LE ULCERE VENOSE R. Tasinato Unità Operativa di Chirurgia Generale Ambulatorio di Chirurgia Vascolare A.S.L 13 Presidio Ospedaliero di Mirano (Venezia) Direttore: Dott. Pierpaolo Da Pian Ulcere venose : letteratura Ulcere venose : letteratura il nostro approccio nel trattamento delle ULCERE VENOSE Ulcere venose : casistica Ulcere venose Casistica Ambulatorio Chirurgia Vascolare A.s.l. 13 Osservazione Pazienti Modalità di trattamento Risorse: Gennaio 2002 Gennaio 2013 3.641 pazienti (164 persi di vista o cartella incomleta) 8,1 % Gestione ambulatoriale ospedaliera 91,9% Gestione condivisa ospedale-territorio 3 medici 7 infermieri Personale ADI 2 medici 40 infermieri 57,3% donne 42,7% uomini età media 63,6 anni Ulcere venose : casistica Ulcere venose Casistica Ambulatorio Chirurgia Vascolare A.s.l. 13 Metodiche Esame obiettivo (foto) Ecodoppler Fotopletismografia 3.641 pazienti 59,6 % ulcere venose 12,4 % ulcere venose con associata arteriopatia 5,7 % ulcere venose con associata connettivopatia 9,2 % ulcere post-traumatiche in paziente flebopatico 13,1 % ulcere non venose (ischemiche, neuropatiche, infettive, traumatiche, neoplastiche, altro Ulcere venose : importanza della diagnosi Esame obiettivo che confermi la flebopatia • definizione del tipo di insuff.venosa superficiale, profonda, mista • Che valuti anche la presenza o meno di concomitante arteriopatia (ABI index) • Che escluda altre diagnosi Ecocolordoppler Per etichettare il tipo di insufficinza (circolo venoso profondo, superficiale ) Ulcere venose: scheda clinica e archiviazione dei dati Scheda paziente Informatizzata Informazioni condivise Condividere strategie Risparmiare tempo Ulcere venose: percorso diagnostico e terapeutico Nostro Percorso diagnostico terapeutico: 1 - Conferma della diagnosi (esclusione di arteriopatia e T.V.P.) 2 - Debridment della lesione Condizione indispensabile per promuovere la riepitelizzazione 3 - Medicazioni elastocompressive da effettuare preferibilmente a domicilio 4 - Prevenzione delle recidive calza elastica Ulcere venose: debridement Debridement : l’azione tesa alla rimozione: • Meccanica (currettage) • Autolitica (medicazioni occlusive) • Farmacologica (collagenasi) del tessuto necrotico dell’essudato e dei depositi di fibrina dalla lesione Ulcere venose: debridement Debridement : definizione Rimozione dal fondo e dai tessuti circostanti di un’ulcera del materiale devitalizzato, dei tessuti necrotici o contaminati, dei depositi di fibrina e dei prodotti di degradazione batterica presenti Questo materiale interferisce con i normali processi di riparazione tissutale perché rappresenta una vera e propria “barriera “ alla cicatrizzazione oltre che essere un ottimo pabulum glico-proteico per la proliferazione batterica Debridement : meccanismo d’azione Fondo dell’ulcera: BIOFILM Glicoproteine, depositi di fibrina, gel mucopolisaccaridico, cellule epiteliali, leuciociti e macrofagi in disfacimento, batteri, miceti Debridement : meccanismo d’azione Il debridement promuove la rimozione dell’ambiente acido dovuto alla fermentazione dei prodotti di degradazione batterica e cellulare Stimola per la neoangiogenesi Ulcere venose : debridement chirurgico “curretage” in anestesia locale facilmente eseguibile procedura ambulatoriale anestesia locale applicabile più volte costi ridotti non necessita di personale particolarmente esperto Ulcere venose: debridment con “bisturi ad idrogetto: Versajet” Ulcere venose: tipologia delle medicazioni 1991 — 2013 Enzimi proteolitici Emulsioni solfo-argentate Medicazioni semiocclusive assorbenti Carbossimetilcellulosa Sistema assorbente Comfeel Sistema Duoderm Schiume a base di Poliuretani Alginati e Gel di Agarosio Pellicola Bioprocess Collagene Eterologo Liofilizzato Membrana amniotica Umana Colla di Fibrina proteolisati e gel piastrinici Supporti con Carbone e Argento Ulcere venose : teoria dell’ambiente umido Teoria di George Winter : teoria dell’ambiente umido (1980) Il mantenimento dell’umidità sul letto della lesione favorisce il debridement autolitico riduce il dolore stimola i processi di angiogenesi e riepitelizzazione Principio che sta alla base delle attuali medicazioni occlusive che mantengano l’umidità protocollo di medicazione dopo il debridement • energica Detersione (scraping) con fisiologica e impacco con soluzione di Dakin-Carrel per circa 5 minuti • Disinfezione con Polivinilpirrolidone iodato (Betadine) • Medicazione con Alginato se lesione in fase molto essudativa (medicazione frequente) • Medicazione con Hydrogel se in fase poco essudativa (medicazione meno frequente) • Protezione delle salienze con cotone e BENDAGGIO ELASTOCOMPRESSIVO con materiale inelastico o a corto coefficiente di allungamento • Controllo e sostituzione periodica della medicazione in relazione ad entità essudato Protocollo medicazioni Ulcere venose: Hydrogel HYDROGEL Fibra di celluosa biologicamente inerte ad elevato potere assorbente e gelificante Promuove il debridement enzimatico e stimola la granulazione Significativamente più efficace della garza di cotone anche se più costoso Riduce del 23% I tempi di guarigione ( metanalisi di Bradley 2007) Debridement: vantaggi Hydrogel VS medicazione standard Smith J. Debridement of venous ulcers. Cochrane Database Syst Rev. 2006;(4):CD003556. Review È Il bendaggio elastico che condiziona i tempi di rieitelizzzione … non il tipo di medicazione Ulcere venose : bendaggio elastocompressivo Il bendaggio elastico è essenziale nella cura di un’ulcera flebostatica OSPEDALE Prima visita Conferma diagnostica impostazione della terapia TERRITORIO Distretto/domicilio Accessi successivi nella maggior parte dei casi (ambulatorio ulcere) Primo accesso con medicazione Accessi sucessivi solo a pazienti selezionati (ulcere vaste, ad eziologia mista diabetici, arteriopatici, 2 accessi settimanali e sostituzione del bendaggio 74 % viene in modo autonomo al distretto 26 % riceve la visita domiciliare dell’infermiere Protocollo di trattamento condiviso Quando una lesione non guarisce ? Errore nella tecnica di esecuzione del bendaggio (necessità di team competenti ed addestrati) Arteriopatia sottostante Importante co-morbidità Scarsa compliance del paziente al bendaggio ed all’esercizio fisico Ulcere con sovrapposizione batterica o micotica Contaminazione micotica Ulcere venose : frequenza ceppi microbici isolati Ceppi microbici isolati, in ordine di frequenza, in un gruppo di 257 pazienti con ulcere venose rispettivamente al campionamento iniziale, dopo 4 e 8 settimane (R.Tasinato et alii Acta Vulnologica sett.2008) Campionamento iniziale Dopo 4 settimane Dopo 8 settimane Pseudomonas Aeruginosa Pseudomonas Aeruginosa Streptococco epidermidis Escherichia Coli Streptococco Epidermidis Candida Albicans Proteus Mirabilis Candida Albicans Escherichia coli Staphylococcus Aureus Klebsiella Sporigens Bacteroides fragilis Bacteroides fragilis Candida Sporigens Pseudomonas aeruginosa Enterobacter Sporigenes Fusobacterium Klebsiella sporigens Enterococcus Fecalis Escherichia Coli Staphylococcus met.resist Clostridium Sporigens Peptostreptococchi Candida sporigens Candida Sporigens Acinetobacter Bacteroides fragilis Ulcere venose : microbiologia Forme saprofitiche dotate di scarsa Virulenza Batteri Lieviti Muffe Miceti Virus nel nel nel nel 100 % dei casi presenza di almeno 2 ceppi 86,4% dei casi presenza di almeno 3 ceppi 50,8% dei casi presenza di almeno 4 ceppi 28,7% dei casi presenza di almeno 5 ceppi Antibiogramma Attenzione: La particolare refrattarietà alla terapia di una ulcera venosa potrebbe essere spiegata da una arteriopatia ostruttiva sottostante sub-clinica ABI index Ecodoppler angioTAC Arteriografia pO2 - pCO2 transcutanea il Ns protocollo prevede che se dopo 12 settimane la lesione non è guarita … L’eziologia dell’ulcera è confermata? Ci sono nuove co-morbidità? Occorre effettuare una biopsia? La gestione della patologia è corretta e appropriata? Il paziente rispetta il trattamento prescritto? Il paziente viene rivalutato dallo specialista in caso di Malattia arteriosa periferica (ABI < 0,7) Diabete mellito Artrite reumatoide/vasculite o altra connettivopatia Localizzazione atipica Comparsa di dermatite da contatto o dermatite resistente ai topici Sospetta lesione neoplastica le co-morbidità più frequenti Le comorbidità che rallentano la riepitelizzazione : Terapia corticosteroidea o methotrexate Pazienti con importante cardiopatia Insufficienza respiratoria cronica Artrite reumatoide Paziente in trattamento dialitico Sindromi ipocinetiche Malnutrizione Neoplasia concomitante Diabete Obesità patologica Ulcere venose : tempi di guarigione Ulcere venose Casistica Ambulatorio Chirurgia Vascolare A.s.l. 13 Metodiche 3.641 pazienti Gambaletto inestensibile sec. Unna 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Bendaggio multistrato 4 8 12 oltre le 12 settimane settimane settimane settimane oltre i 6 mesi Ulcere venose : la prevenzione delle recidive Il Controllo delle recidive impone • l’utilizzo in stazione eretta di calze elestiche KKL2 KKL3 su misura • Adeguato esercizio deambulatorio • Monitoraggio periodico della situazione emodinamica dell’arto (visita specialistica – ecocolordoppler) • Modifiche dello stile di vita del paziente (peso corporeo – norme igieniche, alimentazione Trattamenti alternativi Attualmente non vi sono prove sufficienti per raccomandare un trattamento delle ulcere venose con Terapia elettromagnetica Farmaci emoreologici - ASA, eparinoidi, EBPM, cilostazolo,(pentossifillina) flavonoidi, oligomeri procianidolici Ossigeno terapia iperbarica Compressione pneumatica intermittente Applicazioni Laser e infrarossi Terapia topica a pressione negativa/chiusura vacuum-assisted Ultrasuoni Massaggi linfodrenanti e linfopressoterapia Soggiorni in altitudine Trapianti di cute omologa o l’applicazione di sostituti cutanei 712.000 euro nel 2009 Visite specialistiche Indagini strumentali Materiale di medicazione Ricoveri Consumo di risorse ADI Fonte : ufficio programmazione e budget ASL 13 HARRISON’S PRINCIPLES AND PRATICES OF INTERNAL MEDICINE Mc GRAW-HILL New-York 16 Ed, 2009 ( 7.635 pagine 2 volumi) ULCERE FLEBOSTATICHE …… …………….....…0,5 pag MALATTIA DI EHLERS-DANLOS ……............…..…5 pag VAIOLO (ultimo caso Somalia 1978) ………... 6,5 pag (2 fig) Le ulcere flebostatiche sono attualmente classificate al 23° tra le cause di inabilita nella popolazione anziana dei paesi industrializzati Importanza di un team medico / infermiere e di una collaborazione Ospedale / Territorio adeguata, competente, addestrata…motivata