Culture e società venerdì 29 maggio 2015 27 Dal 10 luglio al 6 agosto la 14ª edizione di Vallemaggia Magic Blues Che la magia continui Un programma fra graditi ritorni e novità stuzzicanti: da Uriah Heep a Dana Fuchs, con le incursioni ticinesi di Andrea Bignasca e Pink Jelly Bean di Clara Storti “To have the blue devils” – “avere i diavoli blu” che si traduce con “avere umore malinconico” – è la locuzione-madre che dà origine al nome blues; genere che ha radici nei canti degli schiavi afroamericani durante il lavoro nelle piantagioni degli Stati Uniti d’America. Insieme ai suoi numerosi “figli” – blues acustico, blues elettrico, blues rock, Texas blues, British blues… –, “papà blues” risuonerà, insieme a proposte rock e hard rock, nelle piazze valmaggesi, dal 10 luglio al 6 agosto durante il consolidato appuntamento estivo Vallemaggia Magic Blues (programma completo su www.magicblues.ch). Il festival, alla sua quattordicesima edizione, propone quest’anno un programma equilibrato; bilanciato fra graditi ritorni (tra gli altri Uriah Heep, Mike Zito, Dana Fuchs), protagonisti della scena blues internazionale e nuovi e interessanti volti da scoprire e ascoltare. Definito da sempre “the smallest big blues festival of Switzerland”, Magic Blues – presentata ieri in conferenza stampa l’edizione 2015 da Hannes Anrig, Raffaele Dadò, Fabio Lafranchi e Stefania Cattaneo – da alcuni anni si sente un po’ stretto in questa definizione, tenuto conto della sua eco, che si espande anche al di fuori dei confini cantonali, e considerando anche la nomina agli Swiss Blues Awards (massimo riconoscimento nazionale dedicato al genere). Edizione numero 14 L’edizione di quest’anno continua nel solco di “Back to the magic”, motto dello scorso anno. Un ritorno alle origini («una scelta giusta, realistica e sensata»), alla dimensione umana e familiare delle piazze, che faranno da cornici suggestive alle proposte musicali di un’edizione all’insegna quindi del “Magic again...”. Cinque suggestive piazze dunque – Brontallo, Giumaglio, Maggia, Bignasco e Avegno – per nove serate e diciotto concerti, sono i numeri della quattordicesima rassegna di Vallemaggia Magic Blues. Si parte il 10 luglio a Brontallo (i concerti Partendo dall’alto: The Quireboys e Grandpa Elliott con Playing for Change Johnny Cash Roadshow con Clive John iniziano sempre alle 21) con il blues acustico di The Two – vincitori dello Swiss Blues Award 2014 – che aprono il concerto di Neal Black & The Healers, «che suonano come se non ci fosse un domani», spiega Anrig. La seconda tappa del festival sarà a Giumaglio il 15 e 16 luglio con Keith Thompson Blues Power Band che introduce i Playing for Change (al posto di Charlie Musselwhite): progetto musicale che vede come lead vocalist Grandpa Elliott accompagnato da musicisti provenienti da diverse parti del mondo. La seconda serata propone in apertura il Cologne Blues Club (per lo Swiss-German Blues Exchange) e, a seguire, la Band of Friends: un trio potente accompagnato dal chitarrista Tolo Marton. Arrivata a Maggia, la rassegna vedrà i concerti di Philipp Bluedög Gerber e, per la prima volta in valle, il sound duro di Mike Zito & The Wheel (22 luglio). Il giorno seguente, sarà sul palco Wes Mackey che scalderà il pubblico per la giovane e promettente stella del British blues: Laurence Jones (considerato il ponte fra Eric Clapton e Buddy Guy). Arriviamo dunque a Bignasco con il ticinese Andrea Bignasca che farà da spalla a The Quireboys, ovvero, come si autodefiniscono, il Rock’n’roll (29 luglio), che cederanno il palco, il giorno successivo, ai Pink Jelly Bean (hard rock band ticinese), che aprono agli Uriah Heep; uno dei graditi ritorni e il grande nome del festival. Ultima stazione blues sarà Avegno: il 5 agosto suoneranno Mighty Mo Rogers con il suo “blues vivo” e l’unico tributo autorizzato dalla famiglia di Johnny Cash, il Johnny Cash Roadshow con Clive John. Una chiusura tutta al femminile per la rassegna musicale con la “one girl band” italiana Elli de Mon, che miscela I ‘12 Cellisten’ chiudono Lugano Festival Matinée musicale al femminile al Museo Vela di Ligornetto Da Bach ai tanghi di Piazzolla: è vario, il programma che i Dodici violoncellisti dei Berliner Philharmoniker proporranno per l’ultimo concerto di Lugano Festival 2015 martedì 2 giugno alle 20.30 al Palazzo dei Congressi. Tra Bach e Piazzolla, i ‘Cellisten’ presenteranno brani di Robert Schumann, Jean Françaix, Gabriel Fauré, Vincent Scotto, Henri Bourtayre e Hubert Giraud. Prevendita nei punti Ticket Corner e online su www.ticketcorner.com. Musica nel Mendrisiotto ritorna al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto: domenica alle 11.15, appuntamento con la soprano Lorna Windsor e il Trio des Alpes, composto dalla violinista Mirjam Tschopp, Claude Hauri al violoncello e il pianista Corrado Greco. Il tema del concerto – che si allaccia anche all’esposizione in corso al museo dedicata alla scultrice Adèle d’Affry conosciuta come Marcello – è incentrato sulla figura della donna compositrice e più in generale al ruolo della donna arti- sta. Il periodo storico che verrà affrontato è quello che va dai primi del Novecento sino alla Seconda guerra mondiale. Saranno presentati brani di Rebecca Clarke, una delle prime donne a studiare composizione presso il Royal College of Music di Londra, Amy Beach e Ilse Weber. Il concerto sarà anche occasione per presentare il nuovo disco degli artisti, pubblicato da Dynamic. Prima del concerto, alle ore 10.45, la filosofa Lina Bertola proporrà una visita guidata alla mostra del Museo Vela. della lap/pedal steel guitar), Shane Fontayne (elettriche), le vocalist Chavonne Stewart e Alethea Mills (splendide su ‘Lives in the Balance’), i solidi e storici Mauricio Lewack (batteria), Bob Glaub (basso) e Jeff Young (tastiere), sontuosi additivi di una piccola miscela artistica detta ‘songwriting’ della quale Browne è depositario insieme a pochi (pochissimi) altri. Per i nostalgici non manca (quasi) nulla, incluse ‘For a Dancer’, ‘Fountain of Sorrow’, ‘These Days’, ‘Something fine’, ‘Your Bright Baby Blues’ e ‘Doctor my Eyes’. ‘The road’ è omaggio al pubblico italiano che la ama (Browne – sue parole del ’98 – non tanto), e poi stelle mi- nori, ma soltanto di poco (‘Rock me on the Water’, ‘I’m alive’, ‘Looking East’). Dal nuovo cd, tra le altre, ‘You Know the Night’ (su testo inedito di Woody Guthrie) e ‘The Birds of St. Mark’, dalla lunga gestazione. ‘Time the Conqueror’ non aveva prodotto pepite d’oro, semmai una manciata di acquamarine (come la bella ‘Down to Cuba’). Chi, per troppo amore, stesse ancora attendendo la nuova ‘The Pretender’ (golden moment di Como), o una moderna ‘Running on Empty’ (il Sociale come ‘No Nukes’), si senta pienamente appagato dai 6 minuti di ‘Standing in the Breach’ (canzone), esperienza browniana come non succedeva da tempo: “Il cambiamento è qui davanti, dentro ognuno di noi”, canta il pianista nel suo più recente e composto grido di speranza nel ravvedimento definitivo di un genere – quello umano – con le mani aggrappate al filo di una poesia, e i piedi a penzoloni nel crepaccio. Die 12 Cellisten der Berliner Philharmoniker, martedì al PalaCongressi LA RECENSIONE Jackson Browne in bilico sopra la poesia di Beppe Donadio Apre con ‘The Barricades of Heaven’, chiude con ‘Our Lady of the Well’, non prima di ‘Take it Easy’, brano che gli valse affermazione e stabilità economica (complici gli Eagles). La voce più grossa che in passato, la silhouette più esile, lo storyteller californiano (classe ’48) e le sue canzoni risplen- dono ancora per immutata bellezza. Scalda mani e cuori, Jackson Browne a Como mercoledì 27 maggio, presto a Zurigo (sabato 6 giugno, Volkshaus, è tutto su www.allblues.ch). È tornato, il sempregiovane, più californianamente rilassato che mai, tanto nelle ballad quanto negli up-tempo di ‘Standing in the Breach’, primo album di inediti da ‘Time the Conqueror’ (2008). Risplende, per bellezza, anche il Sociale di Como, pressoché sold out. “Abbiamo provato a costruire edifici così, in America, ma sembrano franchising di pizzerie”, commenta il cantautore, che di fronte a cotanta eleganza risponde con Greg Leisz (leggenda blues tradizionale e musica moderna. La giovane musicista aprirà il concerto della regina del festival che già l’anno scorso aveva lasciato il segno: Dana Fuchs (6 agosto). Come di consuetudine, anche per quest’anno, è stato realizzato il manifesto d’artista che porta la firma di Stephan Spicher. Ricordiamo inoltre l’anteprima del festival blues alla Notte Bianca (sabato 30 maggio a Locarno) con il Cek Delux Trio e soprattutto i W.I.N.D. nella piazza Respini… già «ribattezzata piazza Magic Blues».