Corriere degli Italiani CON ME ANNO L I - N. 20 - 29 maggio 2013 Brauerstr. 101 POSTFACH 1230 AZA 8026 ZURIGO TEL. 044 240 22 40 FAX 044 240 23 22 COMMISSIONE UE L’Europa promuove l’Italia, ma... Verrà proposta la chiusura della procedura per deficit eccessivo dell'Italia, e sembra ormai certo che la pratica verrà archiviata visto l’orientamento positivo della Commissione. Il commissario europeo Affari economici, Olli Rehn, sottoporrà la decisione al resto della Commissione per mettere fine alla vertenza aperta contro l'Italia nel 2009 al tempo del governo Berlusconi. Una tappa importante che premia il risanamento del governo Monti e la credibilità con la quale l'esecutivo di Letta si è presentato in Europa: secondo la Commissione l'Italia ha terminato il 2012 con un deficit al 3% e nel 2013 dovrebbe restare al 2,9%, dunque in regola con i parametri di Maastricht. Obiettivo che a politiche invariate centrerà anche nei prossimi due anni, condizione per chiudere la procedura. La decisione darà nuovi margini di manovra al governo. La Commissione Ue promuove l'Italia, ma la "to-do list", la lista delle cose da fare, resta ancora lunga. Nella bozza di raccomandazioni che accompagnerà il nostro Paese fuori dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo, Bruxelles indica sei strade da seguire in futuro. - Consolidamento dei conti pubblici: al primo posto c'è la raccomandazione relativa al proseguimento dell'azione di "consolidamento" del bilancio, più volte richiesto dall'Europa ai diversi Paesi dell'unione europea. - Amministrazione pubblica: il documento messo a punto dai servizi del commissario Ue per gli affari economici e monetari Olli Rehn evidenzia la necessità di rendere molto più efficiente la macchina dell'amministrazione pubblica per alleggerire il sistema produttivo di una zavorra che troppo spesso ne condiziona l'attività e lo sviluppo. - Banche: la terza raccomandazione riguarda il sistema bancario italiano. La Commissione chiede all'Italia di intervenire in maniera attiva per renderlo più efficace e produttivo. - Lavoro: nonostante la riforma Fornero, Bruxelles insiste poi su una maggiore flessibilità del mercato del lavoro mettendo l'accento sull'opportunità di una contrattazione maggiormente incentrata sul livello aziendale che non su quello nazionale. Parallelamente, secondo la Commissione, le politiche per la formazione dei lavoratori dovrebbero essere più attente e vicine alle reali esigenze del mercato del lavoro. - Fisco e concorrenza: la riduzione della pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese, nonché una maggiore apertura alla concorrenza del mercato dei servizi sono le altre due 'raccomandazionì che completano il pacchetto messo a punto dalla Commissione. Prima di approdare all'esame della Commissione, mercoledì 29 maggio, il documento di lavoro contenente le raccomandazioni sarà oggetto di un approfondimento tecnico da parte degli sherpa dei 27 commissari. DIVENTI UNA STAR! ORA A SOLO CHF 99.–/MESE* * informazioni su FIAT.ch INDUSTRIA Presentato a Ginevra in prima mondiale in occasione del Salone dell’aviazione Il nuovo jet della Pilatus GINEVRA - È stato presentato la settimana scorsa a Ginevra, in prima mondiale, in occasione del salone annuale dell'aviazione d'affari (EBACE) il nuovo aereo della Pilatus, il PC-24. Il velivolo potrà atterrare su distanze più corte e su tutti i tipi di pista e offrirà più spazio ai piloti nella cabina, nonché una porta anteriore per un carico più facile. "Si tratta di un altro grande momento nella storia della nostra azienda con sede a Stans dal 1939, ha dichiarato il presidente del consiglio di amministrazione di Pilatus, Oscar Schwenk, davanti a una folla di invitati confluiti al Palexpo. "Il PC24 riunisce per la prima volta valori tradizionali di adattabilità, di efficienza e di precisione svizzera in un aviogetto d'affari", ha aggiunto. Il nuovo aereo raggiungerà una velocità massima di 787 km/h e una distanza di 3610 km con quattro passeggeri. La produzione comincerà ad inizio 2014 e sarà commercializzato nel 2017. Il PC-24, soprannominato il primo "Jet Super Versatile", sarà venduto per circa 9 milioni di franchi. Potrà essere trasformato in un piccolo aereo cargo o medico. GINEVRA Prima linea bus al 100% elettrica GINEVRA - La prima linea di bus al 100% elettrica è stata inaugurata a Ginevra da Doris Leuthard, che l'ha definita "veramente geniale". Senza emissioni di CO2 e silenziosa. Presto molte città svizzere potrebbero dotarsi di questi mezzi. La responsabile del Dipartimento dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e della comunicazione ha tagliato il nastro del nuovo Trolleybus alla stazione all'aeroportodi Ginevra-Cointrin. Invitati e giornalisti sono quindi saliti a bordo del veicolo per raggiungere il Palexpo, dove la Leuthard ha aperto il congresso dell'Unione internazionale dei trasporti pubblici. Per ricaricare la batteria, sul tetto sul bus, sono bastati 15 secondi. "E' un'idea elvetica che potremo utilizzare e vendere all'estero, a dimostrazione che se si vuole davvero una cosa la si può ottenere", ha commentato la ministra. CICLISMO Novantaseiesima edizione del Giro a tappe che attraversa la Penisola Vincenzo Nibali, una vittoria meritatissima al Giro d’Italia MILANO - Vincenzo Nibali ha vinto la 96/a edizione del Giro d'Italia. Il messinese succede sul trono della corsa rosa al canadese Ryder Hesjedal. Il podio è completato dal colombiano Rigoberto Uran Uran e dall'australiano Cadel Evans. L'inglese Mark Cavendish ha vinto in volata la 21/a e ultima tappa del 96° Giro d'Italia 2013. Per il ciclista inglese si tratta del quinto successo allo sprint nel Giro 2013. Cinque sprint su cinque. Un en-plein in piena regola, nel giorno del trionfo di Vincenzo Nibali a Brescia. L'ultima tappa, come previsto, è stata una specie di passerella, che gli organizzatori hanno allungato di nove chilometri, per via delle concomitanti elezioni comunali. Il gruppo ha scelto l'andatura turistica per attraversare ben cinque province e raggiungere la Lombardia dal Veneto, quindi affrontare il circuito finale, dove l'andatura è aumentata, con le squadre dei velocisti pronte a preparare lo sprint per gli uomini-jet. SVIZZERA-CINA Johann Schneider Ammann: accordo “buono, ma non ottimo” Accordo di libero scambio pronto per essere firmato in luglio BERNA - Dopo l'euforia suscitata dalla recente visita del premier cinese in Svizzera in relazione alla prossima conclusione di un accordo di libero scambio tra Berna e Pechino, il consigliere federale Johann Schneider-Ammann è tornato sui media nel finesettimana per spiegare nei dettagli alcuni aspetti di questa intesa e rispondere alle critiche di chi lo rimprovera di anteporre gli interessi commerciali ai diritti umani. Schneider-Ammann si è detto ottimista sull'esito dei dibattiti parlamentari su questo accordo. Stando al ministro dell'economia, la Cina è pronta a migliorarsi per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani. In un'intervista al domenicale "Schweiz am Sonntag", il ministro bernese ha fatto notare che la questione è evocata nel testo dell'accordo. "Il fatto che si sia riusciti ad inserire questo aspetto nel documento non è scontato", ha sostenuto. Un intero capitolo dell'accordo si occupa inoltre di sviluppo sostenibile, ha affermato il consigliere federale bernese, facendo notare che Cina e Svizzera hanno firmato anche un'intesa sugli aspetti sociali. Tutto ciò dimostra, a detta dell'ex imprenditore, "che i Cinesi sono pronti a migliorare la situazione del loro Paese". Non da ultimo, Schneider-Ammann ha citato un articolo pubblicato dalla "Neue Zürcher Zeitung" dello stesso primo ministro cinese, dove Li Keqiang si è detto cosciente dell'aspetto riguardante i diritti dell'uomo e desideroso di migliorare la situazione nel suo Paese. Dazi non azzerati del tutto Oltre alla questione dei diritti umani, il ministro dell'economia ha affrontato sabato alcune questioni tecniche legate all'accordo di libero scambio. Alla radio DRS, il consigliere federale ha fatto presente che l'intesa con Pechino non significa "ipso facto" l'azzeramento dei dazi imposti sulle merci elvetiche esportate verso la Cina. "Benché su oltre il 90% dei prodotti e dei servizi i dazi siano stati azzerati o ri- dotti - ha spiegato il Consigliere federale - il commercio tra i due Paesi non sarà completamente libero". "La Svizzera non è infatti riuscita ad imporre tutti i suoi desideri", ha detto il ministro PLR. Per il 7% dei prodotti elvetici forniti alla Cina sono stati infatti mantenuti dazi in entrata. "Per alcune merci il risultato dei negoziati non è ideale per noi", ha ammesso Schneider-Ammann, senza tuttavia specificare di quali articoli o servizi si tratti in particolare. L'accordo in dirittura d'arrivo con la Cina è comunque buono, ha dichiarato. Il ministro dell'economia ha poi voluto precisare che Berna non ha fatto concessioni nel settore "sensibile" dell'agricoltura.