8127 “Lo dice Gesù stesso: ‘Gli angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli’. Quel ‘vedere sempre la faccia del Padre’ è la manifestazione più alta dell’adorazione di Dio”. ISBN 9 7 8 - 8 8 - 8 6 6 1 6 - 8 0 - 5 € 7,00 SHALOM “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca, trova e a chi bussa, sarà aperto” (Lc 11,9-10). La preghiera è il cuore della vita cristiana, luogo di incontro fra Dio e l’uomo, fiamma che va continuamente alimentata e purificata e, per renderci ancora una volta tutto più semplice, Dio ci ha posto accanto infallibili compagni di strada: gli angeli. Pregare con gli angeli significa sia pregare insieme a loro, elevando a Dio un unico coro; sia pregare attraverso di loro, certi che gli angeli renderanno più pure ed efficaci le nostre richieste e suppliche. Del resto, se veramente gli angeli manifestano l’adorazione più alta a Dio, come non chiedere loro protezione e aiuto nella preghiera? Come non rivolgere le nostre preghiere a loro, consapevoli che non le tratterranno per sé, ma le eleveranno come incenso al cielo? Preghiere con gli Angeli Beato Giovanni Paolo II 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 Collana: 10 10 2012 GLI ANGELI 14:43 Pagina 1 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 10 10 2012 14:43 Pagina 3 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 Testi: un 10 10 2012 14:43 Pagina 4 sacerdote della Chiesa Cattolica © Editrice Shalom - 29.9.2000 Santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele © Libreria Editrice Vaticana (testi Sommi Pontefici), per gentile concessione © Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena, per gentile concessione ISBN 9 7 8 8 8 8 6 6 1 6 8 0 5 Per ordinare questo libro citare il codice 8127 TOTUS TUUS Editrice Shalom Via Galvani, 1 60020 Camerata Picena (An) Tel. 071. 74 50 440 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 solo ordini Fax 071. 74 50 140 sempre attivo in qualsiasi ora del giorno e della notte. e-mail: [email protected] http:// www.editriceshalom.it L’editrice Shalom non concede diritti d’autore (né patrimoniali né morali) all’Autore del presente libro e si riserva di utilizzare ogni parte di questo testo per altre pubblicazioni. 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 10 10 2012 14:43 Pagina 5 Presentazione ............................................................................................ 6 Gli angeli .................................................................................................... 8 Gli angeli nella Sacra Scrittura e nell’insegnamento della Chiesa ................................ 37 Gli angeli nella vita dei Santi .................................................... 55 Preghiere tradizionali .................................................................. 61 Preghiere ai Cori Angelici ........................................................ 71 Preghiere agli Arcangeli .......................................................... 121 Preghiere a san Michele Arcangelo .............................. 173 Preghiere all’Angelo Gabriele .......................................... 265 Preghiere all’Angelo Raffaele ............................................ 303 Preghiere all’Angelo Custode ............................................ 349 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 10 10 2012 14:43 Pagina 6 PRESENTAZIONE “Gli angeli sono esistenze esemplari, sempre presenti là dove il cielo si piega verso la terra per cui ogni incontro con Dio è sempre, che l’uomo se ne accorga o no, anche con i suoi angeli” (K. BARTH, KD III/2). Facendo tesoro delle parole del teologo fiammingo, proponiamo la presente raccolta di preghiere e devozioni insieme agli angeli, per divenire più consapevoli della loro presenza nella nostra vita e imparare a rallegrarci della loro protezione. La Sacra Scrittura è molto chiara per quanto concerne le caratteristiche essenziali degli angeli. Il Catechismo della Chiesa Cattolica ne parla compiutamente nello spiegare il Credo: Dio creò il cielo, la terra e l’uomo. In cielo ci sono anche gli angeli, la cui esistenza è verità di fede. Essi, come dice il nome, sono i messaggeri di Dio, i servitori di Dio, esseri spirituali, immortali, con carattere personale; sono stati creati per diventare portatori della misericordia di Dio, intesa come sollecitudine paterna e affettuosa del nostro Dio verso tutta la creazione e, in modo particolare, verso l’uomo, diventato ancor più bisognoso di cure dopo il peccato originale. Di essi una parte si ribellò al Creatore formando così la schiera degli spiriti maligni, i demòni, nemici di Dio e degli amici di Dio. Allora, prima di entrare nel vivo della preghiera, offriamo i fondamenti necessari per intraprendere il cammino con le giuste coordinate. Ci aiuteranno le parole del beato Giovanni Paolo II, 6 Presentazione 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 10 10 2012 14:43 Pagina 7 che durante le catechesi del mercoledì affrontò anche l’argomento degli spiriti angelici, e di papa Benedetto XVI che in occasione della festa dei santi Arcangeli ha ulteriormente confermato e chiarito la loro presenza nella Bibbia e nella Tradizione della Chiesa. Seguiranno precise indicazioni sugli angeli nella Sacra Scrittura, nell’Insegnamento della Chiesa e per concludere la panoramica sul mondo angelico, scopriremo – attraverso alcuni esempi – che i santi ne sono stati spesso in preziosa compagnia. È importante evidenziare che la devozione nei confronti degli angeli non deve slittare nell’adorazione, la quale è riservata solamente a Dio; “piuttosto si deve imparare a lodare gli angeli per tutto il loro lavoro, continuamente al servizio della incolumità e salvezza eterna degli uomini” (SAN TOMMASO D’AQUINO, Summa Teologica, I, 50-64). Preghiamo con gli angeli affinché tramite la loro intercessione sia continuamente lodato e ringraziato Colui che ce li ha inviati in dono. Presentazione 7 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 10 10 2012 14:43 Pagina 8 1. COMPAGNI DEGLI UOMINI L’esistenza degli esseri spirituali incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente “angeli”, è una verità di fede che i cristiani professano abitualmente nel momento in cui recitano il Credo. In questa professione di fede viene, infatti, affermato: “Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, e di tutte le cose (cioè esseri) visibili e invisibili”. I cristiani credono, dunque, agli angeli, o almeno dovrebbero farlo: ma chi sono gli angeli? Qual è il loro compito? Perché l’uomo deve pregarli e affidarsi alle loro cure? Dopo la Vergine Maria, gli angeli sono le creature più perfette uscite dalla mente di Dio e, come esprime il loro stesso nome, sono dei messaggeri: angelo (angelus) vuol dire, infatti, “messaggero”. Sono le creature più vicine a Dio. Su comando divino gli angeli intervengono nel mondo e nella vita degli uomini: li proteggono dal male; li sostengono nelle tentazioni; ispirano loro buoni desideri; li consigliano e indirizzano ad amare Dio e gli altri uomini. Secondo Suarez (De Angelis, VI e XIX) sono sette le funzioni dell’Angelo Custode verso di noi: 1. Ci libera e ci protegge dai pericoli che minacciano il corpo e l’anima; 2. Ci stimola a compiere il bene ed evitare il male; 3. Allontana i demòni e le tentazioni; 8 Gli Angeli 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 4. 5. 6. 7. 10 10 2012 14:43 Pagina 9 Presenta a Dio le nostre preghiere; Prega per noi; Corregge i nostri difetti; Al momento della morte condurrà la nostra anima in cielo, o ci visiterà in Purgatorio per consolarci. Queste creature spirituali, gli angeli, sono fedeli servitori e messaggeri di Dio, per il fatto che “vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli” (Mt 18,10). Essi sono “potenti esecutori dei suoi comandi, attenti alla voce della sua parola” (Sal 103,20). Gli angeli sono puri spiriti, infinitamente amabili: non hanno alcuna ombra di imperfezione o di difetto. Essi, nel cielo, godono della visione beatifica, quindi condividono, ciascuno in modo particolare, la gloria di Dio. Ogni angelo è specificatamente diverso dall’altro, ognuno ha un proprio compito, una propria funzione: solamente provare a immaginare il loro numero o le loro funzioni, sarebbe impossibile. Il numero degli angeli supera qualsiasi capacità umana di calcolo: se si pensa al numero dei granelli di sabbia di tutte le spiagge, o alle gocce d’acqua degli oceani, non si ha ancora la minima idea del numero degli angeli. Gli angeli, così numerosi, sono ovunque: un numero infinito di essi si trova vicino a Dio; altri compiono il loro ministero sulla terra. San Gregorio Magno, autore di La celeste gerarchia, riconosce tre grandi gerarchie di angeli. Ciascuna di esse comprende tre cori, ed esistono, quindi, nove cori in tutto: 1. Serafini, cherubini, troni, 2. Dominazioni, virtù, potenze, 3. Principati, arcangeli e angeli. San Paolo distingue fra gli angeli, i troni, le domiGli Angeli 9 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 10 10 2012 14:43 Pagina 10 nazioni, i principati e le potestà (Col 1,16); ai gradi aggiunge le potenze (Ef 1,21). La tradizione secondo la quale ogni uomo è affidato alla custodia particolare di un angelo era già stabilita tra i Giudei (Mt 18,10); e fu precisata ulteriormente a partire dal XII secolo da Onorio d’Autun. La Chiesa, senza imporlo, ha sempre rispettato questa tradizione e ha conservato nel calendario liturgico del 1969 la festa degli Angeli Custodi, fissata il 2 ottobre. È papa san Gregorio Magno che nella sua Omelia ci parla chiaramente degli angeli: “Bisogna sapere che questa denominazione d’angeli designa la loro funzione anziché la loro natura, perché se questi beati spiriti della celeste patria sono sempre degli spiriti, essi non possono sempre essere chiamati angeli: sono angeli solo quando annunciano qualcosa... Chiamiamo arcangeli coloro che annunciano i più grandi misteri... Ogni qualvolta che si tratta di un evento straordinario, è Michele che la Scrittura cita come mandato, affinché il suo nome (chi è come Dio), come l’atto stesso, faccia capire che nessuno può fare ciò che Dio fa, con la sua incomparabile potenza”. Il nome degli arcangeli viene dalla lingua ebraica: Michele significa: “Chi è come Dio?”, Gabriele: “Forza di Dio”, Raffaele: “Dio guarisce”. Il nome serafini vuol dire: “Gli ardenti”. Gli angeli non sono come gli uomini! Essi apprezzano la nostra attenzione e ci ripagano con amore, perché non dimenticano il bene e il loro amore non si raffredda mai. Impariamo a riflettere e a ricordarci di questo amore gratuito per ringraziare gli angeli gloriosi: facciamoci amici gli angeli! È così facile avere amici così potenti! 10 Gli Angeli 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 10 10 2012 14:43 Pagina 11 2. CONOSCIAMO GLI ANGELI INSIEME AL BEATO GIOVANNI PAOLO II Per ampliare e approfondire le nostre conoscenze relative agli angeli ci facciamo aiutare da una serie di catechesi che il beato Giovanni Paolo II aveva tenuto durante le Udienze Generali del mercoledì. DIO È CREATORE DEGLI ESSERI VISIBILI E INVISIBILI Le nostre catechesi su Dio, Creatore del mondo, non possono concludersi senza dedicare adeguata attenzione a un preciso contenuto della rivelazione divina: la creazione degli esseri puramente spirituali, che la Sacra Scrittura chiama “angeli”. Tale creazione appare chiaramente nei Simboli della fede: “Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose (cioè: enti o esseri) visibili e invisibili”. Sappiamo che l’uomo gode, all’interno della creazione, di una posizione singolare: grazie al suo corpo appartiene al mondo visibile; mentre, per l’anima spirituale, che vivifica il corpo, egli si trova quasi al confine tra la creazione visibile e quella invisibile. A quest’ultima appartengono altri esseri, puramente spirituali; non dunque propri del mondo visibile, anche se in esso presenti e operanti. Gli Angeli 11 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 10 10 2012 14:43 Pagina 12 CRISTO È IL CENTRO DELL’UNIVERSO. TUTTE LE COSE SONO STATE CREATE PER MEZZO DI LUI E IN VISTA DI LUI Oggi, come nei tempi passati, si discute su questi esseri spirituali. Bisogna riconoscere che la confusione, a volte, è grande, con il conseguente rischio di far passare come fede della Chiesa sugli angeli ciò che alla fede non appartiene o, viceversa, di tralasciare qualche aspetto importante della verità rivelata. L’esistenza degli esseri spirituali, che la Sacra Scrittura chiama di solito “angeli”, veniva già negata ai tempi di Cristo dai Sadducei (cfr. At 2,38). La negano anche i materialisti e i razionalisti di tutti i tempi. Eppure, se ci si volesse sbarazzare degli angeli, si dovrebbe rivedere radicalmente la Sacra Scrittura stessa, e con essa tutta la storia della salvezza. Tutta la tradizione è unanime su questa questione. Il credo della Chiesa è, in fondo, un’eco di quanto Paolo scrive ai Colossesi: “Poiché per mezzo di Lui (Cristo) sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati, Potestà” (Col 1,16). Ossia il Cristo che, come Figlio, Verbo eterno e consustanziale al Padre, è “generato prima di ogni creatura” (Col 1,15), è al centro dell’universo, come ragione e cardine di tutta quanta la creazione. 12 Gli Angeli 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 10 10 2012 14:43 Pagina 13 LA VERITÀ DEGLI ANGELI È INSEPARABILE DALLA RIVELAZIONE CHE È LA GLORIA DEL CREATORE Il riferimento al “primato” di Cristo ci aiuta a comprendere che la verità circa l’esistenza e l’opera degli angeli (buoni e cattivi) non costituisce il contenuto centrale della Parola di Dio. Nella rivelazione Dio parla prima di tutto “agli uomini... e si intrattiene con essi, per invitarli ad ammetterli alla comunione con sé”, come leggiamo nella costituzione Dei Verbum (n. 2) del Concilio Vaticano II. Così “la profonda verità... sia di Dio, sia della salvezza degli uomini”, è il contenuto centrale della rivelazione che “risplende” più pienamente nella persona di Cristo. La verità sugli angeli è in certo senso “collaterale”, eppure inseparabile dalla rivelazione centrale, che è l’esistenza, la maestà e la gloria del Creatore. Gli angeli non sono, dunque, creature di primo piano nella realtà della rivelazione, eppure vi appartengono pienamente. LA PROVVIDENZA ABBRACCIA ANCHE IL MONDO DEI PURI SPIRITI Tutto ciò che appartiene alla creazione rientra, secondo la rivelazione, nel mistero della divina provvidenza. Lo afferma il Concilio Vaticano I: “Tutto ciò che ha creato, Dio lo conserva e lo dirige con la sua provvidenza, estendendosi da un confine all’altro con forza e governando con bontà ogni cosa” (cfr. Sap 8,1). “Tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi” (cfr. Eb 4,13), “anche ciò che avrà luogo per libera iniziativa delle creature” (DS 3003). Gli Angeli 13 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 10 10 2012 14:43 Pagina 14 La Provvidenza abbraccia, dunque, anche il mondo dei puri spiriti, che ancor più pienamente degli uomini sono esseri razionali e liberi. Nella Sacra Scrittura troviamo preziose indicazioni che li riguardano. Vi è pure la rivelazione di un dramma misterioso, eppure reale, che toccò queste creature angeliche, senza che nulla sfuggisse all’eterna Sapienza, la quale con forza e al tempo stesso con bontà, tutto porta a compimento nel regno del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. GLI ANGELI SOMIGLIANO PIÙ DELL’UOMO A DIO E SONO PIÙ VICINI A LUI Riconosciamo anzitutto che la provvidenza, come amorevole sapienza di Dio, si è manifestata proprio nel creare esseri puramente spirituali, per cui meglio si esprimesse la somiglianza di Dio in loro, che di tanto superano tutto ciò che è creato nel mondo visibile insieme con l’uomo, anch’esso incancellabile immagine di Dio. Dio, che è Spirito assolutamente perfetto, si rispecchia, soprattutto, negli esseri spirituali che per natura, cioè a motivo della loro spiritualità, gli sono molto più vicini delle creature materiali. La Sacra Scrittura offre una testimonianza abbastanza esplicita di questa massima vicinanza a Dio degli angeli, dei quali parla, con linguaggio figurato, come del “trono” di Dio, delle sue “schiere”, del suo “cielo”. Essa ha ispirato la poesia e l’arte dei secoli cristiani che ci presentano gli angeli come la “corte di Dio”. Giovanni Paolo II, Udienza Generale, mercoledì 9 luglio 1986 14 Gli Angeli 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 10 10 2012 14:43 Pagina 15 DIO CREA GLI ANGELI LIBERI, CAPACI DI OPERARE UNA SCELTA Nella perfezione della loro natura spirituale gli angeli sono chiamati, fin dall’inizio, in virtù della loro intelligenza, a conoscere la verità e ad amare il bene che conoscono nella verità in modo molto più pieno e perfetto di quanto non sia possibile all’uomo. Questo amore è l’atto di una volontà libera, per cui, anche per gli angeli, la libertà significa possibilità di operare una scelta a favore o contro il bene che essi conoscono, cioè Dio stesso. Creando gli esseri liberi, Dio volle che nel mondo si realizzasse quell’amore vero che è possibile solamente sulla base della libertà. Egli volle dunque che la creatura, costituita a immagine e somiglianza del suo Creatore, potesse nel modo più pieno possibile rendersi simile a lui, Dio, che “è amore” (1Gv 4,18). Creando gli spiriti puri come esseri liberi, Dio, nella sua provvidenza, non poteva non prevedere anche la possibilità del peccato degli angeli. Ma proprio perché la provvidenza è eterna sapienza che ama, Dio avrebbe saputo trarre dalla storia di questo peccato incomparabilmente più radicale in quanto peccato di uno spirito puro, il definitivo bene di tutto il cosmo creato. DIO HA SOTTOPOSTO GLI SPIRITI A UNA PROVA Di fatto, come dice chiaramente la rivelazione, il mondo degli spiriti puri appare diviso in buoni e cattivi. Ebbene, questa divisione non si è operata per creazione di Dio, ma in base alla libertà propria della natuGli Angeli 15 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 10 10 2012 14:43 Pagina 16 ra spirituale di ciascuno di essi. Si è operata mediante la scelta, che per gli esseri puramente spirituali possiede un carattere incomparabilmente più radicale di quella dell’uomo, ed è irreversibile dato il grado di intuitività e di penetrazione del bene di cui è dotata la loro intelligenza. A questo riguardo si deve dire anche che gli spiriti puri sono stati sottoposti a una prova di carattere morale. Fu una scelta decisiva riguardante prima di tutto Dio stesso, un Dio conosciuto in modo più essenziale e diretto di quanto è possibile all’uomo, un Dio che a questi esseri spirituali aveva fatto dono, prima che all’uomo, di partecipare alla sua natura divina. DIO OFFRE AI PURI SPIRITI LA SUA COMUNIONE D’AMORE E LI CHIAMA A UNA SCELTA DEFINITIVA Nel caso dei puri spiriti la scelta decisiva riguardava prima di tutto Dio stesso, primo e supremo bene, accettato o respinto in modo più essenziale e diretto di quanto possa avvenire nel raggio d’azione della libera volontà dell’uomo. Gli spiriti puri hanno una conoscenza di Dio incomparabilmente più perfetta dell’uomo, perché, con la potenza del loro intelletto, non condizionato né limitato dalla mediazione della conoscenza sensibile, vedono fino in fondo la grandezza dell’Essere infinito, della prima Verità, del sommo Bene. A questa sublime capacità di conoscenza degli spiriti puri, Dio offrì il mistero della sua divinità, rendendoli così partecipi, mediante la grazia, della sua infinita gloria. Proprio perché esseri di natura spirituale, vi 16 Gli Angeli 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 10 10 2012 14:43 Pagina 17 era nel loro intelletto la capacità, il desiderio di questa elevazione soprannaturale, a cui Dio li aveva chiamati, per fare di essi, ben prima dell’uomo, dei “consorti della natura divina” (cfr. 2Pt 1,4), partecipi della vita intima di Colui che è Padre, Figlio e Spirito Santo, di Colui che nella comunione delle tre divine Persone “è amore” (1Gv 4,16). Dio aveva ammesso tutti gli spiriti puri, prima e più dell’uomo, all’eterna comunione dell’amore. DOPO LA PROVA, IL MONDO DEGLI SPIRITI SI È DIVISO IN BUONI E CATTIVI La scelta operata sulla base della verità su Dio, conosciuta in forma superiore in base alla lucidità delle loro intelligenze, ha diviso anche il mondo dei puri spiriti in buoni e cattivi. I buoni hanno scelto Dio come bene supremo e definitivo, conosciuto alla luce dell’intelletto illuminato dalla rivelazione. Avere scelto Dio significa che si sono rivolti a lui con tutta la forza interiore della loro libertà, forza che è amore; Dio è divenuto il totale e definitivo scopo della loro esistenza spirituale. Gli altri, invece, hanno voltato le spalle a Dio contro la verità della conoscenza che indicava in lui il bene totale e definitivo. Hanno scelto contro la rivelazione del mistero di Dio, contro la sua grazia che li rendeva partecipi della Trinità e dell’eterna amicizia con Dio, nella comunione con lui mediante l’amore. In base alla loro libertà creata hanno operato una scelta radicale e irreversibile al pari di quella degli angeli buoni, ma diametralmente Gli Angeli 17 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 10 10 2012 14:43 Pagina 18 opposta: invece di un’accettazione di Dio piena di amore, gli hanno opposto un rifiuto ispirato da un falso senso di autosufficienza, di avversione e persino di odio che si è tramutato in ribellione. LA SUPERBIA ACCECA GLI SPIRITI CHE SI PRONUNZIANO CONTRO L’AMORE DI DIO Come comprendere una tale opposizione e ribellione a Dio in esseri dotati di così viva intelligenza? Quale può essere il motivo di tale radicale e irreversibile scelta contro Dio? Di un odio tanto profondo, da poter apparire unicamente frutto della follia? I padri della Chiesa e i teologi non esitano a parlare di “accecamento” prodotto dalla sopravvalutazione della perfezione del proprio essere, spinta fino al punto di velare la supremazia di Dio, che esigeva invece un atto di docile e obbediente sottomissione. Tutto ciò sembra espresso in modo conciso nelle parole: “Non ti servirò” (Ger 2,20), che manifestano il radicale e irreversibile rifiuto di prendere parte all’edificazione del regno di Dio nel mondo creato. “Satana”, lo spirito ribelle, vuole il proprio regno, non quello di Dio, e si erge a primo “avversario” del Creatore, a oppositore della Provvidenza. Dalla ribellione e dal peccato di Satana, come anche da quello dell’uomo, dobbiamo concludere, accogliendo la saggia esperienza della Scrittura: “L’orgoglio è causa di rovina” (Tb 4,13). Giovanni Paolo II, Udienza Generale, mercoledì 23 luglio 1986 18 Gli Angeli 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 10 10 2012 14:43 Pagina 19 FUNZIONE DEGLI ANGELI BUONI NEI RIGUARDI DEGLI UOMINI Stando sempre alla Sacra Scrittura, gli angeli, in quanto creature puramente spirituali, si presentano alla riflessione della nostra mente come una speciale realizzazione della “immagine di Dio”, Spirito perfettissimo. Gli angeli sono, da questo punto di vista, le creature più vicine all’esemplare divino. Il nome che la Sacra Scrittura attribuisce loro, indica che ciò che più conta nella rivelazione è la verità sui compiti degli angeli nei riguardi degli uomini: angelo (angelus) vuole infatti dire “messaggero”. Gli angeli, creature spirituali, hanno funzione di mediazione e di ministero nei rapporti che intercorrono tra Dio e gli uomini. GLI ANGELI CELEBRANO LA GLORIA DI DIO E PARTECIPANO AL SUO GOVERNO SULLA CREAZIONE L’Antico Testamento sottolinea soprattutto la speciale partecipazione degli angeli alla celebrazione della gloria che il Creatore riceve come tributo di lode da parte del mondo creato. Sono in modo speciale i Salmi che si fanno interpreti di tale voce, quando proclamano: “Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell’alto dei cieli. Lodatelo, voi tutti, suoi angeli...”; “Benedite il Signore, voi tutti, suoi angeli, potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola”. Gli angeli prendono parte al governo di Dio sulla creazione, come “potenti esecutori dei suoi comandi”, secondo il piano stabilito dalla divina provvidenza. In Gli Angeli 19 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 10 10 2012 14:43 Pagina 20 particolare agli angeli è affidata una speciale cura e sollecitudine per gli uomini, per i quali presentano a Dio le loro domande e preghiere. Si può affermare che i compiti degli angeli come ambasciatori del Dio vivo si estendono non solo ai singoli uomini e a coloro che hanno speciali compiti, ma anche a intere nazioni. GLI ANGELI A SERVIZIO DEL MESSIA Il Nuovo Testamento mette in rilievo i compiti degli angeli in rapporto alla missione di Cristo come Messia, e prima di tutto al mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio, come constatiamo nel racconto dell’annunciazione della nascita di Cristo stesso, nelle spiegazioni e disposizioni date a Maria e Giuseppe, nelle indicazioni date ai pastori nella notte della nascita del Signore, nella protezione del neonato davanti al pericolo della persecuzione di Erode. Più avanti i Vangeli parlano della presenza degli angeli durante il digiuno di 40 giorni di Gesù nel deserto e durante la preghiera nel Getsèmani. Dopo la risurrezione di Cristo sarà ancora un angelo, apparso sotto forma di un giovane, che dirà alle donne accorse al sepolcro e sorprese dal fatto di trovarlo vuoto: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui... andate!... Dite ai suoi discepoli...”. Due angeli sono visti anche da Maria Maddalena, che è privilegiata di una apparizione personale di Gesù. Gli angeli “si presentano” agli apostoli dopo la scomparsa di Cristo, per dire loro: “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto in cielo, tornerà un gior20 Gli Angeli 115_INTERNO1_250912 v7.qxp:115_TESTO_1 10 10 2012 14:43 Pagina 21 no allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”. Sono gli angeli della vita, della passione e della gloria di Cristo. GLI ANGELI ACCOMPAGNANO SEMPRE GESÙ NELLA SUA MISSIONE SALVIFICA Se passiamo alla nuova venuta di Cristo, cioè alla “parusìa”, troviamo che tutti i sinottici annotano che il “Figlio dell’uomo... verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi”. Si può dunque dire che gli angeli, come puri spiriti, non solo partecipano nel modo che è loro proprio alla santità di Dio stesso, ma nei momenti chiave circondano il Cristo e lo accompagnano nell’adempimento della sua missione salvifica nei riguardi degli uomini. Allo stesso modo anche tutta la Tradizione e il Magistero ordinario della Chiesa ha attribuito nei secoli agli angeli questo particolare carattere e questa funzione nel ministero messianico. Giovanni Paolo II, Udienza Generale, mercoledì 30 luglio 1986 LA CHIESA PROFESSA LA FEDE NEGLI ANGELI CUSTODI E NE RACCOMANDA LA VENERAZIONE Tra i libri del Nuovo Testamento, sono specialmente gli Atti degli Apostoli che ci fanno conoscere alcuni fatti che attestano la sollecitudine degli angeli per l’uomo e per la sua salvezza. Così, quando l’angelo di Dio libera gli apostoli dalla prigione (cfr. At 5,18-20) e prima Gli Angeli 21