3
Coop propone
panettone e
pandoro
senza coloranti e
conservanti
Zoo
anni fa
Marconi
inventava
la radio
alla pagina 2
alla pagina 10
2
4
Progetto vini
Coop
Arcigola
Ambiente: la
marmitta catalitica
è sufficiente?
alla pagina 3
alla pagina 12
INTERROGANDO
I SOCI COOP
I soci hanno fiducia nel sistema Coop, questa è in sintesi quello che emerge da una rilevazione dell'Abacus su un
campione di 1200 soci intervistati in dieci punti
vendita. Da questa inda
ne emerge una richiesta
sa: "saperne di più", quindi
per il futuro si lavorerà molto
sull'informazione diretta e
personale con la base sociale.
Alle pagine 819
ir
11111
COOP
PER
SCIENZA
delle sede
dell'Istituto
INAUGURATO A
GAITHERSBURG
(USA) ALLA
PRESENZA DEL
PRESIDENTE
IVANO
BARBERINI
UN ISTITUTO PER LE
RICERCHE GENETICHE
Gaithersburg - P 1° agosto è stato inaugurato il
primo laboratorio della
Fondazione Right - Research Institute for Genetic
and Human Therapy - Istituto di ricerca sulle applicazioni all'uomo delle
terapie genetiche - parte
del programma internazionale al cui finanziamento partecipa Coop.
L'altro è in allestimento a
Pavia presso il Policlinico
S. Matteo e entrerà in
piena attività l'anno pros-
elmo.
Gaithersburg è nel Maryland, vicino alla capitale
federale di Washington e
fa parte del cosiddetto
Tecnology Corridor, un'area in cui si è formata Ia
più grande concentrazione di ricerca nelle biotecnologie. Alla inaugurazione hanno partecipato Maria Livia Tosato, addetto
scientifico dell'Ambasciata italiana e Ivano Barberini, presidente di Coop
Associazione nazionale
Cooperative di Consumatori.
INTERVISTA A RENAI STRADA,
PRESIDENTE DELLA CONSULTA DELLE
ASSOCIAZIONI DI TUTELA DI CHI COMPRA
IL PARLAMENTO
DEI
CONSUMATORI
ca lo a
NDITA NEI NEGOZI COOP
3 NOVEMBRE"
NASCE
IL "CAFFÈ
SOLIDARIETÀ"
L'esi mio
di Julianna Lisziendcz*
Anno 14 - N.17 - novembre 1995
periodico della Coop Lombardia
Pai~
Le attività di ricerca sono
iniziate sia in Italia che
negli Stati Uniti.
Right sta coordinando una rete internazionale di
collaborazioni fra ricercatori, dedicata alla ricerca
biomedica di base, per
mettere a punto nuove
cure genetiche dell'Aldo
e, in questa direzione,
delle altre malattie genetiche.
La nostra è una Fondazione senza fini di lucro
(un organismo non-pmfit)
che ha sede legale negli
Stati Uniti ed ha aperto
IL NOSTRO
IMPEGNO
COOPERATIVO
IN PROGETTI
DI SOSTEGNO
Al CONTADINI
DEI PAESI IN VIA
DI SVILUPPO. E
IN NICARAGUA
SI E POTUTO
COSTRUIRE
UN OSPEDALE
E FINANZIARE
ASILI-NIDO
di Lorla Ferird
In inglese il marchio che identifica i prodotti del commercio equo si chiama
"TriansFair" e potrebbe apparire come un gioco di parole. Ma è un gioco diyarole molto serio. "Fair può
voler dire fiera e dunque
potremmo tradurre TransFair semplicemente come
scambi commerciali. Ma
fair vuoi anche dire giusto,
equo. E allora ecco che la
semplice transazione commerciale si carica di un va-
lore morale ben preciso.
Valore che acquista un si-
Segue a pagina 6
un ufficio a Milano in vista del lavoro in Italia. Ne
è condirettore Franco Lori che ha già realizzato,
con altri collaboratori, un
importante lavoro di ricerca sull'Aids e le malattie genetiche.
Il Policlinico S. Matteo di
Pavia e Right hanno firmato un accordo di collaborazione che è il più importante contratto di collaborazione fra Italia e
Stati Uniti nel campo della ricerca biomedica.
Segue a pagina 3
Piccoli
colliverbri dr cali* al Idvora.
iniziativa sconto soci n.2
Iniziativa sconto soci n.3
OLIO
EXTRA VERGINE
COOP
(CARNI, ORTOFRUTTA ESCLUSE)
LATTA DA LT. 3
Sconto spii soci
del 50
per cento
PRODOTTI COOP
•
SCONTO AI SOCI
DI L. 10.000
SU ALMENO
30.000
DI SPESA
t2 kr
alucenl•""
validità 1995
IL PAN
DI TONI
di Beatrice Spagnoli
CHE SI MANGIA A NATALE
eduzioni golose per le prossime Festività. Puntualmente,
aPin occasione delle ricorrenze di fine anno, ritorna in tavola
la voglia di tradizione. E, in particolare, diventano irrinunciabili le specialità dolciarie che, grazie alle antiche ricette tramandate dalla nostra pasticceria, tornano invariabilmente ad
"addolcire" i menu dei giorni di festa ormai prossimi.
Il panettone, il pandoro - consuetudine di consumo oramai
consolidata nelle famiglie italiane - e le torte da ricorrenza,
ultime nate nel settore dei prodotti lievitati da ricorrenza, costituiscono i tre segmenti merceologici in cui si divide questo
mercato che non conosce crisi.
NON TUTTI I
PANETTONI
SONO UGUALI.
UNA VARIANTE
VERONESE:
IL PANDORO
Da panatton (derivato da
pane), o forse da Pane di
Toni; incerta rimane l'etimologia della parola che
definisce questa specialità
dolciaria milanese che
vanta antiche origini e che
nel tempo è stata largamente imitata (anche il
pandoro, di origine veneta, è nato come una "variazione sul tema" del panettone) ed è divenuto il
più tipico dolce natalizio italiano, oggi anche largamente esportato all'estero.
La ricetta
Gli ingredienti della formula, clasSica del panettone sono-farina, burro,
tuorli d'uovo, zucchero,
canditi e uva sultanina.
Però non tutti i panettoni
sono uguali, e non solo per
le svariate farciture che
oggi i produttori fanno a
gara nell'inventare, per
prendere per la gola il consumatore. La principale
caratteristica della ricetta
del panettone, infatti, è il
tipo di cottura, in grado di
determinare un diverso tipo di presentazione (con la
classica forma a funghetto
più o meno sviluppata verso l'alto) e anche un differente grado di sofficità.
La lavorazione
Il procedimento per fare il
panettone classico, quello
dell'antica ricetta milanese, presenta alcuni passaggi piuttosto complessi.
Ecco come viene prodotto.
Il lievitato naturale, una
volta unito all'uvetta sultanina e ai canditi, richiede un lungo periodo di posa.
Una volta arrivato il periodo produttivo nell'imminenza delle Festività (la
produzione, mediamente,
prende il via ai primi di
ottobre per terminare verso il 20 di novembre) gli
ingredienti vengono impastati due volte successivamente, nell'arco di 16 ore
di lavorazione, e per due
volte l'impasto che ne deriva è messo a lievitare.
La prima volta, infatti, il
lievito viene unito alla farina e. allo zucchero, e poi
fatto 'riposare." Poi all'impasto così ottenuto vengono aggiunti la farcitu_ra e
le uova fresche. II tutto
viene messo quindi a lievitare nel caratteristico pirodino: il fondo di carta da
cui, nella fase di cottura,
fuoriesce il panettone per
assumere la tipica foggia a
"funghetto".
L'impasto rimane a riposare per altre otto ore, poi
è pronto per essere "scarpato". E questa è un'altra
delle curiose peculiarità
che caratterizzano la ricetta classica del panettone.
sto dato, l'egregio aumento del pandoro (+9,8%) e,
in seconda posizione, del
panettone (+3,1%). Invece
le torte ricorrenza, prodotto-novità che conobbe
un boom di vendite alcuni
anni fa, perdono quota (3,3%). Probabilmente accusando il colpo delle nuove tendenze salatistiche
che privilegiano prodotti
alimentari meno ricchi di
nutrienti come il burro e
lo zucchero. I consumatori, quindi, nella scelta del
dolce di Natale, hanno ripreso la rotta della tradizione, che vuole sulla tavola il panettone o il pandoro. Secondo gli ultimi
dati del '95, infatti, risulta che il panettone rimane saldamente in testa
con una quota di mercato
del 49,6%, seguito dal
pandoro con il 42% e, fanalino di coda, dalle torte
ricorrenza con il 5,5%. Inoltre in questi ultimi anni si sono sviluppate nuove abitudini, nel consumo
di questi dolci. Dai dati di
vendita, infatti, emerge
che i consumatori acquistano questi prodotti non
solo a ridosso del Natale,
ma già dalla metà di novembre fino ad arrivare
alla fine di gennaio,
In questo periodo, infatti,
il panettone e il pandoro
vengono consumati anche
a colazione, al posto dei
biscotti, e anche come
rompidigiuno durante la
giornata. La percentuale
di autoconsumo riferita ai
prodotti da forno natalizi,
infatti, è molto forte
(48,8%), a fianco delle
confezioni regalo (51,2%).
Emerge inoltre che il packaging riveste una notevole importanza, soprattutto in occasione delle
Festività. Secondo i dati
più recenti (gennaio '95),
infatti, i più venduti, a
stragrande maggioranza,
risia_tauao essere i prodotti
da forno nelle caratteristiche confezioni di cartone (81%), che superano
largamente nelle preferenze dei consumatori panettoni e pandori venduti
in busta di cellofan
(2,7%). Mentre i prodotti
presentati in scatole di
latta, scelti evidentemente per lo più come idea-regalo, si limitano al 2,7%.
L'immagine, quindi, in
questo settore è molta importante. Anzi: spesso il
consumatore dimostra di
associare la confezione alla qualità del prodotto in
essa contenuto.
La scurpatura, infatti, non
è altro che il tipico taglio a
croce sulla testa del panettone e viene, es-eruto manualmente. E un operazione particolarmente delicata e importante, questa, in
quanto determina la fuoriuscita dei gas dall'impasto, e il buon esito delta
cottura. Inoltre è proprio
la scarpatura a regalare
all'impasto la sua tipica
foggia a "funghetto", appunto, ed il conseguente
sviluppo della struttura
verso l'alto quando esso
viene passato in forno. La
cottura tradizionale ha la
durata di circa un'ora, dopodiché il prodotto viene
sottoposto a raffreddamento.
Finalmente, il panettone è
pronto per entrare dentro
al cellofan che successivamente, a seconda dei casi,
può finire a sua volta dentro un astuccio di cartone
o di latta.
posto in un caratteristico stampo a forma di
cono di stella per la cottura. Successivamente,
il dolce viene messo a
raffreddare naturalmente e poi tolto dallo
stampo e spolverato
con zucchero a velo. Infine, viene imbustato in
cellofan e inscatolato.
tz4
o.
Quello dei prodotti lievitati da ricorrenza è un
mercato vivace e in espansione. Dal punto di
vista merceologico, il panettone e il pandoro godono di una precisa definizione, che deriva dal loro
caratteristico impasto. Oltre a questi esistono quelle che vengono definite
"torte ricorrenza", che sono prodotti a base panettone o pandoro ricchi di
fantasiose variazioni, ma
rimangono una nicchia di
mercato. A loro volta dei
segmenti "panettone" e
"pandoro" fanno parte, oltre alle tipologie tradizionali, anche quelle 'speciali", con vari tipi di farcitare. Da questo quadro, emerge cjuindi che il mercato dei prodotti dolciari
da ricorrenza è estremamente segmentato, e tante sono le "tentazioni"
studiate dalli ditte produttrici per sedurre il
consumatore e tentarlo
con un peccato di gola.
Ma quali sono le tendenze
di questo mercato? La
percentuale dei consumi
relativi alla stagione '94'95, vede l'intero settore
i dei dolci da ricorrenza
crescere del 5,6%. Significativo, all'interno di que-
La preparazione del
pandoro, il dolce natalizio tradizionale di Verona, è identica a quella del panettone. Fatto,
secondo la ricetta tradizionale, con fior di farina, zucchero, burro,
uova e lievito naturale,
l'impasto viene fatto
lievitare due volte e poi
(424.4<zs
La linea ricorrenza a
marchio Coop propone
tre prodotti in grado
di soddisfare Ie diverse esigenze, tutte nell'ossequio della tradizione: il panettone
tradizionale (da 1 kg),
il pandoro (in confezioni da 1 kg e da 750
gr.) e, new entry dallo
scorso Natale, il panettone senza canditi
(da I kg), per chi lo
gradisce farcito solo
con uva sultanina.
Sia per il panettone
che per il pandoro, Coop ha scelto le ricette
tradizionali. Il panettone a marchio, infatti, è quello classico
della ricetta 'Milano",
con farina, lievito,
zucchero, tuorli d'uovo, burro (esclusivamente, e non altri
grassi), e la farcitura
con canditi e uva sultanina
Anche nel pandoro
Coop, la qualità è al
primo posto: uova fresche con il tuorlo (che,
con il suo colore giallo
intenso, conferisce al
prodotto il caratteristico colore, lo stesso
alla ciambella fatta in
casa), latte fresco intero e burro di prima
scelta (a questo proposito, una raccomandazione al consumatore:
per gustare al meglio
il pandoro Coop, metterlo vicino ad una
fonte di calore una
mezz'ora prima di consumarlo, per consentire al burro di sciogliersi).
Non ci sono coloranti,
né additivi, né conservanti nei panettoni e
nei pandori Coop. Nel
panettone a marchio,
addirittura, è stato eliminato anche l'acido
sorbito (un conservante che svolge una funzione antimicrobica)
grazie all'evoluzione
tecnologica all'interno
degli stabilimenti ove
esso viene prodotto.
Ipanettoni e i pandori
a marchio sono prodotti assolutamente
"sicuri": grazie ai con-
trolli microbiologici,
chimico-fisici e organolettici ai quali essi
vengono sottoposti sistematicamente prima
della commercializzazione. I controlli però
non finiscono qui: i
prodotti Coop, infatti,
una volta a scaffale
vengono "ri-testati"
dopo 20-25 giorni, per
verificare che le condizioni chimico-fisiche
generali si mantengano idonee sino alla data di scadenza.
Pandori e panettoni
Coop sono leader in
rete, grazie alle scelte
di qualità e sicurezza,
e vantando pure un
ottimo rapporto qualità-prezzo, si sono conquistati in questi anni
la fedeltà dei consumatori. Il' pandoro a
marchio è il secondo
più venduto in rete
(+30,2%), mentre il
panettone a marchio
si è conquistato proprio nel '95 la pool position in rete, con un
aumento dei +42%.
2
UNA COLLABORAZIONE COOP LOMBARDIA
ARCIGOLA PER IL PIACERE DELLA TAVOLA
DALLA PRIMA/ C45OP
PER LA SCIENZA
PROGETTO
VINO
UN ISTITUTO
PER LE RICERCHE
GENETICHE
Nel segno della chiocciolina: dedicato a chi
ama il cibo, il vino, la
convivialità. Slow Food
Arcigola è un'associazione enogastronomica
nata nel 1986 per riaffermare il diritto al
piacere e la dignità della cultura alimentare.
Dalla sua nascita, con
molteplici attività,
Slow Food Arcigola offre occasioni di piacere
e di conoscenza a quanti pensano che un sapiente uso dei sensi sia
una componente non
secondaria della qualità della vita: incontri
conviviali, corsi di degustazione, educazione
del gusto e manifestazioni specializzate e
ancora pubblicazione di
libri, guide, ricettari,
manuali.
La filosofia delradagio" ha fatto molta
strada: oggi sono ben
25.000 gli associati in
Italia, in oltre 230 sedi
distribuite su tutto il
territorio nazionale e
anche in giro per il
mondo la chiocciolina
sta conoscendo una
grande fortuna: il Movimento internazionale
Slow Food, costituitosi
nel dicembre 1989 a
STANDARD
GARANTITO A
LIVELLO
QUALITATIVO
CON LE
PRINCIPALI
DENOMINAZIONI
DI ORIGINE
CONTROLLATA
Parigi, opera ormai in
40 paesi. In difesa delle
tradizioni alimentari
contro il pericolo di omologazione indotto
dal fast food; per informare ed educare il consumatore; per valorizzare i prodotti di qualità; per aiutare le giovani generazioni a instaurare un rapporto
corretto con il cibo; per
sviluppare un turismo
attento e rispettoso
dell'ambiente. 40.000
soci in tutto il mondo
costituiscono oggi "l'esercito della lentezza",
che giocosamente si
batte per affermare le
ragioni della slow life:
piacere, conoscenza, solidarietà, tolleranza.
"
Prevede la creazione di
un laboratorio di livello
mondiale a Pavia, città
che già ospita importanti
attività universitarie nel
campo della biologia, in
cui lavoreranno 30-40 ricercatori provenienti da
tutto il mondo. La struttura che ospiterà il laboratorio è in corso di restauro. L'apertura ufficiale si avrà nel 1996 ma intanto è in corso la collaborazione con la Clinica per
le malattie infettive di
Pavia per la valutazione
del nuovo trattamento
dell'Aids sviluppato da
Franco Lori.
Su cosa stiamo lavorando? "Uno degli approcci è
la terapia genica che consiste nella introduzione di
un nuovo gene, preparato
in laboratorio, nelle cellule del corpo umano. Nel
1990 il gruppo da me diretto ha individuato un
tale nuovo gene per la cura dell'Aids. Il lavoro svolto in questi cinque anni
ha dimostrato che l'introduzione di questo gene
enti-Aicls nei linfociti (cellule del sangue che possono essere infettate dal virus dell'Aids) può proteggerle dalla malattia procurando ciò che è stata
chiamata una "vaccinazione curativa". Ma questi esperimenti sono stati
fatti solo in laboratorio usando cellule isolate dal
sangue di pazienti affetti
da Aids. "Ora noi speriamo che le ricerche di Right possano sviluppare
l'approccio terapeutico:
sarà abbastanza forte il
cambiamento genetico
Il Presidente della Repubblica Scalfaro saluta la
direttrice di Right, Juhanna Lisziewicz, durante l'incontro con
lo delegazione dell'Associazione Cooperative di Consumatoti
guidata da Ivano Barberini
nelle cellule della persona
infettata da renderle resistenti al virus mortale?
Sarà una cura efficace?
Posso soltanto dire che
spero sia così. In collaborazione con ricercatori
della Harvard Medical
School di Boston stiamo
cercando la risposta. "Usiamo scimmie Rhesus
per provare la terapia.
Come comprenderete la
terapia genica è nella sua
infanzia, ha bisogno di
tempo e molta ricerca per
diventare trattamento
corrente della malattia.
Un esempio è la possibilità dí curare i bambini affetti da malattie genetiche. Correggere gli errori
genetici causati da un gene "cattivo" con uno "buono» è probabilmente la sola speranza di una vita
salubre per questi bambini. "Noi crediamo che la
terapia genica sarà per Ia
moderna medicina del 21°
secolo quello che sono sta-
ti gli antibiotici nel secolo
che sta per finire.
"Un altro nostro obiettivo
è lo sforzo di migliorare la
chemioterapia combinata.
Le nostre prove cliniche ci
daranno risposte agli interrogativi sulla tossicità
e l'efficacia. Quindi ci consentiranno di tornare in
laboratorio a provare
nuove misture di farmaci.
Quando scegliamo una o
due nuove combinazioni
di farmaci torniamo ancora alle prove cliniche. Sono momenti della lunga
lotta fra noi e il virus dell'Aids ma anche un nuovo
modo di fare ricerca
scientifica: clinici e ricercatori di base devono lavorare insieme per vincere". Questa è una nuova
filosofia di fare ricerca ed
è quella Right (1)
* Direttore di Right
(l) La parola "right" nella
lingua inglese significa
anche "buono, ben fatto".
INSIEME PER LA QUALITÀ
Da un lato c'era una
grande cooperativa di
consumatori, con l'esigenza di riqualificare il proprio comparto vino, sia
nella forma che nei contenuti della proposta; dall'altro c'era una grande
associazione enogastronomica che, in sintonia con
la propria filosofia, intendeva far approdare il concetto di alta qualità e di
cultúra analogica all'interno della Grande Distribuzione Organizzata.
Dall'incontro e dalla fusione delle due idee è nata la collaborazione tra
Coop Lombardia ed Arcigola Slow Food sul progetto vino, un'iniziativa
che entro un paio di anni
andrà a segnare profondamente la presenza del
vino all'interno della
Grande Distribuzione Organizzata. Pochi i punti
fondamentali del progetto: rivisitare la proposta
enologica complessiva di
Coop Lombardia in modo
da garantire un livello
qualitativo mai inferiore
ad alcuni standard definiti e assicurare una pre3 senza adeguata delle
principali denominazioni
d'origine d'Italia; rivalutare lo scaffale dedicato al
vino con un posizionamento ed un layout esposalivo particolarmente ragionati e curati; creare una serie di supporti culturali sia per gli operatori
del punto vendita (capi
negozio, responsabili degli uffici commerciali) che
per i consumatori; rinsaldare i legami tra Coop
Lombardia e il mondo
della produzione vinicola,
in modo da stabilire un
rapporto di reciproco rispetto e interesse.
Pochi punti, come dicevamo, che hanno richiesto
però un grande impegno
da entrambe le parti. Ora
possiamo annunciare, con
soddisfazione, che il progetto ha iniziato a prendere forma: dal 21 settembre scorso, con l'apertura del supermercato di
Settimo Milanese, è entrato in ffinzioné il primo
dei quindici punti vendita
che entro il 1996 verranno coinvolti nella realizzazione del progetto. Venticinque metri di fronte espositivo dedicato al vino,
con oltre trecento etichette di vini Doc suddivise
per tipologia (dai vini
bianchi giovani ai vini rossi di struttura, dagli spumanti ai vini da dessert) e
una selezione di ottanta
etichette - contraddistinte
dalla chiocciolina dello
Slow Food - che se acquistate danno diritto a ricevere il primo di quattro
volumi sul vino realizzati
da Slow Food Editore per
Coop Lombardia. Il primo, 'Vino e Consumatore" è già disponibile.
di Giorgio Vozzo
RITORNANO
Da sempre regine degli spot, custodite in confezioni curatissime, illustrate da nomi che tutti conoscono,
le grandi marche tornano a primeggiare sui banchi dei supermercati.
Ma che cambiamento! I prezzi, camuffati da sconti che sembrano
temporanei se non fossero semipermanenti, sono stati abbassati.
Le loro parti di mercato, rispetto a
prodotti concorrenti meno noti ma
più convenienti, si sono ristrette.
Già, ma chi produce le alternative
più economiche? Sorpresa: spesso
sono gli stessi fabbricanti delle
marche leader.
Non tutti lo fanno. Alcune grandi
imprese si confermano irriducibili:
mai e poi mai. La bibita più famosa
del mondo non ha nessuna intenzione di tagliarsi da sola l'erba sotto i piedi. Il più importante produttore di detersivi non si degna di lavorare per le parti basse del mercato. E anche la più nota marca americana di cereali non ci sta. Viceversa sono ormai tante le aziende europee che, con discrezione ma non
senza profitto, celano i loro eccel-
lenti prodotti sotto le insegne dei
distributori.
Quali sono i nomi più ricordati? Sono tre: Coca-Cola, Sony e Mercedes.
In Italia anche Ferrari: un articolo
che, com'è noto, non si trova al super. E quali sono i marchi che valgono di più? Al primo posto ancora
Coca-Cola, tallonata da Marlboro.
Ciascuna varrebbe quasi quaranta
miliardi di dollari, una cifra che in
lire ci si stancherebbe di scriverla.
Poi IBM, Motorola e Microsoft. Più
indietro Kodak, Kellogg's e Nescafe.
Questi calcoli di valore su beni immateriali sono sempre da prendere
con le pinze, ma danno un'idea.
Ma sono state soprattutto le medie
aziende a profittare della crisi delle
grandi marche, spiazzate da prezzi
troppo elevati alla vigilia di quella
che è stata la peggiore depressione
del dopoguerra.
A proposito: la ripresa, c'è o non c'è?
Nel centro nord sembra di sì. Non
si può dire lo stesso delle altre parti
della penisola. Ma l'anno prossimo,
se non capitano nuovi guai, dovrebbe andare un po' meglio.
PAR PITA MEZZOGIORNO NON HA 75.4ENA, NON PUÒ ANDARE AL RISTÒRANTE ÒLO
CONSIGLI SU
PANE E
COMPANATICO.
CINQUE MENU
A BASE DI
PANINI PASSATI
AL COMPUTER DI
"COME MANGI"
DI MARCO RIVA
E 3GTO
SOFTWARE,
EDITO DA COOP
divbrmai persino
Ihir i bar più
sperduti offrono
vari piatti, dai
primi alle mega
insalate, dedicati
a chi consuma abitualmente i pasti fuori casa.
Il panino, se proprio non si può
farne a meno,
viene proposto
sotto forma di
pasto polivalente, farcito con ogni genere di ingrediente, talvolta tutt'altro che
raccomandabile.
Il classico "imbottito" di una
volta, semplicemente ripieno di
affettati o formaggio, è diventato una sorta di
reperto archeologico. Eppure se sí
ha fretta, o non
sì dispone di un
pasto garantito
sotto l'aspetto
qualitativo, resta
sempre meglio di
certe pietanze
mal cucinate, difficilmente digeribili, offerte talvolta nei bar.
MEGLIO CHE
BUON PA
GLI INGREDIENTI
una sorta di predigestio,
ne delle proteine e sono
parzialmente inattivate
sostanze, come le fitine
presenti nella crusca, che
rendono più difficile l'assorbimento di alcuni
principi nutritivi.
Chi ha la possibilità di
trovarlo (in alcuni supermercati o nei negozi di alimenti "biologici") può
prepararsi dei panini eccellenti da portare in ufficio. Nei bar è difficilmente reperibile.
In sua mancanza privilegiate pane casereccio, tipo toscano o pugliese,
che sono comunque preparati con farine meno
raffinate, oppure michette e sfilatini poco conditi,
eventualmente leggermente tostati (senza bruciacchiature!). Da evitare
invece focacce e pane all'olio, troppo ricchi di
grassi (tra l'altro non
sempre di buona qualità), pancarré e altri pani
molto lavorati industrialmente (v. il pane "piuma" tipico di Mc Donald's e altre paninoteche)
che contengono spesso
Pane
11 migliore è quello integrale, prodotto con cereali dì coltivazione biologica, a fermentazione naturale. Ricco di alcuni
minerali, vitamine e fibra, supplisce, almeno in
parte, alla scarsità di
verdure di un pasto a base di panini. Inoltre è facilmente digeribile, perché attraverso la fermentazione naturale avviene
Formaggio
Quelli francesi, che spesso entrano nella composizione dei panini, sono i
più grassi. Sottilette e
formaggini contengono
additivi e vanno considerati formaggi di seconda
categoria. Meglio preferire i prodotti nostrani, come fontina, quartirolo,
primosale o mozzarella.
di Carla Barzanò
Un semplice panino, affiancato dagli ingredienti
giusti, per esempio frutta, yogurt, o verdura,
può trasformarsi in un
pasto equilibrato, che
non lascia sonnolenza e
altri fastidiosi strascichi
nel dopopranzo. Integrato con una prima colazione e una cena complete,
ricche di prodotti freschi
e vitali come gli ortaggi.
la frutta e opportune
quantità di cereali, può
inserirsi nella dieta quotidiana senza creare
squilibri. La prova? Di
seguito vi diamo qualche
consiglio per scegliere gli
ingredienti e gli abbinamenti migliori per il vostro panino. Per concludere abbiamo sottoposto
5 menu a base di panini
al giudizio del programma di computer 'Come
Mangi", di Marco Riva e
3GTO Software, edito da
Coop. Confrontate voi
stessi i risultati.
E Buon panino!' -
additivi,
DALLA STAMPA
me
Salumi
Quando vengono affettati con troppo anticipo o
non sono di buona qualità hanno il grasso ingiallite e la parte magra può
presentare macchie scure. Talvolta anche il gusto ne risente -assumendo una punta di rancido.
In questo caso meglio lasciar perdere, possono
essere presenti sostanze
dannose per la salute, come i perossidi.
Per quanto riguarda l'aspetto nutritivo il salume
più magro è la bresaola
(3% di grassi) seguito dal
S. Daniele magro (1195 e
dallo speck sgrassato
(12%). Coppa, salame,
wurstel e mortadella
hanno invece fra il 25 e il
40% di grassi, il contenuto calorico sale di conseguenza.
Meglio comunque alternare i salumi al formaggio e la carne e non con-
a cura di Luciano Didero
ITALIANI MANGIONI
UN MARE DI PETROLIO
Molti di noi mangiano più del necessario, e il diffilso interesse per le diete
(spesso fantasiose quanto inefficaci nel
lungo periodo) e per il fitness sì può
spiegare osservando i nostri comportamenti negli ultimi trenta anni.
Infatti dal 1963 al 1993 il consumo annuale procapite di cibi e bevande è aumentato di ben 169 chili, arrivando ad
una media attuale intorno i 797 chili annui, un aumento dei consumi alimentari
che si traduce in peso in eccesso e talvolta in problemi che hanno meno a vedere
con l'estetica ma di più con la salute.
L'unico consumo che nel periodo citato è
cambiato drasticamente è quello del vino, quasi dimezzato, e anche se nello
stesso periodo abbiamo assistito ad un
notevole sviluppo del consumo di birra
si può dire che gli italiani, almeno per
quanto riguarda l'apporto complessivo
di alcol, sono più ragionevoli di un. tempo.
Stiamo parlando del mare Mediterraneo, uno dei bacini dai maggiore traffico petrolifero, e anche
per questo sottoposto ad un inquinamento che é andato crescendo anno dopo anno: attualmente (e
soprattutto a causa del lavaggio delle cisterne) vengono riversate nel nostro mare 600.000 tonnellate di petrolio. Una parte (180.000 tonnellate) viene fortunatamente degradata naturalmente, una
parte evapora (125.000 tonnellate), ma ben 230.000 tonnellate "vanno a fondo", trasformando in
modo irreversibile i fondali, e il restante forma una pellicola galleggiante ben nota ai bagnanti.
MA CHE CALDO FA
Così nei prossimi decenni si sentirà dire anche in zone fino a ieri definite temperate quali Malia,
ma il futuro si prospetta drasticamente diverso. Si stima che nel giro di pochi anni - e con una accelerazione che ha stupito gli stessi scienziati - anche il nostro paese sarà "vittima dello sviluppo", in
particolare dell'effetto serra che l'uomo con le sue attività ha portato oltre l'ultima soglia possibile:
si avrà una crescita del livello dei mari che al 2030 sarà di 20 centimetri, ma nel 2100 sarà di ben
65 centimetri, un aumento in grado di invadere molte terre emerse, anche in Italia.
E il nostro paese si dimenticherà della neve, sostituita dalla pioggia al nord, e vedrà una crescente
aridità al sud.
Ben presto il caldo assumerà livelli africani: per Milano nei prossimi 50 anni si stima un aumento
di 5 gradi.
Il problema riguarda le nazioni e i governi, ma anche il cittadino può fare la sua parte, consumando
meno energia e, indirettamente, prodotti che hanno richiesto meno energia per essere ottenuti, informandosi e imparando a scegliere quelli che indicano questo aspetto in modo esplicito.
4
:FEOSCE A PIETANZE DUBBIE
NI E NT E
41110!
sumarli più di 3-4 volte
la settimana.
Carne, Hamburger
Una fettina di arrosto o
di roast-beef (con maggiori rischi igienici, data
la scarsa cottura, specialmente nella stagione
estiva) possono talvolta
sostituire agevolmente i
salumi. Da evitare le cotolette impanate. se non
sono cucinate con i grassi giusti risultano poco
digeribili. Quanto all'Hamburger è generalmente preparato con carne di seconda scelta. Nella tipica versione da paninoteca, con pane piuma e patatine fritte fornisce più del 50% del
fabbisogno energetico
quotidiano, è povero di
vitamine e di fibre. Molto
meglio pane e salame.
Pesce
L'unico che si abbina ai
panini è quello conservato ricco di sodio(come del
resto i salumi). E preferibile consumare il pesce,
fresco o surgelato, fra le
mura domestiche.
Verdure
La foglia di lattuga o la
fettina di pomodoro richiamano illusorie immagini di freschezza e
salute ma obiettivamente, data la quantità modestissima, forniscono
un apporto di vitamine,
minerali e fibre poco significativo, quindi migliorano di poco il valore
nutritivo del panino, il
che va tenuto presente
con opportune integrazioni. Le verdure, insieme alle erbe aromatiche
(basilico, origano, prezzemolo, eccetera) sono comunque dei buoni insaporenti in alternativa alle salse. Preferite quelle
crude, o bollite e di stagione (pomodori, insalata, spinaci eccetera) rispetto a quelle fritte (v.
melanzane) oppure sott'olio (zucchine, peperoni,
ecc.).
Salse
I grassi che contengono,
oltre ad appesantire notevolmente i panini, se
riscaldati si modificano
diventando difficilmente
digeribili e producendo
un gusto spiacevole. Da
evitare in tutti i casi.
ABBINAMENTI
L'ideale sarebbe aggiungere al panino un piatto
di insalata mista e un
frutto, o una macedonia
di frutta fresca. Se non è
possibile arricchitelo con
un paio di frutti di stagione (mele, pere, arance, eccetera) che potete
portare da casa e consumare come spuntino o aperitivo. Alla portata di
tutti è anche una spremuta di agrumi, ottima
integrazione di vitamina
C, preziosa per le sue
proprietà protettive.
COME
CONSUMARLO
L'esigenza di consumare
un panino è spesso colle-
gata alla fretta. Una
mezz'ora di riposo è però
d'obbligo: evitate di mangiare durante il lavoro. È
importante per prevenire disturbi all'apparato
digerente e problemi di
concentrazione nel pomeriggio.
PER INTEGRARE
IL PANINO
DURANTE
LA GIORNATA
Quando dovete accontentarvi del panino, yogurt
magro, spremute di agrumi e frutta fresca sono ottimi spuntini per
attenuare la fame durante il pomeriggio o a
metà mattina.
AL MATTINO
E A CENA...
Una prima colazione equilibrata è d'obbligo per
chi mangia abitualmente
solo un panino a pranzo.
Ingredienti raccomandabili sono yogurt o latte
freschi, cereali sotto forma di pane, fiocchi o fette biscottate e frutta fresca.
La cena dovrebbe essere
completa, leggera e comprendere un primo piatto
cucinato semplicemente
(per esempio pasta con
verdure, minestrone) un
secondo a base di pesce,
carne o uova e ovviamente molta verdura e frutta.
-Meglio evitare i salumi e
il formaggio se si sono
già consumati nel panino
del pranzo.
DALL'INTERNO
4‘)
TEST
COMPUTER: QUALE PANINO?
Sfilatino e S. Daniele
Leggero, saporito, semplice
pane g 60
prosciutto S. Daniele
magro g 60
Calorie 294
Grassi =
Fibra Vitamine e minerali:
Ricco di: Bl, ferro, fosforo
Se si aggiungono:
antipasto di insalata
mista; spremuta di arancia
482
Ricco di: Bl, A, C, fosforo, ferro
2. Sfilatino prosciutto di Praga e fontina, tostato
Sfizioso, caldo
Pane g 60
Se si aggiungono:
Prosciutto di Praga
1 mela
sgrassato g 30
spremuta di agrumi
Fontina g 30
Calorie 392
Grassi =
Fibra Vitamine e minerali
Ricco di: calcio, fosforo
3. Pane e salame
Tradizionale per una pausa di relax
Pane g 60
Salame g 40
Calorie 350
Grassi +
Fibra Vitamine e minerali
Ricco di: -
536
Ricco di: C, calcio, fosforo
Se si aggiungono:
insalata mista
I bicchiere di vino
571
Ricco di: A, C
4. Pane, pomodoro, mozzarella
Classico "leggero" ideale per la bella stagione
Pane pugliese g 60
Mozzarella g 80
Pomodoro g 50
Basilico o origano q.b.
Se si aggiunge:
macedonia dì frutta
Calorie 351
Grassi =
Fibra =
Vitamine e minerali
Ricco di: A, B2, calcio, fosforo
Calorie 445
Ricco di: A, C, B2, calcio, fosforo
5. Pane toscano, caciotta e spinaci, tiepido
Vegetariano
Se si aggiungono:
Pane g 60
macedonia di frutta
Caciotta g 60
spremuta di agrumi
Spinaci cotti g 50
Olio e aglio q.b.
Calorie 402
Grassi +
Fibra =
Vitamine e minerali
Ricco di: A, B2, calcio, fosforo
A cura di Andrea Pertegato
COOP TOSCANA LAZIO
POSITIVO IL PRIMO SEMESTRE
UN'"IDEA VERDE"
DI UNIPOL E CIA
La Coop Toscana Lazio chiude i primi sei mesi di attività del '95
con 394 miliardi di vendite, un aumento del 5,62 per cento rispetto al semestre dello scorso anno.
Il risultato economico è buono e superiore alle previsioni, crescono le riserve indivisibili e di conseguenza il patrimonio netto indispensabile per i piani di sviluppo in cui è impegnata la cooperativa.' prezzi in Coop Toscana Lazio sono al di sotto dell'inflazione (-1 per cento circa) e rilevazioni verso la concorrenza evidenziano la convenienza Coop.
Avviare in Italia una diffusa azione
sui temi ambientali attraverso un
programma di iniziative che coinvolin particolar modo, i giovani.
Questo
Qu es to è l'obiettivo del progetto "Idea Verde", messo a punto da Unipol Assicurazioni e dalla Confederazione italiana agricoltori.
11 progetto è stato presentato alla
stampa da Giuseppe Avolio, presidente della Confederazione agricoltori, e da Enea Mazzoli, presidente
di Unipol.
Si tratta di costruire nelle diverse
province e regioni, individuando
nella scuola il punto principale di riferimento, momenti di dialogo sui
problemi di ordine ecologico così da
realizzare percorsi pedagogici capaci
di porre in primo piano la questione
ambientale.
529
Ricco di: C, A, B2, calcio, fosforo
ade
qualemuzU
MC
Quindicinale di Coop Lombardia / I-15 novembre
Tiratura 157.000 copie
Regionale
Lombardo
Cemento
Comilalo di
LA COOPERAZIONE PER IL
LAVORO NEL SUD
5
La cooperazione e il lavoro nel Sud. È questo il tema delVAssernblea nazionale dei presidenti di cooperative che si è tenuta lo
scorso 4 ottobre presso il teatro mercadante di Napoli. All'Assemblea hanno partecipato: Romano Prodi; Angelo Airoldi, segreteria Cgil; Antonio B' assolino, Sindaco di Napoli; Enzo Giustino, Presidente Confindustria campana.
redadonc
Anionai RenoliM, Sergio Fendo,
Marco Maggi; Enrico Migliavacca,
Daniele Moluasio, Ugo Pinkri,
Enrico Rossi. Adolfo Scalpelli.
Giorgio VOZZ3
Direttore
resprtnubile
Adolfo Scalpelli
Segreteria di
redazione
Andrea Pettegolo
Editrice Coop Viale Eamagoinn 75
Lombardia
20142 Milano • Tel. 895931
Franco Malagun
Progetto
Maria Rosa Torri
grafico
Impaginazione Coop -11 Guado"
impianti
Corbella
Tel. 02.9721 LI
e stampa
AUCOliZZaZil.N. del Trib. di Milano
n. 144 del 14 aprile 1982
Associato alla
Unione Stampa Periodica fealiana
La carta di Quale Consumo salva gli alberi e non
inquina Paria quando viene prodotta. È carta ecologica
r
INGEGM=ETICA PER 1 BISOGNI SEMPRECRE5CENTI DELL'ALIMENTAZIONE MOLE
È IL PRIMO
PRODOTTO
"TRATTATO" PER
CONSERVARLO IL PILI
A LUNGO POSSIBILE,
DI CUI E STATA
AUTORIZZATA
L'IMMISSIONE SUL
MERCATO DALLA
SEVERA FOOD
AND DRUG
ADMINISTRATION
DEGLI USA
11
POMODOR
A MATURAZIONE
RALLENTATA
quando convenga, l'interdi Lucia A. Manzocchi
ruttore bio) co di alcune
Da millenni l'uomo si è funzioni della pianta. Di
impegnato e migliorare a grande impatto ambiensuo vango i vegetali e tale è la possibilità di progli animali commestibili, durre piante resistenti ai
opportunamente incro- parassiti, casi da poter riciandoli per ottenere cibo durre l'uso eccessivo di
di migliore quantità e antiparassitari. Sono staqualità. Al miglioramento te ottenute piante resigenetico tradizionale si è stenti ai virus introducenaffiancata negli ultimi - do in essi parte dei geni
quindici anni l'ingegneria virali, e piante resistenti
genetica, per la quale si ad alcuni batteri usando
parla di una nuova 'rivo- geni di resistenza isolati
luzione verde" che potreb- dai batteri. Sono da alcube essere di grande im- ni anni in corso le prove
patto per i bisogni sempre di campo per tabacco, cocrescenti dell'alimentazio- tone e pomodoro resistenti all'attacco di larve di lene mondiale.
Nel casa della produzione pidotteri fi "bruchi").
vegetale, con le tecniche E stata isolato da un batdel DNA ricombinante gli terio "nemico' degli insetscienziati sono ora in gra- ti, il Bacillus thuringendo di introdurre in una sis, il gene della sua tossipianta caratteristiche na e lo si è inserito nelle
("geni") provenienti non piante: le foglie producopiù da altri individui del- no così direttamente una
la stessa specie (come nel proteina, innocua per
caso degli incroci del mi- l'uomo, che le rende tossiglioramento genetico tra- che per il bruco. Sono "in
dizionale), ma derivandoli costruzione" piante resida qualsiasi essere viven- stenti agli stress che speste (altra pianta, animale so causano diminuzioni
nei raccolti, come caldo,
o batterio).
Analogamente, essi han- siccità, salinità del terreno imparato a "spegnere", no o gelo; per queseulti-
ma resistenza si è fatto ricorso ai geni addirittura
di un pesce!
L'altro grande campo di
intervento dell'ingegneria
genetica è quello delle
modifiche delle caratteristiche chimico-fisiche dei
prodotti alimentari, in
modo da ottenere prodotti
migliori per il consumatore o per l'industria di traformazione.
il caso del grano tenero
con contenuto di proteine
modificato in modo da migliorare la qualità della
farina per la panificazione o per la pasticceria,
della patata con contenuto in zuccheri e in acqua
tale da renderla più adatta alla frittura delle patatine, della barbabietola
con aumentato tenore di
zucchero, al pomodoro con
contenuto di pectine più
adatto alla produzione del
succo. La pianta coltivata
•su cui le biotecnologie sono maggiormente intervenute in questi ultimi anni
è il pomodoro.
Dopo lunghi studi relativi
ai diversi meccanismi biochimici che ne regolano la
maturazione, si è "co-
E
struito" un pomodoro con
le caratteristiche di sapore e di appetibilità che il
consumatore richiede, ma
a maturazione frenata
per impedire che marciscano durante i processi
di commercializzazione e
sugli scaffali dei supermercati. È questo il pomodoro "Flavr Savr" che
la Calgene (una ditta californiana) ha immesse Sul
mercato agli inizi del
1994.
GLI ESAMI
11 prodotto ha superato i
severissimi esami della
FDA (U.S. Food and
Drug AdrnMistration, che
tutela la salute dei consumatori statunitensi), è
stato oggetto di una campagna di boicottaggio di
alcuni gruppi di opinione,
ed ora sembra molto ben
accetto dai consumatori.
La Calgene è comunque
tuttora impegnata a mi
gliorarne ulteriormente
le caratteristiche di sapore.
La ricerca e lo sviluppo di
piante modificate per via
biocnnlogica sono estre-
mamente costose, e con
risultati non facilmente
prevedibili; per queste ragioni in questo momento
sono portate avanti solamente dalle grandi Compagnie biotecnologiche
multinazionali. Questo
rende difficilmente competitivi i tentativi fatti in
Italia dalla ricerca pubblica e privata, per cui
molto prematuro pensare
a prodotti nazionali di
questo tipo.
D'altra parte, come per
tutte /e nuove tecnologie
infatti, anche le biotecnologie non sono esenti da
risolti, sui quali è attualmente in corso un ampio
dibattito che coinvolge da
un lato le industrie impegnate nelle biotecnologie,
che si aspettano rapidi ritorni di mercato da gran- di capitali investiti negli
ultimi anni, e dall'altra
gli organismi governativi
di controllo, cui spetta il
compito di esaminare i
possibili effetti negativi.
E importante che anche i
consumatori entrino in
questo dibattito, e sopratT
tutto che questo si basi
sulla più ampia diffusio-
ne di dati scientifici e non
si trasformi in una preconcetta caccia alle streghe. Esistono in realtà
due ordini di possibili pericoli che vanno seriamente studiati.
Uno è quello di effetti
non previsti nel metabolismo delle piante alimentari modificate geneticamente: i controlli su possibili modificazioni delle
sostanze nutritive devono
essere severissimi, prima
dell'introduzione sul mercato.
Un altro rischio potrebbe
essere ecologico, con la
diffusione incontrollata di
caratteri di resistenza attraverso incroci delle
piante modificate con la
vegetazione spontanea.
Perché la "rivoluzione genetica" possa portare ai
sempre crescenti fabbisogni alimentari i suoi benefici, bisogna che le questioni di sicurezza vengano affrontate e risolte con
serietà e tempestività, attraverso scelte derivate
dalla serena analisi di
dati scientifici, di cui la
collettività deve essere
informata.
NASCE IL "CAFFÈ SOLIDARIETÀ"
gnificato assi pregnante se
ad entrare in gioco è l'interscambio col Terzo Monda,
se a balzare in primo piano
sono i rapporti tra Paesi
sviluppati e Paesi poveri.
Una delle ragioni del sottosviluppo di grandi aree del
mondo è dovuto al fatta che
i Paesi ricchi pagano poco le
materie prime e i prodotti
alimentari torniti dai Paesi
poveri. In compenso, i Paesi
più sviluppati vendono ai
Passi poveri mezzi di produzione !dai macchinari ai
concimi) e beni di consumo
a prezzi assai più cari. Col
risultato che chi è nel sottosviluppo, ben difficilmente
potrà trarsene fuori. Una
spirale che sembra senza uscita, disperata, che crea
grandi situazioni di ingiustizia, ma che rischia anche
di ritorcersi come un boomerang verso i Paesi più
ricchi. Basti pensare ai
drammatici fenomeni di Mimigrazione, clandestina o
meno, che interessano l'intera Europa occidentale
mettendone seriamente alla
prova lo spirito di solidarietà civile. Si tratta di problemi enormi che richiedono
soluzioni di grandissimo respira Eppure, anche piccoli
gesti possono ottenere grandi risultati. La solidarietà
ha in sé un moltiplicatore
più forte dello sfruttamento. Da questa idea ha preso
corpo il progetto della Coop
con "TransFair", l'impegno
per un progetto di scambi
commerciali equi e solidali.
Perché - ci si è detti - non
comprare direttamente dai
contadini dei Paesi poveri i
loro prodotti, pagandoli meglio di quel che fanno gli intermediari con pochi scrupoli? E poi, perché non mettere in vendita questi prodotti nei punti vendita della
Coop saltando le tradizionali mediazioni commerciali?
Un gesto di solidarietà che
può consentire a coltivatori
delle regioni meno fortunate del mondo di rimanere
nelle loro campagne, di non
stravolgere la loro vita per
andare ad infoltire le schiere dei senza-terra e senza
radici che si affollano nelle
sterminate metropoli del
Terzo Mondo o magari per
varcare i mari e finire disperati e clandestini nelle
aree ricche del mondo.
Dall'idea siamo passati ai
fatti. L'esperienza più interessante, Si1101.13, è stata realizzata in Svizzera e riguarda, appunto, il caffè.
Alcuni anni fa il prezzo del
chicco era letteralmente
crollato, gettando nella miseria milioni di piccoli coltivatori, perciò una fondazione umanitaria propose alla
Coop elvetica di commercialig,are caffè proveniente dai
piccoli contadini del Terzo
Mondo associati tra loro. E
stato un successo. Quel caffè, in vendita nei negozi della Coop Suisse dal 1993, ha
già conquistato il 4 per cento del mercato svizzero, 1'8
per aorta di quello venduta
nella rete Coop.
Sempre nel 1993 in Gen:nenia è stato fondato TransFair Internatone], organismo europeo che fissa e controlla i criteri a cui devono
attenersi i prodotti del marcata equo. A fine '94 si è costituita TransFair Italia: ne
fanno parte, attualmente,
organismi non governativi,
assaciazioni sociali e culturali, associazioni di consumatori, organismi religiosi,
organizzazioni del volontaalato. Sin dall'inizio, dalla
fase della sua fondazione, vi
ha aderita come socio anche
Coop attraverso /Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori.
TransFair International nasce per certificare can un
marchia di garanzia europeo i prodotti equi. Sono già
500.000 i piccoli coltivatori
del Sud del Mondo, individuati con precisi criteri da
TransFair, che godono dei
vantaggi di essere inseriti
nel "libro dei produttori".
TranaFair individua, infatti, gruppi di produttori che
hanno difficoltà di accesso
al mercato tradizionale o ad
ottenere prezzi remunerativi e si assicura che tutti
membri del gruppo prendano- parte alla decisione sul
come utilizzare i benefici
derivanti dal prezzo pagato
dal mercato equo.
I risultati, sinora, sono stati
più che incoraggianti. Ad esempio, in Nicaragua il sovrapprezzo per il caffè pagato alle cooperative di contadini ha consentito di costruire una struttura ospe-
daliera, di attrezzare un reparto di ostetricia e ginecologia, di finanziare il fimzionamento degli asili nido per
i figli delle donne che lavorano nei campi di caffè.
Ora anche in Italia, come in
Svizzera e Germania, sarà
possibile trovare prodotti
certificati TransFair sugli
scaffali dei supermercati.
Questa poiché Coop ha operato in seno a TransFair
per inserire nel proprio assortimento anche il caffè
commercializzato in modo
equo e solidale. E la prima
volta che qualcosa del genere avviene nel nostro paese,
interessando una grande
catena commerciale della
distribuzione moderna.
Fino ad ora, infatti, le attività di commercio equo si
sono svolte, in Italia, all'interno delle "Botteghe del
mondo', piccole strutture
commerciali che operano
can i principi del volontariato sociale. 11 fatto nuovo è
per l'appunto rappresentata
dall'impegno diretto di Coop, grande catena della distribuzione moderna, in un
progetto di solidarietà internazionale. Il caffè certificato da TransFair sarà venduto nei negozi Coop con il
marchio 'Solidarietà'. Si
tratta di un caffè coltivato
dai piccoli produttori centro-americani dell'area caraibica. Si inserisce nella fa-
scia di mercato medio-alta.
La qualità è infatti tra le
migliori: 100% arabica. Si
tratta di una miscela leggera, delicata, con un tenore
di caffeina più basso e con
un gusto assai più gradevole delle "concorrente' qualità robusta. Dal punto di vista economico, questo prodotta sarà pasta in vendita
nella rete commerciale Coop posizionandosi nella fascia di prezzo in cui è posta
il corrispondente tipo di caffè a marchio Coop.
Questo fatto lo renderà davvero competitivo e appetibile se lo si considera dal nostro punto di vista di consumatori poiché, provenendo
da zone dove operano piccoli contadini, l'uso di sostanze chimiche nella sua coltivazione è decisamente scarso se non addirittura nullo.
Ma si tratterà di un acquisto carico di valore, non solo
simbolico, soprattutto dal
punto di vista della solidarietà: dentro l'aroma fragrante di ogni tazzina si nasconde un piccolo contributo
a vantaggio delle popolazioni più sfortunate del mondo. Per ora si comincia col
caffè ma, se l'esperienza sarà positiva, Coop intende
procedere con altri prodotti,
che si tradurranno in altrettanti benefici per i gruppi
dei produttori.
Loris
6
r F1120NA
IL SERVIZIO A DISPOSIZIONE DEI CONSUMATORI
"FILO DIRETTO"
UN ANNO DOPO
dliontinuiamo la pubblicazione di quesi%ti posti a "Filo Diretto" dai consumatori e, come abbiamo già fatto nel numero precedente di "Quale Consumo", preZOE MARIA BEVILACOUA
sentiamo due casi segnalati indicando il
tema e riportando un estratto della risposta inviata al domicilio dell'interlocutore.
Risposta
Bollate
Non si comprende perfettamente quali
siano frutta e verdura veramente coltivate in modo biologico.
Nei nostri Supermercati Coop
Lombardia (pertanto anche quello
di Bollate) non abbiamo in vendita
Ortofrutta biologica. Non bisogna
confondere infatti tale specifica
terminologia con quella di più ampia accezione di "controllata e garantita".
Quest'ultime definizioni concorrono a determinare i contenuti dell'Ortofrutta Coop "con amore": si
tratta di prodotti di cui si conoscono perfettamente provenienza.
metodi di coltivazione, metodi di
selezione, sistemi di disinfestazione parassitaria, di raccolta, di conservazione, ecc.. Tutte 1e summen-
zionate condizioni debbono obbligatoriamente corrispondere a parametri determinati.
Diversamente i prodotti biologici
hanno diffusione più limitata e costi oggi più elevati perché sono del
tutto diversi i metodi e sistemi di
produzione, ancora più selettivi e
particolari. Citi comporta, ed è
comprensibile, una disponibilità
sul mercato dei medesimi abbastanza limitata. Contiamo comunque, come Coop Lombardia, di avviare la vendita di talune referenze Ortofrutticole cosiddette biologiche entro pochi mesi. In ogni caso tali referenze dovranno essere
corredate da etichetta esplicativa
particolareggiata.
CLAUDIA PlETROPOLLI, Milano
Risposta
Scrivo per esprimere il mio parere sulle metodologie operative che Vi vedono perfettamente
allineati alle grandi linee di distribuZione e
non Vi distinguono, come sostiene la pubblicità, per sensibilità ambientale e attenzione alla
qualità della vita. Il rapporto con la clientela
.....) presuppone interlocutori concreti ed affidabili invece di aride esposizioni di prodotti
precari fe.zionati ed anonimi. In particolare nel
caso delle carni e degli ortofrutticoli considero
`indispensabile" mettere a disposizione del
pubblico uno a più operatori che consentano
acquisti mirati, cioè corrispondenti al reale
fabbisogno in termini di peso.
Questo già avviene per il banco salumeria: in
fondo si tratta di ricollocare gli operatori davanti ad un banco anziché dietro le quinte del
confezionamento, evitando cosi lo spreco di
polistirolo e di kilometri di pellicola. Auspico
una stolta innovativa globale che faccia emergere dalla proliferazione degli imballaggi e
promuova la soluzione dell'ormai annoso problema dei rifiuti: non più di quindici anni orsono era possibile comprare sfidi anche biscotti, pasta, tonno e altro forniti dalle aziende in grandi latte più volte riconfezionabili
senza finire nelle famigerate discariche, un
tempo prati verdi per giocare. Altra nota dolente è quella dei sacchetti di plastica: dovreste scoraggiarne l'uso con costi elevati, tendendo contemporaneamente più economici i
sarchettoni di carta e le borse di tela (io le uso
da anni ovunque, anche in spiaggia, facendoVi peraltro pubblicità). Ad esempio potreste
incentivarne l'uso scontando sulla spesa 100
lire ogni diecimila di merce e talvolta regalandone una.
La Sua è stata una gradevole testimonianza che, nel panorama della Grande
Distribuzione, gli autentici interlocutori
in fatto di tutela ambientale e difesa del
Consumatore siamo proprio noi della Coop. Le Sue considerazioni e suggerimenti
volti a sottolineare e valorizzare l'aspetto
umano ed utile delle risorse commerciali
(soprattutto in campo alimentare) sono
largamente condivisibili, sia nelle intenzioni che nella sostanza, tanto che gran
parte delle Sue osservazioni hanno già da
tempo trovato impegno e soluzioni (quest'ultime forse ancora imperfette) da parte di Coop.
Siamo certi che un'attenta e sensibile
consumatrice come Lei non abbia trascurato di apprezzare, negli anni scorsi, le
campagne condotte da Coop su argomenti
fondamentali che sottendono i più autentici interessi sopracitati; ne ricordiamo
solamente alcune, forse le più significative: la campagna di informazione, all'inizio degli anni '80, sui nitriti e nitrati presenti nelle carni inscatolate (siamo stati i
primi a togliere simili additivi nella carne
in scatola Coopl, e poi di seguito la campagna sulla riduzione del fosforo nei detersivi, grazie alla quale è stata avviata
la Legge che ora tutti debbono rispettare,
la campagna per la promozione delle borsine di carta in sostituzione a quelle di
plastica non biodegradabili (anche qui
abbiamo tirato il carro), la campagna sul
problema del "buco dell'ozono" con la quale per primi ci siamo impegnati, come Coop Industria, nella produzione di prodotti
spray privi di CFC (doro fluorocarburi),
non solo ma ci siamo rifiutati di cammei-cializzare, per un anno, tutti i prodotti
che non fossero in regola con questo principio. Come non ricordare la campagna di
tre anni fa:'"Non rompiamogli le favole"
centrata sull'esigenza di regolamentare
gli spots televisivi rivolti ai bambini e
quell'altra, sui "Pericoli in casa" sempre
dedicata all'universo infantile e che ha
ottenuto peraltro il contributo ed il patrocinio della Un anno fa eravamo
promotori, con raccolta di firme in tutta
Italia, di una campagna per la regolamentazione dell'uso dei Pesticidi in agricoltura.
Quest'anno il tema nazionale sul quale operiamo è quello degli imballaggi e del
recupero dei materiali da confezione e
trasporto. La raccolta differenziata di rifiuti ci vede da anni attivi stimolatori delle Amministrazioni Locali in proposito,
Focalizzando maggiormente la natura
prevalente della nostra attività (che non
dobbiamo dimenticare mai, è quella commerciale I siamo gli unici a produrre oltre
600 (seicento) referenze con marchio proprio (Prodotto Coop) oltre ai cosiddetti
prodotti con amore in campo ortofrutticolo e nelle carni, ovvero referenze prodotte
esclusivamente per Coop secondo canoni
e criteri da noi stessi stabiliti in fatto di
qualità, igienicità e favorevole rapporto
qualità/prezzo.
Negli ultimi anni, nei nostri Supermercati e Ipermercati vengono istallati, accanto
al normale servizio di scaffale, anche i
banchi di servizio cosiddetto "al tradizionale" in particolare per ì reparti panette-
DALLA COMUNITÀ EUROPEA
PIÙ
TRASPARENZA
SUI
PREZZI
Vivace è il dibattito in Europa sulla direttiva dell'Unione Europea che obbliga i
dettaglianti a indicare il prezzo finale di
un prodotto accanto al prezzo per unità
di misura (chilogrammo o litro). La doppia indicazione del prezzo aiuta infatti i
consumatori a fare un rapido paragone
sui prezzi dei vari prodotti, senza essere
ingannati da imballaggi e confezioni.
Questo sistema dovrà essere adottato entro il giugno del 1997 da tutti i supermercati, o almeno da quelli che ancora
non l'hanno fatto. Diverso è il trattamento riservato agli spazi commerciali più
piccoli che potranno usufruire di una deroga di 4 anni, un tempo certamente
troppo lungo vista l'evoluzione rapida dei
sistemi distributivi.
ria - pasticceria - salumeria - carni - pescheria - ortofrutta.
Ovviamente tutti questi servizi sono reperibili a partire dalla dimensione medio
- grande della struttura. In noi deve comunque rimanere ben presente la consapevolezza di dover operare in un sistema
commerciale e non solo che tenacemente
e sempre più potentemente pone in cima
alla scala dei valori il Profitto. In questo
sistema coloro che privilegiano altri valori non hanno vita facile.
Tutto ciò è noto. Il nostro mercato ha le
sue regole, le sue storture, forzature, vie•
obbligate. Nel bene e nel male siamo inseriti in questo sistema, che, tra l'altro,
ha anche la capacità ed i mezzi per indurre e determinare l'orientamento di grandi
masse di persone.
È all'interno di questo sistema che dobbiamo lavorare, con i suoi notevoli pregi e
notevoli difetti, e, occorre non dimenticarlo, è la possente forza commerciale che
abbiamo creato che ci consente di condur-•
re importanti battaglie, perlopiù d'avanguardia, per la tutela delle caratterizzazioni maggiormente umane del Consumo
nel nostro paese.
Vale anche la pena di considerare che
molto spesso le scelte sulla tipologia di elementi di servizio come involucri, vaschette, pellicole ecc., è ancora fortemente indotta dall'offerta industriale. Infatti
altri materiali che sin da oggi potrebbero
essere utili con impiego alternativo, sono
disponibili in quantità troppo limitata e
con costi esorbitanti. Anche in questo settore, comunque, Coop lavora per ottenere
sempre maggiore voce in capitelo.
A cura di Vero Squarcialupi
1996: "ANNO EUROPEO
DELL'ISTRUZIONE
E FORMAZIONE"
Tl 1996 è stato proclamato "Anno europeo dell'istruzione
e della formazione permanente". Sarebbe quindi opportuno che proprio in tale occasione anche i prodotti di consumo e la loro sostenibilità con l'ambiente e la salute rientrino nell'insegnamento e nell'aggiornamento "non stop"
durante tutto l'arco della vita delle persone-consumatrici,
MENO VIOLENZA
IN TELEVISIONE
L'Unione europea di radiodiffusione (Uer), che riunisce
le emittenti radiotelevisive di 78 paesi, sosterrà la carta
mondiale sui giovani e la televisione nella quale sono
chiesti ai governi, ai produttori e ai distributori, programmi di qualità da trasmettere in orari accessibili e
senza scene gratuite di violenza e di sesso. Tale carta aderisce ai principi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini.
LA
TECNOLOGIA
DELL'INFORMAZIONE
Il Foro della Società dell'Informazione intende dare all'Unione Europea indicazioni sull'organizzazione futura della società
in un mondo nel quale prevarranno le tecnologie dell'informazione, offrendo la possibilità di esprimersi anche a gruppi sociali quali i sindacati, le università, le famiglie.
Fra i temi in discussione ci sono l'impatto
della società dell'informazione sull'economia e sull'occupazione, i valori sociali e
democratici della comunità virtuale, le
implicazioni sui servizi pubblici e in particolare su quelli sanitari, l'istruzione e la
formazione della società dell'informazione, nonché lo sviluppo sostenibile delle
tecnologie e delle infrastrutture, la dimensione culturale e il futuro dei mass
media.
FIDUCIA NEL SISTEMA COOP DOCUMEN=E RILEVAZIONI DI ABACUS INTERRO
SERV ZIO I
di Marco Maggi
UN PUNTO DI
PARTENZA
ESSENZIALE PER
RIFILI I hRE SULLE
COSE DA FARE DA
QUI AL 2000
UNA RICHIESTA
DIFFUSA:
"SAPERNE, DI PIÙ",
PERCIO PIU
COMUNICAZIONE,
RAPPORTI
CONTINUI CON
I SOCI
PRESTATORI,
INFORMAZIONE
DIRETTA E
PERSONALE
.
8E1/2
GUADAWNATO
Orgoglio e pregiudizio: due sentimenti forti, che generano comportamenti altrettanto saldi e per questo
difficili da scalfire. Più delle strategie scolastiche di
marketing, contano, valgono e producono in questo
caso gli insegnamenti della tradizione cooperativa:
parlare, parlare, ancora parlare, il rapporto personale al centro di tutto. L'impresa sociale vince la propria battaglia se valorizza la propria diversità. In
queste condizioni si innesca un circolo virtuoso che
conferma nel proprio orgoglio di appartenenza chi è
già Socio, ed intacca il pregiudizio di quanti ci osservano e ci frequentano con le lenti del semplice cliente. A centrocampo, in questa partita, si muove un regista infaticabile, capace di accorrere in difesa e di
rilanciare in attacco: è il servizio, parola magica e abusata, che quando indossa la maglia della Cooperazione diventa elemento di stabilità e di sicurezza,
per l'impresa e per iI Socio. Il servizio ai Soci offerto
da Coop Lombardia si è guadagnato sul campo un livello di gradimento altissimo: in voti scolastici (ante
riforma), oltre 8 e mezzo su dieci. Un punto di arrivo che naturalmente ci conforta non poco nel lavoro
quotidiano, ma che deve essere letto soprattutto come un punto di partenza. Anche in questo caso, deve
valere una sana regola di "understatement", o se
preferite regna sovrano il motto secondo il quale gli
esami non finiscano mai. E il prossimo nostro esame
sarà sulla comunicazione, sulla nostra capacità di
dire chi siamo e casa facciamo al maggior numero di
persone possibile, nel miglior modo possibile. Piur in
miglioramento rispetto agli anni passati, questo terreno è l'unica nota dolente di un certo peso. Organizzazione del lavoro, carichi di attività, definizione dei
compiti a punto vendita, visibilità dei materiali nel
negozio sono i fattori critici ai quali dobbiamo metter mano, naturalmente con l'attenzione dovuta al
rapporto costi/benefici. La ricerca sul servizio ai Soci, realizzata da Abacus l'estate scorsa, ci riporta in
estrema sintesi tutte queste considerazioni, che costituiscono il punto fermo essenziale per ripensare la
nostra offerta di
servizio da qui a
fine secolo (ossia,
sdrammatizzando
un po', è la base di
lavoro per i prossimi 5 anni) Coop
Lombardia ne emerge come azienda cooperativa di provata solidità e serietà; il
vantaggio derivante dall'essere
Socio (e ancor più
prestatore, meglio se titolare dì Unicard ed utilizzatore del turismo A.T.L.) è percebile, apprezzato, erogato con buona efficienza e competenza. Dalle 1.200
interviste personali, realizzate in 10 punti vendita,
emerge una fiducia stratificata nel sistema Coop, insieme ad una richiesta diffusa: "Vorrei saperne di
più". Migliorare la comunicazione all'interno delle
Assemblee di bilancio, mantenere la cadenza degli
incontri con i Soci prestatori, rivedere parti dell'organizzazione del lavoro a punto vendita sono le aree
nelle quali è più produttivo impegnarsi, per soddisfare il bisogno di informazione diretta e personale
che sì rivela la nostra carta migliore. La sola carta
che può garantire, valorizzare e far percepire quella
sostanza di impresa trasparente che ci rende realmente diversi dagli altri comparti economici. Rendendo conto dell'esito di una ricerca di mercato, è
difficile sfuggire alla tentazione di snocciolare dati,
tabelle, indicatori. Difficile e, in fin dei conti, anche
poco produttivo, visto che la logica dei numeri è comunque spesso più stringente della loro lettura ed
interpretazione. Tentiamo in queste pagine di proporre alcune tabelle fra le più significative, con un
breve commento, e con l'avvertenza generale che si
tratta comunque di un estratto assai contenuto da
una ricerca ricca di spunti, analisi, insegnamenti sul
"patto economico" fra Socio e Cooperativa, sulle motivazioni che lo hanno determinato, sulle aspettative
che esso genera.
RISPARMIO "TAGLIATO"
Il 1995, a livello nazionale, è un anno difficile
per lo sviluppo del risparmio.
Questo fenomeno interessa la generalità del
mondo bancario, soprattutto per quanto riguarda gli strumenti non
vincolati o a breve termine.
E non può non toccare
anche la Cooperazione
di consumatori: il Prestito sociale sta conoscendo
una stasi nella raccolta,
mitigata tuttavia da un
perdurante e positivo
sviluppo del numero dei
prestatori_
Dalle tabelle si legge
chiaramente il motivo: il
reddito delle famiglie,
negli ultimi anni, ha conosciuto una secca contrazione; dato che la
quota di esso destinata
ai consumi sta finalmente riprendendo, va de sé
che il risparmio famigliare si trova ad essere
visibilmente "tagliato".
Le aspettative per i
prossimi anni non sono,
a loro volta, ottimistiche; siamo dunque al-
l'interno di una fase congiunturale nettamente
sfavorevole ad incrementi dei deposito sociale paragonabili a quelli
del triennio passato.
EVOLUZIONE DEL REDDITO FAMILIARE
DELL'INTERVISTATO NEL CORSO DEGLI ULTIMI 4 ANNI
Base: totale intervistati
Totale
(1.282)
Soci
prestatori
(405)
Soci non
prestatori
(4471
Non soci
(4301
È aumentato
• solo un po'
• abbastanza
• molto
27
16
10
1
27
24
15
11
15
7
1
30
17
11
2
È diminuito
• solo un po'
• abbastanza
• molto
39
20
14
5
43
21
17
5
39
21
13
5
35
18
12
5
Non è cambiato
34
30
38
35
100
100
100
100
Totale
PREVISIONE DELL'ANDAMENTO DEL RISPARMIO
FAMILIARE NEI PROSSIMI ANNI
Base: totale intervistati
Totale
(1.282)
Risparmieranno...
• molto di più
• un po' di più
• corna oggi
• un po' meno
• molto meno
• non sanno
Totale
Soci
prestatori
(405)
Soci non
prestatori
(447)
Non so-ci
(430)
2
23
35
28
9
3
2
24
32
31
9
2
1
23
35
28
9
4
2
23
37
26
9
3
100
100
100
100
'0 1.200 ADETF1TI INi UTI VENDITA
• -à
, abiGLIGUL:
SOC
ilLIL CAMPO
PRESTITO E SERVIZI
ELGOlfrE TURISMO
,a crescita del numero dei
;ozi prestatori, che si maniene a ritmi elevati pur in
Tesenza di una fase ecooirnica difficile, è spinta e
aotivata dalle caratteristihe di forte, positivo aprezzarnento che essi inravedono nella nostra
ualità e forma del serviio, complessivamente ineso. Il giudizio medio riervato al tasso di interese è più che buono: in meia 3,5 punti su 5 (se prefeite, come accadeva a scuoi fino a pochi anni fa, il
oto equivale ad un bel 7).
L'ufficio soci a punto
vendita è uno dei luoghi deputati per tradurre in atto il nostro
slogan: "La Coop sei tu,
chi può darti di più". E
dunque raccolta e movimentazione del risparmio sociale, ma anche vendita e gestione
della carta di credito
Unicard-VISA, turismo
per tutti attraverso le
proposte dell'Associazione Tempo Libero.
Questa proposta complessiva di servizi genera e promuove fida-
Ma ancora più elevato è
l'apprezzamento per la
gratuità delle operazioni e
l'ampio arco orario disponibile: oltre 8 su 10.
Il giudizio finale sul servizio di Prestito sociale, che
comprende tutti i fattori in
esso contenuti, è poi oltremodo lusinghiero: equivale
ad 8,6 su 10, un punteggio
- crediamo - difficilmente
migliorabile.
Destiniamo volentieri e doverosamente una buona
parte del merito al personale di punto vendita, che
evidentemente viene ap-
prezzato per efficienza, cortesia, capacità tecniche.
Questo risultato, oltre che
un riconoscimento, è però
anche un impegno, chiaro
e vincolante per tutti: non
dobbiamo deludere le aspettative riposte in Coop
Lombardia, dobbiamo almeno confermare questo
apprezzamento. Detto per
inciso, la stessa domanda
posta nel 1990 aveva dato
come risultato 7,5 su 10. I
Soci prestatori hanno percepito un miglioramento
nel servizio, ottima regione
per ricercarne di ulteriori.
lizzazione, produce risorse, richiede tuttavia
una gestione attenta,
puntuale e competente.
L'utilità della nostra
carta di credito ha meritato, fra chi già la
possiede, un giudizio
molto elevato. E se lo
afferma chi ne è titolare e la utilizza, crediamo che ciò possa valere, in futuro, anche per
quanti ancora guardano ai mezzi elettronici
di pagamento con occhio un po' distaccato.
Discorso analogo vale
per le proposte turistiche: anche in questo
caso un buon apprezzamento, che potrà ulteriormente espandersi a
misura della nostra capacità di creare tutte le
condizioni a che ciascuno dei nostri servizi
possa essere adeguatamente presentato ai
Soci.
GIUDIZIO SU ALCUNE CARATTERISTICHE RELATIVE
AL DEPOSITO PRESSO LA COOP
GIUDIZIO COMPLESSIVO SULLA PROPO DI VIAGGI E SOGGIORNO OFFERTA DA I
Base: totale intervistati/giudizio medio 5-1
Base: intervistati che non sono al corrente dell'esistenza del servizio
turistico per soci
Soci
prestatori
Totale
(1.282)
• il tasso di interesse
fino a 5 milioni è
del 5,69% netto
• il tasso di interesse
da 5 a 20 milioni è
del 6,34% netto
è il tasso di interesse
oltre i 20 milioni
è del 7,22% netto
Soci non
prestatori
(447)
(405)
Non soci
(430)
Totale
(431)
Soci
prestatori
(24)
OP
Soci non
prestatori
(94)
Non soci
(313)
c7o
3,23
3,17
3,49
3,22
3,47
3,33
3,19
3,54
tutte le operazioni
di prelievo, versamento,
ecc. sono gratuite
4,14
3,30
tutte le operazioni
-si possono svolgere
sempre quando è
aperto il negozio,
compreso il sabato 4,00
• molto
interessati (x4)
15
17
20
14
3,02
• abbastanza
interessati (x3)
62
62
61
62
• poco interessati (x2:
13
17
7
14
3
7
4
2
10
4
6
Totale
100
100
100
100
medie
2,96
3,00
3,09
2,92
Soci non
prestatori
(39)
Non soci
(35)
3,15
4,06
4,41
3,04
3,99
4,34
3,86
3,82
gli interessi vengono
liquidati ogni anno
3,58
3,88
3,52
3,35
l'estratto conto viene
inviato ogni anno
3,00
3,62
2,84
2,58
• per niente
interessati (xl)
• non sa
-
.(VELLO DI SODDISFAZIONE PER IL SERVIZIO LEGATO
11. DEPOSITO PRESSO LA COOP
GIUDIZIO CaNitLESSIVO SULLA CARTA UNICARD/VISA
3ase: soci prestatori (405)
Base: possiede Unicard/Visa
Totale
(215)
Soci
prestatori
(141)
ok
ompletamente
oddisfatto (x5)
45
colto
oddisfatto (x4)
40
bbastanza
oddisfatto (x3)
14
oco
oddisfatto (x2)
1
er niente
oddisfatto (xl))
ik151111A = 4 7119
o
o
o
o
o
o
o
o
• estremamente
utile (x5)
30
32
20
31
• molto
utile (x4)
44
43
49
43
• abbastanza
utile (x3)
22
20
23
26
• poco utile (x2)
2
• per niente
utile (xl)
2
2
5
100
100
100
3,96
3,99
3,77
Totale
Giudizio medio
3
•
100
4,06
L'INVENZIONE DI GUGLIELMO MARCONTII
NSE-COLO FA
MA LE "INDUSTRIE
MARCONI"
NACQUERO
IN INGHILTERRA.
TRASMISSIONI:
0-1 RICONOSCE
PIÙ, OGGI,
LE
APPARECCHIATURE
PIONIERISTICHE
DI CENTO
ANNI FA?
L'ANNO DELLA RADIO
flhe anno quel 1895: viene inventato il cinema e la radio. ue-
Ilist'ultima invenzione, il telegrafo senza fili di Guglielmo arconi, è nota a tutti. Meno note le vicissitudini che Marconi, autodidatta, dovette subire prima di vedere affermata la sua invenzione. Il mondo accademico mal sopportava che un ragazzo viziato da una madre irlandese intraprendente (che non aveva insistito perché il figlio seguitasse gli studi accademici e lo aveva incoraggiato nei suoi esperimenti) potesse essere arrivato a un risultato così importante. E questo atteggiamento influenzò anche il
governo e l'industria italiana. Fu così che le Industrie Marconi
sorsero in Inghilterra e non in Italia. La radio rappresenta ancora lo strumento principe per le comunicazioni internazionali. Ed
è ancora lo strumento più usato al mattino, quando i programmi
TV sono pochi, e di notte. E poi senza concorrenti in automobile
dove le sue funzioni di servizio sono esaltate dai notiziari sul traffico. La radio, a differenza della TV, consente di fare altro mentre
si ascolta.
ah.
• C'è un libro patrocinato dalla Fondazione
Marcarli:
Giorgio Maioli, I giorni. della radio a cent'anni dall'invenzione di Guglielmo Marconi, Editrice Enzo Re, Bologna,
• C'è l'Associazione Italiana Radioascolto, Casella postale 1338,10100 Torino A.D. L'adesione costa 60.000 all'anno e comprende l'abbonamento ad una rivista:
"Radiorama", Casella postale 873, 34100
Trieste
All'indirizzo di Torino potete chiedere informazioni sull'associazione.
All'indirizzo di Trieste potete chiedere una copia saggio della rivista.
• C'è poi la "bibbia" del radioascolto. Si chiama "World Radio TV Handbook", esce tutti gli
anni e riporta tutte le radio del mondo, gli orari di trasmissione, le lingue in cui trasmettono, gli indirizzi, un panorama
degli strumenti a disposizione sul mercato, ecc.
Questo annuario e tanta altra editoria sull'argomento è reperibile presso
Promoradio, Scala Santa 164, 34135 Trieste.
Scrivete e chiedete il catalogo.
UNA RADIO
TUTTA PARTICOLARE
Una mattina, poco prima
del Natale 1980, iniziava una nuova trasmissione di
Radio France. L'idea, della signora Jacqueline Baudrier, l'allora presidentedirettore generale di Radio France, era di rivolgersi tutte le mattine al pubblico più maturo. Da quella partenza si è arrivati oggi a Radio Bleu, l'unica radio speri i nata in un pubblico non più giovane. Trasmette tutti i giorni rubriche di giardinaggio, salute,
consigli giuridici e soprattutto canzoni francesi. C'è
anche il programma perle
canzoni a richiesta: "Mia
mamma mi cantava sempre una canzone che faceva così... Non mi ricordo il
titolo". E i conduttori prov-
vedono a rintracciare la
canzone e a mandarla in
onda. Qualche volta sono
gli stessi ascoltatori ad aiutare nella ricerca. Oppure:
"Vorrei ascoltare... h stata
la canzone dell'incontro con
il mio primo amore". E così si sentono far di classici che conosciamo anche
noi: Maurice Chevalier, Mistinguett, Josephine Backer, Tino Rossi, ma anche
Georges Brassens, Jacques
Brel, eccetera. La pubblicità suona così: Radio Bleu.
Le parfurn de la vie.
È PIÙ DI UNA
RADIO
Fin qui, si potrebbe dire,
nulla di speciale. E invece
Radio Bleu è diventata una cosa sempre più gran-
de e articolata. Questa richiesta di vecchie canzoni
è stata soddisfatta anche
con la pubblicazione di cassette e compact disc. Ogni
due mesi la Fondation Radio Bleu consegna una sovvenzione di 15.000 franchi
(circa 5 milioni) ad un'associazione umanitaria e
questa consegna è l'occasione per fare festa. La redazione si sposta per tutta
la Francia. B programma
si fa in diretta. Gli ascoltatori conoscono così di persona i conduttori. Si fa un
concerto con artisti che un
mercato discografico, tutto
proiettato verso il pubblico giovanile e la musica in
lingua inglese, ha lasciato
ai margini. à nato persino
un giornale.
Questa vicenda può essere
letta in due modi. Una direttrice di Radio France
sensibile ad un pubblico che
non si ritrova con le nuove
di Ugo Pinferi
La radio è figlia di Heinrich Rudolph Hertz, che
nel 1886 dimostra che si
può trasmettere energia
nello spazio attraverso
le onde - elettromagnetiche; di Edouard Branly,
che nel 1890 inventa un
rilevatore di onde magnetiche che rilevava
onde a un centinaio di
metri dalla sorgente; di
Olivier Joseph Lodge,
che nel 1894 arriva con
un dispositivo chiamato
"coherer" a distanze di
700-800 metri; di Augusto Righi che negli stessi
anni sviluppa un generatore di onde più efficiente di quello di Hertz.
Marroni con il suo famoso esperimento di Pene
tecchio raggiunge i 1500
metri, ma soprattutto
intuisce l'utilizzo delle
onde per trasmettere
impulsi senza l'uso di fili. La prima trasmissione radio come la intendiamo oggi, cioè la trasmissione di parole e
musica, fu realizzata il
24 dicembre del 1906 a
Brant Rock, Massachusetts, da Reginald Fessenden. I due brani musicali e il discorso di quel
primo programma radio
furono ascoltati a centinaia di chilometri di distanza.
Le trasmissioni si effettuano a lunghe distanze
attraverso le onde lunghe, le onde medie e le
onde corte. Le trasmissioni a modulazione dì
frequenza, molto più
chiare e con la possibilità dell'ascolto stereofoni-
mode. Che trova collaboratori entusiasti e particolarmente dotati nel tenere
il rapporto con il pubblico.
Che utilizza l'archivio che
solo Radio France possiede.
E ne viene fuori una nuova radio. Si può anche raccontare con il linguaggio
del marketing una domanda non soddisfatta, un mercato potenziale, una proposta adeguata e quindi la
creazione di nuovi prodotti: una radio apposita, programmi, produzione di dischi, giornale, avvenimenti, concerti, eccetera.
NON È
UNA FAVOLA
co, raggiungono normalmente distanze più brevi. Per impieghi particolari si usano poi le bande cittadine, le bande laterali, le onde cortissime, le microonde, ad alta frequenza, ad altissima frequenza. Insomma
sino ad oggi la diffusione
della radio si è basata
sul fatto che gran parte
di queste onde vengono
riflesse dalla ionosfera e
quindi possono fare il giro del mondo o quasi.
Oggi ci sono i satelliti
geostazionari (che stanno sempre sullo stesso
punto del cielo) che riflettono i segnali ricevuti da terra su una porzione più o meno larga
del pianeta. Sono soprattutto usati per trasmettere i segnali TV
(che non possono seguire la curvatura della terra). Tra una immagine e
l'altra della trasmissione televisiva ..c'è un intervallo attraverso il
quale possono essere
trasmessi segnali radio.
Già alcuni dei satelliti
l'azione. Ci diciamo da tempo che il nostro paese (e
l'Europa; è destinato ad avere una quota rilevante
di abitanti al di sopra dei
sessant'anni. Che questi
"nonni" non sono più come
quelli che li hanno prcec
duti. Sono più istruiti, più
in salute, più curiosi, più informati, hanno più soldi a
disposizione. Ma non trovano proposte all'altezza delle loro esigenze, delle loro
possibilità, delle loro disponibilità. Insomma dalla storia di Radio Bleu dobbiamo
imparare per fare qualcosa di nuovo anche in altri
campi.
COME
Abbiamo raccontatole sto- ASCOLTARE
ria di Radio Bleu non perRADIO BLEU
ché è la storia di un succesÈ diffusa in FM, modulaso. È la prova che dalle afzione di frequenza, solo a
fermazioni che si fanno in
Parigi, 107.1 e a Cannes:
ogni convegno o seminario
100.7. È invece diffusa in
si può e si deve passare al- 1 OM, onde medie, su tutto
destinati alla TV inviano, sulle aree da loro coperte, le trasmissioni di
un certo numero di radio. Tra l'altro per ricevere i segnali radio si
possono usare parabole
molto più piccole di
quelle necessarie per
captare i segnali TV. Recentemente la BBC, la
radio inglese, forse la
più ascoltata al mondo
per i suoi numerosi notiziari, ha avviato le trasmissioni digitali via satellite.
I segnali non vengono
trasmessi come onde sonore, ma come numeri
che rappresentano le onde. Si apre cosi una nuova fase della radio, aperta a trasmissioni di alta
qualità e anche alla trasmissione di dati e immagini. Naturalmente
sono necessari nuovi apparecchi molto più simili
a computer e che possono collegarsi a video e
stampanti. Tanto è vero
che ci sono stazioni radio che trasmettono nel
circuito Internet.
il territorio francese. Le onde medie si diffondono anche oltre frontiera, ma non
sempre consentono un
buon ascolto. Oltretutto Radio Bleu non trasmette di
sera. Di solito è più facile
ascoltarla di prima mattina. Inizia alle ore 7.00.
Se volete provare ecco le
stazioni:
603, 711, 792, 837, 864,
945, 1206, 1377, 1404,
1494, 1557. La ricezione
dipende da dove vi trovate, dalla copertura del cielo, dalla posizione della radio.
Le onde medie non richiedono antenna esterna. Vengono captate da un'antenna interna alla radio. E allora si deve mettere la radio vicino ad una finestra.
Se si capta la stazione ma
la ricezione non è sufficiente. provate a ruotare lentamente la radio per vedere
se l'audio migliora.
10
E/71:ZA RENATO ATRA
-w--
, PRESIDENTE
DELLA CONSULTA DELLE
ASS0MPg=MOMP_j
A
nche in Italia i consumatori si orga/ignizzano. Da mesi è attiva la Consulta delle Associazioni, tra cui la Coop.
Dalla coscienza dei diritti alla difesa
giudiziaria, all'arbitrato, al risarcimento. Priorità l'educazione e l'informazione.
a cura di Diego Passini
Renato Strada, quale è
la tua recente storia e
cosa fai?
Sono presidente della
Consulta delle Associazioni dei consumatori, che è
stata istituita nel novembre del 1994 presso il Ministero dell'industria, artigianato e commercio, e
che riunisce i rappresentanti di 15 associazioni
nazionali dei consumatori, tra cui l'Associazione
nazionale cooperative di
consumatori.
Ho inoltre presieduto un
Comitato per lo studio
delle politiche consumeristiche in Italia, che ha
formulato un rapporto
conclusivo dei propri lava
ri, consegnato al Ministro
dell'industria il 18 gennaio scorso: è il primo
rapporto che un'amministrazione statale nel nostro Paese riceve sulle politiche consumeristíche,
ed è il frutto della consultazione di tutte le associazioni consumatori e delle
organizzazioni di categoria Il Ministero ha intenzione di ridefinìre, sulla
base di questo rapporto,
le proprie politiche per i
consumatori.
Per conto della Consulta
sto seguendo in questo
momento un dialogo con
il Senato sui temi della
legge quadro per i consumatori; con il Cnel stiamo
definendo il problema della rappresentanza dei
consumatori al suo interno: confronti similari con
altre istanze.
Chi ha scelto le associazioni presenti nella
Consulta?
È stato fatto dal Ministro
con suo decreto; di altre
tre associazioni; che ne
hanno fatto domanda, si
stanno verificando i requisiti. A dir il vero sono
fin troppo numerose queste associazioni. Bisognerebbe muoversi in una logica di specializzazione, e
comunque aprire tra loro
un dialogo che porti ad
un'azione comune.
Che differenza vi è tra
questa Consulta e
IL PARLAMENTO
DEI CONSUMATORI
cile e più vicina possibile
al luogo dove ilatto si è
verificato; moltiplicare le
possibilità di arbitrato
presso le camere di commercio. Soprattutto stiamo insistendo per gli automatismi di risarcimento, attraverso accordi volontaii tra categorie economiche e associazioni di
consumatori (come, ad esempio, è stato definito a
Milano tra associazioni
consumatori e tintolavanderie).
Questa giustizia sui piccoli casi è. secondo noi, estremamente importante.
quella a suo tempo creata dalle associazioni
stesse?
Quella ebbe una vita travagliata e non esiste più
da tempo. Questa è la prima Consulta nazionale; istituita per decreto dal
ministero è preparatoria
dell'idea che anno un po'
tutte le associazioni di una Consulta nazionale,
nell'ambito della legge
quadro per la tutela dei
consumatori.
A che punto sono i lavori per questa legge?
Sono fermi in commissione al Senato, anche perché si pensava che questa
legislatura fosse breve.
Poiché i tempi si sono leggermente allungati, c'è la
volontà di rimettervi mano, d'accordo con il presidente della commissione
sen. Carpi e il relatore
sen. Merlino Prevosto.
Numerose erano le
propose di legge. Siete
arrivati a un testo unificato?
In commissione non si è
ancora arrivati a un testo
unificato. Come associazioni, invece, con la consulenza del prof. Guido
Alpa, uno dei maggiori esperti italiani in materia,
stiamo definendo una nostra sintetica proposta,
anche per facilitare il lavoro della conunissione.
Torniamo a un problema più ampio. Sulla
base delle tue conoscenze ed esperienze,
come giudichi l'attuale
situazione in Italia e in
Europa per quanto riguarda la tutela dei
consumatori?
L'attenzione al consumatore, finalmente, proviene
da diverse fonti, in primo
luogo da quella europea,
forte stimolo anche per
quella nazionale. In Italia
si stanno moltiplicando
almeno le norme a tutela
del consumatore.
La nostra principale mancanza è di un soggetto nazionale della politica dei
consumatori, ed è il primo
problema che va risolto:
chi fa in Italia politica na-
zionale per i consumatori? Si tratta, a mio avviso,
di dare più potere alle associazioni dei consumatori, partendo da quello di
rappresentanza in giudizio.
In una rilevazione Censir
i cittadini si fidano, in primo luogo della magistratura, poi delle associazioni dei Consumatori: esse
hanno un enorme credito
potenziale, perché agiscono per rispondere direttamente alla domanda del
cittadino. Hanno molto
più spazio potenziale di
tanti altri soggetti, sindacali o politici. Questo eredito ha bisogno però di
trovare un punto d'appoggio nazionale.
C'è quindi spazio, secondo te, per la diffusione di queste associazioni di consumatori, comprendendo in
questo termine anche
tutto il mondo dei servizi, dell'utenza.
Per consumatore in realtà
di intende consumatore e
utente. I problemi sono
infatti nel mercato, le etichette, le informazioni
nutrizionali, le vendite
porta a parta, ecc.; l'altra
categoria sono per l'appunto gli utenti dei servizi anzitutto pubblici (trasporti, sanità, scuola), dei
servizi a rete come gas,
telefoni, acqua, il cittadino insomma che riceve un
servizio dal privato o dal
pubblico. Questo cittadino
deve essere difeso dalle
associazioni dei consumatori e dalle leggi.
La definizione del consumatore è quindi ampia,
ed è quella che noi vogliamo interpretare.
Quali le priorità per i
consumatori, oltre
quella che hai già citato e cioè la difesa in
giudizio?
Sa no tante le piccole cau-
se, che divengono grandi
se possono venire affrontate da una rappresentanza numerosa, Ad esempio la vicenda della
bolletta telefonica o di un
servizio a rete, che per
singolo utente è un problema limitato; affrontata
su scala nazionale, per
migliaia di utenti, diviene
una cifra notevole, un risarcimento piccolo per il
singolo, ma un grosso problema nel suo insieme.
Può essere portata avanti
solo da un'associazione
nazionale. Le grandi associazioni estere sono nate
su vertenze, piccole in sé,
ma che riguardavano milioni di cittadini. Queste
associazioni si sono caratterizzate come l'avvocato del cittadino".
Bisogna poi che i "piccoli
reclami" abbiano una risposta, se occorre con il
giudizio come ultima possibilità, ma prima ancora
tramite la conciliazione,
che si realizzi in forma fa-
Un terreno su cui in Italia siamo in grande
ritardo è quello dell'informazione e dell'educazione dei consumatori, affidate oggi a iniziative sporadiche.
Vanno anzitùtto rafforzate le associazioni di consumatori, che con numeri
verdi, stampati, riviste
(come anche la vostra)
svolgono una vasta azione
di informazione del cittadino. Più in generale bisogna poi moltiplicare le
trasmissioni dedicate al
consumatore.
Ma soprattutto l'educazione: il principio basilare
è che la miglior difesa del
consumatore è quella del
cittadino che si difende
con le sue mani. Per poterlo fare deve 'conoscere
che ha determinati diritti.
Fondamentale è la scuola;
tramite esperienze pilota
vorremmo arrivare a un'educazione civica che sia
anche educazione ai diritti del cittadino, anche come consumatore e utente.
Un'educazione a tutti i livelli scolastici, per avere
anche in Italia un consumatore agguerrito, che
sappia difendersi da sé.
La Coop ha una duplice inscindibile anima,
perché svolge attività
economica e sociale al
tempo stesso.
Che ruolo può giocare
nella difesa dei consumatori, e in che rapporti con le associazioni "no profit"?
Su scala europea la cooperazione di consumatori
è rappresentata nel consiglio dei consumatori, insieme ad altre associazioni, tramite l'Eurocoop,
perché si riconosce ad essa un ruolo consttmerista.
In Italia tale ruolo è interpretato coerentemente
dalla Coop.
Il ruolo che svolge già e
che può svolgere è straordinario, perché associando milioni di persone come associazione, ognuna
delle quali rappresenta una famiglia italiana, abbiamo la possibilità di entrare, attraverso ad esempio riviste specializzate,
in milioni di famiglie.
Un consumatore da voi
formato, che conosce i
propri diritti, informato
m maniera qualitativa attraverso alcuni progetti
pilota che state portando
avanti: è un risultato importante per il Paese.
Se posso avanzare un
suggerimento è quello di
dare ancora più poteri e
autonomie a questi consumatori associati: è un potenziale che reso autonomo, reso forte, anche di risorse, oltre che di politiche, potrebbe avere uno
sviluppo straordinario,
difficilmente ottenibile
per altre vie. Avete disponibile un potenziale enorme di crescita civile per il
aese.
E uno dei nodi fondamentali che Coop si
trova ad affrontare,
nell'ambito del proces
so di trasformazione
da piccole cooperative
a grandi che ha caratterizzato nei decenni
scorsi il sistema Coop.
Il rischio è che finisca
ai margini il socio, risorsa invece basilare.
Infatti, bruciare questo
potenziale grida vendetta
a Dio, lasciarlo in soffitta
è altrettando negativo; al
contrario valorizzandolo
in forma autonoma e dandogli una missione specifica, ritengo sia un tesoro
in grado di produrre enormi frutti e risultati.
IMBALLAGGI ECOLOGICI
COMPILATE
E INVIATECI
IL VOSTRO
QUESTIONARIO
MBALLO
INTFLI IGEN1L
L
I a campagna Coop per im
'Imballaggi eco-compatibili ha
già dato frutti copiosi: quasi
1000 soci hanno già risposto al
questionario pubblicato da
-
"Quale Consumo" nel numero
di settembre. Ma la campagna
non si è esaurita.
Altri soci ci inviino il loro questionario compilato.
r
[VERTIGINOSO AUMENTO DEL NUMERO DI AUTOMOBILI SULLA TER
L'ETANOLO
UNA DELLE PIÙ
PROMETTENTI
FONTI DI
ENERGIA.
NEL 2030 IN
CIRCOLAZIONE
UN MILIARDO
DI MACCHINE
N
el 1990 sulla terra si contavano oltre 500 milioni di autoveicoli e questo numero continua ad aumentare con
un tasso di crescita superiore a quello
della popolazione. Se questa tendenza
continuerà, nel 2030 le strade saranno
invase da un miliardo di veicoli. Tale
crescita non solo porta a un rapido esaurimento delle risorse petrolifere, ma
è anche una delle principali cause dell'inquinamento dell ambiente e una minaccia per la salute pubblica.
LE BEIAIIINE
HANNO RIDOTTO
I RISCHI PER L'UOMO?
di Raffaella Galli
La produzione e l'uso di
carburanti per veicoli liberano nell'atmosfera enormi quantità di anidride carbonica e questa
è responsabile dell'effetto serra cioè del surriscalidamento del nostro
pianeta; inoltre, dal tubo
di scappamento di un'autovettura fuoriesce una notevole quantità di
composti che aumentano
i rischi per la salute dell'uomo. I gas di scarico,
infatti, sono composti
principalmente da monossido di carbonio (che
impedisce il trasporto di
ossigeno nel sangue), ossidi di azoto (che danneggiano il sistema respiratorio e indeboliscono le difese dell'organismo) e idrocarburi (che,
in preseriza di luce e ossidi di azoto, formano o. zona, una sostanza irritante per i polmoni). Un
discorso a parte meritano gli idrocarburi policidici aromatici per i quali è accertata un'azione
cancerogena sull'uomo.
Infine nei gas di scarico
si trova anche il piombo
che ha contaminato ormai l'acqua, l'aria e il
suolo; l'uomo sia per in-
gestione che per respirazione, ne sta assumendo
quantità sempre maggiori. Il piombo nell'uomo si deposita nelle ossa, inibisce la produzione di emoglobina (la proteina del sangue che trasporta l'ossigeno) e danneggia il sistema nervoso. Nei bambini, che presentano un metabolismo
più accelerato, il piombo
provoca anemie e ritardi
nello sviluppo mentale,
a volte estremamente
gravi. Già da tempo, ormai, scienziati e ambientalisti di tutto il
mondo hanno richiesto a
gran voce l'eliminazione
del piombo dalle benzine.
BENZINA
CON PIOMBO
E SENZA
Adottato su larga scala
negli Stati Uniti agli inizi degli anni '20 e successivamente anche in
Europa, il piombo, per le
sue proprietà antidetonanti, garantisce efficienza e un buon livello
di prestazioni alle benzine, che si traducono in
un aumento di potenza
del motore. In pochi decenni, parallelamente
stione, in molecole anch'esse dotate di effetti
cancerogeni. Dunque,
anche le benzine senza
piombo, note come benzine "verdi", non sembrano aver ridotto i fattori
di rischio per la salute
dell'uomo.
Tuttavia, per abbattere
il potenziale inquinante,
alla benzina verde viene
abbinata una marmitta
catalitica (che non può
essere invece utilizzata
con la normale benzina
super, altrimenti il catalizzatore viene messo
fuori uso). Questa è un
dispositivo che favorisce
la degradazione fino al
90% dei residui tossici
presenti nei gas di scarico (idrocarburi non combusti, ossidi di azoto e
monossido di carbonio)
che vengono trasformati
in sostanze innocue: acqua, anidride carbonica
e azoto. Nonostante il
valido contributo all'abbattimento degli inquinanti, anche la marmitta catalitica presenta degli inconvenienti: non
funziona a freddo (cioè
quando si percorrono solo pochi chilometri),
mentre a temperature
superiori a 900° C si disattiva; va sostituita do-
po circa 80 mila chilometri; è costosa perché realizzata con materiali preziosi, quali il platino e il
palladio. Una direttiva
Cee ha previsto che dal
1993 tutte le nuove auto
siano fornite di marmitta catalitica; ma poiché
queste rappresentano solo l'8 per cento circa delle
auto circolanti, si può
prevedere che solo dopo
il 2000 tutte le auto saranno catalizzate.
ENERGIE
ALTERNATIVE
Oggi la maggior parte
dei veicoli viene progettata e costruita senza
perdere di vista due obiettivi: il risparmio energetico e la riduzione
dei gas di scarico.
A tale scopo le industrie
automobilistiche si stanno preoccupando di costruire motori che consumino meno combustibile, carrozzerie più leggere, modelli più aerodinamici; tuttavia questi
miglioramenti non bastano da soli a risolvere
il problema dell'inquinamento e della disponibilità di petrolio. Altrettanto importante, a lungo termine, è l'impiego
di combustibili alternativi e che non comportino un ulteriore aumento
di anidride carbonica
nell'atmosfera. Fra questi, l'etanolo presenta interessanti vantaggi economici e ambientali. Ottenuto dalla distillazione di prodotti agricoli
contenenti zucchero o amido (come la canna da
zucchero, la barbabietola da zucchero o il mais),
l'etanolo è stato usato
per la prima volta in
Germania sul finire del
secolo scorso. Se aggiunto alla benzina, in percentuali variabili tra il 5
e il 15 per cento, conferisce a questa il numero
di oliano (che indica il
potere antidetonante di
un combustibile) sufficientemente alto, sostituendo egregiamente la
funzione del piombo.
Gli Stati Uniti e il Brasile sono i paesi che stanno sviluppando i due più
grandi programmi di
produzione di etanolo;
anche se fino a oggi nel
nostro paese l'ipotesi di
impiegare l'etanolo non
è stata ancora presa in
considerazione, in futuro
potrebbe essere una delle fonti più promettenti
di energia.
dPin~11111~1111~
attUren A cura
GRANDE
DISTRIBUZIONE
IN ITALIA
E IN EUROPA
allo sviluppo della motorizzazione, la quantità
di piombo diffusa sulla
terra è aumentata vertiginosamente. Benché la
sua tossicità sia nota sin
dal II secolo a.C. è solo
intorno al 1970 che si avvertono le prime denunce e dieci anni dopo vengono prese le prime misure per ridurre la sua
presenza nelle benzine.
Entro il 1 ottobre 1989
una direttiva Cee raccomandava di assicurare
la disponibilità, sul mercato interno di ogni paese membro, di benzine
"senza piombo", ossia
con quantità di piombo
non superiore a 0,013
glI. La diffusione di benzine senza piombo, tuttavia, ha spostato l'attenzione dell'opinione
pubblica su altri compo- .
nenti tossici che continuano ad essere presenti, persino in quantità
superiore rispetto alle
benzine super: il benzene e gli idrocarburi aromatici. Oltre a queste
molecole, la cui cancerogenità è dimostrata, nelle benzine senza piombo
vengono aggiunti alcoll e
altri additivi ossigenati
che si trasformano, in seguito alla loro combu-
Orl
e.7
t Tref; DEGi I
"
cAr 1+2
PRODOTTI
STORICI
PRODOTTI
NUOVI
ipermercati carne
macchine per il
Domenico Barili,
Inversioni di
Marketing.
La grande paura
dell'Industria di
Franco Angeli editore, 125
pagine, 20-.000 lire
È un libro molto documentato con ampia rassegna di quanto si è fatto e
si sta facendo nel inondo,
in Europa e in Italia in
questo nuovo settore della distribuzione. Ci sono
inoltre le schede dettagliate su Euromercato,
Città Mercato, e su due Ipercoop. Da segnalare
anche tutte le considera-
Longanesi, l 86 pagine,
26.000 lire.
Si trovano tanti spunti
interessanti in questo volume di un signore che
per mestiere fa il direttore generale di una grande
azienda alimentare.
Per esempio si apprende
che le culture alimentari
(l'insieme di gusti, abitudini e regole condivise in
una comunità) nel mondo
sono 383. E scopriamo
Maura Poppi (a cura di',
La città dei consumi.
Analisi critica degli
Marca,
consumo,
zioni sul ruolo sociale che
possono svolgere gli ipermercati e i centri commerciali, Ie conseguenze
di una collocazione vicina
o lontana dalla città, le
implicazioni urbanistiohe. Di interesse più direttamente sindacale l'analisi del rapporto del
singolo punto di vendita
con l'azienda centrale.
che 363 di esse si basano
sul pollo (uova e carne),
196 sui bovini (latte e
carne) e ben 40 sul cane e
il topo.
Tutto questo non ha impedito ad alcuni prodotti
di affermarsi al di fuori
della propria cultura, e
questo sin da tempi molto
antichi. Si può parlare
dello champagne o del
parmigiano per quanto
riguarda prodotti che già
nei secoli scorsi erano noti e presenti sulle tavole
di paesi diversi da quello
di origine. Per arrivare ai
prodotti "inventati" e diventati "mondiali", ma in
epoche dove decisiva per
la loro diffusione è stata
la pubblicità.
All'improvviso sembra
che si sia aperto uno spazio apparentemente infinito per prodotti senza
marchio, senza cultura
intrinseca, senza pubblicità. Il riferimento è ai
prodotti che portano come marchio quello dell'insegna distributrice, o che
hanno nomi di fantasia.
L'autore analizza sia la
diffusione dei prodotti
"storici" che quella dei
prodotti "nuovi", il ruolo
svolto dalla grande distribuzione moderna, dalla
pubblicità, dal marketing
e il ruolo che alcune volte
appare subalterno dei
produttori. L'autore intravede negli scontri tra i
diversi protagonisti, essenzialmente tra produttori e distributori, un progressivo impoverimento
delle marche, dei prodotti
di qualità. E propone l'utopia (così la definisce) di
una integrazione compieta tra produzione e distribuzione. Dietro a questi
interrogativi, che si pongono in pochi tra gli addetti ai lavori, ci sono risposte che riguardano
l'assetto produttivo e finanziario di tante imprese italiane, europee e'
"globali". E ovviamente
tutti i consumatori.
11.111~1.11111111111~~1111
-
BRESCIA
150,... LA COOP CANTA...
Una pubblicazione storica
a fumetti sui 150 anni della cooperazione tra consumatori. Una piccola sfida
per togliere i] mezzo espressivo fumettistico dal solo
mondo degli estimatori del
genere, a torto considerato una forma minore di comunicazione. Una scommessa che, ora, a mostra
conclusa, si può considerare vinta con un margine
abbondante di positività.
Già dall'inaugurazione, comunque, si erano capite le
premesse del successo. I
mass-media bresciani, sabato 30 Settembre, hanno
sottoposto ad un vero e proprio fuoco dí fila di domande Sergio Staino, autore
delle otto storie sulla cooperazione, Marco Maggi,
seguono a ritmi incalzanti
e coinvolgenti, negli episodi narrati... con la matita.
La storia del movimento
cooperativo consumerista
si dipana con chiarezza e fa
risaltare i valori di fondo
che, da 150 anni, lo muovono.
Dopo la visita alla mostra
degli originali di Sergio
Staino, í ragazzi ed i visitatori, seguono con l'apporto di una serie di diapositive, l'evolversi da Rochdale in poi, del movimento cooperativo italiano. Ugo Pinfeti, dell'Associazione Regionale Lombarda, ha tenuto la prima lezione ai quaranta allievi della quinta
classe dell'Istituto alberghiero bresciano in visita al
Centro Sociale Coop. La
direttore soci e consumatori di Coop Lombardia, sul
perché dell'evento, sulla cooperazione in generale e
sulla socialità in particolare.
Il fumetto di qualità ed ironicamente intelligente,
scelto come intermediario
con fasce di persone (i giovani in particolare) altrimenti difficili da contattare su questo argomento
co. Bobo, Bibi, la mog 'e ed il fratello (la trasfigurazione della famiglia
dell'autore) si muovono in
un arco temporale che va
dal 1844 al 1994 in terra toscana. Lotte, vittorie, axretramenti e successi nella cooperazione, legati ai
vari periodi socio-economici nazionali e locali, si sus-
mostra è stata ampiamente recensita e commentata
dalla stampa, televisioni e
radio locali con favorevoli
valutazioni.
Gli Assessorati alla Cultura, Pubblica Istruzionale e
Gioventù del Comune hanno affiancato l'Arcicomics
ed il Centro Sociale, coinvolgendo il Comitato Soci
in questa opera di diffusione dei valori cooperativi
che vengono sì da molto
lontano, ma che di strada
ne possono certamente percorrere ancora molta. La
mostra a fumetti può rappresentare, e non solo a
Brescia, un momento di
coinvolgimento e di pubblicizzazione inusuale ma efficace.
Renato Bandera
SOCINFORIvi CREMONA
SOCINFORM SETTIMO M
CORSI DI ECONOMIA
COOPERATIVA
BUON 150°
DAGLI ILLUSTRATORI
ITALIANI
Il 20 Ottobre, promossi
dal Centro Sociale Coop
Lombardia di Cremona
ed organizzati dalle scuole, sono iniziati i corsi di
Economia Cooperativa
che si concluderanno il 20
novembre 1995. Le scuole interessate sono due, il
Ra.c.l.e."Ghisleri", e l'Istituto tecnico industriale
statale "J. Torriani" di
Cremona. Gli allievi coinvolti sono rispettivamente: 100 del P.a.c.l.e. (tutte le quinte classi) e 80
dellIT.I.S. (quattro classi: quarte e quinte).
I corsi sono articolati in 4
lezioni sui seguenti temi:
- "Passato e presente del
movimento cooperativo;"
-"Le caratteristiche della
strategia dell'impresa cooperativa;"
- "Gli aspetti giuridici ed
amministrativi dell'impresa cooperativa;"
- "La costituzione di una
cooperativa: prospettiva
di nuova occupazione;"
I relatori sono: Fulvio Bella (capo ufficio attività sociali Coop), dottor Marco
Maggi (direttore settore
soci e consumatori), Gian
Pietro De Micheli (Consi-
glio di Amministrazione
Coop Lombardia), Elvira
Cossu (responsabile servizio amministrativo Coop
Lombardia), dottor Fiorenzo Romè (responsabile settore formazione e lavom Associazione Lombarda Cooperative Consumatori). Entrambe le iniziative si concluderanno con la visita al Centro
Commerciale Gran Rondò
di Crema sci all'IperCoop.
E da sottolineare che tutte le lezioni dei Corsi si
svolgono durante l'orario
scolastico e quindi diventano parte integrante del
percorso didattico delle
scuole.
Il Centro Sociale Coop
Lombardia di Cremona
rivolge un ringraziamento ai presidi professor
Gualtiero Nicolini e dottor
Guido Lazzarini, agli insegnanti delle classi impegnate per la sensibilità dimostrata nell'accogliere
le nostre proposte su argomenti che non fanno solitamente parte degli insegnamenti scolastici.
È altresì in fase di preparazione, con l'Istituto Tecnico per geometri "Vac-
chelli" di Cremona, un corso di aggiornamento per
insekmanti ed allievi delle quinte classi riguardante la costruzione di un supermercato. Il corso è finalizzato alla elaborazione di progetti che gli allievi porteranno agli esami.
Cesare Mainardi
.
RITORNA
MAGO
FILIPPO
A Novembre alla scuola elementare "Trent°
e Trieste" di Cremona
i bambini di due prime si cimenteranno
sulle "Ricette di Mago
Filippo", così come faranno, a Dicembre, i
bambini di un asilo infantile comunale. Riprende in questo modo
e con questi impegni
l'attività del Centro
Sociale di Cremona a
conferma dell'attenzione che la Coop
Lombardia ha sempre
rivolto al territorio
cremonese.
C. M.
Sabato 7 ottobre davanti ad una numerosa folla di soci e non è stata inaugurata presso il centro commerciale di Settimo la mostra preparata
dall'associazione illustratori italiani
per il 150° anniversario della nasci-
ta della prima cooperativa di consumo.
Alcuni tra i maggiori illustratori
hanno voluto, ognuno col loro stile,
e con la propria creatività, augurare
alla Coop "buon compleanno".
SOCINFORM BONOLA-BAGGIO-CORSICO 1111.1.111111Mamt,
COOP LOMBARDIA
IN MARCIA
PER LA PACE
Anche quest'anno Coop
Lombardia non ha voluto mancare ad un appuntamento molto importante e significativo, specialmente in
questo periodo segnato
dalla guerra nella ex
Jugoslavia, qual è stata la marcia della pace
"Perugia-Assisi" svoltasi lo scorso 24 settembre.
13 Circa 80 mila persone
hanno partecipato a cio attività sociali di
questa manifestazione,
Coop Lombardia.
tra cui molti giovani;
Da parte di tutti i Soci
all'insegna della spepartecipanti si è risconranza che gli errori del
trata la volontà di essepassato e del presente
re presenti alle prossipossano essere d'inseme edizioni della margnamento per un futucia per rinnovare l'imro con più pace.
pegno di Coop verso la
Coop Lombardia era
pace e la solidarietà tra
rappresentata dalle Se- ' i popoli.
zioni Soci di Bonola e
Andrea Caiani
Baggio - Coreico e da
Comitato soci
Fulvio Bella, capo uffidi Bonola
VOLTÀs 'EOOP LOMBARDIA CaTili,6RA ALLA PROPOSTA TEATRALE ._
,„,,„NigQRA91\A
n
.a!, 5
TEATRI
UNA
La stagione teatrale 95/96 vede
ancora una volta Coop Lombardia protagonista nella nostra regione con una politica di sponsorizzazionì che, da qualche anno, è
diventata sinonimo di qualità ed
innovazione della proposta teatrale. A Milano, attraverso il circuito dei teatri d'ITHALIA (Porta
Romana ed Elfo) ed a Cremona
con il Ponchielli si concretizza il
nostro sforzo di supportare un
progetto culturale di ampio respiro che duri nel tempo.
Al centro delle proposte di quest'anno per i teatri d'Ithalia stanno classici di Shakespeare, Ibsen
e Molière, rivisti in un linguaggio
teatrale moderno ed alcune proposte particolarmente significative tra le quali spiccano Carmelo
Bene, Paolo Poli e Luca Barbareschi. Il programma completo della stagione può essere richiesto
presso gli uffici soci dei punti
vendita di Milano ed hinterland.
Identica qualità nella proposta
del teatro Ponchielli di Cremona
sulla cui stagione teatrale i nostri
soci potranno godere quest'anno
di un significativo vantaggio economico: lo sconto del 20% sul
prezzo del biglietto.
Ma anche le sezioni soci, autonomamente, si muovono sul terreno
delle proposte teatrali. Particolarmente significativa è la possibilità offerta ai soci dell'ipercoop
Bonola che potranno acquistare a
prezzo ridotto presso il loro ufficio soci i biglietti per spettacoli in
alcuni importanti teatri milanesi
(Carcano, San Babila, Smeraldo,
Nuovo Nazionale) la cui programmazione riportiamo qui.
Per i soci dunque l'opportunità di
fruire di una ricca stagione teatrale a condizioni vantaggiose:
un'occasione che sarebbe imperdonabile perdere.
GRANDE
STAGIONE
STAGIONE
95.96
I VANTAGGI
RISERVATI
AI SOCI
COOP
LOMBARDIA
caca
Presentandosi muniti della
propria tessera di socio Coop Lombardia ai botteghini
dei teatri si avranno le seguenti facilitazioni:
ottil 0550
0" u*"
02 0t:06
001?
o0 soci
„
vtdi
00420.t.
TEATRID
Teatro
Spettacolo
Compagnia
San Babila
Carcano
Nuovo
San Babila
Smeraldo
Carcano
San Babila
Smeraldo
Nuovo
Carcano
Nuovo
San Babila
San Babila
Carcano
Nazionale
Nazionale
Nazionale
Nazionale
Nazionale
Nazionale
Nazionale
Un ispettore in casa Birling
Diablo (Storia flamenca t
La scuola delle mogli
Ma non è una cosa sena
Uomo
E pensare che c'era il pensiero
Il clan delle vedove
Hair
L'ultima luna
Uno nessuno centomila
La governante
Il malato immaginario
Come prima meglio di prima
Monsieur Amilcar
Provaci ancora Sam
L'albergo del libero scambio
Il piacere dell'onestà
La strana coppia
La vita è un tram
Recital
Tango Barbaro
Remo Girone
Savignano-Beltrami
Sergio Fantoni
Stabile di Bolzano
Antonio Albanese
G. Gaber
Valeria Valeri
Brodway Musical C.N.Y.
M. Mastroiaani
Flavio Bucci
Giorgio Albertazzi
Bosetti-Bonfigli-Salines
Marina Malfatti
Paolo Ferrari
Antonio Salines
Gleljeses-Croccolo-Quattr
Gianrico Tedeschi
Zuzzurro e Gaspare
Legnanesi
Vecchioni
Mariangela Melato
In aggiunta al nutrito elenco proporremo anche spettacoli teatrali in programmazione al
Piccolo Teatro a Milano che per esigenze di tempi di stampa del nostro giornale non abbiamo potuto inserire.
Teatro Elfo e
Porta Romana di Milano:
sconto di L. 8.000 (da 30.000
a 22,000) per tutti gli spettacoli teatrali della stagione 95/96.
Attenzione!
Alcuni spettacoli potranno
subire variazioni di prezzo:
ai soci rimane dunque garantito uno sconto che sarà
comunicato al botteghino del
teatro.
Teatro Ponchielli
di Cremona:
sconto del 20% sulla stagione teatrale 95/96 (sono esclusi spettacoli musicali e di
balletto).
N.b. Il socio ha diritto ad
un massimo di due biglietti per tessera.
La programmazione completa di questi teatri è disponibile sottoforma di
dépliant in tutti gli uffici soci dei punti vendita
interessati.
FOTO SULLA
CARTA DI
CREDITO
La Kodak ha messo a punto un
sistema digitale per riprodurre
l'immagine che richiede solo
400 bit, cioè una quantità di
"memoria" che può essere inserita tra le informa doni di una
carta di credito. Ne viene fuori
un'immagine non certamente
incisa come in una fotografia o
in televisione, ma sufficiente
per riconoscere un volto. L'idea
è di Incidere" il ritratto del titolare su una carta di credito.
Questo dovrebbe consentire di
eliminare l'uso di una carta di
credito da parte di altre persone. La banca americana Citicorp è partita con la sperimentazione su carte Visa e Mastercard. La cassiera vedrà apparire sul terminale di cassa il ritratto del titolare.
Fino al 16 marzo '96
nei supermercati
Coop Lombardia
va in scena
il Gran Galà Coop
Ogni tua sposo di 20.000 lire
vale 1 Bollino: se acquisti
anche uno del prodotti
della settimana avrai diritto
a i bollino extra.
Pii Pollini raccogli
più Coop ti premio.
IL TELEFONO
ANTI-PINOCCHIO
(CONTRO CHI
DICE BUGIE)
Il brevetto è del 1978. Ma solo oggi, grazie alla miniaturizzazione dei circuiti, è
diventato un oggetto che può stare sulla
scrivania. Si basa sul VSA, Voice Stress
Analyzer, un dispositivo elettronico che
riconosce i minimi tremolii della voce
quando diciamo il falso. Negli USA è in
vendita da due anni. Si chiama Truth
Phone e costa sei milioni.Sembra che lo
comprino avvocati e assicuratori.
t a..., e ra. n...m...cubo,. esponira n nex..6n.
---'................"-n......
va,•
1E' un premio ffiladellealo Capi
a2CIP
LA COOP SEI TU.
Per maggiori informazioni rivolgetevi al
vostro Supermercato o Ipermercato Coop
:-s
(Le quote si intendono espresse in migliaia di lire e non
includono la quoto di iscrizione, le tosse di imbarco e sbarco
ed altre particolarità relative al programma specifico). Tali
quote sono sempre relative a sistemazione in camera a due letti
Organizzazione tecnica
4-NOLATOURS
Ageraio AAGGi E VACANZE
Riservati ai Soci Coop
FESTIVITÀ IN COMPAGNIA
PONTI FESTIVI...
Da
L • 500
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L.
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Lanzarotepensione
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Viareggio:
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dal 29.12 al 2.1
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Costa Brava:
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Budapest;
Hotel ***
dal 29.12 al 2.1
L.
845
Vienna;
Hotel ****/***
dal 29.12 al 2.1
L.
875
dal 29.12 al 2.1
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Sorrento:
Hotel ****
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Lanzarote - Hotel S. Antonio *-t**
TUNISIA
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Hotel Club Soviva ***
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Djerba
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3*
MAROCCO
Crociera:
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Agadir
Hotel Sangho
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4*
21 gennaio
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790 L. 135
790 L. 135
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Partenza
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1.225 L. 160
MAR ROSSO
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Sharm EI Sheikh
Hotel Ghazala
4* dal 02.12 al 22.12
dal 23.12 al 29.12
L. 1.418 L. 160
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Oriente di Cuba
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dal 01.11 al 20.12
dal 21.12 al 03.01
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4*.
dal 01.11 al 20.12
dal 21.12 al 27.12
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N. 17 novembre