Borgo Valsugana “Biglietto da visita” ® Borgo Valsugana La Giunta Comunale Sindaco: Fabio Dalledonne Incarichi: urbanistica, edilizia privata, sanità, protezione civile, polizia locale Assessore: Giorgio Caumo Incarichi: sportello unico, rapporti con i cittadini e comunicazione, industria e artigianato Riceve il mercoledì dalle 16 alle 18 solo su appuntamento da fissare presso il servizio di segreteria stanza nr. 5 - tel. 0461 758708 Riceve il giovedì dalle 14 alle 15.30 Assessore: Matteo Degaudenz Incarichi: bilancio, sport, politiche giovanili Vicesindaco: Gianfranco Schraffi Incarichi: Personale, energie rinnovabili, ambiente, lavori pubblici, politiche del lavoro Riceve solo su appuntamento da fissare presso il servizio segreteria stanza nr. 5 - tel. 0461 758708 Riceve il mercoledì dalle 17 alle 19 ed altri orari su appuntamento da fissare presso il servizio di segreteria stanza nr. 5 - tel. 0461 758708 Assessore: Mariaelena Segnana Incarichi: pari opportunità, politiche sociali, istruzione e formazione professionale Riceve il mercoledì dalle 15 alle 16 Assessore: Enrico Galvan Incarichi: attività culturali, turismo, commercio, centro storico e viabilità Riceve il martedì dalle 9 alle 11 previo appuntamento da fissare presso il servizio di segreteria stanza nr. 5 - tel. 0461 758708 Assessore: Rinaldo Stroppa Incarichi: manutenzione del patrimonio comunale, cantiere comunale, agricoltura e foreste Riceve il mercoledì dalle 15 alle 16 “La Collana di guide dei Paesi del Trentino”. “Biglietto da visita ®” è edita e stampata da Grafiche Dalpiaz srl - 38123 Ravina di Trento (TN) - Via Stella 11/b - Tel. 0461 913545 - www.grafichedalpiaz.com Borgo Valsugana Numeri ed indirizzi utili Centralino: tel. 0461 758700 Fax: tel. 0461 758787 e-mail: [email protected] Sito web: www.comune.borgo-valsugana.it Cantiere comunale: tel. 0461 754199 Biblioteca comunale: tel. 0461 754052 Farmacia: Alla Valle tel. 0461 753177 Centrale tel. 0461 753065 V.V.F. Pronto Intervento: 115 Vigili del fuoco: tel. 0461 753015 Carabinieri: tel. 0461 781600 Carabinieri Pronto Intervento: 112 Guardia di Finanza: tel. 0461 753028 Soccorso Alpino: tel. 348 8605048 Polizia locale: tel. 0461 757312 Polizia locale reperibile: tel. 329 2107692 Ufficio postale: tel. 0461 758911 Azienda di promozione turistica: tel. 0461 752393 Ferrovia: tel. 0461 754049 Servizio viabilità: tel. 0461 755800 Agenzia del lavoro: tel. 0461 753227 Tribunale di Trento sez. Borgo Valsugana: tel. 0461 753004 Orario di apertura al pubblico Uffici e Servizi municipali Lunedì 8.30 - 12.30 15 - 17.30 Martedì 8.30 - 12.30 Mercoledì 8.30 - 12.30 Giovedì 8.30 - 12.30 15 - 17.30 Sanità ed assistenza La scheda Venerdì 8.30 - 12.30 Emergenza sanitaria: 118 Guardia medica nottura e festiva: 118 Presidio ospedaliero San Lorenzo: 0461 755111 Pronto soccorso: 0461 755214 Consultorio familiare: 0461 753222 Servizio tossicodipendenze: 0461 753856 Servizio veterinario: 0461 757112 Servizio igiene pubblica: 0461 755267 Abitanti: 6733 Superficie: 52,21 km2 Altitudine: 380 m s.l.m. Cap: 38051 Festa del Patrono: S. Prospero (2 domenica di luglio) Mercato: mercoledì mattina Prefisso: 0461 Distanza da Trento: 34 km. Gemellato con: Bludenz (Austria) Sito web: comune.borgo-valsugana.tn.it Marcello Trentin Cell. 347 0892523 Cusode forestale Lunedì: 17-18 presso la sala assessori (stanza nr. 13 - 1° piano) Borgo Valsugana Le Origini La Valsugana orientale ha rappresentato nell’arco della storia una via di transito tra la pianura veneta e i paesi d’oltralpe, caratterizzandosi come un crocevia di popolazioni e culture diverse. Le prime tracce di presenza umana sono testimoniate da alcune stazioni neolitiche rinvenute a Strigno e Torcegno. A Telve di sopra, Borgo Valsugana, Stringo e Grigno sono state ritrovate invece stanziamenti dell’età del Bronzo. Tra l’età del Bronzo (1800-100 a. C) e l’età del Ferro (1000-100 a.C) con i Paleoveneti si sviluppò la produzione metallurgica, mentre gli Etruschi introdussero l’uso dell’alfabeto, influenzando anche l’arte locale. Le popolazioni retiche che si erano insediate nella zona nell’età del Ferro eressero in tutta la valle castellieri e fortificazioni in prossimità delle vie di comunicazione a controllo dell’area circostante. Alcuni decenni prima di Cristo l’impero romano estese il suo dominio in tutta la regione, controllando le vie d’accesso ai passi alpini e costruendo un importante asse di scorrimento, la via Claudia Augusta Altinate, su un antico tracciato preistorico. Questa importante strada militare partiva dal porto di Altino sull’Adriatico e si dirigeva a nord, verso la città di Feltre, piegando poi verso il Tesino e la Valsugana, fino a giungere a Trento. È in questo periodo, dopo l’ingresso della Valsugana nel Municipio di Feltre, che nella valle si svilupparono numerosi centri abitati, luoghi fortificati, a difesa di questa primaria via di penetrazione militare e commerciale. Borgo fu fondata probabilmente tra il primo secolo a. C (calata dei Cimbri) e il primo secolo d.C. Già all’epoca degli Antonini (138 d. C.) si era notevolmente sviluppata sia come centro militare, sia come centro civile -i militari di stanza vi si stabilivano con le mogli e i figli- tanto da meritare una menzione tra le stazioni militari. Da centro militare e civile, Borgo Valsugana divenne quindi un importante snodo commerciale. Borgo Valsugana Borgo Valsugana Borgo è situata in una zona della Valsugana in cui la vallata si restringe e si è sviluppata attorno al fiume Brenta: il suo centro storico è l’unico in Trentino ad essersi sviluppato su entrambe le sponde del fiume. L’ubicazione del Borgo rappresenta un esempio di come la stretta connessione tra fattori geografici ed elementi storici abbia determinato la localizzazione e configurazione dell’insediamento. La maggior parte dei paesi della Valsugana è posto sulla riva sinistra del Brenta, dove i raggi del sole illuminano più a lungo, riscaldano con maggiore vigore, e nella stagione invernale si sta meglio che nel fondo della valle, mentre dal punto di vista urbanistico Borgo è sorto in una posizione piuttosto inconsueta nel fondo della valle. Tra i fattori geografici determinanti sono la protezione naturale dagli agenti atmosferici costituita dalle pendici del monte Ciolino e dalla Rocchetta, la presenza di terreni fertili di natura alluvionale di buona esposizione e con scarsa pendenza specie dove la valle si apre in direzione di Olle, e la possibilità di pascoli nelle valli in quota. Tra gli elementi di carattere storico e tattico, senz’altro fondamentale è stata la presenza della strada romana prima, e medioevale di fondovalle poi, che la collegava direttamente con il Veneto, con la possibilità di controllo dello stretto passaggio determinato dal Ciollino e dalla Rocchetta dove erano localizzati il castello di San Pietro, oggi diroccato, e quello di Telvana. Il Borgo di“Ausugum” nato come stazione militare, era un “castrum” cioè una fortificazione romana. L’agglomerato di abitazioni sulle rive del Brenta - allora chiamato “Medoacus maior” - rappresentava un forte di sbarramento lungo il percorso del fiume. Il nucleo originario era già da allora organizzato tra le pendici del colle e il fiume Brenta; gli edifici disposti con un andamento curvilineo lungo la strada principale, ex via Imperiale, parallela al fiume ora segnano il corso Ausugum. Borgo Valsugana Il Nome di Borgo Valsugana Lo stemma Dal momento della fondazione, fino al quarto o quinto secolo, ebbe il nome di Ausugum; quindi quello di Burgum Ausugi; quindi più sbrigativamente soltanto e semplicemente Burgum. L’antico nome Ausugum, tuttavia non andò perduto. Infatti il territorio circostante Borgo, in pratica quasi tutta la valle, fu detto “Ausuganeo”, come oggi si chiama “Veneto” la regione in cui la principale città è Venezia. Ne fa fede una antica lapide, in cui un certo Lucius Vibius si dichiara “patronus Ausuganei” ossia protettore e difensore dei diritti e degli interessi degli abitanti dell’“Ausuganeo”. Poi il nome fu leggermente modificato in “Vallis Ausugi”, o in “Vallis Ausugana”, o in “Vallis Sugana”. Sono nomi documentati fin dal 1184. Il passo per arrivare a “Valsugana” o, come altri scrivono, a “Val Sugana” è breve. Si comprende come “Valsugana” significhi “Valle di Borgo”. Lo stemma comunale di Borgo Valsugana presenta una croce dorata su scudo rosso coronato, racchiuso tra due rami intrecciati di quercia e di legati da un fiocco con due nastri uno rosso ed uno dorato. Il Drappo cittadino, rettangolare del rapporto di 1/2, interzato in palo di rosso, di giallo, di rosso riccamente ornato di ricami d’argento, bordato e frangiato dello stesso, caricato dello stemma comunale munito dei suoi ornamenti, accostato ai Iati della dicitura “UNIVERSITAS BURGI AUSUGI” e sovrastante la scritta “DI” “BORGO VALSUGANA” disposta su due righe, in filo d’argento, aperto al bilico di tre finestrelle rettangolari. Il bilico sarà unito all’asta, ricoperta di velluto rosso ornata di bullette argentate poste a spirale, mediante un cordone a nappe, pure d’argento. Borgo Valsugana Posizione geografica Borgo è situato a est di Trento, al confine con la provincia veneta di Vicenza, nella Valsugna Orientale. Il suo territorio, che comprende le cime del Monte Ciolino e del Monte Rocchetta, confina con Ronchi Valsugana, Torcegno, Telve di Sopra, Telve, Castelnuovo, Levico Terme, Novaledo, Roncegno e Asiago (VI). E’ attraversata dalla strada statale n. 47 della Valsugana, che verso ovest si dirige a Trento e in direzione opposta scende attraversando il Veneto fino a Padova. Il casello autostradale di Trento Centro, a 36 km, dà accesso alla A22 Brennero-Modena. Ha una stazione ferroviaria sulla linea Trento-Venezia. L’aeroporto di riferimento a Venezia è a 131 km, a Verona è a 126 Km mentre quello di Milano/Linate e quello di Milano/Malpensa per i voli di linea intercontinentali distano rispettivamente 259 km e 297 km. Il Porto più vicino è quello del capoluogo regionale veneto, Venezia a 129 km. È inserita in un intenso circuito di traffico commerciale. Appartiene alla Comunità montana “Comprensorio Bassa Valsugana e Tesino”. Borgo Valsugana L’economia Borgo Valsugana è il capoluogo della neonata “Comunità di Valle della Bassa Valsugana e del Tesino”. È il centro di riferimento più importante della vallata e da solo annovera più di un quarto degli abitanti dell’intera Comunità, costituita da 21 comuni. Le attività economiche relative al paese sono in prevalenza legate ai servizi sia pubblici che privati, ed insieme ai numerosi esercizi commerciali rendono Borgo un centro attrattivo di ampio respiro. Per quanto riguarda l’ampia gamma dei servizi pubblici presenti possiamo annoverare: l’Ospedale S.Lorenzo, tutta la filiera scolastica a partire dall’Asilo nido comunale, dalla Scuola equiparata per l’infanzia (Istituto Romani), a seguire l’Istituto comprensivo di scuola elementare e media, per arrivare alle Scuole superiori presenti con 5 indirizzi all’Istituto Degasperi (Liceo scientifico, tecnologico, socio-psico pedagogico, Erica ed Igea; concludendo con l’ENAIP, una scuola ad esclusivo indirizzo professionale. Proseguendo a Borgo troviamo la sede del Comprensorio C3, ora Comunità di Valle, gli uffici periferici del Tribunale di Trento (ex Pretura), il consorzio del Bim del Brenta, un Comando Stazione dei Carabinieri, una Sede staccata dell’Agenzia delle Entrate. Parecchi sono gli insediamenti legati alla Provincia Autonoma di Trento: l’Ufficio del Catasto e del Libro Fondiario, un Ufficio forestale, uno per la viabilità e anche una sede dell’Agenzia del lavoro. Il paese dimostra una grande vivacità nell’associazionismo; esempio eclatante sono le oltre 100 associazioni presenti sul nostro territorio suddivise nei 4 macrosettori: sportivo, culturale, economico e sociale. Entrando invece più nel dettaglio dei vari settori rappresentativi del tessuto economico borghigiano possiamo elencare alcuni dati relativi all’autunno 2009. Borgo Valsugana Sono presenti 43 aziende agricole che mantengono viva una tradizione che fino a 40 anni fa deteneva un primato assoluto come insediamento produttivo principe; 264 aziende operanti nel settore commerciale, dei servizi di informazione e comunicazione, attività bancarie, assicurative ed immobiliari, attività professionali scientifiche e tecniche, agenzie di viaggio infine attività legate agli alloggi e alla ristorazione; 155 nel settore manifatturiero, costruzioni e servizi di gestione delle acque, delle reti fognarie e dei rifiuti; ed infine 36 aziende che possiamo includere nel settore residuale del tipo istruzione, sanità, assistenza sociale, intrattenimento, attività artistiche e sportive. Rispetto ai dati del passato possiamo dire che negli ultimi 10 anni vi è stato un calo dell’occupazione a livello industriale, causato evidentemente sia dalla delocalizzazione delle imprese, sia dalla più recente crisi economicofinanziaria. Mentre di contro assistiamo ad una crescita nel settore del commercio e nelle costruzioni così come il terziario, anche avanzato, che sta rimpiazzando altri settori. Costante e diversificata la presenza di esercizi pubblici e negozi di vario genere che animano il centro storico di Borgo sia nelle Piazze che lungo le vie e i portici del lungobrenta. DIVINA BRUNO & C. s.n.c. tendaggi tende da sole tappeti Biancheria per la casa 38051 BORGO VALSUGANA (TN) Viale Vicenza, 26/B tel. 0461 753688 - fax 0461 756966 Borgo Valsugana L’Abitato L’Ausugum romana sorse dunque in una posizione militarmente strategica, sulla sinistra del Brenta, stretta tra il colle di san Cristoforo e il fiume. Forse fu proprio questa posizione non del tutto felice che indusse gli abitanti dell’antico borgo a cercare uno sbocco espansivo al di là del Brenta. Già nell’Alto Medioevo l’antica Pieve di Santa Maria sorse non lungo la strada romana, ma oltre il fiume, all’inizio del fertile conoide di Olle. Un ponte collegava le due parti dell’insediamento connotando il nucleo abitativo come un “centro di ponte”. Due castelli – di cui uno è ormai solo un ricordo – costruiti rispettivamente sul crinale e sulla cima del Ciolino, se da e e sas Toelettatura cani professionale per Via G. Gozzer, 28 - 38051 Borgo Valsugana tel. 0461 751336 - cell. 348 8366309 (Francesca) un lato facevano da sentinella, dall’altro proiettavano la loro ombra minacciosa sul Borgo condizionando non poco la vita degli abitanti. Da una parte, in alto, il castello abitato dai vari dinasti di Borgo che non perdevano occasione per tiranneggiare e vessare i poveri abitanti, dall’altra, in basso, il Brenta che con i suoi capricci portava sovente lo scompiglio tra le case e le fertili campagne circostanti. Questi due elementi hanno influenzato la cultura locale e contribuito a fare del Borgo un qualcosa di unico, cioè perfetta fusione di tipologie architettoniche e paesistiche tra loro molto diverse. La severità delle facciate dei palazzi allineati lungo il Corso Ausugum, connotati da simmetria e regolarità, con portali a volte maestosi, contrasta e fa da contrappunto Borgo Valsugana all’allegro e variopinto disordine, di stampo tipicamente veneto, del retro degli stessi palazzi che dà sul fiume, come poggioli, scale esterne, ballatoi e altro ancora. Completa l’opera un ponte in pietra a schiena d’asino costruito sui modelli veneziani alla fine del XV secolo, affiancato da una serie di portici e sottoportici del tipo di quelli esistenti in alcune città fluviali del Veneto come Vicenza, Padova e soprattutto Treviso. Il carattere medioevale di Borgo è rimasto quasi integro nel suo assetto urbanistico. Basta dare un’occhiata alla pianta del centro storico per rendersene conto. La modifica più sostanziale è data dall’apertura, nel tessuto urbanistico, della lunga prospettiva dell’attuale via Fratelli resasi necessaria per ovviare agli inconvenienti che causarono il disastroso incendio del 1862. Per secoli il centro fluviale è rimasto pressoché inalterato, salvo qualche episodio isolato di ricostruzione o di abbellimento di edifici già esistenti. L’impulso espansivo è della seconda metà del cinquecento, quando il ramo più in vista della famiglia Ceschi costruisce al limite orientale del Borgo un nuovo e grande palazzo. Altre famiglie benestanti, come gli Zanelli o i Fusio, dopo pochi anni riedificheranno le loro dimore nella parte opposta del paese. Nel corso di questo secolo seguiranno importanti lavori di ampliamen- to e trasformazione a Castel Telvana, il più evidente dei quali è la costruzione del bastione dei Gasperetti. Borgo Valsugana di Gianni Divina & C. s.n.c. Via xx settembre: Colori - Rivestimenti Dettaglio e ingrosso pitture - Vernici Tel.: 0461 753726 Corso Ausugum: Cornici - Belle Arti Decorativi - Pitture Tel.: 0461 753057 [email protected] Borgo Valsugana I palazzi della “Contrada Imperiale” Entrando in paese da est, passato l’Ospedale di San Lorenzo e lasciata sulla destra una villetta liberty del primo ‘900, lungo l’antica “Contrada Imperiale”, oggi Corso Ausugum, incontriamo a sinistra l’ex Albergo alla Croce nella sua ristrutturazione ottocentesca, e subito dopo l’elegante palazzo del Bellat. Quest’ultimo è un edificio costruito tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, sviluppatosi su tre piani su una pianta ad elle. Un alto muro recinta su due lati il giardino lungo il Corso. Le facciate sono caratterizzate da un delicato gioco di chiaroscuri creato dalle modanature delle finestre, dei portoni e dal rilievo dei conci angolari. Le cornici delle finestre del primo piano riprendono, variandolo sulle mensole dei danzali e nei timpani, il motivo della voluta ionica presente nei capitelli dei portoni. L’aspetto scenografico trova la sua più alta espressione nell’entrata al giardino che apre sull’angolo tra il Corso e la Piazzetta Ceschi. L’entrata è composta da due eleganti pilastri a bugne alternate sui quali è incardinato un cancello in ferro battuto di buona fattura. Due leggiadre statue femminili con prodotti della ter- Dal 1765... ... mercanti di panni in Borgo... ...oggi... di Ferrai Bellucco Alessandra Abbigliamento e intimo da 0 a 99 anni uomo - donna - bambino 38051 Borgo Valsugana (TN) Corso Ausugum, 60/66 Tel. 0461 757275 Borgo Valsugana ra, forse Flora e Cerere, poste sulla sommità dei pilastri sembrano invitare con grazia tutta settecentesca l’ospite a entrare. Le opere sono in pietra tenera e provengono molto probabilmente dalla bottega di Orazio Marinali. Girando lo sguardo a destra, l’attenzione è attratta dallo splendido portale ad arco di Palazzo Scopoli. Quattro file di piccole bugne diamantate, interrotte dai capitelli ionici e dalla chiave di volta a voluta, fanno fa preziosa cornice al portone. Lo stile ricorda il Palazzo dei Diamanti di Biaggio Rossetti a Ferrara, mentre in zona troviamo esempi analoghi a Pergine, nella Casa Rusca, a Trento in Palazzo Calepini e nella cinta clesiana del Castello del Buonconsiglio, tutte opere che risalgono al XVI° secolo. Proseguendo, sullo stesso lato s’incontra la sobria e armoniosa facciata barocca della cappella dell’Immacolata, costruita per la famiglia Ceschi a Santa Croce nel 1669-80. Davanti alla cappella si apre la piazzetta Ceschi, dominata sul lato ovest dall’omonimo palazzo. Alcune foto d’epoca mostrano nel centro della piazza una fontana, di cui oggi non resta traccia. La costruzione principale di palazzo Ceschi risale alla seconda metà del XVI secolo: la data del 1577 è incisa su una pietra angolare che dà sul Corso. La facciata attuale evidenzia un ampliamento in altezza e in larghezza che ha in parte alterato le belle proporzioni del palazzo. Il portone è arcuato, a bugne alternate, con capitelli ionici e stemma dei Ceschi a Santa Croce in chiave di volta. Un affresco ormai illeggibile, incorniciato da due figure allegoriche, sta tra il portone e la prima bifora. Sopra a questa, una seconda bifora si apre su un balcone. Avanzando lungo la strada, dove il Corso fa una leggera curva, c’è il Palazzo Bertondello-Hippoliti, una severa costruzione barocca di quattro piani, allineata agli altri palazzi. Un paramento a bugne gentili fascia la facciata al pia- Borgo Valsugana no terra dove si aprono due portoni gemelli in pietra grigia. Questi sono ad arco ribassato e mistilineo poggiante su piedritti, a specchio nella parte alta e a bugnato in quella bassa. Lo stesso motivo di bugnato alternato a fasce lisce si ripete nell’incorniciatura delle finestre di tutti i piani. Tra la terza e la quarta finestra a partire da sinistra è murata una lapide celebrativa con lo stemma della famiglia Bertondello e la data ANNO DOMINI M.D.CLXXXV (1685). Proseguendo verso il ponte non passa inosservato, sulla sinistra, il Palazzo Armellini detto anche “casa Sette”. La costruzione barocca ha una facciata ad angolo convesso sviluppata in altezza su quattro piani. Il piano terreno leggermente bugnato si apre con uno splendido portone del XVIII secolo, il più elabora- Boutique REMO e u q i t u o B GANARIN BORGO VALSUGANA - TRENTO Tel. 0461 753390 - Fax 0461 756507 www.tienne.it/remoganarin Borgo Valsugana to di tutto il centro storico. Due piedritti molto pronunciati, bugnati nella parte basse e scannellati in quella alta, sorreggono un ricercato arco a sesto ribassato che diventa quadri-lobato nella parte interna. Prima di raggiungere il ponte sul Brenta s’incontra, sempre sulla sinistra, il Palazzo Bettanini, barocco la cui facciata è ingentilita da due balconi a monofora balaustrata. Di fronte al ponte si eleva sopra gli altri palazzi l’antica “Casa della Comunità”, un’opera del XVI secolo, rimaneggiata nel sec. XVII (il Montebello la dice terminata nel 1659), che nell’aspetto ricorda alcune case-torri di Trento. Nella facciata si nota l’affresco con gli stemmi della Casa d’Austria nella parte superiore e quello della Comunità di Borgo – una croce dorata in campo rosso con il motto “Desiderabilis mea bene regentibus umbra” - nella parte centrale. La meridiana dipinta sotto lo stemma porta le firme di Jacopo e Francesco Fiorentini e la data 1653. Da un sottoportico a lato del palazzo una scala conduce al seicentesco convento dei francescani passando davanti a Casa de Strobele, altro bel palazzo settecentesco con portale bugnato ionico, lo stile più diffuso a Borgo, e bifore sovrapposte in facciata. Borgo Valsugana Borgo vecchio Dopo l’apertura del nuovo tratto della strada postale a ovest del paese - nella metà dell’800 - la “vecchia contrada postale” cioè il “Borgo di Borgo” come figura nella pianta austriaca del primo Ottocento rimase in parte isolata sia dal traffico sia dai cambiamenti ciò spiega come una zona del Borgo sia potuta arrivare a noi nel suo aspetto integrale, senza cioè gli interventi urbanistici, a volte molto dannosi, del ‘900. Da un punto di vista architettonico l’attuale via Battisti è la più interessante di Borgo. Lungo questa via sono allineate gran parte delle originali case a schiera gotiche ricostruite dopo la distruzione scaligera del 1385, intervallate da qualche palazzo rinascimentale e tardo-rinascimentale. In particolare va segnalato sulla parte sinistra – andando dal Largo Dordi verso la Piazzetta del Teatro BAR BOCCIODROMO di Martinelli Alessandro & C. sas ORARIO 8.00-12.00 13.30-24.00 LUNEDÌ CHIUS O ESSE MM E SCO ORTIV ona) SP a z siv clu (es PARTITE DI CALCIO IN DIRETTA (con oltre 100 posti a sedere) MAXISCHERMO SKY, Mediaset Premium, 2 TV • 4 campi bocce spec. volo e gare FIB, sala per riunioni, feste e corsii • • Ampio parcheggio, giardino, parco giochi, aria condizionata • • Ricariche telefoniche, Totocalcio, Tris • • Permessi pesca e funghi, squadre freccette con partite FIDART • • Sede Milan Club Bassa Valsugana • • Prevendita biglietti concerti organizzati da Nota Bene • Via della Fossa, 7 (300 m dal centro) - Borgo Valsugana (TN) Tel. e fax 0461 752775 • www.valsuganastore.it • [email protected] Borgo Valsugana Vecchio – un edificio con bifora e portone in facciata della fine lde XV o inizio del XVI secolo, risultato della fusione di due cellule gotiche. Sulla parte destra s’incontra per primo il Palazzo Fusio, con una facciata decorata a losanghe bianche e grigie e impreziosita da un portone bugnato sormontato da una doppia coppia di bifore. Sopra l’incrocio degli archi della prima bifora è incisa la data 1595 e la scritta DIX. Una serie di oculi a losanga mimetizzati nelle losanghe del paramento decorativo modulano il passaggio al cornicione del tetto. Lo stile di questa facciata è di chiaro stampo manierista. di Dalcanale Paolo & C. s.a.s. 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Druso con le sue milizie mosse da Trento, attraversando indisturbato il territorio tridentino sino all’attuale castel Firmiano, presso Bolzano dove sconfisse i Reti alpini. Fece quindi costruire il ponte che da lui prese il nome di Pons Drusi e procedendo lungo l’Adige sino a Maia di Merano s’incontrò allo sbocco della Venosta con un reparto dell’esercito del fratello Tiberio che, lungo il versante settentrionale delle Alpi, marciava Borgo Valsugana contro le popolazioni retiche dell’Elvezia e della Baviera. Attraverso il passo del Brennero (Pirene), e Veldidena (Wilten), Druso si spinse nella Baviera a riunendosi all’esercito ti Tiberio. Insieme batterono Reti e Vindelici, sottomettendoli e sperimentando, per la prima volta, la tattica della “manovra a tenaglia”, fondamentale nelle successive campagne germaniche del 12-9 a.C. Nel I secolo dopo Cristo l’attuale Trentino – Alto Adige venne ripartito nella Rezia (comprendente la val Venosta, val di Sarentino, e l’alta valle dell’Isarco), nel Norico ( val Pusteria e forse la valle di Fassa), della X Regio Venetia et Histria. Alla “vallis Ausuganea” era attribuita notevole importanza perché metteva in comunicazione Aquileia – la città più commerciale d’Italia – con la Rezia, la Vindelicia e il Norico, e tale rimase sino allo sfasciarsi dell’Impero nel 476 d.C. Negli ultimi decenni prima dell’era volgare Feltre, e successivamente Trento, quali città di confine, divennero importanti centri militari per la difesa delle incursioni dal Nord. Consolidando ne anche la rilevanza come fulcri commerciali tra gli empori meridionali, le popolazioni montane e, ben presto, le Rezie e le Regioni danubiane. I Romani consapevoli della necessità di un transito sicuro dei valichi e delle vallate alpine costruirono un agevole passaggio sul tracciato dell’antica pista preistorica che dal Feltrino portava a Trento la “Via Claudia Augusta Altinate”, nel Medioevo detta strada “Paulina”, che da Altinum raggiungeva Augusta. La strada antica fu rafforzata allo scopo di tenere in contatto continuo i due centri tra loro e con la pianura, per cui la strutturazione della via Altinate, completata con l’imperatore Claudio (41-54 d.C.), ebbe inizio prima che Druso le desse il carattere militare che poi mantenne per secoli. Lasciata Feltre, passando per il paese di Artén, la via Claudia Augusta portava a Castel Tesino e quindi a Castel Nerva per giungere poi Borgo Valsugana, dove i numerosi ritrovamenti di epoca romana venuti alla luce, testimoniano l’ubicazione della stazione romana di Ausuco già menzionata nell’Itinerario di Antonio sulla strada romana Opitergium– Tridentum che partiva dall’attuale Oderzo e a Feltre si univa alla Claudia Augusta. Borgo Valsugana I Barbari Già prima della caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476 d.C.) attraverso i passi alpini scesero rovinosamente per le valli Tridentine feroci orde di barbari. Nel 395 i Visigoti di re Alarico, che vivevano vicino al Danubio, pressati alle spalle dagli Unni, ruppero l’alleanza con Roma e saccheggiarono la Tracia, penetrando in Italia dalle Alpi Giulie. Il generale romano Stilicone mise insieme un esercito e marciò contro di loro. Nel 401 in Rezia sconfisse i Vandali e altre tribù barbariche dedite alle razzie ma il pericolo di nuove invasioni dall’Oriente costrinse l’impero a ritirare verso Sud le truppe rimaste a guardia delle Alpi mentre l’atteggiamento verso Alarico divenne ambiguo. Stilicone si battè contro Alarico a Pollenzia (Pollenzo) nel 402 e a Verona nel 403 ma nessuna di queste vittorie si rivelò decisiva, e Alarico poté sempre sfuggire ad un disastro definitivo. Pare che Stilicone, a corto di soldati, cercasse un accomodamento e forse addirittura un’alleanza con il potente esercito visigoto. I dubbi sono confermati dalla decisione con cui invece difese l’Italia dall’invasione dei Goti di Radagaiso nel 406, circondati e sterminati presso Fiesole con le ultime truppe romane rafforzate dai Visigoti di Saro. Per difendere l’Italia fu però necessario sguarnire le frontiere della Gallia, e proprio nel dicembre del 406, attraversando il Reno ghiacciato presso Mogontiacum, Vandali, Alani Svevi e Burgundi saccheggiavano, distruggevano, mendicavano e senza fermarsi invasero e devastarono la provincia. La popolazione, ormai tutta romanizzata fu costretta a cercare rifugio nei vecchi castellieri abbandonati, e difendersi dal massacro dall’alto di queste antiche fortificazioni. Gli Unni, guidati da Attila e sconfitti ai Campi Catalauni (451) discesero le Alpi orientali, in Italia. Nel 568 calò in Italia, dal Friuli, Alboino re dei Longobardi; occupò la Venezia e, l’anno successivo, estese il suo domi- Borgo Valsugana nio fino a Trento, includendo, quindi, anche la Valsugana. L’invasione ebbe una portata storica epocale, questi popoli non sarebbero mai più usciti dall’Impero e vi avrebbero fondato, insieme agli stessi Visigoti, i primi regni romano-barbarici. Alboino suddivise la parte d’Italia da lui conquistata, il regno Longobardo, in Ducati e in Marche, Borgo e Feltre apparenevano alla Marca Trevigiana, con centro a Treviso. Tra violenze e di tradimenti il Regno Italico cessò di esistere nel 961, per opera di Ottone I re di Germania, che a Pavia si fece proclamare re d’Italia e imperatore di Roma. Da allora la nostra storia trentina fu a lungo legata a quella tedesca. A Ottone I seguirono senza fatti particolarmente rilevanti Ottone II e Ottone III. Enrico II, detto il Santo per la sua singolare pietà, fu eletto imperatore nel 1002. Alla sua morte nel 1024 gli successe Corrado II detto il “Salico” (1024 – 1039), che lasciò tracce indelebili nella storia della regione. Tornato da Roma dove era stato eletto imperatore, decise di affidare definitivamente ai rispettivi Vescovi, il governo della Marca di Trento e di quella di Feltre che precedentemente era affidato ai laici e stabilì quale parte della Valsugana dovesse sottostare a Trento, e quale, invece dovesse obbedire a Feltre. • PIASTRELLE • • ARREDOBAGNO • • STUFE • •TERMOIDRAULICA • EDILCENTRO srl 38051 Borgo Valsugana (TN) - 2, v. Prati Tel: 0461 754241 Fax: 0461 751030 email: [email protected] Borgo Valsugana Ezzelino da Romano Il più inumano dei figlioli degli uomini Dopo la suddivisione di Corrado il Salico le due parti della valle furono denomiate “alta” e “bassa” Valsugana. La prima a occidente, la seconda a oriente, ebbero alterne e talora diverse vicende storiche, condividendo talvolta comuni eventi, comuni interessi, comuni sventure quali l’occupazione da parte di Ezzelino da Romano. Questo uomo fu così spaventosamente feroce, che Dante non esitò a porlo nel suo Inferno, tra i tiranni e i violenti, immerso fino al ciglio in una riviera di sangue bollente. Non mancano descrizioni anche più macabre e truci, e a volte fantasiose di questo uomo che il papa Alessandro IV chiamava: “...un figlio della perdizione, un uomo di sangue, riprovato dalla fede, il più inumano dei figlioli degli uomini...”. Il Papa bandì contro Ezzelino addirittura una crociata, come si usava contro gli infedeli, a cui parteciparono molti stati dell’Italia settentrionale, e che si concluse nel 1259, con la tragica morte di questo temutissimo personaggio. Ezzelino fu soldato audace, astuto e valoroso, ghibellino fanatico e spietato nella sua volontà di dominio. Ereditò dal padre i territori di Bassano, di Marostica e di tutti i castelli situati sui colli Euganei e aveva numerosi possedimenti in Valsugana, soprattutto nella zona di Grigno. Approfittando di una assenza del Vescovo di Trento nel 1222 e giocando d’astuzia riuscì ad acquisire a Trento e nell’alta Valsugana un autorità di molto superiore a quella del Vescovo, che mantenne per circa 34 anni forte del sostegno dell’imperatore Federico II di Svevia, di cui aveva sposato la figlia Selvaggia, che lo nominò Vicario Imperiale per tutti i paesi tra le Alpi di Trento e il fiume Oglioe segnando la fine delle libertà comunali. Conquistò Feltre con le armi nel 1228, in nome della città di Treviso, e poco dopo la restituì al Vescovo per intercessione del nunzio Apostolico, per poi rioccuparla nel 1228, mantenendo però i possedimenti in Valsugana dove in un documento del 1241, appaiono i nomi di due funzionari, uno dei quali si definisce “Governatore di Borgo per conto del signor Ezzelino da Romano nelle parti della Valsugana e di Tesino”. Trento, conquistata da Ezzelino III nel 1241 era riuscita stabilmente a liberarsi nel 1255. Borgo Valsugana Dopo la morte di Federico II Ezzelino fu scomunicato da papa Alessandro IV, nel 1254 con l’accusa di di efferatezze e di eresia. In realtà la scomunica era volta anche ad eliminare l’avversa fazione ghibellina. Il Vescovo di Trento, Egenone, indusse quindi il popolo a sollevarsi contro l’usurpatore allo scopo di rientrare nel possesso del principato: atteggiamento di sfida coraggioso e temerario, ma anche pericoloso. Ezzelino inviò subito le truppe disponibili, inutile dirlo, attraverso la Valsugana. Trento, questa volta, era ben difesa, e la soldataglia di Ezzelino, ripercorse la Valsugana. Ma l’anno successivo, il 1256, fu una vera catastrofe. Ezzelino con un formida- bile esercito, risalì come di consueto, la valle del Brenta, con quell’ira in corpo che ognuno può immaginare. I primi a provarne le conseguenze furono gli abitanti della valle; non parliamo poi di Trento e della Diocesi, che, al dire del Turri, fu “quasi tutta abbattuta e distrutta”. Dopo la morte di Ezzelino, a Soncino nel 1259 la storia di Borgo seguirà le vicende di Trento tra Principi Vescovi e Conti del Tirolo. Borgo Valsugana La difesa dalla peste Negli anni Venti e Trenta del secolo XVII la Comunità di Borgo, come molte altre dell’Italia settentrionale e del Trentino, visse sotto il terrore della peste che qui fortunatamente non infierì grazie alla saggia sollecitudine di reggitori della cosa pubblica. Per difendersi dal contagio tra il 1622 e il 1625 i Comuni della Giurisdizione di Telvana mantennero la guardia alla Portella in cima al Borgo per bloccare le persone sospette. Troviamo scritto: “1630: in Italia insorge una pestilenza. Il male contagioso incomincia a Mantova, assediato dagli imperiali con la conquista e il saccheggio di quella città. Il contagio si estende quindi a Verona, Trento, Feltre e Bassano; ma la Valsugana ne è esente grazie alla premura dei pubblici amministratori. “15 Luglio: per difendersi da luoghi circonvicini infetti dal male contagioso il Comune mantiene guardie ai restelli in Sella, alla Rocchetta, a S.Lorenzo, e alla Portella in cima al Borgo. Tali guardie vengono pagate generosamente mediante imposizione di testaccio (grandi e piccini). 27 Luglio: di viene a sapere che anche Rovereto è sospetto di male contagioso. Persone che circolano senza fede di santità possono essere impunemente uccise. 2 Ottobre: a Trento il male contagioso sta infierendo; a Pergine ne è infetta una casa. Per questo il Comune del Borgo delibera di chiudere totalmente i confini della Giurisdizione di Telvana, escludendo dall’acceso al Borgo anche Levico.” Borgo Valsugana La rivoluzione industriale Le campagne napoleoniche Nel 1733 la popolazione del Comune di Borgo contava 300 persone. Lo sviluppo demografico del 1700 fu accompagnato da una crescita delle disponibilità alimentari grazie all’aumento della superficie coltivata e alla diffusione delle colture a più alto rendimento (patate, mais). Parallelo allo sviluppo agricolo fu quello delle attività manifatturiere, commerciali,e finanziarie. Infine, a coronamento di un epoca di generale espansione economica e demografica, sorretta dalla rivoluzione agricola e dall’espansione dei commerci internazionali, si crearono in Inghilterra le condizioni favorevoli per il decollo dell’industrializzazione. La rivoluzione industriale trasformò radicalmente le strutture produttive e il sistema economico nel suo complesso, creò le nuove classi sociali della borghesia industriale e del proletariato, propose il nuovo modello industriale a un’Europa nella quale stava crescendo la forza economica e la coscienza politica della borghesia che sentiva ormai come intollerabili i privilegi e i vincoli economici della società dell’ancien régime. La rivoluzione francese (1789-1795) e le campagne napoleoniche (1796-1800) alla fine del secolo XVIII segnarono una svolta epocale anche nella storia di Borgo che, d’ora in poi – a parte notizie di cronaca che ci interessano in maniera particolare – procede di pari passo con quella del Trentino sia sotto l’aspetto politico che economico. In quel tempo di Telvana era territorio • Claargiurisdizione toleriadel Tirolo. Furono anni di contidella Contea Principesca scuola ufficio con relativo nui passaggi•di Ctruppe entro caustriache e efrancesi, opie d cambio di padrone. igita e gr anaustriaci Vinti parecchi eserciti de formdiscesiliin pianura, Napoleoato ne ai primi •di Tsettembre le operazioni miliimbri del 1796, iniziava tari per superare le Alpi; e, con la sua caratteristica rapidità, • Rilgiorni riusci in pochi egatuar mettere in fuga il nemico. Sconfitti e gli avversari ad Ala (3 Settembre) e a Serravalle, occupò Rovereto (4 Settembre) non senza incontrare resistenza. Il combattimento di Calliano nel pomeriggio dello stesso giorno aprì ai francesi la via di Trento. Alla notizia dell’avanzata di Napoleone, il generale Austriaco Wurmser con 25.000 uo38051 Borgo Valsugana (TN) mini, ancora la sera del 4 settembre decise di eseguire il 8 fortezza di Mantova piano progettato perVia Ortigara, la liberazione della tel. e fax 0461 754640 assediata dalle truppe di Napoleone. Infatti, il 5 settembre, e-mail: [email protected] mentre i francesi entravano a Trento, il Wurmser, con i suoi uomini, prese la via della Valsugana passando per Borgo. Borgo Valsugana Il giorno 6 Napoleone, nominato in Trento un governo provvisorio, il Consiglio di Trento, responsabile dei paesi occupati di fronte alla Repubblica con un altro ordine sottoponeva a quel consiglio tutto il territorio del Tirolo da lui occupato. Subito dopo iniziò l’inseguimento del Wurmser. Preceduto da Augereau, Napoleone giunse al Borgo verso sera, pernottò in casa del dott. Prospero Zanetti, ripartendo al mattino del 7 alla testa di 15.000 uomini con i quali, il giorno 8, vinse gli austriaci del reggimento Lattermann. La riscossa non tardò, 25 Ussari del reggimento Erdody Hussaren dell’esercito austriaco, sostenuti dai bersaglieri calati da Fiemme e da Primiero, cacciarono dal Borgo la guarnigione francese composta da 250 uomini, e li costrinsero a ritirarsi in Levico, da dove fuggirono il 3 Novembre, sgomberando del tutto la Valsugana. L’incendio del 1862 Il 1862 fu un anno funesto per Borgo. Una brinata di proporzioni rilevanti in aprile distrusse il raccolto delle viti e, in seguito, anche il raccolto dei bozzoli andò quasi interamente fallito. Il danno fu molto grave considerato che dall’agricoltura e dalla bachicultura derivavano le uniche entrate per i contadini che rappresentavano allora oltre il 70% della popolazione. Tutto faceva presagire una annata difficile quando un nuovo gravissimo disastro si abbattè sul paese. Alle 13.30 di domenica 6 luglio dalla fessura di un camino uscita dal sottotetto della casa di Cristiano Galvan situata tra via Piccola e via Maggiore si sviluppò, improvvisamente, un incendio di violenza inaudita che distrusse gran parte del paese Il cielo era sereno e il vento soffiava da levante verso ovest. “Alle case divorate dal fuoco s’univano altre di cattiva costruzione talune addossate alle altre, coperte con scandole o con assi, puntellate da travi di legno, con sottotetti aperti e ingombri di sarmenti e di ramaggio secco di recente impiegato a fare il bosco ai pochi bachi da seta. Purtroppo, i soli venti minuti, il fuoco invase quasi tutta la parte del Borgo posta sulla destra della Brenta, cioè da via piccola a S. Anna, e dalla contrada dei Forni all’estremità rto d’aspo Pizza ncio ra ed al t o Chius i d il lune Orario: dal martedi al venerdi 11.30 - 14.00 / 17.30 - 21.00 sabato e domenica 17.30 - 21.00 Borgo Valsugana • Via Hippoliti, 6/8 • Tel. 0461.757 111 Borgo Valsugana meridionale del paese. Ognuno può immaginare il parapiglia di quelle ore tremende: le campane suonavano a martello; e tutti accorrevano sulla vasta zona dell’incendio. Il fuoco dilagava inesorabilmente, tutto travolgendo e rovinando. Ciascuno cercava di difendere la propria casa e le cose sue; altri si affrettavano ad assistere i parenti colti dalla sventura quando sentivano d’improvviso che anche la propria casa era in preda alle fiamme. Si doveva ammassare in fretta nei vòlti quanto più era possibile, ma anche in esse entrò la fiamma divoratrice oppure ne caddero le volte, sia per la cottura dei sassi cavalcari, sia per lo sfasciamento delle antiche muraglie tenute assieme dalle catene di travi. L’incendio divampò furioso tutto quel giorno, e fu per speciale grazia di Dio e per il caritatevole e sollecito aiuto degli abitanti dei paesi vicini e di tutta la valle che accorsero volenterosi in gran folla con le loro macchine idrauliche se si poté salvare la parte sinistra di via Piccola, la canonica, la chiesa arcipetrale, la parte destra dei Forni e le case lungo la Brenta. Nella parte incendiata tutto fu travolto: masserizie, vestiario, commestibili, bestiame, denaro, documenti, ecc.; e la gente per una terribile accidentale ironia, rimase con i soli vestiti della festa che indossava in quel giorno. Rimasero vittime del fuoco cinque persone adulte.” In tutto furono divorate dal fuoco 159 case e l’ex monastero di S.Anna con la sua bellissima chiesa, restando così senza tetto e prive di abitazione 320 famiglie, ossia 1670 persone. Borgo Valsugana La grande guerra Cominciava l’estate del 1914. Il Borgo era allora quasi una piccola città dotata di numerosi uffici pubblici (Capitanato Distrettuale, Giudizio Distrettuale, Uffici Imposte, Catasto, ecc,). C’era inoltre di stanza il 22° battaglione di “Feldjäger composto nella maggior parte di boemi, con numerosi ufficiali che davano vita ai due eleganti caffé di allora: il “Caffè Spagolla” e il “ Caffè Simeoni”, oggi caffè Roma e Caffè Italia, oltre all’albergo Valsugana e all’albergo Grassi. C’era già il cinema “Garibaldi” e due teatri: il “teatro alla Scala” e quello più frequentato e popolare del Ricreatorio. Nessuno avrebbe mai immaginato il disastro che presto avrebbe travolto l’Europa e il paese. Un tragico pomeriggio, verso le tre pomeridiane del 28 giugno 1914, un modulo del telegramma stampato a macchina esposto all’esterno dell’ufficio postale diceva “Oggi nella mattinata, a Serajevo, nel corso di una visita alla città, venivano assassinati a rivoltellate da un fanatico serbo il Principe Ereditario Arciduca Francesco Ferdinando e la sua consorte duchessa Kotek”. “Ora scoppia la guerra!” i paesani non avevano dubbi sugli sviluppi del tragico evento. Gli avvenimenti precipitarono e il 28 luglio la dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia e, il primo agosto, l’ordine di mobilitazione generale furono diffusi su grandi manifesti gialli affissi su tutti i muri della Borgata. Nelle caserme ferveva grande animazione. Le quattro compagnie di Feldjäger: si preparavano a partire per la lontana Galizia. Il 9 agosto il battaglione in armi fu schierato in piazza degli Uffizi, davanti al Capitanato Distrettuale, dove oggi si trova il Municipio. Gli ufficiali in tenuta di campagna, col segno di lutto al braccio per la morte dell’Arciduca; il maggiore a cavallo, dopo aver rivolto in tedesco e poi in boemo un saluto e un incitamento alle truppe schierate, in tedesco ringraziò il paese che per tanti anni aveva ospitato la guarnigione e quindi, con secchi comandi, diede l’ordine di partenza. Il Un tempio di italianità: qui nacque battaglione si avvià a passo di marcia, con i trombettieri la sezione trentina della Lega Nazionale, organizzazione irredentista semi clandestina che scandivano il tempo, passò il ponte sulla Brenta presche, sotto la copertura della tutela della lingua e della cultura italiana, so l’albergo “Valsugana” e s’incamminò sullo stradone svolgeva attività anti austriaca. polveroso verso Marter. Nessuno di quei soldati sarebbe Dopo la prima Guerra, Mussolini, direttore dell’Avanti, più tornato a rivedere il sole e le belle montagne della Valpartecipò qui a infuocati dibattiti politici i delegati della Lega Nazionale. sugana. Qualche con settimana dopo dovevano finire davanti Alcide de Gasperi, primo Presidente alle tragiche posizioni di della grande Rawa Ruska e di Leopoli, del Consiglio Repubblica Italiana, era della zona e ne fu assiduo tutta la vita. lanciati allo sbaraglio contro le mitragliatrici russe! La Esistente già nel 1850 come Caffè Grande, locale è inborghesiani stile Liberty viennese maggior parte deiilcaduti nella guerra 1914 – perfettamente restaurato. 1918 morirono nei primi due mesi di guerra, chi davanti Largo Dordi, 38051 BorgoaValsugana • Tel. 0461 754465 • Lunedì a Leopoli, chi9 • davanti Prsemsysl o affogati nelchiuso San in Il caffè Roma di Borgo Valsugana tra i locali storici d’Italia Borgo Valsugana Serbia. Nell’autunno del 1914 cominciarono ad arrivare a Borgo i primi feriti, ricoverati in un reparto del locale ospedale di S.Lorenzo, che riportavano gli orrori di quella guerra combattuta in terre lontane. Ogni mese nuove visite militari. Arruolarono anche i riformati, i “scarti”, e poco a poco il paese restò senza giovani; rimasero solo i ragazzi più piccoli e gli anziani di oltre 50 anni d’età. 1915 Così finiva quel fatale 1914 e il Capodanno 1915 si rivelava foriero di ben altre calamità. Cominciavano a scarseggiare i viveri; il pane era quasi immangiabile. Per fortuna l’economia del paese era quasi completamente agricola, e le campagne fornivano polenta, patate e fagioli, abbastanza per sopravvivere. Verso la fine di maggio arrestarono gli intellettuali del paese iscritti alla “Lega Nazionale” e sospetti di sentimenti favorevoli all’Italia, il 20 vennero prelevati dalla gendarmeria e internati a Katzenau (Linz). Tutta la valle, dal confine di Martincelli, Grigno, a Novaledo, venne evacuata dalle truppe imperiali salvo occasionali pattuglie. A Borgo era tutti i giorni la stessa baraonda: la mattina pattuglie Italiane, la sera pattuglie Austriache. La fanteria o gli alpini italiani si recavano a bere nelle numerose osterie del paese e altrettanto facevano gli Austriaci, molti dei quali trentini, si raccontavano le loro avventure fra Borgo Valsugana un “gotto” e l’altro, chiedendo discretamente informazioni sui loro avversari che si erano seduti allo stesso tavolo qualche ora prima! Le truppe italiane avanzarono in modo estremamente guardingo, impiegando addirittura tre mesi per occupare stabilmente Borgo, il 24 agosto 1915. Verso la metà di Giugno la situazione si fece critica. Facendo seguito agli inviti delle pattuglie italiane e austriache che perlustravano il paese numerose famiglie sfollaromo verso luoghi più sicuri chi in direzione di Trento, trovando ospitalità a Pergine, chi verso l’Italia, a Bassano, Padova e Firenze. Il 24 ottobre 1918 ebbe inizio l’offensiva italiana di Vittorio Veneto che sfondò le linee austriache. Il pomeriggio del 2 novembre tra Ospedaletto e Castelnuovo, l’esercito infranse la resistenza del distaccamento di fanteria austriaco. Borgo fu occupata dagli arditi. La marcia verso Trento proseguì rapidissima. Il 3 novembre: Trento venne occupata; alle 15.20 a villa Giusti di Abano fu firmato l’armistizio e il generale Guglielmo Pecori Giraldi comandante della I Armata venne nominato governatore del Trentino con sede a Trento, per il Trentino, l’Ampezzano e l’Alto Adige fino alla linea dell’armistizio che entrò in vigore il 4 novembre. Il 4 novembre 1918, terminata la guerra, il sindaco Giuseppe D’Anna riporto la sede del Comune da Bassano a Borgo e cominciò il rientro dei profughi che durò alcuni mesi. Si contarono i morti: 133 caduti su tutti i fronti d’Europa, 13 vittime civili. Al periodo fascista seguì il secondo conflitto mondiale (1939-1945) anche questo inizialmente combattuto in terre lontane. Molti giovani furono richiamati alle armi e inviati a combattere sui fronti del conflitto. Ma dopo l’8 settembre 1943 la situazione cambiò. Il 10 settembre i tedeschi inserirono la Valsugana nell’Alpenvorland, la Borgo Valsugana zona di operazione delle Grandi Prealpi costituite dalle province di Trento, Bolzano e Belluno, mentre nella zona le formazioni partigiane organizzarono azioni di guerriglia sempre seguite da spietate repressioni. Nel 1944 la valle subì intense devastazioni e bombardamenti, specialmente nelle aree più strategiche: ponti e ferrovia. Sfondata la linea gotica l’ultima settimana di aprile del 1945, il mattino del 2 maggio gli americani arrivano a Borgo e l’8 maggio il conflitto ebbe fine con la capitolazione della Germania. Il dopoguerra fu caratterizzato dal ripristino della vita democratica e da una lenta ma decisa ripresa sociale ed economica che pose fine al fenomeno diffuso dell’emigrazione, fattore determinante per lo sviluppo economico, industriale e culturale della borgata. Castel Telvana Strettamente legato alla storia di Borgo, Castel Telvana è uno dei due castelli in Alsuca distrutti dai Franchi nel 590. Più rilevante nel Medioevo era il sovrastante forte di Castel S.Pietro, in cima al monte Ciolino che deve il suo nome alla chiesetta, antichissima, compresa nel suo recinto. La giurisdizione di Telvana apparteneva al dominio temporale dei vescovi di Feltre fin dal 1027. quando con Diploma imperiale l’imperatore Corrado II aveva fissato il confine dei domini temporali di Trento e di Feltre presso Novaledo. II Vescovo Conte di Feltre aveva in Valsugana un proprio Capitano che risiedeva Borgo ma già dal XIII secolo si formarono singole giurisdizioni, tra le quali quella di Telvana. La prima notizia documentata su Castel Telvana è del 1331. I Castelnuovo nel 1314 erano riusciti a strappare al vescovo di Feltre la giurisdizione su quasi tutta la Valsugana feltrina. La giurisdizione di Telvana comprendeva Borgo, Castelnuovo, Olle e in un secondo tempo, con Siccone II, anche Tesobbo di Roncegno. Nella successione fra i fratelli Castelnuovo e Caldonazzo, Telvana tocco a Rombaldo, al quale successe Siccone il Giovane. Durante il suo governo, il castello, Borgo e tutti i beni della famiglia in Borgo Valsugana di Paolo Monsorno PIZZERIA - SPAGHETTERIA Via F. Naurizio, 19 • BORGO VALSUGANA (TN) Tel. 0461 752648 Valsugana, furono saccheggiati dai Vicentini nel 1382 e nel 1385. Il castello fu ricostruito e nel 1412, quando Giacomo di Caldonazzo e di Telvana, Antonio e Castrono signori di Ivano, Grigno e Tesino, si schierarono con Venezia, la rocca fu assediata dagli Austriaci e ill castello e la giurisdizione, come le altre della valle, furono conquistate da Federico, Duca d’Austria e Conte del Tirolo. Da allora fino alla fine del XVIII secolo la Valsugana restò sotto il dominio austriaco. Gli arciduchi e conti del Tirolo affidarono il governo della zona a diversi Signori e Capitani, che condussero notevoli migliorie alla fortezza, allargandola e rendendola atta a sopportare l’attacco delle armi da fuoco. Primo capitano fu Gioacchino di Montagna di Egna (1428). Quindi la giurisdizione passò a Bernardo Gradner dall’arciduca Sigismondo (1450). Dopo un breve interregno dei Trapp, nel 1462 cominciò la dominazione della famiglia Welsperg. Baldessare Welsperg, ottenne il feudo in pegno di poche migliaia di fiorini (1465) e da capitano divenne padrone, spesso intransigente, del feudo. La comunità di Borgo insorse pretendendo l’applicazione degli antichi privilegi. Le dispute si trascinarono per parecchi anni giungendo a vie di fatto quando nel 1520 Sigismondo di Welsperg ottenne da Trento l’invio di una trentina di sgherri al co- Borgo Valsugana Album Borghesano Borgo Valsugana mando di Massimiliano di Pietrapiana. Cinque anni dopo i Borghesiani ripresero la lotta, il 26 agosto, durante la guerra dei rustici, spalleggiati dai rivoltosi di Strigno. La secolare questione degli statuti fu finalmente risolta nel 1609 dall’arciduca Massimiliano che riconnobbe i privilegi alle giurisdizioni di Telvana, Castellalto e Ivano. Casa Welsperg governò a Telvana per 167 anni ricostruendo ed ampliando il castello, fino al perimetro attuale e rendendolo una fra le più superbe dimore feudali del Trentino. Dalla primitiva bastia in vetta al dosso, stretta attorno alle due torri, quella rotonda più vecchia, e quella quadrata, una doppia cortina con bastioni stringeva in un quadrilatero pressoché imprendibile il palazzo dei feudatari e i fabbricati annessi. L’ultimo dei Welsperg fu praticamente Sigismondo. Nel 1632 Telvana ritornò alla Casa d’Austria, passando al barone Michele Fedrigazzi in cambio di Nomi (1653), poi ancora gli arciduchi d’Austria (1659) quindi in feudo pignoratizio ai conti Giacomo e Marino Natali di Venezia (1661) che lo restituirono l’anno dopo rimettendoci ventimila fiorini. Finalmente il castello fu concesso al barone Giovanni Andrea Giovanelli di Venezia dal 1662 al 1678. Nel 1678 i Giovanelli vennero elevati al grado di Conti del Sa- cro Romano Impero ed ebbero la giurisdizione di Telvana a titolo di feudo. A parte la breve parentesi del periodo napoleonico i Giovanelli tennero la giurisdizione anche dopo la Restaurazione. Vi rinunciarono nel 1830. Divenuto proprietà comunale il giurisdicente trasferì la sede del Giudizio dal Castello all’edificio di Piazza S. Anna, già monastero delle Clarisse (1788). In quell’occasione la gente demolì il castello asportandovi quanto vi era di bello e di buono. Le rovine furono acquistate dai baroni Hippoliti che in seguito lo vendettero ai Battisti di Telve. Borgo Valsugana Negli anni ‘60 il castello fu acquistato da privati che lo restaurarono rendendolo abitabile. Castel Telvana (m 559) è su di un soleggiato sperone del M.Ciolìno, di fronte alla Rocchetta, fra la piana di Soravìgo e quella delle Valli. Bellissima vista sulla Bassa Valsugana sino a Grigno, Tesino, con il Silana e sulle parete rocciose di Cima Dodici. È l’elemento portante di uno tra i più suggestivi paesaggi castellani delle Alpi. Accesso: da piazza Teatro Vecchio, a Borgo Valsugana per Via degli Orti o per Via Mercato, s’imbocca la stradicciola che conduce al castello passando per il Convento Francescano. Da qui in circa 40 min. Per un tratto ricalca il Sentiero dei castelli, che conduce a visitare, oltre a Castel Telvana, anche il castello di S. Pietro. Cosa vedere a Borgo La chiesa arcipretale – Pieve della Natività di Maria Lasciata Piazza Martiri, attraverso via Brigata Venezia si giunge alla Pieve di Santa Maria; menzionata già in documenti risalenti al XIV secolo, ma di origini più antiche. Edificata prima del 1027, nell’area di evangelizzazione veneta fu restaurata nel 1460 e riedificata negli anni 1698-1727 da maestranze comacine diretta da Bernado Borgo Valsugana Pasquello: l’attuale veste barocca si deve ai lavori eseguiti tra il 1714 e il 1726 e ai successivi rimanggiamenti. Fu consacrata da Pier Maria Trevisano Suarez vescovo di Feltre l’11 maggio 1726 e appartenne a questa diocesi fino al 16 aprile 1786. Sull’originaria facciata della pieve venne aggiunto nel 1832 il prospetto della chiesa della Beata Vergine del Carmine di Trento, realizzato tra il 1747 e il 1750 da Francesco Oradini e demolita in quel periodo: la facciata fu donata a Borgo dal vescovo Francesco Salverio Luschi. A coronare la nicchia sotto il portale venne inserita una preziosa statua gotica della “Madonna col Bambino”, risalente al 1414, proveniente dalla chiesa veneziana di S. Maria dei Servi. Il campanile fu eretto tra il 1741 e il 1760 su progetto del famoso architetto veneziano Tommaso Temanza, mentre la cuspide neobarocca, di Antonio Bassi, fu aggiunta nel 1816. L’interno della chiesa, a navata unica, venne affrescato da Sigismondo Nardi (1903) i quattro medaglioni che decorano il soffitto rappresentano S. Agostino, Natività di Maria, S. Prospero; e quattro angeli. Il prestigioso altare maggiore è opera di Cristoforo Benedetti (1726), scultore trentino tra i più rilevanti del Settecento. Da notare la finezza delle sculture e dei capitelli che giocano con la policromia dei marmi. Il bassorilievo centrale raffigura la Natività di Maria, tra le statue dei SS. Pietro e Paolo. Al centro, è collocato un tabernacolo marmoreo. Sulle pareti, due grandi tele raffigurano la “Presentazione di Maria” del 1895 e la “Presentazione di Gesù al tempio” (1899): opere di Filippo Schumacher, donate alla chiesa dall’imperatore Francesco Giuseppe. Entrando nella prima cappella a destra dedicata a San Matteo, si possono ammirare una superba pala d’altare del pittore veneziano Giovanni Battista Pittoni, “San Matteo e l’Angelo” (post 1726), collocata su un maestoso altare settecentesco, e un prezioso “Martirio di San Bartolomeo” realizzato da Johann Karl Loth (fine del XVII secolo), esponente di spicco della corrente dei pit- Borgo Valsugana Olle m. 442 - frazione di Borgo La frazione (local. le Òle) è chiusa tra i torrenti Moggio e Fùmola, allo sbocco della Valle di Sella, ai piedi degli ameni rilievi dei Colli. Le torentate ripidissime coste e le pareti rocciosi della C. Undici (m. 2228), C. del Pra (m. 2213), M. Castelnovo, (m. 2215), M. Ortigara (m. 2186), s’innalzano alle sue spalle. Tradizioni erano nei secoli andati l’arte dei vasai e le “coltivazioni di novali”. Vi erano in funzione alcune fucine, con maglio, per la lavorazione del ferro. Il villaggio comprende numerosi masi sparsi nella Valle del Moggio e sulle coste in destra Brenta verso le Spagolle e S. Margherita, quali Prae con la chiesetta dell’Assunzione nella Villa Fezzi-Carnieri, del XVIII sec. La chiesa parrocchiale di S. Antonio da Padova è del 1715. Fu distrutta, assieme al paese, durante la prima guerra mondiale, quindi ricostruita. Fu dipinta da Apollonio (1929). di Armellini Stefano Armellini idee in metallo •Carpenteria metallica •Ringhiere •Scale elicoidali •Cancelli •Ferrro battuto •Acciaio inossidabile Sede legale: 38051 Borgo Valsugana (TN) Fraz. Olle • Via Molinari, 2/4 Tel. e Fax 0461 770024 e-mail: [email protected] Borgo Valsugana tori tenebrosi; L’altare marmoreo, di Teodoro Benedetti (1697-1787), venne qui trasferito dalla chiesa di San Giuseppe di piazza Bellesini in Trento; la pala centrale “S. Giuseppe, Madonna con Bambino” 1735 è di Antonio De Romedis, operante in Trento. Nella parete di sinistra una tela attribuita a Georg Grasmair, 1621-1751 raffigura i “SS. Carlo Borromeo, Gaetano da Thiene, e Vincenzo Ferreri”. A destra è rappresentato lo “Sposalizio della Madonna” di autore ignoto. Interessanti anche la lapide di Cristoforo IV Welsperg (1580) e Dorotea Firmian (1585), al tempo giurisdicenti della Bassa Valsugana e lungo la navata, due corsie di bellissimi banchi intagliati in noce. Particolarmente preziosi sono i due banchi dinastiali con lo stemma gentilizio dei Giovanelli. La chiesa di S. Francesco d’Assisi La chiesa di San Francesco d’Assisi, sulle pendici del Ciolino alla fine del ‘500, sorge sul sito una precedente chiesa dedicata a San Cristoforo. Nel 1598 gli abitanti di questa borgata, con l’appoggio del barone Sigismondo Welsperg di Castel Telvana, chiesero ai Padri riformati veneti di poter avere in paese un convento di frati a vantaggio spirituale della numerosa popolazione. A tale scopo fu mandata una supplica a Papa Clemente VIII che si trovava a Ferrara. Il Papa acconsentì ed emise il Breve “Exigit pietas” del 13 novembre 1598, da consegnarsi al vescovo di Feltre, dal quale ecclesiasticamente dipendeva anche la Valsugana. Il vescovo incaricò don Federico Bettini, parroco di Telve e cancelliere vescovile, di eseguire il mandato. Il 27 luglio 1599 egli piantò la croce nel luogo dove stava una piccola chiesa dedicata a S.Cristoforo, un poco sopra il paese, e il 24 maggio dell’anno seguente benedisse la prima pietra del nuovo convento. I frati furono solennemente introdotti il 14 dicembre 1603. La chiesa, consacrata il 19 novembre 1606 dal vescovo di Bressanone Simone Feurstein, presenta Borgo Valsugana un’unica navata pavimentata in lastre di cemento colorato. Nel 1733, a conclusione della Via Crucis eretta qualche tempo prima sulla salita al convento, fu costruita una cappella, detta del santo Sepolcro, vicino a quella dedicata a S.Antonio; sull’altare fu posta la statua dell’Addolorata e sotto la mensa quella del Cristo morto. Con la soppressione del 1810 il convento passò nelle mani del conte Giovanni Welsperg, che lo affittò a privati dietro pagamento di 2.000 fiorini. La somma fu pagata nel 1818 da Gian Battista Peverada, che regalò poi il convento ai frati. Lo stabile era in pessime condizioni e il restauro iniziato nel 1847 durò qualche anno. Durante la guerra 1915-1918 il convento venne occupato e devastato, quindi nuovamente restaurato, Nell’ottobre 1952, essendo franato il muro di clausura, insieme al muro fu rinnovata la salita al convento e le stazioni della Via Crucis. L’ultimo rimaneggiamento del 1953 ha privato la chiesa della caratteristica comune alle chiese francescane trentine: furono abbattuti il grande altare in legno intagliato e due altarioli pure in legno; fu ridotto notevolmente l’ampio coro e venne sistemato un nuovo soffitto in legno a cassettoni, e collocati tre altari in marmo. Altri adattamenti vennero eseguiti per destinare alle Cla- Borgo Valsugana risse il fabbricato come sede del monastero, nel 1984 e negli anni immediatamente successivi all’interno (Refettorio e biblioteca) e all’esterno della chiesa e del monastero. Degne di attenzione sono le preziose vetrate del ‘600, sulle quali sono riprodotti gli stemmi delle case Welsperg, a ricordo del barone Sigismondo che promosse la costruzione del convento e della chiesa, e dei Gallera, famiglia della sposa di Sigismondo, Chiara. A fianco della chiesa un campaniletto costruito tra il 1623 e il 1641. E’ “sta- tio liturgico” per la pieve di Santa Maria del Borgo per l’adempimento di antichi voti. La chiesa di S. Anna Eretta tra il 1668-1672 per l’annesso monastero delle Clarisse fu consacrata 11 ottobre 1672 dal vescovo di Feltre Bartolomeo Gera. Più volte restaurata e consacrata nel 1768 1874, 1873 e 1875 e infine nel 1973 fu dichiarata “tempio civico” e monumento ai caduti di tutte le guerre. L’architettura interna, deliziosamente barocca, conserva l’andamento decorativo del sec. XVIII; con una navata rettangolare, dal pavimento in pietra, chiusa in alto da una volta ad arcate. L’altare maggiore realizzato da Stefano Paina da Castione, ha una pala di Antonio Lenetti (1767) con la presentazione della Madonna al tempio. A metà della navata si aprono due cappelle laterali con le statue di Nostra Signora del S. Cuore di Gesù e di S. Giuseppe. Le tempere della navata narrano le storie di S. Chiara e sono opera di Antonio Vicenzi, nipote di Michelangelo e Francesco Unterperger, e furono eseguite a metà del sec. XVIII. La gloria di Giovanna M. della Croce, i pennacchi, e le decorazioni della cupola sono di autore ignoto; mentre la natività di Gesù e la Adorazione dei Magi, ai lati del presbiterio, vengono Borgo Valsugana attribuite al pittore Scaggeri da Asiago. Sulle lapidi moderne sono scolpiti i nomi dei Caduti, di Alcide Degasperi, e delle vittime della Resistenza. Il grande crocifisso, costruito con residuati bellici della zona è opera di Ferruccio Gasperetti (1973). La chiesa di S. Rocco SS. Rocco, Antonio Abate, e Michele Arcangelo: in un unico edificio sul sagrato della pieve di S. Maria si trova una chiesetta superiore dedicata ai SS. Rocco e Antonio Abate; e una cappella al piano terra dedicata a San Michele Arcangelo. La cappella di san Rocco: eretta nel 1509 per voto della Comunità, consta di due campate, la seconda delle quali è completamente affrescata da Francesco Corradi (storie di San Rocco e di S. Antonio Abate), pittore locale operante nei primi decenni del 1500. nella prima campata si trovano un affresco (1585) – cimiteriale – conserva un affresco raffigurante S. Michele in lotta; e tre statue in legno – Madonna, S Domenica, S. Caterina d’Alessandria – un tempo esposte in un’edicola nella vicina piazzetta, dedicata nel 1885 alla Madonna di Lourdes. Dal 1675 la cappella fu restaurata, ampliata e consacrata più volte. La chiesa di S. Lorenzo sull’Armentera Particolare importanza per antichità e per arte riveste la chiesa di S. Lorenzo sull’Armentera, a quota 1182. E’ di impianto paleomedioevale e sorge su antico castelliere e luogo di culto preromano. Dedicata al Santo della carità, nell’alto Medioevo fu rifugio per le incursioni barbare. La costruzione e gli affreschi (ultima Cena, storie del Santo, simboli degli Evangelisti, Annunciazione del Signore, splendidi e preziosi) attestano che l’edificio ebbe particolare fama e prestigio, almeno dai secoli XII-XIII fino ai primi decenni del XIV, certamente fino alla data degli affreschi absidali del 1523. Nel 1977 un fulmine penetrato nell’interno della chiesa riportò alla luce la mirabile testata di un affresco di epoca carolingia. Alla fine del secolo XIV accanto alla chiesa sorse un romitorio per volere del signore di Telvana Siccone di Castronovo (+1404) a scioglimento di un voto fatto durante una bat- Borgo Valsugana sa è meta di pellegrinaggio in tempi di siccità e di piogge prolungate. La chiesa di Onea tuta di caccia svoltasi in quella località. Proprietà della confraternita di San Lorenzo che animava nella Pieve di Santa Maria del Borgo le attività caritative della parrocchia, fu ospedale di Santa Maria della Misericordia e poi di San Lorenzo (1438). Un eremita continuò ad abitarvi fino ai primi decenni del’800. Negli anni 1979-1980 la Provincia autonoma di Trento vi eseguì accurati restauri, restituendo all’edificio sacro il fascino misterioso dell’antico splendore. La chie- Lungo la vecchia strada ovest di Borgo, in località “Onea” chiamata così da boschetto di ontani detti “onori”, negli anni 1621-1639 la chiesa sorse su disegno di Lorenzo Fiorentini del quale sono anche le pitture raffiguranti le scene della vita della Madonna. In essa ha trovato collocazione un’immagine della Vergine, da secoli venerata in una sacra edicola che sorgeva sulle pendici della montagna sovrastante. Chiusa nel 1786, ripristinata nel 1790, restaurata nel 1921 e 1964. È meta di devoti, e “statio” penitenziale della pieve di S. Maria del Borgo nella prima domenica di luglio. Ad aula rettangolare, con prolungamento per il presbiterio. In questa chiesa, il 1 ottobre 1760 vennero celebrate le nozze dei genitori del B.Stefano Bellesini la cui madre, Maria Borgo Valsugana Orsola Maichelpech, era nata a Borgo. Casa Andriollo - Soggetto montagna donna “Ho un posto io pieno di porte, portano in altri tempi, le passo e mi ritrovo nel presente” La visita a Casa Andriollo si svolge su più livelli seguendo un percorso in salita: dal seminterrato dove prevale una visione negativa del male e della malattia si arriva, utilizzando la scala originale, agli spazi spirituali di valenza positiva. In questo modo si è inteso comparare simbolicamente l’atto del salire al faticoso cammino del mondo femminile verso l’emancipazione. Il percorso è finalizzato a valorizzare qualità e saperi delle donne che, a somiglianza di Alice, hanno vissuto in modestia una condizione di insufficiente considerazione. Alcuni spazi della Casa Andriollo ospitano documenti e manufatti. Il percorso intende mostrare aspetti intimi del vissuto femminile in ambito domestico mettendo in risalto i frutti di una creatività silenziosa. All’interno della casa viene descritta la dimensione della salute del corpo e dell’anima attraverso le applicazioni di pratiche curative di tradizione popolare, pseudo-religiose e religiose. Non manca il richiamo alla figura della donna erbaiola che nel tempo, a causa del suo sapere concorrenziale con potere ufficiale, assume anche il marchio di guaritrice-strega. Altri spazi sono dedicati invece alle fasi dell’esistenza femminile: la nascita, l’infanzia, il matrimonio, la maternità, l’età avanzata, la morte. L’allestimento mette in risalto il corpo femminile ed i cambiamenti cui è soggetto. Lungo il percorso sono esposti i capi dell’abbigliamento popolare che evidenziano il senso Borgo Valsugana della parsimonia e l’abitudine al recupero, il campo dei saperi femminili come il cucito e il ricamo (i merletti ad ago, i merletti a tombolo, i lavori ai ferri e all’uncinetto) rappresentati dai manufatti delle trentine sorelle Marconi e delle roveretane sorelle Folgeraiter. Il museo raccoglie anche documenti della quotidianità esponendo parti di scritti elaborati da giovani alunne sui libri dei ricordi e giustificazioni d’assenza dei figli scritte dalle madri al maestro. Si tratta di esempi di una scrittura scolarizzata e ingenua formulazione di pensieri scritti con linguaggio semplice e teneramente affettuoso. Nell’ultima stanza, al secondo piano, gli spazi rappresentano la dimensione della coscienza e della spiritualità nei monasteri femminili. La valenza positiva del termi- ne ordine monastico si contrappone a quella negativa iniziata nel seminterrato (il male e la malattia). La sezione è dedicata alle produzioni conventuali i cui manufatti sono l’espressione della faticosa tensione spirituale vissuta come preghiera. Ubicazione: Piazza della Chiesa 2. Olle Valsugana Orari: Mer. 9.30 -12; Sab. e Dom 10 – 12 /15– 18.30 Spazio Klien Nella piazza Alcide Degasperi, al piano terra dell’edificio del Comune, affacciato su un suggestivo chiostro, si trova lo Spazio Klien uno spazio espositivo realizzato nel 1998 con lo spostamento della biblioteca pubblica comunale dai locali dell’ex convento delle Clarisse alla sede attuale, presso il Polo scolastico. Borgo Valsugana Questa area espositiva prende il nome dall’artista Erika Giovanna Klien (Borgo Valsugana 1900 – New York 1957), di diritto considerata una delle principali esponenti austriache del movimento artistico si estende anche alla pubblicità, ai manifesti, ai libri e ai francobolli. Nel 1926 l’artista partecipò con alcune opere alla International Exhibition of Modern Art di New York. Nel 1929 l’artista si trasferì a New York. Lo Spazio Klien e l’ex chiostro delle Clarisse costituiscono un suggestivo spazio espositivo che in questi anni ha visto l’alternarsi di 90 mostre temporanee con la partecipazione di 25.000 persone. Sala Alcide Dega- speri Il Lungo Brenta di Borgo Valsugana conduce alla Sala espositiva dedicata allo statista trentino Alcide Degasperi, inaugurata il 19 agosto 1997 per iniziativa del “Centro Studi su Alcide Degasperi” in collaborazione con il Comune di Borgo e l’APT Valsugana. Lo spazio non può essere definito né un museo né una mostra vera e propria, considerato il limitato numero di testimonianze ed oggetti esposti.. Tuttavia, l’allestimento accuratamente strutturato in periodi cronologicamente distinti, permette di ripercorrere le tappe fondamentali della vita pubblica e privata dell’uomo politico, sullo sfondo della storia contemporanea. Ne risulta un profilo molto interessante della personalità di Degasperi inserito nel suo ambiente, nelle vicende storiche del suo tempo e fortemente legato ai luoghi trentini dove sempre ritornava in cerca di tranquillità e svago. Nel 2006 è stato inaugurato a Pieve Tesino il Museo Casa Alcide Degasperi; lo spazio, realizzato seguendo criteri allestitivi innovativi, offre la possibilità di conoscere in modo più approfondito la vita dello statista nel periodo della sua permanenza in Trentino: dalla nascita, agli studi fino alle prime esperienze politiche. Si amplia in questo modo la presenza di luoghi e “intinerari possibili” che, testimoniano la vita dello statista e permettono di approfondire lo sviluppo della storia trentina e italiana, in Borgo Valsugana un arco di tempo cruciale che va dall’inizio del secolo alla nascita della Repubblica. Sala Galvan Ufficio dei Promotori Finanziari Calvino Alessandro - +39 347 0864101 Calvino Antonino - +39 335 6055893 Rigon Franco - +39 348 4107565 Via IV Novembre, 14 - 38051 Borgo Valsugana (TN) Telefono +39 0461 752616 Lo spazio La sala raccoglie un interessante collezione di strumenti musicali e arnesi da lavoro dell’antica fabbrica di armoniche ed armonium di Egidio Galvan ( 1873 – 1944 ). La famiglia Galvan produceva infatti armoniche, armonium, organetti ed once per strumenti a fiato. Accanto alla vendita si eseguivano riparazioni di strumenti musicali. Nel 1905 Egidio Galvan partecipò all’Esposizione Universale di Liegi ottenendo la Medaglia di Bronzo. Si può accedere alla mostra da Corso Ausugum, poco oltre Piazzetta Ceschi, oppure dal nuovo parco pubblico (Parco della pace Alfredo Dall’Oglio ). Ubicazione: Corso Ausugum, Borgo valsugana Orari: Venerdì: 10.00 – 12.00 Tariffe: Entrata Gratuita Infopoint: biblioteca di Borgo Valsugana tel 0461 754052, fax 0461 754052 Borgo Valsugana Mostra permanente della grande guerra in Valsugana Orientale e sul Lagorai L’edificio La Mostra permanente della grande Guerra in Valsugana Orientale e sul Lagorai è realizzata all’interno dell’antico Mulino Spagolla sulla sponda destra del Brenta, nel centro storico di Borgo Valsugana. Grazie al supporto del Comune di Borgo Valsugana, della P.A.T. e dell’associazionismo locale è stata realizzata un’esposizione permanente in grado di offrire una panoramica soddisfacente di ciò che la prima guerra mondiale ha significato per la Valsugana Orientale e le sue popolazioni. L’impianto espositivo, con l’annesso archivio fotobibliografico, offre un percorso didattico cronologico scandito idealmente dal succedersi dei quattro anni di conflitto. I contenuti Una ricca documentazione fotografica testimonia gli effetti devastanti del conflitto sui paesi della Valsugana Orientale e la guerra nelle zone del Lagorai, dell’Ortigara e dell’Altopiano dei Sette Comuni. Un diorama a grandezza naturale ricostruisce una trincea austriaca e l’antistante sbarramento di reticolato. L’esposizione permanente è un importante tassello nella rete territoriale di poli culturali periferici dedicati alla Grande Guerra. Sono state sviluppate fruttuose collaborazioni con il Museo Italiano della Guerra di Rovereto per raggiungere l’obiettivo di coprire l’intera lunghezza del fronte italo-austriaco nel Trentino e di curare in sinergia gli aspetti storico sociali di maggiore rilevanza locale. Ubicazione : Vicolo Sottochiesa 11, Borgo Valsugana Orari: Mercoledì: 9.30 – 12.00/ Sabato e domenica: 10.00 – 12.00/15.00 – 18.30 La Val di Sella La stupenda valle, che corre parallela alla Valsugana ad un’altezza media di 900 metri, è “da sempre” il luogo di villeggiatura estiva dei borghesani. La valle, nonostante gli insediamenti dell’ultimo cinquantennio, rimane di per sè affascinante, avendo mantenuto una sostanziale integrità, soprattutto nella parte più alta, quella dell’estremo ovest. Ogni ospite della “valle beata”, infatti, è attratto da quella sua impercettibile, sublime mescolanza di elementi appa- Borgo Valsugana rentemente nascosti che solo pochi luoghi sanno offrire: armonia di spazi, di forme, di luci e colori. Rarità assolute che si traducono in momenti incancellabili di letizia e di benessere interno. Qualcuno, s’appaga del verde aperto del fondovalle, addomesticato dall’opera dell’uomo e punteggiato da romantiche costruzione dal sapore passato; altri, s’accontentano della frescura innata dei suoi boschi selvaggi o della solennità dei colossi vegetali presenti. C’è, poi, chi s’addentra tra le sue guglie tremendamente belle da pochi raggiungibili e chi, invece, è attirato da preziosità geologiche, faunistiche oppure botaniche esistenti. Arte Sella Il percorso ArteNatura Arte Sella è una manifestazione internazionale di arte contemporanea, nata nel 1986 che si svolge all’aperto nei prati e nei boschi della Val di Sella. Dal 1996 il progetto di Arte Sella si è sviluppato lun- go una strada forestale sul versante sud del monte Armentera per circa 3Km: si è così delineato un ideale percorso chiamato ArteNatura lungo il quale il visitatore può apprezzare le opere di oltre 44 artisti e allo stesso tempo godere delle particolarità ambientali del luogo. L’area di Malga Costa Settecento metri circa dopo la fine del percorso ArteNatura sorge Malga Costa, al cui interno, nel periodo estivo, si susseguono mostre ed eventi che hanno ormai connotato questo luogo come vero e proprio spazio espositivo e culturale. In quest’area, che è a pagamento, sono state realizzate diverse opere. Nei pressi di Malga Costa nel 2001 l’artista lombardo Giuliano Mauri ha realizzato per Arte Sella, con l’apporto fondamentale del Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale della Provincia Autonoma di Trento, Borgo Valsugana l’opera monumentale chiamata Cattedrale vegetale. Si tratta infatti di un’opera avente le dimensioni di una vera cattedrale gotica composta di tre navate formata da ottanta colonne di rami intrecciati, alte dodici metri e di un metro di diametro; all’interno di ognuna è stato piantato un giovane carpino, che cresce di circa 50 centimetri l’anno. Con i tagli e le potature tali piante saranno adattate a formare fra qualche anno, quando gli artifici costruiti per accompagnarne la crescita marciranno, una vera e propria Cattedrale Vegetale. Borgo Valsugana Borgo Valsugana MANIFESTAZIONI Dal 1° maggio Valsugana Expo Dal 1° maggio Trentino Cavalli Giugno/luglio/agosto/settembre Arte Sella 2 domenica di luglio Sagra di San Prospero Luglio/Agosto Palio de la Brenta Agosto Alpen Markt Agosto I Gusti della via Claudia Settembre Coppa D’Oro Ottobre Fiera del Cioccolato Giugno Festa della Cultura www.valsugana.info - www.borgoeventi.info - www.valsuganacultura.it - www.bsifiere.com Borgo Valsugana Il palio de la Brenta “La Brenta” è il fiume che attraversa e, anticamente, divideva Borgo Valsugana nelle due frazioni dei “Farinoti” e dei “Semoloti”, rispettivamente l’agiata stirpe nobile che disponeva di farina, sulla riva sinistra ai piedi del Castel Telvana, e l’umile ceto contadino che si nutriva di semola, nell’aperta campagna a destra. Il palio de La Brenta è una rievocazione che, a fine agosto, vede formarsi, alle estremità del paese di Borgo Valsugana, due cortei con carri e personaggi in costume: quello dei “Farinoti” è composto da dame, cavalieri, paggi, personaggi di rango e armigeri a cavallo, quello dei “Semoloti” con il popolo in abiti modesti, masserizie e carri allestiti, che riproducono momenti della vita rurale. I due cortei si congiungono in piazza per l’ascolto dei proclami di sfida, in rime dialettali, poi iniziano le gare, come quelle “delle fionde” e del “tiro con l’arco”, anticipate, nei giorni precedenti, da competizioni di abilità. Borgo Valsugana La ciclabile “la via del Brenta” Acque che scorrono e che portano con sè testimonianze di civiltà che si sono succedute nel tempo, scorci di paesaggi e panorami ineguagliabili, opere di grandi maestri che ne hanno tratto ispirazione, popoli ricchi di culture, leggende e tradizioni da conoscere, da apprezzare e da vivere. La ciclopista della Valsugana, che collega il cristallino Lago di Caldonazzo con la splendida Baassano del Grappa, è un vero e proprio paradiso per tutti gli appassionati delle due ruote a pedali: 80 km lungo i quali si intrecciano cultura, storia e paesaggi naturali davvero unici a cavallo tra Trentino e Veneto. Due regioni legate da un passato storico condiviso e contraddistinte da un comune “elemento fluviale” che accarezza dolcemente il fondovalle: il fiume Brenta. Le sue acque vi accompagnano lungo un percorso facile, prevalentemente pianeggiante, adatto a tutti per trascorrere piacevoli ore in libertà all’insegna dello sport e del contatto con la natura. COOPERATIVA LAGORAI • Scavi • Movimenti terra • Bonifiche • Realizzazioni sottoservizi • Giardinaggio e lavoro nel verde • Pulizie civili ed industriali Via Puisle, 35 - 38051 Borgo Valsugana(TN) Tel. 0461 752885 - Fax 0461 759556 e-mail: [email protected] Borgo Valsugana Cosa vedere nei dintorni di Borgo Giro dei castelli Dal centro storico di Borgo parte un interessante itinerario tra castelli e ruderi. Salendo la Scala di Telvana, la scalinata che dal Corso Ausugum sale al convento dei Francescani, si raggiunge Castel Telvana, antico maniero alle pendici del Monte Ciolino che domina la valle fin dal XII secolo. Proseguendo dal capitello delle Fratte si raggiungono i ruderi di Castel San Pietro lungo un tratto di trincea militare. Il giro prosegue per la Via Crucis che scende alle spalle del colle fino alla provinciale per Torcegno, dalla quale si accede a Parise, poco a monte di Telve. Attraverso prati, castagni secolari e boschi si arriva a Castellato. La torre appartiene al nucleo originario, risalente al XII secolo. Il rientro si effettua per il sentiero che scende a sinistra del castello, costeggiando il Castel Arnana, da cui, passando per il Castel Telvana, si ritorna a Borgo. Castagno dei Campestrini In località Campestrini di Telve di Sopra si può ammirare un castagno di 400 anni di età, un vero e proprio monumento vegetale di 6-7 metri di altezza ed una circonferenza di 6,90 metri, censito nel catalogo “Monumenti vegetali nel Trentino” a cura dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. Questa pianta maestosa, dalla chioma che raggiunge i 29 metri di ampiezza, si trova una distesa prativa di grande bellezza. Oasi di Valtrigona L’Oasi di Valtrigona, unica zona tutelata dal WWF in tutto l’arco alpino, è un museo a cielo aperto dove, lungo l’itinerario di circa 5-6 ore, è possibile osservare la flora e la fauna locali aiutati dalle spiegazioni contenute in bacheche e cippi lignei disseminati lungo il percorso. Borgo Valsugana L’area è aperta tutto l’anno ed è custodita da un servizio di guardia attivo tutti i giorni, durante il periodo estivo, e solo alcuni giorni a settimana, durante l’inverno. È possibile prenotare visite guidate e partecipare ad attività didattiche pensate per diverse fasce d’età. Biotopo Fontanazzo Fino a non molti decenni or sono l’intero fondovalle della Valsugana era punteggiato da paludi più o meno vaste create dall’incessante divagare del corso del Fiume Brenta. Oggi l’antico paesaggio è ormai testimoniato solo dalla presenza di poche zone umide assediate dall’invadenza dei coltivi che, proprio in relazione alla loro rarità, rappresentano gli ultimi ambienti di vita per molte specie della flora e della fauna. Il Biotopo “Fontanazzo”, che è una di queste preziose zone, si trova sul fondovalle della Bassa Valsugana presso il paese di Selva di Grigno e dista circa 45 km da Trento. Uno tra i maggiori motivi di interesse naturalistico del Biotopo Fontanazzo è costituito dal suo particolare sistema idrico: la zona protetta infatti comprende alcune importanti sorgenti di fondovalle che sono in diretta comunicazione con il complesso carsico delle grotte della Bigonda e del Calgeron (uno tra i maggiori d’Italia), grotte che si aprono sul versante destro della valle, a poca distanza dal Biotopo. Querce della Val di Sella Le querce della Val di Sella sono state descritte da Aldo Gorfer nel libro “Le valli del Trentino” ed accostate per maestosità a quelle che si possono incontrare nei luoghi selvaggi della Cornovaglia o del Galles. Una di esse, tra i cui rami vi è una panchina detta del “Conte”, misura 6,20 metri. Due di esse sono state catalogate nel libro Monumenti vegetali nel Trentino. Questo complesso di piante secolari e monumentali si trova presso le rovine di Villa Ceschi e la chiesetta di Sant’Antonio, nell’alta Valle di Sella nei pressi di Malga Costa. Borgo Valsugana Il fiume Brenta Gran parte della Valsugana, valle che si caratterizza per la presenza di monti dall’altezza modesta e per un fondovalle piatto alternato da ampie distese e brusche strozzature, è solcata dal fiume Brenta. Il fiume nasce ad ovest, dai laghi di Levico e Caldonazzo per dirigersi poi verso il Veneto, raccogliendo numerosi immissari e terminando, dopo 200 chilometri, nel mal Adriatico , a sud della Laguna di Venezia. In passato, il fiume, ha rappresentato un elemento centrale so- prattutto nella vita economica delle diverse comunità che si affacciavano sulle sue sponde. Nel corso degli anni tale valenza, legata soprattutto alla fluitazione e all’uso dell’acqua come fonte di energia per le macchine idrauliche, è andata scomparendo. Oggi questa presenza è scarsamente percepita. Il fiume è infatti oggi quasi totalmente incanalato e viene avvertito solo in presenza di grandi piogge per il pericolo delle piene e come elemento ostile. Il centro maggiormente caratterizzato dalla presenza del fiume è Borgo Valsugana, unico borgo fluviale del Trentino, che conserva ancora elementi architettonici tipici: case alte e strette, con numerosi piani e finestre, scale esterne, ballatoi, piccoli cortili interni. Lungo il fiume è possibile praticare la pesca sportiva alla trota, al salmerino, alla tinca e al persico reale. Bese eValsugana Besenello o Borgo Bibliografia • Alla scoperta del Borgo di Vittorio Fabris • La Valsugana Orientale di Vittorio Fabris • La terra del Borgo di Armando Costa • Cenni di storia della Valsugana di Carlo Ferrari Il traguardo dell’alta qualità per il Vostro prestigio • Stampati per l’industria, commercio ed enti pubblici • Volantini • Manifesti • Biglietti da visita • Libri • Moduli per ufficio • Depliant • Riviste per il Vostro Opuscoli prestigio • 38123 Ravina (TN) • Via Stella, 11/b z.i. Tel. 0461 913545 • Fax 0461 913186 www.grafichedalpiaz.com [email protected] • Guida alla mostra permanente della Grande Guerra in Danilo Battisti Valsugana di Luca Girotto e Fulvio Alberini Ringraziamo il sig. Battisti per aver gentilmente concessoil l’uso delle efoto del suo sito di perBorgo completare Si ringrazia Comune la biblioteca Valsugana la documentazione della guida “Biglietto da Visita” per il di materiale fornito e l’aiuto nelle ricerche. Besenello. Da oltre 30 anni Danilo Battisti ha documentato con precisa dedizione eventi e manifestazioni di Besenello con la collaborazione dei suoi abitanti, immagini che rappresentano ora la memoria storico fotografica del Paese. La sua attività di documentazione fotografica è raccolta in un archivio ed oggi anche un sito internet www.fotoda.it ricco di bellissime fotografie, una finestra su Besenello per turisti, visitatori e curiosi di tutto il mondo. Un lavoro prezioso anche per le future generazioni. Borgo Valsugana Giorgio Caumo Private Banker Via Ortigara, 4 - 38051 Borgo Valsugana (TN) Tel. +39 0461 757280 - Cell. 335 7295100 e-mail: [email protected] Iscritto all’Albo dei Promotori Finanziari O.VAL S.r.l. stop+go Auto Assistenza Rapida Via Puisle, 15 - Zona Artigianale 38051 Borgo Valsugana - Trento Telefono 0461.75 34 43 Fax 0461 75 34 43 e-mail: [email protected] Auto Assistenza Rapida stop+go