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“Lo dice Gesù stesso: ‘Gli angeli nel cielo vedono
sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli’. Quel ‘vedere sempre la faccia del Padre’ è la manifestazione più alta
dell’adorazione di Dio”.
ISBN 9 7 8 - 8 8 - 8 6 6 1 6 - 8 0 - 5
€ 7,00
SHALOM
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e
vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca, trova e
a chi bussa, sarà aperto” (Lc 11,9-10).
La preghiera è il cuore della vita cristiana, luogo di
incontro fra Dio e l’uomo, fiamma che va continuamente alimentata e purificata e, per renderci ancora una
volta tutto più semplice, Dio ci ha posto accanto infallibili compagni di strada: gli angeli.
Pregare con gli angeli significa sia pregare insieme a
loro, elevando a Dio un unico coro; sia pregare attraverso di loro, certi che gli angeli renderanno più pure ed
efficaci le nostre richieste e suppliche.
Del resto, se veramente gli angeli manifestano l’adorazione più alta a Dio, come non chiedere loro protezione e aiuto nella preghiera?
Come non rivolgere le nostre preghiere a loro, consapevoli che non le tratterranno per sé, ma le eleveranno come incenso al cielo?
Preghiere con gli Angeli
Beato Giovanni Paolo II
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Collana:
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GLI ANGELI
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Testi: un
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sacerdote della Chiesa Cattolica
© Editrice Shalom - 29.9.2000 Santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele
© Libreria Editrice Vaticana (testi Sommi Pontefici), per gentile concessione
© Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena, per gentile concessione
ISBN 9 7 8 8 8 8 6 6 1 6 8 0 5
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L’editrice Shalom non concede diritti d’autore (né patrimoniali né morali) all’Autore del presente libro e si riserva di utilizzare ogni parte di questo testo per altre
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Presentazione ............................................................................................ 6
Gli angeli .................................................................................................... 8
Gli angeli nella Sacra Scrittura
e nell’insegnamento della Chiesa ................................ 37
Gli angeli nella vita dei Santi .................................................... 55
Preghiere tradizionali .................................................................. 61
Preghiere ai Cori Angelici ........................................................ 71
Preghiere agli Arcangeli .......................................................... 121
Preghiere a san Michele Arcangelo .............................. 173
Preghiere all’Angelo Gabriele
..........................................
265
Preghiere all’Angelo Raffaele ............................................ 303
Preghiere all’Angelo Custode ............................................ 349
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PRESENTAZIONE
“Gli angeli sono esistenze esemplari, sempre presenti là dove il cielo si piega verso la terra per cui ogni
incontro con Dio è sempre, che l’uomo se ne accorga o
no, anche con i suoi angeli” (K. BARTH, KD III/2).
Facendo tesoro delle parole del teologo fiammingo,
proponiamo la presente raccolta di preghiere e devozioni insieme agli angeli, per divenire più consapevoli
della loro presenza nella nostra vita e imparare a rallegrarci della loro protezione.
La Sacra Scrittura è molto chiara per quanto concerne le caratteristiche essenziali degli angeli. Il
Catechismo della Chiesa Cattolica ne parla compiutamente nello spiegare il Credo: Dio creò il cielo, la terra
e l’uomo. In cielo ci sono anche gli angeli, la cui esistenza è verità di fede. Essi, come dice il nome, sono i
messaggeri di Dio, i servitori di Dio, esseri spirituali,
immortali, con carattere personale; sono stati creati per
diventare portatori della misericordia di Dio, intesa
come sollecitudine paterna e affettuosa del nostro Dio
verso tutta la creazione e, in modo particolare, verso
l’uomo, diventato ancor più bisognoso di cure dopo il
peccato originale.
Di essi una parte si ribellò al Creatore formando
così la schiera degli spiriti maligni, i demòni, nemici di
Dio e degli amici di Dio.
Allora, prima di entrare nel vivo della preghiera,
offriamo i fondamenti necessari per intraprendere il
cammino con le giuste coordinate.
Ci aiuteranno le parole del beato Giovanni Paolo II,
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Presentazione
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che durante le catechesi del mercoledì affrontò anche
l’argomento degli spiriti angelici, e di papa Benedetto
XVI che in occasione della festa dei santi Arcangeli ha
ulteriormente confermato e chiarito la loro presenza
nella Bibbia e nella Tradizione della Chiesa.
Seguiranno precise indicazioni sugli angeli nella
Sacra Scrittura, nell’Insegnamento della Chiesa e per
concludere la panoramica sul mondo angelico, scopriremo – attraverso alcuni esempi – che i santi ne sono
stati spesso in preziosa compagnia.
È importante evidenziare che la devozione nei confronti degli angeli non deve slittare nell’adorazione, la
quale è riservata solamente a Dio; “piuttosto si deve
imparare a lodare gli angeli per tutto il loro lavoro,
continuamente al servizio della incolumità e salvezza
eterna degli uomini” (SAN TOMMASO D’AQUINO, Summa
Teologica, I, 50-64).
Preghiamo con gli angeli affinché tramite la loro
intercessione sia continuamente lodato e ringraziato
Colui che ce li ha inviati in dono.
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1. COMPAGNI DEGLI UOMINI
L’esistenza degli esseri spirituali incorporei, che la
Sacra Scrittura chiama abitualmente “angeli”, è una
verità di fede che i cristiani professano abitualmente nel
momento in cui recitano il Credo. In questa professione
di fede viene, infatti, affermato: “Credo in un solo Dio,
Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, e di
tutte le cose (cioè esseri) visibili e invisibili”.
I cristiani credono, dunque, agli angeli, o almeno
dovrebbero farlo: ma chi sono gli angeli? Qual è il loro
compito? Perché l’uomo deve pregarli e affidarsi alle
loro cure?
Dopo la Vergine Maria, gli angeli sono le creature
più perfette uscite dalla mente di Dio e, come esprime
il loro stesso nome, sono dei messaggeri: angelo (angelus) vuol dire, infatti, “messaggero”.
Sono le creature più vicine a Dio. Su comando divino gli angeli intervengono nel mondo e nella vita degli
uomini: li proteggono dal male; li sostengono nelle tentazioni; ispirano loro buoni desideri; li consigliano e
indirizzano ad amare Dio e gli altri uomini. Secondo
Suarez (De Angelis, VI e XIX) sono sette le funzioni
dell’Angelo Custode verso di noi:
1. Ci libera e ci protegge dai pericoli che minacciano il
corpo e l’anima;
2. Ci stimola a compiere il bene ed evitare il male;
3. Allontana i demòni e le tentazioni;
8
Gli Angeli
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5.
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Presenta a Dio le nostre preghiere;
Prega per noi;
Corregge i nostri difetti;
Al momento della morte condurrà la nostra anima in
cielo, o ci visiterà in Purgatorio per consolarci.
Queste creature spirituali, gli angeli, sono fedeli servitori e messaggeri di Dio, per il fatto che “vedono
sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli” (Mt
18,10). Essi sono “potenti esecutori dei suoi comandi,
attenti alla voce della sua parola” (Sal 103,20).
Gli angeli sono puri spiriti, infinitamente amabili: non
hanno alcuna ombra di imperfezione o di difetto. Essi,
nel cielo, godono della visione beatifica, quindi condividono, ciascuno in modo particolare, la gloria di Dio.
Ogni angelo è specificatamente diverso dall’altro,
ognuno ha un proprio compito, una propria funzione:
solamente provare a immaginare il loro numero o le
loro funzioni, sarebbe impossibile. Il numero degli
angeli supera qualsiasi capacità umana di calcolo: se si
pensa al numero dei granelli di sabbia di tutte le spiagge, o alle gocce d’acqua degli oceani, non si ha ancora
la minima idea del numero degli angeli.
Gli angeli, così numerosi, sono ovunque: un numero
infinito di essi si trova vicino a Dio; altri compiono il
loro ministero sulla terra. San Gregorio Magno, autore
di La celeste gerarchia, riconosce tre grandi gerarchie
di angeli. Ciascuna di esse comprende tre cori, ed esistono, quindi, nove cori in tutto: 1. Serafini, cherubini,
troni, 2. Dominazioni, virtù, potenze, 3. Principati,
arcangeli e angeli.
San Paolo distingue fra gli angeli, i troni, le domiGli Angeli
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nazioni, i principati e le potestà (Col 1,16); ai gradi
aggiunge le potenze (Ef 1,21). La tradizione secondo la
quale ogni uomo è affidato alla custodia particolare di
un angelo era già stabilita tra i Giudei (Mt 18,10); e fu
precisata ulteriormente a partire dal XII secolo da
Onorio d’Autun. La Chiesa, senza imporlo, ha sempre
rispettato questa tradizione e ha conservato nel calendario liturgico del 1969 la festa degli Angeli Custodi,
fissata il 2 ottobre. È papa san Gregorio Magno che
nella sua Omelia ci parla chiaramente degli angeli:
“Bisogna sapere che questa denominazione d’angeli
designa la loro funzione anziché la loro natura, perché
se questi beati spiriti della celeste patria sono sempre
degli spiriti, essi non possono sempre essere chiamati
angeli: sono angeli solo quando annunciano qualcosa...
Chiamiamo arcangeli coloro che annunciano i più
grandi misteri... Ogni qualvolta che si tratta di un evento straordinario, è Michele che la Scrittura cita come
mandato, affinché il suo nome (chi è come Dio), come
l’atto stesso, faccia capire che nessuno può fare ciò che
Dio fa, con la sua incomparabile potenza”. Il nome
degli arcangeli viene dalla lingua ebraica: Michele
significa: “Chi è come Dio?”, Gabriele: “Forza di Dio”,
Raffaele: “Dio guarisce”. Il nome serafini vuol dire:
“Gli ardenti”.
Gli angeli non sono come gli uomini! Essi apprezzano
la nostra attenzione e ci ripagano con amore, perché
non dimenticano il bene e il loro amore non si raffredda mai.
Impariamo a riflettere e a ricordarci di questo amore
gratuito per ringraziare gli angeli gloriosi: facciamoci
amici gli angeli! È così facile avere amici così potenti!
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2. CONOSCIAMO GLI ANGELI
INSIEME AL BEATO
GIOVANNI PAOLO II
Per ampliare e approfondire le nostre conoscenze
relative agli angeli ci facciamo aiutare da una serie di
catechesi che il beato Giovanni Paolo II aveva tenuto
durante le Udienze Generali del mercoledì.
DIO È CREATORE
DEGLI ESSERI VISIBILI E INVISIBILI
Le nostre catechesi su Dio, Creatore del mondo, non
possono concludersi senza dedicare adeguata attenzione a un preciso contenuto della rivelazione divina: la
creazione degli esseri puramente spirituali, che la
Sacra Scrittura chiama “angeli”. Tale creazione appare chiaramente nei Simboli della fede: “Credo in un
solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della
terra, di tutte le cose (cioè: enti o esseri) visibili e invisibili”. Sappiamo che l’uomo gode, all’interno della
creazione, di una posizione singolare: grazie al suo
corpo appartiene al mondo visibile; mentre, per l’anima spirituale, che vivifica il corpo, egli si trova quasi
al confine tra la creazione visibile e quella invisibile.
A quest’ultima appartengono altri esseri, puramente spirituali; non dunque propri del mondo visibile,
anche se in esso presenti e operanti.
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CRISTO È IL CENTRO DELL’UNIVERSO.
TUTTE LE COSE SONO STATE CREATE
PER MEZZO DI LUI E IN VISTA DI LUI
Oggi, come nei tempi passati, si discute su questi
esseri spirituali. Bisogna riconoscere che la confusione, a volte, è grande, con il conseguente rischio di far
passare come fede della Chiesa sugli angeli ciò che
alla fede non appartiene o, viceversa, di tralasciare
qualche aspetto importante della verità rivelata.
L’esistenza degli esseri spirituali, che la Sacra
Scrittura chiama di solito “angeli”, veniva già negata
ai tempi di Cristo dai Sadducei (cfr. At 2,38). La negano
anche i materialisti e i razionalisti di tutti i tempi.
Eppure, se ci si volesse sbarazzare degli angeli, si
dovrebbe rivedere radicalmente la Sacra Scrittura stessa, e con essa tutta la storia della salvezza.
Tutta la tradizione è unanime su questa questione. Il
credo della Chiesa è, in fondo, un’eco di quanto Paolo
scrive ai Colossesi: “Poiché per mezzo di Lui (Cristo)
sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle
sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni,
Dominazioni, Principati, Potestà” (Col 1,16). Ossia il
Cristo che, come Figlio, Verbo eterno e consustanziale
al Padre, è “generato prima di ogni creatura” (Col 1,15),
è al centro dell’universo, come ragione e cardine di
tutta quanta la creazione.
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LA VERITÀ DEGLI ANGELI
È INSEPARABILE DALLA RIVELAZIONE
CHE È LA GLORIA DEL
CREATORE
Il riferimento al “primato” di Cristo ci aiuta a comprendere che la verità circa l’esistenza e l’opera degli
angeli (buoni e cattivi) non costituisce il contenuto centrale della Parola di Dio. Nella rivelazione Dio parla
prima di tutto “agli uomini... e si intrattiene con essi,
per invitarli ad ammetterli alla comunione con sé”,
come leggiamo nella costituzione Dei Verbum (n. 2) del
Concilio Vaticano II. Così “la profonda verità... sia di
Dio, sia della salvezza degli uomini”, è il contenuto
centrale della rivelazione che “risplende” più pienamente nella persona di Cristo. La verità sugli angeli è
in certo senso “collaterale”, eppure inseparabile dalla
rivelazione centrale, che è l’esistenza, la maestà e la
gloria del Creatore. Gli angeli non sono, dunque, creature di primo piano nella realtà della rivelazione, eppure vi appartengono pienamente.
LA PROVVIDENZA ABBRACCIA
ANCHE IL MONDO DEI PURI SPIRITI
Tutto ciò che appartiene alla creazione rientra, secondo la rivelazione, nel mistero della divina provvidenza. Lo
afferma il Concilio Vaticano I: “Tutto ciò che ha creato,
Dio lo conserva e lo dirige con la sua provvidenza, estendendosi da un confine all’altro con forza e governando
con bontà ogni cosa” (cfr. Sap 8,1). “Tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi” (cfr. Eb 4,13), “anche ciò che avrà
luogo per libera iniziativa delle creature” (DS 3003).
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La Provvidenza abbraccia, dunque, anche il mondo
dei puri spiriti, che ancor più pienamente degli uomini
sono esseri razionali e liberi. Nella Sacra Scrittura troviamo preziose indicazioni che li riguardano. Vi è pure
la rivelazione di un dramma misterioso, eppure reale,
che toccò queste creature angeliche, senza che nulla
sfuggisse all’eterna Sapienza, la quale con forza e al
tempo stesso con bontà, tutto porta a compimento nel
regno del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
GLI ANGELI SOMIGLIANO PIÙ DELL’UOMO
A DIO E SONO PIÙ VICINI A LUI
Riconosciamo anzitutto che la provvidenza, come
amorevole sapienza di Dio, si è manifestata proprio nel
creare esseri puramente spirituali, per cui meglio si
esprimesse la somiglianza di Dio in loro, che di tanto
superano tutto ciò che è creato nel mondo visibile insieme con l’uomo, anch’esso incancellabile immagine di
Dio. Dio, che è Spirito assolutamente perfetto, si
rispecchia, soprattutto, negli esseri spirituali che per
natura, cioè a motivo della loro spiritualità, gli sono
molto più vicini delle creature materiali.
La Sacra Scrittura offre una testimonianza abbastanza esplicita di questa massima vicinanza a Dio
degli angeli, dei quali parla, con linguaggio figurato,
come del “trono” di Dio, delle sue “schiere”, del suo
“cielo”. Essa ha ispirato la poesia e l’arte dei secoli
cristiani che ci presentano gli angeli come la “corte di
Dio”.
Giovanni Paolo II, Udienza Generale,
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DIO CREA GLI ANGELI LIBERI,
CAPACI DI OPERARE UNA SCELTA
Nella perfezione della loro natura spirituale gli
angeli sono chiamati, fin dall’inizio, in virtù della loro
intelligenza, a conoscere la verità e ad amare il bene
che conoscono nella verità in modo molto più pieno e
perfetto di quanto non sia possibile all’uomo. Questo
amore è l’atto di una volontà libera, per cui, anche per
gli angeli, la libertà significa possibilità di operare una
scelta a favore o contro il bene che essi conoscono, cioè
Dio stesso.
Creando gli esseri liberi, Dio volle che nel mondo si
realizzasse quell’amore vero che è possibile solamente
sulla base della libertà. Egli volle dunque che la creatura, costituita a immagine e somiglianza del suo
Creatore, potesse nel modo più pieno possibile rendersi simile a lui, Dio, che “è amore” (1Gv 4,18). Creando
gli spiriti puri come esseri liberi, Dio, nella sua provvidenza, non poteva non prevedere anche la possibilità
del peccato degli angeli. Ma proprio perché la provvidenza è eterna sapienza che ama, Dio avrebbe saputo
trarre dalla storia di questo peccato incomparabilmente più radicale in quanto peccato di uno spirito puro, il
definitivo bene di tutto il cosmo creato.
DIO HA SOTTOPOSTO GLI SPIRITI A UNA PROVA
Di fatto, come dice chiaramente la rivelazione, il
mondo degli spiriti puri appare diviso in buoni e cattivi. Ebbene, questa divisione non si è operata per creazione di Dio, ma in base alla libertà propria della natuGli Angeli
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ra spirituale di ciascuno di essi. Si è operata mediante
la scelta, che per gli esseri puramente spirituali possiede un carattere incomparabilmente più radicale di
quella dell’uomo, ed è irreversibile dato il grado di
intuitività e di penetrazione del bene di cui è dotata la
loro intelligenza.
A questo riguardo si deve dire anche che gli spiriti
puri sono stati sottoposti a una prova di carattere
morale. Fu una scelta decisiva riguardante prima di
tutto Dio stesso, un Dio conosciuto in modo più essenziale e diretto di quanto è possibile all’uomo, un Dio
che a questi esseri spirituali aveva fatto dono, prima
che all’uomo, di partecipare alla sua natura divina.
DIO OFFRE AI PURI SPIRITI
LA SUA COMUNIONE D’AMORE
E LI CHIAMA A UNA SCELTA DEFINITIVA
Nel caso dei puri spiriti la scelta decisiva riguardava prima di tutto Dio stesso, primo e supremo bene,
accettato o respinto in modo più essenziale e diretto di
quanto possa avvenire nel raggio d’azione della libera
volontà dell’uomo. Gli spiriti puri hanno una conoscenza di Dio incomparabilmente più perfetta dell’uomo, perché, con la potenza del loro intelletto, non condizionato né limitato dalla mediazione della conoscenza sensibile, vedono fino in fondo la grandezza dell’Essere infinito, della prima Verità, del sommo Bene.
A questa sublime capacità di conoscenza degli spiriti puri, Dio offrì il mistero della sua divinità, rendendoli così partecipi, mediante la grazia, della sua infinita gloria. Proprio perché esseri di natura spirituale, vi
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era nel loro intelletto la capacità, il desiderio di questa
elevazione soprannaturale, a cui Dio li aveva chiamati, per fare di essi, ben prima dell’uomo, dei “consorti
della natura divina” (cfr. 2Pt 1,4), partecipi della vita
intima di Colui che è Padre, Figlio e Spirito Santo, di
Colui che nella comunione delle tre divine Persone “è
amore” (1Gv 4,16). Dio aveva ammesso tutti gli spiriti
puri, prima e più dell’uomo, all’eterna comunione dell’amore.
DOPO LA PROVA, IL MONDO DEGLI SPIRITI
SI È DIVISO IN BUONI E CATTIVI
La scelta operata sulla base della verità su Dio,
conosciuta in forma superiore in base alla lucidità
delle loro intelligenze, ha diviso anche il mondo dei
puri spiriti in buoni e cattivi. I buoni hanno scelto Dio
come bene supremo e definitivo, conosciuto alla luce
dell’intelletto illuminato dalla rivelazione.
Avere scelto Dio significa che si sono rivolti a lui
con tutta la forza interiore della loro libertà, forza che
è amore; Dio è divenuto il totale e definitivo scopo
della loro esistenza spirituale. Gli altri, invece, hanno
voltato le spalle a Dio contro la verità della conoscenza che indicava in lui il bene totale e definitivo. Hanno
scelto contro la rivelazione del mistero di Dio, contro
la sua grazia che li rendeva partecipi della Trinità e
dell’eterna amicizia con Dio, nella comunione con lui
mediante l’amore. In base alla loro libertà creata
hanno operato una scelta radicale e irreversibile al
pari di quella degli angeli buoni, ma diametralmente
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opposta: invece di un’accettazione di Dio piena di
amore, gli hanno opposto un rifiuto ispirato da un falso
senso di autosufficienza, di avversione e persino di
odio che si è tramutato in ribellione.
LA SUPERBIA ACCECA GLI SPIRITI CHE SI
PRONUNZIANO CONTRO L’AMORE DI DIO
Come comprendere una tale opposizione e ribellione a Dio in esseri dotati di così viva intelligenza?
Quale può essere il motivo di tale radicale e irreversibile scelta contro Dio? Di un odio tanto profondo, da
poter apparire unicamente frutto della follia? I padri
della Chiesa e i teologi non esitano a parlare di “accecamento” prodotto dalla sopravvalutazione della perfezione del proprio essere, spinta fino al punto di velare la supremazia di Dio, che esigeva invece un atto di
docile e obbediente sottomissione.
Tutto ciò sembra espresso in modo conciso nelle
parole: “Non ti servirò” (Ger 2,20), che manifestano il
radicale e irreversibile rifiuto di prendere parte all’edificazione del regno di Dio nel mondo creato.
“Satana”, lo spirito ribelle, vuole il proprio regno, non
quello di Dio, e si erge a primo “avversario” del
Creatore, a oppositore della Provvidenza. Dalla ribellione e dal peccato di Satana, come anche da quello
dell’uomo, dobbiamo concludere, accogliendo la saggia esperienza della Scrittura: “L’orgoglio è causa di
rovina” (Tb 4,13).
Giovanni Paolo II, Udienza Generale,
mercoledì 23 luglio 1986
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FUNZIONE DEGLI ANGELI BUONI
NEI RIGUARDI DEGLI UOMINI
Stando sempre alla Sacra Scrittura, gli angeli, in
quanto creature puramente spirituali, si presentano
alla riflessione della nostra mente come una speciale
realizzazione della “immagine di Dio”, Spirito perfettissimo. Gli angeli sono, da questo punto di vista, le
creature più vicine all’esemplare divino. Il nome che la
Sacra Scrittura attribuisce loro, indica che ciò che più
conta nella rivelazione è la verità sui compiti degli
angeli nei riguardi degli uomini: angelo (angelus)
vuole infatti dire “messaggero”. Gli angeli, creature
spirituali, hanno funzione di mediazione e di ministero
nei rapporti che intercorrono tra Dio e gli uomini.
GLI ANGELI CELEBRANO LA GLORIA DI DIO
E PARTECIPANO AL SUO GOVERNO
SULLA CREAZIONE
L’Antico Testamento sottolinea soprattutto la speciale partecipazione degli angeli alla celebrazione della
gloria che il Creatore riceve come tributo di lode da
parte del mondo creato. Sono in modo speciale i Salmi
che si fanno interpreti di tale voce, quando proclamano: “Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell’alto dei
cieli. Lodatelo, voi tutti, suoi angeli...”; “Benedite il
Signore, voi tutti, suoi angeli, potenti esecutori dei suoi
comandi, pronti alla voce della sua parola”.
Gli angeli prendono parte al governo di Dio sulla
creazione, come “potenti esecutori dei suoi comandi”,
secondo il piano stabilito dalla divina provvidenza. In
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particolare agli angeli è affidata una speciale cura e
sollecitudine per gli uomini, per i quali presentano a
Dio le loro domande e preghiere. Si può affermare che
i compiti degli angeli come ambasciatori del Dio vivo
si estendono non solo ai singoli uomini e a coloro che
hanno speciali compiti, ma anche a intere nazioni.
GLI ANGELI A SERVIZIO DEL MESSIA
Il Nuovo Testamento mette in rilievo i compiti degli
angeli in rapporto alla missione di Cristo come Messia,
e prima di tutto al mistero dell’incarnazione del Figlio
di Dio, come constatiamo nel racconto dell’annunciazione della nascita di Cristo stesso, nelle spiegazioni e
disposizioni date a Maria e Giuseppe, nelle indicazioni date ai pastori nella notte della nascita del Signore,
nella protezione del neonato davanti al pericolo della
persecuzione di Erode.
Più avanti i Vangeli parlano della presenza degli
angeli durante il digiuno di 40 giorni di Gesù nel
deserto e durante la preghiera nel Getsèmani. Dopo la
risurrezione di Cristo sarà ancora un angelo, apparso
sotto forma di un giovane, che dirà alle donne accorse
al sepolcro e sorprese dal fatto di trovarlo vuoto: “Non
abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui... andate!... Dite ai suoi discepoli...”. Due angeli sono visti anche da Maria Maddalena, che è privilegiata di una apparizione personale di Gesù. Gli angeli “si presentano” agli apostoli
dopo la scomparsa di Cristo, per dire loro: “Uomini di
Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù,
che è stato di tra voi assunto in cielo, tornerà un gior20
Gli Angeli
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no allo stesso modo in cui l’avete visto andare in
cielo”. Sono gli angeli della vita, della passione e della
gloria di Cristo.
GLI ANGELI ACCOMPAGNANO SEMPRE GESÙ
NELLA SUA MISSIONE SALVIFICA
Se passiamo alla nuova venuta di Cristo, cioè alla
“parusìa”, troviamo che tutti i sinottici annotano che il
“Figlio dell’uomo... verrà nella gloria del Padre suo
con gli angeli santi”. Si può dunque dire che gli angeli, come puri spiriti, non solo partecipano nel modo che
è loro proprio alla santità di Dio stesso, ma nei momenti chiave circondano il Cristo e lo accompagnano nell’adempimento della sua missione salvifica nei riguardi degli uomini. Allo stesso modo anche tutta la Tradizione e il Magistero ordinario della Chiesa ha attribuito nei secoli agli angeli questo particolare carattere
e questa funzione nel ministero messianico.
Giovanni Paolo II, Udienza Generale,
mercoledì 30 luglio 1986
LA CHIESA PROFESSA LA FEDE
NEGLI ANGELI CUSTODI E NE RACCOMANDA
LA VENERAZIONE
Tra i libri del Nuovo Testamento, sono specialmente
gli Atti degli Apostoli che ci fanno conoscere alcuni
fatti che attestano la sollecitudine degli angeli per l’uomo e per la sua salvezza. Così, quando l’angelo di Dio
libera gli apostoli dalla prigione (cfr. At 5,18-20) e prima
Gli Angeli
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Preghiere con gli Angeli