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FEBBRAIO
Sud Sudan. Il 22 febbraio la Santa Sede e la Repubblica del
Sud Sudan stabiliscono relazioni diplomatiche.
Rinuncia del papa. «Ben consapevole della gravità di questo
atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di vescovo di Roma, successore di san Pietro, a me affidato per mano dei
cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle
ore 20.00, la sede di Roma, la sede di san Pietro, sarà vacante e
dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per
l’elezione del nuovo sommo pontefice»: così papa Benedetto l’11
febbraio, al termine del concistoro ordinario pubblico per la canonizzazione di alcuni beati. Cf. Regno-doc. 3,2013,66; Regno-att.
4,2013,105 e l’articolo di apertura (pp. 1-10) del numero speciale di 24
pagine «Benedetto XVI rinuncia. Finisce un tempo»; nonché in questo numero alle pp. 191-192.
«Pressione» dei media sul Conclave. Il 23 febbraio un comunicato della Segreteria di stato protesta contro i media che agitano i trascorsi di alcuni cardinali in merito alla questione pedofilia:
«Se in passato sono state le cosiddette potenze a cercare di far valere il proprio condizionamento nell’elezione del papa, oggi si tenta
di mettere in gioco il peso dell’opinione pubblica». Cf. Regno-doc.
4,2013,108; 5,2013,150.
Altre parole sulla rinuncia. Udienza generale del 13 febbraio: «Ho sentito quasi fisicamente in questi giorni, per me non
facili, la forza della preghiera, che l’amore della Chiesa, la vostra
preghiera, mi porta. Continuate a pregare per me, per la Chiesa,
per il futuro papa. Il Signore ci guiderà». Messa del Mercoledì delle
ceneri, 13 febbraio: «Per me è un’occasione propizia per ringraziare
tutti, specialmente i fedeli della diocesi di Roma, mentre mi accingo a concludere il ministero petrino, e per chiedere un particolare
ricordo nella preghiera». Incontro con il clero di Roma, 14 febbraio:
«Anche se adesso mi ritiro, nella preghiera sono sempre vicino a
tutti voi e sono sicuro che anche voi sarete vicini a me, anche se
per il mondo rimango nascosto». Cf. Regno-doc. 5,2013,143.146.
IOR. Il 15 febbraio la Commissione cardinalizia di vigilanza
dell’Istituto per le opere di religione nomina presidente del Consiglio di sovrintendenza Ernst von Freyberg. Gli altri quattro membri
del Consiglio di sovrintendenza mantengono il loro incarico. Un
comunicato informa che il papa «ha seguito da vicino l’intero processo di selezione e di scelta del nuovo presidente» e ha espresso
«pieno consenso» alla decisione della Commissione.
Monti e Napolitano. Benedetto riceve per un «incontro di
commiato» il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano
il 23 febbraio, dopo aver ricevuto il presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti il 16 febbraio. Così il comunicato dell’incontro con
Napolitano: «Il presidente ha manifestato al papa non solo la gratitudine del popolo italiano per la sua vicinanza in tanti momenti cruciali
e per il suo altissimo magistero religioso e morale, ma anche l’affetto
con cui esso continuerà ad accompagnarlo nei prossimi anni».
Ravasi predica gli esercizi. Dal 17 al 23 febbraio il card.
Gianfranco Ravasi predica gli esercizi di quaresima al papa e alla
curia sul tema: «Ars orandi, ars credendi. Il volto di Dio e il volto
dell’uomo nella preghiera salmica».
A Versaldi il governo dei Concezionisti. Un comunicato
del 18 febbraio informa che il papa ha nominato come delegato
pontificio per il governo della Congregazione dei figli dell’Immacolata concezione il card. Giuseppe Versaldi, presidente della Prefettura degli affari economici: «Avrà il compito di guidare l’istituto
religioso e di indirizzare le strutture sanitarie da esso gestite verso
un possibile risanamento economico, escludendo tuttavia una partecipazione della Santa Sede in tali opere».
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IL REGNO -
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ATTUALITÀ
Ultimo Angelus e ultima udienza. Angelus di domenica 24:
«Il Signore mi chiama a “salire sul monte”, a dedicarmi ancora di più
alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io
possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore
con cui ho cercato di farlo fino a ora, ma in un modo più adatto alla
mia età e alle mie forze». Udienza di mercoledì 27: «Non ritorno alla
vita privata (…). Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo
presso il Signore crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per
il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così
dire, nel recinto di san Pietro». Cf. Regno-doc. 5,2013,155.
Rapporto cardinali su fuga documenti. Il 25 febbraio Benedetto incontra i cardinali Julián Herranz, Jozef Tomko e Salvatore
De Giorgi, della Commissione cardinalizia d’indagine sulla fuga di
notizie riservate: «a conclusione dell’incarico» il papa li ringrazia
«per il proficuo lavoro svolto, esprimendo soddisfazione per gli esiti dell’indagine» e stabilisce che «gli atti dell’indagine rimangano a
disposizione unicamente del nuovo pontefice».
O’Brien dimissionato. Il 25 febbraio si apprende che «in data
18 febbraio 2013» il papa ha accettato la rinuncia per limiti di età
del card. Keith Michael Patrick O’Brien al governo dell’arcidiocesi di
Saint Andrews and Edinburgh, Scozia (compirà 75 anni in marzo): da
due giorni i media parlavano di suoi «abusi sessuali» nei confronti di
quattro alunni del seminario di cui fu educatore.
Motu proprio Notas nonnullas. Il 25 febbraio viene pubblicato un motu proprio intitolato Notas nonnullas che modifica alcune norme della costituzione apostolica Universi dominici
gregis, chiarendo in particolare che il Collegio dei cardinali ha «la
facoltà di anticipare l’inizio del Conclave [rispetto ai 15 giorni stabiliti dalla costituzione] se consta della presenza di tutti i cardinali
elettori». Cf. Regno-doc. 5,2013,137.
Ritiro a Castel Gandolfo. Giovedì 28 febbraio Benedetto
XVI prende congedo dai cardinali – ne sono presenti a Roma 144
su 207 – e si trasferisce in elicottero a Castel Gandolfo dove resterà due mesi, in attesa di sistemarsi con il segretario don Georg
Gänswein e con le quattro governanti dell’associazione Memores
Domini nel monastero Mater Ecclesiae, attualmente in ristrutturazione, nei giardini vaticani. Così saluta la folla prima di ritirarsi: «Voi
sapete che questo mio giorno è diverso da quelli precedenti; non
sono più sommo pontefice della Chiesa cattolica: fino alle otto di
sera lo sarò ancora, poi non più. Sono semplicemente un pellegrino
che inizia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra». Il
26 febbraio il portavoce aveva annunciato che il papa rinunciatario
continuerà a vestire la talare bianca senza la mozzetta, sarà chiamato «papa emerito» e potrà essere ancora appellato «sua santità».
Luigi Accattoli
6/2013
04/04/13 15.56
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