Illustre Ammiraglio, oggi gli ex militari di Marina, VFB destinatari di umiliazioni e privazioni di ogni genere, con la dignità calpestata da improvvide leggi volute dalla superficiale ed ottocentesca formazione di rappresentanti dello Stato Italiano, subiscono nella vita cosiddetta civile le conseguenze della precedente vita militare. Sono un ex vfb (volontario ferma breve) vincitore di concorso,sono entrato nella marina militare nel 2002 e congedato nel marzo 2006 con un giorno di preavviso che è illegale e anticostituzionale(tutto documentato).A noi vfb dopo la scadenza dei 3 anni, per legge ci avrebbero dovuto prorogare per ulteriori 3 rafferme biennali (tutto ciò non è stato eseguito). L’art. 5 della legge 23 agosto 2004, n. 226, stabilisce che, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili e nel rispetto delle consistenze annuali previste, i volontari in ferma prefissata di un anno possono essere ammessi, a domanda, ad un periodo di rafferma della durata di un anno. Analogamente, l’art. 12, comma 1, della medesima legge, stabilisce che, sempre nei limiti delle risorse finanziarie disponibili e nel rispetto delle consistenze annuali previste, i volontari in ferma prefissata quadriennale possono essere ammessi, a domanda, a due successivi periodi di rafferma, ciascuno della durata di due anni. Per quanto concerne i volontari in ferma breve, l’art. 15, comma 2, del D.Lgs. n. 215/2001 dispone che, nell’ambito dei contingenti massimi di volontari di truppa in ferma breve, è consentito prolungare la ferma dei volontari in ferma breve triennale con tre ulteriori rafferme biennali. Volontari di truppa in ferma breve e in rafferma 1) A decorrere dal 1° gennaio 2002, ai volontari in ferma breve si applicano le disposizioni di cui agli articoli13e14. 2) Nell'ambito dei contingenti massimi di volontari di truppa in ferma breve di cui all'articolo 5. è consentito prolungare la ferma dei volontari in ferma breve triennale con tre ulteriori rafferme biennali. 3) Ai fini dell'armonizzazione del trattamento economico con quello dei volontari in servizio permanente, al personale volontario in ferma breve o in rafferma è corrisposta un'indennita' mensile pari a lire 200.000 volta anche a compensare l'attivita' effettuata oltre il normale orario di servizio. 4) Ai volontari di truppa in ferma breve e in rafferma sono estese, in quanto applicabili, le norme in materia di stato giuridico e avanzamento relative ai volontari di truppa in sevizio permanente. Le Spiego mentre per i vfp4 dice che le rafferme vengono concesse in caso di possibilità finanziarie ,nei vfb non cita il caso della sussistenza finanziaria(questa è stata la motivazione della nostra esclusione) ma dice in ambito dei contingenti massimi volontari. L’articolo 15 comma 2 del D.Lgs. 8 maggio 2001 n° 215 la quale prevede che nell’ambito dei contingenti massimi di volontari di truppa in ferma breve di cui al precedente art. 5 del medesimo testo normativo (il quale indicava per l’anno 2002 per la Marina 5.318 unità e per l’anno 2003, 5509 unità), è consentito prolungare la ferma dei volontari in ferma breve triennale con tre ulteriori rafferme biennali, norma questa che veniva richiamata espressamente nel dispaccio impugnati degli appartenenti ai concorsi per volontari in ferma breve. Di conseguenza risulta assolutamente forviante il riferimento contenuto nell’ultima parte della decisione al rilievo effettuato dall’Amministrazione della Difesa la quale aveva rilevato di aver già saturato il numero delle unità da tenere in servizio, dal momento che, appunto, è stato fatto riferimento ad una norma assolutamente inapplicabile al caso di specie. In altre parole, nel caso di specie, stante l’applicabilità delle norme di cui al più volte menzionato articolo 15 comma 2 del D.Lgs. n°215/2001 e non già di quella di cui l’art 5 della legge n° 226/2004, l’amministrazione della Difesa al fine di accordare o meno le ulteriori tre rafferme biennali previste dalla prima delle due disposizioni normative menzionate da ultimo, avrebbe unicamente verificare se era stato superato il contingente massimo previsto dal precedente art. 5 per la marina nell’anno 2002 ,5318 unità e nell’anno 2003 ,5509 unità di volontari di truppa in ferma breve e in rafferma. Le rafferme biennali sono state date solo ai militari delle capitanerie di porto,attualmente i pochi rimasti hanno completato tutte e tre rafferme e sono transitati in servizio permanente secondo la legge senza aver fatto nessun concorso straordinario. I lavoratori militari costituiscono una categoria che da sempre ha avuto uno status giuridico a parte rispetto alle altre categorie di lavoratori pubblici e privati, sicché il suo trattamento economico e normativo ha seguito un percorso nettamente diverso e originale e questo come si può ben capire comporta sacrificio. II "mestiere delle armi", antico come quello dei sacerdoti, da molti definito giustamente una missione, ha collocato coloro che hanno operato questa scelta, in una posizione di distanza rispetto agli altri, di separatezza, che il più delle volte li ha penalizzati, insieme ai loro familiari. I cittadini, che hanno inteso scegliere la professione delle armi, lo hanno fatto ben consapevoli che tale scelta li avrebbe esclusi dal compiere altre attività. Coloro che entravano nel mondo militare si isolavano in un contesto in cui l’immagine e il prestigio delle Istituzioni militari li sovrastavano e dominavano le loro future determinazioni e comportamenti. I notevoli vantaggi della società, aperta a molteplici opportunità, non venivano loro concessi. E tale limitazione si riversava anche sui familiari, subendo anch’essi limitazioni alla loro sfera privata. I militari si sono cosi trovati ad essere inseriti in un ordine chiuso, alle dirette dipendenze del sovrano, che però ne riconosceva il particolare servizio e sacrificio con prerogative e attribuzioni specifiche e quindi con una sorta di compensazione che non costituiva però quel che viene oggi comunemente considerato alla stregua di un privilegio. Nell’impero romano gli uomini d’arme, che si distinguevano in operazioni militari per l’affermazione del diritto romano in vaste aree, venivano premiati, per i loro particolari sacrifici, con donazioni di terre e retribuzioni straordinarie. Essi erano milites e non quirites, cioè civili, termine che ai primi appariva addirittura come offensivo. Spesso raggiungevano la più alta magistratura dello Stato, qualcuno di essi divenendo addirittura Imperatore e Console e comunque conseguendo posizione di riguardo. Nello specifico ci pregiamo sottoporre alla Vostra attenzione quanto segue: l’11° corso VFB come tutti gli altri corsi fino al 19°, dopo aver sottoposto gli aspiranti a duri e difficili accertamenti di idoneità fisico-psico-attitudinali ad Ancona, dopo averli destinati nelle varie scuole sottufficiali per i 4 mesi di corso (altre categorie della Marina Militare anche 10 mesi di corso), dopo aver investito denaro per l'addestramento, la Marina Militare congeda 200 ragazzi circa dell' 11° corso e man mano tanti altri fino al 19° corso VFB, incurante non solo del dispendioso addestramento, ma anche dei tanti sacrifici dovuti alla durezza e asprezza dei vari addestramenti. Emerge pertanto che la tutela che le forze armate prometteva di riconoscere al v.f.b. che , lavorando duro e nel rispetto della disciplina militare, altro non é stata che una promessa fatta al vento. Lo Stato, in numerose campagne informative, assicurava che sua intenzione fosse quella di istituire un'arma specializzata e più professionale e che, per il raggiungimento di tale scopo, fosse necessario l’individuazione di una forza armata altrettanto specializzata, quale appunto il V.F.B., un vincitore di concorso pubblico, che al termine dei tre anni sarebbe dovuto transitare in servizio permanente effettivo(S.P.E.). Ed in ogni caso assicurava la rafferma per ulteriori 2 anni con la possibilità di far altri concorsi per il servizio permanente. Questa prassi è stata confermata in tutti i precedenti corsi. Eccetto che per l’11° corso, che terminava il 30 marzo 2006 la ferma triennale del v.f.b. Soltanto dopo un giorno prima ai militari è stato comunicato che essendo le risorse scarse, ci sarebbero stati dei tagli di personale, ma non si sarebbe potuto immaginare fino a tal punto. In realtà, il problema é che giuridicamente e formalmente il comportamento delle autorità militari è legittimo. Loro erano dovuti secondo il bando di concorso a far transitare nel servizio permanente 215 v.f.b., ma nel caso dell' undicesimo corso erano circa 450 unità. Tuttavia nei corsi precedenti pur essendo le unità di v.f.b. Ie medesime o per lo meno avendo delle unità in esubero rispetto al numero pubblicato sul bando di concorso per la rafferma, tutti, o quasi, furono confermati. Come mai il problema delle risorse si é posto proprio per quel corso? E soprattutto, perché prendere tanta gente in esubero rispetto al numero previsto dal bando di concorso, sapendo che poi, in alta percentuale, si sarebbe ritrovata a casa? Forse questo problema all’epoca non fu preso in considerazione e questo a scapito di poveri ragazzi. Inoltre, il taglio ha riguardato solo i ragazzi della Marina Militare. Ad es., per quanto riguarda i v.f.b. della capitaneria di porto, ma anche delle altre forze armate, la prassi suddetta è stata eseguita. Salta dunque agli occhi la grave ingiustizia . Dopo 3-4-5 anni di servizio partendo da VFA e arrivando al VFB e VFT siamo sbattuti fuori senza alcun complimento. Ci sarebbe da dire anche che se lo stato bandisce dei concorsi per rientrare, riservati agli ex militari in congedo, i posti a disposizione sono limitatissimi, quindi il problema non si può risolvere con questi concorsi straordinari. Riguardo la scarsità dei fondi, si dovrebbero considerare le numerose assunzioni di unita v.f.p.1 e v.f.p.4, che sono i nuovi sostituti dei v.f.b., che non solo sono più numerose, ma percepiscono uno stipendio pari a quello dei v.f.b. Nel caso dei vfp1, se li volessimo paragonare con i vecchi vfa, segnaliamo che percepiscono anche rnolto di più. Infatti un VFA non percepiva più di 400 miserissimi euro al mese. Forse o quasi sicuramente è questa la rovina dei VFB. Come può un ragazzo realizzarsi nella vita se proprio lo stato tratta i giovani in questo modo? Vero è, per quanto ne sappiamo, che nelle industrie, nelle imprese, in qualsiasi Nazione, in presenza di licenziamenti i primi che vengono trattenuti in servizio sono coloro che hanno più esperienza e anzianità mentre sono licenziati gli ultimi entrati. Perché in questa circostanza non si e eseguita questa prassi? Eppure le Forze Armate si basano sul rispetto dell'anzianità di servizio. Le speranze sono sempre meno visto la tendenza, essendo cambiato il governo per ben 2 volte dai congedi, di dar colpa all’amministrazione precedente e considerato anche le innumerevoli difficoltà del nostro mondo del lavoro. Si deve considerare che molti militari sono stati congedati all’età dl 26 anni, per limiti d'età, fuori da tutti i concorsi nelle Forze Armate o di polizia ove cl si deve arruolare prima come vfp1 (lo si può fare fino ai 25 anni) e fare per forza un anno da volontario. A tal riguardo, i loro 3 anni da volontari da VFB che fine hanno fatto? E’ in atto uno sfruttamento indegno di noi giovani poichè nemmeno gli anni di servizio sono riconosciuti ai fini pensionistici ed e altrettanto vergognoso che la classe dirigente dello Stato non abbia previsto per i precari militari, immessi a calci nella vita civile, l’iscrizione alle liste di collocamento civili, come ad altri disoccupati, o consentito di ricercare ed ottenere un lavoro adeguato a quello perduto, negando infine l’indennità di disoccupazione che a diritto godono i lavoratori cosiddetti civili ed extracomunitari. Infine, qualcuno sa indicarci presso quale impresa civile possiamo accreditarci con i corsi di mitragliere, di silurista, di cannoniere posseduti? Aver creato precariato nel mondo militare significa aver introdotto il tarlo della provvisorietà nelle Forze Armate, che sfalda la loro compattezza e ne mina lo spirito di corpo siano provvisori o destinati a rimanervi. I punti salienti per quanto concerne la protesta sono questi : 1. La Marina Italiana e lo Stato hanno violato l'articolo 1 della costituzione, negando il diritto al lavoro, con il congedo di 2000 marinai circa tra vfb e vft, addestrandoli per anni e assumendo nuovo personale (vfp1) bandendo concorsi ogni anno sostituendo personale e sprecando cosi’ innumerevoli fondi pubblici. Dato che le forze armate si sono professionalizzate con l’abolizione del servizio di Leva obbligatorio, che senso ha rimpiazzare personale addestrato, con un curriculum ricco di esperienza, professionalità e pertanto già specializzato con parecchi anni di servizio (alcuni congedati sono stati in missione di Pace per terra e mare) con personale nuovo e senza esperienza? Lo Stato e la forza armata in questione hanno in tal modo perso in senso monetario, di professionalità e d’immagine; 2. La Marina Italiana e lo Stato hanno violato l'articolo 3 della Costituzione, nel merito dell’uguaglianza dei cittadini e vi elenchiamo queste differenze e la disparità di trattamento che hanno reso questi ragazzi militari di serie B: - mentre i VFB in esubero della Marina sono stati congedati al termine della ferma triennale, ai Nocchieri di Porto (Capitaneria di Porto), pur non avendo passato lo SPE (servizio permanente effettivo) lo Stato e la Marina hanno concesso le tre rafferme di ulteriori due anni . Perché le altre categorie della Marina venivano puntualmente congedate e invece la Capitaneria di Porto, pur essendo legata alla Marina e vestendo la stessa gloriosa divisa godeva della rafferma dei suoi militari? Perché concedere ai Nocchieri di Porto la rafferma e invece ai Militari della Marina no? - In altre forze armate fino al 2008 (esercito) chi non transitava allo SPE non veniva congedato subito, ma gli veniva concessa la rafferma, a differenza del personale della Marina Militare, che pur facendo parte dello stesso Ministero non ha ricevuto la stessa possibilità; - La mancata rafferma del personale della Marina dall'11° VFB fino ad arrivare al 19°(perché dal 1° al 10° VFB veniva concessa la rafferma e dall'11° in poi il personale veniva congedato trattandoci da militari di serie B); 3. La mancata partecipazione di concorsi in ambito delle forze armate per VFB congedati (dato che i concorsi per entrare nelle forze di Polizia ecc. sono riservati solo ai vfp1 e vfp4) tagliando fuori così i VFB congedati con un’ età a partire da 26 anni in su, mentre un vfp1 con soli 6 mesi di servizio poteva accedere in tutti i concorsi nelle forze armate un vfb con 5 anni di servizio alle spalle veniva escluso da tutti i concorsi ; 4. I concorsi straordinari in Marina per i volontari in ferma breve, prima venivano banditi 2 volte l’anno per un numero esiguo di posti rispetto ai partecipanti. Oltretutto i posti, già limitati, non sono ben distribuiti nelle varie categorie, non solo poi chi ha passato i 2 anni dal congedo non può più parteciparvi, nei casi stabiliti c’è stata un evidente disparità di trattamento per il personale che aveva la categoria fcm/sdi dato nel bando di concorso concorrevano con la categoria ssal/fr ,quest’ultimi partivano avantaggiati perché erano imbarcati in unità navali e avevano diritto per ogni giorno di imbarco un punteggio di 000,3 mentre la categoria fcm/sdi non poteva usufruire di questo diritto appunto perché la suddetta categoria non prevede anni di imbarco. 5. Eccesso di potere per perplessità ,illogicità e contradditorietà dell’azione amministrativa, violazione e falsa applicazione dei commi 519 e seguenti della legge n° 296 del 27 dicembre del 2006 (finanziaria per il 2007),eccesso di potere per mancata considerazione delle circostanze di fatto e di diritto. Si è anche detto che la recente legge finanziaria per il 2007 , ai commi 519 e seguenti prevede la stabilizzazione a domanda del personale precario non dirigenziale in servizio a tempo determinato presso le pubbliche amministrazioni, personale di cui le stesse amministrazioni continueranno ad avvalersi sino alla conclusione delle procedure di stabilizzazione. Il comma 519 stabilisce espressamente che per l’anno 2007 una quota pari al 30% del fondo di cui al precedente comma 513 è destinata alla stabilizzazione a domanda del personal non dirigenziale in servizio a tempo determinato da almeno tre anni, anche non continuativi, o che consegua tale requisito in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del settembre 2006 o che sia stato in servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio anteriore alla data di entrata in vigore della legge, che ne faccia richiesta, purchè sia stato assunto mediante procedure selettive di natura concorsuale o previste da norma di legge. Nelle more della conclusione delle procedure di stabilizzazione le amministrazioni continuano ad avvalersi del personale di cui al comma 519. Infine , ai commi 417, 419 del medesimo testo normativo lo stesso legislatore ha previsto inanzitutto, al fine di concorrere alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro nelle pubbliche amministrazioni, l’istituzione di un apposito fondo per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro pubblici, finalizzato espressamente alla realizzazione di piani straordinari per l’assunzione a tempo indeterminato di personal già assunto o utilizzato attraverso tipologie contrattuali non a tempo indeterminato (comma 417); infine, il divieto per le amministrazioni destinatarie delle risorse finalizzate alle stabilizzazioni di ricorrere a nuovi rapporti di lavoro precario nei cinque anni successivi all’attribuzione delle stesse, prevedendo la responsabilità patrimoniale personale per l’autore della violazione per l’ipotesi di inosservanza di tale divieto (comma 419). Concludendo, la legge finanziaria per il 2007, proprio alle restrizione previste nelle precedenti leggi in merito alle assunzione del personale a tempo indeterminato , ha previsto la possibilità per tutte le pubbliche amministrazioni di ovviare alle carenze di organico e quindi alle esigenze dei vari servizi rimasti scoperti per tanti anni , ricorrendo alla stabilizzazione del personale precario ancora in servizio o che lo sia stato e che sia in possesso dei vari requisiti di anzianità. Molti ex vfb alla data di entrata in vigore della legge finanziaria era in servizio oppure aveva più di 4 anni di anzianità di servizio continuativa arruolati nella Marina Militare,essendo stati arruolati come volontari in ferma breve con possibilità di accedere al termini nei ruoli iniziali delle Forze Armate; di conseguenza per legge rientriamo nella rosa dei soggetti precari beneficiari delle già menzionate disposizioni contenute nella legge n° 296/2006 che prevedono le procedure di stabilizzazione le quali all’evidenza, consentiranno di coprire i posti vacanti nelle rispettive dotazioni organiche senza sopportare il peso economico, le lungaggini e gli inconvenienti correlati alla indizione di vere e proprie procedure concorsuali, ricorrendo , in via diretta e immediata all’utilizzo e quindi all’incardinamento di personale già in possesso di una determinata professionalità in quanto già in servizio da tempo. Il Ministero della Difesa, pur essendo perfettamente a conoscenza della esistenza in servizio di unità di personale a tempo determinato che hanno presentato la domanda di stabilizzazione (regolarmente acquisite agli atti del Ministero) e che quindi astrattamente possono aspirare legittimamente alle relative procedure in quanto in possesso dei requisiti previsti, tuttavia ha proceduto tout court a collocare il personale in congedo illimitato provvisorio, aggirando così l’obbligo stabilito a livello normativo di continuare ad avvalersi di siffatto personale nelle more della conclusione delle procedure di stabilizzazione. Di qui la illogicità, la irrazionalità dell’azione amministrativa nonché la violazione di tutti i canoni e i principi basilari di buona amministrazione. Evidentissima è la illegittimità del comportamento tenuto dal Ministero della Difesa il quale come si è detto, ha completamente trascurato di considerare la esistenza nell’ordinamento di disposizioni che consentivano di procedere alla stabilizzazione del personale precario in servizio da più di tre anni, e ciò alla luce della circostanza indiscutibile che presso l’ente medesimo da tempo prestavano servizio, anche se a tempo determinato, figure di personale precario in possesso dei requisiti per la stabilizzazione e quindi avevano diritto ad essere mantenuti in servizio ai sensi e per gli effetti della legge finanziaria del 2007; 6. Violazione e falsa applicazione dell’art. 15 del Decreto Legislativo 8 maggio 2001 n° 215 nonché dell’art. 5, eccesso di potere per falsa ed erronea presupposizione e mancata considerazione delle circostanze di fatto e di diritto. Il referente normativo applicabile alla fattispecie è rappresentato dall’articolo sopra indicato, avente ad oggetto “disposizioni per disciplinare la trasformazione progressiva dello strumento militare in professionale, a norma dell’art. 3 comma 1 della legge 14 novembre 2000 n° 331”, disposizione normativa peraltro menzionata espressamente nell’oggetto della nota impugnata, la quale appunto consente di prolungare la ferma dei volontari in ferma breve triennale con ulteriori tre rafferme biennali. Noi vfb rientriamo nei contingenti per i quali il legislatore, con un testo normativo apposito, ha previsto la progressiva trasformazione dello strumento militare in professionale, per i quali l’art. 15 del D. Lgs. N° 215/2001 prevede di ottenere ben tre ulteriori periodi di rafferma biennali, quindi di sei anni che sommati ai tre iniziali danno un totale di nove anni, periodo che nelle intenzioni del legislatore dovrebbero consentire a siffatto personale di transitare in via definitiva e quindi in servizio permanente nelle file delle forze armate; e l’art. 15 in parola non contiene nessun riferimento della legge 23 agosto 2004 n° 226 , quanto piuttosto ai contingenti massimi di volontari di truppa in ferma breve di cui al precedente art. 5 e medesimo del testo normativo che prevede ben altro meccanismo di determinazione delle dotazioni organiche (decreto annuale ex art. 2 comma 3), come pure prevede la possibilità di devolvere in aumento dei limiti massimi dei volontari in ferma breve in rafferma o in ferma prefissata le eventuali carenze organiche nel ruolo dei volontari in servizio permanente (comma 4 dell’art. 5 del D. Lgs. N° 215/2001). Ognun vede, quindi come il Ministero della Difesa in maniera molto frettolosa ha utilizzato la circostanza di non avere ricevuto “assicurazione” (cosa vuol dire?) per la disponibilità organica per disporre il collocamento illimitato provvisorio del personale che, come tanti vfb erano invece in attesa di ottenere l’ulteriore periodo di rafferma ai sensi dell’art. 15 più volte menzionato, e quindi senza dare atto dell’avvenuta attivazione dei meccanismi o della eventuale acquisizione dei dati secondo quanto stabilito nella medesima norma. PER QUANTO DETTO RIVOLGIAMO ISTANZA AFFINCHE’: - Il personale militare (VFB) volontario in ferma breve congedato dal 2006 in poi, venga stabilizzato nella stessa Forza armata in cui ha svolto servizio; - La partecipazione di altri concorsi in ambito delle forze armate fino all’età di anni 35 ,riservati al personale volontario in ferma breve (il personale vfp1 solo con 6 miserissimi mesi di servizio può parteciparvi, noi vfb con 6 anni non è possibile per le dimenticanze del Ministero della Difesa); - Il richiamo in servizio permanente con rideterminazione della categoria da parte della Guardia Costiera, Polizia Penitenziaria o P.S. come da tabella annuale attualmente sono sotto organico; - Limitazione dei concorsi Vfp1 e Vfp4 e ricominciare a stabilizzare il personale congedato dal 2006 in poi o almeno che venga richiamato per la rafferma dei 2 anni che é stata negata in passato, dando così la possibilità di rimanere in servizio nonché la stabilizzazione non verrà totalmente effettuata con il completo passaggio in servizio permanente di tutti i congedati della Marina Militare. Se entro la metà di Maggio nulla si sarà mosso avendo la legge dalla nostra parte come citato prima, un numero cospicuo di ex volontari in ferma breve comincerà lo sciopero della fame e l’incatenamento davanti tutte le istituzioni e tutta l’opinione pubblica. Sperando che quanto evidenziato non siano ancora una volta, parole al vento, auspichiamo fiduciosi che le SS.LL. adottino provvedimenti atti a contenere il precariato militare anche in questa Forza Armata. augurandovi un buon lavoro. I veri guerrieri nascono dalla lealtà, dall'amore per il prossimo e per il proprio paese, oltre che dal desiderio di proteggere tutto ciò in cui credono. ALIOTTA IVAN