Gesù a santa Maria Margherita Alacoque Gesù ci promette che basta fare bene i “Primi Nove Venerdì” per non morire in peccato mortale: questa è la Grande Promessa, è la certezza della gioia del Paradiso che il Sacro Cuore dà ad ognuno di noi! Il Sacro Cuore ha promesso e non può tradirci, non può non ascoltare le nostre richieste per cui si hanno un gran numero di testimonianze sui miracoli che la devozione al Sacro Cuore produce: riavvicina coppie in crisi, riunisce famiglie divise, genera guarigioni. ISBN 978-88-86616-95-9 e 7,00 SHALOM «Io ti prometto, nell’eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il Primo Venerdì del mese per nove mesi consecutivi, la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i sacramenti e il mio Cuore sarà loro asilo sicuro in quell’ora estrema». Preghiere al Sacratissimo Cuore di Gesù 8186 86_TESTO_250712_828_04_TESTO 22/08/12 13.48 Pagina 1 Collana: IL FIGLIO 86_TESTO_250712_828_04_TESTO 22/08/12 13.49 Pagina 3 86_TESTO_250712_828_04_TESTO 22/08/12 13.49 Pagina 4 © Editrice Shalom 16.10.2002 Santa Maria Margherita Alacoque © Libreria Editrice Vaticana, per gentile concessione © Libreria Editrice Vaticana (testi Sommi Pontefici), per gentile concessione © Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena, per gentile concessione ISBN 9 7 8 8 8 8 6 6 1 6 9 5 9 Per ordinare questo libro citare il codice 8 1 8 6 TOTUS TUUS Editrice Shalom Via Galvani, 1 60020 Camerata Picena (An) Tel. 071. 74 50 440 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 solo ordini Fax 071. 74 50 140 sempre attivo in qualsiasi ora del giorno e della notte. e-mail: [email protected] http:// www.editriceshalom.it L’editrice Shalom non concede diritti d’autore (né patrimoniali né morali) all’Autore del presente libro e si riserva di utilizzare ogni parte di questo testo per altre pubblicazioni. 86_TESTO_250712_828_04_TESTO 22/08/12 13.49 Pagina 5 I NDICE Dal Cuore trafitto nasce la Chiesa ............................ 7 LA DEVOZIONE AL SACRO CUORE .............. 9 • Basi bibliche ...................................................... 11 • Il suo sviluppo nel corso dei secoli .......................... 18 • I fondamenti del magistero ecclesiale ................ 64 • Natura e pratica ................................................ 77 PREGHIERE SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ .......... 87 • PREGHIERE TRADIZIONALI .................................... 93 • AMARE .............................................................. 105 • RIPARARE.......................................................... 145 • CONSACRARSI .................................................... 225 • I NOVE PRIMI VENERDÌ DI OGNI MESE ................ 275 • SOLENNITÀ DEL SACRO CUORE .......................... 385 AL 86_TESTO_250712_828_04_TESTO 22/08/12 13.50 Pagina 7 DAL CUORE TRAFITTO NASCE LA CHIESA “La Chiesa, vera ministra del Sangue della redenzione, è nata dal Cuore trafitto del Redentore; e dal medesimo è parimenti sgorgata in sovrabbondante copia la grazia dei Sacramenti, che trasfonde nei figli della Chiesa la vita eterna”. Haurietis aquas, Pio XII Una delle devozioni più diffuse tra il popolo cristiano è la devozione al Sacro Cuore di Gesù. Non si tratta, tuttavia, di una devozione fra tante, perché è stata rivestita dalla Chiesa di una dignità tutta particolare e si situa al centro della rivelazione cristiana; non a caso, sono moltissimi i documenti e i riferimenti al Sacro Cuore fatti dai pontefici che verranno abbondantemente riportati nel corso del libro. Il documento guida in materia è certamente l’enciclica di Pio XII, Haurietis aquas (Attingerete alle acque) del 15 maggio 1956, testo che andrebbe letto e meditato per intero (che si può ritrovare più volte citato direttamente o come ispirazione in tutto il presente testo). Questa devozione, contenuta in germe nella Sacra Scrittura, approfondita dai Santi Padri, dai dottori della Chiesa e dai grandi mistici medioevali, ha avuto un particolare incremento e la sua configurazione odierna in seguito alle apparizioni di Gesù Cristo a santa Margherita Maria Alacoque, nel monastero di Paray-le-Monial, a partire dal 27 dicembre 1673. Da allora, superate numerose difficoltà teologiche e liturgiche, si è diffusa rapidamente fra tutte le categorie del popolo cristiano, mentre la Chiesa, come si vedrà, l’ha elevata alla dignità liturgica di “solennità”. In effetti, essa rappresenta la chiave di comprensione, insieme più semplice e più profonda, di tutta quanta la storia della salvezza. Proprio per la centralità del Sacro Cuore e del suo culto e per le non poche difficoltà che ha incontrato nel corso dei secoli si è scelto di fare del libro Preghiere al sacratissimo Cuore di Gesù, quasi due libri in uno: anteponendo, alla seconda parte di preghiere propriamente dette, una vasta analisi dei fondamenti e dei significati del culto del Sacro Cuore, con particolare attenzione alle parole dei pontefici. 7 86_TESTO_250712_828_04_TESTO 22/08/12 13.51 Pagina 8 86_TESTO_250712_828_04_TESTO 22/08/12 13.51 Pagina 9 86_TESTO_250712_828_04_TESTO 22/08/12 13.51 Pagina 11 BASI BIBLICHE Antico Testamento Il culto del Sacro Cuore non dipende, nella sua sostanza, da rivelazioni private, anche se esse hanno influito sulla sua diffusione, ma ha le sue radici nella rivelazione e nella tradizione ecclesiastica. Diciamo subito che il termine cuore, in ebraico leb-lebab non ha nella Bibbia l’identico significato che ha assunto presso di noi occidentali; infatti, in senso proprio, indica l’organo principale del corpo umano; in senso traslato, la sede centrale delle forze e delle facoltà psichiche e spirituali. Nel cuore stanno i sentimenti e gli affetti, le cupidigie e le passioni, mentre la vita affettiva è, in genere, espressa con i termini “reni-viscere”, in ebraico raham-rahamim. Il cuore è, dunque, la sede della volontà, del pensare e, quindi, la sorgente delle decisioni, il vero centro dell’uomo a cui Dio si rivolge, la radice della vita religiosa che determina l’atteggiamento morale. Fatto questo chiarimento preliminare, possiamo dire che i due elementi essenziali del culto al Sacro Cuore sono: il cuore fisico di Gesù, ipostaticamente unito alla persona del Verbo di Dio, e la sua immensa carità verso il genere umano (Haurietis aquas, 14). Nella Sacra Scrittura non si hanno sicuri indizi di un culto speciale al cuore fisico del Verbo incarnato, né esso è assunto esplicitamente come simbolo dell’amore redentore ed universale. In essa, si hanno, però, numerosi testi che contengono la descrizione dell’amore di Dio per gli uomini, motivo dominante del culto al Sacro Cuore. Cominciando con il considerare il termine “cuore” riferito a Dio osserviamo subito che sono poche le occasioni in cui, nella Sacra Scrittura se ne parla esplicitamente. Facciamo attenzione ad alcuni testi, cominciando da Genesi 6,5-6 : Il Signore vide che la malva- 11 86_TESTO_250712_828_04_TESTO 22/08/12 13.52 Pagina 12 gità degli uomini era grande sulla terra e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre. E il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. La non corrispondenza dell’uomo non ferma il piano di alleanza da parte di Dio che si sceglie una discendenza adatta; infatti, nel libro di Samuele (1Sam 13,13-14) leggiamo: Rispose Samuele a Saul: «Hai agito da stolto, non osservando il comando che il Signore, tuo Dio, ti aveva dato, perché in questa occasione il Signore avrebbe reso stabile il tuo regno su Israele per sempre. Ora invece il tuo regno non durerà. Il Signore si è già scelto un uomo secondo il suo cuore e gli comanderà di essere capo del suo popolo, perché tu non hai osservato quanto ti aveva comandato il Signore». Nell’Antico Testamento, pagine meravigliose cantano l’amore di Dio per gli uomini, soprattutto per gli umili e i sofferenti. Questo amore misericordioso e potente che si eleva sino all’immolazione, è garantito da un patto solenne, l’alleanza tra Dio ed Israele. Facciamo rilevare che l’Alleanza stipulata tra Dio e il popolo eletto sancita sul monte Sinai – le cui leggi fondamentali, scolpite su due tavole, furono promulgate da Mosè – fu un patto fondato, consolidato e vivificato dai vincoli dell’amore, dell’amore senza compromessi. Infatti, per il popolo d’Israele la ragione ultima della sua risposta di obbedienza doveva essere non tanto il timore dei castighi, quanto piuttosto l’amore verso Dio: Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze (Dt 6,4-6). Per provare come questo amore sia il motivo dominante dell’Antica Alleanza e il preludio alla carità del Cuore del Redentore, riportiamo alcuni passi significativi: rammentiamo il cantico di Mosè (Dt 32,11) per la liberazione del popolo dalla schiavitù d’Egitto culminante con l’alleanza del Sinai; citiamo Osea (11,1.3-4; 14,5-6) e Isaia (49,14-15) per celebrare la fedeltà dell’amore di Dio; ricordiamo il Cantico dei Cantici (2,2; 6,2; 8,6) come esempio appassionante di amore sponsale e Geremia (31,3.33-34) quale espressione della pazienza dell’amore di Dio per il suo popolo. Tuttavia, tutta la storia d’Israele attesta le reiterate infedeltà degli uomini, ma Dio si muove a pietà per il suo grande amore: Il mio popolo è duro a convertirsi: chiamato a guardare in alto, nes- 12 86_TESTO_250712_828_04_TESTO 22/08/12 13.52 Pagina 13 suno sa sollevare lo sguardo. Come potrei abbandonarti, Èfraim, come consegnarti ad altri, Israele? Come potrei trattarti al pari di Adma, ridurti allo stato di Seboìm? Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione (Os 11,7-8); oppure annuncia per bocca di Geremia: Vi darò pastori secondo il mio cuore, che vi guideranno con scienza e intelligenza (Ger 3,15). La fedeltà di Dio è espressa anche nel Salmo 32 (33),11: Ma il disegno del Signore sussiste per sempre, i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni, o ancora, dal profeta Geremia: Non cesserà l’ira ardente del Signore, finché non abbia compiuto e attuato i progetti del suo cuore (30,24). Molto più numerose sono le espressioni del “cuore” riferite all’uomo. Certamente il cuore è sede dell’interiorità: Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore diede loro perché ragionassero (Sir 17,6); è il luogo scelto da Dio per stabilire la sua Alleanza: Porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore (Ger 31,33) e per parlare nel segreto e ristabilire il patto infranto: Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore (Os 2,16). In Ezechiele e in Geremia si trovano i passi più importanti dell’Antico Testamento nei quali si preannuncia il cuore nuovo che Dio donerà al suo popolo nei tempi messianici. In particolare, il profeta Ezechiele trasmette la promessa da parte di Dio di mandare un’acqua purificante che laverà i peccati del popolo rendendolo, così, adatto ad accogliere lo Spirito di Dio. In quell’ora, avverrà un’unione profonda tra Creatore e creature, la quale trasformerà il cuore umano fino al punto da fargli amare e desiderare solo ciò che Dio ama e vuole. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei precetti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi (Ez 36,25-27). Nel testo di Geremia, più esplicitamente, si profetizza un’alleanza nella quale la legge non sarà più un qualcosa di esteriore all’uomo, scritta su tavole come al tempo di Mosè, ma diventerà parola vivificante che trasforma il cuore di ogni creatura. 13 86_TESTO_250712_828_04_TESTO 22/08/12 13.52 Pagina 14 Il dono dello Spirito farà sì che ogni persona potrà avere una più vasta e intima illuminazione di verità, avrà modo di conoscere più profondamente Dio e di vivere in totale comunione con lui: è una conoscenza nell’amore che conduce l’essere umano a conformare la propria volontà a quella divina. «Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore –: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l’un l’altro, dicendo: “Conoscete il Signore”, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande – oracolo del Signore –, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato» (Ger 31,33-34). Nuovo Testamento Cristo è vero Dio e vero Uomo. Come vero Uomo, offre al Padre il prototipo di quel cuore nuovo con il quale il popolo della nuova alleanza deve tornare a Dio: un cuore obbediente per amore, un amore universale, tale da non escludere nemmeno i nemici. Nel Nuovo Testamento, Cristo Gesù amò tutti indistintamente ed ogni suo intervento è una storia di amore. Le invocazioni dei ciechi (Mc 8,22: 10,46), dei lebbrosi (Mc 1,40), dei paralitici (Mc 2,1), degli storpi si ripercuotono sul suo cuore e a tutti egli ridona la salute. Egli opera miracoli per confortare un padre o una madre (Mt 8,5; Mc 7,24; Lc 7,11). Zaccheo, la peccatrice, l’adultera, la samaritana, i crocifissori, il ladrone pentito sperimentano l’amore e il perdono di Gesù, venuto nel mondo per salvare i peccatori (Mt 9,13). Tutta la sua vita terrena, dall’infanzia alla vita pubblica fino alla croce, è totale e libera adesione alla volontà del Padre: Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono (Eb 5,8-9). Gesù è la rivelazione assoluta e personale dell’amore del Padre, l’alleanza definitiva di Dio con l’uomo. Questa alleanza nuova non è scritta più su tavole di pietra o sancita con sangue di capri e di vitelli, ma suggellata sulla croce, quando l’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo (Gv 1,29) attira a sé tutta l’umanità e la consacra nell’unità (Eb 9,18-28; 10,1-17; Gv 12,32). Il soldato romano trafisse il costato di Gesù e da esso sgor- 14