Collection Center Informazioni per i donatori e i parenti Donazione di cellule staminali presso Cellex Donatore Registrazione nel file donatori Registro donatori Selezione donatori Incarico a organizzazione CT (tipizzazione di conferma) Registro donatori CT Valutazione medica (questionario, valori ematici) CMS I l donatore è compatibile col paziente Incarico per donazione WU Registro donatori WU Prima della donazione Lo staff medico di CMS fornirà chiarimenti medici ai donatori nell‘ambito della tipizzazione di conferma. Questo chiarimento viene condotto da medici esperti e da personale medico formato al fine di garantire che non sussistano limitazioni relative alla donazione dal punto di vista medico. Organizzazione dei trasporti CMT Coordinamento fra esame preliminare e donazione CMS Esame preliminare Autorizzazione Donazione Cellex Follow-up Registro donatori CT (Confirmatory Typing) = tipizzazione di conferma: controllo sulla base dei campioni di sangue se le caratteristiche tissutali del donatore e del ricevente sono compatibili WU (Work-up): incarico a un centro di trapianti per l’organizzazione degli esami preliminari e della donazione Follow-up: Nell’ambito del follow up, i donatori vengono controllati per tre anni con questionari ed esami del sangue. Con il follow up del paziente, registro donatori controlla lo stato di salute del paziente, lo comunica al donatore ed eventualmente consente un contatto epistolare. La tutela del donatore è una priorità assoluta. Nell’ambito del coordinamento degli esami preliminari e della successiva donazione, i coordinatori di seguono il donatore ed eventualmente l’accompagnatore in tutte le questioni organizzative e nella procedura di donazione (ad es. arrivo, sistemazione ecc.) per consentire un decorso ottimale di esami preliminari e donazione per tutte le parti coinvolte. Organizzano l’intera procedura in stretta collaborazione con i centri di prelievo e di trapianto. Il nostro staff medico è lieto di fornire tutte le informazioni richieste sulla donazione di cellule staminali. I colleghi di CMT possono organizzare anche il trasporto dei prodotti delle cellule staminali dal luogo di prelievo al paziente. Analisi preliminare Da due a quattro settimane prima della donazione di cellule staminali viene svolta un’analisi preliminare. Nel colloquio con il medico, il donatore viene di nuovo esaurientemente informato sulla procedura e sui possibili effetti collaterali della mobilizzazione delle cellule staminali e della donazione. Il programma di analisi preliminari comprende anche la registrazione delle malattie pregresse, una visita medica, un elettrocardiogramma e un’analisi a ultrasuoni degli organi dell’addome. Viene inoltre effettuato un prelievo per determinare i parametri ematici generali e la presenza di eventuali infezioni (epatite, HIV, sifilide, toxoplasmosi ecc. ). Collection Center Prelievo Le cellule staminali emopoietiche si trovano in particolare nell’ossatura piatta lunga e sono quindi reperibili in elevate quantità soprattutto nella cresta iliaca, ma anche nella clavicola, nello sterno e in parte nel cranio. Fondamentalmente, le cellule staminali possono essere prelevate in due modi: mediante operazione dall’osso iliaco (prelievo del midollo osseo) o ambulatorialmente con una procedura simile a un‘emodialisi (prelievo delle cellule staminali periferiche). La decisione sulla necessità di prelevare cellule staminali periferiche o invece del midollo osseo è legata a vari fattori. In molti casi sono idonee entrambe le procedure di prelievo. Vi sono alcune malattie per le quali la fonte di prelievo delle cellule staminali costituisce un vantaggio clinico per il paziente e questa decisione verrà presa dal medico curante del paziente. Naturalmente, anche le condizioni fisiche del donatore giocano un ruolo nella decisione del tipo di prelievo delle cellule staminali. In ogni caso, nell’ambito delle analisi preliminari, vengono discusse le varie possibilità e viene tenuto conto delle preferenze del donatore. Esiste anche la leucaferesi non stimolante o DLI che può rendersi necessaria in caso di ricaduta grave della malattia come seconda donazione del centro di trapianto. 1. Prelievo delle cellule staminali periferiche In circa l’80% delle donazioni, il prelievo delle cellule staminali viene effettuato con la cosiddetta aferesi delle cellule staminali periferiche. Le cellule staminali devono essere preventivamente stimolate e dilavate nel sangue. A tal fine, il donatore, nei 4 giorni che precedono la raccolta, si inietta sottocute mattino e sera un cosiddetto fattore di crescita. La mattina del 5° giorno, vale a dire il giorno della donazione, il donatore stimola ancora le cellule staminali con il fattore di crescita. Il fattore di crescita, presente nel corpo con il nome G-CSF (fattore stimolante le colonie granulocitarie) è un preparato ormonale che influisce sulla formazione del sangue. Influisce in particolare su un sottogruppo dei globuli bianchi (i leucociti), i granulociti e i loro precursori. Il G-CSF stimola la riproduzione delle cellule staminali presenti nel midollo osseo facendo sì che queste entrino in circolazione. In questo periodo possono presentarsi effetti collaterali simili ai sintomi influenzali, in particolare dolori alle ossa e alle articolazioni che possono essere trattati con antidolorifici che non fluidificano il sangue, ad es. il paracetamolo. Dopo l’arrivo nel nostro centro, ha luogo un breve controllo della salute. La donazione viene svolta attraverso un separatore cellulare. Il separatore cellulare separa il sangue, attraverso forza centrifuga, scomponendolo nei propri elementi principali e rende possibile la raccolta delle cellule. Il donatore viene collegato a un apparecchio collegato a flebo - una per braccio - con accesso al sangue venoso. Queste vengono collegate, attraverso un sistema sterile monouso, al separatore cellulare. Il sangue esce da un lato del corpo, passa attraverso il separatore cellulare e viene re-immesso nell’altro lato attraverso l’altra flebo. Collection Center Viene raccolta una piccola parte di sangue che contiene cellule importanti per il paziente. Perché il sangue non coaguli durante questa procedura deve essere somministrato un anticoagulante. Generalmente viene usato un anticoagulante simile all’acido citrico, smaltito rapidamente dell’organismo. In molti donatori, questa sostanza provoca una temporanea carenza di calcio, che si palesa in sintomi quali formicolii nella bocca o nelle labbra, oppure alle dita. Questi sintomi vengono trattati immediatamente con integrazione di calcio. ACDA (anticoagulante) Sacca di raccolta Quantità raccolta circa 1 ml/min, in totale circa 200 ml Prelievo circa 60–100 ml/min Re-immissione Sangue intero Centrifuga circa 2000 giri/min Sangue intero Plasma Questa procedura viene effettuata ambulatorialmente e il paziente rimane collegato all’apparecchio per circa quattro ore. Il paziente rimane per tutto il tempo sotto sorveglianza medica. Durante la raccolta, il donatore rimane seduto in una poltrona comoda e può guardare la televisione, mangiare, bere o leggere. Al massimo dopo 5 ore, il donatore può lasciare Cellex e, nel corso del pomeriggio, gli viene comunicato se il giorno successivo sarà necessaria un‘altra donazione. Questa si rende necessaria solo nel 10% dei casi. Dopo la donazione, alcuni donatori si sentono stanchi e spossati. I possibili effetti collaterali preliminari diminuiscono di intensità quando il donatore viene collegato al separatore cellulare. Globuli rossi Globuli bianchi, cellule staminali, piastrine Questa procedura viene utilizzata dal 1988. Le ricerche non hanno dimostrato effetti collaterali a lungo termine. Al fine di continuare questa ricerca, tutti i donatori vengono seguiti per tre anni con questionari. 2. Prelievo dal midollo osseo Nel prelievo dal midollo osseo, al donatore viene prelevata una miscela di midollo osseo e sangue dalla cresta iliaca, in anestesia generale. Questo metodo viene utilizzato per circa un terzo dei donatori. Per il prelievo del midollo osseo, il donatore viene ospedalizzato il giorno precedente per alcuni controlli. La donazione viene in genere svolta la mattina del giorno successivo. Il donatore, in anestesia generale, viene posto in posizione prona e due chirurghi infiggono l’ago nella cresta iliaca a destra e a sinistra. I punti di prelievo sono facili da trovare. Tastando la cresta iliaca posteriore, a destra e a sinistra della colonna vertebrale si percepiscono due “gobbette” ossee. Spesso, i bambini in questi punti hanno due cunette. Per il prelievo sono generalmente sufficienti due piccole incisioni di circa 0,5 cm e alcune punture nell’osso iliaco. L’osso viene punto con un ago cavo al quale viene quindi collegata una siringa con la quale si aspira la miscela di midollo osseo e sangue. Collection Center In media, vengono prelevati 1000 ml di sostanza. La quantità da prelevare viene determinata dal numero di cellule necessarie e il limite massimo dipende dal peso del donatore. Non si deve comunque mai superare un prelievo di 1500 ml. Questa miscela contiene circa il 5% di midollo osseo che si rigenererà in media in due-quattro settimane. Dopo circa un’ora, il donatore si risveglia in posizione supina. Sotto i punti dell’intervento, gli vengono applicati due sacchetti di sabbia che esercitano una pressione sui punti ancora sanguinanti. Quando il donatore viene riportato in camera, può alzarsi. Rimarrà in clinica ancora una notte sotto osservazione. Il tempo di permanenza in clinica è quindi di 48 ore. cresta iliaca ago pelle osso Dopo il prelievo, possono verificarsi dolori nei punti di prelievo simili a irrigidimento muscolare da sforzo o a una contusione che scompaiono in 14 giorni. midollo osseo 3. Leucaferesi non stimolata = Donor Lymphocyte Infusion (DLI) Se sopravvengono recidive dopo breve tempo dal trapianto di cellule staminali allogeniche, il paziente necessita spesso di un’infusione di linfociti del donatore. I linfociti del donatore sono cellule relativamente “aggressive” che da una parte possono “annientare” nuove cellule cancerose e dall’altra rafforzare il sistema immunitario del paziente. Il prelievo di linfociti del donatore segue la stessa procedura della donazione di cellule staminali periferiche. Anche in questo caso, il donatore sta seduto su una poltrona comoda con una flebo nella vena di ogni braccio. Da un lato, il sangue esce dal corpo, scorre attraverso il separatore cellulare e viene re-immesso nel donatore dall’altro braccio. Una differenza fondamentale rispetto alla donazione di cellule staminali è il fatto che non è necessaria alcuna stimolazione farmacologica perché nel sangue sono sempre presenti linfociti maturi e che la raccolta viene conclusa in una giornata. Per questo, gli effetti collaterali per il donatore sono minimi. Dopo la donazione, il donatore potrebbe sentirsi stanco o spossato. I linfociti del donatore vengono spesso in parte congelati (crioconservati) e infusi nel paziente a tappe.