Strategie progettuali di contrasto alla dispersione scolastica L’avviso Chiamata a progetti per la realizzazione di contrasto all’abbandono scolastico dell’area pratese 25/11/2014 COSA Progettazione educativa individualizzata Integrazione della progettazione individualizzata con la rete territoriale già attiva Gruppi interdisciplinari di operatori Procedura di valutazione controfattuale CHI Indicatori di rischio Valutazioni Scuola Gruppo Target Mappatura Analisi modalità intervento attive ANALISI Modello INTERVENTI controfattuale Modello RICERCA-AZIONE ESITI Dispersione scolastica • Set indicatori • Fattori di rischio Modello intervento OBIETTIVI Gruppo Target Azioni di contrasto La proposta Carmine Torchia (Pane&Rose scs onlus) Paolo Di Mattia (Alice scs onlus) Maurizio Gentile (Università di Verona) Early School Leavers (ESL) Quota di popolazione di età 18-24 anni con titolo di studio non più alto dell’istruzione secondaria inferiore e non inseriti in programmi di formazione Dropout Coloro che non terminano un corso d’istruzione o formazione al quale erano iscritti ESL VS DROPOUT Italia ESL 17,6 Italia (scuola secondaria di I grado) DROPOUT 0,2 Italia (scuola secondaria di II grado) DROPOUT 1,2 Come uscire dall’ambiguità semantica e statistica ? •Dispersione scolastica •Abbandoni •Ritardi •Ripetenze •Evasioni Rischio di insuccesso scolastico Rischio di insuccesso scolastico • Insuccesso scolastico ci sembra la giusta etichetta da assegnare a una prospettiva di monitoraggio e analisi dei fenomeni che tiene conto di: • percorsi irregolari (ritardi, ripetenze); • forme di insuccesso scolastico sostanziale che sono in generale rivelate dai profondi divari degli apprendimenti che, a partire dalla scuola media, caratterizzano gli studenti e ne condizionano il percorso successivo 5 categorie di dropout 1 - I “cacciati” (push-out): allievi con marcati tratti oppositivi e antisociali che la scuola può espellere 5 categorie di dropout 2 - I “disaffiliati” (disaffiliated): studenti che non provano nessun tipo di attaccamento per l’ambiente scolastico 5 categorie di dropout 3 - Le “mortalità educative” (educational mortalities): gli allievi che non risultano in grado di completare il programma di studio 5 categorie di dropout 4 - I “drop-out capaci” (capable drop-out): studenti che possiedono le risorse cognitive per affrontare il programma, ma che non risultano rispondenti alle richieste della scuola 5 categorie di dropout 5 - Gli studenti che lasciano la scuola per un certo periodo (stopout), ritornandovi solitamente nel corso dello stesso anno scolastico Analisi delle variabili • la dimensione personale (autostima, strategie di coping, attribuzioni di significato, attribuzioni causali, convinzioni e credenze sulla scuola e sul mondo del lavoro) • la dimensione dell’apprendimento (stile di apprendimento, metodo di studio, ottimizzazione del tempo, motivazione scolastica, vissuti emotivi legati al rendimento) • la dimensione psicopatologica (Deficit dell’Attenzione/Iperattività, Disturbo della Condotta, Disturbo Oppositivo/Provocatorio) Analisi delle variabili • la dimensione relazionale (socializzazione nel gruppo dei pari) • la dimensione ambientale (rapporto figure educative, relazioni con gli insegnanti) • la dimensione familiare (rinforzi ambientali sulla dimensione dell’apprendimento, identificazioni positive) • la dimensione descrittiva (rendimento scolastico, assenteismo, interessi socioculturali, percezione rispetto alle offerte del mondo del lavoro) Linee guida di progettazione 1 È rilevante implementare modelli di intervento basati su un adeguato mix di azioni di prevenzione, intervento e compensazione. È confermato che una forte e duratura cooperazione tra genitori, studenti, comunità locali, servizi sociali e per l’impiego, forze produttive e soggetti economici è essenziale nello sviluppo e nell’implementazione di una policy per il contrasto degli abbandoni precoci. Le scuole e gli istituti non possono e non dovrebbero lavorare da soli. Linee guida di progettazione 2 Se le strategie di contrasto che si vogliono mettere in campo sono basate su un mix bilanciato di prevenzione e intervento è bene considerare i seguenti principi educativi: i) gli studenti al centro del processo formativo con un focus sullo sviluppo dei loro punti di forza e talenti; ii) ambienti di apprendimento accoglienti, aperti, sicuri, amichevoli dove ciascuna persona sperimenta un valore e una dignità personale e sente di far parte di una comunità; iii) consapevolezza da parte degli operatori delle sfide, delle cause e delle modalità di prevenzione degli abbandoni scolastici Il disegno sperimentale Sperimentazione controllata con disegno sperimentale contro-fattuale con gruppi equivalenti (causal comparative design) Confronto tra gruppi di soggetti equivalenti con lo scopo di valutare se e come una o più variabili indipendenti hanno prodotto delle differenze in una o più variabili dipendenti Tale disegno consente di organizzare il piano di analisi osservando l’effetto di una variabile indipendente articolata su due livelli (trattamento versus controllo) su una o più variabili dipendenti, tenendo conto sotto controllo possibili variabili di disturbo, con una raccolta dati prima e dopo il trattamento (pre-test, post-test) Articolazione della metodologia sperimentale 1- Definizione sulla base di dati nazionali e internazionali di un profilo (variabili di sfondo, rendimento scolastico, aspetti socio-cognitivi, ecc.) dello studente a rischio di insuccesso scolastico Articolazione della metodologia sperimentale 2- Trasformazione degli indicatori di profilo dello studente a rischio d’insuccesso scolastico, in un KIT di strumenti di rilevazione (rubriche, check-list, interviste, ecc.) per l’individuazione nelle scuole coinvolte dal progetto (8 istituti secondari di primo grado della Provincia di Prato) della popolazione target destinataria dell’intervento (340 studenti) Articolazione della metodologia sperimentale 3- Pre-test: prima rilevazione relative ad indicatori (ad esempio: “motivazione a continuare”, “percezione delle proprie capacità”, “risultati di apprendimento”, ecc.) contigui al gruppo di variabili che caratterizzano il profilo dello studente a rischio d’insuccesso Articolazione della metodologia sperimentale 4- Assegnazione casuale dei soggetti al gruppo di trattamento (170 studenti) e al gruppo di controllo (170 studenti) al fine di svolgere un esercizio di valutazione d’impatto di tipo controfattuale (causal comparative design). Il gruppo di trattamento sarà destinatario di misure di prevenzione e intervento. Il gruppo di controllo no. L’aspettava è che, in sede di analisi, emergano delle differenze tra il primo e il secondo gruppo Articolazione della metodologia sperimentale 5- Post-test: seconda rilevazione relativa ai medesimi indicatori misurati in fase di pre-test Articolazione della metodologia sperimentale 6- Indagine statistica ai fini di un’analisi delle differenze ottenute tra soggetti sottoposti a trattamento e no Articolazione della metodologia sperimentale: Trattamento Istituzione di gruppi interdisciplinari di operatori (insegnanti, educatori, orientatori, psicologi), volti a rimodulare l’azione dei vari soggetti preposti all’inclusione sociale e lavorativa al fine di assicurare un modello di supporto sistematico e interdisciplinare a favore degli studenti a rischio di insuccesso. Articolazione della metodologia sperimentale: Trattamento Mappatura delle risorse territoriali in termini di capitale sociale, al fine di un loro utilizzo e messa in rete nelle progettazioni individualizzate, al fine di arricchire l’offerta formativa della scuola con attività extra-curricolari connesse ai mondi esperienziali degli studenti Articolazione della metodologia sperimentale: Trattamento Realizzazione di azioni di prevenzione e intervento dell’abbandono all’interno della scuola attraverso laboratori centrati sui fattori d’influenza dell’apprendimento, supporto ai docenti, sostegno sistematico a piccoli gruppi per lo studio. Articolazione della metodologia sperimentale: Trattamento Identificazione di una strumentazione per l’accompagnamento dei progetti educativi individualizzati, basata sull’approccio alle capacitazioni e sull’orientamento formativo Articolazione della metodologia sperimentale: Trattamento Potenziamento della capacità delle famiglie di sostenere il percorso formativo dei figli e Incremento della consapevolezza delle famiglie circa il fenomeno degli abbandoni precoci Azioni 1 Azioni FORMAZIONE Tema incontro (partecipanti) dispersione scolastica (Coordinatori terze classi 4 Istituti - Orientatore Educatori) Prifolo studenti a rischio e KIT Coordinatori terze classi 4 Istituti Orientatore - Educatori) dispersione scolastica (Coordinatori terze classi 4 Istituti - Orientatore Educatori) Prifolo studenti a rischio e KIT Coordinatori terze classi 4 Istituti Orientatore - Educatori) Supervisione, monitoraggio Supervisione, monitoraggio Supervisione, monitoraggio Supervisione, monitoraggio Periodo Settembre 2015 -Aprile2016 Da h Ah Docente venerdì 18 settembre 2015 15 19 Maurizoo Gentile sabato 19 settembre 2015 9 13 Maurizoo Gentile venerdì 25 settembre 2015 15 19 Maurizoo Gentile sabato 26 settembre 2015 9 13 Maurizoo Gentile Dicembre 2015 Maurizoo Gentile Febbraio 2016 Maurizoo Gentile Aprile 2016 Maurizoo Gentile Giugno 20116 Maurizoo Gentile Azioni 2AGGIORNAMENTO MAPPATURA ATTTVITA' ORIENTAMENTO SCUOLE 3KICK OFF MEETING 4ASSESTMENT 5INCONTRO INFORMATIVO (uno per Istituto) 6ORIENTAMENTO INDIVIDUALE per la scelta della scuola secondaria di secondo grado Settembre -Ottobre 2015 martedì 6 ottobre 2015 Settembre-Ottobre Ottobre 2015 Novembre 2015 - Gennaio 2016 Azioni 7EDUCATIVA (1/2 incontri a settimana) Supporto scolastico Metodo di studio preparazione esame altro 8ORIENTAMENTO DI PICCOLO GRUPPO (2 incontri per gruppo) 9ORIENTAMENTO INDIVIDUALE (incontri finale genitori/ragazzi) Novembre 2015 - Giugno 2016 Febbraio - Maggio 2016 Maggio - Giugno 2016 Novembre 2015 - Maggio 2016 10PERCORSI INDIVIDUALIZZATI BES Facilitazione 11FOLLOW-UP Settembre - Novembre 2016 ORGANIGRAMMA DEL GRUPPO DI LAVORO Grazie per l’attenzione