:sommario
Editrice: Service & Business 2001
Direttore Editoriale: Sergio Di Mambro
Direttore responsabile: Riccardo Alfonso
Redazione: Via Antonio Roiti, 67
Tel. 06/55368456
Grafica: Fabiana Falconi
Stampa: Ripoli snc
Hanno collaborato:
Daniele Lucarini, Stefano Ursi,
Valeria De Rentiis, Luciana Morelli,
Giuseppe Mete, Eleonora Lilli, Fabrizio
Piciarelli, Rossana Bartolozzi.
Per la pubblicità su “Eur Torrino News”
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La direzione si riserva il diritto di valutare
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Il materiale non verrà restituito.
Finito di stampare nel mese di
dicembre 2006
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Edicola Giornali A. De Marchis
Via F. Sapori
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Music Time Discography: Hot Rats - Frank Zappa
Notizie dal Municipio Roma XII
Acqua farina e... involtini di verza
Vivere il teatro: programmazione dicembre
Apocalypto: Mel scommette sui Maya
Jaguar XKR: un giaguaro che corre da solo
Dossier regione: un anno di lavoro con la PMI
Speciale Vino Novello 2006: viaggio tra le cantine del Lazio
Roma XII news
Intervista a Patrizia Prestipino, presidente del Municipio XII
Inchiesta sul cancro: ultima parte
Mostre: Lorenzo Lotto
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www.ilperiodico.it
Eur Torrino News Pubblicazione mensile
ANNO IV n°11 dicembre 2006
Editoriale:
] a cura di Sergio Di Mambro [
La rivista si arricchisce inoltre di uno speciale
sul lavoro svolto in un anno con l'Assessorato
Regionale alla Piccola e Media Impresa dell'On.
Francesco De Angelis, nel quale si può seguire
da vicino l'evoluzione dell'istituzione regionale
dal suo esordio fino ad ora, momento nel quale
riscuote grandi successi per le iniziative intraprese, come la legge sui Pubblici Esercizi, un
modello al quale tutti guardano per la sua
capacità di essere al passo con i tempi.
Non poteva poi mancare l'attualità del
Municipio Roma XII; oltre ad un pezzo sul
Consiglio Municipale, ancora una volta la rotta
del governo istituzionale è identificata dalle
parole del Presidente Patrizia Prestipino, con la
quale abbiamo fatto un tour fra idee future e
realizzazioni presenti e concrete: un viaggio
tutto da gustare perché tocca vari punti, tutti
importanti ma soprattutto facenti parte di un
ambizioso progetto di crescita del territorio.
Questo mese, a conclusione di un anno pieno di
inchieste e di reportages sulla realtà di tutti i
giorni, abbiamo deciso di dedicare le pagine
della nostra rivista a temi vari e di diverso tono
giornalistico. Troverete infatti un inserto stimolante e utile sul vino novello del Lazio e
sulle varie cantine della nostra regione che lo
producono e lo imbottigliano; da Lanuvio a
Genzano, da Torrimpietra fino ad arrivare ad
Albano e Magliano Sabina, la nostra redazione
è arrivata a conoscere realtà di grande operosità e di lavoro quotidiano nel rispetto delle tra-
4 eur:torrino:news
dizioni e del valore della terra. Abbiamo incontrato uomini e donne che dedicano le loro giornate alla creazione di prodotti di qualità e alla
conservazione di uno stile di vita che forse
oggi è dimenticato, con la sua semplicità e la
sua forza costruttiva.
Vede inoltre un altro capitolo della sua storia
l'inchiesta sul cancro, uno sguardo attento e
preciso sul mondo della ricerca ufficiale e alternativa, con illustri pareri scientifici e nuove
frontiere di speranza, come quelle incarnate
dalla Radionica e dalla Multiterapia Di Bella .
Con la scusa di introdurvi al numero di
Dicembre dell'Eur Torrino News, cogliamo l'occasione di fare i più sentiti auguri di Buone
Feste a tutti, agli sponsor, alle istituzioni, a
coloro che hanno collaborato con noi e soprattutto ai lettori che ogni anno ci dimostrano
silenziosamente, ma fattivamente, quanto
siano affezionati alla nostra rivista e al lavoro
che permette di realizzarla.
Tanti Auguri e arrivederci all'anno prossimo
6 eur:torrino:news
Il Sorriso che ti illumina
] a cura del Dott. Giuseppe Bianco [
(Spec.implantologia ed estetica dentale - New York University,
docente implantologia presso Univ. ”G. D’Annunzio” CH-PE)
Un sorriso espressivo può rendere una persona
più bella. Diventa uno strumento per comunicare sensazioni e personalità. Non sorprende, quindi,
che i pazienti chiedano sempre più spesso non
solo denti sani, ma anche belli e bianchi,tutto
in un sorriso.
Che cos’è lo sbiancamento dentale?
Lo sbiancamento dentale è una proceduta operativa che molti pazienti richiedono all'interno
dello studio dentistico.
Si effettua attraverso l'utilizzo di un gel a base
di perossido di idrogeno, ossia acqua ossigenata al 30%, che viene applicato sui denti, previa
lucidatura della superfici da sbiancare, una luce
blu, poi, attiva l'azione del prodotto e in soli 30
min. si ha l'effetto sbiancante.
Gli elementi in genere sono circa 8 per arcata,
quella zona che si evidenzia durante il sorriso.
Tutti i denti si possono sbiancare?
Si, tutti i denti naturali.
- Paziente affetta da fluorosi
- Paziente dopo lo sbiancamento
Intendo dire che i denti con otturazioni o corone non si possono sbiancare.
In questo caso si può comunque effettuare lo
sbiancamento, ma si devono aspettare poi circa 15 giorni prima di rifare l'otturazione nella
zona estetica.
Lo sbiancamento è per tutti?
I soggetti possono essere persone con denti segnati dal fumo o da sostanze come caffè o tè,
con macchie da antibiotico, tetraciclina, o da
fluoruro.
Il trattamento è sconsigliato solo alle donne in
gravidanza e pazienti sotto i 16 anni o con malattie del parodonto.
Prima dello sbiancamento è essenziale fare una
seduta di igiene orale e aspettare almeno 7 giorni, nei quali bisogna eliminare dalla dieta alimentare
anche alcuni cibi acidi che possono predisporre
all'ipersensibilità dentinale, come per esempio:
yogurt, limone, arancia, aceto, pomodoro ecc…
Bisogna avere degli accorgimenti anche per 24
ore dopo lo sbiancamento:
Quanto possono diventare bianchi i denti?
Anche se il sistema di sbiancamento è molto efficace, non esistono magie e nessun trattamento
di sbiancamento può dare a denti macchiati il
colore bianco neve della porcellana.
I test dimostrano che dopo lo sbiancamento con
il nostro sistema, i denti acquistano da 5 a 14
punti in più sulla scala Vita.
I risultati dipendono da quanto in precedenza
erano pigmentati i denti, ma il risulatato sarà
sempre denti più bianchi e luminosi.
• Non mangiare alimenti scuri come le verdure
verdi e la carne rossa, né bere sostanze scure come il caffè, il tè, il vino rosso, i succhi di frutta
e la coca-cola.
• Non fumare sigarette o prodotti con tabacco.
• Non usare dentifrici colorati.
Quanto dura lo sbiancamento?
Questo varia da persona a persona e dipende
dalle abitudini e dalla dieta personale.
Al paziente che si vuole sottoporre alla seduta di sbiancamento nel nostro studio verranno
date tutte le indicazioni per allungare il più
possibile i tempi di mantenimento del bianco
ottenuto, comunque l'effetto dura di solito due
anni.
E’ un’operazione sicura? Ci sono effetti collaterali?
Articoli scientifici dimostrano che l'uso del perossido d'idrogeno per sbiancare i denti è efficace
e sicuro. Non cambia o danneggia la struttura
dei denti, li fa solo apparire più bianchi.
Per ciò che concerne gli effetti collaterali, ce
né uno molto comune che è l'ipersensibilità
dentinale, ossia più sensibilità all'aria e acqua
fredda, ma questo inconveniente viene tamponato dalla saliva che in circa 12 ore ristabilizza
gli equilibri, anche se il nostro studio si vuole
assicurare una riduzione dei tempi con una applicazione di fluoro dopo la seduta di sbiancamento.
Quali sono le precauzioni da attuare prima e
dopo lo sbiancamento?
Tutto questo perché dopo lo sbiancamento lo
smalto diventa una "spugna" e recepisce ancora meglio le sostanze colorate.
Per mantenere il sorriso bianco, che si è ottenuto, per un lungo tempo, si devono seguire delle
specifiche indicazioni:
• Lavare i denti regolarmente almeno tre volte
al giorno.
• Visitare lo studio odontoiatrico regolarmente.
• Minimizzare il consumo di caffè, tè o altre sostanze colorate e minimizzare anche il consumo
di sigarette.
Sostanze che causano macchie e
scurimento dentale:
• Cibi, bevande e coloranti: cola, caffé, té, liquirizia, spezie, carciofi, salsa di soia...
• Batteri
• Placca e tartaro
• Fumo: sigari, tabacco da masticare, sigarette, pipa, nicotina
• Abuso di colluttori: clorexidina
• Medicinali: tra cui antibiotici e chemioterapici tetracicline...
• Sostanze metalliche: ferro, rame, ottone, nichel...
• Traumi ai denti: incidenti, fratture...
Per informazioni:
Dott. Giuseppe Bianco
Tel. 06.5910802
eur:torrino:news 7
Music Time Discography
Frank Zappa
Hot Rats
[ a cura di • Daniele Lucarini ]
10 eur:torrino:news
P
ubblicato nel 1969, il disco di Frank Zappa
"Hot Rats" si configura come il seguito
ideale quanto curioso dell'esordio di tre
anni prima del poliedrico musicista e
compositore, che era stato rappresentato dal grande successo di Freak out!.
Siamo sempre agli albori degli anni '70, e
questo necessario soffermarsi su questo periodo nell'ambito di questa rubrica è giustificato
dalla certezza che si tratti di uno dei momenti nodali della storia della musica moderna.
Come lo scorso articolo riguardante Revolver,
anche in questo caso ci troviamo di fronte
ad un chiaro esempio di evoluzione stilistica che prosegue di pari passo con l'affermazione
di modelli e capisaldi assunti da quel punto
in poi quasi a dogma da generazioni di musicisti futuri. Lo stile di Frank Zappa in
particolare, sfugge un po' alle definizioni di
genere e di ispirazione: l'artista riccioluto e
tanto prolifico da pubblicare una ventina di
dischi in circa quindici anni, ha lasciato infatti un'orma di certo indimenticabile nel
firmamento della musica mondiale, riuscendo però a non rinchiudersi in un unico genere
ma a spaziare con incredibilità vitalità (e
qualità) verso stilemi e ispirazioni multiple,
abbracciando infine anche la composizione
orchestrale pura, opposto contrappunto ad
un inizio di carriera fatto, come amava ripetere lui stesso, di stupid songs. La sua
tensione verso un obiettivo che definiremmo sociale nelle sue composizioni (denunciare
la società borghese e perbenista, oltrechè
bigotta e troppo condizionata da una politica vuota) contribuisce infine a tracciare un
ritratto quantomeno conciso di quella che
può definirsi la sua straordinaria opera.
Tornando ad Hot Rats, è poco ma sicuro, poche parole non sono sufficienti a spiegare
quella che può considerarsi l'aura del disco:
sei brani prevalentemente strumentali ma caratterizzati da una concretezza e gradevolezza
d'ascolto che difficilmente sono stati raggiunti da molti gruppi nel corso della loro
esperienza musicale. Il disco prende il nome
dalla nuova band che suona con Zappa in
questo progetto, che sostituisce le Mothers
of Invention del primo disco: Capitan Beefheart,
i violinisti Ponty e Don Sugar Cane Harris,
Ian Underwood, e un'imponente sezione ritmica (Max Bennett al basso e John Guerin
alle percussioni). Sono questi i fautori di un
disco storico, incredibile per la sua dose di
innovazione mista alla volontà di comunicare attraverso le arzigogolate trame strumentali,
quella che è la poetica del suo compositore.
Si parte con Peaches en Regalia, strutturata come una suite, ed eseguita con un'eccellente
mescolanza della sezione fiati con il pianoforte, dominanti nel corso dei quasi quattro
minuti di durata. Un brano di straordinaria
portata significante, solo strumentale, che
si configura come un episodio iniziale di disco straordinariamente efficace. La successiva
Willie the Pimp invece sfiora i dieci minuti e si apre con un'affascinante dialogo tra
la voce, la chitarra e i violini, che fa da preludio ad un assolo di chitarra di martellante
vitalità, teso ad esplorare territori tanto semplici quanto
creativi su scale armoniche standard, e con il supporto di
un'effettistica variegata. Al termine della lunga galoppata del
secondo solco del disco, arriva una nuova composizione di
nove minuti, intitolata Son of
Mr. Green Genes, nella quale
è ancora la chitarra a farla da
padrone, in questo caso però
maggiormente valorizzata da
un tema vagamente orientaleggiante e dal tono maestoso.
Dopo la splendida digressione
chitarristica della fase centrale del brano, arriva la vera chicca
della composizione, quando il
tema principale viene ripreso
quasi per i capelli al termine
di una jam session condotta
con fantasia e rigore, a concludere quello che può essere
considerato il momento migliore
dell'intero disco, che piacerà
di certo anche a coloro che non
sono chitarristi appassionati.
Little umbrellas invece conduce su territori più prettamente
jazzistici, e verso atmosfere
piuttosto sinistre, adatte alla
colonna sonora di un film noir,
dove la mescolanza di idee che
ad un primo ascolto sembrano scriteriate può
condurre invece alla fine ad un bandolo della matassa inaspettato quanto geniale. Si
prosegue con The Gumbo variations, che
continua a sperimentare su contesti jazz lasciando grande spazio alle improvvisazioni
dei singoli, grazie anche alla lunghezza della composizione, che arriva a sfiorare i
diciassette minuti di durata. Dal martellante riff di basso iniziale firmato Max Bennett
lancia il primo solo del sax di Ian Underwood,
in puro esercizio di stile, supportato dai tempi dispari della sezione ritmica. Poi è il turno
anche della vetrina concessa al violino di
Don Harris, che dà poi il cambio a Zappa e
Humprey, creando un'atmosfera straniante e
altera, lontana dagli schemi levigati e soft
tipici del jazz. Con la conclusiva It must be
a camel Zappa riesce a riportare tutto in ordine, accomiatandosi con una composizione
ordinata e creativa, dove è il suono di insieme a colpire.
Hot Rats si conferma come un disco straordinariamente adatto all'ascolto attento, grazie
alla grande varietà di soluzioni che contempla ogni singolo pezzo, e soprattutto rappresenta
un momento importante nell'evoluzione dello stile dell'eclettico artista e compositore,
che nel corso della sua carriera arriverà a toccare sempre diversi territori e diverse concezioni
della canzone.
Uno degli artisti più provocatori e affascinanti, che ha avuto anche la possibilità di
affiancarsi a musicisti di elevato livello tecnico, a valorizzare le sue composizioni.
TRACK LIST
1. Peaches en Regalia
2. Willie the Pimp
3. Son of Mr. Green Genes
4. Little umbrellas
5. The Gumbo variations
6. It must be a camel
eur:torrino:news 11
XII Municipio
Consiglio municipale Roma XII
[ a cura di•Claudio Pischedda ]
Il 16 novembre presso il XII municipio si è
tenuto il consiglio municipale.
Gli argomenti trattati secondo l'ordine del
giorno sono stati due, il primo riguardante la
delibera comunale contenente la questione
dell'ICI ed il secondo la delicata questione dei
campi nomadi.
Il consiglio è stato presieduto da Augusto
Culasso.
La prima tematica trattata è stata la delibera
riguardante l'ICI presentata dalla commissione per lo sport la cultura e il patrimonio.
In merito ci sono stati diverbi tra le parti,
poiché secondo l'opposizione, l'argomento in
precedenza era stato trattato superficialmente.
Successivamente si è passati alla votazione
conclusasi con l'approvazione della delibera
con il risultato di dodici favorevoli, sette contrari e nessun astenuto.
Il risultato della votazione ha stabilito l'adesione da parte del municipio al mantenimento dell'ICI.
La richiesta da parte dell'opposizione era la
riduzione della tassa, con la speranza di aprire un dibattito su una possibile abolizione
totale dell'ICI sulla prima casa.
Il secondo punto del giorno è la questione dei
campi nomadi.
Nel tempo il fenomeno dell'insediamento
nomade è andato crescendo fino a raggiungere un punto critico.
All'interno del XII municipio attualmente troviamo tre campi nomadi: Tor Pagnotta, Tor de’
Cenci e Castel romano.
Due campi su tre sono abusivi e di conseguenza fuorilegge, poichè privi di autorizzazione, norme igieniche e controllo da parte
delle autorità.
Secondo le dichiarazioni dei residenti c'è
stato un aumento degli episodi di criminalità,
tra i più frequenti troviamo furti d'auto, furti
domestici ed altri episodi di microcriminalità.
Un altro aspetto fondamentale della vicenda è
la pessima condizione di vita in cui si trovano i nomadi.
Secondo i regolamenti municipali, un campo
non può contenere più di duecentocinquanta
unità, ma dai dati emersi risulta che in ogni
campo vivono più di mille persone.
Tutto ciò va a discapito dei nomadi con regolare posizione che si trovano ad abitare in
spazi sovraffollati e con precarie misure sia
igieniche sanitarie e senza alcun controllo da
parte delle autorità.
Durante il consiglio sia la maggioranza che
l'opposizione hanno preso atto dell'entità e
della gravità del fenomeno.
La vicenda risulta molto delicata in quanto i
residenti lamentano il fenomeno dell'insediamento nomade chiedendo al municipio lo
sgombero.
Si è quindi arrivati alla conclusione che bisogna prendere delle misure che accontentino i
cittadini, ma che allo stesso tempo tutelino i
nomadi che, in quanto ospiti, devono rispettare delle regole ma devono anche essere
messi in condizione di farlo.
La risoluzione del problema richiede tempo e
collaborazione da parte di tutti, al fine di
raggiungere una pacifica e rispettosa coabitazione.
Restyling
Partita la riqualificazione di Via Acqua Acetosa e Ostiense
[ di•Stefano Ursi ]
Ancora interventi volti a favorire la riqualificazione del Municipio XII. Alla presenza dell'
Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di
Roma, Giancarlo D'Alessandro, Patrizia
Prestipino, Presidente del Municipio, la
Dott.ssa Dina Paone, del IX Dipartimento del
Comune di Roma, Maurizio Parisi, Assessore
ai Lavori Pubblici del Municipio e Enzo Del
Poggetto, Consigliere Municipale sono state
inaugurate le opere realizzate presso l'area
verde di via Gide nel quartiere di Colle
Parnasso. In particolare il rifacimento dei
marciapiedi, le caditoie per la raccolta delle
acque chiare e il relativo parapedonale, la
sostituzione dell'alberatura, l'installazione di
nuovi gruppi ottici per i lampioni, la pavimentazione e la segnaletica con relativa
messa in sicurezza della strada.
Stesso discorso vale per Largo Piermarini,
trasformato in una vera e propria piazza nel
quartiere Tre Pini a Villaggio Azzurro, come
riporta anche un articolo de "Il Messaggero".
Il progetto dei lavori risale a 4 anni fa, con
la relativa apertura dei cantieri nel 2005.
Grazie alla riqualificazione di quest'area è
stato possibile creare due passeggiate pedonali tra via Rastrelli e Largo Piermarini, e via
Aldo Della Rocca e Ernesto Basile con aree
verdi attrezzate con panchine e giochi. In
più anche un percorso preferenziale tra la
piazza e la chiesa. L'intervento, costato 860
mila euro ha visto anche la dotazione di una
nuova rete d'illuminazione nelle aree riqualificate. Sempre nel mese di novembre è stato
demolito anche il padiglione in via Alfonso
di Legge. Realizzato con Eternit contenente
amianto, ed era da tempo abbandonato.
L'Ufficio Tecnico del Municipio, dopo aver
effettuato una verifica statica del manufatto, ha valutato la struttura ormai fatiscente
e, sentiti gli uffici competenti, ne ha deciso
la demolizione. Nello spazio reso libero dall'abbattimento sorgerà in futuro un'area fruibile attrezzata a verde. Su Via Alfonso Di
Legge insistono altri due Padiglioni, uno è
già stato bonificato dal Dipartimento XII e
l'altro è stato preso in consegna dalla
Farmacap che sta attualmente provvedendo
alla bonifica.
Roma danza 80
Un luogo dove respirare il profumo del palcoscenico.
] a cura di Regina Picozzi e Marina Spitalieri [
Gestita da Patrizia Felli e Walter
Gualandi, ballerini del Teatro dell'Opera
di Roma, questa scuola è lo specchio
della loro lunga esperienza e di una passione sempre viva. Proviamo ad entrare
nel loro mondo, per scoprire come siano
arrivati fino a qui.
La danza è stata la vostra scelta di
vita. Che emozioni vi ha donato?
Forti e bellissime. Se rinascessimo,
saremmo di nuovo ballerini. E questo
pensiero racchiude in sé tutto ciò che
potremmo dire del nostro lavoro.
Quale personaggio incontrato nella
vostra carriera ha lasciato in voi il
ricordo più significativo?
Sicuramente Nurejev. Ancora oggi, ripensando a quando lo vedemmo per la prima
volta, ci emozioniamo. In effetti non era
soltanto un danzatore straordinario, ma
anche un personaggio dotato di un carisma fuori del comune. Nel corso della sua
carriera venne all'Opera una quindicina di
14 eur:torrino:news
volte, la prima in assoluto quando fu
accompagnato da Margot Fonteyn, con
una compagnia di balletto inglese. Aveva
una personalità senza eguali, che lo rendeva diverso e migliore anche rispetto a
ballerini più preparati di lui. A lezione
era volutamente il peggiore degli allievi;
in scena, poi, il più grande dei danzatori.
Come sta cambiando a vostro parere il
mondo della danza?
Probabilmente ci sono più difficoltà per
chi sceglie di farne la propria professione,
ma al tempo stesso vi è maggiore qualità,
anche fra gli uomini. Mentre in passato la
selezione era poca a causa della scarsità
di ballerini, oggi, nella quantità, emergono invece i più bravi.
La danza è per tutti?
Assolutamente sì. E la ragione è semplice. La danza dona soddisfazione prima di
tutto a chi la vive, dando alla persona la
preziosa possibilità di esprimersi. Non è
uno sport in cui conti soltanto arrivare ad
un traguardo, o una gara nella quale
possa cimentarsi solo chi sia sicuro di
raggiungere un certo risultato. La danza è
davvero per tutti. Per chiunque voglia
provare l'emozione di sentire il proprio
corpo che si muove nello spazio, accompagnato dalla musica.
Roma Danza 80. Un luogo privilegiato
dove la danza è soprattutto e prima di
tutto arte.
Via P.A. Grammatico n° 50-54-56
Eur Mostacciano
Tel. 333.8038076
Acqua, farina e...
Involtini di verza
[ a cura di • Valeria De Rentiis ]
Q
uesta ricetta è tipica della stagione
invernale e la verza, o il cavolo
verza, è un ottima fonte di vitamina
C, quindi, rimedio ad hoc per i mali
di stagione!
maggio grattugiato.
Amalgamate bene il tutto e disponete il
ripieno sulle foglie di verza. Allineate ben
vicine su una teglia da forno, ricopritele con
la salsa di pomodoro e infornate a forno già
caldo per 45 minuti a 170°.
Se il sugo si restringe troppo aggiungete un
bicchiere d'acqua, magari proprio quella in
cui avete cotto la verza.
Buon appetito!
ingredienti:
Preparazione
Tempo di preparazione: 75' c.a.
In una padella fate imbiondire l'aglio nell'o-
16 eur:torrino:news
lio, aggiungete il peperoncino e dopo due minuti la
polpa
di
pomodoro.
Lasciate cuocere a fiamma
media per 20 minuti.
Nel frattempo pulite la verza, scottatela per
5 minuti in acqua bollente, lasciando le
foglie intatte.
In una ciotola mettete la carne tritata, il
prezzemolo sminuzzato, un po' di sale, il for-
ingredienti per 4 persone
• Pomodori pelati 300 gr
• Verza 1
• Carne macinata 150 gr
• Formaggio grattugiato 2 cucchiai
• Olio extravergine d'oliva 4 cucchiai
• Aglio 1 spicchio
• Prezzemolo q.b.
• Peperoncino q.b.
• Sale q.b.
VIVERE IL TEATRO
programmazione dicembre
[ di•Valeria De Rentiis ]
•Teatro Manzoni
Il tema dello spettacolo di Daniele Liotti
“Più vera del vero” è il rapporto tra intelligenza artificiale e sentimenti. Chi non ricorda il film sull'argomento "Io e Caterina" con
il grande Alberto Sordi o lo straordinario "Io
Robot" di Isaac Asimov. L'azione della commedia diretta da Enrico Maria La Manna, si
svolge a casa di Julien, 40enne dirigente di
una società del futuro.
Il catalogo degli RCA 222, androidi, robot
apparentemente umani, programmati a piacimento, è sul tavolo del suo salotto. Julien
non tiene conto del fatto che anche gli RCA
222 hanno delle pretese e, la splendida
"donna" che sceglie come compagnia presto
in foto: Daniele Liotti
chiederà attenzioni come se fosse appunto
"Più vera del vero".
Intelligente e acuta commedia di Martial
Courcier, è ricca di spunti divertenti e di
riflessione: capiremo come l'amore, quello
vero, non conosce né limiti né regole.
Dal 28 novembre al 17 dicembre
Teatro Manzoni
Via Montezebio 14/c (Piazza Mazzini)
Biglietto intero € 23
Per informazioni e prenotazioni
tel. 06.32.23.634
Orario Botteghino: dal Lunedì al Sabato 10-20
Domenica 11-13/15-20
•Teatro dei Satiri
Dopo le incursioni nella Bibbia, nell'opera di
Shakespeare, nell'opera lirica, nel complesso
mondo del sesso e nella convulsa storia
d'Italia, i Picari nel loro prossimo lavoro
affrontano il funambolico mondo del cinema.
La caratteristica dominante del gruppo più
irriverente della scena italiana è la parodia:
vedremo una divertente cavalcata fra i capolavori del cinema mondiale, dal primo film
del treno dei fratelli Lumière fino ad arrivare al Codice da Vinci.
In Cinematografo: 80 film in 80 minuti,
spettacolo scritto da Claudio Insegno,
Roberto D'Alessandro, Pietro De Silva, Marco
Simboli e la partecipazione di Marta Altiner
rivivranno Rita Hayworth e Marcello
Mastroianni, la mitica Rossella O’hara di "Via
col vento", il Neo di "Matrix", "La dolce
vita", "Il Gladiatore", "Che fine ha fatto
Baby Jane etc…" Degni allievi di Gigi
Proietti, si sono formati al suo Laboratorio di
esercitazioni sceniche di Roma.
Nei loro spettacoli si rivive la disincantata e
versatile comicità dell'indimenticabile
Petrolini e le atmosfere di un certo tipo di
teatro e di varietà che è solo appararentemente d'evasione e che, divertendo, fa riflettere.
Provate ad indovinare gli ottanta titoli e
oltre ad aver riso per ottanta minuti vincerete un fantastico premio… quale?
Per saperlo non vi resta che andare a teatro!
Dal 28 novembre al 17 dicembre
Teatro Dei Satiri - Sala grande
Via di Grottapinta 19
Per info 06.6871639-06.6871578
www.teatrodeisatiri.it
•Teatro Testaccio
In scena dal
14 novembre al 31
dicembre c'è
Tempi supplementari,
una commedia scritta e diretta da Marco Falaguasta
20 eur:torrino:news
con il patrocinio dell’ Assessorato alle
Politiche Culturali del Comune di Roma, la
compagnia Bona la Prima si ripresenta al
pubblico del Testaccio con una storia comica, romantica, delicata, ma allo stesso
tempo originale e dissacrante.
Un vecchio artista scopre il piacere di poter
ancora imparare dai giovani oltre che tra-
smettere loro la sua immensa esperienza di
vita. Tempi Supplementari è una storia che
avevo già scritto dieci anni fa con l'innocenza e l'ingenuità del giovane autore che
vuole raccontare una storia di nonni e di
nipoti" -afferma Falaguasta- "Volevo una
storia che fosse tenera ma allo stesso tempo
divertente e comica per certi versi.
VIVEREIL TEATRO
programmazione dicembre
[ di•Valeria De Rentiis ]
Cosi come siamo comici noi quando ci troviamo in situazioni non proprio consuete e
quotidiane." Elvio è un vecchio musicista,
un artista a tutto tondo, che arrivato alle
soglie della vecchiaia non sa più suonare la
sua musica.
Quasi per caso dopo tanti anni incontra i
suoi nipoti, Giulio e Stefano, che lasciati
bambini, li ritrova uomini con tutte le conseguenze annesse e connesse.
Il clichè del giovane che impara dall'anziano
viene superato: entrambi imparano dalle
rispettive esperienze.
Insieme a Marco Falaguasta sul palco Piero
Scornavacchi, Danilo De Santis, Lucio
Castagneri, Silvia Pasero e Silvia Catalano.
Dal 14 novembre al 31 dicembre
Teatro Testaccio
Via Romolo Gessi 8 - tel. 06.5755482
Orari: Dal martedì al sabato ore 21,15-domenica
e festivi ore 18,15-lunedi riposo
Biglietti: martedì-giovedi €10,00 venerdidomenica e festivi €13,00
in foto: Marco Falaguasta
•Teatro Italia
in foto: Pietro Longhi e Angiola Baggi
Eduardo De Filippo si cimenta con una commedia dal tema a lui caro: le conseguenze
della guerra.
Il dopo guerra diventa concetto universale fatto di
caduta di illusioni, perdita
di ideali e distruzione di
miti con i potenti nella polvere e intorno un’umanità
stordita e perplessa. Mia
famiglia grazie all'arte di
Eduardo De Filippo, riesce
ad astrarre il dopoguerra
dal suo contesto storico e
politico e a farlo divenire
un concetto filosofico.
Alberto Stigliano, il capofamiglia di questa commedia del 1955, interpretato da Pietro Longhi è il simbolo del
nostro malessere quotidiano e si rifugia in un
mutismo-rifiuto quando la famiglia che ha
cercato di costruire intorno a sé naufraga
insieme al rapporto con la moglie ed i
figli.Elena, la moglie (Angiola Baggi) è una
donna debole e forte ad un tempo che dopo
l'errore riesce a discernere, oltre a ciò che è
destinato a crollare, anche a filigrana di un
disegno più sottile che può sfuggire al naufragio. Alberto ed Elena Stigliano viaggiano
nella loro vita per riconoscere il poco che è
loro, scoprendo il molto che non hanno avuto
e che forse non avranno.
Teatro Italia
Dal martedì al sabato ore 21
Domenica ore 17,30
Biglietti intero € 23 ridotto a 20
•Teatro Il Sistina
Torna in teatro Lorella Cuccarini con un personaggio dal travolgente ottimismo e dalla
dolce ingenuità. Per la prima volta a Roma
22 eur:torrino:news
arriva Sweet Charity il
musical romantico, emozionante e sexy scritto da
Neil Simon che , dopo la
vittoria di cinque Tony
Awards, è tornato in scena
a Broadway nel 2005. Lo
spettacolo è da sempre
legato
all'affascinante
stile di Bob Fosse, che lo
ha coreografato in teatro
e diretto nell'omonima
versione cinematografica
del 1968 con Shirley
MacLaine.
Al fianco di Lorella
Cuccarini nel ruolo di Oscar, Cesare Bocci,
conosciuto dal pubblico come protagonista
di importanti serial tv.
Nel grande cast spicca anche la partecipazione di Gianni Nazzaro nel ruolo di Vidal. Il
musical, ricco di atmosfere coinvolgenti, luci
e colori, dominato dal ritmo elettrizzante
della New York degli '60 è una divertente storia sulla ricerca dell'amore con la "A" maiuscola in cui i sogni, tra mille avventure,
diventano realtà.
Una dolce e romantica éntreneuse che sogna
ogni volta di aver trovato l'uomo giusto, colleziona una delusione dopo l'altra finchè,
forse, incontrerà il vero amore.
Dal 16 gennaio al 18 febbraio 2007
Teatro Il Sistina Via Sistina, 129
Per info e prenotazioni Tel. 06 4200711
[email protected]
Botteghino: tutti i giorni h. 10-19.00
U
n kolossal girato interamente nelle
foreste messicane, costato 50
milioni di dollari e nessuna star di
Hollywood. Così si presenta “Apocalypto”,
il nuovo discusso film di Mel Gibson che
sarà a Natale in tutti cinema, il primo dopo
gli incassi stratosferici e le polemiche de
“La Passione di Cristo”.
Ambientato nel XV secolo, prima dell'arrivo
dei cattivi/bianchi/conquistatori, il film
racconta un'avventura epica durante la fine
della civiltà Maya e la caduta dell'Impero.
Annunciato come ancor più sanguinario del
precedente (negli Usa sarà vietato ai minori di 17 anni), questo nuovo straordinario
lavoro di Mel Gibson ruota infatti attorno a
tutti i sacrifici umani perpetrati dai sacerdoti di culto Maya che pensavano in questo
modo di ingraziarsi gli dei e di proteggere i
frutti della terra per la loro sopravvivenza.
In un momento in cui le invasioni hanno
quasi completamente distrutto il clima idilliaco in cui questa gente viveva un tempo,
un uomo - Jaguar Paw - si trova a dover
percorrere un viaggio fuggendo da un
mondo che ora è regolato dalla paura e dall'oppressione. Scelto dai capi tribù del suo
villaggio come vittima sacrificale e strappato alla sua famiglia egli riesce ad allontanarsi, ma l'amore per i suoi cari lo guiderà
nel ritorno verso casa, in un disperato tentativo di salvare il proprio modo di vivere e
la propria terra da questo sfacelo.
Se aggiungiamo poi che, come “La
Passione di Cristo” era recitato in aramaico, “Apocalypto” è stato recitato interamente in lingua yucateca (sottotitolato
nelle varie lingue), il quadro è ancora più
completo sul film che dobbiamo aspettarci
una volta entrati in sala. Il titolo scelto
poi ha origini greche (il suo significato si
può riassumere come 'nuovo inizio') ed ha
preso il posto del titolo scelto all'inizio Maya - che secondo il regista era un po'
troppo scontato. Le notizie dal set sono
quelle di un film imponente, grandiosamente avvincente, di una lavorazione cui
hanno partecipato migliaia di comparse
(settecento solo per le scene della battaglia di Paso de Ovejas). Tanti corpi tutti
insieme che i testimoni oculari del set
descrivono come somiglianti a tanti fantasmi, coperti interamente dalla (finta) polvere calcarea caduta dai (finti) massi con
cui stavano costruendo le (finte) piramidi.
Molte anche le difficoltà per le riprese nelle
foreste, e le sfuriate climatiche che hanno
complicato il lavoro delle troupe facendo
slittare i tempi di lavorazione di alcuni
mesi. Per colpa delle piogge torrenziali
hanno infatti costretto i realizzatori a
posticipare l'uscita del film, inizialmente
prevista per l'estate 2006, nel mese di
dicembre (negli USA esce l'8).
] a cura di Luciana Morelli [
APOCALYPTO
MEL scommette sui Maya
26 eur:torrino:news
E se per realizzare “La passione
di Cristo” il
buon
vecchio
Mel aveva sborsato di tasca sua
tutti i trenta
milioni di budget
vincendo la sua
scommessa e realizzando quello che ad oggi è il
film indipendente di maggior successo della storia del cinema (circa 600 milioni di dollari di
incasso), con “Apocalypto” le cose sono andate
diversamente. Ad affiancare Gibson nella produzione e nella distribuzione del film è infatti niente meno che la Walt Disney Co., nonostante non
si tratti di una pellicola per famiglie e ragazzi. Per
scrivere la sceneggiatura, a quattro mani insieme
a Farhad Safinia, il regista ha passato molte ore
in biblioteca facendosi poi correggere le bozze da
professori universitari e luminari in materia di
storia antica. Per realizzare al meglio questo suo
ambizioso progetto si è anche avvalso di due fidati collaboratori, il direttore della fotografia Dean
Semler, Oscar per “Balla coi lupi”, ed il compositore James Horner, Oscar per le musiche di
"Titanic" e realizzatore del tema di "Braveheart",
film con il quale Mel Gibson vinse ben due statuette, per il Miglior Film e per la Migliore Regia
nel 1996.
Le comunità latino americane (una fetta sostanziosa di pubblico), hanno espresso da subito la
loro scetticità nei confronti della pellicola, tanto
che per porre subito un freno alle polemiche Mel
Gibson ha organizzato delle proiezioni parziali del
film per i rappresentanti di alcune comunità, per
dimostrare che il suo lavoro non contiene alcun
insulto alla cultura dei Maya. Ma il film dovrà
anche superare la cattiva reputazione e il mare di
critiche che il suo regista si è guadagnato negli
ultimi mesi facendosi beccare alla guida di un'auto in stato di ebbrezza e dando spettacolo in una
rissa con gli agenti di polizia.
Egli dal canto suo ha risposto alle critiche parlando unicamente del film, rilasciando diverse interviste nel web negli ultimi tempi. Questi i passi più
rilevanti e le dichiarazioni più interessanti riguardo il suo imminente "Apocalypto" che da Venerdì
15 dicembre invaderà le sale di tutta Italia.
Come mai dopo "La Passione di Cristo" hai
deciso di dedicarti a qualcosa di molto meno
ambizioso e semplice da realizzare?
(Ride)Non so, era semplicemente una storia che
mi piaceva raccontare, gli inseguimenti cinematografici mi sono sempre piaciuti. Ho pensato: ci
sono inseguimenti sui treni, tra auto, a cavallo,
ma raramente si sono visti inseguimenti a piedi.
Ho pensato che fosse una bella idea e nel contempo anche un'immagine molto primordiale.
"La Passione di Cristo" era parlato in aramaico
ed ebraico, "Apocalypto" in un dialetto non
più parlato come lo yucateco. Quanto è stato
difficile dirigere e seguire i dialoghi?
Non è stata una cosa molto complicata, ma semplicemente perché non ci sono molti dialoghi nel
film. Si riesce benissimo a star dietro alla storia e
alle conversazioni. Voglio dire che non sai cosa
significano le parole, ma come linguaggio è familiare, tanto che anche gli attori si sono abituati
facilmente a parlarlo.
E girare nella giungla?
Quello si che è stato difficile nelle foreste dello
Yucatàn. E non solo per il fatto che eravamo nella
natura selvaggia ma soprattutto perché si viene
morsi da mille insetti e si suda, e la cosa è spiacevole soprattutto quando bisogna star dietro agli
attori che corrono. L'attore principale raggiungeva velocità impensabili di corsa, sembra un treno
espresso.
Per quel che riguarda la scelta di attori nativi
della zona, c'era qualcosa che volevi catturare a
tutti i costi?
Beh certo, perché c'è qualcosa di questa civiltà
Maya che non si riesce assolutamente a contraffarre, un po' come quando si guarda il viso della
donna incinta. E' tutto assolutamente più semplice, quasi un gioco da ragazzi.
Ci sono stati incidenti sul set?
Ovvio che si. Mi ricordo di un giorno, faceva freddo, c'era un clima stranissimo e molti si sono feriti con tagli ed escoriazioni che hanno iniziato a
sanguinare. Un bambino di quattro anni aveva un
serpente attaccato alla gamba che cercava di
prendere tepore attorcigliandocisi attorno. Era
enorme ma soprattutto velenoso, ma per fortuna
il piccolo non è stato morso. E poi molti attori
hanno avuto legamenti rotti, stiramenti ai musco-
li, gente che per il caldo aveva dei mancamenti,
le ambulanze hanno avuto molto da fare in quei
giorni. Eravamo preparati per fortuna.
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sia sul mercato.
Jaguar XKR
Un giaguaro
che corre da solo
] a cura di Eleonora Lilli [
L
inee morbide, rotonde, mai troppo
marcate. Fari che si allungano leggermente ad abbracciare la fiancata
laterale. Un design che non corre
solo sulla strada, ma anche nel tempo e che
vuole essere degno del presente. Un giaguaro
che si schiaccia, che non pretende più di essere tridimensionale, ma che si fonde alla griglia
come se volesse mangiare anche lui quell'aria
che attraverserà il motore. Questa è una
Jaguar. Più esattamente la nuova generazione
della XKR, un gioiello che merita sicuramente
qualcosa che vada oltre la considerazione. Che
merita l'attenzione di tutti i vostri sensi.
Innanzitutto perché quando si apre il cofano
di una Jaguar XKR ci si trova di fronte ad un
V8 di 4.2 litri, sovralimentato con un compressore volumetrico che gli permette di erogare 416 cavalli, con una coppia massima di
560 Nm.
Di questo felino sono disponibili ben due versioni. La prima è quella coupè, che accelera da
0-100 km/h in 5,2 secondi. Mentre la versione cabriolet è in grado di portarvi a 0-100
km/h in 5,3 secondi. Tuttavia, se proprio
volessimo metterla in questi termini, la velocità massima è limitata elettronicamente. Con
lei potete correre sull'asfalto, sentire il vento
sulla pelle, assaporare l'emozione di guidare
col cuore che batte sempre più forte mentre il
piede preme l'acceleratore o mentre vi preparate ad affrontare una curva. Tutto questo con
lei è garantito, ma non ad una velocità superiore ai 250 km/h.
Inoltre, questa variante cattiva dell'ultima
30 eur:torrino:news
"XKR" possiede un cambio automatico-sequenziale a 6 rapporti che dovrebbe essere in grado
di scattare sullo 0-100 in poco più di 5 secondi (stando ai dati dichiarati dalla Casa).
Da quando sarà possibile realizzare questo
sogno?
La "XKR" si potrà ordinare a partire dal prossimo luglio 2007. Quelle che vedete pubblicate
qui, infatti, sono tutte fotografie in anteprima.
Immagini che vorrebbero già possederla. E
invece soltanto chi potrà permettersi di spendere 94.990 Euro si metterà in garage questa
coupè. E se non è lei quella che volete, se è la
cabrio a suscitare quel tipo di emozioni dentro
di voi, quelle sensazioni che vi fanno sentire
che deve essere vostra, preparatevi a sborsare
102.990 Euro, e ricordatevi che questi prezzi
sono tedeschi, perciò ad ogni cifra dovrete
aggiungere 5-8.000 Euro.
Dossier Regione
Un anno di lavoro con l’Assessorato alla PMI
Giovani e imprenditoria regionale
L'Ass. De Angelis illustra le sfide da vincere per lo sviluppo
] a cura di Alessandra Cecchini [
biamo saper valorizzare: bisogna avere fiducia e
insieme possiamo farcela, dobbiamo premiare
imprese e giovani che tentano di vincere una
scommessa".
Ai nostri microfoni dopo la conferenza,
l'Assessore ha risposto ad alcune domande di
approfondimento sulla tematica dei giovani e del
lavoro artigiano.
Di solito in estate la manifestazione Fiesta
all'Ippodromo delle Capannelle si anima di musica e divertimento, ma per una sera è stata teatro
dell'esordio dell'Assessorato alle Attività
Produttive della Regione Lazio, grazie alle parole
e allo spirito dell'Assessore De Angelis, che ha
intrattenuto i presenti con idee e spunti assai
interessanti.
"Questo è l'esordio del mio assessorato, grazie ad
una pensata dell'ultimo minuto, ma in futuro
vogliamo lavorare meglio, magari per riorganizzare l'evento nel prossimo anno. Noi intendiamo
far conoscere questo mondo dell'artigianato e
della piccola e media impresa, che è importante
e rappresenta l'ossatura del paese, la fonte della
vera ricchezza. Queste imprese si sono conquistate una grossa fetta di mercato anche all'estero, come ho avuto modo di sperimentare negli
USA al "Fancy Food". Penso ad un settore di
imprese di piccole dimensioni del quale noi
vogliamo diffondere la cultura, attraverso anche
e soprattutto la scuola, per stringere un legame
forte con il mondo del lavoro. Credo che si debba
investire su tre settori che io ritengo strategici:
il sapere, l'innovazione e la ricerca. Sto lavorando al Testo Unico sull'artigianato in cui ci saranno nuove forme di incentivi, come la riforma del
credito, che deve necessariamente essere accessibile ai giovani che decidono di scommettere sul
futuro della nostra economia. Penso alla fioritura dell'artigianato artistico ad esempio: lavorerò
molto sulle Botteghe Scuola e sulle Botteghe
Storiche, legando le tradizioni alle prospettive
del futuro. Presto inoltre apriremo in moltissimi
Comuni gli "Sportelli per le attività produttive",
che saranno uno strumento molto importante per
i giovani. Oggi i tempi dell'impresa non sono
quelli della politica e le risposte devono invece
essere immediate: a ciò dovranno servire
"L'Osservatorio regionale dell'Artigianato" e
"L'Albo Regionale degli Espositori Artigiani". La
sfida per la competitività va vinta con il made in
Italy e le nostre tipicità ed eccellenze che dob-
Cosa pensa faranno la Regione e in particolare il suo Assessorato per i giovani?
"I giovani sono il futuro del nostro paese.
Cercheremo di fare molto e vogliamo parlare ai
giovani; ci sono molte iniziative interessanti,
come ad esempio il rapporto fra la scuola e il
mondo del lavoro, con incentivi e agevolazioni
per quelle strutture che intendono insegnare un
mestiere ai giovani. Poi ci saranno, come detto
gli sportelli per l'assistenza e la conoscenza
necessaria ai giovani per creare e mantenere
un'impresa".
L'accesso al credito è uno scoglio fondamentale, soprattutto in un periodo di crisi: avete già
in mente qualcosa?
"Dobbiamo superare il vecchio modo di fare politica con gli investimenti a pioggia e arrivare agli
investimenti produttivi finalizzati al lavoro e alla
formazione".
Le Botteghe Scuola potrebbero essere anche
un ambiente di crescita per i giovani?
"Certo, bisogna soprattutto formare i giovani e
dare un messaggio culturale importante, in quanto l'artigianato è un mestiere antico e rappresenta anche un pezzo della nostra storia. Stesso discorso vale per le Botteghe Storiche. Stiamo lavorando per non deludere la fiducia e superare le
difficoltà".
Queste le parole conclusive di De Angelis, che ci
da appuntamento alle prossime iniziative che si
preannunciano numerose e di grande rilievo politico e strutturale per quanto riguarda l'ambiente
della piccola e media impresa e le attività produttive in generale della Regione Lazio.
De Angelis e ArtigianCredito: sostegno ad un
settore prezioso del nostro territorio
] a cura di Alessandra Cecchini [
Dopo il monitoraggio dei prezzi nei mercati rionali in collaborazione con l'IPI, l'Assessore De
Angelis illustra l'attività di ArtigianCredito, ente
che con perizia e semplicità aiuta e sostiene
tante piccole e medie imprese commerciali e artigiane del Lazio a restare sul mercato e se possibile a crescere. Ascoltiamo le parole dell'Assessore
34 eur:torrino:news
a margine del suo intervento alla conferenza
stampa nella sala Tevere della Regione Lazio.
Assessore De Angelis, quali sono le funzioni
di ArtigianCredito e qual è la sua missione
istituzionale?
"Diciamo subito che si tratta di un istituto
importantissimo e che può fare da sostengo a
molte iniziative di ampio respiro nell'ambito di
competenza delle piccole e medie imprese. La
sua funzione peculiare è quella di raccogliere e
organizzare investimenti privati a favore e a
sostegno di questa preziosa attività che è l'artigianato del Lazio".
Durante il suo intervento in conferenza stam-
pa, lei parlava di una partita con il credito da
giocare con le banche: ci può spiegare meglio
di che cosa si tratta?
"Io credo che per tutti sia fondamentale ed irrinunciabile migliorare il rapporto fra piccole e
medie imprese e mondo bancario, soprattutto in
relazione ai grandi problemi di sottocapitalizzazione di cui soffrono le imprese di quella dimensione; dico con soddisfazione che esiste già un
gruppo di lavoro che si sta impegnando su questo
e che tutti siamo presi da una sfida che coinvol-
gerà vari strati del mondo imprenditoriale e bancario. Le piccole e medie imprese vanno aiutate
con ogni mezzo possibile perché sono una risorsa
che non ci possiamo permettere di perdere".
Assessore De Angelis, chiudiamo con un
risultato ottenuto: l'approvazione della
norma sui centri commerciali naturali.
"Questa è una grande cosa. Finalmente partono i
centri commerciali naturali, che sono le nostre
strade, i nostri quartieri, i nostri borghi e le
nostre piazze. È un sostegno concreto, ripeto, a
favore di quella concezione che piccolo è bello,
frase che parafrasa con acutezza quanto sia
importante sostenere le piccole attività commerciali e artigiane. Non da sottovalutare è la
funzione di rivitalizzare e di far risplendere i
nostri centri storici e borghi antichi. Così come
in quella direzione vanno dei numeri che vorrei
ricordare andando a concludere: 150 milioni di
euro sul Fondo di Rotazione per il commerciale,
60 milioni di euro per Ricerca e Innovazione e i
15 milioni sui distretti industriali".
Importante conferenza stampa alla Camera di Commercio in via De' Burró
De Angelis: monitoraggio dei prezzi nei mercati rionali
] a cura di Alessandra Cecchini [
Come puntualmente ci ha abituato da quasi un
anno a questa parte, l'Assessore De Angelis si presenta al pubblico ad illustrare i risultati del suo
lavoro e delle varie e interessanti sperimentazioni portate in essere dal suo assessorato; oggi si
valuta l'esito del monitoraggio, svolto in collaborazione con l'Osservatorio Prezzi della Regione e
l'Istituto per la Promozione Industriale, sull'andamento del costo di determinati beni che troviamo
sui banchi dei nostri mercati in diversi periodi
dell'anno, dal primo luglio 2005 al 26 gennaio
2006. Significativa iniziativa questa, che mette in
risalto quanto ci si stia impegnando per capire
come tenere sotto controllo i prezzi che sotto l'influsso di certe varianti a volte schizzano verso
vette impensabili. Si tratta, come ha subito specificato subito De Angelis, di un monitoraggio
che prevede la sua ripetizione anche nei prossimi
anni, al fine di creare delle "serie storiche" che
facilitino il confronto e le contromisure da prendere, ma per ora ci limitiamo ad elencare i risultati emersi dalla conferenza stampa. Il comparto
ortofrutta, precisa l'Assessore, è una voce indispensabile e primaria della spesa delle famiglie ed
è bene valutare le cifre in base a due criteri di
massima, ovvero convenienza e qualità dei prodotti, in quanto occorre poter comperare beni di
ottima qualità non spendendo cifre esorbitanti.
Ed è proprio qui che si annoda l'importanza dello
studio e delle cifre che ne emergono; infatti si
nota che i prezzi dei prodotti di un certo paniere
risentono di variazioni in base al periodo: in
inverno i prezzi tendono ad aumentare sensibilmente e nei mesi successivi calano con la stessa
intensità, ciclicamente, oltre al fatto che la tendenza va coerentemente scissa fra gli ortaggi, che
hanno crescita costante e la frutta, che subisce
dei bruschi picchi in corrispondenza del momento pre-natalizio. Cosa si può dedurre dalle parole
dell'Assessore De Angelis e dalle cifre ch'egli analizza
coerentemente?
Sicuramente
che
l'Assessorato punta a potenziare la rete dei mercati rionali che di per sé può creare un muro
difensivo della qualità e della convenienza dei
prodotti locali. In secondo luogo che il mercato
rionale stesso è considerato sia come luogo dove
in genere si spende meglio sia come luogo stori-
co in cui prevalgono la familiarità e la tendenza
al venirsi incontro fra operatori e utenti. Inoltre
c'è la volontà di favorire la crescita del commercio in quei luoghi che mantengono il loro carattere di "centro commerciale naturale", e proprio
in questo senso vanno la collaborazione che verrà
abbozzata con l'Assessorato al Commercio del
Comune di Roma, nella persona dell'Assessore
Cioffarelli, e l'emanazione di un nuovo bando per
il Commercio su Aree Pubbliche, nel quale dovranno essere ricompresse tutte le agevolazioni ma
anche gli obblighi necessari per chi commercia in
zone ritenute importanti e fruttuose per un futuro sviluppo. Questo è un punto molto importante
perché mette mano ad una tematica che finora ha
creato non pochi problemi relativi ad una mancata normazione di livello adeguato. C'è infine il
concetto di filiera, che l'Assessore De Angelis non
manca mai di ricordare; anche lì si può intervenire facendo delle intersezioni a spina di pesce eliminando quelle parti che rendono il tragitto del
prodotto più lungo, e quindi, più costoso per l'utente finale. Insomma un insieme di atti che
potremmo definire propedeutici alla redazione di
un progetto d'insieme che riguarderà un aspetto
importantissimo della vita dei cittadini della
Regione Lazio: il contenimento dei prezzi e la
possibilità di comperare senza il rischio di veder
tagliate alcune voci di spesa delle famiglie.
Energia per crescere
De Angelis: le nuove strategie energetiche
] a cura di Alessandra Cecchini [
Energia e competitività in relazione alla sostenibilità ambientale: questo è l'obiettivo ambizioso
che l'Assessore Francesco De Angelis si pone per
il futuro insieme alla Regione Lazio Proprio per
illustrare strategie e metodologie si è tenuto
presso la Sala Tevere della Regione Lazio un convegno in collaborazione con Federlazio dal titolo
Energia per crescere. Nell'intervento dell'Assessore
De Angelis molti gli spunti di riflessione e di
visuale sul futuro, a partire dalla lettura degli
schemi di sviluppo che accompagneranno la vita
della Regione in tema di energia e di opportunità
di crescita per le piccole e medie imprese; proprio
in relazione alla sostenibilità ambientale
l'Assessore fa intendere quanto sia importante far
partire al più presto un progetto di sviluppo delle
tecniche energetiche alternative, cosa che preci-
sa meglio davanti alle telecamere di Romalive:
"Credo sia un dovere provare e mettere in pratica
nuove risorse energetiche, che con il loro bassissimo impatto ambientale possono aiutare a ridurre lo scotto che si paga per il normale sistema
energetico; penso alle biomasse, al fotovoltaico e
perché no al biogas. Le idee ci sono tutte, la
volontà anche, bisogna solo mettersi a lavorare
tutti insieme al fine di creare un nuovo sistema
energetico che lasci intravedere una via nuova per
lo sviluppo". In tema di piccole e medie imprese
e quindi di sviluppo e competitività, l'Assessore
De Angelis dice: "Il binomio imprese e competitività, coadiuvato dal fattore dell'energia fa nascere quella sinergia fondamentale fra il fare impresa
e il rispetto dell'ambiente che si innesta sul discorso di rinascita economica che sta attraversan-
do la Regione nell'ultimo periodo. Bene, penso
che se si è imprenditori e si è allo stesso tempo
operatori che rispettano l'ambiente e la collettività siamo proprio sulla strada giusta, anche nel
percorso di sviluppo economico che deve giustamente far crescere le imprese secondo le proprie
possibilità". Un mix di innovazione e tradizione
secondo la realtà laziale è quello che emerge dalle
parole dell'Assessore De Angelis, che conclude
dando un cenno importante sul PRAE, il Piano
Regionale sulle Attività Estrattive, che permetterà, proprio in questo senso, di dare uno spazio
nuovo di crescita a 400 imprese ma di dare anche
e soprattutto un colpo decisivo all'abusivismo con
una contemporanea salvaguardia all'integrità dell'ambiente, alla salute dei cittadini e alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
eur:torrino:news 35
Momento storico per lo sviluppo del settore, più facile avviare una nuova attività.
De Angelis: approvata la legge sui pubblici esercizi
] a cura di Alessandra Cecchini [
"È un momento storico per le imprese dei pubblici
esercizi del Lazio. La legge approvata dal Consiglio
regionale, una legge innovativa, consentirà di semplificare le procedure e consentirà a centinaia di
giovani di aprire una attività. È una legge che semplifica, ma non liberalizza, eliminando lacci e barriere a favore di chi intende investire, favorendo la
qualità e la tutela del consumatore".
È il commento dell'Assessore alla PMI, commercio
e artigianato Francesco De Angelis all'approvazione da parte del Consiglio, con 37 voti a favore e
15 astensioni, della sua proposta di legge:
"Disciplina dello svolgimento delle attività di
somministrazione di alimenti e bevande".
"In questo modo, ha spiegato De Angelis, mettiamo le ali al settore, fino ad oggi ingessato da una
serie di lacci che ne hanno bloccato lo sviluppo.
Basti pensare che, tra il 2003 ed il 2005, in tutta
la regione hanno aperto solo 256 nuove imprese".
I cardini della legge sono l'unificazione delle
tabelle merceologiche in una sola licenza, l'azzeramento delle commissioni che esprimevano pareri sulle nuove aperture, l'abolizione del REC e delle
distanze minime per l'apertura di un nuovo esercizio, l'eliminazione della voce pane e coperto, la
regolamentazione dei circoli privati e la concessione di poteri speciali al Comune di Roma.
"Con questa legge la Regione tutela il centro storico di Roma. La Capitale, ha spiegato De Angelis,
esprime circa 10mila tra bar e ristoranti, e presenta una rilevanza turistico-monumentale tale da
renderla realtà a sé rispetto al resto della regione.
Per questo la legge conferisce al Campidoglio, in
deroga agli indirizzi regionali, poteri speciali per la
determinazione dei criteri e degli indici per il rilascio di nuove autorizzazioni e rilascerà una apposita autorizzazione per tutte quelle attività che
abbinano la somministrazione ad attività culturale, sportiva o ricreativa. In pratica i circoli privati
verranno assimilati alle attività di somministrazione, e per l'apertura sarà necessaria l'autorizzazione
comunale".
"È una legge all'insegna della semplificazione e
della libera concorrenza, ma non sarà una deregulation. L'unificazione delle tabelle non equivale
alla liberalizzazione. Anzi: chi oggi è titolare di due
autorizzazioni, domani ne avrà una sola, ed il suo
titolo non sarà più trasferibile.
La legge sopprime la voce "pane e coperto" dai
menu, contiene l'obbligo di esposizione dei listini e
la chiara indicazione di eventuali maggiorazioni. I
rappresentanti dei consumatori entreranno a far
parte dell'Osservatorio del Commercio, ha concluso
l'Assessore, potendo così decidere insieme agli altri
attori le strategie di sviluppo".
La Legge De Angelis sui pubblici esercizi
Aspetti innovativi (in relazione alla disciplina precedente):
1. Unica licenza per le autorizzazioni all'esercizio di attività di somministrazione: (con la vecchia norma per ogni forma di attività - bar,
ristorante, vendita senza alcolici, locali con
intrattenimento - occorreva un'autorizzazione
specifica -A,B,C e D. La legge De Angelis consente, quindi, con un unico titolo autorizzatorio, di poter esercitare le diverse forme di somministrazione).
2. Abrogazione delle commissioni, comunali e
provinciali:(le commissioni, composte da rappresentanti delle categorie economiche, avevano il
potere di bloccare, con il proprio parere, sia i
piani di sviluppo comunali per i pubblici esercizi,
sia l'apertura di nuove attività).
3. I comuni, sulla base di indirizzi della
Regione, approvano i criteri per lo sviluppo
degli esercizi di somministrazione: (alcune proposte di legge regionali precedenti, disponevano che la regione stessa determinasse i parametri numerici e dunque la quantità di esercizi da
aprire sul territorio. Ciò avrebbe compresso il
potere di gestione del proprio territorio da parte
dei comuni, oltre che contravvenire al principio
di sussidiarietà);
4. Non sono previste ulteriori autorizzazioni per
l'ampliamento dei locali in cui si svolge l'attività,
né sono previste distanze minime tra gli esercizi
di somministrazione;
5. Eliminazione dell'iscrizione al REC (registro
esercenti commercio) come requisito all'esercizio dell'attività.
La nuova legge prevede corsi di aggiornamento
rivolti ai titolari e ai dipendenti;
6. Trasparenza nell'informazione e, in particolare
nell'esposizione dei prezzi e delle eventuali maggiorazioni. Abrogata la voce "coperto" nell'ambito del servizio di ristorazione al tavolo.
7. Onde evitare forme di speculazione, la norma
transitoria della legge prevede che, dal momento
della sua entrata in vigore, tutte le autorizzazioni possedute da un unico soggetto si intenderanno come una sola:
(infatti, essendo unica la tipologia autorizzatoria,
chi detiene più licenze - ad esempio: di ristorante e di bar - potrebbe, dopo l'entrata in vigore
della legge, rivendere una delle due, rimanendo
comunque titolare di un'autorizzazione che gli
consentirebbe l'esercizio sia del bar sia del ristorante. La norma citata è mirata proprio ad evitare tale fenomeno speculativo).
Principali effetti per l’applicazione della legge De Angelis
• Maggiore velocità e semplificazione amministrativa per i procedimenti di rilascio di nuove
licenze, voltura, trasferimento, ampliamento delle
attività.
• Applicazione del principio di sussidiarietà
(regole generali e indirizzi della Regione, pro-
grammazione, gestione e controllo da parte dei
Comuni).
• Maggiore tutela per i consumatori: completezza dell'offerta, trasparenza dell'informazione e
chiara indicazione dei prezzi, eliminazione della
voce "pane e coperto".
• Maggiore concorrenza e libertà imprenditoriale
per gli operatori, con particolare riferimento alla
scelta di diversificare la tipologia dell'offerta.
• Aumento degli esercizi sul territorio regionale,
facilitazioni per i giovani che intendono avviare
un'attività.
Speciale
Vino
Novello
2006
• Cantina Galassini
Incontro con Tullio Galassini, titolare della cantina
Sig. Galassini quando nasce la Cantina?
Questa cantina è nata nel 1972 da mio nonno
Alessandro Galassini, che ha bonificato la zona.
Siamo infatti nel Parco dell'Appia antica , nella
zona al di sotto delle colline marinesi comprese tra i comuni di Marino, Ciampino e Roma. E'
un'azienda di 40 ettari completamente vitata,
con sistema di allevamento a spalliera. In tale
pianura i romani passeggiavano anni e anni fa.
In questa zona produciamo il DOC Marino e l'azienda è totalmente meccanizzata , dalla potatura
alla vendemmia.
Qual è il mercato su cui vi orientate?
Il nostro mercato è la Regione Lazio e l'estero.
Infatti esportiamo in 10 paesi tranne gli USA,
la Cina e l'Europa del nord. Quest'attività è pas-
• Cantina VI.CO.SA
] a cura di Fabrizio Pisciarelli [
sata da mio nonno Alessandro a mio padre Franco,
presente attualmente in azienda per la gestione viticola. Io mi occupo della parte enologica
e della commercializzazione. I nostri vini sono
prodotti di nicchia perché non abbiamo la possibilità di espandere o spingere la produzione
essendo un territorio limitato. I vini sono per
l'80 % bianchi con il Marino DOC . Il restante
20 % è rosso con uvaccio a base di Montepulciano,
Cabernet e Merlot che ricadono nei Castelli Romani
Rosso Doc. Nella nostra azienda tutti i dipendenti, una volta entrati non sono mai usciti.
Abbiamo gente di 80, 85 anni che sotto vendemmia, ci viene a trovare ed è un modo per
tener ben presente la tradizione che è anche la
nostra storia. Sono arrivato in azienda nel 1995
portando l'esperienza acquisita lavorando nel
nord Italia.
Sig. Galassini, comè andata la produzione del
novello quest'anno?
Il novello che produciamo è 100% ciliegiolo e
sono 11 anni che lo produciamo. Si chiama
"Novello delle Mole" ed è diverso da tutti i novelli: non è estremamente alcolico (11,5 %) ed
è un modo per avvicinarsi alla nuova vendemmia".
Vino
Novello
Incontro con Enzo Nesta, Presidente dell'Istituto Novello Latino e della Cantina VI.CO.SA
Enzo Nesta è Presidente della Cantina VI.CO.SA,
che ha aderito assieme ad altre 25 cantine,
alla formazione dell'Istituto Regionale del
Vino Novello, del quale lo stesso Nesta è primo Presidente.
Presidente Nesta, ci parli della sua Cantina.
38 eur:torrino:news
"La cantina nasce nel 1969 per volontà di 10/15
viticultori della zona di Magliano Sabina: visto
come sono andate le cose, posso dire che avevano previsto il futuro. Negli anni i soci sono
aumentati e abbiamo potuto realizzare un punto vendita di vini e prodotti locali, un grande
salto in avanti che ci ha dato e continua a dar-
ci grandi soddisfazioni. Sono convinto che solo
attraverso la filiera corta e quindi l'eliminazione di passaggi superflui e onerosi un prodotto
di qualità può arrivare ad avere un prezzo competitivo, sempre in ordine ad una maggiore
soddisfazione del produttore e soprattutto del
consumatore. I nostri vini coprono il fabbisogno
del posto attraverso i punti vendita, ma non finisce qui, infatti abbiamo anche sbocchi con
l'Italia, la città di Roma e l'Umbria: non disdegniamo neanche l'estero, infatti abbiamo rapporti
ottimi con l'Olanda, la Germania e, cosa da non
sottovalutare, stiamo aprendo delle strade an-
che con gli Stati Uniti".
Andiamo a parlare dei vostri vini.
"I nostri vini hanno nomi molto tradizionali, come Le Memorie, nome ripreso da un monumento
realizzato da un Papa sulla Flaminia in occasione dello spostamento del corso del Tevere per
portare acqua al Comune di Magliano, sia nella
parte pianeggiante che collinare. Per questo gli
abbiamo dedicato l'etichetta. Poi posso citare il
29 settembre, che prende questo nome dal fatto
che le uve sono state colte il 29 settembre e l'anno successivo al Museo di Rieti è stato presentato
proprio il 29 Settembre, sia bianco che rosso.
Il rosso è un IGT e il bianco una Malvasia del
Lazio. Una grande soddisfazione, devo dire. Il
Cavalier Manlio è un vino la cui etichetta è in
• Cantina Volpetti
memoria del Fondatore di Magliano Sabina, il nostro paese. Quando il Ministero ha riconosciuto
la prima DOC della Sabina l'abbiamo acquisita
noi come Cantina VI.CO.SA (Vino Colli Sabini),
abbiamo deciso di dedicare l'etichetta al fondatore del paese.
Questo vino è sia bianco che rosso, ha circa due
anni e non passa nel legno. Il Nettare di Noè è
poi un altro vino di cui andiamo particolarmente fieri. Voglio ricordare che abbiamo anche degli
spumanti di ottima qualità".
Ed arriviamo finalmente al Novello 2006.
"Il nostro Novello 2006, il Cavalier Manlio entra
a far parte del Novello Lazio Latino 2006 e per
noi questa è una gioia molto grande perché si
tratta veramente di un prodotto di alta qualità
e la qualità deve sempre trionfare quando si tratta di vini e di tutto ciò che si avvicina ai consumatori.
Voglio cogliere l'occasione per ringraziare l'Assessore
Regionale all'Agricoltura On. Daniela Valentini e
l'ARSIAL, in quanto quest'anno i nostri novelli
sono nei supermercati e in 150 ristoranti. È un'occasione unica e da non perdere per l'obiettivo di
far conoscere i nostri prodotti regionali. Noi crediamo, infine, che i nostri vini novelli, come del
resto tutti i vini laziali, non siano inferiori a nessuno, anzi siamo fermamente convinti che siano
assolutamente vincenti nel rapporto qualità/prezzo, che è la cosa più importante".
Vino
Novello
Incontro con il Sig. Mauro Volpetti
Sig. Volpetti, lei è uno dei titolari della
Cantina: ce ne parli
"La cantina è socia dell'Istituto Novello e nasce nel 1959 nella zona di Ariccia. Produce due
DOC classici della zona, i Colli Albani e i Castelli
Romani; un po' di Frascati e vitigni autocto-
ni, come la Malvasia del Lazio e vitigni internazionali quali il Sangiovese, il Cyrac e lo
Chardonnay, orientato verso la ristorazione e
il catering in genere. Siamo stati tra i primi nel
Lazio a produrre il novello. Quest'anno a livello qualitativo di uva c'è stata una delle migliori
raccolte degli ultimi anni, mentre a livello quantitativo ci siamo attestati come negli ultimi
anni".
Nelle scorse settimane è stato festeggiato
il vino novello nel Lazio e in diverse regioni italiane.Qual è stata la produzione nella
vostra cantina?
"Per il novello la produzione avviene all'interno di ristoranti con degustazioni per i nostri
clienti. Il novello che produciamo, per la caratteristica freschezza, è considerato un vino
giovane, che non supera gli 11,5 °C, molto profumato e semplice da bere.
La base del novello è la macerazione carbonica e il nostro novello è macerato al 100% in
vasche di produzione. Viene fatta la macerazione in sovrappressione di anidride carbonica.
Successivamente viene fatta la svinatura e la
pressatura.
A questo punto finisce la fermentazione; viene fatta la chiarifica del prodotto che viene
messo nelle vasche termocondizionate per refrigerarlo a - 5° dove avviene la precipitazione
tartarica. Qui avviene un successivo filtraggio
fino all'imbottigliamento; viene filtrato a 0.45
micron e messo in bottiglie vuote tramite meccanizzazione. Esce il pallet già finito con i
cartoni pronti per la spedizione.
Attraverso un laboratorio interno curiamo sia
la parte analitica che di controllo, tramite studi esterni facciamo analisi particolareggiate.
Il novello 2006 si chiama "Note d'autunno" come tradizione e manterrà la grafica di sempre
sulla bottiglia".
eur:torrino:news 39
• Cantina Gotto d'Oro
Incontro con il direttore commerciale dott. Luigi Tonet
Ci diceva prima che i soci sono tutti piccoli o
medi coltivatori: giusto?
"I soci vanno da chi ha 2000 metri a chi ne ha
40.000. Ce ne sono di tutti i tipi".
Come è stata questa vendemmia?
"Ha due caratteristiche che vorrei rimarcare: il primo è che le quantità non sono state moltissime e
questo ha giovato molto alla produzione, poi si
tratta di un'annata di qualità con condizioni climatiche che hanno permesso di avere uve sane e
con livello zuccherino ottimale".
Ci sono piccoli aneddoti che ci può raccontare?
"Mah, con tutti i soci e tutti i lavoratori stagio-
Sig. Tonet, ci parli della storia della cantina.
"Questa è una cantina cooperativa nata nel 1945;
attualmente ha circa 400 soci conferenti e1600
ettari disponibili, un polmone verde inestimabile.
Noi vogliamo mantenere la cultura vitivinicola della Capitale, unica realtà urbana completamente
circondata da vigneti. Gotto d'Oro è stata la prima azienda ad imbottigliare e commercializzare
vino in tutta Italia. Il nostro mercato di riferimento
è quello della UE e del Nord Europa".
Da qui c'è una visuale stupenda: parliamo del
novello 2006 e della vostra tradizione.
"Il novello per noi è un’abitudine soprattutto per
quanto riguarda la ristorazione,con la quale noi
abbiamo un rapporto privilegiato: poter presentare il Novello è un'occasione straordinaria di crescita
sia per noi che per i nostri partners commerciali
e non. Proprio per questo abbiamo deciso ormai
da un po' di metterlo nella grande distribuzione.
Si tratta ovviamente di un prodotto particolare,
realizzato per metà a macerazione carbonica con
tre uvaggi vinificati separatamente: Merlot, Syrah
e Sangiovese. È di ottima struttura, fresco e ha i
sentori tipici del Merlot e del Syrah".
• Azienda Nicolini
All'interno di una caratteristica grotta, dove un
tempo veniva conservato il vino, abbiamo incontrato il titolare dell'azienda Nicolini: il sig.
40 eur:torrino:news
nali che passano qui certo aneddoti non mancano.
Qualche anno fa un socio, avendo una raccolta
molto piccola, si presentò con una valigia nella
quale c'era tutta la sua uva".
Come si posiziona la cantina nel mercato dei
vini laziali?
"I vini laziali hanno da sempre una caratteristica
fondamentale: l'origine vulcanica,con alte dosi di
potassio e di sali minerali. La cosa bella è che da
un pò di tempo a questa parte si coltivano uve
rosse e si producono vini di straordinaria qualità,
anche se non autoctoni come ad esempio lo Syrah".
Vino
Novello
Incontro con Bruno Nicolini
Bruno, giovane erede dell'attività intrapresa da
Suo padre Ettore.
Sig. Nicolini, ci parla della sua azienda?
"Questa cantina nasce nel 1960 quando mio padre, Ettore Nicolini, ha fondato l'allora Cantina
Nicolini. Mio padre iniziò a produrre il vino e a
consegnarlo nei locali di Roma. Da allora l'azienda si è sviluppata e ora abbiamo un seguito nazionale.
Produciamo diverse tipologie di vino: dal Doc Castelli
Romani, Doc Frascati, Doc Marino ad una vasta serie di spumanti".
La vostra produzione è nazionale. In cosa vi sie-
te specializzati?
"Siamo specializzati nella ristorazione, quindi, in
vini fermi bianchi che produciamo direttamente
nello stabilimento che abbiamo a Grottaferrata dove c'è tutta la vivificazione. Qui a Marino abbiamo
creato una riproduzione storica di come si faceva
il vino nella nostra cantina e poi al piano superiore abbiamo lo stabilimento di confezionamento
e di imbottigliamento del prodotto".
Ci troviamo all'interno di questa grotta caratteristica. Ce ne spiega l'origine?
"La grotta viene utilizzata attualmente per visite
come questa. E’ una pagina storica che abbiamo
realizzato in circa 2 anni di lavoro sia per trovare
i materiali sia per ricostruire il luogo. E' stata voluta fortemente da mio padre negli ultimi anni
della sua vita perché aveva intenzione di lasciare
il ricordo di un mestiere che ormai è cambiato.
Una volta si portava il vino in questa zona per lasciarlo in fresco. Ormai con l'uso dei frigoriferi non
si usa più. Ci sono bottiglie particolari , le abbiamo lasciate qui come ricordo, di circa 30 anni fa
che si sono conservate perfettamente e che ancora oggi costituiscono un buon prodotto. La maggior
parte sono vini spumanti".
Parliamo del vino novello: ci troviamo qui per
l'Istituto Vino Novello: quale la sua tradizione
nell'azienda Nicolini?
"Il novello ha una tradizione recente: sono circa
4 anni che imbottigliamo questo vino. I vitigni
che lo costituiscono sono il Montepulciano e il
Merlot,e quindi , abbiamo un vino abbastanza strut-
• Cantina Silvestri
Incontro con Alfredo Silvestri
Signor Silvestri, ci parli della sua azienda.
"La nostra azienda è familiare ed è composta da
me, mio padre Dante e mia madre Beatrice; circa
25 anni fa ci siamo trasferiti qui a Lanuvio, dove
abbiamo ottenuto anche una delle nostre più grandi soddisfazioni, ovvero la produzione di ottimi
spumanti. Noi produciamo circa 800.000 bottiglie
l'anno, ma privilegiamo il discorso qualitativo, e
quindi abbiamo una distribuzione assolutamente
mirata. Nonostante questo ci tengo a sottolineare anche la nostra presenza in campo internazionale,
con il 30% della nostra distribuzione che viaggia
verso l'estero. Siamo una realtà in crescita".
Parliamo degli spumanti.
"Gli spumanti sono il nostro orgoglio; abbiamo un
Brut che è a base Falanghina e Chardonnay e credo che siamo gli unici a fare un blend del genere;
inoltre abbiamo un altro spumante di carattere aromatico, che è una vera ricercatezza. Tra le altre
cose abbiamo vinto anche dei premi a Valdobbiadene
per gli spumanti".
Quindi le uve vengono dalle vostre vigne?
42 eur:torrino:news
turato. Si beve facilmente in quanto dolce e leggermente frizzante come quasi tutti i novelli. E'
stato introdotto da poco come produzione perché
richiesto dai clienti della nostra ristorazione che
ci ha chiesto di colmare questo gap nel mese di
novembre un po' particolare. Ci siamo impegnati
non subito ma abbiamo preferito aspettare qualche anno per dare subito un prodotto di qualità
che rappresentasse la nostra azienda".
Quanto vino viene prodotto in media dalla vostra azienda?
"La nostra azienda vende esclusivamente imbottigliato. Distribuiamo circa 350 mila pezzi l'anno
direttamente da noi in tutto il Lazio e in tutta
Italia attraverso una rete di corrieri. Viene distribuito principalmente il Doc Castelli Romani. Poi ci
sono il Doc Frascati e il Doc Marino che sono le
punte di diamante dell'azienda, due vini dermocondizionati: il Marino che ha più note fruttate
alla vaniglia. Il Frascati invece che è composto da
malvasia rimane più corposo e leggermente amarognolo.
L'insegnamento di mio padre è sicuramente stato
quello di produrre un vino di qualità ad un prezzo
raggiungibile e alla portata di tutti. Il passo successivo è acquistare uva di ottima qualità e vino
di ottima qualità li dove non riusciamo ad arrivare con la nostra produzione".
Bruno Nicolini è un giovane che si è dedicato all'azienda di suo padre portando avanti i valori
trasmessi, per produrre e commercializzare un buon
prodotto.
Vino
Novello
] a cura di Valeria De Rentiis [
"Noi compriamo e selezioniamo gli uvaggi: il nostro enologo va nei luoghi dedicati e fornisce un
protocollo di vinificazione grazie al quale noi otteniamo il nostro prodotto".
Parliamo del Novello: quando avete iniziato?
"Anche il novello per noi è motivo di orgoglio, perché siamo stati fra i primi nel Lazio a fare il novello
e abbiamo raggiunto questa stagione le 40.000
bottiglie, cosa non trascurabile. Il nostro è un novello totalmente a macerazione carbonica, cosa
molto importante perché è quel processo che rende un vino nuovo assolutamente apprezzabile in
tutte le sue caratteristiche".
eur:torrino:news 43
• Cantina Montefiascone
La Cantina Montefiascone, in località Montefiascone,
quasi al confine tra Lazio e Toscana, quest'anno
ha festeggiato i 50 anni. Abbiamo incontrato il
Presidente, da ormai vent'anni, Fabio Brugnoli
Presidente Brugnoli iniziamo dalla storia antica di questa cantina
La cantina è stata fondata nel 1956 dall'allora ministro Andreotti ed è una cantina di antichissima
tradizione. L'EST!EST!!EST!!! è il vino bianco più
antico d'Italia ed è un marchio nato in tutto il
mondo, noto per la sua storia. EST!EST!!EST!! non
è un vitigno ma è proprio la storia del vino. A
Montefiascone c'è addirittura la tomba dello scopritore dell'EST!EST!!EST!! che risale al 1111, quando
un vescovo tedesco che venne in Italia e si fermò
a Montefiascone, trovò questo vino particolarmente
buono a tal punto che fece scrivere dal suo servitore, sommelier Martino, tre volte la parola EST.
Siamo una cantina cooperativa che raggiunge i
mille soci, quindi importante. La collocazione è
collinare. Il territorio è locato alla viticoltura di
qualità. Siamo nel comprensorio di due denominazioni d'origine: l'EST!EST!!EST!!! di Montefiascone
e il Colli Etruschi Viterbesi. Queste sono le due
DOC importanti. Il Doc Etrusco Viterbese è più spe-
• Cantina Pesoli
Sig. Giulio, come è andata quest'anno la vendemmia?
Devo dire che quest'anno è andato tutto bene, sia
dal punto di vista della quantità che della qualità.
Ci potrebbe descrivere la sua cantina e la storia che l'ha contraddistinta?
La storia della cantina Pesoli è lunga quasi cento
44 eur:torrino:news
Incontro con il presidente Fabio Brugnoli
cializzato per i rossi e per i vini biologici perché
questa cantina produce tre tipi di vini biologici
tra cui anche il novello, che abbiamo prodotto anche quest'anno con uve biologiche. Questo è
importante perché le uve biologiche hanno un
grande vantaggio conservando gli aromi e i profumi nel loro contenuto. E' un po' come l'uva antica
che produce molta meno quantità ma mantiene le
caratteristiche organolettiche molto spiccate con
un ottima qualità intrinseca del prodotto . Le tipologie sono moltissime: ventitrè, tra bianchi ,
rossi e Doc. Abbiamo una sola IGT e vini da tavola che sono un altro risultato importante perché
nel mercato d'oggi, diciamo mirato al consumo di
fascia bassa, il consumatore acquista dei vini da
tavola che sono veramente di qualità e questo è
un grosso vantaggio e premia il nostro lavoro. La
cantina ha circa metà della produzione a Doc e l'altra metà a vini da tavola. E' sicuramente un risultato
positivo. Qui dove ci troviamo, nel punto vendita, siamo riusciti ad aggregare gli agricoltori.
Abbiamo solo prodotti che provengono dall'agricoltura, non industriali o altro; tutti prodotti tipici
locali della nostra Tuscia. Questo è un po' il concetto in cui si muove questa cantina che predilige
la tutela e la valorizzazione del territorio e dei nostri attori, che sono poi gli stessi agricoltori.
Quali sono i vostri canali di distribuzione?
I canali sono variegati, il più importante, dal nostro punto di vista organizzativo, è la grande
distribuzione organizzata che però assorbe soprattutto la fascia medio-bassa di prodotto. Tutta
la parte alta viene gestita attraverso i nostri punti vendita. Ne abbiamo 2: uno a Montefiascone e
l'altro a Viterbo e naturalmente la fascia medio-alta ha quantitativi molto ridotti perché sono dei
monovitigni autoctoni tra l'altro, per cui il prodotto ha un prezzo superiore e conviene anche al
consumatore acquistarlo presso di noi a dei prezzi molto vantaggiosi. Per cui il consumatore ha un
vantaggio nel rapporto qualità-prezzo. Questa è
una delle strategie. Con la grande distribuzione ci
spingiamo fin nel Nord-Italia nella linea di grandi supermercati sia italiani che internazionali.
Quali sono le quantità prodotte?
La nostra quantità va dai 5.400 a 7.400 tonnellate di prodotto per vendemmia. Utilizziamo delle
tecnologie avanzate. Abbiamo recentemente acquistato una pressa soffice di ultima generazione
che riduce della metà i tempi di trasformazione e
di pressatura dell'uva col grande vantaggio che la
pressione si è ridotta di un'atmosfera. Ciò significa che è un prodotto veramente fresco per fare dei
lavori eccezionali. Questa tecnologia è tutta italiana: spinge l'uva in una gabbia cilindrica dall'interno
verso l'eterno per tutta la superficie. Questa è stata un'innovazione molto importante. Ne abbiamo
altre due soffici ma questa sta dando dei risultati
veramente soddisfacenti.
Presidente, parliamo del novello
La produzione è migliorata quest'anno rispetto al
passato perché lo abbiamo prodotto con delle uve
pregiate: dal Merlot al Sangiovese e il Montepulciano.
E' un prodotto con dei sapori nostri, 100% macerazione carbonica, con gradazione media, 11,5-12°.
Abbiamo voluto creare un vino beverino per accompagnare la nostra dieta mediterranea. Infatti
il nostro novello si lega bene anche ai legumi e
non solo ai salumi, primi e carni.
Incontro con Giulio e Olivia Pesoli
anni, infatti si parte dal mio bisnonno per arrivare a mio nonno, mio padre fino a me. Diciamo che
la nostra produzione è da sempre indirizzata verso le famiglie dato che per ora con la grande
distribuzione abbiamo un rapporto non molto radicato.
Da quanto tempo imbottigliate il novello e come crede che andrà quest'anno?
Noi imbottigliamo novello da 6 anni ormai ma non
ne produciamo quantità eccessive; la cosa che mi
piace sottolineare è che il novello ogni anno sembra non piacere a nessuno, ma in realtà le cifre
dimostrano ben altro gradimento. Le uve che mettiamo nel nostro novello sono Merlot, un po' di
Montepulciano e Sangiovese, il tutto per confezionare un novello che si aggira attorno ai 12,5°.
Sig.ra Olivia, lei si occupa della commercializzazione del vino: che tipo di distribuzione fate
del vostro prodotto?
Noi andiamo principalmente verso le famiglie e i
Vino
Novello
negozi specializzati, dato che la nostra quantità è
limitata. Il novello, in particolare, segue una commercializzazione su prenotazione: si va dai clienti
abituali e sono essi stessi a dirci la quantità che
desiderano ricevere. È un lavoro faticoso, ma speriamo che le grandi soddisfazioni dal punto di vista
professionale e umano che raccogliamo siano presto accompagnate anche da gratificazioni economiche
che ci permettano di crescere.
Prosegue l'opera di riqualificazione
del municipio Roma XII
Dai ponti del Laurentino alla pulizia delle strade, tutti gli interventi della giunta Prestipino
] a cura di Sergio Di Mambro e Stefano Ursi [
Ad ormai 6 mesi dall'insediamento della nuova
giunta nel municipio XII, presieduta da Patrizia
Prestipino, si tirano le somme delle molteplici
opere volte a riqualificare un municipio che,
per tanti versi, è stato lasciato forse per troppo tempo all'abbandono. A cominciare dalla
riqualificazione del Laurentino 38, Patrizia
Prestipino spiega orgogliosa, le tappe della
demolizione del X ponte, fortemente voluta dal
Comune e dal Municipio: "Abbiamo partecipato
direttamente alle fasi precedenti questo intervento svolgendo un importante ruolo di coordinamento e informazione nei confronti dei cittadini. In particolare, durante i momenti più delicati, il Municipio XII si è fatto mediatore tra le
diverse parti coinvolte e ha coordinato, insieme
al Comune di Roma, le operazioni logistiche e
l'assistenza sociale nel corso delle operazioni di
sgombero degli occupanti. In proposito voglio
ringraziare gli uffici coinvolti, la Polizia
Municipale e le forze dell'Ordine per lo straordinario sforzo compiuto affinché tutto si svolgesse al meglio. Il Municipio è stato il punto di
riferimento dei cittadini e continuerà ad esserlo soprattutto ora, nella seconda fase, quella
della riqualificazione e della rinascita del quartiere, che avverrà su nuove basi urbane, sociali
e culturali condivise. Vogliamo veder rivivere il
Laurentino" conclude il Presidente Prestipino
"immeritatamente diventato simbolo di degrado e troppo spesso oggetto di pregiudizi".
Il passo successivo all'abbattimento dei ponti
sarà infatti quello di bonificare la zona valorizzando il patrimonio paesaggistico all'interno
del quale è inserita. "Dopo la demolizione del
IX ponte, che avverrà entro la fine dell'anno, il
Laurentino sarà interessato dalla 'seconda fase'
prevista dal Protocollo d'Intesa, ossia dalla
Variante 11 al Piano di Zona 38 Laurentino"spiega l'assessore all'urbanistica del Municipio
XII, Andrea Santoro -"la Variante, approvata
dalla Giunta Comunale con la Delibera 222/06,
prevede la destinazione delle cubature da realizzarsi a seguito dell'abbattimento dei ponti, a
servizi, edifici a destinazione terziaria, commerciale e ricreativa. Queste cubature saranno
localizzate principalmente lungo via Marinetti
come anche la nuova piazza del quartiere".
Prosegue anche l'intervento di decoro urbano
del Municipio con le operazioni di pulizia
straordinaria, iniziati dal Villaggio Azzurro.
Nelle prossime settimane i cittadini saranno di
volta in volta avvisati con apposita segnaletica, del giorno e dell'orario in cui avverrà la
pulizia approfondita della zona .Gli interventi,
realizzati in collaborazione con l'Ama, Ufficio
Decoro urbano e Polizia Municipale, consistono
nello pulizia approfondita di strade e marciapiedi su cui sono state installate paline segnaletiche con indicanti il divieto di sosta con
rimozione e il giorno in cui si effettua la pulizia; operazioni di spazzamento, diserbo e
lavaggio stradale, la rimozione delle affissioni
abusive e il lavaggio delle scritte dai muri. "Da
questo mese, dopo Villaggio Azzurro, anche i
quartieri Torrino Nord e Colle di Mezzo saranno
interessati dagli itinerari Protetti di pulizia, un
programma straordinario che riguarderà, tra l'altro, un'arteria importante come Viale della
Grande Muraglia" dichiara Patrizia Prestipino
"Questa operazione richiede un notevole impegno di risorse economiche e umane da parte
dell'AMA e del Comune, per questo chiediamo ai
cittadini interessati di collaborare, rispettando
i divieti di sosta indicati e aiutandoci a mantenere pulito il loro quartiere, che è un bene della
collettività".
I cittadini potranno consultare il sito del municipio per conoscere i giorni in cui avverrà la
pulizia del proprio quartiere.
eur:torrino:news 45
Natale: idee regalo in vetrina
Da Buffetti tutto quello che serve per i vostri regali
Siete stanchi di fare ore di fila per arrivare in centro e farvi travolgere dalla folla solo per avvicinarvi alle vetrine? Ebbene, quest'anno la soluzione è più vicina di quanto pensiate, infatti l'idea
e il regalo che cercate lo troverete da Buffetti. Vi basterà arrivare a via della Grande Muraglia per scegliere in tutta tranquillità e fare dei regali che sicuramente lasceranno il segno.
Anche l'azienda vuole il suo regalo
Sempre più spesso oramai le aziende ci tengono a fare dei doni
ai propri dipendenti e clienti. Buffetti sa bene quanto sia importante per un'azienda valorizzare la propria immagine e per questo motivo propone molte idee, per tutte le tasche e soprattutto per ogni genere di azienda: penne, portachiavi, complementi
per l'ufficio, insomma tutto quello che può valorizzare l'ufficio e
soprattutto essere usato per tutto l'anno.
Penne in pole position
Un'idea utile per gli amanti dei bolidi di Formula Uno, che non
rinunciano mai alla loro passione: le confezioni regalo delle
penne Ferrari. Il cofanetto è sagomato come il volante delle
monoposto e all'interno una penna e un portachiavi.
Agli amanti del golf è stata dedicata una penna
davvero originale: una penna sfera che scrive
anche inclinata, con uno speciale inchiostro resistente all'acqua. Anche uno dei classici oggetti per il
regalo di Natale diventa da Buffetti un modo per sottolineare
gusto e stile nella scelta dei particolari. Prestigiose penne sfera,
roller e stilografiche Parker e Waterman e Mont
Blanc completano la gamma delle idee regalo.
ni con fotocamera si trasformano in una vera e propria macchina digitale con la quale registrare anche dei filmati. Oltre al software anche la linea e il design sono molto importanti. Ecco allora i due gioielli, che sicuramente andranno a ruba questo Natale:
Ericsonn W 950 I e il Nokia N91. Il design non è importate solo
per i telefonini. Oregon Scientific ha creato un'intera collezione
di orologi, sveglie e barometri tecnologicamente avanzati e dal
design moderno ed essenziale. Ecco quindi un regalo perfetto
per gli amanti del design e anche per chi è costantemente in
ritardo, in questo caso sarà utilissimo l'orologio che proietta
l'ora sul soffitto per schizzare via dalle coperte in un secondo.
Sempre attuali
Per chi a Natale, vuole dare un tocco di stile ai propri regali,
Buffetti è il posto ideale per trovare oggetti di piccola pelletteria, come portafogli, portabiglietti da visita e rubriche,
ma anche borse porta computer e porta documenti oltre
ad una vastissima offerta di agende e organizer. Le marche proposte sono fra le più prestigiose: Nava,
Samsonite, Pieffe e Moleskine.
Moleskine: la storia degli appunti
Scrittori, artisti, giornalisti famosi da sempre hanno annotato
tutti sul celebre Molskeine. Il piccolo block notes nero chiuso
dal suo elastico è entrato nella storia del costume. Con gli anni
nella stessa linea sono state create agende, blocchi per schizzi
e tutto quello che serve a chi fa della scrittura un modo di vivere. Da quest'anno anche da Buffetti si possono trovare i celebri
taccuini, per tutti gli scrittori in erba.
Per gli amanti della tecnologia
Se siete fra coloro che neanche a Natale vogliono rinunciare alla tecnologia, allora da Buffetti
siete proprio nel posto giusto. A cominciare dai
telefonini. Quest'anno i modelli di punta sono, nemmeno
a dirlo, i videofonini TIM, con i quali videochiamare, inviare foto
e immagini e con indirizzo di posta elettronica. Inoltre i telefoni-
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Box: Informazioni Utili
Indirizzo: Via della Grande Muraglia, 110
Telefono: 06.5220 78 04 - Fax: 06.5220 97 56
Orari di apertura: Lunedì - Venerdì mattina: 9,00 - 13,30
pomeriggio: 15,30- 19,30
Sabato mattina: 9,00 - 13,00 pomeriggio: 16,00- 19,30
A Dicembre aperto anche la Domenica
Carte di Credito: Bancomat, Circuito Visa-Mastercard,Carta
Sì, Diners.
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Web: www.buffetti.it dove potrete consultare il catalogo on line.
Un viaggio lungo sei mesi
Intervista a Patrizia Prestipino
Presidente del Municipio XII
] a cura di Stefano Ursi [
Piazza Cina e a Largo Cannella, saranno il fiore
all'occhiello di una periferia troppe volte dimenticata. Per quanto riguarda Viale America, ci sono i
lavori di rifacimento del manto stradale, che aiuteranno sia i pedoni che gli automobilisti a percorrere in maggiore sicurezza quella strada così
importante del nostro Municipio".
Presidente di un Municipio di Roma. Ruolo a coefficiente di difficoltà elevatissimo se si pensa che
questa entità territoriale consta delle dimensioni
di una città media europea. Se poi si ragiona sul
fatto che ci si trova all'inizio del mandato e che
all'inizio i problemi di una giunta sembrano sempre moltiplicarsi su sé stessi, da qui si capisce la
necessità di un viaggio-intervista come quello che
ci apprestiamo a fare con Patrizia Prestipino,
Presidente del Municipio XII. Il fine è capire cosa
è stato fatto e cosa si sta facendo sul territorio,
non solo per ragioni di carattere meramente concreto, e quindi, facilmente individuabili, ma anche
e soprattutto per discernere quale sia la rotta che
il territorio sta prendendo, letteralmente dove va
un Municipio. Partiamo quindi per il viaggio e
lasciamoci guidare dalle vive parole del Presidente.
Presidente, siamo ad una ricorrenza importante:
i sei mesi del suo mandato. Quali considerazioni preliminari si sente di fare e quali le priorità messe in risalto?
"Devo dire che lo spirito è quello giusto, in quanto le cose da fare sono molte, ma noi siamo partiti con due idee in testa: il buon funzionamento
degli uffici e la programmazione. Ci sono molti
interventi da operare e noi stiamo lavorando mettendo in campo l'attenzione per il decoro urbano e
la sicurezza; l'occhio è sempre vigile nei confronti
della pulizia delle strade, del buon vivere dei cittadini alle cui tematiche giornaliere siamo molto
vicini, il manto stradale con viabilità fluida.
Abbiamo cercato di fronteggiare diverse emergenze e lo abbiamo fatto con il lavoro costante e preciso della giunta che con i suoi uffici alacremente
studia soluzioni sempre nuove. Per quanto riguarda l'Eur voglio ribadire l'amore che noi nutriamo: il
segnale sarà forte perché quest'anno il mercato
natalizio a Viale America non ci sarà e andrà invece in periferia. Questi bei mercati, che andranno in
Parliamo della grande centralità del XII
Municipio che verrà: il Castellaccio Business
Park. Qual è lo stato dell'arte?
"Lo stato dell'arte è quello che vedete tutti. Le
costruzioni procedono in maniera serrata. Noi
amiamo definire quella zona la defence capitolina
in quanto sarà la porta di accesso all'Eur City e
appoggio al sistema congressuale della Nuvola di
Fuksas, i cui lavori mi dicono essere in dirittura
d'arrivo antro l'anno prossimo. Avremo lì lo spostamento del Ministero della Sanità, le due Torri
più alte d'Italia in cui ci saranno anche residenze
provate. Certo non si potrà non vigilare sulla viabilità, in quanto l'opera sarà eccezionale ma non
ne dovranno in alcun modo ricadere gli effetti sui
cittadini. Altro momento importante è la costruzione del sottopasso sulla Colombo, che unirà
diverse realtà del territorio non solo come vie di
comunicazione ma anche dal punto di vista delle
strutture che verranno a nascere”.
Parliamo di sociale e in particolare di prostituzione minorile; so che il Municipio ha in serbo
un'iniziativa importante. Ne vuole parlare?
"Siamo sempre sulla linea del Comune di Roma e
del Sindaco Veltroni per risolvere questo problema,
che è angosciante e avvilente per la nostra comunità, dato che si tratta di baby - prostitute. Credo
che come istituzioni non possiamo voltarci dall'altra parte e dobbiamo risolvere bene il problema e
in modo serio, per il semplice motivo che se andiamo a mettere una toppa in un punto, la zona da
difendere diventa subito un'altra, e quindi, con i
Vigili Urbani stiamo realizzando un’importante
opera di bonifica via dell'Acqua Acetosa Ostiense,
soprattutto delle strutture abusive dove si rifugiano coloro che sfruttano il traffico di queste ragazze. Stiamo cercando di disincentivare questo fenomeno e dal punto di vista sociale c'è un servizio
forte di assistenza alla persona, con delle borse di
studio e entrata facilitata al mondo del lavoro per
queste ragazze che vengono dalla strada.
Insomma, oltre a reprimere chi è stato sfruttatore
bisogna anche, io credo, attuare una politica di
reinserimento e di aiuto a chi è stato vittima".
Parliamo ora di decoro urbano e di vivibilità
delle strade: in particolare mi soffermerei su
due aspetti, ovvero la pulizia delle strade e la
correlata raccolta porta a porta.
"Beh, direi che a questo si potrebbero aggiungere
questi Itinerari di Pulizia Protetta che da settembre sono stati attivati in tre quartieri, Torrino,
Villaggio Azzurro e Colle di Mezzo e che hanno
dato risultati soddisfacenti. L'unico aspetto da
mettere in rilievo è che in quel determinato giorno, pena sanzioni pecuniarie, i cittadini devono
sgomberare le strade e collaborare con l'AMA e con
il Comune. È un servizio oneroso ma tutti devono
aiutarci, sono ancora troppe le multe che vengono
elevate in quelle situazioni, quindi stiano tutti
attenti ai cartelli. La raccolta porta a porta partirà l'anno prossimo e i cittadini tramite i comitati
di quartiere e le amministrazioni di condominio
sono stati già informati che verranno chiamati dal
Comune e verrà loro spiegato cosa fare e quando;
i cittadini saranno invitati a dividere i prodotti da
gettare via in buste separate e a portare le stesse
sotto casa, di modo che poi la nettezza urbana
potrà venire a raccoglierle, un po' come si faceva
agli albori della nostra comunità. È un esperimento importante e le soluzioni, dato che l'emergenza
rifiuti è ormai un codice rosso e Malagrotta sta per
chiudere, sono solo e solamente nella raccolta differenziata".
Concludiamo con un'iniziativa che, per il suo
passato professionale non potrà che vederla
partecipe e organizzatrice insieme con il
Municipio: il concorso letterario “Roma da
Scrivere”.
"Questo è un concorso letterario che nasce dai
nostri uffici municipali per la cultura, che hanno
ideato una gara per giovani e meno giovani che,
nel ruolo di scrittori, parleranno della loro esperienza della città di Roma. La premiazione si svolgerà l'8 Dicembre all'interno della cornice della
grande manifestazione Più libri, più Liberi. Sono
sicura che vincerà il migliore. Ci tengo inoltre a
ricordare un meeting delle scuole che si svolgerà il
12 e 13 Dicembre al palazzo dell'Arte Antica
all'Eur: qui si farà rete scolastica e si mostrerà ciò
che le scuole, da sole e silenziosamente possono
fare. Ci sarà il Ministro dell'Istruzione Fioroni, il
Presidente della Provincia Gasbarra e l'Assessore
Regionale alla Formazione Silvia Costa. Allora si
che le scuole faranno vedere ciò che sanno fare ed
è molto, ve lo assicuro".
Cancro
a che punto siamo?
3° parte
le alternative alla medicina ufficiale
La radionica nella cura del cancro
un punto di partenza e nuova speranza?
(3° parte)
] a cura di Sergio Di Mambro e Fabrizio Piciarelli [
Continua l'intervista con il professor Genovesi,
che con linguaggio semplice spiega fenomeni complessi permettendone a tutti la
facile comprensione.
"La fisica che è alla base di questo funzionamento
si fonda sul principio di Bell, un fisico americano
di origine inglese, che aveva studiato la comunicazione tra le particelle affini. Cosa s'intende quindi
per particelle? Esse sono strutture che costituiscono l'atomo, composto da un nucleo centrale
che comprende neutroni e protoni rispetto a particelle più piccole che sono gli elettroni. Le particelle
affini sono quelle che fanno parte dello stesso
atomo per cui due elettroni che gravitano sullo
stesso orbitale sono particelle affini e così via. Bell
ha studiato come le particelle affini possano entrare in comunicazione e mantenerla a prescindere
dalla distanza che viene interposta tra di loro.
L'esperimento che confermò la disuguaglianza di
Bell, ripetibile, è consistito nel prendere due elettroni dello stesso atomo e sullo stesso orbitale,
uno studiato a New York e l'altro a Parigi, ad 8000
km di distanza. Forse non tutti sanno che gli elettroni, oltre a ruotare intorno al nucleo, ruotano
intorno al proprio asse e tale rotazione è detta
spin. Elettroni sulla stessa orbita hanno spin opposto (rotazioni intorno al proprio asse opposte).
Quindi i due elettroni dell'esperimento avevano
spin opposto. Quello studiato a New York è stato spinto nella direzione opposta ed istantaneamente
quello posto a Parigi ha cambiato spin simultaneamente senza aver ricevuto nessuna spinta, la
direzione di rotazione si è invertita senza aver calcolato nessun vettore, cioè una latenza di tempo
che intercorresse tra l'inversione della rotazione.
È un'evidenza ripetibile, ed è eccezionale come
possano le particelle comunicare tra di loro. E' un
vettore con una frequenza non misurabile e qui
rientriamo nell'ambito della "materia oscura" che
è calcolata intorno al 90% di ciò che esiste ed è
costituita da particelle non misurabili e non identificabili attraverso gli strumenti che abbiamo a
disposizione ma che esistono matematicamente,
altrimenti non si spiegherebbe nemmeno il rapporto gravitazionale tra i pianeti. Ci dobbiamo
rassegnare all'idea che il 90% di ciò che esiste
non è visibile e questo già dovrebbe dirci molto
sulle obiezioni metafisiche. Sulla base di questa
esperienza si fonda la radionica. Se facciamo una
fotografia sulla lastra si evidenziano i fotoni emes-
52 eur:torrino:news
si dalla persona in presenza di luce e che danno
l'immagine. I fotoni che sono sulla lastra fotografica sono particelle affini ai fotoni che sono
rimasti addosso a noi, quindi è chiaro che un intervento su questi fotoni può favorire una
modificazione anche dei fotoni che sono presenti
nel nostro organismo e per simpatia anche di altri elementi. A seguito dell'utilizzo della macchina
di Callegari, prerogativa di pochissimi al mondo,
sono state attivate ricerche e sperimentazioni sull'uso di una struttura a forma di antenna che
emettesse delle frequenze non misurabili. (L'energia
cosmica permette la vita ed è collegata alle configurazioni dei pianeti. L'antenna è un particolare
strumento di captazione di energia cosmica che
riconosce tramite un'apparecchiatura funzionante
secondo i principi della macchina di Callegari con
campi di risonanza energetica). A tali principi che
antiche civiltà quali Egizi e Maya conoscevano e
utilizzavano, si ispira l'attività dell'Associazione
culturale Fulvio Di Pascale, che ha effettuato una
impegnativa e innovativa sperimentazione, con
esito positivo presso l'Università di Trieste. Tale
esperimento è consistito nell'iniettare nei topi del-
le cellule cancerose; precisamente si tratta di Topi
CBA/CA iniettati intraperitonealmente con 2 x
105 cellule tumorali, linfoma TLX5, tali da produrre come effetto terapeutico sul paziente
precedentemente diagnosticato dalla macchina.
In pratica la fotografia consente la diagnosi e la
stessa fotografia viene sottoposta all'effetto di
queste frequenze che possiamo definire magnetiche e che hanno la capacità d'intervenire sui
fotoni e attraverso i quali è possibile intervenire
sull'organismo. Questo tipo di metodologia diagnostico-terapeutica è stata utilizzata soprattutto
per il cancro, con effetti significativi proprio perché ci sono state numerose guarigioni. È chiaro
che dal punto di vista della medicina tradizionale questo non ha significato, perché si tira sempre
in ballo il discorso dell'effetto placebo, dell'effetto che la mente può avere e degli errori della
diagnostica. In realtà questa sperimentazione è
stata oggetto di attento esame da parte di ricercatori, tra cui il prof. Silvestroni, (tale esperimento
è avvenuto grazie all'accordo di collaborazione
tra l'Associazione culturale Fulvio Di Pascale e il
laboratorio di Biofluorimetria dell'Università de-
Professor Giuseppe Veronesi
gli Studi di Roma "La Sapienza" di cui è direttore il prof. Silvestroni). La sperimentazione è avvenuta
su cellule tumorali che hanno una certa capacità
di crescita e la metà sono state fotografate secondo i canoni richiesti. La fotografia è stata
sottoposta alle interferenze dell'antenna mentre
l'altra metà è stata lasciata libera di proliferare.
Abbiamo constatato che le cellule fotografate
hanno smesso di proliferare mentre le altre hanno proseguito, e questo è estremamente positivo
.
Quanto è importante l'approccio psicologico e mentale per sconfiggere la malattia?
"I casi di guarigione sono moltissimi ma nella mia
esperienza ci sono casi di non guarigione soprattutto in persone che non nutrivano la speranza
e l'ottimismo di non morire. Non avevano la speranza e il desiderio di guarire per la paura di morire.
È chiaro che un gruppo di topi e un gruppo di
cellule sono diversi da un individuo che ha a che
fare con la propria mente. L'individuo Uomo è
più complesso perché deve fare i conti con il suo
universo mentale. L'effetto si ha sul piano sperimentale. Arrivare ad un addestramento di un certo
tipo consente anche di evitare qualunque tipo di
approccio terapeutico. Voglio citare un paziente
di cui non farò il nome, un ingegnere a cui era
stato diagnosticato un tumore allo stomaco e a
cui vennero prospettati solo tre mesi di vita; gli
venne proposto di curarsi con la chemio per vivere qualche mese in più, ma lui decise di partire
per mare. Amava pescare e aveva a disposizione
una barca. Fece quindi scorta di viveri e partì rifornendosi nei porti che incontrava. Dopo 6 mesi
tornò a casa e visto che non era morto, come predetto, si fece controllare. Dalle analisi risultò che
il cancro era regredito e i medici gli dissero che
c'era stato un errore di diagnosi perché era impossibile che la malattia fosse scomparsa: secondo
loro era stato diagnosticato un male che in realtà non esisteva. La cosa che mi rammarica è che
una fetta di medici abbia una visione così miope
delle cose del mondo. Sono convinto che ognuno di noi abbia una diversa visione del mondo,
per usare una terminologia cara a Niestzche e a
Wagner, ma aprire lo spazio di visione credo sia
fondamentale, altrimenti si rischia di cadere in atteggiamenti totalmente integralisti. Pur di non
ammmettere l'efficacia di un metodo non convenzionale i medici preferiscono dire che sono
errori diagnostici. I metodi non convenzionali dovrebbero essere intergrati, in quanto solo l'integrazione
delle procedure può dare degli effetti positivi.
Gli approcci non convenzionali possono aiutare
per gli effetti collaterali della chemioterapia e proteggere l'organismo dalle terapie allopatiche".
L'argomento trattato è estremamente affascinante ed essenziale per la vita umana e merita
ulteriori approfondimenti.
Concludiamo citando Alexis Cartel che ha detto:
"La scienza non deve rigettare alcun fatto, soltanto perché ancora non lo comprende e perché
ancora non riesce a spiegarlo".
Bibliografia
• De Divina Proporzione, la Summa de
Aritmetica, Geometria, proporzioni et proporzionalite di Frà Luca Pacioli.
• Testi e dipinti, di Leonardo Da Vinci
• Il cancro è un parassita, di Fulvio Di
Pascale
• Il Principio di Scambio, di Severi e Pannaria
• Prime pagine di storia della fisica nuova di
Francesco Pannaria, estratto da "Il Chimico"
Organo della Federazione Nazionale dei
Chimici, Anno IX, Novembre-Dicembre
1960 n.11-12
• Il significato della realtà del Professor
Tiziano Cantalupi, "Gruppo Conoscenza"
Università di Pisa e Firenze.
• The book of squares, di L.P. Fibonacci
• La Radioestesia applicata alla Medicina, di
Mons. Dott. Fernando Bortone
• Radionica e Radiobiologia,di Giambattista
Callegari
Incontro con Patrizia Mizzon
Presidente dell'AIAN
] a cura di Stefano Ursi [
Prof.ssa Patrizia Mizzon
Presidente, che cos'è l'AIAN?
"L'AIAN è l'associazione italiana assistenza malati
neoplastici, che da anni si occupa di assistere e
dare supporto a quei pazienti che scelgono la
Multiterapia DI Bella".
Dopo la morte del professor Di Bella, com'è andata avanti la ricerca?
"Della ricerca si sta occupando strettamente il figlio del Professore, il dott. Giuseppe Di Bella; uno
degli atti fondamentali di questa persistenza alla
ricerca è la fondazione della SIBOR, società biologica di ricerca oncologica che si occupa di terapia
biologica del cancro e comprende medici di ogni
livello e grado, anche medici ospedalieri, come il
Prof. Pianezza, Israel, Iacobelli, Norza e altri".
Come viene applicato il protocollo Di Bella?
"Il protocollo viene applicato come da indicazioni
del Professore, ora ci sono dei medici che continuano ad applicarlo e a seguire i pazienti che ne
fanno richiesta".
Qual’è il riscontro sui pazienti? Ci sono guarigioni?
"Se noi siamo qui da dieci anni è perché i pazienti ci sono e la terapia su alcune patologie è quella
innovativa: in alcune strutture ospedaliere, tra l'altro, dei farmaci della vengono prescritti da medici
che praticano la teoria ufficiale".
Qual è il lasso di tempo per il quale un paziente sottoposto alla cura può sopravvivere?
"Questo non è possibile quantificarlo, ma sicuramente abbiamo notato che dei pazienti affetti da
determinate patologie hanno con la cura Di Bella
dei vantaggi notevoli e anche a coloro che si trovano purtroppo in fase terminale si da una speranza
di vita migliore".
Quale assistenza di trova ad avere un malato che
si rivolge all'AIAN?
"L'assistenza è di tipo informativo innanzitutto,
ovvero si mette il paziente al corrente della scelta che sta facendo e lo si fa consultare col medico
che pratica la cura. Solo dopo che il paziente avrà
saputo, compreso e valutato vantaggi e svantaggi della cura tradizionale e della cura Di Bella
potrà, in tutta coscienza e autonomia, scegliere
cosa fare e a chi affidarsi. Dopodichè gli verranno date tutte le indicazioni sui farmaci e il loro
reperimento nonché sulle caratteristiche generali della cura. Con questo voglio solo dire, e concludo,
che la nostra abitudine è quella sempre di rispettare sempre la libertà di cura, principio che è stato
professato dal Professor Di Bella e che noi continuiamo a seguire".
Presidente, parliamo dei farmaci appunto; tempo fa i problemi erano il costo e il reperimento,
cosa è cambiato?
"Oggi i prezzi sono crollati, all'inizio la somatostatina aveva dei costi inaccessibili; crollato il
brevetto e prodotta la somatostatina anche per uso
galenico, la fiala che allora costava 500.000 lire,
oggi costa solo dodici euro, quindi l'accessibilità
della terapia è più alta, anche se per una famiglia
normale con un reddito normale la spesa arriva intorno agli 800 euro al mese, cosa che a lungo andare
può iniziare a pesare".
Questo crede sia un frutto anche delle innumerevoli battaglie che l'AIAN ha sostenuto?
"Sicuramente noi dal 1997 abbiamo condotto questa battaglia durissima e avevamo il problema del
reperimento delle risorse economiche per i farmaci, sia per noi che per i nostri parenti; infatti
non dobbiamo dimenticare che tutte le persone
che conducono insieme a noi la lotta sono malate o parenti di altre persone malate. Da allora
molto abbiamo camminato, ma ancora c'è da fare, probabilmente in misura enormemente maggiore
di quanto già ottenuto".
eur:torrino:news 53
Lorenzo Lotto
1480 Venezia - 1556 Loreto
] a cura di Rossana Bartolozzi [
Artista di profondissima spiritualita' e sensibilita'
artistica, ebbe purtroppo una vita molto travagliata
e scarso riconoscimento dei suoi meriti, che, pur
in un periodo in cui tra Venezia, Firenze e Roma
eccelsi pittori rilucevano di luce propria, avrebbe
senza ombra di dubbio dovuto avere. Alla ricerca
continua di quel successo a cui giustamente ambiva, si sposto' frequentemente dalla natia Venezia,
a Treviso e nelle Marche, dove ebbe modo di produrre opere di strepitosa bellezza. Le opere marchigiane
consentono oggi una analisi dell'evoluzione del
suo operato artistico, tant'e' che proprio le Marche
quest'anno celebrano il 450° anniversario della sua
morte avvenuta a Loreto. Tuttavia, nel corso degli anni, nel suo perenne peregrinare, ritorno' a
Venezia, dove l'impatto con l'astro nascente di
Tiziano, portatore di gioia e sensualita', fu durissimo. Difatti a Venezia, dopo 20 anni di assenza,
trova un mondo ostile, poco incline ad affidargli
delle committenze. Il suo destino sara' proprio tornare nelle Marche,dove cocludera' la sua esistenza,
grama e di scarse soddisfazioni. Si contentera' di
compensi esigui, spesso affidandosi alla generosita' del committente. Ad Ancona, per far fronte alle
pressanti necessita' economiche,aveva organizzato un'asta di tutte le sue opere che fu fallimentare.
Quindi, di fronte a tanta delusione e all'incom-
54 eur:torrino:news
prensione del pubblico, decide di farsi oblato, ritirandosi a Loreto dove il governatore del Santuario
gli assicura vitto e alloggio.Nel frattempo, mentre
risiedeva ad Ancona, aveva iniziato a redigere un
libro delle spese, dove annotava, come in un diario, le commissioni, i quadri venduti, le entrate e
le uscite. In questo modo si e' potuto conoscere
anche la natura intima di questo grande artista,
che si e' tardivamente consegnato alla storia, dopo una vita difficile, e, grama.Dopo secoli di oblio,
finalmente gli e' stato riconosciuto un ruolo di primo piano, specialmente dopo le ultime mostre di
Washinton,Bergamo e Parigi.
La formazione dell'artista si compie indubbiamente in ambito veneziano, dove attua le sue esperienze
giovanili e ove fiorisce la sua originalita' di pittore indipendente dai grandi maestri del suo tempo.
Guarda a Giovanni Bellini, ad Antonello da Messina,
al Durer; piu' in la' assimilera' anche la pittura un
po' visionaria del senese Beccafumi, in un tracciato di esperienze che lo porteranno ad una pittura
raffinata, di luminosita' cangiante,intensa, quasi
anticipatrice della luce caravaggesca. Nella sua ricerca del sapore della materia, dell'evidenza maniacale
dei tessuti, quasi palpabili, nella gestualita' dei
suoi personaggi, l'artista e' anticipatore del '600.
La sua grande esperienza pittorica rende l'imma-
gine di un uomo che ha saputo guardarsi intorno,
assImilare quanto gli altri avevano fatto prima di
lui ed elaborare una pittura preziosa, a volte romantica, dalla spazialita' prospettica e dai toni
intimi ed affettivi.
56 eur:torrino:news
Loretta Sebastianelli
Triade
ordinalo sul sito www.romalive.tv
Triade è una trilogia
poetica giovane e
profumata.
Loretta Sebastianelli
racconta con versi
vicini alle persone,
non ermetici, la sua
visione della vita. Una
visione vicina alla sensibilità di tutti noi.
Con il suo versificare ci mostra una finestra su un mondo a volte ostile verso la
poesia, classificata troppo spesso noiosa.
Questo libro è una stimolo a vedere la
bellezza delle cose, a scoprire visioni
metaforiche dell'amore e della passione
che, poesia o no, fanno sognare e soffrire tutto il mondo da sempre.
Postfazione di Patrizia Cimini.
Un libro che si legge tutto d'un fiato.
"…Figlia di tutto questo importante passato la poesia di Loretta Sebastanelli si
cimenta in un circo a tre piste, su cui far
correre cavalli, elefanti e tigri.
Non usa solo il verso libero, prova i giochi di assonanze, paronomasie e ossimori, e rubando il mestiere ai musicisti
del passato che introducevano improvvisamente colpi di piatti dove l'armonia non
li chiedeva per svegliare il pubblico, chiude o apre il suo versificare con improvvisi cambiamenti di rotta che ri-prendono
l'attenzione del lettore…"
Loretta Sebastianelli
Nasce in provincia di Roma il 3 giugno
del 1974. La passione per la scrittura
che l'accompagna sin dal diario segreto
dall'infanzia, nel tempo si è rafforzata: in
special modo, la poesia è la sua forma
d'espressione preferita.
Grazie ai concorsi Fonopoli, Navigando
nelle parole, Premio Internazionale
Letterario Anguillara Sabazia Città
d'Arte, Una poesia per emergere, le sue
poesie sono state inserite nelle rispettive
antologie.
La pubblicazione in una miniantologia
poetica e nell'annuario 2005 è a cura
della casa editrice Progetto Cultura.
Partecipando alla V edizione del Premio
Internazionale: Una Rosa per Santa
Rosa, riceve Diploma d'Onore per la composizione di Limerik e Calligramma a
tema. Significativo il concorso Elsa
Morante, dove si è classificata al primo
posto.E'amante della bellezza sommersa
in tutte le sue forme, dell'Art Nouveau,
delle liriche d'amore, della Luna e della
musica, con particolare devozione al pianoforte.
Scrive di notte, saluta il nuovo giorno prima
di andare a dormire e non esce mai di
casa senza un oggetto viola indosso.
Triade è la sua prima silloge
63 pagine - €. 10.00
Cosimo Cellammare
Al di là dei mulini a vento
ordinalo sul sito www.romalive.tv
Crimini compiuti in
nome di Dio. Il libro
analizza la metafora
del combattimento
contro i mulini a
vento
di
Don
Chisciotte. Egli vede
costantemente nemici che esistono
solo nella sua immaginazione. E' storicamente attendibile il fatto che la
Chiesa istituzionale abbia continuamente ricercato i suoi "mulini a vento" contro cui scagliarsi? Una paranoica, folle
ricerca senza soluzione di continuità di
nemici contro cui combattere: musulmani, cristiani, ebrei. Eretici e minoranze religiose. Intolleranza, fondamentalismo e assolutismo hanno portato il
cristianesimo ad applicare nei secoli
metodi coercitivi e lesivi dei diritti
umani, nonché crimini compiuti in
nome di Dio.
A questa onnipresente ricerca del
nemico si ispirano; le crociate,
l'Inquisizione, la tortura, i roghi, la persecuzione degli eretici e l'antisemitismo. La pretesa "giusta causa voluta
da Dio" della Chiesa e dei papi, è stata
sovente pretesto del desiderio di potere e giustificazione di ogni sorta di barbarie. Il testo, oltre alla documentata
ricerca storiografica dei grandi eventi
epocali summenzionati, analizza le ricadute psico - sociologiche e confuta le
tesi revisioniste. Potranno mai i numerosi "mea culpa" dei papi legittimare
anche i silenzi in relazione all'Olocausto,
gli scandali della pedofilia, il soffocamento dei diritti umani, i crimini passati e recenti?
518 pagine - €. 21.00
Giorgio Mambretti e Jean Séraphin
La medicina sottosopra
E se Hamer avesse ragione?
ordinalo sul sito www.romalive.tv
Osannato dai malati,
osteggiato
dall'Ordine
dei
Medici, il dottor
Hamer colleziona
lauree ad honorem
in medicina in certi Paesi, e processi in
altri, oltre a riempire periodicamente
le cronache dei quotidiani di mezza
Europa con le sue vicende.
Oncologo e ricercatore, basta il suo
nome perché nel mondo della Sanità si
assista a una levata di scudi... ma le
sue casistiche di guarigione delle
malattie degenerative sono impressionanti, tali da far vacillare l'edificio della
medicina ufficiale...
E il dubbio di molti è che il suo sistema
sia così osteggiato proprio perché urta
gli interessi delle Holding farmaceutiche...
Come può essere che una grave malattia come il cancro sia il tentativo del
cervello di "riparare" (e quindi di guarire) un trauma subito? E che basti individuare il trauma e "disfarlo" perché il
cervello receda dalla sua azione "riparatrice", arrestando quindi la proliferazione delle cellule cancerose? E come
possiamo individuare rapidamente questo trauma?
Gli Autori, da anni studiosi del metodo
Hamer, ce lo spiegano in quest'ottimo
libro (l'unico in Italia aggiornato ed
esauriente sull'argomento), scritto in
modo che tutti lo possano capire, con
l'aiuto di argute vignette.
117 pagine - €. 8.50
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Cathy O' Brien e Mark Phillips
Accesso negato alla verità
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Il sottotitolo di questo libro, recita "Una
vera storia di controllo della mente
umana". Per cercare
di capire meglio di
cosa si tratti, sul
retro
leggiamo:
"Accesso negato racconta la storia di
Cathy O'Brien, vittima insieme alla figlia
Kelly, di un programma di controllo mentale della CIA chiamato MK Ultra, e di
Mark Philips, ex membro dell'Intelligence
che salvò le due donne dagli abusi mentali e fisici a cui erano sottoposte".
Una storia vera, quindi, che ha il potere
di fornire informazioni dettagliate, in ben
575 pagine, su come la CIA abbia operato il controllo mentale e anche fisico, di
alcune persone, allo scopo di formare
agenti segreti, in grado di eseguire tutti
gli ordini senza ribellarsi.
"Accesso vietato per ragioni di sicurezza
nazionale", si legge nella prefazione, "è
una semplice disposizione di legge del
governo federale statunitense che ha l'effetto pratico di impedire agli Americani e
ai loro alleati di mettere sotto accusa
quei politici che si rendono responsabili di
gesti criminali".
E' questa la storia di Cathy e di sua figlia
Kelly. "Nel 1988, io e Kelly - si legge nelle
prime pagine - prima che Mark Phillips ci
salvasse liberandoci dalle grinfie del pro-
getto Monarca MK-Ultra della CIA, avevamo sperimentato solo una forma di esistenza: il controllo mentale assoluto".
Una volta presa coscienza della sua
situazione, Cathy decide di porre fine alla
spirale di violenza che l'ha coinvolta per
anni. Si informa, manda avanti una
inchiesta, cerca di recuperare i documenti segreti che parlino di questi programmi di controllo mentale. Tutto quanto è documentato in questo accurato
libro-verità. Una storia sorprendente,
che, se non fosse tragicamente vera,
sembrerebbe quasi un libro di fantascienza.
575 pagine - €. 16.50
Maurizio Blondet
Chi comanda in America
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II presente saggio è il
logico sviluppo di "1 1
Settembre colpo di
stato in U.S.A.", in cui
si ipotizza lo scenario
non di un attentato,
ma di un putsch.
In "Chi comanda in America" si analizza chi
sono i componenti principali dell'establishment U.S.A.; in questo paese, per esempio, viene istituita una festa nazionale per
celebrare il compleanno del rabbino capo
della potentissima setta Lubavitcher e il
ministro della Difesa, Donald Rumsfeld, ha
inaugurato un'inquietante `privatizzazione"
del Pentagono (mercenari privati, a con-
tratto, formano ormai il 10 per cento della
forza armata spiegata sui teatri di guerra,
dall'Afghanistan all'Irak); la strategia militare è appaltata a istituti di ricerca privati,
come il Defence Policy Board dell'americano israelita Richard Perle. Ora, Richard
Perle (già dirigente della Soltam, fabbrica
darmi israeliana) siede con il numero due
del Pentagono Paul Wolfowitz e col numero tre, Douglas Feith, in un'altra "fondazione culturale" privata: il Jewish Institute for
National Security Affairs (ANSA). Qui, con i
"consiglieri strategici" privati e filo-israeliani, compaiono generali e ammiragli che
presiedono i consigli d'amministrazione
delle grandi fabbriche di armamento a con-
tratto per il Pentagono, il cosiddetto complesso militare-industriale. Nel JINSA si
annodano le volontà politiche convergenti,
l'abitudine alla segretezza, l'ideologia guerrafondaia, la disponibilità di mercenari tecnologicamente avanzati e - soprattutto tecnologie militari e top secret che possono trasformare un Boeing di linea in un
proiettile volante teleguidato, solo modificando il software del pilota automatico.
Insomma, le competenze necessarie per
attuare gli eventi dell' 1 1 settembre e realizzare, dietro la maschera dell'attentato
"arabo", un colpo di Stato.
186 pagine - €. 13.00
Dott. Heinrich kremer
Sistema immunitario e vaccinazioni
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Heinrich Kremer, dal
1981 all'88, è direttore medico della clinica specializzata per
tossicomani
della
regione di Berlino,
Brema,
Amburgo,
Schleiring-Holstein e Bassa Sassonia. Le
sue specializzazioni principali sono: riabilitazione psicosomatica, ricerca clinica e
profilassi di infezioni.
Nell'ottobre dell'82 effettua la prima prova
clinica dei vaccino dell'epatite B e successivamente, in Germania, la prima prova
clinica dei test di anticorpi dell'HIV. Nel
1988 si dimette per disaccordo sulla politica per le droghe, i vaccini e l'AIDS. È perito, professore e redattore indipendente in
medicina sociale e conduce ricerche su
droghe e AIDS e medicina dell'AIDS. Dal
'95 al '99 è stato membro del "gruppo di
studio su immunità e nutrizione", diretto
dal Dott. Alfred Hassig.
"Negli ultimi dieci anni vi è stata una rivoluzione silente nel campo della ricerca
immunologica, sto parlando della ricerca
della medicina ufficiale.
Le conseguenze, i risultati di queste ricer-
che, invece, hanno avuto minime ricadute
nella pratica quotidiana a livello medico
scientifico. Per quella che è la mia esperienza posso dire, abbastanza tranquillamente, che la maggior parte dei medici
non conoscono le acquisizioni più recenti a
livello della ricerca in campo immunologico. Tuttavia i risultati di queste ricerche
hanno un effetto determinante anche sii
quella che sarà la prassi nel campo delle
vaccinazioni, e gli effetti sono sia di tipo
diretto che di tipo indiretto".
98 pagine - €. 9.50
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