Influenza delle proprietà radiative del manto sul comportamento termico di sistemi di copertura E. Di Giuseppe, A. Orciari, M. D’Orazio, Università Politecnica delle Marche (Ancona), Dipartimento DACS L’adozione indiscriminata di sistemi costruttivi nordeuropei, come i sistemi sandwich che in copertura accoppiano elevati spessori di isolamento a rivestimenti metallici, potrebbe non rivelarsi una strategia efficace per il contenimento dei consumi energetici ed il comfort interno in un clima di tipo mediterraneo. Aprile 2009 - Numero 9 Mensile di informazione tecnica sulle Coperture in Laterizio 1 NEWSLETTER DELLE COPERTURE La necessità di contenimento dei carichi radiativi ha tradizionalmente portato in Italia a scelte costruttive basate più sul concetto di permeabilità del manto che sul forte isolamento, nonché su materiali, accoppiati ad intercapedini di ventilazione, con un buon bilancio tra assorbanza ed emissività1. La generale tendenza al “superisolamento” di matrice nordeuropea, insieme all’introduzione di materiali metallici di rivestimento, dalle spiccate caratteristiche radiative, rischiano invece di avere conseguenze negative sul comportamento delle coperture in fase estiva. Per avere indicazioni al riguardo, si è condotta una ricerca che ha cercato di comprendere l’influenza delle proprietà radiative del manto di copertura sul sistema costruttivo e sulle condizioni di comfort termico in un ambiente sottotetto. Una preliminare attività sperimentale di caratterizzazione dei materiali (laterizi di diverso colore e manti metallici di diversa natura e colore) ha permesso di determinarne le proprietà radiative (assorbanza ed emissività). I valori di tali grandezze sono stati poi inseriti in un software di calcolo2 con cui si è condotta una analisi parametrica - in termini di emissività ed assorbanza del manto, altezza di intercapedine di ventilazione e spessore di isolante - di stratigrafie di copertura ritenute tra le più comuni nel panorama edilizio italiano. I risultati dell’analisi sono stati infine confrontati con quelli di monitoraggio effettuato su coperture reali con diversi materiali del manto (metallici ed in laterizio), con e senza ventilazione (figg. 1, 2). Per quanto concerne le proprietà radiative dei materiali, al crescere dell’emissività si sono registrate temperature superficiali dei provini decrescenti. Per quanto riguarda l’assorbanza si è verificato come materiali differenti, ma a colorazione simile3, presentino, se esposti alle stesse condizioni esterne, comportamenti comparabili. Di conseguenza, il laterizio, dotato di elevata emissività (intorno a 0,9) e di un valore di assorbanza medio - alto (intorno a 0,7), ma comunque costante nel tempo, raggiunge di fatto temperature superficiali inferiori, se sottoposto allo stesso irraggiamento, rispetto a manti metallici. Il fenomeno è evidente se si confrontano i risultati dei monitoraggi in opera in termini di temperatura superficiale del manto (fig. 3). Si può osservare come le tipologie di copertura metalliche ventilate e non ventilate raggiungano temperature elevatissime (oltre gli 85°C). Influenza delle proprietà radiative del manto sul comportamento termico di sistemi di copertura 2 Se si considerano le corrispondenti temperature all’estradosso dell’isolante inserito nelle diverse stratigrafie prese in esame (fig. 4), si può constatare una netta differenza di comportamento tra la tipologia di copertura non ventilata in rame e quelle ventilate (in laterizio e in rame). Mentre la prima raggiunge temperature molto elevate sull’isolante (fino a 65°C), con possibili conseguenze dannose in termini di durabilità per lo stesso, nelle altre la ventilazione sembra efficace nel ridurre il carico termico e quindi la temperatura superficiale del materiale coibente, soprattutto per le coperture in laterizio (con manto permeabile). I risultati delle simulazioni parametriche, in cui sono state fatte variare solo le proprietà radiative dei manti di copertura, evidenziano come l’assorbanza dia luogo, rispetto all’emissività, a una maggiore variazione percentuale del numero di ore con temperatura dell’aria interna superiore a 26°C (temperatura limite per il comfort interno estivo).4 Fissata quindi l’emissività a un valore di 0,9 e parametrizzando l’assorbanza, per le stesse tipologie di copertura con due spessori di isolante, si può osservare (fig. 5) che in presenza di elevati spessori di isolamento le differenze tra le diverse tipologie di manto analizzate si riducono, rispetto al caso di coperture poco isolate. In fig. 6 si riporta in ascissa lo spessore di isolamento (cm) e in ordinata la percentuale di ore con temperatura dell’aria interna superiore a 26°C, per le differenti tipologie di copertura, al fine di indagare l’influenza delle proprietà radiative in relazione alla presenza di condotti di ventilazione. Anche qui si può osservare un appiattimento del comportamento tra le diverse tipologie. In conclusione, i risultati evidenziano che i manti in laterizio presentano le migliori proprietà radiative, in termini di elevata emissività e media assorbanza, ai fini del comfort termico in fase estiva e del risparmio energetico. Tuttavia, le differenze con tipologie di copertura con manto di altro materiale sono attenuate qualora le stratigrafie risultino ventilate, per effetto del “disaccoppiamento termico” creato Figura 1. I sistemi di copertura oggetto di studio (in laterizio e metallo). 1 L’emissività di un materiale (di solito indicata con ε) è una misura della sua capacità di irraggiare energia. L’assorbanza o coefficiente di assorbimento (di solito indicata con α) rappresenta invece il rapporto tra l’energia assorbita da un corpo e quella incidente sulla sua superficie. Tali proprietà influenzano notevolmente la capacità di un materiale di scambiare calore per irraggiamento. 2 Si tratta di Energy Plus, uno strumento di simulazione dinamica sviluppato dal Dipartimento di Energia degli Stati Uniti d’America in collaborazione con l’Università dell’Illinois e l’Università della California. 3 La saturazione del colore del laterizio e dei rivestimenti in rame è simile già dopo poche settimane di esposizione all’esterno, per effetto della patinatura che viene ad interessare la superficie metallica. 4 Tale parametro è impiegato nella valutazione del comfort termico in periodo estivo, utilizzato anche dal software PHPP del Passiv Haus Insitut. dal pacchetto isolante-ventilazione. Comportamento a parte hanno, invece, le tipologie metalliche non ventilate, in cui le proprietà radiative determinano elevatissime temperature del manto e dell’isolante con conseguenze negative per la durabilità dell’intero sistema. N° Tipologia 1 Descrizione COPERTURA METALLICA NON VENTILATA SOLAIO LIGNEO 2 COPERTURA METALLICA VENTILATA (6 cm) SOLAIO LIGNEO 3 COPERTURA IN LATERIZIO 3 MICROVENTILATA (3 cm) SOLAIO LIGNEO COPERTURA IN LATERIZIO VENTILATA (6 cm) SOLAIO LIGNEO Figura 2. Tipologie di copertura considerate. Aprile 2009 - Numero 9 4 Influenza delle proprietà radiative del manto sul comportamento termico di sistemi di copertura 4 Figura 3. Temperatura superficiale del manto di tipologie di copertura in rame ed in laterizio, con diverse altezze di intercapedine di ventilazione. Figura 4. Temperatura superficiale dell’isolante di tipologie di copertura in rame ed in laterizio, con diverse altezze di intercapedine di ventilazione. 5 Figura 6. Influenza del tipo di manto in associazione a diversi condotti di ventilazione sul comportamento termico di coperture fortemente isolate. Aprile 2009 - Numero 9 Figura 5. Differenze tra tipologie di copertura con diverso tipo di manto e spessore di isolante, a parità di emissività.