Gli stereotipi nell’Opinione
Pubblica
“Stress psicofisico negli
insegnanti….?”
“Ma non sono quelli che fanno
3 mesi di vacanze all’anno pur
lavorando solo mezza
giornata!?”
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Fattori professionali negli insegnanti

Rapporto con studenti/genitori
 Classi numerose
 Conflittualità tra colleghi
 Costante necessità di aggiornamenti
 Studenti extracomunitari
 Studenti portatori di handicap
 Avvento dell’informatizzazione
 Passaggio dall’insegnamento individuale a quello
individualizzato (lavoro in team)
 Problemi adolescenziali
 Retribuzione insoddisfacente
 Scarso riconoscimento sociale della professione
 Preparazione pedagogica inadeguata
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La patologia psichiatrica individuata è la
vetta di un iceberg ….
… la cui base può è costituita dal disagio
(burnout) trascurato che evolve…
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Insegnanti: un allarme internazionale
…Allarme insegnanti. Il dramma dei suicidi non risparmia il
servizio pubblico francese. Il vicepresidente del CES è categorico.
Nel mirino ci sono soprattutto gli insegnanti. Tanto che non
mancano iniziative ad hoc. Come quella che riguarda il Centro di
Salute Mentale della Mutua Generale dell’Educazione
Nazionale (MGEN), dove uno psichiatra segue ogni anno 300
professori. <<Il 50% dei docenti in carico soffre di problemi di
adattamento con manifestazioni depressive, e il 10% di sindrome
post-traumatica
da
stress
legato
a
violenza.>>.
[1] Fonte: Il Sole 24 Ore Sanità N° 15/2007 del 17-23 aprile 2007
In Giappone negli insegnanti la % di disturbi psichici nelle assenze
per malattia è passata dal 36 al 54.6 nell’arco di dieci anni (95-04).
Ken -Inoue 2007
I dati italiani mostrano che i 2/3 degli accertamenti medici tra gli
insegnanti presentano una diagnosi psichiatrica
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Ulteriori evidenze emerse
Il rischio di patologia psichiatrica negli insegnanti rispetto alle altre
3 categorie (impiegati, operatori, personale sanitario) è indipendente
da:
# età
# sesso
Inoltre, tra gli insegnanti l’incidenza delle patologie psichiatriche è
molto simile nei diversi livelli d’insegnamento:
# materna: 45,5%
# elementare: 51,9%
# media: 52,2%
# superiore: 46,0%
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Confronto insegnanti Maschi - Femmine
Insegnanti uomini
patologie
psichiatriche
altre patologie
Insegnanti donne
patologie
psichiatriche
altre patologie
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Il percorso professionale ideale
Patologia
Psichiatrica
DMP
Eustress
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Alta capacità
reattiva individuale
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Normalità
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… Purtroppo io stessa, insegnante di scuola primaria da trentatré anni, non mi
sono mai posta il problema. Vedevo colleghe andare in tilt, ma non avrei
pensato a un male così diffuso. Finché non mi è capitato. Ero attiva, funzione
obiettivo, laboratorio stranieri. Poi, strisciante, la crisi fino a non riuscire ad
entrare in classe senza panico. …
…Insegno da molti anni e, professionalmente, sono sempre stata
tranquilla e soddisfatta. Per motivi di famiglia ho dovuto cambiare
istituto e città. Mi trovo in piena crisi: ho enormi difficoltà di
concentrazione e mi dimentico spesso argomenti che invece
conosco bene. Le lezioni in classe sono diventate una tortura, per
non parlare della correzione dei compiti. Sono sempre stanca e ho
l'impressione di "non farcela"…
Sono una insegnante che lavora da 17 anni nella scuola dell'infanzia, di ruolo. Negli ultimi tre
anni di scuola ho dovuto fare molte assenze per malattia, arrivando ai 2 mesi con stipendio
ridotto al 50%. Le cause erano soprattutto di natura psicologica, una depressione con attacchi
di panico e una serie di altri disturbi (cefalee, sindromi vertiginose, lombalgie acute, ecc). La mia
Dirigente però, ogni volta che mi vede, mi minaccia di mandarmi alla visita collegiale se dovessi
stare ancora a casa.
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… sono una maestra elementare. E' da un anno che soffro di parecchi disturbi,
il più importante dei quali è una colite che ormai non reagisce più a nessun
farmaco e che mi sta portando ad attacchi di panico, nel senso che non riesco
più a uscire di casa perché ho paura di stare male. Ho iniziato una
psicoterapia. Lo psichiatra non vuole somministrarmi dei farmaci e non mi ha
ancora formulato una diagnosi …
… da lungo tempo ormai non riesco più a dormire; pur prendendo
sonniferi mi sveglio in piena notte e i pensieri mi angosciano.
…Comincio ad intravedere atteggiamenti, da parte di dirigenti e
colleghi, di mobbing, non solo nei miei confronti. Mi sento sempre più
tagliata fuori. Forse sto impazzendo?…
insegno da venti anni in una sede lontana 15 km da casa, ho un fratello ed una
mamma con disturbi psichiatrici che vivono con me, mio marito ed i nostri tre
bambini. Lo stress derivante da una situazione familiare delicata è aggravata dal
disagio della lontananza della sede di servizio, dal numero elevato di classi
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BASI NORMATIVE:
Il nuovo Testo Unico sulla tutela della salute nei posti di lavoro (D. Lgs.
81/08 agli artt. 15; 17; 20; 28; 36; 37) ribadisce la necessità di
compilare il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR: contenente
anche gli interventi atti a contrastarli) e prevede l’obbligo per il datore di
lavoro di provvedere all’attività di formazione, informazione e
prevenzione dei rischi specifici (inerenti la professione svolta) che
comporta lo Stress Lavoro Correlato (SLC). La succitata normativa
impone inoltre di considerare anche “genere ed età” del lavoratore
(insegnanti sono all’82% donne con età media di 50 anni). Il dirigente
scolastico ha infine il compito – ai sensi dell’art. 15 del DPR 461/2001 –
di stilare una relazione d’accompagnamento alla Commissione Medica
di Verifica (ed alla Commissione Medica di II istanza in caso di ricorso
dell’interessato), qualora chiedesse per il dipendente l’accertamento
medico (ai sensi dell’art. 5 della L. 300/1970).
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Il dirigente e i D. Lgs. 626/94 – 81/08

Art. 4 punto 5 “Il datore di lavoro adotta le misure necessarie per la sicurezza e
la salute dei lavoratori” (bibliografia internazionale su helping professions)

Art. 17 punto 1 “Il medico competente collabora alla predisposizione delle
misure per la tutela della salute e dell’integrità psicofisica dei lavoratori”

Art. 21 (Informazione dei Lavoratori) “Il DS provvede affinché ciascun lavoratore
riceva un’adeguata informazione e formazione su: i rischi per la sicurezza e la
salute connessa all’attività dell’impresa in generale…i rischi specifici cui è
esposto in relazione all’attività svolta”

Art. 22 “La formazione deve essere periodicamente ripetuta (anche per i casi di
trasferimento e assunzione) e l’RSPP ne ha particolare diritto”

Art. 22 c 6 “La formazione dei lavoratori deve avvenire nell’orario di lavoro e non
può comportare oneri economici a carico dei lavoratori”

Art. 28 D. Lgs. 81/08 “…la valutazione di tutti i rischi da stress lavoro correlato
sono anche quelli connessi alle differenze di genere ed età…
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Il dirigente e il D. Lgs. 81/08

Art. 28 D. Lgs. 81/08 “…la valutazione di tutti i rischi da stress lavoro correlato
sono anche quelli connessi alle differenze di genere ed età…

Art. 15, comma 1, lettere n; o; p; q: per il DL vi sono anche “… i doveri di adeguata
formazione e informazione, in orario di lavoro, sui rischi specifici cui il lavoratore è
esposto in base all’attività svolta…”

Art. 17, comma 1: i rischi e contromisure devono essere riportati nel DVR

Art. 20, comma 2, lettera h: tra gli obblighi dei lavoratori rientra la partecipazione ai
programmi di formazione organizzati dal DL sui rischi

Art. 31, comma 3-4: il DL può/deve avvalersi di persone esterne in possesso delle
adeguate conoscenze professionali con specifici requisiti

Art. 36 e 37: DL provvede affinché ciascun lavoratore riceva, sul luogo di lavoro,
adeguata, periodica e facilmente comprensibile formazione sui rischi specifici

Art. 37: il RLS ha diritto a una formazione specifica e all’aggiornamento periodico

Art. 37 comma 4: la formazione deve avvenire in occasione della costituzione del
rapporto di lavoro, di trasferimento o del cambiamento di mansioni
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Il termine “BURN-OUT” è diventato di moda
nell’ultimo quarto di secolo e, nella scuola,
anche un po’ dopo (intorno al 1980).
E’ una parola inglese che alla lettera vuol dire
“ESSERE BRUCIATI”.
Se ci si allontana dalla traduzione letterale, le
espressioni italiane “NON POTERNE PIU’” o
“ESSERE SCOPPIATI” rendono molto bene
l’idea di cosa sia effettivamente il burn-out.
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Gestione del docente affetto da DMP da
parte del dirigente scolastico

Cercare conferme su “stranezze” ascoltando in modo
discreto: colleghi, studenti, genitori (analisi di clima)

Effettuare colloqui con l’interessato approfondendo i motivi del
disagio e saggiando la storia personale

Acquisire elementi dal fascicolo personale

Richiedere informazioni presso le precedenti scuole

Cercare il contatto con la famiglia o MMG (assai rischioso)

Richiedere visita ispettiva (nel caso stilare istruttoria accurata)

Predisporre accurata relazione su tutta la vicenda (no giudizi)

Richiedere visita medico-collegiale nell’interesse del docente

Creare ambiente per reinserimento lavorativo (seminari DMP)
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Lo stress è il secondo problema di salute legato
all’attività lavorativa riferito più frequentemente
Lo stress interessa quasi un lavoratore europeo su
quattro
Dagli studi condotti emerge che una percentuale
compresa tra il 50% e il 60% di tutte le giornate
lavorative perse è dovuta allo stress
Nel 2002 il costo economico dello stress legato
all’attività lavorativa nell’UE a 15 era di circa 20.000
Mln EUR!
Il numero di persone che soffrono di stress legato
all’attività lavorativa è destinato ad aumentare.
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Sono sempre più numerose le persone colpite
da problemi di stress sul luogo di lavoro. I
motivi sono:
innovazioni apportate alla progettazione,
all’organizzazione e alla gestione del lavoro
contratti precari
precarietà del lavoro
aumento del carico di lavoro e del ritmo di
lavoro
elevate pressioni emotive esercitate sui
lavoratori
violenza e molestie di natura psicologica
scarso equilibrio tra lavoro e vita privata
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Lo stress sul lavoro può colpire:
chiunque, a qualsiasi livello
qualsiasi settore
aziende di ogni dimensione.
Lo stress influisce:
sulla salute e la sicurezza delle singole
persone
sulla salute delle imprese
sulla salute delle economie nazionali.
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Lo stress può mettere in pericolo la sicurezza
sul luogo di lavoro e contribuire all’insorgere di
altri problemi di salute legati all’attività
lavorativa quali i disturbi muscoloscheletrici.
Lo stress incide in misura massiccia sul
risultato economico di un’organizzazione.
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“Io
amo l’umanità…
… È la gente che non
sopporto!”
 (Charlie
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Brown)
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La SCUOLA è un luogo di emozioni,
sentimenti, affetti…
•
Al cuore di tutto il processo si trova l’insegnante
o, meglio, la RELAZIONE che egli instaura con
l’allievo e la classe.
•
È proprio tale relazione a determinare la
QUALITA’ e la QUANTITA’
dell’apprendimento.
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•
L’insegnante dovrebbe essere CONSAPEVOLE di
COSA ACCADE, o può accadere, NELLA SUA MENTE
mentre lavora, di cosa accade NELLA MENTE
DELL’ALUNNO e all’interno del gruppo classe
durante l’apprendimento.
•
Chi insegna dev’essere CONSAPEVOLE della presenza
e del ruolo delle EMOZIONI e del fatto che se esse
vengono riconosciute e la loro espressione viene
assecondata si ha CRESCITA, APPRENDIMENTO,
SVILUPPO, mentre se esse vengono negate o inibite
si rischia l’arresto cognitivo e psichico.
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•
La nascita dell’interesse e l’approfondimento di una
materia di studio dipendono in primo luogo
dall’INSEGNANTE e dal MODO in cui INSEGNA, non
tanto in termini di capacità di trasmissione (saper far
bene la lezione), bensì in termini di CAPACITA’ di FAR
SENTIRE la materia come SIGNIFICATIVA per lo
studente e ADERENTE alle sue ESIGENZE.
•
L’insegnante INSEGNA VERAMENTE solo quando le
sue parole risuonano nel mondo interno dell’allievo e
riescono a STUPIRLO, cioè a fargli vedere IN MODO
NUOVO COSE GIA’ NOTE.
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IMPORTANZA PSICOLOGICA
dell’INSEGNANTE per il suo allievo, seconda
solo a quella dei suoi genitori!!!
L’insegnante NON è SOLO un
TRASMETTOTORE, più o meno efficace, DI
NOZIONI, ma è una persona nei confronti della
quale l’allievo MOBILITA un’intensità di
EMOZIONI e SENTIMENTI tali da
determinare, anche successivamente nella
propria vita, in positivo o in negativo, tutta una
serie di scelte e di modi di pensare.
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•
Tutto il ciclo di vita scolastica di un giovane e
le ESPERIENZE RELAZIONALI ed EMOTIVE
che qui incontra sono fondamentali per la sua
mente.
•
La SCUOLA è un momento decisivo nella vita
di una persona, nel bene e nel male, tale da
determinare non solo le sue future scelte
lavorative, ma la sua vita.
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
Quando c’è la POSSIBILITA’ di DARE
CONSIGLI, vuol dire che il PROBLEMA è di
BEN SCARSO RILIEVO, perché SE UN
PROBLEMA è DAVVERO IMPORTANTE
NESSUNO PUO’ CONSIGLIARE NULLA A
NESSUNO e, anzi, è proprio in queste situazioni
irrisolvibili, che hanno a che fare con la fatica
quotidiana del vivere, che si è messi alla prova
nel vero Sé.
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
Certo, talvolta i CONSIGLI possono avere
qualche FUNZIONE, ma, nella sostanza,
lasciano il tempo che trovano, quando non
sono addirittura CONTROPRODUCENTI, o
IMPLICITAMENTE OFFENSIVI, per chi li
riceve (come se una persona non avesse le
capacità di trovare da se stessa, e in se
stessa, le soluzioni ai propri problemi).
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•
A fronte di un problema, dunque, più che ricevere
consigli e indicazioni di comportamento, può essere
UTILE incominciare a CONSIDERARE qual è il
VERTICE da cui, consapevolmente o meno, ci
poniamo nel considerarlo e a domandarsi se non ci
siano PUNTI DI VISTA ALTERNATIVI.
•
La prima operazione mentale da compiere, quando ci
si trova a dover fronteggiare le varie CRITICITA’
QUOTIDIANE esperite dagli insegnanti e dagli allievi
nelle loro interazioni, è interrogarsi su COME vengono
VISTE, cioè percepite, recepite e valutate.
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Scarica

presentazione_stress_1 - Istituto Comprensivo di Villanova d`Asti