Attivazione di processi di Agenda 21 locale nelle Comunita’ Montane di
Scalve, Valle Brembana, Valle Imagna e Valle Seriana Superiore
RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE
DELLA COMUNITA’ MONTANA
VALLE BREMBANA
Bozza Gennaio 2005
1
INDICE
Premessa
1. Il contesto di riferimento
1.1 Aspetti ambientali e territoriali (Il territorio, Il clima, Il reticolo idrografico, L’ambiente
naturale, I rischi naturali)
1.2 Aspetti socioeconomici (Popolazione e modelli insediativi, Economia e lavoro, Industria,
Trasporti, Agricoltura e zootecnia, Commercio e servizi, Turismo)
2. Aria
3. Acqua
4. Suolo e sottosuolo
5. Rifiuti
6. Energia
7. Natura e biodiversità
8. Agenti fisici
9. Le azioni della Comunità Montana
Conclusioni
Glossario
Bibliografia
2
PREMESSA
Il progetto “Attivazione di processi di Agenda 21 locale nelle quattro comunità montane con
Comuni compresi in Obiettivo 2 o a sostegno transitorio” si inserisce in un più ampio contesto di
iniziative realizzate negli ultimi cinque anni nell’ambito del processo di Agenda 21 locale della
Provincia di Bergamo. Con questo progetto, la Provincia di Bergamo si pone l’obiettivo di avviare
processi di Agenda 21 locale nei territori delle Comunità Montane di Valle Scalve, Valle Brembana,
Valle Imagna e Valle Seriana Superiore che includono Comuni ricadenti in aree Obiettivo 2 e a
Sostegno Transitorio. Il progetto è promosso dal Settore Ambiente della Provincia di Bergamo, si
avvale del supporto finanziario della Commissione Europea e della Regione Lombardia ed è
realizzato in collaborazione con le quattro Comunità Montane coinvolte.
L’insieme delle attività svolte nell’ambito del progetto sono finalizzate all’individuazione delle
priorità e alla definizione degli obiettivi per la realizzazione di un modello di sviluppo sostenibile
nell’ambito delle Comunità interessate. In particolare, nell’ambito del progetto si prevede la
redazione di una Relazione sullo Stato dell’Ambiente per ciascuna delle quattro Comunità e
l’attivazione dei Forum locali delle quattro Comunità e di un Forum intercomunitario. Sono inoltre
previste attività di sensibilizzazione, informazione e formazione rivolte agli attori locali e più in
generale ai cittadini dei Comuni coinvolti.
La presente Relazione sullo Stato dell’Ambiente (RSA) della Valle Brembana è stata redatta sulla
base della documentazione esistente presso la Comunità Montana, dei dati e delle informazioni
raccolti presso enti e organizzazioni attivi sul territorio e delle successive elaborazioni compiute dal
gruppo di ricerca.1 L’obiettivo della RSA è quello di descrivere lo stato dei diversi sottosistemi
ambientali in relazione alle attività esercitate sul territorio e alle sue caratteristiche strutturali, di
identificare e valutare le principali criticità rilevabili e di costituire la base informativa sulla quale
predisporre le azioni future finalizzate ad aumentare la conoscenza delle problematiche, a mitigare i
fenomeni di degrado in corso e a valorizzare le risorse ambientali e territoriali esistenti.
In analogia con quanto realizzato nell’ambito della RSA della Provincia di Bergamo, il modello
utilizzato nell’elaborazione degli indicatori è il modello denominato DPSIR, in quanto suddivide gli
indicatori elaborati a partire dai dati disponibili in cinque categorie: drivers, pressione, stato,
impatto e risposta. Per ciascuna delle tematiche rilevanti sono stati pertanto elaborati un certo
1
Il gruppo di ricerca è composto da Vittorio Biondi (coordinatore), Daniele Ferrero, Davide Fortini e Sara Lodrini.
3
numero di indicatori che nell’insieme permettono di ottenere una valutazione dei diversi aspetti
rilevanti. In alcuni casi, laddove il set di informazioni disponibili non è stato giudicato sufficiente
per formulare una valutazione, questa carenza è stata segnalata e potrà essere colmata nel corso
delle attività successive alla redazione della RSA.
Il presente documento costituisce la seconda versione della RSA (la prima è stata presentata e
discussa in occasione della costituzione del Forum intercomunitario dello scorso 3 dicembre) ed è
destinato ad essere sottoposta alla valutazione degli uffici della Provincia e dei Forum locali attivati
presso le quattro Comunità Montana nel corso del mese di febbraio 2005. Sulla base delle
osservazioni raccolte e delle integrazioni suggerite verrà redatta e consegnata la versione definitiva
del documento, completa del paragrafo 9 relativo ai progetti elaborati dalle Comunità Montane e del
paragrafo contenente le considerazioni conclusive, entro il mese di marzo 2005.
Bergamo, 30 gennaio 2005
4
1. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO
1.1 ASPETTI AMBIENTALI E TERRITORIALI
Il territorio
La Comunità Montana Valle Brembana è un ente locale territoriale istituito nel 1973 e costituito da
38 amministrazioni comunali2.
Figura 1 – La Comunità Montana Valle Brembana
Rispetto alla Provincia di Bergamo si
colloca
nella
fascia
altimetrica
montana più elevata; a nord confina
con la Provincia di Sondrio e Lecco,
a est con la Comunità Montana Valle
Seriana, a sud con la fascia collinare
della Provincia di Bergamo e a ovest
con la Provincia di Lecco e con la
Comunità Montana Valle Imagna
(figura 1).
Fonte: Regione Lombardia, nostra elaborazione
Il territorio della Comunità Montana Valle Brembana, si estende per una superficie complessiva di
643,69 km2 (23,64% del territorio provinciale, 37,21% della fascia di montagna), registrando al suo
interno consistenti variazioni altimetriche.
Tabella 1 – Superficie territoriale della Comunità Valle Brembana e dei suoi Comuni
Superficie
Superficie
Comune
Comune
Comune
(km2)
(km2)
Algua
8,14
Foppolo
16,25
San Giovanni Bianco
Averara
10,56
Gerosa
10,04
San Pellegrino Terme
Blello
2,18
Isola di Fondra
13,25
Santa Brigida
Bracca
5,53
Lenna
12,88
Sedrina
Branzi
25,29
Mezzoldo
18,81
Serina
Brembilla
20,91
Moio de' Calvi
6,18
Taleggio
Camerata Cornello
12,56
Olmo al Brembo
7,79
Ubiale Clanezzo
Carona
44,19
Oltre il Colle
32,41
Valleve
Cassiglio
14,03
Ornica
14,32
Valnegra
Cornalba
9,40
Piazza Brembana
6,54
Valtorta
Costa di Serina
12,12
Piazzatorre
23,57
Vedeseta
Cusio
9,34
Piazzolo
4,19
Zogno
Dossena
19,60
Roncobello
25,50
CM Valle Brembana
Fonte: ISTAT
2
Superficie
(km2)
31,45
22,83
14,21
5,98
27,54
46,47
7,35
14,96
2,09
30,59
19,78
34,86
643,69
Algua, Averara, Blello, Bracca, Branzi, Brembilla, Camerata Cornello, Carona, Cassiglio, Cornalba, Costa Serina,
Cusio, Dossena, Foppolo, Gerosa, Isola di Fondra, Lenna, Mezzoldo, Moio de’ Calvi, Olmo al Brembo, Oltre il Colle,
Ornica, Piazza Brembana, Piazzatorre, Piazzolo, Roncobello, San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme, Santa
Brigida, Sedrina, Serina, Taleggio, Ubiale Clanezzo, Valleve, Valnegra, Valtorta, Vedeseta, Zogno
5
Gli estremi nord – sud sono rappresentati dalle Alpi Orobie (ove è presente il Pizzo del Diavolo,
sorgente del fiume Brembo posta a 2.914 metri s.l.m.) e dallo sbocco nella pianura nei pressi del
Comune di Villa d’Almè (300 metri s.l.m.).
Dal punto di vista geologico, la Valle Brembana appartiene al settore delle Alpi Meridionali, a loro
volta parte della catena alpina posta a sud della linea insubrica (linea di frattura che corre lungo il
fondovalle valtellinese). Il territorio della Valle Brembana (in particolare quello montano) è il
risultato di deformazioni tettoniche, occorse nel tempo, che hanno determinato piegamenti,
ricoprimenti e fratture e che hanno depositato i corpi rocciosi (formazioni) in posizioni diverse dalle
originarie. Percorrendo la valle da nord a sud, si incontrano due aree precise: la zona orobica
compresa fra la linea insubrica e il sovrascorrimento orobico (cresta spartiacque) costituita
prevalentemente da basamento cristallino e la zona delle anticlinali orobiche, costituite
prevalentemente da conglomerati, arenarie, siliti, prodotti vulcanici.
Rispetto alla suddivisione in pedopaesaggi effettuata dalla Regione Lombardia per l’intero territorio
regionale (figura 2), la Comunità Montana Valle Brembana appartiene alla categoria classificata
con la lettera P “Rilievi montuosi della Alpi e Prealpi lombarde, caratterizzati da substrato roccioso
e, sovente, da affioramenti litoidi”.
Figura 2 – Pedopaesaggi della regione Lombardia
Fonte: Regione Lombardia
6
Il clima
La valli alpine presentano un insieme di microclimi che a volte risultano assai diversi in zone anche
contigue.
Sulla base delle isoterme di gennaio e di luglio e all’escursione termica in aumento da gennaio a
luglio, si può collocare la Valle Brembana nella zona climatica compresa tra il tipo temperato
continentale (bassa e media Valle) e quello freddo (alta Valle del Brembo dell’Enna e Serina).
Il regime delle precipitazioni varia dai 1400 mm medi/anno della bassa valle ai 1600/1700 dell’alta
valle con punte di 1800 mm nella Val Brembilla, alta Val Taleggio, alta Val Serina.
Con riferimento alle precipitazioni nevose, trascurando l’analisi del parametro altezza in quanto
chiaramente molto differenziato, si ritiene utile riportare i dati sulla permanenza media annua del
manto nevoso. La Valle risulta compresa fra le isodiamene (media annua in giorni di permanenza
del manto nevoso) 4 per la bassa valle e 200 per le alte quote dei Laghi Gemelli, transitando dai 25
della zona di Vedeseta e Piazza Brembana ai 50 di Foppolo.
Nella Valle predominano in assoluto i venti di origine termica (brezze). Occasionalmente giungono
venti moderati di componente Nord (5/8 volte/anno), i quali con l’effetto caduta, portano marcati
rialzi termici, talora eccezionali in inverno.
Il reticolo idrografico
Il territorio della Valle Brembana è percorso da un importante corso d'acqua e ospita piccoli laghi
che contribuiscono a rendere il paesaggio molto caratteristico.
Il Fiume Brembo, il più importante fiume interamente bergamasco, nasce nella parte occidentale
delle Alpi Orobie da numerosi torrenti che portano questo nome a monte di Lenna. La sorgente
principale nasce dai versanti ovest del Pizzo del Diavolo (2916 metri) e del Pizzo Poris (2712 metri)
in una zona disseminata di laghetti nel comune di Carona.
In pianura sfocia come affluente di sinistra nel fiume Adda a monte dell'abitato di Canonica d'Adda
a 134 m s.l.m..
Il Brembo ha una lunghezza di 71,5 km con un bacino idrografico sotteso di 945 kmq, pari al 35 %
del territorio provinciale.
7
Scheda sintetica del Fiume Brembo
Sorgente principale
Bacino
Lunghezza
Foce
Profilo altimetrico
Principali affluenti di destra
Affluenti di sinistra
Stazione idrometrica
Portata media annua
Utilizzazioni in atto
Al Pizzo del Diavolo di Tenda (m. 2.914) nel comune di Carona
945 kmq, pari al 35% del territorio provinciale
km 71,5
Fiume Adda, tra Capriate e Canonica d'Adda
Primo tronco: dalle origini agli oltre 2.000 metri delle sorgenti del Pizzo del Diavolo
di Tenda scende, in poco più di 7 km, ai
1.088 slm di Carona.
Da qui a Lenna, in meno di 15 km scende a m 465 slm, dove c'è la confluenza del
Brembo di Mezzoldo, che poco prima ha ricevuto il Brembo di Averara.
Secondo tronco intermedio: da Lenna attraversando una zona montagnosa e poi
collinare fino a Ponte S. Pietro scendendo a m 211. Terzo tratto: in pianura, da Ponte
S. Pietro ai 134 m della foce in Adda poco prima di Canonica.
Brembo di Valleve, Brembo di Mezzoldo, T. Enna, T. Brembilla, T. Imagna, T.
Lesina, T. Dordo
T. Valsecca, T. Parina, T. Ambria, T. Quisa
Al Ponte di Briolo:
•
operante dal 1889 con osservazioni idrometriche
•
dal 1938 con strumentazione a registrazione continua
•
fa capo all'Ufficio Idrografico della Provincia.
Nel periodo 1940 - 1970 è stata di 31 mc/sec. La portata massima assoluta è stata di
1.580 mc/sec si è avuta lo 01.11.1928, mentre la minima assoluta di 2,46 mc/sec si è
verificata il 06.02.1966.
Nel tratto sino a Ponte S. Pietro: utilizzazioni per la produzione di energia elettrica
attraverso impianti idroelettrici. I più importanti sono nella zona del Brembo di
Carona.
L'abbondanza di acque e di idonee caratteristiche morfologiche ha favorito lo sfruttamento per usi
idroelettrici di molte delle conche esistenti. Molti laghi naturali preesistenti od opportuni
avvallamenti sono stati sbarrati con dighe creando così numerosi bacini artificiali. Interconnessi tra
loro con una serie di condotte sotterranee essi alimentano le turbine idrauliche delle centrali
elettriche situate più a valle.
Oggi si contano 17 piccoli laghi di sbarramento, in prevalenza situati nella costiera tra la Val
Brembana e la Val Seriana.
I grandi serbatoi dell’alta Val Brembana permettono di regolarizzare e rendere uniformi le portate
del fiume Brembo e dei suoi affluenti che per loro natura sono molto variabili, oscillando tra valori
bassi durante i periodi di magra e valori alti durante le piene. Questa funzione regolatrice è di vitale
importanza durante eventi atmosferici di forte intensità che potrebbero creare condizioni di rischio
per strutture e centri abitati lungo i corsi d’acqua.
Altra funzione dei serbatoi è quella di rendere integrale l'utilizzazione nel ciclo settimanale.
Generalmente nel corso di una settimana il deflusso di un torrente si mantiene pressoché costante.
Al contrario la richiesta di energia varia moltissimo essendo forte nelle ore diurne dei giorni feriali e
quasi nulla nelle ore notturne e nei giorni festivi. Il serbatoio permette di accumulare l'acqua che
sarebbe inutilizzata aumentando sensibilmente la potenza degli impianti nelle ore lavorative,
elevando al suo massimo valore il coefficiente di utilizzazione.
8
Il sistema idraulico dell’alta Val Brembana comprende 8 laghi (Diavolo, Fregabolgia, Val di Frati,
Colombo, Gemelli, Marcio, Pian Casere e Pian del Becco), le cui acque confluiscono in un nono
serbatoio, quello di Sardegnana, destinato alla funzione di bacino di carico. Questo serbatoio, che ha
una capacità di 2.300.000 m3 si trova a ridosso di Carona; ha una quota più bassa di tutti gli altri
serbatoi ed è in posizione centrale rispetto ad essi. Due canali collettori convogliano le acque degli
altri serbatoi e di tutto il bacino imbrifero superiore alla quota di 1750 m nel Sardegnana che
alimenta, attraverso una condotta forzata lunga 1.500 m, in grado di trasportare ogni secondo fino a
9 m³ d’acqua , la Centrale di Carona.
Questo sistema è in grado di accumulare complessivamente 22.000.000 di m³ d’acqua e permette
alla Centrale di Carona di produrre annualmente 83.000.000 di chilowattora, sufficienti al
fabbisogno di circa 35.000 famiglie.
La Centrale di Carona è entrata in servizio nel 1924; alla fine degli anni '80 i tre gruppi
turbina/alternatore originali, tuttora visibili, sono stati sostituiti da un unico gruppo di potenza pari a
48 mila chilowatt. Le acque di scarico di questa Centrale vengono riprese mediante uno
sbarramento circa 800 m a valle.
Al termine del ciclo l’acqua utilizzata viene restituita all’ambiente senza che abbia subito alcuna
trasformazione e con le stesse caratteristiche originali.
In tabella vengono riassunti i dati relativi ai singoli corpi idrici artificiali che costituiscono il
sistema idraulico della zona in studio:
Corpo
idrico
Lago di
Sardegnana
Periodo di
costruzione
1925-1930
Altezza
diga
36
Quota
s.l.m.
1738
Capacità
(m3)
2.300.000
Lago
Colombo
1924-1928
-
2057
2.880.000
Lago del
Diavolo
1929-1932
25
2142,5
2.560.000
Laghi
Gemelli
1929-1932
-
Lago
Fregabolgia
1950-1952
51
7.000.000
1957
4.600.000
9
Note
Due canali convogliano in questo lago le acque
dei laghi Marcio, Pian del Becco, Pian Casere,
Diavolo, Fregabolgia e Val di Frati. Le acque di
due ulteriori invasi artificiali, quelli dei laghi
Gemelli e Colombo, confluiscono anch’esse nel
lago di Sardegnana dopo aver alimentato la
centrale omonima costruita sulla sponda sinistra
del serbatoio.
Le acque del lago Colombo, con quelle dei laghi
Gemelli, dopo aver alimentato la piccola Centrale
di Sardegnana confluiscono nel lago omonimo
Le acque del lago, con quelle dei laghi
Fregabolgia e Val di Frati, confluiscono attraverso
la galleria orientale nel bacino di Sardegnana.
La Diga dei laghi Gemelli, rappresenta per
lunghezza, 198 m, e capacità di invaso, il più
grande bacino del sistema idraulico dell’alta Val
Brembana. Le acque del lago, insieme a quelle del
Colombo, alimentano la Centrale di Sardegnana
per confluire poi nel serbatoio omonimo.
Il lago è, dopo quello dei laghi Gemelli, il
serbatoio più grande dell’alta Val Brembana. Le
acque del lago, con quelle dei laghi del Diavolo e
Val di Frati, vengono immesse, attraverso la
galleria orientale, nel lago di Sardegnana.
Lago
Marcio
Lago Pian
del Becco
1922-1925
17 ca
1842
850.000
1922-1925
14,5
1873
225.000
Lago Val
dei Frati
1947
18,5
-
250.000
Lago Pian
di Casere
1941-1946
40
1816
2.470.000
Lago di
Carona
Lago
Valnegra
Lago Alto
Mora
Lago Ponte
dell'Acqua
Lago
Cassiglio
1927-1931
460.000
1938-1939
550.000
1952-1953
850.000
1950
130.000
1951-1953
100.000
Le acque, attraverso la galleria occidentale,
vengono trasportate nel serbatoio di Sardegnana.
Le acque, attraverso la galleria occidentale,
vengono trasportate nel serbatoio di Sardegnana.
Le acque raccolte nel serbatoio vengono
trasportate, insieme a quelle dei laghi Fregabolgia
e del Diavolo, con la galleria orientale fino al lago
di Sardegnana.
Le acque del Pian Casere, con quelle dei laghi
Marcio e Pian del Becco, vengono immesse
attraverso la galleria occidentale, nel lago di
Sardegnana.
Lago di Carona in esso vengono convogliate
anche le acque del Brembo di Valleve
L’ambiente naturale
La Comunità Montana Valle Brembana presenta un territorio con consistenti aree naturali
(prevalentemente boscate), anche di pregio, in particolare nella zona alta della valle meno
antropizzata. A conferma di tale affermazione, il Piano di Sviluppo Socio Economico cita la
presenza nella Valle Brembana di endemismi, anche di rilevante valore naturalistico, di
caratterizzazione orobica:
•
endemismi orobici: specie endemiche alpine a distribuzione meridionale - orientale, poste tra i
fiumi Oglio e Adda;
•
endemismi alpini: specie endemiche alpine a diverso grado di distribuzione;
•
endemismi italiani: specie endemiche italiane a distribuzione alpina e appenninica.
Per quanto riguarda le specie floristiche, il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco delle
Orobie bergamasche (cui parte del territorio della Comunità Montana Valle Brembana appartiene),
rivela la presenza di 120 specie floristiche protette secondo la normativa regionale o provinciale.
In merito alla fauna, l’intera Valle Brembana è attraversata dalla linea di migrazione Italo Ispanica
percorsa da milioni di uccelli; il territorio brembano è inoltre area invernale e di erratismo per
numerose specie di avifauna. Il Piano di Sviluppo Socio Economico registra l’esistenza, anche se in
un forte calo, della fauna tipica di monte (gallo forcello, coturnice, francolino, pernice bianca);
presenti anche i rapaci diurni e notturni, i camosci, i caprioli, i cervi e gli stambecchi.
10
Figura 1 - Classi di sismicità (Ordinanza PCM 2003)
I rischi naturali
Per
quanto
riguarda
il
rischio
sismico, la recente ordinanza del
Presidente del Consiglio dei Ministri
(Ordinanza n. 3274 del 20 marzo
2003) ha portato a una nuova
classificazione
del
territorio
nazionale, basata su una scala di
valori che va dalla classe 1 – rischio
maggiore alla classe 4 – rischio
minore. Dalla figura è possibile
notare come la Valle Brembana sia
completamente
compresa
Fonte: Regione Lombardia, nostra elaborazione
nella
classe di rischio 4.
Il territorio della Comunità Montana Valle Brembana risulta essere maggiormente interessato da
altre tipologie di rischi naturali, in particolare dal rischio idrogeologico (alluvionale e da frana) e dal
rischio valanghivo.
La figura 2, riporta la classificazione del livello di rischio idrogeologico totale presente in ogni
Comune della Comunità Montana Valle Brembana effettuata dall’Autorità di Bacino del fiume Po
in occasione della redazione del Progetto di Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico3. Tale
classificazione prevede quattro classi: 1 - rischio moderato, 2 - rischio medio, 3 - rischio elevato, 4 rischio molto elevato.
Figura 2 - Classi di rischio idrogeologico
Secondo tale studio la Comunità Montana Valle
Brembana presenta un rischio molto elevato nei
territori di alta valle che sfuma gradatamente
scendendo ad altitudini minori. Il Progetto di Piano
Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del fiume Po
riporta inoltre, per ogni Comune, le principali tipologie
di
dissesto
componenti
il
rischio
(conoide,
esondazione, fluvio torrentizie, frana valanga, non
specificata); tali informazioni, per la Valle Brembana,
sono riportate nella tabella 1.
Fonte: Autorità di Bacino del fiume Po, nostra
elaborazione
11
Dalla tabella è possibile notare come vi sia una prevalenza di tipologie di dissesto quali frane
(interessanti tutti i Comuni della Valle Brembana), valanghe e, in misura minore, conoidi,
esondazioni e fluvio torrentizie.
Tabella 1 – Principali tipologie di dissesto componenti il rischio
Comune
Rischio Conoide Esondazione Fluvio t. Frana Valanga
Algua
1
Averara
3
Blello
1
Bracca
1
Branzi
4
Brembilla
2
Camerata Cornello
4
Carona
4
Cassiglio
3
Cornalba
1
Costa di Serina
2
Cusio
4
Dossena
2
Foppolo
4
Gerosa
2
Isola di Fondra
4
Lenna
3
Mezzoldo
4
Moio de' Calvi
1
Olmo al Brembo
3
Oltre il Colle
3
Ornica
4
Piazza Brembana
4
Piazzatorre
4
Piazzolo
1
Roncobello
4
San Giovanni Bianco
2
San Pellegrino Terme
2
Santa Brigida
4
Sedrina
2
Serina
3
Taleggio
2
Ubiale Clanezzo
1
Valleve
4
Valnegra
2
Valtorta
4
Vedeseta
3
Zogno
2
Fonte: Autorità di Bacino del fiume Po
n. s.
Infine, vi è un’ulteriore tipologia di rischio da considerare, che nella maggior parte dei casi non
rientra nella classificazione dei rischi naturali in quanto provocato dall’uomo: il rischio di incendio
boschivo. La consistente presenza di aree boscate nella Valle Brembana (l’80% delle aree naturali è
costituito da bosco) rendono questo rischio particolarmente presente.
3
In tale progetto, nella dicitura “rischio idrogeologico”, rientra anche il rischio valanghivo, solitamente trattato
12
Per maggiori approfondimenti sui rischi naturali e non presenti nel territorio della Comunità
Montana Valle Brembana si rimanda al capitolo 4 “Suolo e sottosuolo”.
separatamente rispetto al rischio alluvionale e da frana.
13
1.2 ASPETTI SOCIOECONOMICI
Popolazione e modelli insediativi
Nel 2001, la popolazione residente nella Valle Brembana risulta essere pari a 43.484 abitanti (4,5%
della popolazione provinciale), il 50% dei quali residente nei Comuni di Brembilla, S. Giovanni
Bianco, S. Pellegrino Terme e Zogno. La tabella seguente mostra l’andamento della popolazione
negli anni 1981, 1991 e 2001.
Tabella 1 - Popolazione residente, anni 1981, 1991, 2001
Popolazione residente
Comuni
1981
1991
2001
Algua
744
695
695
Averara
327
243
201
Blello
104
106
92
Bracca
674
620
758
Branzi
877
813
761
Brembilla
4.156
4.128
4.277
Camerata Cornello
533
544
595
Carona
479
431
381
Cassiglio
141
120
107
Cornalba
295
298
281
Costa di Serina
911
888
916
Cusio
414
370
312
Dossena
880
940
1.011
Foppolo
204
193
209
Gerosa
449
360
381
Isola di Fondra
196
200
184
Lenna
715
696
710
Mezzoldo
337
281
222
Moio de' Calvi
206
188
196
Olmo al Brembo
557
529
530
Oltre il Colle
1.376
1.236
1.144
Ornica
346
261
210
Piazza Brembana
1.049
1.111
1.185
Piazzatorre
471
502
475
Piazzolo
129
111
99
Roncobello
504
470
497
S. Giovanni Bianco
4.804
4.757
4.998
S. Pellegrino Terme
5.485
5.290
4.980
S. Brigida
694
646
637
Sedrina
2.375
2.410
2.385
Serina
2.030
2.129
2.193
Taleggio
753
684
580
Ubiale Clanezzo
1.170
1.195
1.272
Valleve
170
158
158
Valnegra
253
238
230
Valtorta
461
393
339
Vedeseta
316
297
264
Zogno
8.531
8.724
9.019
Totale CM
44.116
43.255
43.484
Totale Provincia di Bergamo
874.035
909.692
968.723
Fonte: Istat
14
Variazione %
1981/1991
1991/2001
-6,59
0,00
-25,69
-17,28
1,92
-13,21
-8,01
22,26
-7,30
-6,40
-0,67
3,61
2,06
9,38
-10,02
-11,60
-14,89
-10,83
1,02
-5,70
-2,52
3,15
-10,63
-15,68
6,82
7,55
-5,39
8,29
-19,82
5,83
2,04
-8,00
-2,66
2,01
-16,62
-21,00
-8,74
4,26
-5,03
0,19
-10,17
-7,44
-24,57
-19,54
5,91
6,66
6,58
-5,38
-13,95
-10,81
-6,75
5,74
-0,98
5,07
-3,56
-5,86
-6,92
-1,39
1,47
-1,04
4,88
3,01
-9,16
-15,20
2,14
6,44
-7,06
0,00
-5,93
-3,36
-14,75
-13,74
-6,01
-11,11
2,26
3,38
-1,95
0,53
4,08
6,49
Complessivamente, la Comunità Montana Valle Brembana registra un saldo negativo nel passaggio
dagli anni 1981 agli anni 1991 e una piccola crescita pari allo 0,53% nel decennio successivo.
Entrando nel dettaglio comunale emergono però situazioni abbastanza differenziate: per quanto
riguarda il decennio 1981/1991 emergono alcuni andamenti positivi (Blello, Camerata Cornello,
Cornalba, Dossena, Isola di Fondra, Piazza Brembana, Piazzatorre, Sedrina, Serina, Ubiale
Clanezzo, Zogno); nel decennio 1991/2001 i Comuni con andamento demografico positivo
aumentano anche se permangono situazioni con decremento di popolazione rilevante (ad esempio i
Comuni di Mezzoldo ed Ornica rispettivamente con una variazione di -21,00% e -19,54%).
Un’ulteriore elemento da rilevare è la quasi totale presenza di Comuni di piccole dimensioni, con un
numero di abitati al di sotto delle 1.000 persone; nel 2001 vi fanno eccezione Brembilla, Dossena,
Oltre il Colle, Piazza Brembana, S. Giovanni Bianco, S. Pellegrino Terme, Sedrina, Serina, Ubiale
Clanezzo, Zogno.
La tabella 2, riporta il dettaglio del saldo naturale e del saldo migratorio di tutti i Comuni della
Comunità Montana Valle Seriana Superiore per gli anni 1991 e 2001.
Per quanto riguarda il saldo naturale, la situazione generale dell’intera Comunità Montana, registra
valori negativi, sia per l’anno 1991 che per l’anno 2001. Anche in questo caso l’approfondimento
svolto a livello comunale evidenzia situazioni differenziate. Nel 2001, il Comune con il saldo
naturale positivo maggiore (+8) è Ubiale Clanezzo, mentre il saldo naturale negativo più consistente
si registra nel Comune di Valtorta (-8).
In merito al saldo migratorio, nel decennio 1991/2001 la Valle Brembana presenta un aumento
notevole, passando da un consistente saldo negativo (-80) ad uno positivo (51). Sono comunque
presenti valori di segno negativo in alcuni Comuni anche nel 2001 (tra tutti San Pellegrino Terme,
con uno scarto di -33). Tra i saldi migratori positivi spiccano i Comuni di San Giovanni Bianco
(+41) e Brembilla (+30).
15
Tabella 2 - Saldo naturale e saldo migratorio, anni 1991, 2001
Saldo naturale
Saldo migratorio
Comune
1991
2001
1991
2001
Nati Morti Saldo Nati Morti Saldo Immigr Emigr Saldo Immigr Emigr
Algua
6
5
1
7
3
4
16
13
3
16
19
Averara
1
2
-1
3
4
-1
2
8
-6
6
2
Blello
0
0
0
1
1
0
3
5
-2
3
6
Bracca
9
7
2
10
5
5
20
26
-6
33
23
Branzi
6
11
-5
5
7
-2
20
16
4
13
19
Brembilla
39
36
3
28
28
0
35
57
-22
73
43
Camerata C.
8
1
7
11
7
4
8
6
2
9
9
Carona
1
7
-6
0
8
-8
3
4
-1
3
7
Cassiglio
0
2
-2
0
2
-2
0
2
-2
0
0
Cornalba
2
5
-3
1
2
-1
11
8
3
5
13
Costa di Serina
6
10
-4
8
10
-2
11
5
6
16
22
Cusio
5
5
0
1
2
-1
7
8
-1
0
2
Dossena
13
5
8
12
13
-1
27
11
16
18
8
Foppolo
3
1
2
2
0
2
4
13
-9
3
1
Gerosa
1
4
-3
4
7
-3
5
3
2
12
4
Isola di Fondra
2
1
1
2
1
1
13
2
11
1
2
Lenna
4
14
-10
11
10
1
11
17
-6
28
15
Mezzoldo
2
1
1
3
2
1
3
9
-6
5
10
Moio de' Calvi
0
1
-1
1
5
-4
6
10
-4
11
3
Olmo al B.
3
7
-4
5
7
-2
12
9
3
9
9
Oltre il Colle
11
7
4
11
16
-5
16
29
-13
24
14
Ornica
1
5
-4
0
2
-2
1
10
-9
1
2
Piazza Bremb.
10
3
7
14
16
-2
36
25
11
31
38
Piazzatorre
2
3
-1
9
6
3
12
18
-6
10
9
Piazzolo
0
2
-2
1
1
0
2
2
0
0
1
Roncobello
2
8
-6
2
3
-1
5
3
2
9
1
S. Giovanni B. 55
44
11
49
44
5
64
48
16
101
60
S. Pellegrino T. 45
53
-8
45
48
-3
64
130
-66
66
99
S. Brigida
8
13
-5
10
4
6
14
10
4
4
8
Sedrina
22
19
3
23
16
7
29
57
-28
60
68
Serina
25
26
-1
11
16
-5
50
32
18
41
23
Taleggio
3
7
-4
4
11
-7
12
11
1
20
15
Ubiale C.
11
6
5
19
11
8
20
20
0
22
23
Valleve
1
3
-2
3
2
1
2
3
-1
1
0
Valnegra
1
2
-1
1
3
-2
7
4
3
5
4
Valtorta
2
5
-3
2
10
-8
2
3
-1
1
9
Vedeseta
2
5
-3
0
1
-1
1
11
-10
3
6
Zogno
82
99
-17
86
93
-7
146
132
14
166
181
Totale CM
394 435
-41 405 427
-22
700
780
-80
829
778
Fonte: Istat
Saldo
-3
4
-3
10
-6
30
0
-4
0
-8
-6
-2
10
2
8
-1
13
-5
8
0
10
-1
-7
1
-1
8
41
-33
-4
-8
18
5
-1
1
1
-8
-3
-15
51
L’analisi delle classi d’età della popolazione residente, riportata nelle tabelle seguenti, evidenzia la
prevalenza di popolazione al di sopra dei 25 anni. Quasi il 50% della popolazione della Comunità
Montana Valle Brembana è compresa fra i 25 e i 54 anni; scarsa la presenta di abitanti con età al di
sotto dei quattordici anni.
16
Tabella 3 - Classi d’età della popolazione, anno 2001 – Valori assoluti
meno
Comune
5 - 9 10 - 14 15 - 24 25 - 34 35 - 44 45 - 54 55 - 64 65 - 74
di 5
Algua
33
33
32
87
86
125
98
73
76
Averara
10
8
4
8
23
27
14
34
34
Blello
4
3
7
13
13
7
19
14
5
Bracca
47
33
46
83
117
114
104
88
70
Branzi
29
40
39
80
109
129
102
95
86
Brembilla
223
213
202
537
660
697
615
445
383
Camerata C.
37
32
31
56
104
111
69
70
49
Carona
13
10
10
29
40
73
41
58
62
Cassiglio
5
6
1
12
20
12
21
9
9
Cornalba
3
10
14
38
37
34
45
41
30
Costa di S.
41
46
54
114
106
156
144
104
85
Cusio
6
11
14
26
44
39
39
46
52
Dossena
57
52
63
140
137
177
143
91
92
Foppolo
8
10
10
16
36
21
34
31
26
Gerosa
23
22
14
37
60
65
41
35
39
Isola di F.
6
7
8
20
19
28
33
21
27
Lenna
30
29
31
78
100
109
89
96
79
Mezzoldo
8
0
5
25
34
20
31
31
33
Moio de' Calvi
8
6
9
19
28
28
29
25
21
Olmo al B.
19
14
15
59
93
69
61
93
51
Oltre il Colle
48
55
55
115
153
161
174
141
116
Ornica
6
11
8
19
36
23
28
25
33
Piazza B.
69
48
53
122
169
186
158
153
127
Piazzatorre
20
15
14
45
81
64
64
77
54
Piazzolo
5
3
5
7
17
12
12
15
11
Roncobello
23
28
24
41
61
59
62
70
62
S. Giovanni B.
267
263
256
567
733
805
680
578
485
S. Pellegrino T.
180
210
233
481
760
750
689
687
565
S. Brigida
23
37
26
65
79
96
80
84
81
Sedrina
126
122
114
284
357
401
322
257
237
Serina
115
107
119
230
309
335
292
251
242
Taleggio
16
20
24
55
69
83
76
70
82
Ubiale Clanezzo
70
58
58
156
198
196
180
157
104
Valleve
7
6
2
20
28
18
28
21
10
Valnegra
8
8
6
20
24
30
30
44
38
Valtorta
19
12
14
37
54
43
40
44
38
Vedeseta
4
7
10
25
33
35
35
48
40
Zogno
472
456
459
1.023 1.337 1.439 1.233 1.026
839
Totale CM
2.088 2.051 2.089 4.789 6.364 6.777 5.955 5.248 4.473
Fonte: Istat
17
oltre
75
52
39
7
56
52
302
36
45
12
29
66
35
59
17
45
15
69
35
23
56
126
21
100
41
12
67
364
425
66
165
193
85
95
18
22
38
27
735
3.650
Totale
695
201
92
758
761
4.277
595
381
107
281
916
312
1.011
209
381
184
710
222
196
530
1.144
210
1.185
475
99
497
4.998
4.980
637
2.385
2.193
580
1.272
158
230
339
264
9.019
43.484
Tabella 4 - Classi d’età della popolazione, anno 2001 – Valori percentuali
meno
Comune
5-9
10 - 14 15 - 24 25 - 34 35 - 44
di 5
Algua
4,75
4,75
4,60
12,52
12,37
17,99
Averara
4,98
3,98
1,99
3,98
11,44
13,43
Blello
4,35
3,26
7,61
14,13
14,13
7,61
Bracca
6,20
4,35
6,07
10,95
15,44
15,04
Branzi
3,81
5,26
5,12
10,51
14,32
16,95
Brembilla
5,21
4,98
4,72
12,56
15,43
16,30
Camerata C.
6,22
5,38
5,21
9,41
17,48
18,66
Carona
3,41
2,62
2,62
7,61
10,50
19,16
Cassiglio
4,67
5,61
0,93
11,21
18,69
11,21
Cornalba
1,07
3,56
4,98
13,52
13,17
12,10
Costa di Serina
4,48
5,02
5,90
12,45
11,57
17,03
Cusio
1,92
3,53
4,49
8,33
14,10
12,50
Dossena
5,64
5,14
6,23
13,85
13,55
17,51
Foppolo
3,83
4,78
4,78
7,66
17,22
10,05
Gerosa
6,04
5,77
3,67
9,71
15,75
17,06
Isola di Fondra
3,26
3,80
4,35
10,87
10,33
15,22
Lenna
4,23
4,08
4,37
10,99
14,08
15,35
Mezzoldo
3,60
0,00
2,25
11,26
15,32
9,01
Moio de' Calvi
4,08
3,06
4,59
9,69
14,29
14,29
Olmo al Brembo
3,58
2,64
2,83
11,13
17,55
13,02
Oltre il Colle
4,20
4,81
4,81
10,05
13,37
14,07
Ornica
2,86
5,24
3,81
9,05
17,14
10,95
Piazza B.
5,82
4,05
4,47
10,30
14,26
15,70
Piazzatorre
4,21
3,16
2,95
9,47
17,05
13,47
Piazzolo
5,05
3,03
5,05
7,07
17,17
12,12
Roncobello
4,63
5,63
4,83
8,25
12,27
11,87
S. Giovanni B.
5,34
5,26
5,12
11,34
14,67
16,11
S. Pellegrino T.
3,61
4,22
4,68
9,66
15,26
15,06
S. Brigida
3,61
5,81
4,08
10,20
12,40
15,07
Sedrina
5,28
5,12
4,78
11,91
14,97
16,81
Serina
5,24
4,88
5,43
10,49
14,09
15,28
Taleggio
2,76
3,45
4,14
9,48
11,90
14,31
Ubiale Clanezzo
5,50
4,56
4,56
12,26
15,57
15,41
Valleve
4,43
3,80
1,27
12,66
17,72
11,39
Valnegra
3,48
3,48
2,61
8,70
10,43
13,04
Valtorta
5,60
3,54
4,13
10,91
15,93
12,68
Vedeseta
1,52
2,65
3,79
9,47
12,50
13,26
Zogno
5,23
5,06
5,09
11,34
14,82
15,96
Totale CM
4,80
4,72
4,80
11,01
14,64
15,59
Fonte: Istat
45 - 54
55 - 64
65 - 74
oltre 75
14,10
6,97
20,65
13,72
13,40
14,38
11,60
10,76
19,63
16,01
15,72
12,50
14,14
16,27
10,76
17,93
12,54
13,96
14,80
11,51
15,21
13,33
13,33
13,47
12,12
12,47
13,61
13,84
12,56
13,50
13,32
13,10
14,15
17,72
13,04
11,80
13,26
13,67
13,69
10,50
16,92
15,22
11,61
12,48
10,40
11,76
15,22
8,41
14,59
11,35
14,74
9,00
14,83
9,19
11,41
13,52
13,96
12,76
17,55
12,33
11,90
12,91
16,21
15,15
14,08
11,56
13,80
13,19
10,78
11,45
12,07
12,34
13,29
19,13
12,98
18,18
11,38
12,07
10,94
16,92
5,43
9,23
11,30
8,95
8,24
16,27
8,41
10,68
9,28
16,67
9,10
12,44
10,24
14,67
11,13
14,86
10,71
9,62
10,14
15,71
10,72
11,37
11,11
12,47
9,70
11,35
12,72
9,94
11,04
14,14
8,18
6,33
16,52
11,21
15,15
9,30
10,29
7,48
19,40
7,61
7,39
6,83
7,06
6,05
11,81
11,21
10,32
7,21
11,22
5,84
8,13
11,81
8,15
9,72
15,77
11,73
10,57
11,01
10,00
8,44
8,63
12,12
13,48
7,28
8,53
10,36
6,92
8,80
14,66
7,47
11,39
9,57
11,21
10,23
8,15
8,39
Tali valori sono confermati dall’indice di vecchiaia e dall’indice di ricambio (tabella 5).
L’indice di vecchiaia della Comunità Montana Valle Brembana è ampiamente superiore all’unità
(1,30); il valore più elevato si registra nel Comune di Mezzoldo (5,23) mentre il valore più basso è
presente nel Comune di Camerata Cornello (0,85).
18
Tabella 5 - Indice di vecchiaia e indice di ricambio, anno 2001
Comuni
Indice vecchiaia
Algua
1,31
Averara
3,32
Blello
0,86
Bracca
1,00
Branzi
1,28
Brembilla
1,07
Camerata Cornello
0,85
Carona
3,24
Cassiglio
1,75
Cornalba
2,19
Costa di Serina
1,07
Cusio
2,81
Dossena
0,88
Foppolo
1,54
Gerosa
1,42
Isola di Fondra
2,00
Lenna
1,64
Mezzoldo
5,23
Moio de' Calvi
1,91
Olmo al Brembo
2,23
Oltre il Colle
1,53
Ornica
2,16
Piazza Brembana
1,34
Piazzatorre
1,94
Piazzolo
1,77
Roncobello
1,72
S. Giovanni Bianco
1,08
S. Pellegrino Terme
1,59
S. Brigida
1,71
Sedrina
1,11
Serina
1,28
Taleggio
2,78
Ubiale Clanezzo
1,07
Valleve
1,87
Valnegra
2,73
Valtorta
1,69
Vedeseta
3,19
Zogno
1,13
Totale CM
1,30
Fonte: Istat
Indice di ricambio
1,19
0,24
0,93
0,94
0,84
1,21
0,80
0,50
1,33
0,93
1,10
0,57
1,54
0,52
1,06
0,95
0,81
0,81
0,76
0,63
0,82
0,76
0,80
0,58
0,47
0,59
0,98
0,70
0,77
1,11
0,92
0,79
0,99
0,95
0,45
0,84
0,52
1,00
0,91
L’indice di ricambio invece, mostra valori al di sotto dell’unità (0,91); il dato più alto si registra a
Dossena (1,54), il più basso Nel Comune di Averara (0,24).
Infine, una panoramica sulla densità abitativa, valutata sia rispetto alla superficie territoriale che nei
confronti della sola superficie urbanizzata.
19
Tabella 6 - Densità abitativa, anno 2001
Superficie
COMUNI
Algua
Averara
Blello
Bracca
Branzi
Brembilla
Camerata Cornello
Carona
Cassiglio
Cornalba
Costa di Serina
Cusio
Dossena
Foppolo
Gerosa
Isola di Fondra
Lenna
Mezzoldo
Moio de' Calvi
Olmo al Brembo
Oltre il Colle
Ornica
Piazza Brembana
Piazzatorre
Piazzolo
Roncobello
S. Giovanni Bianco
S. Pellegrino Terme
S. Brigida
Sedrina
Serina
Taleggio
Ubiale Clanezzo
Valleve
Valnegra
Valtorta
Vedeseta
Zogno
Totale CM
Fascia Montagna
Totale Provincia di
Bergamo
Fonte: Istat
2
2
Superficie km
Sup urbanizz. km
8,14
10,56
2,18
5,53
25,29
20,91
12,56
44,19
14,03
9,40
12,12
9,34
19,60
16,25
10,04
13,25
12,88
18,81
6,18
7,79
32,41
14,32
6,54
23,57
4,19
25,50
31,45
22,83
14,21
5,98
27,54
46,47
7,35
14,96
2,09
30,59
19,78
34,86
643,69
1.729,90
0,28
0,11
0,04
0,26
0,39
1,48
0,50
0,26
0,05
0,25
0,57
0,13
0,26
0,20
0,17
0,15
0,39
0,14
0,18
0,23
0,70
0,07
0,38
0,46
0,05
0,37
1,49
1,26
0,31
0,67
0,93
0,52
0,41
0,15
0,08
0,23
0,17
2,45
16,75
138,39
2.722,90
350,82
Densità abitativa
Densità abitativa
Pop./sup. urb.
(ab/ km2)
(ab/ km2)
85,38
2.449,45
19,03
1.753,92
42,20
2.191,73
137,07
2.934,47
30,09
1.945,38
204,54
2.883,58
47,37
1.187,44
8,62
1.452,51
7,63
2.150,31
29,89
1.123,74
75,58
1.616,88
33,40
2.423,05
51,58
3.825,24
12,86
1.064,27
37,95
2.216,36
13,89
1.195,53
55,12
1.806,90
11,80
1.606,32
31,72
1.118,83
68,04
2.275,61
35,30
1.640,63
14,66
2.838,80
181,19
3.156,48
20,15
1.035,81
23,63
1.824,51
19,49
1.347,24
158,92
3.354,93
218,13
3.963,60
44,83
2.081,59
398,83
3.558,49
79,63
2.367,43
12,48
1.114,87
173,06
3.084,88
10,56
1.031,54
110,05
3.023,40
11,08
1.458,49
13,35
1.555,41
258,72
3.685,21
67,55
2.596,72
121,23
1.515,40
355,76
2.761,31
La densità abitativa della Comunità Montana Valle Brembana è pari a 67,55 abitanti/km2, valore
ampiamente inferiore sia al dato provinciale che a quello della fascia montana; vi sono comunque
singole situazioni comunali in contraddizione con tale andamento (es. Brembilla 204,54
20
abitanti/km2, San Pellegrino Terme 218,13 abitanti/km2, Sedrina 398,83 abitanti/km2 e Zogno
258,72 abitanti/km2).
Se, nella valutazione della densità abitativa, consideriamo esclusivamente la superficie urbanizzata,
il valore medio della Valle Brembana sale a 2.596,72 abitanti/km2, superiore al dato della fascia
montana e in linea con la situazione provinciale. A livello di singolo comune i valori spaziano dai
1.031,54 abitanti/km2 di Valleve ai 3.963,60 abitanti/km2 di San Pellegrino Terme.
Struttura delle attività economiche
Ai fini di un inquadramento socio-economico funzionale alla valutazione dello stato dell’ambiente,
è opportuno focalizzare alcuni parametri essenziali relativi alla struttura delle attività economiche.
Tuttavia, il livello di aggregazione sub-provinciale dell’analisi in oggetto non consente di reperire
alcune tipologie di dati, tra le quali anche alcune di natura economica (prodotto interno lordo,
reddito disponibile, consumi).
Nelle seguenti tabelle sono riportati il numero delle unità locali per settore di attività economica,
così come rilevati dall’Istat (Censimento Industria e Servizi 2001).
Unità locali delle imprese per comune e tipologia - Anno 2001
Agricoltura
e pesca
Estraz.
minerali
Industria
manifatt.
Energia,
gas, acqua
Commercio e Alberghi e Trasporti e
Altri servizi
riparazioni ristoranti comunicaz.
Costruz.
Totale
Averara
0
0
3
0
4
2
2
1
4
16
Blello
0
0
1
0
3
1
1
0
1
7
Bracca
0
0
9
0
17
9
11
4
9
59
Branzi
0
7
7
0
18
20
14
4
18
88
Brembilla
2
0
95
0
55
47
12
17
51
279
Camerata Cornello
0
1
3
0
5
9
4
2
6
30
Carona
0
0
3
1
17
9
15
2
8
55
Cassiglio
0
0
0
0
0
1
2
0
1
4
Cusio
0
0
0
0
2
2
5
1
0
10
Dossena
0
0
5
0
29
8
6
8
8
64
Foppolo
0
0
1
0
2
6
17
5
8
39
Gerosa
0
0
8
0
10
3
1
2
2
26
Isola di Fondra
0
0
0
0
9
8
6
2
1
26
Lenna
0
0
18
1
6
15
6
3
3
52
Mezzoldo
0
0
4
1
4
4
6
1
0
20
Moio de'Calvi
0
0
1
1
4
2
3
2
1
14
Olmo al Brembo
0
0
10
0
13
9
5
2
7
46
Oltre il Colle
2
0
9
0
18
30
19
4
24
106
Ornica
0
0
1
0
3
3
2
1
1
11
Piazza Brembana
1
1
15
1
18
37
10
6
45
134
Piazzatorre
1
0
2
0
13
12
15
4
23
70
Piazzolo
0
0
0
0
2
1
1
0
0
4
Roncobello
0
0
4
0
5
5
5
1
2
22
San Giovanni Bianco
1
0
34
0
57
82
25
17
75
291
21
San Pellegrino Terme
0
0
32
1
61
92
36
10
90
322
Santa Brigida
0
0
2
0
15
12
4
1
6
40
Sedrina
0
0
26
0
26
41
9
16
24
142
Serina
1
0
23
1
49
54
25
11
33
197
Taleggio
2
0
10
0
18
15
10
5
10
70
Ubiale Clanezzo
0
0
11
0
23
11
4
5
5
59
Valleve
0
3
0
0
2
6
7
1
8
27
Valnegra
0
0
4
0
0
4
3
1
0
12
Valtorta
0
0
5
0
9
2
7
2
0
25
Vedeseta
0
0
2
0
5
2
4
2
2
17
Zogno
2
0
63
0
118
198
51
34
153
619
Costa di Serina
1
0
10
0
31
10
6
3
8
69
Algua
1
0
9
0
10
6
6
3
5
40
Cornalba
0
0
2
0
17
1
2
0
3
25
14
12
432
7
698
779
367
183
645
3.137
Comunità Montana
Fonte: Istat, Censimento Industria e servizi
Nel seguente grafico è possibile osservare la ripartizione delle unità locali per settore di attività
economica.
Ripartizione delle unità locali per settore
Agricoltura e pesca
0,4%
Altri servizi
20,6%
Estrazione minerali Industria
manifatturiera
0,4%
13,8%
Energia, gas, acqua
0,2%
Trasporti e
comunicaz.
5,8%
Costruzioni
22,3%
Alberghi e ristoranti
11,7%
Commercio e
riparazioni
24,8%
Si può osservare una certa presenza dei servizi (in particolare alberghi e ristoranti) e del settore
delle costruzioni, con il 22,3% delle unità locali, di poco superiore al dato provinciale.
Infatti, nello stesso anno 2001, nella Provincia di Bergamo sono presenti 78.141 unità produttive
locali (per un totale di 400.652 addetti), di cui il 20% circa attivo nelle costruzioni, un altro 20% nel
comparto manifatturiero (in particolare, lavorazione di metalli, industria meccanica, tessile,
elettrica) e il restante 60% principalmente nel settore del commercio e servizi. Rispetto al dato
22
provinciale si osserva invece un peso nettamente inferiore del comparto manifatturiero, anche se
non così marcato come la natura del territorio potrebbe suggerire.
Analizzando con maggiore dettaglio la distribuzione delle unità locali nei diversi comuni, si
possono osservare le vocazioni specifiche di alcune località: a Branzi e Valleve sono insediate la
quasi totalità delle attività estrattive, a Brembilla il 22% delle attività manifatturiere, mentre Zogno
annovera, oltre al 14% delle attività manifatturiere, una netta superiorità anche nel settore delle
costruzioni e dei servizi (oltre il 25% delle unità locali che operano nel commercio).
Tenendo presente che lo scopo del presente inquadramento socio-economico è quello di fornire un
quadro di riferimento per la successiva elaborazione di indicatori di sostenibilità, nelle pagine
seguenti sono riportati alcuni dati di natura descrittiva, relativi ai diversi settori di attività
economica, con un livello di approfondimento differenziato per tenere conto della peculiarità del
territorio considerato.
In particolare, sono fornite solo alcuni elementi specifici sull’industria e sul commercio, al fine di
evidenziare e localizzare sul territorio le possibili criticità, mentre saranno analizzate con un
maggiore grado di approfondimento in paragrafi successivi le tematiche dell’agricoltura e zootecnia
e del turismo.
Industria
Come anticipato in termini generali, nel territorio della Comunità Montana la presenza di attività
industriali in senso stretto (escludendo quindi le costruzioni) è sensibilmente inferiore a quella
media della Provincia, ma si registrano alcune situazioni di concentrazione significativa.
Si tratta tuttavia di realtà isolate e non sono presenti aggregazioni di comuni caratterizzati da attività
omogenee che si possano configurare come distretto industriale. Nessun comune della Comunità
Montana infatti appartiene a Distretti Industriali istituiti dalla Regione Lombardia.
Per valutare la presenza industriale sul territorio, al fine di mettere in luce eventuali situazioni
critiche, è comunque possibile utilizzare un “indice di concentrazione industriale”, analogamente a
quanto riportato nella Relazione sullo Stato dell’Ambiente della Provincia.
Tale indice è in grado di individuare le concentrazioni di attività omogenee in ambiti territoriali
specifici, mettendo in luce le aree che dovrebbero essere oggetto di particolare attenzione ai fini
della sostenibilità ambientale.
23
Di seguito è riportato il valore dell’indice di concentrazione di imprese4 per alcuni settori industriali
presenti nel territorio della Comunità Montana. A scopo di confronto, sono riportati i comuni per i
quali il valore dell’indicatore supera il 2%, anche se non appartenenti alla Comunità.
Estrattivo
Comune
Bergamo
Branzi
Palosco
Zandobbio
San Paolo d'Argon
Ghisalba
Covo
Trescore Balneario
Alzano Lombardo
Casazza
Pontida
Brembate
Grumello del Monte
Zanica
Pontirolo Nuovo
Osio Sopra
Credaro
Endine Gaiano
Castelli Calepio
Conc.
10,97%
6,60%
5,66%
5,07%
4,48%
4,25%
3,30%
3,18%
3,18%
3,07%
2,83%
2,83%
2,71%
2,59%
2,36%
2,36%
2,36%
2,12%
2,00%
Legno e prodotti in legno
Comune
Conc.
Sant'Omobono Imagna
4,79%
Brembilla
3,75%
Berbenno
3,67%
Zogno
3,62%
Bergamo
2,95%
Fonte: ISTAT 1996, elaborazioni IPA
Tessile
Comune
Albino
Leffe
Gandino
Cene
Urgnano
Casnigo
Cazzano Sant'Andrea
Zogno
Capriate San Gervasio
Ponte San Pietro
Bergamo
Ciserano
Fiorano al Serio
Carvico
Conc.
8,31%
6,05%
5,59%
4,55%
4,22%
3,40%
3,39%
3,30%
2,93%
2,72%
2,38%
2,31%
2,19%
2,07%
Legno e prodotti in legno
Comune
Conc.
Sedrina
2,48%
Treviglio
2,44%
Bolgare
2,40%
Romano di Lombardia
2,35%
Si tenga presente che, se ogni attività produttiva fosse uniformemente distribuita sul territorio
provinciale, l’indicatore assumerebbe ovunque valore pari a circa 0,4%5. Si osservano alcuni valori
significativi per l’attività estrattiva a Branzi, una presenza importante di Brembilla, Sedrina e Zogno
nel legno e una buona presenza di quest’ultima località nel settore tessile.
Trasporti
La Comunità Montana Valle Brembana, presenta una bassa dotazione di infrastrutture stradali. Si
accede al territorio della Valle grazie principalmente alla strada di penetrazione ex 470, che collega
4
Tale indicatore è stato calcolato come rapporto tra il numero di addetti di ciascun settore e di ciascun comune e il
numero di addetti complessivi del medesimo settore.
5
Pari al contributo medio di uno sui 244 comuni complessivi della Provincia.
24
il capoluogo ai principali centri della valle; vi sono poi numerosi sentieri e percorsi anche di
notevole pregio dal punto di vista panoramico.
Gli studi sulla mobilità redatti per il PTCP rilevano per la fascia montana della Provincia di
Bergamo, le seguenti criticità: intensità del traffico veicolare, inadeguatezza dei servizi di trasporto
pubblico, pericolosità di alcuni tratti stradali, inadeguatezza delle strade agro-silvo-pastorali.
La tabella 1, mostra l’indice di motorizzazione dei Comuni della Valle Brembana; tali dati
confermano quanto rilevato dal PTCP in merito all’intensità del traffico veicolare. L’indice di
motorizzazione complessivo è pari a 0,63 veic/ab, di poco inferire alla media provinciale (0,73
veic/ab).
Tabella 1 - Indice di motorizzazione, anno 2001
Comuni
Veicoli circolanti
Algua
397
Averara
132
Blello
53
Bracca
449
Branzi
569
Brembilla
2.606
Camerata Cornello
345
Carona
287
Cassiglio
71
Cornalba
180
Costa di Serina
545
Cusio
173
Dossena
600
Foppolo
154
Gerosa
232
Isola di Fondra
143
Lenna
467
Mezzoldo
138
Moio de' Calvi
152
Olmo al Brembo
408
Oltre il Colle
707
Ornica
117
Piazza Brembana
813
Piazzatorre
358
Piazzolo
58
Roncobello
251
S. Giovanni Bianco
2.980
S. Pellegrino Terme
3.190
S. Brigida
355
Sedrina
1.545
Serina
1.206
Taleggio
433
Ubiale Clanezzo
855
Valleve
128
25
Indice di motorizzazione
0,57
0,66
0,58
0,59
0,75
0,61
0,58
0,75
0,66
0,64
0,59
0,55
0,59
0,74
0,61
0,78
0,66
0,62
0,78
0,77
0,62
0,56
0,69
0,75
0,59
0,51
0,60
0,64
0,56
0,65
0,55
0,75
0,67
0,81
Valnegra
Valtorta
Vedeseta
Zogno
Totale CM
Totale Provincia di Bergamo
Fonte: ACI; Istat
148
197
157
5.777
27.376
707.597
0,64
0,58
0,59
0,64
0,63
0,73
Nella tabella 2 si riportano invece i valori del Traffico Giornaliero Medio (TGM) rilevati per alcuni
strade presenti nel territorio della Valle Brembana.
E’ evidente come si sia verificato un generale aumento nel TGM nel decennio trascorso fra il
1981/1982 e il 1992/1993, in particolare per alcune strade (SP 6, SP 9, SP 25, SP 26); è lecito
pensare che ad oggi i valori del TGM di tali sezioni stradali sia ulteriormente aumentati.
Tabella 2 – Traffico Giornaliero Medio di alcune sezioni stradali, anni 1981/1982 e 1992/1993
Denominazione
TGM 1981/1982
TGM 1992/1993
SP 24 – Valle Brembilla
3.843 (Brembilla)
4.499 (Brembilla)
SP 1 – Lenna - Mezzoldo
3.285 (Lenna)
3.786 (Piazza Brembana)
SP 2 – Lenna - Foppolo
3.013 (Piazza Brembana)
2.446 (Valnegra)
SP 6 – Cugno - Valtorta
618 (Olmo al Brembo)
1.094 (Olmo al Brembo)
SP 9 – Mezzoldo – Conf. Valtellinese
221 (Mezzoldo)
434 (Mezzoldo)
SP 25 – S. Giovanni B. – Val Bordesigli
679 (S. Giovanni B.)
2.469 (S. Giovanni B.)
SP 26 – S. Pellegrino - Dossena
978 (S. Pellegrino)
1.580 (Antea)
SP 28 – Algua - Selvino
1.152 (Algua)
1.182 (Algua)
Fonte: Provincia di Bergamo, Settore Politiche del Territorio
Variazione %
17,10
15,25
-18,82
77,51
96,38
254,23
61,55
2,60
In merito agli spostamenti pendolati per motivi di lavoro e di studio, non sono ancora disponibili i
dettagli comunali dell’ultimo censimento Istat; i dati contenuti nel PTCP registrano però un elevato
pendolarismo. La figura seguente può aiutare a comprendere la situazione della Comunità Montana
Valle Brembana. Il pendolarismo interno alla Provincia registra spostamenti interni alla Valle o
gravitanti sui grandi agglomerati urbani posti a sud della Comunità Montana, (in particolare con il
Comune capoluogo di Provincia). In merito al pendolarismo extra – provinciale è presente la
relazione con le Province vicine: Lecco, Sondrio, Milano.
26
Figura 1 - Pendolarismo interno alla Provincia
Fonte: Provincia di Bergamo, Settore Politiche del Territorio
Gli studi redatti per il Programma Triennale dei Servizi di Trasporto Pubblico della Provincia di
Bergamo nel 2000, confermano quanto esposto finora. La tabella 3 riassume le relazioni
Origine/Destinazione, caratterizzate da maggiore domanda potenziale di mezzi pubblici di trasporto
dovuta al numero elevato di spostamenti, per i Comuni della Valle Brembana.
Tabella 3 – Principali relazioni della matrice O/D, anno 2000
Tipologia
Origine
Destinazione
Zogno
Bergamo
San Giovanni Bianco
Bergamo
San Pellegrino Terme
Bergamo
Brembilla
Bergamo
Sedrina
Bergamo
In uscita
Ubiale Clanezzo
Bergamo
Piazza Brembana
Bergamo
Serina
Bergamo
Zogno
Dalmine
Sedrina
Almè
San Giovanni Bianco
Lenna
Villa d’Almè
Zogno
In entrata
Almè
Zogno
Ponte San Pietro
San Pellegrino Terme
Interni
San Giovanni Bianco
Zogno
San Pellegrino Terme
Zogno
Brembilla
Zogno
Serina
Zogno
Zogno
San Pellegrino Terme
San Giovanni Bianco
San Pellegrino Terme
Sedrina
Zogno
Dossena
Zogno
Ubiale Clanezzo
Zogno
27
Spostamenti
401
209
206
206
182
90
81
61
47
42
37
75
83
18
214
193
154
82
157
155
106
35
62
Costa di Serina
Taleggio
Zogno
Sedrina
Zogno
Zogno
Brembilla
Brembilla
54
16
97
49
Fonte: Provincia di Bergamo, 2000
Tra le destinazioni principali emerge il Comune capoluogo, mentre gli spostamenti in entrata o
interni prediligono il Comune di Zogno.
Commercio
Per quanto riguarda le attività commerciali, appare interessante fornire alcune indicazioni sulla
presenza della grande distribuzione nel territorio in oggetto. Nella seguente tabella è riportata la
consistenza della grande distribuzione alimentare e, come si può osservare, nel 2002 risultano
censiti solo due supermercati nel Comune di San Pellegrino Terme, per una superficie complessiva
di 1.644 m2.
Esercizi della grande distribuzione. Supermercati alimentari autonomi per comune
Numero, superficie, addetti. Anno 2002
Comuni
Superficie (m2)
N°
esercizi
di vendita
Addetti
totale
Maschi
Femmine
Totale
San Pellegrino Terme
2
1.291
1.644
4
13
17
Totale Comunità Montana
2
1.291
1.644
4
13
17
1.122
1.074.394
1.571.426
11.475
14.873
26.348
Totale Lombardia
Fonte: Ministero delle attività produttive
La densità commerciale della grande distribuzione, espressa come superficie complessiva dedicata
alla grande distribuzione ogni 1.000 abitanti sul territorio della Comunità Montana, vale pertanto
circa 38 m2/ab, con una punta a San Pellegrino di 330 m2/ab, circa il doppio della media regionale
(174 m2/ab) e un valore nullo in tutti gli altri comuni.
Agricoltura e zootecnia
La Comunità Montana Valle Brembana ha una superficie agricola utilizzata (SAU) pari a 10.918,7
ha, che costituisce il 17% dell'intero territorio.
28
Ripartizione in ha delle colture per Regione Agraria. Anno 2000.
Superficie Agricola Utilizzata
Superficie
Superficie
Colture Altra
Coltivazioni
Prati
Agricola
territoriale
boschive superf.
Seminativi legnose permanenti Totale
Totale
agrarie
e pascoli
12,8
4,2
6.601 6.618
3.000 1.166
10.784
32.915
Val Bremb. Merid.
1,8
0,0
4.299 4.301
9.195 3.410
16.906
31.454
Val Bremb. Sett.
14,6
4,2
10.900 10.919 12.195 4.576
27.690
64.369
Tot. Comunità M.
Analizzando la distribuzione della SAU fra le due Regioni Agrarie presenti (Val Brembana
Settentrionale e Val Brembana Meridionale) si osserva che essa costituisce rispettivamente il 13,7%
e il 20,1% del territorio preso in esame.
Prati permanenti e pascoli incidono per il 99,8% sulla SAU complessiva. Rispetto al 1990 è
diminuita la relativa superficie sia in Val Brembana Meridionale sia in quella Settentrionale, con
una diminuzione più consistente in quest'ultima regione (-37,4%).
Ripartizione delle colture per Regione Agraria - Variazione percentuale 2000-1990 Confronto provinciale
Superficie Agricola Utilizzata
Superficie
Colture Altra
Coltivazioni
Prati
Agricola
Seminativi legnose permanenti Totale boschive superficie totale
agrarie
e pascoli
Val Bremb.
-48,1%
-31,7%
-23,1% -23,2% -73,2%
-52,7%
-51,6%
Merid.
-85,4%
-100,0%
-37,4% -37,5% -32,7%
-7,2%
-30,2%
Val Bremb. Sett.
-60,5%
-41,7%
-29,5% -29,5% -50,9%
-25,5%
-40,4%
Tot. Comunità M.
Prov. di Bergamo
-8,9%
-28,2%
-12,7% -11,4% -42,4%
-36,7%
-24,4%
Le colture boschive conservano ancora un peso rilevante sulla superficie agricola totale, nonostante
la riduzione del 73,2% in Val Brembana Meridionale e del 32,7% in Val Brembana Settentrionale.
Una così consistente diminuzione potrebbe essere giustificata con l’uscita dal campo di
osservazione del Censimento di numerose aziende forestali, che non svolgono più alcuna attività di
sfruttamento del patrimonio boschivo e non sono pertanto più rilevate come aziende silvicole.
In entrambe le Regioni Agrarie poco diffusa è la coltivazione dei seminativi, che coprono lo 0,13%
della SAU; rispetto al 1990 la superficie investita a seminativi si è ridotta del 60,5%, valore
nettamente superiore a quello provinciale (-8,9%).
Particolarmente bassa è la superficie destinata alle coltivazioni legnose agrarie, del tutto scomparse
in Val Brembana Settentrionale e diminuite del 31,7% in Val Brembana Meridionale, nel periodo
intercorso tra i due censimenti.
Un fattore di pressione rilevante del settore agricolo è costituito dalle attività zootecniche, poiché i
reflui prodotti dai capi di bestiame contribuiscono all’apporto di sostanza organica biodegradabile e
di nutrienti nei corpi idrici.
29
Il marcato orientamento zootecnico dell’attività agricola nel territorio della Comunità è
evidentemente determinato dalle condizioni orografiche e climatiche del territorio stesso, che
garantiscono buone produzioni foraggiere ai prati stabili di fondovalle e di versante e un’ampia
disponibilità di superfici pascolabili in quota che caratterizzano pressoché tutte le superfici poste al
di sopra dell’attuale limite superiore del bosco.
I valori di seguito riportati consentono una prima caratterizzazione del sistema agricolo locale che si
configura fortemente orientato verso l’allevamento bovino e avicolo, anche se analizzando i dati
relativi agli anni 1990 e 2000, si nota come nella Comunità si è assistito a una diminuzione del
numero di bovini, tendenza confermata anche a livello provinciale e regionale.
Capi di bestiame per Regione Agraria - Confronto provinciale e regionale - Anni 1990 e 2000
Capi ovini e
Capi bovini e
Capi equini
Capi avicoli
Capi suini
caprini
bufalini
2000
1990
2000
1990
2000
1990 2000 1990
2000
1990
3.766
4.826
212
405 2.383 1.474
372
329
14.832 nd
Val Bremb. Merid.
1.016
1.335
7
85
672
747
71
49
767 nd
Val Bremb. Sett.
4.782
6.161
219
490 3.055 2.221
443
378
15.599 nd
Tot. Comunità M.
156.819 176.932 260.125 191.244 36.158 30.518 4.971 4.513 4.199.718 nd
Prov. di Bergamo
1.609.013 1.960.562 3.809.192 2.879.745 141.850 146.454 20.400 23.717 27.285.623 nd
Reg. Lombardia
Una diminuzione più marcata si è avuta per i capi suini, pressochè dimezzati e presenti quasi
esclusivamente nella regione agraria Val Brembana Meridionale, dato in controtendenza rispetto ai
valori provinciali e regionali, che testimoniano invece un incremento per questa tipologia di capi.
Una tendenza più specifica della Provincia di Bergamo e in particolare della Val Brembana
Meridionale è lo sviluppo significativo dell’allevamento ovino e caprino, grazie anche
all’introduzione di razze da latte e a forme di allevamento intensivo.
E’ interessante notare che per tutte le categorie di bestiame la netta prevalenza dell’indirizzo
produttivo zootecnico è caratteristica della Val Brembana Meridionale, dove sono presenti 668
aziende su un totale di 768 dell’intera Comunità.
Aziende con allevamenti per Regione Agraria - Confronto provinciale Anno 2000
Aziende
Aziende
Aziende Aziende
Aziende
Aziende
ovini e
bovini e
equini avicoli
suini
totali
caprini
bufalini
668
370
53
171
142
506
Val Bremb. Merid.
100
64
4
42
25
52
Val Bremb. Sett.
768
434
57
213
167
558
Tot. Comunità M.
5.929
3.304
1.341
1.346
1.283
3.855
Prov. di Bergamo
30
Capi di bestiame - Anno 2000
Ripartizione percentuale per Regione Agraria
100%
1016
7
80%
672
71
2383
372
Capi ovini e
caprini
Capi equini
767
60%
40%
3766
212
14832
20%
0%
Capi bovini e
bufalini
Capi suini
Val Bremb. Mer.
Capi avicoli
Val Bremb. Sett.
Analizzando i dati relativi al carico zootecnico dell’intera Comunità si nota come questo sia
nettamente inferiore al valore provinciale e regionale soprattutto per quel che riguarda i capi bovini
(7,4 capi/km2), suini (0,3 capi/km2) e avicoli (24,2 capi/km2), con eccezione di ovini e caprini
(soprattutto per la Val Brembana Meridionale).
Carico zootecnico per cat. di bestiame e Regione Agraria - Confronto prov. e reg. - Anni 1990 e 2000 - Capi
per km2
Capi bovini e
Capi ovini e
Capi suini
Capi equini
Capi avicoli
bufalini
caprini
2000 1990 2000
1990 2000 1990 2000 1990
2000
1990
11,4 14,7
0,6
1,2
7,2
4,5
1,1
1,0
45,1 nd
Val Bremb. Merid.
3,2
4,2
0,0
0,3
2,1
2,4
0,2
0,2
2,4 nd
Val Bremb. Sett.
7,4
9,6
0,3
0,8
4,7
3,5
0,7
0,6
24,2 nd
Tot. Comunità M.
57,6 65,0
95,5
70,2 13,3 11,2
1,8
1,7
1.542,4 nd
Prov. di Bergamo
67,4 82,2 159,6 120,7
5,9
6,1
0,9
1,0
1.143,5 nd
Reg. Lombardia
Si può pertanto affermare che, malgrado la dominanza dell’indirizzo zootecnico, confermata anche
dalla classificazione dei comuni per Orientamento Tecnico Economico, la zootecnia non sembra
costituire affatto un fattore di pressione ambientale particolarmente rilevante, poichè il carico
zootecnico non risulta significativo.
Va rilevato, per altro, che un’analisi del dato comunale permette di costruire significativi scenari e
di mettere in luce le variabilità presenti: accanto a comuni di grandi dimensioni come San Giovanni
Bianco, San Pellegrino Terme e Zogno, con un numero significativo di aziende agricole, esistono
realtà nelle quali l’attività zootecnica potrebbe essere oggetto di valorizzazione ulteriore. Le difficili
condizioni di accesso e altri fattori territoriali e socio-economici hanno infatti comportato
l’abbandono o il sotto utilizzo di alcune alpi che potrebbero altrimenti essere pienamente
recuperate. Una risposta alla necessità di sviluppare attività intersettoriali che valorizzino in modo
31
integrato le risorse presenti nel sistema rurale dell’area è fornita inoltre dalle attività agrituristiche,
che ricomprendano, insieme a specifiche risorse aziendali, i beni storico-culturali e ambientalinaturalistici che caratterizzano gran parte del territorio.
Turismo
Le strutture ricettive
Il maggiore richiamo per il turismo nella Valle Brembana è rappresentato dalla località termale di
San Pellegrino Terme e dalle località montane, che attraggono numerosi turisti soprattutto per gli
impianti sciistici di cui sono dotate.
Inoltre per quanto concerne il territorio comunitario, questo presenta ricchezze naturalistiche di
notevole interesse: le Prealpi Orobie, infatti, possiedono la più elevata diversità botanica e
zoologica dell’intero arco alpino. Nel territorio della Comunità ricadono il Parco delle Orobie
Valtellinesi, il Parco delle Orobie Bergamasche e il Parco dei Colli di Bergamo, che coinvolgono 32
Comuni per una copertura del territorio del 50% circa.
Le infrastrutture destinate alla ricettività turistica in Valle Brembana sono così suddivise:
Esercizi alberghieri (2001)
Alberghi da 1 a 4 stelle
64
Alloggi extra-alberghieri (2001)
Campeggi e villaggi turistici
4
Rifugi
17
Alloggi iscritti al REC
0
Alloggi agrituristici
2
Altre strutture ricettive
2
Esercizi complementari
8
Alloggi non iscritti al REC
0
Gli alberghi e le altre strutture ricettive sono così ripartiti sul territorio:
Esercizi alberghieri
Num.
Campeggi e villaggi turist.
Posti-letto Num.
Posti-letto
Sup. (mq)
Alloggi agri-turist.
Altre strutt.ricett.
Num.
Posti-letto
Num.
Eserc. complem.
Posti-letto Num.
Posti-letto
Località montane
21
839
3
1.090
47.500
1
18
0
0
4
1.108
Località termali
12
624
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Altre località
31
795
1
1.100
75.000
1
28
2
147
4
1.275
122.500
Tot. Comunità M.
64
2.258
4
2.190
Prov. di Bergamo
282
11.255
13
5.738
-
Fonte: Istat e Regione Lombardia
32
2
46
2
147
8
2.383
6
140
9
616
40
6.628
Da quest’ultima tabella emerge un buon livello di ricettività, che offre oltre 2.000 posti letto
alberghieri sui poco più 11.000 della Provincia.
Spicca per numero di strutture alberghiere San Pellegrino Terme, dove è concentrato il 18,8 % degli
alberghi dell’intera Valle: unica località termale del territorio comunitario, offre da sola 800 postiletto circa, in risposta alla forte attrattiva che tale luogo rappresenta per il turismo.
Le località montane, costituite dai comuni di Foppolo, Oltre il Colle, Piazzatorre, Serina e Valleve
offrono altri 800 posti-letto circa, ma analizzando il dato a livello comunale emerge che in alcuni
casi, ad esempio a Foppolo, l'impulso precedentemente dato alla politica della "seconda casa" ha un
po' frenato lo sviluppo alberghiero, che avrebbe bisogno di maggior respiro per sostenere ampie
dinamiche di frequentazione/soggiorni infrasettimanali.
Di seguito viene riportato il numero di strutture alberghiere (relativo al triennio 2001-2003) presenti
nelle quattro Comunità Montane della Valle Brembana, della Valle Imagna, della Valle di Scalve e
della Valle Seriana Superiore.
350
300
250
200
150
100
50
0
CM Valle
Brembana
CM Valle Imagna
Anno 2001
CM Valle di
Scalve
Anno 2002
CM Valle Seriana
Sup.
Prov. di
Bergamo
Anno 2003
Dalla figura si può notare come in queste quattro valli sia concentrato nel complesso più del 49,3%
degli alberghi dell’intera Provincia di Bergamo. Tra le valli, spiccano la Valle Brembana con 64
alberghi e la Valle Seriana Superiore, che ha visto crescere il numero di alberghi da 47 a 49 nel
triennio 2001-2003. Tali zone sono quelle dove più numerosi sono anche gli impianti sciistici.
A tale riguardo si stima che in Provincia di Bergamo siano presenti 469,5 km di piste da sci, di cui
319,5 km per la discesa e 150 km per il fondo.
In Valle Brembana, inoltre, esistono quattro campeggi, situati nei Comuni di Isola di Fondra, Oltre
il Colle e Piazzatorre e occupano nel complesso una superficie di 122.500 mq, pari allo 0,02% della
superficie dell’intera Comunità.
33
Numerosi, infine, sono i rifugi presenti nella Valle; dei 17 censiti e di seguito elencati, 10 sono
privati, gli altri sono gestiti dal Club Alpino Italiano o dalla Provincia di Bergamo:
Comune
Nome rifugio
Altezza m.s.l.m.
Posti letto
Averara
Cantoniera S. Marco
1830
20
Branzi
Laghi Gemelli
1968
80
Brembilla
Lupi di Brembilla
1285
36
Carona
Baita Armentarga
1816
38
Carona
Fratelli Longo
2026
30
Carona
Giretta
1800
40
Carona
Fratelli Calvi
2015
80
Mezzoldo
Madonna delle Nevi
1336
120
Mezzoldo
S. Marco 2000
1833
50
Oltre il Colle
Capanna 2000
2000
27
Oltre il Colle
Palazzi
2002
12
Oltre il Colle
Ca' Arera
1560
24
Ornica
Benigni C.
2222
20
Piazzatorre
Rododendro
1560
12
Taleggio
Gherardi A.
1650
73
Valtorta
Trifoglio
1340
60
Valtorta
Grassi A.
2000
24
Dalla tabella emerge una ricettività totale di circa 750 posti che va ad aggiungersi alle strutture
tradizionali elencate in precedenza. Analizzando la tabella si può osservare che 11 rifugi sono
situati ad un’altitudine superiore ai 1.800 m, mentre gli altri 7 sono situati a quote notevolmente più
basse: ciò permette una diversificazione nell’offerta che riesce a soddisfare le necessità di diverse
categorie di persone (dallo sciatore all'escursionista, all'alpinista, ai gruppi sportivi o culturali).
La domanda
Per analizzare lo stato e le tendenze della domanda sono utilizzati gli arrivi e le presenze, così come
rilevate dalle consuete statistiche inerenti il turismo. È necessario tenere presente fin da subito che il
dato non include due importanti categorie di soggetti:
•
coloro che pernottano in seconde case di proprietà o affittate da privati;
•
gli escursionisti che si recano in Valle in giornata.
Questo porta a un'inevitabile sottostima del dato di reale presenza e di conseguente pressione sul
territorio, che può essere particolarmente accentuata per le località montane facilmente raggiungibili
dai grandi centri urbani.
34
Nel 2003 in Valle Brembana sono stati registrati 37.232 arrivi, di cui 23.689 in strutture alberghiere
(63,6%) e 13.543 in esercizi complementari (36,4%).
Arrivi e presenze dei turisti totali (italiani e stranieri) negli esercizi ricettivi, per comunità. Anno 2003
Esercizi alberghieri
Arrivi Totali
Esercizi complementari
Presenze Totali
Arrivi Totali
Tot. Ricettività (escl. non REC)
Presenze Totali
Arrivi Totali
Presenze Totali
23.689
108.670
13.543
68.560
37.232
177.230
CM Valle Imagna
7.325
32.619
18
46
7.343
32.665
CM Valle di Scalve
3.725
15.760
1.187
5.521
4.912
21.281
30.930
129.102
18.151
83.853
49.081
212.955
457.957
1.050.295
59.012
307.322
516.969
1.357.617
CM Valle Brembana
CM Valle Seriana Sup.
Prov. di Bergamo
Benché la Valle Brembana conti ben il 22,1% degli alberghi totali provinciali, il numero di arrivi
rappresenta solo il 5,2% degli arrivi totali. Questo è, almeno in parte, spiegabile se si considera che
gran parte del turismo nella Provincia di Bergamo è rappresentato da turismo “di lavoro”, e che
comunque la città capoluogo rappresenta una grandissima attrattiva e da sola viene visitata da circa
140.000 turisti all’anno.
Se si analizza il dato relativo alle presenze si nota come in Valle Brembana vi sia il 10,3 % delle
presenze provinciali, a testimonianza di soggiorni più lunghi.
Di seguito viene riportata la tabella relativa agli arrivi e alle presenze dei turisti italiani e stranieri
(nel 2003) nel complesso degli esercizi ricettivi, per le quattro comunità e la Provincia di Bergamo.
Italiani
Stranieri
% di arrivi
Arrivi
Presenze
Totale
% di arrivi sul
sul totale
Arrivi
Presenze
totale
Arrivi
Presenze
31.361
155.834
84,2%
5.871
21.396
15,8%
37.232
177.230
CM Valle Imagna
5.559
27.302
75,7%
1.784
5.363
24,3%
7.343
32.665
CM Valle di Scalve
4.559
20.181
92,8%
353
1.100
7,2%
4.912
21.281
CM Valle Brembana
CM Valle Seriana Sup.
Prov. di Bergamo
44.246
193.424
90,1%
4.835
19.531
9,9%
49.081
212.955
334.385
981.961
64,7%
182.584
375.656
35,3%
516.969
1.357.617
Degli arrivi totali registrati nella Comunità 31.361 sono italiani (84,2%) e 5.871 sono stranieri
(15,8%). Come si evince dalla tabella, rispetto alle altre comunità, la Valle Brembana segue la Valle
Seriana Superiore, sia come arrivi complessivi in un anno, sia come presenze complessive. Per
quanto riguarda, invece, gli arrivi degli stranieri in rapporto agli arrivi totali, la Valle Brembana,
presenta percentuali maggiori di quelle della Valle di Scalve e della Valle Seriana Superiore, ma
inferiori a quelle registrate in Valle Imagna e in Provincia.
35
Analizzando il dato a livello comunale si nota che il maggior numero di arrivi si registra nei comuni
di Foppolo, Isola di Fondra, San Pellegrino Terme, seguiti da Valleve, Piazzatorre, Oltre il Colle e
Ubiale Clanezzo
La percentuale di stranieri più alta si registra a San Pellegrino Terme, Foppolo (meta sciistica di
molti turisti inglesi) e Ubiale Clanezzo.
Italiani
Stranieri
% di arrivi
Arrivi
Algua
Presenze
Totale
% di arrivi
Arrivi
sul totale
Presenze
Arrivi
sul totale
Presenze
210
640
90,5%
22
66
9,5%
232
706
Averara
0
0
-
0
0
-
0
0
Blello
0
0
-
0
0
-
0
0
Bracca
28
622
90,3%
3
17
9,7%
31
639
Branzi
327
5.082
82,0%
72
422
18,0%
399
5.504
Brembilla
290
1.048
84,5%
53
132
15,5%
343
1.180
48
153
100,0%
0
0
0,0%
48
153
628
2.045
94,9%
34
103
5,1%
662
2.148
Camerata Cornello
Carona
Cassiglio
0
0
-
0
0
-
0
0
Cornalba
0
0
-
0
0
-
0
0
Costa di Serina
0
0
-
0
0
-
0
0
Cusio
0
0
-
0
0
-
0
0
Dossena
83
689
95,4%
4
6
4,6%
87
695
Foppolo
2.812
10.497
72,0%
1.096
7.269
28,0%
3.908
17.766
Gerosa
Isola di Fondra
Lenna
Mezzoldo
Moio de'Calvi
Olmo al Brembo
Oltre il Colle
Ornica
Piazza Brembana
Piazzatorre
Piazzolo
Roncobello
0
0
-
0
0
-
0
0
8.076
44.863
99,7%
27
99
0,3%
8.103
44.962
0
0
-
0
0
-
0
0
2.108
9.705
98,7%
27
33
1,3%
2.135
9.738
33
67
100,0%
0
0
0,0%
33
67
3
5
23,1%
10
14
76,9%
13
19
2.352
12.186
99,2%
19
31
0,8%
2.371
12.217
0
0
-
0
0
-
0
0
688
3.427
83,7%
134
320
16,3%
822
3.747
2.340
11.036
97,7%
54
243
2,3%
2.394
11.279
32
215
97,0%
1
2
3,0%
33
217
322
2.438
92,8%
25
88
7,2%
347
2.526
San Giovanni Bianco
38
458
77,6%
11
40
22,4%
49
498
San Pellegrino Terme
5.483
25.727
69,8%
2.377
6.462
30,2%
7.860
32.189
Santa Brigida
0
0
-
0
0
-
0
0
Cedrina
0
0
-
0
0
-
0
0
Serina
1.515
10.187
90,3%
162
774
9,7%
1.677
10.961
Taleggio
910
6.523
94,3%
55
94
5,7%
965
6.617
Ubiale Clanezzo
841
1.273
41,4%
1.190
2.275
58,6%
2.031
3.548
1.969
5.607
80,9%
465
2.792
19,1%
2.434
8.399
0
0
-
0
0
-
0
0
106
565
82,8%
22
92
17,2%
128
657
Valleve
Valnegra
Valtorta
Vedeseta
Zogno
0
0
-
0
0
-
0
0
119
776
93,7%
8
22
6,3%
127
798
36
Gli arrivi in Val Brembana, nel 2003, sono stati, 0,9 per abitante e 57,8 per km2. Tali indicatori
risultano piuttosto significativi dal punto di vista ambientale in quanto rappresentano la pressione
esercitata dal turismo sul territorio in esame. Dall’analisi delle tabelle emerge come la Valle
Brembana subisca una pressione inferiore alla media provinciale in termini sia di arrivi sia di
presenze per chilometro quadrato, ma nettamente superiore in termini di arrivi e presenze per
abitante.
Arrivi per ab e per kmq. Anno 2003
Arrivi
Arrivi/ab
Arrivi/km2
CM Valle Brembana
37.232
0,9
57,8
CM Valle Imagna
7.343
0,2
71,9
CM Valle di Scalve
4.912
1,1
35,0
CM Valle Seriana Sup.
49.081
1,3
106,7
Prov. di Bergamo
516.969
0,5
189,9
Presenze per ab e per kmq. Anno 2003
Presenze
Presenze/ab
Presenze/km2
177.230,0
4,1
275,3
CM Valle Imagna
32.665
1,1
319,9
CM Valle di Scalve
21.281
4,8
151,6
212.955
5,6
463,2
1.357.617,0
1,4
498,6
CM Brembana
CM Valle Seriana Sup.
Prov. di Bergamo
Di seguito viene riportata la tabella relativa agli arrivi e alle presenze in ogni comune della Valle:
Comuni
Algua
Averara
Arrivi
Arrivi/ab
Arrivi/km2
Presenze
Pres./ab
Pres./km2
232,00
0,32
28,50
706,00
0,98
86,73
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Blello
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Bracca
31,00
0,04
5,61
639,00
0,79
115,55
Branzi
399,00
0,53
15,78
5.504,00
7,27
217,64
Brembilla
343,00
0,08
16,40
1.180,00
0,28
56,43
48,00
0,08
3,82
153,00
0,25
12,18
Camerata cornello
Carona
662,00
1,77
14,98
2.148,00
5,76
48,61
Cassiglio
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Cornalba
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Costa di Serina
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Cusio
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Dossena
87,00
0,09
4,44
695,00
0,68
35,46
Foppolo
3.908,00
18,61
240,49
17.766,00
84,60
1.093,29
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
8.103,00
43,10
611,55
44.962,00
239,16
3.393,36
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Gerosa
Isola di Fondra
Lenna
37
Mezzoldo
2.135,00
9,70
113,50
9.738,00
44,26
517,70
Moio de' Calvi
33,00
0,17
5,34
67,00
0,34
10,84
Olmo al Brembo
13,00
0,02
1,67
19,00
0,04
2,44
2.371,00
2,11
73,16
12.217,00
10,87
376,95
Oltre il Colle
Ornica
Piazza Brembana
Piazzatorre
Piazzolo
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
822,00
0,68
125,69
3.747,00
3,10
572,94
2.394,00
5,09
101,57
11.279,00
24,00
478,53
33,00
0,35
7,88
217,00
2,28
51,79
347,00
0,72
13,61
2.526,00
5,23
99,06
San Giovanni Bianco
49,00
0,01
1,56
498,00
0,10
15,83
San Pellegrino Terme
7.860,00
1,57
344,28
32.189,00
6,45
1.409,94
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Roncobello
Santa Brigida
Sedrina
Serina
Taleggio
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
1.677,00
0,75
60,89
10.961,00
4,91
398,00
965,00
1,68
20,77
6.617,00
11,49
142,39
Ubiale Clanezzo
2.031,00
1,59
276,33
3.548,00
2,78
482,72
Valleve
2.434,00
17,02
162,70
8.399,00
58,73
561,43
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
128,00
0,39
4,18
657,00
1,98
21,48
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
127,00
0,01
3,64
798,00
0,09
22,89
Valnegra
Valtorta
Vedeseta
Zogno
In Valle Brembana tra il 2001 e il 2003 gli arrivi nel complesso degli esercizi ricettivi sono
aumentati, in totale, del 11,4%; scomponendo questi ultimi in esercizi alberghieri ed esercizi
ricettivi complementari, si nota una riduzione degli arrivi nelle strutture alberghiere e una crescita
negli altri esercizi. Da questo punto di vista, l’andamento del turismo nella Comunità si distingue da
quello registrato in Provincia e in Lombardia, dove si è avuta una crescita degli arrivi sia negli
alberghi, sia nelle altre strutture ricettive.
Evoluzione degli arrivi 2001-2003
60.000
50.000
40.000
30.000
20.000
10.000
20
03
20
02
20
01
0
CM Valle Brembana
CM Valle Imagna
CM Valle di Scalve
CM Valle Seriana Sup.
38
Gli impianti di risalita
Per quanto riguarda gli impianti di risalita e le piste di sci l'Alta Val Brembana propone oltre 80 Km
di piste battute e dotate in buona parte di innevamento programmato. Tutte le sue principali stazioni
fanno parte delle Prealpi Orobiche. In Val Brembana è possibile effettuare sia lo sci alpino, sia lo
sci nordico.
Foppolo e' al centro del comprensorio, quello del Brembo Ski che comprende anche San Simone e
Carona Carisole, stazioni sciistiche di origine piu' recente.
Nella vallata occidentale del Brembo si trova poi Piazzatorre, dove si e' proceduto recentemente ad
un radicale rinnovo degli impianti di risalita. L'ultima nata delle stazioni sciistiche della Valle
Brembana e' Valtorta, collegata con i Piani di Bobbio, centro invernale di primaria importanza della
Valsassina.
Per quanto riguarda lo sci di fondo particolarmente attrezzato è il Centro dello sci nordico della
Conca dell'Alben di Serina – Oltre il Colle e del biathon di Serina-Valpiana, che consentono di
sciare su tracciati lunghi alcune decine di chilometri di facile e media difficolta'.
Altre possibilita' di sci nordico sono offerte dagli anelli di Valtorta Piani di Bobbio (sede di
prestigiose competizioni internazionali), Branzi, Gardata e Roncobello.
Di seguito si riportano i dati relativi alla lunghezza delle piste dello sci alpino e dello sci nordico.
Comune
Branzi
Altitudine
m.s.l.m.
900
Numero Piste Lungh. Piste Sci Numero Anelli Lungh. Anelli Sci Nordico (km)
Sci Alpino
Alpino (km)
Sci Nordico
2
2,5 – 5
Foppolo
1.500/2.200
23
47
1
3
Carona
1.100/2.000
10
22
1
4,5
San Simone
1.650/2.200
13
30
1
1,5
Oltre il Colle
1.100/2.000
Impianti
Impianti chiusi
6
Rispettivamente: 3 - 6 – 8 – 16 – 7,5 – 5
Piazzatorre
900/1900
17
35
-
-
900
Impianto
Impianto
-
-
chiuso
chiuso
1.000
-
-
4
Rispettivamente: 5 – 3 – 1,5 - 5
1.077
-
-
4
Rispettivamente: 3 – 4 – 6 – 7,5
935/1.993
23
30
5
Rispettivamente: 3 – 5 – 7,5 – 10 -5
chiusi
Peghera
-
Taleggio
Roncobello
Serina
-
Valpiana
Valtorta
Come si può notare dalla tabella Foppolo, con i suoi 47 km di piste, è la piu' importante stazione
invernale della Valle Brembana. Già nota negli anni '30 agli sciatori bergamaschi e milanesi, è oggi
conosciuta soprattutto in Inghilterra da dove arrivano ogni inverno migliaia di turisti.
Di seguito vengono riportati i dati tecnici degli impianti di risalita del comprensorio “Brembo Ski”.
39
Impianti Foppolo
Partenza
Arrivo
Lunghezza
Portata/h
Note
(m)
(m)
(m)
Seggiovia Ronchi-IV Baita
1636
1820
1154
2400
Quadriposto
Seggiovia IV Baita-Montebello
1817
2073
779
2400
Quadriposto
Seggiovia Ronchi-Valgussera
1641
2167
1325
550
Sciovia A. Bianchi-3 Stalle
1610
1738
368
484
Sciovia 3 Stalle - Foppane
1741
2130
1131
713
Seggiovia Paese – Piazzale
Collegamento paese
Alberghi
impianti
Sciovia Giretta
1796
2110
1133
900
Sciovia K2-IV Baita
1677
1827
1032
720
Sciovia Vago-Della Croce
1795
1983
636
Impianti Carona
Partenza
Arrivo
Lunghezza
(m)
(m)
(m)
Seggiovia biposto Alpe Soliva
1160
1752
1230
1028
Sciovia Bimby campo scuola
1727
1757
327
720
Sciovia Terre Rosse A
1720
1966
1017
900
Sciovia Terre Rosse B
1720
1966
1017
900
Sciovia Conca Nevosa
1961
2111
654
720
Impianti San Simone Valleve
Partenza
Arrivo
Lunghezza
Portata/h
(m)
(m)
(m)
Sciovia Arale 1
1668
1734
396
360
Sciovia Arale 2
1668
1734
396
360
Seggiovia Colla
1674
1824
663
1800
Sciovia Capriolo
1745
1790
219
720
Sciovia Sessi
1708
1953
903
720
Sciovia Forcella Rossa
1750
2024
873
710
Sciovia Camoscio
1808
1963
526
716
Sciovia Minibelt
-
-
-
-
Portata/h
Note
Note
Triposto
Nastro trasportatore
Foppolo è situata in zona molto nevosa e grazie alla posizione favorevole l'innevamento si mantiene
ottimo fino a primavera inoltrata. Nonostante ciò Foppolo è dotato di strutture per la neve
programmata: ha un impianto ad alta e bassa pressione sulla pista IV Baita – Montebello e Val
Carisole. Con la strategia dell'innevamento programmato e l'apertura del servizio promozionale
Brembo Ski in questi anni Foppolo ha provveduto ad adeguarsi alle crescenti richieste, estendendo
la praticabilita' delle piste alla confinante conca di Carisole e alla vicina stazione di San Simone. Gli
impianti di risalita dell’intero comprensorio comprendono: 6 seggiovie, 14 sciovie, 3 campi scuola.
Inoltre due seggiovie (Ronchi-IV Baita e IV Baita-Montebello) sono state recentemente
rimodernate: la loro portata oraria è ora di ben 2.400 persone.
40
Infine Foppolo offre in località Convento un anello di 3 km per lo sci nordico di media difficoltà.
Per quel che riguarda Carona l'ottimo impianto di innevamento artificiale (impianto a bassa e alta
pressione) consente di sciare anche con scarse precipitazioni nevose. Le piste di Carona sono in
totale 10 (2 facili, 6 medie e 2 difficili) per complessivi km 22. Lo sci di fondo si svolge in località
Carisole, dove è presente un anello di 4,5 km di media difficoltà e si raggiunge con la seggiovia.
San Simone è un centro sciistico nelle vicinanze di Foppolo da cui dista 8 km; la Stazione Ski di
San Simone e' una delle piu' "spartane" di tutto l'arco montuoso bergamasco, nel senso che al
momento della sua formazione si ritenne di dover privilegiare la pratica dello sci su ogni altra
motivazione. Benché a San Simone non ci sia mai crisi di neve, esiste un impianto di neve
programmata sulla pista Arale e sulla pista Colla. Le Piste, di varia difficolta', sono 13 (4 facili, 6
medie e 3 difficili) per complessivi 30 km. In località Laghetto d’Arale a quota 1700 m è poi
possibile praticare lo sci di fondo in un anello di 1,5 km.
Per quel che riguarda la stazione sciistica di Piazzatorre le principali piste di sci sono ubicate sul
Monte Torcola, raggiungibile tramite seggiovia. La particolarita' della stazione sciistica di
Piazzatorre e' che permette sciate anche con poco manto nevoso per il suo terreno di pascolo e
assenza di fondo ghiaioso.
Piazzatorre offre la possibilita' di pratica dello sci per principianti anche in paese, grazie ad un
impianto di servizio e ad alcune piste tracciate nella parte alta della sua conca. In totale sono
presenti 17 piste (3 facili, 10 medie e 4 difficili) per complessivi 35 km. Esiste un impianto per la
neve programmata sulle piste Torcola, Toracchio e pista del Bosco, di 9 km. I due comprensori,
però, non sono collegati fra loro e due sono le società che gestiscono gli impianti.
Di seguito vengono riportati i dati tecnici degli impianti di risalita di Piazzatorre.
Impianti Piazzatorre
Partenza
Arrivo
Lunghezza
Portata/h
Note
(m)
(m)
(m)
Cabinovia Monte Zuccone
900
1550
1900
500
Biposto
Seggiovia Monte Torcola
1560
1870
1000
700
Monoposto
Seggiovia Gremei 1
1110
1550
1100
2200
Seggiovia Gremei 2
1560
1950
700
2200
Sciovia Roccolo Canalotti
1560
1685
650
720
Seggiovia Toracchio
1560
1777
795
1200
Sciovia del Sole
1400
1800
800
720
Biposto
Lo sci alpino era inoltre praticabile in altre due stazioni sciistiche: a Oltre il Colle e a Peghera
Taleggio. In queste località gli impianti di risalita sono temporaneamente chiusi. A Peghera
Taleggio, tuttavia, erano presenti solo 3 piste (1 media e 2 difficili) per complessivi 3 km, le cui
caratteristiche sono riportate in tabella.
41
Impianti Taleggio
Sciovia Peghera
Partenza
Arrivo
Lunghezza
(m)
(m)
(m)
850
1250
400
Portata/h
Note
400
A Oltre il Colle è dunque praticabile esclusivamente lo sci nordico. In località Pian della Palla e
Colli di Zambla a quota 1256 m, sono presenti anelli di 3 km (pista tecnica), 6 km (pista facile), 8
km (pista facile), 16 km (pista impegnativa). Due piste di 7,5 km e 5 km sono omologate FISI.
Come già anticipato lo sci di fondo si può praticare anche a Branzi, Roncobello e a Serina dove è
presente un poligono di tiro per la pratica del biathlon (sede del Centro di addestramento al
biathlon FISI e di numerosi ritiri delle squadre nazionali della specialità).
Infine, la stazione sciistica di Valtorta –Piani di Bobbio si colloca sulle pendici della montagna che
degrada dai Piani di Bobbio. I nuovi impianti di Valtorta partono dai pendii che sovrastano la conca
Ceresola e sono collegati con gli impianti dei Piani di Bobbio, per cui questo centro è il primo a
carattere intervallare che sia stato realizzato in provincia di Bergamo.
Esiste un impianto di neve programmata di 7 km sulle piste: Tre Signori – Nube Bianca – Fortino
per Nube Bianca. Le piste sono in tutto 23 (9 facili, 11 medie e 3 difficili) per complessivi 30 km.
Impianti Valtorta-Piani di Bobbio
Partenza
Arrivo
Lunghezza
(m)
(m)
(m)
Portata/h
Telecabina Barzio-Bobbio
806
1638
2250
2200
Seggiovia Valtorta
1336
1698
1100
1200
Seggiovia Orscellera
1652
1854
586
900
Sciovia Casari 2000
1664
1993
1350
900
Sciovia Ongania
1668
1797
804
700
Sciovia Ausilia
1662
1784
682
360
Seggiovia Fortino
1604
1705
940
2400
Sciovia Chiesetta
1673
1730
558
650
Note
Quadriposto
Esistono, inoltre, diversi anelli per lo sci di fondo di 3-5-7,5-10 km.
In sintesi in Valle Brembana si scia su piu' di trenta impianti di risalita; esistono moderne seggiovie
quadriposto dai 1.000 ai 2.200 metri di quota, oltre un centinaio di chilometri di piste da discesa,
dalle piu' facili alle piu' impegnative, un innevamento garantito in ogni stazione, piste per lo sci di
fondo di livello internazionale, aree destinate alla pratica dello snow board.
Accanto a questa realtà esistono centri minori che non riescono più a essere competitivi, soprattutto
per quel che riguarda lo sci alpino.
42
COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Aria
Descrizione
Codice indicatore
DPSIR
Emissioni in atmosfera totali
P
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
L’indicatore misura l’emissione complessiva per ciascuno degli inquinanti censiti
nel database Inemar e permette di valutare il carico inquinante complessivo
sull’ambiente atmosferico, a prescindere dalla sua distribuzione spaziale. È
possibile inoltre valutare il contributo percentuale delle principali sorgenti per gli
inquinanti considerati. La classificazione delle sorgenti emissive in 11
macrosettori, utilizzata per l’inventario, è quella definita a livello comunitario
nell’ambito del progetto CORINAIR.
Metodologia di
calcolo
Il dato è acquisito dal database Inemar della Regione Lombardia a livello
comunale e aggregato per i diversi Comuni della Comunità Montana.
Fonte dei dati
ARPA LOMBARDIA - REGIONE Unità di misura
LOMBARDIA (2003), INEMAR,
Inventario Emissioni in Atmosfera:
emissioni in regione Lombardia
nell'anno 2001. Dati per revisione
pubblica
Ambito territoriale Comunale, aggregazione per Comunità Periodo di calcolo
Montana
kt (CO2)
t (altri)
2001
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
Non disponibile
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
Tra i comuni, tra le
Comunità Montane, rispetto
alla Provincia
Non significativi per la tipologia di indicatore
RISULTATI
Valore dell’indicatore
SO2
NOx
COV
Seriana Sup.
43
617
1.987
Scalve
Brembana
8
55
67
628
471
2.785
43
Imagna
28
305
1.129
Provincia
4.400
29.152
33.380
CH4
CO
CO2
N2O
NH3
PM10
1.023
4.467
209
87
240
122
218
1.857
17
17
45
48
1.159
8.365
412
72
213
218
460
3.947
89
25
77
104
40.261
73.833
7.373
1.507
8.520
2.718
Nei grafici riportati nella pagina seguente è riportata la ripartizione delle emissioni negli 11
macrosettori Corinair per i pincipali inquinanti.
44
Elementi di valutazione
I dati di emissione per la Val Brembana mettono in luce valori del tutto trascurabili rispetto al dato
provinciale per quasi tutti gli inquinanti, con l’eccezione di composti organici volatili e monossido
di carbonio, per quali il contributo della Comunità, pur molto marginale, assume comunque una
certa significatività.
Per quanto riguarda la ripartizione delle diverse sorgenti, emerge il contributo secondario ma non
del tutto trascurabile dei processi di combustione in ambito industriale (il 31% delle emissioni di
Nox e il 44% delle emissioni di CO2). Il ruolo del traffico veicolare appare notevole per gli Nox
(41%) ma molto più contenuto per gli altri inquinanti e, in particolare per il CO (10%), che altrove
deriva per un’ampia percentuale da tale fonte. È opportuno mettere in luce, infine, il contributo
rilevante della combustione non industriale nell’emissione di CO (80%), per il quale si può
ipotizzare un ruolo non secondario della combustione della legna. Si noti infine il contributo dei
processi produttivi all’emissione di CO2, interpretabile solo con la presenza di specifici
insediamenti produttivi che, in un contesto territoriale non particolarmente emissivo, altera in
modo sensibile la ripartizione.
Valle Brembana
Emissioni di Nox per ma crosettore
Altre sorgenti
e assorbimenti
1%
Valle Brembana
Emissioni di COV per macrosettore
Combustione
non industriale
19%
Combustione
non industriale
21%
Proc essi
produttivi
3%
Trasporto su
strada
41%
Altre sorgenti
e assorbimenti
44%
Proc essi
produttivi
6%
Combustione
nell'industria
1%
Combustione
nell'industria
31%
Estrazione e
distribuzione
c ombustibili
1%
Uso di solventi
24%
Trasporto su
strada
8%
Valle Brembana
Emissioni di CO per macrosettore
Valle Brembana
Emissioni di CO2 per macrosettore
Trasporto su Altre sorgenti
strada
e assorbimenti
2%
Proc essi 10%
Trasporto su
strada
9%
produttivi
1%
Combustione
non industriale
16%
Combustione
nell'industria
7%
Proc essi
produttivi
44%
Combustione
non industriale
80%
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
45
Combustione
nell'industria
31%
☺
œ
NA
Emissioni poco rilevanti nel contesto provinciale
46
COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Aria
Descrizione
Codice indicatore
DPSIR
Emissioni in atmosfera unitarie
P
Tipologia Efficienza
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
L’indicatore misura l’emissione per unità di territorio per ciascuno degli inquinanti
censiti nel database Inemar e permette di valutare il carico inquinante
sull’ambiente atmosferico, rapportato alla superficie territoriale. L’indicatore
pertanto esprime l’effettiva pressione ambientale sul territorio relativamente al
settore aria.
Metodologia di
calcolo
Il dato è acquisito dal database Inemar della Regione Lombardia a livello
comunale, aggregato per i diversi Comuni della Comunità Montana e diviso per la
superficie territoriale.
Fonte dei dati
ARPA LOMBARDIA - REGIONE Unità di misura
LOMBARDIA (2003), INEMAR,
Inventario Emissioni in Atmosfera:
emissioni in regione Lombardia
nell'anno 2001. Dati per revisione
pubblica
Ambito territoriale Comunale, aggregazione per Comunità Periodo di calcolo
Montana
kt/km (CO2)
t/km (altri)
2001
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
Non disponibile
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
Tra i comuni, tra le
Comunità Montane, rispetto
alla Provincia
Valore regionale lombardo
Valore nazionale
RISULTATI
Valore dell’indicatore
SO2
NOx
COV
Seriana Sup.
0,094
1,342
4,322
Scalve
Brembana
0,054
0,085
0,478
0,976
3,351
4,327
47
Imagna
0,275
2,991
11,054
Provincia
1,616
10,706
12,259
CH4
CO
CO2
N2O
NH3
PM10
2,224
9,715
0,454
0,189
0,521
0,266
1,550
13,224
0,119
0,121
0,322
0,341
1,800
12,996
0,640
0,112
0,332
0,339
48
4,501
38,660
0,873
0,243
0,752
1,018
14,786
27,116
2,708
0,553
3,129
0,998
Elementi di valutazione
Le emissioni per unità di superficie in Val Brembana per gli inquinanti Inemar appaiono poco
consistenti con riferimento al dato medio provinciale (sempre pari ad almeno il triplo e, per alcuni
inquinanti, superiore di un ordine di grandezza), e risultano inferiori in molti casi anche rispetto alle
altre Comunità Montane considerate. Gli unici inquinanti che, pur con valori inferiori, mantengono
una certa rilevanza sono i composti organici volatili (COV), il monossido di carbonio (CO) e il
particolato fine (PM10), tutti pari a circa un terzo del valore medio provinciale (quasi la metà per il
CO)..
Questo dato potrebbe essere interpretato in prima battuta nel senso di una prevalenza netta del
traffico autoveicolare rispetto alle altre sorgenti emissive. Tale interpretazione appare tuttavia
dubbia per due motivi:
il valore di emissione unitaria per i NOx è comunque inferiore di un ordine di grandezza
rispetto al dato provinciale;
il dato relativo alla ripartizione delle sorgenti (vedere scheda “Emissioni totali”) non mostra
contributi significativi per CO e COV in val Brembana.
La relativa presenza di precursori degli inquinanti fotochimici deve essere attentamente valutata alla
luce dei livelli di ozono rilevati nelle campagne di monitoraggio.
Deve essere infine tenuto presente il carattere per sua natura incerto delle stime di emissioni
riportate, che devono essere interpretati più come valori indicativi che come numeri sui quali trarre
conclusioni certe.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
œ
NA
Emissioni poco rilevanti nel contesto provinciale
49
COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Acqua
Descrizione
Codice indicatore
DPSIR
Consumi idrici totali
P
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
L’indicatore permette di conoscere i volumi assoluti erogati dalla rete per ciascun
Comune. Essendo di natura descrittiva, non consente confronti tra i diversi
Comuni o valutazioni dell’efficienza nell’utilizzo della risorsa idrica.
Metodologia di
calcolo
Dati rilevati dalla ricognizione effettata dal’ATO sulle infrastrutture
acquedottistiche sul territorio provinciale, in attuazione della L. 36/1994.
Fonte dei dati
ATO Bergamo
Unità di misura
Ambito territoriale Comunale
Periodo di calcolo
m3 / anno
2002/03
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
Nessuno
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
Nessuno
Nessuno
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Comune
Consumi
Comune
Consumi
ALGUA
31.300
OLMO AL BREMBO
200.000
AVERARA
22.000
OLTRE IL COLLE
386.000
BLELLO
12.000
ORNICA
35.000
BRACCA
69.500
PIAZZA BREMBANA
124.099
BRANZI
385.000
PIAZZATORRE
190.347
BREMBILLA
367.713
PIAZZOLO
47.085
CAMERATA CORNELLO
43.680
RONCOBELLO
240.000
CARONA
72.694
SAN GIOVANNI BIANCO
494.485
CASSIGLIO
13.000
SAN PELLEGRINO TERME
504.478
CORNALBA
ND
SANTA BRIGIDA
70.000
COSTA DI SERINA
43.000
SEDRINA
ND
CUSIO
24.000
SERINA
396.896
DOSSENA
59.517
TALEGGIO
245.593
FOPPOLO
29.200
UBIALE CLANEZZO
86.604
50
GEROSA
72.397
VALLEVE
ISOLA DI FONDRA
57.000
VALNEGRA
80.300
ND
LENNA
55.290
VALTORTA
3.790
MEZZOLDO
58.028
VEDESETA
60.468
MOIO DE'CALVI
21.157
ZOGNO
102.000
NOTA: per Algua, Costa di Serina, Foppolo, Valleve, Zogno il consumo indicato è una stima
volume immesso in rete; per Costa di Serina, Foppolo, Zogno, inoltre, il dato non è disponibile per
alcuni impianti
Elementi di valutazione
Pur costituendo un importante passo avanti nella conoscenza delle infrastrutture per l’erogazione
dell’acqua potabile sul territorio, i dati di partenza presentano alcuni valori scarsamente attendibili e
difficoltà interpretative, specie nel caso di acquedotti consortili. La base conoscitiva disponibile
prima della ricognizione ATO era quella rilevata alla fine degli anni ’80 per l’elaborazione del
PRRA e presentava lacune notevolmente maggiori.
Trattandosi di un dato assoluto, non è possibile trarre elementi di carattere valutativo: non sono
disponibili infatti elementi per valutare la sostenibilità degli approvvigionamenti rispetto agli
apporti naturali.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
NA
Qualità dato Evoluzione Commento
œ
NA
-
51
COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Acqua
Descrizione
Codice indicatore
DPSIR
Consumi idrici procapite
P
Tipologia Efficienza
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
L’indicatore permette di valutare il consumo idrico rapportato alla popolazione
presente nei diversi Comuni, evidenziando le aree più critiche ai fini
dell’approvvigionamento. Poiché il dato si riferisce ai volumi erogati dagli
acquedotti, occorre tenere presente due aspetti fondamentali:
la possibile presenza di approvvigionamenti autonomi, specie ad uso
industriale;
la presenza di popolazione non residente, specie nelle aree a vocazione
turistica.
Metodologia di
calcolo
L’indicatore è calcolabile dividendo il consumo idrico totale per il valore della
popolazione totale, comprensivo di quella residente e quella cosiddetta fluttuante.
Quest’ultima tiene conto delle presenze non residenti (turistiche, per motivi di
lavoro, etc.) ed è stata ponderata nella somma con la popolazione residente su 90
giorni di permanenza.
Fonte dei dati
ATO Bergamo
Unità di misura
Ambito territoriale Comunale
l / ab giorno
Periodo di calcolo
2002/03
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
Nessuno
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
Tra i diversi Comuni
Alcune città italiane (es. Milano: 466 ) e valore medio nazionale (300)
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Comune
Consumi procapite
Comune
Consumi procapite
ALGUA
123
Res
OLMO AL BREMBO
936
Tot
AVERARA
176
Tot
OLTRE IL COLLE
244
Tot
BLELLO
298
Tot
ORNICA
256
Tot
BRACCA
246
Res
PIAZZA BREMBANA
190
Tot
BRANZI
493
Tot
PIAZZATORRE
146
Tot
BREMBILLA
228
Tot
PIAZZOLO
271
Tot
CAMERATA CORNELLO
170
Tot
RONCOBELLO
379
Tot
197
Tot
SAN GIOVANNI BIANCO
256
Tot
CARONA
52
CASSIGLIO
CORNALBA
155
Tot
SAN PELLEGRINO TERME
139
SANTA BRIGIDA
Tot
ND
Res
154
Tot
COSTA DI SERINA
126
Res
SEDRINA
ND
Res
CUSIO
138
Tot
SERINA
184
Tot
DOSSENA
108
Tot
TALEGGIO
431
Tot
FOPPOLO
386
Res
UBIALE CLANEZZO
182
Tot
GEROSA
539
Tot
VALLEVE
959
Tot
ISOLA DI FONDRA
177
Tot
VALNEGRA
ND
Res
LENNA
130
Tot
VALTORTA
8
Tot
MEZZOLDO
270
Tot
VEDESETA
329
Tot
101
Tot
ZOGNO
31
Res
MOIO DE'CALVI
Elementi di valutazione
I valori di consumo procapite risultano tendenzialmente bassi, se paragonati con i riferimenti
proposti. Fanno eccezione alcune località (Branzi, Gerosa, Olmo al Brembo, Taleggio, Valleve),
per cause difficilmente valutabili: possibile sottostima dei fluttuanti, difficilmente censibili quando
occupano seconde case), consumi particolarmente elevati connessi con particolari attività, etc..
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
œ
NA
Consumi tendenzialmente contenuti
53
COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Acqua
Descrizione
Codice indicatore
DPSIR
Abitanti serviti da acquedotto
S
Tipologia Prestazion
e
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
L’indicatore permette di conoscere la percentuale di abitanti servita da acquedotto,
misurando l’efficacia del sistema di distribuzione dell’acqua potabile.
Metodologia di
calcolo
Rapporto tra il numero di abitanti serviti da acquedotto e il numero di abitanti
complessivi: i dati sono rilevati dalla ricognizione effettata dal’ATO sulle
infrastrutture acquedottistiche sul territorio provinciale, in attuazione della L.
36/1994.
Fonte dei dati
ATO Bergamo
Unità di misura
Ambito territoriale Comunale
Percentuale
Periodo di calcolo
2002/03
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
Nessuno
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
Tra i diversi Comuni
Valore medio provinciale: prossimo al 100%
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Comune
%
residenti
serviti
% ab. tot.
serviti
Comune
ALGUA
ND
ND
OLMO AL BREMBO
AVERARA
100,0%
100,0%
OLTRE IL COLLE
BLELLO
100,0%
100,0%
% residenti % ab. tot.
serviti
serviti
100,0%
100,0%
97,0%
97,0%
ORNICA
100,0%
100,0%
100,0%
BRACCA
ND
ND
PIAZZA BREMBANA
100,0%
BRANZI
100,0%
100,0%
PIAZZATORRE
100,0%
100,0%
BREMBILLA
100,0%
100,0%
PIAZZOLO
100,0%
100,0%
CAMERATA CORNELLO
100,0%
100,0%
RONCOBELLO
100,0%
100,0%
CARONA
100,0%
100,0%
SAN GIOVANNI BIANCO
100,0%
100,0%
CASSIGLIO
100,0%
100,0%
SAN PELLEGRINO TERME
100,0%
100,0%
CORNALBA
ND
ND
SANTA BRIGIDA
100,0%
100,0%
COSTA DI SERINA
ND
ND
SEDRINA
CUSIO
100,0%
100,0%
SERINA
100,0%
100,0%
DOSSENA
100,0%
100,0%
TALEGGIO
100,0%
82,5%
54
ND
ND
FOPPOLO
ND
ND
UBIALE CLANEZZO
GEROSA
100,0%
100,0%
ISOLA DI FONDRA
100,0%
55,3%
VALNEGRA
LENNA
100,0%
100,0%
VALTORTA
100,0%
100,0%
MEZZOLDO
100,0%
88,4%
VEDESETA
98,1%
98,0%
MOIO DE'CALVI
100,0%
100,0%
VALLEVE
ZOGNO
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
ND
ND
ND
ND
Elementi di valutazione
La tabella evidenzia la pressoché totale copertura della popolazione, sia residente, sia fluttuante, da
parte della rete acquedottistica. Le rare eccezioni coinvolgono comunque prevalentemente i
fluttuanti.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
œ
NA
Copertura pressoché totale
55
COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Acqua
Descrizione
Codice indicatore
DPSIR
Abitanti serviti da fognatura
S
Tipologia Prestazion
e
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
L’indicatore permette di conoscere la percentuale di abitanti servita dalla rete
fognaria, misurando l’efficacia del sistema di collettamento delle acque reflue,
presupposto indispensabile per garantire un livello elevato di qualità delle acque
superficiali e sotterranee.
Metodologia di
calcolo
Rapporto tra il numero di abitanti serviti da rete fognaria e il numero di abitanti
complessivi: i dati sono rilevati dalla ricognizione effettata dal’ATO sulle
infrastrutture acquedottistiche sul territorio provinciale, in attuazione della L.
36/1994.
Fonte dei dati
ATO Bergamo
Unità di misura
Ambito territoriale Comunale
Percentuale
Periodo di calcolo
2002/03
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
Nessuno
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
Tra i diversi Comuni
Valore medio provinciale - 87% dei Comuni con copertura superiore
all’80% - 30% dei Comuni con copertura del 100%.
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Comune
ALGUA
AVERARA
BLELLO
BRACCA
% Abitanti
% Abitanti
Residenti
Totali Serviti
Serviti
% Abitanti
Fluttuanti
Serviti
ND
ND
ND
99%
96,9%
100%
100%
100%
100%
Comune
OLMO AL BREMBO
% Abitanti % Abitanti % Abitanti
Totali
Residenti Fluttuanti
Serviti
Serviti
Serviti
98%
96,0%
100%
OLTRE IL COLLE
100%
100%
100%
ORNICA
100%
100%
100%
ND
ND
ND
PIAZZA BREMB.
100%
100%
100%
BRANZI
100%
100%
100%
PIAZZATORRE
100%
100%
100%
BREMBILLA
100%
100%
100%
PIAZZOLO
100%
100%
100%
CAMERATA COR.
100%
100%
100%
RONCOBELLO
96%
96,0%
96,0%
CARONA
100%
100%
100%
S. GIOVANNI B.
100%
100%
99,6%
CASSIGLIO
93%
87,6%
94,7%
CORNALBA
ND
ND
ND
56
S. PELLEGRINO T.
SANTA BRIGIDA
ND
ND
ND
100%
100%
100%
COSTA DI SERINA
ND
ND
ND
SEDRINA
ND
ND
ND
CUSIO
100%
100%
100%
SERINA
100%
100%
100%
DOSSENA
100%
100%
100%
TALEGGIO
118%
98,4%
123,7%
100%
100%
-
90%
100%
85,7%
FOPPOLO
100%
100%
100%
UBIALE CLAN.
GEROSA
100%
100%
100%
VALLEVE
ISOLA DI FONDRA
100%
100%
100%
VALNEGRA
98%
91,3%
100%
LENNA
100%
100%
100%
VALTORTA
90%
87,4%
90,8%
MEZZOLDO
100%
100%
100%
VEDESETA
100%
100%
100%
MOIO DE'CALVI
100%
100%
100%
ZOGNO
ND
ND
ND
Elementi di valutazione
Si osserva che la percentuale di abitanti serviti da fognatura risulta nella maggior parte dei casi
elevata e non lontana dal 100%. Emergono solo alcune criticità localizzate in alcuni comuni,
interpretabili con una prevalenza di nuclei abitativi isolati o di case sparse, dove si verificano più
facilmente situazioni di scarico diretto nel suolo (pozzi perdenti, subirrigazione, etc.). Si evidenzia
la situazione anomala di Taleggio, dove il valore superiore al 100% rivela possibili incongruenze
nella banca dati di origine.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
œ
NA
Elevata percentuale di abitanti serviti
57
COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Acqua
Descrizione
Codice indicatore
DPSIR
Abitanti serviti da depurazione
S
Tipologia Prestazion
e
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
L’indicatore permette di conoscere la percentuale di abitanti servita da impianti di
depurazione, misurando l’efficacia del sistema depurativo delle acque reflue e il
suo grado di diffusione sul territorio, presupposto indispensabile per garantire un
livello elevato di qualità delle acque superficiali e sotterranee.
Metodologia di
calcolo
Rapporto tra il numero di abitanti serviti da depuratore e il numero di abitanti
complessivi: i dati sono rilevati dalla ricognizione effettata dal’ATO sulle
infrastrutture acquedottistiche sul territorio provinciale, in attuazione della L.
36/1994. Sono riportate anche le percentuali di abitanti le cui acque reflue sono
recapitate in corpo idrico, sul suolo o in recettore non identificato.
Fonte dei dati
ATO Bergamo
Unità di misura
Ambito territoriale Comunale
Periodo di calcolo
Percentuale
2002/03
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
Nessuno
Valori di riferimento
Tra i diversi Comuni
Confronto
spaziale
Valore medio provinciale
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Comuni
ALGUA
Depuratore
Corpo idrico Spandimento Altro/non id.
ND
ND
ND
ND
AVERARA
0%
99%
0%
0%
BLELLO
0%
100%
0%
0%
BRACCA
ND
BRANZI
BREMBILLA
CAMERATA CORNELLO
CARONA
CASSIGLIO
ND
ND
ND
100%
0%
0%
0%
6%
94%
0%
0%
18%
0%
82%
0%
49%
51%
0%
0%
0%
102%
0%
0%
CORNALBA
ND
ND
ND
ND
COSTA DI SERINA
ND
ND
ND
ND
58
CUSIO
100%
0%
0%
0%
0%
DOSSENA
88%
12%
0%
FOPPOLO
0%
100%
0%
0%
GEROSA
35%
50%
15%
0%
ISOLA DI FONDRA
85%
15%
0%
0%
LENNA
68%
32%
0%
0%
MEZZOLDO
100%
0%
0%
0%
MOIO DE'CALVI
0%
100%
0%
0%
OLMO AL BREMBO
0%
98%
0%
0%
OLTRE IL COLLE
0%
70%
30%
0%
ORNICA
PIAZZA BREMBANA
PIAZZATORRE
PIAZZOLO
50%
50%
0%
0%
100%
0%
0%
0%
95%
5%
0%
0%
0%
100%
0%
0%
RONCOBELLO
96%
0%
0%
0%
SAN GIOVANNI BIANCO
48%
51%
1%
0%
SAN PELLEGRINO TERME
ND
SANTA BRIGIDA
ND
100%
SEDRINA
ND
ND
0%
ND
ND
0%
ND
0%
ND
SERINA
0%
100%
0%
TALEGGIO
0%
118%
0%
0%
0%
UBIALE CLANEZZO
0%
100%
0%
0%
VALLEVE
90%
0%
0%
0%
VALNEGRA
48%
49%
0%
0%
VALTORTA
15%
69%
6%
0%
VEDESETA
ND
ND
ND
ND
ZOGNO
ND
ND
ND
ND
Elementi di valutazione
La situazione che emerge è estremamente diversificata: per circa 10 Comuni (tra cui Branzi e
Piazza Brembana) la depurazione degli scarichi è totale, esistono quindi alcune situazioni
intermedie e, infine, un cospicuo numero di Comuni privi di depurazione, con recapito esclusivo in
corso d’acqua. Con l’eccezione di Oltre il Colle, è scarsamente praticato lo scarico sul suolo.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
œ
NA
Buona capacità depurativa per un numero limitato di
Comuni
59
COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Acqua
Descrizione
Codice indicatore
DPSIR
Qualità acque superficiali: stato ecologico e ambientale
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
L’indicatore permette di valutare lo stato ambientale di un corso d’acqua,
rapportando i dati relativi allo stato ecologico con i dati relativi alla presenza di
determinati inquinanti chimici stabiliti dal D.Lgs. n. 258/2000, tra cui i metalli
pesanti e i composti organici clorurati.
Metodologia di
calcolo
Stato ecologico: combinazione dell’I.B.E. e della
macrodescrittori, secondo la seguente metodologia:
CLASSE CLASSE CLASSE
1
2
3
I.B.E.
> 10
8–9
6–7
Livello di
480
– 240
– 120
–
inquinamento dei
560
475
235
macrodescrittori
classificazione basata sui
CLASSE CLASSE
4
5
4–5
1, 2, 3
60 – 115 < 60
Stato ambientale: combinazione tra lo stato di qualità ecologico con i dati relativi
alla presenza degli inquinanti chimici di cui alla tabella 1 del D.Lgs. n. 258/2000,
secondo lo schema seguente:
CLASSE
CLASSE CLASSE
Stato Ecologico CLASSE 1
CLASSE 4
2
3
5
Concentrazione
ELEVATO
BUONO
SUFFIC.
SCADENTE
PESSIMO
<=valore
soglia/
Concentrazione SCADENTE
SCADENTE
SCADENTE
SCADENTE
PESSIMO
> valore soglia
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo Ambiente - Servizio Acque
Settore Unità di misura
Ambito territoriale Stazione di controllo
Periodo di calcolo
Classi di qualità
D.Lgs. n.
258/2000
1998-1999, 2002
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
Tra le due campagne di
misura
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
Obiettivi del D.Lgs. n. 152/1999
60
Tra le stazioni di controllo
delle Comunità Montane
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Campagna 1998-1999
Corso d'acqua
Punteggio
macrodescr.
Stato
ecologico
I.B.E.
Inquinanti
chimici >
valore soglia
Stato di
qualità
ambientale
Bacino
idrografico
Stazione di
controllo
Comunità
Montana
Torrente Ambria
300
7,25
Classe 3
Nessuno
Sufficiente
Brembo
Zogno
Brembana
Torrente Imagna
290
5,6
Classe 3
Nessuno
Sufficiente
Brembo
Ubiale Clanezzo
Brembana
Fiume Serio - Ponte
Nossa
245
5,5
Classe 3
Nessuno
Sufficiente
Serio
Ponte Nossa
Seriana
Torrente Riso
7,12
Classe 3
Nessuno
Sufficiente
Serio
Ponte Nossa
Seriana
205
Campagna 2002
Corso d'acqua
Punteggio
macrodescr.
Stato
ecologico
Inquinanti
chimici >
valore soglia
Stato di
qualità
ambientale
I.B.E.
Torrente Ambria
240
7
Classe 3
n.d.
Sufficiente
Torrente Imagna
Fiume Serio - Ponte
Nossa
310
6
Classe 3
n.d.
Sufficiente
310
7,9
Classe 3
n.d.
Sufficiente
Torrente Riso
310
5,4
Classe 4
n.d.
Scadente
Bacino
idrografico
Stazione di
controllo
Comunità
Montana
Brembo
Zogno
Brembana
Brembo
Ubiale Clanezzo
Brembana
Serio
Ponte Nossa
Seriana
Serio
Ponte Nossa
Seriana
Nel 2002 non sono stati rilevati gli inquinanti chimici. Lo stato di qualità ambientale è valutato ipotizzando l’assenza di contaminazioni.
Elementi di valutazione
Per quanto riguarda lo stato ecologico dei corsi d’acqua del bacino del Brembo, si rileva che il
valore discriminante nell’attribuzione dello stato ecologico è il risultato dell’I.B.E.
Nelle due stazioni di campionamento e per i torrenti Ambria ed Imagna la classe 3 corrisponde ad
uno stato ambientale sufficiente, mentre per altre situazioni nel bacino idrografico del Brembo la
situazione appare compromessa.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
61
Stato di qualità “sufficiente”.
62
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Tasso di urbanizzazione
P
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Rileva il rapporto fra superficie urbanizzata e superficie territoriale totale
Metodologia di
calcolo
Percentuale del rapporto fra superficie urbanizzata e superficie territoriale totale
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore
Pianificazione territoriale e trasporti
Ambito territoriale Comunale
Unità di misura
Periodo di calcolo
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
RISULTATI
Valore dell’indicatore
La figura mostra la percentuale di
superficie comunale occupata da aree
urbanizzate.
Nella Valle Brembana, tale valore, è
per la maggior parte dei casi inferiore
al 5% ad eccezione dei Comuni di
Brembilla, Piazza Brembana, San
Pellegrino Terme, Sedrina, Ubiale
Clanezzo, Zogno, che comunque non
superano il 12% circa (Sedrina).
63
NO
%
2004
Elementi di valutazione
La Comunità Montana Valle Brembana, mostra un tasso di urbanizzazione contenuto, sia rispetto
alla media provinciale (12%) che nei confronto della media provinciale della fascia montana (8%).
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Basso tasso di urbanizzazione
64
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Superficie occupata da siti industriali
P
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Rileva il rapporto fra superficie occupata da siti industriali e superficie territoriale
totale
Metodologia di
calcolo
Percentuale del rapporto fra superficie occupata da siti industriali e superficie
territoriale totale
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore
Pianificazione territoriale e trasporti
Ambito territoriale Comunale
Unità di misura
Periodo di calcolo
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
RISULTATI
Valore dell’indicatore
La figura mostra la percentuale di
superficie comunale occupata da siti
industriali.
Nella Valle Brembana, tale valore, è
sempre inferiore al 2,5%; in alcuni
Comuni
(Averara,
Blello,
Carona,
Cassiglio, Cornalba, Cusio, Foppolo,
Gerosa, Isola di Fondra, Mezzoldo,
Ornica, Piazzolo, Roncobello, Santa
65
NO
%
2004
Brigida, Taleggio) tale tipologia di siti
non è presente.
Elementi di valutazione
La Comunità Montana Valle Brembana, mostra una esigua quota di superficie territoriale dedicata
ai siti industriali (la media della Comunità Montana è 0,24%); tale valore è inferiore sia al valore
della situazione provinciale (1,68%), che in rapporto alla situazione della fascia di montagna
(0,44%).
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Esigua quota di superficie territoriale dedicata ai siti
industriali
66
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Superficie occupata da aree estrattive
P
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Rileva il rapporto fra superficie occupata da aree estrattive e superficie territoriale
totale
Metodologia di
calcolo
Percentuale del rapporto fra superficie occupata da aree estrattive e superficie
territoriale totale
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore Tutela
risorse naturali
Ambito territoriale Comunale
Unità di misura
Periodo di calcolo
%
2004
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
La figura mostra la percentuale di superficie comunale occupata da aree estrattive
esclusivamente per i Comuni ove sono presenti e attive.
67
VALLEVE
UBIALE
CLANEZZO
SEDRINA
DOSSENA
CAMERATA
CORNELLO
BRANZI
% sup. territoriale cave
4,50
4,00
3,50
3,00
2,50
2,00
1,50
1,00
0,50
0,00
Comuni
Nella Valle Brembana, tale valore, è sempre inferiore al 4%; il Comune che ospita nel proprio
territorio comunale la più consistente area estrattiva è Ubiale Clanezzo (3,97 %).
Elementi di valutazione
La Comunità Montana Valle Brembana nel suo complesso, mostra una esigua quota di superficie
territoriale dedicata ad aree estrattive (la media della Comunità Montana è inferiore allo 0,1%); tale
valore è inferiore al dato provinciale (0,62 %), e alla situazione della fascia di montagna (0,52%).
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Esigua quota di superficie territoriale occupata da aree
estrattive
68
COMUNITA’ MONTANA DELLA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
….
DPSIR
Prelievo da cave attive
P
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Rileva la quantità di materiale cavato da ogni singola cava attiva
Metodologia di
calcolo
Quantità di materiale cavato
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore Tutela
risorse naturali
Ambito territoriale Comunale
Unità di misura
Periodo di calcolo
Tonnellate
2003
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Il grafico mostra la quantità di materiale cavato dalle aree estrattive della Comunità Montana
Valle Brembana.
69
800000
600000
400000
UBIALE
CLANEZZO
CAMERATA
CORNELLO
DOSSENA
SEDRINA
0
VALLEVE
200000
BRANZI
Volume cavato in tonnellate
1000000
Comuni
La maggiore quantità di materiale estratto è registrata nel Comune di Ubiale Clanezzo, poco
meno di 900.000 tonnellate.
Elementi di valutazione
Nel complesso, il volume di materiale cavato nelle aree estrattive della Comunità Montana Valle
Brembana ammonta a più di un milione di tonnellate. La tabella seguente mostra la percentuale di
materiale effettivamente cavato rispetto alla potenzialità estrattiva annua, arricchendo
l’informazione con il tipo di materiale cavato.
Comune
Materiale cavato
BRANZI
CAMERATA CORNELLO
DOSSENA
SEDRINA
UBIALE CLANEZZO
VALLEVE
ardesia
marmo
gesso
calcare per calce
calcare per calce
ardesia
% cavato / potenzialità
estrattiva
42%
11%
63%
46%
89%
549%
Generalmente si registra un prelievo che si aggira attorno al 50% della potenzialità estrattiva annua;
fanno eccezione i Comuni di Dossena, Ubiale Clanezzo e Valleve che cavano rispettivamente il
63% di gesso, l’89% di calcare per calce, il 549% di ardesia.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Cospicuo prelievo di materiale da cave in
particolare nei Comuni di Dossena, Ubiale
Clanezzo e Valleve
70
71
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Numero di siti contaminati
P
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Riporta il numero di siti contaminati presenti specificando la tipologia di
contaminanti
Metodologia di
calcolo
-
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore
Ambiente
Unità di misura
Ambito territoriale Comunale
Periodo di calcolo
2004
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
La Comunità Montana Valle Brembana presenta all’interno del proprio territorio, nell’anno
2004, un siti contaminato nel Comune di San Pellegrino Terme.
Elementi di valutazione
Tale sito contaminato (la zona “Tiro al volo”) è oggi sotto verifica per quanto riguarda la
contaminazione del suolo da Piombo e l’area non è di conseguenza ancora definita. Rispetto alla
situazione provinciale, che nel 2003 riportava 134 siti contaminati con interessamento del suolo e
della falda, non si tratta di una criticità rilevante.
VALUTAZIONE SINTETICA
72
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Scarsa presenza di siti contaminati
73
COMUNITA’ MONTANA VAL BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Uso del suolo non urbanizzato
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Rileva il rapporto fra superficie territoriale non urbanizzata suddivisa per tipologia
d’uso e superficie territoriale non urbanizzata totale
Metodologia di
calcolo
Percentuale del rapporto fra superficie territoriale non urbanizzata suddivisa per
tipologia d’uso e superficie territoriale non urbanizzata totale
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore
Pianificazione territoriale e trasporti
Ambito territoriale Comunità Montana
Unità di misura
Periodo di calcolo
%
2004
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Il grafico mostra la percentuale di superficie territoriale della Comunità Montana Valle
Brembana non urbanizzata suddivisa secondo le diverse tipologie d’uso.
74
6%
20%
61%
13%
Boschi
Vegetaz. Naturale
Prati
Aree sterili
Elementi di valutazione
La Comunità Montana Valle Brembana, mostra una quota di superficie territoriale non urbanizzata
elevata (il 97% circa); la maggior parte di questa superficie è occupata da boschi (61%). Gli altri uso
del suolo rilevanti sono prati (20%), vegetazione naturale (13%) e aree sterili (6%). Vi è inoltre una
piccola percentuale (inferiore all’1%) di aree idriche e di seminativo.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Consistente quota di superficie territoriale
urbanizzata, prevalentemente occupata da boschi
75
non
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Superficie esposta a rischio idrogeologico da frana
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Rileva il rapporto fra superficie esposta a rischio idrogeologico da frana e
superficie territoriale totale
Metodologia di
calcolo
Percentuale del rapporto fra superficie esposta a rischio idrogeologico da frana e
superficie territoriale totale
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore Viabilità Unità di misura
e Protezione Civile
Ambito territoriale Comunale
Periodo di calcolo
%
2003
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
La comunità Montana Valle Brembana presenta il 20% circa di superficie territoriale esposta a
fenomeno franosi.
In particolare nella Valle Brembana superiore tale valore ammonta al 22% mentre nella parte
inferiore al 17%.
Il grafico riportato sotto mostra la quota di superficie territoriale in dissesto suddivisa secondo
la tipologia di frana; su tutti emergono i crolli (56%).
76
50,00
40,00
30,00
20,00
10,00
Scivolamenti
Frane
complesse
Deformazioni
gravitative
profonde
Crollo
Conoidi
Colate
0,00
Aree a
franosità
diffusa
% superficie in dissesto per tipologia
60,00
Tipologia di frana
Elementi di valutazione
La Comunità Montana Valle Brembana, mostra una consistente presenza di superficie territoriale
soggetta a fenomeni franosi come dimostrano i dati esposti. Vi è da precisare che tali valori si
riferiscono esclusivamente alla percentuale di territorio sottoposta a dissesti e dunque alla
pericolosità senza operare un confronto con gli elementi esposti a tale rischio.
Le analisi effettuate per la redazione del Piano di Emergenza Provinciale settoriale per il Rischio
Idrogeologico da frana, evidenziano (senza quantificarne la superficie) la possibilità di
coinvolgimento di centri abitati e di strade di collegamento.
Tra i centri abitati segnalati vi sono quelli posti nel tratto compreso tra Fondra e Carona,
Piazzatorre, Santa Brigida, Valtorta, Dossena e gli abitati delle valli Taleggio e Brembilla.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
œ
NA
Consistente presenza di superficie territoriale soggetta a
fenomeni franosi con coinvolgimento di aree urbanizzate
77
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Superficie esposta a rischio idrogeologico alluvionale
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Rileva il rapporto fra superficie esposta a rischio idrogeologico alluvionale e
superficie territoriale totale
Metodologia di
calcolo
Percentuale del rapporto fra superficie esposta a rischio idrogeologico alluvionale
e superficie territoriale totale
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore Viabilità Unità di misura
e Protezione Civile
Ambito territoriale Comunale
Periodo di calcolo
%
2003
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
La superficie della Comunità Montana Valle Brembana esposta a rischio idrogeologico
alluvionale ammonta a circa 100.000 m2 (in corso di verifica da parte della CM).
La pericolosità alluvionale della Comunità Montana Valle Brembana è connessa con il reticolo
idrografico contenuto nel Bacino del fiume Brembo.
Al momento non si dispone dei dati necessari a calcolare la superficie territoriale esposta a
rischio idrogeologico di tipo alluvionale nel dettaglio; la tabella riporta le valutazioni contenute
nel Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione della Protezione Civile della Provincia
di Bergamo.
78
Rischio
Elevato
Territorio
•
S.P. 1, S.P. 2, S.P. 6 in corrispondenza degli attraversamenti
•
Aree esondive del Brembo nei comuni di S. Giovanni Bianco, S. Pellegrino
Terme, Zogno (area industriale)
•
Camerata Cornello, Algua, Zogno, e in corrispondenza di edifici isolati
Medio
Basso
Aree esondabili del Brembo nel comune di Lenna, Piazza Brembana,
posti lungo il corso del fiume Brembo
•
Centri abitati e poli produttivi per i tratti interessati dai torrenti minori
•
S.S. 470
•
Maggior parte dei centri abitati posti nei pressi dei fondivalle dei corsi
d’acqua secondari
Elementi di valutazione
Secondo le valutazioni effettuate nel Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione della
Protezione Civile della Provincia di Bergamo, la Comunità Montana Valle Brembana è soggetta ad
un rischio idrogeologico alluvionale medio.
Tale valutazione è data dall’incrocio di una pericolosità elevata lungo il fondovalle del fiume
Brembo e nelle aree poste sul conoide dalle Val del Gerù a Piazzatorre compensata da una fragilità
generalmente media dei centri abitati e della rete viaria.
Dai dati in possesso della Comunità Montana, i Comuni maggiormente interessati risultano essere
San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme e Lenna.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
{
NA
Discreta presenza di rischio idrogeologico alluvionale;
carenza di dati in merito
79
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Numero di eventi di frana
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Registra, nel tempo, il numero di eventi di frana occorsi
Metodologia di
calcolo
-
Fonte dei dati
CNR – Gruppo Nazionale Difesa
Unità di misura
Catastrofi Idrogeologiche
Provincia di Bergamo, Settore Viabilità
e Protezione Civile
Ambito territoriale Comunale
Periodo di calcolo
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
RISULTATI
Valore dell’indicatore
La figura accanto, mostra il numero di eventi di frana
accaduti nel territorio della Comunità Montana Valle
Brembana dal 1927 circa ai primi anni del 2002.
Il numero di eventi di frana spazia fra 0 e 16; in
particolare si sono verificati nel tempo 16 eventi
franosi nel Comune di San Giovanni Bianco e 14
nel Comune di Brembilla.
80
NO
-
1927 - 2002
Elementi di valutazione
La Comunità Montana Valle Brembana, mostra nel tempo una consistente presenza di eventi
franosi. Gli anni nei quali si sono verificate le frane registrate sono vari ma si concentrano
prevalentemente negli ultimi decenni.
Questo indicatore deve essere letto in rapporto all’indicatore che registra i danni alle persone, beni
ed attività provocati da queste eventi franosi per avere maggiori informazioni sulla gravità
dell’evento.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
œ
NA
Consistente presenza di eventi franosi
81
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Numero di eventi di piena
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Registra, nel tempo, il numero di eventi di piena occorsi
Metodologia di
calcolo
-
Fonte dei dati
CNR – Gruppo Nazionale Difesa
Catastrofi Idrogeologiche
Ambito territoriale Comunale
Unità di misura
Periodo di calcolo
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
RISULTATI
Valore dell’indicatore
La figura accanto, mostra il numero di eventi di piena
accaduti nel territorio della Comunità Montana Valle
Brembana dal 1927 circa ai primi anni del 2001.
In numero di eventi di piena spazia fra 0 e 4; in
particolare si sono verificate 4 piene nel Comune di
San Pellegrino Terme, mentre gli altri comuni
registrano da 0 a 2 eventi di piena.
82
NO
1927 - 2001
Elementi di valutazione
La Comunità Montana Valle Brembana, mostra nel tempo una scarsa presenza di eventi di piena.
Gli anni nei quali si sono verificate le piene registrate sono: 1974, 1987, 1991, 1996 e 2001; i mesi
vanno da giugno a luglio e novembre con un evento nel gennaio 2001.
Questo indicatore deve essere letto in rapporto all’indicatore che registra i danni alle persone, beni
ed attività provocati da queste piene per avere maggiori informazioni sulla gravità dell’evento.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
œ
NA
Scarsa presenza di eventi di piena
83
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Persone, beni ed attività danneggiate da eventi di frana
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Registra, nel tempo, il numero di persone, beni ed attività danneggiate da eventi di
frana
Metodologia di
calcolo
-
Fonte dei dati
CNR – Gruppo Nazionale Difesa
Unità di misura
Catastrofi Idrogeologiche
Provincia di Bergamo, Settore Viabilità
e Protezione Civile
Ambito territoriale Comunale
Periodo di calcolo
-
1927 - 2002
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Il sistema informativo sulle catastrofi idrogeologiche del CNR registra per la Comunità
Montana Valle Brembana sette eventi in particolare (frane del 16/9/1927, 19/7/1987, 2425/8/1987, 4/10/1993, 19/10/1993, 17/11/2002, 28/11/2002) che hanno provocato nel
complesso circa 50 senza tetto e più di 500 sfollati. Sono sempre presenti anche danni a beni ed
attività, in particolare edifici civili ed industriali, infrastrutture di servizio e di comunicazione.
L’analisi dei fenomeni franosi avvenuti nel 2002 da parte del Settore Sicurezza e Protezione
Civile della Provincia di Bergamo, ha inoltre approfondito le frane avvenute nel 2002 nei
Comuni di Bracca, Branzi, Brembilla, Carona, Dossena, Gerosa, Oltre il Colle, Piazzatorre, San
Giovanni Bianco, Santa Brigida, San Pellegrino Terme, Sedrina, Taleggio esplicitando i danni
(prevalentemente alle infrastrutture di collegamento) e corredando le analisi con cartografie e
84
fotografie.
Elementi di valutazione
I dati raccolti per la Comunità Montana Valle Brembana evidenziano consistenti danni a
persone, beni ed attività derivanti da eventi franosi in particolare edifici civili ed industriali,
infrastrutture di servizio e di comunicazione.
Ad essi si aggiungono i danni di natura organizzativa e relazionale come interruzioni di
collegamenti fra un Comune e l’altro con conseguenti isolamenti di porzioni di abitato.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
œ
NA
Consistenti danni a persone, beni ed attività in seguito
ad eventi di frana
85
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Persone, beni ed attività danneggiate da eventi di piena
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Registra, nel tempo, il numero di persone beni ed attività danneggiate da eventi di
piena
Metodologia di
calcolo
Fonte dei dati
CNR – Gruppo Nazionale Difesa
Catastrofi Idrogeologiche
Ambito territoriale Comunale
Unità di misura
Periodo di calcolo
1927 - 2001
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Il sistema informativo sulla catastrofi idrogeologiche del CNR registra per la Comunità
Montana Valle Brembana un evento in particolare (piena del 18/7/1987) che ha provocato nel
complesso 2 vittime, 3 dispersi, una decina di feriti, una dozzina di senza tetto e alcune
famiglie sfollate (circa 20 persone). Sono sempre presenti anche danni a beni ed attività, in
particolare edifici civili ed industriali, infrastrutture di servizio e di comunicazione.
Elementi di valutazione
Nonostante la Comunità Montana Valle Brembana non presenti numerosi eventi di piena, questi
possono avere una alta magnitudo, come dimostrano le cifre sopra esposte.
Nell’evento di piena del 1987, i Comuni maggiormente colpiti sono stati Camerata Cornello, San
Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme, Piazzatorre e Lenna.
86
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
œ
NA
Consistenti danni a persone, beni ed attività in seguito
ad eventi di piena
87
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Superficie a rischio di incendi boschivi
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Valuta la quota di superficie territoriale boscata e dunque esposta a rischio di
incendi boschivi
Metodologia di
calcolo
Percentuale del rapporto fra superficie esposta a rischio incendi boschivi e
superficie territoriale totale
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore
Pianificazione territoriale e trasporti
Ambito territoriale Comunità Montana
Unità di misura
Periodo di calcolo
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
RISULTATI
Valore dell’indicatore
La figura mostra la quota di superficie
boscata della Comunità Montana Valle
Brembana.
I valori sono nella maggior parte
superiori al 50%.
In particolare, la quota di superficie
boscata maggiore viene registrata nel
Comune di Piazzolo (93%) mentre la
quota inferiore si trova nel Comune di
88
NO
%
2004
Foppolo (21%).
Elementi di valutazione
La Comunità Montana Valle Brembana presenta una buona quota di superficie territoriale a bosco
e di conseguenza esposta al rischio di incendio.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Consistente presenza di superfici boscate esposte a
rischio di incendio
89
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Numero di incendi boschivi
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Numero di incendi boschivi occorsi per anno
Metodologia di
calcolo
Numero di incendi boschivi occorsi suddivisi per anno
Fonte dei dati
Comunità Montana Valle Brembana
Ambito territoriale Comunità Montana
Unità di misura
Periodo di calcolo
1992 - 2004
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
1992 - 2004
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Il grafico mostra il numero di incendi boschivi occorsi nella Comunità Montana Valle
Brembana dal 1992 ad oggi (2004).
90
30
Numero incendi
25
20
15
10
5
0
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
Anni
L’andamento è altalenante con una punta massima nel 2002 (24 incendi boschivi) ed una punta
minima nel 1996 (2 incendi boschivi). La media è di 13 incendi boschivi all’anno.
Elementi di valutazione
La Comunità Montana Valle Brembana, ha subito negli anni dal 1992 al 2004 non ancora concluso,
167 episodi di incendio boschivo. In totale sono state impiegate 136 squadre di intervento per un
totale di 2.202 volontari e di 15.205 ore di intervento. I mesi maggiormente colpiti dagli incendi
boschivi sono i primi dell’anno, da gennaio ad aprile.
N. ore per incendio
Se si considera il numero medio di ore di volo necessarie allo spegnimento di un incendio
boschivo, l’andamento che ne risulta per gli anni considerati è altalenante con una punta massima
nel 1992 (156 ore/incendio) e un valore minimo nel 1996 (12 ore/incendio); si ricorda che i dati
per il 2004 sono incompleti essendo l’anno corrente.
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
Anni
L’indicatore deve essere letto in relazione a quello inerente la superficie percorsa dagli incendi
boschivi.
91
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
z
Consistente presenza di incendi boschivi a volte di
consistente gravità
92
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Superficie percorsa da incendi boschivi
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Valuta la quota di superficie territoriale percorsa da incendi boschivi negli anni
considerati
Metodologia di
calcolo
Percentuale del rapporto fra superficie percorsa da incendi boschivi e superficie
territoriale totale
Fonte dei dati
Regione Lombardia, Direzione
Generale Agricoltura
Unità di misura
Ambito territoriale Comunale
Periodo di calcolo
%
1992 - 2003
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Il grafico mostra la quota di superficie territoriale percorsa da incendi boschivi negli anni dal
1992 al 2003 per ogni Comuni della Comunità Montana Valle Brembana.
I valori sono generalmente al di sotto del 10% ad eccezione dei Comuni di Cusio (10,25%),
Zogno (13,32%), Moio de’ Calvi (18,32%), San Giovanni Bianco (29,86%) e Camerata
Cornello (41,86%).
93
Taleggio
Zogno
Carona
Valtorta
Oltre il Colle
Serina
San Giovanni B.
Branzi
Roncobello
Piazzatorre
San Pellegrino T.
Dossena
Brembilla
Vedeseta
Mezzoldo
Ornica
Foppolo
Valleve
Santa Brigida
Lenna
Cassiglio
Isola di Fondra
Costa di Serina
Camerata Cornello
Gerosa
Averara
Cusio
Cornalba
Ubiale Clanezzo
Olmo al Brembo
Moio de` Calvi
Piazza Brembana
Bracca
Sedrina
Algua
Piazzolo
Blello
Valnegra
%sup terr percorsa da incendi
45,00
40,00
35,00
30,00
25,00
20,00
15,00
10,00
5,00
0,00
Comuni
Elementi di valutazione
La Comunità Montana Valle Brembana presenta una esigua quota di superficie territoriale percorsa
da incendi boschivi (4,40%) ad eccezione dei Comuni sopra citati.
Il grafico seguente mostra dell’intera superficie territoriale percorsa da incendi boschivi la quota
composta da bosco vero e proprio e non da pascolo o incolto.
100,00
80,00
60,00
40,00
Taleggio
Zogno
Carona
Valtorta
Oltre il Colle
San Giovanni B.
Serina
Branzi
Roncobello
Piazzatorre
San Pellegrino T.
Brembilla
Dossena
Vedeseta
Foppolo
Comuni
Mezzoldo
Ornica
Valleve
Cassiglio
Santa Brigida
Lenna
Isola di Fondra
Camerata Cornello
Averara
Costa di Serina
Gerosa
Cornalba
Cusio
Olmo al Brembo
Ubiale Clanezzo
Piazza Brembana
Sedrina
Moio de` Calvi
Bracca
Piazzolo
Blello
0,00
Algua
20,00
Valnegra
% sup percorsa da incendi
composta da boschi
120,00
Tra i Comuni maggiormente colpiti vi sono Sedrina, Olmo al Brembo, Lenna, Santa Brigida,
Mezzoldo, Vedeseta e Brembilla con il 100% di superficie coinvolta costituita da bosco; la media
della Comunità Montana è del 43% circa.
L’indicatore deve essere letto in relazione al numero di incendi boschivi occorsi per anno.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
z
Discreta estensione degli incendi con consistente
coinvolgimento di superfici boscate
94
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Superficie esposta a rischio valanghe
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Rileva il rapporto fra superficie esposta a rischio valanghe e superficie territoriale
totale
Metodologia di
calcolo
Percentuale del rapporto fra superficie esposta a rischio valanghe e superficie
territoriale totale
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore Viabilità Unità di misura
e Protezione Civile
Ambito territoriale Comunale
Periodo di calcolo
%
2003
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Il grafico mostra la percentuale di superficie territoriale a rischio di valanghe per tutti i Comuni
della Comunità Montana Valle Brembana soggetti a tale fenomeno.
Il valore medio è del 25% circa, con estremi che vanno da Valleve (70% circa) a Bracca
(0,06%).
95
70,00
60,00
50,00
40,00
30,00
20,00
10,00
COSTA DI
CORNALBA
ZOGNO
VEDESETA
VALLEVE
VALTORTA
SERINA
TALEGGIO
SAN
SANTA
SAN GIOVANNI
PIAZZOLO
RONCOBELLO
PIAZZA
PIAZZATORRE
ORNICA
OLTRE IL
OLMO AL
MOIO DE`
LENNA
MEZZOLDO
GEROSA
ISOLA DI
FOPPOLO
CUSIO
DOSSENA
CASSIGLIO
CARONA
CAMERATA
BRANZI
BREMBILLA
BRACCA
0,00
AVERARA
% sup. territoriale a rischio valanghe
80,00
Comuni
Elementi di valutazione
La Comunità Montana Valle Brembana, mostra una consistente presenza di rischio da valanghe
come dimostrano i dati esposti che derivano dall’unione delle informazioni sulla valanghe rilevate
direttamente o fotointerpretate.
Le analisi effettuate per la redazione del Piano di Emergenza Provinciale settoriale per il Rischio
Valanghe ha inoltre registrato la localizzazione (accertata o fotointerpretata) delle valanghe.
Per l’intera area oggetto di studio sono state localizzati 1.346 poligoni, di cui 178 nel Comune di
Carona e 141 nel Comune di Oltre il Colle.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Consistente presenza di rischio da valanghe
96
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Numero di valanghe
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Registra, nel tempo, il numero di valanghe occorse
Metodologia di
calcolo
-
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore Viabilità Unità di misura
e Protezione Civile
Ambito territoriale Comunale
Periodo di calcolo
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
RISULTATI
Valore dell’indicatore
La figura accanto, mostra il numero di
valanghe
accadute
nel
territorio
della
Comunità Montana Valle Brembana dal 1980
circa al 2003.
Emergono per numero di eventi accaduti i
Comuni di Valleve (51 eventi), Carona (39),
Foppolo (28) e Mezzoldo (28).
97
NO
1980 - 2003
Elementi di valutazione
La Comunità Montana Valle Brembana presenta un consistente numero di eventi valanghivi dal
1980 al 2003, localizzati prevalentemente nell’alta valle.
Il Piano di Emergenza Provinciale settoriale per il Rischio Valanghe segnala la Valle Brembana
come una delle Comunità Montane bergamasche maggiormente a rischio insieme alla Valle Seriana
Superiore e alla Valle di Scalve.
Tale documento, segnala inoltre una situazione di rischio elevato in particolare per i centri abitati
dei Comuni di Foppolo, Carona, Roncobello e marginalmente Valtorta e per la viabilità di
collegamento con Foppolo e con il Passo San Marco da Mezzoldo.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Consistente presenza di eventi valanghivi
98
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Comuni dotati di studio geologico
R
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Registra i Comuni dotati di uno studio geologico ai sensi della L.R. 41/97
Metodologia di
calcolo
Rapporto fra numero dei Comuni dotati di studio geologico e numero dei Comuni
totali
Fonte dei dati
Regione Lombardia, Direzione
Generale Territorio e urbanistica
Unità di misura
Ambito territoriale Comunale
Periodo di calcolo
%
2004
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Per quanto riguarda lo studio geologico ai sensi della L.R. 41/97, il 79% dei Comuni della
Comunità Montana Valle Brembana ha redatto tale documento.
Elementi di valutazione
La Comunità Montana Valle Brembana,
mostra una buona quota di studi geologici
redatti fra i propri Comuni.
Un’ulteriore informazione in merito al
rischio idrogeologico viene dalla figura
accanto che mostra i Comuni della
Comunità Montana Valle Brembana che
hanno già adeguato i propri strumenti
urbanistici alle prescrizioni del Piano di
Assetto Idrogeologico (art. 18 NTA PAI)
99
e sono dunque esonerati unitamente a
quei Comuni che hanno concluso l’iter di
adeguamento ma sono ancora in attesa di
parere positivo dalla Regione Lombardia.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Buona dotazione di studi geologici
100
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Suolo e sottosuolo
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Interventi per rischio idrogeologico
R
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Registra i Comuni beneficiari di finanziamenti per la redazione dello studio
geologico e per la messa in opera di interventi finalizzati alla riduzione del rischio
idrogeologico
Metodologia di
calcolo
-
Fonte dei dati
Regione Lombardia, Direzione
Generale Territorio e urbanistica
Unità di misura
Ambito territoriale Comunale
Periodo di calcolo
2004
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
La Comunità Valle Brembana ha ottenuto, dalla Regione Lombardia, il finanziamento di 21
Comuni per la redazione dello Studio geologico (55% dei comuni totali) e di 3 Comuni per la
realizzazione di interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico (16%).
Elementi di valutazione
Dai dati esposti emerge un positivo supporto da parte della Regione Lombardia ai Comuni della
Comunità Valle Brembana sia per la redazione dello studio geologico (ai sensi dell’art. 7 della L.R.
41/97) sia per la realizzazione interventi di riduzione e mitigazione del rischio idrogeologico (ai
sensi della L. 267/1998).
In particolare, in merito a questi interventi la tabella seguente mostra il dettaglio delle iniziative:
101
Comune
Branzi
Brembilla
Carona
Dossena
Foppolo
Foppolo
Piazzatorr
e
Descrizione intervento
Sistemazione zona di dissesto nella parte alta
del bacino Gardata (Valle Scura)
Sistemazione frana su abitato di Brembilla,
loc.Era
Opere di difesa attiva e passiva per valanghe,
loc. Corne Bianche e Pizzo del Vescovo
Sistemazione frana su abitato
Opere di difesa attiva e passiva, loc. Pizzo del
Vescovo
Opere di difesa attiva e passiva, loc. Pizzo del
Vescovo, San Camillo e Val delle Foppelle
Difesa abitati Piazzo – Rosanella mediante
arginature della conoide attiva
Ente attuatore
Stato
Provincia
In esecuzione
Regione
Terminato
Comune
Progettazione
Regione
In esecuzione
Comune
In esecuzione
Comune
Fasi
preliminari
Comune
Progettazione
Non sono da dimenticare poi, i finanziamenti erogati dalla cosiddetta Legge Valtellina (102/90) e
dalle emergenze varie che negli anni si sono verificate.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
œ
NA
Buona presenza di interventi per la riduzione del rischio
idrogeologico
102
COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Rifiuti
Descrizione
Codice indicatore
DPSIR
Produzione totale rifiuti urbani
P
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
La conoscenza di questo indicatore è fondamentale per una prima valutazione in
termini assoluti della pressione sull’ambiente provocata dai rifiuti urbani.
L’indicatore è di natura descrittiva e non permette di effettuare confronti in
termini di efficienza ambientale o di prestazione rispetto a riferimenti specifici.
Metodologia di
calcolo
Il dato è acquisito dall’Osservatorio Rifiuti della Provincia di Bergamo a livello
comunale e aggregato per i diversi Comuni della Comunità Montana.
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo – Osservatorio Unità di misura
Rifiuti
Ambito territoriale Comunale, aggregato per Comunità
Periodo di calcolo
Tonnellate /
anno
2002
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
Non disponibile
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
Tra i comuni, tra le
Comunità Montane, rispetto
alla Provincia
Non significativi per la tipologia di indicatore
RISULTATI
Valore dell’indicatore
RSU
Spazz. strade
Ingombranti
Racc. Diff.
Totale RU
Seriana
Sup.
Scalve Brembana Imagna Provincia
11.366
1.074
8.689
4.467
170.012
184
435
219
17.850
1.201
263
1.152
1.246
40.413
6.353
415
7.594
4.360
213.499
19.103
1.751
10.291
441.773
17.872
Elementi di valutazione
103
La produzione totale di rifiuti urbani è pari a quasi 18.000 tonnellate / anno, con una quota
abbastanza rilevante di rifiuto raccolto in forma differenziata (10.291 t/a), una quantità abbastanza
rilevante di ingombranti e oltre 400 t/a di rifiuti da spazzamento stradale. Il confronto tra le
Comunità Montane e con il valore provinciale permette di completare il quadro conoscitivo ma
non è sufficiente, data la natura dell’indicatore, per trarre un giudizio di valutazione.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
NA
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
NA
104
COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Rifiuti
Descrizione
Codice indicatore
DPSIR
Produzione procapite di rifiuti urbani
P
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Tale indicatore permette di evidenziare il carico generato dal singolo cittadino in
termini di produzione di rifiuti urbani. In generale è possibile ritenere che la
produzione pro capite aumenti con l’aumentare dello standard di vita e dipenda
dai modelli di produzione e consumo dei beni. Benché si tratti di un indicatore
descrittivo, è possibile e interessante il confronto con altre realtà territoriali,
all’interno e all’esterno della Provincia.
Metodologia di
calcolo
Il dato è acquisito dall’Osservatorio Rifiuti della Provincia di Bergamo a livello
comunale, aggregato per i diversi Comuni della Comunità Montana e diviso per la
popolazione residente.
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo – Osservatorio Unità di misura
Rifiuti
Ambito territoriale Comunale, aggregato per Comunità
Kg/abitante anno
Periodo di calcolo
2002
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
Non disponibile
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
Tra i comuni, tra le
Comunità Montane, rispetto
alla Provincia
Valore medio Regione Lombardia: 1,39
Valore medio nazionale: 1,43
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Totale RU
Abitanti
RU procapite
Seriana
Sup.
Scalve Brembana Imagna Provincia
19.103
1.751
17.872
10.291
441.773
37.932
4.454
43.584
29.195
990.600
1,38
1,08
0,97
1,22
1,12
105
Elementi di valutazione
Il dato di produzione procapite di rifiuti urbani della Val Brembana, pari a 1,12 Kg/abitante
giorno, è abbastanza contenuto rispetto alle altre Comunità Montane prese in considerazione e
risulta comunque inferiore non solo al valore medio nazionale (1,43) e lombardo (1,39), ma anche
rispetto al dato provinciale (1,22).
Ne emerge una valutazione del tutto positiva, tenendo anche presente l’incidenza della presenza
turistica che, non essendo conteggiata nel valore della popolazione residente utilizzata per
elaborare l’indicatore, può contribuire a elevare il valore dell’indicatore.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Valore inferiore al dato provinciale, regionale e nazionale
106
COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Rifiuti
Descrizione
Codice indicatore
DPSIR
Raccolta differenziata dei rifiuti urbani
R
Tipologia Prestazion
e
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
La conoscenza di tale indicatore permette sia di valutare in modo semplice la
porzione di rifiuti teoricamente destinata al riciclo, rispetto al flusso del rifiuto
indifferenziato, destinato alla discarica o alla termodistruzione. Si tratta di un
indicatore di prestazione in quanto il valore che assume è riferibile a un target
definito a livello nazionale dal D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 (Decreto Ronchi).
Metodologia di
calcolo
L’indicatore è calcolato rapportando la quantità di rifiuto urbano raccolta in forma
differenziata alla quantità di rifiuto urbano raccolta complessivamente.
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo – Osservatorio Unità di misura
Rifiuti
Ambito territoriale Comunale, aggregato per Comunità
Percentuale
Periodo di calcolo
2002
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
Con gli anni precedenti
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
Tra i comuni, tra le
Comunità Montane, rispetto
alla Provincia
Obiettivo stabilito dal D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22: 35% entro l’anno
2003
Valore medio Regione Lombardia: 36,4% (anno 2002)
Valore medio nazionale: 19,2% (dato provvisorio anno 2002)
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Racc. Diff.
Totale RU
Percentuale
RD
Seriana
Sup.
Scalve Brembana Imagna Provincia
6.353
415
7.594
4.360
213.499
19.103
1.751
17.872
10.291
441.773
33,25% 23,69%
42,49%
107
42,37%
48,33%
Elementi di valutazione
La percentuale di raccolta differenziata della Val Brembana (42,49%), per risultando inferiore di
circa 6 punti al dato provinciale (48,33%), si caratterizza come il migliore tra le Comunità Montane
prese in considerazione e risulta comunque superiore al valore lombardo (36,4%) e ampiamente
superiore a quello nazionale (19,2%).
L’obiettivo stabilito dal Decreto Ronchi per il 2003 (35%) è stato ampiamente e anticipatamente
raggiunto.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Valore inferiore alla media provinciale ma pienamente
positivo nel quadro regionale e nazionale
108
COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Rifiuti
Descrizione
Codice indicatore
DPSIR
Produzione totale rifiuti speciali
P
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
La conoscenza di questo indicatore è fondamentale per una prima valutazione in
termini assoluti della pressione sull’ambiente provocata dai rifiuti speciali.
L’indicatore è di natura descrittiva e non permette di effettuare confronti in
termini di efficienza ambientale o di prestazione rispetto a riferimenti specifici.
Metodologia di
calcolo
Il dato, basato sulle dichiarazioni MUD, è acquisito dall’Ufficio Catasto Rifiuti
della Provincia di Bergamo e aggregato per Comune e per categoria CER (prima
coppia di cifre).
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo – Ufficio Catasto Unità di misura
Rifiuti
Ambito territoriale Comunale, aggregato per Comunità
Periodo di calcolo
Tonnellate /
anno
2002
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
Non disponibile
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
Tra i comuni, tra le
Comunità Montane, rispetto
alla Provincia
Produzione di rifiuti speciali della provincia di Bergamo: 1.959.591
tonnellate (anno 2000)
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Analisi per Comune
Comune
ALGUA
AVERARA
BRACCA
BRANZI
BREMBILLA
COSTA DI SERINA
DOSSENA
FOPPOLO
t/a
Comune
PIAZZA BREMBANA
PIAZZATORRE
PIAZZOLO
SAN GIOVANNI BIANCO
SAN PELLEGRINO
TERME
SEDRINA
SERINA
TALEGGIO
53
24
28
5
8.861
2.573
0,6
0,2
109
t/a
569
0,1
0,6
29.281
7.022
1.015
7,6
5,5
LENNA
MEZZOLDO
MOIO DE'CALVI
OLMO AL BREMBO
OLTRE IL COLLE
2.663
8,5
152
17
23
UBIALE CLANEZZO
VALLEVE
VALNEGRA
ZOGNO
Totale Comunità M.
55
1,0
0,1
5.078
57.444
Analisi per categoria
Cat.
12 - Rifiuti dalla lavorazione e dal trattamento superficiale di metalli e plastiche
03 - Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta, polpa, cartone,
pannelli e mobili
13 - Oli esauriti (tranne gli oli commestibili 05 e12)
15 - Rifiuti di imballaggio; assorbenti; stracci, mat. filtranti e indumenti protettivi
non spec. altrimenti
20 - Rifiuti urbani ed assimilabili da commercio, industria ed istituzioni inclusi i
rifiuti della racc. diff.
01 - Rifiuti derivanti da prospez.,estrazione, tratt. e ulteriore lavoraz. di minerali e
materiali di cava
02 – Rif. da produz., tratt. e prep. di alimenti in agricoltura, orticoltura, caccia, pesca
ed acquicoltura
Altri
t/a
28.198
11.928
4.142
4.056
3.746
2.051
1.079
2.244
Elementi di valutazione
La produzione totale di rifiuti speciali è pari a quasi 60.000 tonnellate/anno, valore che appare
piuttosto contenuto se confrontato con quello provinciale. Inoltre, la quasi totalità dei rifiuti risulta
prodotto in un numero limitato di comuni: tra cui Brembilla, Costa di Serina, Lenna, San Giovanni
Bianco, San Pellegrino Terme e Zogno, dove sono concentrate la maggior parte delle attività
produttive.
Analizzando la distribuzione per categoria, si osserva la netta prevalenza dei rifiuti della lavorazione
e trattamento superficiale dei metalli e delle plastiche, seguiti dalla lavorazione del legno. Le altre
quantità rilevanti sono costituite da categorie di rifiuti che sono prodotti da numerose tipologie di
attività diffuse sul territorio (es. officine), senza una caratterizzazione specifica in funzione
dell’attività: oli, imballaggi e materiali assorbenti.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
NA
Qualità dato Evoluzione Commento
œ
NA
Produzione limitata di rifiuti speciali.
110
COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Rifiuti
Descrizione
Codice indicatore
DPSIR
Recupero e smaltimento dei rifiuti speciali
R
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
L’indicatore consente di individuare i flussi di smaltimento e recupero di rifiuti
speciali sul territorio, evidenziando, da un lato, la capacità di gestione dei rifiuti
prodotti, dall’altro le potenziali criticità ambientali connesse.
Metodologia di
calcolo
Il dato, basato sulle dichiarazioni MUD, è acquisito dall’Ufficio Catasto Rifiuti
della Provincia di Bergamo e aggregato per Comune e per categoria CER (prima
coppia di cifre). E’ stata assunta come quantità smaltita o recuperata la quantità
dichiarata come “ricevuta da terzi”, senza una contestuale “cessione a terzi”, che
configurerebbe un’attività di solo trasporto.
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo – Osservatorio Unità di misura
Rifiuti
Ambito territoriale Singolo
impianto,
aggregato
per Periodo di calcolo
Tonnellate /
anno
2002
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
Non disponibile
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
Tra le Comunità Montane,
rispetto alla Provincia
Quantità di rifiuti speciali prodotta sul territorio della Comunità Montana:
57.444 t/a
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Analisi per Comune
Comune
BREMBILLA
CAMERATA CORNELLO
t/a
34
528
Comune
ZOGNO
Totale Comunità M.
t/a
1.410
1.973
Analisi per categoria
Cat.
12 - Rifiuti dalla lavorazione e dal trattamento superficiale di metalli e plastiche
01 - Rifiuti derivanti da prospez.,estrazione, tratt. e ulteriore lavoraz. di minerali e
materiali di cava
17 - Rifiuti da costruzioni e demolizioni (compresa la costruzione di strade)
111
t/a
989
528
299
15 - Rifiuti di imballaggio; assorbenti; stracci, mat. filtranti e indumenti protettivi
non spec. altrimenti
03 - Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta, polpa, cartone,
pannelli e mobili
Altri
121
34
1,60
Elementi di valutazione
La presenza di impianti di recupero/smaltimento è esigua limitata ai soli comuni di Brembilla,
Camerata Cornello e Zogno, con quantità trattate esigue rispetto alla produzione. La categoria
prevalente è quella dei rifiuti dalla lavorazione e dal trattamento superficiale di metalli e plastiche, la
cui produzione tuttavia è quasi 30 volte superiore.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
NA
Qualità dato Evoluzione Commento
œ
NA
Limitate
quantità
recupero/smaltimento
112
di
rifiuti
destinate
a
COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Energia
Descrizione
Codice indicatore
DPSIR
Consumi elettrici totali
P
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
L’indicatore permette di conoscere consumata da ciascun Comune. Essendo di
natura descrittiva, non consente confronti tra i diversi Comuni o valutazioni
dell’efficienza nell’utilizzo energetico.
Metodologia di
calcolo
L’indicatore è ottenuto aggregando i dati di consumo per Comunità Montana.
Fonte dei dati
Annuario statistico regionale
Unità di misura
Ambito territoriale Comunale (aggregati per Comunità
Montana)
Migliaia di kWh
Periodo di calcolo
1999
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
Nessuno
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
Nessuno
Nessuno
RISULTATI
Valore dell’indicatore
CM Val Brembana
Agricoltura
Industria
CM di Scalve
CM Valle Imagna
CM Valle Seriana
Sup.
Provincia di
Bergamo
706
142
178
238
56.029
130.460
3.229
40.111
124.837
4.403.310
Servizi
30.995
3.219
15.550
31.213
832.764
Residenziale
48.335
4.806
26.804
41.535
964.197
210.496
11.396
82.644
197.823
6.256.302
Totale
Elementi di valutazione
Nonostante la vocazione industriale non particolarmente marcata, emerge una netta prevalenza del
consumo industriale rispetto agli altri settori. Il contributo della Comunità al consumo provinciale
113
appare comunque modesto (circa 1/30). Non disponibili i dati disaggregati a livello comunale per i
consumi di metano e carburanti: di conseguenza non è possibile elaborare il dato per il territorio
della Comunità Montana.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
NA
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Modesto contributo ai consumi elettrici
114
COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Acqua
Descrizione
Codice indicatore
DPSIR
Consumi elettrici procapite
P
Tipologia Efficienza
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
L’indicatore permette di valutare il consumo elettrico rapportato a specifici
parametri unitari in funzione del settore di utilizzo: la popolazione residente per i
consumi residenziale, gli addetti per i consumi industriali. E’ possibile in questo
modo evidenziare le aree più critiche e quelle dove emergono le maggiori
efficienze nell’uso energetico.
Metodologia di
calcolo
L’indicatore è calcolabile dividendo:
il consumo elettrico residenziale per il valore della popolazione residente;
il consumo industriale per il numero degli addetti industriali (includendo, oltre
all’industria in senso stretto, energia, gas acqua e costruzioni).
Fonte dei dati
Annuario statistico Regionale
Unità di misura
Ambito territoriale Comunale
KWh / ab anno
KWh / add. anno
Periodo di calcolo
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
Nessuno
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
Tra i diversi Comuni
Valore provinciale (riportato in tabella)
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Brembana
Procapite residenziale
Procapite industriale
Scalve
Imagna
Seriana Sup.
Prov. Bergamo
1.109
1.080
918
1.091
961
16.188
4.183
9.268
17.511
22.159
Elementi di valutazione
I dati riportati evidenziano un consumo procapite residenziale del tutto analogo a quello delle altre
Comunità Montane esaminate e lievemente superiore a quello medio provinciale.
Per quanto riguarda invece il consumo procapite industriale, si osserva un valore nettamente più
elevato delle Comunità Montane della Valle Imagna e di Scalve, ma decisamente più contenuto del
dato medio provinciale.
115
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Residenziale allineato ai valori di riferimento, industriale
decisamente inferiore.
116
COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Energia
Descrizione
Codice indicatore
DPSIR
Cogenerazione e fonti rinnovabili
R
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
L’indicatore permette di valutare la presenza di impianti che utilizzano fonti
rinnovabili o sistemi di cogenerazione che, pur utilizzando fonti fossili,
raggiungono una migliore efficienza energetica, rendendo fruibile l’energia termica
che andrebbe dispersa con i sistemi convenzionali.
Metodologia di
calcolo
L’indicatore è calcolato come la somma del numero di impianti e della potenza
installata per ciascuna Comunità Montana.
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo – Piano Unità di misura
energetico Provinciale – Analisi
Energetica – Feb. 2002
Ambito territoriale Comunità Montana
n.
kW
Periodo di calcolo
2001
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
Nessuno
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
Tra le Comunità Montane
Valore Provinciale (riportato in tabella)
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Idroelettrico: n. impianti
Brembana
Scalve
Imagna
Seriana Sup.
Prov. Bergamo
6
0
0
8
20
12.166
0
0
27.640
57.523
Altre rinnovabili: n. impianti
0
0
0
0
0
Altre rinnovabili: potenza installata
0
0
0
0
0
Cogenerazione: n. impianti
1
0
0
0
8
2.750
0
0
0
69.261
Idroelettrico: potenza installata
Cogenerazione: potenza installata
Elementi di valutazione
I dati sopra riportati sono tratti da un’indagine finalizzata all’elaborazione del Piano Energetico
Provinciale e basata sulla situazione del 2002 ed evidenziano che, pur in presenza di un
117
significativo deficit di produzione energetica globale in Provincia di Bergamo, nel territorio delle
Comunità Montane della Val Brembana e Seriana Superiore sono concentrati la maggior parte degli
impianti idroelettrici. Poco rilevante invece la presenza di impianti di cogenerazione: se ne conta
solo uno in Val Brembana, che contribuisce in minima parte alla produzione provinciale di questo
tipo.
Del tutto assenti risultano gli altri impianti a fonte rinnovabili (solare, etc), anche se va tenuto
presente che esiste sul territorio un certo numero di piccoli impianti solari, che hanno fruito dei
numerosi finanziamenti statali e regionali, ma che non sono censiti nella fonte citata.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
NA
œ
Elevata presenza di impianti idroelettrici, assenti le altre
rinnovabili, poco diffusa la cogenerazione
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Natura e Biodiversità
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Tasso di urbanizzazione
P
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Rileva il rapporto fra superficie urbanizzata e superficie territoriale totale
Metodologia di
calcolo
Percentuale del rapporto fra superficie urbanizzata e superficie territoriale totale
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore
Pianificazione territoriale e trasporti
Ambito territoriale Comunità Montana
Unità di misura
Periodo di calcolo
%
2003
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
8% - Tasso di urbanizzazione della fascia di montagna della Provincia di
Bergamo al 2000
RISULTATI
Valore dell’indicatore
118
Tasso di urbanizzazione pari al 2,60%.
Elementi di valutazione
Il tasso di urbanizzazione della Valle Brembana è pari al 2,60% della superficie totale; rispetto al
valore del territorio montano della Provincia di Bergamo nel suo complesso, registrato nel 2000, è
ampiamente al di sotto della media.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Basso tasso di urbanizzazione
119
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Natura e Biodiversità
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Pressione dell’attività venatoria
P
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Rileva la presenza di cacciatori nei diversi ambiti territoriali di caccia e per
Comune di residenza, le giornate di caccia e i capi abbattuti nei diversi ambiti
territoriali di caccia
Metodologia di
calcolo
-
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore
Agricoltura caccia e pesca
Unità di misura
Ambito territoriale Ambito territoriale di Caccia -
-
Periodo di calcolo
1997 - 2003
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
1997 - 2003
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
35000
Giornate di caccia
30000
25000
2000/2001
20000
2001/2002
15000
2002/2003
10000
5000
0
Valle di
Scalve
Valle
Borlezza
Valle
Brembana
Valle
Seriana
Ambiti di caccia
Figura 1 - Ambiti territoriali di caccia
Ambito di caccia
A.T.C. Pianura
bergamasca
A.T.C. Prealpino
1997
Grafico 1 - Giornate di caccia per stagione
venatoria
3.189
1998 1999
120
4.314 4.043
5.682
5.579
5.804
Anno
2000
2001
2002
2003
4.411
4.763
4.666
-
5.736
6.515
6.204
-
121
Elementi di valutazione
La figura 1 mostra gli ambiti di caccia nei quali è suddivisa la Provincia di Bergamo; la Valle
Brembana, rientra nel Comprensorio Alpino (C.A.) Valle Brembana e in parte nell’Ambito
Territoriale di Caccia (A.T.C.) Prealpino.
Considerando soprattutto il C.A. Valle Brembana, per quanto riguarda la presenza di cacciatori nei
diversi ambiti territoriali, la tabella 1 mostra nel tempo un andamento crescente fino all’anno 2000
per poi rallentare ed oscillare negli anni successivi intorno a poco più di 1.000 cacciatori.
Anche la figura 2 mostra variazioni generalmente contenute per quanto riguarda il numero di
cacciatori per Comune di residenza.
In merito alle giornate di caccia (grafico 1) dopo un consistente decremento nella stagione
2001/2002, la stagione successiva ha registrato una lieve crescita; analogo andamento viene
registrato se si considerano le giornate di caccia medie per ogni cacciatore.
In generale il C.A. Valle Brembana è l’ambito di caccia, fra i diversi Comprensori Alpini,
maggiormente frequentato.
Infine, in merito ai capi abbattuti (grafico 2 e 3), vi è da fare una suddivisione fra la Zona delle Alpi
e gli appostamenti fissi, prevalentemente collocati nella bassa e media montagna; in entrambi i casi
il C.A. Valle Brembana mostra una sostanziale stazionarietà dei capi abbattuti nelle ultime tre
stagioni venatorie: circa 50.000 capi negli appostamenti fissi e poco meno di 6.000 nella zona delle
Alpi.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
122
z
Pressione venatoria consistente ma
stazionaria nel tempo e sotto controllo
123
generalmente
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Natura e biodiversità
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Superficie delle aree naturali
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Misura la superficie occupata dalle aree naturali (aree boscate, aree vegetazione
naturale, aree idriche) rispetto alla superficie totale
Metodologia di
calcolo
Percentuale del rapporto fra superficie aree naturali e superficie territoriale totale
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore
Pianificazione territoriale e trasporti
Ambito territoriale Comunale
Unità di misura
Periodo di calcolo
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Per quanto riguarda le aree boscate e le
aree a vegetazione naturale (vedi figura
a lato), la Comunità Montana Valle
Brembana
mostra
percentuali
di
superficie territoriale sempre al di sopra
della soglia del 25%. In particolare il
valore più basso è rappresentato dal
25% del Comune di Foppolo mentre il
valore più alto, di poco superiore al
90%, è raggiunto da Piazzolo.
124
NO
%
2004
Per quanto riguarda le aree idriche,
benché
quasi
sempre
presenti,
la
superficie comunale loro dedicata non
oltrepassa il 3% circa (Comune di
Branzi).
Elementi di valutazione
La Comunità Montana Valle Brembana registra una buona dotazione di aree naturali, sia rispetto
alla Provincia che alle altre Comunità Montana più simili.
In particolare per quanti riguarda le aree boscate (che rappresentano l’80% circa delle aree naturali),
il 64% circa è costituito da boschi di latifoglie, il 25% da boschi di conifere e l’11% da boschi misti.
La vegetazione naturale è prevalentemente costituita da arbusti, cespuglieti, vegetazione rupestre.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Buona presenza di aree naturali, in particolare di aree
boscate
125
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Natura e biodiversità
Descrizione
Codice indicatore
………
Grado di frammentazione delle aree naturali
DPSIR
P
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Misura la continuità areale delle superfici naturali; essa è legata alla funzionalità e
vitalità degli ecosistemi presenti
Metodologia di
calcolo
Rapporto fra perimetro aree naturali e area aree naturali
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore
Pianificazione territoriale e trasporti
Ambito territoriale Comunale
Unità di misura
Periodo di calcolo
Km/Km2
2004
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
Comunità Montane
Provincia di Bergamo
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Per quanto riguarda il grado di frammentazione delle aree naturali presenti nella Valle
Brembana, la tabella seguente mostra la situazione di tutte le Comunità Montane bergamasche
per quanto concerne le fasce boscate e la vegetazione naturale.
Comunità Montana
Basso Sebino
Alto Sebino
Valle Cavallina
Valle Seriana Superiore
Val di Scalve
Valle Seriana
Grado di
frammentazione
boschi (Km/Km2)
11,17
12,28
11,18
8,91
7,23
12,42
126
Grado di frammentazione
vegetazione naturale
(Km/Km2)
45,36
25,14
39,20
11,68
12,54
21,92
Valle Imagna
Val San Martino (Solo comuni
in provincia di BG)
14,94
34,68
14,45
56,44
Il grado di frammentazione delle fasce boscate è pari a 8,85 km/km2, mentre il grado di
frammentazione della vegetazione naturale è di 17,90 km/km2.
Elementi di valutazione
Il grado di frammentazione rileva la continuità di un’area; maggiore è il grado di frammentazione
maggiore è la divisione al suo interno.
La Comunità Montana Valle Brembana registra una buona continuità areale delle superfici boscate,
anche in rapporto alle altre Comunità Montane presenti in Provincia di Bergamo. Maggiormente
frammentata risulta essere la vegetazione naturale.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Basso grado di frammentazione delle aree naturali, in
particolare dei boschi
127
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Natura e Biodiversità
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Indice di Shannon
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Misura il grado di diversità del paesaggio analizzato (eterogeneità dell’ecotessuto)
Metodologia di
calcolo
Sigma pi x sigma log2 pi
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore
Pianificazione territoriale e trasporti
Sigma: sommatoria di tutti gli elementi che compongono il sistema
pi: frequenza relativa di ogni singola specie
Ambito territoriale UTO (Unità Territoriale Ottimale)
Unità di misura
Periodo di calcolo
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
Valore medio fascia montana provinciale – 1,59
Valore massimo fascia montana provinciale – 2,33
RISULTATI
Valore dell’indicatore
La figura seguente mostra i valori dell’Indice di
Shannon per la Comunità Montana della Valle
Brembana; tali valori spaziano dai 1,18 della
Valle Brembilla – versante destro ai 2,18 del
fondovalle nord orientale.
128
2002
Elementi di valutazione
L’indice di Shannon valuta il grado di diversità del paesaggio; maggiore è il valore dell’indice
maggiore è il grado di diversità del paesaggio.
La Comunità Montana Valle Brembana presenta al proprio interno indici di Shannon generalmente
al di sopra della media. Rispetto alla media della fascia montana (1,59) ed anche al suo valore
massimo (2,33) si registra un buon grado di diversità del paesaggio.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Elevata diversità del paesaggio
129
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Natura e Biodiversità
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Indice di Patton
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Misura l’effetto margine, ovvero il grado di contatto che ciascun sistema
ambientale presenta al proprio interno
Metodologia di
calcolo
Rapporto fra perimetro del sistema ambientale e area del sistema ambientale
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore
Pianificazione territoriale e trasporti
Ambito territoriale UTO (Unità Territoriale Ottimale)
Unità di misura
Periodo di calcolo
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
Valore medio fascia montana provinciale – 2,73
Valore massimo fascia montana provinciale – 8,42
RISULTATI
Valore dell’indicatore
La figura riporta per la Comunità Montana Valle
Brembana i diversi valori dell’indice di Patton.
Tale indice, nella Valle Brembana oscilla fra il 2,49
della Conca dell’Alben e lo 8,42 del fondovalle nord
orientale, dove si raggiunge il più elevato indice di
Patton dell’intera Provincia.
130
Km/Km2
2002
Elementi di valutazione
L’indice di Patton misura il grado di contatto che ciascun sistema ambientale presenta al proprio
interno; maggiore è il valore dell’indice maggiore è il grado di contatto.
Rispetto alla situazione generale della fascia montana della Provincia di Bergamo (Valore medio –
2,73; Valore massimo – 8,42) tali valori sono sicuramente elevati e dimostrano un buon grado di
contatto interno a ciascun sistema ambientale.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Elevato grado di contatto dei sistemi ambientali al loro
interno
131
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Natura e Biodiversità
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Specie faunistiche e floristiche soggette ad interesse
conservazionistico
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Rileva le specie faunistiche e floristiche soggette ad interesse conservazionistico
presenti nel territorio della Comunità Montana
Metodologia di
calcolo
-
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore Tutela
risorse naturali
Ambito territoriale Comunità Montana
Unità di misura
Periodo di calcolo
1995 - 2000
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Dai dati presenti nel Piano Territoriale di Coordinamento del Parco delle Orobie bergamasche, in tale area
risultano essere presenti circa 120 specie floristiche protette secondo la normativa regionale o provinciale; il
piano ha inoltre individuato le porzioni di territorio in cui è stata segnalata una particolare concentrazione di
emergenze floristiche puntiformi che vanno a costituire le aree di interesse botanico (tabella 1).
Specie soggetta a tutela
Sanguisorba dodecandra
Saxsifraga vandelii, Rhodothahnus chamaecistus, Campanula raineri,
Campanula elantoides, Galium tendae, Sanguisorba dodecandra
Viola comollia
Saxsifraga vandelii, Rhodothahnus chamaecistus, Campanula raineri,
Galium tendae
132
Comunità
Montana
Valle
Brembana
Valle
Brembana
Valle
Brembana
Valle
Brembana e
Valle Seriana
Sup.
Saxsifraga vandelii, Rhodothahnus chamaecistus, Campanula raineri,
Campanula elantoides
Sanguisorba dodecandra
Saxsifraga vandelii, Rhodothahnus chamaecistus, Campanula raineri,
Campanula elantoides, Galium tendae
Sanguisorba dodecandra
Saxsifraga vandelii, Rhodothahnus chamaecistus, Campanula raineri,
Galium tendae
Tabella 1 – Aree di interesse botanico
Valle Seriana
Sup.
Valle Seriana
Sup.
Valle di Scalve.
Valle di Scalve
Valle di Scalve
Per quanto riguarda invece la fauna, il Piano individua quelle porzioni di territorio ove sono
presenti specie di particolare interesse e dunque meritevoli di una particolare tutela,
classificandole come Aree di interesse faunistico (tabella 2).
Area
Tre Signori, Salmurano San
Marco
Torcola, Badile, Valle di
Mezzoldo
Specie soggetta a tutela
Estension
e
Pernice Bianca
566 ha
Gallo cedrone
3.829 ha
Venturosa, Cancervo
Coturnice, Avifauna
termofila
980 ha
Grem
Bombina
734 ha
Diavolo di Tenda, Redorta
Pernice Bianca, Stambecco
1.216 ha
Vigna Soliva
Gallo cedrone
363 ha
Francolino di m., Coturnice,
2.962 ha
Avifauna Alpina
Tetraonidi, Coturnice,
Arera, Fop
1.616 ha
Avifauna alpina
Valle del Vò, Valle del Gleno
Pernice Bianca, Coturnice
3.111 ha
Giovetto di Palline, Camino,
Avifauna alpina, Gallo
2.788 ha
Giovo
cedrone
Tabella 2 – Aree di interesse faunistico
Valzurio, Avert, Val Sedornia
Comunità
Montana
Valle
Brembana
Valle
Brembana
Valle
Brembana
Valle Seriana
Sup.
Valle Seriana
Sup.
Valle Seriana
Sup.
Valle Seriana
Sup.
Valle Seriana
Sup.
Valle di Scalve
Valle di Scalve
Elementi di valutazione
Il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco delle Orobie bergamasche e gli studi ad esso
preliminari, hanno evidenziato la presenza di numerose e rilevanti specie floristiche e faunistiche
soggette ad interesse conservazionistico.
133
In particolare, per quanto riguarda la Comunità Montana Valle Brembana sono stati individuati tre
areali ospitanti una consistente concentrazione di emergenze floristiche puntiformi e tre zone con
alcune specie faunistiche rilevanti (Pernice bianca, Gallo Cedrone, Coturnice, Avifauna termofila).
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Consistente presenza di specie faunistiche e floristiche
soggette ad interesse conservazionistico
134
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Natura e Biodiversità
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Specie di Comunità vegetali indicatrici di qualità ambientale
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Rileva il numero di specie censite di orchidee spontanee, indicatori ambientali
della biodiversità floristica
Metodologia di
calcolo
Numero di specie censite
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, FAB (Gruppo
Flora Alpina Bergamasca)
Ambito territoriale Comune
Unità di misura
Periodo di calcolo
2001
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Le seguenti figure mostrano il numero di orchidee spontanee censite per la Provincia di
Bergamo e nel dettaglio della Comunità Montana della Valle Brembana.
Figura 1 – Numero orchidee
spontanee censite Provincia di
Figura 2 – Numero orchidee
spontanee censite Comunità Montana
135
La maggiore diffusione di orchidee spontanee nella Provincia di Bergamo, si registra nella
fascia collinare e montana mentre la bassa pianura più urbanizzata registra scarse presenze. In
merito alla Comunità Montana Valle Brembana la situazione si presenta diversificata da
Comune a Comune.
Elementi di valutazione
Le orchidee spontanee sono spesso utilizzate quali indicatori ambientali della biodiversità floristica
di un luogo, in quanto abbastanza rare e tipiche di un habitat con un buon grado di naturalità.
Per quanto riguarda la Valle Brembana, il numero di specie censite segnala una situazione positiva,
con punte di eccellenza dove si registrano 24 e 26 specie (Zogno e Oltre il Colle).
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
œ
NA
Buona presenza di orchidee spontanee, indicatrici di
biodiversità floristica
136
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Natura e biodiversità
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Superficie occupata dalle aree protette
R
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Misura la superficie occupata dalle aree protette rispetto alla superficie totale
Metodologia di
calcolo
Percentuale del rapporto fra superficie aree protette e superficie territoriale totale
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore
Pianificazione territoriale e trasporti
Ambito territoriale Comunale
Unità di misura
Periodo di calcolo
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
RISULTATI
Valore dell’indicatore
La figura mostra la percentuale di
superficie comunale occupata da aree
protette.
Nella Valle Brembana, tale valore,
dove positivo, oscilla fra il 16% di
San Giovanni Bianco fino al 100%
circa dei Comuni posti ad altitudini
più elevate.
137
NO
%
2004
Elementi di valutazione
Le aree protette (intese come parchi regionali, parchi locali di interesse sovracomunale e riserve
naturali) della Valle Brembana sono costituite dal Parco delle Orobie Bergamasche, riconosciuto
con legge regionale nel 1989 ma ancora sprovvisto di un Ente Gestore e da un PLIS ubicato nei
Comuni di Lenna, Camerata Cornello, Moio de’ Calvi, Roncobello, Valnegra.
La Valle Brembana ospita inoltre circa 74 kmq di area di rilevanza ambientale (Legnone-Pizzo dei
Tre Signori-Gerola) presente nei Comuni di Averara, Camerata Cornello, Cassiglio, Cusio, Olmo al
Brembo, Ornica, Piazza Brembana, San Giovanni Bianco, Santa Brigida, Taleggio, Valtorta,
Vedeseta.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Elevata presenza di aree protette e di aree di rilevanza
ambientale, in particolar modo nella parte alta della valle
138
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Natura e biodiversità
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Superficie occupata da SIC e da ZPS
R
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Valuta la superficie occupata da Siti di Importanza Comunitaria e da Zone di
Protezione Speciale rispetto al totale
Metodologia di
calcolo
-
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore
Pianificazione territoriale e trasporti
Ambito territoriale Comunale
Unità di misura
Periodo di calcolo
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
RISULTATI
Valore dell’indicatore
La figura mostra la percentuale di
superficie comunale occupata da Siti
di Interesse Comunitario (SIC).
I valori spaziano, ove presenti i SIC,
da 0,04% di Zogno e Roncobello a
più del 90% di Moio de’ Calvi Non
sono presenti Zone a Protezione
Speciale (ZPS).
139
NO
2004
Elementi di valutazione
I SIC (Siti di Interesse Comunitario), sono tra i principali strumenti per la difesa e la tutela di
habitat e di specie animali e vegetali di particolare interesse comunitario, ai sensi della Direttiva
Habitat 92/43/CE che tutela la biodiversità floristica e faunistica.
Nella Valle Brembana, sono presenti numerosi SIC (Valtorta e Valmoresca, Valle di Piazzatorre –
Isola di Fondra, Alta Val Brembana – Lago Gemelli, Valle Asinina, Valle Parina e parzialmente
Canto Alto e Valle del Giongo) prevalentemente interni alle aree protette già esistenti.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Elevata e consistente presenza di Siti di Importanza
Comunitaria
140
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Agenti fisici
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Lunghezze dei tratti di linee elettriche in aree urbanizzate
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
L’indicatore permette di valutare, in termini potenziali, la lunghezza complessiva
delle linee per il trasporto di energia elettrica che attraversano aree urbanizzate e
che, quindi, possono in alcuni casi, trovarsi in prossimità di ambienti abitativi.
Metodologia di
calcolo
L’indicatore è calcolato sommando le tratte di elettrodotti che interessano le aree
urbanizzate, così come censite nella documentazione cartografica del Sistema
Informativo Territoriale della Provincia.
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo – Settore
Territorio
Ambito territoriale Comunale
Unità di misura
Metri
Periodo di calcolo
2002
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
Distribuzione di frequenza per i comuni della Provincia - Fino a 1 km: 107
- Tra 1 e 2 km: 35 - Tra 2 e 3 km: 15 - Tra 3 e 4 km: 6 - Tra 4 e 5 km: 1 Oltre 5 km: 2
RISULTATI
Valore dell’indicatore
La tabella seguente riporta per ogni Comune della Comunità Montana Valle Brembana
coinvolto la lunghezza degli elettrodotti urbani, la percentuale rispetto al totale della
Comunità Montana e la percentuale rispetto all’intera Provincia.
Comune
Algua
Averara
Blello
Bracca
Branzi
Brembilla
Lunghezza
% CM
elettrodotti
0
0
37 0,33
0
0
318 2,84
319 2,85
71 0,63
%
Prov
0
0,02
0
0,21
0,21
0,05
Lunghezza
%
% CM
elettrodotti
Prov.
Oltre il Colle
0
0
0
Ornica
0
0
0
Piazza Brembana
1.011
9,02 0,66
Piazzatorre
0
0
0
Piazzolo
24
0,21 0,02
Roncobello
0
0
0
141
Comune
Camerata
Cornello
4,88
0,36
39
0,35
0,03
0
15
147
284
54
0
55
145
0
0
0,13
1,31
2,53
0,48
0
0,49
1,29
0
0
0,01
0,10
0,19
0,04
0
0,04
0,09
0
1.045
9,32
0,68 Zogno
Carona
Cassiglio
Costa di Serina
Cusio
Dossena
Foppolo
Gerosa
Lenna
Mezzoldo
Moio de’Calvi
Olmo al
Brembo
S.Giovanni
Bianco
S.Pellegrino
Terme
Santa Brigida
Sedrina
Serina
Taleggio
Ubiale Clanezzo
Valleve
Valnegra
Valtorta
Vedeseta
547
CM V.
Brembana
709
6,33
0,46
3.130
27,93
2,04
0
522
72
0
0
30
0
153
0
0
4,66
0,64
0
0
0,27
0
1,37
0
0
0,34
0,05
0
0
0,02
0
0,10
0
2.481
22,14
1,62
11.208 100,00
7,32
Elementi di valutazione
Sul territorio della Comunità le situazioni di maggiore presenza di elettrodotti in area urbana
risultano localizzate nei Comuni di Olmo al Grembo, Piazza Brembana, ma soprattutto San
Pellegrino e Zogno. Non si tratta comunque delle situazioni più critiche nella Provincia, ma
potrebbero essere oggetto di ulteriori approfondimenti.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
œ
N.A.
Situazione in generale buona, criticità localizzate
142
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Agenti fisici
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Livelli di campo elettromagnetico
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
L’indicatore fornisce una valutazione di carattere generale sui livelli di campo
elettromagnetico prodotte in alcune postazioni di misura specifici per le tre
tipologie di sorgenti: linee elettriche, stazioni radiobase, antenne radiotelevisive.
Metodologia di
calcolo
L’indicatore è costituito dalla distribuzione in classi di frequenza delle misure di
campo magnetico ed elettromagnetico effettuate dall’ARPA sul territorio
provinciale su richiesta o segnalazione da parte di cittadini e istituzioni. L’insieme
delle misure analizzate e sulle quali sono state calcolate tali frequenze non
costituisce un campione casuale ma deve essere interpretato come un insieme di
dati raccolti in situazioni dove esisteva già il sospetto di un fenomeno di
inquinamento elettromagnetico.
Fonte dei dati
Arpa Lombardia – Sez. Provinciale di
Bergamo
Ambito territoriale Singoli punti di misura
Unità di misura
-
Periodo di calcolo
2001-2002
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
Dati a livello provinciale (RSA 2003)
Campo magnetico 50
Hz
< 0,2 µT
Tra 0,2 e 0,5
µT
Stazioni radiobase
29,0% Fino a 1 V/m 82,4%
18,0% Tra 1 e 2 V/m 13,1%
tra 0,5 e 1 µT
13,0% Tra 2 e 3 V/m
3,3%
tra 1 e 2 µT
26,0% Tra 3 e 4 V/m
1,2%
tra 2 e 5 µT
8,0% Tra 4 e 5 V/m
0,0%
tra 5 e 10 µT
Oltre 10 µT
6,0% Tra 5 e 6 V/m
0,0% Oltre 6 V/m
0,0%
0,0%
143
Antenne radio TV
Fino a 1 V/m 30,4%
Tra 1 e 2
V/m
34,8%
Tra 2 e 3
V/m
17,4%
Tra 3 e 4
V/m
17,4%
Tra 4 e 5
0,0%
V/m
Tra 5 e 6
V/m
0,0%
Oltre 6 V/m 0,0%
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Nelle seguenti tabelle è riportata la distribuzione di frequenza dei valori rilevati,
rispettivamente di campo elettromagnetico per le stazioni radiobase e di campo magnetico per
le linee elettriche a 50 Hz.
Campo magnetico 50 Hz
Fino a 1
V/m
27
69,2%
Tra 1 e 2
8
20,5%
V/m
Tra 2 e 3
V/m
2
5,1%
Tra 3 e 4
V/m
2
5,1%
Tra 4 e 5
V/m
0
0,0%
Tra 5 e 6
V/m
0
0,0%
Oltre 6
V/m
0
0,0%
Stazioni radiobase
< 0,2 µT
Tra 0,2 e 0,5
µT
7
38,9%
2
11,1%
tra 0,5 e 1 µT
2
11,1%
tra 1 e 2 µT
6
33,3%
tra 2 e 5 µT
1
5,6%
tra 5 e 10 µT
0
0,0%
Oltre 10 µT
0
0,0%
Elementi di valutazione
Pur nell’ambito di un generale rispetto delle soglie stabilite dalla normativa vigente (DPCM
8/7/2003), si rilevano un numero limitato di situazioni di esposizione non trascurabile, ma
tuttavia non tale da destare preoccupazione.
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
œ
N.A.
Situazione in generale buona, criticità localizzate
144
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Agenti fisici
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Livelli di rumore stradale
S
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Valuta i superamenti dei livelli di attenzione per il rumore stradale per eventi di
durata inferiore all’ora e superiore all’ora
Metodologia di
calcolo
Rilevazione con strumentazione
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore
Pianificazione territoriale e trasporti
Ambito territoriale Comunale
Unità di misura
dB(A)
Periodo di calcolo
2001
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
Livello di attenzione per eventi inferiori all’ora – 75dB(A)
Livello di attenzione per eventi superiori all’ora – 65dB(A)
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Le due figure seguenti mostrano i superamenti dei livelli di attenzione per rumore stradale per
eventi inferiori all’ora e superiori all’ora.
145
Le strade coinvolte in tali superamenti risultano essere la strada ex 470 e due strade di
penetrazione dalla bassa valle.
Elementi di valutazione
Per quanto riguarda i superamenti dei livelli di attenzione per eventi di durata inferiore all’ora, la
rilevazione effettuata vicino al Comune di Sedrina mostra un livello di rumore di 79,29 dB(A) sulla
strada ex 470, che conduce a Val Brembana.
I rilevamenti effettuati analizzando i superamenti dei livelli di attenzione per eventi di durata
superiore all’ora mostrano invece che la strada ex 470 registra dei superamenti compresi fra 5
dB(A) e 10 dB(A). Vi sono inoltre due ulteriori strade di penetrazione della bassa valle, una verso
est (fino a Oltre il Colle) e una verso ovest (fino a Vedeseta) che hanno fatto rilevare superamenti
inferiori ai 5 dB(A).
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Mediocre livello di rumore generato dal traffico stradale
in ragione della scarsità delle strade coinvolte e dei bassi
livelli di rumore
146
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Agenti fisici
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Esposizione all’inquinamento acustico
I
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Individua i Comuni aventi i centri urbani esposti a rumore da traffico stradale
Metodologia di
calcolo
-
Fonte dei dati
Provincia di Bergamo, Settore
Pianificazione territoriale e trasporti
Ambito territoriale Comunale
Unità di misura
Periodo di calcolo
2001
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Nella Comunità Montana Valle Brembana sono quattro i Comuni aventi i centri urbani esposti
a rumore da traffico stradale.
Elementi di valutazione
La Comunità Montana Val Brembana, ha al proprio interno quattro Comuni i cui centri urbani
sono interessati da strade generatrici di traffico al di sopra dei livelli di attenzione sanciti dalla
legislazione vigente; tali Comuni sono San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme, Zogno e
Sedrina, ovvero i Comuni attraversati dalla strada ex 470. In tutto si tratta del 10% circa dei
Comuni complessivi della valle.
VALUTAZIONE SINTETICA
147
Situazione
☺
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Pochi centri urbani interessati dall’attraversamento di
strade generatrici di rumore al di sopra dei livelli di
attenzione
148
COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE
GENERALITÀ
Settore
Agenti fisici
Descrizione
Codice indicatore
…
DPSIR
Comuni dotati di zonizzazione acustica
R
Tipologia Descrittiv
o
CARATTERISTICHE
Obiettivi e
significato
Individua i Comuni dotati di classificazione acustica del territorio
Metodologia di
calcolo
-
Fonte dei dati
Regione Lombardia, D.G. Qualità
dell’ambiente
Ambito territoriale Comunale
Unità di misura
Periodo di calcolo
2004
CRITERI DI VALUTAZIONE
Confronto
temporale
NO
Valori di riferimento
Confronto
spaziale
NO
RISULTATI
Valore dell’indicatore
Nella Comunità Montana Valle Brembana tre Comuni hanno provveduto alla classificazione
acustica del proprio territorio.
Elementi di valutazione
Nella Comunità Montana Val Brembana solo tre Comuni hanno provveduto alla classificazione
acustica del proprio territorio (Brembilla, Foppolo e Sedrina). Essi costituisco l’8% dei Comuni
della Valle a fronte di un 36% dell’intera Provincia di Bergamo.
Tale situazione è forse da porre in relazione con la scarsa presenza di inquinamento acustico, per lo
meno da traffico stradale.
149
VALUTAZIONE SINTETICA
Situazione
Qualità dato Evoluzione Commento
z
NA
Pochi Comuni hanno realizzato la classificazione
acustica del territorio
150
BIBLIOGRAFIA
Aspetti ambientali e territoriali
Autorità di Bacino del fiume Po, Progetto di Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del fiume
Po, 2001
Comunità Montana Valle Brembana, Piano di Sviluppo Socio Economico – La qualità della vita in
Valle Brembana”, 2001
Istat, 14° Censimento della popolazione e delle abitazioni, 2001
Provincia di Bergamo, Carta Geologica della Provincia di Bergamo e note illustrative, Bergamo,
2000
Aspetti socioeconomici
Istat, 14° Censimento della popolazione e delle abitazioni, 2001
Aci, Autoritratto 2001, 2002
Provincia di Bergamo, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, Bergamo, 2004
Provincia di Bergamo, Programma Triennale dei Servizi Pubblici, Bergamo, 2000
Suolo e sottosuolo
Comunità Montana Valle Brembana, Dati sugli incendi boschivi, 2004
Consiglio Nazionale delle Ricerche, Gruppo Nazionale Difesa Catastrofi Idrogeologiche, Sistema
Informativo sulle Catastrofi Idrogeologiche, 2002
Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti, MISURC, 2004
Provincia di Bergamo, Settore Tutela Risorse Naturali, Dati Piano Cave, 2004
Provincia di Bergamo, Settore Ambiente, Dati Siti contaminati, 2004
Provincia di Bergamo, Settore Viabilità e Protezione Civile, Piano di Emergenza Provinciale
settoriale per il Rischio Idrogeologico da frana, 2003
Provincia di Bergamo, Settore Viabilità e Protezione Civile, Piano di Emergenza Provinciale
settoriale per il Rischio Valanghe, 2003
Provincia di Bergamo, Settore Viabilità e Protezione Civile, Analisi dei fenomeni franosi avvenuti
nell’anno 2002 – Aggiornamento del programma di previsione e prevenzione dei rischi, 2003
Provincia di Bergamo, Settore Viabilità e Protezione Civile, Programma Provinciale di Previsione
e Prevenzione della Protezione Civile della Provincia di Bergamo, 2003
Regione Lombardia, Direzione Generale Agricoltura, Dati sulla superficie percorsa da incendi
boschivi, 2003
151
Regione Lombardia, Direzione Generale Territorio e urbanistica, Dati sulla redazione di studi
geologici da parte dei Comuni, sull’adeguamento alle prescrizioni del PAI e sul finanziamento per
la redazione degli studi geologici e per la realizzazione di interventi di riduzione del rischio
idrogeologico, 2004
Regione Lombardia, Progetto DUSAF – Destinazione d’Uso dei Suoli Agricoli e Forestali, 2003
Natura e biodiversità
Parco delle Orobie bergamasche, Provincia di Bergamo, Regione Lombardia, Piano Territoriale di
Coordinamento del Parco delle Orobie bergamasche, 2000
Provincia di Bergamo, Gruppo Flora alpina Bergamasca, Orchidee spontanee della Provincia di
Bergamo, Bergamo, 2001
Provincia di Bergamo, Settore Agricoltura caccia e pesca, Dati sull’attività venatoria, 2003
Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti, Studi propedeutici al Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale, 2003
Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti, Dati sulle aree protette, sui
Siti di Interesse Comunitario e sulle Zone a Protezione Speciale, 2004
Regione Lombardia, Progetto DUSAF – Destinazione d’Uso dei Suoli Agricoli e Forestali, 2003
Agenti fisici
Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti, Piano direttore di risanamento
acustico della rete stradale provinciale, 2002
Regione Lombardia, D.G. Qualità dell’ambiente, Dati relativi alla zonizzazione acustica comunale,
2004
152
GLOSSARIO
Acidificazione: processo chimico, causato dell’inquinamento idrico e atmosferico, attraverso il
quale sostanze gassose di prevalente origine antropica, una volta subita la trasformazione in acidi,
alterano le caratteristiche chimiche degli ecosistemi (acquatici e terrestri) compromettendone la
funzionalità.
Aree urbanizzate: residenziali, produttive, miste, parchi o giardini, impianti sportivi, spazi aperti,
servizi, aree in trasformazione, cascine, campeggi.
Biodiversità (diversità botanica, diversità zoologica): variabilità degli organismi viventi di ogni
origine, compresi, tra l'altro, gli ecosistemi terrestri, marini ed altri ecosistemi acquatici, ed i
complessi ecologici di cui fanno parte; ciò include la diversità nell'ambito delle specie, e tra le
specie degli ecosistemi (Convenzione sulla biodiversità, Rio de Janeiro, 5 giugno 1992).
BOD: il BOD è un indicatore della quantità di sostanza organica biodegradabile che si trova nelle
acque. In particolare si definisce BOD5 il consumo biochimico di ossigeno di un campione
contenente batteri, incubato per 5 giorni a 20 ° C al buio e a pH uguale a 7.
Compostaggio: biotecnologia per il trattamento di rifiuti organici di diversa provenienza e natura,
basata su un processo ossidativo, operato da consorzi di microrganismi aerobici.
CORINAIR: CORINAIR (COoRdination Information AIR) è l’inventario delle emissioni in
atmosfera dell’Agenzia Europea dell’Ambiente.
Effetto serra: fenomeno che consiste nell’intrappolamento nell’atmosfera di parte dell’energia
proveniente dalla superficie della Terra che altrimenti si disperderebbe nello spazio. Dipende dalla
presenza in atmosfera di alcuni gas (gas serra) e consente di mantenere sulla Terra una temperatura
adeguata. Le attività antropiche possono aumentare le presenza dei gas serra in atmosfera e, con
essa, l’effetto serra dando luogo a cambiamenti climatici.
Endemismo: presenza limitata in un territorio circoscritto di specie o varietà animali o vegetali, che
per questo si dicono endemiche.
153
Fertilizzante: per fertilizzante il Codice di Buona Pratica Agricola (DM 19 aprile 1999) intende
qualsiasi sostanza contenente uno o più elementi fertilizzanti, applicata al terreno per favorire la
crescita della vegetazione, compresi gli effluenti zootecnici, i residui degli allevamenti ittici e i
fanghi degli impianti di depurazione.
Dal punto di vista dell'inquinamento dell'ambiente, il rischio derivante dall'uso di queste sostanze è relativo
alla possibilità che gli elementi della fertilità, non assorbiti dalle colture, raggiungano corpi idrici, sia con
pregiudizio per la potabilità delle acque, sia con pericolo di causare eutrofizzazione qualora questi elementi
(in particolare fosforo e azoto) siano presenti a elevate concentrazioni. Considerando la scarsa mobilità del
fosforo nei processi di lisciviazione e scorrimento della maggior parte dei suoli agricoli italiani, sono
principalmente i fertilizzanti azotati che possono causare danni ambientali. Ad essi infatti presta specifica
attenzione il Codice di Buona Pratica Agricola prima citato. Ci interessiamo qui dei fertilizzanti di sintesi,
trascurando effluenti zootecnici, residui di allevamenti ittici e fanghi di depurazione.
Foehn: Vento secco e tiepido, spesso impetuoso e a raffiche irregolari, che scende da una catena montuosa
riscaldandosi per compressione.
Gas serra: sostanze gassose che consentono il riscaldamento della parte più bassa dell’atmosfera e
della superficie terrestre, permettendo lo sviluppo delle specie animali e vegetali sulla Terra.
L’elenco dei gas serra è molto ampio, ma le sostanze che contribuiscono in maniera significativa
all’effetto serra sono: l’anidride carbonica, il metano, il protossido di azoto, i clorofluorocarburi e
l’ozono.
Gradiente orizzontale di temperatura: rappresenta la variazione di temperatura che si verifica tra
la periferia e il centro di un a città, legata alla diversa intensità di urbanizzazione delle due aree.
Indice di Patton: misura il grado di diversità del paesaggio analizzato.
Indice di Shannon: misura l’effetto margine ovvero il grado di contatto che ciascun sistema
ambientale presenta al proprio interno.
Indice di Vecchiaia: misura il grado di invecchiamento della popolazione; rapporto fra la
popolazione di età superiore ai 65 anni e la popolazione di età inferiore ai 14 anni.
Indice di Ricambio: misura le possibilità teoriche di lavoro che derivano dai posti resi disponibili
da coloro che lasciano l’età lavorativa per il raggiungimento dell’età pensionabile; rapporto fra la
154
popolazione di età compresa fra 60 anni e 65 anni e la popolazione di età compresa fra 15 anni e 19
anni.
Indice meteorologico di disagio fisico di Scharlau: identifica, a partire dai dati di temperatura e
umidità su base oraria, il livello di disagio percepito dalla popolazione.
Mappa pluviometrica
Rappresentazione grafica delle isoiete, curve che congiungono i punti sul territorio caratterizzati
dalla stessa quantità di precipitazioni.
Popolazione attiva: somma delle persone occupate, di quelle disoccupate alla ricerca di nuova
occupazione e delle persone in cerca di prima occupazione.
Popolazione fluttuante: la popolazione fluttuante è intesa come la massima popolazione
giornaliera non compresa tra i residenti.
Produttività: rapporto fra la produzione e il complesso dei fattori che sono stati impiegati per tale
produzione.
Rifiuti ingombranti: rifiuti di origine domestica di dimensioni e di ingombro tali da non poter
essere smaltiti nel circuito dei RSU, generalmente costituiti da materiali suscettibili di recupero.
Rifiuti urbani:
a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile
abitazione;
b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla
lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell`articolo 21, comma 2, lettera
g);
c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade;
d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade
ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive
dei corsi d`acqua;
e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali;
155
f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività
cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e).
(ai sensi del D. Lgs. 22/97)
Rifiuti speciali: quelli provenienti da attività agricole e agro-industriali; da attività di demolizione e
costruzione; da attività di scavo (se pericolosi); da lavorazioni industriali e artigianali; da attività
commerciali e di servizio; da attività di recupero e smaltimento di rifiuti; dal trattamento delle
acque; dall’abbattimento dei fiumi; da attività sanitarie; da macchinari e apparecchiature deteriorati
e obsoleti; da veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti ecc. (ai sensi del D. Lgs.
22/97)
Rischio (idrogeologico, sismico, valanghe, incendi boschivi): probabilità di occorrenza e relativo
grado di severità, in un determinato intervallo di tempo, dell’insieme dei possibili effetti producibili
da eventi calamitosi quali inondazione e frana, terremoto, valanga, incendio boschivo.
Saldo migratorio: L'eccedenza o il deficit di iscrizioni per immigrazione dall'estero rispetto alle
cancellazioni per emigrazione per l'estero.
Saldo naturale: eccedenza o il deficit di nascite rispetto ai decessi.
Strato di fumigazione: se gli inquinanti vengono rilasciati entro lo strato di fumigazione, detto
anche strato di rimescolamento, la notevole turbolenza termodinamica esistente fa sì che essi
vengano rapidamente diffusi su tutto lo strato, indipendentemente o quasi dalla quota di rilascio o di
emissione; in questo caso, pertanto, l'emissione in quota non garantisce bassi livelli di
concentrazione degli inquinanti a livello del suolo alle brevi distanze; se, viceversa, gli inquinanti
vengono rilasciati al di sopra dello strato di fumigazione, la diffusione avviene quasi totalmente in
quota con nessuna pratica conseguenza a livello del suolo.
Termodistruzione (o incenerimento di rifiuti): processo che consiste nell’essiccare e poi bruciare
in appositi impianti i rifiuti; i materiali vengono trasformati in sostanze inerti, come ceneri e scorie,
e in gas.
Unità locale: per unità locale si intende il luogo variamente denominato (stabilimento, laboratorio,
negozio, officina, ecc.) in cui si realizza la produzione di beni o nel quale si svolge o si organizza la
156
prestazione di servizi destinabili o non destinabili alla vendita (una impresa, registrata come tale
alla Camera di Commercio, può quindi funzionare attraverso più unità locali). Vengono conteggiati
come addetti sia i dipendenti delle imprese, sia le altre persone che a vario titolo prestano attività
continuativa per le imprese stesse (soci, collaboratori, consulenti, liberi professionisti).
Zona
altimetrica:
ripartizione
del
territorio
nazionale
in
zone
omogenee
derivanti
dall'aggregazione di comuni contigui sulla base di valori soglia altimetrici (Glossario ISTAT).
157
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Relazione sullo Stato dell`Ambiente 2,7M