Principi per la protezione contro le sovratensioni Indice Principi per la protezione contro le sovratensioni Principi per la protezione contro le sovratensioni Prevenire è meglio che curare W.2 Cosa sono le sovratensioni? W.4 Come si formano le sovratensioni? W.5 Come si realizza una protezione contro le sovratensioni? W.8 Concetto di protezione contro le sovratensioni W.9 Classificazione e zone di protezione W.11 Classi di protezione W.12 Direttive SEV 4022 W.13 Forme di rete W.14 Circuito 3+1: la soluzione universale W.16 Norme generali per l’installazione W.18 Norme per l’installazione delle protezioni contro le sovratensioni W.21 Voci di capitolato W.25 Edifici ad uso ufficio con protezione contro le sovratensioni W.26 Edifici industriali con protezione contro le sovratensioni W.27 Componenti per la protezione contro le sovratensioni W.28 Criteri di prova W.31 Compatibilità elettromagnetica W.32 Domande frequenti sulla protezione contro le sovratensioni W.34 Glossario W.38 Norme e direttive W.44 Panoramica delle norme e disposizioni W.46 W 1366930000 – 2013 W.1 Principi per la protezione contro le sovratensioni Prevenire è meglio che curare Prevenire è meglio che curare Causa della sovratensione Fulminazione diretta Fulminazione indiretta Campo elettromagn. Manovre o commut. W W.2 Misure protettive descritte in DIN V ENV 61024-1 DIN VDE 0185-103 X X X X Installazione di dispositivi descritti in E DIN VDE 0100 Parte 443 X X DIN V VDE V 0100-534: 1999-04 X X X X Questo non vale solo per gli esseri umani, ma anche per la “salute” dei componenti elettrici ed elettronici e degli impianti. Chi pensa in termini economici, deve investire nella protezione contro le sovratensioni. Questo investimento rappresenta solo una minima percentuale dei costi che potrebbero derivare da un danno. L’arresto dell’impianto di produzione a causa di un guasto ad uno dei comandi o l’impossibilità di effettuare le trasmissioni di dati industriali può essere estremamente costoso. E non solo per quanto concerne le spese legate all’eliminazione del guasto o agli interventi di riparazione. Vanno anche considerati i tempi di fermo. A ridursi è anche il MTBF (mean time between failure - durata dei componenti), ossia il valore di tempo tra un guasto e il successivo. Il pericolo legato alle sovratensioni è considerevole, non sono solo le statistiche dei danni delle società assicuratrici a dimostrarlo. In generale tutti i mezzi di produzione elettrici sono minacciati dalle sovratensioni: dalle centraline elettriche all’aperto al componente elettronico più piccolo. Nel campo delle basse tensioni, particolarmente a rischio sono i settori della tensione di alimentazione, della tecnica MSR, delle telecomunicazioni e della trasmissione dei dati. Per questo motivo nella protezione contro le sovratensioni si parla anche di concetti di protezione o di sistemi di protezione. Solo un sistema completo può offrire una protezione efficace per tutte le zone - energia, segnali e dati. Noi offriamo una perfetta protezione contro le sovratensioni per tutti questi campi applicativi. Il tema della protezione contro le sovratensioni ha conquistato nel tempo sempre maggiore rilevanza: da un lato i componenti elettrici ed elettronici diventano sempre più piccoli, dall’altro l’automazione prende piede sia in ambito industriale sia nell’elettronica di consumo. Le distanze di sicurezza nell’isolamento si riducono e i limiti di tolleranza diminuiscono. Le centraline elettroniche che operano a tensioni di pochi Volt vengono messe a rischio già da sovratensioni di appena 100 Volt. Anche il legislatore ha riconosciuto l’importanza della protezione contro le sovratensioni. Nella “legge sulla compatibilità elettromagnetica degli apparecchi” viene indicata la messa in opera EMC compatibile degli apparecchi elettrici ed elettronici. La protezione contro le sovratensioni rappresenta un componente fondamentale di queste misure EMC. Le misure che consentono di ottenere questa protezione sono contenute in diverse norme IEC/VDE e possono contribuire al conseguimento della marcatura CE. 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Prevenire è meglio che curare Per garantire la sicurezza degli utenti, diverse norme di prodotto offrono strumenti in grado di garantire uno standard mondiale. Per il settore della protezione energetica si tratta delle norme IEC 61643-1 e IEC 61643-11, mentre per la protezione MSR si fa riferimento alla norma IEC 61643-21. Ci sono quindi regole valide a livello mondiale per tutti i produttori di componenti per le protezioni contro le sovratensioni. Per l’utente le normative forniscono un valido aiuto. Per il montaggio di componenti di protezione energetica vale la norma IEC 61643-12 e, nel caso della protezione MSR, la norma IEC 61643-21. Sopra a tutto c’è la norma IEC 62305 per tutte le applicazioni che utilizzano protezione contro le sovratensioni. Questa norma considera tutti i parametri: analisi del rischio, protezione antifulmine esterna e protezione antifulmine interna. Il tema della protezione contro le sovratensioni è piuttosto complesso e richiede conoscenze specifiche. Il presente catalogo intende fornire informazioni utili al riguardo. Restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti. Rivolgetevi a noi con fiducia! W 1366930000 – 2013 W.3 Cosa sono le sovratensioni? Le sovratensioni sono tensioni estremamente alte con fronti di salita molto ripidi nel campo dei µs che disturbano o distruggono l’isolamento e il funzionamento di componenti elettrici ed elettronici. Ogni componente elettrico è provvisto di un isolamento per la separazione della tensione elettrica a terra o altri componenti sotto tensione. La resistenza di isolamento è definita nelle norme IEC/VDE in funzione della tensione di dimensionamento e del tipo di componente elettrico. Essa viene controllata con le tensioni prescritte per un periodo di tempo prestabilito. Se si supera questa tensione di controllo durante l’uso, la sicurezza d’isolamento non è più garantita. Il componente può essere danneggiato o completamente distrutto. Le sovratensioni sono impulsi di tensione superiori alla tensione di prova consentita, che possono avere ripercussioni dannose sulle risorse elettriche. Ciò significa che una stessa sovratensione dei componenti può sopportare una tensione di dimensionamento più alta, mentre i componenti con tensione di dimensionamento inferiore sarebbero notevolmente a rischio. Una sovratensione tollerabile per un motore elettrico potrebbe causare gravi danni su un circuito elettronico. Possono anche verificarsi tensioni superiori protratte nel tempo (sovratensioni permanenti) con una frequenza di rete di 50/60 Hz, che possono essere accoppiate o eventualmente originate da manovre di commutazione indesiderate. Le interferenze continue che ne derivano sono anch’esse un vallido motivo per adottare un sistema di protezione contro le sovratensioni. I singoli impulsi di sovratensione (sovratensioni temporanee), che raggiungono una frequenza elevata a causa della loro origine fisica, registrano una rampa di salita della corrente di circa 10.000 volte più veloce rispetto alla tensione da 50 Hz. Se il tempo di salita della corrente nel range 50/60 Hz è di 5 ms, in caso di sovratensione in questo intervallo è di 1 µs. Queste sovratensioni vengono definite anche tensioni “transitorie”. Il che significa che si tratta di oscillazioni di compensazione temporanee e di breve durata, con un andamento e una frequenza che dipendono dall’impedenza del circuito elettrico. Fronte di salita dell'impulso di sovratensione / della tensione di rete 25.000 Impulso di sovratensione 20.000 15.000 10.000 5.000 Tensione in V Principi per la protezione contro le sovratensioni Cosa sono le sovratensioni? 350 300 250 Tensione di rete 50 Hz 200 150 100 50 0 0 1 2 3 4 5 Tempo in µs 5.000 10.000 Rapporto del fronte tra un impulso sinusoidale 50 Hz e un impulso di sovratensione W W.4 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Come si formano le sovratensioni? Come si formano le sovratensioni? Accoppiamento galvanico Le sovratensioni sono prevalentemente dovute da: • Manovre di commutazione • Fulmini e altre scariche atmosferiche • Scariche elettrostatiche • Commutazioni indesiderate i1 i2 Fulmini Zg I fulmini sono impulsi con carico di energia molto elevato, che nonostante la loro bassa resistenza alla messa a terra causano un drastico calo della tensione, seguito da un notevole aumento del potenziale anche in edifici o in impianti dotati di adeguato collegamento a massa. Ne deriva un accoppiamento galvanico, induttivo o capacitivo delle sovratensioni nei circuiti di corrente di impianti elettrici o elettronici e la generazione di scariche disruptive in corrispondenza degli isolamenti. Pertanto la separazione galvanica non offre una protezione sicura contro le sovratensioni. Convertitori analogici, relè od optoaccoppiatori sono importanti per le separazioni di potenziale, ma non sono componenti della protezione contro le sovratensioni. Un fulmine naturale è formato da una scarica principale e una scarica secondaria posticipata dal punto di vista temporale che ha una forza sensibilmente inferiore rispetto all’energia sprigionata dalla scarica principale. Ciononostante, le due scariche hanno sufficiente energia da lasciare dietro di sé danni ingenti. Nella pratica, sono stati sviluppati generatori di corrente da fulmine in grado di simulare l’impulso di un fulmine. Per comprendere l’effetto degli impulsi del fulmine, è necessario considerare diverse possibilità di accoppiamento. ig Le sovratensioni raggiungono direttamente i circuiti di corrente tramite impedenze di messa a terra comuni. L’entità della sovratensione dipende dall’intensità della corrente elettrica del fulmine e dalle condizioni della messa a terra. La frequenza e il comportamento oscillatorio dipendono prevalentemente dall’induttività e dalla pendenza della rampa di salita della corrente. Anche i fulmini in lontananza possono provocare sovratensioni sotto forma di transitori veloci su diverse componenti dell’impianto. Accoppiamento induttivo H iS iind Un fulmine a elevato carico di corrente determina la formazione di un intenso campo magnetico. Da tale campo le sovratensioni raggiungono il circuito di corrente adiacente tramite l’effetto di induzione (ad esempio: neutro, linee di alimentazione, linee dati, ecc.). Secondo il principio del trasformatore, la corrente ad alta frequenza di/dt, genera un intenso accoppiamento delle tensioni indotte anche con il primario e il secondario costituiti da un unico avvolgimento, vale a dire con una bassa induttività. Accoppiamento capacitivo I/kA Scarica principale CP Periodo tra le scariche fino ad alcune scariche secondarie Iimp 0 0 10 20 30 40 50 60 70 CP 80 90 t/µ 110 Percorso della scarica di un fulmine naturale (rosso) e della sua copia su un generatore di corrente da fulmine (verde) 1366930000 – 2013 CP W E’ possibile anche un accoppiamento capacitivo delle sovratensioni. Una tensione da fulmine elevata genera un campo elettrico di maggiore intensità, che può indebolirsi a causa del trasporto capacitivo degli elettroni ai circuiti elettrici con potenziali inferiori; il relativo potenziale può aumentare fino ad un livello di sovratensione. W.5 Principi per la protezione contro le sovratensioni Come si formano le sovratensioni? Accoppiamento radiante E /H I campi di onde elettromagnetiche (campo E/H) generati anche nel caso dei fulmini (condizione di densità di flusso magnetico, i vettori di campo E/H sono contrapposti in posizione verticale), si accoppiano all’interno di strutture conduttive in modo che anche in caso di impatti indiretti di debbano affrontare delle sovratensioni accoppiate. Anche i campi generati di trasmettitori ad elevata densità sono in grado di accoppiare le interferenze sulle linee con i circuiti di commutazione. Commutazioni – Transienti Le commutazioni sono una causa di interferenza più frequente rispetto ai fulmini. Il rischio di sovratensione è notevole soprattutto in caso di disconnessione da sistemi di rete sottoposti ad un elevato carico di corrente. Le manovre generano sovratensioni in quanto la disinserzione della corrente, così come la sua inserzione tramite appositi contatti integrati, non avviene in sincronia rispetto alla corrente zero delle correnti alternate. Ciò significa che nella maggior parte dei casi la corrente subisce una variazione molto repentina, passando da un valore elevato allo zero (di/dt). A causa delle impedenze nel circuito elettrico interessato dal fenomeno si creano sovratensioni transitorie con oscillazioni ad alta frequenza ed elevati picchi di tensione. L’accoppiamento galvanico, induttivo o capacitivo di queste sovratensioni può causare danni anche gravi. Il comportamento è simile anche in caso di cortocircuiti nella rete elettrica, essendo anche i cortocircuiti commutazioni rapide. Scariche elettrostatiche – ESD W W.6 Le scariche elettrostatiche sono cariche elettriche provocate da forze di attrito. Gli esempi più comuni di questo fenomeno sono le scosse elettriche che si avvertono ad esempio quando si scende dall’auto o dopo aver camminato su un tappeto, che accumulate possono raggiungere anche migliaia di Volt. Quando la carica elettrostatica accumulata sui materiali non conduttivi si scarica su oggetti a potenziale minore si parla di ESD. Se un impulso di questo tipo colpisce un apparecchio, i suoi componenti possono danneggiarsi in modo irreparabile. Errori di commutazione Nella rete da 50/60 Hz gli errori di commutazione sono una causa di interferenza sempre più diffusa. Tra i casi più frequenti, un regolatore d’alimentatore non funzionante o un cablaggio errato nel quadro elettrico. Le tensioni elevate che possono derivare da queste circostanze sono sovratensioni potenzialmente pericolose dalle quali è necessario proteggersi in modo adeguato. Descrizione delle interferenze Le sovratensioni che si generano tra un conduttore elettric o e l’altro, oppure tra un conduttore e un neutro, sono definite tensioni trasversali o interferenze simmetriche [UQ]. iS UQ iS Le sovratensioni tra un conduttore elettrico e un conduttore di protezione sono chiamate tensioni longitudinali o interferenze asimmetriche [UL]. iS iS UL UL Forme di comparsa delle interferenze Le sovratensioni transitorie accoppiate sono prevalentemente interferenze in opposizione di fase (simmetriche) o in sincronismo di fase (di modo comune) misurate come tensione longitudinale o trasversale. Interferenza simmetrica (in opposizione di fase) Si tratta della tensione tra il conduttore di andata e quello di ritorno, che produce una corrente differenziale (differential mode current). Si verifica soprattutto in presenza di interferenze a bassa frequenza nei conduttori esistenti. La corrente di disturbo Idiff. genera sul ricevitore una tensione d’interferenza UQ diretta (tra un morsetto d’ingresso e l’altro). Nell’accoppiamento galvanico o induttivo la sorgente di utilizzo e quella di interferenza sono collegate in serie. Nei circuiti simmetrici (senza messa a terra o medio potenziale collegato a massa) si verificano delle interferenze in opposizione alla fase come tensioni simmetriche. Nei circuiti sbilanciati (messa a terra unilaterale) si verificano delle interferenze in opposizione di fase sotto forma di tensioni sbilanciate. 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Come si formano le sovratensioni? PR O LE T E Z I O SO V R NE C ATE ON NS TRO ION I Tensione trasversale UQ (normal mode voltage) Si tratta della tensione tra conduttore e potenziale di riferimento (messa a terra/tensione di modo comune/ corrente di modo comune/common mode current). Deriva principalmente dall’accoppiamento capacitivo (campo elettrico). I valori nominali delle correnti in sincronismo di fase si rilevano solo in presenza di elevate frequenze di disturbo. L’interferenza sul ricevitore è generata da una diversa caduta di tensione sui conduttori di andata e di ritorno (rispettivamente tra il morsetto d’ingresso e la massa di riferimento/terra). La sorgente di interferenza si trova tra il conduttore del segnale e il conduttore di riferimento ed è causata da un accoppiamento capacitivo o da un incremento del potenziale di masse o messe a terra contrapposte. Nei circuiti simmetrici si verificano interferenze in sincronismo di fase come tensioni asimmetriche tra il medio elettrico del circuito e la massa di riferimento. I conduttori di andata e di ritorno hanno la stessa tensione rispetto alla massa di riferimento. Nei circuiti di corrente sbilanciati si verificano interferenze in sincronismo di fase come tensioni sbilanciate tra i singoli conduttori e la massa di riferimento. 1 2 3 4 5 MSR Conclusione Nei circuiti correttamente configurati le impedenze e le capacità parassite sono identiche, così come le correnti generate dalle sovratensioni accoppiate nel conduttore di andata e di ritorno, in modo da evitare la formazione di interferenze. In realtà, tuttavia, le impedenze e le capacità parassite nei conduttori di andata e di ritorno sono diverse e dalle correnti diseguali in questi conduttori si generano tensioni a terra differenti. Di conseguenza le impedenze diverse trasformano buona parte della tensione di modo comune in tensione di modo normale, e questo a causa della differenza tra il livello di tensione a terra dei conduttori di andata e di ritorno. Tensione longitudinale UL (common mode voltage) Si tratta di una interferenza transitoria accoppiata tra un conduttore attivo e il potenziale di terra. La tensione longitudinale è di norma più elevata di quella trasversale (inferiore a causa della schermatura dei cavi e del twisting). Le tensioni longitudinali della fulminazione sulle schermature dei cavi possono raggiungere valori particolarmente elevati, soprattutto in edifici con impianti elettrici lunghi e ramificati. 0 PR O LE TEZIO SO V R NE C ATE ON NS TRO ION I Interferenza in sincronismo di fase (interferenza sbilanciata) PR O LE TEZIO SO V R NE C ATE ON NS TRO ION I Sistema elettrico Si tratta di una interferenza transitoria accoppiata tra due conduttori sotto tensione. Nei circuiti asimmetrici con potenziale di terra, la tensione trasversale è uguale a quella longitudinale [UQ = UL]. Per rimediare o limitare questa condizione, intrecciare i conduttori o utilizzare apposite schermature singole o multistrato con guaine di rivestimento specifiche. In questo modo si riduce l’induttanza delle tensioni trasversali. Z /2 Udiff. Usim. Uasim. 1 Z /2 Uasim. Unorm. Uasim. 2 W 1366930000 – 2013 W.7 Come si realizza una protezione contro le sovratensioni? La protezione contro le sovratensioni deve essere analizzata da due punti di vista: •Contromisure generali di protezione inserite nella progettazione elettrica ed edilizia e loro attuazione •Speciali contromisure grazie all’installazione di moduli di protezione contro le sovratensioni Progettazione elettrica ed edilizia “Si può far molto contro i danni da sovratensione fin dalla fase di costruzione degli edifici e di installazione degli impianti elettrici ed elettronici. Si ottiene così solo una protezione base, ma si può risparmiare sui costi per un sistema di protezione completo ed efficace. Estremamente importante nella prima fase di costruzione è la realizzazione di un impianto di messa a terra sufficientemente dimensionato o di un’equipotenzialità. Solo così si garantisce una compensazione completa del potenziale in caso di guasto. Per questo, anche nell’uso linguistico, la protezione antifulmine viene definita anche compensazione del potenziale. Tutti i conduttori vengono collegati alla compensazione del potenziale, ad esempio alimentazione di energia, segnali di misura, comando e regolazione, linee telefoniche o condotte di acqua o gas. Nella progettazione elettrica va considerato che impianti elettrotecnici di diversa tensione nominale devono essere installati separati anche nello spazio. Possono essere poi create apposite zone di protezione, riducendo i costi per la protezione contro le sovratensioni. È quindi opportuno schermare i cavi che potrebbero influenzarsi a vicenda oppure installarli separatamente nello spazio al fine di ottenere la massima separazione di potenziale possibile. Una buona possibilità è data anche dalla suddivisione delle singole fasi dei sistemi trifase a seconda dell’alimentazione funzionale - ad esempio una fase solo per l’alimentazione di impianti di misura, comando, regolazione.” Naturalmente tutte queste misure primarie non offrono una protezione completa. Per questa occorrono moduli di protezione supplementari. Dispositivi di protezione contro le sovratensioni W W.8 Le sovratensioni sui componenti elettrici a rischio possono essere scongiurate predisponendo per i singoli apparecchi dei dispositivi che ne limitano l’intensità. Per farlo vengono impiegati scaricatori di sovratensione con tempi di reazione ridottissimi. Essi devono rispondere già nella fase di salita della sovratensione ad alta frequenza ossia prima che si crei una condizione di rischio - riducendo la tensione a livelli accettabili. Il tempo di reazione di questi PR O LE TEZIO SO V R NE C ATE ON NS TRO ION I Principi per la protezione contro le sovratensioni Come si realizza una protezione contro le sovratensioni? sistemi è nell’ordine dei nanosecondi. È evidente che i dispositivi di protezione contro le sovratensioni devono supportare correnti molto alte, visto che una fonte di sovratensioni può talvolta raggiungere diversi 1.000 A. Contemporaneamente non deve aversi una tensione residua molto alta, cioè pericolosa, anche se la corrente di lavoro è molto elevata. I moduli di protezione contro le sovratensioni devono lavorare quindi a basso valore ohmico. Inoltre è assolutamente necessario che il modulo di protezione sia di nuovo velocemente disponibile elettricamente dopo la sovratensione disinserita attraverso una messa a terra, affinchè sia mantenuta la funzione del circuito di corrente protetto. Una buona protezione contro le sovratensioni si distingue per • Risposta veloce, • Portata di corrente elevata, • Minima tensione residua, • Buoni tempi di reazione. Weidmüller offre dispositivi di protezione che soddisfano pienamente questi criteri. A seconda del campo di applicazione, essi sono in genere costituiti da una combinazione di componenti singoli, come descritto nel capitolo relativo agli elementi modulari dei dispositivi di protezione. Le combinazioni di elementi di protezione per il singolo caso applicativo sono elencate nei capitoli B, C e D. Inoltre, dalla struttura degli elementi di protezione, si può facilmente comprendere dove e come va utilizzato il prodotto. La prima protezione viene sempre inserita all’ingresso dell’edificio in modo che i primi accoppiamenti possano essere “captati” anche prima dei terminali sensibili. 1366930000 – 2013 PR O LE TEZIO SO V R NE C ATE ON NS TRO ION I 0 1 2 3 4 5 MSR PR O LE TEZIO SO V R NE C ATE ON NS TRO ION I Sistema elettrico PR O LE T E Z I O SO V R NE C ATE ON NS TRO ION I Concetto di protezione contro le sovratensioni Principio alla base del concetto di protezione Principi per la protezione contro le sovratensioni Concetto di protezione contro le sovratensioni Requisito fondamentale per una protezione efficace contro le sovratensioni è la presenza di un’equipotenzialità perfettamente funzionante a norma DIN VDE 0100 Parte 540 nella versione lineare o ancora meglio a stella o a maglia. In base alla norma DIN VDE 0110 (coordinamento di isolamento), la protezione contro le sovratensioni per l’alimentazione e distribuzione di energia viene suddivisa nei tre seguenti settori: 1. Alimentazione Dall’alimentazione tramite cavi a terra o linee aeree nell’edificio fino alla distribuzione principale (zona prefusibile e contatore), la resistenza alla tensione impulsiva massima dell’isolamento è di 6 kV. Sulla base del concetto delle zone di protezione antifulmine e delle condizioni fisiche, in questo caso le sovratensioni con intenso carico di energia devono essere deviate. Un elemento importante della protezione contro le sovratensioni è l’area di alimentazione e distribuzione dell’energia. La procedura dipende dalla ripartizione sistematica della corrente in zone di protezione e al relativo coordinamento degli scaricatori di sovratensione. La protezione dei cavi di alimentazione è alla base del funzionamento sicuro di tutti i componenti elettrici ed elettronici, compresi i moduli più piccoli e sensibili. Le scariche dei fulmini nuvole <---> terra-, ma anche i fulmini nuvola <---> nuvola possono generare correnti impulsive che superano i 200 kA. Generalmente il 50 % della corrente viene scaricata attraverso un dispositivo di protezione dai fulmini, mentre il restante 50 % viene accoppiato ai conduttori e ai componenti conduttivi all’interno dell’edificio e distribuito in modo uniforme. Più il conduttore e l’impianto di protezione sono vicini, maggiore è la tensione accoppiata, che può superare i 100 kV. La durata dell’impulso può raggiungere i 0,5 ms. Questi forti impulsi di disturbo vengono deviati tramite gli scaricatori di corrente di tipo I direttamente sull’alimentazione o sulla distribuzione principale a massa, limitando la tensione a meno di 6 kV. In questa condizione occorre verificare il possibile passaggio di correnti susseguenti e i valori dei fusibili. 1366930000 – 2013 W W.9 Principi per la protezione contro le sovratensioni Concetto di protezione contro le sovratensioni A seconda delle condizioni locali e delle correnti di fuga previste, vengono utilizzati spinterometri o scaricatori a varistore compatibili con la forma della rete. In presenza di sistemi di protezione dalle scariche atmosferiche, alimentazione tramite linee elettriche aeree, impianto per edifici o fabbriche di grande estensione e singoli edifici su colline o superfici libere, è bene utilizzare scaricatori potenti di tipo I. 2. Sottodistribuzione Dal quadro principale al sottoquadro, la resistenza alla tensione impulsiva massima dell’isolamento è di 4 kV. In seguito all’utilizzo di scaricatori coordinati, qui vengono utilizzati scaricatori di sovratensione di tipo II, eventualmente accoppiati con induttanze per scaricatori di tipo I. L’impiego di induttanze di disaccoppiamento è necessario solo se lo scaricatore di tipo I è provvisto di spinterometro e se la lunghezza del cavo tra gli scaricatori di tipo I e II è inferiore a 10 m. Non è necessario disaccoppiare gli scaricatori Weidmüller di tipo I e II. Le correnti impulsive che si generano non sono più così alte in quanto la maggior parte dell’energia è già stata assorbita dagli scaricatori di tipo I. Tuttavia, in seguito alle impedenze di linea, continuano a generarsi tensioni perturbatrici elevate che devono essere limitate ad un valore inferiore ai 4 kV con scaricatori di tipo II. Gli scaricatori di tipo II basati su varistori vengono normalmente installati nel sottodistributore, a monte dell’interruttore magnetotermico differenziale. 3. Apparecchi terminali/prese di corrente Dal sottodistributore all’apparecchio terminale, la resistenza alla tensione impulsiva massima dell’isolamento è di 2,5 kV. In questo caso vengono installati limitatori di sovratensione di tipo III che, a seconda del tipo di applicazione, possono essere costituiti da singoli componenti di protezione o da circuiti combinati con scaricatori a gas, varistori, diodi soppressori ed elementi di disaccoppiamento. Questi scaricatori vengono preferibilmente installati a monte dell’apparecchio da proteggere. Il collegamento può avvenire nella presa elettrica singola o multipla, oppure direttamente nella scatola di connessione o di distribuzione dell’apparecchio. Per la soppressione di interferenze continue accoppiate come “ripple” o “noise”, irradiate da altri sistemi, è possibile utilizzare filtri di rete sui dispositivi di alimentazione degli apparecchi. Il terminale stesso presenta una resistenza alla tensione impulsiva massima dell’isolamento di 1,5 kV. Principio per la scelta degli scaricatori a norma IEC 664 DIN VDE 0110-1 L1 L2 L3 N PE Wh Scaricatore di fulmini tipo I (B) W Scaricatore si sovratensione tipo II (C) 6 kV 4 kV Scaricatore tipo III (D) 2,5 kV RB Ripartizione principale / Alimentazione Sottoquadro 1,5 kV Utente finale Tensione a impulso nominale con tensione 300 V conduttore a massa W.10 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Classificazione e zone di protezione Classificazione e zone di protezione I requisiti per la protezione contro le sovratensioni e i controlli richiesti per i moduli di protezione contro le sovratensioni sono regolati da norme nazionali e internazionali. Solo attraverso una norma certificata è possibile parlare di un prodotto veramente sicuro. Per le tensioni di dimensionamento fino a 1.000 V AC valgono le norme destinate ai produttori di protezioni contro le sovratensioni e per gli installatori delle protezioni all’interno dell’impianto. Le norme vigenti sono disponibili nell’apposito elenco contenuto in questo catalogo. Indispensabile per l’installazione della protezione contro le sovratensioni è il coordinamento di isolamento per materiali elettrici in impianti a bassa tensione a norma VDE 110, in cui viene indicata, in modo differenziato, la resistenza dielettrica all’interno di un impianto elettrico. Partendo da questo assunto, è possibile configurare le singole zone di protezione antifulmine secondo IEC/EN 62305-3 o VDE 0185. Zone di protezione antifulmine Le zone di protezione presentano un rivestimento provvisto di messa a terra. Dispongono cioè di una schermatura chiusa che consente un’equipotenzialità totale. Questa schermatura può essere costituita da materiali quali facciate metalliche o armature. I cavi che vengono fatti passare attraverso queste schermature devono quindi essere protetti con scaricatori in modo da raggiungere il livello di protezione prestabilito. All’interno di questa zona di protezione è possibile prevedere altre zone che dovranno essere dotate di un livello di protezione inferiore a quello della zona di protezione sovraordinata. Ciò consente di coordinare i livelli di protezione degli oggetti da proteggere. Vale a dire che non è necessario dotare ogni singola parte della protezione massima (ad esempio contro i fulmini). Al contrario, le singole zone di protezione assicurano che non venga superato un determinato livello di sovratensione, limitandolo quindi entro limiti prestabiliti. Ciò consente di realizzare sistemi di protezione economici per quanto riguarda gli investimenti in moduli di protezione. Zona di protezione da fulmine 0A Zona di protezione da fulmine 0B Zona di protezione 1 ÜSE 1 Zona di protezione 2 ÜSE 2 Zona di protezione 3 ÜSE 3 PAS RA ÜSE: Dispositivo di protezione contro le sovratensioni Classificazione Originariamente le zone di protezione venivano classificate in protezione forte-media-bassa. Nella norma DIN VDE 0675 Parte 6 / A1, queste zone di protezione sono state suddivise nelle classi B, C e D. Era stata prevista anche la tipo A per i requisiti degli scaricatori esterni (ad esempio per linee aeree a bassa tensione), che ora è stata però cancellata. La norma IEC 61 643-11 distingue tra le tipo I, II e III. Confronto tra le classificazioni della protezione contro le sovratensioni – Numerose norme nazionali, quali ad esempio ÖVE, derivano dalle suddette norme VDE o IEC: Fino ad oggi DIN VDE 0675 Parte 6 / A1 Nuovo IEC 61 643-11 Scaricatori di Classe B, equipotenzialità degli impianti di protezione contro i fulmini secondo DIN VDE 0185 Parte 1 („Scaricatore B“) Scaricatori „tipo I“ Scaricatori di Classe C, protezione contro le sovratensioni in installazioni fisse, categoria tensione impulsiva massima (Classe per l’installazione) III („Scaricatore C“) Scaricatori „tipo II“ Scaricatore di Classe D, protezione contro le sovratensioni in installazioni mobili/fisse, categoria tensione impulsiva massima (Classe per l’installazione) II („Scaricatore D“) Scaricatori „tipo III“ Weidmüller fa controllare tutti le protezioni contro le sovratensioni da parte di laboratori indipendenti secondo le norme vigenti. Ciò viene documentato attraverso verbali di collaudo e appositi certificati. 1366930000 – 2013 W W.11 Principi per la protezione contro le sovratensioni Classi di protezione Schutzklasse Classe di protezione – lightning protection level (LPL) I 200 kA 100 kA 100 kA 150 kA 75 kA Classe di protezione I Nella classe di protezione I si parla di un impulso di 200 kA. Si tratta del caso peggiore, “Worst Case”, in caso di fulmine diretto. Questo interessa anche l’impianto antifulmine esterno. Qui l’impulso viene deviato per metà a terra e anche nei componenti conduttivi dell’impianto. Se è presente solo una rete a 4 cavi, la corrente di 25 kA si suddivide tra i singoli cavi. Con una rete a 5 cavi, il valore è di 20 kA. La classe di protezione da fulmine comprende, ad esempio: impianti petrolchimici (zona EX), depositi di materiali esplosivi, ... PAS II La classe di protezione si riferisce solo alla corrente impulsiva 10/350 µs o alla tipo I. Classe di protezione II Nella classe di protezione II si parla di un impulso di 150 kA. Questo interessa l’impianto antifulmine esterno. Qui l’impulso viene deviato per metà a terra e anche nei componenti conduttivi dell’impianto. Se è presente solo una rete a 4 cavi, la corrente di 19 kA si suddivide tra i singoli cavi. Con una rete a 5 cavi, il valore è di 15 kA. Questa classe di protezione antifulmine copre diversi contesti, tra cui parti di ospedali, magazzini di spedizione con impianti antincendio e torri per le telecomunicazioni. PAS 75 kA Classe di protezione III/IV III/IV 100 kA 50 kA PAS 50 kA Nella classe di protezione III si parla di un impulso di 100 kA aus. Questo interessa l’impianto antifulmine esterno. Qui l’impulso viene deviato per metà a terra e anche nei componenti conduttivi dell’impianto. Se è presente solo una rete a 4 cavi, la corrente di 12,5 kA si suddivide tra i singoli cavi. Su una rete a 5 cavi il valore è di 10 kA, qui viene utilizzato anche il valore di 12,5 kA. Nella classe di protezione antifulmine III rientrano circa l’80 % di tutte le applicazioni, ad esempio: abitazioni, case, uffici amministrativi, impianti industriali, … W W.12 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Direttive SEV 4022 Tabella 2.2.1 Edifici da proteggere contro i fulmini, classi di protezione, controlli periodici Edificio, impianto, zona, settori Classe di protezione Controllo periodico (anni) acostruzioni e impianti con locali a grande concentrazione di persone (ad esempio teatri, sale per concerti, sale da ballo, cinema, sale multiuso, palestre e padiglioni espositivi, negozi e grandi magazzini, ristoranti, chiese), edifici scolastici, impianti di trasporto (ad esempio stazioni ferroviarie) e luoghi simili, comprese le relative costruzioni che potrebbero essere influenzate negativamente dai fulmini; Nota In particolare, sale multiuso, palestre, padiglioni espositivi, teatri, cinema, ristoranti e luoghi simili dotati di spazi in cui possono trattenersi più di 100 persone e grandi magazzini con una superficie di vendita complessiva inferiore a 1200 m2, qualora il numero di persone accertate sia superiore a 100, grandi magazzini con una superficie di vendita complessiva superiore a 1200 m2. II 10 battività di alloggio (ad esempio alberghi, ospizi, colonie, istituti, ospedali, carceri, caserme); Nota In particolare, ospedali, case di riposo e case di cura che ospitano permanentemente o temporaneamente 10 o più persone non autosufficienti; in particolare alberghi, pensioni e colonie di vancanza che ospitano permanentemente o temporaneamente 15 o più persone autosufficienti. II 10 III II 10 10 dedifici con costruzioni di tipo combustibile con volumetria superiore a 3000 m³ III 10 eedifici di aziende ed esercizi agricoli di grandi dimensioni (superiori a 3000 m³), inclusi i silos e gli stabili abitativi annessi o contigui, che potrebbero essere compromessi da un fulmine; fermentatori di impianti a biogas; III 10 II – I 10 - 3 II I 10 3 hcostruzioni e impianti il cui contenuto è di particolare valore (ad esempio archivi, musei, gallerie) II 10 icostruzioni e impianti in cui sono installati impianti tecnologici sensibili (ad esempio sistemi importanti per la comunicazione di utilità pubblica); centri di ricerca; II 10 III – I 10 – 3 cedifici particolarmente alti, inclusi gli edifici annessi di altezza normale; grattacieli utilizzati come abitazioni e uffici; ciminiere e torri (campanili) Nota Edifici considerati come edifici alti dalla legislazione edilizia o il cui ultimo piano si trovi a oltre 22 m sopra il terreno limitrofo, riservati ai vigili del fuoco, o con un’altezza di gronda superiore a 25 m. fedifici industriali e artigianali con aree soggette a rischio (ad esempo impianti e strutture in cui vengono maneggiati o stoccati materiali infiammabili o a rischio di esplosione), aziende per la lavorazione del legno, mulini, industrie chimiche, stabilimenti tessili e per la lavorazione delle materie sintetiche, depositi di esplosivi e munizioni, condotte di distribuzione, distributori di carburante; – zone a rischio di incendio – zone a rischio di esplosione sotto il tetto grecipienti per sostanze infiammabili o a rischio di esplosione (ad esempio liquidi o gas combustibili) e depositi di carburanti e combustibili liquidi, inclusi le costruzioni e gli impianti annessi (ad esempio sala macchine, officina del gas, magazzini con dispositivi di riempimento); jcostruzioni e impianti in zone topograficamente esposte (ad esempio case [baite alpine] in montagna) W Estratto delle direttive SEV 4022 Impianti parafulmine 2008; attenersi alle norme e alle direttive vigenti nei singoli paesi. 1366930000 – 2013 W.13 Principi per la protezione contro le sovratensioni Forme di rete Forme di rete a norma DIN VDE 0100 Parte 300 (DIN 57100 Parte 310) Le lettere descrivono le condizioni di messa a terra: 1a lettera Messa a terra alla fonte di corrente 2a lettera Messa a terra delle parti conduttrici dell’impianto elettrico 3a lettera Comportamento tra i conduttori N e PE (solo per reti TN) TMessa a terra diretta della fonte di corrente (del trasformatore) TI corpi dell’impianto elettrico dispongono di messa a terra diretta C“combinati”: i conduttori N e PE sono utilizzati insieme come conduttori PEN dalla fonte di corrente fino all’impianto elettrico ICostruzione isolata della fonte di corrente NLe parti dell’impianto elettrico sono collegate con la messa a terra della fonte di corrente S“separati“: i conduttori N e PE sono utilizzati separatamente dalla fonte di corrente fino alle parti dell’impianto elettrico Sistemi a 4 conduttori: Ancora valido ai sensi delle norme VDE, ma svantaggioso dal punto di vista dell’elettrocompatibilità per gli impianti tecnicoinformatici (VDE 0100 T444 / T540 T2) Sistema TN-C (“messa a terra classica”) Sistema TN-C-S (“messa a terra moderna”) Le funzioni di conduttore di neutro e del conduttore di protezione sono riunite in un unico conduttore, il conduttore PEN. Il conduttore neutro, il conduttore di protezione e il sistema equipotenziale vengono collegati una volta nel quadro principale e a valle dell’alimentazione dell’edificio. Il sistema TN-C diventa da questo punto in avanti un sistema TN-S (sistema TN-C-S). W W.14 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Forme di rete Sistemi a 5 conduttori: Il punto di neutro della fonte di alimentazione è provvisto di messa a terra (N e PE). Entrambi i conduttori devono essere installati isolati e separati dall’alimentazione. In questi sistemi nel conduttore PE (conduttore di protezione - terra) non scorre corrente d’esercizio, ma solo correnti di scarica.. Sistema TN-S Sistema TT I conduttori di neutro e di protezione sono separati nella rete. Un punto è messo a terra diretta (terra operativa); le parti dell’impianto elettrico esposte sono collegate a conduttori di terra che sono separati dalla terra operativa. Sistema speciale: Ad esempio nel settore medicale. Sistema IT Non esiste alcun collegamento diretto tra i conduttori attivi e i componenti provvisti di messa a terra; le parti esposte dell’impianto elettrico sono provviste di messa a terra. W 1366930000 – 2013 W.15 Principi per la protezione contro le sovratensioni Circuito 3+1: soluzione universale Protezione contro le sovratensioni con circuito 3+1 in impianti utente con reti TT Non sempre 3+1 è uguale a 4. Nei circuiti di protezione dotati di scaricatori per reti di tipo TT, ad esempio, non è così. Nella rete TT l’alimentazione avviene tramite 3 conduttori esterni L1, L2 e L3 e il conduttore di neutro (N), quindi senza conduttore PE aggiuntivo. La compensazione di potenziale viene stabilita separatamente all’interno dell’impianto utente tramite messa a terra. In questo modo il conduttore di neutro può assorbire una maggiore tensione rispetto al potenziale di terra. Per proteggere il sistema dalle sovratensioni tra il neutro e il potenziale di terra è quindi necessario installare anche in questo caso uno scaricatore. Il circuito a 4 dispositivi non soddisfa tutti i requisiti di sicurezza. Finora gli impianti utenti con reti TT sono stati integrati 4 dispositivi di protezione, ciascuno dei quali posto rispettivamente tra il potenziale di terra e i conduttori L1, L2, L3 o N. Oggi questo “circuito a 4” non è più considerato adeguato in quanto le proprietà fisiche dei varistori utilizzati possono causare tensioni di contatto superiori al limite consentito sul conduttore PE dell’utenza. Le correnti di fuga dovute all’invecchiamento e che causano queste sovratensioni tramite la resistenza di terra possono passare attraverso i varistori. L’interruttore differenziale RCD sempre collegato in serie nelle reti TT non rileva le correnti di dispersione di questo tipo e di conseguenza non scatta. Un varistore eventualmente in cortocircuito, quindi a bassa impedenza, stabilirebbe inoltre un collegamento tra N e PE. Una soluzione potrebbe essere rappresentato dal collegamento di un sezionatore di carico in serie con i varistori. Un sezionatore che monitora i varistori richiede spazio e comporta un incremento dei costi. Non sarebbe una soluzione nemmeno utilizzare spinterometri al posto dei varistori tra i conduttori e la compensazione del potenziale. Grazie a un tempo di risposta superiore e alle caratteristiche degli spinterometri si ricavano tensioni residue più alte. Con il circuito 3+1, tra i tre conduttori L e il conduttore N viene inserito un varistore, mentre tra il punto base dei tre varistori sul conduttore N e la barra equipotenziale (PE) viene inserito uno spinterometro. Lo spinterometro deve essere dimensionato in modo che possa sopportare la corrente totale dei tre conduttori esterni e del conduttore di neutro. La tensione innesco degli spinterometri in reti a 230 V deve essere compresa tra 1,5 e 2 kV. Rete TN-S Protezione secondo IEC 1024-1, IEC 1312-1 Protezione secondo IEC 364-4-443 HAK F1 L1 L2 L3 N PE Wh F2 L N PE F2 Scaricatore di sovratensione tipo II Scaricatore di fulmini tipo I W Protezione apparecchi tipo III PAS HPAS RB W.16 F3 RA 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Circuito 3+1: soluzione universale Tramite lo spinterometro i tre varistori sono separati galvanicamente da PE; in questo modo le correnti di fuga attraverso i varistori non possono causare un incremento di tensione su PE. L’interruttore magnetotermico differenziale che si trova dietro il circuito 3+1 assicura una protezione affidabile contro tensioni di contatto pericolose. Il circuito 3+1 descritto nella norma VDE 0100 Parte 534 (sezione 534.2.2) può essere considerato una soluzione tecnicamente valida e sicura per la protezione contro le sovratensioni nelle reti di tipo TT. Nota: nelle reti TN-S, ai sensi della norma VDE 0100 Parte 534 (sezione 524.2.1), per gli impianti utenti è previsto un circuito a 4 dispositivi, ossia con varistori installati tra i tre conduttori L e il conduttore N a valle del conduttore PE, lasciando tuttavia la possibilità di predisporre in alternativa un circuito 3+1, senza che il livello di rischio aumenti. Nella norma ÖVE/ÖNORM E 8001-1/A2:2003-11-01 l’utilizzo del circuito 3+1 sulle reti TN-S e TT è già espressamente specificato. Rete TT Protezione secondo IEC 1024-1, IEC 1312-1 Protezione secondo IEC 364-4-443 HAK F1 L1 L2 L3 N PE Wh F2 F3 L N PE F2 Scaricatore di fulmini tipo I Scaricatore di sovratensione tipo II Protezione apparecchi tipo III PAS W HPAS RB 1366930000 – 2013 RA W.17 Principi per la protezione contro le sovratensioni Norme generali per l‘installazione Norme generali per l‘installazione Per ottenere una protezione ottimale, durante l’installazione della protezione contro le sovratensioni e dell’impianto è necessario prestare attenzione a una serie di dettagli. Disposizione e ripartizione nel quadro elettrico I quadri elettrici in lamiera d’acciaio presentano buone proprietà di schermatura magnetica. Durante l’installazione occorre prestare attenzione ai seguenti punti: •Evitare inutili lunghezze dei cavi (in particolare su cavi con un elevato contenuto di dati) •Separare fisicamente i conduttori delle linee di segnale sensibili da quelli ocn elevato potenziale di interferenza •Far passare i cavi schermati direttamente dall’apparecchio e montare la schermatura in questa posizione (evitando di utilizzare morsetti supplementari del quadro) •Suddividere gli apparecchi in gruppi in funzione della loro diversa sensibilità e disporli insieme Luogo di installazione I dispositivi di protezione contro le sovratensioni devono essere installati all’interno dell’armadio di commutazione e più precisamente all’altezza del punto di inserimento di cavi e conduttori, ovvero sulla barra inferiore appena sopra tale punto. In questo modo si evita l’accoppiamento delle interferenze, che vengono subito scaricate all’inizio del quadro elettrico. I disturbi vengono deviati all’inizio del quadro elettrico. Utilizzando cavi schermati, in questo punto i dispositivi possono essere installati tramite una staffa di serraggio Weidmüller. Posa dei cavi W I cavi di segnale devono essere installati nell’impianto/nel quadro seguendo il tragitto più breve fino alla protezione contro le sovratensioni e successivamente fino agli apparecchi collegati. I conduttori protetti e non protetti devono essere fisicamente separati. Il conduttore di terra va considerato come conduttore non protetto. Nel caso di cavi sottotraccia o canaline è possibile utilizzare un separatore metallico. Se i cavi di segnale vengono posati in parallelo ai cavi di alimentazione è necessario mantenere una distanza di almeno 0,5 m. Una schermatura ideale viene offerta da canaline metalliche con un coperchio in metallo. Messa a terra degli apparecchi e dei dispositivi collegati Tutti i dispositivi di protezione contro le sovratensioni sono dotati di una presa di terra alla quale deve essere collegato il relativo conduttore della barra equipotenziale. Il conduttore di terra deve avere al contempo la sezione trasversale più grande e la minore lunghezza possibile. Ogni centimetro di lunghezza del conduttore, infatti, aumenta la tensione residua del dispositivo di protezione contro le sovratensioni (1 m di cavo = 1 kV di caduta di tensione). Oltre al morsetto di terra, le protezioni contro le sovratensioni della serie MSR consentono di realizzare la messa a terra attraverso un contatto su guida di supporto TS 35. Per una messa a terra ottimale, montare la barra su una parete metallica collegata a massa. Per un livello di protezione inferiore, collegare ogni 60 cm le protezioni contro le sovratensioni MSR alla compensazione di potenziale. Ai sensi della norma IEC 62305, il collegamento PE e la derivazione all’SPD devono essere di appena 0,5 m per l’equipotenzialità antifulmine. In questo modo è possibile avere un percorso breve, mentre viene realizzato un collegamento a V o un collegamento al PE condotto. Lunghezze cavi F1 F2 a L1 L2 L3 N PE c b a Vale quanto segue: a + c ≤ 0,5 m a + c ≤ 0 ,5 m, quindi b = irrilevante a + b ≤ 0,5 m ÜSG b b ≤ 0,5 m ÜSG b W.18 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Norme generali per l‘installazione 50 Corrente impulsiva da fulmine 10/350 μs 15,6…29,8 kA 13,2…16,4 kA 10 6,8…10,3 kA 4,4…6,1 kA 2,3…3,7 kA 1 10 35 ----Valore dell’integrale di Joule 1 ms 63 100 160 250 Correnti nominali di sicurezza in A Resistenza alla corrente da fulmine dei fusibili NH con correnti impulsive 8/20 μs 60 Corrente impulsiva da fulmine 820 μs 50 Imax in kA Le protezioni contro le sovratensioni per il settore MSR (misura – comando - regolazione) funzionano spesso con disaccoppiamenti tra gli elementi costruttivi. Questo disaccoppiamento, che avviene tramite induttanza o resistenza, non determina solo il tipo e la posa del conduttore, ma anche una protezione equivalente nel picco di corrente nominale sui limitatori e gli scaricatori di tensione. La protezione della serie VPU sul lato alimentazione va installata in conformità alla norma DIN VDE 0298 Parte 4 (sezione del conduttore, numero e modello dei conduttori e tipo di posa). Queste informazioni sono riportate nell’etichetta e sulle istruzioni dei rispettivi moduli VPU. In caso di sovraccarichi dovuti a correnti da fulmine parziali o a correnti di cortocircuito dei trasformatori, gli scaricatori di corrente da fulmini e gli scaricatori di sovratensioni (SPD) devono essere protetti da un pre-fusibile nel caso in cui F1 superi il valore indicato dal produttore. Pur mantenendo il rapporto di 1:1,6 per l’SPD dovrebbe essere previsto il valore nominale massimo. A seconda della posa in opera dei cavi di collegamento, è possibile aumentare l’F1 nel corso del ciclo di vita di un impianto. Chi penserà allora alla protezione contro le sovratensioni? Se al posto dei fusibili prescritti nelle istruzioni di montaggio, si utilizza un interruttore limitatore di corrente o un interruttore magnetoidraulico, è necessario tenere conto delle caratteristiche di innesco. Resistenza alla corrente da fulmine dei fusibili NH con correnti impulsive 10/350 μs Ilim in kA Protezione 43…55 kA 40 28…34 kA 30 18…24 kA 20 ----Valore dell’integrale di Joule 1 ms 12…14 kA 10 2,7…4,3 kA 0 0 10 35 50 63 100 150 160 200 Correnti nominali di sicurezza in A W 1366930000 – 2013 W.19 Principi per la protezione contro le sovratensioni Norme generali per l‘installazione Comportamento dei fusibili NH con corrente impulsiva da fulmine (10/350 µs) È importante comprendere che la questione non è legata tanto alle dimensioni compatte dell’SPD, quanto piuttosto all’utilizzo del pre-fusibile massimo. Risulta chiaro dalla rappresentazione che la capacità della corrente da fulmine dei fusibili piccoli viene fortemente limitata. Solo la posa in opera secondo il valore massimo offre la protezione illimitata da parte di un SPD. Correnti nominali e forma 25 kA 250 A/1 22 kA 200 A/1 70 kA 20 kA Fusione 160 A/00 9,5 kA 100 A/C00 5,5 kA 63 A/C00 25 kA 4 kA 15 kA 20 A/C00 1,7 kA 8 kA 10 50 kA Esplosione 20 kA 35 A/C00 0 20 30 = Intervallo di fusione W 75 kA 40 50 60 70 I/kA 100 = Intervallo di esplosione SPD Luogo di installazione delle protezioni contro le sovratensioni W.20 1366930000 – 2013 Norme per l’installazione della protezione contro le sovratensioni VPU-I, VPU-II e VPU-III Weidmüller in reti energetiche La protezione contro le sovratensioni deve essere installata solo da tecnici qualificati. Durante l’installazione attenersi alle condizioni di collegamento in vigore nel paese di residenza. 1 Applicazione La protezione antifulmine VPU I di tipo I e la protezione contro le sovratensioni VPU-II di tipo II consentono di proteggere gli impianti utente a bassa tensione e le apparecchiature elettroniche contro le sovratensioni, ad esempio quelle che scaturiscono da scariche atmosferiche (temporali) o da commutazioni. La protezione VPU I è uno scaricatore di corrente da fulmine di tipo I e II secondo IEC 61643-1, ENV 61024-1 e IEC 1312-1. Grazie ai varistori integrati, si stabilisce la necessaria equipotenzialità (collegamento equipotenziale antifulmine conforme a IEC 62305 Parte 1) tra la protezione antifulmine dell’edificio e il sistema di messa a terra dell’alimentazione di energia in caso di fulminazione. La protezione VPU II è conforme alla tipo II di IEC 61643-11 e ÖVE SN60 Parte 4 e Parte 1. Come elementi limitatori di tensione si utilizzano varistori ad alta potenza in ossido di metallo. La protezione VPU-III e la protezione contro le sovratensioni terminali VPO-DS di tipo III proteggono gli impianti utente a bassa tensione e le apprecchiature elettriche contro le sovratensioni e le manovre. La protezione VPU III o VPO DS viene integrata anche a valle della VPU II in cassette di distribuzione/quadri di piano/canaline cavo/dietro alla presa. E’ garantita la conformità ai requisiti della norma IEC 61643-11 e EN 61643-11. 2 Luogo di installazione La protezione VPU II deve essere integrata nel quadro del contatore o nel quadro principale in modo che lo spazio della scatola di raccordo non sia accessibile al personale non autorizzato. La protezione VPU I viene integrata in prossimità dell’alimentazione per stabilire il necessario collegamento equipotenziale antifulmine tra l’impianto parafulmine e la distribuzione di energia. 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Norme per l’installazione delle protezioni contro le sovratensioni Tutti gli scaricatori devono essere installati da personale tecnico specializzato. La protezione VPU ILCF può essere installata nella zona del pre-contatore. L’installazione di impianti con dispositivi di protezione contro le sovratensioni è descritta nella norma VDE 0100 Parte 534 “Selezione e installazione dei materiali di esercizio”. Ciò è correlato alle seguenti norme: a. IEC 60364-4-43: “Protezione contro le sovratensioni di origine atmosferica o dovute a manovre” b. IEC 60364-5-53: “Selezione e installazione di apparecchiature elettriche” c. IEC 61024-1: “Protezione degli edifici contro la fulminazione” d. IEC 61312-1: “Protezione contro l’impulso elettromagnetico da fulmine” 3 Collegamento elettrico Lo scaricatore di corrente da fulmini VPU I e la protezione contro le sovratensioni VPU vengono collegati, con cavi il più corti possibile, tra il conduttore esterno (L1, L2, L3) o il conduttore di neutro (N) e la terra (PE) dell’impianto utente. Bisogna evitare che i conduttori non protetti vengano condotti in parallelo con conduttori protetti (potete trovare esempi di collegamento all’ultima pagina). W W.21 Principi per la protezione contro le sovratensioni Norme per l’installazione delle protezioni contro le sovratensioni 3.1 Collegamento al conduttore esterno e al conduttore di neutro Per i cavi di collegamento allo scaricatore VPU-I, VPU-II si scelgono di solito cavi con la stessa sezione del conduttore esterno (L1, L2, L3) e del conduttore di neutro (N). Se si desidera ridurre le sezioni, un dispositivo di protezione (ad esempio un fusibile di collegamento principale) assicura la protezione contro i cortocircuiti dei cavi di collegamento. I morsetti di collegamento degli scaricatori non devono essere utilizzati come morsetti di derivazione. I prefusibili per il VPU II possono essere scelti fino ad un massimo di 200 A gL e per il VPU I fino ad un massimo di 315 A gL. Note: Nella rete TN-C-S vengono impiegate protezioni VPU II a tre poli (sul lato TN-C). Se il conduttore PEN viene condotto singolarmente come conduttore PE e N, è necessario utilizzare una protezione VPU II a 4 poli (sul lato TN-S). Nella rete TT, secondo DIN VDE 0100-534/A1 10/96 è possibile installare una protezione PU-II- 3+1 a 280 V. Nella rete IT con tensione del conduttore esterno a 400 V viene invece installata la protezione PU II 3+1 385 V a 385 V. 3.2 Collegamento alla messa a terra W W.22 Il cavo di messa a terra dello scaricatore viene collegato alla messa a terra dell’impianto utente seguendo il percorso più breve. Cavi di collegamento più lunghi riducono l’efficacia della protezione contro le sovratensioni. Evitare l’inserimento in parallelo con altri cavi elettrici. Come punto di collegamento negli impianti utente elettrici con equipotenzialità è disponibile una barra equipotenziale provvista di messa a terra. È sempre necessario assicurarsi che la messa a terra degli scaricatori sia collegata alla messa a terra dell’impianto utente. Sulle reti TN è necessario collegare insieme il conduttore PEN e il conduttore di messa a terra degli scaricatori. Il conduttore PEN dell’EVU non deve essere utilizzato come dispersore di terra. Se si utilizza come collegamento di terra la barra PE o PEN di una distribuzione, è necessario collegare la barra a un cavo di messa a terra separato con il dispersore di terra dell’impianto utente. Nel VPU I sono previsti due morsetti di terra. I due morsetti devono essere collegati. Uno conduce al collegamento equipotenziale dell’edificio, l’altro al conduttore PE dell’installazione. Per gli scaricatori di corrente da fulmine di Classe I, è necessario utilizzare un conduttore a portata di corrente da fulmine, garantita a partire da 16 mm². Con le protezioni contro le sovratensioni di Classe II è richiesta una sezione minima di 4 mm². a + b ≤ 0,50 m a ÜSG b 4 I nstallazione della protezione contro le sovratensioni terminale (scaricatore di Classe III) La protezione VPU-III o lo scaricatore VPO-DS vengono installati unitamente alla VPU II. La protezione VPU III o lo scaricatore VPO DS vengono integrati nel cavo da proteggere e sono in grado di proteggere i circuiti elettrici fino a 16 A. L’installazione della VPU III può avere luogo in cassette di distribuzione per un circuito elettrico che protegge, ad esempio, i monitor. Lo scaricatore VPO DS si presta al montaggio sul posto, in apparecchi o canaline. D Vor Isolationsmessung trennen oder Schutzelement ziehen! EN Before conducting isolation measurement, remove plug-in protective elements! I Prima di misurare l‘isolamento scollegare il sezionatore o i fusibili di protezione! FR Avant toute mesure d’isolation déconnectez les éléments de protection ou de séparation. E Antes de realizar la medición de aislamiento, retirar el descargador. CN 在做绝缘测试前 , 请先断开 保护回路或拔下保护模块! 1383210000/06/2012 5 Controllo di funzionamento Lo scaricatore di corrente da fulmine VPU e la protezione contro le sovratensioni vanno sottoposti ad un attento controllo visivo durante i temporali. Se il colore della finestra trasparente cambia o il LED diventa rosso significa che è necessario sostituire l’SPD. Con l’invecchiamento, sui varistori potrebbero verificarsi temperature elevate. Ciò potrebbe provocare incendi nelle reti a bassa tensione. Per questa ragione tutti gli SPD dispongono di un monitoraggio termico integrato che in caso di pericolo separa automaticamente il varistore dalla tensione di alimentazione. La disattivazione viene segnalata da un LED o da un segnale. Un ulteriore dispositivo di comando (contatto di segnalazione a distanza) indica la disconnessione (in tutte le descrizioni di prodotto indicata con una R). Il funzionamento di tutti i moduli VPU può essere controllato con uno dispositivo di prova opzionale (il cosiddetto V-TEST), disponibile separatamente. 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Norme per l’installazione delle protezioni contro le sovratensioni 5.1 Sostituzione 8 Applicazione Se, come al punto 5, uno scaricatore ha una finestra trasparente rossa o se il LED si accende di rosso, lo scaricatore deve essere sostituito da un elettricista specializzato. I singoli scaricatori di tipo I e II possono essere innestati e codificati in funzione della tensione. Durante il controllo della resistenza all’isolamento, l’SPD deve essere scollegato dall’impianto durante la misurazione, ad esempio sfilando la parte superiore; in alternativa è necessario scollegare gli scaricatori dalla rete. Weidmüller offre speciali adesivi di avvertimento per il quadro elettrico (Nr.cat. 1287670000). Lo scaricatore compatibile con la tensione nominale deve essere nuovamente installato. VPU I LCF e PU I stabiliscono la necessaria compensazione di potenziale della protezione antifulmine in presenza di un impianto parafulmine e di alimentazione. Le protezioni VPU I LCF e PU I incapsulate vengono preferibilmente utilizzate nei distributori delle installazioni edilizie. Le protezioni PU I TSG incapsulate vengono spesso installate con tensioni di 330 V o 440 V in applicazioni industriali, ad esempio impianti eolici. I prodotti VPU I LCF e PU I TSG+ possono essere utilizzati nel campo del precontatore in quanto non conducono corrente di fuga durante l’uso. Le protezioni VPU I LCF e VPU I sono certificate sia come protezione antifulmine sia come protezione contro le sovratensioni, ossia abilitate per la tipo I e la tipo II. La protezione contro le sovratensioni VPU II è omologata per le tipo II e III, quindi protezione contro le sovratensioni e protezione contro le sovratensioni terminali. VPU III eV PO DS sono invece protezioni contro le sovratensioni terminali di tipo III. 6 Collegamento della segnalazione a distanza (R) Il contatto di segnale è eseguito come contatto di scambio e viene collegato ai morsetti 11 e 14. I morsetti 11/12 sono chiusi durante il normale funzionamento (finestra verde), mentre i morsetti 11/14 sono aperti. In caso di guasto (finestra rossa), i morsetti 11/14 sono chiusi, mentre i morsetti 11/12 sono aperti. Sulla protezione VPU III l’intervento del dispositivo di separazione viene segnalato dall’apertura di un fusibile termico non reversibile.Il circuito di segnalazione viene collegato con cavi con una sezione massima di 1,5 mm². Evitare l’inserimento parallelo dei cavi con i cavi di collegamento e il cavo di messa a terra. Un cablaggio di sicurezza tramite una protezione contro le sovratensioni di Classe III secondo il livello di tensione riduce le anomalie al dispositivo di rilevamento. 7 Prefusibile Le protezioni antifulmine e contro le sovratensioni della serie VPU I e VPU II si comportano passivamente in condizioni di funzionamento normale. Non si registra assorbimento di corrente. Pertanto la protezione contro il cortocircuito e il sovraccarico viene garantita da un fusibile compatibile con il tipo di posa in opera e con la sezione del cavo collegato. Inoltre i prodotti della serie VPU sono controllati con un prefusibile massimo. Il prefusibile è specificato nei dati tecnici o sull’iscrizione laterale del prodotto. Se il fusibile integrato nell’impianto è inferiore o uguale a questo valore, esso può essere utilizzato nell’alimentazione come protezione cavi. Se la protezione di alimentazione è invece superiore rispetto al fusibile specificato nei dati tecnici, è necessario integrare nel fascio di cavi del modulo VPU altri fusibili in funzione del cavo di collegamento. In questo caso assicurarsi che il fusibile del fascio di cavi sia effettivamente a capacità di corrente che non venga scelto un fusibile troppo piccolo, caso nel quale l’SPD diventerebbe inefficace in presenza di una sovratensione. 1366930000 – 2013 9 Approvazioni Le serie VPU I e VPU II hanno un report CB e possono pertanto essere trascritte in approvazioni nazionali specifiche. Tutti i prodotti sono provvisti di marcatura CE. 10. Riepilogo delle norme di installazione per protezioni contro le sovratensioni (SPD) La norma fondamentale è la VDE 0100-534, scaturita dal regolamento tecnico europeo come IEC 60364-5-53. Questa norma indica come installare la protezione contro le sovratensioni (tipo I o II). Il regolamento IEC 60364-5-534 non deve essere identico alle norme acquisite dai singoli paesi. Durante l’installazione vanno quindi osservate le norme vigenti a livello nazionale, nonché standard e regole applicative. L’installazione deve essere effettuata esclusivamente da tecnici specializzati presenti in loco. Nella VDE 0100-534 si distingue tra gli schemi di collegamento A, B e C. In pratica: A = circuito 3+0 (VPU I 3 o VPU II 3 nella rete TN-C), B = circuito 4+0 (VPU I 4 o VPU II 4 nella rete TN-S). C = c ircuito 3+1 (VPU I 3+1 o VPU II 3+1 nella rete TN-S/TT o rete IT con N). W W.23 Principi per la protezione contro le sovratensioni Norme per l’installazione delle protezioni contro le sovratensioni Nella VDE 0100-534 si afferma che l’SPD deve essere installato in prossimità del luogo di montaggio con una distanza ≤ 0,5 m tra il luogo di montaggio dell’SPD e il collegamento diretto a N o PE. Il regolamento IEC 60364-5-534 descrive come effettuare la messa a terra dell’SPD rispetto alla barra equipotenziale o a PE, a seconda di quale sia il collegamento più corto. Nella VDE vengono prescritti entrambi i cavi. Durante il controllo dell’isolamento, l’SPD deve essere separato dall’impianto per l’intera durata della misurazione. Non è consentita l’installazione degli SPD a valle di un RCD. Protezione contro le sovracorrenti L1 F1 L2 L3 PEN F2 PU La protezione degli SPD in caso di cortocircuito viene garantita dal fusibile F2. I fusibili vanno scelti tenendo conto delle correnti di dimensionamento specificate nelle istruzioni di montaggio del produttore degli SPD. E’ possibile rinunciare al fusibile F2 se i parametri del fusibile F1 che è parte dell’impianto elettrico corrispondono alla combinazione della corrente di dimensionamento specificata dal produttore dell’SPD. W W.24 1366930000 – 2013 Voci di capitolato per le protezioni contro le sovratensioni Principi per la protezione contro le sovratensioni Voci di capitolato Nel sito Internet www.weidmueller.com, al menu “Download/Voci di capitolato” troverete testi aggiornati per la preparazione delle vostre specifiche tecniche. In questo modo potrete in qualsiasi momento scaricare i dati tecnici corretti e aggiornati dei nostri prodotti, direttamente dal sito Internet. Per maggiori informazioni sui nostri prodotti, fare riferimento al catalogo online nella nostra homepage www.weidmueller.com W 1366930000 – 2013 W.25 Principi per la protezione contro le sovratensioni Edifici ad uso ufficio con protezione contro le sovratensioni Applicazioni/luogo d’impiego: uffici LPZ OA LPZ OB 3 LPZ OA 3 9 6 8 6 8 7 8 6 8 7 8 4 3 9 EMA 4 3 RV HAK 3 1 8 9 2 PAS 5 Energia (alimentazione a bassa tensione) 1 tipo I Scaricatore con spinterometro con/senza varistore ad alta potenza, VPU I LCF 2 tipo I Scaricatore con varistori ad alta potenza, serie VPU I 3 tipo II Scaricatore con varistori ad alta potenza, serie VPU II 4 tipo III Scaricatore per l’installazione nel sottoripartitore, serie VPU III 5 tipo III Scaricatore come protezione contro le sovratensioni (presa), VPO DS Dati 8 Protezione contro le sovratensioni per linee dati, ad esempio Ethernet Cat.5 W Energia e dati 6 tipo III Scaricatore VSPC 7 tipo III Scaricatore VSPC 6 PR O LE TEZIO SO V R NE C ATE ON NS TRO ION I BMA Misurazione, comando e regolazione 9 Protezione contro le sovratensioni per circuito MSR, ad esempio VSPC e/o VSSC W.26 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Edifici industriali con protezione contro le sovratensioni Applicazioni/luogo d’impiego: edifici industriali LPZ OA LPZ OB 3 3 6 8 7 8 9 6 7 8 8 3 4 9 4 4 EMA 4 6 BMA 3 RV HAK 3 1 2 PAS 8 9 5 6 8 Norme IEC 61643-11, SPD’s connected to low-voltage power distribution systems. I prodotti di tipo I, tipo II e tipo III sono certificati secondo questa norma. Corrente Telecom Gas IEC/EN 62305-1 bis 4,- Protection against lightning. Questa norma relativa alla protezione contro i fulmini definisce tutto ciò che concerne la protezione antifulmine interna ed esterna e comprende attualmente 4 parti: •“Protezione contro i fulmini – Parte 1: Principi generali“ •“Protezione contro i fulmini – Parte 2: Analisi del rischio: analisi del rischio per le strutture“ •“Protezione contro i fulmini – Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone“ •“Protezione contro i fulmini – Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture“ LPZ OA Zona non protetta all’esterno dell’edificio. Fulminazione diretta, nessuna schermatura contro gli impulsi elettromagnetici. Norme per l’installazione IEC 60364-5-53, Electrical installations of buildings – Part 5-53 (Contenuto in VDE 0100-534). Norma per l’installazione di impianti a bassa tensione. VDE 0800, VDE 0843-T5, VDE 0845 contempla la selezione e l’installazione di elettronica di comunicazione LPZ OB Zona protetta dall’impianto parafulmine esterno. Nessuna schermatura contro LEMP. Acqua W Principi dell’impianto parafulmine SEV SN 4022:2004 e dispersore di fondazione SEV 4113 1366930000 – 2013 W.27 Principi per la protezione contro le sovratensioni Componenti per la protezione contro le sovratensioni Componenti per la protezione contro le sovratensioni Dispositivi di protezione contro le sovratensioni (SPD surge protection devices) Non esiste un componente perfetto in grado di soddisfare tutti i requisiti tecnici della protezione contro le sovratensioni in modo costantemente efficace. Vengono invece utilizzati diversi componenti che si differenziano e si completano a vicenda dal punto di vista dell’efficacia fisica, per cui si registrano effetti di protezione distinti. Tempi di reazione brevissimi, elevata portata di corrente, bassa tensione residua e lunga durata non sono caratteristiche riunibili in un singolo componente. Nella pratica si utilizzano tre elementi principali: 1.Spinterometri / Gas Discharge Tube (GDT) 2.Varistori / Varistore in ossido di metallo (MOV) 3.Diodi soppressori / Diodo Zener (TAZ) Per ottimizzare la protezione contro le sovratensioni, molto spesso si utilizzano apposite combinazioni di questi tre elementi, riunite in un unico modulo di protezione. W W.28 1. Spinterometri / GDT Possibili tipi: Spinterometro incapsulato non soffiante Spinterometro incapsulato Spinterometro a gas Forma impulso senza GDT Forma impulso con GDT U (kV) 1,0 U (kV) 1,0 0,5 0,5 1 µs t 1 µs t La denominazione indica che le tensioni elevate vengono deviate a terra attraverso uno spinterometro (ad esempio GDT – Gas Discharge Tube) soggetto a un passaggio di corrente imprevisto. La capacità di scarica degli spinterometri è molto alta (in funzione del tipo) e arriva fino a 100 kA (bidirezionale). Gli spinterometri a gas sono installati in una custodia isolata in vetro o ceramica (ossido di alluminio). Gli elettrodi degli spinterometri sono realizzati in una lega speciale. Dal punto di vista della forma e della distanza, gli spinterometri sono disposti in modo che la tensione presente produca una distribuzione del campo con un valore di tensione quasi esatto per l’accensione dello spinterometro. Le custodie sono sigillate sotto vuoto e riempite con gas nobili, quali argon o neon. Lo spinterometro funziona in modo bipolare. Il valore della tensione di accensione dipende comunque dalla pendenza della sovratensione applicata. La curva caratteristica di innesco degli spinterometri a gas mostra che le tensioni di innesco aumentano in presenza di un rapido incremento della sovratensione. La conseguenza è che con sovratensioni molto ripide la tensione di innesco - quindi il livello di protezione – è relativamente alta e può essere sensibilmente superiore alla tensione nominale dello spinterometro (ca. 600-800 V). Il cattivo funzionamento dello spegnimento dello spinterometro attivato potrebbe avere effetti negativi. L’arco presenta una tensione molto bassa e si spegne solo in presenza di una tensione inferiore a quella prevista. Pertanto, dal punto di vista della geometria dello spinterometro, bisogna anche assicurarsi che l’arco riceva una tensione elevata e che quindi si spenga relativamente presto, grazie a distanze elevate e al raffreddamento. Tuttavia si potrebbe registrare una prolungata corrente residua. Quest’ultima può recuperare energia anche dall’alimentazione del circuito elettrico da proteggere. Una soluzione efficace: un collegamento in serie di uno spinterometro e di un fusibile rapido. 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Componenti per la protezione contro le sovratensioni 2. Varistori / MOV 3. Diodi soppressori / TAZ U U t U t I varistori utilizzati nella protezione contro le sovratensioni (MOV – Varistore in ossido di metallo) sono resistenze dipendenti dalla tensione sotto forma di dischi in ossido di metallo (ossido di zinco). La resistenza manifesta una bassa impedenza una volta superata di poco la propria tensione nominale. La sovratensione viene limitata quando la corrente passa attraverso il varistore. Il varistore funziona in modo bidirezionale. A seconda del tipo, i varistori presentano una capacità medio-alta, compresa tra 40 kA e 80 kA. Il tempo di risposta è inferiore a 25 ns. I varistori non sono tuttavia esenti da svantaggi. Prestare attenzione ai segni di invecchiamento e ad un valore capacitivo relativamente alto di questi componenti. A seconda della frequenza di intervento, con il tempo si generano correnti di dispersione dovute al cedimento di alcuni elementi delle resistenze. Ciò potrebbe causarne il riscaldamento o addirittura la rottura. Ecco perché sui prodotti Weidmüller sono integrati dei fusibili termici. L’alto valore capacitio dei varistori disturba in circuiti elettrici con frequenze elevate. Con frequenze a partire da circa 100 kHz è necessario tener conto di un’attenuazione dei segnali, pertanto se ne sconsiglia l’impiego in impianti per la trasmissione dei dati. U t t I diodi soppressori funzionano in modo simile ai diodi Zener. Esistono versioni unidirezionali e bidirezionali. Nei circuiti a corrente continua vengono spesso impiegati diodi soppressori unidirezionali. Rispetto ai diodi Zener, i diodi soppressori presentano una corrente nominale superiore e sono notevolmente più rapidi. A partire da una certa tensione di scarica diventano rapidamente conduttivi, cortocircuitando la sovratensione. Tuttavia la loro corrente nominale non è molto alta: meno di 100 A. Presentano però un tempo di risposta estremamente rapido, nell’ordine dei picosecondi, che rappresenta un vantaggio soprattutto in presenza di Burst o Spike (impulsi ad ago) sulla linea. Purtroppo i diodi soppressori hanno una capacità intrinseca non trascurabile. Pertanto, durante il loro utilizzo, così come avviene per i varistori, è necessario controllare il possibile effetto di attenuazione alle alte frequenze. W 1366930000 – 2013 W.29 Principi per la protezione contro le sovratensioni Componenti per la protezione contro le sovratensioni 4. Circuiti combinati Dalla combinazione degli elementi descritti si possono realizzare delle protezioni contro le sovratensioni che soddisfino esigenze specifiche. Se un impulso di tensione raggiunge l’ingresso di un circuito combinato, lo scaricatore a gas si accende e scarica la corrente elevata. L’impulso residuo viene attenuato da un’induttanza seriale e quindi assorbito e limitato dal varistore e/o dal diodo soppressore. Se lo scaricatore di gas non interviene, cioè in caso di una salita lenta della tensione, l’impulso viene scaricato solo dal varistore o dal diodo soppressore. Dalla sequenza dei singoli componenti si ricava una crescente sensibilità alla risposta in direzione dell’uscita. Una tensione di disturbo con una salita di 1 kV/µs e un valore di picco di 10 kV all’ingresso viene limitata da uno scaricatore di sovratensioni a gas a ca. 600-700 V. Il secondo stadio, disaccoppiato dal primo tramite un’induttanza, comprime questo valore a ca. 100 V. Questo impulso di tensione è quindi ridotto dal diodo soppressore a ca. 35 V (in una protezione combinata a 24 V). L’elettronica a valle deve quindi poter assorbire un impulso di tensione di ca. 1,5 x giri di funzionamento. kV V V V 600 600 600 500 500 500 400 400 400 300 300 300 200 200 200 100 100 100 10 8 6 4 2 Surge voltage wave 0 0 0 20 40 60 µS 0 0 1 2 µs 0 1 0 2 µs 0 1 2 µs W UB W.30 U 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Criteri di prova Criteri di prova Classificazione prima VDE IEC 0675 Protezione Scaricat. B bassa La suddivisione in classi si basa sull’esperienza che gli scaricatori di tipo I potessero essere sovraccaricati in caso di forti sollecitazioni, e anche sugli studi più recenti sulle scariche da fulmine. Sulla scorta di questi dati è stata quindi definita la nuova forma d’onda standardizzata 10/350 µs per la corrente di prova degli scaricatori di tipo I. I parametri di prova sono compresi tra 12,5 e 25 kA Ipeak o Iimp. Il parametro “10/350 µs” indica che la corrente impulsiva dopo 10 µs raggiunge il 90 % del massimo e dopo 350 µs scende al 50 %. La superficie sotto questa curva corrisponde all’energia elettrica utilizzata per la prova. Gli scaricatori di tipo II (ex scaricatori “C”) vengono sempre controllati con la forma d’onda 8/20. La corrente impulsiva di dispersione per i nostri scaricatori arriva a 75 kA in caso di alimentazione bipolare e a 100 kA per l’alimentazione quadripolare. Gli scaricatori di tipo III (ex scaricatori “D”) vengono utilizzati per la protezione delle apparecchiature. Per essi vale la Protezione media Protezione alta Scaricat. C Scaricat. D 37 A tipo I tipo II tipo III Valori di prova Impiego IIMP = 25 kA Forma curva 10/350 µs Protezione contro la fulminazione diretta (alimentazione, distribuzione principale, ecc.) Protezione dell‘installazione fissa (distribuzione elettrica, ecc.) 1 polo IN = 20 kA Forma curva 8/20 µs 3 o 4 poli IN = 100 kA Forma curva 8/20 µs Uoc = 20 kV max. Is = 10 kA max. generatore ibrido Protezione dei dispositivi (prese, ecc.) prova con un generatore impulsivo da 2 Ohm con una tensione di posizione da 0,1 kV a max. 20 kV che, in caso di cortocircuito, eroga da 0,05 kA a 10 kA in 8/20 µs. Rapporto tra 10/350 μs e 8/20 μs 100 kA 80 kA 60 kA 50 kA 40 kA 20 kA 1 2 20 200 350 600 800 Forma onda [μs] 1 2 10/350 80/20 Imax [kA] 100 5 Q [As] 50 0,1 W/R [J/Ω] 2,5 – 106 0,4 – 103 Norma DIN V VDE V 0185-1 DIN V VDE 0432 T.2 Impulso di sovratensione simulato 8/20 μs Impulso da fulmine simulato 10/350 μs 1000 t US Impulso di prova 10 / 350 µs Tensione in % 100 90 50 10 0 0 10 50 100 150 200 350 100 90 Tensione in % Tensione in % 100 90 50 0 5 8 1366930000 – 2013 15 20 300 350 t in µs Impulso di prova 1,2 / 50 µs Impulso di prova 8 / 20 µs 10 0 250 25 t in µs W 50 10 0 0 10 1,2 20 30 50 40 50 t in µs W.31 Principi per la protezione contro le sovratensioni Compatibilità elettromagnetica Compatibilità elettromagnetica Per compatibilità elettromagnetica (EMC) si intende l’interazione senza interferenze tra impianti e dispositivi elettrici ed elettronici, senza che si disturbino a vicenda. I vari apparecchi elettrici possono essere contemporaneamente trasmettitori (fonte di interferenza) e ricevitori (sensibili all’interferenza). 0 1 2 3 4 MSR 5 0 1 2 3 4 MSR 5 Sistema elettrico 2 Sistema elettrico 1 La struttura EMC di un impianto elettrico od elettronico con componenti EMC compatibili non basta di solito per garantire un funzionamento ottimale. Solo grazie all’impiego mirato di dispositivi per la protezione contro le sovratensioni nei punti prestabiliti di un impianto, è possibile ottenere un funzionamento esente da guasti dovuti all’accoppiamento delle sovratensioni. La procedura per l’utilizzo delle protezioni contro le sovratensioni è a sua volta accoppiata al modello di influenza del dissipatore di disturbi e della fonte di disturbo e integrata in un sistema di protezione insieme al concetto delle zone di protezione antifulmine e del coordinamento degli isolamenti. Direttive/linee guida EMC Esistono numerose norme e direttive che mirano a regolare un funzionamento reciproco esente da guasti. Con la nascita del mercato comune europeo, nel 1989 è stata varata la direttiva CEE (EN 50-370 Parte 1 +2) sulla compatibilità elettromagnetica, adottata successivamente dal diritto nazionale. In Germania la legge sulla compatibilità elettromagnetica (EMVG) è stata varata nel 1992. La versione attuale risale al 2008; dello stesso anno è anche la norma internazionale IEC 61000. Le interferenze elettromagnetiche possono essere provocate sia da eventi naturali, ad esempio un fulmine, sia da manovre tecniche, ad esempio un repentino cambiamento di stato dei valori di corrente e di tensione. Le interferenze si distinguono in disturbi periodici (ondulazioni, radiazioni HF), transienti (impulsi brevi ma ricorrenti con elevato carico di energia) e rumori (estesa distribuzione dell’energia di disturbo nel campo di frequenza). Nel modello di riferimento della EMC, l’elemento che genera il disturbo viene definito “sorgente di intererenza” mentre quello che ne subisce gli effetti è l’apparecchio ricevitore (apparecchio sensibile all’interferenza). La trasmissione dell’interferenza avviene attraverso un meccanismo di propagazione legato alla linea e/o al campo (campo H/campo E). Visto come sorgente di interferenza, un apparecchio o un impianto non deve superare le soglie di emissione limite definite dalla normativa EMC. Come dissipatore di disturbo, lo stesso sistema deve avere la stessa immunità ai disturbi prescritta nelle norme. Grazie alla disposizione di diversi sistemi elettrici all’interno di un impianto complesso o di un locale e le numerose linee per l’alimentazione di energia, ingressi e uscite dei comandi e sistemi bus, si creano numerose possibilità di disturbo. Attraverso i diversi percorsi di accoppiamento, è possibile accoppiare sovratensioni dovute a fulmini, manovredi commutazione, ecc. Si potrebbero verificare i seguenti eventi: • Riduzione delle prestazioni • Malfunzionamenti • Interruzioni • Guasti W W.32 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Compatibilità elettromagnetica Gli ultimi due disturbi di funzionamento comportano l’arresto degli impianti produttivi causando elevati costi. Per un funzionamento EMC compatibile di un impianto o di un sistema, è necessario considerare i seguenti punti: • Impianto di protezione dalle scariche atmosferiche • Messa a terra • Disposizione/posa dei cavi elettrici • Schermatura dei cavi • Installazione in un quadro elettrico • Sensori e attuatori • Trasmettitori e ricevitori • Convertitori di frequenza • Sistemi di bus e dispositivi di campo • ESD Accoppiamento induttivo 0 1 2 3 4 5 0 MSR 1 2 3 4 MSR Accoppiamento capacitivo 5 Sistema elettrico 2 Sistema elettrico 1 Accoppiamento galvanico Accoppiamento radiazione Sorgente del disturbo Dissipatore di disturbi W 1366930000 – 2013 W.33 Principi per la protezione contro le sovratensioni Domande frequenti sulla protezione contro le sovratensioni Domande frequenti Quando devo utilizzare uno scaricatore di tipo I e quando uno scaricatore di tipo II? Nel caso degli impianti antifulmine installati in un edificio, lo scaricatore di tipo I consente di realizzare un’equipotenzialità antifulmine per la tensione di alimentazione. Gli scaricatori di tipo I sono in grado di deviare impulsi più alti; questo tipo di scaricatore viene installato in prossimità dell’alimentazione. Lo scaricatore di tipo I si presta all’utilizzo nell’equipotenzialità antifulmine secondo DIN VDE 0185 Parte 1 e IEC 62305. Lo scaricatore di tipo I soddisfa i requisiti della tipo I (B) a norma DIN VDE 0675 e IEC 61643-1 della tipo I. Lo scaricatore di tipo II consente di proteggere gli impianti utente a bassa tensione e le apparecchiature elettroniche contro eventuali sovratensioni, ad esempio quelle che si formano in seguito a scariche atmosferiche (temporali) o a manovre di commutazione. Lo scaricatore di tipo II è conforme alla norma VDE 0675 Parte 6, tipo II (C), progetto e DIN VDE 0675 Parte 6, A2, nonché IEC 61643-11 di tipo II. Quando è richiesta un’induttanza di disaccoppiamento? Se si utilizzano scaricatori Weidmüller di tipo I e II basati su varistori, non è richiesta un’induttanza di disaccoppiamento. Gli scaricatori PU I TSG+ sono dotati di spinterometro triggerato. Grazie alla rapidità di risposta e a un livello di protezione più basso, nemmeno in questo caso è richiesto un disaccoppiamento. W W.34 Perché esistono varianti a 3 e a 4 poli? A seconda della forma della rete, è necessario utilizzare scaricatori diversi. Una forma di rete ampiamente diffusa è la rete TN. Nel sistema TN-C il potenziale viene condotto dall’EVU attraverso il conduttore PEN del dispersore di terra della sorgente a bassa tensione (trasformatore) fino all’impianto utente. Qui il PE ha lo stesso potenziale del conduttore N. In questo caso si utilizza lo scaricatore a tre poli. Nella rete TN-S, PE e N sono separati. In questo modo si può creare uno scostamento di potenziale tra PE e N. In questo caso viene utilizzato uno scaricatore a 4 poli. Che forme di rete esistono? Sistema TT Nel sistema TT i dispositivi di protezione contro le sovratensioni degli scaricatori di tipo I e di tipo II non vengono installati tra le linee attive e il potenziale di terra come avviene nei sistemi TN, bensì tra le fasi L1, L2 e L3 e il conduttore neutro. Nella disposizione classica dei dispositivi di protezione contro le sovratensioni, tra le fasi e il potenziale di terra queste non potrebbero più essere in grado di spegnere la corrente susseguente di rete al termine del ciclo di vita, potrebbero invecchiare o non riuscire più a produrre un cortocircuito. Dopo di che, in funzione della resistenza di messa a terra disponibile nell’impianto utente, la corrente di guasto ritorna alla fonte di alimentazione. Ad ogni modo, sulla base delle resistenze del doppino relativamente alte nei sistemi TT, i fusibili sotto corrente non riconoscono come un problema questa corrente di guasto e di conseguenza non procedono ad una rapida interruzione. Ciò può provocare incrementi di potenziale da parte dell’intero sistema equipotenziale dell’edificio. Se dall’impianto utente si alimentano edifici distanti oppure se attraverso i cavi vengono azionate utenze al di fuori del raggio d’azione del sistema equipotenziale dell’edificio, possono generarsi tensioni parassite pericolose. In questo caso viene utilizzato il circuito 3+1. Sistema IT In alcuni impianti utente, per motivi di disponibilità, si preferisce installare un sistema IT. Se si verifica un cortocircuito monofase, si crea praticamente un sistema TN. L’alimentazione elettrica non viene interrotta, bensì mantenuta. I sistemi IT trovano impiego, ad esempio, in ambito medicale. Un dispositivo per il monitoraggio dell’isolamento fornisce informazioni sulla qualità dei rapporti di isolamento dei conduttori attivi e delle utenze collegate rispetto al potenziale di terra. Le protezioni contro le sovratensioni vengono commutate tra i conduttori attivi e l’equipotenziale principale. Protezione, sezione del cavo e guida del cavo vengono gestite come avviene nei sistemi T. Nei ripartitori dei circuiti elettrici tutti i conduttori attivi vengono protetti anche contro il potenziale di terra locale. Per la protezione delle utenze sensibili, si utilizzano protezioni contro le sovratensioni VPU di tipo III – Protezione contro le sovratensioni terminali, ad esempio: VPU III o VPO DS. Gli scaricatori devono essere adeguati alla tensione del conduttore esterno. 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Domande frequenti sulla protezione contro le sovratensioni Che cosa ha a che fare questo con il circuito 3+1? Se a questo punto gli scaricatori di Classe II del sistema TT vengono condotti non a terra, ma al conduttore neutro, a causa dello scaricatore a bassa impedenza la resistenza del conduttore neutro riduce la corrente susseguente da utilizzare. Dopo che si verifica il guasto, quest’ultima viene momentaneamente separata dai fusibili della presa o dai fusibili principali sotto tensione. La corrente di guasto dovuta alle resistenze dell’impianto di messa a terra si trasforma in pura corrente di cortocircuito! Il collegamento tra conduttore neutro ed equipotenziale principale viene stabilito attraverso uno spinterometro. Quest’ultimo è in grado di condurre le correnti impulsive totali che si verificano sul luogo di montaggio senza sovraccaricarsi. Il circuito 3+1 viene anche adottato nel settore dei ripartitori di circuiti elettrici. I conduttori esterni L1, L2 e L3 vengono collegati tramite conduttori neutri. Da qui uno spinterometro viene condotto alla barra PE. Per la gestione dei sistemi equipotenziali presenti e degli scaricatori separati per l’equipotenzialità e la disposizione dei componenti delle protezioni contro le sovratensioni a monte degli interruttori magnetotermici differenziali vale quanto descritto per il sistema TN. Come funziona il monitoraggio sugli scaricatori VPU? Ogni singolo disco degli scaricatori VPU è provvisto di controllo termico. Si tratta di una tecnologia all’avanguardia che separa lo scaricatore invecchiato dalla rete di alimentazione. In questo modo si evitano gli incendi. Questo controllo termico funziona con una saldatura speciale che si disattiva nel giro di ca. 30 secondi attraverso il varistore, in presenza di una corrente di ca. 0,2 A. La disponibilità viene visualizzata attraverso il campo verde nella finestra trasparente oppure 1366930000 – 2013 nella serie VPU con gli scaricatori contrassegnati con R con l’uscita di telesegnalazione tramite un contatto di scambio. Una protezione antifulmine o contro le sovratensioni continua a funzionare anche dopo una sovratensione? Sì, se la corrente di fuga è attiva, ad esempio, il VPU II rimane al di sotto della corrente di fuga nominale per ciascun disco individuale. Il varistore invecchia ad ogni procedura di scarico. L’invecchiamento si accumula durante il ciclo di vita, tanto da causare il guasto degli scaricatori nel corso degli anni. Questa condizione si può monitorare utilizzando la segnalazione remota. Un’altra contromisura richiesta dalla norma IEC 62305-3, è il controllo periodico dell’impianto parafulmine. In questo caso è di aiuto il V-TEST che consente di controllare il funzionamento di ogni singolo modulo. A che tipo di controlli vengono sottoposti i moduli VPU? I moduli VPU I e VPU II sono certificati a norma IEC 61643-11. Gli scaricatori della serie VPU-I sono conformi alla tipo I e alla tipo II, mentre quelli della serie VPU-II sono conformi alla tipo II e alla tipo III. La serie VPU-III e VPODS è sviluppata e certificata secondo i requisiti della norma IEC 61643-11 ed è compatibile con la tipo III. Dove vengono installati i moduli VPU? I moduli VPU hanno le dimensioni per i ripartitori di installazione a norma DIN 43 880 A1 prima stesura 6/81. Gli scaricatori di tipo I vengono installati in prossimità dell’alimentazione e dell’equipotenziale principale, mentre gli scaricatori di tipo II nella distribuzione e gli scaricatori VPU III nei sottoquadri, vicino all’oggetto da proteggere. In base al coordinamento degli isolamenti della DIN VDE 0110 sono richieste specifiche resistenze all’isolamento da parte dei componenti dell’impianto. Queste possono essere conseguite, tra l’altro, attraverso l’impiego graduale di scaricatori di tipo I, II e III. A che cosa occorre prestare attenzione durante l’installazione dei moduli VPU? La norma IEC 60364-5-53 descrive la selezione e l’installazione della protezione contro le sovratensioni all’interno di edifici in ogni parte del mondo. La norma preliminare tedesca della DIN VDE V 0100-534 descrive la selezione e l’installazione di mezzi d’esercizio dei dispositivi di protezione contro le sovratensioni. Che differenze ci sono tra uno spinterometro e un varistore? Un varistore è una resistenza dipendente dalla tensione che allontana „dolcemente“ la sovratensione. Uno spinterometro è un componente meccanico o un’unità in ceramica a gas incapsulata in grado di inserire lo spinterometro e di lasciare affiorare soltanto tensione di funzionamento dopo l’accensione (80-120 V). A seconda del tipo di spinterometro, prestare attenzione alla capacità di spegnimento della corrente susseguente di rete a 50 Hz. Al contrario i varistori non attirano alcuna corrente susseguente di rete. W W.35 Principi per la protezione contro le sovratensioni Domande frequenti sulla protezione contro le sovratensioni Che cosa sono gli spinterometri triggerati? Questo tipo di spinterometri dispone di un’elettronica supplementare. L’accensione avviene in modo elettronico e ha luogo in un momento prestabilito. In questo modo il livello di protezione viene mantenuto basso e il tempo di risposta si riduce. Nei componenti di protezione contro le sovratensioni per il settore di misura - comando e regolazione, quando si deve utilizzare il circuito CL o SL? La differenza tra circuito CL (current loop) e SL (symmetrical loop) è il tipo di integrazione dei diodi soppressori. Il circuito CL presenta un diodo tra i cavi. Questo circuito viene utilizzato con i loop di corrente e offre una protezione diretta sull’ingresso o l’uscita del trasduttore di segnali analogico. Il circuito SL funziona in modo simmetrico a terra, ossia due diodi zener sono commutati a terra. Se in un loop di corrente viene integrato il circuito SL al posto del circuito CL, la tensione residua aumenta fino a raggiungere un valore doppio, in virtù dei due diodi al posto di uno del circuito CL. Circuito di protezione 2 CL 1 4 5 TS 2 3 Circuito di protezione 2 SL 1 4 5 TS W W.36 2 3 1366930000 – 2013 W 1366930000 – 2013 W.37 Principi per la protezione contro le sovratensioni Principi per la protezione contro le sovratensioni Glossario W W.38 Glossario Accoppiamento capacitivo Accoppiamento del circuito di disturbo e del circuito utile a causa di una differenza di potenziale tramite capacità d’accoppiamento. Accoppiamento galvanico Il circuito di disturbo e il circuito utilizzatore hanno un'impedenza comune (cavi uniti). Accoppiamento induttivo Accoppiamento tramite due o più loop di conduttori sotto tensione. Apparecchi di protezione contro le sovratensioni (üSG) Apparecchio con almeno un elemento non lineare per limitare le sovratensioni transitorie e deviare le correnti impulsive. Barra di messa a terra principale PAS Barra metallica collegata alla fondazione su cui è possibile collegare all'LPS installazioni metalliche, componenti conduttivi esterni, cavi di alimentazione e telecomunicazione (ad esempio acqua o gas). Burst Impulsi di sovratensione che si ripresentano in una determinata finestra temporale. Capacità di estinzione della corrente residua Ifi Il VPU I, delle serie II e III non genera alcuna corrente susseguente tra L-PEN (corrente susseguente), semplificando in questo modo l‘installazione. Pertanto, la potenza della corrente del cortocircuito o la corrente susseguente, dal generatore o dal trasformatore, non va presa in considerazione. Circuito 3+1 Protezione contro le sovratensioni per reti TT/TNS con 3 varistori e uno spinterometro N-PE. Si evita la tensione sui varistori difettosi. Circuito combinato Circuito di protezione costituito ad esempio da scaricatore a gas, varistore e/o diodo soppressore. Circuito elettrico a sicurezza intrinseca I circuiti a sicurezza intrinseca sono minacciati in modo particolare in quanto bastano minime quantità di energia per comprometterne la sicurezza intrinseca. In questo caso assicurarsi che, durante l'installazione di circuiti a sicurezza intrinseca, compresi cavi e conduttori, non venga superata l'induttività, la capacità o il rapporto L/R max. consentiti, oltre che la temperatura superficiale. Classe B / T1 / Kl.I Definito ai fini dell'equipotenzialità antifulmine secondo DIN VDE 0185-1, vedere anche la tipo I. Classe C / T2 / Kl.II Definito ai fini della protezione contro le sovratensioni in impianti fissi, preferibilmente per l'impiego nella categoria tensione impulsiva massima III, vedere anche la tipo II. Classe D / T3 / Kl.III Definito ai fini della protezione contro le sovratensioni in impianti fissi, preferibilmente per l'impiego nella categoria tensione impulsiva massima II, vedere anche la tipo III. Classi di protezione contro le sovratensioni Classificazione dei materiali elettrici secondo la loro resistenza alla tensione, riferita alla tensione nominale, EN 50178. Contatto di segnalazione a distanza (FM) Un contatto isolato elettricamente sui prodotti energetici per la segnalazione degli scaricatori inattivi/guasti. Sui prodotti MSR-SPD/VSPC, questo collegamento con VSPC CONTROL UNIT risulta necessario per effettuare la segnalazione. Weidmüller identifica questo con una R nella denominazione e sta per "remote signal contact". Coordinamento degli isolamenti o tensione impulsiva nominale di dimensionamento Resistenza alla corrente impulsiva nominale dell'isolamento in componenti dell'impianto secondo DIN VDE 0110 T.1. Corrente d'esercizio continua Ic Corrente per percorso di protezione con corrente di carico nominale Uc. 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Glossario Corrente di carico nom. massima Uc Valore effettivo massimo della tensione alternata o valore massimo della tensione continua che può essere presente in modo permanente sul circuito di protezione dell'SPD. Tensione continua = Tensione di dimensionamento. Corrente di dispersione Corrente che fluisce al conduttore in caso di bassa tensione. Corrente dispersa max. Imax Ampiezza della corrente 8/20 µs durante la prova di lavoro secondo la tipo II (tipo 40 kA). Corrente dispersa nominale In ampiezza della corrente impulsiva 8/20 µs durante il controllo secondo la tipo II (tipo 20 kA). Corrente impulsiva 10/350 µs Corrente di prova da fulmine con un tempo di salita di 10 µs e durata dell'onda fino all'emivalore di 350 µs. Corrente impulsiva 8/20 µs Corrente di prova da fulmine con un tempo di salita di 8 µs e durata dell'onda fino all'emivalore di 20 µs. Corrente impulsiva da fulmine Iimp Viene definito dal valore soglia della corrente Ipeak e dal carico Q, durante il controllo secondo la classe I con impulso 10/350 µs. Corrente susseguente If Corrente che fluisce subito dopo una procedura di scarico attraverso l'SPD e che viene fornita dalla rete. Diodo soppressore Diodo semiconduttore ad azione rapida, dipendente dalla tensione. Dispositivo di protezione contro le sovratensioni (ÜSE) Apparecchi di protezione contro le sovratensioni e dispositivi che svolgono la funzione di protezione contro le sovratensioni di un impianto, compresi i cavi che fanno parte della protezione contro le sovratensioni . Dispositivo di separazione Dispositivo che stacca lo scaricatore dalla rete in caso di guasto e che indica questa condizione. EMC Compatibilità elettromagnetica. Equipotenzialità antifulmine Equipotenzialità di componenti metallici separati con LPS tramite collegamento diretto o collegamento mediante dispositivi di protezione contro le sovratensioni per ridurre la differenza di potenziale causata dalla corrente da fulmine. Frequenza limite Indica le frequenze max. di funzionamento della trasmissione. Nel caso di frequenze superiori, il circuito di protezione effettua lo smorzamento fino ad impedire ogni sorta di trasmissione. Fusibile, consigliato E' il valore nominale del fusibile consigliato dal produttore e si ricava dalla scheda tecnica. Fusibile, pre-fusibile Un prefusibile è necessario se il fusibile F1 inserito a monte ha un valore superiore rispetto al valore max. specificato dal produttore. Assicurarsi che il valore nominale venga selezionato rispettando il rapporto F1 a F2 (prefusibile a monte di SPD) = 1 : 1,6 e che sia il più alto possibile. Se al posto dei fusibili specificati nelle istruzioni di montaggio, si utilizzano interruttori automatici magnetotermici come protezione contro le sovracorrenti, è necessario attenersi alle caratteristiche di disinnesco. Grado di protezione della custodia (codice IP) Grado di protezione che protegge la custodia contro il contatto con particolari sotto tensione e contro l’ingresso di corpi estranei solidi od acqua. Controllo a norma IEC 529 Sezione 7.4. HAK Cassette di collegamento domestiche. IL Corrente nominale massima tramite collegamento trasversale interno di uno scaricatore con due collegamenti per una fase. IMAX Corrente massimo che può essere attivato da uno scaricatore. 1366930000 – 2013 W W.39 Principi per la protezione contro le sovratensioni Glossario Impulso combinato Il generatore ibrido genera a vuoto un impulso da 1,2/50 µs e in cortocircuito un impulso da 8/20 µs. Il rapporto ampiezza tensione a vuoto Uoc e ampiezza corrente di cortocircuito Isc ammonta a 2 Ohm. INSTA Custodia a norma DIN 43880, adatta per il montaggio in ripartitori. Interruttore differenziale (RCD) Se una corrente di guasto supera una determinata soglia, l'interruttore FI di protezione si disattiva dopo 0,2 secondi. Invecchiamento Modifica ai dati di potenza originali causata da impulsi di disturbo dal funzionamento o da condizioni ambientali sfavorevoli. Ipeak = Iimp Ampiezza elettrica di un impulso di prova. Isn Ampiezza dello scaricatore nominale. LEMP Lightning Electromagnetic Pulse = impulsi elettromagnetici di disturbo. Livello di protezione Up Indica la tensione residua che viene misurata sui morsetti in caso di impulso di sovratensione (valore preferenziale, superiore alla tensione di limitazione massima misurata). Parametro importante che caratterizza la potenzialità dell'SPD. LPL Lightning Protection Level – Classe di protezione LPL I = 200 kA LPL II = 150 kA LPL III = 100 kA Corrente da fulmini massima sotto forma di fulminazione diretta nella protezione antifulmine esterna. Le diverse applicazioni o categorie edilizie vengono classificate secondo questi Lightning Protection Levels. 10 / 350 µs: corrente di prova per scaricatori di correnti da fulmini (prodotti di tipo o tipo I), è la simulazione o l’imitazione di un fulmine. 8 / 20 µs: corrente di prova per gli scaricatori di sovratensioni (prodotti di tipo o tipo II), è la simulazione o l’imitazione di una sovratensione. LPS Lightning Protection System – sistema completo che viene utilizzato per ridurre i danni fisici di un impianto dovuti alla fulminazione diretta. LPZ Lightning Protection Zone = zone di protezione antifulmine. Le zone di protezione antifulmine vengono suddivise in: protezione antifulmine esterna LPZ 0 / 0A / 0B e protezione antifulmine interna LPZ 1, 2, 3. Lunghezze cavi In caso di collegamento alla presa dello scaricatore di corrente da fulmini, la lunghezza dei conduttori sul lato esterno e a terra deve essere quanto più corta possibile e comunque non deve superare gli 0,5 metri. In particolare il collegamento a terra deve essere quanto più corto possibile. Luogo di montaggio: sul punto di alimentazione dell'impianto per tipo I e II. Nelle immediate vicinanze del terminale da proteggere per la tipo III. Modalità differenziale La sorgente di disturbo e la sorgente utile sono collegate in serie (ad esempio accoppiamento magnetico o galvanico). W W.40 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Glossario Modalità errore TOV TOV = gli scaricatori devono essere in grado di resistere agli incrementi di tensione persistenti con frequenza di rete, le cosiddette „sovratensioni temporanee“ o „TOV“. Diverse condizioni di errore interne ed esterne all‘impianto di consumo a bassa tensione di un edificio possono verificarsi e causare dei TOV. Un esempio di causa di TOV è descritto nella norma VDE 0100, parte 442, si tratta di un errore di terra sul lato dell‘alta tensione del trasformatore della griglia locale. Modalità di guasto Modalità 1: la protezione contro le sovratensioni si è spenta da sola e non offre alcuna protezione. Modalità 2: la protezione contro le sovratensioni ha cortocircuitato un collegamento interno, il sistema di collegamento è protetto dal corto. L‘alimentazione o il segnale non sono più operativi. Modalità normale La sorgente di disturbo si verifica tra il filo di segnale e il cavo di riferimento (ad esempio accoppiamento capacitivo o incremento del potenziale di masse/terre contrapposte). MOV Vedere varistore. MSR Tecnica di misura, comando e regolazione. Mutual coupling Campo elettromagnetico accoppiato in uno o più loop. PE Sistema di protezione e di terra a cui viene deviata l'energia. Percorso di protezione Circuito dei componenti di un SPD, conduttore contro conduttore, conduttore a terra, conduttore contro conduttore neutro, conduttore neutro a terra vengono definiti come percorsi di sicurezza. Prefusibile Fusibile max. da prevedere in funzione della sezione di collegamento e/o del disaccoppiamento longitudinale. Protezione antifulmine esterna La protezione antifulmine esterna si compone di parafulmine, scaricatore e impianto di messa a terra e ha il compito di proteggere gli impianti da incendi o distruzioni meccaniche dovute a fulminazione. Protezione antifulmine interna Per protezione antifulmine interna si intende la protezione delle apparecchiature elettriche contro la sovratensione. Protezione contro le sovratensioni (OVP/SPD) Cablaggio di un circuito elettrico per limitare la tensione di uscita, nonchè completezza delle misure di protezione antifulmine per proteggere le apparecchiature tecniche dagli effetti delle correnti dalle sovratensioni transitorie. RCD Vedere Interruttore differenziale. Resistenza al corto circuito Corrente di cortocircuito spontanea massima a cui l'SDP è in grado di resistente. Rete IT Sistema di rete con 3 conduttori esterni strutturato in modo isolato rispetto al potenziale di terra. Il PE dell'edificio non è collegato al sistema di rete. Rete TN Sistema di rete come sistema a 4 o 5 conduttori, 3 conduttori esterni e PEN nell'edificio. PE dall'edificio e PE dalla rete sono collegati insieme. Rete TT Sistema di rete con 4 conduttori, 3 conduttori esterni e conduttore N nell'edificio. Il PE dell'edificio non è collegato al sistema di rete. RSU Protezione contro le sovratensioni sul profilo dello zoccolo d'arresto con scaricatore a gas, varistore e diodo soppressore per loop di corrente 6 A e 10 A. Scaricatore Dispositivo di protezione che devia l'energia in modo simmetrico tra i cavi o in modo asimmetrico tra i cavi e la terra. 1366930000 – 2013 W W.41 Principi per la protezione contro le sovratensioni Glossario Scaricatore a gas Interruttore incapsulato dipendente dalla tensione con elevata capacità. Segnali binari Segnali di commutazione con lo stato ON e OFF. Smorzamento d'inserzione Smorzamento in decibel che comporta anche un quattro poli integrato. Sovratensione Differenza di potenziale indesiderata di lunga o breve durata tra i conduttori o tra conduttori e terra, che causa guasti o distruzione. SPD Surge Protection Device (Dispositivo di protezione antifulmine e contro le sovratensioni). Spinterometro triggerato Uno scaricatore a gas che viene attivato attraverso un divisore di tensione capacitivo una volta raggiunto un valore di tensione predefinito. TAZ Vedere diodo soppressore. Tempo di risposta In funzione del tipo e della struttura del modulo di protezione, si ottengono tempi di reazione da pochi µs a ps. Tensione di dimensionamento UC Corrisponde al valore effettivo massimo della tensione alternata che deve essere continuamente presente su uno scaricatore. Tensione di disturbo asimmetrica Tensione tra il "centro elettrico" e il potenziale di riferimento (massa). Tensione di disturbo asimmetrica Tensione tra conduttore e potenziale di riferimento (terra). Tensione di disturbo simmetrica Tensione tra linea di andata e di ritorno (tensione asimmetrica). Tensione di limitazione misurata Tensione max. durante l'alimentazione di impulsi di forma predefinita durante il controllo. Tensione impulsiva 1,2/50 µs Tensione impulsiva con un tempo di salita di 1,2 µs e durata dell'onda fino all'emivalore di 50 µs. Tensione longitudinale Tensione perturbatrice tra il conduttore attivo e la terra. Tensione trasversale Tensione di disturbo tra due conduttori di un circuito. Tipo I Concepito come equipotenzialità antifulmine secondo IEC 37A/44/CDV, vedere anche la Classe B. Tipo II Concepito come protezione contro le sovratensioni in impianti fissi, preferibilmente per l'impiego nella categoria tensione impulsiva massima III, vedere anche la Classe B. Tipo III Concepito come protezione contro le sovratensioni in impianti fissi, preferibilmente per l'impiego nella categoria tensione impulsiva massima II, vedere anche la Classe D. Varistore Resistenza in ossido di metallo in funzione della tensione, la resistenza diminuisce con l'aumentare della tensione. W W.42 1366930000 – 2013 W 1366930000 – 2013 W.43 Principi per la protezione contro le sovratensioni Principi per la protezione contro le sovratensioni Norme e direttive Forum sulle protezioni contro le sovratensioni Norme/direttive/fondamenti legali La disponibilità degli impianti e dei sistemi elettrici ed elettronici è un fattore decisivo e talvolta anche esistenziale per il gestore. Pertanto è necessario evitare danni e anomalie che scaturiscono in larga misura dalle sovratensioni. Per questa ragione, le norme e le direttive prevedono l’adozione di protezioni antifulmine e contro le sovratensioni per edifici, parti di edifici, impianti strutturali e tecnici (oggetti). Il comitato tecnico IEC TC 81 si occupa di protezione antifulmine a livello mondiale. Nell’ottobre 2001 è stata introdotta la nuova serie IEC 62305. Dal gennaio 2006 sono disponibili quattro parti della direttiva IEC 62305: • IEC 62305-1: General principles • IEC 62305-2: Risk management • IEC 62305-3: P hysical damage to structures and life hazard • IEC 62305-4: E lectrical and electronic systems within structures Il comitato tedesco K 251 responsabile per l’applicazione nazionale ha deciso di mantenere la classificazione VDE delle nuove serie di norme DIN EN 62305 come VDE 0185-305 Parti 1-4. Norme e direttive nazionali •DIN EN 62305-1 (VDE 0185-305-1) •DIN EN 62305-2 (VDE 0185-305-2) •DIN EN 62305-3 (VDE 0185-305-3) •DIN EN 62305-4 (VDE 0185-305-4) Il progetto della Parte 5 è in fase di consultazione. Come è noto l’equipotenzialità antifulmine non basta da sola a proteggere i componenti degli impianti elettrici contro le sovratensioni. Pertanto le norme come: • DIN VDE 0100 Parte 410 • DIN VDE 0100 Parte 540 • DIN VDE 0100 Parte 443 • DIN VDE 0100 Parte 534 • DIN VDE 0800 Parte 1 • DIN VDE 0800 Parte 2 • DIN VDE 0800 Parte 10 • DIN VDE 0845 Parte 1 • DIN VDE 0845 Parte 2 richiedono misure esplicite di protezione contro le sovratensioni. Nella DIN VDE 0100 vengono descritte le misure di protezione contro le sovratensioni per gli impianti a bassa tensione, mentre la serie DIN-VDE-0800 parla delle misure di protezione contro le sovratensioni per l’intera tecnica di comunicazione. L’Allegato A di DIN VDE 0100-534 mostra l’impiego selettivo di scaricatori Protezione secondo IEC 1024-1, IEC 1312-1 Protezione secondo IEC 364-4-443 HAK F1 L1 L2 L3 N PE Wh F2 W Scaricatore di sovratensione Classe II PAS HPAS W.44 L N PE F2 Scaricatore di fulmini Classe I RB F3 RA Protezione apparecchi Classe III di sovratensioni di Classe I (scaricatori B) nell’alimentazione principale, di Classe II (scaticatori C) nei ripartitori elettrici e di Classe III (scaricatori D) nel settore dei circuiti di corrente finale. Allegato A di DIN V VDE V 0100 Parte 534. La norma IEC 61643-5-53 è in vigore dal 2002. Viene convertita nella VDE 0100-534 e descrive come selezionare e installare la protezione contro le sovratensioni negli impianti elettrici. Viene previsto come sostituto per DIN VDE 0100-534. L’appendice internazionale è IEC 60364-553:2002-06. Il capitolo 534: „Devices for protection against overvoltages“ comprende i dispositivi di protezione contro le sovratensioni, la loro scelta e il loro impiego nell’installazione all’interno di edifici. Ciò che vale sul lato della bassa tensione viene descritto specularmente dalla serie di norme nazionali 0800 Parte 1, 2 e 10, nonché 0845 Parte 1 e 2 per l’intera elettronica di comunicazione. Nella DIN VDE 0800 vengono descritti aspetti generali, ad esempio messa a terra, equipotenzialità, ecc. e in DIN VDE 0845 misure di protezione contro sovratensioni di ogni genere. Linee guida degli assicuratori Sono linee guida di riferimento per decidere se prevedere protezioni antifulmine e contro le sovratensioni per edifici, parti di edifici, impianti strutturali e tecnici. Le linee guida, in seguito all’accordo tra assicuratore e assicurato, diventano parte integrante e vincolante del contratto di assicurazione. Il loro utilizzo non esonera dall’adozione di leggi, disposizioni, norme e regole della tecnica riconosciute, quali ad esempio le norme DIN-VDE. Nei regolamenti edilizi dei paesi, nelle disposizioni legali e nelle direttive esecutive vigenti per determinati edifici si richiedono impianti parafulmini in grado di garantire la pubblica sicurezza, 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Norme e direttive ad esempio nelle normative valide per i centri commerciali, gli ospedali, gli edifici scolastici, gli istituti, ecc. Nelle versioni tecniche concrete, vanno applicate le regole tecniche comunemente riconosciute, in questo caso la norma DIN EN 62305 (VDE 0185-305):2006-11 o la norma VDE V 0185. Le questioni sull’applicazione concreta non sono solo legate ai requisiti legali, ma anche alla richiesta da parte degli assicuratori, ad esempio per magazzini a scaffali alti o attività commerciali. Per la protezione contro le sovratensioni valgono rapporti simili: ad esempio la norma DIN VDE 0100-443 parla dell’analisi dei rischi che determinano l’adozione delle misure di protezione contro le sovratensioni. Per i singoli settori, ad esempio impianti elettrici, impianti per l’elaborazione elettronica dei dati, aziende agricole ed edifici abitativi, ci sono pubblicazioni VdS specifiche: •VdS 2192: prospetto delle protezioni contro le sovratensioni per la prevenzione degli incidenti •VdS 2014: determinazione delle cause dei danni causati da fulmini e sovratensioni •VdS 2258: protezione contro le sovratensioni •VdS 2006: protezione antifulmine tramite scaricatori •VdS 2017: protezione antifulmine e contro le sovratensioni per aziende agricole •VdS 2031: protezione antifulmine e contro le sovratensioni in impianti elettrici •VdS 2028: dispersore di terra a maglia per equipotenzialità e dispersore antifulmine •VdS 2019: protezione contro le sovratensioni in edifici abitativi •VdS 2569: protezione contro le sovratensioni per impianti per la trasmissione elettronica dei dati •VdS 2010: protezione antifulmine e contro le sovratensioni in funzione dei rischi 1366930000 – 2013 •VdS 2007: impianti della tecnologia informatica (impianti IT) •VdS 3428: dispositivi di protezione contro le sovratensioni Vanno considerati i seguenti aspetti legali: Esistono inoltre specifiche costruttive dei Land federali e norme sulla protezione antifulmine in vigore a livello dell’intera Germania. In base al suddetto comportamento, l’associazione VdS (Verband der Sachversicherer) ha creato una tabella che assegna in modo semplice agli oggetti una classe di protezione antifulmine e misure di protezione contro le sovratensioni (direttiva VdS 2010). Qui, oltre alle esperienze e alle conoscenze della prevenzione degli incidenti, vengono considerati anche i fondamenti legali, le disposizioni e le norme. • BGB § 633 Contratto di lavoro § 276 Responsabilità per colpa propria § 278 Colpe del prestatore d’opera § 459 Responsabilità per vizi materiali § 823b Atti illeciti Fondamento legale In linea di massima la protezione antifulmine e contro le sovratensioni non è una direttiva obbligatoria sotto forma di norma di legge, anche se la protezione antifulmine e contro le sovratensioni è parte integrante della legge EMC. Tuttavia è importante sapere che esiste un solido fondamento legale, dopo che si verifica un vizio e si giunge quindi al reperimento del diritto. Diritto civile: •Legge sulla responsabilità prodotto § 3 Riconoscibilità dell’errore/ competenza • Sicurezza degli apparecchi §3 Regole della tecnica • AVBEltV Obbligo di osservanza delle norme Disposizioni: • Regole commerciali § 24 Impianti sottoposti a vincolo di monitoraggio § 120aPericoli per la salute e la vita • VOB §3 Vizi presunti § 4/2Responsabilità/Norme tecniche § 4/3 Osservazioni In linea di principio un’azienda è tenuta a garantire l’assenza di difetti nelle sue prestazioni. Punto di partenza decisivo per l’assenza di difetti di una prestazione è il rispetto delle norme tecniche riconosciute. W W.45 Principi per la protezione contro le sovratensioni Panoramica delle norme e disposizioni Protezione contro le sovratensioni Norme e disposizioni Per le norme e le disposizioni nazionali e internazionali sullo stesso tema, la norma è vincolante con la zona d’influenza massima (adesempio „IEC“ a livello internazionale, „CENELEC“ o „CNC“ a livello europeo, „DIN VDE“ o „ÖVE“ a livello nazionale (analogamente a TÜV Germania è valida in Austria)). IEC EN EN 60728-11 VDE IEC 60364-5-53 HD 60364-5-53 VDE 0100-534 IEC 60364-5-54 HD 60364-5-54 VDE 0100-540 IEC 60664-1 EN 60664-1 VDE 0110-1 IEC 60079-11 EN 60079-14 IEC 60079-11 EN 60079-11 IEC 62305-1 IEC 62305-2 IEC 62305-3 EN 62305-1 EN 62305-2 EN 62305-3 VDE 0165 Parte 1 VDE 0170 Parte 7 VDE 0185-305-1 VDE 0185-305-2 VDE 0185-305-3 IEC 62305-4 EN 62305-4 VDE 0185-305-4 IEC 60529 IEC 60099-1 EN 60 529 EN 60099-1 VDE 0470-1 VDE 0675, Parte 1 IEC 60099-4 EN 60099-4 IEC 60099-5 EN 60099-5 EN 61643-11 VDE 0675, Parte 4 VDE 0675, Parte 5 VDE 0675-6-11 IEC 61643-12 EN 61643-12 VDE 0675-6-12 IEC 61643-21 EN 61643-21 VDE 845-3-1 IEC 61643-22 TS 61643-22 VDE V 845-3-2 IEC 60038 EN 60038 VDE 0175-1 IEC 61643-11 altro ÖVE SN 60 Parte 1+4 KTA 2206, 06.92 Serie di norme VDE 44 W Libretto tascabile DIN-VDE Serie DKE N° 520 Reti di cavi per segnali a distanza, segnali acustici e servizi interattivi – Parte 11: Requisiti di sicurezza Installazione di impianti a bassa tensione – Parte 5-53: Selezione e installazione delle risorse elettriche – Separazione, commutazione e gestione – Sezione 534: Dispositivi di protezione contro le sovratensioni Installazione di impianti a bassa tensione – Parte 5-54: Selezione e installazione delle risorse elettriche – Impianti di messa a terra, conduttori di protezione e conduttori equipotenziali di protezione Coordinamento degli isolamenti per risorse elettriche in impianti a bassa tensione – Parte 1: Fondamenti, requisiti e controlli Risorse elettriche per l‘impiego in zone con polvere infiammabile – Parte 14: Selezione e installazione Atmosfera esplosiva – Parte 11: Protezione degli apparecchi a sicurezza intrinseca „I“ Protezione antifulmine – Parte 1: Principi generali Protezione antifulmine – Parte 2: Gestione dei rischi Protezione antifulmine – Parte 3: Protezione di impianti costruttivi e persone Protezione antifulmine – Parte 4: Sistemi elettrici ed elettronici in impianti strutturali Codice IP, gradi di protezione tramite la custodia Scaricatore di sovratensioni – Parte 1: Scaricatore di sovratensioni con resistenze non lineari per reti a tensione alternata Scaricatore di sovratensioni – Parte 4: Scaricatori in ossido di metallo senza spinterometro per reti a tensione alternata Scaricatore di sovratensioni – Parte 5: Indicazioni in merito alla selezione e all‘applicazione Dispositivi di protezione contro le sovratensioni per bassa tensione – Parte 11: Dispositivi di protezione contro le sovratensioni per l‘impiego in impianti a bassa tensione – Requisiti e controlli Dispositivi di protezione contro le sovratensioni – Parte 12: scelta e motivi di utilizzo Dispositivi di protezione contro le sovratensioni per bassa tensione – Parte 21: dispositivi di protezione contro le sovratensioni per l‘impiego in reti di telecomunicazione ed elaborazione dei segnali – Requisiti prestazionali e processi di prova Dispositivi di protezione contro le sovratensioni per bassa tensione – Parte 22: dispositivi di protezione contro le sovratensioni per l‘impiego in reti di telecomunicazione ed elaborazione dei segnali – Principi di selezione e applicazione Tensioni normalizzate IEC Posa in opera delle centrali nucleari contro gli effetti dei fulmini Impianti parafulmine - Spiegazioni su DIN 57185/VDF 01 85 VDE Libretto tascabile DIN-VDE serie DKF N° 519: Impianti parafulmine 1 Protezione antifulmine esterna VDE Impianti parafulmine 2 Protezione antifulmine interna VDE Questa lista non ha pretese di completezza. W.46 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni Panoramica delle norme e disposizioni IEC EN VDE altro ÖVE 8001 §18 DIN IEC 88/117CD (VDE 0127 Parte 24): 2000-06 IEC 61400-24 VdS 2010:2005-07 (03) Questa lista non ha pretese di completezza. Protezione degli impianti elettrici contro le sovratensioni transitorie SPD for telecommunication selection u.application principles Impianti ad energia eolica – Parte 24: protezione antifulmine per impianti ad energia eolica Wind turbine generator systems, Lightning protection for wind turbines Protezione antifulmine e contro le sovratensioni orientata ai rischi, direttive per la prevenzione degli incendi; prevenzione degli incendi VdS nella Gesamtverband der Schadenversicherer e.V. (GDV) VdS 2031 Protezione antifulmine e contro le sovratensioni in impianti elettrici VdS 2019 Protezione contro le sovratensioni in edifici residenziali VdS 2258 Protezione contro le sovratensioni VdS 2569 Protezione contro le sovratensioni per impianti di elaborazione dati elettronici Elementi costruttivi per dispositivi di protezione contro le sovratensioni per fotodiodi a valanga a bassa tensione Elementi costruttivi per dispositivi di protezione contro le sovratensioni per varistori in ossido di metallo a bassa tensione (MOV) Elementi costruttivi per dispositivi di protezione contro le sovratensioni per diodi soppressori a bassa tensione (TSS) Direttive per dispositivi elettrici – Dispositivi di protezione contro le sovratensioni (scaricatori) Norma francese per il controllo SPD nel settore fotovoltaico DIN EN 61643-321 (VDE 0845-5-2):2003-02 DIN EN 61643-331 (VDE 0845-5-3):2004-03 DIN EN 61643-341 (VDE 0845-5-4):2002-11 VdS 3428: 2005-04 UTE C 61-740-51 DIN CLC/TS 50539-12 prEN 50539-11 VDE 0675-39-11 Dispositivi di protezione contro le sovratensioni per bassa tensione – Dispositivi di protezione contro le sovratensioni per applicazioni particolari, compresa la tensione continua – Parte 12: Selezione e principi applicativi – Dispositivi di protezione contro le sovratensioni per l‘impiego in installazioni fotovoltaiche Norma in vigore per il controllo SPD nel settore fotovoltaico Questa lista non ha pretese di completezza. Approvazioni UL UL 4976 UL 94 Norma UL per la protezione dei circuiti di misura e comando Norma UL per i materiali plastici W 1366930000 – 2013 W.47 W W.48 1366930000 – 2013 Principi per la protezione contro le sovratensioni