Culture e società
venerdì 29 maggio 2015
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Dal 10 luglio al 6 agosto la 14ª edizione di Vallemaggia Magic Blues
Che la magia continui
Un programma fra graditi
ritorni e novità stuzzicanti: da
Uriah Heep a Dana Fuchs, con
le incursioni ticinesi di Andrea
Bignasca e Pink Jelly Bean
di Clara Storti
“To have the blue devils” – “avere i diavoli
blu” che si traduce con “avere umore
malinconico” – è la locuzione-madre che
dà origine al nome blues; genere che ha
radici nei canti degli schiavi afroamericani durante il lavoro nelle piantagioni
degli Stati Uniti d’America.
Insieme ai suoi numerosi “figli” – blues
acustico, blues elettrico, blues rock, Texas blues, British blues… –, “papà blues”
risuonerà, insieme a proposte rock e
hard rock, nelle piazze valmaggesi, dal
10 luglio al 6 agosto durante il consolidato appuntamento estivo Vallemaggia
Magic Blues (programma completo su
www.magicblues.ch).
Il festival, alla sua quattordicesima edizione, propone quest’anno un programma equilibrato; bilanciato fra graditi ritorni (tra gli altri Uriah Heep, Mike Zito,
Dana Fuchs), protagonisti della scena
blues internazionale e nuovi e interessanti volti da scoprire e ascoltare.
Definito da sempre “the smallest big
blues festival of Switzerland”, Magic
Blues – presentata ieri in conferenza
stampa l’edizione 2015 da Hannes Anrig,
Raffaele Dadò, Fabio Lafranchi e Stefania Cattaneo – da alcuni anni si sente un
po’ stretto in questa definizione, tenuto
conto della sua eco, che si espande anche
al di fuori dei confini cantonali, e considerando anche la nomina agli Swiss
Blues Awards (massimo riconoscimento
nazionale dedicato al genere).
Edizione numero 14
L’edizione di quest’anno continua nel
solco di “Back to the magic”, motto dello
scorso anno. Un ritorno alle origini
(«una scelta giusta, realistica e sensata»), alla dimensione umana e familiare
delle piazze, che faranno da cornici suggestive alle proposte musicali di un’edizione all’insegna quindi del “Magic
again...”.
Cinque suggestive piazze dunque –
Brontallo, Giumaglio, Maggia, Bignasco
e Avegno – per nove serate e diciotto
concerti, sono i numeri della quattordicesima rassegna di Vallemaggia Magic
Blues.
Si parte il 10 luglio a Brontallo (i concerti
Partendo dall’alto: The Quireboys e Grandpa Elliott con Playing for Change
Johnny Cash Roadshow con Clive John
iniziano sempre alle 21) con il blues acustico di The Two – vincitori dello Swiss
Blues Award 2014 – che aprono il concerto di Neal Black & The Healers, «che suonano come se non ci fosse un domani»,
spiega Anrig.
La seconda tappa del festival sarà a Giumaglio il 15 e 16 luglio con Keith Thompson Blues Power Band che introduce i
Playing for Change (al posto di Charlie
Musselwhite): progetto musicale che
vede come lead vocalist Grandpa Elliott
accompagnato da musicisti provenienti
da diverse parti del mondo. La seconda
serata propone in apertura il Cologne
Blues Club (per lo Swiss-German Blues
Exchange) e, a seguire, la Band of
Friends: un trio potente accompagnato
dal chitarrista Tolo Marton. Arrivata a
Maggia, la rassegna vedrà i concerti di
Philipp Bluedög Gerber e, per la prima
volta in valle, il sound duro di Mike Zito
& The Wheel (22 luglio).
Il giorno seguente, sarà sul palco Wes
Mackey che scalderà il pubblico per la
giovane e promettente stella del British
blues: Laurence Jones (considerato il
ponte fra Eric Clapton e Buddy Guy).
Arriviamo dunque a Bignasco con il ticinese Andrea Bignasca che farà da spalla
a The Quireboys, ovvero, come si autodefiniscono, il Rock’n’roll (29 luglio), che
cederanno il palco, il giorno successivo,
ai Pink Jelly Bean (hard rock band ticinese), che aprono agli Uriah Heep; uno
dei graditi ritorni e il grande nome del
festival.
Ultima stazione blues sarà Avegno: il 5
agosto suoneranno Mighty Mo Rogers
con il suo “blues vivo” e l’unico tributo
autorizzato dalla famiglia di Johnny
Cash, il Johnny Cash Roadshow con Clive John. Una chiusura tutta al femminile
per la rassegna musicale con la “one girl
band” italiana Elli de Mon, che miscela
I ‘12 Cellisten’ chiudono
Lugano Festival
Matinée musicale al femminile
al Museo Vela di Ligornetto
Da Bach ai tanghi di Piazzolla: è vario, il
programma che i Dodici violoncellisti
dei Berliner Philharmoniker proporranno per l’ultimo concerto di Lugano
Festival 2015 martedì 2 giugno alle
20.30 al Palazzo dei Congressi.
Tra Bach e Piazzolla, i ‘Cellisten’ presenteranno brani di Robert Schumann,
Jean Françaix, Gabriel Fauré, Vincent
Scotto, Henri Bourtayre e Hubert Giraud.
Prevendita nei punti Ticket Corner e
online su www.ticketcorner.com.
Musica nel Mendrisiotto ritorna al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto: domenica alle 11.15, appuntamento con la soprano Lorna Windsor e il Trio des Alpes, composto dalla violinista Mirjam
Tschopp, Claude Hauri al violoncello e il
pianista Corrado Greco.
Il tema del concerto – che si allaccia anche all’esposizione in corso al museo
dedicata alla scultrice Adèle d’Affry conosciuta come Marcello – è incentrato
sulla figura della donna compositrice e
più in generale al ruolo della donna arti-
sta. Il periodo storico che verrà affrontato è quello che va dai primi del Novecento sino alla Seconda guerra mondiale.
Saranno presentati brani di Rebecca
Clarke, una delle prime donne a studiare composizione presso il Royal College
of Music di Londra, Amy Beach e Ilse
Weber. Il concerto sarà anche occasione
per presentare il nuovo disco degli artisti, pubblicato da Dynamic.
Prima del concerto, alle ore 10.45, la filosofa Lina Bertola proporrà una visita
guidata alla mostra del Museo Vela.
della lap/pedal steel guitar), Shane
Fontayne (elettriche), le vocalist Chavonne Stewart e Alethea Mills (splendide su ‘Lives in the Balance’), i solidi e
storici Mauricio Lewack (batteria),
Bob Glaub (basso) e Jeff Young (tastiere), sontuosi additivi di una piccola
miscela artistica detta ‘songwriting’
della quale Browne è depositario insieme a pochi (pochissimi) altri.
Per i nostalgici non manca (quasi) nulla, incluse ‘For a Dancer’, ‘Fountain of
Sorrow’, ‘These Days’, ‘Something fine’,
‘Your Bright Baby Blues’ e ‘Doctor my
Eyes’. ‘The road’ è omaggio al pubblico
italiano che la ama (Browne – sue parole del ’98 – non tanto), e poi stelle mi-
nori, ma soltanto di poco (‘Rock me on
the Water’, ‘I’m alive’, ‘Looking East’).
Dal nuovo cd, tra le altre, ‘You Know
the Night’ (su testo inedito di Woody
Guthrie) e ‘The Birds of St. Mark’, dalla
lunga gestazione.
‘Time the Conqueror’ non aveva prodotto pepite d’oro, semmai una manciata di acquamarine (come la bella
‘Down to Cuba’). Chi, per troppo amore, stesse ancora attendendo la nuova
‘The Pretender’ (golden moment di
Como), o una moderna ‘Running on
Empty’ (il Sociale come ‘No Nukes’), si
senta pienamente appagato dai 6 minuti di ‘Standing in the Breach’ (canzone), esperienza browniana come
non succedeva da tempo: “Il cambiamento è qui davanti, dentro ognuno di
noi”, canta il pianista nel suo più recente e composto grido di speranza
nel ravvedimento definitivo di un genere – quello umano – con le mani aggrappate al filo di una poesia, e i piedi
a penzoloni nel crepaccio.
Die 12 Cellisten der Berliner Philharmoniker, martedì al PalaCongressi
LA RECENSIONE
Jackson Browne
in bilico
sopra la poesia
di Beppe Donadio
Apre con ‘The Barricades of Heaven’,
chiude con ‘Our Lady of the Well’, non
prima di ‘Take it Easy’, brano che gli
valse affermazione e stabilità economica (complici gli Eagles). La voce più
grossa che in passato, la silhouette
più esile, lo storyteller californiano
(classe ’48) e le sue canzoni risplen-
dono ancora per immutata bellezza.
Scalda mani e cuori, Jackson Browne a
Como mercoledì 27 maggio, presto a
Zurigo (sabato 6 giugno, Volkshaus, è
tutto su www.allblues.ch). È tornato, il
sempregiovane, più californianamente rilassato che mai, tanto nelle ballad
quanto negli up-tempo di ‘Standing in
the Breach’, primo album di inediti da
‘Time the Conqueror’ (2008). Risplende, per bellezza, anche il Sociale di
Como, pressoché sold out.
“Abbiamo provato a costruire edifici
così, in America, ma sembrano franchising di pizzerie”, commenta il cantautore, che di fronte a cotanta eleganza risponde con Greg Leisz (leggenda
blues tradizionale e musica moderna.
La giovane musicista aprirà il concerto
della regina del festival che già l’anno
scorso aveva lasciato il segno: Dana
Fuchs (6 agosto).
Come di consuetudine, anche per
quest’anno, è stato realizzato il manifesto d’artista che porta la firma di Stephan Spicher.
Ricordiamo inoltre l’anteprima del festival blues alla Notte Bianca (sabato 30
maggio a Locarno) con il Cek Delux Trio
e soprattutto i W.I.N.D. nella piazza Respini… già «ribattezzata piazza Magic
Blues».
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