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BOLLETTINO
dell’UNIONE INQUILINI
maggio 2009
notizie, riflessioni, proposte per l’emergenza abitativa
UNA STORIA DI LOTTE
L’Unione Inquilini nasce nel 1968 dai
comitati di base delle case popolari.
In pochi mesi si aprono nuove sedi in tutta
Italia e si organizzano varie occupazioni di
stabili. Lotte spesso durissime, con assedi e
sgomberi della polizia.
L’Unione Inquilini supera gli anni cosiddetti
“di piombo” e del “riflusso”, mantenendosi
come
associazione
di
volontariato
autofinanziata.
Negli anni ’90, partecipa alla costituzione
della Confederazione Unitaria di Base (CUB)
a cui aderiscono vasti settori di lavoratori del
settore
pubblico
e
privato.
Negli anni sono tante le persone che si sono
rivolte all'Unione Inquilini: senza casa
sfrattati e mal alloggiati, assegnatari delle
case popolari, interi comitati di inquilini
delle grandi proprietà degli enti, immigrati.
Si resiste contro le privatizzazioni e i
saccheggi del patrimonio residenziale
pubblico; si difende il canone sociale e ci si
collega per questo a movimenti europeo e
internazionali.
L'Unione Inquilini è il "sindacato" per il
diritto alla casa.
ALL’INTERNO…
La situazione della casa a Roma
pagina 2
Analisi del bilancio dell’ATER
pagina 3
RIPRENDIAMOCI LA CITTA’!
Il 28 febbraio si è tenuta a Roma la “conferenza cittadina per il diritto
all’abitare, la difesa del territorio e dei beni comuni”, dove associazioni
e cittadini hanno deciso di unirsi in un’unica battaglia per un’altra idea di
città.
Siamo contro il modello della “città in vendita”, che alimenta la
speculazione e non affronta l'emergenza abitativa. Vogliamo realizzare la
“città come bene comune”, fondata sulla riqualificazione dell’esistente,
sul trasporto pubblico e sull'edilizia popolare.
Chiediamo la modifica del piano regolatore, per una nuova fase di
programmazione pubblica.
Una sfida che lanciamo al Sindaco, alla Giunta, e alle forze presenti nel
consiglio Comunale di Roma per rivendicare un diverso modello di città.
Per questo, partiamo con una “carovana” che dal 7 maggio al 12 giugno
(col corteo finale che partirà dall'ex fiera di Roma) toccherà i luoghi
della speculazione, per la difesa del diritto all’abitare, del territorio e dei
beni comuni.
Contro il pacchetto edilizio di Berlusconi, chiediamo una vera regionale
di iniziativa sul diritto all'abitare, che coniughi diritto alla casa, sicurezza
e qualità dell'abitare e governo pubblico del territorio.
Da Primavalle un invito agli
Inquilini: riprendere la lotta!
Primavalle ha conosciuto grandi momenti di lotta.
Fin dagli anni quaranta, i suoi abitanti (deportati
lontano dal centro città per volontà di Mussolini)
cercarono di organizzarsi contro il fascismo; in piazza
San Zaccaria Papa una stele ricorda 15 cittadini del
quartiere uccisi alle fosse Ardeatine.
Nel decennio successivo, numerose furono le
battaglie per il diritto ad avere strade di collegamento
alla città e per la riqualificazione del quartiere, lotte
che ebbero un apice con l’assassinio da parte della
WALTER DE CESARIS NUOVO SEGRETARIO
NAZIONALE
Il 12° Congresso nazionale dell’Unione Inquilini si è concluso con l’elezione a segretario
nazionale di Walter De Cesaris, esponente, della Federazione romana. Queste le proposte
avanzate dal congresso: realizzazione di un piano straordinario per la casa con recupero d
500.000 nuove case di popolari e sospensione della vendite degli alloggi di edilizia
residenziale pubblica e para pubblica; acquisizione non onerosa ai comuni di tutte le
proprietà del demanio civile e militare da destinare a programmi di edilizia pubblica; blocco
totale dell’esecuzione degli sfratti compresi quelli per morosità nonché delle esecuzion
immobiliari causate da insolvenza dei mutui; blocco dell’affitto a mercato libero e riduzione1
ad affitto concordato per 5 anni di tutti i nuovi contratti ed anche di quelli in vigore;
polizia di Tanas, giovane operaio comunista…(continua a Pag.4)
Bollettino dell'Unione Inquiliniù
L’analisi di Walter Petrucci, della segreteria dell’Unione Inquilini di Roma
LA SITUAZIONE DELLA CASA A ROMA
<<LO STATO NON COSTRUISCE PIU’ NULLA COSI’ COME L’ATER O GLI ENTI LOCALI>>
Negli ultimi anni abbiamo assistito
nella nostra città a profondi mutamenti
del tessuto urbano con un grande
consumo di territorio ed un’intensa
attività edificatoria.
Sono sorti interi quartieri dove una
volta c’erano prati, l’Eur è stato
congiunto con Ostia e il mare da una
continua serie di costruzioni. Questa
cementificazione doveva risolvere il
problema abitativo in modo definitivo,
invece le statistiche ci dicono che ci
sono 30.000 famiglie in attesa da anni
di un alloggio popolare, ma le case da
assegnare non ci sono. Perché così tante
nuove costruzioni? La risposta è
semplice: si costruisce solo per la
vendita o semmai per la locazione a
canone libero. Lo Stato non costruisce
più nulla così come l’ATER o gli Enti
locali.
La spinta all’aumento delle costruzioni
è stata prodotta da vari fattori: uno è la
liberalizzazione urbanistica che ha
permesso ai costruttori di cementificare
molte aree urbane e suburbane,
situazione favorita anche dal deficit
delle casse comunali, che con le
edificazioni hanno incassato i contributi
pagati da chi voleva costruire;
altro elemento determinante per
l’incremento del mercato immobiliare è
stato il crollo della borsa e la ricerca di
investimenti sicuri, che si è avvalsa
della circostanza che con la legge
431/98 i canoni di locazione sono stati
totalmente liberalizzati.
Si è verificato quindi, complice il basso
costo del denaro fino a tutto il 2006,
una corsa all’acquisto di immobili.
Dall’altro lato della medaglia abbiamo
però una diminuzione di tutela per le
fasce deboli della popolazione.
Sono aumentati gli sfratti per morosità
che già da molti anni hanno superato
quelli per finita locazione. Oggi il 70%
dei provvedimenti emessi a Roma sono
per morosità.
Le persone sottoscrivono contratti che
non riescono ad onorare, un qualsiasi
problema economico fa andare
l’inquilino in morosità.
D’altro canto, anche quelle poche
ancore di salvezza ( case di Enti
Previdenziali, banche, assicurazioni)
che garantivano canoni calmierati sono
sparite.
Solo a Roma sono stati dimessi quasi
60.000 immobili degli Enti Pubblici
(INPS-INPDAP-INAIL) ed di altre
grandi proprietà.
In circa 10 anni quasi 120.000
immobili sono scomparsi dal mercato
della locazione. Qualcuno ha risolto
definitivamente il problema abitativo
acquistando; ma chi non può riesce a
resistere per un po’ e poi ingrossa
l’esercito delle famiglie in attesa di una
casa popolare o quantomeno di un
canone accessibile.
Sono quindi aumentate le coabitazioni
e non solo tra gli immigrati, sono
aumentati gli alloggi impropri ricavati
da garages, magazzini, cantine ecc.
Lo Stato e gli Enti Locali specie a
Roma hanno “brillato” per latitanza ed
inefficienza, è stato lasciato il potere al
mercato: questo è il risultato. Con la
crisi economica in atto gli scenari per
gli inquilini non sono certo rosei.
Come Unione Inquilini abbiamo
lanciato alla Regione Lazio una serie di
proposte per una legge regionale sul
diritto all’abitare che vogliamo
ricordare e che dovrebbero servire per
contrastare l’emergenza:
Riconoscimento del diritto all’abitare
quale diritto essenziale dell’uomo;
finanziamento stabile pari al 10% del
bilancio regionale di cui il 60% per
Per il diritto alla casa
Per il diritto alle manutenzioni
Per il Contratto di Quartiere
Per il passaggio da casa a casa agli sfrattati
No all’abbandono da parte dell’Ater
l’edilizia sovvenzionata ( Case
popolari);
mantenimento dell’ATER come
organo di diritto pubblico con
potenziamento dei fondi e delle
funzioni per avere almeno altri
100.000 alloggi pubblici nella
Regione Lazio;
costituzione di un Fondo Regionale
per il sostegno all’affitto, sia per il
pagamento
delle
morosità
incolpevoli, che per la fideiussione in
favore dei proprietari che affittano a
canone concordato;
costituzione delle commissioni di
graduazione degli sfratti, per le
famiglie in lista per l’assegnazione di
una casa ATER;
disincentivazione
con
sanzioni
tributarie ed urbanistiche per chi
lascia immobili sfitti od in disuso;
inserimento nella legge urbanistica
dello standard aggiuntivo
dell’edilizia sociale, obbligatorio.
(Walter Petrucci)
Giovedì 28 maggio ore 10 Piazza
San Zaccaria Papa
Verrà esposta una mostra – denuncia
sullo stato di incuria delle case
popolari a Primavalle
2
Ore 13 brindisi finale con il Presidente
dell’Unione Inquilini Vincenzo Simoni
Bollettino dell'Unione Inquilini
ANALISI DEL BILANCIO ATER 2007
I numeri dicono che l’ATER può continuare a volgere il suo ruolo: dare casa a chi ha un reddito basso
Il
mese
scorso
il
Consiglio
d’Amministrazione
dell’ATER
ha
approvato il suo bilancio consuntivo
2007. Analizzandolo, siamo in grado di
dimostrarvi come l’ATER possa
continuare a volgere il suo ruolo: dare
casa a chi ha un reddito basso,
mantenendo canoni adeguati al reddito
degli inquilini.
Attualmente nelle case popolari ci sono
soprattutto nuclei familiari a basso
reddito, che hanno
cioè diritto
all’alloggio popolare. L’ATER di Roma
conta infatti oltre l’80% dei nuclei
familiari reddito netto inferiore a 2.000
euro al mese (cfr Tab 1).
Dai canoni dovuti dagli assegnatari, il
bilancio presenta un attivo di circa 7
milioni di Euro; a fronte di entrate per
circa 125 milioni, le spese contabilizzate
sono state infatti di 118 milioni
Ma allora: perché l’ATER non funziona
e gli inquilini si lamentano di tutto?
Proviamo a giocare un po’ coi numeri
del bilancio (cfr tabella 2).
Anzitutto, l’ATER avrebbe dovuto
incassare 64 milioni di Euro dai canoni
di affitto degli appartamenti, ma in realtà
ne ha percepiti solo 34 milioni (pari al
60% del dovuto).
La morosità è quindi del 40% ed è
concentrata soprattutto fra gli occupanti
senza contratto regolare (o perché
occupanti abusivi, o perché l’ATER non
ha ancora formalizzato la voltura del
contratto, oppure perché non hanno
risposto ai censimenti dei redditi).
Eliminando
queste
irregolarità
amministrative (ad esempio, facendo i
contratti a chi ne ha diritto e facendo
sgomberando gli occupanti), la morosità
calerebbe al 30%.
Ma… dalla relazione al bilancio
scopriamo che nel corso del 2007 sono
iniziate solo 71 cause di morosità!
L’ATER gestisce 54.000 alloggi (di cui
suoi 49.000) e circa 4.000 locali, con un
personale, al 31 dicembre 2007, di 400
unità (circa 120 alloggi e 10 locali a
persona). Il canone medio è di circa 100
euro al mese, mentre i servizi a
rimborso ammontano in media a circa
60 euro al mese
Per le manutenzioni ordinarie è stata
preventivata una spesa pari solo al 20%
degli incassi per canone e neanche
tutte le somme preventivate sono state
effettivamente spese. Poiché dal 2008
l’Azienda risparmia circa 18 milioni di
ICI chiediamo che il bilancio preventivo
2009 per le manutenzioni venga portato
almeno al 40% degli incassi per
canone.
Dagli immobili non residenziali l’ATER
avrebbe dovuto incassare oltre 11
milioni, e, invece, ha incassato solo 6
milioni!
Da queste cifre appare chiaro che il
problema più grosso non è tecnicolegislativo, ma di gestione; nonostante
un rapporto alloggi/personale molto
basso (100 a 1), la parte amministrativa
non riesce a gestire i rapporti con gli
utenti in modo veloce e soddisfacente,
mentre alla parte tecnica viene riservato
una quota minima del canone con la
conseguenza che gli immobili non
hanno praticamente manutenzione.
Nel prossimo bollettino elencheremo
tutte le promesse non mantenute da
questo Consiglio d’Amministrazione, a
cui comunque diamo atto di aver
approvato un bilancio realistico (per la
prima volta dopo molti anni) e di aver
riportato le spese ordinarie a cifre
sopportabili per l’azienda.
Un discorso particolare merita l’analisi
del bilancio straordinario e cioè vendite
e finanziamenti.
Le entrate previste erano oltre 500
milioni, quelle contabilizzate si sono
ridotte a 110 milioni, quelle
effettivamente incassate sono state 43
milioni!
(Guido Lanciano, Segreteria Romana
dell’Unione Inquilini)
Tabella 1
Reddito
Nuclei familiari
% sul totale
canone mese medio
Totale canone annuo
Pensione minima
2.838
5,4
37,5
1.276.463
Meno di 15.000
17.145
32,7
54,8
11.280.744
Meno di 20.000
19.935
38,0
88,1
21.084.663
Meno di 30.000
3.482
6,6
99,9
4.173.048
Meno di 40.000
1.342
2,6
109,6
1.764.994
Meno di 60.000
418
0,8
175,9
882.442
7.063
13,5
230,4
19.529.873
236
0,4
242,1
685.569
96,4
60.677.796
Irregolari
Altro
TOTALE
52.459
3
Tabella 2
ENTRATE
Canoni residenziale
Canoni non residenziale
Servizi a rimborso
Altro
Previsti
64
13
40
8
Riscossi
34
7
21
8
TOTALE
125
70
USCITE
Personale e amministrazione
Manutenzione
Servizi a rimborso
Tasse
Debiti e varie
TOTALE
Previsti
30
15
40
20
13
118
Spesi
21
6
22
1
6
56
Bollettino dell'Unione Inquilini
DA PRIMAVALLE UN INVITO AGLI INQUILINI: RIPRENDERE LA LOTTA!
<<è tempo per tutti/e di scuotersi, di tornare nuovamente a gridare forte i propri diritti>>
(Continua dalla prima) …Negli anni 60 e 70,
la lotta per la casa fu travolgente, con
occupazioni, manifestazioni e proteste
quotidiane contro le amministrazioni
dell’allora Democrazia Cristiana.
Oggi, nonostante il riflusso e la confusione
politica, è l’Unione Inquilini che ha incarnato
in gran parte la voglia di lotta e di protesta
del Quartiere.
Molte sono state le mobilitazioni degli
inquilini ATER (3550 famiglie):
-per dare impulso ai progetti di
riqualificazione e di ristrutturazione dei
vecchi lotti; per garantire la pulizie e le
manutenzioni degli stabili (battaglia conclusa
con la cacciata della inadempiente ditta
appaltatrice);
-per il diritto alla sanatoria;
-per ottenere il “Contratto di quartiere” (e dei
suoi conseguenti progetti per 10 milioni di
euro);
-per avere finalmente il Parco di via
Ascalesi, unico potenziale spazio del
quartiere che i cittadini aspettano da oltre
trent’anni.
Ultimamente nella sede del sindacato in via
Bonelli 4, e’ stato inoltre inaugurato un
nuovo sportello “polifunzionale” (con
Patronato e centro d’assistenza alle donne.
Il 9 Maggio, ospitati dall’Associazione Ex
Lavanderia (Santa Maria della Pietà),
abbiamo
promosso
la
manifestazione/concerto di solidarietà ai
terremotati abruzzesi ‘Musica per la
ricostruzione (con generoso successo di
pubblico).
Il 14 maggio prossimo, apriremo uno
sportello gratuito d’assistenza ai cittadini nel
padiglione 29 del XIX Municipio al Santa
Maria della Pieta’(ogni lunedi’ e venerdi’
mattina).
Ma il lavoro di denuncia, di consulenza e di
proposta non basta; sarà altrettanto
importante mobilitarsi per migliorare e
garantire i servizi comuni, per il diritto alla
casa (a centinaia solo nel nostro quartiere
vivono in perenne emergenza abitativa), per
avere nuove manutenzioni e ristrutturazioni,
contro le “latitanze” di Comune, Regione e
ATER; i soprusi e le speculazioni sulla pelle
degli inquilini durano ormai da troppo tempo.
Insomma, è tempo per tutti/e di scuotersi,
di tornare nuovamente a gridare forte i
propri diritti!
(*Renato Rizzo, responsabile Unione
Inquilini Primavalle)
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