LABORATORIO DI FORMAZIONE IN INGRESSO PER DOCENTI NEO ASSUNTI
APPROFONDIMENTI DISCIPLINARI E DIDATTICI: LA VALUTAZIONE
Per garantire una valutazione
equa, farete tutti lo stesso test.
Arrampicatevi su quell’albero.
A cura di Luca Pierini
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Quali sono le carenze principali nel modo di “fare valutazione” a scuola?
Non ci sono procedure condivise tra gli insegnanti (a livello di team, di
consiglio di classe, di istituto, nazionale, etc);
Non c’è corrispondenza tra obiettivi di apprendimento e prove somministrate
C’è arbitrarietà nei modi di assegnare voti o giudizi;
Si attribuisce troppa importanza alla fase finale della valutazione (cioè
all’attribuzione del voto o giudizio) piuttosto che al processo;
Si dovrebbe dare maggior peso agli obiettivi di apprendimento piuttosto che
al voto;
C’è troppa enfasi da parte degli “esperti” sulla valutazione “oggettiva”, e
quindi su prove come i “ test ”, piuttosto che sulle prove autentiche;
Gli insegnanti sono portati a dedicare troppo tempo alla
valutazione a discapito di altre attività molto più importanti;
La valutazione si è ridotta ad una vuota routine, svolta
svolta per soli fini burocratici, etc.
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Una delle principali finalità della scuola, oltre a garantire il successo formativo
degli allievi, è quella di valutare gli apprendimenti e certificare le competenze.
I principi di riferimento dell’azione valutativa nella scuola sono stati fissati dal
D.P.R. 122/2009, meglio conosciuto come Regolamento per la valutazione
degli alunni.
La valutazione scolastica viene essenzialmente affrontata su due piani, quello
didattico e quello normativo.
La valutazione rappresenta uno dei tre momenti fondamentali del più ampio
processo educativo, insieme alla programmazione e al processo di
insegnamento/apprendimento.
La valutazione é espressione dell'autonomia professionale propria della
funzione docente (a livello individuale e collegiale) e dell'autonomia didattica
delle singole scuole. Competono ai docenti la responsabilità della valutazione e
la cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti, nel
quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali.
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Il Collegio Docenti è tenuto ad elaborare all’interno del Piano dell’Offerta
Formativa quelle che sono le modalità e i criteri adottati al fine di
assicurare omogeneità, equità e trasparenza alla valutazione.
Di conseguenza, le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali
devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle
Indicazioni Nazionali e declinati nel curricolo d’Istituto.
La valutazione precede, accompagna e segue i
percorsi curricolari, attiva le azioni da
intraprendere, regola quelle avviate, promuove il
bilancio critico su quelle condotte a termine,
assume una preminente funzione formativa, di
accompagnamento dei processi di
apprendimento e di stimolo al miglioramento
continuo.
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Essa concorre, con la sua finalità formativa e attraverso l'individuazione
delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di
autovalutazione degli alunni stessi, al miglioramento dei livelli di
conoscenza e al successo formativo. Oltre che il rendimento scolastico
degli alunni, la valutazione scolastica ha per oggetto il processo di
apprendimento e il comportamento.
La valutazione rappresenta il terreno sul quale si incontrano gli insegnanti e
gli allievi al fine di collaborare e realizzare appieno la programmazione
didattica.
Occorre assicurare agli studenti e alle famiglie
un’informazione trasparente e tempestiva sui
criteri e sui risultati delle valutazioni effettuate
nei diversi momenti del percorso scolastico,
promuovendone con costanza la partecipazione
e la corresponsabilità educativa, nella
distinzione di ruoli e funzioni
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I docenti di scuola dell’infanzia sono responsabili della valutazione dei
propri allievi, sulla base di quanto deliberato dal Collegio Docenti. La
valutazione in questo ordine di scuola assume un’importante funzione
formativa di accompagnamento dei processi di apprendimento e di
rilevazione dei livelli di sviluppo del bambino.
La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata nella
scuola primaria dal docente ovvero collegialmente dai docenti contitolari
della classe. Il team dei docenti della scuola primaria, con decisione
assunta all’unanimità, può non ammettere l’alunno alla classe successiva
solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione (legge
n.169/2008).
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La competenza nella valutazione periodica e finale nella scuola secondaria
spetta al consiglio di classe, presieduto dal dirigente scolastico o suo
delegato. Il dirigente scolastico, in quanto membro del consiglio di classe, è
tenuto ad esprimere il suo parere mediante votazione. In caso di parità, il suo
voto prevale in ragione della maggiore responsabilità di chi presiede l’organo
collegiale.
Nella scuola secondaria, i docenti di sostegno contitolari della classe
partecipano alla valutazione di tutti gli alunni. Qualora un alunno con
disabilità sia affidato a più docenti di sostegno, essi si esprimono con un
unico voto.
I criteri per la valutazione
degli alunni con disabilità
sono quelli previsti dalla
programmazione
individualizzata adottata dal
consiglio di classe.
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E’ importante ricordare che, come prevede il R.D. 653/1925, ogni docente
di scuola secondaria, per poter legittimamente proporre il voto della
propria disciplina in sede di scrutinio, deve aver raccolto elementi di
valutazione basati su un congruo numero di interrogazioni e di esercizi
scritti, grafici o pratici fatti a casa o a scuola, corretti e classificati durante il
trimestre o durante l'ultimo periodo delle lezioni.
Sulla base della proposta di voto
e del giudizio motivato del
singolo docente, è compito
dell’intero consiglio di classe
assegnare il voto, se necessario
anche a maggioranza.
In presenza di carenze in una o più discipline il consiglio di classe può
deliberare a maggioranza l’ammissione alla classe successiva, inserendo
nella pagella una specifica nota a riguardo (secondaria di 1^ grado)
oppure può sospendere il giudizio (secondaria di 2^ grado).
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L’organo collegiale di valutazione,
in sede di scrutinio, assume la
forma di organo collegiale
perfetto: può deliberare solo in
presenza di tutti i suoi
componenti; non è ammesso lo
scrutinio segreto; non è ammessa
l’astensione.
In caso di non ammissione alla classe successiva o all’esame di stato, poiché
si tratta di un provvedimento che va ad incidere sulle aspettative dello
studente e della sua famiglia, il percorso deliberativo va fondato su una
pluralità di interventi e di valutazioni, oltre che sull’assoluta correttezza
nelle procedure: la famiglia va responsabilizzata sull’andamento didattico
del proprio figlio, documentando convocazioni e colloqui, consegnando
documenti di valutazione dai quali si evince il possibile esito negativo
dell’anno scolastico, etc.
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Nel primo ciclo di istruzione, le competenze acquisite dagli alunni sono
descritte e certificate al termine della scuola primaria e secondaria di 1^
grado sulla base di modelli predisposti dall’istituzione scolastica o sulla
base dei nuovi modelli nazionali di certificazione previsti a livello
sperimentale dalla C.M.3/2015.
Per quanto riguarda il 2^ ciclo di istruzione, la certificazione delle
competenze (D.M. 9/2010) viene rilasciata al termine dell’adempimento
dell’obbligo di istruzione (L. 296/2006) sulla base delle conoscenze, abilità e
competenze di cui all'allegato del D.M. 139/2007 (asse dei linguaggi,
matematico, scientifico/tecnologico, storico/sociale) e al termine del corso
di studi professionale, tecnico o liceale.
Il Collegio Docenti potrà predisporre una
certificazione delle competenze anche per la scuola dell’Infanzia.
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La certificazione delle competenze descrivere i livelli di apprendimento
raggiunti da ciascun alunno al fine di sostenere i processi di apprendimento, di
favorire l’orientamento per la prosecuzione degli studi, di consentire gli
eventuali passaggi tra i diversi percorsi e sistemi formativi e l’inserimento nel
mondo del lavoro.
La valutazione delle competenze è altra
cosa rispetto alla valutazione degli apprendimenti:
un alunno può essere diligente nello studio della
lingua inglese, ottenendo un bel voto in pagella,
ma questo non significa che la sua competenza
linguistica si collochi allo stesso livello.
Particolare attenzione sarà posta su come ciascuno studente mobilita e
organizza le proprie risorse (conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni) per
affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente propone,
in relazione alle proprie potenzialità e attitudini.
Solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione
delle competenze è possibile procedere alla loro certificazione.
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Ma cosa si intende per competenza?
Comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o nello
sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e
di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale o
informale (fonte: DLgs 13/2013)
Le competenze sono una combinazione di conoscenze, abilità e
atteggiamenti appropriati al contesto (fonte: Raccomandazione del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006)
E come si valuta una competenza?
Per valutare una competenza non è sufficiente ricorrere alle prove utilizzate
per la verifica degli apprendimenti, ma bisogna far ricorso a compiti di
realtà (prove autentiche, prove esperte, etc) all’osservazione sistematica e a
prove che richiedono l’utilizzo di conoscenze e abilità per risolvere situazioni
problematiche complesse e nuove vicine al mondo reale.
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Il nuovo costrutto della competenza impone alla scuola di ripensare il
proprio modo di procedere, suggerendo di utilizzare gli apprendimenti
acquisiti nell’ambito delle singole discipline all’interno di un più globale
processo di crescita individuale.
I singoli contenuti di apprendimento
rimangono i mattoni con cui si
costruisce la competenza personale.
Non ci si può quindi accontentare di
accumulare conoscenze, ma occorre
trovare il modo di stabilire relazioni tra
queste e il mondo al fine di elaborare
soluzioni ai problemi della vita reale.
Progettare l’attività didattica in funzione delle competenze e della loro
certificazione richiede una professionalità docente rinnovata e attenta alle
istanze degli allievi.
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Verifica e valutazione (testing, evalutaion & assessment)
La verifica (testing) precede la valutazione. La priorità della
verifica risiede nel fatto che essa ha il compito di rilevare
elementi obiettivi, mentre la valutazione si esprime
attribuendo a tali elementi un valore.
La valutazione (assessment) è un processo complesso che cerca di
leggere e interpretare e cioè attribuire un valore ai risultati delle
verifiche, alla luce di tutto quanto concorra alla formazione di un
giudizio. Abbiamo visto che, per l’ampiezza e delicatezza del compito, la
valutazione è di competenza del consiglio di classe (scuola secondaria) o
del team dei docenti (scuola primaria).
La finalità della valutazione (evaluation) è quella di aiutarci a valutare
tanto la qualità degli apprendimenti quanto quella dell’istruzione, cioè
dei metodi, dei materiali, dei programmi, delle strutture,
dell’organizzazione .
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Sei d’accordo con le seguenti ragioni per le quali si chiede
di valutare a scuola?
Fornire agli studenti un feedback dei loro progressi
Misurare gli apprendimenti
Fornire indicatori di efficacia dell’insegnamento
Valorizzare il discente
Regolare e adeguare i processi didattici
Puoi aggiungerne altre?
Gli scopi della valutazione possono essere molteplici:
Raggruppamento o determinazione del grado di competenza (per
formare gruppi di livello, etc);
Diagnosi (per stabilire percorsi individualizzati, personalizzati);
Determinazione del progresso di apprendimento (per svolgere
eventuali attività di recupero e/o modificare la programmazione, etc);
Controllo del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento (per
attribuire giudizi o voti di profitto, etc);
Selezione (per stabilire chi promuovere e chi respingere, etc);
Certificazione;
Orientamento o prognosi;
Motivazione.
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Le valutazioni che svolgiamo in classe devono
necessariamente andare oltre l’intuizione e
l’esperienza del docente . E’ opportuno equipaggiarsi
di consapevolezza, strumenti e specifici criteri condivisi
che rispondano a requisiti di validità, affidabilità e
funzionalità. La valutazione non dovrà inoltre avere
una ricaduta negativa sul processo di apprendimento
(effetto washback).
Una prova si dice valida se misura proprio ciò che intende misurare:
per esempio non si valuta la comprensione di un testo scritto
attraverso la correttezza grammaticale delle risposte.
Una prova è affidabile se fornisce misure costanti e ripetibili
indipendentemente da chi misura, quando si misura e dove si
misura. L’affidabilità di una prova garantisce il basso livello di
soggettività e variabilità.
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Una prova si dice funzionale
quando è adeguata alle
condizioni di somministrazione:
per esempio nel caso di una
prova d’ascolto, quando il luogo
permette una riproduzione
chiara e comprensibile, quando è
disponibile un’attrezzatura
adeguata, etc.
Per assicurare validità e affidabilità alle prove occorre che queste siano
rappresentative dei compiti che i nostri allievi devono essere in grado di
svolgere all’interno e all’esterno del contesto scolastico; che i criteri di
giudizio e le procedure di attribuzione siano chiari e associati a categorie
di valutazione (descrittori); che vi sia un accordo intersoggettivo tra chi
valuta la prova.
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La valutazione scolastica degli apprendimenti segue
quindi la seguente procedura: si misura una
prestazione, si cerca di intervenire per migliorare il
livello di tale prestazione; si misura di nuovo tale
prestazione per verificare se ci sono stati dei progressi.
L’allievo è trattato come una pianta: si misura la pianta;
si aggiunge fertilizzante; si misura di nuovo la pianta per
vedere se il fertilizzante ha fatto effetto.
La valutazione che si svolge all’interno della classe non si riduce mai
alla mera attribuzione di un voto o di un giudizio. Essa è
particolarmente necessaria alla regolazione dei processi di
insegnamento/apprendimento. E’ in questo senso che si parla di
valutazione formativa, in quanto deve fornire feedback
sull’apprendimento tanto all’insegnante quanto agli studenti.
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Il processo di valutazione è generalmente articolato nelle
seguenti fasi:
1. decidiamo cosa valutare (obiettivo);
2. selezioniamo alcuni elementi caratteristici o significativi
rispetto all’obiettivo;
3. costruiamo o individuiamo lo strumento di verifica;
4. decidiamo in quale modo lo proponiamo;
5. ricorriamo a determinate rubriche di valutazione per costruire
un punteggio (somma di risposte corrette, indicatori,
descrittori, etc), o creare giudizi di merito;
6. raccogliamo informazioni, dati o risposte;
7. interpretiamo i dati raccolti sulla base dei criteri scelti;
8. utilizziamo i risultati dell’interpretazione per prendere una
decisione (che normalmente coincide anche con la
restituzione dei risultati agli alunni ed eventualmente ai
genitori, etc).
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Per giungere ad una valutazione
complessiva, valida ed affidabile è
necessario fare uso di una molteplicità di
strumenti di osservazione e di raccolta
dati: da quelli a rilevazione indiretta, a
risposta chiusa (oggettivi) e strutturati, a
quelli a rilevazione diretta, a rispostaStimolo chiuso
aperta (soggettivi), autentici.
Il risultato della raccolta dei dati di per sé non indica qual è il valore della
prestazione. L’insegnante utilizza diversi approcci per attribuire un voto
o un giudizio: l’attribuzione intuitiva (che l’insegnante fa senza avere
alcun criterio esplicito); l’attribuzione ipsativa (basata sul risultato delle
precedenti prestazioni); l’attribuzione normativa (che permette di
confrontare il risultato ottenuto con quello di altri individui);
l’attribuzione criteriale (fondata su un’analisi della competenza in
termini procedurali).
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Alle scuole spetta, inoltre, la responsabilità dell’autovalutazione, che ha la
funzione di introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione
dell’offerta educativa e didattica, per svilupparne l’efficacia, anche attraverso
dati di rendicontazione sociale o emergenti da valutazioni esterne.
Il Sistema Nazionale di Valutazione ha il compito di rilevare la qualità
dell’intero sistema scolastico, fornendo alle scuole, alle famiglie e alla
comunità sociale, al Parlamento e al Governo elementi di informazione
essenziali circa la salute e le criticità del nostro sistema di istruzione.
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THE MINISTER FOR EXAMS
When I was a child I sat an exam.
The test was so simple
There was no way I could fail.
Q1. Describe the taste of the moon.
It tastes like Creation I wrote,
it has the flavour of starlight.
Q2. What colour is Love?
Love is the colour of the water a man
lost in the desert finds, I wrote.
Q3. Why do snowflakes melt?
I wrote, they melt because they fall
onto the warm tongue of God.
There were other questions.
They were as simple.
I described the grief of Adam when he was expelled from Eden.
I wrote down the exact weight of an elephant's dream.
Yet today, many years later,
For my living I sweep the streets
or clean out the toilets of the fat hotels.
Why? Because I constantly failed my exams.
Why? Well, let me set a test.
Q1. How large is a child's imagination?
Q2. How shallow is the soul of the Minister for Exams?
Brian Patten (1996)
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PROPOSTE OPERATIVE
Scegli una delle 5 proposte operative da condividere con i colleghi.
Proposta 1 (docenti infanzia/primaria) sulla base delle Indicazioni Nazionali per il
Curricolo (2012) scrivete le linee guida per la progettazione di una
certificazione delle competenze da consegnare alle famiglie al termine della
scuola dell’infanzia e/o progettate tale certificazione.
Proposta 2 (docenti primaria/secondaria 1^ grado) esaminate il modello di
certificazione delle competenze al termine della scuola primaria (C.M. 3 del
13/2/2015) e scrivete una relazione evidenziandone i punti di forza e le
criticità.
Proposta 3 (docenti secondaria di 1^ grado/secondaria di 2^ grado) esaminate il
modello di certificazione delle competenze al termine della scuola secondaria
di 1^ grado (C.M. n.3 del 13/2/2015) e scrivete una relazione evidenziandone i
punti di forza e le criticità.
Proposta 4 (docenti secondaria di 2^ grado) esaminate il modello di certificazione
delle competenze (D.M. n.9 del 27/01/2010) al termine dell’obbligo di
istruzione e scrivete una relazione evidenziandone i punti di forza e le criticità.
Proposta 5 scrivete le linee guida e/o progettate una prova finalizzata alla
valutazione delle competenze da somministrare agli alunni al termine della
scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di 1^ o 2^ grado.
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Riferimenti bibliografici e sitografici
Gattullo F., Alcuni concetti fondamentali della valutazione linguistica, Poseidon, www.indire.it
Auriemma S., (2014) Repertorio, Dizionario Normativo Annuale della Scuola, Tecnodid
MIUR (2012) Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo di Istruzione ,
Annali della Pubblica Istruzione, Le Monnier
Ioannous., Pavolos P. & P., (2003), Assessing Young learners, Oxford
Consiglio d’Europa, (2002), Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue, La Nuova Italia Oxford
Baxter A. , (1997), Evaluating your students, Richmond Publishing
Harris M., McCann P. (1994), Assessment, Macmillan Heinemann
Patten B., (1996) The Minister for Exams, http://www.blueridgejournal.com/poems/bp2-exam.htm
Certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione:
www.istruzione.it/comunicati/focus170215.html
Certificazione delle competenze al termine dell’obbligo di istruzione:
www.indire.it/obbligoistruzione/content/index.php?action=read_doc&id_m=3929&id_sez=4068
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