UILT piloti Technical Safety Board Flight Safety Bullettin Newsletter April 17-2015 Volume 1 Issue 1-2015 UILT piloti Technical Safety Board, via di priscilla 101, Roma 00199 www.uiltrasporti.it Getting Started By T. Safety Board INSIDE THIS ISSUE 1 1 2 3 4 Getting Started Two Pilots in the cockpit at all times Lesson learned Fuel mgmt.. – psychological precursor of unsafe act Good and Bad…..the theoretical effect of a black list Questo è il primo numero della newsletter di Sicurezza Volo ideata e prodotta dal Technical Safety Board di UILtrasporti. Il progetto nasce dalla necessità di ricostituire un riferimento tecnico professionale esterno alle aziende di trasporto aereo. Gli eventi degli ultimi anni generati da una continua crisi economica e dalla concorrenza sia sul mercato nazionale che internazionale hanno determinato un lento ma continuo sminuire, in tutti i sensi che questo termine può racchiudere, della professione dei Piloti di Linea. Il nostro scopo è di alimentare la comunicazione ed il livello di conoscenza su tematiche professionali che attualmente sono veicolate in maniera univoca dalle aziende, sviluppare quindi un confronto costruttivo su temi di sicurezza volo; ritornare ad essere un riferimento professionale attraverso il Technical Safety Board di UILtrasporti. Per far questo abbiamo bisogno del coinvolgimento di tutti i colleghi, per questo motivo è stata istituita una casella email Continue on page 2 Two Pilots in the cockpit at all times By Saburo Sakai “In life, particularly in public life, psychology is more powerful than logic.” “EASA recommends operators to re-assess the safety and security risks associated with flight crew members leaving the fligh tcrew compartment due to operational or physiological needs during non-critical phases of flight” (SIB 2015-04 del 27 marzo 2015). Questa raccomandazione EASA dimostra che di fronte ad un grave evento come questo si è costretti a correre ai ripari anche attraverso azioni che soddisfano solo la necessità di sicurezza in termini di percezione della massa, non quella degli addetti ai lavori. L’evento di Germanwings è un caso raro che ha generato l’attenzione degli enti responsabili della sicurezza dell’aviazione su procedure, formazione, reclutamento e controlli psicologici ai piloti; molto più frequente è l’incidenza di un altro fenomeno che genera la presenza di un solo pilota ai comandi, quello del “napping”, sapere che i voli di lungo raggio operati in 2 piloti generano un livello di fatica tale da consentire su base normativa l’esercizio del sonnellino ristoratore, che lascia per 30/45 minuti un solo pilota ai comandi dovrebbe farci riflettere sulla differenza che c’e’ tra percezione e realta’ del trasporto aereo. Ma non sarebbe più sicuro operare questi voli in 3 piloti ed avere la certezza che costantemente per tutto il volo ai comandi sono presenti 2 piloti in perfetta efficienza psicofisica? Frequenza e probabilità che si presenti una situazione di rischio dovrebbero essere elementi di valutazione ma tendenzialmente il sistema indirizza la sua attenzione su soluzioni a basso costo per l’industria ma di effetto in termini di percezione della massa. Please see Great Articles on page 3 Flight Safety Bullettin Page 2 Lesson learned By Neil Williams “La capacità di apprendimento di un sistema è di basilare importanza per il rinnovamento e per non cadere negli errori che altri prima di noi hanno sperimentato” Negli ultimi 15 anni ci sono stati 12 incidenti gravi con A320 incluso quello della GermanWings; di questi 12 due sono ancora under investigation mentre delle 10 investigazioni già concluse 2 hanno come fattore causale un problema tecnico ed 8 hanno come fattore causale human error e come corollario problematiche di addestramento dell’equipaggio. Quindi l’80% degli eventi già investigati è stato generato da problematiche di addestramento equipaggi. Ora non trovate strano che la normativa sia EASA che FAA consentano l’attuazione dell’AQP e dell’ATQP che benché presentati come fiore all’occhiello di compagnie che hanno svolto analisi accurate sui dati di addestramento e controllo attraverso modelli strutturati e bla bla bla...........non sono altro che un sistema autorizzato dal certificatore per personalizzare e alla fine ridurre quelle attività di addestramento e controllo ritenute ridondanti ? “The FAA introduced the Advanced Qualification Programme in 1990 as an alternative framework for the conduct of initial and recurrent training. The European equivalent was introduced in 2006 under JAR-OPS 1.978 which has evolved through EU-OPS 1.978 to Part ORO.FC.A.245 under EASA. An ATQP allows operators to provide a more effective and more operator-specific recurrent training and checking package for its crews. The Programme ensures a higher level of civil aviation safety by utilising improved training and evaluation over the current system. The Programme is a company and type specific alternative to traditional training. Ongoing data collection can be developed into a responsive programme that can adapt to an operator’s changing requirements such as new equipment, new technology or a differing route structure. Focusing on specific needs of fleets and groups of pilots, targeted training can enhance performance while reducing costs in the long term.” Dietro il termine “targeted training” si nasconde una riduzione di quelle attività sulle quali, in base ai dati raccolti e analizzati la compagnia ha ottenuto buoni risultati e la conseguenza diretta è il risparmio sull’addestramento. Come si è arrivati all’ATQP? Piloti consenzienti nei posti di responsabilità? Oppure cattivi lettori o scettici di quanto accaduto ed analizzato nel passato? I dati d’incidenti della flotta mondiale degli aviogetti commerciali registrato nel 1984 ad esempio ha per contrasto con il nero 1985 evidenziato la natura discontinua del record di incidenti sul breve periodo ed ha dimostrato la natura imprevedibile e senza un continuo nesso logico dei vari incidenti avvenuti fino ad ora. Anni or sono per capire le tecniche operative e filosofie addestrative degli operatori Continue on page 4 Getting Started from page 1 [email protected] dove potete inviare le vostre segnalazioni e proporre gli argomenti che ritenete utile e opportuno approfondire. SE NON SO CAMBIARE QUANDO LE CIRCOSTANZE LO IMPONGONO COME POSSO PRETENDERE IL CAMBIAMENTO DAGLI ALTRI…. Questa pubblicazione sarà prodotta sia in stampa sia in formato elettronico, la riceverete quindi anche via email in formato .pdf nella casella di posta privata che avete indicato a UILtrasporti. Dalle vostre segnalazioni sceglieremo gli argomenti da trattare, il comitato di redazione valuterà e approfondirà sotto tutti gli aspetti tecnici e di sicurezza delle operazioni gli argomenti segnalati e, se ritenuti idonei, procederà con la pubblicazione. La frequenza di questo notiziario è mensile salvo eventi particolari per i quali sia necessaria la pubblicazione di un’edizione speciale. Grazie per il Vostro prezioso contributo e buon lavoro. Flight Safety Bullettin Page 3 Fuel mgmt. – psychological precursor of unsafe act By Neil Williams I precursori dell’unsafe act non sono altro che tutti quei condizionamenti psicologici cui un pilota può essere soggetto generati dal malcontento, dalla demotivazione, da retribuzioni in continuo ribasso, da diarie insufficienti rispetto al costo della vita, da un rapporto con i propri responsabili che non è corretto, da favoritismi e comportamenti disomogenei, da tutte quelle condizioni che sminuiscono l’autonomia del ruolo salvo poi evidenziarla in caso di anomalie e problemi per attribuire colpe e responsabilità all’equipaggio. “The Accident causation model, better known as the 'Swiss cheese model', is a theoretical model that illustrates how human error at all levels in the organization may lead to accidents. It was first published by James Reason in 1990. The model is well suited to complex production systems, the structural elements of the model are: Fallible decisions at decision makers level; Line management deficiencies at line management levels; Psychological precursors of unsafe acts at precondition levels; Unsafe acts at production levels; Inadequate defenses at the defenses level. Human weaknesses in the system can be listed as follows: Fallible decisions at decision makers level; Line management deficiencies at line management levels; Psychological precursors of unsafe acts at precondition levels; Unsafe acts at production levels; Inadequate defenses at the defenses level”. Nel modello di analisi del Prof. J. Reason i precursori dell’unsafe act sono a monte dei possibili errori commessi dagli equipaggi di volo; essi possono essere generati a loro volta da errori nella gestione della linea operativa identificabile nell’organigramma di una WHILE YOU’RE SAVING YOUR FACE YOU’RE LOSING YOUR PROFESSION… compagnia aerea a livello di Post Holders e Chief fleets. La grande differenza però è che l’errore di un pilota può generare conseguenze immediate, l’errore nella gestione invece può rimanere latente per anni e palesarsi solo se associato ad altre condizioni o errori di tipo attivo. La facoltà dell’equipaggio di imbarcare una quantità di carburante extra in base a quello che è il risultato dell’analisi dei dati di volo, di conoscenza della tratta in questione, dei fenomeni caratteristici della tratta etc....in sintesi in base a ciò che l’esperienza gli suggerisce di fare non è mai stata messa in discussione grazie all’esistenza delle norme di certificazione, ma anche grazie a quanto sancito dal codice della navigazione in base al quale il Comandante rimane l’unico responsabile della navigazione e della sicurezza delle operazioni. Nonostante questo ci sono vari modi in cui una compagnia può esercitare delle pressioni psicologiche sugli equipaggi e condizionare l’operato dei suoi comandanti al fine di ridurre le quantità di extra fuel imbarcato. Un metodo è certamente quello di valutare in maniera asettica e per questo stupida l’extra fuel come valore assoluto: valutare l’extra fuel indipendentemente dalla tratta in questione, dalla stagione, dalle condizioni meteo, dall’esperienza nel settore etc…. è anacronistico e dannoso. Il comandante sfortunato che per tutto l’inverno vola verso gli Stati Uniti o il Canada si troverà ad essere valutato negativamente mentre chi si sceglie i turni e vola sempre verso il bel tempo sarà l’eroe della compagnia da premiare. Vi rendete conto della stupidità e degli effetti dannosi di questa idea? Se poi dovesse esistere anche una black list dei soggetti che fanno più extra fuel in base alla quale personalizzare le turnazioni o rifiutare le richieste di ferie o di riposi o di voli specifici saremmo veramente alla frutta come si dice, fortunatamente non ci sono elementi per affermarlo con certezza. Questo carburante extra, è ovviamente un costo in termini di consumo ulteriore, ma può essere anche la quantità in più che consente di atterrare a destinazione piuttosto che dirottare per rifornire; un risparmio notevole quindi per le compagnie se calcolassimo i costi di un dirottamento e di gestione dei passeggeri a fronte di un costo aggiuntivo generato dal maggiore consumo. Ecco perché fare dell’extra fuel può essere in certe situazioni un fortissimo risparmio per l’azienda. Lavorare al limite minimo delle quantità di carburante imbarcabili ha certamente dei vantaggi immediati in termini di consumo e quindi di costi diretti, ma a lungo andare potrebbe risultare sconveniente commercialmente per l’azienda e, in casi particolari, anche al limite dell’emergenza se si considera che, in scenari complessi dal punto di vista meteorologico, non sarà mai un solo aeroplano a trovarsi in difficoltà con il carburante, ma un numero consistente di aerei dipendente dal tipo di aeroporto sul quale stiamo operando. La valutazione dei comandanti attraverso un metodo superficiale che valuta le differenze tra il carburante pianificato e quello imbarcato (incluso taxi fuel ed eventuali differenze tra il richiesto e quello realmente presente a bordo) è oggettivamente una condizione latente che può generare delle pressioni e indurre equipaggi poco esperti ad essere condizionati nella determinazione del carburante da imbarcare. Il concetto potrebbe essere diverso se esistessero criteri e parametri di valutazione più accurati. “I'm not upset that you lied to me, I'm upset that from now on I can't believe you.” Flight Safety Bullettin Page 4 Continue from page 2 furono osservate dodici compagnie aeree in Nord America e in Europa, compagnie con ottimi safety records. Queste dodici compagnie avevano avuto nei precedenti otto anni di attività un rateo di incidenti di 0,5 per ogni milione di voli mentre nello stesso periodo il rateo per gli operatori Americani era attestato sullo 0,8 e su 1,8 in tutto il mondo. Lo studio aveva lo scopo di analizzare le tecniche operative delle suddette compagnie aeree. Furono intervistati i responsabili dell’addestramento e delle operazioni volo delle dodici compagnie per determinare quale secondo loro fosse la chiave per avere operazioni sicure. Queste compagnie erano unanimemente supportate da programmi di standardizzazione delle procedure operative, con il contributo di Type Rating Examiner altamente qualificati ed esperti, un criterio uniforme di controllo delle performance degli equipaggi e programmi di addestramento adeguatamente strutturati e ridondanti. I records di queste compagnie però non servivano a ridurre le attività che avevano consentito il raggiungimento di standard elevati. In casa nostra l’implementazione dell’ATQP è stata accompagnata da una politica di sostituzione dei TRE giunti al triennio di attività quindi al massimo della loro esperienza; difficile coniugare questo fatto che genera l’oggettiva riduzione del livello di standardizzazione con i criteri d’implementazione dell’ATQP. La politica di decadenza dei TRE è stata in vigore per 18 mesi, alla fine il buon senso ha prevalso su logiche di puro esercizio del potere opposte ai criteri basilari necessari per l’implementazione dell’ATQP. Oggi a seguito dell’evento di Germanwings si torna a parlare di addestramento e controlli più frequenti sul personale di volo…DID WE LEARN THE LESSON ? Good and Bad…the theoretical effect of a blacklist By Neil Williams Ipotizziamo un sistema dove esiste una distribuzione equivalente dei turni di volo, dove le ore di volo sono distribuite in maniera omogenea, dove l’anzianità di servizio nell’azienda ma anche nel settore di appartenenza è considerata un valore da rispettare, dove il responsabile di settore è una persona corretta sia dal punto di vista umano che professionale, qui è semplice identificare le violazioni e affermare che tizio o caio sono stati scorretti, hanno commesso delle scorrettezze e per questo motivo devono essere sanzionati in maniera progressiva secondo quanto previsto dai contratti di lavoro. Ma se ipotizziamo un sistema dove vige la legge del più furbo, dove i responsabili sono scorretti, disomogenei nei comportamenti e trattano il personale esclusivamente in forma autoritaria perché incapaci di confrontarsi in maniera costruttiva è difficile identificare le violazioni che possono essere generate dagli stessi comportamenti e azioni dei responsabili. Il buono e il cattivo non possono esistere in un sistema che non è Technical Safety Board Via di Priscilla 101 Roma - 00199 Phone: +39.06.862671 Fax: +39.06.86207747 E-mail: [email protected] corretto e che in quanto tale genera la disaffezione del personale all’azienda. Il capo che desidera vedere prosperare la sua organizzazione in un clima di collaborazione e di armonia sceglie le persone di valore, oneste, creative, dotate di autonomia di giudizio. Il comportamento del despota è completamente diverso. Usa un gruppo di personaggi fedelissimi che sceglie intenzionalmente tra i mediocri, mascherando la scelta attraverso l’utilizzo di un sistema di selezione che è da loro stessi manipolato. La scelta alla fine è fra persone prive di qualità intellettuali e morali ma che ubbidiscono ciecamente a loro. Basta una sola persona profondamente malvagia, profondamente determinata che si dedica anima e corpo al suo scopo per rovinare un’organizzazione, avvelenare un sistema, devastare una direzione. Questi personaggi svolgono un ruolo nefasto nelle aziende e nella società. Sono privi d’inibizioni, fanno rapidamente carriera, e una volta raggiunta una posizione di potere in cui si sentono sicuri, stringono alleanze con altri personaggi spregiudicati creandosi una rete fittissima di complici. Poi si scatenano usando ogni strumento per accrescere il loro potere e annientare quelli che ritengono avversari. Se un sistema organizzativo fosse avvelenato da comportamenti di questo tipo gli effetti sotto il profilo psicologico sarebbero disastrosi in quanto andrebbero ad alimentare demotivazione e malcontento che associati ad altre problematiche di tipo latente potrebbero generare errori di tipo attivo. Gli errori di tipo attivo è facile indirizzarli esclusivamente verso i piloti molto più difficile metterli in relazione con le condizioni latenti che possono avere esposto un pilota all’errore. La trasparenza e la correttezza premiano sempre sia il sistema che il singolo pilota sono quindi alla base di un sistema di relazioni corretto che sa identificare e trattare gli errori, gestire le violazioni e premiare i meriti e le competenze individuali.