elettroradio informazioni
informazioni
elettroradio
PERIODICO TRADE LEADER NEL SETTORE ELETTRONICA E INFORMATICA DI CONSUMO * ANNO 54 *
Galimberti
Spa:
una storia
tutta italiana
sotto
le “stelle”
di Euronics
CES e Mobile
World Congress
lanciano
i nuovi
trend del 2014
L’home care
alla prova
del mercato e
delle norme UE
La moda del
cake design
travolge anche
il mondo
dell’eldom
Le nuove
console
alla prova
del Natale:
ecco come
è andata
Il Senatore Paolo Galimberti,
Vice Presidente
e Amministratore Delegato
di Galimberti Spa
2014A-SE051
C
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EI-Elettroradio Informazioni (Mar) via Milan Office (Italian)-output.pdf
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2/17/14
4:58 PM
editoriale
L
Confusione
e certezze
a confusione regna sovrana. È spiacevole dirlo, ma purtroppo è questa la
cruda realtà. Se sul fronte del mercato
c’è chi dice che la ripresa è vicina e la
“luce in fondo al tunnel” comincia sempre più a essere visibile, c’è chi invece
sostiene che la crisi è ancora presente
e, anzi, ancora più pressante che mai.
Cifre assolutamente discordanti tra loro
continuano a rincorrersi l’una con l’altra
e, sinceramente, non si sa più a chi dare
retta. Lo stesso accade a livello distributivo: di fronte a realtà in grave difficoltà,
ve ne sono altre che, viceversa, investono e si rinnovano, puntando soprattutto
su efficienza, managerializzazione e digitale. Anche la concentrazione, parola
d’ordine che ha caratterizzato il mondo
del trade negli ultimi due anni, continua
a tenere banco, ma in modo non ben
definito, con operazioni già concluse da
tempo che, ad oggi, non sembrano ancora definite e consolidate.
Stessa situazione si riflette sul mondo
dell’industria, con continue riorganizzazioni a livello produttivo e di corporate, spesso caratterizzate da improvvisi stravolgimenti e cambi di rotta. Il
tutto, come se non bastasse, condito
da una situazione socio-politica davvero allarmante: se sul fronte del Governo sembra infatti (speriamo) che finalmente i “giochi siano fatti”, su quello
sociale continua invece a persistere un
momento di grande incertezza, con un
tasso di disoccupazione e un potere
d’acquisto delle famiglie arrivati ormai
a livelli davvero insostenibili.
Nonostante tutto questo, però, l’innovazione continua, e dalle due maggiori
fiere di questo inizio d’anno, il CES di
Las Vegas e il Mobile World Congress
di Barcellona, sono scaturite ottime e
interessanti novità di prodotto, contraddistinte soprattutto da piattaforme
tecnologiche assolutamente all’avan-
guardia e da un nuovo modo di vivere
e concepire l’hi-tech; una sorta di nuova “rivoluzione tecnologica” che investe un po’ tutti i settori merceologici,
siano essi del mondo del bruno che del
bianco, e che vede, come principale
volano, il mondo mobile.
Anche da parte nostra abbiamo voluto “rinnovarci” e, dopo più di 50 anni
di storia della nostra rivista, abbiamo
voluto ospitare in copertina uno dei
principali protagonisti del trade italiano, che, oltre che autore di una lunga serie di importanti innovazioni nel
settore della distribuzione specializzata, si è recentemente reso artefice di
un’importante operazione di aggregazione che, sicuramente, lascerà il segno nell’intero panorama imprenditoriale del nostro Paese.
C’è voglia di nuovo e di positività, è
inutile nasconderlo: questi ultimi e
lunghi mesi di crisi hanno ormai sfiancato e affaticato tutti, industria, distribuzione e anche noi, editoria di settore che abbiamo l’onere e l’onore di
raccontare i fatti e i misfatti del mondo retail. Ben vengano quindi storie di
innovazione, rinnovamento e, perché
no, di intuizione, coraggio e audacia.
Permetteteci infine di rivolgere un
pensiero particolare al dott. Carlo Alberto Lasagna, una persona a cui tutto il mondo della distribuzione italiana
deve molto. In questo nostro ricordo
non vogliamo tanto celebrare la sua
professionalità, cosa che tutti gli riconosciamo e gli attribuiamo ai massimi livelli, ma soprattutto l’uomo. Una
persona sempre pronta e disponibile al
dialogo e al confronto e sempre foriera
di buoni e ottimi consigli. Di lui ci rimane soprattutto il suo sorriso contagioso. E così lo vogliamo ricordare.
La Redazione
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Esce stirata
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Ei-Elettroradio
Informazioni
Periodico Trade
per industrie
e distribuzione
• Audio • Video
• Elettrodomestici
• Informatica
• Telecomunicazioni
anno LIII
febbraio 2014
edito da: la publiedim s.r.l.
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della pubblicazione e non vengono
ceduti a terzi per nessun motivo.
A.N.E.S.
in questo numero:
6
10
12
16
34
News
Italia, Trade
Eventi
Mobile World Congress:
Barcellona capitale del mondo mobile
di Federico Cociancich
International CES: largo a domotica,
automazione e wearable technology
18
Social
Il Consumer Electronic Show
a 140 caratteri
di Barbara Bianchi
46
20
Sempre connessi
di Roberto Zarriello
38
22
di Monica Renna
42
Focus Audio Video
Il mercato TV dribbla la crisi
con le nuove tecnologie
di Federico Cociancich
47
Psicology
Parlare per vendere
di Dott. Paolo Zucconi
48
In-store
L’arte di far parlare il prodotto
50
Technology
Near Field Communication
Gaming
I veri edifici a basso consumo
La guerra delle console al vaglio
del dopo-Natale
di Arch. Olivia Carone
di Raffaele Gomiero
Trade Marketing
Marketing “aspirazionale”
54
di Massimo Bolchi
24
Focus Cucina
Il cake design conquista la cucina
di Silvia Castoldi
di Sara Romito
58
Focus Lista Nozze
Casalinghi e lista nozze:
un rapporto “complicato”
di Daniela Compassi
di Raffaele Gomiero
Periodico associato a:
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA
Cover Story
Galimberti SpA, una storia tutta italiana
Focus PED
Aspirazione al risparmio
di Silvia Castoldi
Private label
Alla destra dei leader
di Luca Salomone
56
Store Specialist
Centri commerciali oltre la recessione
di Luca Salomone
cover story
Una storia
tutta italiana
L’acquisizione dell’intero pacchetto azionario
di Derta Spa da parte di Galimberti Spa
è solo una delle tappe di crescita del socio
Euronics, un’azienda dal cuore e dall’animo
tricolore e animata dal motto del suo
fondatore “Mai fermarsi!”
S
essant’anni di storia. Tutta italiana. Era infatti il 1954 quando il Fondatore e attuale Presidente di Galimberti Spa, il Cav.
Ilario Galimberti mosse i primi
passi nel mondo della distribuzione, con un piccolo negozio. Da
quel momento, l’azienda brianzola ha saputo ingrandirsi sempre più fino ad arrivare allo stato
attuale: uno dei principali retailer
specializzati a livello nazionale,
sotto l’insegna Euronics, con ben
34 punti vendita dislocati in sei
differenti regioni italiane.
“Mai fermarsi!” è infatti da sempre il motto che accompagna il
lavoro di tutta la Galimberti Spa:
uno “slogan” coniato fin dall’inizio della sua avventura imprenditoriale dallo stesso Cav. Ilario e
che è stato poi adottato dalla sua
famiglia e dai tutti i loro collaboratori.
“In questi 60 anni di storia non
abbiamo mai dimenticato lo spirito che ha portato i nostri genitori a fondare questa azienda”,
spiega Paolo Galimberti, Vice
Presidente e Amministratore Delegato di Galimberti Spa. “E cioè
quella di essere una società con
l’ambizione, la voglia di crescere e la voglia di essere costruttivi
e portare avanti quello che è da
sempre il nostro sogno: gestire
06 - 07
un’impresa a capitale totalmente
italiano”.
“La Galimberti Spa stima di chiudere il 2014 con un giro d’affari
di oltre 300 milioni di euro, cosa
che la pone nelle posizioni apicali
tra le società del settore in Italia,
in special modo tra quelle con capitale interamente italiano”, continua Paolo Galimberti. “È per noi
un motivo di grande orgoglio rappresentare ciò che di meglio può
esprimere l’imprenditorialità del
nostro Paese: la nostra azienda è
infatti nata e cresciuta basandosi
solo ed esclusivamente sul lavoro delle persone e senza fare affidamento su risorse provenienti
dall’estero”.
Un passo importante per la crescita di Galimberti Spa è stata sicuramente l’acquisizione dell’intero pacchetto azionario di Derta
Spa avvenuta nello scorso mese
di novembre; un’operazione che
ha, di fatto, fare un enorme balzo
in avanti alla società di Limbiate
(Monza Brianza) con una quota di
oltre il 15% all’interno del Gruppo
Euronics.
“Galimberti e Derta sono due
aziende che hanno sempre marciato parallelamente, operando
in zone confinanti, senza però
mai sovrapporsi l’una con l’altra”, sottolinea Paolo Galimber-
Il dott. Paolo Galimberti, 45 anni, è Vice Presidente e
Amministratore Delegato di Galimberti Spa, Consigliere
di Amministrazione di Euronics Italia e Vice Presidente
di Euronics International. In passato è stato Presidente Nazionale
dei Giovani Imprenditori di Confcommercio e dal 2010 al 2012
è stato consigliere del CNEL, Consiglio Nazionale dell’Economia
e del Lavoro. Lo scorso anno è stato eletto Senatore
della XVII Legislatura della Repubblica Italiana
a
Galimberti Spa
in numeri
N. punti vendita totali: 62
N. punti vendita: 34
Sup. commerciale totale:
65.700 mq
Copertura regionale:
Lombardia (15), Veneto (8),
Trentino Alto Adige (4), Friuli
Venezia Giulia (3), Emilia
Romagna (2) e Sardegna (2)
N. collaboratori: 603
Fatturato 2014: 252 mln
di euro + Iva
ti. “Due aziende che erano molto piccole e che sono cresciute
col lavoro di chi le gestiva, tutte e due sotto la stessa insegna
nel Gruppo Euronics ed entrambe che hanno sempre puntato sia
sul dettaglio che sulla distribuzione come fattore strategico per
la loro crescita”.
Derta Spa, vogliamo ricordarlo,
è una società veronese operante nel Triveneto, nata 28 anni fa,
quando i tre soci Sonato, Galimberti e Butali rilevarono lo storico punto vendita fondato nel lontano 1948 da Dino Uber.
L’acquisizione
di Derta Spa
Dopo una lunga storia di “vite
parallele”, le due realtà di Galimberti Spa e Derta Spa si sono
incrociate lo scorso anno, in un
momento di grave difficoltà della società veronese. Momento di
difficoltà che poteva essere superato “solo attraverso un’operazione straordinaria, ossia attraverso
una profonda e radicale ristrutturazione dell’azienda”.
“Per il bene e per il futuro di Derta, tutti e tre i soci hanno conve-
nuto, di comune accordo, che la
ristrutturazione dell’azienda dovesse passare di fatto solo ed
esclusivamente da un’unione con
un’altra azienda, allo scopo sia di
applicare un importante taglio
dei costi sia di creare profonde
sinergie sulla gestione”, precisa
Paolo Galimberti. “Sempre di comune accordo tra i soci, si è poi
convenuto che fossimo proprio
noi di Galimberti Spa a farci carico dell’operazione”.
L’operazione – come conferma lo
stesso Paolo Galimberti – è stata
approcciata dalla società di Limbiate in maniera molto tecnica
e pragmatica, grazie alla consulenza dello Studio Chiomenti e
Associati, per quanto riguarda la
due diligence sulla Derta Spa, e
di KPMG, per l’elaborazione del
successivo piano industriale atto
a rimettere in sesto l’azienda veronese.
I risultati di queste due azioni, oltre a confermare i gravi problemi
in cui versava Derta già evidenziati dall’analisi sommaria della
sua contabilità, hanno quindi rivelato che l’unica strada percorribile doveva necessariamente
passava per un taglio drastico
dei costi, procedendo alla definitiva unione delle due società. Fu per cui scelto di procedere
con una “fusione per incorporazione”, facendosi carico al 100%
delle ingenti perdite accumulate
da Derta negli ultimi due anni di
attività.
“Per lo stile imprenditoriale e
l’etica comportamentale che da
sempre ha contraddistinto la nostra famiglia, abbiamo preferito
fin da subito perseguire la strada
della fusione per incorporazione,
pur essendo la più difficile e impegnativa”, conferma infatti Paolo Galimberti. “La scelta di procedere con questa operazione fu
condivisa da tutta la nostra famiglia e da tutto il management di
Galimberti Spa che, oltre a sposare con entusiasmo il progetto, sta
lavorando in modo unito e compatto per procedere nei tempi più
ristretti possibili al suo completamento”.
L’acquisizione dell’intero pacchetto azionario di Derta Spa da parte di Galimberti Spa è stato effettuato in data 7 novembre 2013 e
la fusione delle due società è di-
Tot. referenze: oltre 12.000 GED (19%), IT (21%),
Audio video (23%),
Telefonia (19%), PED
(10%), Foto (3%), Home
entertainment (3%)
La galleria di
immagini del punto
vendita di Limbiate
dopo la recente
ristrutturazione
venuta effettiva agli inizi del febbraio di quest’anno.
cover story
La nuova
Galimberti Spa
D
all’operazione
Derta è nata
di fatto una nuova
Galimberti Spa,
con un totale di
34 punti vendita
Dall’operazione Derta è nata di
fatto una nuova Galimberti Spa,
con un totale di 34 punti vendita dislocati in sei differenti regioni italiane e un organico di oltre
600 collaboratori. Già nel 2012
la società brianzola aveva avviato un importante progetto di efficientamento all’interno dell’azienda, con la chiusura di alcuni
punti vendita poco performanti
e di una piattaforma logistica situata in Sardegna, oltre all’adeguamento di tutti gli store secondo i due nuovi format da 1.300 e
2.300 mq. Parallelamente all’efficienza, la società ha anche provveduto alla sua managerializzazione, portando al suo interno le
competenze dell’Ing. Roberto
Cuccaroni, nome assai noto nel
mondo industriale e distributivo
italiano.
Il piano industriale per l’incorpo-
dislocati in sei
differenti
regioni italiane
e un organico di oltre
600 collaboratori
08 - 09
Un momento del meeting del
management della nuova
Galimberti Spa, svoltosi domenica
16 febbraio in un agriturismo del
bresciano. In primo piano l’Ing.
Roberto Cuccaroni che illustra
ai suoi collaboratori il piano
industriale, gli obiettivi e i progetti
futuri della società
razione di Derta (che sarà completato entro la fine del mese di
aprile), prevede innanzitutto la
cancellazione di duplicazioni di
funzioni e la creazione di una società sufficientemente snella. Da
qui, la decisione della chiusura
della sede amministrativa e direzionale di Verona e l’unione delle
due logistiche in un’unica realtà
che esprima il massimo dell’efficienza: più nello specifico, oltre
alla chiusura dei magazzini tampone utilizzati da supporto alla
logistica di Limbiate e Verona,
si provvederà a far in modo che
ognuna delle due piattaforme
contenga al suo interno merceologie esclusive, evitando duplicazioni di stock, e creandone virtualmente una unica per mezzo
di navettaggi notturni. Dal punto
dei vista dei punti vendita, invece, oltre a una piccola razionalizzazione a livello numerico, si
provvederà a farli rientrare tutti
nei due format adottati dall’insegna, a seconda del bacino d’utenza, della potenzialità di mercato e
della concorrenza a livello locale.
“Ma non finisce qui”, aggiunge
Galimberti. “Non vogliamo limitarci solo al risparmio dei costi, ma stiamo lavorando anche
sul miglioramento dell’efficienza
delle vendite. Appunto per questo stiamo cercando di scambiare le eccellenze tra le due realtà,
portando in Derta le eccellenza
che sono di Galimberti e portando nel nostro perimetro le eccellenze che erano di Derta”.
Il Cav. Ilario Galimberti, Presidente
e fondatore di Galimberti Spa,
riceve il Premio per l’Innovazione
2012 dall’allora Presidente
del Senato Renato Schifani
Altro aspetto di fondamentale importanza per l’azienda è il
franchising, che, come conferma
lo stesso Galimberti, “è strategico per i volumi che porta, ma soprattutto per la ramificazione capillare sul territorio che consente
di avere una copertura più puntuale della propria area di riferimento”.
“Non ci
fermiamo qui”
Sul futuro di Galimberti Spa, Paolo Galimberti non ha dubbi: “Io
considero l’operazione Derta non
un punto di arrivo, ma un punto
di partenza. Non ci accontentiamo di certo di dove siamo arrivati”. “Una volta portata a termine
l’operazione in modo positivo,
dobbiamo non fermarci a sistemare lo status quo, ma dobbiamo cercare di guardare al futuro“, continua infatti Galimberti.
“Ossia a mettere le basi oggi per
fare nuovi investimenti, e di conseguenza nuove aperture, che
abbiamo già in animo di fare nel
2014, cercando soprattutto di rafforzare la nostra leadership a livello territoriale”.
Parola d’ordine: successo e innovazione
Il motto coniato 60 anni fa dal Cav. Ilario Galimberti
“Mai fermarsi!” è stato sempre rispettato in tutti
gli anni a venire, basti dare un’occhiata alla storia
dell’azienda per rendersi conto di come impegno,
ampliamento e innovazione siano ormai entrati a
far parte del suo DNA. Proprio l’azienda di Limbiate,
difatti, si è resa protagonista di numerose iniziative
che hanno fatto davvero la storia del retailing
specializzato nel nostro Paese come, ad esempio, la
partecipazione nella fondazione del primo gruppo
d’acquisto a livello nazionale GET o l’apertura, nel
2002, del più grande negozio Euronics d’Europa, con
una superficie commerciale di ben 5.000 mq.
Non solo. Il Gruppo Galimberti è stato anche uno
dei primi retailer italiani a sposare l’innovazione
digitale, con l’apertura dei primi punti vendita 3.0,
basati sull’utilizzo di tecnologie e accorgimenti
all’avanguardia, come wi-fi gratuito, QR Code,
cartellonistica digitalizzata e isole esperienziali;
iniziativa che gli è valsa non pochi riconoscimenti,
anche a livello istituzionale. Proprio per il carattere
innovativo dell’iniziativa, difatti, il 12 dicembre
2012 il fondatore del Gruppo, il Cav. Ilario
Galimberti, ha ricevuto il “Premio Nazionale per
l’Innovazione nei Servizi” della Presidenza della
Repubblica dalle mani dell’allora Presidente del
Senato Renato Schifani. Premio a cui si sono poi
aggiunti anche altri due prestigiosi riconoscimenti:
il “Premio Innovazione Servizi 2012” indetto da
Confcommercio e “Innov@tion Retail Award” ideato
da Accenture e Gruppo 24Ore.
news aziende
IL SETTORE MARKET OPERATIONS
DI WHIRLPOOL EMEA SI RIORGANIZZA
CAMBIO AI VERTICI
DI CANON EUROPE
E CANON ITALIA
Canon Europe ha annunciato la
nomina di Stefano Zenti (foto
qui sotto), Managing Director di
Canon Italia, quale nuovo Head
of Emerging Markets Business
Unit a partire dal 1° marzo 2014.
Zenti riporterà a Rokus Van Iperen, Presidente e CEO, Canon
Europe, Middle East and Africa. In Canon Italia Stefano Zenti,
passa il testimone a Enrico Deluchi (foto in basso), che assume
il ruolo di nuovo Managing Director di Canon Italia. Anche Deluchi
riporterà a Rokus van Iperen.
Lorenzo Paolini, Amministratore Delegato e vice presidente Market Operations West & South Europe, e Pam Klyn, vice presidente
Products and Brands EMEA, hanno dato il via alla riorganizzazione e
al riassetto del settore Market Operations di Whirlpool EMEA. Gian
Luca Littaru è stato nominato General Manager Refrigeration, e riporterà a Klyn. Marco Casale è stato nominato General Manager
Dishwashing, e riporterà anche lui a Klyn.
Raffaella Berardo entra invece in Whirlpool EMEA come Regional
Marketing Director West & South Europe, e riporterà a Paolini. Vladimir Cherevko è stato infine nominato direttore Brands & Innovation,
e riporterà a Klyn. Sempre Whirlpool ha anche annunciato l’intenzione di chiudere la propria fabbrica di Norrkoeping (Svezia), allo scopo di rilanciare la competitività dei suoi prodotti da incasso nell’area
EMEA. Più in dettaglio, il piano comprende: il consolidamento della
produzione di microonde a incasso in un unico hub europeo, situato
a Cassinetta di Biandronno (Varese), e per una piccola parte anche
negli Stati Uniti per alcune piattaforme dedicate, il consolidamento
delle attività di ricerca e sviluppo presso il centro di Cassinetta di
Biandronno, e la chiusura dello stabilimento di Norrkoeping, inclusi i
centri tecnologici e logistici.
LUIGI CATTANEO COUNTRY MANAGER
PER L’ITALIA DI LENOVO
Lenovo ha annunciato la nomina di Luigi
Cattaneo a Country Consumer Manager
per l’Italia.
In questa posizione Cattaneo è responsabile di tutto il business sul mercato consumer di Lenovo in Italia, in collaborazione
con marketing e vendite.
Prima di approdare in Lenovo Luigi aveva ricoperto numerosi incarichi di vendita
e Business Development in varie aziende
dell’ICT e del Consumer Electronics, da
Cisco a Logitech e Toshiba, dove aveva
assunto anche il ruolo di Country Manager. Più recentemente aveva
lavorato nella distribuzione, con Ingram-Micro, aggiungendo così ulteriore competenza alla sua già vasta esperienza in marketing e vendite acquisita sia in ambito B2B che B2C.
AVVICENDAMENTO AI VERTICI DI CANDY
GROUP
Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Candy ha affidato il compito di perseguire i nuovi obiettivi di business a Beppe Fumagalli (nella foto), che si avvicenderà nel ruolo di Amministratore Delegato
del Gruppo Candy con Aldo Fumagalli,
chiamato a sostituire Beppe nella funzione di Direzione del Business Sector del
Lavaggio; Aldo assumerà, contestualmente, la carica di presidente della società capogruppo Candy SpA. L’amministratore delegato sarà affiancato da un
Advisory Board, composto da membri del management e da consulenti esterni, che contribuiranno alla realizzazione dei piani aziendali.
10 - 11
CRISTIANO BOY
NUOVO KEY
ACCOUNT MANAGER
DI BEKO ITALY
Beko Italy ha annunciato l’arrivo di Cristiano Boy come nuovo Key Account
Manager, con responsabilità sui Gruppi Expert ed Evoluzione. Cristiano
Boy ha ricoperto la carica di Key Account Manager in Haier Italia dal 2011
al 2013 e precedentemente ha maturato una solida esperienza nel Trade Marketing Management e nel Key
Accounting all’interno del Gruppo BSH
per i marchi Bosch e Siemens nei prodotti da incasso, libera installazione e
piccoli elettrodomestici.
FRANCESCO
BOROMEI PASSA
A ELICA
Il Gruppo Elica ha affidato la carica di
Chief of Marketing a Francesco Boromei. In questo ruolo, in cui risponde direttamente a Giuseppe Perucchetti,
Amministratore delegato della società,
Boromei avrà la responsabilità di definire e attuare la strategia di marketing
e comunicazione a livello globale nel
lungo periodo, con particolare attenzione ai bisogni dei clienti e dei consumatori dei mercati di riferimento.
Avrà inoltre la responsabilità dell’area
innovazione, sempre più strategica per
l’Azienda. Boromei proviene da Groupe
Seb, dove ricopriva il ruolo di Direttore
marketing Italia e aveva la responsabilità dei brand Krups, Rowenta, Moulinex e Tefal.
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S
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nel
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per
pe
ore
biuli-
news trade
MARCO MAZZANTI
DIRETTORE
COMMERCIALE DI SGM
DISTRIBUZIONE
TRONY.IT SBARCA
SUL MOBILE
Trony.it è anche in versione mobile. Il
sito di e-commerce del Buying Group
Italiano sarà infatti accessibile anche
in mobilità, da smartphone e tablet,
per una navigazione facile, veloce ed
intuitiva.
Nella progettazione del nuovo M-Site
Trony, ottimizzato e fruibile in multipiattaforma, è stata posta massima
attenzione all’aspetto dell’usabilità per
una navigazione sempre fluida e veloce. Grazie alle ultime implementazioni è ora possibile accedere e navigare
nell’e-store Trony da qualunque dispositivo mobile per ottenere informazioni
sui prodotti, acquistarli e riceverli comodamente all’indirizzo indicato. Altrettanta attenzione è stata posta anche alla fruibilità delle informazioni relative ai punti vendita: anche da mobile
è infatti possibile consultare la mappa
completa dei negozi Trony, cercare
quello più vicino e informarsi sulle singole promozioni attive a livello locale.
Così come da rete fissa, l’utente sarà immediatamente riconosciuto sin
dall’atto del log-in e potrà ricevere
informazioni personalizzate, un servizio dedicato e molte altre opportunità.
Convenienza, assortimento e disponibilità sono sempre assicurate: da oggi
anche su smartphone e tablet.
RINNOVATO LO STORE MERCATONE UNO
DI PIEVE FISSIRAGA
Mercatone Uno ha rinnovato lo store di Pieve Fissiraga (Lodi), che ha
riaperto i battenti lo scorso sabato 1° marzo presentandosi al pubblico con un look tutto nuovo dopo un’importante operazione di restyling che ha trasformato completamente i 5.700 mq del punto vendita. Il rinnovo totale dello store di Pieve Fissiraga è il primo di un
importante piano di rilanci che vedrà nel 2014 il rinnovo di numerosi
punti vendita con un nuovo look, un nuovo layout espositivo e un nuovo concept di offerta. Prossimo passo dell’importante piano di rilanci
è il rinnovo sabato 15 marzo dello store di Arzano (Napoli).
6 NUOVI PUNTI VENDITA DIXE IN LAZIO
E BASILICATA
Grazie a Perel, socio
del Gruppo nonché
piattaforma ufficiale
con esclusiva per il territorio, l’insegna e l’affiliazione per Campania,
Basilicata, Molise e Calabria, e con l’esclusiva
di sviluppo per Toscana e Lazio, negli ultimi periodi del 2013 6 punti
vendita si sono aggiunti all’elenco di affiliati a Evoluzione. Sono negozi significativi per la loro posizione: 2 a Roma, 2 in provincia di Roma,
1 in provincia di Viterbo e 1 in provincia di Potenza, situati o in zone
centrali o in centri commerciali, tutti con spazi medio-grandi.
A Roma, in via Casilina e in via Giacomo Andreassi, due Punti Sixx
Elettrodomestici, entrambi all’interno di centri commerciali, hanno
deciso di indossare i colori Dixe. In via Casilina, lo spazio di circa 700
mq ospita elettronica ed elettrodomestici sia free standing sia da incasso, vanta 5 vetrine, ha due casse e 5 persone addette alla vendita .
Di recente apertura il punto vendita in via Giacomo Andreassi: quasi
1.000 mq e 4 vetrine dove trovare una grande varietà di prodotti dai
piccoli ai grandi elettrodomestici, Tv e HiFi, telefonia e computer.
Nel centro di Anzio, in via Palmarola 2, Tontini Cesare è dal 1958 il
punto di riferimento della zona per tutto quello che è tecnologia, elettronica ed elettrodomestici. Anche il punto vendita Centro Sistemi
Sicurezza si trova nel centro di Bracciano, in piazza Don Cesolini.
Da C’è quel che c’è, a Celleno (Viterbo), si può trovare di tutto: non
solo elettrodomestici ed elettronica ma anche casalinghi, accessori e
articoli regalo. In Basilicata, ad Avigliano (Potenza), il negozio Carriero
Carmela dispone di uno spazio nel centro della città di cui è un importante riferimento per piccoli e grandi elettrodomestici e materiale
elettrico.
SGM Distribuzione, Gruppo leader nella distribuzione di elettrodomestici ed
elettronica di consumo, annuncia la nomina di Marco Mazzanti come nuovo
Direttore Commerciale. Classe 1963,
bolognese, Marco Mazzanti vanta una
lunga esperienza nel mondo del retail,
cominciata nel 1985 nel settore della
moda e proseguita negli anni passando
per il Gruppo Conad fino ad approdare
nel 1997 in MediaMarket Spa, dove ha
progressivamente ricoperto ruoli sempre
più di rilievo fino alla nomina, avvenuta
nel 2012, a Direttore Commerciale Generale del Gruppo. Da oggi Mazzanti ricopre in SGM Distribuzione la carica di
Direttore Commerciale, che prevede la
gestione dei rapporti con tutto il mondo
dell’industria e la definizione delle politiche commerciali del Gruppo
ANDREOLI EURONICS
SI RIORGANIZZA
Andreoli SpA, azienda associata al gruppo Euronics, apre il 2014 annunciando
una nuova struttura commerciale, guidata dal Direttore Generale Gianrio Falivene (nella foto) e composta da uno staff di
5 persone: Andrea Zago, responsabile
commerciale retail; Salvatore Vitagliano, category telefonia; Tatiana Soriano,
junior category telefonia; Giovanni Ventrone, category bianco e clima; Francesca Piliego, category ped.
eventi
Barcellona capitale
del mondo mobile
di Federico
Cociancich
I
produttori di smartphone hanno capito – e bene – che i grandi volumi di vendita si fanno con
i dispositivi di fascia media e medio bassa. Ecco dunque che anche
grandi nomi come LG Electronics,
Nokia, Huawei e HTC hanno puntato su nuovi prodotti per questa
fascia di mercato piuttosto che su
modelli al top della gamma che
garantiscono sì maggiori percentuali di guadagno, ma volumi notevolmente inferiori. Fino ad oggi
sono stati venduti un miliardo di
smartphone, ma lo sguardo dei
produttori è puntato verso i Paesi emergenti, primi fra tutti India
e Cina, che promettono di raddoppiare questa cifra in poco tempo.
Oltre ai nomi citati prima, si è vista
una vera e propria esplosione di
marchi meno noti al grande pubblico, in questo settore, come Acer,
Asus, Wiko Mobile, Alcatel, Emporia, Haier, HiSense, HP, NGM
o ZTE, pronti a invadere il mercato con i loro prodotti dal rapporto
qualità/prezzo calibrato al millesimo. Si tratta in generale di prodotti ottimi, ognuno con qualche caratteristica innovativa o soluzione
originale, che dovranno sgomitare
tra gli scaffali e i volantini sempre
più affollati. Wiko Mobile è forse l’esempio più eclatante: la casa francese, che produce in Cina, è
nata nel 2011 e nel 2013 è diventata la terza azienda per cellulari
venduti in Francia, dopo Apple e
Samsung. Si prepara a invadere il
mercato italiano con un catalogo di
una quindicina di modelli tra cui il
Wax, con il nuovo processore Tegra
4i, o l’Highway, il primo smartphone a integrare un processore octa-
12 - 13
Per quattro giorni i padiglioni della fira Barcelona si sono trasformati
in un’immensa vetrina di produttori, operatori, startup, sviluppatori
e di tutto ciò che ruota attorno al mondo mobile
core (a 8 core). Persino Panasonic, Cat (quella dei caterpillar) e
Kyocera sono saliti sul carrozzone
con nuovi modelli super resistenti
e destinati a nicchie professionali.
Tecnologia,
innovazioni e idee
A Barcellona, oltre ai processori
super potenti a 64 bit proposti da
Qualcomm e Mediatek, o a quelli a 8 core mostrati da NVidia, si è
vista anche tanta voglia di innovazione grazie a nuovi sensori di
ogni tipo e a tante idee per usarli
al meglio. C’è chi, come 94 fifty, ha
messo sensori dentro un pallone da
basket per inventarsi un nuovo modo di giocare a distanza, chi, come
theeyetribe, usa quelli per il riconoscimento oculare per controllare
uno smartphone o un tablet senza toccarli, ancora chi, come Flir ha
pensato a cover con sensori termici
per trasformare uno smartphone in
una termocamera. OralB si è persino inventata uno spazzolino in
grado di dialogare con il telefono
per rendere più divertente anche
un’operazione noiosa come lavarsi
i denti.
Tablet: il mercato
è già saturo?
In un momento in cui i display degli smartphone hanno ormai raggiunto come dimensioni quello
dei tablet, i quali hanno aggiunto
in diversi casi le funzioni telefoniche alla loro dotazione, si sono viste poche novità a Barcellona. Ad
eccezione dell’Xperia Z2 di Sony,
che ha impressionato per il display
e il peso piuma, ai nuovi FonePad
da 7 pollici di Asus e ai nuovi Me-
diapad di Huawei da 7 e 8 pollici,
non abbiamo visto novità destinate a rivoluzionare il mercato. È vero
che di modelli adesso ce n’è davvero di tutte le dimensioni e per
tutti i portafogli, ma non bisogna
lasciarsi ingannare da questa calma apparente: le unità vendute
sono passate dagli oltre 116 milioni di pezzi nel 2012, agli oltre 195
milioni di unità vendute nel 2013.
Lo scorso anno, secondo le statistiche pubblicate da Gartner, Android è riuscito a superare iOS conquistando il 62% del mercato. Apple insegue con il 36% delle vendite globali, lasciando Microsoft
un misero 2% di market share.
L’azienda che più di altre ha decretato il sorpasso di Android è stata
ovviamente Samsung: è cresciuta
del 336%, passando da un 7,4% a
un 19,1% di market share (da 8,5 a
37,4 milioni di pezzi). Nonostante
il sorpasso, Apple mantiene il primato come produttore e nel 2013
ha venduto circa 9 milioni di pezzi
in più rispetto all’anno precedente.
Al terzo posto della classifica si posiziona Asus, con i propri Transformer, mentre subito sotto il podio
troviamo Amazon e Lenovo, che
ha visto triplicare le proprie unità vendute in un solo anno. Proprio Lenovo ha approfittato dell’evento spagnolo per lanciare il suo
nuovo Yoga Tablet 10 HD+, un elegante tablet in alluminio con design a bordo cilindrico con display
da 10,1 pollici con risoluzione Full
HD 1.920 x 1.200 pixel, processore
Qualcomm Snapdragon 400 quad
core da 1.6 GHz, e due fotocamere,
di cui una posteriore da 8 Mpixel e
una frontale da 1.6 Mpixel.
Intercettazioni addio
A Barcellona tutti i principali produttori di antivirus come Avast,
AVG, Bitdefender, F-Secure, Kaspersky Lab e McAfeee proponevano le proprie soluzioni: Android
infatti soffre di fisiologici problemi
di sicurezza e, secondo una ricer-
I 5 prodotti più interessanti
Sony Xperia Z2
Lo Z2 arriverà nella declinazione smartphone e tablet (sì, hanno lo stesso
nome). Sono entrambi dispositivi al top: potenti, hanno entrambi processori
Qualcomm Snapdragon 801 da 2.3 GHz, impermeabili all’acqua e alla polvere,
con ottimi display, grazie alla tecnologia Triluminos ereditata dai TV Bravia, e
un peso piuma. Lo smartphone inoltre ha una fotocamera da 20,7 megapixel
in grado di registrare video a risoluzione 4K e filmati in slow motion a 120
fotogrammi al secondo.
Samsung Galaxy S5
smartphone a prova di intercettazione. Si tratta di uno smartphone
con specifiche di fascia alta che si
basa su una versione modificata di
Android, chiamata PrivatOS. Consente agli utenti il controllo completo sui permessi richiesti dalle app, la ricerca anonima su Internet, lo scambio cifrato di dati,
messaggi e telefonate.
Grande fermento
ca di Kaspersky, è vittima del 98%
dei virus e malware per dispositivi
mobili.
In tempi di datagate c’è anche
chi ha pensato di risolvere il problema alla radice come gli svizzeri di Geekspone e Silent Circle, la società di sicurezza di Philip Zimmerman, padre del sistema di crittografia PGP, che hanno
annunciato Blackphone, il primo
Sono decine gli eventi che caratterizzano ogni anno il Mobile World
Congress, ma due quest’anno hanno catalizzano l’attenzione più di
altri. Il primo è stato l’intervento di
Mark Zuckerberg, che raramente
appare in pubblico, come speaker
al keynote d’apertura della manifestazione. Ha parlato di digital divide
e del progetto Internet.org, una coalizione tra Facebook, Samsung,
Qualcomm, Nokia, Mediatrek,
Opera ed Ericsson per garantire
l’accesso a Internet a un terzo della popolazione mondiale che oggi non vi accede. Ovviamente si è
parlato anche di WhatsApp, dopo
la recente acquisizione da parte di
Facebook per 19 miliardi di dolla-
Molta sostanza per il nuovo top di gamma Samsung che mantiene il design della
serie Galaxy ma ora ha la scocca posteriore con un effetto soffice (similpelle)
e una texture perforata. Grazie al processore quad-core, allo schermo super
Amoled full HD da 5,1”, alla fotocamera con l’autofocus più veloce – solo 0,3
secondi – alla resistenza all’acqua e alla polvere, e alle funzioni per il controllo
della forma fisica come il sensore del battito cardiaco, diventerà probabilmente
il riferimento per questo inizio 2014.
LG G2 Mini
Eredita buona parte delle caratteristiche del fratello maggiore con una forma
più compatta e un prezzo più accessibile. Lo schermo passa a 4,7” (con una
risoluzione 960x540), ma rimangono i comodi tasti posteriori, il processore
quad-core, la connessione superveloce LTE e l’incredibile autonomia. Sono
rimaste le utili funzioni come il Knok-on per l’attivazione dello schermo con un
doppio tocco, la funzionalità Guest, per mascherare i dati nel caso in cui si presti
lo smartphone a un amico e Android è aggiornato all’ultima versione.
Wiko Highway
La francese Wiko teglia per prima il traguardo del primo smartphone con un
processore a 8 core (Cortex A7 da 2 GHz). Ha un pannello posteriore in vetro
temprato e un display IPS da 5 pollici full HD protetto da un Gorilla Glass.
Come tutti i prodotti Wiko supporta due Sim, la fotocamera posteriore è da 16
Mpixel, mentre quella anteriore da 8 Mpixel per autoscatti in alta definizione.
Nonostante le specifiche da top di gamma è già disponibile al Il prezzo
consigliato al pubblico di 349 euro.
Nokia serie X
Nokia, nell’attesa di diventare una divisione Microsoft a tutti gli effetti, propone i
propri smartphone con sistema operativo Android (mascherato) e un’interfaccia
a quadratoni molto simile a quella di Windows Phone. Tre dispositivi di fascia
medio bassa, che vorrebbero unire i vantaggi delle applicazioni Android, i
servizi Microsoft e le funzioni esclusive Nokia. Piacerà il lo stile finlandese agli
amanti dell’androide?
Il polso della tecnologia
eventi
I dispositivi indossabili sono stati il filo conduttore di tutta la
fiera, proposti ormai sia dai grandi produttori come Samsung,
Sony o LG, sia in mille declinazioni diverse da decine di startup che vedono in questi dispositivi wearable qualcosa più
che una moda. All’appello mancano ormai solo Apple e Google. Alcuni hanno il display, come i tre nuovi Gear proposti
da Samsung, altri integrano sensori di ogni tipo ma sfruttano
app studiate ad hoc e il display dello smartphone per interagire con gli utenti. Sony con il proprio SmartBand, presentato per la prima volta al CES, non si limita a controllare l’attività fisica
ma pensa all’intrattenimento a 360°
catturando “i migliori momenti della propria vita”. È in grado di tenere
traccia dei posti visitati, dei libri letti, della musica ascoltata, dei giochi.
Misura anche il ciclo del sonno, indicando il momento ottimale in cui
svegliarsi e notifica l’arrivo di chiamate, messaggi, Like di Facebook o
tweet. Può anche essere utilizzato
per riprodurre, mettere in pausa e
scorrere le tracce musicali. Arriverà in aprile e il prezzo sarà inferiore ai
90 euro. Samsung invece, dopo l’insuccesso del primo Gear, punta ancora sugli smartwatch con i nuovi modelli Gear 2 e Gear 2 Neo, il secondo privo di fotocamera, che rispetto alla prima versione migliorano
soprattutto la compatibilità e l’autonomia. Ma a impressionare maggiormente è il Gear Fit, lo smartwatch pensato per il fitness, con un display Super Amoled curvo da 1,84”, è dotato di accelerometro, giroscopio, sensore che misura il battito cardiaco attraverso la pelle del polso
e con ben quattro giorni di autonomia. Anche Huawei ha lanciato il suo
primo dispositivo indossabile, il Talk Band B1, che grazie agli auricolari
forniti in dotazione e alla connettività NFC, consentono di ricevere ed
effettuare chiamate. Inoltre è uno dei pochissimi dispositivi compatibili
sia con iOS, sia con Android. Interessanti declinazioni anche da parte di
i’m Spa, la società italiana che ha lanciato il primo smartwatch già nel
2012, e che quest’anno ha proposto i’m Tracer: un bracciale, poco elegante a dire il vero, in grado di identificare la posizione geografica delle persone care o del proprio animale domestico. A dimostrazione di
quanto questo mercato sia diventato interessante, anche Intel e Qualcomm hanno mostrato i propri device intelligenti: la prima con gli auricolari Bluetooth che tengono sotto controllo il battito cardiaco durante
l’esercizio fisico e abbinano la musica giusta alla vostra condizione fisica, la seconda con lo smartwatch Toq. In questo caso l’innovazione è
rappresentata dallo schermo Mirasol, punto di incontro fra i display LCD
e i quelli E-ink (è a colori ma basta la luce ambientale per vedere i contenuti) e dall’autonomia che raggiunge gli 8
giorni, un vero record
per uno smartwatch. Il
premio dell’innovazione spetta però a June,
una startup che con il
suo Smart Bracelet
permette di sapere
quando l’esposizione
ai raggi del sole diventa pericolosa.
14 - 15
ri: “La privacy su WhatsApp resta la
stessa, il servizio non cambierà. E’
quello che la gente vuole, sarebbe
stupido modificarla”. Facebook ha
comprato la chat “perché un servizio che può connettere un miliardo di persone vale molto di più di
quella cifra”.
A poche ore di distanza si è svolto
il Samsung Unpacked 2014 Episode
1, che almeno dal titolo lascia supporre che vedremo almeno un altro
grande evento nel corso dell’anno,
dove il produttore coreano ha mostrato le proprie novità. Davanti a
più di 5.000 giornalisti e operatori
del settore, nella sala grande del
Centre Convencions International,
J.K. Shin, Presidente e co-CEO di
Samsung ha presentato il nuovo
Galaxy S5 e i nuovi dispositivi indossabili Gear 2, Gear 2 Neo e Gear fit.
direttamente in aeroporto o in fiera
da tre giorni prima dell’inizio della
manifestazione; nei punti nevralgici della città hostess e steward davano informazioni agli operatori;
da quest’anno era possibile utilizzare il proprio smartphone NFC come badge, per i piccoli acquisti in
fiera e per l’accesso a servizi; persino la connessione Wi-Fi, fondamentale non solo per i giornalisti,
funzionava ottimamente nelle aree
comuni dell’esposizione. La GSM
Association ha inoltre realizzato
un’app per smartphone che ha rappresentato un vero supporto per i
visitatori, utilizzabile per lo scambio
di informazioni personali al posto
dei biglietti da visita, con l’elenco
personalizzato degli appuntamenti
e l’indicazione su come trovare gli
espositori all’interno dei padiglioni.
Come parte integrante della fiera
si sono svolti decine di eventi, seminari, congressi e conferenze che
hanno contribuito a fare della fiera l’appuntamento più importante
dell’anno per il mondo mobile.
Organizzazione
10 e lode
Nonostante il Mobile World Congress non sia aperto al pubblico ma
riservato agli operatori, Barcellona
viene messa a dura prova nei quattro giorni di fiera. Fortunatamente
l’organizzazione è eccellente e si fatica a immaginare un evento simile
in un’altra città europea. Il traffico è
intenso, gli alberghi sono tutti pieni ma non ci si sente minimamente
abbandonati a sé stessi: era possibile ritirare il badge per l’ingresso
Per visualizzare
il servizio fotografico
Innovative Curve
A smartphone
designed to fit you
Now It’s All Possible
gabbia 1 pag.indd 1
11/01/14 11.32
eventi
Largo a domotica,
automazione e
wearable technology
Dalla kermesse americana, le innovazioni
di prodotto e le nuove tendenze di mercato
di Raffaele Gomiero
A
nche quest’anno l’edizione del
Consumer Electronic Show di
Las Vegas è stato l’appuntamento
più atteso d’inizio 2014 Atteso sia
con impazienza ma anche con tutti i dubbi del caso, considerato il
periodo non certo brillante per industria e distribuzione. Conoscere
su quali prodotti puntare in termini di vendite durante i primi mesi
dell’anno era infatti il più importante quesito che inevitabilmente preoccupava gli addetti ai lavori durante le meritate vacanze di
Natale. La kermesse statunitense
è stata visitatissima, oltre 150mila visitatori, (di cui 35mila provenienti dall’estero) hanno calpestato i 2 milioni di metri quadri
dello spazio espositivo per assistere al lancio di ben 20mila nuovi
16 - 17
prodotti presentati da oltre 3.200
espositori suddivisi in 25 diverse
TechZones, una per ogni settore di
mercato, e focalizzate su 15 differenti categorie merceologiche. Le
novità sono state appunto moltissime, e non sono mancati ovviamente i grandi nomi che hanno
sfoderato tutte le frecce che non
hanno fatto in tempo - o che per
strategia aziendale non hanno voluto - a scagliare durante l’ultima
edizione dell’IFA di Berlino. La
massima attenzione l’hanno ottenuta naturalmente i dispositivi
d’uso comune come smartphone,
tablet, televisori e macchine fotografiche: i dispositivi introdotti in
queste aree non sono stati pochi
e solo i più originali hanno veramente svettato sugli altri come,
ad esempio, il TV curvo proposto
da LG Electronics.
Ma il CES è stata anche l’occasione
per le aziende di dare un assaggio di quello che hanno in cantiere a livello di Ricerca e Sviluppo:
Samsung, ad esempio, ha fatto
bella mostra di sé con un prototipo
di Tv a 98” che sfrutta la tecnologia 8K HD o Super Hi-Vision (7.680
x 4.320 di risoluzione), in pratica
16 volte la qualità di un normale Full HD. Grande attenzione l’ha
ottenuta anche il settore del bianco, che pian piano si sta dirigendo
verso la massima integrazione a
livello di domotica, con dispositivi mobile come smartphone e tablet: un esempio è il forno della
Discovery, dotato di schermo touchscreen da 7”, sistema operativo
Android, app dedicate e connettività con altri device, oltre che di
controllo da remoto. Peccato che
al momento della commercializzazione il prezzo sarà fuori della
portata dei normali acquirenti: si
parla di ben 11.999 dollari.
LG Electronics si è concentrata in
modo particolare sulle lavatrici
con la sua Troom, controllabile sia
da remoto che a voce attraverso
un’apposita app: progetto audace
certo, ma del resto LG ha sempre
puntato molto sugli elettrodomestici intelligenti. Tanto è vero che
ha attualmente in fase di sviluppo forni simili proprio al Discovery, nonché frigoriferi in grado di
monitorare in real time la scadenza dei prodotti in essi contenuti,
robot aspirapolvere capaci di attivarsi automaticamente e molto
altro ancora.
Immancabile la presenza della
tecnologia indossabile che, a partire dai Google Glass, sta facendo
parlare molto di sé in questi mesi. A parte i soliti braccialetti che
monitorizzano le nostre condizioni
fisiche, le ormai scontate actioncam e i vari smartwatch dedicati
al fitness sono stati presentati anche progetti interessanti anche se,
talvolta, un po’ troppo “impegnativi”. Cerchietti che si appoggiano
y
sulle tempie allo scopo di misurare l’attività cerebrale e identificare possibili segni di stress, braccialetti da indossare in spiaggia che
ci comunicano quando è tempo di
mettersi all’ombra per evitare di
scottarci e l’oggetto (secondo noi)
più innovativo degli ultimi tempi:
l’Oculus RIft. In continua evoluzione rappresenterà un notevole
passo in avanti per quanto riguarda il gaming, immergendo il giocatore sempre di più all’interno
del gioco grazie a un visore 3D che
si aggancia alla nuca e permette
di esplorare l’ambientazione del
gioco semplicemente girando la
testa. Alcuni esempi di utilizzo?
Mentre si è alla guida di un’auto
da corsa potremo vedere la macchina che ci sta sorpassando, oppure guardare il panorama mentre
stiamo pilotando un aereo con un
simulatore di volo, o guardarci intorno circospetti durante un’azione all’interno di un gioco d’azione o, addirittura, vivere realmente
all’interno di una città ricreata in
un gioco di ruolo. Sfortunatamente non siamo ancora in grado di
poter giocare a questi incredibili livelli, ma l’interesse attorno al progetto dalle aziende videoludiche
c’è e non mancherà molto prima
di avere risultati concreti in termini di progettazione. Stesso discorso riguardo ai dispositivi indossabili, sempre da appoggiare sulla
testa in stile Google Glass: duran-
te la fiera ne sono stati presentati
un numero veramente esagerato,
ma è ancora presto per sapere se
effettivamente saranno un oggetto degno della normale vita di tutti i giorni.
Un’ampia aera del CES è stata invece dedicata alla stampa 3D: come
già ribadito più volte dalla stampa specializzata di tutto il mondo, infatti, il 2014 sarà un anno
molto importante per la stampa
3D, visto che stanno comparendo
sempre più stampanti a prezzi abbordabili. Poter stampare (o creare) comodamente a casa propria
un oggetto o un pezzo di ricambio sarà sicuramente argomento di interesse non solo per i singoli utenti, ma anche per piccole
o medie imprese che potrebbero
ridurre al minimo le strutture dedicate alla vendita, consentendo a
chiunque di acquistare i progetti
sotto forma di file oppure inviandoli direttamente da remoto a una
specifica stampante, permettendo così all’utente di avere quanto
desiderato pronto e realizzato in
pochi minuti. Purtroppo bisogna
ammettere che, tra pregi e difetti
di ogni stampante attualmente in
commercio, le idee non sono ancora del tutto chiare, anche se il
settore è in continua evoluzione
e, ne siamo certi, le linee di pensiero, e sopratutto i vantaggi, non
tarderanno ad arrivare. Insomma
quella del 2014, nonostante sia
stata un’edizione leggermente più
“povera” confronto a quelle passate, ha lanciato molti spunti riguar-
O
ltre 150mila
visitatori, (di
cui 35mila provenienti
dall’estero) hanno
calpestato i 2 milioni
di metri quadri dello
spazio espositivo
danti l’andamento di alcuni settori
tecnologici che si potranno avere
nel corso dell’anno. In questa sede
non abbiamo però potuto parlare
di tutti gli settori toccati dalla manifestazione: abbiamo infatti tralasciato quello che riguarda il relax
(con letti in grado di riconoscere
chi sta dormendo e, di conseguenza, regolarsi in termini di morbidezza e altri parametri), l’automotive (macchine che riconoscono
pedoni, pericoli o addirittura che
si guidano da sole) e molto altro. Ma il 2014 è appena iniziato e
le occasioni per approfondire non
mancheranno di certo.
social
Twitter è diventato il luogo privilegiato dove appassionati e curiosi sfogano la loro
insaziabile voglia di hi-tech e innovazione: il CES di Las Vegas ne è un esempio
Il Consumer Electronics
Show a 140 caratteri
di Barbara Bianchi
S
tavolta The Fool ha deciso di
analizzare quanto la maggiore
fiera internazionale di elettronica
di consumo sia stata chiacchierata e retweettata sul social dell’uccellino.
Moltissimi i tweet riguardanti
#CES2014 (et similaria) a livello
mondiale e molti anche quelli tricolore: ben 6.812 nei giorni dalla
vigilia dell’apertura sino al giorno successivo la chiusura. Il picco
di maggiore affluenza di tweet si
coglie nella giornata del 7 gennaio, giorno di inaugurazione dell’evento, quando si registrano 1.703
tweet, mentre nel minuto di maggiore flusso si sono registrati 56
tweet, quasi uno al secondo.
Il CES, aka Consumer Electronic
Show, è la più grande fiera internazionale dell’elettronica di consumo alla quale, non di rado, le
case produttrici sfoggiano al pubblico prototipi inediti o nuovi modelli non ancora sul mercato e
infatti, a giudicare dai tweet più
popolari (retweettati da utenti
nostrani, anche da siti stranieri,
per cui noterete altre lingue, oltre l’italiano) la Tv da 120 pollici di
18 - 19
Vizio, pare aver suscitato il maggiore interesse, almeno sul social
dai 140 caratteri.
L’audience potenziale è stata veramente ragguardevole: oltre 45
milioni di Impression generate da
poco più di 3.900 utenti unici. Il
dato si rivela molto significativo,
considerando che le impression
vengono calcolate moltiplicando
il numero di follower di un utente per il numero di tweet che ha
generato: molte impression per
pochi utenti; ciò significa che gli
utenti che hanno dato luogo a
messaggi riguardanti il CES hanno
un seguito importante di follower
per cui la risonanza, anche di un
solo tweet, è stata potenzialmen-
te enorme. D’altra parte tutte le
riviste che si occupano di tecnologia, i blog e testate specializzate, hanno avuto inviati ad hoc, a
partire da @pestoverde, al secolo
Maurizio Pesce, inviato di Wired.
Analizzando gli utenti coinvolti è
possibile rilevare come quelli più
popolari (calcolati secondo il numero di citazioni, siano esse mention o retweet) sono risultati capitanati da @intlces, profilo ufficiale
del CES, che trova menzione in un
totale di 249 tweet, subito seguito da @vizio con un totale di 237
tweet che lo menzionano e da @
wsj (Wall Street Journal) con 228
menzioni e @microsoft a quota
139 citazioni. Tra gli utenti più attivi nelle conversazioni, calcolati per
numero di tweet inviati nella fascia temporale analizzata e contenenti le parole chiave selezionate,
troviamo @micheleficara direttore
editoriale di Assodigitale con 60
tweet effettuati e @macitynet che
da bio si descrive come il sito di riferimento per tecnologia Apple e
Hi-Tech, con un totale di 57 tweet.
Seguono @btouchit e @notebookitalia rispettivamente con 40 e 39
tweet inviati.
Sul fronte dell’analisi della capacità dei singoli utenti Twitter di generare Impression troviamo in prima posizione per quantità tre pro-
Nei tre grafici, dall’alto in basso:
la timeline degi orari, gli utenti
attivi e quelli popolari
fili di testate giornalistiche: @macitynet con un totale di 4.521.716
Impression generate, @corriereit
con 4.057.350, @wsj (3.893.860
visualizzazioni potenziali) mentre Microsoft (@microsoft) spicca al quarto posto con 3.890.643
Impression. La somma delle Impression di questi primi 4 utenti assomma - da sola - al 36.1%
dell’engagement totale.
Andando a cerare invece le “Superstar” di Twitter dal punto di
vista del numero di follower posseduti, gli utenti che vantano il
maggior seguito che hanno twe-
ettato all’interno della finestra
temporale presa in esame sono
stati il Wall Street Journal, con i
suoi 3.893.860 follower, microsoft
con un numero pari a 3.890.643
follower, usatoday con 893.316
follower e engadget a con i suoi
869.423 seguaci.
Tra gli hashtag più utilizzati emerge #samsung citato 172 volte da
114 utenti unici, a dispetto del
tanto osannato 120 pollici di Vizio
che, nonostante le condivisioni
della presentazione del 120 pollici
di Vizio colleziona 386 menzioni
della parola.
Come esporre al meglio i prodotti: il caso dei televisori
in-store
L’arte di far parlare
il prodotto
di Sara Romito
C
he cosa cattura la nostra attenzione quando entriamo in un
punto vendita? Una riflessione profonda sulla risposta a questa domanda aiuta a comprendere quanto il coinvolgimento di un cliente
in un contesto stimolante, esuberante e che lascia ampio margine
all’immaginazione sia prioritario
per risvegliare la sua parte inconscia e aumentare sensibilmente
le opportunità di vendita. Il negozio non può essere considerato con
un semplice “contenitore” privo di
strategia comunicativa, perché la
differenza tra una esposizione casuale o disordinata e una studiata
consapevolmente può generare alla fine dell’anno un differenziale in
termini di fatturato di alcune decine di migliaia di euro.
Una corretta esposizione dei prodotti in grado di creare emozioni
che rendano più appagante e piacevole l’acquisto è un obiettivo decisamente più complesso da raggiungere nell’elettronica di consumo rispetto ad altri settori, come
quello del lusso. Questo non dipende tanto dalla tipologia del prodotto in sé, anche la tecnologia può infatti essere oggetto di sogno e desiderio, ma da una impropria abitudine dei negozi di questo settore a
non valorizzarne la presentazione
e l’aspetto sensoriale. Siamo abituati a vedere scatole dei dispositivi accatastate nelle corsie, prodotti
www.in-store.it
20 - 21
esposti spenti che appaiono quindi
uguali a tutti gli altri e privi di caratterizzazione, ambienti piatti ed
omogenei, e altri elementi ancora
che comprimono l’atmosfera del
punto vendita e soffocano l’impulso all’acquisto.
Pensando a un prodotto come un
televisore, che possiede per sua
natura un forte potere evocativo
e immaginativo, le soluzioni che
consentono di ottimizzarne l’esposizione sono molteplici e si focalizzano essenzialmente su tre aspetti:
dislocazione nello spazio, fruibilità e illuminazione. Per quanto riguarda la dislocazione nello spazio,
se è vero che il classico modello
di layout a “Griglia” (file di scaffali con percorsi e corridoi rettilinei)
aumenta la semplicità di percorso e utilizza la massima capacità
di contenimento dei prodotti, non
risulta certamente il modo più accattivante di esporre un tv a schermo piatto. Il modello di layout a
Isole o “free flow” che prevede la
disposizione dei prodotti in modo
asimmetrico, al contrario facilita la
fascinazione immediata in quan-
to non impone percorsi predefiniti
e crea una atmosfera più rilassata.
Il layout a isola aumenta inoltre il
tempo di permanenza del consumatore e di conseguenza stimola
maggiormente gli acquisti d’ impulso. Una regola di visual merchandising importante da considerare è quella del “3”, cioè esporre i
prodotti a gruppi non superiori alle
tre unità, eventualmente ripetuti
uno accanto all’altro. In questo modo l’attenzione selettiva del consumatore sarà massima e il potere
di attrazione del prodotto esaltato.
Passando alla fruibilità dell’esposizione, una condizione indispensabile è che i Tv siano perfettamente puliti, accesi, funzionanti e che
l’audio sia chiaramente distinguibile. È fondamentale infatti lasciare i consumatori liberi di toccare i
prodotti e usarli per il tempo che
desiderano (con tutte le funzionalità attive), per valutarne le caratteristiche ma soprattutto per rendere
l’esperienza dell’acquisto personale, interattiva e polisensoriale.
La soluzione ideale per contrastare il brusio di fondo tipico di qual-
siasi punto vendita potrebbe essere quella di fornire delle cuffie per
l’ascolto dell’audio, un dettaglio
che sicuramente arricchirebbe l’ecosistema dei messaggi comunicativi sottolineando ancora di più
il carattere di intimità tra cliente
e brand. Infine consideriamo l’aspetto dell’illuminazione, un dettaglio in grado di fare la differenza
e di costruire intorno ai televisori
un reale valore aggiunto. I negozi,
soprattutto nel settore consumer
electronics, non hanno l’abitudine
di investire in illuminotecnica; gli
spazi sono generalmente illuminati con una luce omogenea, piatta e
uniforme in ogni punto. È possibile creare degli spazi emozionali di
grande effetto utilizzando dei faretti o apposite illuminazioni, anche colorate, da posizionare intorno
all’area espositiva. La luce non deve puntare sugli schermi, in quanto
potrebbe alterare la nitidezza delle
immagini o la brillantezza dei colori; deve semplicemente creare dei
giochi di luce e ombra che delimitino l’isola e la distinguano in modo
netto dalle altre merceologie.
RISULTATI
PERFETTI,
CONSUMI
DIMEZZATI.
UN VERDE COSÌ NON
LO AVEVI MAI VISTO.
La nuova lavabiancheria di AEG utilizza l’innovativa
tecnologia di lavaggio KOMix che premiscela e
scioglie il detergente prima di erogarlo nel cesto,
garantendo risultati eccellenti di lavaggio ed evitando
macchie di detersivo e scoloriture. Consumerai il 50%
in meno di energia e fino al 30% in meno di acqua
rispetto a una lavabiancheria di classe A+++,
nel massimo rispetto dei colori e dell’ambiente.
www.aeg-electrolux.it
trade marketing
L’home care alla prova
del mercato e
dell’adv ATL e BTL
di Massimo Bolchi
Marketing
“aspirazionale”
P
arma, 24 febbraio. Stadio Tardini. La squadra ducale si appresta ad affrontare la Fiorentina
nel posticipo di Serie A, quando i
giocatori del Parma, schierati sul
terreno di gioco accolgono quelli della Fiorentina con un regalo a
sorpresa, consegnando a ciascuno di loro un Folletto VR100, robot
aspirapolvere lanciato sul mercato dall’azienda tedesca.
Questo mentre le telecamere di
Sky e Mediaset inquadrano il tutto
e partono i tweet e le condivisioni su Facebook e sugli altri social
network da parte degli spettatori,
portando l’evento nelle case degli
italiani e rendendolo virale.
D’accordo che anche Folletto, come il Parma, giocava in casa
(Vorwerk Folletto è sponsor di
maglia della squadra dal 2011-12)
ma una simile attività di guerrilla
marketing, in un contesto tipicamente maschile, è forse la prima
volta che vede come oggetto un
prodotto sì per la casa e la famiglia, ma il cui target - storicamente - è sempre stato di sesso opposto.
Al di là dell’originalità dell’accaduto, tuttavia, ciò che sembra più
significativo dell’iniziativa è la
conferma di un posizionamento
22 - 23
della categoria di prodotto - quella degli aspirapolvere robotizzati - ben distante da quello degli
aspirapolvere tradizionali, tipici
esemplari della classiche domestic appliance che nella percezione comune sono “dominio” delle
responsabili di acquisto per antonomasia, l’equivalente nel marketing dell’arbasiniana “casalinga
di Voghera”.
Il Folletto VR100, così come la
folta rappresentanza di prodot-
ti omologhi, si colloca infatti, come immaginario collettivo, sullo stretto crinale che separa un
elettrodomestico da un prodotto
tecnologico, tradizionalmente appetibile da diverse fasce di consumatori.
La diffusione dei robot aspirapolvere, iniziata con la comparsa - riportano le cronache - del Roomba
nel 2002, ha infatti ormai superato le fasi, sempre un po’ a rischio
di fallimento, degli “innovators” e
degli “early adopters” per arrivare oggi a ritagliarsi fette crescenti
del mass market. Il prodotto non
ha però perso l’allure di tecnologia avanzata che l’ha caratterizzato sin dall’inizio, consentendogli di rivolgersi a e “sedurre” segmenti di consumatori più articolati di quanto la sua mera funzione
potrebbe far supporre.
Di questa trasversalità si è avuta conferma anche attraverso la “lettura” di due attività di
marketing non recentissime di
Samsung, in questo caso nel ruolo, non consueto per la casa coreana di follower. L’estate scorsa,
infatti, l’azienda ha lanciato una
promozione incentrata sui alcuni
suoi modelli di robot aspirapolvere della gamma Navibot. Agli
acquirenti bastava inviare la cartolina del concorso e la prova di
acquisto all’azienda per essere
“omaggiati” di un terminale mobile: uno smartphone Galaxy Music per i Navibot di fascia media,
e un tablet Galaxy Tab 2 per i top
di gamma. Anche in questo caso
l’abbinamento sottolinea implicitamente il “contenuto” tecnologico. Ancor più rivelatore, in questo
senso, è stato il lancio, un paio di
anni fa, di due app che trasforma-
vano il Navibot in protagonista
“fisico” di video giochi: “Navibot
App” e “Polverizza la Vecchia” Il
primo propone una serie di sfide
e missioni da compiere per imparare a manovrare al meglio il proprio Navibot. Lo scopo principale
viene incentrato sulla tempistica
di pulitura della stanza proposta,
le quali spazieranno da bilocali a veri e propri attici, cercando
ovviamente di impiegare meno
tempo possibile.
Polverizza la Vecchia invece contrappone alla vecchina protagonista i robot Samsung Navigon
S, pronti a darle battaglia per lo
scettro di Regina delle Pulizie. Il
giocatore deve guidare i propri robot attraverso vari scenari zeppi
di trappole posizionate dalla stravagante antagonista e al contempo raccogliere quanta più polvere
possibile.
Un mix tra entertaiment e pulizia
casa che in passato sarebbe stato impossibile proporre ai consumatori: il target delle app sono in
primis i gamer e solo in subordine
- e molto distanziate - le responsabili di acquisto. Un ribaltamento
tattico che dice tutto.
Quanto poi alla penetrazione nel
mercato di massa e ai grandi nu-
meri che da esso ci si attendono,
un esempio di strategia di comunicazione basata sul “volume di
fuoco” arriva dalla campagna natalizia di Nital per iRobot,, iniziata il 6 dicembre scorso e
pianificata su televisione,
carta stampata, web & social network e cinema.
Spot televisivi da 15’’ e da
30’’ sono andati in onda
dall’8 al 22 dicembre sui
canali a target Iris, La5, Real
Time e Italia Due, mentre dal
9 al 21 dicembre sono entrati
in scena quotidiani e settimanali,
affiancati da una campagna web
ha coperto i portali, i siti e i social
network più visitati con advertising mirati.
Roomba, Scooba e Braava sono
stati infine protagonisti al cinema dal 6 al 19 dicembre con oltre
55.000 spot da 30’’ programmati in oltre 1500 nelle più importanti sale italiane. Una programmazione degna di un prodotto di
massa.
Per chiudere un’ultima testimonianza dal mercato: l’attività promozionale sviluppata da Hoover
in partnership con Amazon. Una
classica formula di taglio prezzo
a scadenza, collocata però non
nel marketplace più ampio e frequentato, bensì nel più ristretto club degli acquisti di Amazon
BuyVip, quasi a voler sottolineare ancora una volta, pur con
un’offerta-sconto che porta sempre con sé una minaccia di “svalutazione” della qualità percepita,
che i robot aspirapolvere sono e
rimangono un prodotto “aspirazionale”, involontari giochi di parola a parte.
U
n mix tra
entertaiment
e pulizia casa che in
passato sarebbe stato
impossibile proporre
ai consumatori
focus PED
di Silvia Castoldi
La nuova normativa UE
impone anche al mercato
degli aspirapolvere
norme rivolte a
risparmiare energia
e informare bene il
consumatore
Aspirazione al risparmio
R
ispetto a quanto abbiamo visto l’anno scorso, il mercato dell’aspirazione e home care
non mostra grandi variazioni. Anche questa volta c’è una lieve decrescita a volume (-3%), più che
compensata da un aumento dei
prezzi che ha portato a una lieve crescita a valore (+0,8%). Più
nel dettaglio, continua l’impetuosa crescita delle scope elettriche
senza filo, che con un incremento
del 52,4% a valore dimostrano il
grande apprezzamento del pubblico per la comodità di questa
nuova tipologia di prodotto. Ce lo
conferma Damiano Assorgia, Head of Sales Unit Italy & Greece di
Electrolux: “Il mondo delle ricaricabili emerge in modo significativo. Ed è qui che ci stiamo concentrando, offrendo un prodotto destinato ad un consumatore sempre più esigente, attento ed informato.” Anche Giampaolo Coggi
di Groupe SEB afferma: “Il 2013
si è caratterizzato per un cambio
24 - 25
nel mix dei prodotti acquistati dai
consumatori, con una forte crescita delle scope elettriche (in particolare i modelli senza filo) che ha
determinato anche un incremento del prezzo medio.” Per Marco
Cavallaro, Trade Marketing Ma-
nager di De Longhi, “Il mercato
dell’aspirazione mostra un momento di lieve difficoltà se guardiamo i volumi di vendita. Fortunatamente è stato parzialmente
sostenuto da un leggero incremento dei prezzi: le aziende del
settore hanno proposto prodotti
di più alto valore a dimostrazione
che gli operatori continuano a credere in questo settore investendo
in innovazione”.
Secondo Simone Cazzaniga, Product Manager Home & Garden di
Kärcher, “Il mercato dell’aspirazione nel 2014 sarà caratterizzato
dalla capacità delle aziende di diversificare per cogliere le opportunità. Per esempio nel consumatore finale c’è ancora una sostanziale confusione sul ruolo degli
aspiratori, e intendiamo presidiare proprio questa categoria, ritenendo che abbia margini di crescita in controtendenza con l’andamento del mercato, se si sarà fornirà al consumatore la necessaria
chiarezza di informazione.
Il più ottimista è Pietro Mariotto,
Home Appliance Marketing Manager di LG Electronics: “Per il prossimo anno ci aspettiamo una significativa crescita sulla base di diversi motivi, tra cui il lancio di nuovi
o
modelli e l’introduzione della etichetta energetica per questa tipologia di prodotto”.
Incetezza per i robot aspirapolvere?
L’unica inversione di tendenza è
nel settore dei robot aspirapolvere, categoria che lo scorso anno
era nettamente in crescita, e che
ora sembra accusare un rimbalzo
all’indietro, con un -14,5% a volume e un -8,1% a valore. Riceviamo però una precisazione da
parte di Piermario Modugno,
Product Manager di iRobot: “Il
dato GFK non rileva una promozione piuttosto imponente fatta da Expert nel 2012, che ha riguardato circa 20.000 robot aspirapolvere. Tenendo conto anche
di questo, si può dire che, a fronte di un mercato dell’aspirazione
che ha subito un calo rilevante,
il mercato dei robot è comunque
cresciuto, a noi risulta di circa il
10% a volume, un risultato importante.”
Anche prendendo per buono il
dato di partenza, comunque, gli
operatori si dividono tra ottimisti
e pessimisti. Per Veronica Bracca, Trade & Marketing Manager
di Hoover, “Stiamo assistendo a
un rimbalzo fisiologico e attendibile, già visto in passato per
altre categorie di prodotto. In linea di massima questo rimane
un comparto la cui penetrazione nel mercato ha ancora ampi
margini di crescita, trattandosi
di un prodotto ad alto contenuto
tecnologico e in continua evoluzione”. Secondo Andrea Romeo,
Responsabile Marketing Home
Appliances di Samsung, “Il mercato dei robot ha avuto una crescita del 200% dal 2009 al 2012.
Lo scorso anno si è chiuso con
un leggero calo, stabilizzandosi
a circa 40 milioni e raggiungendo la maturità. Ci aspettiamo ora
una razionalizzazione dei marchi
e un investimento sui prodotti
più significativi e apprezzati.”
Il motivo dell’inversione di tendenza, per Giampaolo Coggi, è
che “l’effetto novità è calato”.
Secondo Simone Cazzaniga, invece, “l’effetto della crisi potrebbe aver influenzato l’andamento
della categoria: il prezzo di un
prodotto di buona qualità rimane comunque alto, lasciando spa-
zio a prodotti mediocri dal prezzo
basso che deludono le aspettative dei consumatori, allontanandoli”. Gli fa eco Pietro Mariotto: “Molti marchi presentano sul
mercato prodotti di scarsa qualità che, dal mio punto di vista,
sono destinati fisiologicamente a
scomparire”.
Anche Marco Cavallaro accusa la
crisi: “Non si tratta di un calo dei
prezzi, che potrebbe essere dovuto all’entrata in gioco di aziende follower che propongono prodotti “entry price”. Si tratta di un
evidente calo a volume che forse dimostra una diminuzione di
interesse nel prodotto da parte
del consumatore, probabilmente
dettata dal fatto che i robot sono considerati complementari al
classico aspirapolvere, e in questo periodo di bassa capacità di
spesa il consumatore preferisce
indirizzare l’acquisto su prodotti
“indispensabili”.
L’opinione di Damiano Assorgia è
che “Il nostro mercato non è ancora pronto per un prodotto così “intelligente”. È destinato ad
un target giovane, dove il prezzo (ancora alto) crea talvolta una
barriera d’entrata.
Tuttavia sono convinto che in
focus PED
P
er il 2014 ci sarà
anche da tenere
conto dell’impatto della
nuova normativa UE,
che imporrà un tetto
alla potenza nominale
dei dispositivi (1600 W
a partire dal prossimo
settembre, 900 W nel
2017), oltre a limitare
la rumorosità (massimo
80 dB) e a specificare
varie caratteristiche
qualitative
26 - 27
un mondo sempre più high-tech
ci sarà un’inversione di tendenza, determinata da una maggiore concorrenza in termini di proposta commerciale, verso tecnologia, qualità e problem solving,
cioè prodotti che “puliscano veramente”.
Nuove norme UE:
obbligo di risparmio
Per il 2014 ci sarà anche da tenere conto dell’impatto della nuova normativa UE, che imporrà un
tetto alla potenza nominale dei
dispositivi (1600 W a partire dal
prossimo settembre, 900 W nel
2017), oltre a limitare la rumorosità (massimo 80 dB) e a specificare varie caratteristiche quali-
tative. Come spiega Damiano Assorgia “L’etichetta energetica darà la possibilità al consumatore di
confrontare efficienza energetica,
capacità di aspirazione, silenziosità e ri-emissione della polvere nell’aria. La nuova normativa, permetterà al consumatore
di risparmiare, grazie a consumo
energetico ridotto e performance
migliorate. Verrà prestata, inoltre,
maggiore attenzione all’impatto
ambientale”.
Gli operatori in generale non
sembrano considerare il cambiamento in problema. Per Giampaolo Coggi “L’introduzione della etichetta energetica non dovrebbe
comportare incrementi di prezzo, in quanto ad oggi già diversi
prodotti, Rowenta in primis, sono
conformi alla nuova normativa”.
Secondo Veronica Bracca “L’impatto sarà principalmente sui
parametri di valutazione con cui
il consumatore sceglie il prodotto. Sarà fondamentale, in questo
passaggio, guidarlo nella scelta
trasmettendogli più informazioni possibili attraverso materiali esplicativi dedicati”. Anche per
Andrea Romeo “Il vantaggio sarà avere comparazioni oggettive
fra i prodotti, il che permetterà di
premiare gli investimenti tecnologici riconoscendo più facilmen-
te un premium price.” Sulla stessa linea anche Simone Cazzaniga:
“Riteniamo che ci possa essere un
impatto positivo per la ricerca: la
chiave di lettura sta nell’innovazione tecnologica che permette
di non rinunciare alle prestazioni rientrando nella normativa. La
tecnologia si deve tradurre in benefit per mercato e consumatori e
non necessariamente in aumenti di prezzo.” Più dubbioso Marco
Cavallaro: “È molto difficile dire a
priori quale sarà l’impatto della
nuova normativa. La nostra esperienza in altri settori, in cui è già vigente l’etichettatura energetica, ci
dice che una prima decodifica dei
nuovi equilibri di mercato si potrà
avere dopo almeno un anno dalla
partenza.”
Ariete: in nome
dell’ecologia
La gamma di Ariete compre ogni
aspetto del settore aspirazione.
A cominciare dal robot Briciola,
dotato di sensori antiostacolo,
anticollisione e anticaduta che
gli permettono di circolare senza rischiare di rovinare i mobili o
di precipitare, e in grado di pulire anche negli angoli grazie alle
spazzole laterali. La linea Ecopower, invece, è formata da aspirapolvere “ecologici”, senza sacco
Da oggi c’è un aspirapolvere ricaricabile
che aspira la stessa quantità di polvere
di un aspirapolvere con filo.
Motore Digitale Dyson V6.
Una una ventola più grande per una più
alta densità di potenza e un flusso d’aria
che permette un’aspirazione potente.
Cicloni 2 Tier Radial ™.
15 potenti cicloni direzionano il flusso d’aria
verso il motore, massimizzando l’aspirazione.
Spazzola motorizzata di nuova generazione.
Filamenti in fibra di carbonio e setole in nylon
lavorano insieme per rimuovere sia la polvere fine
dai pavimenti che lo sporco annidato nei tappeti.
www.dyson.it/DC62
Electrolux: i primi
in classe A
focus PED
Electrolux si prepara all’avvento
della nuova normativa europea
avendo già presente sul mercato il nuovo UltraOne Green, talmente efficiente che non solo è
già conforme ai nuovi parametri, ma addirittura appartiene alla classe energetica A in tutte e
tre le categorie: efficienza energetica, capacità di aspirazione
sui pavimenti duri, e ri-emissione della polvere nell’aria. Utilizza
la tecnologia a sacco e richiede
soli 600 W di potenza, con un risparmio energetico maggiore del
60% rispetto agli standard.
e con motori ad alta efficienza in
grado di impiegare metà potenza rispetto ad aspirapolvere tradizionali di pari prestazioni. Citiamo anche gli aspirapolvere tradizionali Jet Force e Diablo, e la
scopa elettrica senza filo Cordless
2 in 1 che si trasforma in aspirabriciole.
Bosch: pulisce
in silenzio
Dyson: addio
manutenzione
Dyson è da sempre un’azienda
all’avanguardia tecnologica, creatrice della tecnologia ciclonica
che consente gli aspirapolvere
senza sacco, e che continua a proporre innovazioni. Quest’anno la
proposta più interessante è Cinetic DC52, talmente efficiente che
non richiede la pulizia o la sosti-
Anche Bosch si prepara all’avvento della nuova normativa ecologica con Runn’n BGS41267, aspirapolvere senza sacco e che richiede una potenza dimezzata rispetto al passato. Materiali isolanti,
flusso d’aria e accessori ottimizzati contribuiscono a ridurre la rumorosità.
De Longhi: grande
autonomia
Ci spiega Marco Cavallaro: “Il focus aziendale per il 2014 sarà sulla nuova etichettatura energetica.
Rimarrà alto, inoltre, il focus sul
segmento delle scope ricaricabili,
unico segmento del mercato che
mostra una crescita a valore, a
conferma degli investimenti corretti fatti da De’Longhi”. Lo testimonia la scopa elettrica cordless
Colombina XLR24Li, con un’autonomia di aspirazione di 40 minuti,
sistema di aspirazione senza sacco e ricarica veloce con LED indicatore del livello di carica.
28 - 29
Dyson
alla prova video
tuzione dei filtri (lo dimostra un test che equivale a
dieci anni di utilizzo). Interessante anche il compattissimo DC48, pesante solo
2,7 Kg ma con le stesse capacità di una macchina di
grandi dimensioni, e Digital Slim DC62, un cordless
leggerissimo (2 Kg) e con
20 minuti di autonomia.
Le estremità oscillanti vibrano ad alta
frequenza, catturando la polvere
microscopica che intasa filtri e sacchetti.
Vedili in azione su dyson.it/cinetic
Senza filtri da pulire.
Senza sacchetti da comprare.
Senza perdita di aspirazione.
(Solo questo aspirapolvere vi garantisce tutte e tre le cose.)
Hoover: la forza
del vapore
focus PED
Ci spiega Veronica Bracca: “Amplieremo la nostra offerta di prodotti a vapore (che ad oggi comprende scope, traini e pistole)
con Steamjet Steam&Vacuum,
una scopa con due possibilità di
pulizia (aspirazione e vapore) in
un unico prodotto. Lanceremo
Alt alle allergie
Ne soffre più del 30% della popolazione italiana, quasi quattro persone
su dieci. Le allergie sono infatti tra i disturbi più diffusi nel nostro Paese:
recenti studi epidemiologici condotti in Italia indicano che il 25% della
popolazione compresa tra i 18 ed 44 anni soffre di rinite allergica e il
5% soffre di asma.
L’allergia è la più comune malattia di origine immunitaria, ed è fondamentalmente provocata da un’abnorme reazione infiammatoria verso
agenti generalmente innocui, presenti nell’ambiente esterno: da componenti dell’aria inspirata, come pollini, muffe e polveri, a sostanze
presenti nei cibi, fino ad arrivare a farmaci, escrementi di acari (responsabili da soli di oltre il 25% delle allergie in Europa), peli di animali o
veleni di insetti, ragni, pesci o serpenti.
Le cause delle allergie sono molteplici, anche se da tempo è ormai riconosciuta la predisposizione genetica degli individui a sviluppare forme
di allergia durante la loro vita; a questo poi si aggiungono ovviamente
fattori ambientali e voluttuari, quali inquinamento atmosferico, condizioni igienico-sanitarie, stile di vita e abitudini alimentari. Il quadro sintomatologico dell’allergia è alquanto ampio e variegato e comprende
al suo interno svariati segni e sintomi, come occhio rosso, prurito, lacrimazione, starnuti, congestione nasale, tosse, difficoltà respiratorie,
orticaria, dolori addominali, nausea, vomito e diarrea. Sintomatologia
che, in alcuni casi, può nello shock anafilattico, una condizione di estrema emergenza sanitaria che, se non ben trattata può essere anche fatale. Purtroppo, non esiste ancora una forma accertata di prevenzione,
e l’unica difesa per i soggetti che ne sono affetti, rimane quindi il mancato contatto con l’allergene in questione.
Appunto per questo, la scelta del tipo di aspirapolvere diviene di fondamentale importanza per tutti coloro che sono affetti e, la dotazione
di efficaci sistemi di filtraggio assume un aspetto decisamente basilare. In mancanza di efficienti filtri di aspirazione si potrebbe avere
infatti una costante e massiccia reimmissione nell’aria di particelle
allergizzanti che, date le loro piccolissime dimensioni, non vengono
trattenute dal sacchetto o dal sistema aspirante durante la fase di
aspirazione.
Il sistema più utilizzato è il cosiddetto filtro HEPA, acronimo di High
Efficiency Particulate Air, filtri in grado di intrappolare particelle fini
come pollini ed escrementi di acari. Il loro potere filtrante si misura dal
diametro delle sue maglie: più piccolo è il diametro, più elevato è il livello del filtro. Per esempio, un filtro HEPA 10 è in grado di catturare circa l’85% delle particelle dell’aria con un diametro da 0,05 a 0,15 micrometri, mentre un filtro HEPA 12 arriva a catturarne circa il 99,5%. Alcuni
modelli di aspirapolvere sono basati invece su dei particolari filtri ad
acqua, sempre ad alta efficienza, che utilizzano i liquidi per intrappolare pollini, polveri e batteri e purificare di conseguenza l’aria in uscita.
30 - 31
inoltre la terza generazione di
robot Robocom, con un design
completamente nuovo e nuove
funzionalità in termini di interazione con l’utente. Un prodotto con un elevato contenuto tecnologico, grazie a un sistema di
comando Wi-Fi gestibile tramite
smartphone”.
iRobot:
alta tecnologia
L’azienda che ha creato il robot
aspirapolvere, iRobot non si occupa solo di elettrodomestici, ma
produce da 20 anni robot di ogni
tipo.
“È evidente che, al di là delle
componentistica usata, è il software che è determinante per i
l buon funzionamento. Un robot
che si muove un po’ a caso non
potrà mai raggiungere la copertura al 98% che ottiene un Roomba”, ci ha dichiarato Piermario
Modugno, che aggiunge: “Stiamo
per lanciare vari nuovi prodotti. La nuova serie Roomba 800
adotta una nuova tecnologia di
aspirazione che lo rende fino a
cinque volte più efficace rispetto ai modelli precedenti. Scooba
450 è invece il nuovo lavapavimenti, con caratteristiche innovative che gli permetteranno di
sostituire completamente il mocio o lo straccio: non solo aspira e
lava il pavimento, ma passa una
spatola per asciugarlo”.
HOM-BOT SQUARE, grazie all’elegante forma quadrata, agli
angoli stondati, alle spazzole lunghe e Dual Eye 2.0™ di LG,
raggiunge gli angoli delle stanze con maggiore precisione
assicurando, anche al buio, una pulizia più efficace.
Il sistema anti-collisione, grazie ai sensori multipli, riconosce
tutti gli ostacoli e li aggira. La modalità Smart Turbo
aumenta, in caso di necessità, la forza aspirante migliorando
le prestazione di pulizia.
Il sistema Smart Diagnosis permette al robot di comunicare
direttamente con te in caso di anomalie autodiagnosticando
eventuali malfunzionamenti delle parti principali.
LA PULIZIA
NON È CURVE
MA ANGOLI
It’s All Possible
Facile da svuotare e silenzioso. Ben più di un robot, un vero
alleato che migliora la tua vita.
www.lg.com/it
focus PED
Kärcher:
massima potenza
L
a nuova
normativa,
permetterà al
consumatore di
risparmiare, grazie
a consumo energetico
ridotto e performance
migliorate
A quanto ci dice Simone Cazzaniga, “Nel comparto aspirazione Kärcher si presenta nel 2014
con una nuovissima gamma di
aspiratori multiuso, sviluppati e
realizzati per rispondere ancora
meglio alle esigenze del consumatore finale. Analisi di mercato
svolte a livello europeo mostrano come potenza di aspirazione,
facilità di utilizzo, efficacia nei risultati e consumo energetico siano gli elementi chiave per la scelta del prodotto. Per tali ragioni i
nostri prodotti sono stati sviluppati proprio in questa direzione.
Basti pensare che il top di gamma , l’MV 6 Premium, è in grado di sviluppare una potenza di
2000 Watt, a fronte di un consumo di soli 1.300 watt, con un risparmio di oltre 12% rispetto ai
modelli precedenti.
e non poteva mancare una scopa
elettrica senza filo, che è anche
senza sacco: la Air Force Extreme
Lithium.
La tecnologia ciclonica senza
sacco si applica anche ai robot
della serie Extrem’Air Motion, fino a tre volte più potenti rispetto ai robot tradizionali, con quattro diversi programmi di pulizia e
due programmazioni orarie.
Samsung: esperti
in efficienza
LG: piattaforma
globale
“Il nostro robot Hom-Bot Square,”
ci racconta Pietro Mariotto, “racchiude il massimo dell’innovazione tecnologica e delle prestazioni. Forma squadrata per raggiungere gli angoli, praticità
d’uso e 7 differenti metodi
di pulizia che si adattano
ad ogni esigenza. Oltre al
lancio di nuovi prodotti
saremo costantemente
impegnati nell’evoluzione di quelli già presenti sul mercato. Il nostro
obiettivo è di anticipare le
esigenze dei consumatori
offrendo nuove funzionalità
e nello stesso tempo disegnare nuovi scenari di utilizzo davvero innovativi. Penso per esempio alla nuova piattaforma Home
ChatTM, lanciata a livello globale
da LG, che rende possibile comunicare con il proprio robot a distanza per impostare orari e metodo di pulizia”.
Rowenta: potenza
e risparmio
Rowenta (marchio di Groupe SEB)
affronta la sfida del risparmio
energetico con Silence Force Extreme, aspirapolvere con sacco
che ottiene una potenza d’aspirazione di 2.200 Watt consumandone solo 1.100. Per chi preferisce i
modelli senza sacco c’è il modello Silence Force Extreme Cyclonic,
32 - 33
“Un anticipo delle nostre novità”; spiega Andrea Romeo, “sarà
disponibile già ad aprile con l’evoluzione della gamma “Motion
Sync Design“, con cui Samsung
ha rivoluzionato il segmento
premium dei traini senza sacco.
Segue ogni movimento e facilita le operazioni di pulizia, grazie anche agli accessori integrati
nel manico e al sensore polvere.
Il motore “Digital Inverter” garantisce prestazioni in linea con
le attuali sul mercato, ma riducendo drasticamente i consumi.
Il primo passo verso una nuova
gamma orientata alle alte prestazioni con la massima efficienza energetica, con un motore garantito 10 anni”.
Termozeta:
a tutto vapore
La novità di Termozeta è la scopa
a vapore SteriVapor, con snodo a
260°, boiler e pompa con ricarica
continua, pronta all’uso nel giro di
20 secondi, in grado di disinfettare e igienizzare ogni tipo di pavimentazione, con potenza regolabile a seconda delle circostanze.
UN NUOVO,
INCREDIBILE ANNO
CON KÄRCHER.
Nuovo sistema
pulizia vetri
Nuove
idropulitrici
Nuovi aspiratori
multiuso
KÄRCHER 2014. Incredibile ma vero.
Dopo l’enorme successo europeo del Window Vac, l’aspiragocce
Kärcher arriva anche in Italia, con una grande campagna televisiva.
Per tutto il 2014, Kärcher ha preparato promozioni cash-back per la
nuova, innovativa gamma di aspiratori multiuso e idropulitrici Kärcher.
[email protected]
www.kaercher.it
focus lista nozze
Casalinghi
e liste nozze
un rapporto “complicato”
Crisi economica
e nuove abitudini
socio-demografiche
mettono in difficoltà il
settore, ma l’italianità
della lista nozze
resiste…
di Daniela Compassi
34 - 35
U
si e costumi degli italiani in
materia di matrimoni e di creazione di liste nozze sono, negli
ultimi anni, notevolmente cambiati e non sempre in positivo.
Come abbiamo già avuto modo
di analizzare, negli ultimi decenni il matrimonio in Italia ha subito due importanti trasformazioni.
Se da un lato i matrimoni oggi sono diminuiti in numero dall’altro,
quando si celebrano, avvengono
sempre più in tarda età e dopo
anni o di convivenza o di vita da
single. Questo cambiamento ha
portano a un’inevitabile contra-
zione del mercato dei matrimoni
che ha lasciato non poche cicatrici
anche in tutte quelle imprese che
sull’unione di una coppia avevano
fondato la loro attività. Dai ristoranti, ai fiorai, dai fotografi ai rivenditori di oggettistica per la casa tutto l’indotto ha risentito della
crisi.
Soprattutto il settore dei casalinghi continua a subire gli effetti
di una lunga e difficile situazione di crisi. Il valore della produzione nel 2013 ha evidenziato una
sensibile diminuzione (-5,6%) determinata principalmente da una
contrazione del mercato interno.
Un dato questo aggravato anche
dall’esaurirsi di alcune tipologie di
vendita come per esempio quello
del settore lista nozze, il cui mutamento ha penalizzato la parte più
nobile del prodotto.
Decidere di compilare una lista
nozze, sia dal casalinghi sotto
casa sia presso la grande distribuzione è cosa ormai desueta e
considerata dai più giovani “fuori moda”; spesso superflua se non
inutile la lista nozze intesa alla “vecchia maniera”, quella che
comprende cioè servizi di piatti,
bicchieri, posaterie, pentolame di
ogni tipo e piccoli elettrodomestici è stata oggi sostituita dalla cosiddetta “lista viaggio di nozze” o
dalla consegna ai futuri sposi di
una busta contenente del denaro.
L’effettivo cambiamento subito
del mercato della lista nozze è
lo specchio dell’andamento socio-culturale di un Paese in trasformazione. Sempre più spesso
l’acquisto di un bene per la casa
è considerato “secondario” o fattibile in un momento successivo.
Se negli anni 60, 70 e 80 era naturale pensare alla compilazione
della lista nozze appena una giovane coppia decideva di sposarsi
oggi tale gesto sembra passato in
secondo piano se non addirittura
omesso; questo per due semplici motivi: prima di tutto non si ha
più la necessità di acquistare subito tutto l’occorrente per arredare una nuova casa, questo perché
spesso la coppia arriva alle nozze
con un bagaglio (in questo caso
non in senso figurato) di oggetti
che provengono da una convivenza precedente, da un periodo di
vita da single o da una precedente relazione. Un secondo motivo,
forse il più importante dal punto
di vista sociologico, è che negli ultimi anni il retaggio culturale per
cui era indispensabile possedere
il “servizio bello”, in altre parole
un servizio completo di piatti e
bicchieri spesso di fattura pregiata e molto costosi da esibire nei
giorni di festa o quando si ricevevano ospiti, è definitivamente tramontato. Di questo e di altri temi
parlano quattro importanti brand
che operano nel settore del piccolo elettrodomestico.
I protagonisti
Abbiamo chiesto a Bugatti Casa di
raccontarci come vive il momento
di mercato e in particolare quanto incide il settore lista nozze nella loro attività. “Per Bugatti il peso della categoria piccolo elettrodomestico sta diventando sempre
più importante, in particolare a livello di esportazioni nel mondo. In
Italia ha raggiunto oggi circa il 25
% delle vendite complessive, buona parte del fatturato aziendale è
costituito da oggetti per la tavola
e la cucina di design e da posate”,
spiega Savina Bugatti. “Pur subendo una piccola flessione legata
all’andamento del mercato italiano, il trend del piccolo elettrodomestico non ha subito diminuzioni
significative di fatturato nel 2013: i
prodotti Bugatti sono tutti posizionati nella fascia premium e questi
risultati sono quindi importanti per
noi; ci aspettiamo un 2014 in ripresa”. Per quanto riguarda il settore
lista nozze però anche Bugatti Casa ha avuto negli anni un calo legato al fatto che nelle regioni settentrionali e centrali sono andate
sempre più diminuendo matrimoni e compilazione di liste nozze e
dove invece la tradizione della lista nozze prosegue si è notata una
variazione sostanziale nella scelta degli oggetti e nel prezzo medio dei prodotti scelti, che va comunque diminuendo. Oggi il peso
della lista nozze copre per il brand
circa il 15% delle vendite a valore in Italia; il trend del settore per
il 2014 è ancora negativo e non
si vedono motivazioni che possano indurre a una inversione della
tendenza. “Siamo presenti molto
limitatamente nella grande distribuzione”, continua Savina Bugatti.
“In generale supportiamo il punto
vendita tramite materiali POP dedicati e mobilio Bugatti. Ci sono
punti vendita di impostazione più
tradizionale, con aree dedicate alla lista nozze, esempio tavole arredate, ma vi sono anche negozi
che si concentrano più sulla cucina
e sull’arredamento e che espongono gli oggetti con ambientazioni
suggestive per questo ogni allestimento è studiato ad hoc. Come
canale distributivo privilegiamo i
negozi del retail che espongono i
prodotti evidenziando il marchio
e la contiguità dell’esposizione e
supportiamo i punti vendita con
materiali POS, dal display dedicati a consumer leaflet, con promozioni che privilegiano alcuni periodi dell’anno o proprio a supporto
dell’evento”. Conclude la manager
“Investire nel settore della lista
nozze oggi non è più prioritario per
noi, probabilmente diventa più interessante scegliere di investire in
prodotti che possano anche essere inseriti nella lista nozze, ma non
prioritariamente che siano per la
lista, adatti così a un pubblico più
ampio e variegato”.
“Il piccolo elettrodomestico è un
mercato che vale circa 1,16 miliardi di euro e movimenta circa 25 milioni di pezzi ogni anno.
Il 2012 per HoMedics si è chiuso
con una flessione di circa 4-5% e
il trend è in costante decrescita.
Per il 2013 la flessione potrebbe
essere più forte, attorno al 5-6% e
per il 2014 si stima che il trend si
assesti attorno al 5-6%” apre così
il suo racconto Massimo Mucciolella, direttore commerciale del
Gruppo HoMedics Italia. “Il piccolo elettrodomestico è un segmento composto da 33 sottocategorie
e se è vero che ci sono categorie
indispensabili come l’House Cleaning e l’Ironing, ci sono anche parecchi gruppi di prodotto che sono
classificabili in ‘nice to have’ ma a
cui il consumatore sempre di più
non vuole rinunciare. Per quanto
riguarda HoMedics, non abbiamo
dati oggettivi relativi al fatturato
focus lista nozze
N
egli ultimi anni il
retaggio culturale
per cui era indispensabile
possedere il “servizio
bello”, in altre parole
un servizio completo di
piatti e bicchieri spesso
di fattura pregiata e
molto costosi da esibire
nei giorni di festa o
quando si ricevevano
ospiti, è definitivamente
tramontato
36 - 37
proveniente dalle sole liste nozze
anche se va rilevato che parecchi
punti vendita indipendenti, soprattutto al Sud, utilizzano la lista nozze come leva di vendita”. Il mercato dei matrimoni non è mai stato
direttamente un segmento focus
per HoMedics ma un ‘di cui’ della
domanda spontanea, cavalcato dai
retailer più che dall’industria. Per
quanto riguarda le grandi catene,
invece, le vendite on-line rappresentano sicuramente una nota positiva in un mercato che in questi
ultimi anni ha dato pochissimi segnali incoraggianti. “L’on-line, sia
per la vendita che per la comunicazione, permette di ottimizzare
le risorse grazie ad una più netta
profilazione del target user e una
riduzione dei costi, favorendo il risparmio del consumatore finale”
continua Mucciolella. “HoMedics è
presente con i suoi prodotti in tutte
le maggiori insegne della grande
distribuzione tra cui: MediaWorld,
Euronics, Expert, Trony, SME, Comet, Grancasa e Unieuro ma non
essendo per noi un settore focus,
quello della lista nozze, non abbiamo sviluppato materiale promozionale ad hoc a supporto della
grande distribuzione”.
Giacomo Biviano, Vice Direttore
generale di illycaffè S.p.A. racconta l’esperienza del brand con
il difficile mercato della lista nozze specificando che, nonostante il
settore in questione sia per l’azienda molto importante, non è però
l’unico e neanche il primo mercato di riferimento. L’acquisto di una
macchina per il caffè espresso è
infatti un acquisto trasversale che
riguarda diverse fasce della popolazione; c’è la coppia che si sposa
e che quindi si trovare a compilare una lista nozze ma c’è anche la
coppia che decidere di convivere
oppure il single che pur vivendo
solo non per questo rinuncia all’acquisto di una macchina per il caffe. “Come Illy macchine espresso
sistema capsule iperespresso siamo presenti più che nella grande
distribuzione nel canale tradizionale, nel negozio di casalinghi per
intenderci, dove oltre alla linea di
macchine per espresso siamo presenti con le diverse serie di tazzine artistiche Illy e gli accessori”
racconta il manager. “Supportiamo l’attività dei negozi attraverso
il progetto Illy Experience creando corner ad hoc facilmente rico-
noscibile dal consumatore dove è
possibile assaggiare i diversi gusti
di caffre, conoscere tutti i prodotti Illy e acquistare le macchine per
il caffè espresso. Ed è proprio qui
che entrano in gioco anche le insegne della grande distribuzione
come Euronics, Unieuro etc; per Illy sono infatti punti di distribuzione strategici per la vendita delle
capsule successive all’acquisto di
una macchina espresso in negozio. Anche qui naturalmente siamo presenti con attività di degustazione di caffè e adv instore che
va ad affiancarsi alla tradizionale
comunicazione televisiva. Sempre
nella grande distribuzione siamo
presenti con due partnership importanti che hanno portato alla realizzazione di macchine per il caffè
espresso Hotpoint for Illy e macchine Uno Capsule Sistem nate dalla collaborazione di Illy con Kimbo e Indesit. In questo momento
stiamo implementando la nostra
rete distributiva di macchine per
il sistema espresso presidiando i
grandi ipermercati come IperCoop e Carrefour. Abbiamo 20 agenti che operano su tutto territorio e
che seguono sia i canali tradizionali vendita che la grande distribuzione presidiando con attenzione anche il comparto lista nozze”.
Biviano conclude l’intervista sottolineando l’andamento positivo del
mercato per il brand: Illy macchine per il caffè espresso ha infatti
fatturato 700 miliardi di euro nel
2013, in crescita del 1% rispetto
al 2012. “In generale per il nostro
settore c’è ancora una buona propensione al consumo con l’indice
di fiducia dei consumatori cresciuto del 23% a dicembre 2013. Come marchio apprezzato in tutto il
mondo non solo per la qualità del
nostro caffè ma anche per il design
dei nostri prodotti, abbiamo da poco lanciato una macchina per il caffè espresso super premium dal valore di oltre 1000 euro e nel corso
del 2014 ci saranno molte novità:
usciranno altri due nuovi modelli di macchine per il caffè espresso oltre al rinnovamento dei colori
dei prodotti già esistenti”.
Anche KitchenAid ha raccontato a
Elettroradio Informazioni il rapporto che c’è tra il marchio e il mondo della lista nozze. “Il settore lista nozze sul nostro fatturato inci-
de circa del 25%” spiega l’azienda.
“Per quanto riguarda KitchenAid,
il settore negozi-casalinghi è in
forte crescita (circa il 20%) e parallelamente abbiamo iniziato a
lavorare con alcune grandi catene di elettrodomestici, cercando
di mantenere un criterio di distribuzione selettiva in cui è essenziale la cura nell’esposizione del
prodotto e la formazione del personale di vendita. In questo momento siamo presenti nelle catene
Media-Saturn, in alcuni Expert e in
alcuni Euronics. La grande distribuzione gioca per noi un ruolo fondamentale nella comunicazione,
dandoci ad esempio la possibilità
di organizzare delle lista nozze ad
hoc, dove KitchenAid è la protago-
Giacomo Biviano, Vicedirettore
Generale illycaffè
nista”. Data la tipologia di prodotto commercializzati il settore lista
nozze è per KitchenAid molto importante ed è una fetta di mercato
in cui vale assolutamente la pena
investire e presidiare con attenzione. “Per questo - continua il brand
- forniamo i punti vendita di gondole espositive, modular display,
materiale informativo e ovviamente facciamo formazione a tutto il personale in modo che possa
rappresentare sempre il punto di
riferimento per l’utente che vuole avvicinarsi o che già conosce
il mondo KitchenAid. L’approccio
delle coppie alla lista nozze negli
ultimi anni è decisamente cambiato, oggi la lista nozze viene vissuta non solo come l’acquisto di beni
necessari ma anche come la possibilità di realizzare un sogno, che
sia un viaggio o un elettrodomestico KitchenAid. Per questo motivo
cerchiamo di soddisfare tutte le tipologie di coppie proponendo prodotti di grande qualità e forte appeal con prezzi assolutamente allineati con i negozi dedicati alle lista
nozze, ad esempio il classico Robot
da cucina ha un prezzo al pubblico
di 619,00 euro”.
Il 2014 sarà per il brand caratterizzato da numerose e importanti novità, anche nel mondo non elettrico. E’ stato infatti lanciato da poco
un nuovo Robot da cucina Artisan
6 lt con ciotola in vetro; due nuovi
colori del classico Robot da cucina
Artisan, una nuova gamma di prodotti e accessori per la cucina.
focus cucina
È la moda del momento: il cake design.
E aziende e distribuzione si adeguano…
D
di Monica Renna
ecorare che passione! No, non
stiamo parlando di bricolage
e fai da te, bensì di Cake Design,
forma d’arte culinaria che ha trovato spazio nelle nostre cucine da
poco più di tre anni, ma che solo da pochi mesi sta letteralmente spopolando ovunque e in ogni
settore. Il mondo del cake design
è molto ampio, sia per la sua offerta di prodotti, sia per le attività
di business che sono nate grazie
a questa nuova cultura del “fare”
dolci o, meglio, decorarli. Per alcuni è una vera e propria forma
d’arte creativa che si concretizza con la realizzazione dell’opera
scultorea da esibire e gustare in
compagnia. A conti fatti il piacere
visivo supera di gran lunga il piacere della degustazione, poiché a
differenza dei dolci tradizionali a
cui siamo abituati le torte e i cup
cake realizzati con la tecnica del
cake design altro non sono che
basi di pan di spagna decorati da
strisce di pasta di zucchero, declinate in varie colorazioni, o creme
più o meno stucchevoli a seconda
dei gusti a base di zucchero, burro
e cioccolato. E qui le calorie lievitano parecchio!
Il cake design
conquista la cucina
Ad ogni modo il cake design piace proprio a tutti. Non esiste una
vera e propria categoria definita
di utenti; tuttavia è possibile tracciare un profilo generico del cake
designer “addicted”. Donna, dai
20 anni in su, casalinga, studentessa o lavoratrice, appassionata
di cucina e pasticceria, creativa
e affascinata dal mondo dell’ar-
38 - 39
a
te a 360°; paziente, attenta alle
novità e portata alle attività manuali di qualsiasi tipo. È disposta
a spendere il proprio denaro per
acquistare strumenti in grado di
garantirle ottime performance
nel suo hobby preferito: cibo declinato nell’arte. Ma passiamo ad
analizzare il lato tecnico e l’aspetto commerciale di questo mondo.
Da un punto di vista di merceologie l’offerta è molto ampia: per
il cake design è necessario utilizzare strumenti molto particolari,
reperibili in grande distribuzione,
presso piccoli retailer, in negozi
specializzati per professionisti e
sempre più spesso all’interno di
fiere ed eventi di settore.
Sono ormai molte le aziende presenti sul mercato, che vendono e
distribuiscono articoli per il cake
design e che trovano sempre più
spazio in negozi specializzati, in
GDO e GDS. Parliamo di aziende
rinomate, già produttori di piccoli/grandi elettrodomestici e realtà
commerciali nate da qualche anno, che hanno cavalcato e stanno
continuando a cavalcare l’onda
del “fenomeno Cake Design”. Da
Martellato a Pavonidea, da Zenker a Tescoma, per poi passare
alle celeberrime Bialetti e Ariete, che distribuiscono strumenti
molto interessanti, di cui parleremo a breve. Ovviamente ne abbiamo citate solo alcune, ma ce
ne sono davvero molte.
Tra le aziende leader del comparto pasticceria c’è senza dubbio Tescoma Italia, che in persona del suo direttore commerciale
Andrea Cavinato ha confermato
il trend di crescita di questo settore negli ultimi anni, “data la crescente moda di preparare in casa
le proprie pietanze e in particola-
re i dolci. Anche se attualmente
notiamo una stabilizzazione del
fenomeno. Ciò nonostante siamo
sempre pronti a evolvere tecnicamente il nostro prodotto secondo
le necessità e l’esperienza che i
nostri clienti ci trasmettono, cercando prodotti visivamente piacevoli e dal grande contenuto
tecnico. Al punto vendita forniamo espositori dedicati e di forte
impatto per adattarsi alle esigenze di layout ai quali affianchiamo
la massima professionalità nella
manutenzione e rinnovamento
assortimentale. A tutto questo
aggiungiamo anche forti azioni di
comunicazione multicanale”.
Il cake design per tutti. Questo il
claim che Bialetti ha voluto far
suo quando ha immesso sul mercato Dolce Chef, la sua prima collezione dedicata alla preparazione e alla decorazione di prodotti
focus cucina
La parola al Cake Designer
Paola Piu, Sugar Artist, nonché titolare di Polvere di
Zucchero ha risposto ad alcune nostre domande.
“Gli strumenti base necessari per questa attività sono:
mattarello per cake design da 20 cm e 50 cm, taglierino, smoother, kit attrezzi per modelling, spatola per
crumb coating e coloranti in gel alimentari.
I mattarelli sono fatti di un materiale plastico antiaderente, che rende più semplice la stesura della pasta di
zucchero; il taglierino è fondamentale per tagliare con
precisione la pasta di zucchero; lo smoother per lisciare la pasta di zucchero sulla torta, ed è fondamentale utilizzarlo per rendere la torta perfetta; gli attrezzi
per modelling sono utili per creare soggetti 3d, lavorando su piccoli soggetti le nostre dita risultano troppo grosse, pertanto è fondamentale l’uso dei tools.
La spatola per crumb coating permette di realizzare
un “fondo” idoneo ad accogliere la pasta di zucchero,
se questa fase non viene realizzata correttamente la
torta risulterà brutta e imprecisa. I coloranti per la pasta di zucchero sono fondamentali per dare sfogo alla
creatività, basta aggiungerne davvero poco prodotto
per ottenere un bell’effetto. Fare molto attenzione ai
coloranti liquidi, di cui personalmente non consiglio
l’utilizzo.
Sul nostro shop online (polveredizucchero.it) sono reperibili questi materiali con la possibilità di essere seguiti e consigliati da professionisti delle torte, evitando così di effettuare acquisti sbagliati.
Il prezzo medio di un attrezzo è di crica 8 euro; è im-
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portante che questi articoli siano contrassegnati dal
marchio CE e siano destinati ad uso alimentare, purtroppo si trovano molti attrezzi provenienti dal mercato non autorizzato cinese. Ricordiamoci che questi
strumenti sono utilizzati per decorare un dolce che poi
si mangerà. Alcuni attrezzi sono fondamentali, non
possono essere sostituiti, per altre attività invece è
possibile adattarsi con gli strumenti presenti in cucina.
Un esempio? Ottimo il piatto girevole che solitamente
si usa durante le cene come passa vivande. È possibile
usarlo per lavorare con meno fatica una torta.
È opportuno valutare sempre attentamente cosa si
vuole realizzare, quali attrezzi utilizzare e quali invece
potrebbero non essere fondamentali.; in questo modo
sarà più semplice gestire l’investimento ed evitare di
acquistare prodotti che non servono o non riescono a
utilizzare. Per questo consiglio sempre di frequentare
un corso di cake design tenuto da professionisti. Sarà
utile per comprendere quali attrezzi utilizzare per il
cake design, nonché le tecniche più adatte.
Preparare una torta di cake design è un vero progetto: si parte dalla realizzazione del disegno studiato
ad hoc per il cliente secondo le sue richieste, bisogna
preparare le decorazioni tridimensionali qualche giorno prima in modo che abbiano il tempo di asciugare
e all’ultimo si realizzerà la torta (consigliate le basi inglesi), le creme per la farcitura e si passerà alla fase
dell’assemblaggio. Dopo aver assemblato e ricoperto con pasta di zucchero la torta, ci si potrà dedicare
ai decori e alle rifiniture finali. Mediamente ci sono 4
giorni di lavoro (ma si può arrivare anche a 6/7 giorni
per le torte a piani con molti soggetti tridimensionali), quindi molte ore di lavoro più i materiali. 1 kg di
buona pasta di zucchero costa attorno ai 9/10 euro,
pertanto queste torte hanno un prezzo più elevato rispetto alla pasticceria tradizionale italiana; inoltre la
lavorazione è completamente diversa”.
di pasticceria; una risposta, se vogliamo, alla crescita nella domanda di prodotti specifici per la decorazione di dolci firmando una
collezione originale nelle forme e
nei colori, innovativa nei materiali e completa nell’assortimento.
Dolce Chef Bialetti può essere
considerata un punto di riferimento sia per i consumatori alle prime armi sia per la clientela
più esperta, attraverso un’offerta
che spazia dagli stampi di ogni tipo e formato al cookware, dagli
accessori più utili ai prodotti per
decorazione (gel coloranti, pasta
di zucchero, pennarelli alimentari ecc.). Gli articoli che compongono la collezione si distinguono
in quattro linee: Stampi in Carbon
Steel, Stampi in Silicone, Accessori Pasticceria e Decorazioni. Carbon Steel offre un assortimento
di 20 stampi grandi e 5 stampi
mini realizzati in acciaio rivestito ad alto spessore che dura nel
tempo senza deformarsi ed è caratterizzato da soluzioni funzionali innovative. Silicone dispone
di 23 referenze per la preparazione di dolci e 6 stampi per cioccolatini. Il materiale utilizzato è silicone a doppio strato ad alto spessore (da 1,8 a 2,5 mm) a garanzia
di qualità, affidabilità e prestazioni (senza bisogno di imburrare prima dell’utilizzo). La linea Accessori affianca il set degli strumenti essenziali come spatola,
pennello, frusta e pinza in silicone, con un ampio assortimento di
accessori e gadget da pasticceria
quali stampi a espulsione, tagliabiscotti e mattarelli. Decorazioni
riunisce in un’unica linea prodotti professionali per il cake design;
la linea si distingue per piacere
estetico, completezza di gamma
e grande innovativa nei materiali, nelle forme e nei colori.
“Il mercato degli strumenti per il
cake design e la pasticceria è in
continua crescita e Bialetti Industrie ha deciso di rispondere alle richieste dei consumatori, firmando una collezione completa
nell’assortimento”, dichiara Roberto Ranzoni, marketing manager Caffè e Ped Bialetti Industrie.
“Massima attenzione è stata rivolta alla scelta dei materiali che
sono senza dubbio innovativi e
di elevata qualità. Ne sono un
esempio il silicone a doppio strato ad alto spessore e l’acciaio rivestito che rappresenta una soluzione a elevata resistenza nonché
esteticamente molto piacevole.
Per la linea Bialetti Dolce Chef,
inoltre, il Gruppo ha investito
molto sull’immagine e in termini
di comunicazione predisponendo,
ad esempio, una serie di espositori ad hoc di altissimo livello e
molto funzionali. Siamo certi che
anche il futuro ci riserverà molte soddisfazioni per questo tipo
di prodotti come ad esempio il riconoscimento ricevuto dai consumatori che ha eletto questa linea
Prodotto dell’anno 2014 e, come
accade per tutti i nostri prodotti,
continueremo a investire in termini di innovazione per soddisfare sempre al meglio le esigenze
dei nostri consumatori”.
Un’altra azienda che abbiamo selezionato per questo articolo è
Ariete, che da pochi mesi ha lanciato sul mercato una linea di piccoli elettrodomestici denominata
Party Time, in perfetto stile Vintage anni 50. Parliamo nello specifico di Muffin & Cupcake Maker,
Donuts & Cookies Maker e Waffel
Maker.
&Cupcake Maker e la Donuts Maker permettono di preparare in
pochi minuti gradevoli muffins e
cupcakes, nonché ciambelline e
fragranti biscotti. Grazie alle piastre antiaderenti e alle apposite
cavità, è possibile realizzare dolci perfetti a prova di pasticciere
esperto. Anche in questo caso il
rapporto qualità prezzo è buono
e il risultato è soddisfacente. Da
segnalare la collaborazione con
l’azienda Molino Rossetto, grazie alla quale all’interno di ogni
prodotto della linea Party Time è
abbinata una confezione di impasto per dolci e delle decorazioni a
base di zucchero.
Uno sguardo
al punto vendita
Un aspetto che abbiamo voluto
valutare di persona è stato il posizionamento di questi prodotti
all’interno dei punti vendita della GDO e, in alcuni casi, la sorpresa è stata notare quanto
spazio sia dedicato a queste merceologie, talvolta con isole espositive
brandizzate o totem
multibrand dedicati al
Cake Design. Situazioni di questo tipo
sono state rilevate
presso gli ipermercati, mentre all’interno
degli store della GDS
la collocazione è maggiormente concentra-
ta all’interno di reparti specifici,
suddivisi per marchio e tipologia
di prodotto. La presenza di offerte promozionali è molto limitata
sia nello sconto proposto (al massimo una riduzione del 30% su
referenze con un prezzo medioalto) che nell’entità della riduzione di prezzo.
Situazione decisamente diversa presso i piccoli retailer come
L’Outlet del Casalingo e Kasanova, la cui offerta è decisamente più concorrenziale (anche se
più limitata in termini di referenze), soprattutto in termini di prezzo finale al consumatore. Non
mancano comunque le “comparsate” di prodotti per il cake design tra le offerte dei volantini:
strumenti promozionali che non
disdegnano di ospitare qualche
strumento destinato all’arte in
cucina. Nello scorso mese di dicembre, difatti, Expert Italy aveva lanciato una campagna nazionale in cui, a fronte di una spesa
di almeno 500 euro, si riceveva in
regalo lo special pack “Prepara e
Decora”, contenente un frullatore a immersione Minipimer 5 di
Braun e un set composto da tagliapasta, spatola e attrezzi per il
modelling.
focus audio video
di Federico Cociancich
L’andamento del
mercato TV rispecchia
quello più generale del
segmento Consumer
Electronics che registra
l’ennesimo segno
meno rispetto
allo scorso anno.
Saranno sufficienti
le nuove tecnologie –
Oled e 4K – e un evento
come i Mondiali
di Calcio per
rivitalizzare il mercato?
42 - 43
Il mercato TV
dribbla la crisi con
le nuove tecnologie
I
dati del quarto trimestre del
2013 mostrano il comparto
Technical Consumer Goods ancora in sofferenza rispetto all’anno
scorso con un -1,5% e in particolare il comparto dell’elettronica
di consumo mostra un drammatico -12,2% (fonte: Gfk). Tutto il
settore ha fatturato, nel periodo
natalizio, 5,44 mld di euro, contro i 5,52 dello scorso anno, i 5,64
del 2011 e i 6,28 mld di euro del
2010. La crisi continua a farsi sentire in quasi tutti i segmenti confermando il trend negativo: segnano un andamento positivo
solo la telefonia, trainata dagli
smartphone, e i grandi elettrodo-
mestici, avvantaggiati dagli Ecobonus. In questo scenario il settore TV vede nelle nuove tecnologie, su tutte Oled e 4K, definita
anche UHD (Ultra high Definition),
e dall’evento televisivo per eccellenza, i Mondiali di Calcio, un segno di speranza.
Il punto di vista
delle aziende
Abbiamo chiesto un commento ai
principali produttori di apparecchi
televisivi partendo da Samsung
che negli ultimi anni è stato leader indiscusso di mercato. Ci ha
risposto Francesco Leveque, Direttore Marketing Audio Video di
Samsung Electronics Italia. “Il
2014 è iniziato positivamente e
si rivelerà un anno di forte crescita e pieno di opportunità per
Samsung, che negli ultimi anni
si è contraddistinta come leader
europeo del mercato TV per innovazione. Con l’arrivo sul mercato all’inizio del 2013 dei primi
TV UHD, Samsung guida questa
tendenza con prodotti altamente tecnologici e performanti comunicando il reale valore della
rivoluzione UHD. Oggi il nostro
obiettivo principale è rispondere
al nuovo trend del settore TV che
si sta muovendo verso schermi
sempre più grandi per esperienze
e
Panasonic ha deciso da
quest’anno di cessare
la produzione di plasma
per la disperazione dei
– pochi – affezionati a
questa tecnologia
immersive e altamente coinvolgenti. Per questo Samsung inaugura una nuova era della qualità dell’immagine con il nuovo
U8500 UHD TV curvo, un televisore che combina tecnologia UHD
con design curvo per immagini
estremamente realistiche e una
visione ancora più avvolgente.
Continueremo a realizzare prodotti senza precedenti per portare il meglio della tecnologia in
tutti i modelli top di gamma per
soddisfare le esigenze del consumatore, molto sensibile ai nuovi
trend e alle innovazioni tecnologiche”.
Ecco invece il punto di vista di
Paolo Locatelli, Home Entertainment Sales Director di LG
Electronics Italia, tra le aziende
più interessanti del mercato e che
più delle altre punta sull’Oled già
da quest’anno.
“Crediamo che il 2014 sarà l’anno dell’OLED, una tecnologia che
abbiamo lanciato nel 2013 e
che stiamo sviluppando con una
gamma molto ampia nel 2014,
con risoluzioni e formati diversi e
con prezzi sempre più accessibili
nel corso dell’anno. LG nel 2014
vuole creare il mercato dell’OLED.
Abbiamo investito in nuove fabbriche e nuovi prodotti per creare economie di scala e trasferire
il prima possibile ai consumatori
i benefici di un prezzo al pubblico
con un premio ridotto. Vogliamo
che il prima possibile i consumatori possano godere di una esperienza di visione assolutamente
unica”.
Francesco Leveque,
Samsung Electronics Italia
Paolo Locatelli,
LG Electronics Italia
Decisamente diverso il punto di
vista di David De Vanna, Senior
Sales Manager Audio Video Panasonic: “Dopo la flessione dovuta alla fine dello switch-off, il
comparto dei TV mostra oggi ottimi segnali di ripresa grazie a
impulsi interni ed esterni al mercato stesso. Da un lato infatti la
tecnologia 4K, anche se introdotta da pochi mesi, rappresenta già
un fattore attrattivo per il consumatore; dall’altro, fornisce un
nuova leva commerciale per un
trade sempre interessato a proporre le ultime novità. Mondiali
di Calcio e Olimpiadi costituiscono storicamente un acceleratore
per questo mercato: sarà dunque
fondamentale cogliere l’opportu-
nità per incentivare il processo di
sostituzione dei vecchi apparecchi dai contenuti ormai antiquati. Panasonic è pronta per questa
sfida e presenta un’offerta completa di TV Viera con tecnologie
e caratteristiche evolute: Twin Tuner, per vedere un programma e
registrarne un altro o vedere due
focus audio video
programmi differenti su TV e tablet; Swipe and Share 2.0, per inviare contenuti dal tablet al TV
con un solo tocco; Face Recognition, che identifica l’utente tramite una videocamera posta sul TV
per proporre settaggi personalizzati; My Home Screen, che permette di impostare fino a quattro schermate personalizzate con
i programmi e i contenuti web
preferiti da ciascun membro della
famiglia. Siamo certi che tecnologia evoluta e grandi eventi sportivi sosterranno il mercato TV con
un nuovo slancio, già visibile nei
primi mesi del 2014”.
I
l settore TV
vede nelle nuove
tecnologie, su tutte
Oled e 4K, definita
anche UHD e
Il mercato dovrà giocoforza fare
i conti con nuovi agguerriti marchi emergenti, specialmente cinesi, come ci conferma Gianluca
Di Pietro, General Manager di Hisense Italia.
“In Italia abbiamo l’opportunità di
lavorare all’interno di un contesto
dove la domanda di elettronica
di consumo è molto ricettiva, ma
questo non significa che il mercato non nasconda ostacoli e insidie.
Gianluca Di Pietro, Hisense Italia
Enrico Ligabue, Haier Italia
Quando si parla di 4k infatti si fa
riferimento a una tecnologia che
probabilmente cambierà non solo il modo di guardare la Tv, ma
anche le abitudini di consumo e
culturali degli utenti. Per questi
motivi, soprattutto in questa fase
di transizione, il ruolo di intermediazione e il contributo informativo dei nostri partner è essenziale.
Da qui una serie di risorse che il
team Hisense ha già messo a disposizione dell’indiretta, a partire
dai corsi di formazione tecnica e
marketing che organizziamo a domicilio delle aziende due volte al
mese”.
Un’altra azienda cinese da seguire con attenzione è Haier, che
dall’evento televisivo
per eccellenza,
i Mondiali di Calcio,
un segno di speranza
44 - 45
Sony è stata tra i primi produttori a
puntare sul 4K: grazie a un design
estremamente elegante, a una
qualità delle immagini eccellente e
un audio di ottimo livello
Sony
Sony sta cercando negli ultimi anni di diventare il marchio leader per i cosiddetti prodotti “di riferimento”. Da quando Kazuo Hirai è
passato alla guida del colosso giapponese ha
fatto capire di non voler essere uno dei tanti
produttori di elettronica di consumo, ma uno
dei protagonisti dell’innovazione. L’azienda
giapponese diventerà quindi sempre più selettiva puntando principalmente su quei prodotti capaci di garantire visibilità e profitto
come le Tv 4k, gli smartphone e i tablet, le
fotocamere e videocamere full-frame, fino
alla nuova console PS4. È in questo scenario che si posiziona la scelta dello scorporo
della divisione TV, entro luglio 2014, e il suo
conferimento in un’azienda controllata. Pur
migliorando, infatti, i propri conti di anno
in anno, la divisione TV è ancora in pesante
perdita e le previsioni non sono rosee (circa
182 milioni di euro per il 2013). Sony è comunque leader sia nel mercato giapponese,
sia in quello USA nel segmento hi-end/4K e
lo scorporo è giustificato con il fine di trasformare l’attività in un’organizzazione più efficiente e dinamica.
tra l’altro ha appena presentato i
propri smartphone e tablet per il
mercato mobile. Ecco il commento di Enrico Ligabue, Market Director Haier Italia.
“Le aspettative per il 2014 sono di
una stabilizzazione del mercato:
ci aspettiamo che il calo nei volumi venduti terminino. Crediamo
che ci sarà l’effetto positivo del
Mondiali di Calcio e che le nuove
tecnologie, e in particolare il 4K,
siano un altro degli strumenti che
l’industria e il trade hanno nelle proprie mani per ricominciare
a vendere e proporre prodotti di
qualità. Queste saranno le chiavi
del successo per il 2014. Purtroppo molti hanno finora puntato a
vendere grandi quantità con prodotti di scarsa qualità; le nuove
tecnologie dovrebbero ricominciare ad aiutare i numeri a crescere dopo i cali degli ultimi tre anni.
Haier quest’anno punterà sicuramente sul 4K, l’Oled è certamente
un prodotto importante che rappresenterà una nuova frontiera
ma oggi il posizionamento dei TV
Oled non consentono ancora numeri interessanti, anche perché
la produzione non è in grado, al
momento, di portare sul mercato grandi quantità. Noi stiamo lavorando con chi sta realizzando i
pannelli, ovvero LG, e seguiamo
questo trend con grande interessa
ma non crediamo che sarà il prodotto dell’anno.
Riguardo l’abbassamento dei
prezzi che si sta già registrando
anche nei TV 4K è chiaro che l’offerta si sta allargando e anche noi
faremo la nostra parte da questo
punto di vista. Questo contribuirà
a vendere prodotti con polliciaggi
alti, con posizionamenti che sono
più idonei a un mercato già maturo. Ci deve essere un giusto equilibrio tra il prezzo e il valore dato alla tecnologia, e credo che noi
quest’anno potremo dire qualcosa
di importante a riguardo”.
La polemica
Meglio consigliare ai clienti un TV
4K o uno Oled? Entrambi hanno
una qualità video eccellente che si
percepisce sin dal primo sguardo,
ma mentre quella dell’Oled si può
apprezzare appieno da subito con
contenuti Full HD, quella 4K necessita di contenuti in altissima riso-
Le tv del futuro
Samsung moltiplica le dimensioni
La linea del nuovo TV curvo U8500 UHD rivoluziona completamente l’esperienza di intrattenimento
permettendo di avere un campo visivo più ampio
rispetto a uno schermo piatto e garantendo un effetto panoramico che rende le immagini ancor più
grandi e realistiche. L’esperienza di visione è ottimale indipendentemente da dove si è seduti e la
qualità d’immagine è ulteriormente potenziata
dall’Auto Depth Enhancer, l’algoritmo sviluppato da
Samsung in grado di analizzare la sorgente e regolarne automaticamente il contrasto per dare un
maggior senso di profondità e un effetto 3D. Le dimensioni sono davvero eXtra Large: la serie U8500,
è disponibile nella versione da 78”, 65” e 55”, ma
ne esiste anche una versione da 105”, ben 266 cm
di diagonale, il più grande sul mercato.
LG curva i TV Oled
La tecnologia Oled offre una qualità d’immagine
davvero strepitosa, che lascia chiunque a bocca
aperta: colori intensi, nero assoluto, contrasto praticamente infinito e l’estrema fluidità delle immagini
sono davvero uno spettacolo, ed è anche per que-
luzione che difficilmente avremo
a disposizione su larga scala prima
di due o tre anni. La maggior parte
dei produttori in questo momento
però stanno puntando sulla tecnologia 4K anche per un minor costo
di produzione dei pannelli. Quindi
gli uomini di marketing stanno lavorando a discapito degli interes-
sto che il TV Oled curvo di LG, spesso appena pochi
millimetri, è stato riconosciuto da diversi organismi
internazionali come uno dei migliori. Non solo sbalorditivo dal punto di vista dell’immagine, ma innovativo anche per quanto riguarda la qualità del suono, grazie agli esclusivi speaker frontali semi trasparenti. Dando il via alla transizione dallo schermo
piatto a quello curvo, questo innovativo TV assicura
un maggiore coinvolgimento e una visione naturale, in cui si è sempre proiettati al centro dell’azione.
Hisense punta sul prezzo
Possiamo già parlare dei primi TV 4K “Low Cost”?
La cinese Hisense propone TV 4K Ultra HD con un
design accattivante e un costo estremamente competitivo. Si propongono come la soluzione ideale sia
per gli appassionati del piccolo schermo, sia per tutti coloro che richiedono ai propri monitor un livello
superiore di definizione delle immagini: dal designer all’esperto di fotografia, passando per i grafici
e i cineasti. I modelli della serie XT880-Ultra HD sono disponibili in 3 formati: 50”, 58” e 65” a un prezzo di listino che parte da meno di 1.500 euro (per
il 50”) e che non supera i 3.000 euro (per il 65”).
si dell’utente finale? È un giudizio
un po’ affrettato: il 4K è una tecnologia che si diffonderà molto nei
prossimi anni, tanto che le previsioni di Futuresouce Consulting
prevedono nel 2017 la vendita di
quasi 4 milioni di TV 4K, e quindi
in realtà può essere un consiglio
estremamente lungimirante.
social
È giunta l’era dell’internet ovunque, grazie alla tecnologia wearable: uno dei
temi portanti del CES di Las Vegas e del Mobile World Congress di Barcellona
di Roberto Zarriello
Sempre connessi
Orologi
I
n principio fu il telefono cellulare.
Ricordo ancora quanto fu bizzarro avere finalmente la possibilità
di rintracciare una persona nonostante non fosse a casa. Che fosse
per un’emergenza o solo per una
chiacchierata, con quel pesante e
ingombrante aggeggio siamo diventati reperibili praticamente
sempre.
Ma questo non ci è bastato, ed è
così che con il diffondersi del web
è nata la necessità non solo di essere rintracciabili per una telefonata, ma anche per una email, un
messaggio privato e una menzione su Twitter, su schermi sempre
più grandi, colorati e intuitivi.
Che ci piaccia o no, la scusa del
“non ero a casa” non è più valida,
perché siamo sempre connessi, 24
ore su 24, attraverso smartphone,
tablet e anche attraverso altri oggetti indossabili come orologi e occhiali.
Parliamo della tecnologia wearable, quella che si sta prepotentemente presentando come the next
big thing e che è stata protagonista delle ultime edizioni del CES
di Las Vegas e del Mobile World
Congress di Barcellona.
Come ogni nuova tecnologia che
si rispetti, il wearable ha già scisso l’opinione pubblica: voglio davvero avere costantemente un monitor davanti agli occhi? È proprio
necessario che io sia reperibile in
ogni secondo della mia giornata,
ovunque io sia? Certo, si tratta di
oggetti che possono essere spenti,
proprio come gli smartphone, ma
siate onesti: qual è l’ultima volta
che avete spento volontariamente
il vostro iPhone?
L’Internet delle cose è sempre più
46 - 47
Diciamoci la verità, c’è ancora
qualcuno che controlla l’ora dall’orologio? Molto più semplice sbloccare lo schermo dello smartphone.
Quindi i cari accessori da polso necessitano un makeover e, soprattutto, di notificare. Chiamate perse, SMS, messaggi su Facebook e
mention su Twitter devono essere a portata di polso, basta collegare lo smartwatch al proprio
smartphone e il gioco è fatto.
L’orologio smart presentato da Intel non necessita neanche della
connessione al cellulare, poiché
è dotato di una connessione indipendente e integra il sistema Gps.
E se l’ora proprio non ci interessa,
possiamo scegliere uno dei tanti
accessori da polso utilizzati soprattutto come strumenti per il fitness.
Fasce e sensori
per il corpo
evidente, con oggetti che non ci
bastano più per come sono e che
devono diventare smart, pena l’esclusione dagli scaffali.
Ecco gli oggetti smart che già sono o presto saranno disponibili
nei negozi, voi li indossereste?
Occhiali
Li abbiamo attesi per anni, incuriositi da cosa potessero davvero
fare. Abbiamo visto video, parodie e presentazioni, fino a quando
i Google Glass, gli occhiali intel-
ligenti di Big G, sono giunti finalmente tra noi. Ora che ci sono, li
vogliamo davvero?
Il colosso di Mountain View non è
l’unico a proporli, possiamo scegliere anche quelli della startup
italiana GlassUp o gli Epson Moverio, ma c’è ancora molto su cui
lavorare.
Comodità e design a parte, è importante valutare le conseguenze dell’indossare questi oggetti
sempre e soprattutto in luoghi
privati.
Utilizzati per il fitness e per il benessere o semplicemente per puro divertimento. Le fasce Spree
sono un ottimo assistente per l’allenamento, grazie alla possibilità
di tracciare battito cardiaco, temperatura e movimento; quelle di
Muse ti guidano attraverso un training psicologico per aiutarti ad affrontare meglio la giornata; le fasce June analizzano la quantità di
raggi UVA e ti consigliano quale
protezione solare utilizzare.
I prodotti più interessanti sono
quelli che si rivolgono alla gamification: iBitz trasforma l’attività fisica in benzina per il tuo razzo, mentre i sensori PrioVR ti permettono
di giocare in prima persona ad un
gioco sparatutto. Per entrare davvero nello spirito del gioco.
i
psicology
Parlare
per
vendere
Dr. Paolo Zucconi,
specialista in Psicoterapia
comportamentale
e psicoterapia cognitiva
[email protected]
Il dialogo è sempre alla base di tutto…
P
arlare per vendere è ciò che
quasi tutti pensano sia da fare quando si apre un negozio. Meglio sai parlare più vendi! Quindi
se non hai una buona parlantina
non vendi! Ma, nella pratica quotidiana, non funziona così. Peccato
per i bravi parlatori e per chi si ritiene tale. Eppure la comunicazione, soprattutto se efficace e persuasiva, è considerata uno strumento indispensabile alla vendita: la comunicazione rappresenta
l’ossatura di ciò che viene, tecnicamente, definito la trattativa di
vendita su base psicologica. La comunicazione tuttavia è sempre bilaterale: uno ascolta e l’altro parla:
lo scambio tra parlare ed ascoltare è proprio ciò che i due interlocutori mettono in comune tanto
da dire che comunicano. La differenza fondamentale è che, paradossalmente, vende chi ascolta, o
meglio chi ascolta di più e parla di
meno dell’altro, considerando anche che tutti noi siamo forniti di
due orecchie ed una bocca, proprio per ascoltare di più e parlare
di meno.
Si tratta quindi per vendere di
ascoltare l’altro, di essere un buon
ascoltatore del potenziale acquirente. In questo modo si dà alla
persona quella importanza che
non ha, ma vorrebbe avere: più
parla più si sente importante e così scopre se stesso, scopre quei desideri che il vero venditore dovrà
soddisfare. Rivela inoltre preziose
informazioni che un abile venditore utilizzerà proprio per vendere
soprattutto quando, con specifiche domanda, conoscerà il nome
della persona, i componenti della
sua famiglia, il suo lavoro ed i suoi
interessi, inoltre che cosa gli piace
di più e di meno di ciò che fa. Si
tratta solo di fare quelle domande che fanno piacere all’altro allo
scopo di farlo parlare per darci le
risposte attese
Dale Carniege, uno dei più famosi addestratori dei migliori managers americani, venditore lui
stesso, nei suoi corsi, frequentati
da milioni di persone, affermava spesso il principio “siate buoni
ascoltatori e incoraggiate gli altri a
parlare di se stessi” . Infatti, nota
sempre lo stesso Carniege, le persone si interessano molto di più
al proprio problema che a quelli
dell’altro tanto che “un forunco-
lo al collo è più inquietante - per
quella persona che ci sta di fronte
- di cinquanta terremoti in Africa”.
L’importante è ascoltare con pazienza e simpatia, senza interrompere, senza contraddire e senza irritare l’interlocutore che va sempre incoraggiato a parlare in modo da sentirsi…importante. Frank
Bettger, uno dei più abili venditori
di fama internazionale, dichiara
di aver appreso a proprie spese,
spesso quindi sbagliando, come
si ascolta, dimostrando all’interlocutore di essere sinceramente
interessato alle sue parole, anche
con evidente comportamento non
verbale improntato a dimostrare
ascolto (contatto oculare, corpo
proteso verso l’altro, cenni d’assenso col capo, apertura degli arti verso l’altro). E il saper ascoltare
viene definita da Bettger un’arte
necessaria, non solo ai venditori.
Solo ascoltando infatti è possibile
impossessarsi del “più grande segreto dell’arte del vendere”, della
“molla segreta che spinge gli uomini all’acquisto” (secondo le parole di Bettger): “scoprire quello
che il cliente desidera ed aiutarlo
ad ottenere”.
technology
Analizziamo la nuova tecnologia che permette a cellulari, tablet
e molti altri dispositivi di comunicare tra loro grazie a un semplice gesto
N
di Silvia Castoldi
FC è una sigla che sta per Near
Field Communication, cioè
comunicazione a distanza ravvicinata, e con tutta probabilità la
vedremo sempre più spesso nel
prossimo futuro. Si tratta di una
tecnologia che permette a due
dispositivi elettronici di “parlarsi” e scambiare informazioni con
la semplicità di un gesto, senza le
complessità necessarie per avviare una comunicazione con le abituali tecnologie di rete wireless.
È già in uso in svariati dispositivi
mobili come cellulari e tablet, e
si sta diffondendo anche come sistema di pagamento. Ma è previsto che si espanda anche in ogni
campo dell’elettronica, come mezzo per “accoppiare” rapidamen-
te due apparecchi che devono in
qualche modo comunicare tra loro.
Nel 2004 è nato un consorzio denominato NFC Forum, i cui membri fondatori sono Nokia, Philips
e Sony, che si occupa di definire
e diffondere la tecnologia. Attualmente conta più di 160 membri e
ha un corrispettivo italiano, NFC
Forum Italia.
La tecnologia NFC deriva da quella
RFID, che viene usata nelle carte di
credito “contactless”, e anche nelle “tag” che vengono utilizzate nei
supermercati per impedire il taccheggio. Quando si avvicina la carta di credito alla cassa, o quando si
passa attraverso i cancelli di un supermercato, il chip RFID lancia un
breve segnale radio che permette
di identificare il suo codice univoco, e quindi avviare la transazione
monetaria, nel caso della carta, o
di far scattare l’allarme antifurto
se il codice corrisponde a quello di
un articolo non ancora pagato.
La principale differenza tra RFID e
NFC è che i chip RFID sono passivi
e la comunicazione funziona in un
solo senso. Nel sistema RFID non è
prevista la presenza di batterie o
di altra alimentazione. I lettori di
chip RFID emettono un lieve campo di onde radio. Il chip è dotato
di un’antenna che, quando passa
attraverso il campo, capta le onde
radio e le converte in elettricità attraverso il fenomeno dell’induzione magnetica, in quantità debole
ma sufficiente a far funzionare il
Near Field
Communication
48 - 49
chip e a permettergli di lanciare
il suo segnale. Il chip non è però
dotato di un ricevitore, e pertanto
non è possibile comunicargli nulla:
dichiara nome e numero di matricola come un bravo soldatino ma
non può fare nient’altro.
I chip NFC funzionano in maniera
leggermente diversa. C’è un chip
“iniziatore” e un chip “bersaglio”.
L’iniziatore di solito è su un dispositivo dotato di batterie, e quindi
ha un’alimentazione propria, ed
emette un campo di onde radio
che serve ad alimentare, attraverso induzione magnetica come
nella tecnologia RFID, il chip bersaglio. Quest’ultimo può essere
piccolo e leggero e, come nel caso
dei chip RFID, risiedere anche in
piccoli oggetti come carte di credito, chiavi, etichette di vestiario
o addirittura adesivi. La tecnologia però prevede anche la possibilità di comunicazione peer-topeer con scambio di dati nei due
sensi, nel caso in cui ambedue i
chip siano dotati di alimentazione
e in grado di ricevere. In tal caso,
i due chip parlano e ascoltano a
turno, scambiandosi il ruolo di iniziatore e bersaglio.
La potenza del campo radio è molto limitata, e fa sì che i due chip
possano comunicare tra loro solo a distanza di 10 cm (in pratica
anche meno, di solito è necessario
un quasi-contatto a 4 cm o meno).
La banda di radiofrequenza usata
è quella di 13,56 MHz, e la velocità di trasmissione può essere di
106, 212 o 424 kbit/s. Il segnale
non viene crittografato, dato che il
brevissimo raggio di trasmissione
lo pone al sicuro da intercettazioni. I chip bersaglio passivi contengono una memoria molto limitata,
tra 96 e 4.096 bit, solitamente di
sola lettura (ma anche riscrivibile)
sufficiente solo per memorizzare
codici di identificazione, PIN di accesso e simili.
La velocità di trasmissione è molto bassa, ma questo non è un problema, in quanto uno dei principali
scopi di NFC è quello di fungere da
procedura di identificazione, per
poi lasciare spazio a tecnologie di
rete più efficienti. È così, per esempio, che funziona Android Beam, il
sistema di scambio file NFC integrato nelle ultime versioni del sistema operativo Android. Con Android Beam, se due cellulari o tablet sono dotati di chip NFC attivato, è sufficiente avvicinarli perché
si riconoscano a vicenda attraverso
NFC, stabiliscano una connessione
Bluetooth, la usino per scambiare
i file inseriti in una lista dai proprietari, e poi si scolleghino automaticamente. Il semplice gesto di
avvicinare i due dispositivi sostituisce la complicata procedura di
connessione Bluetooth, che implicherebbe attivare la connessione
su entrambi i dispositivi, scegliere
il bersaglio tra tutti quelli presenti nella stanza, digitare una parola
d’ordine e così via. Alcuni dispositivi Samsung utilizzano invece SBeam, un’espansione di Android
Beam che utilizza la tecnologia di
rete Wi-Fi Direct al posto del Bluetooth, giovandosi della sua maggiore velocità.
Un altro campo in cui l’NFC viene usato è quello dei pagamenti
elettronici. Per esempio, il sistema Google Wallet permette di memorizzare nel proprio smartphone
numeri di carta di credito, buoni
fedeltà e simili. Avvicinando il proprio smartphone a una cassa dotata di lettore NFC, è possibile farsi
riconoscere ed effettuare il pagamento o ottenere lo sconto, senza dover presentare alcuna tessera. Tecniche simili possono essere
usate per pagare il biglietto dei
mezzi pubblici. Google ha accordi
con MasterCard, Visa e altri operatori perché i pagamenti attraverso Google Wallet vengano accettati dagli stessi lettori che leggono
le carte di credito contactless. Tuttavia le cose procedono a rilento,
e il meccanismo è stato attivato
solo in alcune zone sperimentali (in Italia è in corso la sperimentazione presso gli uffici postali di
alcune città). Un grosso ostacolo
alla diffusione di questo sistema è
che, mentre NFC è stato adottato
con convinzione da Google, Apple
non ha ancora introdotto il chip su
alcuno dei suoi modelli di iPhone,
preferendo attendere gli ulteriori
sviluppi.
È ancora presto per dire se NFC si
diffonderà come i suoi promotori sperano. L’idea è che in futuro
sempre più dispositivi ne facciano uso. Esistono già, per esempio,
auricolari Bluetooth che usano NFC
per collegarsi a uno smartphone.
Una volta che la tecnologia di pagamento sarà stata sperimentata
a sufficienza, si potrà usare il cel-
lulare per comprare una bibita al
distributore, pagare le sigarette
al tabaccaio, o anche il ritiro di un
pacco al postino. Oppure visitando
un museo, potremo avvicinare il
tablet a un’opera d’arte e ricevere sullo schermo tutte le informazioni sulla sua storia. O ci saranno usi più bizzarri che ancora non
immaginiamo, come quello fatto
dall’artista Anthony Antonellis,
che si è fatto installare un chip
NFC sotto la pelle della mano per
distribuire le proprie opere d’arte
digitali toccando gli smartphone
delle persone.
È
già in uso
in svariati
dispositivi mobili
come cellulari
e tablet, e si sta
diffondendo anche
come sistema
di pagamento
gaming
La guerra delle console a
di Raffaele
Gomiero
Terminato il periodo
più “belligerante”
dell’anno, tiriamo
le somme su ciò
che è successo nel
mercato hardware
tra i tre maggiori
contendenti
A
distanza di due mesi dal periodo natalizio, tiriamo le somme
di ciò che è stato a livello di sellin e sell-out per quanto riguarda
i principali player di mercato. Per
il settore del game è stato sicuramente il Natale più importante
degli ultimi otto anni, visto che è
la prima volta che due big, Sony e
Microsoft, hanno presentato quasi
in contemporanea una console di
nuova generazione.
Sony
Dalla data del suo lancio la PS4 ha
venduto qualcosa come 5,4 milioni
di unità in tutto il mondo, venendo
apprezzata non solo per i suoi 100
euro in meno sul prezzo d’acquisto
rispetto alla rivale Xbox One, ma
anche per le sue caratteristiche
uniche dedicate al social, al gamepad nuovo di zecca in termini di
funzioni interne e a varie altre peculiarità. Il raggiungimento di un
tale traguardo, con un così largo
anticipo, è assolutamente motivo
di orgoglio per Sony, visto che, secondo le previsioni, il suo raggiungimento era previsto non prima
del mese di marzo. Lo dimostrano
le quasi 800mila condivisioni e le
oltre 7,1 milioni di visualizzazioni
50 - 51
in streaming, per un totale di più di
20 milioni di minuti di gameplay live mandato in streaming attraverso la console.” Sono entusiasta che
così tanti consumatori continuino
a scegliere PS4 considerandola la
migliore piattaforma su cui giocare durante e dopo la stagione delle vacanze” ha dichiarato Andrew
House, President and Group CEO di
Sony Computer Entertainment
Inc. “Siamo lieti che, stando agli
ultimi dati del Gruppo NPD, PS4
sia stata la console più venduta a
gennaio negli Stati Uniti. I risultati di PS4 continuano a essere positivi e siamo estremamente grati
a tutti i nostri fan per la passione
e il supporto che manifestano”. È
ancora presto per parlare del successo dei titoli sviluppati da Sony,
visto che al momento la bandiera è retta unicamente da Killzone:
Shadow Fall con le sue 2,1 milioni
di copie. Naturalmente Sony non
rimarrà a godersi i suoi risultati
con le mani in mano, i concorrenti sono agguerriti e perdere il primo posto è facilissimo, a tal scopo
l’azienda nipponica è al lavoro su
una tecnologia con realtà virtuale
molto simile all’Oculus Rift e che
molto probabilmente approfitterà
della Game Development Conference di San Francisco il 17 marzo per presentare il suo casco VR
Headset. L’attenzione è molta, sia
da parte degli addetti ai lavori che
da quelli del pubblico pagante, le
capacità immersive dell’Oculus Rift
sono ormai stra-conosciute da chi
segue con un interesse superiore
e al vaglio del dopo-Natale
I titoli sugli scaffali
Dark Souls 2
Uno dei titoli più difficili mai apparsi
su PC e console arriva al secondo capitolo e si prospetta ancora più impegnativo. Questa volta l’ambientazione sarà un regno stregato da una
maledizione che dovremo cercare
di annullare e come nel precedente episodio saranno inevitabili gli
scontri contro ogni genere di creature fantasy utilizzando un sistema di
combattimento più evoluto e completo con il protagonista che adesso
potrà essere equipaggiato con ben
tre armi per mano.
Piattaforme: Xbox 360, PS3, PC
alla media il mercato videoludico
ed è facile comprendere il vantaggio che avrebbe Sony nel mettere
le mani (o per meglio dire il pad)
su questo tipo di tecnologia per
approfondirle e integrale sui suoi
titoli.
Microsoft
Arrivata nei negozi italiani il 22 novembre scorso, è stata all’inizio vista con diffidenza a causa della necessità di collegarla alla rete internet ogni 24 ore, ma in seguito alla
correzione di rotta da parte di Microsoft è stata accolta decisamente meglio dagli impazienti appassionati. Evita Barra, Direttore della
Divisione Retail Sales & Marketing
di Microsoft Italia, spiega: “Dal
lancio di Xbox One gli appassionati
di videogiochi hanno avuto modo
di accedere a un universo di contenuti di gioco e intrattenimento di
altissima qualità, e la loro risposta,
nel periodo natalizio ma non solo,
è stata eccezionale: agli oltre 3,9
milioni di Xbox One vendute in 13
Paesi prima della fine dell’anno, si
sono infatti aggiunti gli 83 milioni
di ore spese tra giochi, Tv e applicazioni su Xbox One solo nei primi
18 giorni dal lancio. Anche in Ita-
lia l’accoglienza è stata molto
positiva, con moltissimi consumatori che hanno scelto Xbox
One in virtù dell’ampia gamma
di contenuti di gioco e intrattenimento, delle molte esclusive – come Ryse: Son of Rome
e Forza Motorsport 5, tra i titoli più venduti per Xbox One sul
mercato italiano - e dell’incredibile multiplayer che solo la nostra console è in grado di offrire.
Anche le tante attività sul punto
vendita che abbiamo organizzato insieme ai retailer per far conoscere meglio la nuova console hanno dato un riscontro
positivo e i bundle disponibili,
come per esempio quello con
Forza Motorsport 5, hanno riscosso un notevole successo e
contribuito al raggiungimento
di volumi di venduto veramente significativi anche nel nostro
paese”. Queste cifre sono destinate ovviamente ad aumentare con il passare dei mesi a
cui importante contributo lo daranno sicuramente i giochi attualmente in sviluppo in esclusiva tra cui le 8 nuove ip previste. Chi sta aspettando qualche
titolo veramente esclusivo per ac-
LEGO : The Movie
The Videogame
In questa immancabile trasposizione videoludica del primo film d’animazione ambientato nell’universo
LEGO dovremo aiutare Emmet, un
mediocre cittadino di LEGO City a
salvare il mondo ripercorrendo tutte
le ambientazioni del film e le scene più d’effetto. Come al solito tanto umorismo e sopratutto tantissimi
mattoncini.
Piattaforme: Xbox 360,Xbox One,
PS3, PS4, PS VITA, Wii U, 3DS, PC
Yaiba: Ninja Gaiden Z
Violento, spettacolare, ma sopratutto esagerato, ecco come si può
riassumere il nuovo Ninja Gaiden
in tre parole. Questa volta realizzato in uno stile anime unico nel suo
genere, si presenta con un gameplay simile al precedente titolo ma
molto più veloce nei combattimenti e svariati personaggi tutti da far
sfogare contro i nemici con le più
devastanti tecniche. Per i fan dell’azione pura.
Piattaforme: Xbox 360, PS3, PC
Metal Gear Solid V:
Ground Zeroes
Basato sul nuovissimo motore
grafico Fox Engine, l’ultimo capitolo della serie capolavoro di Hideo Kojima comprende variazioni
climatiche casuali, ciclo giorno e
notte e tanto, tanto stealth. La novità più importante è senza dubbio il passaggio all’esplorazione
in un open world in stile GTA che
promette grandi cose ai fan vecchi e nuovi. E dopo 25 anni le promesse vanno mantenute.
Piattaforme:
Xbox 360, PS3, Wii U, PC
Infamous: Second Son
Uno dei titoli più attesi per la console next gen di Sony per il 2014
è ambientato sette anni dopo la
fine del primo episodio in una città reale: Seattle. Graficamente è
impressionante con effetti di luce
di prim’ordine e una cura maniacale in ogni dettaglio, per il resto il gameplay è frenetico e ricco
d’azione esattamente come ci ha
abituato il predecessore.
Piattaforma: PS4
cima alle classifiche di vendita. Con
queste importanti cifre dal lancio il
Nintendo 3DS ha toccato la quota di
42,75 milioni di unità a livello mondiale diventando a tutti gli effetti la
console più diffusa del pianeta. Anche se i numeri del Wii U non sono
certo incoraggianti Nintendo non
si perderà sicuramente d’animo, le
carte da giocare sono ancora molte
e stando alle recenti le recenti indiscrezioni l’azienda di Kyoto starebbe sviluppando due nuove console,
una per il mercato casalingo e una
per quello portatile, con all’interno
tecnologie di ultimissima generazione e totalmente retrocompatibili. I nomi? Al momento dovrebbero
Evita Barra, Direttore della
Divisione Retail Sales
& Marketing di Microsoft Italia
quistare la console sarà accontentato a marzo, infatti in occasione
del lancio di Titanfall, Microsoft
proporrà un bundle con all’interno
una versione speciale della console, il gioco in versione scaricabile e
un mese si abbonamento a Xbox
Live Gold, il tutto all’interessante
prezzo 500,99 euro.
Nintendo
Anche se è uscita ben un anno prima, la console next gen di casa
Nintendo purtroppo non può contare sui numeri di Microsoft e Sony. Dalle ultime notizie diffuse, la
multinazionale giapponese ha toccato i 5,86 milioni di pezzi a livello mondiale, una cifra sicuramente
non soddisfacente per essere sul
mercato con un anno di anticipo rispetto a Sony e Microsoft. Non a
caso Nintendo ha chiuso il suo Q3
con un fatturato di 4,8 miliardi di
dollari, con un calo dell’ 8,1% rispetto all’esercizio precedente e
52 - 53
con ricavi di 96,7 milioni di dollari, un bel 30% paragonato al natale
2012. E, sempre non a caso, il Presidente della società Satoru Iwata
ha annunciato che si auto-ridurrà
lo stipendio del 50%, mentre altri
alti dirigenti avranno una riduzione
che andrà dal 20% al 30%. Fortunatamente grazie a titoli di punta
come Super Mario 3D World, Zelda:
A Link between Worlds, Wii U Sport
e altri titoli usciti di recente chi non
era ancora in possesso della console Nintendo ha trovato sicuramente una buona scusa per investire
gli Euro racimolati a Natale, considerando sopratutto che sia Mario
che Zelda hanno venduto 1 milione di pezzi ciascuno nelle settimane di Natale. Decisamente meglio
il Nintendo 3DS grazie al quale in
pratica sta in piedi tutta l’azienda.
La console portatile della grande
N ha venduto 11,5 milioni di unità
con 57,25 milioni di pezzi a livello
di software con Pokemon X & Y in
essere Fusion DS e Fusion Terminal.
Oltre a questo le idee sono ben
chiare, innanzitutto sfruttare al
massimo il lancio globale di Mario
Kart 8 previsto per Maggio e puntare molto sui software che utilizzano a dovere le caratteristiche
del GamePad, in aggiunta prendere esempio da altre aziende e
massimizzare il licensing dei suoi
personaggi con iniziative speciali e stringendo accordi strategici
con partner selezionati accuratamente. Ma oltre alle nuove console sopracitate quello che attrae
la curiosità di tutti è l’intenzione
nei prossimi anni di lanciare una
nuova piattaforma che riguarderà
la qualità della vita. Ulteriori dettagli saranno rivelati durante il
2014 ma una cosa è certa, Nintendo non mollerà senza lottare fino
all’ultimo chip.
private label
Private
label,
alla destra
dei leader
Private label, marche del distributore, marchi
di insegna o comunque si voglia chiamarli – nel
mondo dell’abbigliamento si usa la locuzione,
piacevolmente eufemistica, di “in house brands”
- questi prodotti vanno forte. Durante la crisi sono
diventati più che mai il cardine degli acquisti,
fino a raggiungere, nei casi di eccellenza, quote
di mercato anche superiori al 20%, come
succede da Conad
di Luca Salomone
I
l consumatore ha imparato a dare alla GDO una notevole fiducia,
e i prodotti di insegna hanno perso definitivamente la propria caratteristica di parenti poveri delle
marche industriali, per assumere,
oltre a un’incidenza identica o superiore a quella del leader, un insieme di valori tipici della Marca
con la lettera maiuscola: qualità,
tracciabilità, freschezza, salubrità con in più la rassicurazione del
“value for money”.
“La marca del distributore è un
prodotto di successo – conferma
Francesco Pugliese, presidente di Adm e direttore generale di
Conad – e deve il suo sviluppo al
fatto che il consumatore vi riconosce una serie di valori che la assimilano a una vera e propria marca, diversa da quella industriale,
ma con sue caratteristiche specifiche. È allora importante trovare
un’identificazione univoca: non
più di volta in volta private label,
54 - 55
marca commerciale, marca privata, store brand, ma solo “Marca
del Distributore (MDD). E’ un invito che rivolgo a tutti: operatori
del nostro settore, media, società
di ricerche, sociologi, opinion maker. Diamo, tutti insieme, il giusto
riconoscimento a questi prodotti e
attribuiamo loro il valore che meritano”.
Fornitori extra-large
Vediamo le cifre. ADM (Associazione Distribuzione Moderna)
ribadisce che nel carrello della
spesa degli italiani continuano ad
aumentare i prodotti a marca del
distributore. Nel 2013 infatti sono cresciute ancora le vendite di
prodotti a marca privata, un andamento virtuoso, che rimane costantemente positivo dal 1999 ad
oggi. Secondo Iri, la marca commerciale ha raggiunto i 9,7 miliardi di euro di fatturato (+2,7%).
Nel 2013 il 37% degli italiani ha
aumentato gli acquisti di questi
prodotti. Sul totale in valore delle vendite di ipermercati e supermercati la quota delle PL è stata
pari al 17,9% nel 2013, quota che
presenta un aumento di 4 punti.
“La percezione del consumatore rispetto al prodotto a marchio
del distributore è ormai simile a
quella di una vera marca, che porta valori propri che si affiancano e
completano nel carrello delle famiglie l’offerta rappresentata dai
grandi brand industriali, nazionali
e internazionali – spiega l’associazione -. Un risultato determinato
da un ottimo rapporto qualità/
prezzo, che rende il prodotto in
grado di soddisfare pienamente i
bisogni di una famiglia costretta a
prestare sempre più attenzione al
proprio potere d’acquisto”.
I prodotti a marca del distributore sono un’eccellente opportunità di risparmio, tanto che Adm –
durante le ultime feste - ha calcolato che per riempire il carrello
del cenone natalizio una famiglia
avrebbe potuto risparmiare, scegliendo solo private label, un bel
24% sullo scontrino finale.
La decima edizione di Marca, la
rassegna specializzata nelle pl,
svoltasi a Bologna il 15 e 16 gennaio, ha confermato, con il proprio
successo, la vitalità di questo settore di offerta, in cui operano, come fornitrici, aziende di tutte le dimensioni, moltissime Pmi ma anche colossi come La Doria (conserve rosse, 579 milioni di fatturato
consolidato nel 2012), Pasta Zara
(pasta secca, 215 milioni), Mantua
Group di Castebelforte (Mn), che
ha una “potenza di fuoco” giornaliera di 1 milione di pizze surgelate, 50.000 primi piatti e 25.000 Stir
Frying, 110.000 vaschette di gelato, 77.000 multipack.
La cosa che non tutti sanno è che
i cosiddetti “copacker” non producono solo per le insegne della
gdo – non riuscirebbero a saturare
la capacità produttiva installata -,
ma anche per grandi marchi nazionali e internazionali, integrando, o a volte sostituendo completamente, la funzione produttiva.
Tablet e smartphone
entrano in gioco
La marca del distributore si inserisce perfettamente nei nuovi mo-
N
el 2013 sono
cresciute
ancora le vendite
di prodotti a
marca privata,
un andamento
virtuoso, che rimane
costantemente
positivo dal 1999
ad oggi
delli di consumo delle famiglie,
modelli forgiati o almeno ripensati integralmente negli anni di crisi
e improntati a una maggiore consapevolezza della spesa e a una
ricerca del miglior modo possibile
di “investire” i propri soldi: in un
anno le pl d’Italia garantiscono un
risparmio ai consumatori superiore ai 2,5 miliardi.
Risparmio che è destinato a beneficiare sempre di più dell’apporto delle nuove merceologie
che entrano in assortimento. Mai
come nel 2013, infatti, la private
label è stata sinonimo di tecnologie: dai telefonini – Quechua
Phone di Decathlon e Fnac 3.5
– ai tablet (valga per tutti il 7
pollici Hudl della britannica Tesco), agli e-reader, come Nolim
di Carrefour. Per arrivare a linee complete, ossia Qilive di Auchan: 11 referenze tra smartphone, tablet e tv color.
Non tutti questi beni sono ancora disponibili sugli scaffali d’Italia,
ma non c’è da dubitare che, visti i
consensi delle marche private, arriveranno presto e in forze.
Quando la PL diventa un monomarca
A volte la marca privata diventa un supermercato o persino un ristorante. E’ successo in casa Conad e da Lidl.
Il discounter di origine tedesca dopo avere sperimentato Dill, il ristorante dove si utilizzano solo prodotti e
ingredienti Lidl con un esercizio temporaneo in Svezia nel mese di novembre ha inaugurato l’1 febbraio in
Olanda, a L’Aia, il primo Dill permanente. Prezzo del menu 5 euro e ingredienti rigorosamente forniti dalla casa
madre. E Lidl ha una particolare attenzione per il nostro Paese, dove è già il secondo operatore alle spalle del
potentissimo Eurospin (1000 pdv). Il suo nuovo piano industriale per l’Italia prevede, entro il 2018, investimenti
per 500 milioni, 1.000 assunzioni, un nuovo negozio ogni 15 giorni.
Conad: il secondo gruppo distributivo italiano, con i suoi 11,5 miliardi di fatturato in crescita del 5,4% non ha
bisogno di troppe presentazioni. Il suo marchio privato di fascia alta, Sapori e Dintorni - che comprende ricette
e specialità regionali e nazionali e molti prodotti a denominazione di origine per 250 referenze - ha tenuto a
battesimo il 24 gennaio, un monomarca di 600 mq all’interno della stazione Roma Termini. Il tutto in virtù sia
di un proprio piano - avviato nel 2011 con un pilota di 490 mq nella stazione Santa Maria Novella di Firenze e
proseguito il 19 settembre con un opening nel centro di Sassari – sia di un ottimo accordo siglato con Grandi
Stazioni. Accordo che prevede, come prossime tappe, Milano Centrale e Napoli Centrale.
store specialist
Centri commerciali
oltre la recessione
C
ircoscriviamo la rete. Secondo
la Commissione consultiva ricerca del Cncc –dati 2012 - si contano in Italia 957 strutture con una
Gla (superficie lorda affittabile)
superiore ai 5.000 metri quadrati, comprendendo nel calcolo anche 28 factory outlet. La dotazione
è caratterizzata purtroppo da un
marcato “nanismo”. Circa il 70%
degli shopping center, per un totale di 669, si colloca nella tipologia
dimensionale “small”, mentre solo 38 hanno taglie forti, “large” o
“extra large”.
Il concetto di dimensione è però
abbastanza relativo ai tempi. Ma
oggi i 20.000 mq massimi dei primi anni Ottanta non bastano neanche per incominciare. La soglia
critica di ingresso si colloca ormai
fra 30 e 50.000 mq. E questo per
varie ragioni.
Il “leisure”
come locomotiva
Corrado Vismara, Vicepresidente
Cncc e Amministratore Delegato
di Larry Smith Italia, spiega che
la nuova vocazione per il “gigantismo” è in parte riconducibile a logiche di puro investimento immobiliare e finanziario, con l’ingresso
di fortissimi operatori esteri (dal
56 - 57
celebre Fondo Sovrano del Qatar in giù). Fatta questa premessa,
va detto che servono certamente
grandi strutture, in quanto il consumatore è più che mai assetato
di assortimento, di novità, di divertimento, anche se questo non
si concretizza affatto in un tenore
di spesa più elevato.
“Il futuro – conferma Vismara – è
legato al prevalere di componenti legate all’intrattenimento e al
tempo libero. Il ‘leisure’ diventa
il vero magnete, soppiantando il
mall, come questo ha soppiantato
l’ipermercato”.
Il centro Europacity, che aprirà i
battenti nel 2020 nel bacino di Parigi è un ottimo specchio dei tempi: su un totale di circa 430.000
mq, ne ha 200.000 destinati a intrattenimento, parchi, attrezzature
sportive, cinema e… via fantasticando. Per non dire degli immani
shopping center russi e cinesi.
Essere grandi comunque non basta. Il centro commerciale deve
avere molti plus. In prima battuta
è chiamato a incorporare il valore
della prossimità e dell’integrazione con il territorio. Non più “cattedrali nel deserto”, da raggiungere
con auto costose e sempre meno
diffuse, alimentate da carburanti
altrettanto costosi, ma luoghi vicini, anche fisicamente, alle persone
o, in senso lato, luoghi dove valga
almeno la pena di andare.
La scuola francese
e quella italiana
Lo testimoniano altre realizzazioni
francesi.
A marzo 2012, dopo oltre 10 anni di progetti e lavori, è stato presentato a Parigi il centro commerciale collocato nell’antica e centralissima Gare Saint-Lazare. Il tutto
per 250 milioni di investimento e
un polo di 10.000 metri quadrati
(“piccolo” ma eccezionale), 80 negozi, 13 punti di servizio, ristorazione e divertimento, nel rispetto
di una creazione architettonica di
pregio che risale al 1837, con 1.600
treni al giorno o, se si preferisce,
450.000 viaggiatori ogni 24 ore.
Altro esempio, più recente, è Aeroville. Aperto il 16 ottobre vicino all’Aeroporto internazionale
Roissy-Charles de Gaulle, 61 milioni di passeggeri all’anno, è sì a
25 km da Parigi, ma in realtà gioca
molto sul movimento creato dallo
scalo aereo. In tutto parliamo di
84.000 mq disposti su un solo piano, 200 negozi e 30 ristoranti. La
locomotiva è costituita da un Au-
chan di 7.500 mq, affiancato da
altre grandi superfici, come H&M
e Zara. Nel campo dell’intrattenimento campeggia il multisala del
gruppo EuropaCorp, del regista
Luc Besson, e una zona destinata a godersi il decollo degli aerei
e dotata di simulatori di volo. Il risultato? Un milione di visitatori nel
primo mese di attività.
Se in questi casi a incidere è anche l’effetto transito, diverso è un
caso italiano, quello di Parma Retail, ubicato alla periferia Nord Est
della città.
Commercializzato e gestito da Cogest Italia (promotore commerciale è La Policentro, e promotore
immobiliare è Parcor srl) è stato
inaugurato il 28 novembre ed è
costituito da una superficie di oltre 40.000 metri quadrati, per un
totale di circa 100 negozi. Il bacino di utenza nell’isocrona dei 40
minuti, è sulle 400.000 persone.
All’interno sono presenti, fra gli altri marchi, Ovs, Decathlon Easy,
Euronics, Kiabi e Nike, oltre a numerosi ristoranti e a uno spazio
dedicato all’entertainment di oltre
9.000 metri quadrati. La locomotiva alimentare è costituita da un
superstore Rossetto di 2.500 metri quadrati.
Se è vero che oggi il quadro del grande dettaglio
è fatto di molte ombre, con qualche rara scintilla
di luce, come si pongono i centri commerciali
e soprattutto quali obiettivi si danno, a medio
e lungo termine, per resistere alle ingiurie
dell’economia reale? A dare risposte è lo stesso
Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali
di Luca Salomone
A pochi mesi dall’inaugurazione
si può già parlare di un successo.
A favore della struttura – una delle poche aperte in Italia nel 2013
– hanno giocato diversi fattori: la
localizzazione strategica all’uscita dell’autostrada e in un’area ad
alta capacità di spesa, l’innovazione architettonica e funzionale (un
concept aperto, ma vivibile in tutte
le condizioni atmosferiche grazie a
una copertura hi-tech e a camminamenti coperti), ma soprattutto il
mix di merceologie e brand assortiti per rispondere alle esigenze di
un target giovane e familiare.
Un ruolo chiave è affidato alle
ancore specializzate, tra le quali
Youngo (9.000 mq dedicati al gioco e all’intrattenimento di bambini
e teen ager) ed Euronics, aperto
dal socio Dimo srl su 2.500 mq di
vendita.
L’inizio dell’attività di Euronics è
stata caratterizzata da un’importante offerta sottocosto, che ha
creato per diversi giorni molta folla agli ingressi, ancor prima dell’orario di apertura. Un’efficace cam-
pagna pubblicitaria, che si è articolata su tutti i media disponibili, ha
fornito al punto vendita immediata notorietà anche tra gli abitanti
delle Province limitrofe.
Ritorno al futuro
Passiamo la palla, di nuovo, alle
tendenze. Obbligato per i nostri
centri commerciali è l’appuntamento con le tecnologie. Michael P. Khercheval, World Chairman
di Icsc (International council of
shopping centers), vede la fusione tra shopping, telematica e intrattenimento come una delle più
grandi opportunità del settore.
“E’ finito il tempo in cui il valore
economico era tutto. Si impone il
sociale. La food court diventa determinante insieme a tutte le altre
componenti che aprono le strutture commerciali alle vere esigenze
delle persone. E le persone vogliono svago e servizi.
“Questa disponibilità verso la gente va letta anche come multicanalità, anzi omni-canalità. Per cui
lo shopping center non è più uno
spazio delimitato da confini precisi,
geografici e mentali, ma una sorta
di non luogo, costantemente on line. I negozi sono quasi show room
dove si valutano i prodotti, si fanno esperienze, si prende contatto
con beni e servizi, che verranno,
forse, comprati in un secondo momento, su Internet”.
Basti pensare che oggi una maggioranza schiacciante delle persone ha con sé uno smartphone e,
spesso, anche un tablet, che i prodotti hanno QR Code che raccontano la loro storia, che le promozioni
vengono sdoganate sui terminali
personali in modo automatico, attraverso le app. Dunque il confronto concorrenziale non è più un patetico esodo da un negozio all’altro, ma è avviene già all’interno
del punto di vendita, e a mano armata… di cellulare.
Emblematico il caso delle librerie:
nel negozio fisico si sfoglia un volume, lo si apprezza, se ne valutano la grafica, la copertina, ci si fa
un’idea molto precisa, ma intanto…intanto si utilizzano i programmini dei grandi vendor online per
vedere il prezzo minimo, per capire se la spedizione a domicilio è
gratuita, se lo sconto è superiore
al 15%, se l’opera si può trovare
usata, se magari non è meglio un
e-book. Democraticamente micidiale. E questo non è vero solo per
i beni semi durevoli, i durevoli e
l’abbigliamento, che sono la punta
di un iceberg, ma anche per generi
più banali e di prezzo unitario decisamente contenuto. Una perifrasi
per dire l’alimentare.
“Il centro commerciale – commenta Pietro Malaspina, Presidente
di Cncc e uomo di punta di Sonae
Sierra Italia – va pensato come
una piattaforma di affari altamente interattiva. Non è, ammesso che
lo sia mai stato, una macchina per
vendere, anzi in realtà non vende
nulla. Sono i retailer che vendono e che utilizzano, o perdono, le
opportunità messe a disposizione
dagli shopping center. Capisco che
molti sono spaventati davanti a un
futuro scioccante, ma questa non
può essere una scusa per fare male
il proprio mestiere. La realtà va affrontata. Bisogna accettare il fatto
che il negozio della nostra gioventù
o dei nostri padri è al tramonto. Il
produttore viene direttamente sul
mercato e non mancano certo gli
esempi di grandi marchi dell’alimentare o di terzisti non food, prima oscuri, ma oggi dispostissimi a
lanciare catene di monomarca.
“Il retail – conclude il Presidente non è acquisto, è intrattenimento,
come provano i numerosi casi di
fortunata contaminazione fra cultura e cibo: cito solo Red di Feltrinelli. Ma questo non deve fare
paura. Anzi deve dare forza a chi
è un vero imprenditore. Sono fiducioso quando penso solo a quale
formidabile infrastruttura logistica possono rappresentare i negozi fisici, in un mondo che comprerà sempre più spesso su Internet,
ma che ha comunque bisogno di
ricevere fisicamente le merci e, in
parecchi casi, di valutare, guardare, toccare, entrare in contatto con
i prodotti”.
in-store
La roadmap aggiornata della certificazione energetica
Arch. Olivia Carone
Pres. Ass. Casaclima
Network Milano
e docente IED
[email protected]
I veri edifici
a basso consumo
L’
Unione Europea, dopo avere stretto le maglie normative relativamente all’attestato di
certificazione energetica, passa a
stringere anche quelle dei valori
consentiti in edilizia per l’efficientamento energetico degli edifici.
Come sappiamo, abbiamo l’obbligo dal 3 giugno 2013 di modificare l’ACE, Attestato di Certificazione Energetica, con l’APE, Attestato di Prestazione Energetica.
Le differenze sono sostanziali.
Infatti l’APE obbliga a misurare
i consumi dovuti non solo al riscaldamento ma anche al raffrescamento, e sappiamo che per la
conformazione geografica dell’Italia questo è terreno ancora poco esplorato che dovrà sperimentare soluzioni efficaci e probabilmente innovative. Poi si rivolge
per la prima volta anche alle abitazioni oggetto di ristrutturazione
e estende la categoria di applicazione agli edifici esistenti in tutta
Italia, sia in vendita che in affitto.
Contrariamente a quanto avvenuto sinora inserisce multe per la
mancata applicazione del certificato, da applicare a tutto il territorio nazionale mentre la nullità
del contratto in caso di mancanza
o errato certificato indicata nella
Direttiva europea originaria del
2002 viene trasformata in sanzione.
Con il tempo verificheremo se ciò
faccia ben sperare nei confronti della presa di coscienza di un
nuovo criterio di qualità che ri-
58
guarda indistintamente tutte le
categorie del costruito, che tuttavia giunge con ben dieci anni
di ritardo rispetto alle indicazioni
iniziali della UE la quale non solo
ha marciato sulla strada dell’efficienza promuovendo altre Direttive e programmi come il 20-2020 che oggi fatichiamo ad attuare, ma si è spinta ben oltre. Infatti mentre con la direttiva RES
28/2009 lo scopo appare quello
di avviare un percorso sostenibile di sviluppo a basse emissioni
di CO2 attraverso la riduzione dei
gas serra del 20%, dei consumi
energetici del 20% e della quota di energie rinnovabili sino al
20%, con la successiva Roadmap
2050 approvata dal Parlamento
Europeo il 14 marzo 2013, si osa
decisamente di più: i ventisette
paesi UE dovranno ridurre i gas
serra dell’80% entro il 2050 con
tappe intermedie del 40% per il
2030 e del 60% per il 2040. A
questo punto sorge spontanea la
domanda sul ‘come’.
Nella Direttiva vi sono varie indicazioni tra le quali spiccano l’efficienza energetica e la riduzione
dei consumi. Tenuto conto della
scarsa qualità termica degli edifici residenziali e del terziario che
rappresentano la più ampia area
di consumo energetico in europa, sarà necessario partire proprio da questi con l’applicazioni
di sistemi costruttivi e manutentivi ‘intelligenti’, infatti entro nel
luglio 2012 gli Stati membri hanno dovuto recepire la Direttiva
Europea 2010/31/UE secondo la
quale entro il 31 dicembre 2018
tutti gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici o di
loro proprietà dovranno essere
“a energia quasi zero”. In un edificio ZEB o nZEB troviamo applicate in modo sinergico e coerente e non ‘una tantum’ una serie
di tecniche costruttive volte primariamente al perfezionamento
dell’involucro edilizio, come ad
esempio l’ attivazione di luce naturale, la progettazione bioclimatica, l’ombreggiamento con brise soleil, il tetto verde o il tetto
freddo, l’involucro a doppia pelle,
l’illuminazione efficiente, sistemi
avanzati di illuminazione a led, il
design solare passivo, materiali performanti, gli impianti solari
integrati per riscaldamento e raffrescamento, il riciclaggio dell’acqua…, con spiccata preferenza
per le soluzioni che utilizzano in
massima parte energie rinnovabili dato che si tratta, per definizione, di zero-energy-building o
tutt’al più di nearly-zero-energybuilding ovvero edifici a energia
zero o quasi zero, intendendo con
ciò un edificio che per il suo utilizzo usa soluzioni avanzate che non
richiedono uso di energia in senso tradizionale.
Se consideriamo che il decreto di
recepimento prevede la redazione di un Piano Nazionale per la
definizione di edifici a zero energia entro il 31 dicembre 2014
comprensivo di obiettivi intermedi, dovremo obtorto collo accettare l’idea che il costruire è entrato, questa volta davvero, in una
nuova era.
La scomparsa del Dott. Carlo Alberto Lasagna, un protagonista
assoluto nel mercato dell’elettronica di consumo, lascia un grande
vuoto nel cuore di tutti.
Carlo Alberto Lasagna è nato a Mantova nel 1940, si è laureato in
Scienze Politiche con un relatore d’eccezione, Giovanni Spadolini.
Si è sempre distinto, fin dalle primissime esperienze professionali.
Ha iniziato la sua carriera in Max Mara, nella sua terra d’origine,
che ha poi lasciato per affrontare nuove sfide, dapprima in Kodak e
successivamente in Brionvega.
Passato poi in Sanyo, dove si è reso protagonista del successo del
VHS in Italia, è diventato uomo-simbolo di quell’azienda: è infatti un
suo personale traguardo l’introduzione di Sanyo nel nostro Paese
e la sua affermazione come marchio tra i più desiderati e amati dai
consumatori in quegli anni.
All’inizio come distributore unico per tutta la penisola, il Dott.
Lasagna ha puntato sulle più importanti catene di retail specializzate
e, già allora, è stato precursore nell’uso dei materiali per una corretta esposizione e dimostrazione dei prodotti nei
display dei negozi.
Un primo risultato nel percorso di crescita della società, che il giovane manager sarà chiamato a capitanare dal
1980 al 1998, inizialmente come Direttore Commerciale poi come Direttore Generale, guidandone l’ascesa nelle
classifiche dei top brand dell’elettronica di consumo.
Dal 1999 Lasagna è entrato in Expert Italy Spa per rilanciare l’insegna, che stava vivendo un momento difficile.
Con la passione, la determinazione e la grinta che lo hanno sempre contraddistinto come uomo, si è dedicato al suo
sogno: portare il Gruppo a essere uno dei player più importanti nel mercato.
Ed è stato soprattutto grazie alla sua tenacia e alla sua inesauribile energia che il progetto è diventato realtà, oggi
infatti l’insegna è la seconda sia in Italia che in Europa, con numeri che parlano chiaro; dal fatturato di 670 milioni di
Euro nel 2000 Expert Italy ha raggiunto, con 336 negozi, 1,810 milioni nel 2012.
Il segreto della rinascita anche la lungimirante “vision” del suo Direttore Generale, che ha puntato su un
associazionismo in grado di innovare e innovarsi, unendo tecniche evolute di servizio sul punto vendita, vocazione
propria di Expert, a una politica di centralizzazione del sistema commerciale e di marketing, in grado di competere
con le multinazionali.
Le innegate doti diplomatiche e di mediazione del Dott. Lasagna hanno rappresentato il collante per tutti i soci:
“Uniti per affrontare la crisi” è stato proprio il claim dell’ultima convention del Gruppo, da lui voluta ogni anno come
momento di condivisione e confronto per tutta la grande famiglia Expert.
Grande appassionato di arte e storia, ha sempre creduto nel futuro, nella libertà di espressione, a sostegno
soprattutto dei giovani, che ha sempre stimolato nei suoi appassionati interventi nelle aule universitarie.
Un uomo entusiasta e sempre sorridente, ha saputo trasmettere positività ai collaboratori, a chi ha avuto modo di
lavorare con lui o l’ha conosciuto personalmente.
Impegnato attivamente nel sociale, attraverso il sostegno costante, anche a livello istituzionale, della Associazione
Onlus “Amici di Padre Querzani” che offre assistenza umanitaria ai bambini nel Congo. A Bukavu, da oggi il “Centro
Sociale per la promozione delle donne” di Cimpunda porterà il suo nome, un omaggio doveroso e significativo che
Padre Querzani e tutta la missione hanno voluto fare nei confronti di questo grande Amico e Benefattore.
Questa grande persona, con la sua eleganza d’altri tempi e profonda cultura, lascerà un segno indelebile per il suo
stile manageriale, un punto di riferimento nello scenario economico del nostro Paese.
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3
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