28 Spedizione in abbonamento postale, 70%, filiale di Venezia. Quadrimestrale di informazione bancaria e cultura locale della Banca S. Biagio · Anno 9 · N. 28 · Aprile 2003 EDITORIALE: UNA BANCA A RESPONSABILITÀ SOCIALE ATTIVITÀ PRODUTTIVE: VENETA S TAMPI S AN DONÀ: A QUASI UN ANNO DALL’ APERTURA S AN MARCO: LE MONETE DI «EUROLANDIA » FATTI ED AVVENIMENTI LA FRITTATA Varmo Morsano al Tagliamento Sesto al Reghena Meduna di Livenza Gorgo al Monticano Motta di Livenza Pramaggiore Cinto Caomaggiore Cordovado Gruaro Teglio Veneto Portogruaro Annone Veneto Concordia Sagittaria Chiarano Cessalto Ronchis Palazzolo dello Stella Latisana Precenicco Fossalta di Portogruaro S. Michele al Tagliamento Lugugnana di Portogruaro Marano Lagunare Pertegada Cesarolo S. Stino di Livenza Salgareda Ceggia Noventa di Piave Fossalta di Piave Torre di Mosto Lignano Sabbiadoro * Bibione S. Donà di Piave Musile di Piave * Caorle* Sede: Fossalta Eraclea di Portogruar Jesolo SOMMARIO Bibione Una Banca a responsabilità sociale di Vittorio Canciani Battain 3 Conosciamoci meglio. Latisana: capitale della bassa friulana di Franco Romanin 6 San Donà: buoni risultati a quasi un anno dall’apertura di Luciano Sandron 8 Le monete di «eurolandia»: curiosità nel secondo anno di uso corrente di Franco Romanin 9 Attività produttive. Veneta Stampi: imprenditoria a Nordest di Luciano Sandron 10 San Marco e la tradizione della fortaia di Franco Romanin 12 Premi allo studio: riconoscimento all’impegno 13 In breve: fatti ed avvenimenti di Flavio Ineschi, Fernando Celotto, Nello Gobbato, Ellesse 14 Caorle Ceggia Cesarolo Cessalto Gruaro Latisana Lugugnana di Portogruaro Motta di Livenza Pertegada Portogruaro San Donà di Piave Teglio Veneto Anno 9 · N. 28 · Aprile 2003 In copertina: primavera Foto: Fotoreporter di Vinicio Scortegagna. N.B. Le foto interne sono di: Fotoreporter di Vinicio Scortegagna, Foto Ottica Franceschetto, Archivio Banca S. Biagio del Veneto Orientale e privati. Editr ice: Banca S. Biagio del Veneto Orientale Viale Venezia, 1 Fossalta di Portogruaro/Ve Telefono 0421/249811 Telefax 0421/789804 Reg. Trib. di Ve n. 1206 del 22.11.1995 Dir ettor e gener ale: Vittorio Canciani Battain Gr afi ca ed impaginazione: Janna/Pn Stampa: Tipolito Geromin Fossalta di Portogruaro/Ve Dir ettor e r esponsabile: Luciano Sandron Comitato di r edazione: Franco Anastasia · Nello Gobbato Bruno Mares · Franco Romanin Segr eter ia di r edazione: Marina Presotto · Tel. 0421/249811 e-mail: [email protected] www.bancasanbiagio.it Distribuzione gratuita o Un anno, il 2002 appena trascorso, caratterizzato da brillanti risultati per la «S. Biagio». Conseguenza di scelte e di eventi che hanno ancora una volta confermato la qualità delle strategie intraprese dal nostro Istituto. Prima fra tutte l’aumento dei Soci che nel 2002 da 5.008 sono passati a 5.958 unità. L’incremento è dovuto ai 550 Soci provenienti dalla Banca di Credito nuove, verso cambiamenti indiCooperativo Sud Friuli incorpora- spensabili nella funzione di una ta dalla «S. Biagio» (che con la banca che guarda seriamente al prossima apertura di Lignano futuro. Ciò dimostra che è possiSabbiadoro porta a 15 le Filiali bile la coesistenza di eticità e risul territorio), ma anche da una torno economico. adesione spontanea frutto di una Il prodotto etico della Banca politica commerciale fatta è consistito nell’emissione di un di prodotti esclusivi, personalizza- prestito obbligazionario di 500 ti, studiati appositamente a condi- mila euro della durata triennale zioni economiche particolari, una che prevede, in collaborazione politica che ha sempre messo con i clienti, il versamento autoe mette il socio, linfa vitale per matico del 50% degli interessi una banca cooperativa, e il suo all’Associazione Onlus «Il Gabbenessere come condizione prio- biano Jonathan». ritaria della sua stessa esistenza. A questa iniziativa, che interLa figura del Socio si lega preta gli scopi morali di una parte idealmente all’atdell’attività della «S. tività della Banca Sollecitati dalla sensibilità Biagio», ne vanno di cui il Bilancio dei Soci è stato riservato aggiunte sempre a Sociale è espres- nello scorso esercizio un corredo del Bilansione primaria, cio Sociale altre fra occhio di riguardo ad una specie di fiole quali le Borse di re all’occhiello iniziative particolari come studio a favore dei che chiarisce gli i prodotti etici... soci e dei loro figli, intenti etici e di un intervento atconseguenza operativi di un traverso la Caritas diocesana di Istituto di credito come il nostro Pordenone finalizzato alla cocon il suo ruolo sociale, indispen- struzione di un pozzo nello sabile oggi nel tipo di trasforma- Zimbabwe, nonché un intervento zione cui le società occidentali a favore della ristrutturazione della stanno andando incontro. Parrocchia di S. Margherita Regina Sollecitati dalla sensibilità dei di Villanova e il sostegno per l’alSoci è stato riservato nello scorso lestimento della mostra a Latisana esercizio un occhio di riguardo sulla vita e l’opera della fotografa ad iniziative particolari come i friulana Tina Modotti. prodotti etici. Il valore di questi Con questi presupposti acprodotti testimonia, coniugato al- quistano ancora più valore i risull’utile d’esercizio di oltre 3 milioni tati positivi dell’esercizio 2002; oldi euro, la spinta verso qualità tre all’accennato utile di esercizio, 3 si evidenzia un incremento della raccolta diretta che si è attestata a 304 milioni di euro (superando di 2 punti percentuali la crescita media delle banche di Credito Cooperativo regionali). La raccolta indiretta ha raggiunto i 169 milioni di euro, gli impieghi hanno superato i 200 milioni di euro (+27,26%), il patrimonio netto si è attestato a 35 milioni di euro ed il margine di intermediazione ha evidenziato un incremento del 23,72%. Per quanto riguarda la qualità del credito le sofferenze nette si attestano su 2.581 milioni di euro ed incidono per meno dell’1%, esattamente lo 0,96%, degli impeghi. Il dato mantiene la Banca su posizioni di eccellenza sia nell’ambito della categoria delle Banche di Credito Cooperativo, che in quello più ampio del sistema bancario nazionale. Tali risultati hanno portato in modo significativo al rafforzamento della presenza della Banca S. Biagio del Veneto Orientale, corroborato dai molti altri dati i quali alimentano un certo orgoglio di appartenenza, che si confermerà nella usuale numerosa partecipazione all’assemblea del 27 Aprile 2003. editoriale Una Banca a responsabilità sociale Vittorio Canciani Battain PRIMO prestito obbligazionario etico La compagine sociale Da tre anni la Banca di Credito Cooperativo S. Biagio del Veneto Orientale propone ai propri Soci il Bilancio Sociale che quest’anno sarà distribuito, insieme al Bilancio Economico, in occasione dell’Assemblea Ordinaria. Strumento di conoscenza con funzione essenzialmente informativa, il Bilancio Sociale costituisce un rendiconto complementare al bilancio d’esercizio sull’attività sociale svolta dalla banca in attuazione dei suoi valori di riferimento. Descrive in particolare l’attività nei confronti dei Soci, l’apporto dell’azienda alla creazione di ricchezza, le iniziative di promozione socioculturale a favore del territorio in cui la Banca opera. Gran parte delle considerazioni presenti nel Bilancio Sociale sono incentrate sulla figura e sul ruolo dei Soci. La Banca li considera clienti primari, ne cura l’informazione, ne promuove la partecipazione alla vita sociale, organizza iniziative a loro favore. L’aumento degli sportelli e dell’operatività bancaria verificatosi in questi ultimi anni ha comportato un forte incremento della base sociale. A fine 2002 i Soci sono diventati 5.958 (950 unità in più rispetto all’inizio dell’anno). Nel corso del tempo la base sociale si è profondamente modificata per numero di componenti, categorie professionali rappresentate ed età. Riportiamo a titolo esemplificativo la suddivisione dei Soci per fasce di età e per zona di provenienza. Nello Gobbato Distribuzione dei Soci per filiale al 31.12.2002 31.12.2001 Totale Soci 5.008 Distribuzione dei Soci per età 31.12.2002 Totale Soci 5.958 2.643 2.277 1.935 807 Caorle 615 Ceggia 325 Cesarolo (San Michele) 752 Cessalto 132 409 511 28 62 dai 31 ai 50 anni dai 51 ai 70 anni oltre i 70 anni Società 1.276 Gruaro 406 Latisana 156 Lugugnana di Portogruaro 392 Motta di Livenza 638 4 479 Fossalta di Portogruaro 1.656 fino ai 30 anni Bibione 48 Pertegada 399 Portogruaro 578 San Donà di Piave Teglio Veneto Totale 48 352 5.958 Janna/Pn Banca S. Biagio novità · Banca S. Biagio novità · Banca S. Biagio novità · Banca S. Biagio novità · Banca S. Biagio novità Finanziamenti agevolati alle imprese artigiane del Friuli Venezia Giulia Abbiamo aderito alla convenzione con Mediocredito Friuli – Venezia Giulia per la concessione di finanziamenti a tasso agevolato sia a breve termine sia a medio/lungo termine a favore delle imprese artigiane che investiranno per aumentare la produttività e la funzionalità delle imprese o che avranno necessità di sopperire alle esigenze di credito a breve termine. Servizi di FACTORING per le imprese Attraverso una convenzione con una società specializzata, viene offerta la possibilità di smobilizzare fino al 90% dei crediti di natura commerciale anche di importo ridotto, con o senza garanzia di buon fine, e una eventuale copertura assicurativa sui crediti stessi. Assicurazione T.C.M. È ora possibile, stipulare una «Assicurazione Temporanea per il caso morte» (T.C.M.), di gruppo e individuale. Tale polizza assicura il rischio di morte da qualsiasi causa dell’intestatario o degli intestatari, garantendo l’estinzione del debito residuo del finanziamento in caso di decesso dell’assicurato. È possibile stipulare la polizza anche per mutui già in corso. Il nostro personale è a disposizione per ulteriori informazioni. SEDE E DIREZIONE GENERALE viale Venezia, 1 · Fossalta di Portogruaro/Ve · tel. 0421/249811 · fax 0421/789804 www.bancasanbiagio.it Banca S. Biagio novità · Banca S. Biagio novità · Banca S. Biagio novità · Banca S. Biagio novità · Banca S. Biagio novità Conosciamoci meglio LATISANA: CAPITALE DELLA BASSA FRIULANA Alla sinistra del Tagliamento, nella bassa pianura friulana, proprio dirimpetto a San Michele al Tagliamento, sorge Latisana. La cittadina, sede di mandamento, ha senza dubbio, origini molto lontane nel tempo. Anche se le notizie storiche ed archeologiche scarseggiano, dalle fonti che si possono consultare, risulta che l’antico borgo sia sorto da insediamenti di origine romana. Queste prime forme di vita sono da ritenersi ubicate a ridosso della Via Annia, ossia «Latus Anniae» (a lato della Via Annia), strada consolare romana, costruita nel II secolo a.C., che collegava Concordia ad Aquileia. Varie sono le dizioni Latisana da Matilde di Bukardo di che si sono appropriate del nome Mosburg. Per lungo tempo, poi, Latisana per dare una spiegazione Latisana trasse fiorente sostentaplausibile alla nascita della città. mento da un’economia legata alla Si può ricordare floridezza del Latisana=«Tisana», Alla sinistra del Tagliamento, porto fluviale, forse da Athisisus nella bassa pianura friulana, sotto la nominao Tesius con l’arle sovranità del proprio dirimpetto a ticolo aggiuntivo Patriarcato di che ne ricava il San Michele al Tagliamento, Aquileia. Le dinome per esteso sorge Latisana. sastrose alluvio«Latisana». Ma è ni del Tagliadall’XI secolo che il nome La- mento, fecero decadere negli anni tisana appare su un documento a seguire il ruolo «marinaro», tanto che prova la sua esistenza. Difatti che l’intera zona assunse una diil 17 luglio 1072 il patriarca di mensione prettamente agricola. Aquileia Sigeardo consacrò la L’intero territorio passato poi ai chiesa dell’abbazia benedettina di Conti di Gorizia che mantennero Michaelbeurn (Austria) e, dall’an- il feudo per un secolo, venne tico codice conservato in quell’ar- successivamente venduto da quechivio abbaziale, emerge fra le sti ai patrizi veneziani Vendramin. personalità al seguito del patriarNel 1807 con l’avvento di ca «...Miles Marcqwart de Lante- Napoleone Bonaparte, per decresana», ossia il cavaliere Mar- to dello stesso, il territorio del quardo di Latisana. Regno Italico fu articolato alla Se questi sono i primi dati francese e quasi tutto il Friuli fu che evidenziano il nome di incorporato nei due dipartimenti: Latisana, durante il Medio Evo di Passariano (con sede prefettizia poi, si ha la notizia della località a Udine) e del Tagliamento (con per la prima volta sotto la deno- capoluogo Treviso). Conseguenminazione «Portus Latisanae». In temente a questo fatto, il comune un documento datato 1118 inol- di Latisana venne smembrato in tre, si parla dei beni posseduti a due distinte municipalità separate 6 dal corso del fiume Tagliamento: Latisana e San Michele. Con questa imposizione napoleonica San Michele e il vicino paese di San Giorgio, che fino ad allora si fregiavano dell’appellativo «di Latisana», vennero accomunati al nome tuttora conservato «al Tagliamento». Nel 1866 Latisana fu annessa al Regno d’Italia. Benché divise geograficamente, le due comunità rivierasche del Tagliamento, San Miche- le e Latisana, si unirono nel 1873 con la costruzione del primo ponte di legno a cui dopo una quindicina di anni, si aggiunse quello in ferro per la linea ferroviaria Portogruaro-Latisana-Udine. Gli avvenimenti delle due guerre mondiali furono vissuti da Latisana in maniera tragica. Nel primo conflitto mondiale l’incursione di aerei austro-ungarici causò 9 morti e 40 feriti, e successivamente, dovette sopportare l’occupazione delle stesse truppe durante la ritirata di Caporetto del 1917. Ancor più tragici furono i bombardamenti anglo-americani del 1940-45 che distrussero parte dell’abitato e causarono 67 morti e parecchi feriti. Dopo il secondo conflitto mondiale, Latisana risorse e le pagine della guerra vennero cancellate definitivamente. Il 2 settembre 1965, Latisana, ancora una volta, fu colpita da un’altra tragedia: l’alluvione del Tagliamento, che causò ulteriori lutti e devastazioni per la seconda volta il 4 novembre 1966. Messa in ginocchio dalla furia del Tagliamento, Latisana e i suoi abitanti non si arresero ai tragici eventi e fecero crescere la cittadina abbellendo palazzi, costruendo strade e organizzando il commercio, l’artigianato, il terziario e i servizi, nonché l’indotto turistico con importanti insediamenti nautici ad Aprilia 7 Marittima, che con i suoi quasi stico e culturale. Ne è un esem2.500 posti barca, è oggi il più im- pio il Duomo di San Giovanni portante approdo attrezzato Battista, dove all’interno si può dell’Alto Adriatico. Latisana conta ammirare la celebre opera di attualmente 11.936 abitanti (di- Paolo Caliari detto il Veronese «Il cembre 2002), distribuiti su una battesimo di Cristo». Numerose superficie di 37.73 km2. Nel corso sono inoltre le opere d’arte condegli ultimi dieservate nelle chieci anni si è regi- A Latisana sono a disposizio- se del capoluogo: strato nella po- ne dei cittadini dieci sporSant’Antonio da polazione un telli bancari, tra i quali quel- Padova e Madonaumento del nuna della Grazie, mero di abitanti lo della Banca S. Biagio... nonché in quelle pari all’8,34%. delle frazioni di Dai rilievi della C.C.I.A.A. risulta Gorgo, Pertegada, Bevazzana e che è il commercio a primeggiare Latisanotta. tra le attività produttive del comuUna rarità per Latisana è data ne di Latisana, distanziando con infine da un albero da «Guinnes un 29,65% i comparti dell’agricol- dei primati». Lungo Via Vendratura (22,24%), dei servizi (19,83%) min, in pieno centro cittadino, si e delle costruzioni (19,39%); men- erge maestosa la «Zelkova Cretre l’industria ha la percentuale nata», un raro esemplare delpiù bassa (8,89%). Le altre 1400 l’Antica Zelkova, piantato da Luigi attività della struttura produttiva Gasparo Gaspari nel 1790. La sua offrono impiego a 2.600 persone. altezza è di 38 metri con una cirA Latisana sono a disposizio- conferenza di 7 metri. ne dei cittadini dieci sportelli banFranco Romanin cari, tra i quali quello della Banca S. Biagio, che è subentrato alla filiale della BCC Sud Friuli assieme alla sede di Pertegada, dopo la fusione della stessa con l’Istituto di credito fossaltese. I depositi bancari si attestano invece sui 10,37 mila euro a persona, contro i 9,62 del valore provinciale. Se questa è la scheda economica di Latisana, la cittadina «della bassa» conserva un patrimonio di inestimabile valore storico, arti- San Donà: buoni risultati a quasi un anno dall’apertura Nel contesto di espansione della Banca S. Biagio del Veneto Orientale, San Donà di Piave è una delle ultime tappe. Per capire come sta andando siamo andati a sentire il responsabile di Filiale Giuseppe Coppo. La «S. Biagio» come è stata accolta dai sandonatesi? Diciamo che il territorio, abbastanza vasto, ha circa una trentina di istituti che operano in un tessuto che sia a livello imprese produttive che famigliare, è abituato a vedere l’inserimento di nuove banche. Subito dopo l’apertura dello sportello abbiamo lavorato principalmente per acquisire clientela «imprese» senza peraltro trascurare le «famiglie». Nel settore dei privati, stiamo avendo un buon aiuto dai rapporti personali e dalla campagna di stampa istituzionale dell’Iccrea. Il numero della clientela acquisita e i dati patrimoniali fin qui raggiunti ci confortano. Le prospettive per fare bene sono più che buone pur in presenza di un contesto competitivo come quello di San Donà di Piave. Ma la gente ha compreso che il Credito Cooperativo è un credito diverso per natura? La clientela con la quale siamo entrati in contatto ha potuto apprezzare almeno alcune delle particolarità che caratterizzano il Credito Cooperativo rispetto al restante sistema bancario. Socio-Cliente, o Cliente-Socio che dir si voglia, la gente ha capito questa linea operativa? Sì, ha capito, e noi cerchiamo proprio di far leva su questo tipo di coinvolgimento; Socio, quindi partecipe della vita dell’istituto con tutti i benefici che ne conseguono. Le Banche di Credito Cooperativo per loro natura sono legate al territorio anche per lo sviluppo socio-economico-culturale; avete iniziato ad operare sotto questo profilo, e come sta andando? Fin dall’inizio abbiamo riscontrato un grande interesse da parte di parecchie associazioni ed enti, a ricercare il nostro appoggio concreto per la loro attività, e diverse sono state le richieste accolte. Un esempio è l’intervento che abbiamo effettuato d’intesa con don Luciano Casarin, parroco della parrocchia di San Giuseppe Lavoratore, dove è situata la no- stra filiale, a favore della Scuola Materna «Madonna della Vittoria». Altri interventi sono stati destinati invece a favore di alcune società sportive. Normalmente una Banca che si posiziona in una nuova zona di operatività, ha bisogno di un certo periodo per raggiungere il punto di pareggio e creare quindi redditività. A San Donà di Piave a che punto siamo? San Donà lo sta raggiungendo, o lo farà certamente entro questo mese di aprile; noi siamo partiti verso fine giugno, e quindi in otto mesi penso avremo raggiunto lo scopo. Questo è un punto di partenza per fare ancora meglio, aiutati in questo anche da un capo area che ci ha affiancato nell’opera di sviluppo presso imprese artigianali, industriali medio piccole, ed anche grandi aziende, ed ora stiamo raccogliendo i frutti. Noi continueremo nella nostra opera di sviluppo con impegno e con convinzione dei risultati da raggiungere. Quindi un altro investimento positivo della Banca S. Biagio? Direi proprio di sì, anche perché il territorio è un territorio importante che va da zone a noi molto vicine, che abbracciano il settore del turismo, vedi Eraclea Mare, Jesolo, a territori molto sani dal punto di vista produttivo nel veneziano ed anche nel vicino trevigiano molto vivaci industrialmente ed artigianalmente. La filiera quindi delle Banche di Credito Cooperativo, che intendono essere tra la gente e per la gente, anche a San Donà di Piave ha trovato un terreno fertile? Direi proprio di sì, l’avvio è stato dei più promettenti e sono certo che raggiungeremo grandi risultati. L. S. 8 Le monete di «eurolandia»: curiosità nel secondo anno di uso corrente A chi non sono mai capitate in mano, le tante monete di «euro» metalliche, alcune diverse nel disegno, dalle solite che siamo abituati a maneggiare? Ormai, con il turismo e lo spostamento da un paese all’altro dei cittadini europei, le monete «euro» girano indisturbate e fanno il loro servizio: «pagare», siano esse austriache o belghe, francesi o spagnole, ecc. Tralasciando le «euro banconote», identiche per tutti i Paesi, divise in 7 tagli, ciascuna di colore diverso, per quanto riguarda le monete di «piccolo taglio», ossia le metalliche, i soggetti sono diversi; tra un Paese e l’altro. Aquile reali, immagini di sovrani o di personaggi che hanno fatto grande la storia dell’europa, motivi floreali, opere d’arte e monumenti: i cittadini di Eurolandia da un po’ di tempo hanno cominciato a familiarizzare con queste nuove monete. È dal primo luglio 2002 infatti che l’euro è diventato l’unica moneta accettata nel perimetro di Eurolandia. Si sa che le monete di euro sono suddivise in otto diversi tagli (1, 2, 5, 10, 20 e 50 cent - 1 e 2 euro). Su uno dei due lati delle monete appare un’immagine europea comune a tutti, mentre a ciascun Paese è stata lasciata libertà di scegliere la «faccia nazionale» (fronte). Tra gli 11 Paesi europei (tralasciando la Città del Vaticano e San Marino) c’è chi, come l’Italia, ha adottato 8 soggetti diversi per ciascun taglio, chi invece ha optato per 3 sole immagini, e chi ne ha disegnata una sola per tutte le monete. Otto sono le effigi sulle euromonete italiane. L’Italia infatti ha espresso la sua creatività nel campo delle arti e delle lettere, proponendo un nuovo modo di fare comunicazione con la moneta, privilegiando anche il momen- 9 to educativo. Le scelte hanno costituito «un vero e proprio trattato di storia dell’arte»: l’uomo vitruviano, disegnato da Leonardo Da Vinci (1 euro), Dante Alighieri visto da Raffaello Sanzio (2 euro), Marc’Aurelio (50 cent), «L’uomo che cammina» di Umberto Boccioni (20 cent), il particolare della «Nascita di Venere» di Sandro Botticelli (10 centesimi), il Colosseo (5 cent), la Mole Antonelliana (2 cent) e il Castel del Monte (1 cent). Gli euro tedeschi hanno tre immagini in tutto: una foglia di quercia (1, 2, 5 cent), la porta di Brandeburgo a Berlino (i pezzi da 10, 20 e 50 cent) e un’aquila reale (1 e 2 euro). Anche i francesi hanno optato per 3 sole effigi: il volto della simbolica Marianna (1, 2 e 5 cent), la seminatrice (10, 20 e 50 cent) e l’albero della vita (1 e 2 euro). Otto diverse effigi caratterizzano l’euro austriaco, che vanno da motivi floreali, tra cui figurano anche stelle alpine (1, 2 e 5 cent), a monumenti (10, 20 e 50 cent) al ritratto del premio Nobel per la pace Berta Von Suttner (2 euro) fino a quello di Mozart (1 euro). La particolarità dell’Austria è stata quella di decidere di riproporre il valore della moneta anche sul lato nazionale, non solo su quello europeo, come hanno fatto invece gli altri Paesi. A rappresentare i belgi nell’unione monetaria, è una sola immagine: quella di re Alberto, che è stata coniata su tutte le 8 euromonete. In Irlanda la scelta è caduta su un unico soggetto, quell’arpa irlandese che già appariva sulle monete nazionali in circolazione. L’arpa è stata coronata dalle stelle che simboleggiano l’Unione degli Stati europei. Tre diverse effigi per la Finlandia: sulle monete da 1, 2 5, 10, 20 e 50 cent è stato impresso il simbolo araldico di un leone rampante con la spada in pugno; sulle monete da 1 euro ci sono due cigni in volo su un lago stilizzato, mentre su quelli da 2 euro le «cloudberry», bacche che germogliano solo al Polo Nord. Per la Spagna la scelta è ricaduta su tre simboli nazionali. Le monete sono infatti decorate con l’effige di Juan Carlos (1 e 2 euro), dalla Cattedrale di Santiago de Compostela (1, 2 e 5 cent) e dallo scrittore Miguel Cervantes (10, 20 e 50 cent). Tre sole immagini anche sulle monete del Portogallo: sono sigilli disegnati nel 1100, ciascuno costruito attorno a una croce e alla parola Portogallo. Nella circonferenza esterna ai simboli sono riportate le effigi di castelli e stemmi che apparivano sull’escudo. L’effige della regina Beatrice d’Olanda compare sulle monete dei Paesi Bassi da 1 e 2 euro. Le altre si differenziano tra loro per i diversi colori con cui è riprodotto il ritratto della regina. La moneta da 2 euro ha inoltre sul dorso zigrinato la scritta «Dio è con noi». Unica immagine infine in Lussemburgo, dove sulle monete del Granducato appare l’immagine del Granduca Jean. Franco Romanin Attività produttive: Veneta Stampi IMPRENDITORIA A NORDEST L’imprenditoria a Nordest è uno dei punti di forza di un’economia basata principalmente sulla iniziativa privata e molto spesso su persone che sono diventate imprenditori, per una sfida ad un destino che li aveva collocati nel gradino più basso, ma più dignitoso della scala dei lavoratori. Vittorio Furlan anni 58 tre figli maschi è uno dei prototipi di quest’imprenditoria basata sulla volontà di emergere rischiando in proprio. La storia della sua Veneta Stampi e d’altre realizzazioni nell’intervista che segue. Noi siamo nati nel 1971 iniziando ad operare nell’elettrodomestico con primi clienti la Zanussi e la Zoppas nel settore del bianco, (frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie ecc.. n.d.r.) poi nell’ottantasei abbiamo cominciato il processo di espansione creando un’azienda a Conegliano la OMSA, nata praticamente dalle ceneri di un branca della Zoppas nel frattempo diventata Zanussi. L’attrezzeria Zoppas, che aveva cessato la sua attività, è diventato in sostanza «partner», abbiamo assunto noi tutto il personale, trenta unità che ancora oggi lavorano a pieno ritmo, quindi la linea del bianco è ora a Conegliano. 10 E poi? Poi nell’87 abbiamo fondato un’altra ditta che si chiama CM Stampi e che ci consente di operare come costruzione di stampi in vari settori, dall’elettronica, al giardinaggio, all’auto ed altro ancora. Tutte queste aziende hanno come capogruppo la Veneta Stampi. Oltre al settore del bianco a Conegliano, ci siamo specializzati qui a Ceggia nella produzione di stampi per auto e come clienti abbiamo tanto per fare alcuni nomi: il gruppo Fiat, Bmw, Wolkswagen, Audi. Il nostro fatturato attuale è quindi per l’80% in questo settore. Il rimanente proviene dal bianco e dal settore sviluppo, perché noi collaboriamo anche per lo sviluppo di tecnologie ed altro. L’idea è nata nel 1971, come e perché? Lei era già nel settore della meccanica? Io a quattordici anni appena terminate le scuole, era il 1959, ho cominciato quale apprendista proprio in una azienda che produceva stampi. Lì sono rimasto per una decina d’anni, nel 1968 sono andato a fare il capo officina e poi mi sono messo in proprio. La Sua è una «Sas» a conduzione famigliare, chi opera con Lei in azienda? Io che ne sono il titolare e «deux ex machina», tiene a sottolineare il signor Vittorio, mia moglie che si interessa dell’amministrazione e i miei tre figli. Perché oltre agli stampi, nell’86-87 ho intuito che l’espansione poteva avvenire attraverso il prodotto finito, quindi non solo stampi, ma prodotto finito che ha un margine contributivo certamente superiore. Quindi stampi, ma anche prodotto finito? Esattamente. Le aziende nostre clienti, possono avere stampi per prodursi in proprio, ma anche e soprattutto pezzi già pronti per essere applicati alle macchine, siano esse auto o frigo o lavatrici. Questo ci consente di essere partner importanti con maggiori ricavi per entrambi. La progettazione è Vostra o del cliente? La progettazione dello stampo per produrre il prodotto finito, è nostra, il cliente ci dà un disegno di come deve essere il prodotto finito, noi progettiamo e costruiamo lo stampo e quindi diamo il prodotto finito, controllato e pronto per l’uso. Siamo certificati Iso 9002 ed entro giugno avremo il 14.000. Il prodotto finito viene fabbricato alla Veneta Stampaggi che è appunto l’azienda pensata per questa linea ed attivata nel 1989. Quanti sono gli addetti nelle tre aziende? Nelle aziende suddette gli addetti sono circa un centinaio tra operai, tecnici, commerciali. Ed il management? La direzione è nelle mani della mia famiglia; ci sono io come punta della piramide; attraverso di me passano controlli, acquisti, acquisizioni di ordini, di materiali, insomma sulla vita delle aziende c’è sempre il mio O.K. E gli altri della famiglia? Mia moglie si interessa di amministrazione, mio figlio Michele, il maggiore di 33 anni, è a Conegliano responsabile di quella Azienda; Mauro 27 anni il minore, è il responsabile della produzione della Veneta Stampi; Roberto 31 anni, mi affianca alla Veneta Stampi e si occupa degli acquisti. Sotto il profilo del lavoro e degli ordini, c’è crisi oppure no? Per quanto ci riguarda assolutamente no, noi stiamo vivendo una primavera splendida, ed il nostro parco ordini ci consente di guardare al futuro con ottimismo. Oltre a Ceggia e Conegliano, ha anche attività in altri luoghi? Si, ho un’altra azienda in Romania acquisita nel 2002 dall’Elettrolux; è una attrezzeria che aveva cento dipendenti, attualmente ne ha ottantacinque, tutti rumeni guidati da un’ingegnere di qui. In questa azienda produciamo pezzi per il mercato del bianco. Questa operazione ci ha consentito di acquisire il mercato dell’intero Est Europa del gruppo Elettrolux. È un’azienda a buona redditività? Non certamente come le nostre aziende italiane, ma anche le paghe sono proporzionate; sotto il profilo qualitativo invece non ci sono differenze perché collaudi e controlli avvengono da noi e sotto la nostra assoluta certificazione. Queste sue attività quanto hanno prodotto in soldoni nell’ultimo esercizio? In Italia, perché di quelle stiamo parlando, circa 10 milioni di euro, cioè venti miliardi di lire. Oggi Lei è un imprenditore di successo, ma l’inizio come è stato? Di ritorno da Milano, Torino e Belluno dove avevo avuto colloqui per impieghi di capo officina, ho deciso che se ero valido per guidare officine di altri, lo sarei stato anche per una realtà che fosse mia. Ed i soldi per partire? Ero già sposato ed avevo a disposizione un milione e mezzo. 11 Ceggia, dopo essere stato in gioventù un giocatore, per passare a seguito di un infortunio a fare il dirigente prima ed il presidente della «Libertas» poi dal 1976 al 1986 a livello promozione. Poi per un po’ mi sono ritirato e tre anni orsono ho ripreso la squadra in seconda categoria, siamo andati in prima, ed ora vinciamo il campionato per andare in promozione. Questo lo può scrivere tranquillamente, perché se non vinciamo il campionato quest’anno, non lo vinciamo più: la squadra è stata attrezzata per questo e In una ex birreria, proprio vicina alla sede della Banca S. Biagio, ho iniziato l’avventura della Veneta Stampi. Lavoravo con una decina di operai anche fino alle dieci di sera, e mai nessuno dei miei paesani, mi ha creato problemi, anzi, tutti mi incoraggiavano ad andare avanti nonostante l’inevitabile rumore. Segno evidente che la gente mi voleva bene; con il passare del tempo e la necessità di ingrandire l’attività, ho dovuto cambiare posto, e lo ho fatto sempre nell’ambito del comune di Ceggia, perché la gente di Ceggia mi ha sempre rispettato, voluto bene e non mi ha mai creato problemi per rumori o altro. Il suo rapporto con la «S. Biagio»? Le Banche sono come un’osteria, se mi passa il paragone, vai dove ti trovi bene e dove puoi discutere amichevolmente con tutti e l’oste è simpatico e disponibile, altrimenti non ci vai. Con gli operatori della «S. Biagio» mi sono trovato bene e quindi ho iniziato un rapporto che spero di continuare con soddisfazione, perché il rapporto personale con le persone, per conto mio, è molto importante al di là degli interessi che uno può o non può avere. Lei da questa chiacchierata mi sembra un personaggio molto eclettico con parecchi interessi, molto legato al suo paese d’origine. Quali altri interessi coltiva al di fuori del suo lavoro? Attualmente sono il presidente della squadra di calcio del questo deve essere. Io pretendo molto da allenatore e giocatori, dopo aver dato anche molto agli stessi per raggiungere i traguardi che mi sono prefissato. Per me la squadra è come l’azienda deve rendere secondo gli investimenti, da qui non si scappa, come premio avranno inoltre una settimana a Londra dove opera un albergatore ciliense. Altro? Beh, c’è la politica, c’è l’associazionismo, c’è insomma la vita, di uno che vuole bene al suo paese natale. Uno con tutti questi interessi ha bisogno di una giornata molto lunga? Dalle sette del mattino alle otto della sera sono in azienda, il resto viene di seguito, ed il tempo lo trovo sempre perché in quello che faccio ci credo e ci metto entusiasmo. E lo si è capito dall’intervista, Grazie! Grazie a Lei e alla «S. Biagio». Luciano Sandron San Marco e la tradizione della fortaia Quando si verifica l’ascesa del sole nel cielo boreale e quindi l’arrivo del semestre luminoso, si assiste all’inizio della primavera, ossia l’equinozio. Ecco quindi l’inizio delle feste di primavera, sia religiose che profane, che mostrano l’anelito di un rinnovato patto con la natura. Nel calendario popolare, uno dei momenti che più incarnano il legame tra l’uomo, la natura e la conseguente «primavera» è senz’altro la «Festa di San Marco». Festa religiosa in ricordo dell’Evangelista, soprattutto a Venezia e della festa nazionale, istituita il 25 aprile del 1945, quale festa della «liberazione». Ma se questi sono gli aspetti legati alla religiosità e alla vita civile, il giorno di San Marco assume un significato più profondo nella gestione della quotidianità in tante persone. Uscire all’aria aperta, godersi la natura, appropriarsi dei suoi beni nell’atmosfera che dona la primavera di aprile, è quasi un modo di prendere possesso di un’area vitale della vita. Con un rituale che si perde negli anni, il folclore della «Festa di San Marco» celebra solennemente come in una sagra, la voglia non solo di sano divertimento, ma di «comunità», di allegria, di sentirsi appagati anche con un 12 margine parco e non di grandi banchetti. All’aria aperta, lungo i fiumi, gli argini, e sui prati, nei campi, sull’aia e sotto i porticati di vecchie case coloniche, in un rinnovato slancio di legame con la natura, la ricorrenza di San Marco offre la tradizione della «frittata»: una delle poche che ancora resistono all’attacco concentrico di una modernità che tutto distrugge e annienta inesorabilmente i legami del passato. Sarà il santo ebreo di Gerusalemme, che aderì al cristianesimo, autore del secondo Vangelo, o il periodo primaverile in cui viene festeggiato, tant’è che la scampagnata della frittata rimane uno dei momenti più caratteristici delle feste di campagna. Si può dire comunque che è grazie a San Marco se la tradizione è nata, si è sviluppata in tutto il territorio veneto-friulano. San Marco si ricorda infatti in molti paesi e numerose chiese sono intitolate al suo nome. La sua presenza viene ricordata a Roma e ad Aquileia e Oltre che alle uova, al salame pare, da fonti e al buon vino, è proprio storiche, che il in questo periodo che la famoso «Evange- natura è provvida di tante liario» non fosse opportunità di primizie... altro che lo stesso Vangelo scritto da San Marco durante il suo soggiorno aquileiese. Una leggenda riferisce che il suo capo sarebbe stato portato nel IX secolo a Venezia e che la Repubblica lo assumesse allora come suo patrono e protettore. Il simbolo di San Marco è un leone alato e il suo vessillo ha accompagnato la storia della Serenissima. Oltre che alle uova, al salame e al buon vino, è proprio in questo periodo che la natura è provvida di tante opportunità di primizie, quali le erbe di primavera, gli asparagi, ecc. E la merenda campestre, «la frittata», «la fortaia», secondo la tradizione che si tramanda da sempre nel Veneto Orientale e nel Friuli Occidentale, richiama il detto di «San Marco fortajer». Oggi è una scampagnata all’aperto che si usa fare in ogni luogo ma che un tempo una tradizione religiosa non permetteva di sedersi sull’erba dei prati finché questi non erano stati benedetti dalle Rogazioni. Nella nostra zona, le feste di San Marco più tradizionali erano quelle che si svolgevano a San Filippo, un borgo di San Michele al Tagliamento ed alle «pars» località in comune di Teglio ai confini con Cordovado con la frittata, la sagra, il ballo all’aperto. Le donne anziane dei nostri paesi, così ricordano questa tradizione: «Una ricorrenza che veniva festeggiata in allegria era il 25 aprile, cioè il giorno di San Marco: c’era l’usanza di fare la frittata in campagna; allora però partecipava tutto il paese e tutti i bambini. Noi donne cucinavano la frittata con il salame e le erbe dei campi come il «sclupit» o i «vidisons, urtisons» (luppolo). Tempi lontani, ora la frittata della Festa di San Marco viene fatta un po’ d’ovunque. Le uova si mescolano con tanti ingredienti e «il piatto» ne trae un’infinità di sapori, anche se i più tradizionali rimangono gli asparagi, il salame e le erbe. Per una buona frittata comunque c’è la sapienza «della nonna» che ha sempre insegnato che dall’equilibrio perfetto dei sapori deriva il bouquet inconfondibile profumato che fa la fortuna della frittata. I frammenti degli ingredienti galleggiano per un momento sulle uova sbattute, ma un attimo dopo devono scomparire per riapparire subito dopo, quando ben si amalgamano al tutto. Allora è il momento opportuno per buttare la miscela nella «farsora», nella pentola. Si mescola con perizia e si lascia cuocere lentamente, per poi gustarla annaffiata da un bicchiere di «quello» buono. Franco Romanin Premi allo studio: riconoscimento all’impegno Dodici i laureati, 11 i diplomati, 17 i licenziati con il massimo dei voti Soci o figli di Soci della Banca S. Biagio del Veneto Orientale con sede a Fossalta di Portogruaro e quattordici filiali che vanno da Pertegada in Friuli a San Donà di Piave, nel Veneziano e Motta di Livenza nel Trevigiano che hanno ricevuto al Savoy Beach di Bibione i premi allo studio per l’anno 2001/2002. La cerimonia ha registrato oltre alla presenza dei premiandi, quella di genitori e parenti, amici, dirigenti dell’Istituto di Credito, operatori del mondo della scuola. Una serata che ha voluto sottolineare ancora una volta come la Banca di Credito fossaltese abbia una particolare attenzione verso coloro che si impegnano per ottenere risultati di rilievo, esortandoli però a non dimenticare coloro che per ragioni diverse, non riescono ad ottenere l’eccellenza, in quello spirito solidaristico che è nel DNA degli istituti di credito cooperativo. Ed e questo il filo che ha legato tutti gli interventi, oltre – beninteso – il compiacimento per i premiati e per le loro 13 Foto sopra: i licenziati. Foto al centro: i diplomati. Foto sotto: i laureati. famiglie che hanno un ruolo importante nella crescita dell’uomo, da quello del presidente della Banca Franco Anastasia, della rappresentante della media «Tito Livio» di San Michele al Tagliamento Enza Vio, della preside dell’Istituto comprensivo di Cesarolo Sartori e del preside del Liceo XXV Aprile di Portogruaro Francesco Quacquarelli. Applausi ed auguri per tutti ed alla fine un’incontro conviviale per consolidare l’evento. In breve: fatti ed avvenimenti Incontr i con i Soci I tradizionali incontri con la base sociale, momenti importanti di conoscenza, approfondimento ed aggregazione per la Banca S. Biagio, dopo quelli del 2002 con i Soci di Lugugnana, Pertegada e Latisana, riprenderanno nell’autunno 2003 con i Soci di altre località di operatività. Car nevale di Ceggia: un altr o successo Anche l’edizione 2003 del «Carnevale dei ragazzi di Ceggia», è stato un grande successo, anzi, uno straordinario successo se si considera che nelle tre sfilate, una in notturna e due pomeridiane, è stato calcolato, ma probabilmente per difetto, che oltre settantamila persone hanno ammirato ed apprezzato le sfilate dei maestosi cari allegorici e del contorno di maschere e figuranti. Un Carnevale quello ciliense, che è nato nel 1954 per una sana e divertente competizione tra le varie frazioni e vie che si costruivano i carri per le sfilate. Dal 1964 ha cominciato a chiamarsi «Carnevale dei Ragazzi» ed è di- 14 ventato uno dei più apprezzati e partecipati del Veneto, per la validità delle opere realizzate ma anche per le iniziative culturali che ad esso vi si abbinano. Un ampio dinamismo culturale permette quindi a questo «Carnevale dei Ragazzi» di essere anche un dono prezioso a una generazione più giovane di raccogliere questa eredità. Alla costruzione dei carri ed alla preparazione della manifestazione lavorano dal mese di Agosto circa 600 persone privati od in associazione sotto la guida dei maestri costruttori. Giornali e televisioni a livello nazionale e locale dedicano a questo avvenimento ampie pagine video e scritte. Concorsi ed avvenimenti a vario titolo rendono la manifestazione ancora più ricca culturalmente e, dati gli scopi che si prefigge, anche socialmente molto importante. Molto ci sarebbe ancora da dire su questo avvenimento che di anno in anno ha sempre aumentato il suo fascino, le ristrettezze di spazio ci impongono di concludere affermando che comunque è stato uno straordinario successo, e che l’appuntamento è ora per il 2004. Fernando Celotto Centro culturale Bafile di Caorle: un nuovo modo di proporre anche il turismo La riqualificazione urbanistica e architettonica dell’ex scuola elementare «Andrea Bafile» sarà interamente volta alla realizzazione di un centro culturale ad alta fruibilità, contenente spazi adeguati per la Biblioteca civica (oggi la terza per importanza nella provincia di Venezia e ormai troppo stretta nei locali di via del Passarin), una serie di spazi modulari per le attività multimediali, sale esposizioni, ampi spazi da destinare a sede delle associazioni culturali locali, quindi un auditorium-teatro da 300 posti, una piazza interna alberata ed una parte fruibile per manifestazioni all’aperto. Sotto livello un parcheggio sotterraneo per circa 100 posti auto. Questa ristrutturazione comporterà anche la variazione della viabilità, strategica per il centro cittadino, con l’area pedonale del Rio Terrà che sarà prolungata fino alla confluenza di Via Roma-Viale Dal Moro. Il parcheggio di Piazza Matteotti (80 posti auto) sarà sostituito dalla piazza-teatro e Via delle Cape sarà allargata per diventare l’asse di percorrenza principale tra centro e zona di ponente. L’identità storica della Bafile, sarà mantenuta nella sua facciata frontale, e rimarrà tale e quale a far corpo con i nuovi volumi edificatori. La Bafile, insomma, sarà l’elemento caratterizzante dell’aggregazione culturale per i residenti ma anche per i turisti, che qui potranno trovare spazi e motivo di richiamo tutto l’anno, conformemente alle esigenze espresse dagli operatori del turismo di Caorlotto. A ristrutturazione ultimata i numeri saranno: • sale espositive, mediateca, locali tecnici - m2 1.487; • biblioteca-emeroteca, bar, sala associazioni, conferenze - m2 964; • teatro-auditorium, palcoscenico, foyer, servizi (2º piano) - m2 1.002; • parcheggio sotterraneo con annessi tecnici e depositi - m2 3.500 • totale interrati - m2 3.500; • totale fuori terra - m 2 3.453. Con questi numeri e con questa struttura si può ben dire, quindi, che per Caorle ci sarà una ulteriore «nuova e diversa proposta di stagione turistica» anche culturalmente all’avanguardia, che aggiunta al sole ed al mare sarà in grado, assieme alla proverbiale capacità e cordialità degli operatori di Caorle di soddisfare per tutto l’arco dell’anno residenti ed ospiti. Flavio Ineschi L’impr enditor ia si tinge di… «r osa» L’imprenditoria deve colorarsi di «rosa». Ed anche il Ministro delle Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo ha tenuto a sottolineare il concetto, evidenziando la lenta ma rilevante crescita di imprese a conduzione femminile. In questa ottica va anche l’iniziativa comunitaria «Equal Ri.Do», ossia Risorse Donne che si propone di educare ed accompagnare «l’altra metà del cielo» per creare nuove imprese. Elemento centrale del progetto il Centro Risorse provinciale ed altri soggetti o partners 15 locali. Nel portogruarese, in prima fila per fare in modo che le destinazioni finali vadano nel senso giusto, spicca la dinamica Cooperativa Ali di Portogruaro. Recentemente ha trovato una perfetta sintonia con le amministrazioni comunali di Fossalta, Gruaro, San Michele al Tagliamento e Teglio Veneto dove ha aperto e gestisce gli sportelli dei Centri Risorse Equal. Qui nei giorni e con gli orari stabiliti si potranno ricevere tutte le informazioni necessarie e conoscere le opportunità di Regioni, Province, Comuni per attività e servizi anche di progetto Europeo e di come servirsene. Recentemente la Cooperativa Ali ha aperto in collaborazione con il comune fossaltese, ed altri che lo hanno finanziato, lo sportello informazioni per le imprese, presso il «Centro Culturale Nievo» dove è posta la sede di coordinamento. Frenetica l’attività della cooperativa fin dai primi passi, tanto che la Regione Veneto ha accreditato recentissimamente la stessa quale: «Ente Formativo della Regione per la Formazione Continua» prevedendo anche il finanziamento di un primo corso per «Esperto in nuovi manufatti tessili - il Patchwork». La sede per questo, che inizierà a maggio prossimo, ed altri corsi che seguiranno, sarà il restaurato «Cortino di Fratta» che così incomincerà ad «animarsi» per diventare punto di incontro importante non solo per la cultura fine a se stessa, ma anche come volàno per attività produttive in tutto il territorio. Il corso per Patchwork che inizierà a maggio prevede venti lezioni da quattro ore ciascuna nei giorni e con gli orari stabiliti e già a conoscenza dei partecipanti. Ellesse Latisana: nuovo coor dinator e all’U.T.E. Cambio della guardia al vertice dell’Università della Terza Età di Latisana. Al Preside prof. Bruno Galasso che, per ragioni di salute, ha lasciato l’incarico di coordinatore, è subentrata la prof. Danila Ambrosio. Galasso, originario di San Giorgio al Tagliamento dove è nato nel 1919, è una figura istituzionale: insegnante di Lettere, Preside di Scuola Media a Lignano Sabbiadoro, Palazzolo dello Stella, Muzzana, Marano Lagunare e Latisana, Presidente della Scuola Infermieri presso l’Ospedale Civile di Latisana, fondatore e coordinatore dell’Università della Terza Età dal 1991. Per le sue benemerenze in ambito scolastico è stato recentemente insignito del premio «Vigilia di Natale», un riconoscimento particolarmente significativo che Latisana riserva ai suoi più illustri concittadini. La professoressa Ambrosio, da poco in pensione, è stata a lungo tempo insegnante di materie letterarie presso la Scuola Media «P. Gaspari» di Latisana. Nel nuovo incarico sarà affiancata da un gruppo di collaboratori di provata esperienza. L’Università della Terza Età di Latisana conta circa 200 iscritti. Nello Gobbato Janna/Pn [ Internet e Remote Banking ] per accedere a tutti i servizi della Banca S. Biagio controllare i movimenti ed il saldo del c/c effettuare bonifici pagare le rate e verificare la situazione del mutuo conoscere la situazione del portafoglio titoli gestire il portafoglio effetti effettuare i versamenti F24 Per saperne di più, vieni a trovarci, il nostro personale è a tua completa disposizione. INBANK la banca a casa la tua banca nel PC www.bancasanbiagio.it INBANK · ONBANK La Banca Telematica della S. Biagio è il servizio telematico della Banca S. 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