Corso di Chimica Fisica II 2011 Marina Brustolon 9. L’atomo di H Gli orbitali atomici Alla ricerca dell’atomo di H Esperimento di dissociazione del gas idrogeno H2 H2 Scarica elettrica 2 H Gli atomi di idrogeno prodotti dalla dissociazione delle molecole di H2 emettono radiazione elettromagnetica. Spettroscopia di emissione E2 E2 E1 E1 Emissione di un fotone E=h E=h (condizione di Planck). h Gli atomi H prodotti dalla scarica emettono luce. Ecco cosa mostra l’analisi delle frequenze della luce emessa: Ogni riga corrisponde alla transizione di un elettrone tra due stati di energia diversa. Questo spettro dimostra in modo inequivocabile che gli elettroni nell’atomo di H possono stare solo in stati di energia determinata. Come trovare la funzione d’onda dell’elettrone nell’atomo di H 1. Bisogna separare il moto dell’elettrone da quello di traslazione dell’atomo. Distinguiamo quindi tra il moto del baricentro, e il moto relativo di elettrone e nucleo attorno al baricentro. Semplifichiamo: dal momento che il nucleo è molto più pesante dell’elettrone, approssimiamo la posizione del baricentro e consideriamolo sul nucleo. 2. Quindi dobbiamo descrivere il moto dell’elettrone rispetto al nucleo, sul quale c’è l’origine delle coordinate. L’equazione di S. è: Energia cinetica 2 2 2 2 Ze 2 ( 2 2 2 ) E 2m dx dy dz 40 r suscettività elettrica Distanza dell’elettrone dal nucleo 3. Dal momento che il potenziale è a simmetria sferica, conviene usare le coordinate sferiche. H (r , , ) (r , , ) E (r , , ) Hamiltoniano in coordinate polari H (r , , ) ? 2 2 2 2 Ze 2 H ( 2 2 2) 2m dx dy dz 40 ( x 2 y 2 z 2 )1/ 2 x r sin cos y r sin sin z r cos r x2 y2 z 2 z arcos arctg x2 y2 z 2 y x Per esprimere l’hamiltoniano in coordinate polari, come abbiamo già visto dobbiamo trovare la forma r degli operatori differenziali in coordinate polari. Per esempio: dz dr dz d dz d dz Calcoliamo quindi le varie derivate delle coordinate polari rispetto a quelle cartesiane, come per esempio: r 1 2 z x z 2 y z x y z 2 2 2 2 2 1 cos ecc. 2z Hamiltoniano in coordinate polari Con una derivazione matematica piuttosto lunga e tediosa alla fine otteniamo: 2 2 2 2 Ze 2 H ( 2 2 2) 2m dx dy dz 40 r 2 1 2 1 1 2 Ze 2 2 H r 2 sin 2 2 2 2m r dr dr r sin d d r sin d 40 r Notate che l’operatore di energia potenziale dipende solo da r, non dalle coordinate angolari. Quindi, per ogni valore di r c’è una superficie sferica equipotenziale. E’ per questo che troveremo che la parte delle funzioni d’onda dell’atomo di H che dipende dagli angoli e corrisponde alle armoniche sferiche. H (r , , ) (r , , ) E (r , , ) Dimostreremo ora che, introducendo nell’equazione una funzione data dal prodotto della parte radiale per la parte angolare, possiamo separare l’equazione di Schrödinger in due diverse equazioni, una per la parte dipendente da r e l’altra per la parte dipendente da e . (r , , ) R(r )Y ( , ) 2 Y 2 R R Y R 2Y Ze 2 RY 2 r 2 sin 2 2 2 2m r dr dr r sin d d r sin d 40 r ER(r )Y ( , ) 2 Y 2 R R Y R 2Y Ze 2 RY 2 r 2 sin 2 2 2 2m r dr dr r sin d d r sin d 40 r ER(r )Y ( , ) Moltiplichiamo entrambi i membri per r2, e dividiamoli per R(r)Y(, ): 2 1 2 R 1 Y 1 2Y Ze 2 r r sin 2 2 2m R dr dr Y sin d d Y sin d 40 Er 2 2 1 2 R 1 Y 1 2Y r sin 2 2 2m R dr dr Y sin d d Y sin d Ze 2 r Er 2 0 40 2 1 d 2 r 2m R dr 2 1 2m Y sin 0 dipende solo da r dR Ze 2 r 2 Er dr 40 Y 1 2Y sin 2 2 Y sin dipende solo da e Perché l’eguaglianza sia soddisfatta per ogni valore delle variabili, bisogna che i due membri siano entrambi eguali alla stessa costante in valore assoluto, ma di segno opposto, che chiameremo ||. Separazione delle coordinate Si dimostra così che si può separare la parte radiale delle funzioni d’onda dalla parte angolare. Cioè, scrivendo: (r , , ) R(r )Y ( , ) e introducendo questa funzione nell’equazione di S., si può dimostrare che si possono scrivere due distinte equazioni, una per la funzione R (r), e una per Y (, ). Conosciamo già le funzioni Yl,m (, ): sono le armoniche sferiche. Ricordiamo: Yl ,m ( , ) lm ( ) m ( ) 2 1 d 2 dR Ze 2 r Er 2 r 2m R dr dr 40 2 1 Y 1 2Y sin 2 2 2m Y sin Y sin 2 1 d 2 dR Ze 2 R ER r 2 2m r dr dr 40 r r2 2 1 Y 2 1 2Y Y sin 2 2 2m sin 2m sin Questa seconda equazione è identica a quella per la particella sulla sfera, e quindi si trova che è soddisfatta dalle funzioni “armoniche sferiche”: 2 Yl ,m ( , ) lm ( ) m ( ) con l (l 1) 2m 2 La costante l (l 1) 2m equazione per R(r): si introduce ora nella 2 1 d 2 dR Ze 2 2 R ER r 2 2m r dr dr 40 r r 2 1 d 2 dR Ze 2 l (l 1) 2 R ER r 2 2 2m r dr dr 40 r r 2m V (r ) Ze 2 l(l 1 ) 2 V (r ) 40 r 2mr 2 Potenziale attrattivo Potenziale repulsivo per 0 Gli elettroni negli orbitali con ≠0 risentono di una forte repulsione quando sono vicini al nucleo: la repulsione aumenta più velocemente dell’attrazione. L’equazione per R (r) contiene un hamiltoniano che è dato dalla somma dell’operatore per l’energia cinetica per la coordinata r, e dell’operatore per l’energia potenziale che dipende da r. Qual è l’energia potenziale che compare nell’equazione per R(r)? La risposta è diversa se la corrispondente funzione angolare Yl,m(, ) ha l = 0 oppure l 0 . Nel primo caso, il momento angolare è eguale a zero, e quindi l’unica energia potenziale è quella coulombiana (attrattiva, quindi negativa): Ze 2 V (r ) 40 r per 0 Nel secondo caso c’è un termine di energia potenziale dovuta alla forza centrifuga, repulsiva, quindi positiva: Ze 2 l(l 1 ) 2 V (r ) 40 r 2mr 2 per 0 Le armoniche sferiche Yl ,m ( , ) lm ( ) m ( ) Le funzioni dipendono da due coordinate, e , e dipendono da due numeri l l e ml. Tra i due numeri quantici quantici, c’è una relazione: l 0, 1, 2, 3, 4... ml l , l 1,.... l Il modulo al quadrato del momento angolare è eguale a l (l 1) Le funzioni con l 2 = 0 hanno momento angolare = 0. Quantizzazione spaziale m numero quantico magnetico indica in quante orientazioni spaziali può trovarsi il momento angolare orbitalico. Può avere un valore tra + l e - l con salti di un’unità, quindi 2l +1 valori. Nella figura si vedono le 5 possibili orientazioni spaziali del momento angolare con l = 2. Il potenziale è molto diverso vicino al nucleo. Ci aspettiamo quindi funzioni molto diverse per diversi valori di l, nelle vicinanze del nucleo. Le soluzioni R(r) Le soluzioni dell’equazione per R(r) sono: Rn ,l (r ) l Ln ,l ( )e 2 2Z r n a0 Polinomi di Laguerre E’ apparso un nuovo numero quantico, n. C’è una relazione l tra n e : n 1, 2, 3, 4... l 0, 1, 2..., n 1 Esempio di polinomio di Laguerre per n=3, l=0: L3,0 6 6 2 http://webphysics.davidson.edu/physletprob/ch10_modern/radial.html Alcune funzioni radiali Funzione di distribuzione radiale P(r) P(r) dr è la probabilità che l’elettrone sia contenuto tra la sfera di raggio r e quella di raggio r + dr. La funzione P(r) è importante perché dice qual è la distanza più probabile dell’elettrone dal nucleo. 4 4 P (r ) ( * (r dr ) 3 ) ( * r 3 ) 3 3 Trascurando i termini in (dr)2 e (dr)3 : P (r) * 4r 2 dr r r dr Esercizio Calcolare a quale distanza è più probabile trovare l’elettrone in un orbitale 1s per un atomo idrogenoide con carica nucleare Z (da H a Ne9+) Procedimento: ci viene chiesto di trovare il valore massimo della probabilità di distribuzione radiale P *4r 2 12 La funzione d’onda dell’orbitale 1s è: Quindi: Z 3 Zr a0 3 e a0 3 3 2 Z 4 Z r 2 Zr a0 P (4r 2 ) 3 e 2 Zr a0 e 3 a0 a0 4Z 3 r 2 2 Zr a0 P e 3 a0 dP 0 dr Per trovare il massimo dobbiamo porre Quindi: dP 4Z 3 2 Zr a0 2 2 Z 2 Zr a0 3 (2re r e ) dr a0 a0 4Z 3 2 2Z 3 ( 2r r )e 2 Zr a0 0 a0 a0 2Z 2r r 0; a0 2 r max a0 Z Per H r max è uguale al raggio di Bohr! a0=52.9 pm Atomo Z rmax/pm He 2 26.5 Li Be B C 3 4 5 6 17.6 13.2 10.6 8.82 N O F 7 8 9 7.56 6.61 5.88 Ne 10 5.29 Si noti come l’elettrone viene “risucchiato” sempre più vicino al nucleo al crescere della carica nucleare. Per l’Uranio rmax= 0.58 pm, un centesimo del raggio di Bohr. La contrazione dello spazio occupato dall’elettrone porta ad un aumento dell’energia cinetica: infatti al diminuire di x il valore di p aumenta, il che vuol dire che aumenta l’energia cinetica media. Dalla quarta riga in poi, per descrivere correttamente il comportamento degli elettroni degli orbitali interni, bisogna tener conto degli effetti relativistici perché gli elettroni hanno velocità che si avvicinano a quella della luce. Autofunzioni e autovalori per gli atomi idrogenoidi n,l ,m (r , , ) Rn,l (r )Yl ,m ( , ) Z 2 me4 1 En 2 2 2 2 32 0 n Le funzioni d’onda degli elettroni negli atomi si chiamano orbitali atomici. Sono caratterizzate da numeri quantici. Questi sono numeri interi il cui valore è in relazione con le proprietà delle funzioni. I numeri quantici che caratterizzano gli stati dell’elettrone nell’atomo sono tre, perché l’elettrone nell’atomo ha tre gradi di libertà. n numero quantico principale (determina il guscio) l numero quantico del momento angolare m numero quantico magnetico Poiché l’energia dipende solo da n, gli orbitali di ogni guscio sono degeneri. La degenerazione è eguale a n2. Gli orbitali atomici n numero quantico principale: da questo numero dipende l’energia dell’orbitale. Indica anche il “guscio” (shell), che raggruppa gli orbitali di energia simile. n =1,2,3. . .può assumere tutti i valori interi positivi l numero quantico del momento angolare: da questo numero dipende la grandezza del momento angolare dell’elettrone. l può assumere i valori da 0 a n - 1. Per l = 0 il momento angolare è uguale a zero. Il modulo del momento angolare al quadrato è eguale a l (l +1). Le transizioni tra gli stati dell’elettrone nell’atomo di H Elettrone libero / cm 1 Limite dell’ionizzazione hc En 2 n n=3 n=2 Δl 1 Δm 0,1 109677.578cm 1 Costante di Rydberg La costante di Rydberg è espressa in cm-1, cioè come numero d’onda Relazioni tra le grandezze spettroscopiche n=1 1 c E h hc Esercizio La riga spettrale dell’atomo di H a più alto numero d’onda della serie di Lyman è a 102824 cm-1. Qual è la frequenza e la lunghezza d’onda di questa transizione? Equazioni da usare c c 1 c 3 108 ms 1 Il numero d’onda è in cm-1. Per passare al sistema SI, dobbiamo esprimerlo in m-1. Notare: 1 cm = 10-2 m, quindi: 1 cm-1 = 102 m-1. Quindi la riga spettrale ha numero d’onda 102824 102 m-1, o 1.02824 107 m-1. 1 7 0 . 9725 10 m 7 1 1.02824 10 m 97.25nm c (3 1.02824) (10 10 ) ( ms m ) 7 8 1 3.08472 1015 s 1 3.08472 103 THz 1 1 THz 1012 Hz 1 nm 10 9 m Gli orbitali in forma complessa e in forma reale Si noti che le funzioni con valori di l≠0 e m≠0 contengono una parte immaginaria (eim. E’ possibile scrivere funzioni reali: npx , npy ,…ndxy,, ecc. come combinazioni lineari delle funzioni precedenti: pz p0 p1 p1 px 2 p1 p1 py i 2 d z d0 1 d x2 y2 (d 2 d 2 ) 2 i d xy (d 2 d 2 ) 2 i d yz (d 1 d 1 ) 2 1 d zx (d 1 d 1 ) 2 E’ indifferente usare una forma o l’altra? Se le funzioni sono degeneri, sì, è lo stesso (si noti che gli orbitali p e d sono degeneri solo in presenza di un campo di forze a simmetria sferica). Se due funzioni sono degeneri, cioè hanno lo stesso valore di energia, qualunque loro combinazione lineare è a sua volta un’autofunzione dell’hamiltoniano con lo stesso autovalore: Hˆ E Hˆ E 1 1 2 2 Hˆ (c1 1 c2 2 ) Ec1 1 Ec2 2 E (c1 1 c2 2 ) Ma se il campo di forze non è a simmetria sferica, ma ha degli assi di simmetria che corrispondono a x,y,z, gli orbitali p e d che hanno energia definita sono solo le combinazioni reali px,py, pz, dxy, ecc. , e non più gli orbitali p0, p1, p-1, d0, ecc. Combinazioni lineari di funzioni che non sono degeneri non sono infatti autofunzioni dell’hamiltoniano: Hˆ 1 E1 1 Hˆ 2 E2 2 E1 E2 Hˆ (c c ) E c E c 1 1 2 2 1 1 1 2 2 2 Quindi se un atomo è legato in una molecola, gli orbitali ai quali fare riferimento per descrivere i legami chimici sono appunto quelli in forma reale. Modo di rappresentare gli orbitali Gli orbitali atomici si possono raffigurare con sfumature la cui intensità è in relazione con la probabilità di trovare l’elettrone, o mostrando delle superfici che racchiudono il 90% della probabilità di trovare l’elettrone. I due colori indicano che la funzione d’onda è di segno diverso nei due lobi. Gli orbitali s Qui l’elettrone non si trova mai 1s 2s Quando l = 0, e l’elettrone quindi non ha momento angolare orbitalico, le funzioni d’onda hanno una simmetria sferica. Gli orbitali di questo tipo si indicano con la lettera s. Numero quantico principale, n : indica il guscio Quando l = 1 gli orbitali si dicono p Gli orbitali p Quando l’elettrone è descritto da uno dei tre orbitali p con l = 1 ha momento angolare orbitalico diverso da zero. Poiché l =1 sono possibili tre valori di m, e quindi gli orbitali p sono tre. Quando l = 2 gli orbitali si dicono d Gli orbitali d Quando l’elettrone è descritto da uno dei cinque orbitali d con l = 2 ha momento angolare orbitalico diverso da zero. Poiché l =2 sono possibili cinque valori di m, e quindi gli orbitali d sono cinque.