è una fortissima disparità tra le aree
urbane e quelle rurali. La bassa produttività del settore rurale deriva principalmente dagli inadeguati
investimenti sulle infrastrutture, l’accesso limitato al credito e ai fattori di produzione, la tecnologia limitata.
Questi fattori fanno si che in alcune regioni addirittura il 45% della popolazione sia in condizioni di
insicurezza alimentare. Inoltre, la classe dirigente del Paese ha intrapreso una politica di perseguimento di
alcuni obiettivi centrali cercando di coniugare lo sviluppo con la tutela del territorio. La Tanzania ha infatti
mantenuto intatto la maggior parte del suo patrimonio naturale (moltissimo a confronto con altri paesi
africani) e attualmente è una delle nazioni con più alta biodiversità del globo e con un alto numero di specie
animali e di piante, di cui molti endemici. Nonostante ciò molte aree forestali sono a rischio deforestazione, a
causa della forte pressione demografica di cui soffrono le aree adiacenti a queste zone e della poca
consapevolezza da parte della popolazione non autoctona dell’importanza della foresta.
Una delle sfide più importanti che la Tanzania sta affrontando negli ultimi anni, è quella riguardante il settore
sanitario, che presenta diverse criticità, tra le quali spiccano l’insufficienza di strutture e di personale e la
corruzione. In più il virus dell’HIV colpisce ancora il 5,1% della popolazione (tasso che si è sensibilmente
ridotto rispetto al 9,4% del 2000). (Dati UNDP 2012)
Per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani, fonti non ufficiali riportano abusi durante le elezioni del 2010 a
Zanzibar anche da parte delle forze dell’ordine. Organizzazioni locali per i diritti umani hanno registrato
inoltre notizie di torture e maltrattamenti all’interno delle carceri del Paese da parte degli agenti di sicurezza
nei confronti dei carcerati. Inoltre, continuano ad essere praticate in molte zone della terraferma le
mutilazioni genitali femminili, sebbene la pratica sia fuorilegge per le ragazze al di sotto dei 18 anni. A
questo proposito, il Comitato dei diritti umani delle Nazioni Unite ha espresso preoccupazione riguardo
all’aumento della violenza di genere, soprattutto in ambiente domestico, ed al mancato perseguimento
giudiziario dei colpevoli di tali violenze. Sono frequenti anche gli attacchi a persone albine. (Dati Amnesty
International 2012)
Infine, nonostante il 6,2% della spesa pubblica venga investito nell’educazione, meno della metà degli iscritti
termina l'educazione elementare e meno del 6% accede alla scuola secondaria. Oltre a ciò, la qualità
dell’istruzione è molto bassa. Il dato più preoccupante è quello che riguarda l’alfabetizzazione: solo il 67%
della popolazione, infatti, sa leggere e scrivere.
DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:
L’AFRICA CHIAMA è un’organizzazione umanitaria, formata da un gruppo di famiglie aperte all’accoglienza
e alla condivisione, che opera da anni per accendere i riflettori sul continente più dimenticato ed oppresso e
per restituire ai bambini africani la loro infanzia negata e violata.
L’associazione L’Africa Chiama ha iniziato ad operare nel 1998 promuovendo eventi di sensibilizzazione e di
informazione in Italia sui problemi che affliggono il continente africano. Nel 2000 l’Associazione si costituisce
legalmente ed avvia progetti di sviluppo e di cooperazione in Africa sub sahariana, precisamente in Zambia,
poi in Kenya e Tanzania.
L’Africa Chiama è una ONLUS (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) ai sensi del D.Lgs. n.460/’97
ed ha sottoscritto la “Carta dei Principi e dei Criteri di Qualità del Sostegno a distanza” promossa dal Forum
per il Sostegno a Distanza, per dare ai sostenitori e ai beneficiari la garanzia di trasparenza, efficienza e
qualità. E’ iscritta nel registro regionale delle Associazioni di Volontariato (Decreto n.100 del 30.04.01) e in
quello regionale delle Associazioni operanti per la pace, la solidarietà e la cooperazione internazionale
(Decreto n.8 del 2.02.06 della Regione Marche). Ha ottenuto il riconoscimento statale della personalità
giuridica dalla Prefettura di Pesaro - Urbino (Decreto n.553 del 22.05.06). E’ una ONG (Legge n°49 del
26/02/87), riconosciuta idonea dal Ministero degli Affari Esteri ad operare nel campo della cooperazione allo
sviluppo e della cooperazione internazionale (D.M. n° 3832/4 del 16/10/2006)
Nel campo della cooperazione internazionale, l’associazione ha deciso di intraprendere parallelamente due
strade: una volta al sostegno prolungato nel tempo, con lo scopo di garantire continuità ed una presenza
costante sul territorio; l’altra, tesa a realizzare progetti di emergenza attuabili in tempi determinati.
Gli interventi di cooperazione coinvolgono i seguenti settori:
¾ alimentazione (20 centri nutrizionali, 13 mense scolastiche);
¾ accoglienza (8 case per ragazzi di strada, 2 asili nido);
¾ istruzione e formazione (4 centri sociali nelle città di Nairobi, Iringa, Ndola e Lusaka, corsi
professionali, contributi per tasse scolastiche e materiale didattico);
¾ prevenzione e assistenza sanitaria (salute materna e infantile, terapia anti HIV-AIDS, malaria e tbc,
fisioterapia e scuole per disabili);
¾ microcredito per progetti di autosviluppo.
Sul territorio nazionale l’ONG L’Africa Chiama promuove eventi, manifestazioni, convegni e percorsi didattici
per divulgare e promuovere:
¾ la conoscenza approfondita dell’Africa;
¾ l’educazione interculturale, la giustizia e la pace fra i popoli;
¾ il volontariato internazionale;
¾ eventi e manifestazioni (Settimana Africana Regionale);
¾ i modelli alternativi di economia solidale e sostenibile;
¾ la sensibilizzazione sui temi della mondialità e la raccolta fondi.
L’Africa Chiama opera in Tanzania dal 2003 intervenendo con programmi ed interventi rivolti principalmente
a bambini in difficoltà nei settori dell’alimentazione, dell’istruzione e dell’inclusione sociale. La presenza
radicata sul territorio e l’esperienza acquisita hanno permesso all’associazione di migliorare anno dopo anno
gli interventi avviati e il target di riferimento. Attualmente l’associazione è impegnata in due macro interventi:
1. nel settore dell’alimentazione attraverso progetti di emergenza volti a curare bambini gravemente
malnutriti e attraverso progetti di prevenzione rivolti ad alunni di asili e scuole primarie e secondarie;
2. nel settore della disabilità con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita di bambini con disabilità e
favorirne la loro inclusione sociale e scolastica.
Per quanto riguarda il primo macro intervento L’Africa Chiama è impegnata attualmente nei seguenti
programmi:
¾ Programma Mense Scolastiche che prevede il supporto alimentare presso n. 7 scuole dislocate nel
Comune di Iringa, con oltre 6.000 bambini raggiunti;
¾ N. 2 Centri Nutrizionali (Kipepeo e Ngome) rivolti complessivamente ad oltre 30 bambini gravemente
malnutriti ai quali viene garantito un supporto alimentare personalizzato e cure mediche;
¾ Supporto alimentare presso l’asilo e la scuola elementare Kiwehele, gestita dai missionari di ALM
(Associazione Laiche Missionarie) rivolto complessivamente ad oltre 300 bambini in gravi difficoltà.
Per ciò che concerne la seconda area di intervento l’associazione è impegnata attraverso:
¾ la gestione del centro diurno Sambamba, rivolto a 25 bambini con disabilità che ricevono trattamenti
riabilitativi, supporto scolastico ed alimentare;
¾ programma volto ad innalzare l’integrazione scolastica di bambini con disabilità attraverso
l’attuazione di borse di studio e corsi sull’educazione inclusiva rivolti ai docenti;
¾ interventi volti ad innalzare il livello di auto sostenibilità delle famiglie con bambini disabili attraverso
corsi di formazione professionale e programmi di microcredito;
¾ azioni di sensibilizzazione contro la discriminazione rivolti alla cittadinanza.
Per quanto riguarda quest’ultimo settore si sottolinea che L’Africa Chiama Onlus vanta un’esperienza
pluriennale nell’ambito della disabilità maturato soprattutto attraverso il programma multisettoriale avviato nel
2007 a Lusaka, capitale dello Zambia, e attraverso numerosi programmi di cooperazione e solidarietà
internazionale. In particolare nel 2009 l’associazione ha realizzato il progetto “Keeping Hope Alive –
Realizzazione del centro polifunzionale Shalom Social Centre” che prevedeva la costruzione ed allestimento
di un centro ospitante la scuola comunitaria Shalom ed un centro di riabilitazione motoria e cognitiva nella
baraccopoli di Kanyama, alla periferia di Lusaka.
Partner
Partner di L’Africa Chiama Onlus a Iringa sono:
Call Africa Organization: associazione costituita nell’Aprile 2006 da soci tanzaniani ed italiani. Call Africa
Organisation è riconosciuta dal Governo Tanzaniano come NGO e registrata presso il Ministry of Comunity
Development (under section 12(2) of Act No. 24 of 2002 The Non – Governmental Organizations Act, 2002).
Nel corso del 2006 e 2007 ha attuato in collaborazione con l’Associazione L’Africa Chiama il progetto
I.D.E.A. (Iringa District Empowerment Action), realizzato con il cofinanziamento di Regione Marche.
Call Africa inoltre coordina in partnership con l’Associazione Papa Giovanni XXIII gli interventi attuati nel
settore dell’alimentazione, quali centri nutrizionali intensivi e ampio intervento di supporto nutrizionale presso
n. 7 scuole statali della Provincia di Iringa.
Nel 2010 Call Africa ha avviato in partnership con L’Africa Chiama il progetto “Iringa Food Security
Campagna di prevenzione sulla sicurezza alimentare e potenziamento di un programma per l’autosufficienza
alimentare nel Distretto di Iringa (Tanzania)” realizzato con il contributo della Presidenza Consiglio dei
Ministri (d.P.C.M. 27 novembre 2009 di ripartizione della quota dell’otto per mille dell’IRPEF a diretta
gestione statale per l’anno 2009).
Nel 2012 Call Africa Organisation è stata controparte locale de L’Africa Chiama Onlus nell’ambito del
progetto I CARE realizzato ad Iringa con il contributo di Regione Marche attraverso il quale è stato avviato
un ampio intervento rivolto alle persone con disabilità.
La presenza sul territorio e la conoscenza approfondita della realtà tanzaniana nel settore dell’infanzia e
della gioventù rendono l’associazione Call Africa un partner strategico per l’ideazione e la realizzazione dei
diversi interventi pianificati e finanziati dall’ONG L’Africa Chiama; nel progetto infatti ad essa competerà
l’onere di garantire nel tempo il coordinamento tra tutte le associazioni partner coinvolte nell’iniziativa,
nonché il coinvolgimento di tutti gli attori locali. Di fatto Call Africa sarà responsabile del progetto in loco e
soggetto di riferimento di tutte le attività di tipo organizzativo, amministrativo e contabile.
Associazione Papa Giovanni XXIII: associazione costituita a Rimini il 28 marzo 1989 con l’obiettivo di
cooperare allo sviluppo dei popoli emergenti, contribuendo al raggiungimento della loro autonomia culturale,
sociale, politica mediante programmi di sviluppo ed attività di educazione allo sviluppo nel nostro Paese. Le
attività all’estero nascono dall’esperienza maturata in Italia dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
fondata nel 1968 da Don Oreste Benzi. Il 21 luglio 2006 l'Associazione ha ricevuto lo Status Consultivo
Speciale nel Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC). Ottenuto il riconoscimento di
idoneità da parte del Ministero degli Affari Esteri nel 1999, ha potenziato ed ampliato i propri interventi
all’estero tramite proprie strutture e progetti o attraverso azioni di partenariato con organizzazioni locali.
Attualmente è presente in 25 Paesi: Zambia, Kenya, Uganda e Tanzania in Africa; Brasile, Cile, Bolivia,
Venezuela e Colombia in America Latina; Israele e Palestina in Medio Oriente; Cina, Sri Lanka, Bangladesh
ed India in Asia; Australia in Oceania; Albania, Croazia, Kosovo, Romania, Russia, Georgia, Spagna,
Olanda e Moldavia in Europa. Ai progetti per l’autosviluppo ed all’assistenza alle fasce più deboli, si
aggiungono gli interventi non violenti in zone di conflitto o post-conflitto (Palestina, Kosovo, Congo, Uganda)
e le attività di sostegno a gruppi che si occupano di promozione dei diritti umani (Cile, Israele, Palestina). Nel
corso degli anni, l’Associazione ha collaborato con organizzazioni internazionali come UNICEF, PAM,
UNHCR, DCI, IRISH AID, Unione Europea.
In Tanzania, e precisamente nella città di Iringa, l’associazione è presente dal 1992, con l’obiettivo di aiutare
bambini e famiglie in difficoltà. Attualmente l’associazione è impegnata nei seguenti progetti:
¾ 1 Centro di accoglienza per minori. Il Centro Kizito (che accoglie 24 ragazzi di strada di età
compresa tra i 4 e i 16 anni; l’obiettivo è quello di allontanarli dalla strada e garantire loro un
percorso educativo e formativo
¾ 1 Centro Nutrizionale: Ngome Nutrition Centre dove 15 bambini ricevono il cibo necessario per uno
sviluppo sano ed un’alimentazione adeguata.
¾ Centro "Shalom centre": è un centro ricreativo e culturale in cui tutti i pomeriggi dal lunedì al sabato
vengono svolte attività ricreative e culturali rivolte ai ragazzi dai 15 ai 30 anni per toglierli dalla strada
e offrir loro la possibilità di occupare il tempo in modo creativo. Si svolgono lezioni di musica,
disegno, cucito, uncinetto, perline, inglese, basket, pallavolo, giornalismo.
¾ Mense scolastiche: progetto realizzato in collaborazione con l’associazione L’Africa Chiama grazie al
quale viene garantito un pasto tre volte alla settimana a n. 6000 bambini frequentanti n. 7 scuole di
Iringa, che verranno coinvolte anche nel progetto di servizio civile.
¾ Microfinanza: il progetto di microfinanza ogni anno vede coinvolti almeno 100 nuclei famigliari, divisi
in10 gruppi, ciascuno composto da circa 10 persone. Prima di erogare il prestito vengono organizzati
dei corsi di formazione dopo i quali verrà fornito il prestito per intraprendere una piccola attività
agricola o di allevamento o un piccolo commercio.
¾ Progetto Casa della Pace
L’ALM è una realtà laicale che si ispira ai valori evangelici di base di ogni cristiano battezzato. Il suo scopo è
principalmente testimoniare l’impegno e i valori profondi della fede, della comunione, della solidarietà, nella
società civile in Italia e nei Paesi in via di Sviluppo dove va ad operare. L' ALM è presente in Tanzania nella
regione di Iringa.
L'ALM è impegnata:
¾ Nell'accompagnare il personale locale nella gestione del Centro Sanitario Rurale (RHC)
¾ Nel collaborare con le autorità sanitarie locali in campagne di sensibilizzazione e prevenzione delle
malattie più comuni: Malaria, TB, HIV, malnutrizione.
¾ Nel coordinare un centro per la promozione della donna e la gestione di attività per l’auto
sostentamento dello stesso club (negozio con materie di prima necessità), produzione e lavorazione
di semi di girasoli e altri prodotti agricoli.
¾ Nel collaborare alle varie attività proposte nella Parrocchia di Ismani di cui è parte.
¾ In un programma di assistenza e cura domiciliare ai malati di AIDS e malati terminali.
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Nella conduzione di un centro di ascolto VCT (Counselling e test).
Nell'assistenza ambulatoriale per persone siero-positive, malati di AIDS, TBC e tutte le altre
patologie comuni nel Paese.
Nell’animazione delle Comunità di Base
Nella gestione di una scuola materna con annesso Centro Nutrizionale che si occupa di assicurare
ai bambini una corretta alimentazione e cure mediche gratuite .
Nell’animazione dei giovani e delle famiglie.
Nella gestione della scuola materna con un programma alimentare: “un pasto al giorno” realizzato in
collaborazione con l’associazione L’Africa Chiama Onlus.
I volontari in servizio civile collaboreranno con l’associazione ALM di Iringa nelle attività di
sensibilizzazione sulla società inclusiva.
NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35
GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5
MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO:
I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.
EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:
Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:
¾ elevato spirito di adattabilità;
¾ flessibilità oraria;
¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;
¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di
riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi
sociali, ambientali e di tutela della salute;
¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già
programmati e previsti dal progetto;
¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;
¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;
¾ trasferimenti in città e distretti diversi da quelli di residenza nell’ambito dello stesso Paese di
assegnazione;
¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà
internazionale al termine della permanenza all’estero;
¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali
locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;
¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.
¾ partecipare alla valutazione finale progettuale
Inoltre, per la sede di attuazione si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi:
IRINGA (L’AFRICA CHIAMA 118258)
¾ disponibilità a realizzare brevi missioni fuori dalla sede per la realizzazione delle visite domiciliari;
¾ disponibilità ad assumere un comportamento improntato ad uno stile di vita sobrio, responsabile e
rispettoso anche delle dinamiche comunitarie e degli alloggi comuni;
¾ condivisione dell’alloggio con altro personale espatriato e non;
¾ accoglienza nell’alloggio di ospiti in visita ai progetti dell’associazione
PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO:
IRINGA (L’AFRICA CHIAMA 118258)
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle
seguenti condizioni di rischio:
Rischi politici e di ordine pubblico:
¾ MICROCRIMINALITA’: non si rilevano particolari rischi dal punto di vista politico, mentre per quanto
riguarda l’ordine pubblico nelle maggiori città della Tanzania, compresa IRINGA, si verificano
frequenti episodi di borseggi, rapine e di furti di denaro e documenti.
¾ RISCHIO TERRORISMO: sono segnalati possibili rischi di atti di natura terroristica, anche ai danni di
istituzioni o di strutture occidentali. Non si possono, altresì, escludere possibili atti intimidatori nei
confronti di chiese cristiane.
Rischi sanitari:
¾ la febbre dengue e la dengue emorragica, malattie endemiche causate dalla puntura di zanzare
infette.
¾ malaria, colera, tifo, paratifo, epatiti virali a, b, c, tetano.
¾ l’AIDS è molto diffuso ed è la seconda causa di morte dopo la malaria.
¾ Le trasfusioni di sangue non sono sicure.
ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI
VOLONTARI A FRONTE:
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi Politici e di ordine
pubblico
RISCHIO
ACCORGIMENTO
¾
¾
¾
¾
MICROCRIMINALITA’
¾
¾
¾
¾
¾
TERRORRISMO
¾
ogni spostamento verrà pianificato e autorizzato dai referenti locali;
ai volontari sarà vietato muoversi all’interno del territorio di Iringa dopo il
tramonto;
ai volontari saranno sconsigliati spostamenti in orari notturni e in zone
isolate della città;
ai volontari sarà consigliato di muoversi all’interno della città con personale
locale;
dopo il tramonto sarà vietato qualsiasi spostamento a piedi, in bicicletta o
con i mezzi pubblici;
i volontari saranno invitati a non portare con sé oggetti di valore o grossi
quantitativi di denaro;
i volontari saranno invitati a dotarsi di fotocopie dei propri documenti
personali ed a custodire in luogo sicuro gli originali.
Comunicare alle Rappresentanze Diplomatiche d’Italia nel Paese d’invio dei
volontari, la loro residenza abituale e il tipo di progetto in cui saranno
impegnati;
Contattare le Autorità Nazionali Italiane (inserendo i nomi dei volontari in
SCN sul sito https://www.dovesiamonelmondo.it) per permettere loro di
pianificare interventi di assistenza.
Contattare le rappresentanze consolari Italiane in loco o l’Unità di Crisi
presso la Farnesina per fornire ed ottenere aggiornamenti adeguati e
puntuali rispetto alla situazione dei volontari eventualmente interessati dagli
atti.
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari:
RISCHIO
ACCORGIMENTO
¾ Prima della partenza i volontari sono invitati a effettuare le vaccinazioni
consigliate dall’OMS per la Tanzania quali Epatite A, B ed E Febbre Gialla,
Tetano, Colera.
¾ saranno forniti ai volontari accorgimenti igienico sanitari relativi al tipo di
contesto in cui si svolgerà il servizio (uso di acqua da fonti sicure, utilizzo
di zanzariere, ecc.).
¾ si consiglia ai volontari il rispetto delle regole fondamentali di igiene,
nonché di evitare cibi crudi, latte non pastorizzato, bevande con ghiaccio;
• si consiglia ai volontari di bere acqua minerale sigillata, mangiare frutta
IN GENERALE PER I
sbucciata ed evitare verdure crude;
RISCHI SANITARI
• si sconsigliano ai volontari i bagni in laghi e fiumi.
• si consiglia ai volontari di adottare tutte le misure precauzionali conto la
MALARIA e la FEBBRE DENGUE (repellenti, zanzariere ai letti ed alle
finestre, coprire braccia e gambe dopo il tramonto), nel dettaglio:
• indossare abiti di colore chiaro (i colori scuri ed accesi attirano
gli insetti) con maniche lunghe e pantaloni lunghi, che coprano
la maggior parte del corpo;
• evitare l'uso di profumi (attirano gli insetti);
• applicare sulla pelle esposta durante il giorno, ed in particolare
dal tramonto all'alba, prodotti repellenti per gli insetti a base di
n,n-dietil-n-toluamide o di kbr (noto anche come bayrepel o
icaridina), ripetendo l'applicazione in caso di sudorazione
intensa ogni 2-3 ore. I repellenti per gli insetti e gli insetticidi a
base di piretroidi possono essere spruzzati direttamente sugli
abiti;
• gli alloggi dei volontari saranno dotati di zanzariere;
• usare zanzariere sopra il letto, rimboccandone i margini sotto il
materasso, verificandone le condizioni e controllando che non
ci siano zanzare al loro interno; è utile impregnare le
zanzariere con insetticidi a base di permetrina;
• spruzzare insetticidi a base di piretro o di permetrina nelle
stanze di soggiorno o utilizzare diffusori di insetticida operanti
a corrente elettrica.
FEBBRE DENGUE: i volontari non dovranno assumere alcuna medicina
prima di aver consultato un medico, e soprattutto, non devono assumere
aspirina o farmaci a base di acido acetilsalicilico. Sarà consigliato ai volontari
di assumere una compressa al giorno di "COMPLESSO B", contenente
vitamine che vengono espulse per via cutanea e che allontanano le zanzare
(le zanzare tendono a pungere soprattutto all’imbrunire ed all’alba, ma il
rischio è costante).
I centri ospedalieri più vicini sono:
¾ IMECC, clinica privata sita a 5 minuti di auto dall’alloggio dei volontari;
¾ Clinica Militare “Zahanati Ya Polisi”, a 10 minuti di auto;
¾ Ospedale Governativo “Ya Mkoa Rufaa”a 15 minuti di auto.
PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO:
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nelle sedi del presente progetto sono
soggetti alle seguenti condizioni di disagio:
¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste
coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle
controparti locali che delle istituzioni locali;
¾ il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal
vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)
¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare
o/e ritardare le attività previste dal progetto
¾ il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è
sempre continuo ed assicurato.
Inoltre, per la sede di attuazione si elencano i dettagli delle condizioni di disagio aggiuntivi:
IRINGA (L’AFRICA CHIAMA 118258)
¾ frequente mancanza di elettricità;
¾ scarsa copertura telefonica e di internet che può rendere difficili le comunicazioni con l’Itala;
¾ disagio nei trasporti e negli spostamenti
DESCRIZIONE SEDE
DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE:
TANZANIA – IRINGA
Costruita dall’esercito tedesco alla fine del 1800, la città di Iringa (capitale dell’omonima regione) si è
costituita come municipalità il 1 luglio 1988. La regione di Iringa è situata a sud ovest della Tanzania e
confina a Nord con le regioni di Dodoma e Singida, a Est con la regione di Morogoro, a Sud con la regione di
Ruvuma e il lago Nyasa (o Malawi) e ad Ovest con la regione di Mbeya.
AMMINISTRAZIONE. Il comune ha una divisione, 14 rioni e 162 “strade”. La dimensione dei rioni varia
significativamente, essi sono amministrati da un comitato apposito che comprende anche i rappresentanti
delle “strade”. Il governo locale è guidato dal Sindaco, assistito da un segretario amministrativo e altri
funzionari. I dipartimenti coordinati dal Municipio sono Economia e commercio, Lavoro, Fuoco e soccorso,
Comunità sviluppo e sicurezza sociale, Istruzione e cultura, Risorse umane e amministrazione, Sanità,
Agricoltura, Allevamento, Pianificazione urbana, Terre e Risorse naturali. In base al censimento nazionale
del 2012, il comune conta una popolazione di 151.345 persone di cui 79.413 sono donne e 71.932 uomini.
Dal 2002 ogni anno la popolazione aumenta del 1.1% con una densità di popolazione di 27 persone per km
quadrato. Le maggiori fonti di entrate comunali derivano da tasse, alberghi, quote di mercato, licenze di
commercio, spese di serbatoi di fognature, sussidi e donazioni. L’economia del Comune di Iringa dipende
soprattutto da agricoltura (mais, fagioli, patate, pomodori), allevamento (capre, pecore, bovini) ed in minor
misura da industria di media e piccola scala, turismo e commercio. Nel 2003 il PIL era di 19.553.230 409
scellini tanzaniani, il reddito pro-capite era di 183.309 scellini. A livello nazionale, il tasso di disoccupazione
nel 2011 era di 2.368.672 persone (2011, NBS); a Iringa la disoccupazione è largamente diffusa soprattutto
tra i giovani, la maggior parte della popolazione ha lavori occasionali e altamente precari. Le donne si
dedicano a piccole attività commerciali, di solito sono venditrici ambulanti e guadagnano meno di 10.000
scellini al mese.
INFRASTRUTTURE. Iringa è servita da un piccolo aeroporto solitamente utilizzato per voli interni, situato a
Nduli. La città è fornita di strade asfaltate che la collegano alle principali città del Paese, tra cui la
Morogoro/Dar es Salaam, la Mbeya/Zambia e attualmente è in fase di costruzione la strada Iringa/Dodoma.
Le reti di telecomunicazione sono numerose e ben funzionanti; Iringa è raggiunta dalle maggiori stazioni
radiofoniche locali e nazionali.
RELIGIONE. Nella regione di Iringa (come in tutto il Paese) sono ugualmente presenti Cristianesimo (tra cui
si contano cattolici, luterani, anglicani) e Islam. Ci sono anche piccole percentuali di Indù e animisti.
ISTRUZIONE. Il Comune annovera scuole di ogni ordine e grado, dall’asilo all’università, anche se permane
una situazione di grave carenza di insegnanti e strutture ad ogni livello. Sono presenti sia scuole private che
governative, ad ogni livello di istruzione: 43 scuole primarie (di cui 36 pubbliche e 7 private) e al 2009 gli
studenti erano 23.476, 22 scuole secondarie (13 pubbliche e 5 private) con 7.558 studenti (al 2009), 3
scuole professionali e 4 università (di cui una sola statale). Il tasso di alfabetizzazione al 2003 ammontava al
87% (da National Bureau of Statistics, 2003). Nonostante l’ingente numero di studenti, le scuole governative
dispongono di esigue risorse (strutture, personale, materiali) che riducono drasticamente il livello di
preparazione degli studenti.
ASSOCIAZIONI ATTIVE SUL TERRITORIO. Sono numerose le associazioni attive sul territorio di Iringa, tra
esse si contano gruppi religiosi, associazioni, cooperative e organizzazioni non governative nazionali e
internazionali. Le ONG registrate sono attualmente 40 e gli ambiti di maggiore interesse riguardano
assistenza a persone con disabilità (adulti e bambini), nutrizione, HIV/AIDS (assistenza e prevenzione),
orfani, donne, microcredito, ragazzi di strada, agricoltura, energie rinnovabili, assistenza sanitaria, tutela
dell’ambiente.
SERVIZI SANITARI. Per quanto riguarda i servizi sanitari, ci sono ospedali e centri sanitari, privati e
governativi. Attualmente ci sono 2 ospedali, 3 centri di salute e 20 dispensari. Al 2009 il numero di medici
impiegati ammontava a 23 con 123 infermieri. Il tasso di mortalità infantile è di 47 su mille bambini. Iringa è
una delle regioni maggiormente colpite dall’ HIV/AIDS, con un tasso di infezione del 9.1% (National Bureau
of Statistics, 2012). La maggioranza dei casi di infezione è dovuta al fatto che Iringa è una zona di
collegamento tra Dar es Salaam e Mbeya ed è vicina ai confini con Malawi e Zambia, questo produce una
forte affluenza di persone che si spostano per ragioni commerciali; un altro motivo è legato alle forti
migrazioni da zone rurali alla città; non si possono dimenticare poi ragioni legate alla povertà che spingono
molte donne a prostituirsi e ragioni culturali, come la credenza per cui avere rapporti sessuali con giovani
donne (o bambine) porti ricchezza e benessere o addirittura sia una tecnica per guarire dal virus stesso.
Sono numerosi i centri che si occupano di sensibilizzazione, prevenzione e cura dell’ HIV/AIDS ma ancora
molte persone non fanno il test e non accedono ai servizi seppur gratuiti.
Anche la malnutrizione è una piaga molto presente sul territorio, soprattutto nelle zone rurali. In Tanzania i
bambini malnutriti dalla nascita nel 2011 erano l’8% (rapporto Unicef), valore destinato purtroppo ad
aumentare. Le cause principali di malnutrizione (cronica e patologica) sono povertà, abbandono, scarsa
informazione. I centri che si occupano di prevenzione e cura alla malnutrizione sono ancora pochi, solo
nell’ultimo anno stanno emergendo reparti specializzati in cliniche e ospedali. A Iringa solo un ospedale ha
un reparto specializzato in malnutrizione, mentre ci sono centri gestiti da associazioni locali che offrono
assistenza gratuita ai bambini affetti da malnutrizione. Uno di essi è il Kipepeo Nutritional Center, gestito da
Call Africa Organization.
Nel territorio di Iringa L’africa Chiama interviene nel settore Educazione e Istruzione.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE:
EDUCAZIONE E ISTRUZIONE
Il presente progetto intende nello specifico affrontare il tema dell’educazione e istruzione nell’ambito della
disabilità, cercando di diminuire i conflitti sociali ampiamente diffusi nel territorio a causa di forme di
discriminazione e violenza nei confronti di persone con disabilità.
In Tanzania, come in molti altri paesi dell’Africa sub-sahariana la disabilità è spesso associata al pregiudizio
e ad un atteggiamento negativo da parte della comunità: le persone disabili sono viste con pietà e come non
parti integranti della società.
Nell’agosto del 2002 il Governo Tanzaniano ha fotografato la situazione dei disabili attraverso un censimento
nazionale. La Tanzania, con una popolazione totale nel 2002 di 34,569,232, contava 3,346,900 di persone
disabili, distinte come segue: disabili fisici 967.932 persone, ciechi 933.363, sordomuti 691.380, disabili
mentali 276.552, multi disabili 138.276, altro 449.397.
Il rapporto 2008 Tanzania Disability Survey Key Results and Last Year GBS Review National Bureau of
Statistics del Novembre 2009 sottolinea la difficile situazione delle persone con disabilità. La difficile
condizione dei bambini disabili è fortemente legata alla cultura tradizionale secondo cui una persona
disabile, o una che lo acquisisce successivamente, ha “offeso in qualche modo gli dei o gli antenati”, con
conseguente emarginazione della stessa. L'individuo più debole, che non ha possibilità di crescere in modo
autosufficiente e formare a sua volta una famiglia, è considerato una nullità e un peso, una punizione divina;
sono i genitori stessi ad emarginarlo per primi. È difficile sensibilizzare le famiglie e le difficoltà sono dovute
soprattutto alla mancanza di informazione, da cui dipende la forte discriminazione sociale della persona
disabile che si vede spesso negare l’accesso all'educazione e di conseguenza al mondo del lavoro.
Tra i principali fattori da cui dipende la disabilità in Tanzania, ci sono la povertà, la mancanza di
informazione, la carenza del sistema sanitario, uno stile di vita malsano, fattori legati all'ambiente e al
contesto sociale. La povertà aumenta il rischio di disabilità per la mancanza di cibo, di una sanità di base, la
difficoltà ad accedere a cure mediche adeguate e tempestive, la grave malnutrizione. Il tasso di
analfabetismo inoltre aumenta fra le persone con disabilità, il 47,6% delle persone disabili è analfabeta
contro il 25,3% fra le persone senza disabilità. Il 17,5% delle persone disabili ha riferito di avere problemi
con l’accesso ad informazioni e il 10% ha dichiarato di aver subito atteggiamenti di esclusione da parte di
familiari. Inoltre il 33% ha avuto difficoltà nel settore lavorativo o scolastico.
Il National Social Protection Framework (NSPF) del 2008 individua come gruppi vulnerabili, i cui diritti non
sono protetti, i bambini di strada, le vedove, persone affette da HIV, i giovani, gli orfani, le giovani madri, gli
anziani e le persone con disabilità. La prevalenza è maggiore nelle zone rurali (8,3 %) rispetto a quelle
urbane (6,3 %). Le persone con disabilità hanno difficoltà di accesso ai trasporti, informazioni, problemi con
atteggiamenti degli altri in casa, e gli atteggiamenti degli altri al lavoro o a scuola. Così, direttamente o
indirettamente, questi fattori riducono le possibilità dei gruppi vulnerabili di accedere ai servizi sociali
tradizionali rispetto ad altri gruppi.
La proposta progettuale intende affrontare il tema della disabilità dei bambini puntando innanzitutto su di un
approccio familiare e comunitario verso la disabilità, coinvolgendo i familiari e la comunità intera. Le
condizioni di emarginazione sociale di cui i bambini disabili sono vittime sono strettamente legate spesso
proprio al ruolo della propria famiglia, in primis per cause di tipo culturale ma anche a causa delle
svantaggiate condizioni economiche in cui versano le stesse famiglie. In effetti, nella maggior parte dei casi,
la famiglia non ha gli strumenti e le conoscenze necessarie per garantire al bambino disabile le cure e
l’assistenza di cui avrebbe bisogno, sia da un punto di vista sanitario, ma anche sociale ed educativo.
Da una specifica raccolta dati realizzata dalla controparte locale Call Africa Organisation nel 2013 nell’area
di intervento (in particolare nel quartiere di Ipogolo) su un campione di 50 famiglie con figli con disabilità, è
emerso proprio questo dato, oltre alla mancanza a livello locale di strutture e servizi socio-sanitari a
sostegno della disabilità nei minori. Tre le difficoltà emerse:
¾ difficoltà di gestione (34% del campione): difficoltà nella gestione quotidiana dei figli (ad es. nel
nutrirli, nel gestire attacchi di epilessia, nel saper cogliere bisogni e richieste nei casi di incapacità a
comunicare, ecc.).
¾ eccessiva dipendenza del bambino (54% degli intervistati): la dipendenza è dovuta all’impossibilità di
lasciare da soli i bambini perché privi di autonomia.
¾ stigma sociale: il 10% ha dichiarato che la principale difficoltà è lo stigma e la discriminazione da
parte della comunità.
Considerando tali precondizioni sociale, va evidenziata l’importanza di agire in base ad un nuovo approccio
alla disabilità: il community base approach, a cui appunto l’intervento si ispira.
Un approccio basato su un ruolo attivo della comunità a vari livelli, attraverso un uso ottimale delle risorse
umane e materiali con l'obiettivo di sviluppare le competenze che permettano di soddisfare le necessità dei
soggetti disabili. In questo modo tutte le persone che ruotano intorno al soggetto diversamente abile si
avvicinano ai suoi bisogni ma anche alle sue capacità, che molto spesso sono dimenticate, favorendo così
una maggiore integrazione. Tutte le attività previste nel progetto saranno pertanto poste in essere in forza di
tale metodologia che verrà applicata in modo trasversale partendo dai beneficiari ultimi del progetto, per
coinvolgere tutti gli stakeholders locali, con particolare attenzione alle autorità istituzionali locali, da cui si
pretenderà nel medio lungo periodo un chiaro segnale di impegno per arginare lo stato di abbandono in cui
oggi si trovano i giovani disabili della baraccopoli.
Nel settore Educazione ed Istruzione L’africa Chiama (sede 118258) interviene nel territorio di Iringa con i
seguenti destinatari diretti e beneficiari.
Destinatari diretti:
¾ i volontari comunitari formati sull’educazione sanitaria,
¾ i docenti formati sulla disabilità e sull’approccio educativo a bambini disabili,
¾ i bambini/adolescenti con disabilità (sia psichiche che fisiche) del Comune di Iringa raggiunti dal
programma di borsa di studio e le relative famiglie,
¾ le famiglie inserite nel percorso formativo. Inoltre, destinatari diretti saranno gli appartenenti alla
comunità di Iringa raggiunta dalla sensibilizzazione.
In particolare il progetto interesserà in qualità di destinatari diretti:
¾ n.10 volontari comunitari formati su community based approachn.
¾ 100 famiglie con bambini con disabilità innalzeranno le loro conoscenze sulla disabilità e sulla cura
dei propri figli attraverso il servizio di assistenza e riabilitazione su base comunitaria e attraverso
attività formativa specifica;
¾ n. 50 docenti formati sull’educazione nei confronti di ragazzi disabili
¾ n. 30 bambini disabili a cui viene garantito l’accesso scolastico in scuole governative attraverso
borse di studio
¾ 2.000 persone raggiunte da eventi di sensibilizzazione.
Beneficiari indiretti:
¾ i bambini e gli adolescenti normodotati coinvolti nel processo di inclusione (circa 2000 bambini e
ragazzi delle scuole in cui verranno inseriti i bambini e i cui docenti sono stati formati alle tematiche
dell’integrazione educativi dei disabili),
¾ le famiglie e la comunità di Iringa nel suo insieme, che si vedrà sollecitata a più livelli sulle tematiche
della disabilità e dell’inclusione sociale.
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:
IRINGA (L’AFRICA CHIAMA 118258)
¾ Innalzare il livello di conoscenza e consapevolezza di 10 operatori comunitari sullo specifico tema
della prevenzione della disabilità;
¾ Migliorare l’ambiente familiare di 100 nuclei familiari in cui i bambini disabili si trovano a crescere, sia
in termini socio-culturali che tecnico-pratici;
¾ Migliorare la qualità dell’insegnamento di 50 docenti che verranno formati sull’educazione nei
confronti di ragazzi disabili;
¾ Favorire l’inserimento scolastico di 30 bambini disabili, attraverso la predisposizione di borse di
studio;
¾ Ridurre il conflitto sociale causato da azioni di discriminazione e violenza nei confronti di bambini e
persone con disabilità attraverso eventi di sensibilizzazione, mostre, spettacoli con a tema
l’inclusione dei ragazzi disabili.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO:
Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
IRINGA (L’AFRICA CHIAMA 118258)
Azione 1: formazione dei formatori e avvio delle attività degli operatori comunitari
1 Individuare e selezionare i facilitatori e docenti del corso e definire il calendario e il programma
didattico;
2
Individuare i 10 utenti del corso, predisporre la scheda d’iscrizione ed un questionario introduttivo
per valutare le competenze in entrata;
3 Individuare l’aula e provvedere alle iscrizioni, alla logistica, ai materiali didattici;
4 Realizzare il corso della durata di 60 ore;
5 Realizzazione di un report del corso con raccolta di tutti i materiali prodotti;
6 Elaborare e somministrare agli iscritti un questionario per valutare le competenze acquisite ed uno
per valutare la strutturazione e la qualità del corso;
7 Organizzare i 3 gruppi di operatori comunitari formati per offrire un servizio di primo orientamento
alle famiglie con bambini disabili;
8 Individuare le 100 famiglie con bambini disabili;
9 Organizzazione di visite periodiche alle famiglie individuate. A seguito delle visite saranno
organizzati incontri di coordinamento dei gruppi di operatori e redatti report coi i risultati delle visite
realizzate;
Azione 2: corso di approfondimento sul tema della disabilità rivolto a 50 insegnanti del comune di Iringa
1 Individuare i docenti del corso e definizione del programma;
2 Predisposizione del materiale didattico e organizzazione logistica del corso;
3 Individuare i 50 utenti del corso, predisporre la scheda d’iscrizione ed un questionario introduttivo
per valutare le competenze in entrata;
4 Predisposizione del materiale didattico e organizzazione logistica del corso (contatto con le scuole,
raccolta iscrizioni, logistica, …);
5 Realizzare del corso di formazione della durata di 3 mesi;
6 Elaborare con i docenti di un “prontuario”, uno strumento contenente indicazioni molto pratiche e
concrete per realizzare un’educazione inclusiva nelle classi;
7 Redazione di un report del corso e raccolta di tutti i materiali prodotti;
8 Elaborare e somministrare agli iscritti un questionario per valutare le competenze acquisite ed uno
per valutare la strutturazione e la qualità del corso.
Azione 3 inserimento di bambini disabili presso le scuole di Iringa attraverso l’attivazione di borse di studio
a copertura dei costi
1 individuazione di 30 ragazzi con disabilità da inserire in scuole compatibili. Si tratta di una fase
delicata, in quanto vanno individuati ragazzi compatibili con l’inserimento e famiglie motivate a
intraprendere questo percorso. Inoltre, vanno individuate scuole compatibili con il loro inserimento a
livello di insegnanti ed infrastrutture basilari.
2 Sostegno alle famiglie dei 30 ragazzi disabili con la concessione delle borse a copertura dei costi di
iscrizione/trasporto/materiale didattico/uniformi
3 Organizzazione di incontri mensili con i ragazzi, le rispettive famiglie e i docenti delle scuole per
valutare e monitorare il livello di integrazione dei bambini nelle scuole.
4 Incontri mensili del personale del progetto per monitoraggio, redazione rapporti, aggiornamento
situazione dei singoli bambini
Azione 4: corso di alfabetizzazione e di educazione rivolto a 100 famiglie
1. Individuare i docenti del corso e stabilire il programma;
2. Individuare gli utenti del corso e realizzare un’intervista orale per valutare le competenze in entrata;
3. Organizzazione logidtica del corso e predisposizione dei materiali didattici;
4. Realizzare del corso di formazione, della durata di 2 mesi volto a colmare l’assenza di conoscenze
e informazioni da parte delle famiglie riguardo la cura dei loro bambini, con particolare riferimento
all’alimentazione che necessariamente deve essere personalizzata di fronte a particolari patologie.e
le attività pratiche;
5. Elaborare e somministrare agli iscritti un’intervista orale per valutare le competenze acquisite.
Azione 5 Informazione e sensibilizzazione rivolta alla comunità di Iringa
1. Organizzazione e realizzazione di 20 incontri pubblici rivolti alla comunità di Iringa da svolgersi
presso le parrocchie, le scuole e altre realtà associative: contatto con le sedi, calendario, scaletta,
ospiti, logistica, promozione;
2. Ideazione, realizzazione e stampa di materiale informativo e distribuzione durante gli incontri;
3. Organizzazione e realizzazione di sketch Teatrali: durante gli incontri attraverso il linguaggio del
teatro si informerà la comunità sui temi della disabilità e sull’importanza di creare una società
inclusiva e non esclusiva;
4. Realizzazione di un’indagine conoscitiva sulle barriere architettoniche presenti sul territorio di Iringa,
attraverso questionari ad hoc rivolti a cittadini, docenti e presidi di scuole, enti pubblici della
municipalità, famiglie con persone disabili, associazioni che si occupano di disabilità, ospedali e
cliniche;
5. Elaborazione dei dati raccolti e realizzazione di una relazione sullo stato delle barriere
architettoniche di Irnga e proposte di abbattimento/miglioramento;
6. Realizzazione di una mostra fotografica sul tema della disabilità e delle barriere architettoniche di
Iringa, stampa foto, reperimento pannelli e materiali e allestimento;
7. Organizzazione dell’evento/inaugurazione della mostra presso un locale pubblico, realizzazione
materiali di stampa, inviti alle istituzioni, alla cittadinanza, agli stakeholder, alle associazioni di
disabili del territorio, promozione, realizzazione e stampa brochure. Presentazione ricerca sulle
barriere architettoniche;
8. Realizzazione di un report con il materiale raccolto durante gli interventi e la mostra (materiale
audio/video, testimonianze, relazioni incontri).
Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
1 responsabile amministrativo - Azione 1, 2, 3, 4, 5
2 operatori locali – Azione 3, 4
2 facilitatori – Azione 1, 2, 4
1 fisioterapista – Azione 1, 5
1 operatore sociale – Azione 1
1 grafico – Azione 5
1 fotografo – Azione 5
3 animatori – Azione 5
1 compagnia teatrale specializzata in teatro socio-educativo – Azione 5
1 esperto in progettazione socio-educativa – Azione 2, 3
1 esperto in comunicazione – Azione 5
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:
IRINGA (L’AFRICA CHIAMA 118258)
Il volontario/a in servizio civile n°1 sarà di supporto nelle seguenti attività:
Nell’ambito dell’azione 1:
¾ Supporto nell’individuare i facilitatori e i docenti del corso e nello stabilire il calendario e il
programma didattico;
¾ Supporto nell’individuare gli utenti del corso, predisporre la scheda d’iscrizione ed un questionario
introduttivo per valutare le competenze in entrata;
¾ Collaborazione nell’organizzazione logistica del corso ;
¾ Partecipazione durante la realizzare del corso;
¾ Collaborazione nello stilare un report del corso e raccogliere tutti i materiali prodotti;
¾ Affiancamento nell’elaborazione e somministrazione agli iscritti di un questionario per valutare le
competenze acquisite ed uno per valutare la strutturazione e la qualità del corso;
¾ Supporto nell’organizzare i 3 gruppi di operatori comunitari;
¾ Collaborazione nell’Individuare le famiglie con bambini disabili;
¾ Collaborazione nell’organizzare le visite periodiche alle famiglie individuate ed il coordinamento fra i
gruppi;
¾ Affiancamento durante la realizzazione delle visite alle famiglie;
¾ Collaborazione durante la realizzazione di report sulle visite effettuate.
Nell’ambito dell’azione 3:
¾ Collaborazione durante la fase preparatoria di individuazione dei ragazzi e delle scuole compatibili
per la concessione di borse di studio
¾ Supporto durante l’accompagnamento e rapporto con famiglie e docenti e nell’organizzazione di
incontri mensili con i ragazzi e le rispettive famiglie.
¾ Partecipazione durante la fase di monitoraggio, redazione rapporti, aggiornamento situazione dei
singoli bambini a cui sono concesse le borse
Nell’ambito dell’azione 5:
¾ Supporto durante la realizzazione di un’indagine conoscitiva sulle barriere architettoniche presenti
sul territorio di Iringa, attraverso questionari ad hoc rivolti a cittadini, docenti e presidi di scuole, enti
pubblici della municipalità, famiglie con persone disabili, associazioni che si occupano di disabilità,
ospedali e cliniche;
¾ Collaborazione nell’elaborazione dei dati raccolti e realizzazione di una relazione sullo stato delle
barriere architettoniche di Irnga e proposte di abbattimento/miglioramento;
¾ Supporto nella realizzazione di una mostra fotografica sul tema della disabilità e delle barriere
architettoniche di Iringa, stampa foto, reperimento pannelli e materiali e allestimento;
Il volontario/a in servizio civile n°2 sarà di supporto nelle seguenti attività:
Nell’ambito dell’azione 2:
¾ Collaborazione nell’Individuare i docenti del corso per insegnanti e nello stabilire il programma;
¾ Supporto nel reperire un’aula a uso gratuito e nello stabilire il calendario della didattica;
¾ Collaborazione nell’Individuare gli utenti del corso, predisporre la scheda d’iscrizione ed un
questionario introduttivo per valutare le competenze in entrata;
¾ Collaborazione durante la fase di contatto con le scuole, supporto nel provvedere alle iscrizioni, alla
logistica, ai materiali didattici;
¾ Partecipazione durante la realizzazione del corso; nell’elaborazione con i docenti di un “prontuario”,
uno strumento contenente indicazioni molto pratiche e concrete per realizzare un’educazione
inclusiva nelle classi;
¾ Supporto nello stilare un report del corso e nel raccogliere tutti i materiali prodotti;
¾ Affiancamento durante l’elaborazione e somministrazione agli iscritti di un questionario per valutare
le competenze acquisite e di uno per valutare la strutturazione e la qualità del corso.
Nell’ambito dell’azione 4:
¾ Collaborazione nell’individuare i docenti del corso per famiglie e nello stabilire il programma;
¾ Affiancamento durante la fase di individuazione degli utenti del corso e durante la realizzazione di
un’intervista orale per valutare le competenze in entrata;
¾ Supporto nel provvedere alle iscrizioni, alla logistica, ai materiali didattici;
¾ Partecipazione ed accompagnamento durante la realizzazione del corso e delle attività pratiche;
¾ Collaborazione e supporto durante l’elaborazione e somministrazione agli iscritti di un’intervista
orale per valutare le competenze acquisite.
Nell’ambito dell’azione 5:
¾ Collaborazione nell’organizzazione e realizzazione di 20 incontri pubblici rivolti alla comunità di
Iringa da svolgersi presso le parrocchie, le scuole e altre realtà associative: contatto con le sedi,
calendario, scaletta, ospiti, logistica, promozione;
¾ Partecipazione all’Ideazione, realizzazione e stampa di materiale informativo e distribuzione durante
gli incontri;
¾ Collaborazione nell’organizzazione e realizzazione di skecth Teatrali
¾ Collaborazione e partecipazione all’organizzazione dell’evento/inaugurazione della mostra presso un
locale pubblico, realizzazione materiali di stampa, inviti alle istituzioni, alla cittadinanza, agli
stakeholder, alle associazioni di disabili del territorio, promozione, realizzazione e stampa brochure.
Presentazione ricerca sulle barriere architettoniche;
¾ Collaborazione alla realizzazione di un report con il materiale raccolto durante gli interventi e la
mostra (materiale audio/video, testimonianze, relazioni incontri).
REQUISITI:
I seguenti requisiti sono suddivisi tra requisiti generici, ricercati genericamente in tutti i candidati, e i preferibili
requisiti specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i volontari
andranno ad implementare.
Generici:
¾ Esperienza nel mondo del volontariato;
¾ Conoscenza della FOCSIV o di uno degli Organismi soci e delle attività da questi promossi;
¾ Competenze informatiche di base e di Internet.
Specifici:
IRINGA (L’AFRICA CHIAMA 118258)
Volontari/e n°1-2
¾ Preferibile formazione in ambito socio/educativo
¾ Preferibile conoscenza della lingua inglese
¾ Preferibile conoscenza basilare della lingua swahili
¾ Preferibile esperienza nel settore della disabilità
¾ Preferibile esperienze di animazione e/o attività con bambini
DOVE INVIARE LA CANDIDATURA
¾
tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo
sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede
delle domande)
ENTE
CITTA’
INDIRIZZO
TELEFONO
L’AFRICA
CHIAMA
Fano
Via Giustizia, 43 61032
0721.865159
SITO
www.lafricachiama.org
¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la
documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected] e avendo cura di specificare
nell'oggetto il paese e il titolo del progetto (es. CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN
AREE DI CRISI – Est Europa 2014 - Albania - CELIM). Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC
• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),
• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it",
utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.
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Tanzania – L`AFRICA CHIAMA 2014