Attivazione di processi di Agenda 21 locale nelle Comunita’ Montane di Scalve, Valle Brembana, Valle Imagna e Valle Seriana Superiore RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE DELLA COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA Bozza Gennaio 2005 1 INDICE Premessa 1. Il contesto di riferimento 1.1 Aspetti ambientali e territoriali (Il territorio, Il clima, Il reticolo idrografico, L’ambiente naturale, I rischi naturali) 1.2 Aspetti socioeconomici (Popolazione e modelli insediativi, Economia e lavoro, Industria, Trasporti, Agricoltura e zootecnia, Commercio e servizi, Turismo) 2. Aria 3. Acqua 4. Suolo e sottosuolo 5. Rifiuti 6. Energia 7. Natura e biodiversità 8. Agenti fisici 9. Le azioni della Comunità Montana Conclusioni Glossario Bibliografia 2 PREMESSA Il progetto “Attivazione di processi di Agenda 21 locale nelle quattro comunità montane con Comuni compresi in Obiettivo 2 o a sostegno transitorio” si inserisce in un più ampio contesto di iniziative realizzate negli ultimi cinque anni nell’ambito del processo di Agenda 21 locale della Provincia di Bergamo. Con questo progetto, la Provincia di Bergamo si pone l’obiettivo di avviare processi di Agenda 21 locale nei territori delle Comunità Montane di Valle Scalve, Valle Brembana, Valle Imagna e Valle Seriana Superiore che includono Comuni ricadenti in aree Obiettivo 2 e a Sostegno Transitorio. Il progetto è promosso dal Settore Ambiente della Provincia di Bergamo, si avvale del supporto finanziario della Commissione Europea e della Regione Lombardia ed è realizzato in collaborazione con le quattro Comunità Montane coinvolte. L’insieme delle attività svolte nell’ambito del progetto sono finalizzate all’individuazione delle priorità e alla definizione degli obiettivi per la realizzazione di un modello di sviluppo sostenibile nell’ambito delle Comunità interessate. In particolare, nell’ambito del progetto si prevede la redazione di una Relazione sullo Stato dell’Ambiente per ciascuna delle quattro Comunità e l’attivazione dei Forum locali delle quattro Comunità e di un Forum intercomunitario. Sono inoltre previste attività di sensibilizzazione, informazione e formazione rivolte agli attori locali e più in generale ai cittadini dei Comuni coinvolti. La presente Relazione sullo Stato dell’Ambiente (RSA) della Valle Brembana è stata redatta sulla base della documentazione esistente presso la Comunità Montana, dei dati e delle informazioni raccolti presso enti e organizzazioni attivi sul territorio e delle successive elaborazioni compiute dal gruppo di ricerca.1 L’obiettivo della RSA è quello di descrivere lo stato dei diversi sottosistemi ambientali in relazione alle attività esercitate sul territorio e alle sue caratteristiche strutturali, di identificare e valutare le principali criticità rilevabili e di costituire la base informativa sulla quale predisporre le azioni future finalizzate ad aumentare la conoscenza delle problematiche, a mitigare i fenomeni di degrado in corso e a valorizzare le risorse ambientali e territoriali esistenti. In analogia con quanto realizzato nell’ambito della RSA della Provincia di Bergamo, il modello utilizzato nell’elaborazione degli indicatori è il modello denominato DPSIR, in quanto suddivide gli indicatori elaborati a partire dai dati disponibili in cinque categorie: drivers, pressione, stato, impatto e risposta. Per ciascuna delle tematiche rilevanti sono stati pertanto elaborati un certo 1 Il gruppo di ricerca è composto da Vittorio Biondi (coordinatore), Daniele Ferrero, Davide Fortini e Sara Lodrini. 3 numero di indicatori che nell’insieme permettono di ottenere una valutazione dei diversi aspetti rilevanti. In alcuni casi, laddove il set di informazioni disponibili non è stato giudicato sufficiente per formulare una valutazione, questa carenza è stata segnalata e potrà essere colmata nel corso delle attività successive alla redazione della RSA. Il presente documento costituisce la seconda versione della RSA (la prima è stata presentata e discussa in occasione della costituzione del Forum intercomunitario dello scorso 3 dicembre) ed è destinato ad essere sottoposta alla valutazione degli uffici della Provincia e dei Forum locali attivati presso le quattro Comunità Montana nel corso del mese di febbraio 2005. Sulla base delle osservazioni raccolte e delle integrazioni suggerite verrà redatta e consegnata la versione definitiva del documento, completa del paragrafo 9 relativo ai progetti elaborati dalle Comunità Montane e del paragrafo contenente le considerazioni conclusive, entro il mese di marzo 2005. Bergamo, 30 gennaio 2005 4 1. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO 1.1 ASPETTI AMBIENTALI E TERRITORIALI Il territorio La Comunità Montana Valle Brembana è un ente locale territoriale istituito nel 1973 e costituito da 38 amministrazioni comunali2. Figura 1 – La Comunità Montana Valle Brembana Rispetto alla Provincia di Bergamo si colloca nella fascia altimetrica montana più elevata; a nord confina con la Provincia di Sondrio e Lecco, a est con la Comunità Montana Valle Seriana, a sud con la fascia collinare della Provincia di Bergamo e a ovest con la Provincia di Lecco e con la Comunità Montana Valle Imagna (figura 1). Fonte: Regione Lombardia, nostra elaborazione Il territorio della Comunità Montana Valle Brembana, si estende per una superficie complessiva di 643,69 km2 (23,64% del territorio provinciale, 37,21% della fascia di montagna), registrando al suo interno consistenti variazioni altimetriche. Tabella 1 – Superficie territoriale della Comunità Valle Brembana e dei suoi Comuni Superficie Superficie Comune Comune Comune (km2) (km2) Algua 8,14 Foppolo 16,25 San Giovanni Bianco Averara 10,56 Gerosa 10,04 San Pellegrino Terme Blello 2,18 Isola di Fondra 13,25 Santa Brigida Bracca 5,53 Lenna 12,88 Sedrina Branzi 25,29 Mezzoldo 18,81 Serina Brembilla 20,91 Moio de' Calvi 6,18 Taleggio Camerata Cornello 12,56 Olmo al Brembo 7,79 Ubiale Clanezzo Carona 44,19 Oltre il Colle 32,41 Valleve Cassiglio 14,03 Ornica 14,32 Valnegra Cornalba 9,40 Piazza Brembana 6,54 Valtorta Costa di Serina 12,12 Piazzatorre 23,57 Vedeseta Cusio 9,34 Piazzolo 4,19 Zogno Dossena 19,60 Roncobello 25,50 CM Valle Brembana Fonte: ISTAT 2 Superficie (km2) 31,45 22,83 14,21 5,98 27,54 46,47 7,35 14,96 2,09 30,59 19,78 34,86 643,69 Algua, Averara, Blello, Bracca, Branzi, Brembilla, Camerata Cornello, Carona, Cassiglio, Cornalba, Costa Serina, Cusio, Dossena, Foppolo, Gerosa, Isola di Fondra, Lenna, Mezzoldo, Moio de’ Calvi, Olmo al Brembo, Oltre il Colle, Ornica, Piazza Brembana, Piazzatorre, Piazzolo, Roncobello, San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme, Santa Brigida, Sedrina, Serina, Taleggio, Ubiale Clanezzo, Valleve, Valnegra, Valtorta, Vedeseta, Zogno 5 Gli estremi nord – sud sono rappresentati dalle Alpi Orobie (ove è presente il Pizzo del Diavolo, sorgente del fiume Brembo posta a 2.914 metri s.l.m.) e dallo sbocco nella pianura nei pressi del Comune di Villa d’Almè (300 metri s.l.m.). Dal punto di vista geologico, la Valle Brembana appartiene al settore delle Alpi Meridionali, a loro volta parte della catena alpina posta a sud della linea insubrica (linea di frattura che corre lungo il fondovalle valtellinese). Il territorio della Valle Brembana (in particolare quello montano) è il risultato di deformazioni tettoniche, occorse nel tempo, che hanno determinato piegamenti, ricoprimenti e fratture e che hanno depositato i corpi rocciosi (formazioni) in posizioni diverse dalle originarie. Percorrendo la valle da nord a sud, si incontrano due aree precise: la zona orobica compresa fra la linea insubrica e il sovrascorrimento orobico (cresta spartiacque) costituita prevalentemente da basamento cristallino e la zona delle anticlinali orobiche, costituite prevalentemente da conglomerati, arenarie, siliti, prodotti vulcanici. Rispetto alla suddivisione in pedopaesaggi effettuata dalla Regione Lombardia per l’intero territorio regionale (figura 2), la Comunità Montana Valle Brembana appartiene alla categoria classificata con la lettera P “Rilievi montuosi della Alpi e Prealpi lombarde, caratterizzati da substrato roccioso e, sovente, da affioramenti litoidi”. Figura 2 – Pedopaesaggi della regione Lombardia Fonte: Regione Lombardia 6 Il clima La valli alpine presentano un insieme di microclimi che a volte risultano assai diversi in zone anche contigue. Sulla base delle isoterme di gennaio e di luglio e all’escursione termica in aumento da gennaio a luglio, si può collocare la Valle Brembana nella zona climatica compresa tra il tipo temperato continentale (bassa e media Valle) e quello freddo (alta Valle del Brembo dell’Enna e Serina). Il regime delle precipitazioni varia dai 1400 mm medi/anno della bassa valle ai 1600/1700 dell’alta valle con punte di 1800 mm nella Val Brembilla, alta Val Taleggio, alta Val Serina. Con riferimento alle precipitazioni nevose, trascurando l’analisi del parametro altezza in quanto chiaramente molto differenziato, si ritiene utile riportare i dati sulla permanenza media annua del manto nevoso. La Valle risulta compresa fra le isodiamene (media annua in giorni di permanenza del manto nevoso) 4 per la bassa valle e 200 per le alte quote dei Laghi Gemelli, transitando dai 25 della zona di Vedeseta e Piazza Brembana ai 50 di Foppolo. Nella Valle predominano in assoluto i venti di origine termica (brezze). Occasionalmente giungono venti moderati di componente Nord (5/8 volte/anno), i quali con l’effetto caduta, portano marcati rialzi termici, talora eccezionali in inverno. Il reticolo idrografico Il territorio della Valle Brembana è percorso da un importante corso d'acqua e ospita piccoli laghi che contribuiscono a rendere il paesaggio molto caratteristico. Il Fiume Brembo, il più importante fiume interamente bergamasco, nasce nella parte occidentale delle Alpi Orobie da numerosi torrenti che portano questo nome a monte di Lenna. La sorgente principale nasce dai versanti ovest del Pizzo del Diavolo (2916 metri) e del Pizzo Poris (2712 metri) in una zona disseminata di laghetti nel comune di Carona. In pianura sfocia come affluente di sinistra nel fiume Adda a monte dell'abitato di Canonica d'Adda a 134 m s.l.m.. Il Brembo ha una lunghezza di 71,5 km con un bacino idrografico sotteso di 945 kmq, pari al 35 % del territorio provinciale. 7 Scheda sintetica del Fiume Brembo Sorgente principale Bacino Lunghezza Foce Profilo altimetrico Principali affluenti di destra Affluenti di sinistra Stazione idrometrica Portata media annua Utilizzazioni in atto Al Pizzo del Diavolo di Tenda (m. 2.914) nel comune di Carona 945 kmq, pari al 35% del territorio provinciale km 71,5 Fiume Adda, tra Capriate e Canonica d'Adda Primo tronco: dalle origini agli oltre 2.000 metri delle sorgenti del Pizzo del Diavolo di Tenda scende, in poco più di 7 km, ai 1.088 slm di Carona. Da qui a Lenna, in meno di 15 km scende a m 465 slm, dove c'è la confluenza del Brembo di Mezzoldo, che poco prima ha ricevuto il Brembo di Averara. Secondo tronco intermedio: da Lenna attraversando una zona montagnosa e poi collinare fino a Ponte S. Pietro scendendo a m 211. Terzo tratto: in pianura, da Ponte S. Pietro ai 134 m della foce in Adda poco prima di Canonica. Brembo di Valleve, Brembo di Mezzoldo, T. Enna, T. Brembilla, T. Imagna, T. Lesina, T. Dordo T. Valsecca, T. Parina, T. Ambria, T. Quisa Al Ponte di Briolo: • operante dal 1889 con osservazioni idrometriche • dal 1938 con strumentazione a registrazione continua • fa capo all'Ufficio Idrografico della Provincia. Nel periodo 1940 - 1970 è stata di 31 mc/sec. La portata massima assoluta è stata di 1.580 mc/sec si è avuta lo 01.11.1928, mentre la minima assoluta di 2,46 mc/sec si è verificata il 06.02.1966. Nel tratto sino a Ponte S. Pietro: utilizzazioni per la produzione di energia elettrica attraverso impianti idroelettrici. I più importanti sono nella zona del Brembo di Carona. L'abbondanza di acque e di idonee caratteristiche morfologiche ha favorito lo sfruttamento per usi idroelettrici di molte delle conche esistenti. Molti laghi naturali preesistenti od opportuni avvallamenti sono stati sbarrati con dighe creando così numerosi bacini artificiali. Interconnessi tra loro con una serie di condotte sotterranee essi alimentano le turbine idrauliche delle centrali elettriche situate più a valle. Oggi si contano 17 piccoli laghi di sbarramento, in prevalenza situati nella costiera tra la Val Brembana e la Val Seriana. I grandi serbatoi dell’alta Val Brembana permettono di regolarizzare e rendere uniformi le portate del fiume Brembo e dei suoi affluenti che per loro natura sono molto variabili, oscillando tra valori bassi durante i periodi di magra e valori alti durante le piene. Questa funzione regolatrice è di vitale importanza durante eventi atmosferici di forte intensità che potrebbero creare condizioni di rischio per strutture e centri abitati lungo i corsi d’acqua. Altra funzione dei serbatoi è quella di rendere integrale l'utilizzazione nel ciclo settimanale. Generalmente nel corso di una settimana il deflusso di un torrente si mantiene pressoché costante. Al contrario la richiesta di energia varia moltissimo essendo forte nelle ore diurne dei giorni feriali e quasi nulla nelle ore notturne e nei giorni festivi. Il serbatoio permette di accumulare l'acqua che sarebbe inutilizzata aumentando sensibilmente la potenza degli impianti nelle ore lavorative, elevando al suo massimo valore il coefficiente di utilizzazione. 8 Il sistema idraulico dell’alta Val Brembana comprende 8 laghi (Diavolo, Fregabolgia, Val di Frati, Colombo, Gemelli, Marcio, Pian Casere e Pian del Becco), le cui acque confluiscono in un nono serbatoio, quello di Sardegnana, destinato alla funzione di bacino di carico. Questo serbatoio, che ha una capacità di 2.300.000 m3 si trova a ridosso di Carona; ha una quota più bassa di tutti gli altri serbatoi ed è in posizione centrale rispetto ad essi. Due canali collettori convogliano le acque degli altri serbatoi e di tutto il bacino imbrifero superiore alla quota di 1750 m nel Sardegnana che alimenta, attraverso una condotta forzata lunga 1.500 m, in grado di trasportare ogni secondo fino a 9 m³ d’acqua , la Centrale di Carona. Questo sistema è in grado di accumulare complessivamente 22.000.000 di m³ d’acqua e permette alla Centrale di Carona di produrre annualmente 83.000.000 di chilowattora, sufficienti al fabbisogno di circa 35.000 famiglie. La Centrale di Carona è entrata in servizio nel 1924; alla fine degli anni '80 i tre gruppi turbina/alternatore originali, tuttora visibili, sono stati sostituiti da un unico gruppo di potenza pari a 48 mila chilowatt. Le acque di scarico di questa Centrale vengono riprese mediante uno sbarramento circa 800 m a valle. Al termine del ciclo l’acqua utilizzata viene restituita all’ambiente senza che abbia subito alcuna trasformazione e con le stesse caratteristiche originali. In tabella vengono riassunti i dati relativi ai singoli corpi idrici artificiali che costituiscono il sistema idraulico della zona in studio: Corpo idrico Lago di Sardegnana Periodo di costruzione 1925-1930 Altezza diga 36 Quota s.l.m. 1738 Capacità (m3) 2.300.000 Lago Colombo 1924-1928 - 2057 2.880.000 Lago del Diavolo 1929-1932 25 2142,5 2.560.000 Laghi Gemelli 1929-1932 - Lago Fregabolgia 1950-1952 51 7.000.000 1957 4.600.000 9 Note Due canali convogliano in questo lago le acque dei laghi Marcio, Pian del Becco, Pian Casere, Diavolo, Fregabolgia e Val di Frati. Le acque di due ulteriori invasi artificiali, quelli dei laghi Gemelli e Colombo, confluiscono anch’esse nel lago di Sardegnana dopo aver alimentato la centrale omonima costruita sulla sponda sinistra del serbatoio. Le acque del lago Colombo, con quelle dei laghi Gemelli, dopo aver alimentato la piccola Centrale di Sardegnana confluiscono nel lago omonimo Le acque del lago, con quelle dei laghi Fregabolgia e Val di Frati, confluiscono attraverso la galleria orientale nel bacino di Sardegnana. La Diga dei laghi Gemelli, rappresenta per lunghezza, 198 m, e capacità di invaso, il più grande bacino del sistema idraulico dell’alta Val Brembana. Le acque del lago, insieme a quelle del Colombo, alimentano la Centrale di Sardegnana per confluire poi nel serbatoio omonimo. Il lago è, dopo quello dei laghi Gemelli, il serbatoio più grande dell’alta Val Brembana. Le acque del lago, con quelle dei laghi del Diavolo e Val di Frati, vengono immesse, attraverso la galleria orientale, nel lago di Sardegnana. Lago Marcio Lago Pian del Becco 1922-1925 17 ca 1842 850.000 1922-1925 14,5 1873 225.000 Lago Val dei Frati 1947 18,5 - 250.000 Lago Pian di Casere 1941-1946 40 1816 2.470.000 Lago di Carona Lago Valnegra Lago Alto Mora Lago Ponte dell'Acqua Lago Cassiglio 1927-1931 460.000 1938-1939 550.000 1952-1953 850.000 1950 130.000 1951-1953 100.000 Le acque, attraverso la galleria occidentale, vengono trasportate nel serbatoio di Sardegnana. Le acque, attraverso la galleria occidentale, vengono trasportate nel serbatoio di Sardegnana. Le acque raccolte nel serbatoio vengono trasportate, insieme a quelle dei laghi Fregabolgia e del Diavolo, con la galleria orientale fino al lago di Sardegnana. Le acque del Pian Casere, con quelle dei laghi Marcio e Pian del Becco, vengono immesse attraverso la galleria occidentale, nel lago di Sardegnana. Lago di Carona in esso vengono convogliate anche le acque del Brembo di Valleve L’ambiente naturale La Comunità Montana Valle Brembana presenta un territorio con consistenti aree naturali (prevalentemente boscate), anche di pregio, in particolare nella zona alta della valle meno antropizzata. A conferma di tale affermazione, il Piano di Sviluppo Socio Economico cita la presenza nella Valle Brembana di endemismi, anche di rilevante valore naturalistico, di caratterizzazione orobica: • endemismi orobici: specie endemiche alpine a distribuzione meridionale - orientale, poste tra i fiumi Oglio e Adda; • endemismi alpini: specie endemiche alpine a diverso grado di distribuzione; • endemismi italiani: specie endemiche italiane a distribuzione alpina e appenninica. Per quanto riguarda le specie floristiche, il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco delle Orobie bergamasche (cui parte del territorio della Comunità Montana Valle Brembana appartiene), rivela la presenza di 120 specie floristiche protette secondo la normativa regionale o provinciale. In merito alla fauna, l’intera Valle Brembana è attraversata dalla linea di migrazione Italo Ispanica percorsa da milioni di uccelli; il territorio brembano è inoltre area invernale e di erratismo per numerose specie di avifauna. Il Piano di Sviluppo Socio Economico registra l’esistenza, anche se in un forte calo, della fauna tipica di monte (gallo forcello, coturnice, francolino, pernice bianca); presenti anche i rapaci diurni e notturni, i camosci, i caprioli, i cervi e gli stambecchi. 10 Figura 1 - Classi di sismicità (Ordinanza PCM 2003) I rischi naturali Per quanto riguarda il rischio sismico, la recente ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (Ordinanza n. 3274 del 20 marzo 2003) ha portato a una nuova classificazione del territorio nazionale, basata su una scala di valori che va dalla classe 1 – rischio maggiore alla classe 4 – rischio minore. Dalla figura è possibile notare come la Valle Brembana sia completamente compresa Fonte: Regione Lombardia, nostra elaborazione nella classe di rischio 4. Il territorio della Comunità Montana Valle Brembana risulta essere maggiormente interessato da altre tipologie di rischi naturali, in particolare dal rischio idrogeologico (alluvionale e da frana) e dal rischio valanghivo. La figura 2, riporta la classificazione del livello di rischio idrogeologico totale presente in ogni Comune della Comunità Montana Valle Brembana effettuata dall’Autorità di Bacino del fiume Po in occasione della redazione del Progetto di Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico3. Tale classificazione prevede quattro classi: 1 - rischio moderato, 2 - rischio medio, 3 - rischio elevato, 4 rischio molto elevato. Figura 2 - Classi di rischio idrogeologico Secondo tale studio la Comunità Montana Valle Brembana presenta un rischio molto elevato nei territori di alta valle che sfuma gradatamente scendendo ad altitudini minori. Il Progetto di Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del fiume Po riporta inoltre, per ogni Comune, le principali tipologie di dissesto componenti il rischio (conoide, esondazione, fluvio torrentizie, frana valanga, non specificata); tali informazioni, per la Valle Brembana, sono riportate nella tabella 1. Fonte: Autorità di Bacino del fiume Po, nostra elaborazione 11 Dalla tabella è possibile notare come vi sia una prevalenza di tipologie di dissesto quali frane (interessanti tutti i Comuni della Valle Brembana), valanghe e, in misura minore, conoidi, esondazioni e fluvio torrentizie. Tabella 1 – Principali tipologie di dissesto componenti il rischio Comune Rischio Conoide Esondazione Fluvio t. Frana Valanga Algua 1 Averara 3 Blello 1 Bracca 1 Branzi 4 Brembilla 2 Camerata Cornello 4 Carona 4 Cassiglio 3 Cornalba 1 Costa di Serina 2 Cusio 4 Dossena 2 Foppolo 4 Gerosa 2 Isola di Fondra 4 Lenna 3 Mezzoldo 4 Moio de' Calvi 1 Olmo al Brembo 3 Oltre il Colle 3 Ornica 4 Piazza Brembana 4 Piazzatorre 4 Piazzolo 1 Roncobello 4 San Giovanni Bianco 2 San Pellegrino Terme 2 Santa Brigida 4 Sedrina 2 Serina 3 Taleggio 2 Ubiale Clanezzo 1 Valleve 4 Valnegra 2 Valtorta 4 Vedeseta 3 Zogno 2 Fonte: Autorità di Bacino del fiume Po n. s. Infine, vi è un’ulteriore tipologia di rischio da considerare, che nella maggior parte dei casi non rientra nella classificazione dei rischi naturali in quanto provocato dall’uomo: il rischio di incendio boschivo. La consistente presenza di aree boscate nella Valle Brembana (l’80% delle aree naturali è costituito da bosco) rendono questo rischio particolarmente presente. 3 In tale progetto, nella dicitura “rischio idrogeologico”, rientra anche il rischio valanghivo, solitamente trattato 12 Per maggiori approfondimenti sui rischi naturali e non presenti nel territorio della Comunità Montana Valle Brembana si rimanda al capitolo 4 “Suolo e sottosuolo”. separatamente rispetto al rischio alluvionale e da frana. 13 1.2 ASPETTI SOCIOECONOMICI Popolazione e modelli insediativi Nel 2001, la popolazione residente nella Valle Brembana risulta essere pari a 43.484 abitanti (4,5% della popolazione provinciale), il 50% dei quali residente nei Comuni di Brembilla, S. Giovanni Bianco, S. Pellegrino Terme e Zogno. La tabella seguente mostra l’andamento della popolazione negli anni 1981, 1991 e 2001. Tabella 1 - Popolazione residente, anni 1981, 1991, 2001 Popolazione residente Comuni 1981 1991 2001 Algua 744 695 695 Averara 327 243 201 Blello 104 106 92 Bracca 674 620 758 Branzi 877 813 761 Brembilla 4.156 4.128 4.277 Camerata Cornello 533 544 595 Carona 479 431 381 Cassiglio 141 120 107 Cornalba 295 298 281 Costa di Serina 911 888 916 Cusio 414 370 312 Dossena 880 940 1.011 Foppolo 204 193 209 Gerosa 449 360 381 Isola di Fondra 196 200 184 Lenna 715 696 710 Mezzoldo 337 281 222 Moio de' Calvi 206 188 196 Olmo al Brembo 557 529 530 Oltre il Colle 1.376 1.236 1.144 Ornica 346 261 210 Piazza Brembana 1.049 1.111 1.185 Piazzatorre 471 502 475 Piazzolo 129 111 99 Roncobello 504 470 497 S. Giovanni Bianco 4.804 4.757 4.998 S. Pellegrino Terme 5.485 5.290 4.980 S. Brigida 694 646 637 Sedrina 2.375 2.410 2.385 Serina 2.030 2.129 2.193 Taleggio 753 684 580 Ubiale Clanezzo 1.170 1.195 1.272 Valleve 170 158 158 Valnegra 253 238 230 Valtorta 461 393 339 Vedeseta 316 297 264 Zogno 8.531 8.724 9.019 Totale CM 44.116 43.255 43.484 Totale Provincia di Bergamo 874.035 909.692 968.723 Fonte: Istat 14 Variazione % 1981/1991 1991/2001 -6,59 0,00 -25,69 -17,28 1,92 -13,21 -8,01 22,26 -7,30 -6,40 -0,67 3,61 2,06 9,38 -10,02 -11,60 -14,89 -10,83 1,02 -5,70 -2,52 3,15 -10,63 -15,68 6,82 7,55 -5,39 8,29 -19,82 5,83 2,04 -8,00 -2,66 2,01 -16,62 -21,00 -8,74 4,26 -5,03 0,19 -10,17 -7,44 -24,57 -19,54 5,91 6,66 6,58 -5,38 -13,95 -10,81 -6,75 5,74 -0,98 5,07 -3,56 -5,86 -6,92 -1,39 1,47 -1,04 4,88 3,01 -9,16 -15,20 2,14 6,44 -7,06 0,00 -5,93 -3,36 -14,75 -13,74 -6,01 -11,11 2,26 3,38 -1,95 0,53 4,08 6,49 Complessivamente, la Comunità Montana Valle Brembana registra un saldo negativo nel passaggio dagli anni 1981 agli anni 1991 e una piccola crescita pari allo 0,53% nel decennio successivo. Entrando nel dettaglio comunale emergono però situazioni abbastanza differenziate: per quanto riguarda il decennio 1981/1991 emergono alcuni andamenti positivi (Blello, Camerata Cornello, Cornalba, Dossena, Isola di Fondra, Piazza Brembana, Piazzatorre, Sedrina, Serina, Ubiale Clanezzo, Zogno); nel decennio 1991/2001 i Comuni con andamento demografico positivo aumentano anche se permangono situazioni con decremento di popolazione rilevante (ad esempio i Comuni di Mezzoldo ed Ornica rispettivamente con una variazione di -21,00% e -19,54%). Un’ulteriore elemento da rilevare è la quasi totale presenza di Comuni di piccole dimensioni, con un numero di abitati al di sotto delle 1.000 persone; nel 2001 vi fanno eccezione Brembilla, Dossena, Oltre il Colle, Piazza Brembana, S. Giovanni Bianco, S. Pellegrino Terme, Sedrina, Serina, Ubiale Clanezzo, Zogno. La tabella 2, riporta il dettaglio del saldo naturale e del saldo migratorio di tutti i Comuni della Comunità Montana Valle Seriana Superiore per gli anni 1991 e 2001. Per quanto riguarda il saldo naturale, la situazione generale dell’intera Comunità Montana, registra valori negativi, sia per l’anno 1991 che per l’anno 2001. Anche in questo caso l’approfondimento svolto a livello comunale evidenzia situazioni differenziate. Nel 2001, il Comune con il saldo naturale positivo maggiore (+8) è Ubiale Clanezzo, mentre il saldo naturale negativo più consistente si registra nel Comune di Valtorta (-8). In merito al saldo migratorio, nel decennio 1991/2001 la Valle Brembana presenta un aumento notevole, passando da un consistente saldo negativo (-80) ad uno positivo (51). Sono comunque presenti valori di segno negativo in alcuni Comuni anche nel 2001 (tra tutti San Pellegrino Terme, con uno scarto di -33). Tra i saldi migratori positivi spiccano i Comuni di San Giovanni Bianco (+41) e Brembilla (+30). 15 Tabella 2 - Saldo naturale e saldo migratorio, anni 1991, 2001 Saldo naturale Saldo migratorio Comune 1991 2001 1991 2001 Nati Morti Saldo Nati Morti Saldo Immigr Emigr Saldo Immigr Emigr Algua 6 5 1 7 3 4 16 13 3 16 19 Averara 1 2 -1 3 4 -1 2 8 -6 6 2 Blello 0 0 0 1 1 0 3 5 -2 3 6 Bracca 9 7 2 10 5 5 20 26 -6 33 23 Branzi 6 11 -5 5 7 -2 20 16 4 13 19 Brembilla 39 36 3 28 28 0 35 57 -22 73 43 Camerata C. 8 1 7 11 7 4 8 6 2 9 9 Carona 1 7 -6 0 8 -8 3 4 -1 3 7 Cassiglio 0 2 -2 0 2 -2 0 2 -2 0 0 Cornalba 2 5 -3 1 2 -1 11 8 3 5 13 Costa di Serina 6 10 -4 8 10 -2 11 5 6 16 22 Cusio 5 5 0 1 2 -1 7 8 -1 0 2 Dossena 13 5 8 12 13 -1 27 11 16 18 8 Foppolo 3 1 2 2 0 2 4 13 -9 3 1 Gerosa 1 4 -3 4 7 -3 5 3 2 12 4 Isola di Fondra 2 1 1 2 1 1 13 2 11 1 2 Lenna 4 14 -10 11 10 1 11 17 -6 28 15 Mezzoldo 2 1 1 3 2 1 3 9 -6 5 10 Moio de' Calvi 0 1 -1 1 5 -4 6 10 -4 11 3 Olmo al B. 3 7 -4 5 7 -2 12 9 3 9 9 Oltre il Colle 11 7 4 11 16 -5 16 29 -13 24 14 Ornica 1 5 -4 0 2 -2 1 10 -9 1 2 Piazza Bremb. 10 3 7 14 16 -2 36 25 11 31 38 Piazzatorre 2 3 -1 9 6 3 12 18 -6 10 9 Piazzolo 0 2 -2 1 1 0 2 2 0 0 1 Roncobello 2 8 -6 2 3 -1 5 3 2 9 1 S. Giovanni B. 55 44 11 49 44 5 64 48 16 101 60 S. Pellegrino T. 45 53 -8 45 48 -3 64 130 -66 66 99 S. Brigida 8 13 -5 10 4 6 14 10 4 4 8 Sedrina 22 19 3 23 16 7 29 57 -28 60 68 Serina 25 26 -1 11 16 -5 50 32 18 41 23 Taleggio 3 7 -4 4 11 -7 12 11 1 20 15 Ubiale C. 11 6 5 19 11 8 20 20 0 22 23 Valleve 1 3 -2 3 2 1 2 3 -1 1 0 Valnegra 1 2 -1 1 3 -2 7 4 3 5 4 Valtorta 2 5 -3 2 10 -8 2 3 -1 1 9 Vedeseta 2 5 -3 0 1 -1 1 11 -10 3 6 Zogno 82 99 -17 86 93 -7 146 132 14 166 181 Totale CM 394 435 -41 405 427 -22 700 780 -80 829 778 Fonte: Istat Saldo -3 4 -3 10 -6 30 0 -4 0 -8 -6 -2 10 2 8 -1 13 -5 8 0 10 -1 -7 1 -1 8 41 -33 -4 -8 18 5 -1 1 1 -8 -3 -15 51 L’analisi delle classi d’età della popolazione residente, riportata nelle tabelle seguenti, evidenzia la prevalenza di popolazione al di sopra dei 25 anni. Quasi il 50% della popolazione della Comunità Montana Valle Brembana è compresa fra i 25 e i 54 anni; scarsa la presenta di abitanti con età al di sotto dei quattordici anni. 16 Tabella 3 - Classi d’età della popolazione, anno 2001 – Valori assoluti meno Comune 5 - 9 10 - 14 15 - 24 25 - 34 35 - 44 45 - 54 55 - 64 65 - 74 di 5 Algua 33 33 32 87 86 125 98 73 76 Averara 10 8 4 8 23 27 14 34 34 Blello 4 3 7 13 13 7 19 14 5 Bracca 47 33 46 83 117 114 104 88 70 Branzi 29 40 39 80 109 129 102 95 86 Brembilla 223 213 202 537 660 697 615 445 383 Camerata C. 37 32 31 56 104 111 69 70 49 Carona 13 10 10 29 40 73 41 58 62 Cassiglio 5 6 1 12 20 12 21 9 9 Cornalba 3 10 14 38 37 34 45 41 30 Costa di S. 41 46 54 114 106 156 144 104 85 Cusio 6 11 14 26 44 39 39 46 52 Dossena 57 52 63 140 137 177 143 91 92 Foppolo 8 10 10 16 36 21 34 31 26 Gerosa 23 22 14 37 60 65 41 35 39 Isola di F. 6 7 8 20 19 28 33 21 27 Lenna 30 29 31 78 100 109 89 96 79 Mezzoldo 8 0 5 25 34 20 31 31 33 Moio de' Calvi 8 6 9 19 28 28 29 25 21 Olmo al B. 19 14 15 59 93 69 61 93 51 Oltre il Colle 48 55 55 115 153 161 174 141 116 Ornica 6 11 8 19 36 23 28 25 33 Piazza B. 69 48 53 122 169 186 158 153 127 Piazzatorre 20 15 14 45 81 64 64 77 54 Piazzolo 5 3 5 7 17 12 12 15 11 Roncobello 23 28 24 41 61 59 62 70 62 S. Giovanni B. 267 263 256 567 733 805 680 578 485 S. Pellegrino T. 180 210 233 481 760 750 689 687 565 S. Brigida 23 37 26 65 79 96 80 84 81 Sedrina 126 122 114 284 357 401 322 257 237 Serina 115 107 119 230 309 335 292 251 242 Taleggio 16 20 24 55 69 83 76 70 82 Ubiale Clanezzo 70 58 58 156 198 196 180 157 104 Valleve 7 6 2 20 28 18 28 21 10 Valnegra 8 8 6 20 24 30 30 44 38 Valtorta 19 12 14 37 54 43 40 44 38 Vedeseta 4 7 10 25 33 35 35 48 40 Zogno 472 456 459 1.023 1.337 1.439 1.233 1.026 839 Totale CM 2.088 2.051 2.089 4.789 6.364 6.777 5.955 5.248 4.473 Fonte: Istat 17 oltre 75 52 39 7 56 52 302 36 45 12 29 66 35 59 17 45 15 69 35 23 56 126 21 100 41 12 67 364 425 66 165 193 85 95 18 22 38 27 735 3.650 Totale 695 201 92 758 761 4.277 595 381 107 281 916 312 1.011 209 381 184 710 222 196 530 1.144 210 1.185 475 99 497 4.998 4.980 637 2.385 2.193 580 1.272 158 230 339 264 9.019 43.484 Tabella 4 - Classi d’età della popolazione, anno 2001 – Valori percentuali meno Comune 5-9 10 - 14 15 - 24 25 - 34 35 - 44 di 5 Algua 4,75 4,75 4,60 12,52 12,37 17,99 Averara 4,98 3,98 1,99 3,98 11,44 13,43 Blello 4,35 3,26 7,61 14,13 14,13 7,61 Bracca 6,20 4,35 6,07 10,95 15,44 15,04 Branzi 3,81 5,26 5,12 10,51 14,32 16,95 Brembilla 5,21 4,98 4,72 12,56 15,43 16,30 Camerata C. 6,22 5,38 5,21 9,41 17,48 18,66 Carona 3,41 2,62 2,62 7,61 10,50 19,16 Cassiglio 4,67 5,61 0,93 11,21 18,69 11,21 Cornalba 1,07 3,56 4,98 13,52 13,17 12,10 Costa di Serina 4,48 5,02 5,90 12,45 11,57 17,03 Cusio 1,92 3,53 4,49 8,33 14,10 12,50 Dossena 5,64 5,14 6,23 13,85 13,55 17,51 Foppolo 3,83 4,78 4,78 7,66 17,22 10,05 Gerosa 6,04 5,77 3,67 9,71 15,75 17,06 Isola di Fondra 3,26 3,80 4,35 10,87 10,33 15,22 Lenna 4,23 4,08 4,37 10,99 14,08 15,35 Mezzoldo 3,60 0,00 2,25 11,26 15,32 9,01 Moio de' Calvi 4,08 3,06 4,59 9,69 14,29 14,29 Olmo al Brembo 3,58 2,64 2,83 11,13 17,55 13,02 Oltre il Colle 4,20 4,81 4,81 10,05 13,37 14,07 Ornica 2,86 5,24 3,81 9,05 17,14 10,95 Piazza B. 5,82 4,05 4,47 10,30 14,26 15,70 Piazzatorre 4,21 3,16 2,95 9,47 17,05 13,47 Piazzolo 5,05 3,03 5,05 7,07 17,17 12,12 Roncobello 4,63 5,63 4,83 8,25 12,27 11,87 S. Giovanni B. 5,34 5,26 5,12 11,34 14,67 16,11 S. Pellegrino T. 3,61 4,22 4,68 9,66 15,26 15,06 S. Brigida 3,61 5,81 4,08 10,20 12,40 15,07 Sedrina 5,28 5,12 4,78 11,91 14,97 16,81 Serina 5,24 4,88 5,43 10,49 14,09 15,28 Taleggio 2,76 3,45 4,14 9,48 11,90 14,31 Ubiale Clanezzo 5,50 4,56 4,56 12,26 15,57 15,41 Valleve 4,43 3,80 1,27 12,66 17,72 11,39 Valnegra 3,48 3,48 2,61 8,70 10,43 13,04 Valtorta 5,60 3,54 4,13 10,91 15,93 12,68 Vedeseta 1,52 2,65 3,79 9,47 12,50 13,26 Zogno 5,23 5,06 5,09 11,34 14,82 15,96 Totale CM 4,80 4,72 4,80 11,01 14,64 15,59 Fonte: Istat 45 - 54 55 - 64 65 - 74 oltre 75 14,10 6,97 20,65 13,72 13,40 14,38 11,60 10,76 19,63 16,01 15,72 12,50 14,14 16,27 10,76 17,93 12,54 13,96 14,80 11,51 15,21 13,33 13,33 13,47 12,12 12,47 13,61 13,84 12,56 13,50 13,32 13,10 14,15 17,72 13,04 11,80 13,26 13,67 13,69 10,50 16,92 15,22 11,61 12,48 10,40 11,76 15,22 8,41 14,59 11,35 14,74 9,00 14,83 9,19 11,41 13,52 13,96 12,76 17,55 12,33 11,90 12,91 16,21 15,15 14,08 11,56 13,80 13,19 10,78 11,45 12,07 12,34 13,29 19,13 12,98 18,18 11,38 12,07 10,94 16,92 5,43 9,23 11,30 8,95 8,24 16,27 8,41 10,68 9,28 16,67 9,10 12,44 10,24 14,67 11,13 14,86 10,71 9,62 10,14 15,71 10,72 11,37 11,11 12,47 9,70 11,35 12,72 9,94 11,04 14,14 8,18 6,33 16,52 11,21 15,15 9,30 10,29 7,48 19,40 7,61 7,39 6,83 7,06 6,05 11,81 11,21 10,32 7,21 11,22 5,84 8,13 11,81 8,15 9,72 15,77 11,73 10,57 11,01 10,00 8,44 8,63 12,12 13,48 7,28 8,53 10,36 6,92 8,80 14,66 7,47 11,39 9,57 11,21 10,23 8,15 8,39 Tali valori sono confermati dall’indice di vecchiaia e dall’indice di ricambio (tabella 5). L’indice di vecchiaia della Comunità Montana Valle Brembana è ampiamente superiore all’unità (1,30); il valore più elevato si registra nel Comune di Mezzoldo (5,23) mentre il valore più basso è presente nel Comune di Camerata Cornello (0,85). 18 Tabella 5 - Indice di vecchiaia e indice di ricambio, anno 2001 Comuni Indice vecchiaia Algua 1,31 Averara 3,32 Blello 0,86 Bracca 1,00 Branzi 1,28 Brembilla 1,07 Camerata Cornello 0,85 Carona 3,24 Cassiglio 1,75 Cornalba 2,19 Costa di Serina 1,07 Cusio 2,81 Dossena 0,88 Foppolo 1,54 Gerosa 1,42 Isola di Fondra 2,00 Lenna 1,64 Mezzoldo 5,23 Moio de' Calvi 1,91 Olmo al Brembo 2,23 Oltre il Colle 1,53 Ornica 2,16 Piazza Brembana 1,34 Piazzatorre 1,94 Piazzolo 1,77 Roncobello 1,72 S. Giovanni Bianco 1,08 S. Pellegrino Terme 1,59 S. Brigida 1,71 Sedrina 1,11 Serina 1,28 Taleggio 2,78 Ubiale Clanezzo 1,07 Valleve 1,87 Valnegra 2,73 Valtorta 1,69 Vedeseta 3,19 Zogno 1,13 Totale CM 1,30 Fonte: Istat Indice di ricambio 1,19 0,24 0,93 0,94 0,84 1,21 0,80 0,50 1,33 0,93 1,10 0,57 1,54 0,52 1,06 0,95 0,81 0,81 0,76 0,63 0,82 0,76 0,80 0,58 0,47 0,59 0,98 0,70 0,77 1,11 0,92 0,79 0,99 0,95 0,45 0,84 0,52 1,00 0,91 L’indice di ricambio invece, mostra valori al di sotto dell’unità (0,91); il dato più alto si registra a Dossena (1,54), il più basso Nel Comune di Averara (0,24). Infine, una panoramica sulla densità abitativa, valutata sia rispetto alla superficie territoriale che nei confronti della sola superficie urbanizzata. 19 Tabella 6 - Densità abitativa, anno 2001 Superficie COMUNI Algua Averara Blello Bracca Branzi Brembilla Camerata Cornello Carona Cassiglio Cornalba Costa di Serina Cusio Dossena Foppolo Gerosa Isola di Fondra Lenna Mezzoldo Moio de' Calvi Olmo al Brembo Oltre il Colle Ornica Piazza Brembana Piazzatorre Piazzolo Roncobello S. Giovanni Bianco S. Pellegrino Terme S. Brigida Sedrina Serina Taleggio Ubiale Clanezzo Valleve Valnegra Valtorta Vedeseta Zogno Totale CM Fascia Montagna Totale Provincia di Bergamo Fonte: Istat 2 2 Superficie km Sup urbanizz. km 8,14 10,56 2,18 5,53 25,29 20,91 12,56 44,19 14,03 9,40 12,12 9,34 19,60 16,25 10,04 13,25 12,88 18,81 6,18 7,79 32,41 14,32 6,54 23,57 4,19 25,50 31,45 22,83 14,21 5,98 27,54 46,47 7,35 14,96 2,09 30,59 19,78 34,86 643,69 1.729,90 0,28 0,11 0,04 0,26 0,39 1,48 0,50 0,26 0,05 0,25 0,57 0,13 0,26 0,20 0,17 0,15 0,39 0,14 0,18 0,23 0,70 0,07 0,38 0,46 0,05 0,37 1,49 1,26 0,31 0,67 0,93 0,52 0,41 0,15 0,08 0,23 0,17 2,45 16,75 138,39 2.722,90 350,82 Densità abitativa Densità abitativa Pop./sup. urb. (ab/ km2) (ab/ km2) 85,38 2.449,45 19,03 1.753,92 42,20 2.191,73 137,07 2.934,47 30,09 1.945,38 204,54 2.883,58 47,37 1.187,44 8,62 1.452,51 7,63 2.150,31 29,89 1.123,74 75,58 1.616,88 33,40 2.423,05 51,58 3.825,24 12,86 1.064,27 37,95 2.216,36 13,89 1.195,53 55,12 1.806,90 11,80 1.606,32 31,72 1.118,83 68,04 2.275,61 35,30 1.640,63 14,66 2.838,80 181,19 3.156,48 20,15 1.035,81 23,63 1.824,51 19,49 1.347,24 158,92 3.354,93 218,13 3.963,60 44,83 2.081,59 398,83 3.558,49 79,63 2.367,43 12,48 1.114,87 173,06 3.084,88 10,56 1.031,54 110,05 3.023,40 11,08 1.458,49 13,35 1.555,41 258,72 3.685,21 67,55 2.596,72 121,23 1.515,40 355,76 2.761,31 La densità abitativa della Comunità Montana Valle Brembana è pari a 67,55 abitanti/km2, valore ampiamente inferiore sia al dato provinciale che a quello della fascia montana; vi sono comunque singole situazioni comunali in contraddizione con tale andamento (es. Brembilla 204,54 20 abitanti/km2, San Pellegrino Terme 218,13 abitanti/km2, Sedrina 398,83 abitanti/km2 e Zogno 258,72 abitanti/km2). Se, nella valutazione della densità abitativa, consideriamo esclusivamente la superficie urbanizzata, il valore medio della Valle Brembana sale a 2.596,72 abitanti/km2, superiore al dato della fascia montana e in linea con la situazione provinciale. A livello di singolo comune i valori spaziano dai 1.031,54 abitanti/km2 di Valleve ai 3.963,60 abitanti/km2 di San Pellegrino Terme. Struttura delle attività economiche Ai fini di un inquadramento socio-economico funzionale alla valutazione dello stato dell’ambiente, è opportuno focalizzare alcuni parametri essenziali relativi alla struttura delle attività economiche. Tuttavia, il livello di aggregazione sub-provinciale dell’analisi in oggetto non consente di reperire alcune tipologie di dati, tra le quali anche alcune di natura economica (prodotto interno lordo, reddito disponibile, consumi). Nelle seguenti tabelle sono riportati il numero delle unità locali per settore di attività economica, così come rilevati dall’Istat (Censimento Industria e Servizi 2001). Unità locali delle imprese per comune e tipologia - Anno 2001 Agricoltura e pesca Estraz. minerali Industria manifatt. Energia, gas, acqua Commercio e Alberghi e Trasporti e Altri servizi riparazioni ristoranti comunicaz. Costruz. Totale Averara 0 0 3 0 4 2 2 1 4 16 Blello 0 0 1 0 3 1 1 0 1 7 Bracca 0 0 9 0 17 9 11 4 9 59 Branzi 0 7 7 0 18 20 14 4 18 88 Brembilla 2 0 95 0 55 47 12 17 51 279 Camerata Cornello 0 1 3 0 5 9 4 2 6 30 Carona 0 0 3 1 17 9 15 2 8 55 Cassiglio 0 0 0 0 0 1 2 0 1 4 Cusio 0 0 0 0 2 2 5 1 0 10 Dossena 0 0 5 0 29 8 6 8 8 64 Foppolo 0 0 1 0 2 6 17 5 8 39 Gerosa 0 0 8 0 10 3 1 2 2 26 Isola di Fondra 0 0 0 0 9 8 6 2 1 26 Lenna 0 0 18 1 6 15 6 3 3 52 Mezzoldo 0 0 4 1 4 4 6 1 0 20 Moio de'Calvi 0 0 1 1 4 2 3 2 1 14 Olmo al Brembo 0 0 10 0 13 9 5 2 7 46 Oltre il Colle 2 0 9 0 18 30 19 4 24 106 Ornica 0 0 1 0 3 3 2 1 1 11 Piazza Brembana 1 1 15 1 18 37 10 6 45 134 Piazzatorre 1 0 2 0 13 12 15 4 23 70 Piazzolo 0 0 0 0 2 1 1 0 0 4 Roncobello 0 0 4 0 5 5 5 1 2 22 San Giovanni Bianco 1 0 34 0 57 82 25 17 75 291 21 San Pellegrino Terme 0 0 32 1 61 92 36 10 90 322 Santa Brigida 0 0 2 0 15 12 4 1 6 40 Sedrina 0 0 26 0 26 41 9 16 24 142 Serina 1 0 23 1 49 54 25 11 33 197 Taleggio 2 0 10 0 18 15 10 5 10 70 Ubiale Clanezzo 0 0 11 0 23 11 4 5 5 59 Valleve 0 3 0 0 2 6 7 1 8 27 Valnegra 0 0 4 0 0 4 3 1 0 12 Valtorta 0 0 5 0 9 2 7 2 0 25 Vedeseta 0 0 2 0 5 2 4 2 2 17 Zogno 2 0 63 0 118 198 51 34 153 619 Costa di Serina 1 0 10 0 31 10 6 3 8 69 Algua 1 0 9 0 10 6 6 3 5 40 Cornalba 0 0 2 0 17 1 2 0 3 25 14 12 432 7 698 779 367 183 645 3.137 Comunità Montana Fonte: Istat, Censimento Industria e servizi Nel seguente grafico è possibile osservare la ripartizione delle unità locali per settore di attività economica. Ripartizione delle unità locali per settore Agricoltura e pesca 0,4% Altri servizi 20,6% Estrazione minerali Industria manifatturiera 0,4% 13,8% Energia, gas, acqua 0,2% Trasporti e comunicaz. 5,8% Costruzioni 22,3% Alberghi e ristoranti 11,7% Commercio e riparazioni 24,8% Si può osservare una certa presenza dei servizi (in particolare alberghi e ristoranti) e del settore delle costruzioni, con il 22,3% delle unità locali, di poco superiore al dato provinciale. Infatti, nello stesso anno 2001, nella Provincia di Bergamo sono presenti 78.141 unità produttive locali (per un totale di 400.652 addetti), di cui il 20% circa attivo nelle costruzioni, un altro 20% nel comparto manifatturiero (in particolare, lavorazione di metalli, industria meccanica, tessile, elettrica) e il restante 60% principalmente nel settore del commercio e servizi. Rispetto al dato 22 provinciale si osserva invece un peso nettamente inferiore del comparto manifatturiero, anche se non così marcato come la natura del territorio potrebbe suggerire. Analizzando con maggiore dettaglio la distribuzione delle unità locali nei diversi comuni, si possono osservare le vocazioni specifiche di alcune località: a Branzi e Valleve sono insediate la quasi totalità delle attività estrattive, a Brembilla il 22% delle attività manifatturiere, mentre Zogno annovera, oltre al 14% delle attività manifatturiere, una netta superiorità anche nel settore delle costruzioni e dei servizi (oltre il 25% delle unità locali che operano nel commercio). Tenendo presente che lo scopo del presente inquadramento socio-economico è quello di fornire un quadro di riferimento per la successiva elaborazione di indicatori di sostenibilità, nelle pagine seguenti sono riportati alcuni dati di natura descrittiva, relativi ai diversi settori di attività economica, con un livello di approfondimento differenziato per tenere conto della peculiarità del territorio considerato. In particolare, sono fornite solo alcuni elementi specifici sull’industria e sul commercio, al fine di evidenziare e localizzare sul territorio le possibili criticità, mentre saranno analizzate con un maggiore grado di approfondimento in paragrafi successivi le tematiche dell’agricoltura e zootecnia e del turismo. Industria Come anticipato in termini generali, nel territorio della Comunità Montana la presenza di attività industriali in senso stretto (escludendo quindi le costruzioni) è sensibilmente inferiore a quella media della Provincia, ma si registrano alcune situazioni di concentrazione significativa. Si tratta tuttavia di realtà isolate e non sono presenti aggregazioni di comuni caratterizzati da attività omogenee che si possano configurare come distretto industriale. Nessun comune della Comunità Montana infatti appartiene a Distretti Industriali istituiti dalla Regione Lombardia. Per valutare la presenza industriale sul territorio, al fine di mettere in luce eventuali situazioni critiche, è comunque possibile utilizzare un “indice di concentrazione industriale”, analogamente a quanto riportato nella Relazione sullo Stato dell’Ambiente della Provincia. Tale indice è in grado di individuare le concentrazioni di attività omogenee in ambiti territoriali specifici, mettendo in luce le aree che dovrebbero essere oggetto di particolare attenzione ai fini della sostenibilità ambientale. 23 Di seguito è riportato il valore dell’indice di concentrazione di imprese4 per alcuni settori industriali presenti nel territorio della Comunità Montana. A scopo di confronto, sono riportati i comuni per i quali il valore dell’indicatore supera il 2%, anche se non appartenenti alla Comunità. Estrattivo Comune Bergamo Branzi Palosco Zandobbio San Paolo d'Argon Ghisalba Covo Trescore Balneario Alzano Lombardo Casazza Pontida Brembate Grumello del Monte Zanica Pontirolo Nuovo Osio Sopra Credaro Endine Gaiano Castelli Calepio Conc. 10,97% 6,60% 5,66% 5,07% 4,48% 4,25% 3,30% 3,18% 3,18% 3,07% 2,83% 2,83% 2,71% 2,59% 2,36% 2,36% 2,36% 2,12% 2,00% Legno e prodotti in legno Comune Conc. Sant'Omobono Imagna 4,79% Brembilla 3,75% Berbenno 3,67% Zogno 3,62% Bergamo 2,95% Fonte: ISTAT 1996, elaborazioni IPA Tessile Comune Albino Leffe Gandino Cene Urgnano Casnigo Cazzano Sant'Andrea Zogno Capriate San Gervasio Ponte San Pietro Bergamo Ciserano Fiorano al Serio Carvico Conc. 8,31% 6,05% 5,59% 4,55% 4,22% 3,40% 3,39% 3,30% 2,93% 2,72% 2,38% 2,31% 2,19% 2,07% Legno e prodotti in legno Comune Conc. Sedrina 2,48% Treviglio 2,44% Bolgare 2,40% Romano di Lombardia 2,35% Si tenga presente che, se ogni attività produttiva fosse uniformemente distribuita sul territorio provinciale, l’indicatore assumerebbe ovunque valore pari a circa 0,4%5. Si osservano alcuni valori significativi per l’attività estrattiva a Branzi, una presenza importante di Brembilla, Sedrina e Zogno nel legno e una buona presenza di quest’ultima località nel settore tessile. Trasporti La Comunità Montana Valle Brembana, presenta una bassa dotazione di infrastrutture stradali. Si accede al territorio della Valle grazie principalmente alla strada di penetrazione ex 470, che collega 4 Tale indicatore è stato calcolato come rapporto tra il numero di addetti di ciascun settore e di ciascun comune e il numero di addetti complessivi del medesimo settore. 5 Pari al contributo medio di uno sui 244 comuni complessivi della Provincia. 24 il capoluogo ai principali centri della valle; vi sono poi numerosi sentieri e percorsi anche di notevole pregio dal punto di vista panoramico. Gli studi sulla mobilità redatti per il PTCP rilevano per la fascia montana della Provincia di Bergamo, le seguenti criticità: intensità del traffico veicolare, inadeguatezza dei servizi di trasporto pubblico, pericolosità di alcuni tratti stradali, inadeguatezza delle strade agro-silvo-pastorali. La tabella 1, mostra l’indice di motorizzazione dei Comuni della Valle Brembana; tali dati confermano quanto rilevato dal PTCP in merito all’intensità del traffico veicolare. L’indice di motorizzazione complessivo è pari a 0,63 veic/ab, di poco inferire alla media provinciale (0,73 veic/ab). Tabella 1 - Indice di motorizzazione, anno 2001 Comuni Veicoli circolanti Algua 397 Averara 132 Blello 53 Bracca 449 Branzi 569 Brembilla 2.606 Camerata Cornello 345 Carona 287 Cassiglio 71 Cornalba 180 Costa di Serina 545 Cusio 173 Dossena 600 Foppolo 154 Gerosa 232 Isola di Fondra 143 Lenna 467 Mezzoldo 138 Moio de' Calvi 152 Olmo al Brembo 408 Oltre il Colle 707 Ornica 117 Piazza Brembana 813 Piazzatorre 358 Piazzolo 58 Roncobello 251 S. Giovanni Bianco 2.980 S. Pellegrino Terme 3.190 S. Brigida 355 Sedrina 1.545 Serina 1.206 Taleggio 433 Ubiale Clanezzo 855 Valleve 128 25 Indice di motorizzazione 0,57 0,66 0,58 0,59 0,75 0,61 0,58 0,75 0,66 0,64 0,59 0,55 0,59 0,74 0,61 0,78 0,66 0,62 0,78 0,77 0,62 0,56 0,69 0,75 0,59 0,51 0,60 0,64 0,56 0,65 0,55 0,75 0,67 0,81 Valnegra Valtorta Vedeseta Zogno Totale CM Totale Provincia di Bergamo Fonte: ACI; Istat 148 197 157 5.777 27.376 707.597 0,64 0,58 0,59 0,64 0,63 0,73 Nella tabella 2 si riportano invece i valori del Traffico Giornaliero Medio (TGM) rilevati per alcuni strade presenti nel territorio della Valle Brembana. E’ evidente come si sia verificato un generale aumento nel TGM nel decennio trascorso fra il 1981/1982 e il 1992/1993, in particolare per alcune strade (SP 6, SP 9, SP 25, SP 26); è lecito pensare che ad oggi i valori del TGM di tali sezioni stradali sia ulteriormente aumentati. Tabella 2 – Traffico Giornaliero Medio di alcune sezioni stradali, anni 1981/1982 e 1992/1993 Denominazione TGM 1981/1982 TGM 1992/1993 SP 24 – Valle Brembilla 3.843 (Brembilla) 4.499 (Brembilla) SP 1 – Lenna - Mezzoldo 3.285 (Lenna) 3.786 (Piazza Brembana) SP 2 – Lenna - Foppolo 3.013 (Piazza Brembana) 2.446 (Valnegra) SP 6 – Cugno - Valtorta 618 (Olmo al Brembo) 1.094 (Olmo al Brembo) SP 9 – Mezzoldo – Conf. Valtellinese 221 (Mezzoldo) 434 (Mezzoldo) SP 25 – S. Giovanni B. – Val Bordesigli 679 (S. Giovanni B.) 2.469 (S. Giovanni B.) SP 26 – S. Pellegrino - Dossena 978 (S. Pellegrino) 1.580 (Antea) SP 28 – Algua - Selvino 1.152 (Algua) 1.182 (Algua) Fonte: Provincia di Bergamo, Settore Politiche del Territorio Variazione % 17,10 15,25 -18,82 77,51 96,38 254,23 61,55 2,60 In merito agli spostamenti pendolati per motivi di lavoro e di studio, non sono ancora disponibili i dettagli comunali dell’ultimo censimento Istat; i dati contenuti nel PTCP registrano però un elevato pendolarismo. La figura seguente può aiutare a comprendere la situazione della Comunità Montana Valle Brembana. Il pendolarismo interno alla Provincia registra spostamenti interni alla Valle o gravitanti sui grandi agglomerati urbani posti a sud della Comunità Montana, (in particolare con il Comune capoluogo di Provincia). In merito al pendolarismo extra – provinciale è presente la relazione con le Province vicine: Lecco, Sondrio, Milano. 26 Figura 1 - Pendolarismo interno alla Provincia Fonte: Provincia di Bergamo, Settore Politiche del Territorio Gli studi redatti per il Programma Triennale dei Servizi di Trasporto Pubblico della Provincia di Bergamo nel 2000, confermano quanto esposto finora. La tabella 3 riassume le relazioni Origine/Destinazione, caratterizzate da maggiore domanda potenziale di mezzi pubblici di trasporto dovuta al numero elevato di spostamenti, per i Comuni della Valle Brembana. Tabella 3 – Principali relazioni della matrice O/D, anno 2000 Tipologia Origine Destinazione Zogno Bergamo San Giovanni Bianco Bergamo San Pellegrino Terme Bergamo Brembilla Bergamo Sedrina Bergamo In uscita Ubiale Clanezzo Bergamo Piazza Brembana Bergamo Serina Bergamo Zogno Dalmine Sedrina Almè San Giovanni Bianco Lenna Villa d’Almè Zogno In entrata Almè Zogno Ponte San Pietro San Pellegrino Terme Interni San Giovanni Bianco Zogno San Pellegrino Terme Zogno Brembilla Zogno Serina Zogno Zogno San Pellegrino Terme San Giovanni Bianco San Pellegrino Terme Sedrina Zogno Dossena Zogno Ubiale Clanezzo Zogno 27 Spostamenti 401 209 206 206 182 90 81 61 47 42 37 75 83 18 214 193 154 82 157 155 106 35 62 Costa di Serina Taleggio Zogno Sedrina Zogno Zogno Brembilla Brembilla 54 16 97 49 Fonte: Provincia di Bergamo, 2000 Tra le destinazioni principali emerge il Comune capoluogo, mentre gli spostamenti in entrata o interni prediligono il Comune di Zogno. Commercio Per quanto riguarda le attività commerciali, appare interessante fornire alcune indicazioni sulla presenza della grande distribuzione nel territorio in oggetto. Nella seguente tabella è riportata la consistenza della grande distribuzione alimentare e, come si può osservare, nel 2002 risultano censiti solo due supermercati nel Comune di San Pellegrino Terme, per una superficie complessiva di 1.644 m2. Esercizi della grande distribuzione. Supermercati alimentari autonomi per comune Numero, superficie, addetti. Anno 2002 Comuni Superficie (m2) N° esercizi di vendita Addetti totale Maschi Femmine Totale San Pellegrino Terme 2 1.291 1.644 4 13 17 Totale Comunità Montana 2 1.291 1.644 4 13 17 1.122 1.074.394 1.571.426 11.475 14.873 26.348 Totale Lombardia Fonte: Ministero delle attività produttive La densità commerciale della grande distribuzione, espressa come superficie complessiva dedicata alla grande distribuzione ogni 1.000 abitanti sul territorio della Comunità Montana, vale pertanto circa 38 m2/ab, con una punta a San Pellegrino di 330 m2/ab, circa il doppio della media regionale (174 m2/ab) e un valore nullo in tutti gli altri comuni. Agricoltura e zootecnia La Comunità Montana Valle Brembana ha una superficie agricola utilizzata (SAU) pari a 10.918,7 ha, che costituisce il 17% dell'intero territorio. 28 Ripartizione in ha delle colture per Regione Agraria. Anno 2000. Superficie Agricola Utilizzata Superficie Superficie Colture Altra Coltivazioni Prati Agricola territoriale boschive superf. Seminativi legnose permanenti Totale Totale agrarie e pascoli 12,8 4,2 6.601 6.618 3.000 1.166 10.784 32.915 Val Bremb. Merid. 1,8 0,0 4.299 4.301 9.195 3.410 16.906 31.454 Val Bremb. Sett. 14,6 4,2 10.900 10.919 12.195 4.576 27.690 64.369 Tot. Comunità M. Analizzando la distribuzione della SAU fra le due Regioni Agrarie presenti (Val Brembana Settentrionale e Val Brembana Meridionale) si osserva che essa costituisce rispettivamente il 13,7% e il 20,1% del territorio preso in esame. Prati permanenti e pascoli incidono per il 99,8% sulla SAU complessiva. Rispetto al 1990 è diminuita la relativa superficie sia in Val Brembana Meridionale sia in quella Settentrionale, con una diminuzione più consistente in quest'ultima regione (-37,4%). Ripartizione delle colture per Regione Agraria - Variazione percentuale 2000-1990 Confronto provinciale Superficie Agricola Utilizzata Superficie Colture Altra Coltivazioni Prati Agricola Seminativi legnose permanenti Totale boschive superficie totale agrarie e pascoli Val Bremb. -48,1% -31,7% -23,1% -23,2% -73,2% -52,7% -51,6% Merid. -85,4% -100,0% -37,4% -37,5% -32,7% -7,2% -30,2% Val Bremb. Sett. -60,5% -41,7% -29,5% -29,5% -50,9% -25,5% -40,4% Tot. Comunità M. Prov. di Bergamo -8,9% -28,2% -12,7% -11,4% -42,4% -36,7% -24,4% Le colture boschive conservano ancora un peso rilevante sulla superficie agricola totale, nonostante la riduzione del 73,2% in Val Brembana Meridionale e del 32,7% in Val Brembana Settentrionale. Una così consistente diminuzione potrebbe essere giustificata con l’uscita dal campo di osservazione del Censimento di numerose aziende forestali, che non svolgono più alcuna attività di sfruttamento del patrimonio boschivo e non sono pertanto più rilevate come aziende silvicole. In entrambe le Regioni Agrarie poco diffusa è la coltivazione dei seminativi, che coprono lo 0,13% della SAU; rispetto al 1990 la superficie investita a seminativi si è ridotta del 60,5%, valore nettamente superiore a quello provinciale (-8,9%). Particolarmente bassa è la superficie destinata alle coltivazioni legnose agrarie, del tutto scomparse in Val Brembana Settentrionale e diminuite del 31,7% in Val Brembana Meridionale, nel periodo intercorso tra i due censimenti. Un fattore di pressione rilevante del settore agricolo è costituito dalle attività zootecniche, poiché i reflui prodotti dai capi di bestiame contribuiscono all’apporto di sostanza organica biodegradabile e di nutrienti nei corpi idrici. 29 Il marcato orientamento zootecnico dell’attività agricola nel territorio della Comunità è evidentemente determinato dalle condizioni orografiche e climatiche del territorio stesso, che garantiscono buone produzioni foraggiere ai prati stabili di fondovalle e di versante e un’ampia disponibilità di superfici pascolabili in quota che caratterizzano pressoché tutte le superfici poste al di sopra dell’attuale limite superiore del bosco. I valori di seguito riportati consentono una prima caratterizzazione del sistema agricolo locale che si configura fortemente orientato verso l’allevamento bovino e avicolo, anche se analizzando i dati relativi agli anni 1990 e 2000, si nota come nella Comunità si è assistito a una diminuzione del numero di bovini, tendenza confermata anche a livello provinciale e regionale. Capi di bestiame per Regione Agraria - Confronto provinciale e regionale - Anni 1990 e 2000 Capi ovini e Capi bovini e Capi equini Capi avicoli Capi suini caprini bufalini 2000 1990 2000 1990 2000 1990 2000 1990 2000 1990 3.766 4.826 212 405 2.383 1.474 372 329 14.832 nd Val Bremb. Merid. 1.016 1.335 7 85 672 747 71 49 767 nd Val Bremb. Sett. 4.782 6.161 219 490 3.055 2.221 443 378 15.599 nd Tot. Comunità M. 156.819 176.932 260.125 191.244 36.158 30.518 4.971 4.513 4.199.718 nd Prov. di Bergamo 1.609.013 1.960.562 3.809.192 2.879.745 141.850 146.454 20.400 23.717 27.285.623 nd Reg. Lombardia Una diminuzione più marcata si è avuta per i capi suini, pressochè dimezzati e presenti quasi esclusivamente nella regione agraria Val Brembana Meridionale, dato in controtendenza rispetto ai valori provinciali e regionali, che testimoniano invece un incremento per questa tipologia di capi. Una tendenza più specifica della Provincia di Bergamo e in particolare della Val Brembana Meridionale è lo sviluppo significativo dell’allevamento ovino e caprino, grazie anche all’introduzione di razze da latte e a forme di allevamento intensivo. E’ interessante notare che per tutte le categorie di bestiame la netta prevalenza dell’indirizzo produttivo zootecnico è caratteristica della Val Brembana Meridionale, dove sono presenti 668 aziende su un totale di 768 dell’intera Comunità. Aziende con allevamenti per Regione Agraria - Confronto provinciale Anno 2000 Aziende Aziende Aziende Aziende Aziende Aziende ovini e bovini e equini avicoli suini totali caprini bufalini 668 370 53 171 142 506 Val Bremb. Merid. 100 64 4 42 25 52 Val Bremb. Sett. 768 434 57 213 167 558 Tot. Comunità M. 5.929 3.304 1.341 1.346 1.283 3.855 Prov. di Bergamo 30 Capi di bestiame - Anno 2000 Ripartizione percentuale per Regione Agraria 100% 1016 7 80% 672 71 2383 372 Capi ovini e caprini Capi equini 767 60% 40% 3766 212 14832 20% 0% Capi bovini e bufalini Capi suini Val Bremb. Mer. Capi avicoli Val Bremb. Sett. Analizzando i dati relativi al carico zootecnico dell’intera Comunità si nota come questo sia nettamente inferiore al valore provinciale e regionale soprattutto per quel che riguarda i capi bovini (7,4 capi/km2), suini (0,3 capi/km2) e avicoli (24,2 capi/km2), con eccezione di ovini e caprini (soprattutto per la Val Brembana Meridionale). Carico zootecnico per cat. di bestiame e Regione Agraria - Confronto prov. e reg. - Anni 1990 e 2000 - Capi per km2 Capi bovini e Capi ovini e Capi suini Capi equini Capi avicoli bufalini caprini 2000 1990 2000 1990 2000 1990 2000 1990 2000 1990 11,4 14,7 0,6 1,2 7,2 4,5 1,1 1,0 45,1 nd Val Bremb. Merid. 3,2 4,2 0,0 0,3 2,1 2,4 0,2 0,2 2,4 nd Val Bremb. Sett. 7,4 9,6 0,3 0,8 4,7 3,5 0,7 0,6 24,2 nd Tot. Comunità M. 57,6 65,0 95,5 70,2 13,3 11,2 1,8 1,7 1.542,4 nd Prov. di Bergamo 67,4 82,2 159,6 120,7 5,9 6,1 0,9 1,0 1.143,5 nd Reg. Lombardia Si può pertanto affermare che, malgrado la dominanza dell’indirizzo zootecnico, confermata anche dalla classificazione dei comuni per Orientamento Tecnico Economico, la zootecnia non sembra costituire affatto un fattore di pressione ambientale particolarmente rilevante, poichè il carico zootecnico non risulta significativo. Va rilevato, per altro, che un’analisi del dato comunale permette di costruire significativi scenari e di mettere in luce le variabilità presenti: accanto a comuni di grandi dimensioni come San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme e Zogno, con un numero significativo di aziende agricole, esistono realtà nelle quali l’attività zootecnica potrebbe essere oggetto di valorizzazione ulteriore. Le difficili condizioni di accesso e altri fattori territoriali e socio-economici hanno infatti comportato l’abbandono o il sotto utilizzo di alcune alpi che potrebbero altrimenti essere pienamente recuperate. Una risposta alla necessità di sviluppare attività intersettoriali che valorizzino in modo 31 integrato le risorse presenti nel sistema rurale dell’area è fornita inoltre dalle attività agrituristiche, che ricomprendano, insieme a specifiche risorse aziendali, i beni storico-culturali e ambientalinaturalistici che caratterizzano gran parte del territorio. Turismo Le strutture ricettive Il maggiore richiamo per il turismo nella Valle Brembana è rappresentato dalla località termale di San Pellegrino Terme e dalle località montane, che attraggono numerosi turisti soprattutto per gli impianti sciistici di cui sono dotate. Inoltre per quanto concerne il territorio comunitario, questo presenta ricchezze naturalistiche di notevole interesse: le Prealpi Orobie, infatti, possiedono la più elevata diversità botanica e zoologica dell’intero arco alpino. Nel territorio della Comunità ricadono il Parco delle Orobie Valtellinesi, il Parco delle Orobie Bergamasche e il Parco dei Colli di Bergamo, che coinvolgono 32 Comuni per una copertura del territorio del 50% circa. Le infrastrutture destinate alla ricettività turistica in Valle Brembana sono così suddivise: Esercizi alberghieri (2001) Alberghi da 1 a 4 stelle 64 Alloggi extra-alberghieri (2001) Campeggi e villaggi turistici 4 Rifugi 17 Alloggi iscritti al REC 0 Alloggi agrituristici 2 Altre strutture ricettive 2 Esercizi complementari 8 Alloggi non iscritti al REC 0 Gli alberghi e le altre strutture ricettive sono così ripartiti sul territorio: Esercizi alberghieri Num. Campeggi e villaggi turist. Posti-letto Num. Posti-letto Sup. (mq) Alloggi agri-turist. Altre strutt.ricett. Num. Posti-letto Num. Eserc. complem. Posti-letto Num. Posti-letto Località montane 21 839 3 1.090 47.500 1 18 0 0 4 1.108 Località termali 12 624 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Altre località 31 795 1 1.100 75.000 1 28 2 147 4 1.275 122.500 Tot. Comunità M. 64 2.258 4 2.190 Prov. di Bergamo 282 11.255 13 5.738 - Fonte: Istat e Regione Lombardia 32 2 46 2 147 8 2.383 6 140 9 616 40 6.628 Da quest’ultima tabella emerge un buon livello di ricettività, che offre oltre 2.000 posti letto alberghieri sui poco più 11.000 della Provincia. Spicca per numero di strutture alberghiere San Pellegrino Terme, dove è concentrato il 18,8 % degli alberghi dell’intera Valle: unica località termale del territorio comunitario, offre da sola 800 postiletto circa, in risposta alla forte attrattiva che tale luogo rappresenta per il turismo. Le località montane, costituite dai comuni di Foppolo, Oltre il Colle, Piazzatorre, Serina e Valleve offrono altri 800 posti-letto circa, ma analizzando il dato a livello comunale emerge che in alcuni casi, ad esempio a Foppolo, l'impulso precedentemente dato alla politica della "seconda casa" ha un po' frenato lo sviluppo alberghiero, che avrebbe bisogno di maggior respiro per sostenere ampie dinamiche di frequentazione/soggiorni infrasettimanali. Di seguito viene riportato il numero di strutture alberghiere (relativo al triennio 2001-2003) presenti nelle quattro Comunità Montane della Valle Brembana, della Valle Imagna, della Valle di Scalve e della Valle Seriana Superiore. 350 300 250 200 150 100 50 0 CM Valle Brembana CM Valle Imagna Anno 2001 CM Valle di Scalve Anno 2002 CM Valle Seriana Sup. Prov. di Bergamo Anno 2003 Dalla figura si può notare come in queste quattro valli sia concentrato nel complesso più del 49,3% degli alberghi dell’intera Provincia di Bergamo. Tra le valli, spiccano la Valle Brembana con 64 alberghi e la Valle Seriana Superiore, che ha visto crescere il numero di alberghi da 47 a 49 nel triennio 2001-2003. Tali zone sono quelle dove più numerosi sono anche gli impianti sciistici. A tale riguardo si stima che in Provincia di Bergamo siano presenti 469,5 km di piste da sci, di cui 319,5 km per la discesa e 150 km per il fondo. In Valle Brembana, inoltre, esistono quattro campeggi, situati nei Comuni di Isola di Fondra, Oltre il Colle e Piazzatorre e occupano nel complesso una superficie di 122.500 mq, pari allo 0,02% della superficie dell’intera Comunità. 33 Numerosi, infine, sono i rifugi presenti nella Valle; dei 17 censiti e di seguito elencati, 10 sono privati, gli altri sono gestiti dal Club Alpino Italiano o dalla Provincia di Bergamo: Comune Nome rifugio Altezza m.s.l.m. Posti letto Averara Cantoniera S. Marco 1830 20 Branzi Laghi Gemelli 1968 80 Brembilla Lupi di Brembilla 1285 36 Carona Baita Armentarga 1816 38 Carona Fratelli Longo 2026 30 Carona Giretta 1800 40 Carona Fratelli Calvi 2015 80 Mezzoldo Madonna delle Nevi 1336 120 Mezzoldo S. Marco 2000 1833 50 Oltre il Colle Capanna 2000 2000 27 Oltre il Colle Palazzi 2002 12 Oltre il Colle Ca' Arera 1560 24 Ornica Benigni C. 2222 20 Piazzatorre Rododendro 1560 12 Taleggio Gherardi A. 1650 73 Valtorta Trifoglio 1340 60 Valtorta Grassi A. 2000 24 Dalla tabella emerge una ricettività totale di circa 750 posti che va ad aggiungersi alle strutture tradizionali elencate in precedenza. Analizzando la tabella si può osservare che 11 rifugi sono situati ad un’altitudine superiore ai 1.800 m, mentre gli altri 7 sono situati a quote notevolmente più basse: ciò permette una diversificazione nell’offerta che riesce a soddisfare le necessità di diverse categorie di persone (dallo sciatore all'escursionista, all'alpinista, ai gruppi sportivi o culturali). La domanda Per analizzare lo stato e le tendenze della domanda sono utilizzati gli arrivi e le presenze, così come rilevate dalle consuete statistiche inerenti il turismo. È necessario tenere presente fin da subito che il dato non include due importanti categorie di soggetti: • coloro che pernottano in seconde case di proprietà o affittate da privati; • gli escursionisti che si recano in Valle in giornata. Questo porta a un'inevitabile sottostima del dato di reale presenza e di conseguente pressione sul territorio, che può essere particolarmente accentuata per le località montane facilmente raggiungibili dai grandi centri urbani. 34 Nel 2003 in Valle Brembana sono stati registrati 37.232 arrivi, di cui 23.689 in strutture alberghiere (63,6%) e 13.543 in esercizi complementari (36,4%). Arrivi e presenze dei turisti totali (italiani e stranieri) negli esercizi ricettivi, per comunità. Anno 2003 Esercizi alberghieri Arrivi Totali Esercizi complementari Presenze Totali Arrivi Totali Tot. Ricettività (escl. non REC) Presenze Totali Arrivi Totali Presenze Totali 23.689 108.670 13.543 68.560 37.232 177.230 CM Valle Imagna 7.325 32.619 18 46 7.343 32.665 CM Valle di Scalve 3.725 15.760 1.187 5.521 4.912 21.281 30.930 129.102 18.151 83.853 49.081 212.955 457.957 1.050.295 59.012 307.322 516.969 1.357.617 CM Valle Brembana CM Valle Seriana Sup. Prov. di Bergamo Benché la Valle Brembana conti ben il 22,1% degli alberghi totali provinciali, il numero di arrivi rappresenta solo il 5,2% degli arrivi totali. Questo è, almeno in parte, spiegabile se si considera che gran parte del turismo nella Provincia di Bergamo è rappresentato da turismo “di lavoro”, e che comunque la città capoluogo rappresenta una grandissima attrattiva e da sola viene visitata da circa 140.000 turisti all’anno. Se si analizza il dato relativo alle presenze si nota come in Valle Brembana vi sia il 10,3 % delle presenze provinciali, a testimonianza di soggiorni più lunghi. Di seguito viene riportata la tabella relativa agli arrivi e alle presenze dei turisti italiani e stranieri (nel 2003) nel complesso degli esercizi ricettivi, per le quattro comunità e la Provincia di Bergamo. Italiani Stranieri % di arrivi Arrivi Presenze Totale % di arrivi sul sul totale Arrivi Presenze totale Arrivi Presenze 31.361 155.834 84,2% 5.871 21.396 15,8% 37.232 177.230 CM Valle Imagna 5.559 27.302 75,7% 1.784 5.363 24,3% 7.343 32.665 CM Valle di Scalve 4.559 20.181 92,8% 353 1.100 7,2% 4.912 21.281 CM Valle Brembana CM Valle Seriana Sup. Prov. di Bergamo 44.246 193.424 90,1% 4.835 19.531 9,9% 49.081 212.955 334.385 981.961 64,7% 182.584 375.656 35,3% 516.969 1.357.617 Degli arrivi totali registrati nella Comunità 31.361 sono italiani (84,2%) e 5.871 sono stranieri (15,8%). Come si evince dalla tabella, rispetto alle altre comunità, la Valle Brembana segue la Valle Seriana Superiore, sia come arrivi complessivi in un anno, sia come presenze complessive. Per quanto riguarda, invece, gli arrivi degli stranieri in rapporto agli arrivi totali, la Valle Brembana, presenta percentuali maggiori di quelle della Valle di Scalve e della Valle Seriana Superiore, ma inferiori a quelle registrate in Valle Imagna e in Provincia. 35 Analizzando il dato a livello comunale si nota che il maggior numero di arrivi si registra nei comuni di Foppolo, Isola di Fondra, San Pellegrino Terme, seguiti da Valleve, Piazzatorre, Oltre il Colle e Ubiale Clanezzo La percentuale di stranieri più alta si registra a San Pellegrino Terme, Foppolo (meta sciistica di molti turisti inglesi) e Ubiale Clanezzo. Italiani Stranieri % di arrivi Arrivi Algua Presenze Totale % di arrivi Arrivi sul totale Presenze Arrivi sul totale Presenze 210 640 90,5% 22 66 9,5% 232 706 Averara 0 0 - 0 0 - 0 0 Blello 0 0 - 0 0 - 0 0 Bracca 28 622 90,3% 3 17 9,7% 31 639 Branzi 327 5.082 82,0% 72 422 18,0% 399 5.504 Brembilla 290 1.048 84,5% 53 132 15,5% 343 1.180 48 153 100,0% 0 0 0,0% 48 153 628 2.045 94,9% 34 103 5,1% 662 2.148 Camerata Cornello Carona Cassiglio 0 0 - 0 0 - 0 0 Cornalba 0 0 - 0 0 - 0 0 Costa di Serina 0 0 - 0 0 - 0 0 Cusio 0 0 - 0 0 - 0 0 Dossena 83 689 95,4% 4 6 4,6% 87 695 Foppolo 2.812 10.497 72,0% 1.096 7.269 28,0% 3.908 17.766 Gerosa Isola di Fondra Lenna Mezzoldo Moio de'Calvi Olmo al Brembo Oltre il Colle Ornica Piazza Brembana Piazzatorre Piazzolo Roncobello 0 0 - 0 0 - 0 0 8.076 44.863 99,7% 27 99 0,3% 8.103 44.962 0 0 - 0 0 - 0 0 2.108 9.705 98,7% 27 33 1,3% 2.135 9.738 33 67 100,0% 0 0 0,0% 33 67 3 5 23,1% 10 14 76,9% 13 19 2.352 12.186 99,2% 19 31 0,8% 2.371 12.217 0 0 - 0 0 - 0 0 688 3.427 83,7% 134 320 16,3% 822 3.747 2.340 11.036 97,7% 54 243 2,3% 2.394 11.279 32 215 97,0% 1 2 3,0% 33 217 322 2.438 92,8% 25 88 7,2% 347 2.526 San Giovanni Bianco 38 458 77,6% 11 40 22,4% 49 498 San Pellegrino Terme 5.483 25.727 69,8% 2.377 6.462 30,2% 7.860 32.189 Santa Brigida 0 0 - 0 0 - 0 0 Cedrina 0 0 - 0 0 - 0 0 Serina 1.515 10.187 90,3% 162 774 9,7% 1.677 10.961 Taleggio 910 6.523 94,3% 55 94 5,7% 965 6.617 Ubiale Clanezzo 841 1.273 41,4% 1.190 2.275 58,6% 2.031 3.548 1.969 5.607 80,9% 465 2.792 19,1% 2.434 8.399 0 0 - 0 0 - 0 0 106 565 82,8% 22 92 17,2% 128 657 Valleve Valnegra Valtorta Vedeseta Zogno 0 0 - 0 0 - 0 0 119 776 93,7% 8 22 6,3% 127 798 36 Gli arrivi in Val Brembana, nel 2003, sono stati, 0,9 per abitante e 57,8 per km2. Tali indicatori risultano piuttosto significativi dal punto di vista ambientale in quanto rappresentano la pressione esercitata dal turismo sul territorio in esame. Dall’analisi delle tabelle emerge come la Valle Brembana subisca una pressione inferiore alla media provinciale in termini sia di arrivi sia di presenze per chilometro quadrato, ma nettamente superiore in termini di arrivi e presenze per abitante. Arrivi per ab e per kmq. Anno 2003 Arrivi Arrivi/ab Arrivi/km2 CM Valle Brembana 37.232 0,9 57,8 CM Valle Imagna 7.343 0,2 71,9 CM Valle di Scalve 4.912 1,1 35,0 CM Valle Seriana Sup. 49.081 1,3 106,7 Prov. di Bergamo 516.969 0,5 189,9 Presenze per ab e per kmq. Anno 2003 Presenze Presenze/ab Presenze/km2 177.230,0 4,1 275,3 CM Valle Imagna 32.665 1,1 319,9 CM Valle di Scalve 21.281 4,8 151,6 212.955 5,6 463,2 1.357.617,0 1,4 498,6 CM Brembana CM Valle Seriana Sup. Prov. di Bergamo Di seguito viene riportata la tabella relativa agli arrivi e alle presenze in ogni comune della Valle: Comuni Algua Averara Arrivi Arrivi/ab Arrivi/km2 Presenze Pres./ab Pres./km2 232,00 0,32 28,50 706,00 0,98 86,73 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Blello 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Bracca 31,00 0,04 5,61 639,00 0,79 115,55 Branzi 399,00 0,53 15,78 5.504,00 7,27 217,64 Brembilla 343,00 0,08 16,40 1.180,00 0,28 56,43 48,00 0,08 3,82 153,00 0,25 12,18 Camerata cornello Carona 662,00 1,77 14,98 2.148,00 5,76 48,61 Cassiglio 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Cornalba 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Costa di Serina 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Cusio 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Dossena 87,00 0,09 4,44 695,00 0,68 35,46 Foppolo 3.908,00 18,61 240,49 17.766,00 84,60 1.093,29 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 8.103,00 43,10 611,55 44.962,00 239,16 3.393,36 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Gerosa Isola di Fondra Lenna 37 Mezzoldo 2.135,00 9,70 113,50 9.738,00 44,26 517,70 Moio de' Calvi 33,00 0,17 5,34 67,00 0,34 10,84 Olmo al Brembo 13,00 0,02 1,67 19,00 0,04 2,44 2.371,00 2,11 73,16 12.217,00 10,87 376,95 Oltre il Colle Ornica Piazza Brembana Piazzatorre Piazzolo 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 822,00 0,68 125,69 3.747,00 3,10 572,94 2.394,00 5,09 101,57 11.279,00 24,00 478,53 33,00 0,35 7,88 217,00 2,28 51,79 347,00 0,72 13,61 2.526,00 5,23 99,06 San Giovanni Bianco 49,00 0,01 1,56 498,00 0,10 15,83 San Pellegrino Terme 7.860,00 1,57 344,28 32.189,00 6,45 1.409,94 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Roncobello Santa Brigida Sedrina Serina Taleggio 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.677,00 0,75 60,89 10.961,00 4,91 398,00 965,00 1,68 20,77 6.617,00 11,49 142,39 Ubiale Clanezzo 2.031,00 1,59 276,33 3.548,00 2,78 482,72 Valleve 2.434,00 17,02 162,70 8.399,00 58,73 561,43 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 128,00 0,39 4,18 657,00 1,98 21,48 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 127,00 0,01 3,64 798,00 0,09 22,89 Valnegra Valtorta Vedeseta Zogno In Valle Brembana tra il 2001 e il 2003 gli arrivi nel complesso degli esercizi ricettivi sono aumentati, in totale, del 11,4%; scomponendo questi ultimi in esercizi alberghieri ed esercizi ricettivi complementari, si nota una riduzione degli arrivi nelle strutture alberghiere e una crescita negli altri esercizi. Da questo punto di vista, l’andamento del turismo nella Comunità si distingue da quello registrato in Provincia e in Lombardia, dove si è avuta una crescita degli arrivi sia negli alberghi, sia nelle altre strutture ricettive. Evoluzione degli arrivi 2001-2003 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 20 03 20 02 20 01 0 CM Valle Brembana CM Valle Imagna CM Valle di Scalve CM Valle Seriana Sup. 38 Gli impianti di risalita Per quanto riguarda gli impianti di risalita e le piste di sci l'Alta Val Brembana propone oltre 80 Km di piste battute e dotate in buona parte di innevamento programmato. Tutte le sue principali stazioni fanno parte delle Prealpi Orobiche. In Val Brembana è possibile effettuare sia lo sci alpino, sia lo sci nordico. Foppolo e' al centro del comprensorio, quello del Brembo Ski che comprende anche San Simone e Carona Carisole, stazioni sciistiche di origine piu' recente. Nella vallata occidentale del Brembo si trova poi Piazzatorre, dove si e' proceduto recentemente ad un radicale rinnovo degli impianti di risalita. L'ultima nata delle stazioni sciistiche della Valle Brembana e' Valtorta, collegata con i Piani di Bobbio, centro invernale di primaria importanza della Valsassina. Per quanto riguarda lo sci di fondo particolarmente attrezzato è il Centro dello sci nordico della Conca dell'Alben di Serina – Oltre il Colle e del biathon di Serina-Valpiana, che consentono di sciare su tracciati lunghi alcune decine di chilometri di facile e media difficolta'. Altre possibilita' di sci nordico sono offerte dagli anelli di Valtorta Piani di Bobbio (sede di prestigiose competizioni internazionali), Branzi, Gardata e Roncobello. Di seguito si riportano i dati relativi alla lunghezza delle piste dello sci alpino e dello sci nordico. Comune Branzi Altitudine m.s.l.m. 900 Numero Piste Lungh. Piste Sci Numero Anelli Lungh. Anelli Sci Nordico (km) Sci Alpino Alpino (km) Sci Nordico 2 2,5 – 5 Foppolo 1.500/2.200 23 47 1 3 Carona 1.100/2.000 10 22 1 4,5 San Simone 1.650/2.200 13 30 1 1,5 Oltre il Colle 1.100/2.000 Impianti Impianti chiusi 6 Rispettivamente: 3 - 6 – 8 – 16 – 7,5 – 5 Piazzatorre 900/1900 17 35 - - 900 Impianto Impianto - - chiuso chiuso 1.000 - - 4 Rispettivamente: 5 – 3 – 1,5 - 5 1.077 - - 4 Rispettivamente: 3 – 4 – 6 – 7,5 935/1.993 23 30 5 Rispettivamente: 3 – 5 – 7,5 – 10 -5 chiusi Peghera - Taleggio Roncobello Serina - Valpiana Valtorta Come si può notare dalla tabella Foppolo, con i suoi 47 km di piste, è la piu' importante stazione invernale della Valle Brembana. Già nota negli anni '30 agli sciatori bergamaschi e milanesi, è oggi conosciuta soprattutto in Inghilterra da dove arrivano ogni inverno migliaia di turisti. Di seguito vengono riportati i dati tecnici degli impianti di risalita del comprensorio “Brembo Ski”. 39 Impianti Foppolo Partenza Arrivo Lunghezza Portata/h Note (m) (m) (m) Seggiovia Ronchi-IV Baita 1636 1820 1154 2400 Quadriposto Seggiovia IV Baita-Montebello 1817 2073 779 2400 Quadriposto Seggiovia Ronchi-Valgussera 1641 2167 1325 550 Sciovia A. Bianchi-3 Stalle 1610 1738 368 484 Sciovia 3 Stalle - Foppane 1741 2130 1131 713 Seggiovia Paese – Piazzale Collegamento paese Alberghi impianti Sciovia Giretta 1796 2110 1133 900 Sciovia K2-IV Baita 1677 1827 1032 720 Sciovia Vago-Della Croce 1795 1983 636 Impianti Carona Partenza Arrivo Lunghezza (m) (m) (m) Seggiovia biposto Alpe Soliva 1160 1752 1230 1028 Sciovia Bimby campo scuola 1727 1757 327 720 Sciovia Terre Rosse A 1720 1966 1017 900 Sciovia Terre Rosse B 1720 1966 1017 900 Sciovia Conca Nevosa 1961 2111 654 720 Impianti San Simone Valleve Partenza Arrivo Lunghezza Portata/h (m) (m) (m) Sciovia Arale 1 1668 1734 396 360 Sciovia Arale 2 1668 1734 396 360 Seggiovia Colla 1674 1824 663 1800 Sciovia Capriolo 1745 1790 219 720 Sciovia Sessi 1708 1953 903 720 Sciovia Forcella Rossa 1750 2024 873 710 Sciovia Camoscio 1808 1963 526 716 Sciovia Minibelt - - - - Portata/h Note Note Triposto Nastro trasportatore Foppolo è situata in zona molto nevosa e grazie alla posizione favorevole l'innevamento si mantiene ottimo fino a primavera inoltrata. Nonostante ciò Foppolo è dotato di strutture per la neve programmata: ha un impianto ad alta e bassa pressione sulla pista IV Baita – Montebello e Val Carisole. Con la strategia dell'innevamento programmato e l'apertura del servizio promozionale Brembo Ski in questi anni Foppolo ha provveduto ad adeguarsi alle crescenti richieste, estendendo la praticabilita' delle piste alla confinante conca di Carisole e alla vicina stazione di San Simone. Gli impianti di risalita dell’intero comprensorio comprendono: 6 seggiovie, 14 sciovie, 3 campi scuola. Inoltre due seggiovie (Ronchi-IV Baita e IV Baita-Montebello) sono state recentemente rimodernate: la loro portata oraria è ora di ben 2.400 persone. 40 Infine Foppolo offre in località Convento un anello di 3 km per lo sci nordico di media difficoltà. Per quel che riguarda Carona l'ottimo impianto di innevamento artificiale (impianto a bassa e alta pressione) consente di sciare anche con scarse precipitazioni nevose. Le piste di Carona sono in totale 10 (2 facili, 6 medie e 2 difficili) per complessivi km 22. Lo sci di fondo si svolge in località Carisole, dove è presente un anello di 4,5 km di media difficoltà e si raggiunge con la seggiovia. San Simone è un centro sciistico nelle vicinanze di Foppolo da cui dista 8 km; la Stazione Ski di San Simone e' una delle piu' "spartane" di tutto l'arco montuoso bergamasco, nel senso che al momento della sua formazione si ritenne di dover privilegiare la pratica dello sci su ogni altra motivazione. Benché a San Simone non ci sia mai crisi di neve, esiste un impianto di neve programmata sulla pista Arale e sulla pista Colla. Le Piste, di varia difficolta', sono 13 (4 facili, 6 medie e 3 difficili) per complessivi 30 km. In località Laghetto d’Arale a quota 1700 m è poi possibile praticare lo sci di fondo in un anello di 1,5 km. Per quel che riguarda la stazione sciistica di Piazzatorre le principali piste di sci sono ubicate sul Monte Torcola, raggiungibile tramite seggiovia. La particolarita' della stazione sciistica di Piazzatorre e' che permette sciate anche con poco manto nevoso per il suo terreno di pascolo e assenza di fondo ghiaioso. Piazzatorre offre la possibilita' di pratica dello sci per principianti anche in paese, grazie ad un impianto di servizio e ad alcune piste tracciate nella parte alta della sua conca. In totale sono presenti 17 piste (3 facili, 10 medie e 4 difficili) per complessivi 35 km. Esiste un impianto per la neve programmata sulle piste Torcola, Toracchio e pista del Bosco, di 9 km. I due comprensori, però, non sono collegati fra loro e due sono le società che gestiscono gli impianti. Di seguito vengono riportati i dati tecnici degli impianti di risalita di Piazzatorre. Impianti Piazzatorre Partenza Arrivo Lunghezza Portata/h Note (m) (m) (m) Cabinovia Monte Zuccone 900 1550 1900 500 Biposto Seggiovia Monte Torcola 1560 1870 1000 700 Monoposto Seggiovia Gremei 1 1110 1550 1100 2200 Seggiovia Gremei 2 1560 1950 700 2200 Sciovia Roccolo Canalotti 1560 1685 650 720 Seggiovia Toracchio 1560 1777 795 1200 Sciovia del Sole 1400 1800 800 720 Biposto Lo sci alpino era inoltre praticabile in altre due stazioni sciistiche: a Oltre il Colle e a Peghera Taleggio. In queste località gli impianti di risalita sono temporaneamente chiusi. A Peghera Taleggio, tuttavia, erano presenti solo 3 piste (1 media e 2 difficili) per complessivi 3 km, le cui caratteristiche sono riportate in tabella. 41 Impianti Taleggio Sciovia Peghera Partenza Arrivo Lunghezza (m) (m) (m) 850 1250 400 Portata/h Note 400 A Oltre il Colle è dunque praticabile esclusivamente lo sci nordico. In località Pian della Palla e Colli di Zambla a quota 1256 m, sono presenti anelli di 3 km (pista tecnica), 6 km (pista facile), 8 km (pista facile), 16 km (pista impegnativa). Due piste di 7,5 km e 5 km sono omologate FISI. Come già anticipato lo sci di fondo si può praticare anche a Branzi, Roncobello e a Serina dove è presente un poligono di tiro per la pratica del biathlon (sede del Centro di addestramento al biathlon FISI e di numerosi ritiri delle squadre nazionali della specialità). Infine, la stazione sciistica di Valtorta –Piani di Bobbio si colloca sulle pendici della montagna che degrada dai Piani di Bobbio. I nuovi impianti di Valtorta partono dai pendii che sovrastano la conca Ceresola e sono collegati con gli impianti dei Piani di Bobbio, per cui questo centro è il primo a carattere intervallare che sia stato realizzato in provincia di Bergamo. Esiste un impianto di neve programmata di 7 km sulle piste: Tre Signori – Nube Bianca – Fortino per Nube Bianca. Le piste sono in tutto 23 (9 facili, 11 medie e 3 difficili) per complessivi 30 km. Impianti Valtorta-Piani di Bobbio Partenza Arrivo Lunghezza (m) (m) (m) Portata/h Telecabina Barzio-Bobbio 806 1638 2250 2200 Seggiovia Valtorta 1336 1698 1100 1200 Seggiovia Orscellera 1652 1854 586 900 Sciovia Casari 2000 1664 1993 1350 900 Sciovia Ongania 1668 1797 804 700 Sciovia Ausilia 1662 1784 682 360 Seggiovia Fortino 1604 1705 940 2400 Sciovia Chiesetta 1673 1730 558 650 Note Quadriposto Esistono, inoltre, diversi anelli per lo sci di fondo di 3-5-7,5-10 km. In sintesi in Valle Brembana si scia su piu' di trenta impianti di risalita; esistono moderne seggiovie quadriposto dai 1.000 ai 2.200 metri di quota, oltre un centinaio di chilometri di piste da discesa, dalle piu' facili alle piu' impegnative, un innevamento garantito in ogni stazione, piste per lo sci di fondo di livello internazionale, aree destinate alla pratica dello snow board. Accanto a questa realtà esistono centri minori che non riescono più a essere competitivi, soprattutto per quel che riguarda lo sci alpino. 42 COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Aria Descrizione Codice indicatore DPSIR Emissioni in atmosfera totali P Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato L’indicatore misura l’emissione complessiva per ciascuno degli inquinanti censiti nel database Inemar e permette di valutare il carico inquinante complessivo sull’ambiente atmosferico, a prescindere dalla sua distribuzione spaziale. È possibile inoltre valutare il contributo percentuale delle principali sorgenti per gli inquinanti considerati. La classificazione delle sorgenti emissive in 11 macrosettori, utilizzata per l’inventario, è quella definita a livello comunitario nell’ambito del progetto CORINAIR. Metodologia di calcolo Il dato è acquisito dal database Inemar della Regione Lombardia a livello comunale e aggregato per i diversi Comuni della Comunità Montana. Fonte dei dati ARPA LOMBARDIA - REGIONE Unità di misura LOMBARDIA (2003), INEMAR, Inventario Emissioni in Atmosfera: emissioni in regione Lombardia nell'anno 2001. Dati per revisione pubblica Ambito territoriale Comunale, aggregazione per Comunità Periodo di calcolo Montana kt (CO2) t (altri) 2001 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale Non disponibile Valori di riferimento Confronto spaziale Tra i comuni, tra le Comunità Montane, rispetto alla Provincia Non significativi per la tipologia di indicatore RISULTATI Valore dell’indicatore SO2 NOx COV Seriana Sup. 43 617 1.987 Scalve Brembana 8 55 67 628 471 2.785 43 Imagna 28 305 1.129 Provincia 4.400 29.152 33.380 CH4 CO CO2 N2O NH3 PM10 1.023 4.467 209 87 240 122 218 1.857 17 17 45 48 1.159 8.365 412 72 213 218 460 3.947 89 25 77 104 40.261 73.833 7.373 1.507 8.520 2.718 Nei grafici riportati nella pagina seguente è riportata la ripartizione delle emissioni negli 11 macrosettori Corinair per i pincipali inquinanti. 44 Elementi di valutazione I dati di emissione per la Val Brembana mettono in luce valori del tutto trascurabili rispetto al dato provinciale per quasi tutti gli inquinanti, con l’eccezione di composti organici volatili e monossido di carbonio, per quali il contributo della Comunità, pur molto marginale, assume comunque una certa significatività. Per quanto riguarda la ripartizione delle diverse sorgenti, emerge il contributo secondario ma non del tutto trascurabile dei processi di combustione in ambito industriale (il 31% delle emissioni di Nox e il 44% delle emissioni di CO2). Il ruolo del traffico veicolare appare notevole per gli Nox (41%) ma molto più contenuto per gli altri inquinanti e, in particolare per il CO (10%), che altrove deriva per un’ampia percentuale da tale fonte. È opportuno mettere in luce, infine, il contributo rilevante della combustione non industriale nell’emissione di CO (80%), per il quale si può ipotizzare un ruolo non secondario della combustione della legna. Si noti infine il contributo dei processi produttivi all’emissione di CO2, interpretabile solo con la presenza di specifici insediamenti produttivi che, in un contesto territoriale non particolarmente emissivo, altera in modo sensibile la ripartizione. Valle Brembana Emissioni di Nox per ma crosettore Altre sorgenti e assorbimenti 1% Valle Brembana Emissioni di COV per macrosettore Combustione non industriale 19% Combustione non industriale 21% Proc essi produttivi 3% Trasporto su strada 41% Altre sorgenti e assorbimenti 44% Proc essi produttivi 6% Combustione nell'industria 1% Combustione nell'industria 31% Estrazione e distribuzione c ombustibili 1% Uso di solventi 24% Trasporto su strada 8% Valle Brembana Emissioni di CO per macrosettore Valle Brembana Emissioni di CO2 per macrosettore Trasporto su Altre sorgenti strada e assorbimenti 2% Proc essi 10% Trasporto su strada 9% produttivi 1% Combustione non industriale 16% Combustione nell'industria 7% Proc essi produttivi 44% Combustione non industriale 80% VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento 45 Combustione nell'industria 31% ☺ NA Emissioni poco rilevanti nel contesto provinciale 46 COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Aria Descrizione Codice indicatore DPSIR Emissioni in atmosfera unitarie P Tipologia Efficienza CARATTERISTICHE Obiettivi e significato L’indicatore misura l’emissione per unità di territorio per ciascuno degli inquinanti censiti nel database Inemar e permette di valutare il carico inquinante sull’ambiente atmosferico, rapportato alla superficie territoriale. L’indicatore pertanto esprime l’effettiva pressione ambientale sul territorio relativamente al settore aria. Metodologia di calcolo Il dato è acquisito dal database Inemar della Regione Lombardia a livello comunale, aggregato per i diversi Comuni della Comunità Montana e diviso per la superficie territoriale. Fonte dei dati ARPA LOMBARDIA - REGIONE Unità di misura LOMBARDIA (2003), INEMAR, Inventario Emissioni in Atmosfera: emissioni in regione Lombardia nell'anno 2001. Dati per revisione pubblica Ambito territoriale Comunale, aggregazione per Comunità Periodo di calcolo Montana kt/km (CO2) t/km (altri) 2001 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale Non disponibile Valori di riferimento Confronto spaziale Tra i comuni, tra le Comunità Montane, rispetto alla Provincia Valore regionale lombardo Valore nazionale RISULTATI Valore dell’indicatore SO2 NOx COV Seriana Sup. 0,094 1,342 4,322 Scalve Brembana 0,054 0,085 0,478 0,976 3,351 4,327 47 Imagna 0,275 2,991 11,054 Provincia 1,616 10,706 12,259 CH4 CO CO2 N2O NH3 PM10 2,224 9,715 0,454 0,189 0,521 0,266 1,550 13,224 0,119 0,121 0,322 0,341 1,800 12,996 0,640 0,112 0,332 0,339 48 4,501 38,660 0,873 0,243 0,752 1,018 14,786 27,116 2,708 0,553 3,129 0,998 Elementi di valutazione Le emissioni per unità di superficie in Val Brembana per gli inquinanti Inemar appaiono poco consistenti con riferimento al dato medio provinciale (sempre pari ad almeno il triplo e, per alcuni inquinanti, superiore di un ordine di grandezza), e risultano inferiori in molti casi anche rispetto alle altre Comunità Montane considerate. Gli unici inquinanti che, pur con valori inferiori, mantengono una certa rilevanza sono i composti organici volatili (COV), il monossido di carbonio (CO) e il particolato fine (PM10), tutti pari a circa un terzo del valore medio provinciale (quasi la metà per il CO).. Questo dato potrebbe essere interpretato in prima battuta nel senso di una prevalenza netta del traffico autoveicolare rispetto alle altre sorgenti emissive. Tale interpretazione appare tuttavia dubbia per due motivi: il valore di emissione unitaria per i NOx è comunque inferiore di un ordine di grandezza rispetto al dato provinciale; il dato relativo alla ripartizione delle sorgenti (vedere scheda “Emissioni totali”) non mostra contributi significativi per CO e COV in val Brembana. La relativa presenza di precursori degli inquinanti fotochimici deve essere attentamente valutata alla luce dei livelli di ozono rilevati nelle campagne di monitoraggio. Deve essere infine tenuto presente il carattere per sua natura incerto delle stime di emissioni riportate, che devono essere interpretati più come valori indicativi che come numeri sui quali trarre conclusioni certe. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento NA Emissioni poco rilevanti nel contesto provinciale 49 COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Acqua Descrizione Codice indicatore DPSIR Consumi idrici totali P Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato L’indicatore permette di conoscere i volumi assoluti erogati dalla rete per ciascun Comune. Essendo di natura descrittiva, non consente confronti tra i diversi Comuni o valutazioni dell’efficienza nell’utilizzo della risorsa idrica. Metodologia di calcolo Dati rilevati dalla ricognizione effettata dal’ATO sulle infrastrutture acquedottistiche sul territorio provinciale, in attuazione della L. 36/1994. Fonte dei dati ATO Bergamo Unità di misura Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo m3 / anno 2002/03 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale Nessuno Valori di riferimento Confronto spaziale Nessuno Nessuno RISULTATI Valore dell’indicatore Comune Consumi Comune Consumi ALGUA 31.300 OLMO AL BREMBO 200.000 AVERARA 22.000 OLTRE IL COLLE 386.000 BLELLO 12.000 ORNICA 35.000 BRACCA 69.500 PIAZZA BREMBANA 124.099 BRANZI 385.000 PIAZZATORRE 190.347 BREMBILLA 367.713 PIAZZOLO 47.085 CAMERATA CORNELLO 43.680 RONCOBELLO 240.000 CARONA 72.694 SAN GIOVANNI BIANCO 494.485 CASSIGLIO 13.000 SAN PELLEGRINO TERME 504.478 CORNALBA ND SANTA BRIGIDA 70.000 COSTA DI SERINA 43.000 SEDRINA ND CUSIO 24.000 SERINA 396.896 DOSSENA 59.517 TALEGGIO 245.593 FOPPOLO 29.200 UBIALE CLANEZZO 86.604 50 GEROSA 72.397 VALLEVE ISOLA DI FONDRA 57.000 VALNEGRA 80.300 ND LENNA 55.290 VALTORTA 3.790 MEZZOLDO 58.028 VEDESETA 60.468 MOIO DE'CALVI 21.157 ZOGNO 102.000 NOTA: per Algua, Costa di Serina, Foppolo, Valleve, Zogno il consumo indicato è una stima volume immesso in rete; per Costa di Serina, Foppolo, Zogno, inoltre, il dato non è disponibile per alcuni impianti Elementi di valutazione Pur costituendo un importante passo avanti nella conoscenza delle infrastrutture per l’erogazione dell’acqua potabile sul territorio, i dati di partenza presentano alcuni valori scarsamente attendibili e difficoltà interpretative, specie nel caso di acquedotti consortili. La base conoscitiva disponibile prima della ricognizione ATO era quella rilevata alla fine degli anni ’80 per l’elaborazione del PRRA e presentava lacune notevolmente maggiori. Trattandosi di un dato assoluto, non è possibile trarre elementi di carattere valutativo: non sono disponibili infatti elementi per valutare la sostenibilità degli approvvigionamenti rispetto agli apporti naturali. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione NA Qualità dato Evoluzione Commento NA - 51 COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Acqua Descrizione Codice indicatore DPSIR Consumi idrici procapite P Tipologia Efficienza CARATTERISTICHE Obiettivi e significato L’indicatore permette di valutare il consumo idrico rapportato alla popolazione presente nei diversi Comuni, evidenziando le aree più critiche ai fini dell’approvvigionamento. Poiché il dato si riferisce ai volumi erogati dagli acquedotti, occorre tenere presente due aspetti fondamentali: la possibile presenza di approvvigionamenti autonomi, specie ad uso industriale; la presenza di popolazione non residente, specie nelle aree a vocazione turistica. Metodologia di calcolo L’indicatore è calcolabile dividendo il consumo idrico totale per il valore della popolazione totale, comprensivo di quella residente e quella cosiddetta fluttuante. Quest’ultima tiene conto delle presenze non residenti (turistiche, per motivi di lavoro, etc.) ed è stata ponderata nella somma con la popolazione residente su 90 giorni di permanenza. Fonte dei dati ATO Bergamo Unità di misura Ambito territoriale Comunale l / ab giorno Periodo di calcolo 2002/03 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale Nessuno Valori di riferimento Confronto spaziale Tra i diversi Comuni Alcune città italiane (es. Milano: 466 ) e valore medio nazionale (300) RISULTATI Valore dell’indicatore Comune Consumi procapite Comune Consumi procapite ALGUA 123 Res OLMO AL BREMBO 936 Tot AVERARA 176 Tot OLTRE IL COLLE 244 Tot BLELLO 298 Tot ORNICA 256 Tot BRACCA 246 Res PIAZZA BREMBANA 190 Tot BRANZI 493 Tot PIAZZATORRE 146 Tot BREMBILLA 228 Tot PIAZZOLO 271 Tot CAMERATA CORNELLO 170 Tot RONCOBELLO 379 Tot 197 Tot SAN GIOVANNI BIANCO 256 Tot CARONA 52 CASSIGLIO CORNALBA 155 Tot SAN PELLEGRINO TERME 139 SANTA BRIGIDA Tot ND Res 154 Tot COSTA DI SERINA 126 Res SEDRINA ND Res CUSIO 138 Tot SERINA 184 Tot DOSSENA 108 Tot TALEGGIO 431 Tot FOPPOLO 386 Res UBIALE CLANEZZO 182 Tot GEROSA 539 Tot VALLEVE 959 Tot ISOLA DI FONDRA 177 Tot VALNEGRA ND Res LENNA 130 Tot VALTORTA 8 Tot MEZZOLDO 270 Tot VEDESETA 329 Tot 101 Tot ZOGNO 31 Res MOIO DE'CALVI Elementi di valutazione I valori di consumo procapite risultano tendenzialmente bassi, se paragonati con i riferimenti proposti. Fanno eccezione alcune località (Branzi, Gerosa, Olmo al Brembo, Taleggio, Valleve), per cause difficilmente valutabili: possibile sottostima dei fluttuanti, difficilmente censibili quando occupano seconde case), consumi particolarmente elevati connessi con particolari attività, etc.. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento NA Consumi tendenzialmente contenuti 53 COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Acqua Descrizione Codice indicatore DPSIR Abitanti serviti da acquedotto S Tipologia Prestazion e CARATTERISTICHE Obiettivi e significato L’indicatore permette di conoscere la percentuale di abitanti servita da acquedotto, misurando l’efficacia del sistema di distribuzione dell’acqua potabile. Metodologia di calcolo Rapporto tra il numero di abitanti serviti da acquedotto e il numero di abitanti complessivi: i dati sono rilevati dalla ricognizione effettata dal’ATO sulle infrastrutture acquedottistiche sul territorio provinciale, in attuazione della L. 36/1994. Fonte dei dati ATO Bergamo Unità di misura Ambito territoriale Comunale Percentuale Periodo di calcolo 2002/03 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale Nessuno Valori di riferimento Confronto spaziale Tra i diversi Comuni Valore medio provinciale: prossimo al 100% RISULTATI Valore dell’indicatore Comune % residenti serviti % ab. tot. serviti Comune ALGUA ND ND OLMO AL BREMBO AVERARA 100,0% 100,0% OLTRE IL COLLE BLELLO 100,0% 100,0% % residenti % ab. tot. serviti serviti 100,0% 100,0% 97,0% 97,0% ORNICA 100,0% 100,0% 100,0% BRACCA ND ND PIAZZA BREMBANA 100,0% BRANZI 100,0% 100,0% PIAZZATORRE 100,0% 100,0% BREMBILLA 100,0% 100,0% PIAZZOLO 100,0% 100,0% CAMERATA CORNELLO 100,0% 100,0% RONCOBELLO 100,0% 100,0% CARONA 100,0% 100,0% SAN GIOVANNI BIANCO 100,0% 100,0% CASSIGLIO 100,0% 100,0% SAN PELLEGRINO TERME 100,0% 100,0% CORNALBA ND ND SANTA BRIGIDA 100,0% 100,0% COSTA DI SERINA ND ND SEDRINA CUSIO 100,0% 100,0% SERINA 100,0% 100,0% DOSSENA 100,0% 100,0% TALEGGIO 100,0% 82,5% 54 ND ND FOPPOLO ND ND UBIALE CLANEZZO GEROSA 100,0% 100,0% ISOLA DI FONDRA 100,0% 55,3% VALNEGRA LENNA 100,0% 100,0% VALTORTA 100,0% 100,0% MEZZOLDO 100,0% 88,4% VEDESETA 98,1% 98,0% MOIO DE'CALVI 100,0% 100,0% VALLEVE ZOGNO 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% ND ND ND ND Elementi di valutazione La tabella evidenzia la pressoché totale copertura della popolazione, sia residente, sia fluttuante, da parte della rete acquedottistica. Le rare eccezioni coinvolgono comunque prevalentemente i fluttuanti. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento NA Copertura pressoché totale 55 COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Acqua Descrizione Codice indicatore DPSIR Abitanti serviti da fognatura S Tipologia Prestazion e CARATTERISTICHE Obiettivi e significato L’indicatore permette di conoscere la percentuale di abitanti servita dalla rete fognaria, misurando l’efficacia del sistema di collettamento delle acque reflue, presupposto indispensabile per garantire un livello elevato di qualità delle acque superficiali e sotterranee. Metodologia di calcolo Rapporto tra il numero di abitanti serviti da rete fognaria e il numero di abitanti complessivi: i dati sono rilevati dalla ricognizione effettata dal’ATO sulle infrastrutture acquedottistiche sul territorio provinciale, in attuazione della L. 36/1994. Fonte dei dati ATO Bergamo Unità di misura Ambito territoriale Comunale Percentuale Periodo di calcolo 2002/03 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale Nessuno Valori di riferimento Confronto spaziale Tra i diversi Comuni Valore medio provinciale - 87% dei Comuni con copertura superiore all’80% - 30% dei Comuni con copertura del 100%. RISULTATI Valore dell’indicatore Comune ALGUA AVERARA BLELLO BRACCA % Abitanti % Abitanti Residenti Totali Serviti Serviti % Abitanti Fluttuanti Serviti ND ND ND 99% 96,9% 100% 100% 100% 100% Comune OLMO AL BREMBO % Abitanti % Abitanti % Abitanti Totali Residenti Fluttuanti Serviti Serviti Serviti 98% 96,0% 100% OLTRE IL COLLE 100% 100% 100% ORNICA 100% 100% 100% ND ND ND PIAZZA BREMB. 100% 100% 100% BRANZI 100% 100% 100% PIAZZATORRE 100% 100% 100% BREMBILLA 100% 100% 100% PIAZZOLO 100% 100% 100% CAMERATA COR. 100% 100% 100% RONCOBELLO 96% 96,0% 96,0% CARONA 100% 100% 100% S. GIOVANNI B. 100% 100% 99,6% CASSIGLIO 93% 87,6% 94,7% CORNALBA ND ND ND 56 S. PELLEGRINO T. SANTA BRIGIDA ND ND ND 100% 100% 100% COSTA DI SERINA ND ND ND SEDRINA ND ND ND CUSIO 100% 100% 100% SERINA 100% 100% 100% DOSSENA 100% 100% 100% TALEGGIO 118% 98,4% 123,7% 100% 100% - 90% 100% 85,7% FOPPOLO 100% 100% 100% UBIALE CLAN. GEROSA 100% 100% 100% VALLEVE ISOLA DI FONDRA 100% 100% 100% VALNEGRA 98% 91,3% 100% LENNA 100% 100% 100% VALTORTA 90% 87,4% 90,8% MEZZOLDO 100% 100% 100% VEDESETA 100% 100% 100% MOIO DE'CALVI 100% 100% 100% ZOGNO ND ND ND Elementi di valutazione Si osserva che la percentuale di abitanti serviti da fognatura risulta nella maggior parte dei casi elevata e non lontana dal 100%. Emergono solo alcune criticità localizzate in alcuni comuni, interpretabili con una prevalenza di nuclei abitativi isolati o di case sparse, dove si verificano più facilmente situazioni di scarico diretto nel suolo (pozzi perdenti, subirrigazione, etc.). Si evidenzia la situazione anomala di Taleggio, dove il valore superiore al 100% rivela possibili incongruenze nella banca dati di origine. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento NA Elevata percentuale di abitanti serviti 57 COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Acqua Descrizione Codice indicatore DPSIR Abitanti serviti da depurazione S Tipologia Prestazion e CARATTERISTICHE Obiettivi e significato L’indicatore permette di conoscere la percentuale di abitanti servita da impianti di depurazione, misurando l’efficacia del sistema depurativo delle acque reflue e il suo grado di diffusione sul territorio, presupposto indispensabile per garantire un livello elevato di qualità delle acque superficiali e sotterranee. Metodologia di calcolo Rapporto tra il numero di abitanti serviti da depuratore e il numero di abitanti complessivi: i dati sono rilevati dalla ricognizione effettata dal’ATO sulle infrastrutture acquedottistiche sul territorio provinciale, in attuazione della L. 36/1994. Sono riportate anche le percentuali di abitanti le cui acque reflue sono recapitate in corpo idrico, sul suolo o in recettore non identificato. Fonte dei dati ATO Bergamo Unità di misura Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo Percentuale 2002/03 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale Nessuno Valori di riferimento Tra i diversi Comuni Confronto spaziale Valore medio provinciale RISULTATI Valore dell’indicatore Comuni ALGUA Depuratore Corpo idrico Spandimento Altro/non id. ND ND ND ND AVERARA 0% 99% 0% 0% BLELLO 0% 100% 0% 0% BRACCA ND BRANZI BREMBILLA CAMERATA CORNELLO CARONA CASSIGLIO ND ND ND 100% 0% 0% 0% 6% 94% 0% 0% 18% 0% 82% 0% 49% 51% 0% 0% 0% 102% 0% 0% CORNALBA ND ND ND ND COSTA DI SERINA ND ND ND ND 58 CUSIO 100% 0% 0% 0% 0% DOSSENA 88% 12% 0% FOPPOLO 0% 100% 0% 0% GEROSA 35% 50% 15% 0% ISOLA DI FONDRA 85% 15% 0% 0% LENNA 68% 32% 0% 0% MEZZOLDO 100% 0% 0% 0% MOIO DE'CALVI 0% 100% 0% 0% OLMO AL BREMBO 0% 98% 0% 0% OLTRE IL COLLE 0% 70% 30% 0% ORNICA PIAZZA BREMBANA PIAZZATORRE PIAZZOLO 50% 50% 0% 0% 100% 0% 0% 0% 95% 5% 0% 0% 0% 100% 0% 0% RONCOBELLO 96% 0% 0% 0% SAN GIOVANNI BIANCO 48% 51% 1% 0% SAN PELLEGRINO TERME ND SANTA BRIGIDA ND 100% SEDRINA ND ND 0% ND ND 0% ND 0% ND SERINA 0% 100% 0% TALEGGIO 0% 118% 0% 0% 0% UBIALE CLANEZZO 0% 100% 0% 0% VALLEVE 90% 0% 0% 0% VALNEGRA 48% 49% 0% 0% VALTORTA 15% 69% 6% 0% VEDESETA ND ND ND ND ZOGNO ND ND ND ND Elementi di valutazione La situazione che emerge è estremamente diversificata: per circa 10 Comuni (tra cui Branzi e Piazza Brembana) la depurazione degli scarichi è totale, esistono quindi alcune situazioni intermedie e, infine, un cospicuo numero di Comuni privi di depurazione, con recapito esclusivo in corso d’acqua. Con l’eccezione di Oltre il Colle, è scarsamente praticato lo scarico sul suolo. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Buona capacità depurativa per un numero limitato di Comuni 59 COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Acqua Descrizione Codice indicatore DPSIR Qualità acque superficiali: stato ecologico e ambientale S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato L’indicatore permette di valutare lo stato ambientale di un corso d’acqua, rapportando i dati relativi allo stato ecologico con i dati relativi alla presenza di determinati inquinanti chimici stabiliti dal D.Lgs. n. 258/2000, tra cui i metalli pesanti e i composti organici clorurati. Metodologia di calcolo Stato ecologico: combinazione dell’I.B.E. e della macrodescrittori, secondo la seguente metodologia: CLASSE CLASSE CLASSE 1 2 3 I.B.E. > 10 8–9 6–7 Livello di 480 – 240 – 120 – inquinamento dei 560 475 235 macrodescrittori classificazione basata sui CLASSE CLASSE 4 5 4–5 1, 2, 3 60 – 115 < 60 Stato ambientale: combinazione tra lo stato di qualità ecologico con i dati relativi alla presenza degli inquinanti chimici di cui alla tabella 1 del D.Lgs. n. 258/2000, secondo lo schema seguente: CLASSE CLASSE CLASSE Stato Ecologico CLASSE 1 CLASSE 4 2 3 5 Concentrazione ELEVATO BUONO SUFFIC. SCADENTE PESSIMO <=valore soglia/ Concentrazione SCADENTE SCADENTE SCADENTE SCADENTE PESSIMO > valore soglia Fonte dei dati Provincia di Bergamo Ambiente - Servizio Acque Settore Unità di misura Ambito territoriale Stazione di controllo Periodo di calcolo Classi di qualità D.Lgs. n. 258/2000 1998-1999, 2002 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale Tra le due campagne di misura Valori di riferimento Confronto spaziale Obiettivi del D.Lgs. n. 152/1999 60 Tra le stazioni di controllo delle Comunità Montane RISULTATI Valore dell’indicatore Campagna 1998-1999 Corso d'acqua Punteggio macrodescr. Stato ecologico I.B.E. Inquinanti chimici > valore soglia Stato di qualità ambientale Bacino idrografico Stazione di controllo Comunità Montana Torrente Ambria 300 7,25 Classe 3 Nessuno Sufficiente Brembo Zogno Brembana Torrente Imagna 290 5,6 Classe 3 Nessuno Sufficiente Brembo Ubiale Clanezzo Brembana Fiume Serio - Ponte Nossa 245 5,5 Classe 3 Nessuno Sufficiente Serio Ponte Nossa Seriana Torrente Riso 7,12 Classe 3 Nessuno Sufficiente Serio Ponte Nossa Seriana 205 Campagna 2002 Corso d'acqua Punteggio macrodescr. Stato ecologico Inquinanti chimici > valore soglia Stato di qualità ambientale I.B.E. Torrente Ambria 240 7 Classe 3 n.d. Sufficiente Torrente Imagna Fiume Serio - Ponte Nossa 310 6 Classe 3 n.d. Sufficiente 310 7,9 Classe 3 n.d. Sufficiente Torrente Riso 310 5,4 Classe 4 n.d. Scadente Bacino idrografico Stazione di controllo Comunità Montana Brembo Zogno Brembana Brembo Ubiale Clanezzo Brembana Serio Ponte Nossa Seriana Serio Ponte Nossa Seriana Nel 2002 non sono stati rilevati gli inquinanti chimici. Lo stato di qualità ambientale è valutato ipotizzando l’assenza di contaminazioni. Elementi di valutazione Per quanto riguarda lo stato ecologico dei corsi d’acqua del bacino del Brembo, si rileva che il valore discriminante nell’attribuzione dello stato ecologico è il risultato dell’I.B.E. Nelle due stazioni di campionamento e per i torrenti Ambria ed Imagna la classe 3 corrisponde ad uno stato ambientale sufficiente, mentre per altre situazioni nel bacino idrografico del Brembo la situazione appare compromessa. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento 61 Stato di qualità “sufficiente”. 62 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Tasso di urbanizzazione P Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Rileva il rapporto fra superficie urbanizzata e superficie territoriale totale Metodologia di calcolo Percentuale del rapporto fra superficie urbanizzata e superficie territoriale totale Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Ambito territoriale Comunale Unità di misura Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale RISULTATI Valore dell’indicatore La figura mostra la percentuale di superficie comunale occupata da aree urbanizzate. Nella Valle Brembana, tale valore, è per la maggior parte dei casi inferiore al 5% ad eccezione dei Comuni di Brembilla, Piazza Brembana, San Pellegrino Terme, Sedrina, Ubiale Clanezzo, Zogno, che comunque non superano il 12% circa (Sedrina). 63 NO % 2004 Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, mostra un tasso di urbanizzazione contenuto, sia rispetto alla media provinciale (12%) che nei confronto della media provinciale della fascia montana (8%). VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Basso tasso di urbanizzazione 64 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Superficie occupata da siti industriali P Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Rileva il rapporto fra superficie occupata da siti industriali e superficie territoriale totale Metodologia di calcolo Percentuale del rapporto fra superficie occupata da siti industriali e superficie territoriale totale Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Ambito territoriale Comunale Unità di misura Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale RISULTATI Valore dell’indicatore La figura mostra la percentuale di superficie comunale occupata da siti industriali. Nella Valle Brembana, tale valore, è sempre inferiore al 2,5%; in alcuni Comuni (Averara, Blello, Carona, Cassiglio, Cornalba, Cusio, Foppolo, Gerosa, Isola di Fondra, Mezzoldo, Ornica, Piazzolo, Roncobello, Santa 65 NO % 2004 Brigida, Taleggio) tale tipologia di siti non è presente. Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, mostra una esigua quota di superficie territoriale dedicata ai siti industriali (la media della Comunità Montana è 0,24%); tale valore è inferiore sia al valore della situazione provinciale (1,68%), che in rapporto alla situazione della fascia di montagna (0,44%). VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Esigua quota di superficie territoriale dedicata ai siti industriali 66 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Superficie occupata da aree estrattive P Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Rileva il rapporto fra superficie occupata da aree estrattive e superficie territoriale totale Metodologia di calcolo Percentuale del rapporto fra superficie occupata da aree estrattive e superficie territoriale totale Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Tutela risorse naturali Ambito territoriale Comunale Unità di misura Periodo di calcolo % 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore La figura mostra la percentuale di superficie comunale occupata da aree estrattive esclusivamente per i Comuni ove sono presenti e attive. 67 VALLEVE UBIALE CLANEZZO SEDRINA DOSSENA CAMERATA CORNELLO BRANZI % sup. territoriale cave 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00 Comuni Nella Valle Brembana, tale valore, è sempre inferiore al 4%; il Comune che ospita nel proprio territorio comunale la più consistente area estrattiva è Ubiale Clanezzo (3,97 %). Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana nel suo complesso, mostra una esigua quota di superficie territoriale dedicata ad aree estrattive (la media della Comunità Montana è inferiore allo 0,1%); tale valore è inferiore al dato provinciale (0,62 %), e alla situazione della fascia di montagna (0,52%). VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Esigua quota di superficie territoriale occupata da aree estrattive 68 COMUNITA’ MONTANA DELLA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore …. DPSIR Prelievo da cave attive P Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Rileva la quantità di materiale cavato da ogni singola cava attiva Metodologia di calcolo Quantità di materiale cavato Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Tutela risorse naturali Ambito territoriale Comunale Unità di misura Periodo di calcolo Tonnellate 2003 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore Il grafico mostra la quantità di materiale cavato dalle aree estrattive della Comunità Montana Valle Brembana. 69 800000 600000 400000 UBIALE CLANEZZO CAMERATA CORNELLO DOSSENA SEDRINA 0 VALLEVE 200000 BRANZI Volume cavato in tonnellate 1000000 Comuni La maggiore quantità di materiale estratto è registrata nel Comune di Ubiale Clanezzo, poco meno di 900.000 tonnellate. Elementi di valutazione Nel complesso, il volume di materiale cavato nelle aree estrattive della Comunità Montana Valle Brembana ammonta a più di un milione di tonnellate. La tabella seguente mostra la percentuale di materiale effettivamente cavato rispetto alla potenzialità estrattiva annua, arricchendo l’informazione con il tipo di materiale cavato. Comune Materiale cavato BRANZI CAMERATA CORNELLO DOSSENA SEDRINA UBIALE CLANEZZO VALLEVE ardesia marmo gesso calcare per calce calcare per calce ardesia % cavato / potenzialità estrattiva 42% 11% 63% 46% 89% 549% Generalmente si registra un prelievo che si aggira attorno al 50% della potenzialità estrattiva annua; fanno eccezione i Comuni di Dossena, Ubiale Clanezzo e Valleve che cavano rispettivamente il 63% di gesso, l’89% di calcare per calce, il 549% di ardesia. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento z NA Cospicuo prelievo di materiale da cave in particolare nei Comuni di Dossena, Ubiale Clanezzo e Valleve 70 71 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Numero di siti contaminati P Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Riporta il numero di siti contaminati presenti specificando la tipologia di contaminanti Metodologia di calcolo - Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Ambiente Unità di misura Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore La Comunità Montana Valle Brembana presenta all’interno del proprio territorio, nell’anno 2004, un siti contaminato nel Comune di San Pellegrino Terme. Elementi di valutazione Tale sito contaminato (la zona “Tiro al volo”) è oggi sotto verifica per quanto riguarda la contaminazione del suolo da Piombo e l’area non è di conseguenza ancora definita. Rispetto alla situazione provinciale, che nel 2003 riportava 134 siti contaminati con interessamento del suolo e della falda, non si tratta di una criticità rilevante. VALUTAZIONE SINTETICA 72 Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Scarsa presenza di siti contaminati 73 COMUNITA’ MONTANA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Uso del suolo non urbanizzato S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Rileva il rapporto fra superficie territoriale non urbanizzata suddivisa per tipologia d’uso e superficie territoriale non urbanizzata totale Metodologia di calcolo Percentuale del rapporto fra superficie territoriale non urbanizzata suddivisa per tipologia d’uso e superficie territoriale non urbanizzata totale Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Ambito territoriale Comunità Montana Unità di misura Periodo di calcolo % 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore Il grafico mostra la percentuale di superficie territoriale della Comunità Montana Valle Brembana non urbanizzata suddivisa secondo le diverse tipologie d’uso. 74 6% 20% 61% 13% Boschi Vegetaz. Naturale Prati Aree sterili Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, mostra una quota di superficie territoriale non urbanizzata elevata (il 97% circa); la maggior parte di questa superficie è occupata da boschi (61%). Gli altri uso del suolo rilevanti sono prati (20%), vegetazione naturale (13%) e aree sterili (6%). Vi è inoltre una piccola percentuale (inferiore all’1%) di aree idriche e di seminativo. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Consistente quota di superficie territoriale urbanizzata, prevalentemente occupata da boschi 75 non COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Superficie esposta a rischio idrogeologico da frana S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Rileva il rapporto fra superficie esposta a rischio idrogeologico da frana e superficie territoriale totale Metodologia di calcolo Percentuale del rapporto fra superficie esposta a rischio idrogeologico da frana e superficie territoriale totale Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Viabilità Unità di misura e Protezione Civile Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo % 2003 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore La comunità Montana Valle Brembana presenta il 20% circa di superficie territoriale esposta a fenomeno franosi. In particolare nella Valle Brembana superiore tale valore ammonta al 22% mentre nella parte inferiore al 17%. Il grafico riportato sotto mostra la quota di superficie territoriale in dissesto suddivisa secondo la tipologia di frana; su tutti emergono i crolli (56%). 76 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 Scivolamenti Frane complesse Deformazioni gravitative profonde Crollo Conoidi Colate 0,00 Aree a franosità diffusa % superficie in dissesto per tipologia 60,00 Tipologia di frana Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, mostra una consistente presenza di superficie territoriale soggetta a fenomeni franosi come dimostrano i dati esposti. Vi è da precisare che tali valori si riferiscono esclusivamente alla percentuale di territorio sottoposta a dissesti e dunque alla pericolosità senza operare un confronto con gli elementi esposti a tale rischio. Le analisi effettuate per la redazione del Piano di Emergenza Provinciale settoriale per il Rischio Idrogeologico da frana, evidenziano (senza quantificarne la superficie) la possibilità di coinvolgimento di centri abitati e di strade di collegamento. Tra i centri abitati segnalati vi sono quelli posti nel tratto compreso tra Fondra e Carona, Piazzatorre, Santa Brigida, Valtorta, Dossena e gli abitati delle valli Taleggio e Brembilla. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Consistente presenza di superficie territoriale soggetta a fenomeni franosi con coinvolgimento di aree urbanizzate 77 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Superficie esposta a rischio idrogeologico alluvionale S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Rileva il rapporto fra superficie esposta a rischio idrogeologico alluvionale e superficie territoriale totale Metodologia di calcolo Percentuale del rapporto fra superficie esposta a rischio idrogeologico alluvionale e superficie territoriale totale Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Viabilità Unità di misura e Protezione Civile Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo % 2003 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore La superficie della Comunità Montana Valle Brembana esposta a rischio idrogeologico alluvionale ammonta a circa 100.000 m2 (in corso di verifica da parte della CM). La pericolosità alluvionale della Comunità Montana Valle Brembana è connessa con il reticolo idrografico contenuto nel Bacino del fiume Brembo. Al momento non si dispone dei dati necessari a calcolare la superficie territoriale esposta a rischio idrogeologico di tipo alluvionale nel dettaglio; la tabella riporta le valutazioni contenute nel Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione della Protezione Civile della Provincia di Bergamo. 78 Rischio Elevato Territorio • S.P. 1, S.P. 2, S.P. 6 in corrispondenza degli attraversamenti • Aree esondive del Brembo nei comuni di S. Giovanni Bianco, S. Pellegrino Terme, Zogno (area industriale) • Camerata Cornello, Algua, Zogno, e in corrispondenza di edifici isolati Medio Basso Aree esondabili del Brembo nel comune di Lenna, Piazza Brembana, posti lungo il corso del fiume Brembo • Centri abitati e poli produttivi per i tratti interessati dai torrenti minori • S.S. 470 • Maggior parte dei centri abitati posti nei pressi dei fondivalle dei corsi d’acqua secondari Elementi di valutazione Secondo le valutazioni effettuate nel Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione della Protezione Civile della Provincia di Bergamo, la Comunità Montana Valle Brembana è soggetta ad un rischio idrogeologico alluvionale medio. Tale valutazione è data dall’incrocio di una pericolosità elevata lungo il fondovalle del fiume Brembo e nelle aree poste sul conoide dalle Val del Gerù a Piazzatorre compensata da una fragilità generalmente media dei centri abitati e della rete viaria. Dai dati in possesso della Comunità Montana, i Comuni maggiormente interessati risultano essere San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme e Lenna. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento { NA Discreta presenza di rischio idrogeologico alluvionale; carenza di dati in merito 79 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Numero di eventi di frana S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Registra, nel tempo, il numero di eventi di frana occorsi Metodologia di calcolo - Fonte dei dati CNR – Gruppo Nazionale Difesa Unità di misura Catastrofi Idrogeologiche Provincia di Bergamo, Settore Viabilità e Protezione Civile Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale RISULTATI Valore dell’indicatore La figura accanto, mostra il numero di eventi di frana accaduti nel territorio della Comunità Montana Valle Brembana dal 1927 circa ai primi anni del 2002. Il numero di eventi di frana spazia fra 0 e 16; in particolare si sono verificati nel tempo 16 eventi franosi nel Comune di San Giovanni Bianco e 14 nel Comune di Brembilla. 80 NO - 1927 - 2002 Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, mostra nel tempo una consistente presenza di eventi franosi. Gli anni nei quali si sono verificate le frane registrate sono vari ma si concentrano prevalentemente negli ultimi decenni. Questo indicatore deve essere letto in rapporto all’indicatore che registra i danni alle persone, beni ed attività provocati da queste eventi franosi per avere maggiori informazioni sulla gravità dell’evento. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Consistente presenza di eventi franosi 81 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Numero di eventi di piena S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Registra, nel tempo, il numero di eventi di piena occorsi Metodologia di calcolo - Fonte dei dati CNR – Gruppo Nazionale Difesa Catastrofi Idrogeologiche Ambito territoriale Comunale Unità di misura Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale RISULTATI Valore dell’indicatore La figura accanto, mostra il numero di eventi di piena accaduti nel territorio della Comunità Montana Valle Brembana dal 1927 circa ai primi anni del 2001. In numero di eventi di piena spazia fra 0 e 4; in particolare si sono verificate 4 piene nel Comune di San Pellegrino Terme, mentre gli altri comuni registrano da 0 a 2 eventi di piena. 82 NO 1927 - 2001 Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, mostra nel tempo una scarsa presenza di eventi di piena. Gli anni nei quali si sono verificate le piene registrate sono: 1974, 1987, 1991, 1996 e 2001; i mesi vanno da giugno a luglio e novembre con un evento nel gennaio 2001. Questo indicatore deve essere letto in rapporto all’indicatore che registra i danni alle persone, beni ed attività provocati da queste piene per avere maggiori informazioni sulla gravità dell’evento. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento NA Scarsa presenza di eventi di piena 83 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Persone, beni ed attività danneggiate da eventi di frana S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Registra, nel tempo, il numero di persone, beni ed attività danneggiate da eventi di frana Metodologia di calcolo - Fonte dei dati CNR – Gruppo Nazionale Difesa Unità di misura Catastrofi Idrogeologiche Provincia di Bergamo, Settore Viabilità e Protezione Civile Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo - 1927 - 2002 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore Il sistema informativo sulle catastrofi idrogeologiche del CNR registra per la Comunità Montana Valle Brembana sette eventi in particolare (frane del 16/9/1927, 19/7/1987, 2425/8/1987, 4/10/1993, 19/10/1993, 17/11/2002, 28/11/2002) che hanno provocato nel complesso circa 50 senza tetto e più di 500 sfollati. Sono sempre presenti anche danni a beni ed attività, in particolare edifici civili ed industriali, infrastrutture di servizio e di comunicazione. L’analisi dei fenomeni franosi avvenuti nel 2002 da parte del Settore Sicurezza e Protezione Civile della Provincia di Bergamo, ha inoltre approfondito le frane avvenute nel 2002 nei Comuni di Bracca, Branzi, Brembilla, Carona, Dossena, Gerosa, Oltre il Colle, Piazzatorre, San Giovanni Bianco, Santa Brigida, San Pellegrino Terme, Sedrina, Taleggio esplicitando i danni (prevalentemente alle infrastrutture di collegamento) e corredando le analisi con cartografie e 84 fotografie. Elementi di valutazione I dati raccolti per la Comunità Montana Valle Brembana evidenziano consistenti danni a persone, beni ed attività derivanti da eventi franosi in particolare edifici civili ed industriali, infrastrutture di servizio e di comunicazione. Ad essi si aggiungono i danni di natura organizzativa e relazionale come interruzioni di collegamenti fra un Comune e l’altro con conseguenti isolamenti di porzioni di abitato. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Consistenti danni a persone, beni ed attività in seguito ad eventi di frana 85 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Persone, beni ed attività danneggiate da eventi di piena S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Registra, nel tempo, il numero di persone beni ed attività danneggiate da eventi di piena Metodologia di calcolo Fonte dei dati CNR – Gruppo Nazionale Difesa Catastrofi Idrogeologiche Ambito territoriale Comunale Unità di misura Periodo di calcolo 1927 - 2001 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore Il sistema informativo sulla catastrofi idrogeologiche del CNR registra per la Comunità Montana Valle Brembana un evento in particolare (piena del 18/7/1987) che ha provocato nel complesso 2 vittime, 3 dispersi, una decina di feriti, una dozzina di senza tetto e alcune famiglie sfollate (circa 20 persone). Sono sempre presenti anche danni a beni ed attività, in particolare edifici civili ed industriali, infrastrutture di servizio e di comunicazione. Elementi di valutazione Nonostante la Comunità Montana Valle Brembana non presenti numerosi eventi di piena, questi possono avere una alta magnitudo, come dimostrano le cifre sopra esposte. Nell’evento di piena del 1987, i Comuni maggiormente colpiti sono stati Camerata Cornello, San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme, Piazzatorre e Lenna. 86 VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Consistenti danni a persone, beni ed attività in seguito ad eventi di piena 87 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Superficie a rischio di incendi boschivi S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Valuta la quota di superficie territoriale boscata e dunque esposta a rischio di incendi boschivi Metodologia di calcolo Percentuale del rapporto fra superficie esposta a rischio incendi boschivi e superficie territoriale totale Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Ambito territoriale Comunità Montana Unità di misura Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale RISULTATI Valore dell’indicatore La figura mostra la quota di superficie boscata della Comunità Montana Valle Brembana. I valori sono nella maggior parte superiori al 50%. In particolare, la quota di superficie boscata maggiore viene registrata nel Comune di Piazzolo (93%) mentre la quota inferiore si trova nel Comune di 88 NO % 2004 Foppolo (21%). Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana presenta una buona quota di superficie territoriale a bosco e di conseguenza esposta al rischio di incendio. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento z NA Consistente presenza di superfici boscate esposte a rischio di incendio 89 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Numero di incendi boschivi S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Numero di incendi boschivi occorsi per anno Metodologia di calcolo Numero di incendi boschivi occorsi suddivisi per anno Fonte dei dati Comunità Montana Valle Brembana Ambito territoriale Comunità Montana Unità di misura Periodo di calcolo 1992 - 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale 1992 - 2004 Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore Il grafico mostra il numero di incendi boschivi occorsi nella Comunità Montana Valle Brembana dal 1992 ad oggi (2004). 90 30 Numero incendi 25 20 15 10 5 0 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Anni L’andamento è altalenante con una punta massima nel 2002 (24 incendi boschivi) ed una punta minima nel 1996 (2 incendi boschivi). La media è di 13 incendi boschivi all’anno. Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, ha subito negli anni dal 1992 al 2004 non ancora concluso, 167 episodi di incendio boschivo. In totale sono state impiegate 136 squadre di intervento per un totale di 2.202 volontari e di 15.205 ore di intervento. I mesi maggiormente colpiti dagli incendi boschivi sono i primi dell’anno, da gennaio ad aprile. N. ore per incendio Se si considera il numero medio di ore di volo necessarie allo spegnimento di un incendio boschivo, l’andamento che ne risulta per gli anni considerati è altalenante con una punta massima nel 1992 (156 ore/incendio) e un valore minimo nel 1996 (12 ore/incendio); si ricorda che i dati per il 2004 sono incompleti essendo l’anno corrente. 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Anni L’indicatore deve essere letto in relazione a quello inerente la superficie percorsa dagli incendi boschivi. 91 VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento z Consistente presenza di incendi boschivi a volte di consistente gravità 92 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Superficie percorsa da incendi boschivi S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Valuta la quota di superficie territoriale percorsa da incendi boschivi negli anni considerati Metodologia di calcolo Percentuale del rapporto fra superficie percorsa da incendi boschivi e superficie territoriale totale Fonte dei dati Regione Lombardia, Direzione Generale Agricoltura Unità di misura Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo % 1992 - 2003 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore Il grafico mostra la quota di superficie territoriale percorsa da incendi boschivi negli anni dal 1992 al 2003 per ogni Comuni della Comunità Montana Valle Brembana. I valori sono generalmente al di sotto del 10% ad eccezione dei Comuni di Cusio (10,25%), Zogno (13,32%), Moio de’ Calvi (18,32%), San Giovanni Bianco (29,86%) e Camerata Cornello (41,86%). 93 Taleggio Zogno Carona Valtorta Oltre il Colle Serina San Giovanni B. Branzi Roncobello Piazzatorre San Pellegrino T. Dossena Brembilla Vedeseta Mezzoldo Ornica Foppolo Valleve Santa Brigida Lenna Cassiglio Isola di Fondra Costa di Serina Camerata Cornello Gerosa Averara Cusio Cornalba Ubiale Clanezzo Olmo al Brembo Moio de` Calvi Piazza Brembana Bracca Sedrina Algua Piazzolo Blello Valnegra %sup terr percorsa da incendi 45,00 40,00 35,00 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 Comuni Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana presenta una esigua quota di superficie territoriale percorsa da incendi boschivi (4,40%) ad eccezione dei Comuni sopra citati. Il grafico seguente mostra dell’intera superficie territoriale percorsa da incendi boschivi la quota composta da bosco vero e proprio e non da pascolo o incolto. 100,00 80,00 60,00 40,00 Taleggio Zogno Carona Valtorta Oltre il Colle San Giovanni B. Serina Branzi Roncobello Piazzatorre San Pellegrino T. Brembilla Dossena Vedeseta Foppolo Comuni Mezzoldo Ornica Valleve Cassiglio Santa Brigida Lenna Isola di Fondra Camerata Cornello Averara Costa di Serina Gerosa Cornalba Cusio Olmo al Brembo Ubiale Clanezzo Piazza Brembana Sedrina Moio de` Calvi Bracca Piazzolo Blello 0,00 Algua 20,00 Valnegra % sup percorsa da incendi composta da boschi 120,00 Tra i Comuni maggiormente colpiti vi sono Sedrina, Olmo al Brembo, Lenna, Santa Brigida, Mezzoldo, Vedeseta e Brembilla con il 100% di superficie coinvolta costituita da bosco; la media della Comunità Montana è del 43% circa. L’indicatore deve essere letto in relazione al numero di incendi boschivi occorsi per anno. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento z Discreta estensione degli incendi con consistente coinvolgimento di superfici boscate 94 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Superficie esposta a rischio valanghe S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Rileva il rapporto fra superficie esposta a rischio valanghe e superficie territoriale totale Metodologia di calcolo Percentuale del rapporto fra superficie esposta a rischio valanghe e superficie territoriale totale Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Viabilità Unità di misura e Protezione Civile Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo % 2003 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore Il grafico mostra la percentuale di superficie territoriale a rischio di valanghe per tutti i Comuni della Comunità Montana Valle Brembana soggetti a tale fenomeno. Il valore medio è del 25% circa, con estremi che vanno da Valleve (70% circa) a Bracca (0,06%). 95 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 COSTA DI CORNALBA ZOGNO VEDESETA VALLEVE VALTORTA SERINA TALEGGIO SAN SANTA SAN GIOVANNI PIAZZOLO RONCOBELLO PIAZZA PIAZZATORRE ORNICA OLTRE IL OLMO AL MOIO DE` LENNA MEZZOLDO GEROSA ISOLA DI FOPPOLO CUSIO DOSSENA CASSIGLIO CARONA CAMERATA BRANZI BREMBILLA BRACCA 0,00 AVERARA % sup. territoriale a rischio valanghe 80,00 Comuni Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, mostra una consistente presenza di rischio da valanghe come dimostrano i dati esposti che derivano dall’unione delle informazioni sulla valanghe rilevate direttamente o fotointerpretate. Le analisi effettuate per la redazione del Piano di Emergenza Provinciale settoriale per il Rischio Valanghe ha inoltre registrato la localizzazione (accertata o fotointerpretata) delle valanghe. Per l’intera area oggetto di studio sono state localizzati 1.346 poligoni, di cui 178 nel Comune di Carona e 141 nel Comune di Oltre il Colle. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento z NA Consistente presenza di rischio da valanghe 96 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Numero di valanghe S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Registra, nel tempo, il numero di valanghe occorse Metodologia di calcolo - Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Viabilità Unità di misura e Protezione Civile Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale RISULTATI Valore dell’indicatore La figura accanto, mostra il numero di valanghe accadute nel territorio della Comunità Montana Valle Brembana dal 1980 circa al 2003. Emergono per numero di eventi accaduti i Comuni di Valleve (51 eventi), Carona (39), Foppolo (28) e Mezzoldo (28). 97 NO 1980 - 2003 Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana presenta un consistente numero di eventi valanghivi dal 1980 al 2003, localizzati prevalentemente nell’alta valle. Il Piano di Emergenza Provinciale settoriale per il Rischio Valanghe segnala la Valle Brembana come una delle Comunità Montane bergamasche maggiormente a rischio insieme alla Valle Seriana Superiore e alla Valle di Scalve. Tale documento, segnala inoltre una situazione di rischio elevato in particolare per i centri abitati dei Comuni di Foppolo, Carona, Roncobello e marginalmente Valtorta e per la viabilità di collegamento con Foppolo e con il Passo San Marco da Mezzoldo. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento z NA Consistente presenza di eventi valanghivi 98 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Comuni dotati di studio geologico R Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Registra i Comuni dotati di uno studio geologico ai sensi della L.R. 41/97 Metodologia di calcolo Rapporto fra numero dei Comuni dotati di studio geologico e numero dei Comuni totali Fonte dei dati Regione Lombardia, Direzione Generale Territorio e urbanistica Unità di misura Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo % 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore Per quanto riguarda lo studio geologico ai sensi della L.R. 41/97, il 79% dei Comuni della Comunità Montana Valle Brembana ha redatto tale documento. Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, mostra una buona quota di studi geologici redatti fra i propri Comuni. Un’ulteriore informazione in merito al rischio idrogeologico viene dalla figura accanto che mostra i Comuni della Comunità Montana Valle Brembana che hanno già adeguato i propri strumenti urbanistici alle prescrizioni del Piano di Assetto Idrogeologico (art. 18 NTA PAI) 99 e sono dunque esonerati unitamente a quei Comuni che hanno concluso l’iter di adeguamento ma sono ancora in attesa di parere positivo dalla Regione Lombardia. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Buona dotazione di studi geologici 100 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Descrizione Codice indicatore … DPSIR Interventi per rischio idrogeologico R Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Registra i Comuni beneficiari di finanziamenti per la redazione dello studio geologico e per la messa in opera di interventi finalizzati alla riduzione del rischio idrogeologico Metodologia di calcolo - Fonte dei dati Regione Lombardia, Direzione Generale Territorio e urbanistica Unità di misura Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore La Comunità Valle Brembana ha ottenuto, dalla Regione Lombardia, il finanziamento di 21 Comuni per la redazione dello Studio geologico (55% dei comuni totali) e di 3 Comuni per la realizzazione di interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico (16%). Elementi di valutazione Dai dati esposti emerge un positivo supporto da parte della Regione Lombardia ai Comuni della Comunità Valle Brembana sia per la redazione dello studio geologico (ai sensi dell’art. 7 della L.R. 41/97) sia per la realizzazione interventi di riduzione e mitigazione del rischio idrogeologico (ai sensi della L. 267/1998). In particolare, in merito a questi interventi la tabella seguente mostra il dettaglio delle iniziative: 101 Comune Branzi Brembilla Carona Dossena Foppolo Foppolo Piazzatorr e Descrizione intervento Sistemazione zona di dissesto nella parte alta del bacino Gardata (Valle Scura) Sistemazione frana su abitato di Brembilla, loc.Era Opere di difesa attiva e passiva per valanghe, loc. Corne Bianche e Pizzo del Vescovo Sistemazione frana su abitato Opere di difesa attiva e passiva, loc. Pizzo del Vescovo Opere di difesa attiva e passiva, loc. Pizzo del Vescovo, San Camillo e Val delle Foppelle Difesa abitati Piazzo – Rosanella mediante arginature della conoide attiva Ente attuatore Stato Provincia In esecuzione Regione Terminato Comune Progettazione Regione In esecuzione Comune In esecuzione Comune Fasi preliminari Comune Progettazione Non sono da dimenticare poi, i finanziamenti erogati dalla cosiddetta Legge Valtellina (102/90) e dalle emergenze varie che negli anni si sono verificate. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento NA Buona presenza di interventi per la riduzione del rischio idrogeologico 102 COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Rifiuti Descrizione Codice indicatore DPSIR Produzione totale rifiuti urbani P Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato La conoscenza di questo indicatore è fondamentale per una prima valutazione in termini assoluti della pressione sull’ambiente provocata dai rifiuti urbani. L’indicatore è di natura descrittiva e non permette di effettuare confronti in termini di efficienza ambientale o di prestazione rispetto a riferimenti specifici. Metodologia di calcolo Il dato è acquisito dall’Osservatorio Rifiuti della Provincia di Bergamo a livello comunale e aggregato per i diversi Comuni della Comunità Montana. Fonte dei dati Provincia di Bergamo – Osservatorio Unità di misura Rifiuti Ambito territoriale Comunale, aggregato per Comunità Periodo di calcolo Tonnellate / anno 2002 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale Non disponibile Valori di riferimento Confronto spaziale Tra i comuni, tra le Comunità Montane, rispetto alla Provincia Non significativi per la tipologia di indicatore RISULTATI Valore dell’indicatore RSU Spazz. strade Ingombranti Racc. Diff. Totale RU Seriana Sup. Scalve Brembana Imagna Provincia 11.366 1.074 8.689 4.467 170.012 184 435 219 17.850 1.201 263 1.152 1.246 40.413 6.353 415 7.594 4.360 213.499 19.103 1.751 10.291 441.773 17.872 Elementi di valutazione 103 La produzione totale di rifiuti urbani è pari a quasi 18.000 tonnellate / anno, con una quota abbastanza rilevante di rifiuto raccolto in forma differenziata (10.291 t/a), una quantità abbastanza rilevante di ingombranti e oltre 400 t/a di rifiuti da spazzamento stradale. Il confronto tra le Comunità Montane e con il valore provinciale permette di completare il quadro conoscitivo ma non è sufficiente, data la natura dell’indicatore, per trarre un giudizio di valutazione. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione NA Qualità dato Evoluzione Commento z NA NA 104 COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Rifiuti Descrizione Codice indicatore DPSIR Produzione procapite di rifiuti urbani P Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Tale indicatore permette di evidenziare il carico generato dal singolo cittadino in termini di produzione di rifiuti urbani. In generale è possibile ritenere che la produzione pro capite aumenti con l’aumentare dello standard di vita e dipenda dai modelli di produzione e consumo dei beni. Benché si tratti di un indicatore descrittivo, è possibile e interessante il confronto con altre realtà territoriali, all’interno e all’esterno della Provincia. Metodologia di calcolo Il dato è acquisito dall’Osservatorio Rifiuti della Provincia di Bergamo a livello comunale, aggregato per i diversi Comuni della Comunità Montana e diviso per la popolazione residente. Fonte dei dati Provincia di Bergamo – Osservatorio Unità di misura Rifiuti Ambito territoriale Comunale, aggregato per Comunità Kg/abitante anno Periodo di calcolo 2002 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale Non disponibile Valori di riferimento Confronto spaziale Tra i comuni, tra le Comunità Montane, rispetto alla Provincia Valore medio Regione Lombardia: 1,39 Valore medio nazionale: 1,43 RISULTATI Valore dell’indicatore Totale RU Abitanti RU procapite Seriana Sup. Scalve Brembana Imagna Provincia 19.103 1.751 17.872 10.291 441.773 37.932 4.454 43.584 29.195 990.600 1,38 1,08 0,97 1,22 1,12 105 Elementi di valutazione Il dato di produzione procapite di rifiuti urbani della Val Brembana, pari a 1,12 Kg/abitante giorno, è abbastanza contenuto rispetto alle altre Comunità Montane prese in considerazione e risulta comunque inferiore non solo al valore medio nazionale (1,43) e lombardo (1,39), ma anche rispetto al dato provinciale (1,22). Ne emerge una valutazione del tutto positiva, tenendo anche presente l’incidenza della presenza turistica che, non essendo conteggiata nel valore della popolazione residente utilizzata per elaborare l’indicatore, può contribuire a elevare il valore dell’indicatore. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Valore inferiore al dato provinciale, regionale e nazionale 106 COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Rifiuti Descrizione Codice indicatore DPSIR Raccolta differenziata dei rifiuti urbani R Tipologia Prestazion e CARATTERISTICHE Obiettivi e significato La conoscenza di tale indicatore permette sia di valutare in modo semplice la porzione di rifiuti teoricamente destinata al riciclo, rispetto al flusso del rifiuto indifferenziato, destinato alla discarica o alla termodistruzione. Si tratta di un indicatore di prestazione in quanto il valore che assume è riferibile a un target definito a livello nazionale dal D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 (Decreto Ronchi). Metodologia di calcolo L’indicatore è calcolato rapportando la quantità di rifiuto urbano raccolta in forma differenziata alla quantità di rifiuto urbano raccolta complessivamente. Fonte dei dati Provincia di Bergamo – Osservatorio Unità di misura Rifiuti Ambito territoriale Comunale, aggregato per Comunità Percentuale Periodo di calcolo 2002 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale Con gli anni precedenti Valori di riferimento Confronto spaziale Tra i comuni, tra le Comunità Montane, rispetto alla Provincia Obiettivo stabilito dal D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22: 35% entro l’anno 2003 Valore medio Regione Lombardia: 36,4% (anno 2002) Valore medio nazionale: 19,2% (dato provvisorio anno 2002) RISULTATI Valore dell’indicatore Racc. Diff. Totale RU Percentuale RD Seriana Sup. Scalve Brembana Imagna Provincia 6.353 415 7.594 4.360 213.499 19.103 1.751 17.872 10.291 441.773 33,25% 23,69% 42,49% 107 42,37% 48,33% Elementi di valutazione La percentuale di raccolta differenziata della Val Brembana (42,49%), per risultando inferiore di circa 6 punti al dato provinciale (48,33%), si caratterizza come il migliore tra le Comunità Montane prese in considerazione e risulta comunque superiore al valore lombardo (36,4%) e ampiamente superiore a quello nazionale (19,2%). L’obiettivo stabilito dal Decreto Ronchi per il 2003 (35%) è stato ampiamente e anticipatamente raggiunto. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Valore inferiore alla media provinciale ma pienamente positivo nel quadro regionale e nazionale 108 COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Rifiuti Descrizione Codice indicatore DPSIR Produzione totale rifiuti speciali P Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato La conoscenza di questo indicatore è fondamentale per una prima valutazione in termini assoluti della pressione sull’ambiente provocata dai rifiuti speciali. L’indicatore è di natura descrittiva e non permette di effettuare confronti in termini di efficienza ambientale o di prestazione rispetto a riferimenti specifici. Metodologia di calcolo Il dato, basato sulle dichiarazioni MUD, è acquisito dall’Ufficio Catasto Rifiuti della Provincia di Bergamo e aggregato per Comune e per categoria CER (prima coppia di cifre). Fonte dei dati Provincia di Bergamo – Ufficio Catasto Unità di misura Rifiuti Ambito territoriale Comunale, aggregato per Comunità Periodo di calcolo Tonnellate / anno 2002 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale Non disponibile Valori di riferimento Confronto spaziale Tra i comuni, tra le Comunità Montane, rispetto alla Provincia Produzione di rifiuti speciali della provincia di Bergamo: 1.959.591 tonnellate (anno 2000) RISULTATI Valore dell’indicatore Analisi per Comune Comune ALGUA AVERARA BRACCA BRANZI BREMBILLA COSTA DI SERINA DOSSENA FOPPOLO t/a Comune PIAZZA BREMBANA PIAZZATORRE PIAZZOLO SAN GIOVANNI BIANCO SAN PELLEGRINO TERME SEDRINA SERINA TALEGGIO 53 24 28 5 8.861 2.573 0,6 0,2 109 t/a 569 0,1 0,6 29.281 7.022 1.015 7,6 5,5 LENNA MEZZOLDO MOIO DE'CALVI OLMO AL BREMBO OLTRE IL COLLE 2.663 8,5 152 17 23 UBIALE CLANEZZO VALLEVE VALNEGRA ZOGNO Totale Comunità M. 55 1,0 0,1 5.078 57.444 Analisi per categoria Cat. 12 - Rifiuti dalla lavorazione e dal trattamento superficiale di metalli e plastiche 03 - Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta, polpa, cartone, pannelli e mobili 13 - Oli esauriti (tranne gli oli commestibili 05 e12) 15 - Rifiuti di imballaggio; assorbenti; stracci, mat. filtranti e indumenti protettivi non spec. altrimenti 20 - Rifiuti urbani ed assimilabili da commercio, industria ed istituzioni inclusi i rifiuti della racc. diff. 01 - Rifiuti derivanti da prospez.,estrazione, tratt. e ulteriore lavoraz. di minerali e materiali di cava 02 – Rif. da produz., tratt. e prep. di alimenti in agricoltura, orticoltura, caccia, pesca ed acquicoltura Altri t/a 28.198 11.928 4.142 4.056 3.746 2.051 1.079 2.244 Elementi di valutazione La produzione totale di rifiuti speciali è pari a quasi 60.000 tonnellate/anno, valore che appare piuttosto contenuto se confrontato con quello provinciale. Inoltre, la quasi totalità dei rifiuti risulta prodotto in un numero limitato di comuni: tra cui Brembilla, Costa di Serina, Lenna, San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme e Zogno, dove sono concentrate la maggior parte delle attività produttive. Analizzando la distribuzione per categoria, si osserva la netta prevalenza dei rifiuti della lavorazione e trattamento superficiale dei metalli e delle plastiche, seguiti dalla lavorazione del legno. Le altre quantità rilevanti sono costituite da categorie di rifiuti che sono prodotti da numerose tipologie di attività diffuse sul territorio (es. officine), senza una caratterizzazione specifica in funzione dell’attività: oli, imballaggi e materiali assorbenti. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione NA Qualità dato Evoluzione Commento NA Produzione limitata di rifiuti speciali. 110 COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Rifiuti Descrizione Codice indicatore DPSIR Recupero e smaltimento dei rifiuti speciali R Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato L’indicatore consente di individuare i flussi di smaltimento e recupero di rifiuti speciali sul territorio, evidenziando, da un lato, la capacità di gestione dei rifiuti prodotti, dall’altro le potenziali criticità ambientali connesse. Metodologia di calcolo Il dato, basato sulle dichiarazioni MUD, è acquisito dall’Ufficio Catasto Rifiuti della Provincia di Bergamo e aggregato per Comune e per categoria CER (prima coppia di cifre). E’ stata assunta come quantità smaltita o recuperata la quantità dichiarata come “ricevuta da terzi”, senza una contestuale “cessione a terzi”, che configurerebbe un’attività di solo trasporto. Fonte dei dati Provincia di Bergamo – Osservatorio Unità di misura Rifiuti Ambito territoriale Singolo impianto, aggregato per Periodo di calcolo Tonnellate / anno 2002 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale Non disponibile Valori di riferimento Confronto spaziale Tra le Comunità Montane, rispetto alla Provincia Quantità di rifiuti speciali prodotta sul territorio della Comunità Montana: 57.444 t/a RISULTATI Valore dell’indicatore Analisi per Comune Comune BREMBILLA CAMERATA CORNELLO t/a 34 528 Comune ZOGNO Totale Comunità M. t/a 1.410 1.973 Analisi per categoria Cat. 12 - Rifiuti dalla lavorazione e dal trattamento superficiale di metalli e plastiche 01 - Rifiuti derivanti da prospez.,estrazione, tratt. e ulteriore lavoraz. di minerali e materiali di cava 17 - Rifiuti da costruzioni e demolizioni (compresa la costruzione di strade) 111 t/a 989 528 299 15 - Rifiuti di imballaggio; assorbenti; stracci, mat. filtranti e indumenti protettivi non spec. altrimenti 03 - Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta, polpa, cartone, pannelli e mobili Altri 121 34 1,60 Elementi di valutazione La presenza di impianti di recupero/smaltimento è esigua limitata ai soli comuni di Brembilla, Camerata Cornello e Zogno, con quantità trattate esigue rispetto alla produzione. La categoria prevalente è quella dei rifiuti dalla lavorazione e dal trattamento superficiale di metalli e plastiche, la cui produzione tuttavia è quasi 30 volte superiore. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione NA Qualità dato Evoluzione Commento NA Limitate quantità recupero/smaltimento 112 di rifiuti destinate a COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Energia Descrizione Codice indicatore DPSIR Consumi elettrici totali P Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato L’indicatore permette di conoscere consumata da ciascun Comune. Essendo di natura descrittiva, non consente confronti tra i diversi Comuni o valutazioni dell’efficienza nell’utilizzo energetico. Metodologia di calcolo L’indicatore è ottenuto aggregando i dati di consumo per Comunità Montana. Fonte dei dati Annuario statistico regionale Unità di misura Ambito territoriale Comunale (aggregati per Comunità Montana) Migliaia di kWh Periodo di calcolo 1999 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale Nessuno Valori di riferimento Confronto spaziale Nessuno Nessuno RISULTATI Valore dell’indicatore CM Val Brembana Agricoltura Industria CM di Scalve CM Valle Imagna CM Valle Seriana Sup. Provincia di Bergamo 706 142 178 238 56.029 130.460 3.229 40.111 124.837 4.403.310 Servizi 30.995 3.219 15.550 31.213 832.764 Residenziale 48.335 4.806 26.804 41.535 964.197 210.496 11.396 82.644 197.823 6.256.302 Totale Elementi di valutazione Nonostante la vocazione industriale non particolarmente marcata, emerge una netta prevalenza del consumo industriale rispetto agli altri settori. Il contributo della Comunità al consumo provinciale 113 appare comunque modesto (circa 1/30). Non disponibili i dati disaggregati a livello comunale per i consumi di metano e carburanti: di conseguenza non è possibile elaborare il dato per il territorio della Comunità Montana. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione NA Qualità dato Evoluzione Commento z NA Modesto contributo ai consumi elettrici 114 COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Acqua Descrizione Codice indicatore DPSIR Consumi elettrici procapite P Tipologia Efficienza CARATTERISTICHE Obiettivi e significato L’indicatore permette di valutare il consumo elettrico rapportato a specifici parametri unitari in funzione del settore di utilizzo: la popolazione residente per i consumi residenziale, gli addetti per i consumi industriali. E’ possibile in questo modo evidenziare le aree più critiche e quelle dove emergono le maggiori efficienze nell’uso energetico. Metodologia di calcolo L’indicatore è calcolabile dividendo: il consumo elettrico residenziale per il valore della popolazione residente; il consumo industriale per il numero degli addetti industriali (includendo, oltre all’industria in senso stretto, energia, gas acqua e costruzioni). Fonte dei dati Annuario statistico Regionale Unità di misura Ambito territoriale Comunale KWh / ab anno KWh / add. anno Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale Nessuno Valori di riferimento Confronto spaziale Tra i diversi Comuni Valore provinciale (riportato in tabella) RISULTATI Valore dell’indicatore Brembana Procapite residenziale Procapite industriale Scalve Imagna Seriana Sup. Prov. Bergamo 1.109 1.080 918 1.091 961 16.188 4.183 9.268 17.511 22.159 Elementi di valutazione I dati riportati evidenziano un consumo procapite residenziale del tutto analogo a quello delle altre Comunità Montane esaminate e lievemente superiore a quello medio provinciale. Per quanto riguarda invece il consumo procapite industriale, si osserva un valore nettamente più elevato delle Comunità Montane della Valle Imagna e di Scalve, ma decisamente più contenuto del dato medio provinciale. 115 VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Residenziale allineato ai valori di riferimento, industriale decisamente inferiore. 116 COMUNITA’ MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Energia Descrizione Codice indicatore DPSIR Cogenerazione e fonti rinnovabili R Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato L’indicatore permette di valutare la presenza di impianti che utilizzano fonti rinnovabili o sistemi di cogenerazione che, pur utilizzando fonti fossili, raggiungono una migliore efficienza energetica, rendendo fruibile l’energia termica che andrebbe dispersa con i sistemi convenzionali. Metodologia di calcolo L’indicatore è calcolato come la somma del numero di impianti e della potenza installata per ciascuna Comunità Montana. Fonte dei dati Provincia di Bergamo – Piano Unità di misura energetico Provinciale – Analisi Energetica – Feb. 2002 Ambito territoriale Comunità Montana n. kW Periodo di calcolo 2001 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale Nessuno Valori di riferimento Confronto spaziale Tra le Comunità Montane Valore Provinciale (riportato in tabella) RISULTATI Valore dell’indicatore Idroelettrico: n. impianti Brembana Scalve Imagna Seriana Sup. Prov. Bergamo 6 0 0 8 20 12.166 0 0 27.640 57.523 Altre rinnovabili: n. impianti 0 0 0 0 0 Altre rinnovabili: potenza installata 0 0 0 0 0 Cogenerazione: n. impianti 1 0 0 0 8 2.750 0 0 0 69.261 Idroelettrico: potenza installata Cogenerazione: potenza installata Elementi di valutazione I dati sopra riportati sono tratti da un’indagine finalizzata all’elaborazione del Piano Energetico Provinciale e basata sulla situazione del 2002 ed evidenziano che, pur in presenza di un 117 significativo deficit di produzione energetica globale in Provincia di Bergamo, nel territorio delle Comunità Montane della Val Brembana e Seriana Superiore sono concentrati la maggior parte degli impianti idroelettrici. Poco rilevante invece la presenza di impianti di cogenerazione: se ne conta solo uno in Val Brembana, che contribuisce in minima parte alla produzione provinciale di questo tipo. Del tutto assenti risultano gli altri impianti a fonte rinnovabili (solare, etc), anche se va tenuto presente che esiste sul territorio un certo numero di piccoli impianti solari, che hanno fruito dei numerosi finanziamenti statali e regionali, ma che non sono censiti nella fonte citata. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Elevata presenza di impianti idroelettrici, assenti le altre rinnovabili, poco diffusa la cogenerazione COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e Biodiversità Descrizione Codice indicatore … DPSIR Tasso di urbanizzazione P Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Rileva il rapporto fra superficie urbanizzata e superficie territoriale totale Metodologia di calcolo Percentuale del rapporto fra superficie urbanizzata e superficie territoriale totale Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Ambito territoriale Comunità Montana Unità di misura Periodo di calcolo % 2003 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO 8% - Tasso di urbanizzazione della fascia di montagna della Provincia di Bergamo al 2000 RISULTATI Valore dell’indicatore 118 Tasso di urbanizzazione pari al 2,60%. Elementi di valutazione Il tasso di urbanizzazione della Valle Brembana è pari al 2,60% della superficie totale; rispetto al valore del territorio montano della Provincia di Bergamo nel suo complesso, registrato nel 2000, è ampiamente al di sotto della media. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Basso tasso di urbanizzazione 119 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e Biodiversità Descrizione Codice indicatore … DPSIR Pressione dell’attività venatoria P Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Rileva la presenza di cacciatori nei diversi ambiti territoriali di caccia e per Comune di residenza, le giornate di caccia e i capi abbattuti nei diversi ambiti territoriali di caccia Metodologia di calcolo - Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Agricoltura caccia e pesca Unità di misura Ambito territoriale Ambito territoriale di Caccia - - Periodo di calcolo 1997 - 2003 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale 1997 - 2003 Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore 35000 Giornate di caccia 30000 25000 2000/2001 20000 2001/2002 15000 2002/2003 10000 5000 0 Valle di Scalve Valle Borlezza Valle Brembana Valle Seriana Ambiti di caccia Figura 1 - Ambiti territoriali di caccia Ambito di caccia A.T.C. Pianura bergamasca A.T.C. Prealpino 1997 Grafico 1 - Giornate di caccia per stagione venatoria 3.189 1998 1999 120 4.314 4.043 5.682 5.579 5.804 Anno 2000 2001 2002 2003 4.411 4.763 4.666 - 5.736 6.515 6.204 - 121 Elementi di valutazione La figura 1 mostra gli ambiti di caccia nei quali è suddivisa la Provincia di Bergamo; la Valle Brembana, rientra nel Comprensorio Alpino (C.A.) Valle Brembana e in parte nell’Ambito Territoriale di Caccia (A.T.C.) Prealpino. Considerando soprattutto il C.A. Valle Brembana, per quanto riguarda la presenza di cacciatori nei diversi ambiti territoriali, la tabella 1 mostra nel tempo un andamento crescente fino all’anno 2000 per poi rallentare ed oscillare negli anni successivi intorno a poco più di 1.000 cacciatori. Anche la figura 2 mostra variazioni generalmente contenute per quanto riguarda il numero di cacciatori per Comune di residenza. In merito alle giornate di caccia (grafico 1) dopo un consistente decremento nella stagione 2001/2002, la stagione successiva ha registrato una lieve crescita; analogo andamento viene registrato se si considerano le giornate di caccia medie per ogni cacciatore. In generale il C.A. Valle Brembana è l’ambito di caccia, fra i diversi Comprensori Alpini, maggiormente frequentato. Infine, in merito ai capi abbattuti (grafico 2 e 3), vi è da fare una suddivisione fra la Zona delle Alpi e gli appostamenti fissi, prevalentemente collocati nella bassa e media montagna; in entrambi i casi il C.A. Valle Brembana mostra una sostanziale stazionarietà dei capi abbattuti nelle ultime tre stagioni venatorie: circa 50.000 capi negli appostamenti fissi e poco meno di 6.000 nella zona delle Alpi. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento 122 z Pressione venatoria consistente ma stazionaria nel tempo e sotto controllo 123 generalmente COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e biodiversità Descrizione Codice indicatore … DPSIR Superficie delle aree naturali S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Misura la superficie occupata dalle aree naturali (aree boscate, aree vegetazione naturale, aree idriche) rispetto alla superficie totale Metodologia di calcolo Percentuale del rapporto fra superficie aree naturali e superficie territoriale totale Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Ambito territoriale Comunale Unità di misura Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale RISULTATI Valore dell’indicatore Per quanto riguarda le aree boscate e le aree a vegetazione naturale (vedi figura a lato), la Comunità Montana Valle Brembana mostra percentuali di superficie territoriale sempre al di sopra della soglia del 25%. In particolare il valore più basso è rappresentato dal 25% del Comune di Foppolo mentre il valore più alto, di poco superiore al 90%, è raggiunto da Piazzolo. 124 NO % 2004 Per quanto riguarda le aree idriche, benché quasi sempre presenti, la superficie comunale loro dedicata non oltrepassa il 3% circa (Comune di Branzi). Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana registra una buona dotazione di aree naturali, sia rispetto alla Provincia che alle altre Comunità Montana più simili. In particolare per quanti riguarda le aree boscate (che rappresentano l’80% circa delle aree naturali), il 64% circa è costituito da boschi di latifoglie, il 25% da boschi di conifere e l’11% da boschi misti. La vegetazione naturale è prevalentemente costituita da arbusti, cespuglieti, vegetazione rupestre. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Buona presenza di aree naturali, in particolare di aree boscate 125 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e biodiversità Descrizione Codice indicatore ……… Grado di frammentazione delle aree naturali DPSIR P Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Misura la continuità areale delle superfici naturali; essa è legata alla funzionalità e vitalità degli ecosistemi presenti Metodologia di calcolo Rapporto fra perimetro aree naturali e area aree naturali Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Ambito territoriale Comunale Unità di misura Periodo di calcolo Km/Km2 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale Comunità Montane Provincia di Bergamo RISULTATI Valore dell’indicatore Per quanto riguarda il grado di frammentazione delle aree naturali presenti nella Valle Brembana, la tabella seguente mostra la situazione di tutte le Comunità Montane bergamasche per quanto concerne le fasce boscate e la vegetazione naturale. Comunità Montana Basso Sebino Alto Sebino Valle Cavallina Valle Seriana Superiore Val di Scalve Valle Seriana Grado di frammentazione boschi (Km/Km2) 11,17 12,28 11,18 8,91 7,23 12,42 126 Grado di frammentazione vegetazione naturale (Km/Km2) 45,36 25,14 39,20 11,68 12,54 21,92 Valle Imagna Val San Martino (Solo comuni in provincia di BG) 14,94 34,68 14,45 56,44 Il grado di frammentazione delle fasce boscate è pari a 8,85 km/km2, mentre il grado di frammentazione della vegetazione naturale è di 17,90 km/km2. Elementi di valutazione Il grado di frammentazione rileva la continuità di un’area; maggiore è il grado di frammentazione maggiore è la divisione al suo interno. La Comunità Montana Valle Brembana registra una buona continuità areale delle superfici boscate, anche in rapporto alle altre Comunità Montane presenti in Provincia di Bergamo. Maggiormente frammentata risulta essere la vegetazione naturale. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Basso grado di frammentazione delle aree naturali, in particolare dei boschi 127 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e Biodiversità Descrizione Codice indicatore … DPSIR Indice di Shannon S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Misura il grado di diversità del paesaggio analizzato (eterogeneità dell’ecotessuto) Metodologia di calcolo Sigma pi x sigma log2 pi Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Sigma: sommatoria di tutti gli elementi che compongono il sistema pi: frequenza relativa di ogni singola specie Ambito territoriale UTO (Unità Territoriale Ottimale) Unità di misura Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO Valore medio fascia montana provinciale – 1,59 Valore massimo fascia montana provinciale – 2,33 RISULTATI Valore dell’indicatore La figura seguente mostra i valori dell’Indice di Shannon per la Comunità Montana della Valle Brembana; tali valori spaziano dai 1,18 della Valle Brembilla – versante destro ai 2,18 del fondovalle nord orientale. 128 2002 Elementi di valutazione L’indice di Shannon valuta il grado di diversità del paesaggio; maggiore è il valore dell’indice maggiore è il grado di diversità del paesaggio. La Comunità Montana Valle Brembana presenta al proprio interno indici di Shannon generalmente al di sopra della media. Rispetto alla media della fascia montana (1,59) ed anche al suo valore massimo (2,33) si registra un buon grado di diversità del paesaggio. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Elevata diversità del paesaggio 129 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e Biodiversità Descrizione Codice indicatore … DPSIR Indice di Patton S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Misura l’effetto margine, ovvero il grado di contatto che ciascun sistema ambientale presenta al proprio interno Metodologia di calcolo Rapporto fra perimetro del sistema ambientale e area del sistema ambientale Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Ambito territoriale UTO (Unità Territoriale Ottimale) Unità di misura Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO Valore medio fascia montana provinciale – 2,73 Valore massimo fascia montana provinciale – 8,42 RISULTATI Valore dell’indicatore La figura riporta per la Comunità Montana Valle Brembana i diversi valori dell’indice di Patton. Tale indice, nella Valle Brembana oscilla fra il 2,49 della Conca dell’Alben e lo 8,42 del fondovalle nord orientale, dove si raggiunge il più elevato indice di Patton dell’intera Provincia. 130 Km/Km2 2002 Elementi di valutazione L’indice di Patton misura il grado di contatto che ciascun sistema ambientale presenta al proprio interno; maggiore è il valore dell’indice maggiore è il grado di contatto. Rispetto alla situazione generale della fascia montana della Provincia di Bergamo (Valore medio – 2,73; Valore massimo – 8,42) tali valori sono sicuramente elevati e dimostrano un buon grado di contatto interno a ciascun sistema ambientale. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Elevato grado di contatto dei sistemi ambientali al loro interno 131 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e Biodiversità Descrizione Codice indicatore … DPSIR Specie faunistiche e floristiche soggette ad interesse conservazionistico S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Rileva le specie faunistiche e floristiche soggette ad interesse conservazionistico presenti nel territorio della Comunità Montana Metodologia di calcolo - Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Tutela risorse naturali Ambito territoriale Comunità Montana Unità di misura Periodo di calcolo 1995 - 2000 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore Dai dati presenti nel Piano Territoriale di Coordinamento del Parco delle Orobie bergamasche, in tale area risultano essere presenti circa 120 specie floristiche protette secondo la normativa regionale o provinciale; il piano ha inoltre individuato le porzioni di territorio in cui è stata segnalata una particolare concentrazione di emergenze floristiche puntiformi che vanno a costituire le aree di interesse botanico (tabella 1). Specie soggetta a tutela Sanguisorba dodecandra Saxsifraga vandelii, Rhodothahnus chamaecistus, Campanula raineri, Campanula elantoides, Galium tendae, Sanguisorba dodecandra Viola comollia Saxsifraga vandelii, Rhodothahnus chamaecistus, Campanula raineri, Galium tendae 132 Comunità Montana Valle Brembana Valle Brembana Valle Brembana Valle Brembana e Valle Seriana Sup. Saxsifraga vandelii, Rhodothahnus chamaecistus, Campanula raineri, Campanula elantoides Sanguisorba dodecandra Saxsifraga vandelii, Rhodothahnus chamaecistus, Campanula raineri, Campanula elantoides, Galium tendae Sanguisorba dodecandra Saxsifraga vandelii, Rhodothahnus chamaecistus, Campanula raineri, Galium tendae Tabella 1 – Aree di interesse botanico Valle Seriana Sup. Valle Seriana Sup. Valle di Scalve. Valle di Scalve Valle di Scalve Per quanto riguarda invece la fauna, il Piano individua quelle porzioni di territorio ove sono presenti specie di particolare interesse e dunque meritevoli di una particolare tutela, classificandole come Aree di interesse faunistico (tabella 2). Area Tre Signori, Salmurano San Marco Torcola, Badile, Valle di Mezzoldo Specie soggetta a tutela Estension e Pernice Bianca 566 ha Gallo cedrone 3.829 ha Venturosa, Cancervo Coturnice, Avifauna termofila 980 ha Grem Bombina 734 ha Diavolo di Tenda, Redorta Pernice Bianca, Stambecco 1.216 ha Vigna Soliva Gallo cedrone 363 ha Francolino di m., Coturnice, 2.962 ha Avifauna Alpina Tetraonidi, Coturnice, Arera, Fop 1.616 ha Avifauna alpina Valle del Vò, Valle del Gleno Pernice Bianca, Coturnice 3.111 ha Giovetto di Palline, Camino, Avifauna alpina, Gallo 2.788 ha Giovo cedrone Tabella 2 – Aree di interesse faunistico Valzurio, Avert, Val Sedornia Comunità Montana Valle Brembana Valle Brembana Valle Brembana Valle Seriana Sup. Valle Seriana Sup. Valle Seriana Sup. Valle Seriana Sup. Valle Seriana Sup. Valle di Scalve Valle di Scalve Elementi di valutazione Il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco delle Orobie bergamasche e gli studi ad esso preliminari, hanno evidenziato la presenza di numerose e rilevanti specie floristiche e faunistiche soggette ad interesse conservazionistico. 133 In particolare, per quanto riguarda la Comunità Montana Valle Brembana sono stati individuati tre areali ospitanti una consistente concentrazione di emergenze floristiche puntiformi e tre zone con alcune specie faunistiche rilevanti (Pernice bianca, Gallo Cedrone, Coturnice, Avifauna termofila). VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Consistente presenza di specie faunistiche e floristiche soggette ad interesse conservazionistico 134 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e Biodiversità Descrizione Codice indicatore … DPSIR Specie di Comunità vegetali indicatrici di qualità ambientale S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Rileva il numero di specie censite di orchidee spontanee, indicatori ambientali della biodiversità floristica Metodologia di calcolo Numero di specie censite Fonte dei dati Provincia di Bergamo, FAB (Gruppo Flora Alpina Bergamasca) Ambito territoriale Comune Unità di misura Periodo di calcolo 2001 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore Le seguenti figure mostrano il numero di orchidee spontanee censite per la Provincia di Bergamo e nel dettaglio della Comunità Montana della Valle Brembana. Figura 1 – Numero orchidee spontanee censite Provincia di Figura 2 – Numero orchidee spontanee censite Comunità Montana 135 La maggiore diffusione di orchidee spontanee nella Provincia di Bergamo, si registra nella fascia collinare e montana mentre la bassa pianura più urbanizzata registra scarse presenze. In merito alla Comunità Montana Valle Brembana la situazione si presenta diversificata da Comune a Comune. Elementi di valutazione Le orchidee spontanee sono spesso utilizzate quali indicatori ambientali della biodiversità floristica di un luogo, in quanto abbastanza rare e tipiche di un habitat con un buon grado di naturalità. Per quanto riguarda la Valle Brembana, il numero di specie censite segnala una situazione positiva, con punte di eccellenza dove si registrano 24 e 26 specie (Zogno e Oltre il Colle). VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento NA Buona presenza di orchidee spontanee, indicatrici di biodiversità floristica 136 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e biodiversità Descrizione Codice indicatore … DPSIR Superficie occupata dalle aree protette R Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Misura la superficie occupata dalle aree protette rispetto alla superficie totale Metodologia di calcolo Percentuale del rapporto fra superficie aree protette e superficie territoriale totale Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Ambito territoriale Comunale Unità di misura Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale RISULTATI Valore dell’indicatore La figura mostra la percentuale di superficie comunale occupata da aree protette. Nella Valle Brembana, tale valore, dove positivo, oscilla fra il 16% di San Giovanni Bianco fino al 100% circa dei Comuni posti ad altitudini più elevate. 137 NO % 2004 Elementi di valutazione Le aree protette (intese come parchi regionali, parchi locali di interesse sovracomunale e riserve naturali) della Valle Brembana sono costituite dal Parco delle Orobie Bergamasche, riconosciuto con legge regionale nel 1989 ma ancora sprovvisto di un Ente Gestore e da un PLIS ubicato nei Comuni di Lenna, Camerata Cornello, Moio de’ Calvi, Roncobello, Valnegra. La Valle Brembana ospita inoltre circa 74 kmq di area di rilevanza ambientale (Legnone-Pizzo dei Tre Signori-Gerola) presente nei Comuni di Averara, Camerata Cornello, Cassiglio, Cusio, Olmo al Brembo, Ornica, Piazza Brembana, San Giovanni Bianco, Santa Brigida, Taleggio, Valtorta, Vedeseta. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Elevata presenza di aree protette e di aree di rilevanza ambientale, in particolar modo nella parte alta della valle 138 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e biodiversità Descrizione Codice indicatore … DPSIR Superficie occupata da SIC e da ZPS R Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Valuta la superficie occupata da Siti di Importanza Comunitaria e da Zone di Protezione Speciale rispetto al totale Metodologia di calcolo - Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Ambito territoriale Comunale Unità di misura Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale RISULTATI Valore dell’indicatore La figura mostra la percentuale di superficie comunale occupata da Siti di Interesse Comunitario (SIC). I valori spaziano, ove presenti i SIC, da 0,04% di Zogno e Roncobello a più del 90% di Moio de’ Calvi Non sono presenti Zone a Protezione Speciale (ZPS). 139 NO 2004 Elementi di valutazione I SIC (Siti di Interesse Comunitario), sono tra i principali strumenti per la difesa e la tutela di habitat e di specie animali e vegetali di particolare interesse comunitario, ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CE che tutela la biodiversità floristica e faunistica. Nella Valle Brembana, sono presenti numerosi SIC (Valtorta e Valmoresca, Valle di Piazzatorre – Isola di Fondra, Alta Val Brembana – Lago Gemelli, Valle Asinina, Valle Parina e parzialmente Canto Alto e Valle del Giongo) prevalentemente interni alle aree protette già esistenti. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Elevata e consistente presenza di Siti di Importanza Comunitaria 140 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Agenti fisici Descrizione Codice indicatore … DPSIR Lunghezze dei tratti di linee elettriche in aree urbanizzate S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato L’indicatore permette di valutare, in termini potenziali, la lunghezza complessiva delle linee per il trasporto di energia elettrica che attraversano aree urbanizzate e che, quindi, possono in alcuni casi, trovarsi in prossimità di ambienti abitativi. Metodologia di calcolo L’indicatore è calcolato sommando le tratte di elettrodotti che interessano le aree urbanizzate, così come censite nella documentazione cartografica del Sistema Informativo Territoriale della Provincia. Fonte dei dati Provincia di Bergamo – Settore Territorio Ambito territoriale Comunale Unità di misura Metri Periodo di calcolo 2002 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO Distribuzione di frequenza per i comuni della Provincia - Fino a 1 km: 107 - Tra 1 e 2 km: 35 - Tra 2 e 3 km: 15 - Tra 3 e 4 km: 6 - Tra 4 e 5 km: 1 Oltre 5 km: 2 RISULTATI Valore dell’indicatore La tabella seguente riporta per ogni Comune della Comunità Montana Valle Brembana coinvolto la lunghezza degli elettrodotti urbani, la percentuale rispetto al totale della Comunità Montana e la percentuale rispetto all’intera Provincia. Comune Algua Averara Blello Bracca Branzi Brembilla Lunghezza % CM elettrodotti 0 0 37 0,33 0 0 318 2,84 319 2,85 71 0,63 % Prov 0 0,02 0 0,21 0,21 0,05 Lunghezza % % CM elettrodotti Prov. Oltre il Colle 0 0 0 Ornica 0 0 0 Piazza Brembana 1.011 9,02 0,66 Piazzatorre 0 0 0 Piazzolo 24 0,21 0,02 Roncobello 0 0 0 141 Comune Camerata Cornello 4,88 0,36 39 0,35 0,03 0 15 147 284 54 0 55 145 0 0 0,13 1,31 2,53 0,48 0 0,49 1,29 0 0 0,01 0,10 0,19 0,04 0 0,04 0,09 0 1.045 9,32 0,68 Zogno Carona Cassiglio Costa di Serina Cusio Dossena Foppolo Gerosa Lenna Mezzoldo Moio de’Calvi Olmo al Brembo S.Giovanni Bianco S.Pellegrino Terme Santa Brigida Sedrina Serina Taleggio Ubiale Clanezzo Valleve Valnegra Valtorta Vedeseta 547 CM V. Brembana 709 6,33 0,46 3.130 27,93 2,04 0 522 72 0 0 30 0 153 0 0 4,66 0,64 0 0 0,27 0 1,37 0 0 0,34 0,05 0 0 0,02 0 0,10 0 2.481 22,14 1,62 11.208 100,00 7,32 Elementi di valutazione Sul territorio della Comunità le situazioni di maggiore presenza di elettrodotti in area urbana risultano localizzate nei Comuni di Olmo al Grembo, Piazza Brembana, ma soprattutto San Pellegrino e Zogno. Non si tratta comunque delle situazioni più critiche nella Provincia, ma potrebbero essere oggetto di ulteriori approfondimenti. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento N.A. Situazione in generale buona, criticità localizzate 142 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Agenti fisici Descrizione Codice indicatore … DPSIR Livelli di campo elettromagnetico S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato L’indicatore fornisce una valutazione di carattere generale sui livelli di campo elettromagnetico prodotte in alcune postazioni di misura specifici per le tre tipologie di sorgenti: linee elettriche, stazioni radiobase, antenne radiotelevisive. Metodologia di calcolo L’indicatore è costituito dalla distribuzione in classi di frequenza delle misure di campo magnetico ed elettromagnetico effettuate dall’ARPA sul territorio provinciale su richiesta o segnalazione da parte di cittadini e istituzioni. L’insieme delle misure analizzate e sulle quali sono state calcolate tali frequenze non costituisce un campione casuale ma deve essere interpretato come un insieme di dati raccolti in situazioni dove esisteva già il sospetto di un fenomeno di inquinamento elettromagnetico. Fonte dei dati Arpa Lombardia – Sez. Provinciale di Bergamo Ambito territoriale Singoli punti di misura Unità di misura - Periodo di calcolo 2001-2002 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO Dati a livello provinciale (RSA 2003) Campo magnetico 50 Hz < 0,2 µT Tra 0,2 e 0,5 µT Stazioni radiobase 29,0% Fino a 1 V/m 82,4% 18,0% Tra 1 e 2 V/m 13,1% tra 0,5 e 1 µT 13,0% Tra 2 e 3 V/m 3,3% tra 1 e 2 µT 26,0% Tra 3 e 4 V/m 1,2% tra 2 e 5 µT 8,0% Tra 4 e 5 V/m 0,0% tra 5 e 10 µT Oltre 10 µT 6,0% Tra 5 e 6 V/m 0,0% Oltre 6 V/m 0,0% 0,0% 143 Antenne radio TV Fino a 1 V/m 30,4% Tra 1 e 2 V/m 34,8% Tra 2 e 3 V/m 17,4% Tra 3 e 4 V/m 17,4% Tra 4 e 5 0,0% V/m Tra 5 e 6 V/m 0,0% Oltre 6 V/m 0,0% RISULTATI Valore dell’indicatore Nelle seguenti tabelle è riportata la distribuzione di frequenza dei valori rilevati, rispettivamente di campo elettromagnetico per le stazioni radiobase e di campo magnetico per le linee elettriche a 50 Hz. Campo magnetico 50 Hz Fino a 1 V/m 27 69,2% Tra 1 e 2 8 20,5% V/m Tra 2 e 3 V/m 2 5,1% Tra 3 e 4 V/m 2 5,1% Tra 4 e 5 V/m 0 0,0% Tra 5 e 6 V/m 0 0,0% Oltre 6 V/m 0 0,0% Stazioni radiobase < 0,2 µT Tra 0,2 e 0,5 µT 7 38,9% 2 11,1% tra 0,5 e 1 µT 2 11,1% tra 1 e 2 µT 6 33,3% tra 2 e 5 µT 1 5,6% tra 5 e 10 µT 0 0,0% Oltre 10 µT 0 0,0% Elementi di valutazione Pur nell’ambito di un generale rispetto delle soglie stabilite dalla normativa vigente (DPCM 8/7/2003), si rilevano un numero limitato di situazioni di esposizione non trascurabile, ma tuttavia non tale da destare preoccupazione. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento N.A. Situazione in generale buona, criticità localizzate 144 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Agenti fisici Descrizione Codice indicatore … DPSIR Livelli di rumore stradale S Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Valuta i superamenti dei livelli di attenzione per il rumore stradale per eventi di durata inferiore all’ora e superiore all’ora Metodologia di calcolo Rilevazione con strumentazione Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Ambito territoriale Comunale Unità di misura dB(A) Periodo di calcolo 2001 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO Livello di attenzione per eventi inferiori all’ora – 75dB(A) Livello di attenzione per eventi superiori all’ora – 65dB(A) RISULTATI Valore dell’indicatore Le due figure seguenti mostrano i superamenti dei livelli di attenzione per rumore stradale per eventi inferiori all’ora e superiori all’ora. 145 Le strade coinvolte in tali superamenti risultano essere la strada ex 470 e due strade di penetrazione dalla bassa valle. Elementi di valutazione Per quanto riguarda i superamenti dei livelli di attenzione per eventi di durata inferiore all’ora, la rilevazione effettuata vicino al Comune di Sedrina mostra un livello di rumore di 79,29 dB(A) sulla strada ex 470, che conduce a Val Brembana. I rilevamenti effettuati analizzando i superamenti dei livelli di attenzione per eventi di durata superiore all’ora mostrano invece che la strada ex 470 registra dei superamenti compresi fra 5 dB(A) e 10 dB(A). Vi sono inoltre due ulteriori strade di penetrazione della bassa valle, una verso est (fino a Oltre il Colle) e una verso ovest (fino a Vedeseta) che hanno fatto rilevare superamenti inferiori ai 5 dB(A). VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento z NA Mediocre livello di rumore generato dal traffico stradale in ragione della scarsità delle strade coinvolte e dei bassi livelli di rumore 146 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Agenti fisici Descrizione Codice indicatore … DPSIR Esposizione all’inquinamento acustico I Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Individua i Comuni aventi i centri urbani esposti a rumore da traffico stradale Metodologia di calcolo - Fonte dei dati Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Ambito territoriale Comunale Unità di misura Periodo di calcolo 2001 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore Nella Comunità Montana Valle Brembana sono quattro i Comuni aventi i centri urbani esposti a rumore da traffico stradale. Elementi di valutazione La Comunità Montana Val Brembana, ha al proprio interno quattro Comuni i cui centri urbani sono interessati da strade generatrici di traffico al di sopra dei livelli di attenzione sanciti dalla legislazione vigente; tali Comuni sono San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme, Zogno e Sedrina, ovvero i Comuni attraversati dalla strada ex 470. In tutto si tratta del 10% circa dei Comuni complessivi della valle. VALUTAZIONE SINTETICA 147 Situazione ☺ Qualità dato Evoluzione Commento z NA Pochi centri urbani interessati dall’attraversamento di strade generatrici di rumore al di sopra dei livelli di attenzione 148 COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL’INDICATORE GENERALITÀ Settore Agenti fisici Descrizione Codice indicatore … DPSIR Comuni dotati di zonizzazione acustica R Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Individua i Comuni dotati di classificazione acustica del territorio Metodologia di calcolo - Fonte dei dati Regione Lombardia, D.G. Qualità dell’ambiente Ambito territoriale Comunale Unità di misura Periodo di calcolo 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE Confronto temporale NO Valori di riferimento Confronto spaziale NO RISULTATI Valore dell’indicatore Nella Comunità Montana Valle Brembana tre Comuni hanno provveduto alla classificazione acustica del proprio territorio. Elementi di valutazione Nella Comunità Montana Val Brembana solo tre Comuni hanno provveduto alla classificazione acustica del proprio territorio (Brembilla, Foppolo e Sedrina). Essi costituisco l’8% dei Comuni della Valle a fronte di un 36% dell’intera Provincia di Bergamo. Tale situazione è forse da porre in relazione con la scarsa presenza di inquinamento acustico, per lo meno da traffico stradale. 149 VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento z NA Pochi Comuni hanno realizzato la classificazione acustica del territorio 150 BIBLIOGRAFIA Aspetti ambientali e territoriali Autorità di Bacino del fiume Po, Progetto di Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del fiume Po, 2001 Comunità Montana Valle Brembana, Piano di Sviluppo Socio Economico – La qualità della vita in Valle Brembana”, 2001 Istat, 14° Censimento della popolazione e delle abitazioni, 2001 Provincia di Bergamo, Carta Geologica della Provincia di Bergamo e note illustrative, Bergamo, 2000 Aspetti socioeconomici Istat, 14° Censimento della popolazione e delle abitazioni, 2001 Aci, Autoritratto 2001, 2002 Provincia di Bergamo, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, Bergamo, 2004 Provincia di Bergamo, Programma Triennale dei Servizi Pubblici, Bergamo, 2000 Suolo e sottosuolo Comunità Montana Valle Brembana, Dati sugli incendi boschivi, 2004 Consiglio Nazionale delle Ricerche, Gruppo Nazionale Difesa Catastrofi Idrogeologiche, Sistema Informativo sulle Catastrofi Idrogeologiche, 2002 Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti, MISURC, 2004 Provincia di Bergamo, Settore Tutela Risorse Naturali, Dati Piano Cave, 2004 Provincia di Bergamo, Settore Ambiente, Dati Siti contaminati, 2004 Provincia di Bergamo, Settore Viabilità e Protezione Civile, Piano di Emergenza Provinciale settoriale per il Rischio Idrogeologico da frana, 2003 Provincia di Bergamo, Settore Viabilità e Protezione Civile, Piano di Emergenza Provinciale settoriale per il Rischio Valanghe, 2003 Provincia di Bergamo, Settore Viabilità e Protezione Civile, Analisi dei fenomeni franosi avvenuti nell’anno 2002 – Aggiornamento del programma di previsione e prevenzione dei rischi, 2003 Provincia di Bergamo, Settore Viabilità e Protezione Civile, Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione della Protezione Civile della Provincia di Bergamo, 2003 Regione Lombardia, Direzione Generale Agricoltura, Dati sulla superficie percorsa da incendi boschivi, 2003 151 Regione Lombardia, Direzione Generale Territorio e urbanistica, Dati sulla redazione di studi geologici da parte dei Comuni, sull’adeguamento alle prescrizioni del PAI e sul finanziamento per la redazione degli studi geologici e per la realizzazione di interventi di riduzione del rischio idrogeologico, 2004 Regione Lombardia, Progetto DUSAF – Destinazione d’Uso dei Suoli Agricoli e Forestali, 2003 Natura e biodiversità Parco delle Orobie bergamasche, Provincia di Bergamo, Regione Lombardia, Piano Territoriale di Coordinamento del Parco delle Orobie bergamasche, 2000 Provincia di Bergamo, Gruppo Flora alpina Bergamasca, Orchidee spontanee della Provincia di Bergamo, Bergamo, 2001 Provincia di Bergamo, Settore Agricoltura caccia e pesca, Dati sull’attività venatoria, 2003 Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti, Studi propedeutici al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, 2003 Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti, Dati sulle aree protette, sui Siti di Interesse Comunitario e sulle Zone a Protezione Speciale, 2004 Regione Lombardia, Progetto DUSAF – Destinazione d’Uso dei Suoli Agricoli e Forestali, 2003 Agenti fisici Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti, Piano direttore di risanamento acustico della rete stradale provinciale, 2002 Regione Lombardia, D.G. Qualità dell’ambiente, Dati relativi alla zonizzazione acustica comunale, 2004 152 GLOSSARIO Acidificazione: processo chimico, causato dell’inquinamento idrico e atmosferico, attraverso il quale sostanze gassose di prevalente origine antropica, una volta subita la trasformazione in acidi, alterano le caratteristiche chimiche degli ecosistemi (acquatici e terrestri) compromettendone la funzionalità. Aree urbanizzate: residenziali, produttive, miste, parchi o giardini, impianti sportivi, spazi aperti, servizi, aree in trasformazione, cascine, campeggi. Biodiversità (diversità botanica, diversità zoologica): variabilità degli organismi viventi di ogni origine, compresi, tra l'altro, gli ecosistemi terrestri, marini ed altri ecosistemi acquatici, ed i complessi ecologici di cui fanno parte; ciò include la diversità nell'ambito delle specie, e tra le specie degli ecosistemi (Convenzione sulla biodiversità, Rio de Janeiro, 5 giugno 1992). BOD: il BOD è un indicatore della quantità di sostanza organica biodegradabile che si trova nelle acque. In particolare si definisce BOD5 il consumo biochimico di ossigeno di un campione contenente batteri, incubato per 5 giorni a 20 ° C al buio e a pH uguale a 7. Compostaggio: biotecnologia per il trattamento di rifiuti organici di diversa provenienza e natura, basata su un processo ossidativo, operato da consorzi di microrganismi aerobici. CORINAIR: CORINAIR (COoRdination Information AIR) è l’inventario delle emissioni in atmosfera dell’Agenzia Europea dell’Ambiente. Effetto serra: fenomeno che consiste nell’intrappolamento nell’atmosfera di parte dell’energia proveniente dalla superficie della Terra che altrimenti si disperderebbe nello spazio. Dipende dalla presenza in atmosfera di alcuni gas (gas serra) e consente di mantenere sulla Terra una temperatura adeguata. Le attività antropiche possono aumentare le presenza dei gas serra in atmosfera e, con essa, l’effetto serra dando luogo a cambiamenti climatici. Endemismo: presenza limitata in un territorio circoscritto di specie o varietà animali o vegetali, che per questo si dicono endemiche. 153 Fertilizzante: per fertilizzante il Codice di Buona Pratica Agricola (DM 19 aprile 1999) intende qualsiasi sostanza contenente uno o più elementi fertilizzanti, applicata al terreno per favorire la crescita della vegetazione, compresi gli effluenti zootecnici, i residui degli allevamenti ittici e i fanghi degli impianti di depurazione. Dal punto di vista dell'inquinamento dell'ambiente, il rischio derivante dall'uso di queste sostanze è relativo alla possibilità che gli elementi della fertilità, non assorbiti dalle colture, raggiungano corpi idrici, sia con pregiudizio per la potabilità delle acque, sia con pericolo di causare eutrofizzazione qualora questi elementi (in particolare fosforo e azoto) siano presenti a elevate concentrazioni. Considerando la scarsa mobilità del fosforo nei processi di lisciviazione e scorrimento della maggior parte dei suoli agricoli italiani, sono principalmente i fertilizzanti azotati che possono causare danni ambientali. Ad essi infatti presta specifica attenzione il Codice di Buona Pratica Agricola prima citato. Ci interessiamo qui dei fertilizzanti di sintesi, trascurando effluenti zootecnici, residui di allevamenti ittici e fanghi di depurazione. Foehn: Vento secco e tiepido, spesso impetuoso e a raffiche irregolari, che scende da una catena montuosa riscaldandosi per compressione. Gas serra: sostanze gassose che consentono il riscaldamento della parte più bassa dell’atmosfera e della superficie terrestre, permettendo lo sviluppo delle specie animali e vegetali sulla Terra. L’elenco dei gas serra è molto ampio, ma le sostanze che contribuiscono in maniera significativa all’effetto serra sono: l’anidride carbonica, il metano, il protossido di azoto, i clorofluorocarburi e l’ozono. Gradiente orizzontale di temperatura: rappresenta la variazione di temperatura che si verifica tra la periferia e il centro di un a città, legata alla diversa intensità di urbanizzazione delle due aree. Indice di Patton: misura il grado di diversità del paesaggio analizzato. Indice di Shannon: misura l’effetto margine ovvero il grado di contatto che ciascun sistema ambientale presenta al proprio interno. Indice di Vecchiaia: misura il grado di invecchiamento della popolazione; rapporto fra la popolazione di età superiore ai 65 anni e la popolazione di età inferiore ai 14 anni. Indice di Ricambio: misura le possibilità teoriche di lavoro che derivano dai posti resi disponibili da coloro che lasciano l’età lavorativa per il raggiungimento dell’età pensionabile; rapporto fra la 154 popolazione di età compresa fra 60 anni e 65 anni e la popolazione di età compresa fra 15 anni e 19 anni. Indice meteorologico di disagio fisico di Scharlau: identifica, a partire dai dati di temperatura e umidità su base oraria, il livello di disagio percepito dalla popolazione. Mappa pluviometrica Rappresentazione grafica delle isoiete, curve che congiungono i punti sul territorio caratterizzati dalla stessa quantità di precipitazioni. Popolazione attiva: somma delle persone occupate, di quelle disoccupate alla ricerca di nuova occupazione e delle persone in cerca di prima occupazione. Popolazione fluttuante: la popolazione fluttuante è intesa come la massima popolazione giornaliera non compresa tra i residenti. Produttività: rapporto fra la produzione e il complesso dei fattori che sono stati impiegati per tale produzione. Rifiuti ingombranti: rifiuti di origine domestica di dimensioni e di ingombro tali da non poter essere smaltiti nel circuito dei RSU, generalmente costituiti da materiali suscettibili di recupero. Rifiuti urbani: a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell`articolo 21, comma 2, lettera g); c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d`acqua; e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali; 155 f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e). (ai sensi del D. Lgs. 22/97) Rifiuti speciali: quelli provenienti da attività agricole e agro-industriali; da attività di demolizione e costruzione; da attività di scavo (se pericolosi); da lavorazioni industriali e artigianali; da attività commerciali e di servizio; da attività di recupero e smaltimento di rifiuti; dal trattamento delle acque; dall’abbattimento dei fiumi; da attività sanitarie; da macchinari e apparecchiature deteriorati e obsoleti; da veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti ecc. (ai sensi del D. Lgs. 22/97) Rischio (idrogeologico, sismico, valanghe, incendi boschivi): probabilità di occorrenza e relativo grado di severità, in un determinato intervallo di tempo, dell’insieme dei possibili effetti producibili da eventi calamitosi quali inondazione e frana, terremoto, valanga, incendio boschivo. Saldo migratorio: L'eccedenza o il deficit di iscrizioni per immigrazione dall'estero rispetto alle cancellazioni per emigrazione per l'estero. Saldo naturale: eccedenza o il deficit di nascite rispetto ai decessi. Strato di fumigazione: se gli inquinanti vengono rilasciati entro lo strato di fumigazione, detto anche strato di rimescolamento, la notevole turbolenza termodinamica esistente fa sì che essi vengano rapidamente diffusi su tutto lo strato, indipendentemente o quasi dalla quota di rilascio o di emissione; in questo caso, pertanto, l'emissione in quota non garantisce bassi livelli di concentrazione degli inquinanti a livello del suolo alle brevi distanze; se, viceversa, gli inquinanti vengono rilasciati al di sopra dello strato di fumigazione, la diffusione avviene quasi totalmente in quota con nessuna pratica conseguenza a livello del suolo. Termodistruzione (o incenerimento di rifiuti): processo che consiste nell’essiccare e poi bruciare in appositi impianti i rifiuti; i materiali vengono trasformati in sostanze inerti, come ceneri e scorie, e in gas. Unità locale: per unità locale si intende il luogo variamente denominato (stabilimento, laboratorio, negozio, officina, ecc.) in cui si realizza la produzione di beni o nel quale si svolge o si organizza la 156 prestazione di servizi destinabili o non destinabili alla vendita (una impresa, registrata come tale alla Camera di Commercio, può quindi funzionare attraverso più unità locali). Vengono conteggiati come addetti sia i dipendenti delle imprese, sia le altre persone che a vario titolo prestano attività continuativa per le imprese stesse (soci, collaboratori, consulenti, liberi professionisti). Zona altimetrica: ripartizione del territorio nazionale in zone omogenee derivanti dall'aggregazione di comuni contigui sulla base di valori soglia altimetrici (Glossario ISTAT). 157