"'••ir' CITTA Verso l'abbattimento le ex caserme che ospitano i due istituti superiori ATTO DI INDIRIZZO E il documento che indica i programmi urbanistici del Comune e sblocca la permuta delle varie aree tra i proprietari ETTARI ACCORDO DI PROGRAMMA E il documento allegato che contiene, tra l'altro, l'indicazione sulla bonifica necessaria per l'ex italcementi OPERA BONOMELLI L'accordo tra le parti prevede anche la ricollocazione dell'ente che pure rimarrà sempre in destra Adige L'ITER URBANISTICO Il primo passaggio formale è l'approvazione dell'atto di indirizzo da parte del Consiglio comunale IL DIBATTITO IN AULA Perplessità sulla proposta di lasciare da solo il Tambosi in via Brigata Acqui, perdendo sinergie con gli altri istituti In totale le 3 aree ne occupano all'inarca 1 1 1Z In via Brigata Acqui residenze e uffici DANIELE BATTISTEL È del Comune la prima mossa del complicatissimo gioco ad incastro che, quando (e se) vedrà il completamento, avrà ridisegnato le funzioni e le destinazioni di una bella fetta di città. Ieri sera in commissione urbanistica comunale è stato presentato l'«atto di indirizzo» per la riqualificazione urbanistica ed edilizia dell'area ex Italcementi, dell'area ex Dogana di via Segantini e del polo scolastico di via Brigata Acqui. In pratica delinea il futuro urbanistico delle tre grosse aree (in totale una dozzina di ettari di terreno pregiatissimo), legate tra loro da uno stretto destino. Vediamo di capirne il perché. Via Segantini. Com'è noto tra Provincia e Federazione della Cooperazione (attraverso la controllata Piedicastello spa) c'è un accordo che prevede lo scambio di due rispettive aree: a Schelfi andranno i terreni pubblici attorno a via Segantini (edificitféx Dogana e area adiacente dèstihataa parcheggio) per l'ampliamento degli uffici della Federazione per un totale di 34 mila metri cubi e per la realizzazione dei relativi parcheggi. Piedicastello. In permuta l'ente pubblico riceverà i terreni in destra Adige un tempo occupati dal cementificio. Lì Provincia e Comune, aggiungendo i propri terreni (area Motorizzazione civile), hanno in animo la progettazione e la realizzazione di un nuovo comparto di città. Nell'ultima versione dello studio in destra Adige sorgerà uh quartiere con una quota di residenzialità a canone moderato, del verde pubblico, servizi e uffici e una nuova viabilità di gronda (che dovrà intercettare il traffico proveniente dalla Gardesana e diretto in città senza pesare su via Brescia). Ma, soprattutto, in zona sarà realizzato un nuovo polo scolastico. Oltre all'Iti - il cui spostamento è dato per certo da tempo - ora Comune e Provincia hanno deciso di trasferire all'Italcementi anche l'istituto per geometri Pozzo. Nascerà così l'Istituto tecnico per il settore tecnologico che congloberà le due scuole. Via Brigata Acqui. A questo punto, per chiudere il quadro, resta da capire cosa succederà in via Brigata Acqui. Con la sparizione di Iti e geometri, parte delle vecchie caserme austroungariche continueranno ad ospitare la ragioneria Tambosi (che diventerà istituto tecnico per il settore economico). E la parte restante? L'ipotesi della Provincia, proprietaria di quelle particelle, è quella di «valorizzare il patrimonio». Tradotto: vendere gli edifici per fare cassa e finanziare la costruzione del nuovo polo in destra Adige. Sul comparto di via Brigata Acqui (includendo anche via Barbacovi, via Giovanelli e via dei Molini) il Comune ragiona attorno all'ipotesi di inserirvi nuove quote di residenzialità, di commercio di vicinato e di uffici, in modo da alleggerire la pressione (soprattutto viabilistica) che deriverà dal vicino nuovo polo giudiziario e dalla nuova Rsa di via Piave. In questo quadro si sta pensando di realizzare il parcheggio di servizio dell'ospedale San Camillo e riqualificare la palazzina dell'ex comando militare. Resta da capire se la nuova residenzialità sarà realizzata al posto delle ex caserme che ospitano Iti e geometri. Secondo i tecnici della Provincia le strutture sono in condizioni precarie. Dunque il loro abbattimento non sarebbe un grande sacrificio. Sull'esperienza del polverone alzato attorno alla sorte del vecchio carcere, però, è meglio andarci cauti. Motorizzazione. L'ultimo tassello riguarda gli uffici provinciali della Motorizzazione situati a sud dell'ltalcementi. L'ipotesi è di spostarli alla sede della Ferrovia Trento Male alzando di un piano l'edificio per realizzarvi un volume di 10 mila metri cubi.