FAMIGLIE
Un’istituzione che
cambia
A cosa ci si riferisce quando si parla di
“famiglia”?
DEFINIZIONI CLASSICHE
Gruppo di persone che si origina con il matrimonio e che si
compone di coniugi e figli nati dalla loro unione. I membri
della stessa sono legati da vin-coli parentali, sentimentali,
legali, economici, ecc., e devono rispettare divieti sessuali.
DEFINIZIONI RECENTI
Unione di individui di sesso indifferentemente eguale o
diverso,
legati
tra
loro
da
un
rapporto
di
ascendenza/discendenza biologica diretta, che convivono
stabilmente e cooperano sul piano economico.
Famiglia nucleare: unione di due adulti che
vivono nella stessa casa assieme ai figli
naturali o adottivi
Famiglia estesa: assieme alla coppia e ai figli
vivono nella stessa casa anche altri parenti
Quanti e quali tipi di famiglia?
Tipologie “classiche”:
 gruppo domestico;
 famiglia biologica;
 famiglia nucleare;
 famiglia composta;
 grande famiglia;
 famiglia estesa;
 famiglia estesa modificata.
Tipologie “recenti”:
 famiglia unipersonale;
 famiglia di coppia;
 famiglia complessa;
 famiglia di fatto;
 famiglia omosessuale.
Quali trasformazioni?
FAMIGLIA TRADIZIONALE
FAMIGLIA SIMMETRICA
FAMIGLIA A DOPPIA CARRIERA
FAMIGLIA DI FATTO
Approccio funzionalista (Parsons)
2 funzioni fondamentali della famiglia:
 Socializzazione primaria: i figli sono
allevati ed educati ad acquisire le norme
culturali della società in cui vivono
 Stabilizzazione
della personalità: la
famiglia garantisce un supporto emotivo e
permette uno sviluppo corretto della
personalità
Famiglia e pensiero femminista
Primo aspetto
La divisione domestica del lavoro: si origina
nel modello patriarcale o nel sistema
capitalistico-industriale?
E oggi? Si va verso un modello di famiglia
simmetrica?
Secondo aspetto
Disuguaglianza dei rapporti di potere nelle
famiglie
La famiglia ha favorito l’oppressione di
genere?
Terzo aspetto
Come considerare il lavoro di cura delle
donne?
LA DIVISIONE DEL LAVORO DOMESTICO: L’indice di asimmetria
Matrimonio e divorzio
Il legame che unisce le coppie nelle società
contemporanee è l’AMORE.
Ci si unisce liberamente, mossi soltanto dalla
nostra volontà. Ma questa libertà
comporta dei rischi.
La coppia moderna subisce molte tensioni:
ad es. diventa sempre più difficile
conciliare 2 biografie lavorative
Divorzio
Il matrimonio è stato considerato per lungo
tempo un legame indissolubile. Il divorzio
veniva concesso molto raramente.
Poi, il divorzio fu introdotto in tutti i paesi
industrializzati, ma sul principio del
“sistema accusatorio”: occorreva incolpare
l’altro di qualcosa (adulterio, abbandono
del tetto coniugale, ecc.).
Oggi non è più così.
Dagli anni ’60 in poi, si è assistito ad una
crescita imponente dell’instabilità
coniugale.
Ad oggi, i paesi in cui il numero dei divorzi
supera quello dei matrimoni sono Svezia,
Stati Uniti Belgio, Lussemburgo, Finlandia
(con oltre 50 divorzi ogni 100 matrimoni).
In Italia, ci sono 13 divorzi ogni 100
matrimoni, ma se consideriamo anche le
separazioni (che non esistono altrove) il
tasso raddoppia.
Perché i divorzi tendono ad aumentare?
 Il
matrimonio non è più un luogo di
trasmissione di ricchezza e status
 La donna è più indipendente da un punto
di vista economico
 La soddisfazione personale diventa
centrale per la decisione di continuare o
interrompere le relazioni affettive
Separazioni e divorzi
Matrimoni
Età al matrimonio
Le famiglie monoparentali
La maggior parte sono rette da donne.
Causa: morte del coniuge, ma più spesso
separazioni, divorzi, nascite fuori dal
matrimonio
La famiglia monoparentale rappresenta un
fattore di rischio per la povertà.
C’è una forte correlazione tra le nascite fuori
dal matrimonio e gli indicatori di povertà
Seconde nozze
Chi è già stato sposato e divorziato tende a
risposarsi di più rispetto a chi (nella stessa
fascia di età) non si è mai sposato.
Gli uomini divorziati tendono a risposarsi di
più delle donne divorziate.
Le seconde nozze hanno meno successo di
durare: il tasso di divorzi in seconde nozze
è più elevato rispetto alle coppie sposate
in prime nozze
Le seconde nozze accrescono la diffusione
delle famiglie binucleari
Si tratta di famiglie ricostituite, dove spesso
devono convivere la coppia e i figli avuti
dalle precedenti relazioni, nonché bisogna
mantenere i rapporti con gli ex-coniugi
Il padre assente
L’aumento dei tassi di divorzio crea famiglie
monoparentali, rette da donne, in cui la
figura del padre è spesso marginale.
Fukuyama, The end of order
I padri sono più assenti perché percepiscono
la donna più indipendente ed emancipata
Il declino della fecondità
Il tasso di fecondità (n° di figli per donna) è
in costante declino, soprattutto a partire
dagli anni 70.
Molti paesi sono al di sotto della soglia
critica di 2,1 figli per donna; soglia che
garantisce il ricambio generazionale
italia
3
2
1
0
2,43
1,64
1970
1980
1,33
1990
1,24
2000
italia
1,25
2001
1,26
2002
OLTRE IL MATRIMONIO
La convivenza è il rapporto tra due persone
legate sessualmente che vivono assieme
senza essere sposate.
Le convivenze tendono ad essere meno
stabili rispetto ai matrimoni.
La convivenza in Italia
L’articolo 5 del regolamento anagrafico (DPR 223
del 1989) riporta: “Agli effetti anagrafici per
convivenza s’intende un insieme di persone
normalmente coabitanti per motivi religiosi, di
cura, di assistenza, militari, di pena, e simili,
aventi dimora abituale nello stesso comune Le
persone addette alla convivenza per ragioni di
impiego o di lavoro, se vi convivono
abitualmente, sono considerate membri della
convivenza, purché non costituiscano famiglie a
sé stanti. Le persone ospitate anche
abitualmente in alberghi, locande, pensioni e
simili non costituiscono convivenza anagrafica”.
Molti paesi (Francia, Gran Bretagna,
Germania, Lussemburgo, Portogallo,
Ungheria, paesi scandinavi) si sono dotati
di leggi che riconoscono le unioni civili e
patti civili di solidarietà (Pacs).
Si riconoscono cioè alcuni diritti alle coppie
di fatto (assistenza in caso di malattia,
diritto all’eredità e alla reversibilità della
pensione, ecc.)
Il lato oscuro del matrimonio:
la violenza domestica
Le vittime principali della violenza domestica
sono i bambini al di sotto dei 6 anni. In
secondo luogo, sono le donne le vittime.
I nodi critici




Privatizzazione e soggettivizzazione della famiglia.
Preoccupazioni legate a comportamenti un tempo
ritenuti “privati” (violenze e abusi).
Rinnovate esigenze di cura dei membri deboli
(bambini e anziani, in particolare).
Necessità di normativizzazione delle nuove famiglie.
Per concludere…
La pluralizzazione interna delle forme fa-miliari porta
a parlare di “famiglie” non tanto in riferimento alle
tipologie struttu-rali ma alle relazioni che le
connotano.
La famiglia assurge a relazione sociale complessa,
risultante dall’intreccio di di-mensioni giuridiche,
economiche, psicolo-giche, sessuali, culturali,
affettive e di scambio.
Per concludere…
La famiglia, pertanto, va intesa come for-ma sociale
primaria
di
vitale
importanza,
emergente
dall’incontro tra la dimensione intersoggettiva, la
dimensione comunita-ria e la dimensione strutturale;
pertanto il suo studio e la sua analisi devono fare
riferimento al livello delle relazioni inter-personali
(micro), al livello che concerne il rapporto con le
formazioni sociali interme-die (meso) e al livello dei
mutamenti strutturali (macro).
Scarica

Famiglie