LATISANA: PASSATO, PRESENTE E FUTURO Latisana: past, present and future Secondo gli storici Latisana nasce in epoca romana: lo testimonierebbe il ritrovamento di manufatti funerari e monete nella zona nord del tempio Gaspari. Inoltre, in un diario di viaggio di un pellegrino del 333 d. C., si racconta di una stazione di posta ubicata vicino a Concordia e potrebbe trattarsi di un luogo destinato a divenire la futura Latisana. Il nome di Latisana appare per la prima volta in un documento del 1072 che parla della consacrazione dell’abbazia di Michaelbeuren, cittadina che si trova a circa 30 chilometri da Salisburgo, e che elenca fra i testimoni dell’evento il cavaliere Marquardo di Latisana. Altre segnalazioni in codici d’oltralpe fanno pensare che Latisana fosse all’epoca un borgo piuttosto conosciuto e florido grazie ai traffici che avvenivano lungo il suo porto fluviale. Intorno al 1100 Latisana diviene parte del feudo dei conti di Gorizia. È un periodo caratterizzato dall’aumento del valore e del ruolo strategico del porto, un importante terminal per le merci che dalle terre germaniche sono destinate all’oriente. A partire dal XIII secolo Latisana assume nei documenti l’appellativo di civitas, il che ne dimostra la crescente importanza: una moneta d’argento coniata nello stesso periodo riporta la dicitura “porto tisana”. In epoca medievale viene inoltre siglato lo Statuto della terra e del porto di Latisana (1245) che stabilisce accordi in materia civile, criminale e finanziaria fra la comunità latisanese e il conte di Gorizia. Nel 1360 appare in alcuni documenti il sigillo del comune che rappresenta una torre con merlatura guelfa affiancata da due scudi con un leone e sormontati da una croce. La città Latisana e il dominio veneziano Nel 1430 Latisana passa dal dominio goriziano a quello veneziano che durerà fino al 1797. Nel periodo di tempo in cui Latisana è assoggettata al dominio veneziano il feudo passa di proprietà di diversi signori veneti come i Morosini, i Malombra e i Vendramin e subisce diverse suddivisioni fino a quando viene costituito il consorzio di famiglie nobili veneziane tra cui i Mocenigo (che detenevano la quota maggiore). A quel tempo sorgono il castello o borgo murato ed il quartiere di Sottopovolo che comprendeva le ville di Ronchis, Latisanotta, Gorgo e Pineda a sinistra del Tagliamento e le ville di Villanova, San Mauro, San Giorgio, San Michele, Cesarolo e Pineda a destra del fiume. Dell’epoca veneziana restano oggi alcuni palazzi costruiti sulla piazza principale. All’interno del borgo si trovava la rocca e al castello si accedeva attraverso due ponti di legno di cui uno levatoio. Latisana e il Regno d’Italia Fra il seicento e il settecento Latisana perde progressivamente la sua importanza decisiva, seguendo le sorti della stessa Serenissima. Nel 1805, Latisana e tutto il Friuli vengono annessi al Regno d’Italia creato da Napoleone a seguito dell’occupazione dell’esercito francese. Nel 1815 Latisana entra a fare parte del Regno Lombardo Veneto, assieme al Friuli Occidentale e, nel 1866, viene annessa al Regno d’Italia. I conflitti mondiali e le alluvioni Durante la prima guerra mondiale Latisana subì la distruzione del ponte sul Tagliamento e anche nel corso del secondo conflitto bellico fu di frequente bersaglio di bombardamenti pesanti che le hanno conferito il titolo di Città mutilata di guerra. Negli anni ’60 Latisana venne nuovamente messa a dura prova dalle due alluvioni del 1965 e del 1966 che crearono vittime ed ingenti danni. Tuttavia la cittadina seppe rinascere con dignità e coraggio ed oggi è uno dei centri più attivi del Friuli Venezia Giulia con più di 13.000 abitanti e con il suo ruolo di capo mandamento vista la vicinanza con località turistiche friulane e venete. According to the historians Latisana was founded in the Roman era: the funerary artefacts and coins found in the area to the north of the Gaspari temple would support this idea. Moreover, a journal entry written by a pilgrim in 333 AD, tells about a post station close to Concordia and this could be the site of future Latisana. The name Latisana is mentioned for the first time in a document that dates back to 1702 that refers to the consecration of Michaelbeuern Abbey the Benedictine monastery in the little town some thirty kilometres from Salzburg, and records the dignitaries present at the event, among whom Knight Marquardo of Latisana. From other records found in codexes from beyond the Alps, it is likely that Latisana was rather prosperous and well-known being that is was a trading river port. Around 1100 Latisana became part of the fiefdom of the Counts of Gorizia. This period was characterised by the rapid development of the port; a strategic terminal for goods of the Germanic lands destined to the East. Starting from the thirteenth century Latisana adopted the appellative of civitas, which proved its growing importance. Contemporaneously The city a silver coin bearing the inscription “porto tisana” (port tisana) was minted. In the Middle Ages a Statute of the land and port of Latisana (1245), which established agreements between the community of Latisana and the Count of Gorizia, concerning civil, criminal, and financial matters, was initialled. In 1360 several documents bore the Municipal seal representing a tower with a Guelph merlon flanked by two shields bearing a lion and surmounted by a cross. Latisana and the Venetian Rule In 1430, Latisana passed from the rule of Gorizia to the Venetian rule which lasted until 1797. In the time Latisana was under the Venetian rule the fief changed several owners among the Venetian landlords and nobles from the Morosini, the Malombra and Vendramin families. It underwent several subdivisions until a consortium noble families among which the Moncenigo - who held the majority ownership, was founded. The castle or fortified market town and the Sottopovolo borough which included the Ronchis, Latisanotta, Gorgo and Pineda manors on the left bank of the Tagliamento river and the Villanova, San Mauro, San Giorgio, San Michele, Cesarolo and Pineda on the right bank were erected. Some original buildings of the Venetian world still remain unchanged on the principle square. The fortress was built in the market town and there were two bridges, one of which was a draw-bridge that led into the castle. Latisana and the Reign of Italy Between the 17th and the 18th centuries Latisana progressively lost its strategic importance, sharing the same destiny of the Serenissima. In 1805, following the French occupation, Latisana as well as the whole of Friuli, were annexed to the Reign of Italy created by Napoleon. In 1815 Latisana together with the western portion of Friuli became part of the Lombard Venetian Kingdom and, in 1866 it was annexed to the Reign of Italy. The world wars and the floods During the first world war the bridge over the Tagliamento river in Latisana was completely destroyed and in the second world conflict the whole town was often targeted with bombs and plundering. Also the sixties put a strain on Latisana; two floods in 1965 and 1966, respectively, struck the town causing damages and casualties. Nevertheless, the town was able to recover quite well with great dignity and courage and has become one of the most lively towns of the Friuli Venezia Giulia region with its 13,000 inhabitants and strategic vicinity to the tourist resorts of Friuli and Veneto. e Luigi Filipponi (1892), “Predicazione” e “Decollazione del Battista” di Giovanni Carlo Bevilacqua (1823), “Virtù Cardinali” di un artista anonimo, “Buon Pastore” e “Sinite parvulos venire ad Me” di Francesco Barazzutti (1904) e la più recente raffigurazione della Via Crucis di Lionello Galasso (1967). Nel 2004, in occasione delle Venticinquennali della Madonna Immacolata, il sagrato è stato completamente ristrutturato e ridisegnato dall’architetto Dario Formentini. Su di esso sono state riprodotte sette elissi che simboleggiano l’antico Septifanium, il complesso di sette edifici religiosi della zona latisanese. Il Duomo di Latisana The Cathedral of Latisana Il Duomo di Latisana è dedicato a S. Giovanni Battista, patrono della città. La chiesa è oggi il risultato del rifacimento, deliberato nel 1750 e finito di realizzare nel 1760, dell’edificio precedente, risalente al 1504. Ai lati del portone d’ingresso sono collocate, all’interno di due nicchie, le statue del Cuore di Gesù e del Cuore di Maria. In cima alla facciata, ai lati di un timpano archivoltato, si trovano due angeli dello scultore G. B. Groppelli (1732-37). L’imponente campanile è alto 53 metri e risale al 1920: fu costruito contestualmente al rifacimento del soffitto della navata centrale del Duomo. Alla sua sommità vi è una cella campanaria con trifore e archi in marmo a sua volta sormontata da una cupola ottagonale. Sopra alla cupola è collocata una croce in ferro battuto alta 3 metri. All’interno del Duomo si possono ammirare opere del XVI secolo di notevole pregio come la pala del Battesimo di Cristo di Paolo Caliari detto il Veronese, la Sacra Famiglia tra i Santi Biagio e Valentino di Giovanni Battista de Grassi e l’olio su tela raffigurante la Trasfigurazione di Marco Moro. Appartiene al medesimo secolo il Cristo Crocefisso dello scultore Andrea Fosco da Faenza. Da segnalare inoltre l’organo di Pietro Nacchini che fu posto all’interno della chiesa nel 1758 e altre opere custodite nel Duomo: “Gloria e Transito di San Giuseppe” di Giuseppe Il Duomo The Church The Church of Latisana, dedicated to Saint John the Baptist, patron of the town. What we see today is the result of the reconstruction, implemented in 1750 and completed in 1760, of the former building which dated back to 1504. Two niches containing the statues of the Sacred heart of Jesus and the Sacred heart of Mary flank the principal door of the church. On both sides of the archivolted gable there are two angels by G. B. Groppelli (1732-37). The imposing 53-metre bell tower dating back to 1920 was built during the renovation of the roof above the nave of the church. The bell cell at the top of the tower features marble three-light openings and arches surmounted by an octagonal cupola. A 3-metre wrought steel cross is fixed on the very top of the cupola. The church houses several XVI century works of considerable value such as the altar piece the Baptism of Christ by Paolo Calieri also called the Veronese, the Sacred Family between the Saints Blasius and Valentine by Giovanni Battista de Grassi and the exceptional oil on canvas depicting the Transfiguration by Marco Moro. The Jesus Christ Crucified and the marble Main Altar, both by Fosco da Faenza are of the same period. Also to be recommended is the organ by Pietro Nacchini placed in 1758 and several other works treasured in the Church: “Glory and Transit of Saint Joseph” by Giuseppe and Luigi Filipponi (1892), “Preaching” and “Decapitation of the Baptist” by Giovanni Carlo Bevilacqua (1823), “Cardinal virtues” by an anonymous artist, “The Good Shepard” and “Sinite parvulos venire ad Me” by Francesco Barazzutti (1904) and the most recent representation of the Via Crucis by Lionello Galasso (1967). In 2004, on the twenty-fifth anniversaries of the Immaculate Mary, the parvis was completely redesigned and renewed by the architect Dario Formentini. Seven ellipses, which symbolise the ancient Septifanium, the seven religious edifices of the complex in Latisana, were reproduced on the parvis. la chiesa di Sant’Antonio St. Anthony church Nei pressi del luogo in cui un tempo sorgeva la Rocca medievale fu costruito, nel 1685, il Monastero delle Terziarie Francescane di Latisana, intitolato a S. Antonio di Padova. Assieme al convento fu costruita anche la chiesa. Il convento, che pure ebbe una notevole funzione sociale (fu convitto femminile e centro di assistenza sanitaria per i poveri), fu soppresso nel 1810 e fu successivamente ceduto a privati. La Chiesa è dunque dedicata anch’essa a Sant’Antonio da Padova e come il convento ha subito nel tempo diverse ristrutturazioni. Rimaneggiata verso la metà del Settecento, nel corso del primo conflitto mondiale rimase a lungo sconsacrata in quanto le truppe italiane la requisirono per utilizzarla come magazzino. Dal punto di vista architettonico la chiesa presenta una cella rettangolare e al suo interno si trovano tre altari marmorei, realizzati da maestri veneti del Settecento. L’altare maggiore è decorato con la pala che raffigura il Transito di San Giuseppe, Madonna con Bambino e i Santi Antonio di Padova e Chiara, attribuito al veneziano Francesco Cappella (1714-84). L’altare di sinistra è dedicato all’Assunta mentre è intitolato a San Francesco di Paola l’altare di destra, che porta un’effigie lignea di San Luigi Gonzaga, realizzata dallo scultore Francesco Ellero di Latisana. Da segnalare ai visitatori è la tela cinquecentesca raffigurante Sant’Antonio Abate assieme alla Vergine, al Bambino e a Sant’Anna, Il campanile, con cella a bifore, è sormontato da una caratteristica cupola a cipolla mentre la torre è dotata di un prezioso orologio meccanico. La Chiesa di Sant’ Antonio St. Antony Church In 1685, where once the middle age stronghold had stood, the Monastery of the Tertiary Franciscan Sisters of Latisana, dedicated to Saint Anthony of Padua, was erected. The church was built together with the convent. The convent, which was a female boarding school and health care centre for the poor, closed down in 1810 and was subsequently sold to private purchases. The church is dedicated to Saint Anthony of Padua and along with the monastery has undergone several renovations. It was recast towards the middle of the eighteenth century and during the first world war, it remained deconsecrated for many years, as the Italian troops used it as a warehouse. From an architectural point of view, the church forms a rectangular unit and features three marble altars created by eighteenth century Venetian masters. The main altar is enriched with an altarpiece, which depicts the Transit of Saint Joseph, Mother Mary and Child as well as Saint Anthony of Padua and Saint Claire, and is ascribed to the Venetian artist Francesco Cappella (1714-1784). The alter on the left is dedicated to Our Lady of Assumption, while that on the right is dedicated to Saint Francis of Paola and features a wooden effigy of Saint Louis Gonzaga by the sculptor Francesco Ellero of Latisana. Particular attention should be paid to the sixteenth century canvas depicting Saint Anthony Abbot together with the Virgin Mary, Baby Jesus and Saint Anne. The bell cell features twolight openings and is surmounted by the characteristic onion shaped cupola while the tower is enriched by a precious mechanical clock. CHIESA DI SABBIONERA SABBIONERA CHURCH La Chiesa della Beata Vergine delle Grazie si trova in località Sabbionera, nei pressi dell’ospedale, vicino alla riva del Tagliamento. In epoca rinascimentale, ospitava un unico altare di pietra, dedicato alla Concezione della Madonna e proprio il culto della Beata Vergine fece sì che, nel corso del tempo, l’allora piccola chiesa divenisse il Santuario della “Beata Vergine delle Grazie”. L’edificio fu ampliato e accanto ad esso, nel 1638, fu anche costruito un convento francescano andato distrutto purtroppo il 20 agosto 1741 a causa di un incendio di vaste proporzioni che colpì la zona. All’interno della chiesa, sopra l’altare maggiore, si trova la statua lignea della Madonna col Bambino del latisanese Giovanni Costantini. L’altare di sinistra è intitolato al Crocefisso, mentre quello a destra, è dedicato a Sant’Antonio da Padova, ed è impreziosito da un tabernacolo del ‘600, probabilmente salvato dalla distruzione del 1741. Va segnalata la pala che si trova sulla parete sinistra, attribuita all’artista udinese Eugenio Pini (1600-1654). Nella chiesa di Sabbionera si può ammirare inoltre la Via Crucis dell’incisore veneziano Giuseppe Wagner e un bellissimo organo, realizzato dal friulano Valentino Zanin. Sopra alla porta riquadrata in pietra, si trova, dal 1930, una statua della Vergine in trono con Bambino scolpita nel marmo di Carrara dallo scultore latisanese Francesco Ellero. Risale invece alla fine della prima guerra mondiale la costruzione del campanile, alto 27 metri. Chiesa di Sabbionera The Beata Vergine delle Grazie Church (Blessed Virgin of the Graces) is set in the locality Sabbionera, close to the hospital and near the Tagliamento riverbanks. During the Renaissance the church featured a single stone altar dedicated to the Conception of Mary but thanks the flourishing cult of the Virgin the small church actually grew in importance and became the Sanctuary of the “Blessed Virgin of the Graces”. The building was extended and a Franciscan convent, which unfortunately burnt down on the 20th August of 1741, was added to the church. In the church, just above the main altar, you can still admire a wooden statue of Mother Mary and Child by Giovanni Costantini, a sculptor of Latisana. The altar on the left is dedicated to the Crucifix, while the one on the right is dedicated to Saint Anthony of Padua and is exquisitely enriched with a tabernacle of the seventeenth century, which was probably saved from the fire of 1741. What also must draw your attention is the altarpiece on the left wall probably by Eugenio Pini (1600-1654) an artist from Udine. While visiting the church in Sabbionera you can admire the Via Crucis by the Venetian carver Giuseppe Wagner and a beautiful organ by Valentino Zanin. Since 1930 a Carrara marble statue of the Virgin with Child carved by Francesco Ellero, a sculptor from Latisana, has been set just above the stone framed entrance door. The 27-metre bell tower, instead, dates back to the First World War. Sabbionera Church A pochi chilometri da Latisana si trova Aprilia Marittima (o Latisana Marittima) che rappresenta un punto strategico nel settore turistico e nautico dell’alto Adriatico grazie alle acque navigabili collegate al mare. Un settore in forte espansione, un mercato che ha dato grande impulso all’economia: il comparto nautico di Aprilia Marittima è un distretto produttivo di notevole rilevanza che ha sicuramente conferito visibilità a queste zone. Esso è in grado di attrarre turisti sia italiani che stranieri provenienti soprattutto da Germania, Austria e Svizzera. Il distretto nautico, con le sue tre darsene, offre 2.500 posti barca e mette a disposizione alaggio, varo, sosta per imbarcazioni fino a 60 tonnellate, manutenzione e riparazione per tutti i tipi di imbarcazioni e distributore di carburante. Inoltre, esattamente come avviene già negli Stati Uniti, vi è la possibilità di usufruire del servizio di rimessaggio a secco. Le marine, oltre agli ormeggi, offrono al turista la possibilità di soggiornare a terra: negli anni è andato sviluppandosi un sistema turistico assolutamente innovativo che viene definito dry marina. Grazie ad esso è possibile sostare e pernottare all’interno della propria imbarcazione che viene posizionata a terra. Aprilia Marittima offre inoltre appartamenti, villette a schiera e ville singole nonché strutture come campi da tennis, piscine ma anche bar, ristoranti, negozi e agenzie. Aprilia Marittima Latisana Marittima: le marine dell’Alto Adriatico Latisana Marittima: the High Adriatic Sea marinas Just a few kilometres away from Latisana there is Aprilia Marittima (or Latisana Marittima); a strategic spot for the maritime tourism of the High Adriatic region thanks to its waterways connected to the sea. Maritime tourism is experiencing rapid expansion and is giving a boost to the local economy. The maritime sector of Aprilia Marittima has become most valuable having also given visibility to the surrounding areas. It attracts both Italian and foreign tourists especially from Germany, Austria and Switzerland. The maritime district, with its three docks, is able to offer berth areas for 2,500 boats and perform towage, launch and docking services for up to 60-ton boats, maintenance and repairing services for all types of boats and operate fuelling facilities. Moreover, as in the United States, the marina offers dry-docking and long-term storage. Besides mere berthing, the marina offers tourist accommodation: over the years an innovative tourist reception system has developed and is known as dry marina. Boats are hauled from the water and the owners can nevertheless spend the night on their boat. Located around the fringe of the marina are apartments, terraced houses and detached houses as well as sports facilities like tennis courts and football fields, but also clubs, bars, restaurants, shops and agencies. Aprilia Marittima Nautilia: è la prestigiosa mostra nautica delle imbarcazioni usate che si tiene con grande successo ogni anno ad Aprilia Marittima. Organizzata dall’”Ente Fiera Cantieri di Aprilia”di edizione in edizione si rivela essere un’occasione estremamente importante per chi ama la nautica: i visitatori e gli espositori provengono infatti da tutto il mondo. Ciò che distingue Nautilia dalle altre mostre nautiche è il fatto che le imbarcazioni si trovano a terra, in modo tale da poter essere facilmente ispezionate e controllate dai potenziali acquirenti. Nautilia: is the esteemed second-hand boat show held in Aprilia Marittima every year. The show is organized by the “Ente Fiera Cantieri di Aprilia” (Aprilia Shipyards Fair Agency) and is a noteworthy occasion for all those with an interest in boating: visitors and exhibitors from all over the world attend the show. What distinguishes Nautilia from other boat shows is the fact the here the boats are exhibited on land so they can easily be visited and reviewed by the potential buyers. Le vaste aree verdi, il clima mitigato dalla vicinanza del mare, la presenza del fiumi Tagliamento e Stella, fanno di Latisana e dei suoi immediati dintorni una zona particolarmente adatta all’agricoltura ed in particolare alla produzione vitivinicola. Essa ha origini piuttosto antiche: fin dal XV secolo infatti il figlio del Doge Andrea Vendramin, Bartolomeo, diede impulso alla coltivazione delle viti. Chi visita Latisana ed il territorio circostante non potrà dunque fare a meno di notare la presenza di numerosi vigneti. Vigneti che danno origine a vini pregiati tanto da essere protetti, dal 1975, dalla Denominazione di Origine Controllata (DOC) “Friuli Latisana” che ne certifica la qualità e la provenienza. Quelli di Latisana e dei suoi dintorni sono vini pregiati e raffinati, sia bianchi che rossi. Fra i primi ricordiamo il Tocai e il Verduzzo friulano, il Pinot bianco e il Pinot grigio. Fra i vini rossi vanno segnalati i corposi Cabernet franc e Sauvignon, il Merlot e il Refosco dal peduncolo rosso. Nel 1976, per i vini Friuli Latisana, La strada del vino La strada del vino The Wine Road è stato inoltre costituito un Consorzio Volontario di Tutela e, al fine di valorizzare il territorio, dal 2002 viene promosso un itinerario enogastronomico e culturale denominato “Vino e Sapori”, che attraversa i territori comunali di Latisana, Palazzolo dello Stella e Precenicco. Un percorso non solo “ideale” ma la concreta dimostrazione di come il territorio latisanese e le zone circostanti sappiano offrire oltre ai rinomati vini anche altri prodotti tipici: formaggi, salumi preparati artigianalmente ma anche mele, pere e kiwi coltivati nei numerosi frutteti della zona. Vast green areas, the climate moderated by the proximity of the sea, the influence of the Tagliamento and Stella Rivers, render Latisana and its surroundings extraordinarily fit for agriculture and in particular for viticulture. The origins of viticulture are tracked back to distant antiquity: in fact, since the XV century, the son of the Doge Andrea Vendramin, Bartolomeo implemented the cultivation of the vine. Those who visit Latisana and its surroundings cannot miss noticing the expanse of vineyards. The same vineyards that give birth to some fine wines that have obtained the “Friuli Latisana” Controlled Denomination of Origin appellation (D.O.C.) which certifies both quality and origin. The wines produced in Latisana and its surrounding areas are all fine and valuable whites and reds. Among the whites, which deserve to be mentioned, are the Tocai, the Verduzzo, the Pinot bianco and the Pinot grigio. Among the reds not to be missed the full-bodied Cabernet franc, and Cabernet Sauvignon, the Merlot and the Refosco dal peduncolo rosso. In 1976 a Voluntary Consortium for the Protection of the wines of Latisana was founded with the intention of developing and valuating this wine region. In 2002 “Vino e Sapori”, a food and wine itinerary, which goes through Latisana, Palazzolo dello Stella and Precenicco, was established. It is not only the “ideal” itinerary to discover the area butit proves once again how the whole area surrounding Latisana offers more than only wine. You have the chance to discover and taste various other products: from traditionally made cheeses and cold meats to apples, pears and kiwis grown in the many orchards of the area. The wine road La famiglia Gaspari ha rivestito a Latisana un ruolo di primo piano. Gaspare Luigi Gaspari fu uomo di mente elevata, filosofo, magistrato integerrimo, stimato esperto di agronomia. Su questa materia lasciò molti scritti e studi approfonditi. Da vero cristiano fu alla scuola del Vangelo che apprese la virtù della beneficenza. Sposò Rosa De Egregis nel 1842: il loro matrimonio venne celebrato a Udine. La morte del figlio Adeodato segnò profondamente la loro esistenza ma fece sì che l’impegno profuso nelle opere di carità divenisse, dopo il tragico evento, ancora più costante. Oggi, a testimonianza dell’impegno della famiglia Gaspari ed in particolare di Rosa De Egregis a Latisana, restano l’asilo infantile e una targa posta sul muro dell’edificio, situato al n. 10 di Calle dell’Annunziata, dove un tempo si trovava l’ospedale dei poveri. La famiglia Gaspari a Latisana The Gaspari family has long been recognised for their generosity and charity work. Gaspare Luigi Gaspari was a magistrate and a highly esteemed expert of agronomy on which, he wrote many papers and treatises. He married Rosa De Egregis in 1842: their wedding was celebrated in Udine. The death of their son Adeodato had deeply affected their lives so as to commit themselves even more intensively and constantly to charity work.What still remains, in Latisana, to bear witness to the Gaspari family and in particular Rosa De Egregis’s commitment are: the nursery school and a commemorative plaque on the façade of the building at n.1 of Calle dell’Annunziata, where once there had been the hospital for the needy. The Gaspari family in Latisana IL TEMPIO GASPARI The Gaspari Temple Il Tempio funerario Gaspari, è racchiuso tra il verde di un parco di 9100 metri quadri. È un Tempio funerario che custodisce le spoglie di Gaspare Luigi Gaspari, del figlioletto Adeodato deceduto nel 1845 pochi giorni dopo la nascita e della moglie Rosa de Egregis Gaspari. Donna saggia e devota fece erigere un mirabile monumento in questo sacro luogo a perenne memoria del marito. Il Tempio con solenne rito venne aperto e benedetto al culto divino il primo maggio 1866 per eredità è pervenuto alla famiglia Rossetti Zorze la quale ne è la doverosa conservatrice. La sua storia Its history The Gaspari funerary temple, nestled in a beautiful ninety thousand one hundred square metre park, contains the remains of Gaspare Luigi Gaspari, those of his baby son Adeodato who died in 1845, a few days after birth and of his wife Rosa de Egregis Gaspari. Mrs Gaspari, a wise and devoted woman, had had the exquisite monument built to perpetuate her husband’s memory. The temple was unveiled and consecrated on the 1st May 1866. It was in time past down to the Rossetti Zorze family who are its rightful heirs and custodians. LATISANA: PASSATO, PRESENTE E FUTURO Latisana: past, present and future