Se si hanno maggiori STRUMENTI DI COMPRENSIONE delle DINAMICHE INSEGNANTI-ALLIEVI per come si danno nelle loro molteplici sfaccettature le si possono affrontare in modo più APPROPRIATO e CREATIVO, piuttosto che in modo stereotipato e probabilmente inefficace. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 1 Bisogna incominciare a considerare le CRITICITA’ e i PROBLEMI QUOTIDIANI (in ambito scolastico, ma anche nella vita in generale) NON solo come l’esito negativo di processi inadeguati, errati o addirittura patologici, MA come la CONDIZIONE PROPRIA della NOSTRA ESPERIENZA personale e professionale. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 2 • Gli STRESS, il BURN-OUT, le CRISI, le RABBIE, i CONFLITTI, le SOFFERENZE in senso lato sono sì momenti problematici e dolorosi da correggere, cambiare, sanare per quanto è possibile, ma costituiscono anche la DIMENSIONE PROPRIA e INELUDIBILE dell’ESISTENZA. • Pertanto, piuttosto che cercare di eliminarli mediante soluzioni illusorie (fondate su fantasie di possedere metodologie onnipotenti), è più saggio ACCETTARLI ed UTILIZZARLI COME PUNTO DI PARTENZA per una riflessione/interrogazione su se stessi, la propria vita e le proprie aspettative, personali e professionali. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 3 Non è molto… Non risolve tutto… … ma è l’UNICA REALE POSSIBILITA’ che abbiamo di TRASFORMARE QUALCOSA. O almeno di stare un po’ meno peggio. Talvolta perfino di goderci di più la vita. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 4 Tre aspetti caratterizzanti il Burn-Out: 1. 2. 3. esaurimento fisico ed emozionale depersonalizzazione ridotta realizzazione personale 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 5 1. ESAURIMENTO EMOZIONALE • Deriva dal sovraccarico emozionale, cioè dall’eccessivo coinvolgimento emotivo dell’operatore che si sente SOPRAFFATO DALLE RICHIESTE che gli altri gli impongono. • L’individuo si sente SVUOTATO, PRIVO di ENERGIE e ha la sensazione angosciosa di NON ESSERE PIU’ IN GRADO DI DARE qualcosa agli altri. • L’esaurimento emozionale consiste, dunque, nella sensazione di essere EMOTIVAMENTE SVUOTATO e ANNULLATO dal proprio lavoro, per effetto di un inaridimento emotivo del rapporto con gli altri. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 6 2. DEPERSONALIZZAZIONE Si presenta come un ATTEGGIAMENTO di ALLONTANAMENTO e DI RIFIUTO (risposte comportamentali negative e sgarbate) nei confronti di coloro che richiedono o ricevono la prestazione professionale, il servizio o la cura. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 7 3. RIDOTTA REALIZZAZIONE PERSONALE/BASSA PRODUTTIVITA’ Riguarda la PERCEZIONE della PROPRIA INADEGUATEZZA AL LAVORO, la CADUTA dell’AUTOSTIMA, il SENTIMENTO di INSUCCESSO nel proprio lavoro, SFIDUCIA nelle PROPRIE POTENZIALITA’ e REVISIONE CRITICA di tutto ciò che si è fatto in precedenza. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 8 Si tratta di una sindrome che si manifesta con VARI SINTOMI, raggruppabili in tre categorie: 1. sintomi cognitivo-emozionali 2. sintomi comportamentali 3. sintomi fisici 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 9 1. SINTOMI COGNITIVO-EMOZIONALI Quali paure eccessive, sensazione di essere svuotati, panico, sensi di colpa e di inadeguatezza (i sintomi tipici degli stati ansioso-depressivi), sospettosità fino a reazioni paranoidi, collasso della motivazione (per cui il soggetto non si sente più adeguato alla professione), caduta dell’autostima (per cui il soggetto si svaluta sul piano personale e professionale), cinismo… 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 10 2. SINTOMI COMPORTAMENTALI Quali resistenza ad andare a lavorare, ritardi, assenteismo, fuga dalla relazione, rabbia, eccessiva seriosità e rifiuto di scherzare sul lavoro, rigidità di pensiero, ridotta creatività, perdita dell’autocontrollo, colpevolizzazione degli utenti, tabagismo, abuso di alcool o di farmaci o addirittura assunzione di sostanze… 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 11 2. FATTORI RELAZIONALI • Sono RELATIVI AI RAPPORTI CON L’UTENZA, nelle sue varie forme e tipologie, differenti a seconda del tipo di organizzazioni nelle quali si opera. • Nella scuola riguardano i rapporti con gli studenti e i loro familiari, la direzione scolastica, i colleghi e poi l’affollamento delle classi, le aumentate richieste o un’eccessiva competitività fra i colleghi… 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 12 3. SINTOMI FISICI Quali stanchezza, nausea, tachicardia, cefalee, contratture muscolari, perdita e/o aumento di peso, lombalgie, disturbi gastro-intestinali, somatizzazioni cardio-circolatorie, aggravamento delle sindromi premestruali, disfunzioni sessuali, malattie della pelle… 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 13 QUALI SONO LE CAUSE? Tre categorie principali: 1. 2. 3. 1. fattori sociali e personali del soggetto fattori relazionali fattori oggettivi organizzativi (o professionali) Quarta categoria di cause fattori socioculturali. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 14 1. FATTORI SOCIALI E PERSONALI DEL SOGGETTO Comprendono caratteristiche quali il background culturale, ideologico e religioso, il livello socioeconomico, lo stile di vita e la situazione familiare, il sesso, l’età, le aspettative professionali, lo stile cognitivo, l’intolleranza alla frustrazione, l’eccessivo coinvolgimento, la capacità più o meno alta di tollerare lo stress… 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 15 2. FATTORI RELAZIONALI • Sono RELATIVI AI RAPPORTI CON L’UTENZA, nelle sue varie forme e tipologie, differenti a seconda del tipo di organizzazioni nelle quali si opera. • Nella scuola riguardano i rapporti con gli studenti e i loro familiari, la direzione scolastica, i colleghi e poi l’affollamento delle classi, le aumentate richieste o un’eccessiva competitività fra i colleghi… 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 16 3. FATTORI OGGETTIVI ORGANIZZATIVI (O PROFESSIONALI) • Sono INTRINSECI AL SERVIZIO, come la scarsa retribuzione, condizioni ambientali sfavorevoli, turni e orari stressanti, routine burocratica... • Nella scuola riguardano l’organizzazione e l’insoddisfazione per i livelli retributivi, il precariato, il susseguirsi continuo di riforme, il carico di lavoro, le risorse didattiche carenti, i programmi da svolgere, gli orari di lezione, i flussi di comunicazione interna, la frequenza delle riunioni, lo scarto fra le aspettative e la realtà… 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 17 Il burn-out riconosce altresì una quarta categorie di cause che rientra nei cosiddetti “FATTORI SOCIO-CULTURALI”, quali l’avvento di una società multiculturale e multietnica, la delega dei genitori all’educazione dei figli, l’inserimento dei portatori di handicap nelle classi, la maggior intransigenza dell’utenza, la sfiducia da parte degli utenti, la svalutazione sociale del proprio lavoro… 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 18 • Il burn-out, per come viene in genere descritto nella letteratura dedicata, è ampiamente attribuito a CAUSE ESTERNE, modificate le quali si suppone che la tensione si allenti. • Tuttavia, ci sono ALTRE PROSPETTIVE da cui considerarlo che non hanno nulla – o pochissimo – a che fare con le situazioni esterne. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 19 Il BURN-OUT degli INSEGNANTI, attribuito allo stress insostenibile della vita professionale, trova una MIGLIOR COMPRENSIONE se viene considerato non solo come frutto di stress lavorativo ripetuto, ma, specificatamente, come il frutto dell’INCAPACITA’ di GESTIRE le ANGOSCE LAVORATIVE e le DIMENSIONI EMOZIONALI che vi sottostanno. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 20 Il lavoro degli insegnanti è molto IMPEGNATIVO non solo intellettualmente e fisicamente, ma, soprattutto, EMOTIVAMENTE e PSICOLOGICAMENTE, poiché è un LAVORO AD ALTO TASSO DI RELAZIONALITA’ e quindi, come tutti i lavori di questo tipo, ha un’ampia componente discrezionale che è instrinsecamente ansiogena. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 21 • L’INSEGNANTE si trova continuamente sollecitato negli aspetti più problematici e critici ed è costantemente sotto tensione perché la DIMENSIONE RELAZIONALE coinvolge IN PROFONDITA’ chi la deve gestire e presidiare in quanto richiede ed implica una stretta vicinanza. • Sotto questo profilo, occorre una mente sufficientemente equipaggiata dal punto di vista psicologico. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 22 • C’era una volta un EDUCATORE che, come Charlie Brown, diceva di amare molto il suo lavoro, ma di non sopportare i colleghi, che erano la sua vera fonte di stress. • Il nostro educatore dimentica che il lavoro non è costituito solo da un carico di mansioni, compiti e competenze, ma anche dal fatto di DOVER INTERAGIRE CON GLI ALTRI, in primo luogo i colleghi. È questa la VERA fatica del lavoro: la FATICA RELAZIONALE !!! 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 23 • Poiché l’ANGOSCIA è INTRINSECA ALLA VITA, il problema non è la situazione ansiogena in sé, ma la possibilità di ACCOGLIERLA e MODIFICARLA (se e per quanto è possibile) o di IMPARARE A TOLLERARLA e di VENIRE A PATTI con essa (se non la si può cambiare). • Il VERO BURN-OUT non è imputabile alla quantità e alla problematicità delle cose da fare, ma alla MANCANZA di uno SPAZIO DI DISCUSSIONE e DI CONFRONTO sulle concrete e quotidiane ESPERIENZE professionali (e di vita) che ci si trova ad affrontare. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 24 In un gruppo di lavoro o in un’organizzazione si sviluppa burn-out quando NON c’è SPAZIO PER PENSARE e METABOLIZZARE i CONFLITTI e le FRUSTRAZIONI, ovvero quando NON c’è un CONTENITORE ADEGUATO che permetta di DARE un SENSO ed un SIGNIFICATO ad esperienze problematiche che, senza un’adeguata valvola di sfogo, possono generare tipiche malattie psicosomatiche o addirittura produrre quel collasso emotivo che chiamiamo burnout. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 25 • Il VERO BURN-OUT non è da imputarsi alla quantità di stimoli negativi che arrivano dall’esterno e che noi non siamo in grado di tollerare, ma alla MANCANZA di uno SPAZIO MENTALE per RIELABORARE le ESPERIENZE, soprattutto quelle più PROBLEMATICHE. • Pertanto, il burn-out dipende dall’INCAPACITA’IMPOSSIBILITA’ di un operatore di GESTIRE L’ANGOSCIA DI UNA RELAZIONE, anzi di gestire la relazione tout court. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 26 È solo quella parte della nostra CULTURA più SUPERFICIALE e CONSUMISTICA, propagatrice di un benessere fasullo, spacciato per felicità, a NON TOLLERARE che nella vita ci siano anche le MALATTIE e il DOLORE e a CERCARE di ELIMINARLI IN TUTTI I MODI (con comportamenti tossicomanici, ipnotismi mediatici e suggestioni varie, con farmaci o con tecniche di manipolazione e condizionamento finalizzate ad un ottundimento adattivo, con l’adesione acritica a qualche ideologia…) In questo modo, CI SI AFFIDA A TUTTO CIO’ CHE ci ESENTA dal PENSARE e dal PENSIERO !!! 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 27 RICONOSCERE la PROPRIA LIMITATEZZA aiuta a TOLLERARLA meglio, mentre fantasticare soluzioni di per sé impossibili finisce per farci sentire ancora PIU’ IMPOTENTI non appena l’illusione cade. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 28 • Il BURN-OUT è tanto maggiore quanto più lo si considera come una deviazione da un’ipotetica normalità, mentre è tanto più GESTIBILE quanto più lo si considera una CONDIZIONE NATURALE della nostra VITA. • Quando si cerca di eliminare a tutti i costi il burn-out, si finisce per incrementarlo, mentre se invece lo si accetta come QUALCOSA DI INELIMINABILE, PERCHE’ INTRINSECO al lavoro umano e alla vita, se ne diminuisce l’intensità. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 29 • In quest’ottica, NELLA SCUOLA (e nei vari servizi) la prima cosa da fare è predisporre uno SPAZIO PROFESSIONALE e MENTALE – istituzionale, strutturato e continuo – PER CONFRONTARSI concretamente su ciò che si fa. E avere QUALCUNO – un formatore, un consulente, uno psicologo, oltre che in una certa misura i colleghi stessi e la dirigenza – CHE CI AIUTI a farlo. • È SOLO la CONDIVISIONE delle SITUAZIONI PROBLEMATICHE FRUSTRANTI e la COMPRENSIONE EMOTIVA della SITUAZIONE che aiuta ad attenuare il livello della persecuzione interna (si tratta, insomma, di PROMUOVERE LA PENSABILITA’). 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 30 A livello individuale, è possibile prevenire la manifestazione del burn-out attraverso l’adozione di strategie funzionali di gestione dello stress. • L’obiettivo allargato diviene migliorare la salute, il benessere e la qualità di vita. • Se si mantiene la consapevolezza del proprio ruolo professionale, lo stare in relazione con una persona sofferente consente uno scambio. • Al contrario, un investimento eccessivo (l’ipercoinvolgimento) o un atteggiamento freddo e distaccato rappresentano sia causa, che sintomo del burn-out. 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 31 Gestione dello stress a livello dell’attivazione fisiologica Imparare a riconoscere precocemente segnali disfunzionali di stress per attivare tempestivamente adeguate strategie di fronteggiamento. Utili, per esempio: • esercizio fisico • tecniche di rilassamento, meditazione, yoga • cura di sé e del proprio tempo libero 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 32 Come gestire lo stress e prevenire il Burn-out ? 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 33 A livello organizzativo, sono necessarie strategie volte a promuovere l’impegno professionale e l’armonia tra operatore e posto di lavoro. Per es.: • condividere la gestione del carico di lavoro con il gruppo • creare e alimentare il “senso di squadra” • partecipare attivamente al processo decisionale (personalizzazione dello stile, adattamento degli orari..) • comunicare (chiarezza dei messaggi, obiettivi realistici e credibili…) • riconoscere una ricchezza nelle diversità (cogliere le potenzialità positive nell’incontro con alunni, operatori e colleghi…) • crescere professionalmente (formazione e cultura dell’approfondimento e dell’aggiornamento...) 19/12/2015 Seminario di formazione Scuola – 5 ottobre 2009 Istituto Monti ASTI Calcagno Franco 34