PREPARAZIONE E CARATTERIZZAZIONE DEI VETRI COLORATI Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali Cos’è un vetro? Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali COS’È UN VETRO? •SOLIDO? •LIQUIDO? •ALTRO? Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali GLI STATI DELLA MATERIA Volume specifico Liquido Vetro Tg CAMBIAMENTO DI VOLUME Tf Tf =TEMPERATURA DI FUSIONE Tg =TEMPERATURA DI TRANSIZIONE VETROSA Cristallo TEMPERATURA Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali DEFINIZIONE DI “VETRO ” LO STATO VETROSO È QUELLO DI UN SOLIDO BLOCCATO NELLA STRUTTURA DISORDINATA DI UN LIQUIDO (FASE AMORFA) SOLIDO:ORDINE A LUNGO RAGGIO AMORFO:ASSENZA DI ORDINE A LUNGO RAGGIO Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali DEFINIZIONE DI “VETRO ” “il vetro è uno stato della materia che mantiene l’energia, il volume e l’arrangiamento atomico di un liquido, ma per la quale i cambiamenti di energia e volume con la temperatura e pressione sono simili in grandezza a quelli di un solido cristallino….” Nota: In questa categoria di composti sono compresi, quindi, non solo i vetri di ossidi inorganici, tipicamente a base di silice, sui quali è basata l’esperienza, ma anche polimeri organici, resine e vetri metallici. Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali Con quali elementi chimici realizziamo un vetro colorato? Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali I TRE ELEMENTI BASE • Vetrificanti • Fondenti • Stabilizzanti • Coloranti Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali PERCHÉ TRE ELEMENTI? • VETRIFICANTI - Rappresentano l’elemento essenziale dello stato vetroso che compone il reticolo amorfo del vetro – SiO2 (ossido di Silicio - SIlice) Tf = 1713 1713° °C – B2O3 (ossido di boro- Borace) • FONDENTI - Aiutano il processo di fusione abbassandone la temperatura – Na2O (Soda – tipicamente si usa Na2CO3) • (75%SiO2 – 25% Na2O → Tf = 793 793° °C) • STABILIZZANTI – Conferiscono maggiore stabilità e resistenza fisica e chimica al vetro – CaO (Marmo) – MgO (Magnesia) – Al2O3 (Allumina) – BaO – PbO Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali LA STRUTTURA CRISTALLINA Tf = 1713° 1713°C Silice fusa Quarzo Silice amorfa ECCESIVO DISPENDIO ENERGETICO PER LA FUSIONE (Rottura degli energetici legami covalenti SiSi-O-Si) + Na2CO3 >1000°C Lenta o Veloce Tf =793° =793°C I legami ionici tra O- e Na+ abbassano il punto i fusione ma genero VETRO IDROSOLUBILE necessita uso STABILIZZANTI CaO – MgO – Al2O3 –PbO VARIE TIPOLOGIE DI VETRI 1. Soda-Lime-Silica (Tipico vetro commerciale per bottiglie, barattoli, ecc.) 2. Vetro borosilicato (Pyrex = basso coefficiente di espansione termica) 3. Cristallo (Vetro al piombo; particolari proprietà ottiche a seguito della sua alta densita) 4. Vetro di Silice (alta temperatura) 5. Soda-Lime-Silica antico di produzione Romana Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali I COLORANTI Tipicamente sono ossidi di metalli di transizione Colorante Condizioni Ossidanti Condizioni Riducenti Biossido di Manganese Ametista Nessuna Ossido di Rame(II) Verde –Blu Verde -Blu Ossido di Ferro(III) Verde Oliva Verde – Blu Ossido di Cerio Giallo Giallo Ossido di Nichel Violetto Violetto Ossido di Neodimio Violetto Violetto Cloruro di Oro Rosso rubino Nessuna Uranio Giallo Fluorescente Verde Fluorescente Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali FASI DELLA LAVORAZIONE DEL VETRO Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali FASI DELLA LAVORAZIONE Fase 1 : Miscelazione materie prime Analisi della purezza (in vetri per ottica si usa SiO2 pura al 99,7%) e della granulometria delle materie prime (0,2-0,5mm + vetri riciclati+ colorante) Fase 2 : Fusione Durante la fusione, si verificano l'eliminazione dell'acqua presente nei componenti di partenza, la dissociazione dei carbonati e dei solfati con sviluppo di anidride carbonica o solforosa, la formazione di una massa fusa il più possibile omogenea Fase di fusione: a 1500 °C: Durata di 6 ore Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali FASI DELLA LAVORAZIONE Fase 3: Affinaggio (2(2°° momento della fusione) L'operazione con cui la massa fusa viene privata di tutte le bollicine di gas presente, che potrebbero dare origine a difetti nei manufatti preparati. Conclusa questa fase, il vetro fuso è una massa avente in tutti i punti uguale composizione chimica e, conseguentemente, le medesime proprietà fisiche. La fusione si conclude con la fase di riposo o di condizionamento, durante la quale la massa fusa viene raffreddata gradualmente(1200°C) fino alla temperatura di formatura. 1°fase di affinaggio: a 1300 °C. Durata 6 ore 2°fase di affinaggio: a 1200 °C. Durata 6 ore Fase 4: Formatura eseguita in diverse modalità*, quando il vetro è ancora fluido e si trova in un campo di temperatura nel quale assume viscosità tale da poter essere lavorato e da conservare la forma impartita, senza alterazioni. Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali FASI DELLA LAVORAZIONE Fase 5: Ricottura consiste in un riscaldamento del vetro ad una temperatura leggeremente inferiore al valore di Tg e serve ad eliminare le torsioni che si generano durante la formatura e che rendono difficile le operazioni di finitura come, ad esempio, il taglio. E' una fase essenziale per eliminare le tensioni interne formatesi per irregolarità di riscaldamento o raffreddamento. raffreddamento. La scelta della temperatura e della velocità di raffreddamento sono in funzione del tipo di vetro e del suo spessore. Varie modalità* di formatura • Colata e stampaggio • Soffiatura • Laminazione Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali IL COLORE Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali COME AGISCE IL COLORANTE? Colorati →Atomi di metalli di transizione dispersi nella matrice vetrosa Energia Ogni specie chimica (atomo, molecola, ione) ha una serie caratteristica di livelli energetici (elettronici, vibrazionali, rotazionali). Generalmente gli stati ad energia inferiore (Stato Stato fondamentale = E’ ) sono occupati mentre gli altri sono occupati, mentre gli stati a alta energia sono vuoti (Stato Stato eccitato = E’’ ). E’’ = Stato non occupato LUCE LUCE Componente con energia opportuna per compiere transizione E’E’-E’’ E’ = Stato occupato Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali COS’È IL COLORE? Nel processo di assorbimento assorbimento, l’energia della radiazione assorbita è uguale alla differenza tra i due livelli energetici E’ - E’’ La radiazione non assorbita passa attraverso il campione e può essere misurato da uno strumento ( o dall’occhio umano). IL COLORE DEL CAMPIONE È IL COLORE COMPLEMENTARE DELLA RADIAZIONE ASSORBITA LUCE ASSORBITA ROSSA Energia Es: LUCE BIANCA (costituita da tutte le lunghezze d’onda) E’’ LUCE TRASMESSA BLU--VERDE BLU E’ Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali (transizioni elettroniche) RANGE VISIBILE I COLORI COMPLEMENTARI Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali MISURE SPETTROFOTOMETRICHE L’insieme degli assorbimenti di radiazione al variare della lunghezza d’onda viene tipicamente chiamato spettro di assorbimento. L'intensità della radiazione monocromatica assorbita è proporzionale alla concentrazione della specie in esame e allo spessore del campione. Gli strumenti impiegati per misurare l'assorbimento delle radiazioni da parte di una soluzione sono chiamati SPETTROFOTOMETRI. La registrazione dell'assorbimento di un determinato campione richiede una sorgente di radiazioni (LAMPADA), un dispositivo in grado di selezionare le lunghezze d'onda più opportune (MONOCROMATORE) e, a valle del compartimento celle dove si mette il campione, un altro dispositivo in grado di misurare l'intensità della radiazione uscente cioè un rivelatore. Infine, un opportuno indicatore fornisce i valori di assorbimento misurati. Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali !!!! NOTE PER LA SICUREZZA NEI LABORATORI !!!! Per una sicura e corretta permanenza di tutto il personale nei laboratori si fa obbligatorio: • L’uso continuativo di camice, occhiali protettivi • In caso di utilizzo di sostanze chimiche si prevede l’utilizzo di guanti di lattice e mascherina protettiva (utilizzo di polveri) • Non introdurre cibi e bevande in laboratorio • Attenersi alle indicazioni dell’esercitatore durante tutte fasi dell’esperienza in laboratorio a seguito di pericoli non espressamente evidenti ai non addetti ai lavori Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali I LEGAMI CHIMICI Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali VISCOSITÁ FLUSSO DELLA MATERIA TRAZIONE TRAZIONE FLUSSO DELLA MATERIA Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienza dei Materiali