Ottica & medicina > A cura di SILVIO MAFFIOLETTI Analisi grafica un metodo stimolante Per la sezione dedicata a quell’area della disciplina di studio che sta ai confini tra medicina e ottica propriamente detta, pubblichiamo questa volta un articolo dedicato al metodo di analisi grafica che, pur non essendo nuovissimo, conserva spunti di grande interesse per l’ottico optometrista. L’autore Marcello Faini, che a questo argomento ha dedicato diversi studi, fa il punto di questa metodica molto valida a livello didattico che, una volta assimilata, permette addirittura di andare sul sicuro rinunciando alla compilazione materiale dei grafici. Mi sono formato come optometrista in maniera pressoché autodidatta, studiando il metodo dell’Optometric Extension Program (Oep) e il metodo di analisi grafica; oltre ad approfondirli sui testi, li ho applicati nel corso della mia pratica clinica quotidiana verificandone i pregi e i difetti. Successivamente, in veste di docente, ho insegnato il metodo Oep e il metodo di analisi grafica agli studenti dell’Istituto superiore di scienze optometriche di Milano (Isso) e a quelli del corso di Laurea in ottica e optometria di Milano Bicocca. In particolare, nel corso dell’attività didattica, ho chiesto agli studenti di applicarlo a vari casi clinici reali, valutando l’equilibrio binoculare con i criteri di Sheard e di Percival che si fondano sull’equilibrio tra foria e vergenza opposta (Sheard) o sull’equilibrio tra le vergenze relative (Percival). Tale analisi porta, quando i criteri di Sheard e 60 OA Magazine 2/10 Area SCIENTIFICA di Percival non sono soddisfatti, alla prescrizione di dotto nel corso degli anni (dedicati all’insegnamento opportuni valori prismatici oppure, in alternativa, dei e all’applicazione clinica delle tecniche optometriche), loro relativi equivalenti sferici. ritengo di aver fortemente contribuito alla sua diffu- Le mie lezioni sull’applicazione del metodo di analisi sione in Italia e sono convinto che il metodo di analisi grafica sono sempre uno stimolante addestramento grafica, anche se non è semplice da apprendere, è degli studenti, che irrobustiscono le loro conoscenze sul rapporto tra l’accomodazione e la convergenza. oggi uno dei migliori metodi di analisi optometrica a disposizione di studenti e clinici. Sin dall’inizio ero consapevole che il metodo di ana- Un metodo completo e versa- lisi grafica avesse vari limiti, trattandosi di un metodo tile - Il metodo di analisi grafica, per la sua comple- datato (risale agli anni Trenta), meccanicistico, inca- tezza e la sua versatilità, va insegnato in modo appro- pace di cogliere alcuni importanti aspetti funzionali e dinamici del sistema visivo. Pur essendo il primo metodo matematico-scientifico di analisi dei dati optometrici d’esame, il metodo di analisi grafica è infatti (come tutti i metodi matematici) inadeguato nella valutazione degli aspetti visivi (fisiologici e comportamentali) delle persone: l’osservanza delle regole matematiche può fre- quentemente suggerire valutazioni troppo rigide e indurre prescrizioni di lenti errate. Alla luce delle considerazioni precedenti, nel tempo mi sono impegnato per modificare il metodo di analisi grafica e renderlo più flessibile; ho così inserito alcuni principi fondito nelle scuole di optometria e nei corsi di laurea tratti Oep, in ottica e optometria, dato che tiene in considerazio- dall’approccio divulgato da Forrest nel suo testo ne diversi aspetti e variabili implicate nella funzione "Visione e stress" e dai concetti tratti dal metodo di visiva. Il metodo di analisi grafica tradizionale (figura analisi visiva divulgato dall’Istituto di visiologia di Parigi. 1) viene utilizzato con le persone non presbiti e utiliz- Il padre del metodo di analisi grafica tradizionale è za prevalentemente la prescrizione di lenti sferiche. Donders, che per primo l’ha pensato e l’ha presentato La registrazione dei test e la successiva analisi delle a metà dell’Ottocento. Con le migliorie che ho intro- aree che si vengono a formare (unendo gli opportuni dall’approccio utilizzato nel metodo OA Magazine 2/10 61 Ottica & medicina > test) consente una chiara visualizzazione e una facile valutazione dei problemi visivi del soggetto in esame. In particolare possono essere colti con chiarezza il rapporto AC/A con il metodo della foria e con il metodo del gradiente, il principio di visione prossimale confortevole, le indicazioni di Duane e delle sue sindromi, la valutazione della scioltezza/rigidità del sistema visivo e l’affidabilità delle risposte eteroforiche. Peraltro il metodo di analisi grafica non Figura 1 – Grafico per persone non presbiti. consente di giungere sempre a conclusioni risolutive; va infatti integrato con informazioni derivanti dell’esame preliminare, dai test relativi alla qualità della visione binoculare e dal confronto tra i vari dati raccolti al forottero. I test da eseguire per poter applicare correttamente il metodo di analisi grafica: • esame preliminare (acutezza visiva abituale, cover test lontano e vicino, esame della motilità oculare, Stella di Van Orden, i tre gradi della fusione e la batteria di Figura 2 – Grafico modificato per persone presbiti. BIBLIOGRAFIA 1. AA.VV., (1975), Emmetropisation, Institut de Visiologie de France, Paris. 2. A.A.V.V., Ottica Fisiologica, Società d’Optometria d’Europa, Bruxelles. 3. Bennet A.G., Rabbets R.B., (1992), Clinical Visual Optics, Butterworth-Heinemann, Oxford. 4. Borish I.M., (1975), Clinical Refraction, Professional Press, Chicago. 5. Faini M., (2007), Analisi visiva col metodo grafico, Milano Bicocca. 6. Faini M., (2007), La visione binoculare e l’esame optometrico preliminare, Milano Bicocca. 7. Faini M., (2007), Metodi di rifrazione, Milano Bicocca. 8. Goss D.A., (1986), Ocular accomodation, convergence, and fixation disparity: a manual of clinical analysis, Butterworth, Stoneham. 9. Grosvenor T., (1973), Analisi visiva col metodo grafico, Società d’Optometria d’Europa, Bruxelles. 10. Lesser S.K., (1974), Introduction to modern Analytical Optometry, Optometric Extension Program, Duncan. 62 OA Magazine 2/10 Area SCIENTIFICA rilevamenti nota come Re.vi.p,); • esame al forottero con le procedure relative ai 21 test dell’Oep, ai quali applicare le seguenti modifiche: #13A rilevato sia a 40 cm che alla reale distanza di lettura, #5 rilevato a 40 cm, #19 eseguito anche monocularmente in caso di valori molto bassi, #16A e #17A rilevati anche a leggerissimo annebbiamento o sfocatura, #20 e #21 rilevati anche a leggero annebbiamento, #20 e #21 rilevati anche monocularmente in caso di anisometropia, #7 ripetuto a fine esame quando vi è sospetto di anomalie accomodative. Relativamente alla registrazione, è opportuno riporta- Imparare a usarlo per "non usarlo più". Per lo studente, il metodo di analisi grafica è utile per comprendere ed applicare i principi fondamentali dell’ottica fisiologica e dell’optometria. La versione che ho modificato introduce anche considerazioni IDENTIKIT DELL'AUTORE Mauro Faini è nato, cresciuto e vive a Milano. E’ divenuto Ottico nel xxx presso l’Istituto xxxx, ha conseguito l’attestato di Optometria nel xxxx presso l’ISSO di Milano e si è laureato in Psicologia nel xxxx presso l’Università degli Studi di Padova. Relatore di congressi e corsi ECM nazionali, dal xxxx al xxxx è stato docente presso l’Istituto Superiore di Scienze Optometriche di Milano. Dal xxxx è docente universitario presso il Corso di Laurea in Ottica e Optometria di Milano Bicocca (2002-2009), di Padova (xxxx-xxxx) e attualmente di Torino. E’ autore di varie pubblicazioni su argomenti optometrici ed è autore, con Silvio Maffioletti, dell’OptoDizionario pubblicato su www.soeo.it nitida, evitando di registrare le accomodazioni relati- analisi visiva e consente quindi di prescrivere lenti con cognizione di causa, fornire soluzioni sotto forma di consigli di educazione visiva, proporre quando necessario un potenziamento delle abilità visive. Nella mia attività di clinica ho compilato numerosi grafici con fina- re sul grafico: • soltanto i dati che rappresentano i limiti di visione derivate da altri metodi di lità didattiche, inserendoli con il relativo commento nei miei testi di insegnamento. ve a totale annebbiamento e le vergenze a rottura e Gli studenti, dopo aver compi- recupero; lato un certo numero di grafi- • tutte le forie rilevate, con esclusione dei #3 e del ci, imparano a visualizzare gli #15A. Nei soggetti presbiti, data la loro ridotta funzionalità aspetti importanti e si forma- accomodativa, si utilizza un grafico diverso da quel- no gli opportuni schemi men- lo tradizionale (figura 2). tali, divenendo talmente abili L’utilizzo di un grafico tradizionale comprimerebbe tutti i dati e indurrebbe confusione; il grafico spe- da non dover più necessaria- cifico per presbiti raddoppia gli spazi dell’asse Y, mente utilizzare il grafico. riducendo così la compressione dei dati relativi Raggiunta una buona esperienza, dopo aver rile- all’accomodazione. Nella parte inferiore del grafico vato i test hanno un quadro completo e attendibile per presbiti è riportata una scala orizzontale, con della situazione visiva e sono in grado di prescrivere separazioni ogni 0,5 angoli metrici e con le relative lenti in modo preciso. distanze in centimetri, che evidenzia i limiti (prossi- Una volta appreso il metodo di analisi grafica, essi male e distale) della visione nitida connessi a ogni sono quindi in grado di applicarlo senza più la ne- potere di lente registrata. cessità di compilarlo. OA Magazine 2/10 63